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Convergenza in attesa
Convergenza in attesa di normativa
L’esperta di gaming Laura D’Angeli delinea le direttrici di sviluppo del gioco online alla luce dei cambiamenti imposti o accelerati dalla pandemia
di Anna Maria Rengo
Oltre un anno tra lockdown, regioni colorate, coprifuoco. Oltre un anno, non consecutivo ma quasi, di chiusura del gioco terrestre in Italia. La pandemia ha profondamente cambiato gli equilibri tra gioco terrestre e online, spostando l’asticella a favore del secondo. Ma qual è la situazione attuale e questo “equilibrio” sarà destinato a cambiare ancora? Lo chiediamo a Laura D’Angeli, esperta di gioco e founder di Manage-ment Advisors for Business. “Per comprendere bene cosa sia successo al settore del gioco nel corso dell’ultimo anno è necessario allargare l’orizzonte dell’analisi al complesso fenomeno dell’evoluzione digitale che trasversalmente e con diversa intensità stava (anche ante pandemia) e sta interessando tutte le industries. La pandemia ha accelerato il naturale processo di evoluzione digitale degli stili di vita degli italiani. Per la prima volta, molte persone si sono rese conto che la tecnologia può essere uno strumento per soddisfare esigenze quotidiane (i.e. fare la spesa di beni alimentari) e che in alcuni casi può semplificare anche la vita. La tecnologia ha modificato profondamente i comportamenti di acquisto degli utenti agendo positivamente sulla frequenza della spesa ed attirando nuovi utenti. Ad esempio, nel 2020 l’e-commerce di prodotti è cresciuto di circa il 30 percento rispetto al 2019. Per il gioco online si riscontra lo stesso fenomeno di crescita connesso da un lato ad un aumento della frequenza di gioco degli utenti e dall’altro all’acquisizione di nuovi utenti interessati a giochi che magari erano abituati a fare a casa con gli amici, come il poker.
Un altro fattore che ha spinto l’ulteriore crescita del gioco online è rappresentato dalla maggiore azione sinergica della rete fisica con il gioco online che si è manifestata a seguito della chiusura forzata e molto prolungata dei punti vendita di gioco.
Per il futuro considerando il mutato contesto di riferimento, i consumatori italiani, sempre più abituati ad esperienze digitali di acquisto, richiederanno alle aziende un’esperienza sempre più multicanale e di adeguare i loro servizi nei punti vendita fisici, sfruttando le opportunità digitali. In Italia, una completa convergenza dell’esperienza di gioco verso modelli multicanale potrà accadere solo con una modifica della normativa e regolazione di riferimento”. Per i concessionari sia terrestri che online, l’indubbio spostamento dei giocatori verso l’online ha “pareggiato” i conti oppure il gioco resta un settore in forte difficoltà? “Nel 2020, il settore del gioco pubblico complessivamente evidenzia perdite di fatturato così elevate che difficilmente si può pensare possano essere compensate dal gioco online, che rappresentava nel 2019 circa il 10 percento del totale. Inoltre, anche nell’ipotesi più rosea nella quale i ricavi relativi al gioco online fossero in grado di compensare parte dei minori ricavi derivanti dal gioco fisico, il risultato sarebbe sempre in perdita. Alle aziende di gioco, anche a fronte di maggiori ricavi dell’online rimarrebbero i costi fissi per la gestione della rete fisica che sono maturati nel corso dell’anno e che si andrebbero ad aggiungere ai costi sostenuti per ottenere maggiori volumi nel gioco online. Quindi il risultato netto è sempre in perdita ed il settore, per questo motivo, è in seria difficoltà”. L’aumento del gioco online ha aumentato o modificato l’esigenza di garantire un ambiente sicuro e legale nel mondo virtuale? Cosa possono e devono fare gli operatori, e cosa invece il regolatore? “Il gioco con vincita in denaro in Italia si presenta come un settore molto controverso nel dibattito pubblico e con problemi reputazionali ancora non risolti. La tutela dei soggetti vulnerabili rimane il perno fondamentale dello sviluppo del settore, tema fortemente collegato alla sostenibilità sociale del settore e agli obiettivi di tutela dei minori e di prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo (Dga). Un periodo di forte discontinuità come quello attuale può favorire l’individuazione e l’ulteriore approfondimento di direttrici di sviluppo del settore basate sul marketing responsabile. Il marketing responsabile ha come obiettivo primario il perseguimento del benessere del cliente e può realizzarsi attraverso l’uso dei diversi tradizionali strumenti del
Global Computer vs Mobile Total interactive Total Betting
(US$bn) 2003 2020 2021 2024
Computer / iTV 4,55 12,10 12,31 12,35 Mobile 0,51 17,36 19,42 25,90
Total Global Interactive Betting 5,6 29,46 31,73 39,25 Computer % 90,0% 41,1% 38,8% 31,5% Mobile % 10,0% 58,9% 61,2% 68,5%
100%
95%
90%
85%
80%
Global Mobile Total Betting (US$bn) 2003 2020 2021 2024 Racing (horse/dog) 0,28 8,39 8,83 10,18 Sportsbetting 0,23 8,96 10,59 16,72 Total Global Mobile Betting 0,51 17,36 19,42 26,90 Racing (horse/dog) % Mobile 8,2% 57,1% 38,0% 60,8% Sportsbetting % Mobile 13,9% 60,7% 64,2% 74,2%
75%
70%
2003 2020 (P) 2021 (E) 2004 (E)
Landbased
Computer/iTV
Mobile H2 2020 ranking of significant markets
RANK / NATION MKT SIZE ONLINE PER ADULT 100% GDP ONLINE SIZE
SCORE 1 / Australia 15 19 16 0 13 63 2 / Japan 18 16 9 0 19 62 3 / Italy 17 13 11 0 14 55 4 / China (inc. SARs) 19 7 6 5 18 54 5 / United Kingdom 16 5 0 13 20 54 6 / United States 20 15 0 0 17 52 7 / Singapore 9 18 20 0 0 47 8 / Finland 2 17 4 12 6 41 9 / Sweden 5 4 0 18 10 37 10 / Russia 6 0 0 19 11 36 11 / Canada 13 11 3 0 8 35 12 / Germany 14 0 0 0 16 30 13 / Denmark 0 7 0 17 5 29 14 / France 12 0 0 0 15 27 15 / Norway 0 8 0 15 3 26 16 / Philippines 8 0 18 0 0 26 17 / Panama 0 3 19 0 0 22 18 / Greece 4 0 14 0 2 20 19 / Kenya 0 0 0 20 0 20 20 / New Zealand 0 14 5 0 0 19 21 / Spain 10 0 0 0 9 19 22 / South Korea 11 0 0 0 7 18 23 / Malta 0 10 7 0 0 17 24 / Belarus 0 0 0 16 0 16 25 / Iceland 0 6 0 10 0 16 26 / Latvia 0 0 15 0 0 15 27 / Ireland 0 12 0 2 0 14 28 / Uruguay 0 0 13 0 0 13 29 / Slovenia 0 0 12 0 0 12 30 / Ethiopia 0 0 0 11 0 11 Nella classifica H2 Gambling Capital dei mercati di gaming più significativi nel 2020, l'Italia ricopre il terzo posto, dietro ad Australia e Giappone, mentre per quanto riguarda la penetrazione dell'online è il sesto paese, con un tasso del 4,5 percento in termini di raccolta sul volume complessivo del comparto, dietro a Giappone (17 percento), Regno Unito (14,5), Stati Uniti (9), Cina (8,3) e Germania (5,6). Anche se vale la pena notare come tra i paesi citati, solo Italia e Regno Unito rappresentano mercati dove il gioco online è legale (gli Stati Uniti hanno appena avviato il processo di legalizzazione).
marketing mix (prezzo, comunicazione, luogo, prodotto) e delle più moderne tecniche di nudging. Il premio Nobel Richard Thale (padre dell’economia comportamentale e del nudging) sostiene, ad esempio, che la ‘spinta gentile’ può essere utilizzata con successo per orientare il comportamento dei consumatori evitando i riflessi negativi tipici dei modelli coercitivi. L’applicazione del marketing responsabile al gioco pubblico può migliorare la reputazione del settore e fornire un approccio metodologico a supporto dell’individuazione degli strumenti più idonei a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo e il gioco minorile. Se è vero che il marketing tradizionale, ad esempio, attraverso la pubblicità e specifiche call to action riesce a far aumentare gli acquisti di un prodotto bisogna chiedersi perché non utilizzare tale importante veicolo di comunicazione verso il consumatore per informarli e orientare il loro comportamento di acquisto verso modalità responsabili e legali di gioco. La comunicazione responsabile può diventare un elemento chiave per la prevenzione del Dga e del gioco minorile in quanto può agire come leva d’azione per orientare i comportamenti dei giocatori informandoli sui rischi del gioco e sulla differenza tra offerta legale e illegale”. In questo ultimo anno c’è stata una accelerazione dell’innovazione del settore dell’online e mobile gaming? Sotto quali versanti? “I principali trend di sviluppo sono riscontrabili nell’introduzione di innovazioni di prodotto che, ad esempio, per le scommesse hanno riguardato l’ampliamento del palinsesto degli eventi sportivi relativi agli eSports. In Italia essi rappresentano ancora una quota di nicchia delle scommesse ma, all’estero tale segmento sta riscuotendo un ampio successo connesso soprattutto al grande interesse delle nuove generazioni verso le competizioni di videogiochi. Gli eSports possono essere visti sia come uno strumento di ricavi da betting ma, anche come uno strumento di engagement degli utenti. Quest’ultimo aspetto è favorito dalla ampia produzione di contenuti pubblicati sui social e collegati agli eventi di eSports. Nei prossimi mesi, è prevedibile un ulteriore crescita di questo settore in Italia, in considerazione, del possibile riconoscimento da parte del Coni degli ‘sport virtuali’ come disciplina sportiva. Molto probabilmente, il riconoscimento riguarderà solo i giochi effettuati con simulatori come ad esempio la Formula 1. Un ulteriore cambiamento è riscontrabile nell’uso sempre più diffuso del gaming e della gamification come strumento di engagement in tutti i giochi”. Quali sono le sfide che il gioco online deve affrontare nel prossimo futuro? “Il nostro mondo è destinato a cambiare ulteriormente con l’introduzione del 5G. Ritengo, che i prossimi anni saranno segnati da un profondo cambiamento del rapporto dell’uomo con la tecnologia. Se qualche anno fa ci sembrava impensabile lo sviluppo della Tv in streaming (anche perché la tecnologia non lo consentiva) o la diffusione della robotica o domotica con il passare del tempo queste tecnologie sono diventate parte integrante della nostra quotidianità. In questo momento le aziende dovrebbero puntare su due fattori prioritari per garantirsi una crescita duratura nel tempo: sulla sostenibilità e quindi sul marketing responsabile e dall’altro sull’innovazione effettuando specifici investimenti in R&S con l’intento di sfruttare le nuove tecnologie come il 5G”. Una domanda ricorrente: il gioco mobile è destinato a soppiantare quello tramite Pc? “Non credo che possa esserci un effetto sostituzione totale tra gioco con il Pc e gioco con smartphone. Sono esperienze di gioco diverse che rispondono ad esigenze di consumo differenti destinate a coesistere ancora per molto tempo”.
LEI CHI È?!? Laura D’Angeli è un business consultant con esperienza ventennale, founder di Management Advisors for Business. Negli ultimi quindici anni la sua attività si è concentrata sul settore del gaming. In tale settore, ha seguito lo sviluppo di primarie società di gioco, media company e Telco ed ha sviluppato progetti di ricerca con primarie università in Italia.
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Gambling online oro che non luccica nell’anno del Covid-19
di Cesare Antonini
Un punto di vista imprescindibile non può che essere quello di Moreno Marasco, presidente di Logico, l’unica associazione che raggruppa gli operatori legali dell’igaming
Per stilare un bilancio del 2020 e capire le prospettive dell’anno che si è messo alle spalle già il primo quarter, un punto di osservazione esclusivo è senz’altro quello dell’unica associazione delle concessionarie di gioco online legale in Italia, Logico, e del suo presidente Moreno Marasco.
La considerazione da cui partire è il cambiamento delle abitudini di gioco e l’incremento delle attività digital durante il 2020 tra il primo lockdown e la recrudescenza del virus nei mesi dopo l’estate.
Qual è il bilancio delle attività dell’anno passato?
“Non c’è alcun timore nell’enfatizzare i numeri, perché si tratta di numeri di poco superiori alla crescita fisiologica e tendenziale dell’online negli ultimi anni. Il gioco a distanza ha registrato circa un più 30 percento che rispetto alle dimensioni complessive del gioco con vincita in denaro in Italia, rappresenta non più del 12-13 percento. C’è stata una flessione a marzo, poi una lentissima ripresa e soltanto a settembre si è vista una progressiva crescita, che non è certamente quella che tutti si attendevano in seguito alla chiusura del gioco fisico”. Quali attività ha portato avanti l’associazione per i concessionari e in termini di protezione dei players? La commissio-
MORENO MARASCO PRESIDENTE DI LOGICO ne Uk ha puntato molto sui messaggi e l’attenzione alle promo in tempi di pandemia: avete portato avanti iniziative simili o pensate che le leggi in vigore siano sufficienti? “Fin dalla sua costituzione, l’Associazione sostiene e promuove comportamenti responsabili nel gioco online e conta ad oggi molteplici iniziative: dallo spot televisivo per favorire la conoscenza degli strumenti di limiti di gioco, alla diffusione del numero verde nazionale istituito dall’Istituto superiore della sanità, per un sostegno a giocatori problematici, senza dimenticare il codice di condotta degli associati per una pubblicità responsabile abbiamo segnalato a più riprese alle istituzioni, della necessità di superare il divieto di pubblicità, tanto più durante le fasi più acute della pandemia, perché senza pubblicità, gli operatori legali spariscono dalla rete, a tutto vantaggio degli illegali, che sono stati gli unici ad avvantaggiarsi realmente di questa crisi, come confermano anche le tante segnalazioni della Guardia di Finanza e della Polizia Postale. Proprio pochissimi giorni fa il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna, rivolgendosi ai media, ha ricordato che in questo momento, l’unico modo per giocare è su piattaforme legali online, qualsiasi altra modalità è illegale”. Sentendo gli operatori, ormai online vuol dire mobile: come giudicate il livello degli operatori associati? Il futuro sarà sempre e solo mobile specie per alcuni giochi? “Tutte le attività imprenditoriali online, a prescindere dalla categoria merceologica di riferimento, oggigiorno non possono prescindere dal design di un’offerta adeguata ai device mobili sono ancora poche le aziende che sviluppano pensando ai vecchi paradigmi ‘desktop’ o che semplicemente possono ancora permettersi di prestare attenzione ad una modalità di fruizione ormai divenuta residuale. Il livello degli operatori di gioco è di altissima qualità da questo punto di vista. Le pochissime realtà che sono rimaste leggermente indietro, perché ancorate a vecchi schemi di design di prodotti su desktop si stanno via via rendendo conto di non esser più competitive”. A livello normativo è necessario fare qualche intervento? “Certamente, a livello normativo ci sarebbe molto da fare per consentire una legislazione al passo con l’innovazione nell’industria e allo stesso tempo, in favore di una industria sostenibile e responsabile”. Che anno vi aspettate per il 2021 e quali attività e obiettivi intendete portare avanti? “Sarà un anno difficile, con ancora la grande partita delle concessioni da giocare. Ci auguriamo di poter ritrovare un dialogo tra istituzioni e concessionari del gioco, così da poter porre le basi per le riforme di settore e l’attuazione di norme di contrasto al gioco illegale di cui il sistema Paese ha urgente necessità”.
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L’ora della responsabilità
Come è cambiato il gioco online e come sono cambiati i suoi giocatori negli ultimi dodici mesi? Lo abbiamo chiesto a Maarten Haijer, segretario generale della European gaming and betting association, l’associazione di categoria con sede a
Bruxelles che rappresenta i principali operatori di giochi e scommesse a distanza stabiliti, autorizzati e regolamentati all’interno dell’Unione europea.
“Nell’ultimo anno, i membri di Egba hanno intensificato le loro iniziative per un gioco d’azzardo più sicuro e hanno prestato molta più attenzione per garantire che la loro pubblicità fosse condotta in modo responsabile. Questo è un momento difficile per tutti e la sicurezza del gioco è più importante che mai.
All’inizio della pandemia l’Egba ha chiesto agli operatori di intensificare il monitoraggio e gli interventi con i clienti per garantire che quei clienti che necessitano di supporto extra per gestire il loro gioco d’azzardo lo ricevano.
L’industria del gambling ha risposto abbastanza bene alle sfide fra 2020 e 2021, sembra esserci un aumento generale della pubblicità sul gioco più sicuro e molta meno pubblicità che è allettante o enfatica nel tono”.
Ci sono dei dati numerici a riguardo? “La quota online delle entrate di gioco d’azzardo in Europa è aumentata al 34,7 percento lo scorso anno - dal 24,8 percento nel 2019 - a seguito delle chiusure forzate di molte strutture di gioco terrestri. Quest’anno la quota online dovrebbe tornare più vicino al suo livello tipico - con una percentuale di gioco a distanza del 29,5 percento prevista nel 2021 - poiché alcuni lockdown si stanno allentando e le strutture terrestri dovrebbero riaprire nel corso dell’anno. In termini di entrate effettive, la sospensione degli eventi sportivi ha fatto sì che le entrate online siano diminuite significativamente nel secondo trimestre del 2020, ma la ripresa di molti sport a giugno ha portato a un recupero. Nel 2021 la società di consulenza H2 Gambling Capital prevede che le entrate complessive di gioco d’azzardo online in Europa aumenteranno del 7 percento, da 26,3 miliardi di euro nel 2020 a 28,7 miliardi nel 2021”. In una sua recente dichiarazione ha detto che “la responsabilità è ciò di cui il settore del gioco d’azzardo ha più bisogno”. Come possono gli operatori online raggiungere questo obiettivo? “Sono ancora troppe le aziende che non partecipano al settore e siedono ai margini senza contribuire all’autoregolamentazione o alla responsabilità dell’industria. Prima di tutto gli operatori di gioco d’azzardo dovrebbero essere organizzati e partecipare ad organismi di settore - se non come membri dell’Egba, almeno come parte di un’associazione nazionale. Le società di gioco d’azzardo dovrebbero assumersi maggiori responsabilità per il loro ruolo nella società. Dovrebbero sfidarsi a fare di più per proteggere i propri clienti e sviluppare e applicare misure di autoregolamentazione, come il codice della pubblicità responsabile di Egba, oltre alle norme di conformità nazionali a cui dovrebbero aderire. Ci sono molte idee sbagliate sul settore e nel suo insieme il comparto deve essere più proattivo, trasparente e comunicare le proprie attività per affrontare alcune di queste idee sbagliate. Il settore deve fare di più per istruire i politici ed essere più disposto a trovare compromessi e fornire soluzioni ad alcune delle questioni normative che lo interessano”. Quali sono le prospettive di mercato per il post-pandemia? “Prevediamo che dopo la pandemia il gioco online tornerà alla crescita graduale registrata negli anni precedenti. Il tasso di crescita del gioco a distanza potrebbe essere stato leggermente accelerato a causa dell’emergenza Covid, poiché alcuni giochi offline sono passati online e lì potrebbero rimanere. Ma ci aspettiamo che l’offline riprenda non appena le strutture terrestri saranno considerate sicure da riaprire. Nel complesso c’è ancora un margine significativo per la crescita nel mercato del gioco d’azzardo online in Europa, che rappresenta circa un quarto delle entrate totali di gioco nel Vecchio continente, ma esistono ancora grandi differenze nelle quote online dei diversi mercati nazionali. In alcuni casi sono molto basse, o inferiori alla media: la Francia ad esempio è al 19,2 percento, la Germania al 19,2, l’Italia al 10,6 percento e la Spagna al 12,2. Inoltre, la penetrazione nel mercato del gioco d’azzardo online è in costante crescita grazie alle scommesse mobili, che nei prossimi anni diventeranno la forma predominante di gioco online, sostituendo il desktop. Riteniamo che questo sviluppo sia più probabilmente collegato alla tendenza molto più ampia di un maggiore accesso a Internet in mobilità grazie ai progressi tecnologici nei dispositivi mobili e al lancio della banda larga e del 5G nei Paesi europei”.
MAARTEN HAIJER SEGRETARIO GENERALE EGBA di Francesca Mancosu Martin Haijer, segretario generale della European gaming and betting association, traccia i trend del mercato del gioco online in questi ultimi dodici mesi e per l’immediato futuro chiede al settore di essere più proattivo, trasparente e comunicativo
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COVER STORY
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Fastbet A un passo dal divertimento
Un ricco catalogo di titoli ed eventi, assistenza continua e tempi rapidi di deposito e prelievo contraddistinguono l’offerta della nuova piattaforma per il gioco online di Replatz, che ora fissa il target sui punti vendita ricariche
Investire, innovare e rilanciare. Sono le parole d’ordine del gruppo Replatz, che nonostante l’incognita del Covid e le incertezze sulla regolamentazione del settore, guarda avanti e punta (anche) sull’online, con la piattaforma
FastBet, nata dalla collaborazione con alcuni dei migliori esperti internazionali nel mondo del gaming.
A raccontare il nuovo corso dell’azienda è l’amministratore delegato Fabio Da Re.
“Replatz è titolare di due concessioni rilasciate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per la commercializzazione del gioco pubblico su base sportiva e su base ippica: lavorano, in parallelo, una su una piattaforma Microgame, l’altra in collaborazione con Octavian Lab, attraverso un accordo ‘personale’ stretto per integrare i servizi che ci interessano, creare accordi con vari fornitori e avere la possibilità di scegliere le migliori strategie di mercato possibili.
A questo ora si è aggiunto il marchio FastBet, un nuovo prodotto supportato da un team interno creato ad hoc, sempre attento alle esigenze della clientela e in rapporto diretto con Adm, Sogei e i provider”. Una piattaforma su cui la sperimentazione non si ferma, anche alla luce della mancanza di stabilità e di certezze per il mondo delle concessioni per l’online, negli ultimi quindici anni. “Negli ultimi dodici mesi, poi, con il Governo Conte bis è arrivata un’ulteriore instabilità, sembrava che il mondo del gioco dovesse essere molto ridimensionato. Poi gli equilibri si sono spostati con la pandemia e non si capisce ancora dove si andrà finire, fatto che rende possibile solo una programmazione a medio e a breve termine. In questo ultimo anno ci siamo dedicati al B2B e abbiamo investito sui punti vendita ricarica, come stanno già facendo anche i gruppi più grossi, per raggiungere più capillarmente i nostri clienti”, prosegue Da Re. Fiore all’occhiello dell’azienda italiana è quindi la sua agilità e la capacità di interfacciarsi e collaborare con fornitori diversi, come ricorda l’Ad. “Ne è un esempio il nostro rapporto con Altenar, nostro provider di scommesse sportive e partner Gold di Betradar, un’ottima soluzione, grazie alla quale possiamo offrire un pacchetto completo per il betting, con tutto il mondo degli sport con il massimo degli eventi quotati per il pre-match ed il live, che per
noi è molto importante. Inoltre, possiamo contare su un sistema di accettazione della clientela alto spendente, molto valido e accurato 24 ore al giorno, mai portato avanti in Italia, tranne che da grandi operatori internazionali che possono accettare puntate alte grazie a un sistema di controllo interno. Grazie ad Altenar riusciamo avere per tutto il giorno il controllo delle giocate con un rapporto diretto con il cliente, a capire se è un utente fidelizzato, se vuole solo speculare sull’evento, oppure no”. Ma l’offerta per l’online di Replatz non finisce qui. “Utilizziamo anche partner per la certificazione come Quinel, e abbiamo integrato i più importanti marchi di casino; nel nostro palinsesto ora ci sono oltre 1200 titoli di slot machine – fra NetEnt, Greentube, Play’n Go, WorldMarch, Capecod – con un’offerta che ora ci pone fra i concessionari con il più alto numero di prodotti di questo tipo. Dal canto suo, Isibet ci fornisce l’ippica nazionale a quota fissa e totalizzatore, e i virtual game. Con Microgame abbiamo continuato il rapporto sul nostro nuovo sito, ci assicurano come cross providing il bingo e a breve anche il poker. Infine, sta funzionando molto bene il rapporto con Lottomatica, che ha inserito 10 e Lotto, MillionDay, gratta e vinci, una fetta di mercato molto interessante e che vanta tanti giocatori particolarmente affezionati”, sottolinea l’amministratore delegato. Il tutto senza dimenticare l’attenzione alla sicurezza, alla privacy e alla protezione dei dati, “fondamentale per le aziende che lavorano online” insieme con i sistemi di pagamento, “con l’integrazione di PayPal, che consente agli utenti di utilizzare più tranquillamente la carta di credito”. Con Da Re non possiamo non fare un passaggio sulla stretta attualità e sull’impatto del lockdown per il contenimento del Covid sul gioco terrestre, con annessa crescita del gambling online. “Abbiamo anche 50 punti fisici e corner e abbiamo subito l’azzeramento di questa parte di offerta, ma il parallelo aumento dell’online non compensa il blocco della rete a terra. È una conseguenza ovvia, dato che il cliente che è abituato a recarsi nel punto fisico ha difficoltà ad utilizzare i siti. Così abbiamo cominciato a ri-tarare i servizi sull’utente finale, ponendo molta attenzione agli smartphone su cui ora si sta spostando il gioco, raccogliendone l’80 percento. Abbiamo inserito più metodi di pagamento possibili, dalla carta di credito a PayPal, PostePay, One shop, Pay safe card, che si comprano in tabaccheria. Ormai la fanno da padroni i Pvr, dove l’utente trova in vendita la ricarica diretta. Di pari passo, oltre alla chat presente sulle nostre pagine, diamo molta importanza all’assistenza al desk: c’è sempre più bisogno di parlare con un operatore, anche se sembra un sistema di comunicazione ‘antico’ i clienti hanno bisogno di un contatto diretto, a voce. Per questo, abbiamo fatto forti investimenti sul personale, e la cosa ci sta dando grosse soddisfazioni”. L’ultimo commento dell’amministratore delegato di Replatz è sul nuovo Governo ed i suoi passi per la riforma del settore. “Vorremmo avere delle certezze per operare, sapere dove va la strada, ed avere una visione per il nostro comparto. Se c’è davvero la volontà di compiere un riordino, ebbene, si faccia, ascoltando tutte le parti in causa, consultando il maggior numero possibile di operatori legali. La nostra è un’attività che ha sempre portato soldi allo Stato e si è sempre vista togliere qualcosa. Ora che, non per colpa nostra, non possiamo più dare lo stesso contributo, siamo noi a chiedere: ci vuole una ‘mente illuminata’ che guidi il riordino, blocchi l’illegalità che ora sta di nuovo avanzando a grandi passi. Servono delle certezze, dare delle date sulla scadenza delle concessioni, stabilendo 2-3 anni di proroga di quelle già in essere, per poi decidere e riequilibrare il mercato. Speriamo che questa emergenza finisca al più presto, e di ricominciare a vivere. È stato eliminato tutto il mondo del divertimento, dello stare insieme, i momenti di ritrovo, anche per i giocatori. Con l’online l’offerta diventa solo un rapporto fra concessionario-azienda e utente”. Ma, nonostante il presente a dir poco tempestoso, non mancano i programmi per il futuro: “Vorremmo uscire dall’Italia ed espanderci, sia come retail che online, anche nei Paesi vicini - in Germania, Spagna e Olanda, innanzitutto - che si stanno aprendo e approcciando al mercato autorizzato del gioco”.
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Sisal La forza del cambiamento
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“Nel corso della pandemia è raddoppiato il peso dell’online in Italia: oggi circa il 20 percento del mercato complessivo è rappresentato dal gioco a distanza. La crescita del mercato non è stata tuttavia in grado di compensare la chiusura della rete retail che, ad oggi, dura da oltre 260 giorni con conseguenze negative non solo per gli operatori del settore ma soprattutto per tutta la filiera coinvolta con una perdita della spesa retail pari a 7,4 miliardi di euro dal 2019 al 2020”. A rimarcarlo è Marco Tiso, online managing director di Sisal, che tira le somme sull’evoluzione subita dal gioco in questi ultimi 12 mesi sconvolti dalla pandemia di Covid e dai cambiamenti obbligati delle abitudini dei consumatori, in ogni ambito dell’intrattenimento. “Lo spostamento dei clienti dai canali retail a quello online è avvenuto principalmente nel quarto trimestre del 2020, quando gli scommettitori retail hanno cominciato a scommettere online sugli eventi sportivi. I giochi legati alla sola fortuna come le lotterie e i giochi da casino e slot hanno, invece, evidenziato una maggior resistenza al cambiamento nelle abitudini dei clienti e alla digitalizzazione dei canali: per questi il potenziale di crescita del canale online resta ancora molto elevato”. Un trend che va di pari passo con gli investimenti dell’operatore per una maggiore tutela e sicurezza dei suoi clienti. “Sisal è da sempre in prima linea nella tutela dei propri giocatori e in tutti gli aspetti relativi al gioco responsabile. La facilità di accesso al gioco che offre l’online richiede strumenti adeguati a tutelare efficacemente i nostri clienti e per questo stiamo investendo nell’analisi dei dati e nello sviluppo di strumenti di protezione, anche supportati dalle nuove tecnologie”, rimarca Tiso. “Vogliamo ricambiare la fiducia dei consumatori nel brand Sisal, offrendo loro i più alti standard di sicurezza e trattamento dei dati personali, oltre a strumenti e servizi di tutela della loro esperienza di gioco”. Di pari passo, poi, si è registrata un’accelerazione anche nei processi di innovazione e digitalizzazione. “La pandemia ha toccato tutti gli aspetti della vita di tutti noi. La sfida per le aziende è stata sia culturale che organizzativa: è cambiato il modo di lavorare, con la diffusione dello smart working e l’ampio utilizzo di interazioni digitali, come le videoconferenze, ed è cambiato il peso che il business online rappresenta sul fatturato. Allo stesso modo, i clienti hanno imparato a usare i servizi digitali con la conseguenza che decine di migliaia di giocatori retail hanno per la prima volta aperto un conto gioco, aumentando ulteriormente interesse e utilizzo di smartphone e App per l’accesso al gioco”, evidenzia l’online managing director di Sisal. “Anche l’utilizzo degli strumenti di pagamento digitali come le carte di credito si è diffuso moltissimo rispetto al passato e sono state superate paure e resistenza al cambiamento. Per un’azienda nata e profondamente legata al mondo retail come Sisal, radicata sul territorio con oltre 30.000 punti vendita in tutta Italia, la chiusura per diversi mesi di molti di essi ha rappresentato un significativo impatto negativo. Nello stesso tempo, questa situazione ha accelerato un cambio di mentalità verso l’omnicanalità e la digitalizzazione di tutta l’azienda. Un numero sempre crescente di persone in Sisal lavora per lo sviluppo del business digitale e tutto questo è sicuramente una rivoluzione per un’azienda che da oltre 70 anni era prevalentemente focalizzata sul business retail, che rimane fondamentale ma che richiede un nuovo equilibrio con il mondo dell’online”. (Fm)
MARCO TISO ONLINE MANAGING DIRECTOR DI SISAL
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