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Se l’ideologia affonda la legalità
E T T O R E R O S A T O
di Alessio Crisantemi
I
Il coordinatore di Italia Viva e vice nutile nascondersi dietro a un dito. Il gioco pubblico e i suoi lavo- presidente della Camera, Ettore Rosato, ratori sono vittime di una palese discriminazione che sta compro- evidenzia a Gioco News tutti i rischi mettendo in maniera sempre più significativa le loro attività, met- nel tenere ferme le attività di gioco, tendone a rischio il futuro. Un fatto, peraltro neppure nuovo, ma che invitando a un trattamento paritario del raggiunge la sua massima espressione durante la pandemia, quando settore, per il bene di tutti le imprese del gioco vengono escluse da qualunque tavolo di lavoro e di confronto, con l’intero settore sottoposto a lockdown totale, senza condizioni e senza discussioni. Gettando i lavoratori nella più totale disperazione e creando, al tempo stesso, dei rischi immensi in termini di legalità e non solo di ordine pubblico. Una serie di tematiche che non sfuggono a Ettore Rosato, vice presidente della Camera dei deputati e coordinatore nazionale di Italia Viva, che dopo essersi occupato già in passato della materia, è tornato ad affrontarla nelle scorse settimane, salendo sul palco di piazza del Popolo in occasione della manifestazione romana degli operatori. Non soltanto per esprimere la propria solidarietà, rivendicando il diritto alla parità di trattamento che non può essere negato ai lavoratori del settore e ponendo l’accento sul rischio di illegalità. Come spiega nell’intervista concessa a Gioco News che riportiamo nel seguito. Lei ha partecipato alla manifestazione degli operatori che chiedevano di riaprire le attività in zona gialla, in sicurezza. Cosa ne pensa di questa richiesta e che impressione ha avuto della piazza? “Quello del gioco legale è un settore che garantisce il 3 percento delle entrate dello Stato e impiega decine di migliaia di lavoratori che vivono onestamente di questo e che in piazza hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per un comparto che ormai da troppo tempo è paralizzato, ad un passo dal collasso. Se si rispettano i protocolli di sicurezza bisogna utilizzare gli stessi criteri che si usano per tutte le altre attività commerciali nelle aperture e nelle chiusure”. Il risultato, però, è stato il contrario, visto che la Regione Sardegna, prima zona bianca della Penisola, non ha subito riavviato le attività di gioco, uniche escluse dalla ripartenza. Perchè secondo lei accade questo? Ritiene che il settore sia vittima di un pregiudizio ideologico? “Sicuramente sul gioco si è giocata una partita ideologica che ha portato a prendere delle decisioni differenziate rispetto a tutte le altre attività. Ma dove non c’è il gioco legale prolifica il gioco illegale, spesso gestito dalla criminalità organizzata che si arricchisce, a scapito di importanti perdite per lo Stato”.
Nei suoi precedenti interventi lei ha sem- «Se si rispettano i Tornando al tema riaperture: in attesa di pre parlato della necessità di distinguere protocolli di sicurezza ripartire, c’è prima da scongiurare la chiutra gioco legale e illegale. Come si dovreb- bisogna utilizzare gli sura delle imprese del gioco anche a causa be agire, secondo lei, per tutelare efficace- stessi criteri che si di ristori inesistenti (per molti) e inconsimente la legalità anche nel gioco? usano per tutte le altre stenti (per chi li ha avuti). Quali misure “Di certo il proibizionismo non è la attività commerciali potrebbero e dovrebbero essere messe in soluzione. Gioco legale significa tra- nelle aperture e nelle campo per garantirne la sopravvivenza? sparenza, occupazione, tracciabili- chiusure» “Il blocco delle attività legate al gioco tà. Sia chiaro, io non sono mai entrato legale rischia di pregiudicare in main un casinò, non compro nemmeno niera irreversibile un intero settore un gratta e vinci e non ho mai giocato con una slot. E se dove sono stati richiesti e fatti anche importanti invedevo dare un consiglio dico meglio una bella cena che stimenti in tecnologia in questi anni. I ristori non sono un’ora davanti a un apparecchio. Detto questo sconsi- stati adeguati, le imposte vanno sospese. Sono a rischio glio anche il fumo e l’eccesso nell’alcol ma lo Stato ha il migliaia di posti di lavoro e centinaia di imprese. C’è compito di regolamentare le attività legali, facendo pre- poco da aggiungere, bisogna intervenire, come per tutte venzione delle patologie, come la ludopatia, ma consen- le attività economiche, non possiamo lasciare indietro tendo che le attività legali si svolgano senza dover chie- nessuno”. dere continue cortesie e nello slalom della burocrazia”. Riguardo al futuro: il recovery plan potrà avere impatto a suo D’altro canto, come si dovrà operare per combattere il gioco giudizio anche sul settore del gioco, pensando per esempio agli illegale, anche alla luce di quanto emerso dall’ultimo rapporto aspetti tecnologici, visto che il gaming è uno dei settori a magdella Direzione investigativa antimafia? gior tasso di innovazione? “Paralizzare il settore del gioco legale significa, come “Uno dei capisaldi del Piano sarà la promozione delsottolineato dal rapporto della Dia, offrire alle mafie la digitalizzazione nel nostro Paese. Gli interventi che uno strumento formidabile di arricchimento ed espan- sosterranno l’innovazione tecnologica, la transizione sione. Sappiamo che il gioco illegale è il secondo set- digitale e la ricerca applicata saranno accessibili a tutti”. tore più redditizio dopo il traffico di stupefacenti, ma presenta - a differenza di quest’ultimo - un minor rischio; quindi è la ‘piazza perfetta’ per la criminalità organizzata, utile anche al riciclaggio del denaro sporco”. Cosa potrà davvero fare l’attuale governo nei confronti del gioco? Ci sarà spazio a suo parere per il riordino, più volte annunciato e mai realizzato? “Oggi oltre alle chiusure disposte dal Dpcm emergenziali legati alla pandemia, pesano le normative regionali nate in periodo pre-covid molto difformi tra loro e che nel frattempo sono entrate in vigore, in un contesto del tutto mutato. Ci vuole una buona regolamentazione che deve tener conto di tutti gli interessi in campo”.
LUI CHI È?!?
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Ettore Rosato nasce a Trieste, il 28 luglio 1968. Dopo il diploma in ragioneria, viene assunto dalla Banca Commerciale Italiana e poi dalle Assicurazioni Generali. In quello stesso anno viene eletto consigliere circoscrizionale a Trieste con la Democrazia Cristiana. Viene poi eletto consigliere provinciale nel 2001 dopo aver corso per la presidenza della provincia; due anni più tardi diviene consigliere regionale tra le file della Margherita e sempre nel 2003 ottiene un seggio alla Camera dei deputati grazie alla vittoria nell’elezione suppletiva. Dal 18 maggio 2006 all’8 maggio 2008 fa parte del secondo governo Prodi in qualità di sottosegretario agli interni occupandosi in particolare di vigili del fuoco, difesa civile, contrasto al racket e all’usura. Alle elezioni del 2008 è stato confermato alla Camera dei deputati con il Partito Democratico ed è membro dell’ufficio di presidenza del gruppo in qualità di Tesoriere del Pd alla Camera. Ha fatto parte della commissione Difesa e del Copasir (il comitato parlamentare di sicurezza della Repubblica). Dopo aver vinto le elezioni primarie per i parlamentari, è stato candidato e rieletto alla Camera dei deputati nel 2013. Diventa segretario del gruppo Pd (con delega d’Aula) dal 19 marzo 2013 venendo confermato nell’ufficio di presidenza del gruppo pd alla camera e diviene membro della commissione Affari Costituzionali. Dal 28 novembre 2014 al 16 giugno 2015 è stato il vicecapogruppo vicario del Pd alla Camera sostituendo la lettiana Paola De Micheli, nominata sottosegretario di stato all’economia nel governo Renzi. Il 16 giugno 2015 viene eletto capogruppo del Partito Democratico alla Camera. Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto deputato e viene successivamente eletto vicepresidente della Camera dei deputati. Nel 2019 abbandona il Pd e aderisce al Italia Viva fondata da Matteo Renzi. Diviene coordinatore nazionale del nuovo partito insieme a Teresa Bellanova. È l’ideatore della legge elettorale italiana del 2017, soprannominata per questo “Rosatellum”, che ha impresso il suo nome nella storia.