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UN AMORE DI RETAIL
“PUOI CERCARE ‘AMORE’ NEL DIZIONARIO, MAPPARLO IN UN FILE EXCEL, STUDIARNE LA DEFINIZIONE IN UN LIBRO DI TESTO. OPPURE PUOI AVVENTURARTI NEL MONDO E TROVARE LA TUA RISPOSTA.” a cura di Michele Bragantini preferito, le nostre attrazioni sono studiate per la felicità dei tuoi bambini: è tutto come te lo immaginavi. Dobbiamo ascoltarli, capirli e affascinarli. Il fascino che eserciteremo si trasformerà in seduzione, la seduzione in complicità, la complicità in amore. Ci frequenteranno, saranno partner importanti che ci aiuteranno a migliorare, consigliandoci su come rendere più importante l’experience nelle nostre sale. al nostro modo di proporci, al nostro brand; tanto più sapremo sedurli, tanto più si innamoreranno di noi, non confondendo causa ed effetto. La seduzione è la nostra arma vincente, il fatto che i nostri clienti desiderino passare il tempo con noi diventa una felice conseguenza. Ma facciamo diventare il nostro ragionamento più strategico. Nel nostro lavoro ci troviamo necessariamente a lavorare sui numeri, che devono sempre essere alti per poter sviluppare volumi di ricavi in grado di sostenere le attività.
Ma sviluppare volumi non è il fine delle nostre azioni, è la conseguenza. Quello che dobbiamo fare è di non perdere di vista le unicità dei nostri clienti, dobbiamo avere la capacità di far capire a ciascuno di loro che sì, è proprio così, ci preoccupiamo per te, abbiamo proprio il tuo amaro
Michele Bragantini | Si forma in marketing e business administration. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
Ci perdoneranno, importantissimo. Le nostre imperfezioni, i nostri errori saranno mediati dalla benevolenza di chi si trova bene con noi e vuole continuare a farlo. La concorrenza sarà un concetto relativo, una scappatella che noi perdoneremo a loro, ben felici di accoglierli di nuovo nel nostro gruppo. Non vi sto raccontando niente di nuovo, ognuno di noi è a sua volta cliente ed anche senza accorgersene agisce secondo queste dinamiche, dal bar della mattina alla trattoria di fiducia. Ecco la parola magica: la fiducia. L’elemento che mancava alla nostra storia d’amore, ma quello non meno importante. Alla fine non dimentichiamoci che il nostro lavoro è far divertire le persone, che spesso questo divertimento richiede anche un investimento economico significativo e che dobbiamo mettere i nostri clienti nella migliore delle condizioni per godersi il tempo che passano da noi.
Cambiamo la nostra visione delle cose, sediamoci dall’altra parte del tavolo immaginandoci come vorremmo essere accolti, seguiti, trattati, gratificati e salutati quando ce ne andiamo. Proprio qui, proprio nel nostro locale. Cambiamo quindi, se alla fine crediamo che sia necessario, la nostra impostazione di lavoro, od impegniamoci a valorizzare i nostri punti di forza, espandendone l’effetto. Le persone non vengono nel nostro ristorante solo per mangiare, non vengono nel nostro bowling solo per giocare, non vengono nel nostro bingo solo per vincere: vengono per stare insieme e per stare bene, per essere sedotti e sentirci speciali. Sicuri che non ce ne siamo mai dimenticati, almeno qualche volta?.
Dietro le quinte di un ristorante di alto livello c’è sempre un grande chef o un manager capace. In alcuni casi tutti e due e, nel caso del Casinò Mendrisio, nel Canton Ticino, una figura che le unisce entrambe: Diego Chiarello, manager del food and beverage e gerente della ristorazione. Con alle spalle, e davanti, una formazione a tutto tondo in questo settore: cominciata con una passione coltivata fin dalla tenera età, consolidata da diverse stagioni da cuoco in Italia e in giro per l’Europa – anche alla corte dell’Hotel Clarence di Dublino, di proprietà dei musicisti Bono Vox e The Edge degli U2, nel 2001 – fino all’approdo in Svizzera.
Tante esperienze, corsi – anche da sommelier del caffè – e tante preziose relazioni intessute con fornitori di qualità, tecnici e professionisti, architetti compresi.
Un bagaglio grazie al quale Chiarello è stato chiamato dal Casinò di Mendrisio nel 2017.
“Il mio compito è mettere a punto i menù, le carte dei vini e dei superalcolici, sovrintendere la preparazione dei piatti, che poi i cuochi della brigata memorizzano e riproducono.
Un modello che vale per tutte le aree food and beverage della casa da gioco: il ristorante gourmet, il bistrot, il bar principale – l’Admiral – e un