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Le occasioni non siano perse

LE OCCASIONI

NON SIANO PERSE

PH. NOAH SILLIMAN, UNSPLASH

di Michela Carboni

ippica torna a occupare la scena politica. Diversi sono e sono stati gli interventi che in quest’ultimo periodo hanno interessato il settore, come le interrogazioni sui pagamenti ippici, il green pass obbligatorio per accedere negli ippodromi e il Ddl sull’ippicoltura, firmato dalla deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda. E proprio su quest’ultimo punto, Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d’Italia, sottolinea: “Una grande criticità del Ddl Gadda, che ho riscontrato anche con altri testi in discussione in Parlamento, è stato l’utilizzo dello strumento della delega legislativa tout court. Lo strumento di per sé è utile quando si tratta di materie così ampie, come il contesto dell’ippica, ma deleghe eccessivamente ampie e prive dei giusti criteri direttivi possono compromettere la bontà e l’integrità di una proposta. In questo senso il Ddl Gadda, partendo con ottime intenzioni, ha indubbiamente bisogno di molti correttivi, in particolar modo per quanto riguarda il mondo sportivo, sotto un punto di vista legislativo e fiscale, per non diventare l’ennesima occasione persa”. Il settore da tempo chiede al Governo degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e come il Governo dovrebbe intervenire? “Il settore purtroppo sta pagando tuttora una politi-

L’ cizzazione eccessiva della sua gestione, che ha portato ad un management di tutto il mondo del cavallo totalmente inefficiente, con la destituzione dell’Unire prima e dell’Assi poi. Occorre sicuramente che il Governo fornisca al comparto una risposta nella forma di un interlocutore istituzionale unico, che possa fornire al mondo dell’ippica il supporto adeguato non solo nella gestione del mondo sportivo, ma anche della formazione, delle relazioni istituzionali ed internazionali e così via. Occorrono anche misure più di dettaglio come l’applicazione di un regime Iva univoco a tutti gli equidi e l’integrazione del contesto ippico con le risorse messe a disposizione con il Fondo europeo di sviluppo rurale. Abbiamo presentato moltissimi emendamenti in questo senso, perché si tratta di un’occasione unica e perderla sarebbe un’umiliazione vera e propria, ma rappresenterebbe il colpo di grazia verso un mondo molto sofferente che rappresenta storia, cultura e tradizione, che costituisce un nostro fiore all’occhiello all’estero. Penso anche a quanto moltissime realtà ippiche, sportivo-dilettantistiche, sul

L’ippica ha bisogno di un intervento legislativo profondo, secondo la deputata di Fdi Monica Ciaburro, a partire anche dalla costituzione di un’Agenzia unica per la gestione del settore

territorio abbiano bisogno di tutto l’aiuto possibile, per questo noi ci siamo con le nostre proposte. Sinceramente, non riesco a immaginare, purtroppo, come tutto questo possa continuare a sopravvivere senza un intervento legislativo profondo”. In che modo andrebbe rivista la governance del settore? “Come ho avuto modo di spiegare, è evidente che vi sia la necessità di istituire un’agenzia unica di riferimento per il settore, che ne gestisca la formazione e la promozione, sia dal punto di vista economico, sportivo e turistico. È ormai improcrastinabile l’esigenza di istituire un attore unico di riferimento che garantisca lo sviluppo del settore mediante politiche di programmazione pluriennali, una gestione più consapevole dei provvedimenti disciplinari, ma che si occupi anche della gestione unica dell’anagrafe degli equidi, della costituzione dell’albo dei medici veterinari e degli aspetti relativi ai componenti delle giurie e degli altri ispettori necessari al settore, nonché la promozione internazionale del comparto stesso e di tutti gli aspetti connessi alla formazione”. Gli ippodromi a suo avviso come andrebbero ripensati e rilanciati? Sono un volano per il turismo? “Gli ippodromi, come tanti aspetti relativi al mondo dell’ippica, andrebbero sicuramente ricondotti sotto l’alveo di un’agenzia indipendente dal punto di vista gestionale, ma pensati, anche nell’organizzazione delle attività, come una vera opportunità di promozione dei territori. Un ippodromo può diventare un elemento accentratore di tutta una serie di elementi legati alla filiera, anche in prospettive di sviluppo di servizi legati all’ippoturismo ed all’ippoterapia. È evidente che servano canali di comunicazione privilegiati tra queste realtà, gli attori privati più rilevanti e le amministrazioni locali. Siamo in un processo di transizione più o meno obbligato, dove gli ippodromi devono un po’ aprirsi anche ad attività alternative, usando i loro spazi, a stretto giro con i territori in cui operano: riuscire a mettere a segno questa equazione significa portare a casa un vero e sostanziale rilancio di queste realtà”. I comuni in che modo possono incentivare gli ippodromi per coinvolgere anche le famiglie ed essere un punto di riferimento per le città? “I comuni, soprattutto per quanto attiene ai piccoli comuni, vivono in una condizione di costante e permanente difficoltà in ragione delle scarse risorse umane ed economiche a disposizione. Ciò detto, la possibilità di poter usufruire di canali interlocutori privilegiati con una ipotetica Agenzia indipendente di gestione del settore, intesa come autorevole attore istituzionale di raccordo, costituirebbe sicuramente una grande opportunità. Da questo punto di vista credo che sia importante, una volta messi a disposizione gli strumenti giusti, avviare dialogo e mettere a sistema comuni, province e regioni, per i rispettivi ambiti di competenza, con il mondo ippico e le realtà turistiche locali nonché del terzo settore per l’elaborazione. Da un punto di vista territoriale, invece, credo sia assolutamente necessario coinvolgere scuole, agenzie di promozione turistica, ma anche medici di medicina generale ed il mondo medico in senso lato: la pet therapy rappresenta un importante presidio a tutela dei più fragili, funziona e mettendo a servizio queste realtà è possibile fare un vero servizio pubblico”. Crede che occorra anche una modifica delle scommesse ippiche? “È evidente che l’intera architettura gestionale del sistema necessiti di essere rivista, inclusa quella delle scommesse ippiche. In questo senso occorre mettere in raccordo reciproco ministero delle Politiche agricole, ministero dell’Economia e delle finanze e Agenzia delle dogane e dei monopoli per poter disporre ed attuare un riordino della disciplina che permetta finalmente, ad esempio, di modernizzare il sistema con l’unificazione dei totalizzatori e l’introduzione dei premi di consolazione se vogliamo parlare di scommesse di per sé, ma anche di rendere più concorrenziali i giochi ippici con una riduzione del prelievo fiscale sulle scommesse ippiche, prevedendo naturalmente che una quota parte delle risorse venga devoluta a sostegno del settore, magari proprio tramite quell’agenzia indipendente di cui ci sarebbe tanto bisogno”.

MONICA CIABURRO

Lei chi è?!?

Monica Ciaburro inizia la sua attività politica in Alleanza Nazionale sin dalla sua fondazione. Successivamente collabora con il vice presidente della Regione Piemonte, William Casoni. Alla creazione del Pdl entra a farne parte e vi resta fino al 2012 quando aderisce a Fratelli d’Italia. Nel 2009 si candida a sindaco nel comune di Argentera (Cn), venendo eletta consigliere comunale. Dal 2009 al 2014 riveste la carica di vicepresidente del consiglio della Comunità Montana Valle Stura. Il 12 giugno 2017 viene eletta, con oltre il 90 percento delle preferenze, sindaco di Argentera. Dal dicembre 2017 ricopre la carica di assessore presso l’Unione Montana Valle Stura. Viene candidata alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 nella lista proporzionale di Fdi nel collegio Piemonte 2 e viene eletta deputato della XVIII Legislatura. Dal 21 giugno 2018 fa parte della Commissione XIII Agricoltura della Camera dei Deputati. Il 15 novembre 2018 è stata nominata membro della commissione parlamentare per la Semplificazione. Il 29 luglio 2020 viene eletta segretario della commissione XIII Agricoltura.

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