Ring-scape: a proposal for a porous infrastructure in Vienna

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Corso di Laurea Magistrale in Architettura “Ring-scape: una proposta di infrastruttura porosa per la città di Vienna”

Primo Relatore: Prof. Romeo Farinella

Laureande Ludovica Medori Giorgia Pierleoni

Secondo Relatore: Prof. Gianluca Frediani Correlatore: Prof. Andreas Hofer

Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura “Biagio Rossetti” Anno Accademico 2015-2016, Sessione di Laurea Novembre 2016



Un’identità è fatta anche di luoghi, delle strade nelle quali abbiamo vissuto e lasciato parte di noi (...). Qualche volta i luoghi possono essere atavici, nascere da anamnesi platoniche dell’animo che si riconosce in essi. Vienna è uno di questi luoghi, nei quali ritrovo il noto e il familiare, l’incanto delle cose che, come nell’amicizia e nell’amore diventano col tempo sempre più nuove. Questa familiarità di Vienna è forse la sua natura di crocevia, luogo di partenze e di ritorni, di persone, famose e oscure, che la storia raccoglie per poi disperdere, in un’errabonda provvisorietà che è il nostro destino. Così la città è un gran caffè, il luogo delle abitudini metodiche e del casuale andare e venire.

Claudio Magris, Danubio


Indice 1. Introduzione 1.1 Vienna: baricentro del rinnovato contesto europeo Vienna: main city of the renewed European panorama 1.2 Verso dove sta andando Vienna? 1.3 Vienna e la politica dello spazio pubblico 1.4 Prospettive di crescita urbana: i piani strategici viennese 1.5 STEP 2025: la Vienna di domani 1.6 “Schwedenplatz-Morzinplatz” (SMP): inquadramento urbano 1.7 SMP: interfaccia urbana tra I e II Distretto 1.8 La problematicità urbana di “SMP” The “SMP” urban issue 1.9 La vicenda storica della problematicità urbana “SMP” 1.10 Giudizio critico delle scelte attuali della municipalità viennese Critical opinion about the current policy of the Viennese municipality

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2. Analisi

2.1 Analisi storica 2.1.1 Evoluzione storica della forma urbis di Vienna

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2.1.2 Il Donaukanal 2.1.3 “Schwedenplatz – Morzinplatz”: evoluzione storica 2.2 Analisi statica 2.2.1 Rapporto tra SMP e i luoghi di interesse nelle vicinanze 2.2.2 Analisi dei trasporti 2.2.3 SMP: una piazza 2.2.4 Rapporto “Schwedenplatz”“Morzinplatz” 2.3 Analisi dinamica 2.3.1 Il movimento pedonale nell’epoca premoderna della città di Vienna 2.3.2 Analisi dei flussi degli utenti-pedoni. Inquadramento generale Analysis of flows of pedestrians users: general picture 2.3.3 Analisi dei singoli utenti 2.3.3.1 Anziani (Ältere Menschen) 2.3.3.2 Giovani (Junge) 2.3.3.3 Lavoratore (Arbeitende) 2.3.3.4 Passanti (Passantinnen) 2.3.3.5 Abitanti SMP (Bewohnerinnen) 2.3.3.6 Turisti (Turisten) 2.3.4 Analisi dei flussi degli utenti-pedoni. Conclusioni

3. Strategia

...45 ...48

...60 ...69 ...72 ...74

...80 ...81 ...81 ...92 ...96 ...100 ...104 ...109 ...114 ...118


3.1 La congestione “invisibile” 3.2 SMP come “social condenser” 3.3 La creazione di una infrastruttura: introduzione The creation of an infrastructure: introduction 3.4 La creazione di un’infrastruttura The creation of an infrastructure 3.5 L’infrastruttura come connessione tra il I e il II Distretto The infrastructure as a connection between the I and the II District 3.6 Un’infrastruttura “lenta”

... 127 ... 131 ... 140 ... 140 ... 144 ... 144 ... 154 ... 154 ... 157

The square 4.3.4 Motto am Fluss Motto am Fluss 4.3.5 Schwedenplatz e il tourist office Schwedenplatz and the tourist office 4.3.6 Beach Bar Beach Bar 4.4 Connessioni visive 4.5 La creazione di un’infrastruttura virtuale

...196 ...206 ...206 ...209 ...209 ...212 ...212 ...215 ...216

5. Bibliografia

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6. Allegati

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7. Ringraziamenti

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4. Progetto 4.1 Specifiche 4.2 Accessi e collegamenti 4.3 Le parti dell’infrastruttura The parts of the infrastructure 4.3.1 Sport Hub Sport Hub 4.3.2 Metropole Museum Metropole Museum 4.3.3 Morzinplatz Morzinplatz 4.3.3.1 Morzinmarkt Morzinmarkt 4.3.3.2 La piazza

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0. Abstract

Veduta di Schwedenplatz dall‘ultimo piano dell‘Hotel Sofitel 9


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Nel contesto urbano europeo si riscontra spesso la presenza di un fiume, un tempo limite esterno dello sviluppo della città, ed oggi corso d’acqua che la attraversa. Le principali arterie stradali, in seguito, si sono sviluppate seguendo l’andamento del fiume, determinando una frattura, un tempo inesistente, tra esso e porzioni di città. Vienna rappresenta un caso-studio esemplare per questo tipo di problematiche: essa infatti è attraversata dal Danubio, il cui canale tocca il perimetro settentrionale del I Distretto. In seguito alla costruzione del viale carrabile “Franz-Joseph-Kai”, complementare al cantiere della “Ringstrasse”, il rapporto osmotico tra città e fiume viene interrotto dal flusso carrabile ad alta percorrenza. Il luogo più compromesso da questo fenomeno è il vuoto urbano costituitosi a seguito dei bombardamenti della II Guerra Mondiale e ad esso adiacente, “Schwedenplatz – Morzinplatz” (SMP). Questo luogo rappresenta il principale snodo dei trasporti della città (150’000 persone al giorno su 25’000 mq). La combinazione tra il flusso pedonale e quello automobilistico ha relegato questi luoghi a corridoi di attraversamento, escludendo la piazza e il canale dalla vita cittadina.

Dopo aver constatato che la consistenza dei flussi non può essere ridotta in maniera vigorosa, è stata tramutata in punto di forza. Individuate le intersezioni più significative originate dai flussi, sono state trasformate in sede di funzioni, capaci di dare a SMP una nuova identità: da “oggetto” di attraversamento a “soggetto” catalizzatore della vita cittadina. Per dare spazio a tale complessità, è stata riprogettato in chiave contemporanea un tratto dell’antica passeggiata cittadina sulle mura della città grazie alla proposta di una infrastruttura sopraelevata, che permette di oltrepassare il traffico automobilistico e di ampliare lo spazio della piazza. Il progetto vuole anche essere una riflessione sul ruolo dell’infrastruttura nell’architettura, che da elemento di connessione veloce tra due punti acquisisce una natura complessa, garantendo una relazione tra parti disconnesse del tessuto urbano della città.

La municipalità viennese si è interrogata a lungo su queste questioni, promuovendo sin dagli anni ’60, una serie di concorsi ed iniziative che non si sono mai tramutate in interventi concreti. Nel 2015 tuttavia, è stato indetto un concorso di idee per il ridisegno di SMP, da cui è partito il progetto di tesi.

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In the European urban context it is common to find a river related to the city. Primarly, it represented the border of the urban core and nowadays it crosses the city. The main road lines, then, developed following the river flow and, as a result, they generate a disconnection between the city and the river. Vienna is an exemplary case-study for this kind of urban problems: it is infact crossed by the Danube, whose channel laps the north part of the I District. After the construction of the highway along the “Franz-Joseph-Kai” boulevard, simultaneous the works for the Ringstraße, the relationship between the city and the channel was broken by the high cars-flow. The area that has been mostly compromised by this phenomenon was the urban void “Schwedenplatz-Morzinplatz (SMP)”, just next the channel. Currently SMP rapresents a strategic mobility hub of the city (150 000 people in 25 000 mq). Therefore the combination of pedestrain routes and car-ways confined this area to a crossing-area, setting apart the squares and the channel from the urban life. The Viennese Municipality has questioned a lot about the problems of this area and has promoted since 1960’s competitions and exhibitions, that never became real proposals. In 2015 the Municipality announced a competition (“Neugestaltung Schwedenplatz”), that has become the initial point of this master thesis. After becaming aware of the fact that the flows consistence could not be reduced heavly in a short-term prevision, it has 12

been transformed in a strength point of the project. Once identified the most significative flow-intersections, they were transformed into “activities centres”, that are able give a new identity to this area: from a crossing-area to an urban-life-catalyst-area. In order to give to this complexity to “rush”, the thesis reshapes a part of the high historical promenade along the city-walls, thanks to the design of an overhead infrastructure, that make it possible to bypass the cars flow and to widen the square surface. The project investigates also the new role of an in architecture infrastructure: it develops itself from an element for speed connection between two point into a complex system, that ensures a re-connection between the different “urban fragments” of the city.


In europäischen Städte findet man oft ein Fluss, der einmal die Grenze der Stadtentwicklung war und der heute geht die Stadt durch. Denn die Hauptberkehrsadern der Stadt haben sich entlang den Flussverlauf entwickelt und einen Stadtbruch generiert. Vienna stellt ein wichtige Exempel für diese Thematik dar: es ist von dem Donau, dessen Kanal die I Bezirk an läuft, durchgegeht. Nach dem Aufbau des Verkehrboulevard “Franz-Joseph-Kai”, der während der Ringstraßebaustelle stattgefundet hat, brach die Beziehung zwischen der Stadt und dem Fluss wegen des starke Autosstrom. Den negativste Ekkeft bekam das Areal „Schwedenplatz-Morzinplatz“ (SMP), das eine Nachkriegsbrache ist. Dieser Ort ist der Stadtshauptverkehrsknoten (täglich 150.000 Benutzer in 25.000 mq). Die Kombination Fußgängerstrom-Autosstrom hat den Ort Durchquerungcorridor habgestellt und hat Plaz und Fluss von den Stadtleben getrennt.

SMP wird Durchquerungobjekt zu Katalysatorsubjekt des Stadtslebens umgewandelt. Um diese Komplexität Raum zu geben, wird ein Teil des ehmaligen Linienwal unter kontemporäre Gesichtspunkt dank eine überhöhte Infrastruktur wieder entworfen. Die Infrastruktur erlaubt den Autosstrom überzufahren und Raum für die Platz zu vergrößern. Der Entwurf ist auch ein Denkanstoß über die Rolle, die Infrastrukturen in Architektur spielen: sie sind keine schnelle Verbindung zwischen zwei Punkten, sondern erlaubene eine Bezihung zwischen getrennten Stadtteile.

Darüber hat Vienna Behörde sich lang befragt und seit die 60er Jahren viele Iniziative befördert. Leider haben sie sich nie verwirklicht. Trotzdem wird in 2015 einen offene zweistufige Realisierungswettbewerb “Neugestaltung Schwedenplatz” gestartet: davon die Thesisarbeit. Es war unmöglich der Strommenbestand zu reduzieren, deswegen bekammen sie Stärke. Nach die wichstigsten Strommenschnittpunkte erkannt zu haben, werden sie “Funktionsknoten”, die eine Identität der Platz geben, gewandelt. 13


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1. Introduzione

Veduta del II Distretto da Schwedenplatz 15


1.1 Vienna: baricentro del rinnovato contesto europeo

1.1 Vienna: center of the renewed European panorama

“Vienna sta cambiando. Gli sconvolgimenti politici in Europa hanno spinto la città verso una posizione rilevante. Invece della posizione periferica vicina alla cortina di ferra, essa ora rappresenta uno spot primario del centro Europa, nelle vicinanze dei nascenti mercati dell’Est Europa. L’intera regione metropolitana sta crescendo e la pianificazione urbana deve saper rispondere alle sfide sociali, tecnologiche ed ecologiche. Dobbiamo essere lungimiranti, con il fine di creare delle condizioni al contorno per uno stile di vita a cui non siamo ancora pronti, a nome di chi oggi ancora non è nato” 1

“Vienna is changing. The political upheavals in Europe have pushed the city into an outstanding position. Instead of a peripheral location close to the Iron Curtain, it now occupies a prime Central European spot in the vicinity of the rapidly emerging Eastern European markets. The entire metropolitan region is growing, and urban planning must respond to the resulting social, technological and ecological challenges. We must be farsighted in order to create frame conditions for lifestyles that we are not yet aware of, on behalf of people who are not even born today.” 1

STEP 2025

STEP 2025

pre 1989

post 1989

A sinistra: inquadramento del sistema ferroviario europeo In altro: confronto assetto geo-politico europeo prima e dopo il crollo del muro di Berlino 16


Il 1918 rappresenta per Vienna un punto di non ritorno: dopo la dissoluzione dell’impero asburgico, attraversa una serie di vicende storiche “instabili”, che la rendono un’entità urbana indefinita. Sintomatico è, di fatti, il passaggio dalle politiche sociali della “Rotes Wien”, all’annessione (concordata) al Terzo Reich, che termina nel 1945 con la quadripartizione della città da parte degli Alleati, situazione che si perpetua fino al 1955, quando viene dichiarata la neutralità perenne austriaca. Per tale motivo Vienna verrà scelta da molte organizzazioni internazionali come sede di vari uffici: Nazioni Unite (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (1956), Organizzazione per lo Sviluppo Industriale (1967) e OPEC (1965) 2. Il grande fasto imperiale diventa dunque solo un ricordo e la grande capitale viennese viene relegata a città marginale fino al 1989. Dopo il crollo del muro di Berlino, infatti, Vienna torna a ricoprire quella funzione, sottrattale con lo scoppio della I GM, di baricentro di un ricco panorama territoriale, nonché di un importante sistema socio-economico. Da ultimo avamposto europeo prima del blocco sovietico, si trasforma infatti nel 1989 in punto di contatto tra i nuovi paesi slavi e la potente Europa unita, motivo di forte attrazione per investimenti da parte di grandi gruppi bancari e assicurativi internazionali3. Il dato che conferma tale progresso è il costante e progressivo incremento demografico (+ 20% dal 1989)4, che non subisce significative variazioni neanche durante la crisi economica del 2007. La municipalità viennese ha saputo reagire a questa sfida, promuovendo un’immagine della città quale efficiente centro internazionale della cultura e degli affari, al fine di venire coinvolta dai processi di crescita internazionale.

1918 is a point of no return for Vienna: after the dissolution of the Habsburg Empire, it goes over unstable historical events, that make it a confused urban entity. In fact it passes from the social policies of the “Rites Wien” to the voluntary) annexation to the Nazi Third Reich, that ended in 1945 with the fourfold of the city by the Allies. This situation goes on until 1955, when Austria declares itself forever neutral. It is for this reason that many international organizations had designated Vienna as the location for their offices (International Atomic Energy Agency (1956), United Nations Industrial Development Organization (1967), Organization of the Petroleum Exporting Countries (1965)) 2. The great imperial magnificence then became just a dusted memory and the Austrian empire capital changes into a border-city between the Soviet Union and Europe until 1989. After the fall of the Berlin Wall turns back to occupy a strategic position, as it was before the I World War: Vienna embodies the renewed “center of gravity” of a manifold territorial and socio-economic system. It is transformed from the last outpost before the Soviet block to the union-point between the new Slavic countries and the strong Europe Union. Therefore Vienna attracts a lot of foreign investors, such as bank groups and insurance companies3. The constant demographical increase (+ 20% from 1989)4, that is not influenced neither by the 2007 crisis, confirms this phenomenon. The Viennese Municipality reacted positively to these previsions, promoting a specific city-image: Vienna could become an efficient international center of culture and business, in order to get involved in international growth. 17


1.2 Verso dove sta andando Vienna?

1.3 Vienna e la politica dello spazio pubblico 6

Vienna costituisce il centro gravitazionale del processo di espansione economica verso i paesi dell’Est Europa, mercato in crescita che assicura un consistente capitale di investimento. Aspetto peculiare della città di Vienna è il forte potere coordinativo dell’organo pubblico, che permette l’incontro tra gli investitori privati e le strategie pubbliche, alimentando il prestigio della città. I tre punti chiave perseguiti dalla municipalità sono infatti la coesione sociale, la competitività economica e la sostenibilità ecologica5. Questi fattori supportano una crescita urbana responsabile e fortemente critica, dove gli effetti positivi sono condivisi da tutta la cittadinanza.

Verso la fine degli anni ‘90 la municipalità di Vienna intraprende un percorso “ideologico” che la porterà ad affermare l’importanza della gestione dello spazio pubblico per la gestione e il “successo” della città. Terminata la politica del social housing negli anni ‘80, l’attenzione si sposta sulla qualità urbana, sancita dal motto “Vienna ist anders” (Vienna è diversa, 1988) e rafforzata del piano strategico del 1994 (STEP 94), che riconosce il diritto del cittadino ad una vita sicura. Questo strumento urbanistico funge da apripista alla questione della progettazione dello “spazio pubblico” a Vienna, percepito come l’ago della bilancia della città: esso permette di accogliere in modo “morbido” cambiamenti strutturali, da una parte, e di perseguire un equilibrio gene-

In questa “felice” cornice, la domanda abitativa e lavorativa risulta in crescita, generando un costante dibattito politico-urbanistico, per presentare soluzioni adeguate e temporalmente reattive. Una risposta esemplare alle previsioni di crescita, è fornita dalla pianificazione di un nuovo quartiere-satellite (Aspern Lakeside Project), che prevede un giro di abitanti e lavoratori di circa 40.000 individui. La progettazione del quartiere è stata affiancata da un cronoprogramma pianificatorio, che inizia con l’edificazione della linea di trasporto pubblico, la linea viola della metropolitana U2, che collega Aspern al centro della città (Karlsplatz). Il programma prevede inoltre una campagna di affiancamento alla colonizzazione dell’area, affinché possa formarsi un senso di coesione cittadina tra i nuovi abitanti. Aspern rappresenta una grande scommessa a tutti gli effetti. 18

Incontri informativi sullo STEP 2025 presso la Planungswerkstatte (www. wien.step.at)


rale, garante del raggiungimento di obiettivi politici, dall’altra. Nel 2001 questa riconosciuta potenzialità viene messa in atto grazie al progetto urbano diffuso “50 Orte Programme” (programma per 50 luoghi), che in un arco temporale di 11 anni si occupa della riqualificazione (reshaping) di 325.000 mq di spazio pubblico, suddiviso in 50 progetti, che si occupano primariamente della “copertina” della città: il I Distretto (Innere Stadt). Come segnala Sabine Knierbein “the bigger the districts and the larger their population, the less the reshaping of public spaces is in the focus of public policies and of public investements” (più esteso è il distretto e più numerosa la sua popolazione, meno attenzione pubblica alla riqualificazione del suo spazio pubblico). L’attenzione verso la risoluzione della condizione urbana generale di Vienna, e quindi dei suoi quartieri minori, viene portata avanti negli anni successivi dalla municipalità viennese, che pubblica una serie di programmi di studio per definire i punti saldi di questo “tema urbano”. Il primo di essi viene redatto nel 2006 dallo studio architettonico “kon-text” insieme al Centro di sociologia della TU di Vienna e prende il titolo di “Integration in Public Space” (integrazione nello spazio pubblico), che pone lo spazio pubblico come spazio sociale, dunque di interazione tra gruppi sociali diversi. Esso viene rafforzato da un lavoro empirico, condotto due anni dopo dallo studio locale “Schwarz Architects” su spazi pubblici selezionati dal 1999 al 2008, appartenenti principalmente al 3° e al 9° distretto. L’obiettivo

del report “New Interpretation of Public Space” era quello di puntare i riflettori su parti di città svantaggiate, con l’obiettivo di rendere la municipalità consapevole del grande patrimonio di spazio pubblico trascurato che doveva essere valorizzato. Il suggerimento è stato in seguito accolto dalla municipalità, che ha introdotto un approccio trasversale alla materia, presentando con il report “Free Space Vienna Public Space” una politica dello spazio pubblico legata alla sua natura multidisciplinare. Esso ha dato forma ad uno statuto ufficiale (“Mission Statement for Public Space in Vienna”, 2009) che delineava linee-guida per una pianificazione con alti standard qualitativi e che non codificava una regolamentazione tecnica, bensì un’attitudine progettuale che combinasse le caratteristiche estetiche alle dinamiche che essa è in grado di generare. Il risultato doveva dunque essere una progettazione “intelligente”, che paragonava lo spazio pubblico ad un dispositivo di apprendimento. In conclusione, il più recente e corposo traguardo di indagine raggiunto è rappresentato dalla ricerca condotta dallo studio danese “Gehl Architects” per la pianificazione del nascente quartiere di Aspern, la grande scommessa viennese. “Public Space Score” sancisce il decisivo ruolo svolto dallo spazio pubblico nelle vicende urbane, come una griglia su cui si orienta la vita cittadina, che, in questo caso, deve ancora formarsi.

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1.4 Prospettive di crescita urbana: i piani strategici viennesi7

1.5 STEP 2025: la Vienna di domani 8

Lo strumento di pianificazione strategica viennese prende il nome di STEP, acronimo della parola (troppo lunga per gli stessi austrici) “Stadtentwicklungsplan”, letteralmente “piano di sviluppo della città”. Oltre ad un motto che sintetizza la visione di città auspicata e perseguita dalla municipalità in 20 anni (STEP 1994 “Vienna è diversa”, STEP 2005 “Diritto per una vita sicura”, STEP 2025 “Vero spirito urbano”), esso descrive le linee generali di sviluppo metropolitano e ne delinea le aree decisive per il funzionamento compatto della città. Secondo la programmazione dello STEP 2005 stiamo parlando della riqualificazione dei grandi vuoti generati dalla trasformazione delle infrastrutture dei trasporti, che un tempo fungevano anche da presidi militari (Westbahnhof, Südbahnhof-Hauptbahnhof, Nordbahnhof, Nordwestbahnhof, Wien MItte), del recupero dei margini urbani (Donnau City, Wirtshaftuniversität al Prater) e della fondazione di un nuovo quartiere-satellite (Seestadt Aspern).

Nel 2014 la municipalità di Vienna conclude e pubblica (in tedesco e in inglese, online a su carta) il nuovo piano strategico, STEP 2025, che si differenzia dal primo, STEP 2005, per l’intento di costruire un impianto di linee-guida generali e condivise da seguire (bottom-up approach) e non per quello di imporre dall’alto un programma di azioni già deciso (top-down approach), come il sindaco Michael Haüpl, e il vicesindaco e assessore ai trasporti, Maria Vassilakou, precisano nella prefazione.

Con la pubblicazione dello “STEP 2025”, affrontato nel prossimo capitolo, si implementano tali volontà con un programma strategico più dinamico, che funge da griglia di base, piuttosto da pacchetto di azioni “preconfezionato”. I processi di sviluppo urbano, infatti, fungono da elemento di collegamento tra un’immagine identitaria della Vienna storica (divenuta patrimonio UNESCO nel 2001) e una possibile vocazione caratterizzante della Vienna di domani, città ecologica ed innovativa (“Smart City Wien”). 20

Il testo è articolato in 4 sezioni, precedute da una breve premessa metodologica che spiega l’orientamento politico del piano, sintetizzato dalle seguenti tematiche: la città vivibile, un solido sistema di servizi infrastrutturali come responsabilità pubblica, la città in sviluppo / la città che impara e infine una città di opportunità e prosperità. Traspare dalla sola premessa la percezione di un centro urbano consapevole dell’equilibrio che deve essere raggiunto per un buon funzionamento, dove bisogna dare importanza equamente ad ogni soggetto della vita urbana. Di seguito i 4 capitoli del piano: 1. “Noi facciamo la città” (Wir leisten uns Stadt): Da dove? Verso dove? Vienna in movimento Principi per lo sviluppo urbano futuro di Vienna La “governance” come opportunità per lo sviluppo unito delle città


Lo “STEP” come punto di partenza 2. “Vienna: costruire il futuro” (Wien baut auf): - Una struttura urbana ad alta qualità e una vita urbana multiforme - Vienna di rinnova: la città costruita - Vienna mobilita il terreno: spazio per la crescita urbana - Vienna trasforma: centri e aree sottoutilizzate 3. “Vienna: svilupparsi oltre i propri confini” (Wien wächst über sich hinaus): - La crescita e la società della conoscenza stanno trasformando le regione metropolitana - Vienna produce prosperità: un “hub” per la ricerca, la scienza e il business - Vienna è “di più”: la regione metropolitana 4. “Vienna: collegare la città: lungimirante, solida e viabile per molte generazioni” (Wien ist vernetzt): - Vienna si sta muovendo: mobilità diversificata nel 2025 - Vienna ravviva: spazi aperti verdi e pubblici - Vienna fa previsioni per il futuro: infrastruttura sociale L’ultimo capitolo (4), in particolare, è significativo per comprendere il reale effetto dello “STEP 2025” nel sistema urbano, poiché si occupa dello spazio pubblico della città. I due obiettivi principali sono il potenziamento del sistema di mobilità e la salvaguardia delle aree verdi e dell’infrastruttura sociale. La municipalità riconosce infatti che per permettere alla città di rimanere “competitiva”, essa deve

andare “al passo con i tempi”, perseguendo un continuo rinnovamento. Il sistema dell’infrastruttura, infatti, viene riconosciuto come la spina dorsale dell’intero sviluppo futuro. Il capitolo si suddivide, come mostrato, in tre sotto-capitoli, che affrontano dei temi decisivi. Il primo tratta della mobilità diversificata e della priorità che deve essere riservata ai mezzi di trasporto “eco-friendly” (mezzi pubblici, ciclabilità, pedonalità): Vienna auspica che nel 2025 l’80 % del trasporto avvenga in maniera sostenibile e che l’utilizzo dell’automobile privata si riduca del 7%, arrivando ad una proporzione 80:20. Per raggiungere questo traguardo però, viene segnalata la necessità di favorire interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto, per fornire una certa flessibilità alle linee rigide del tram e della metropolitana. L’oggetto simbolo di questa politica dei trasporti è la “Vienna Mobility Card”: una carta che permette di usufruire di qualsiasi tipo di mezzo di trasporto offerto dalla città. Il secondo sotto-capitolo si occupa invece dell’importanza del disegno degli spazi pubblici, che sono composti da struttura e identità, sintesi dell’essenza di interi quartieri. In un secolo infatti gli spazi pubblici sono divenuti gli scenari delle più svariate attività ricreative. Per questo motivo la linea-guida della municipalità viennese consiste nella capacità di questi posti di adattarsi a diverse forme di utilizzo, così come nella creazione di “micro open spaces” per incontri quotidiani e brevi soste (breathers). La municipalità propone inoltre la creazione di una rete urbana degli spazi pubblici (“Vienna’s Open Space Network”) e considera una 21


necessaria attenzione da dedicare ai bacini idrici urbani (il Danubio, il Canale del Danubio, il Wien Fluss e il Liesing Brook). Conquista importante nella politica dello spazio pubblico è la dichiarata intenzione di considerate Vienna come un insieme di parti uguali, con un omogeneo alto indice dello spazio pubblico.

dedicherà spazi per lo sport e per l’educazione. Il documento contiene infatti un esplicita volontà di istituire spazi pubblici privi di funzioni commerciali, concepiti come luoghi di dialogo e apprendimento sociale. La progettazione di abitazioni e di “living spaces” deve perseguire l’intensificazione degli scambi e del dialogo tra gruppi sociali differenti.

Il terzo e ultimo sotto-capitolo, infine, analizza la capillare rete di infrastrutture viennesi (scuole, asili, centri per i giovani, impianti sportivi, ospedali, centri anziani, biblioteche), che fungono da pietra angolare per la vita cittadina. Anche queste, come i trasporti, devono evolversi parallelamente alla crescita della città, che vedrà un incremento della popolazione giovane (0-14 anni), a cui la municipalità viennese

“The promotion of sports and exercise in everyday life is of paramount importance, above all for children and young people. (…) This equally requires the further provision of non-commercialised, high-quality public spaces as places of dialogue and social learning (Vienna Charter) as well as of a tightly knit network of low-threshold education offerings and the development of housing and living spaces that foster and intensify exchange and communication between different social groups” 9 (La promozione dello sport e dell’esercizio fisico nella vita di ogni giorno e di importanza primaria, soprattutto per i bambini e i giovani. (…) Questo richiede una dotazione di spazi non commerciali, DI spazi pubblici di alta qualità come luoghi del diacolo e dell’apprendimento sociale (Carta di Vienna) così come di una fitta rete di offerte educative per fasce basse e lo sviluppo di spazi abitativi e di vita che favoriscono e intensificano lo scambio e la comunicazione tra gruppi sociali differenti)

Schwedenplatz come luogo di ritrovo dei giovani (2016) 22


1.6 Schwedenplatz-Morzinplatz: inquadramento urbano Con l’acronimo “SMP” si definisce l’area urbana di Vienna corrispondente alle due piazze “Schwedenplatz” e “Morzinplatz”, situate lungo il bordo nord-est del I Distretto (nucleo storico), a contatto con il Donaukanal. Nonostante siano definite come due piazze distinte, esse si presentano come un unico grande vuoto urbano di 25.000 mq, diviso dalla “Rotenturmstraße”, la via che conduce direttamente al cuore della città: il duomo di Santo Stefano (Stephansdom). Questa coesistenza di piazze si è venuta a creare solo dopo la II Guerra Mondiale: prima dei bombardamenti, infatti, vi era un edificio interposto tra le due piazze, che non è stato ricostruito. Morzinplatz (2016)

Nonostante la configurazione attuale, le due piazze mantengono due vocazioni distinte. Schwedenplatz è un nodo strategico nel sistema dei trasporti viennese, mentre Morzinplatz è un luogo meno affollato e ricoperto da un aiuola rialzata, che funge da copertura ad un parcheggio interrato da 850 posti (Tiefgarage “Franz Joseph Kai”). a lato: inquadramento urbano nel sistema dei turisti e dei cittadini

Schwedenplatz (2016) 23


1.7 “Schwedenplatz-Morzinplatz”: interfaccia tra il I e il II Distretto L’area di intervento SMP è collocata lungo il margine settentrionale del I Distretto, a stretto contatto con il II Distretto I due distretti sono separati concretamente dal Donaukanal, elemento storico di confine. Il I Distretto, che coincide con il nucleo storico viennese (Innere Stadt), un tempo fortificato, ha mantenuto da sempre una certa distanza dai sobborghi (Vorstädte), che si sono sviluppati inizialmente a Nord del perimetro fortificato, cioè aldilà del fiume. I due nuclei hanno dunque una caratterizzazione storicamente opposta: da un lato la città benestante con i suoi privilegi, dall’altro i quartieri poveri, da una parte il cuore pulsante di attività di Vienna e dall’altra il quartiere “dormitorio”.

ID

II D Inquadramento urbano del I e del II Distretto 24

Configurazione superfici urbane del I e del II Distretto

Oggi, sebbene la configurazione socio-economica sia nettamente cambiata (cioè orientata verso una maggiore equità tra i gruppi sociali) e seppur le possenti mura divisorie siano state demolite, si assiste ancora ad una spiccata diversità nelle componenti10 dei due quartieri. In primo luogo la differenza tra le percentuali di volume residenziale presente su quello costruito: se nel I Distretto troviamo una situazione di parità (52% residenziale), nel II le residenze costituiscono più dei 3/4 del volume costruito (85% residenziale). Le stesse superfici urbane presentano una differenza di conformazione: ad un I Distretto dove la percentuale di edificazione viene massimizzata, risponde un II Distretto meno denso e con un maggiore numero di aree verdi. In secondo luogo si presenta la differenza socio-demografica tra i due quartieri: il II Distretto è abitato da una popolazione giovane e in via di sviluppo (+ 18% nel 2034), mentre il I Distretto, abitato da una popolazione più anziana, prevede una decrescita del 10% in 20 anni (2034). Il confronto lavoratori-abitanti, inoltre, presenta una differenza sostanziale: ad un’equa densità abitativa corrisponde un forte squilibrio di densità lavorativa. Il I Distretto si conferma dunque il principale “attrattore lavorativo” della città: 110.104 lavoratori e 16.339 abitanti. I due quartieri dunque rappresentano due entità urbane opposte ma complementari, a cui si interpone l’area di “SMP”, esattamente tra i ponti “Salztorbrücke” e “Schwedenbrücke”, e che funge da tessuto connettivo tra di essi.


ID

II D

Andamento demografico previsto

Confronto densitĂ lavorativa e abitativa 25


1.8 La questione urbana “SMP”

1.8 The “SMP” urban issue

La superficie urbana SMP rappresenta la “soluzione” viennese ad una importante lacuna urbana postbellica. Ci troviamo, infatti, di fronte ad una porzione di città fortemente rappresentativa della vita cittadina viennese e pesantemente colpita dai bombardamenti del 1945. Stiamo parlando del Franz-Josefs-Kai, dell’Hotel Metropole e della chiesa di San Ruperto, quest’ultima ripresa dalla pellicola cinematografica de “Il terzo uomo”, 11 Ad oggi tuttavia l’area di SMP viene considerata dalla municipalità viennese come una realtà urbana problematica, a causa della sua marginalità e a causa del consistente flusso di utenti (150.000) che la attraversano ogni giorno. Il primo monitoraggio di videosorveglianza viennese (CCTV) viene istallato proprio qui nel 200512. Questa decisione rende consapevole l’opinione pubblica sull’utilizzo della zona da parte di gruppi particolarmente emarginati, che trovano rifugio in questo spazio. Come afferma Sabine Knierbein13, la piazza ha una connotazione negativa, tanto da essere definita da alcuni “solo periferia”, “cortile di servizio” o “rifiuto urbano post-bellico” nel pieno di un quartiere, il I Distretto, che pullula di spazi pubblici rappresentativi. La questione, però, è ben più ampia, poiché SMP rappresenta un luogo strategico in cui si esplicita un dibattito politico vero e proprio, un palco scenico in cui si assiste al dibattito tra municipalità e I Distretto (ÖVP). Gli elettori del I Distretto diventano una clientela appetibile per il partito ultraconservatore (ÖVP), che dichiara di volere riqualificare l’area, contro il degrado, eliminando i gruppi

The SMP urban surface embodies the Viennese solution to a great “post-war blank”. It is a representative piece of the urban life, that has been heavily hurt by bombs in 1945. We are speaking about iconic places of the city, such as the boulevard FJK, Hotel Metropole and the church “Ruprechtskirche, that has been portrayed by Carol Reed in the film “The Third Man” 11.

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Nowadays this area is considered by the municipality as a problematic one because of its marginal position and of its substantial daily users flow (150.000). The first Viennese video-surveillance system (CCTV) has been installed here in 200512. This action make people aware of the presence of marginalised groups of people in the area, after finding here a refuge. As Sabine Knierbein affirms 13 the square has such a negative connotation, that is described as “only periphery”, “backyard” or “post-war urban waste” in the middle of a district, that has plenty of representative public spaces. But the question is wider, since SMP occupies a strategic position, where a real political debate takes place, as a stage where the municipality and the district-party (ÖVP) find a confrontation. The I District electors become desirable clients for the ultra-conservative party (ÖVP), that affirms to want to retrein the area, against the urban decay, erasing those marginali-


emarginati che qui si ritrovano. È nata dunque una pesante campagna populista da parte del partito, che propaganda l’immagine di questo luogo come luogo del rischio e della paura, facendo così pressione sulla municipalità, affinché trovi una soluzione. Di seguito vengono riportati quattro articoli che si interessano della questione “SMP”: - “Neue Plane, alter Schwede” (Nuovi piani, vecchia Schwedenplatz), di Martina Stemmer (Der Standard, 11.05.2011).14 L’articolo mette in evidenza la mancata attenzione dedicata ad uno dei nodi centrali del sistema infrastrutturale viennese. Gli stessi commercianti auspicano un intervento immediato da parte della municipalità, che comunica la propria opinione senza presentare una soluzione concreta. - “Schwedenplatz soll umgestalten werden” (Schwedenplazt deve essere trasformata) (vienna.at, 03.04.2012). 15 La funzione di “biglietto da visita” della città, svolta da SMP, fa scattare la necessità di trovare una nuova immagine per la piazza. Dal 2012 inizierà il processo progettuale che si concluderà con un concorso di idee internazionale. - “Die unaufhaltsame Metamorphose von Wien” (La metamorfosi inarrestabile di Vienna), di Julia Herrnböck (Der Standard, 09.02.2012) 16 “Man will dort nicht flanieren, dabei würde simple, intelligente Eingriffe viel bewirken” (Qui non ci si dovrà passeggiare, qui dovranno essere realizzati interventi intelligenti)

sed groups. Then began a strong populist propaganda by the ÖVP, that show this space as a place of risk and fear, bringing the municipality in front of an urgent choice for a solution. Below you can find four articles that investigate the “SMP” issue: - “Neue Plane, alter Schwede” (New plans, old Schwede, Der Standard, 11.05.2011)14, by Martina Stemmer The article talks about the lack of attention on one of the key-sites of the Viennese infrastructural system. Even shops-owners wish an immediate action by the municipality, that declares its opinion, without providing pragmatic solutions. - “Schwedenplatz soll umgestalten werden” (Schwedenplazt should be transformed, vienna.at, 03.04.2012) 15 SMP is a sort of “visit card” of the city of Vienna and therefore it needs a new image. Starting from 2012 the municapilty will start a design process, in order to enstablish an international ideas competition. - “Die unaufhaltsame Metamorphose von Wien“ (The unstoppable metamorphosis, Der Standard, 09.02.2012)16, by Julia Herrnböck “Man will dort nicht flanieren, dabei würde simple, intelligente Eingriffe viel bewirken” (Here people should not just walk, smart actions should be realized)

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- “Ursula Stenzel fordert erneut alkohl Verbot in der Wiener Innenstadt” (Ursula Stenzel (amministratice del distretto, ndr) rinnova il divieto sull’alcol nel I Distretto, vienna.at, 09.02.2013) 17 Da qui il dibattito sui soggetti da coinvolgere nel processo partecipativo (per trovare una soluzione): i residenti di quel distretto o di tutta la citta? I cittadini viennesi o tutti gli utenti che percorrono quella zona? SMP è infatti un’importante porzione di tessuto connettivo della città: canale di sfogo del flusso di turisti e di lavoratori del I D, il principale attrattore di risorse della città, e collegamento strategico tra la città è il DK, che prevede una crescita importante nei prossimi anni. 18

Presenza di gruppi emarginati a Morzinplatz 28

- “Ursula Stenzel fordert erneut alkohl Verbot in der Wiener Innenstadt” (Ursula Stenzel (I District major, ed) renews the alcohl prohibition in the I District, vienna.at, 09.02.2013) 17 After the municipality had welcomed the challenge, the debate to decide the subjects to involve in the participative process (to find a solution) started. Was it a matter of the citizens of the I District of the whole city? Who should the municipality listen to: to Viennese citizens or to people who pass through the area? SMP is an important piece of “connective tissue” of Vienna: it is an “outlet area” of the inner core flow, that is composed by tourists and workers, and a strategic link between the city and the DK, that is expected to develop in the future.18


1.9 La vicenda storica della risoluzione urbana di SMP L’opinione pubblica chiede a gran voce una rigenerazione dell’area, che risulta squallida e fatiscente, un luogo privo di carattere all’interno del cuore pulsante di Vienna (Bermuda Dreieck). Per questo motivo dalla fine del 2011 è iniziato il dibattito sulla risoluzione della piazza, quindi sulla sua identità e sulle sue possibili configurazioni. - La prima mostra: “Platz für die Stadt: Morzinplatz/Schwedenplatz – Projekte und Perspektiven” La prima iniziativa di sensibilizzazione pubblica al tema è rappresentata dalla. mostra “Platz für die Stadt: Morzinplatz/Schwedenplatz – Projekte und Perspektiven” (Una piazza per la città: Morzinplatz/Schwedenplatz – Progetti e prospettive), tenuta al Wien Museum di Karlsplatz dal 05.10.2011 al 06.11.2011 e ripresentata tre anni dopo dal 30.01.2014 al 23.03.2014. L’allestimento è stato pensato nel luogo pubblico più rappresentativo di Vienna, fruibile da parte di tutti, viennesi e turisti, e con accesso gratuito. Di seguito viene riportato il testo originale introduttivo della mostra, che ne descrive lo “spirito”: “Schwedenplatz und Morzinplatz. Ein Platz? Zwei Plätze? Oder doch nur eine Restfläche der Innenstadt? In den letzten Jahren ist Bewegung in das Areal gekommen und das Interesse an dessen Entwicklung erwacht. Wer hätte gedacht, dass man hier einst durch Alleen flanierte, Bouti-

quen und Kaffeehäuser die Atmosphäre bestimmten? Die beiden Plätze wurden während des Zweiten Weltkrieges arg in Mitleidenschaft gezogen. Die zerstörten Häuserblöcke wurden weggeräumt, das Areal dann aber mehr oder weniger dem Verkehr überlassen. Das soll anders werden Schwedenplatz und Morzinplatz gehören zu zentralen Entwicklungsschwerpunkten der Wiener Stadtplanung. Kaum anderswo treffen so viele Phasen der Stadtgeschichte so deutlich aufeinander, kaum anderswo lässt sich die gegenwärtige Metropole so dicht und pulsierend erleben. Die Ausstellung Platz für die Stadt dokumentiert das Areal aus geschichtlicher Perspektive und zeigt die bemerkenswertesten Kunst- und Architekturprojekte der letzten Jahre.“ 19 (Schwedenplatz e Morzinplatz. Una piazza? Due piazze? O ancora solamente uno spazio di risulta della città storica? Negli ultimi anni la zona si è messa in moto e si è acceso l’interesse verso questo sviluppo. Chi ha mai pensato che in futuro qui si possa passeggiare, che negozi e cafè possano caratterizzare la sua atmosfera? Entrambe le piazze sono state compromesse duramente durante la II GM. Le macerie degli edifici bombardati sono state rimosse e

Locandina della mostra “Platz für die Stadt” (www.wien.gv.at) 29


si è lasciato che l’area venisse attraversata da mezzi di trasporto. Questa condizione deve cambiare: SMP appartengono ad un punto chiave di sviluppo nella pianificazione urbana di Vienna. Difficilmente in un altro luogo e nella storia della città si incontrano così tante persone in maniera così evidente, difficilmente altrove l’attuale Metropole rivivrebbe in maniera così densa e pulsante.) La mostra documenta quindi l’area di SMP seguendo le prospettive storiche e presentando progetti artistici e architettonici degni di nota degli ultimi anni, tra cui troviamo: “Trialto”, di W. Michael Satke/Gregor Eichinger, 2006 (progetto di un sistema di sette ponti sopra il DK, che collega I e II D), “Studie für eine kulturelle Infrastruktur (Wien Museum) am Morzinplatz”, di Alejandro Sosa, 2009 e “Innere Stadtkante”, di Michael Wagner, 2009 (progetto per un archivio cinemtografico sotto la Ruprechtskirche). 20 Tra il materiale in allegato alla mostra21 troviamo inoltre i punti-chiave, che riguardano l’area, su cui la municipalità insiste, che sono: “Hafen un Strand” (porto e sponda), “Boulevard am Fluss” (passeggiata lungofiume), “Tor zur Stadt” (torre per l’ingresso in città), “Schreckensort und Gedächtnisareal” (luogo del dolore e memoriale), “Nachkriegsbrache” (lacuna postbellica), “Kreativviertel” (quartiere creativo), “Feierzone“ (zona del tempo libero), “Highway, Bahnhof, Schiffstation” (autostrada, stazione, terminal del traghetto), “Veruschsraum” (spazio di prova), “Standort mit Potenzial” (luogo di attesa con potenziale). 30

in senso oraio: “Trialto”, W. Michael Satke/Gregor Eichinger (2006); “Innere Stadtkante”, di Michael Wagner (2009); “Studie für eine kulturelle Infrastruktur (Wien Museum) am Morzinplatz”, Alejandro Sosa (2009) (www.wien.gv.at)


- Iniziative concrete della municipalità viennese Nel giugno del 2012, la municipalità avvia un processo partecipativo, per decidere la forma futura di SMP, che raccoglie 1100 opinioni. Contemporaneamente lo studio “kon-text” viene incaricato dalla municipalità per redigere un’approfondita analisi sociale dello spazio pubblico interessato. Nel settembre 2012 vengono presentati al pubblico i risultati intermedi, discussi ancora una volta con 2.200 interventi. Nel 2014 viene effettuato uno studio di fattibilità per l’interramento del FJK 22, progetto che permetterebbe un collegamento rapido e “spontaneo” alla quota zero tra la piazza e il DK. L’esito di tale studio è negativo, a causa del complesso sistema sotterraneo dell’area SMP (due linee metropolitane (U2, U4) e un parcheggio sotterraneo da 850 posti (Tiefgarage “Franz Joseph Kai”)), di seguito la municipalità decide di indire, l’anno seguente, un concorso di idee internazionale: “Neugestaltung Schwedenplatz” (La riconfigurazione di Schwedenplatz). 23 Delle 60 proposte ricevute dal 29.09.2015 al 27.11.2015, la municipalità viennese ha selezionato 6 proposte finalist, che sono state mostrate al pubblico in una dialog-box in loco (SMP) dall’8 al 14.02.2016. All’interno della “dialog-box” era possibile visionare i 6 progetti finalisti, lasciati ancora anonimi, e compilare un modulo in cui si sceglieva il progetto migliore spiegando il motivo. Questa possibilità era aperta in maniera indiscriminata a tutti, tutti avevano un potere decisionale sulle sorti di SMP. Il 13.06.2016 viene annuncia-

to il progetto vincitore: è la proposta elaborata dallo studio tedesco “realgrün Landschaftsarchitekten” insieme al viennese “FCP Fritsch, Chiari & Partner”. Esso verrà esposto al pubblico dal 13.06.2016 al 26.06.2016 presso lo “Urban Culture Pavillion”. L’inizio dei lavori viene annunciato per il 2018.

Viste del progetto vincitore del concorso “Schwedenplatz Neugestaltung” (www.wien.gv.at) 31


1.10 Giudizio critico delle scelte attuali della municipalità viennese

1.10 Critical opinion about the current choices of the Viennese municiaplity

Nonostante l’impeto di concretezza con cui la municipalità viennese si è approcciata alla questione SMP, le decisioni che sono state prese rivelano dei punti deboli e sembrano presentare una soluzione di facciata al “problema”. La questione urbana SMP risulta infatti essere stata affrontata con “leggerezza”, senza considerare la complessità di un possibile intervento.

Despite the surge of pragmatism of the Viennes municiaplity facing the SMP question, the decisions, that had been taken, reveal weaknesses and seem to provide just a superficial solution to the problem. The SMP urban issue has been handles with some imprudence, without considering the complexity of the real intervention.

Innanzitutto la scelta del titolo del concorso (“Neugestaltung Schwedenplatz”) risulta riduttiva ed esclude a priori il dibattito sulla compresenza di due realtà-piazza (Morzinplatz e Schwedenplatz) in un unico grande vuoto urbano,

First of all, the choice of the competition title (“Neugestaltung Schwedenplatz”) “sounds” reductive and does not consider the debate about the coexistence of two squares (Morzinplatz e Schwedenplatz) in an empty urban void, although it had been discussed 4 years before, during the

Dialog-Box “Schwedenplatz Neu” (2016)

Interno del “Dialog-Box” il giorno 14.02.2016 (2016)

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nonostante la questione fosse stata affrontata quattro anni prima nella mostra tenuta al Wien Museum. L’attenzione è stata posta sul nome più conosciuto, quello della fermata della metro, più immediato, ma allo stesso tempo riduttivo, se consideriamo inoltre che gli interventi più importanti riguardavano Morzinplatz, la piazza meno conosciuta. In secondo luogo l’area di intervento delineata dal concorso non considera il DK e delimita nettamente una superficie urbana, escludendo un possibile collegamento con il canale, che dista pochi metri da essa. Lo studio di fattibilità sul possibile interramento del FJK condotto nel 2014, infatti, sembra costituire un limite invalicabile per una nuova configurazione della piazza senza auto. Le soluzioni proposte dunque seguono rigidamente le indicazioni del regolamento e presentano dei progetti di mero ridisegno della superficie urbana, divenendo dei banali esercizi formali che non si interrogano sullo spirito del luogo. Paradossalmente ogni progetto con una media qualità urbanistica avrebbe potuto vincere. Infine, la fase decisionale partecipativa, che è avvenuta dopo la scelta dei 6 finalisti da parte della municipalità, consisteva in una mostra temporanea in loco a cui chiunque poteva partecipare, anche più di una volta. È stato infatti installato un padiglione temporaneo all’incrocio tra “Rotenturmstraße” e “Schwedenplatz”, in cui si potevano visionare gli elaborati grafici (solo tavole) e votare il progetto preferito, compilando un modulo. La scarsa organizzazione di

exhibition at the Wien Museum Karlspaltz. The attention is shifted to the most “famous” name, the one of the underground stop (“Schwedenplatz”), that is more immediate, but at the same more reductive and evene if the heaviest operations affect “Morzinplatz” square, the less known. Secondly, the competition surface does not consider the riverfront of the DK and defines clearly the area, excluding a possible connection with the channel, that is very close to it. Therefore the negative feasibility study made in 2014 to investigate a possible tunnel along FJK, seems to represent an insuperable limit to design a different sqaure configuration without cars. The proposals, then, follow stricly the regulation instructions and consist of simple redesign projects of a urban surface, becoming ordinary formal exercises, that do not explore the deep spirit of that place. Paradoxically every project with a medium urban quality and a charming presentation could win. Finally the partecipation process, that took place after the choice of the six finalists by the municipality, consisted of a temporary exhibition in SMP, where everybody could partecipate, even more than once. The municipality had installed a temporary pavillion, called “Dualog-Box”, at the beginning of Rotenturmstraße, where people could view graphic material (only posters) and vote their favourite project, filling in a schedule. The inadequate organization of this phase let suppose that the “Dialog-Box” was only a publicity gimmick 33


questa fase può fare immaginare che la “Dialog-Box” fosse solo una trovata pubblicitaria per promuovere un’immagine di una municipalità attiva e non un reale scambio di opinioni. La municipalità viennese sembra dunque aver affrontato una complessa questione urbanistica con gli strumenti della progettazione (compositiva) dello spazio pubblico.

to promote an image of an active municipality and not a real exchange of opinions. The Viennese municipality seems to have faced the complex urban issue with the instruments of the architectural design of public space and not with the ones that belong to the urban planning.

Note bibliografiche 1. STEP 2025 (2014), p.9

6. ibidem (5)

2. Pinter Kathrin (2016), The City of Tomorrow, The Plan, vol. 90 (5), pp 26 – 33

7. ibidem (3) 8. Cfr. STEP 2025 (2014)

3. Frediani Gianluca (2014), Vienna è diversa...Strategie per la città globale, in Paesaggio Urbano, vol. 1 (13), pp 58 – 94 4. MA 23, Statistik Wien (dossier annuale) 5. Cfr. Kniebein Sabine (2014), (Re)Framing Public Policies, (Re)Shaping Public Spaces?, in Manadipour Ali, Kniebein Sabine, Degros A. (a cura di), Public Space and the Challenges of Urban Transformation in Europe, New York, Routledge, pp 23 -33 34

9. STEP 2025 (2014), p. 126 10. Wien - Bezirke im Fokus, opuscolo redatto da MA 23 Wirthschaft, Arbeit und Statistik, Vienna, 2016 11. The Third Man, Carol Reed, 1949 12. oe-journal.at (2005), Innenministerin Prokop präsentierte am 12. April 2005 Wiens erste polizeiliche Videoüberwachung (fonte: http://www.oe-journal.at/Aktuel-


les/!2005/0405/W2/41304bmi.htm) 13. ibidem (5) (6) 14. derstandard.at (2011), Neue Plane, alte Schwede, Stemmere Martina ( fonte: http://derstandard.at/1304551670973/ Verschoenerung-geplant-Neue-Plaene-alter-Schwede) 15. wien.at (2012), Schwedenplatz soll umgestalten wereden (fonte: http://www.vienna.at/schwedenplatz-soll-umgestaltet-werden/3212759) 16. derstandard.at (2012), Die unaufhaltsame Metamorphose von Wien, Herrnböck Julie (fonte: http://derstandard. at/1350260945453/Die-unaufhaltsame-Metamorphose-von-Wien) 17. wien.at (2014), Ursula Stenzel fordert erneut alkohl Verbot in der Wiener Innenstadt (fonte: http://www.vienna.at/ ursula-stenzel-fordert-erneut-alkohol-verbot-in-der-wiener-innenstadt/3484569)

20. documento Inszenierte Stadtgeschichte, contenuto nel materiale informativo della mostra Platz für die Stadt. Schwedenplatz / Morzinplatz – Projecte und Perspectiven (fonte: https://www.wien.gv.at/stadtentwicklung/ projekte/schwedenplatz/pdf/inszenierte-stadtgeschichte. pdf) 21. materiale informativo della mostra Platz für die Stadt. Schwedenplatz / Morzinplatz – Projecte und Perspectiven (fonte: https://www.wien.gv.at/stadtentwicklung/ projekte/schwedenplatz/ausstellung2011.html) 22. wien.ORF.at (2014) Kein Tunnel für den Schwedenplatz” (fonte: http://wien.orf.at/news/stories/2680809/) 23. portale ufficiale del concorso Schwedenplatz Neugestaltung: (https://www.wien.gv.at/stadtentwicklung/projekte/ schwedenplatz/)

18. Cfr. STEP 2025 (2014) 19. portale ufficiale della mostra Platz für die Stadt. Schwedenplatz/Morzinplatz – Projecte und Perspectiven: http://www.wienmuseum.at/de/aktuelle-ausstellungen/ ansicht/platz-fuer-die-stadtmorzinplatzschwedenplatzprojekte-und-perspektiven.html)

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2. Analisi 2.1 Analisi storica

Veduta della fermata dell’uscita della fermata della metropolitana “Schwedenplatz” 37


2.1.1 Evoluzione storica della “forma urbis” di Vienna “

I fase II fase III fase

Ricostruzione diacronica di Vienna suddivisa in 3 fasi: I fase: 50 dC - 1683; II fase: 1683 - 1865; III fase: 1865 - 2016

Vienna appartiene a quella tipologia di città che nasce per volere di un popolo straniero, i Romani. Lo slogan che compare dietro la biglietteria del bookshop del “Wien Museum”, a Karlsplatz, è illuminante: “Wie könnte eine Stadt fremdenfeind-lich sein, die von Ausländern gegründet wurde?” (Come può una città fondata da stranieri essere razzista?). Di seguito viene presentata una ricostruzione storica della città di Vienna divisa in 6 fasi, considerando gli eventi storici che hanno influito sulla forma urbis viennese, dal crollo dell’Impero Romano d’Occidente all’ascesa della famiglia degli Asburgo, dalla minaccia dei Turchi all’avvento della modernità.

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1. Vindobona: fortezza legionaria romana (post 50 dC) Il nucleo originario di Vienna è costituito da una fortezza legionaria romana, difesa dal Danubio a NO e dalla Wienerwald (foresta di Vienna) a SE e prende il nome di “Vindobona”. Essa viene fondata verso la fine del I sec. dC, durante le campagne militari di Traiano, a pochi chilometri da Carnuntum, capitale della Pannonia Superiore, ma soprattutto all’incrocio tra due importanti vie del commercio: il Danubio, che attraversa trasversalmente l’Europa da Ovest a Est, sfociando nel Mar Nero, e la via dell’Ambra, che collegava il Mar Baltico al Mare Mediterraneo, correndo da Nord a Sud. 1 L’insediamento romano si compone di due agglomerati urbani: la fortezza legionaria, che si sviluppa sul tracciato del castrum, e la fascia di insediamenti urbani non militari che nascono appena fuori le mura.2 Il nucleo primario è chiuso da un perimetro regolare con 4 porte, allineate al cardo e al decumano, che indicano le direzioni per Carnuntum (quindi per Aquincum, oggi Budapest, e il Mar Nero) a O, Aquileia a N e, infine, la strada che conduce a Castra Regina, oggi Regensburg2. L’insediamento romano di Vindobona svolge la mera funzione di presidio militare sul confine della provincia, il Danubio, quindi di satellite della capitale. La sua conformazione non influenzerà notevolmente lo sviluppo successivo della pianta della città.

a lato, dall’alto verso il basso: diagramma planimetrico della città di Vienn; zoom planimetrico sulla area di intervento SMP; sezione del “Donaukanal” in corrispondenza dell’odierna chiesa “Ruprechtskirche” (segnata in rosso) 39


2. Vienna prima degli Asburgo (pre 1529) Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 dC, il territorio della Pannonia Superiore rimane indefinito fino al 1284, quando Vienna viene scelta come sede del ducato dei Babenberg 3, quindi degli Asburgo nel 1533 4. In questo periodo inizia a consolidarsi una comunità urbana svincolata dal ruolo militare di difesa di una frontiera. La città di Vienna diventa un perfetto sistema urbano medievale protetto perimetralmente da una cinta muraria e localizzato su di un florido crocevia commerciale. La vicinanza al Danubio rappresenterà infatti il principale motivo del suo prestigio.

Foto del modello esposto nella sezione “Wien 1200-1500” al “Wien Museum Karlsplatz” (Vienna, 2016) 40


3. Vienna dopo il I assedio turco: città-fortezza (post 1529) La minaccia dell’impero ottomano, guidato dal sulmano Solimano il Magnifico, responsabile del I assedio turco del 1529, mette a dura prova la città di Vienna. La forma urbis viennese subisce un brusco cambiamento: essa viene dotata di efficienti strutture difensive. In primis viene rinforzata la cinta muraria con la costruzione di dieci baluardi e di un fossato perimetrale. La seconda manovra difensiva è invece il traslamento del principale ponte di accesso, diretto al cuore della città, in una posizione più “scomoda” per il funzionamento cittadino, ma più sicura in caso di invasione.5

“Vogelschau auf Wien von Norden” (Vista dall’alto di Vienna da Nord), Jacob Hoefnagel, 1609, Vienna (Historisches Museum der Stadt Wien), dettaglio 41


4. Vienna dopo il II assedio turco (post 1683) La città si espande e inizia a comprendere il primo anello dei sobborghi popolari, seppur a debita distanza dal nucleo storico6. Viene infatti interposto tra le due realtà urbane un “anello di vuoto” largo 500 mt, chiamato Glacis, che funge da fascia di difesa dalle sommosse popolari e da eventuali attacchi nemici. Si registra infatti, nel 1683, il II assedio turco, a seguito del quale viene potenziata l’infrastruttura difensiva, raddoppiando la cinta muraria con baluardi (Linienwall). Il 1683 rappresenta tuttavia l’apice della tensione e apre la città di Vienna ad un periodo di sicurezza e prosperità. La stessa infrastruttura difensiva viene convertita a luogo della passeggiata cittadina. “La Vienna della metà dell’Ottocento, con le sue salde mura che quasi due secoli prima avevano resistito vittoriose alla minaccia dei turchi, è una città che ancora non conosce la furia del dileguare e del dissolvere propria della modernità. (…) In questa Vienna densamente abitata, ci si può muovere a piedi all’interno delle mura. Più lontana appare la “Vorstadt”, la fascia periferica ampiamente urbanizzata, separata dalla città da un’area fortificata.”7

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5. Vienna da città a metropoli (post 1865) Dopo un lungo periodo di stabilità e pace dell’impero asburgico, inizia il dibattito cittadino per un imponente intervento urbano. Si tratta dell’abbattimento delle anacronisticamente possenti mura cittadine e della conseguente densificazione del Glacis, territorio vergine con un alto valore immobiliare. La decisione viene presa dall’imperatore Francesco Giuseppe e nel 1867 si conclude il grande cantiere della “Ringstraße” (chiamato anche più brevemente “Ring”), viale che circonda il nucleo storico e che diviene l’icona della nuova metropoli. L’intervento urbanistico del “Ring” diviene un esempio iconico nella cultura urbanistica europea e decreta Vienna capitale della Mitteleuropa, posizione che persisterà fino allo scoppio della I Guerra Mondiale. Il 1915 coinciderà con lo scioglimento dell’impero asburgico, a cui seguirà una fase storica chiamata “Rotes Wien” (19181934), in cui la città verrà governata per la prima volta dal partito social-democratico, che promuove una forte campagna di “social-housing”. La situazione cambierà radicalmente con l’annessione austriaca, ideoloogica e politica, alla Germania nazista, nel 19388.

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6. Vienna dopo la II Guerra Mondiale (post 1945) Alla dilaniante distruzione causata dalla II Guerra Mondiale, i Viennesi rispondono con un’immediata ricostruzione, fedele ai tracciati dei volumi bombardati, simbolo di una precisa volontà collettiva che vuole rialzarsi e andare avanti (con un prevedibile abuso edilizio). Si registra tuttavia un caso singolare in corrispondenza delle piazze “Schwedenplatz-Morzinplatz”, una volta divise da due edifici, che, dopo il 1945, non vengono ricostruiti. Si “decide” infatti in questo caso di non ripristinare la situazione volumetrica precedente, ma di lasciare una grande lacuna urbana, come ancora oggi ci appare. Vienna, divisa in quattro, è in mano agli Alleati fino al 19559, data in cui avviene la dichiarazione di neutralità perenne, a seguito della quale molte organizzazioni internazionali localizzeranno le loro sedi nella capitale, Vienna. Nella seconda metà del ‘900 Vienna risulterà una città di confine tra l’Europa e il grande blocco sovietico, situazione che verrà ribaltata con la caduta del muro di Berlino nel 1989. La città riapparirà, di nuovo, come il principale punto di riferimento del sistema mitteleuropeo10. Un complesso sistema di fenomeni sociali ed economici si rimette in moto, prospettando uno sviluppo di una città contenuta per anni nel suo macroscopico impalcato fisico, realizzato per una capitale imperiale.

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2.1.2 Il Donaukanal 11 “Der Donaukanal fließt mitten durch meine Kindheit. Dort war er ein breiter, mächtiger Strom, und an seinen Ufern wohnte die Freiheit.” 12 (Il DK scorre attraverso la mia infanzia. C’era un ampio e vigoroso flusso d’acqua e sulle sue sponde c’era la libertà)

in alto: Bagnanti sulla sponda Döblinger del DK negli anni ‘60 (Bezirksabildarchiv Brigittenau) in basso: Foto di una regata (fotoreportage contenuto nella rivista “Wiener Bilder”, 1919)

“Ein eigenthümliches Leben herrscht längs des Donaukanales. Drei Fahrbrücken: eine hölzerne Jochbrücke und zwei Pfeilerbrücken, die schöne Ferdinands- und Franzensbrücke, nebst zwei Kettenbrücken, die Karlsbrücke am Schanzl und die Sophienbrücke im Prater, verbinden die beiden Ufer, wozu noch zwei Überfuhren kommen. Da alle Schiffe durch diesen Kanal gehen, sowohl abwärts, als die „Gegenzüge“ aufwärts, so fehlt es nie an den mannigfaltigsten Szenen, welche die häufigen Stockungenin dem stark versandeten Fahrwasser noch vermehren. Von Nußdorf, wo der Kanal beginnt, bis zur oberen Kettenbrücke legen die Holzschiffe an, mit deren Ausladen ein eigenes kräftiges, aber rohes Völkchen, die „Holzscheiber“ beschäftigt ist. Von dort abwärts bis zur Ferdinandsbrücke ist der berüchtige „Schanzl“, wo die Obst-, Gemüse- und Salz-Zillen landen.” 13 (Una peculiare vitalità regna lungo il DK. Tre ponti carrabili [uno in legno e due su pilastri, il meraviglioso ponte “ Ferdinands- und Franzensbrücke”, affiancato da due ponti tibetani, il ponte “Karlsbrücke” nei pressi dello Schanzl(markt) e il Sophienbrücke al Prater] collegano le due sponde, unite da due ulteriori ponti pedonali. Qui tutte le imbargazioni navigano lungo il DK, sia in giù che controcorrente, cioè in su, in questo modo accadono svariate scene, che accrescono le frequenti congestioni nel corso d’acqua insabbiato. Da Nußdorf, dove il DK inizia, fino al ponte superiore “Kettenbrücke” approdano navi di legno, con cui sono impegnati gli “Holzschreiber” per le operazioni di scarico. Da qui in giù, fino al Ferdinadsbrücke si sviluppa il mercato “Schanzl”, dove vengono vendute frutta, verdura e sale.) 45


Il motivo fondativo della città di Vienna è la presenza del Danubio a N, da cui parte un ramo, il Donaukanal (DK), che corre meridionalmente da O a E, toccando il I Distretto (Innere Stadt) e ricongiungendosi al corso principale dopo 17.3 km. Il DK è un’infrastruttura che si è adattata camaleonticamente all’evoluzione della città: da elemento di difesa a scenario delle attività di commercio, fino a diventare oggi il luogo del tempo libero e dell’evasione viennese. 14 Sintomatica, oggi, è la spiccata differenza di atmosfere tra il livello della strada, con i magniloquenti edifici storici viennesi da una lato (ID) e con le nuove architetture, come l’Hotel Sofitel o la Uniqua Tower, dall’altro (II D), e il livello ribassato del DK, dove i rumori della città si ovattano e si può tranquillamente passeggiare seguendo il corso del fiume, in uno spazio arioso e colorato, dove le sgargianti cromie del DK si

oppongono al fumoso grigio viennese. La trasformazione più importante che lo interessa è legata alla rettifica del Danubio e alla bonifica del suo letto (187075). A partire dal 1826 infatti, pesanti insabbiamenti provenineti dal ramo principale avevano portato a prendere la necessaria decisione di regolazione del corso d’acqua. In seguito venne istituito un mercato all’aperto (Schanzlmarkt)15, ubicato lungo la sponda destra del DK, tra i ponti Augartenbrücke e Schwedenbrücke, per l’approvvigionamento della popolazione, che sopravvive fino al 1933. La rettifica del DK, dopo l’intervento del Ring, contribuisce alla formazione dell’immagine di Vienna di metropoli moderna ordinata e al passo coi tempi. Singolare è la trasformazione del DK, che passa da un’atmosfera selvaggia e fluida ad una dimensione più razionale e lineare, con percorsi pavimentati e importanti muri di contenimento laterali. Il progetto persegue obiettivi tecnici, igienici, ma anche estetici: la direzione del progetto viene infatti affidata a Otto Wagner. Gli interventi principali sono: l’intensificazione dei collegamenti tra i Franz-Josefs-Kai e la sponda del canale e lo spostamento del mercato “Schanzl” sulla sponda sinistra di fronte alla sua posizione originaria, dove viene collocato un più ordinato mercato del pesce (Fischmarkt), che sopravvive fino al 1972, per garantire una degna passeggiata sul lungofiume.16 Il canale continuerà a rappresentare il “paradiso del tempo libero” (Freizeitparadyse) fino al giorno d’oggi. Durante la fase storica della “Rotes Wien” il canale diventerà l’arena di numerose manifestazioni popolari, trasformandosi in una

Veduta del Donaukanal dal II distretto (2016) 46


sorta di “colosseo lineare”: verranno infatti organizzate regate o costruite strutture temporanee, che fungeranno da luoghi dello svago. Oggi il canale continua a rappresentare il “paradiso del tempo libero” (Freizeitparadyse): sede di locali notturni, così come di atelier artistici a cielo aperto o semplicemente luogo della passeggiata evasiva viennese. Il DK rappresenta inoltre la linea di divisione tra I e II Distretto, quindi tra la città storica e la periferia.

a sinistra: in alto: “Der Obstmarkt auf dem Schanzelmarkt” (il mercato della frutta al mercato “Schanzel”), Alois Friedrich Schönn, 1895 (Wien Museum) in basso: Inaugurazione del “Fischmarkt” (mercato del pesce) a Vienna, 1904 (Archivbibliothek Wien)

a destra: Persone lungo il Donaukanal (2016) 47


2.1.3 Schwedenplatz – Morzinplatz: evoluzione storica Il punto in cui avviene il contatto tra il DK e la città coincide con l’attuale superficie urbana di “Schwedenplatz-Morzinplatz”: essa rappresenta il principale accesso al fiume, che è posto ad una quota ribassata rispetto al livello strada, nonché una delle più antiche aree urbane di Vienna. Siamo infatti di fronte ad una porzione di territorio urbano che apparteneva al castrum romano e che è sempre stata una parte costitutiva della città. Il principale “testimone” di tutti i cambiamenti della città di Vienna è la chiesa “Ruprechtskirche”, la chiesa più antica di Vienna, costruita intorno al 120017, punto saldo nelle planimetrie viennesi, che ha permesso la sovrapposizione dei documenti storici per una ricostruzione diacronica. “Ruprechtskirche” La chiesa di San Ruperto si erge su di un’altura che coincide con l’altimetria originaria medioevale di Vienna. Essa viene eretta intorno al 1200 in corrispondenza del margine della città che dà sul canale. La fondazione è legata al commercio del sale: la chiesa è ubicata in corrispondenza della “Salzgries” (sponda del sale), da cui partivano le navi che commerciavano sale. 48

1. Morzinplatz e Schwedenplatz: due piazze tra il Ring e il Donaukanal

2 1

Nella seconda metà dell’Ottocento, a seguito del grande cantiere del Ring, lungo il Franz-Joseph-Kai, il viale settentrionale del perimetro della città storica, vengono a crearsi due piazze interposte da una due blocchi di edifici in linea, che fungono da scenario alla vita cittadina viennese: Morzinplatz e Schwedenplatz. La prima inizia a chiamarsi “Morzinplatz” nel 1888, in memoria dell’ultimo conte Morzin, grande benefattore18. Essa costituisce il vuoto che conferisce valore al lussuoso volume dell’Hotel Metropole, eretto nel 1873 in occasione dell’Esposizione Universale, al posto del teatro “Treumanntheaters“19. La seconda invece, Schwedenplatz, è collocata all’incrocio tra il Franz Joseph Kai e il ponte “Schwedenbrücke” e rappresenta uno dei più importanti portali di accesso alla città. Qui troviamo le fermate della metro che corre lungo il DK e quelle del tram, qui troviamo l’imbocco principale per ar-


rivare al duomo. La piazza, un tempo chiamata “Franz-Ferdinand Platz”, cambia nome nel 191920, in segno di riconoscenza verso le truppe svedesi per l’aiuto militare ricevuto durante la I GM. in senso orario:

Nella Vienna di fine secolo, entrambe le piazze rappresentano dei luoghi costitutivi della ribollente vita cittadina e intellettuale viennese, linfa vitale di molti autori rappresentativi della Mitteleuropa quali Gustav Klimt, Sigmund Freud, Egon Schiele, Stefan Zweig, Karl Kraus. Né lo scoppio della I Guerra Mondiale (1915-1918) e il conseguente definitivo scioglimento dell’impero aburgico, né la vicenda politica della “Rotes Wien” (1918-1934) modificano l’assetto delle piazze.

Veduta della “Ruprechtskirche”, 1920 ca, cartolina Veduta di “Morzinplatz” con l’Hotel Metropole in primo piano (P. Ledermann), 1923, cartolina Veduta dall’alto di “Schwedenplatz” e del ponte “Marienbrücke” (P. Ledermann), 1920, cartolina (www.wien.gv.at)

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2. La II Guerra Mondiale

Veduta del DK in corrispondenya dell’Hotel Metropole dopo i bombadamenti, 1945 (www.wien.gv.at)

“Sono nato nel 1881 in un grande e possente impero, nella monarchia degli Asburgo, ma non si vada a cercarla sulla carta geografica: essa è sparita senza traccia. Sono cresciuto a Vienna, metropoli supernazionale bimillenaria, e l’ho dovuta lasciare come un delinquente prima che venisse degradata a città provinciale tedesca. La mia opera letteraria nella lingua in cui fu scritta è ridotta in cenere, e proprio nel paese dove i miei libri si erano resi amici di milioni di lettori. Io ora non appartengo ad alcun luogo, sono dovunque uno straniero e tutt’al più un ospite; anche la vera patria che il mio cuore si era eletto, l’Europa, è perduta per me da quando per la seconda volta, con furia suicida, si dilania in una guerra fratricida.” Stefan Zweig, “Il Mondo di Ieri” 21 50

I bombardamenti della II GM seminano distruzione in tutta Europa e colpiscono duramente città strategiche come Vienna, capoluogo della “provincia austriaca” del Terzo Reich. Nel 1938, infatti, viene firmato l’Anschluss (annessione al Reich germanico), che dà il via libera all’antisemitismo in Austria22. Episodio simbolico è la riconversione del lussuoso Hotel Metropole, a Morzinplatz, a sede della Gestapo austriaca. Questo edificio assisterà all’atroce barbarie nazista: qui venivano condotti i nemici al regime, più di 50.000 in 7 anni, per essere torturati nello scantinato e poi deportati nei campi di concentramento.23 Quello che rimarrà della grande metropoli mitteleuropea dopo la sconfitta nazista sarà un grande cumulo di macerie, fissato mirabilmente da Carol Reed nella pellicola “Il Terzo Uomo” (1949).


In senso orario: Primo ponte provvisorio sul DK costruito dopo i bombardamenti, 1945 Vista della scalinata della Ruprechtskirche (Kohlmessergasse) da Morzinplatz, 1925 ca (Getty images) Fotogramma tratto dal film “Il Terzo Uomo” (The Third Man, Carol Reed, 1949)

Vista della Ruprechtskirche dopo i bombadamenti, 1945 (ÖNB Bildarchiv und Grafiksammlung) 51


3. La ricostruzione e la “non-soluzione” L’area SMP risulta gravemente mutilata dai bombardamenti, nello specifico i due edifici che dividono SP e MP e l’ex Hotel Metropole sono totalmente distrutti. La dilaniante distruzione della II GM tuttavia ha anche delle conseguenze “positive”: i bombardamenti aprono degli squarci inaspettati sulla città medioevale24, radice storica riscoperta da cui ripartire per fondare la nuova Vienna. Dopo il 1955, che coincide con la dichiarazione di neutralità perenne e con l’uscita degli Alleati in Austria, Vienna inizia a rialzarsi, decidendo di ricostruire gran parte dei volumi distrutti, mantenendo tuttavia intatti i riscoperti scorci panoramici sulla città antica. È proprio questo il caso dell’area di SMP, dove viene ricostruito il volume dell’ex Hotel Metropole (1963-1968), oggi “Leopold Figl Hof”25, complesso residenziale di 9 piani, che ospita attività commerciali al piano terra, un parcheggio da 88 posti-auto nella corte interna e un microscopico memoriale per commemorare le vittime del nazismo austriaco. Non vengono invece ricostruiti gli edifici che dividevano le piazze, lasciando così libera la vista sulla chiesa Ruprechtskirche, ma senza deifinire una sistemazione ordinata e significativa del grande vuoto che si viene a creare.

“Niemals vergessen” (Mai dimenticare, prima commemorazione delle vittime del nazismo), 1951 (Imago/Archiv Launzer) 52

La superficie inutilizzata viene dunque adibita a parcheggio pubblico, esigenza che aumenta con il passare degli anni e con il crescente bisogno di spostarsi con un mezzo privato. Negli anni’60 viene dunque realizzato un parcheggio sotterraneo in corrispondenza di MP, che viene trattato al livello stradale con un aiuola rialzata. Schwedenplatz, invece,


crocevia tra Franz Joseph Kai e il ponte “Schwedenbrücke, svolge anche oggi la funzione di portale di accesso alla città, anche se meno evidente, a causa del pesante flusso di auto lungo il Kai, che relega l’alta percorrenza pedonale ad una superficie ridotta e “scomoda”.

in senso orario: Veduta di “Schwedenplatz” dal ponte “Schwedenbrücke (2016) Veduta di “Morzinplatz” con il complesso residenziale “Leopold Figl Hof” in fondo (2016) Veduta dall’alto dell’inizio di “Rotenturmstraße”, con l’area SMP adibita a parcheggio, negli anni ’50 (www.wien.gv.at)

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Con l’avvento del nuovo millennnnio una nuova coscienza pubblica ha iniziato a manifestarsi: sono stati realizzati degli interventi volti, da una parte, a riqualificare l’area e, dall’altra, a ricordare quanto è successo durante la II Guerra Mondiale in questa parte di città. Stiamo parlando, nel primo caso, della riapertura della linea di traghetto che collega Vienna e Bratislava (Twin City Liner), con conseguente inaugurazione del terminal per traghetti “Motto am Fluss”, una struttura sospesa sulla riva destra del DK, che contiene anche un ristorante al suo interno. Nel secondo caso, invece, stiamo invece alludendo alle iniziative volte a non dimenticare lo sterminio nazista austriaco avvenuto dopo il 1938, data dell’Anschluss. Nel 1985, dopo una complessa iniziativa privata, è stato eretto un monumento per ricordare le vittime dell’olocausto austriaco, dopo anni di amnesia generale. Dal 2010 inoltre, sono state promosse installazioni artistiche temporanee davanti l’ex Hotel Metropole, che si interrogano su quanto è successo dal 1938 al 1945. L’iniziativa prende il nome di “Temporäres Mahnmal am Morzinplatz” e trasforma lo spazio di Morzinplatz in una piattaforma artistica, che ha ospitato le seguenti opere, in ordine cronologico: Ines Doujak (“Mahnwache” (Vedetta), 2010) 7, Carola Dertnig e Julia Rode (“Zu spät (Troppo tardi), 2011-12) 8, Jakob Lena Knebl (“Schwule Sau” (Scrofa gay), 2013-2014) 9 e, infine, Oliver Ressler (“Untertauchen” (Immergere), 2015) 10. Queste manifestazioni commemorative hanno iniziato a comparire solo dopo molto tempo gli avvenimenti storici e lo spazio che viene loro dedicato, oggi, è del tutto inappropriato. Basta pensare che il memoriale vero e proprio, cioè lo spazio fisico che ospita un percorso espositivo/in54


formativo sull’olocausto austriaco è relegato in una stanza di 30 mq circa del complesso “Leopold-Fiegl-Hof”, in una zona che tende a scomparire. Esso è infatti nascosto, come nascosto era l’ingresso dei deportati che venivano condotto all’interno dell’Hotel Metropole dal retro. Sulla via “Salztorgasse” appare infatti il memoriale “Gedenkstätte für die Opfer, che viene occultato dal parcheggio presente davanti al suo ingresso e che può essere visitato, grazie allo sforzo di alcuni volontari, una volta alla settimana.

nella pagina precedente in alto: Veduta del terminal “Motto am Fluss” dal DonaukanalK (2016) in basso: Veduta del complesso architettonico“Leopold-Fiegl-Hof” dalla balconata del “Motto am Fluss” (2016)

Veduta del memoriale “Gedenkstätte für die Opfer des Österreichischen Freiheitskampfes 1938-1945” dalla “Salztorgasse” (2016)

Untertauchen, Oliver Ressler, Morzinplatz, 2015

Schwule Sau, Jakob Lena Knebl, Morzinplatz, 2013-2014 55


Note bibliografiche 1. Wells M. Collin, 1995, L’impero romano, Bologna, Il Mulino 2. grafico Legionslager, esposto a parete lungo il percorso espositivo della sede distaccata “Römermuseum” del “Wien Museum” 3. Morbelli Guido, 1997, Città e piani d’Europa : la formazione dell’urbani-stica contemporanea, Bari, Dedalo

11. Cfr. Payer Peter (2011), Der Donaukanal: alltagskulturelle Bedeutung und Imagewandel 1800-2010, in Wiener Geschichtsblätter, 2 (2011), pp 151 – 172 12. Kaus Gina, 2000, Der Donaukanal, in: DIES., Die Unwiderstehlichen, 2000, Vienna, Oldenburg, p. 165 13. Schmidl Adolph, 1837, Wien wie es ist, Vienna, Carl Berold, p. 34

4. ibidem (3)

14. Bisconti Adriana, Cellini Francesco (a cura di), 1993, Wien, Messege-lände, Palermo, Flaccovio Editore

5. elaborato grafico: Vogelschau auf Wien von Norden (Vista dall’alto di Vienna da Nord), Jacob Hoefnagel, 1609, Vienna (Historisches Museum der Stadt Wien)

15. Defininizione Schanzlmarkt nel portale ufficiale Wien Wiki (fonte: https://www.wien.gv.at/freizeit/einkaufen/maerkte/geschichte/schanzlmarkt.html)

6. ibidem (3) (5)

16. ibidem (14)

7. Capuzzo (1998), p. 392

17. Definizione Ruprechtskirche nel portale ufficiale Wien Wiki ruperto (https://www.wien.gv.at/wiki/index.php/Ruprechtskirche)

8. Cazzola Roberto, Rusconi Gian Enrico (a cura di), 1988, Il “caso Austria”. Dall‘“Anschluss“ all’era Waldheim, Torino, Einaudi 9. Pinter Kathrin (2016), The City of Tomorrow, The Plan, vol. 90 (5), pp 26 – 33

18. Definizione Morzinplatz nel portale ufficiale Wien Wiki 19. Definizione Hotel Metropole nel portale ufficiale Wien Wiki (https://www.wien.gv.at/wiki/index.php/Hotel_M%C3%A9tropole)

10. ibidem (9) 20. Definizione Schwedenplatz nel portale ufficiale Wien 56


Wiki 21. Zweig Stefan (2014), Il mondo di ieri, p. 4 22. Beckermann Ruth, 1984, Die Mazzesinsel. Juden in der Wiener Leopold-stadt 1918 – 1938, Vienna, Locker Verlag 23. portale ufficiale della Resistenza austriaca contro il nazismo Dokumen-tationsarchiv des österreichischen Widerstandes: http://www.doew.at/cms/download/8v3tp/bailer_et_al_gestapo-1.pdf 24. materiale informativo della mostra Platz für die Stadt. Schwedenplatz / Morzinplatz – Projecte und Perspectiven (fonte: https://www.wien.gv.at/stadtentwicklung/projekte/ schwedenplatz/ausstellung2011.html) 25. ibidem (23) 26. ibidem (23) (25)

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2. Analisi 2.2 Schwedenplatz/Morzinplatz inquadramento statico

Veduta sul II Distretto dalle sponde del Donaukanal 59


2.2.1 Rapporto tra SMP e i luoghi di interesse nelle vicinanze Grazie alla sua posizione centrale, al confine tra due distretti che rappresentano nei loro fronti affacciati sul Donaukanal le due anime della città, quella del passato e quella del presente/futuro, Schwedenplatz/Morzinplatz si presenta circondata da luoghi ed edifici altamente significativi. Soprattutto, nonostante la divisione operata dalla costruzione della Ringstraße ne abbia fortemente distorto la percezione di vicinanza, la piazza si tocca, nel suo margine a Nord, con il Donaukanal, braccio del Danubio che attraversa il confine tra il I e il II Distretto. Elemento fondamentale nella struttura e nella personalità della città, il canale navigabile del Danubio è stato soggetto nelle sue sponde a profondi cambiamenti e riqualificazioni a partire dagli anni ’90, che lo hanno reso una delle zone più “cool” ed interessanti dell’intera città: uno spazio pubblico lineare invaso di viennesi e di turisti durante tutte le stagioni e con un programma funzionale che si snoda lungo tutta la lunghezza del canale, con una zona di verde “selvaggio” che va da Spittelau fino al Danubio e una dimensione più urbana tra Spittelau e Stubenring con un picco di attività e di funzioni proprio a ridosso di Schwedenplatz/Morzinplatz. E’ infatti in quest’area, che non supera i 500 metri in lunghezza, che il programma funzionale del canale trova il suo massimo sfogo: il Flex, la più famosa discoteca viennese per gli amanti di musica elettronica/alternativa, un bar con un’enorme piscina all’aperto sorto sopra una vecchia barca 60

abbandonata, una serie di caratteristici bar all’aperto con spiaggetta annessa che propongono cocktail messicani e slow food, un’area con orti condivisi, uno spazio dove artisti possono creare e vendere le proprie opere d’arte sotto gli occhi dei passanti, una zona sportiva, con giochi per bambini e campi da basket, distributori di scarpe dell’Adidas, un ristorante di lusso in un edificio futuristico la cui forma ricorda quella di una nave, ed il programma non finisce qui. Eppure, nonostante la sua ricchezza e la sua “celebrità”, il Donaukanal con il suo programma funzionale rimane un elemento completamente disconnesso e sradicato dallo spazio circostante, che non si sviluppa in continuità fisica/ visiva/percettiva al tessuto urbano del I e del II Distretto. Certamente, come nel caso della quasi totalità delle città europee attraversate da un fiume, questa frattura, precedentemente inesistente, si è generata come conseguenza della realizzazione di strade a percorrenza veloce a 3 o 4 corsie che ne seguono il corso, e che determinano una rottura difficilmente sanabile tra parti di città e fiume, distruggendo una sinergia esistente già a partire fondazione della città. Oltre ad un distacco visivo e percettivo, dovuto alla cortina di automobili che ostacolano la visuale, c’è un evidente distacco fisico, dovuto all’impossibilità da parte dell’utente di raggiungere in modo diretto ed immediato il canale stesso.


Come scrive Bernardo Secchi nel suo “Palinsesti infrastrutturali”: “Mentre collegano parti del territorio tra loro prossime o distanti le infrastrutture ne separano anche tra loro altre divenendo barriere invalicabili che costruiscono enclave riducendo la porosità dei tessuti urbani e la percorribilità di interi territori: una separazione non voluta, ma in molti casi cercata.” 1 Per vedere questo basta semplicemente analizzare il percorso che una persona deve compiere per spostarsi dalle piazze al canale.

gere il canale, sestuplicando così il percorso da compiere. È immediato capire quanto questo alteri il rapporto tra questi due luoghi: l’impossibilità da parte di un turista di notare la presenza del canale fa sì che esso rimanga per lui un luogo inesplorato e così il II Distretto, il cui unico elemento d’attrazione è proprio il canale stesso; la difficoltà di raggiungimento (si consideri che sono pochissime le rampe presenti per scendere lungo il Donaukanal, mentre all’incrocio di ogni ponte ci sono pericolanti e ripide scale per la salita e la discesa) lo rende una zona praticamente inaccessibile ai disabili e agli anziani. Per tutti gli altri utenti, la distanza da percorrere lo rende poco appetibile per brevi soste, e viene quindi molto spesso evitato.

Contro una distanza in linea d’aria che non arriva a 60 metri, un pedone deve compiere almeno 350 metri per raggiun-

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Rapporto tra Schwedenplatz / Morzinplatz e il Donaukanal

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Eppure, quella tra Donaukanal e Schwedenplatz/Morzinplatz non è l’unica frattura presente, seppur è sicuramente quella più facilmente rinvenibile. Significativo è il rapporto tra Schwedenplatz/Morzinplatz e il nucleo storico del I Distretto, significativamente rappresentato dal Duomo di Santo Stefano, architettura simbolo del I Distretto e dell’intera Vienna, nonché principale attrazione turistica della città. Come già spiegato nella parte storica a inizio libro, SMP si trova al margine della città di fondazione romana e di sviluppo medievale, la cui importanza storica ed artistica la rende una delle zone più interessanti ed accattivanti dell’intera Vienna. Le vie medievali che si snodano da SMP fino a Stephansplatz, tra le più famose e significative, Judengasse, Fleishmarkt, Greichengasse/Hafnersteig… sono tanto storicamente ricche quanto sconosciute e ignorate. Le motivazioni di questo possono essere ricondotte a due macro-categorie: da una parte perché molte di esse, ad esempio Marc-Aurel-Straße, sono caratterizzate da un elevato traffico automobilistico, sia in movimento sia in sosta, che ne limita una buona fruizione. D’altra parte, in quelle vie in cui il problema non è legato alla presenza di automobili, come nel caso di Judengasse, il discorso è più legato alla scarsa promozione del luogo stesso. Un esempio è quello di Hafnersteig / Greichengasse, dove

solo una insegna invisibile preannuncia la ricchezza e l’interesse storico della via, così come nel caso di Judengasse. È per questo che, sconosciute alla maggior parte dei turisti e ignorate dai viennesi, queste vie medievali mantengono il loro fascino nascosto. Diversa è la problematica se si considera il rapporto tra Schwedenplatz/Morzinplatz e il Duomo di Santo Stefano. Essi distano circa 500 metri e sono collegati attraverso Rotenturmstraße, una strada che ha per questo un ruolo fondamentale, poiché rappresenta il collegamento principale tra il nodo dei trasporti della Innerstadt (SMP) e il fulcro del I Distretto. Per questo, è una strada altamente congestionata, sia a livello veicolare che a livello pedonale. I marciapiedi, soprattutto nelle ore di punta, sono incapaci di sopportare il carico pedonale di turisti e viennesi, molto spesso infatti, le persone di passaggio si scontrano con quelli in attesa fuori dai negozi. Le auto, in corsa o parcheggiate sui due lati a margine dei marciapiedi, e le grandi aree di sosta dei taxi, che pullulano lungo Rotenturmstraße, rafforzano questa sensazione di congestionamento. Più del 50% delle persone che sono state intervistate, in un’analisi che si preoccupa di interrogarsi sulla situazione attuale ed una ricostruzione futura della piazza, lamenta una mancanza di verde nelle aree oggetto di indagine. In generale, nelle aree di SMP e dei dintorni, il verde non è molto in termini quantitativi in relazione all’edificato, e 63


STORIA: Vista su Judengasse / Vista su Rotenturmstrasse

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quello presente non è di alta qualità. Le aree verdi presenti nei dintorni di SMP sono infatti quella di Schottenring, di Rudolfspark, quella del Manes-Sperber-Park e lungo il Donaukanal. L’area verde di Shottenring è in gran parte priva di funzioni e di arredo urbano, se si esclude un’area recintata a ridosso del Franz-Josefs-Kai dedicata ai cani, un campo da basket dismesso, una serie di panchine nelle zone di attesa dei mezzi pubblici e qualche rastrelliera per le bici. Nonostante la sua superficie sia significativamente ampia (estesa soprattutto in lunghezza), questa area rimane in grande parte inutilizzata, dovuto in parte al suo non essere attrezzata e progettata e in gran parte in evidente stato di abbandono. Rudolfspark è un piccolo parco nel I Distretto, ridisegnato del 2009. Ha una superficie di 4.200 mq, divisa in tre aree distinte: un parco giochi accessibile al pubblico, un'area verde con panchine e un parco giochi che viene utilizzato solo dal asilo. Anche in questo caso, non sono ammessi i cani. Nel 2 ° distretto invece, nei pressi di Lilienbrunngasse, si trova il Manes Sperber Park. Qui ci sono un campo da pallone e una zona dedicata ai cani. Il design moderno degli elementi del parco giochi nel parco lo ha reso una zona molto frequentata dai giovani che fanno “parkour”.

tutto dagli utenti interessati, quindi anziani e famiglie con bambini residenti a Vienna o nei dintorni di SMP, che questi spazi siano troppo lontani da SMP e non vengono quindi fruiti, poiché non risultano abbastanza attrattivi da convincere questi utenti a raggiungerli. Se si considera che l’area di verde attrezzato che potrebbe ospitare Morzinplatz non riuscirebbe, allo stato attuale, a superare i 1000 mq, diventa immediatamente chiaro quanto sarebbe importante riuscire a inglobare cognitivamente queste aree tra le aree verdi di Schwedenplatz/Morzinplatz. Un’altra parte interessante da questo punto di vista solo le aree pedonali più o meno accessibili che corrono tra il Donaukanal e la via carrabile della Obere Donaustraße. Nonostante la posizione privilegiata (chiuse tra i futuristici palazzi del II Distretto il canale), queste aree sono fortemente svalorizzate e in certi punti addirittura inaccessibili, tanto che un pedone si trova costretto più volte a dover attraversare la strada e a camminare lungo un altro marciapiede. Inoltre, in certe zone, esse incrementano sensibilmente lo spazio a loro disposizione e si arricchiscono di spazi verdi, e potrebbero essere usate per creare dello spazio pubblico fruibile dagli utenti del II Distretto e accattivanti per quelli del I Distretto.

Ciò che non funziona, al di là di un’evidente degrado e una conseguente necessità di riprogettazione (soprattutto dell’arredo urbano) di certi spazi, è la percezione, soprat65


VERDE: Vista su Gonzagagasse / Vista su Lilienbrunngasse

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VERDE: Vista su Shottenring

Interessante, a questo proposito, è notare la totale assenza di collegamento tra la sponda verde del II Distretto adiacente alla Obere Donaustraße e il Karmelitermarkt, un mercato molto simile al celebre Naschmarkt, ma di dimensioni più ridotte, che si trova a circa 250 metri dalle sponde del canale. Questo piccolo mercato, nel quali si possono trovare sia stand gastronomici temporanei che piccoli bar / ristoranti, sta riscuotendo negli ultimi anni un successo sempre maggiore, tanto che spesso, soprattutto durante le giornate estive e nei weekend, è praticamente impossibile trovare posto per sedersi, e bisogna fare la fila per essere serviti nei ristoranti. Inoltre, in periodo estivo e secondo un programma specifico, il mercato si trasforma in cinema all’aperto, raccogliendo così un numero ancora maggiore di utenti. La potenzialità di questo luogo risiede nell’essere un forte polo attrattore verso il II Distretto, che soffre, come ha sempre sofferto, di un minor interesse rispetto al vicino I Distretto, nonostante la sua sviluppata personalità. Anche in questo caso una sua maggior visibilità potrebbe portare ad un maggior interesse, e quindi movimento, verso il II Distretto.

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SHOPPING: Vista su Karmelitermarkt

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2.2.2 Analisi dei trasporti Il Franz-Josefs-Kai è una strada carrabile di larghezza variabile tra i 50 e i 100 metri che si snoda per una lunghezza di 1,3 km sulla sponda a destra del Donaukanal al confine con il I Distretto, e si estende tra Maria-Theresien-Straße e Julius-Raab-Platz (Urania, Stubenring) da cui si collega con la strada provinciale B227. La sua importanza è dovuta, come nel caso del resto delle strade carrabili che compongono la Ringstrasse, al consentire una connessione carrabile veloce tra la Innerstadt, gli uffici del II Distretto e la periferia di Vienna. È da queste strade, infatti, che dipartono tutte le strade minori che conducono al nucleo del I Distretto e all’accesso degli edifici lavorativi del II Distretto lungo il Donaukanal. Composto da un’alternanza tra 4 e 5 corsie che vengono sporadicamente affiancate da spazi per la fermata di autobus, per pompe di benzina o parcheggi a lato strada, il Franz-Josefs-Kai si presenta come una strada con un traffico automobilistico molto elevato soprattutto nelle ore di punta, tra le 8:00 e le 9:00 di mattina, tra le 12:00 e le 13:00 e tra le 17:30 e le 18:30, orario di rientro dal lavoro. In questi frangenti, considerando il traffico orario in un giorno lavorativo, in una scala che va da 1 ad 8, il traffico delle auto tocca valori che arrivano al 6.8. Se invece che un’analisi del traffico orario, la si svolge su un’intera giornata, si scopre che il numero delle auto che corre lungo il Franz-Josefs-Kai oscilla tra le 30.000 e le 50.000 dove i valori più alti sono registrati proprio in prossimità di Schwedenplatz/Morzinplatz. È un numero considerevolmente elevato se si considera che

su una lunghezza di 1.3 km sono presenti ben 7 semafori che rallentano sensibilmente l’andamento del traffico e che ci sono almeno 8 ore notturne nelle quali il traffico diminuisce notevolmente. Queste analisi, sono state condotte il 9 Ottobre 2014 in punti specifici del FJK, cioè nei punti in cui la strada si incrocia con i ponti che la collegano al II Distretto e con Schottenring: • Franz-Josefs-Kai # Augartenbrück • Franz-Josefs-Kai # Schottenring • Franz-Josefs-Kai # Salztorbrücke • Franz-Josefs-Kai # Schwedenbrücke I dati e le analisi sopra citati mostrano con chiarezza l’imponenza e la misura del traffico automobilistico nei pressi di Schwedenplatz/Morzinplatz, la cui problematicità, in termini di inquinamento acustico e visivo e di portata è già stata in parte affrontata sotto forma di progetti incompiuti, sviluppatisi nel corso degli anni. Tra questi, due sono quelli più emblematici e significativi, poiché rappresentano un tentativo ambizioso e interessante di affrontare la questione. Il primo progetto, denominato “Trialto” e realizzato negli anni ’90 dallo studio “Eichinger Office” è consistito nella realizzazione di 7 ponti, ridotti a 2 su richiesta successiva della municipalità e che ha determinato così un passaggio dal nome “Trialto” a quello di “Trialto light”. Il progetto ave69


va come intento quello di moltiplicare lo spazio a disposizione e di connettere più efficacemente le due sponde del canale, quella del I e quella del II Distretto. Nella seconda versione del progetto, quella ridotta, tutto lo spazio del primo progetto dedicato ad attività e funzioni, quali quella commerciale, viene a meno, ed il progetto assume la forma di due ponti sopraelevati per il passaggio delle automobili. Nonostante le continue modifiche apportate al progetto e il lavoro di due anni, il progetto non è mai stato realizzato. Le motivazioni sono da ricondursi all’eccessiva complessità e impatto che ha spinto esperti ed urbanisti a negarne la fattibilità. Il secondo progetto è più recente, in quanto risale allo scorso decennio, e riguarda uno studio di fattibilità dell’inter-

Analisi del traffico lungo il Franz-Josefs-Kai 70

ramento di parte del Franz-Josefs-Kai, e alla successiva riprogettazione degli spazi liberati alla quota di Schwedenplatz/Morzinplatz. Il tunnel, con una lunghezza di 500 metri, avrebbe dovuto snodarsi tra il Salztorbrücke e Bieberstraße. Anche in questo caso il progetto è rimasto incompiuto, causa eccessivi costi di realizzazione e complessità nella realizzazione stessa. Bisogna infatti considerare che proprio in quella lunghezza, sotto la quota zero di SMP, si trova un parcheggio sotterraneo e corrono due linee di metropolitana, il ché rende estremamente complessa l’aggiunta di un tunnel sotterraneo.


Analisi del traffico lungo il Franz-Josefs-Kai

71


2.2.3 SMP: una piazza L’area di progetto SMP (25.000 mq) viene considerata un’area da risolvere unitariamente: la sua superficie dunque è caratterizzata dalla presenza di superficie carrabile 27%, verde 16%, linea tramviaria 17%, superficie pedonale 32%, rifornimento di benzina 4%, parcheggi bici 1%. 9 Il fronte SMP si presenta come un fronte compatto con caratteristiche architettoniche omogenee a quelle del I Distretto prospetti regolari di tipologia in linea (tipologia A, B), per lo più simmetrici, a 5/6 piani con una fascia di basamento inferiore a doppia altezza, che ospita attività commerciali. La parte superiore della fabbrica, invece, presenta nuclei residenziali di alta fascia. I prospetti sono per lo più opachi con finitura ad 72

intonaco e presentano una copertura a falda inclinata in ghisa. La cortina urbana appena descritta entra in relazione con il fronte degli edifici della sponda di fronte (tipologia C, D), che fino a qualche decennio fa non potevano superare le altezze degli edifici del I D. Recentemente si è invece assistito alla costruzione di veri e propri grattacieli al di fuori del I D (patrimonio UNESCO dal 2001) 10 che hanno ridisegnato il riverfront del II D. Nello specifico il perimetro del II D che fronteggia SMP è caratterizzato dalla presenza di due edifici alti, quali l’Hotel Sofitel (2011) e il Media Tower (2000). Oltre alla differenza di quota, ci troviamo di fronte ad una differenza di linguaggio architettonico che abbandona i canoni viennesi per guardare alla concontemporaneità,preferendo ad esempio una grande facciata vetrata al classico prospetto viennese con aperture allineate. Ad una differenza estetica corrisponde una differenza tipologico-funzionale: mentre il primo distretto si adegua al cospiscuo flusso di turisti offrendo servizi commerciali e ristorativ, al piano terrai, il II D diventa la sede di considerevoli complessi direzionali (IBM, Raiffeiseinlandesbank, Raiffeisein-Holding). Il risultato è un cospicuo affollamento delle aree limitrofe che offrono servizi a sostegno delle suddette attività: parliamo dunque del binomio SMP. Questa compresenza visiva tra I e II Distretto, due realtà eterogenee, trova in realtà un punto di contatto nello scambio reciproco di sguardi che la distanza, garantita dal DK, rende possibile. Esistono dunque degli scorci, chiamati “panorma spots”, che sfuggono allo sguardo del passante fret-


toloso e che non godono di una degna valorizzazione. Parliamo della vista della chiesa “Ruprechtskirche” dal FJK (fig. 1), quella del grattacielo della Raiffeisenlanbank dalla chiesa Ruprechtskirche (fig. 2), del’ex Hotel Metropole da Schwedenplatz (fig. 3), del duomo dall’inizio della strada Rotenturmstraße (fig. 4) e, infine, della via “Taborstraßw” del II Distretto, con un accento sulla cupola del chiostro “Kloster der Barmherzigen Brüder”, da Schwedenplatz (fig. 5).

fig. 6: “Wien 1, Blick auf Ferdinandsbrücke” (Vienna I, Vista dal ponte Ferdinandsbrücke), 1875 ca, autore Wilhelm Burger, Vienna (fonte: bildarchivaustria.at)

fig. 1

fig. 2

fig. 3

fig. 4

fig. 5

fig. 6 73


2.2.4 Rapporto Schwedenplatz - Morzinplatz Nonostante le due piazze siano cognitivamente e visivamente percepite come un luogo unitario, diverse, seppur collegate, sono le loro anime. Da una parte quella di Schwedenplatz, legata alla transitorietà e alla velocità di passanti e di visitatori occasionali, mentre dall’altra quella di Morzinplatz, legata alla tranquillità e alla lentezza degli abitanti e degli anziani viennesi. Seppur distinte, queste due anime di SMP si trovano a convivere in soli 2.5 ettari di suolo ed ospitano, ogni giorno, 150.000 persone che si alternano e si incrociano nelle piazze in diverse ore della giornata. Schwedenplatz ha un’area complessiva pari a 10.000 mq. La sua funzione principale, come già segnalato, è quella di nodo dei trasporti della città, in particolare del I Distretto (Innere Stadt), ma ad essa si aggiungono una serie di funzioni minori: essa è anche sede di stand gastronomici aperti quasi 24 ore su 24, che attirano utenti da ogni parte di Vienna, soprattutto nella tarda notte, e luogo dello shopping, dovuto in parte alla sua vicinanza con Rotenturmstraße (la via che conduce in soli 500 mt al duomo) e in parte ai negozi, prevalentemente turistici e gastronomici (in particolare gelaterie) presenti al piano terra degli edifici che si affacciano sulla piazza. A tutte queste funzioni risponde uno spazio incredibilmente piccolo, di cui la quasi totalità viene utiliz74

zata per il passaggio e per l’attraversamento veloce, mentre solo una minima parte è dedicata alla sosta. Molto spesso, a causa del numero sovrabbondante di persone in transito, gli spazi di sosta vengono percepiti come poco piacevoli e per questo rimangono vuoti. È comune, a Schwedenplatz, imbattersi in aree di “hotspot”, dove flussi diversi di persone si scontrano, creando un senso diffuso di disagio e di invivibilità dello spazio. Gli hotspot sono localizzati prevalentemente nei punti in cui si trova una compresenza tra persone in attesa o in breve sosta, e il flusso veloce di passanti. Morzinplatz, invece, si presenta da questo punto di vista molto differente rispetto a Schwedenplatz. Nonostante, in piccola parte, assolva anch’essa ad una serie di funzioni di trasporto, come quella di grande parcheggio sotterraneo, di parcheggio all’aperto degli autobus turistici e di fermata dell’airport shuttle, l’autobus che porta all’aeroporto, questa piazza ha un’anima devoluta al riposo e alla tranquillità, grazie all’alta percentuale di verde e di sedute presenti, in maggior numero rispetto a quelle di Schwedenplatz. Morzinplatz è caratterizzata infatti da aree verdi, organizzate in aiuole rialzate con contenimento perimetrale in cemento, che funge da piano di seduta, e da un tratto longitudinale di strada pedonale e ciclabile, che attraversa la piazza collegando le due fermate della metropolitana di Schottenring e di Schwedenplazt. Gli elementi attrattivi della piazza sono dunque il verde e l’elevato numero di sedute (seppur in evidente stato di degrado), una serie di attività ristora


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tive e commerciali in una fascia compatta che cinge il lato meridionale della piazza, nonché la presenza, nelle dirette vicinanze, del famoso “Bermuda Dereick” (triangolo delle Bermuda), il quartiere di bar e locali che si sviluppa su due livellli (piano terra e piano rialzato) e che risulta collegato alla piazza tramite un sistema di scale che conducono alla più antica chiesa di Vienna, la Ruprechtskirche. Anche se non ai livelli di Schwedenplatz, Morzinplatz si presenta come un’area frequentata, seppur da un pubblico con andamento più lento o che predilige la sosta: anziani, lavoratori in pausa pranzo, famiglie che risiedono nei dintorni e turisti in attesa.

Nella pagina precedente: Pianta dell’area di intervento del concorso “Schwedenplatz - Neugestaltung” (materiale del concorso), Vienna, 2015. 11 A sinistra in alto: inquadramento urbano dell’area “SMP” in basso: Sistema metropolitano viennese 76


Note bibliografiche 1. Secchi Bernardo, Palinstesti Infrastrutturali in Farlenga A., Biraghi M. e Albrecht B. (a cura di), 2012, L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Bologna, Editrice Compositori, p.180 2. materiale del concorso Schwedenplatz- Neugestaltung, brochure “SCHW_Funktions und Sozialraumanalyse” (Vienna, 2015) 3. l centro storico di Vienna viene iscritto nella lista dei 31 nuovi siti UNESCO del 14.12.2001, redatta dal Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO, a Helsinki (Finlandia) 4. materiale del concorso Schwedenplatz- Neugestaltung, documento SCHW_Bestandsplan A3 (Vienna, 2015)

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2. Analisi 2.3 Schwedenplatz/Morzinplatz inquadramento dinamico

Veduta su Schwedenplatz dall'angolo con Rotenturmstrasse 79


2.3.1 Il movimento pedonale nell'epoca premoderna della città di Vienna La novella di Grillparzer "Il povero musicante", scritta tra il 1831 e il 1846, è ambientata in una Vienna premoderna, e inizia descrivendo una festa popolare tradizionale, in cui la folla si riversa dalla città murata verso il Danubio ai villaggi di Augarten, Brigittenau e al Prater. "Una folla ondeggiante riempie le strade [...] Alle porte della città la calca aumenta. Presa, perduta e ripresa, l'uscita è infine comnquistata. Ma il ponte sul Danubio presenta delle nuove difficoltà. Anche qui due correnti, il vecchio Danubio, e l'anor più gonfia onda del popolo, incrociandosi l'una sopra l'altra, passano vittoriose: il Danubio lungo il suo antico letto, la corrente del popolo, sfuggita alla strettoria del ponte, si espande come un grande lago mugghiante, come un'inondazione che tutto sommerge. Un forestiero potrebbe trovare inquietanti tali segni. Ma è solo il tumulto della gioia, lo sfrenarsi della euforia." 1 Questa folla magmatica che si dirige verso la zona danubiana e si accalca alle strettoie della porta della città e sul ponte del Danubio, rappresenta l'unica esperienza di congestione del traffico che non ha ancora conosciuto le inquietudini del progresso. "Stracolmi e tuttavia lanciati al galoppo, i veicoli fendono a tutta velocità la folla, che si apre all'ultimo istante e poi si richiude, noncurante ed incolume. A Vienna esiste infatti 80

un tacito patto tra esseri umani e carrozze: non investire, nemmeno in piena coesa, e non essere investiti, nemmeno quando si è distratti." 2 La Vienna di metà Ottocento è una città che non conosce ancora la furia del dileguare e del dissolvere propria della modernità. La città vive dentro il perimetro di una consolidata identità topografica con i suoi ritmi lenti, formatisi nel corso di secoli, e che si distinguono per ogni gruppo sociale. Ognuno di essi ha infatti un consolidato rapporto con lo spazio urbano, regolato da semplici e poco intensi flussi di mobilità, in cui il trasporto rimane un fatto privato.3


2.3.2 Analisi dei flussi degli utenti pedoni: inquadramento generale Lo spazio urbano di Schwedenplatz/Morzinplatz rappresenta un’area di una particolarità unica all’interno della città di Vienna. La sua posizione centrale e la sua importanza come uno dei più grandi nodi di interscambio del traffico (pedonale e veicolare) urbano, lo rendono soggetto ad un numero di passanti giornalieri più elevato di quello di Stephansplatz e Karlsplatz. A rafforzare questo ruolo ci pensano gli autobus per turisti che ogni giorno scaricano a SMP un gran numero di visitatori che poi si distribuiscono in tutta la città. Inoltre, in quanto esso rimane il più grande spazio verde ed aperto continuo al I Distretto, offre diverse opzioni per soggiorni più o meno lunghi per scopi diversi e per diversi gruppi di persone. Gli anziani, combinano una visita a SMP ai loro giri quotidiani, così come i residenti e gli impiegati negli uffici del I Distretto o in quelli che si affacciano su Obere Donaustrasse, passano nel tardo pomeriggio a fare shopping nei negozi che guardano su SMP, così come i giovani viennesi che danno inizio alle loro serate nei locali del Bermuda Dereick, proprio dietro SMP, oppure nei bar lungo il Donaukanal. Schwedenplatz/Morzinplatz rappresenta quindi una molteplicità di usi: luogo di passaggio, luogo di transito, luogo in cui si abita e luogo di breve sosta. Citando Sabine Knierbein, Ali Mandanipour e Aglaèe Degros nel loro libro “Public Space and the Challenges of Urban

2.3.2 Analysis of flows of pedestrians users: general picture The urban space of Schwedenplatz / Morzinplatz represents an area of a ​​ unique feature within the city of Vienna. Its central location and its importance as one of the major issues of urban traffic interchange (pedestrian and vehicular), make it subject to a number of daily passers-by higher to Stephansplatz and Karlsplatz. In order to strengthen this role there are the buses for tourists who gets off everyday in SMP a large number of visitors who then spread throughout the city. Moreover, as it remains the largest green and open space next to the I District, it offers several options for shorter or longer stays for different purposes and for different groups of people. The old people combine a visit to SMP to their daily rounds, as well as residents and employees in the offices of the I District or those next to Obere Donaustrasse, who go in the late afternoon to shop in the stores that look on SMP, such as the young Viennese who start their evenings in the Bermuda Dereick, just behind SMP, or in the bars along the Danube Canal. Schwedenplatz/Morzinplatz represents a multitude of uses: a place to transit, the place where one lives and the place for a short stop. Sabine Knierbein, Ali Mandanipour e Aglaèe Degros in their book “Public Space and the Challenges of Urban Transformation in Europe” point out:

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Transformation in Europe”: “The SMP case is a medium-scale intervention into an existing sequence of public spaces at the edge of the Erste Bezirk that is frequented by approximately 150.000 people everyday (VCA Online, 2013e).” 4 Se si considera che le due piazze (storicamente sempre divise) coprono insieme un’area di soli 2.5 ettari, distribuiti lungo una lunghezza di 400 metri, è immediato comprendere quanto elevato sia, rispetto ai metri quadri a disposizione, il numero di utenti che SMP si trova a dover gestire e distribuire ogni giorno. E’ questa la ragione principale che ha portato questo luogo, che ha avuto la forma di una piazza solo a seguito dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ma che non è mai volontariamente nato come tale, ad assumere come prevalente la natura di luogo di transito. Il numero di persone che si trova a gestire, e i pochi metri quadri a disposizione, hanno fatto sì che la sosta nella piazza fosse pressochè impossibile. “Schwedenplatz/Morzinplatz viene utilizzata non tanto come luogo di sosta, quanto come luogo di transizione, con un flusso di pedoni che aumenta con il passare del giorno.” “Schwedenplatz, Verkehrliche Analyse” di Andreas Nuss 5

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“The SMP homes is a medium-scale intervention into an existing sequence of public spaces at the edge of the Erste Bezirk That is Frequented by Approximately 150,000 people everyday (VCA Online, 2013th).” 4 When one considers that the two squares (historically always divided) together cover an area of ​​only 2.5 hectares, distributed along a length of 400 meters, is easy to understand how high it is, compared to the square meters available, the number of users who SMP has to manage and distribute every day. And this is the main reason that brought this place, that took the form of a square just after the bombings of the II World War but never voluntarily born like a square, to assume as predominant, the form of a transit place. The number of people who SMP has to manage, and the few square meters available, have meant that the stop in the square is almost impossible. “Schwedenplatz / Morzinplatz is used not so much as a resting place, but as a place of transit, with a flow of pedestrians that increases with each passing day.” “Schwedenplatz, Verkehrliche Analyse” Andreas Nuss 5


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Per dimostrare numericamente quanto sopra affermato, sono state condotte una serie di analisi, con le quali è stato individuato, in zone significative di Schwedenplaz/Morzinplatz, il quantitativo di flusso pedonale, la qualità ed il volume del flusso stesso, prendendo a riferimento il “Livello di Servizio” (”Level of service”), teorizzato nel libro “Pedestrian planning and design” (1971), di J.J. Fruin 6.

In order to demonstrate numerically as stated above, a series of analyzes were conducted, with which it was identified, in significant areas of Schwedenplaz / Morzinplatz, the quantity of pedestrian flow, the quality and the volume of the flow, taking as reference the “Level of Service”, theorized in the book” Pedestrian planning and design “(1971), by J.J. Fruin 6.

Il “Level of Service”, più comunemente indicato con LOS, è una misura qualitativa usata per mettere in relazione la qualità di diversi tipi di traffico, attraverso l’attribuzione di punteggi in relazione alla misura delle prestazioni, in termini di velocità, densità, ecc, di quel particolare tipo di traffico. Nato originariamente per le autostrade in un’epoca di rapida espansione in uso e in disponibilità dell’automobile privata, ad oggi il suo uso è stato espanso ai mezzi pubblici, alle superfici stradali ed infine, grazie a J.J. Fuin, alle strutture pedonali, considerando per ogni livello una velocità, densità e flussi tipici.

The “Level of Service”, more commonly indicated with LOS, is a qualitative measure used to correlate the quality of different types of traffic, through the assignment of scores in relation to the measure of the performances, in terms of speed, density, etc., of the particular type of traffic. Originally designed for highways in an era of rapid expansion of the use and availability of the private cars, today its use has been expanded to the public transportation, to the road surfaces and finally, thanks to J.J. Fuin, to the pedestrian facilities, considering for each level the speed, the density and the typical flows.

Nel caso di Schwedenplatz/Morzinplatz, il LOS è stato utilizzato per valutare la qualità del flusso pedonale, considerando sei gradi di Livelli di Servizio, da LOS A a LOS F.

In the case of Schwedenplatz / Morzinplatz, the LOS was used to evaluate the quality of the pedestrian flow, considering six degrees of the levels of service, from LOS A to LOS F.

Nel caso dei gradi LOS A e LOS B i pedoni riescono a muoversi senza grandi difficoltà, senza che i loro movimenti influenzino quelli di altri pedoni. Nel caso di LOS B, nasce solo la consapevolezza della presenza di altri fruitori dello spazio. Nel grado LOS C, lo spazio è sufficiente per mantenere delle velocità normali, e gli spostamenti unidirezionali 84

In the case of LOS A and LOS B pedestrians can move without great difficulty, without their movements affect those of other pedestrians. In the case of LOS B, it just born the awareness of the presence of other users in the space. In the grade LOS C, the space is sufficient to maintain the nor-


possono essere completati senza cambi di direzione. Però la velocità dello spostamento viene ridotta, e gli attraversamenti creano dei micro-conflitti. A partire dal grado LOS C la velocità viene progressivamente ridotta e i conflitti diventano sempre più frequenti, nel caso di congiunzioni o di movimenti opposti, come nel caso di LOS D e LOS E. Nel grado LOS F, i conflitti con altri pedoni sono inevitabili e frequenti e i movimenti opposti sono praticamente impossibili.

mal speeds, and the one-way journeys can be completed without changing direction. However, the speed is reduced, and the crossings create several micro-conflicts. From grade LOS C the speed is progressively reduced and the conflicts become more and more frequent, in the case of conjunctions or opposite movements, as in the case of LOS D and LOS E. In the grade LOS F, conflicts with other pedestrians are unavoidable and frequent and the opposing movements are virtually impossible.

Classificazione dei gradi di LOS Classification of LOS grades 85


Nell’analisi, sono state individuate le aree più significative di Schwedenplatz/Morzinplatz:

In the analysis, the most significant areas of Schwedenplatz / Morzinplatz have been identified:

• • • •

Schwedenplatz, all’uscita della metro Schwedenplatz, all’angolo con Rotenturmstaße Schwedenplatz, all’angolo con Hafnersteig Schwedenplatz, all’uscita della metro, in direzione Laurenzberg •Morzinplatz, nella parte a sud

• • • •

Ad ognuna di queste aree è stato associato un grado di LOS, secondo una valutazione di spazio, flusso e densità. Nonostante un margine di errore sui calcoli che in genere è quotato intono al 15%, poiché non tiene conto di fenomeni particolari e improvvisi che determinano cambiamenti repentini nei flussi e che determinerebbero un passaggio tra i gradi di LOS, questa analisi può essere considerata un buon punto di partenza per fare una serie di osservazioni.

For each of these areas a degree of LOS was associated, according to an assessment of the space, the flow and the density. Despite a margin of error on the calculations which is typically quoted around the 15%, for failing to take account of special and unexpected phenomena that determine sudden changes in the flows and that would result in a passage between the LOS degrees, this analysis can be considered a good the starting point for a series of observations.

Le aree analizzate mostrano un grado di LOS che oscilla tra il LOS C e il LOS D, a seconda delle direzioni considerate. Particolarmente critica, a livello di flusso pedonale, è l’area di Schwedenplatz, all’angolo con Rotenturmstaße e di Morzinplatz, nella parte a sud, dove i gradi di LOS oscillano tra D ed E, dimostrando così, un livello di qualità dei flussi pedonali estremamente basso. Nonostante il margine di errore di questo tipo di valutazione, già segnalato, questa analisi rappresenta fedelmente e numericamente una situazione visivamente rinvenibile nella 86

Schwedenplatz, at the exit of the subway Schwedenplatz, at the corner with Rotenturmstaße Schwedenplatz, at the corner with Hafnersteig Schwedenplatz, at the exit of the subway, in the direction of Laurenzberg • Morzinplatz, in the south part

The analyzed areas show a degree of LOS that oscillates between the LOS C and LOS D, depending on the considered directions. Particularly critical to the pedestrian flow level, is the Schwedenplatz area, on the corner with Rotenturmstaße and Morzinplatz, in the south part, where the degrees of LOS range between D and E, thus demonstrating a level of quality of the pedestrian flows extremely low. Despite the margin of error of this type of evaluation, already reported, this analysis accurately and numerically re-


piazza: usata più come luogo transitorio che di sosta o di dimora, SMP è soggetta, nel corso del giorno, ad un aumento esponenziale di utenti che si alternano secondo i propri orari ed i propri scopi: i lavoratori pendolari, provenienti da altre parti della città o da altre città che attraversano la piazza nelle prime ore della mattina o nelle ultime del pomeriggio, all’uscita dal lavoro; gli abitanti dei dintorni di SMP o di Vienna, che frequentano la piazza per dello shopping occasionale o dell’ultimo minuto (per gli abitanti nelle vicinanze), i giovani, che si danno appuntamento a SMP per poi iniziare le loro serate, e soprattutto il gran numero di persone che sfrutta la piazza per il suo ruolo di snodo dei trasporti: due

Angolo tra Schwedenplatz e Rotenturmstrasse / LOS D

11 Corner between Schwedenplatz and Rotenturmstrasse / LOS D Angolo tra Schwedenplatz e Rotenturmstrasse / LOS D

presents a situation easily visible in the square: mostly used as a transitional place to stop or stay, SMP is subject, in the course of the day, to an exponential increase of users that alternate themselves, according to their own schedule and their own purposes: workers from other parts of the city or from other cities that cross the square in the early hours of the morning or late in the afternoon, after work ; the inhabitants of the surroundings of SMP or Vienna, who frequent the square for the occasional shopping or last minute (for the inhabitants in the neighborhood) shopping, the young, who will meet in SMP and then begin their evenings, and especially the large number of people that uses the square

Morzinplatz / LOS E Morzinplatz / LOS E 15

Morzinplatz / LOS E

e e o o o

87


linee di metropolitana, numerose linee di autobus diurni e notturni, autobus di collegamento diretto con l’aeroporto, sede di taxi, e del traghetto che connette la città a Bratislava ed ad altre città austriache e non, fanno di SMP un continuo luogo di arrivo e di partenza per ogni tipo di utente.

for its role of transport hub: two subway lines, several lines of daytime and night buses, direct bus connection to the airport, taxi home, and the ferry that connects the city with Bratislava and other cities in Austria and not, make SMP a place of arrival and departure for each type of user.

Luoghi di frequentazione degli utenti Luoghi di frequentazione degli utenti Places frequented by users

1

9

3

11

5

8 10 2

1

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14 13

9

3

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6

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5

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4

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2 3 4 5 6 15

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6

7

4

LEGENDA 1 2

LEGENDA

4 Legenda Legend

1 2 3

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4 5

Fermata per salita e discesa dai tram Baldacchini per mangiare e bere Accesso metropolitana Fermata autobus per l’aereoporto Donaukanal

3 4 5 6 7 8 9

Fermata per salita e discesa dai tram Baldacchini per mangiare e bere Accesso metropolitana Fermata autobus per l’aereoporto Donaukanal Sedute in Morzinplatz Triangolo delle Bermuda

7

4

L

LEGENDA 1

13

6

7 8 9 10 11 12 13 14

Supermercato e negozi per lo shopping Gelaterie nei pressi di Rotenturmstrasse

4 Fermata per salita e discesa dai tram

5

Baldacchini per mangiare e bere

6

Accesso metropolitana Fermata autobus per l’aereoporto

8

Donaukanal

9

Sedute in Morzinplatz

1

Triangolo delle Bermuda

1

Supermercato e negozi per lo shopping

1

Gelaterie nei pressi di Rotenturmstrasse

1

Area di sosta per prendere metro e tram

1

Rotenturmstrasse Passeggiata nella parte vecchia della città Accesso e uscita dal parcheggio sotterraneo Attraversamento per andare al II distretto


Le aree più interessate da questo alto flusso di pedoni sono quelle nei dintorni della metro, in prossimità di Rotenturmstrße e di Laurenzberg, nonché la parte di Morzinplatz su cui si affacciano negozi strategici, quali il supermercato BILLA. In queste aree, in orari particolari della giornata, il flusso di pedoni diventa a tratti insostenibile, e i marciapiedi diventano dei veri e propri corridoi di attraversamento veloce.

The areas most affected by this high flow of pedestrians are close the metro, next to Rotenturmstrße and Laurenzberg, and the part of Morzinplatz overlooked by strategic stores such as Billa supermarket. In these areas, in particular hours of the day, the flow of pedestrians becomes at times unsustainable, and the sidewalks become corridors of fast crossing.

L’uso temporaneo è caratteristica intrinseca delle piazze, sin dalle prime ore del mattino quando i lavoratori raggiungono la piazza fino alle ultime ore della notte, quando i giovani si ammassano ai chioschi del cibo prima di andare a prendere l’ultimo autobus notturno, e questo è un aspetto che deve essere tenuto in considerazione quando si parla di SMP.

The temporary use is characteristic of the streets, from the early hours of the morning when people reach the square up to the last hours of the night, when young people are flocking to the food kiosks before going to take the last night bus, and this is an aspect that must be considered when it comes to SMP.

La sua natura di luogo temporaneo è legata soprattutto al suo utilizzo da parte di persone che hanno scopi e interessi diversi nei suoi confronti. Per questo motivo, è stata necessaria una classificazione degli utenti, con cui si renda possibile mappare e catalogare i fruitori e individuare i modi di utilizzo, le esigenze, i modi di vedere SMP.

Its nature of temporary place is mainly linked to its use by people who have different goals and interests related to it. For this reason, it was necessary a classification of users, with which it becomes possible to map and catalog the users and to identify ways of use, needs, ways of seeing SMP.

Di tutti i diversi gruppi individuati alcuni presentano molte caratteristiche in comune. Per questo, e per semplificare e chiarificare le analisi, sono stati raggruppati in sei macro-gruppi:

Of all the different groups identified some have many features in common. For this, and to simplify and clarify the analysis, they were grouped into six macro-groups:

ANZIANO – GIOVANE – LAVORATORE – PASSANTE – ABITANTE SMP - TURISTA

ELDER - YOUNG - WORKER - PEDESTRIAN - SMP SMP INHABITANT - TOURIST Schwedenplatz / Morzinplatz is a central place on the out89


Schwedenplatz/Morzinplatz è un posto centrale alla periferia del I Distretto di Vienna. Ricopre il ruolo di nodo di passaggio per il trasporto pubblico e si trova sul lato interno dell'asse tangenziale dell’anello del Fraz-Josefs-Kai e del Canale del Danubio. SMP è anche una delle principali "porte" per il centro città ed è vicino al famoso "Triangolo delle Bermuda", il quartiere dei divertimenti d’eccellenza della città.

skirts of the I District in Vienna. It serves as a transition node for public transport and it is located on the inner side of the road axis Fraz-Josefs-Kai and the Danube Canal. SMP is also one of the main "gateways" to the city center and it is close to the famous "Bermuda Triangle", the entertainment district of the city. The functional and social analysis of space then analyzes

Utenti dell’area

Luoghi di frequentazione d Turisti

Proprietari di attività commerciali

Passanti

Abitanti e frequentatori anziani

Lavoratori nella piazza

SMP

Ciclisti Bambini sotto i 9 anni

Abitanti e frequentatori anziani

Lavoratori

Abitanti Frequentatori

Proprietari di cani 90

Giovani

Persone marginalizzate

Lavoratori nei dintorni


L'analisi funzionale e sociale dello spazio analizza quindi le funzioni attuali, gli utenti e l'immagine del luogo, ponendo una serie di domande agli utenti intervistati.

the current functions, users and the image of the place, asking a series of questions to respondents users. In particular, the following questions were posed:

In particolar modo sono state poste le seguenti domande: • What is the Schwedenplatz / Morzinplatz function? • Qual è la funzione di Schwedenplatz/Morzinplatz? • Che importanza ha come luogo di passaggio, di residenza e di sosta?

• How important it is as a place of passage, residence and rest? • What is the relationship of life - work?

• Qual è il rapporto di vita - lavoro? • Who lives around the square? • Chi vive intorno alla piazza? • What is the functional economic structure? • Qual è la struttura economica funzionale? • Who uses the place, when and for what? • Chi usa il posto, quando e per cosa? • What is the image of Schwedenplatz / Morzinplatz? • Quale immagine ha Schwedenplatz / Morzinplatz? • Which groups have which desires towards the square? • Quali gruppi hanno quali desideri verso la piazza? • Come dovrebbero svilupparsi le aree dal punto di vista degli utenti e degli specialisti? • Quali sono i requisiti per la riprogettazione risultanti dall'analisi dello spazio funzionale e sociale? 7

• How should be developed the areas from the point of view of users and specialists? • What are the requirements for the redesign resulting from the analysis of the functional and social space? 7

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2.3.3 Analisi dei singoli utenti 2.3.3.1 ANZIANI (Ältere Menschen) - ASPETTI POSITIVI

-ASPETTI NEGATIVI / MIGLIORAMENTI

Gli anziani frequentano volentieri la piazza, soprattutto nelle ore in cui è più calma e rilassata: nel primo pomeriggio e nella mattina dei giorni feriali.

Le persone anziane sono generalmente poco mobili, e sono perciò dipendenti dai buoni servizi locali e vicino a casa e da spazi facilmente accessibili. Inoltre sono attratti da negozi e bancarelle di consumo quotidiano e dalle gelaterie di SMP. Gli intervistati lamentano la carenza e la scarsa qualità delle sedute della piazza: vorrebbero più luoghi di sosta da cui ammirare la piazza e la città, nonché la creazione di spazi di “rifugio” ad essi dedicati, come luoghi in cui poter giocare a carte o a scacchi.

Nei dintorni di SMP, soprattutto nella parte relativa al I Distretto vivono molti anziani sopra i 75 anni: la loro media supera quella viennese. Ma non sono solo gli anziani delle zone vicine a frequentare la piazza. Proprio per la sua natura vivace e attiva, molti anziani provenienti da parti disparate della città o dalla Bassa Austria usano SMP come luogo di ritrovo, in cui fare shopping o prendersi un gelato, guardando il mondo che passa. In generale, la maggior parte degli intervistati si è dichiarato al sicuro nella piazza. Le zone più frequentate di SMP sono infatti quelle in prossimità delle gelaterie e Morzinplatz.

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Scheda di analisi dell'utente: ANZIANO

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Analisi dei luoghi di interesse: ANZIANO

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Analisi della quantitĂ di flussi: ANZIANO

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2.3.3.2 GIOVANI (Junge) -ASPETTI POSITIVI

-ASPETTI NEGATIVI / MIGLIORAMENTI

Schwedenplatz/Morzinplatz è un luogo molto popolare in cui uscire per i giovani viennesi. Nelle calde sere e notti d’estate SMP è usato prevalentemente da giovani compresi tra i 20 e i 30 anni.

In generale i giovani si ritengono soddisfatti dell’offerta di SMP. In generale le richieste riguardano più verde, una maggiore pulizia e una maggior cura dell’arredo urbano della piazza, ricercando un design più giovane e “cool”: Inoltre vorrebbero la presenza di un WiFi gratuito e più bancomat.

Molti di loro sono “clienti abituali” dell’area, che si incontrano qui almeno una volta a settimana con gli amici per godersi la vita notturna e “chill out”. I giovani visitatori sono per lo più in movimento, ed usano la piazza prevalentemente come luogo di ritrovo per poi spostarsi in zona (Bermuda Dereick o Donaukanal). Verso il mattino, a fine serata, tornano a SMP, per mangiare qualcosa nei praticamente unici chioschi ancora aperti della città, e/o per aspettare la metro o l’autobus notturno. I giovani apprezzano la numerosa offerta di stand gastronomici e bar a basso prezzo aperti fino a tarda notte o in alcuni casi per tutta la notte. Inoltre apprezzano la disponibilità di un ampio spazio pubblico in cui incontrarsi e chiacchierare. I luoghi più frequentati sono quelli legati all’offerta di cibo e da bere, quindi gli stand gastronomici di SP, il Bermuda Dereick e Donaukanal.

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Scheda di analisi dell'utente: GIOVANE

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Analisi dei luoghi di interesse: GIOVANI

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Analisi della quantitĂ di flussi: ANZIANO

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2.3.3.3 LAVORATORE (Arbeitende) - ASPETTI POSITIVI

-ASPETTI NEGATIVI / MIGLIORAMENTI

Ci sono molte persone che lavorano nei dintorni di Schwedenplatz/Morzinplatz, poiché intorno alla piazza c’è una grande quantità e una grande varietà di posti di lavoro, e di conseguenza molti lavoratori.

Lo spazio di Schwedenplaz / Morzinplatz è un buon posto per le pause, ma per molti intervistati è troppo sporca.

Essi utilizzano la piazza prevalentemente come luogo di passaggio per andare o tornare dal lavoro o per lo shopping casuale, soprattutto di cibo e di altre necessità di base. Per loro, le offerte più importanti sono i numerosi bar, gli stand gastronomici e il supermercato, nonché le sedute dove passare la propria pausa pranzo. In generale, dunque, i lavoratori frequentano prevalentemente le aree nei pressi degli stand gastronomici e le sedute a Morzinplatz. Essi apprezzano la velocità e l’offerta di cibo dell’area, e la possibilità di mangiare all’aperto con il bel tempo. Tra i lavoratori figurano inoltre anche coloro che lavorano nella piazza stessa, soprattutto i proprietari o dipendenti degli stand gastronomici a SP, i giornalai e i fiorai. Per loro, Schwedenplatz è un posto perfetto in cui fare business, grazie alla sua posizione centrale e all’elevatissimo numero di persone che vi transitano ogni giorno. In generale, hanno perciò un’opinione molto positiva della piazza.

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Una maggiore pulizia e cura della piazza e del suo arredo urbano è ciò che chiede la maggior parte dei lavoratori intervistati. Per i lavoratori della piazza inoltre, servono più segnaletiche per i turisti e bagni pubblici.


Scheda di analisi dell'utente: LAVORATORE

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Analisi dei luoghi di interesse: LAVORATORE

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Analisi della quantitĂ di flussi: LAVORATORE

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2.3.3.4 PASSANTI (Passantinnen) - ASPETTI POSITIVI La funzione di Schwedenplatz/Morzinplatz come nodo dei trasporti pubblici e la sua posizione al confine con il I Distretto, quasi come una “Porta della città” (“Tor in die Stadt”), porta a SMP un gran numero di passanti, facendo così di essi il principale gruppo di utenti della piazza. Il tragitto più frequentato dai passanti e dai visitatori occasionali è quello da e verso la metropolitana, con un numero che, dopo il picco del primo mattino, cresce costantemente fino a raggiungere il picco massimo nel tardo pomeriggio e nella prima serata, quando i lavoratori si spostano dai luoghi di lavoro verso casa. Durante il periodo estivo, quando le serate si fanno più calde, il numero di visitatori raggiunge il picco massimo in serata, quando gli abitanti di Vienna si muovono verso il Donaukanal. Questo determina, tuttavia, un decremento di velocità di camminata, in quanto ci si sposta per passeggiare e non per raggiungere il luogo di lavoro. La composizione dei passanti e dei visitatori è molto varia nel corso del giorno: la mattina sono presenti soprattutto lavoratori che provengono da altre zone di Vienna e dell’Austria per lavorare nei dintorni di SMP e scolari, la percentuale di turisti in arrivo aumenta progressivamente dalle prime ore del mattino, con picchi irregolari che seguono l’arrivo 104

di autobus turistici, da cui partono gruppi di persone che si spostano verso il centro passando per Rotenturmstrße. Nel pomeriggio e nella prima serata, la composizione di passanti si fa più variegata: persone di tutte le età si incontrano qui per motivi diversi tra loro. Intorno alle 18, quando finisce l’orario di lavoro, i lavoratori si mescolano con i viennesi che si spostano qui per cenare, e con i turisti che tornano a prendere l’autobus o ne discendono. Più tardi, intorno alle 21, i viennesi, in particolar modo i giovani, si incontrano a SMP per mangiare o per iniziare la loro serata. Le correnti più forti di visitatori sono quelle che riguardano le aree centrali di Schwedenplatz, in cui la situazione spaziale si fa particolarmente angusta, soprattutto nelle zone di uscita dalla metro, all’incrocio con Rotenturmstraße e nei pressi delle gelaterie. A causa delle diverse offerte per l’acquisto e il consumo nella piazza, che spingono molti utenti ad utilizzarla “al volo” o per un breve soggiorno, molti combinano una visita a SMP ad altre vie. Visitatori, spesso con bambini, turisti, lavoratori che vanno o vengono dal lavoro, viennesi che vanno a fare shopping in centro e combinano il loro percorso con una breve sosta a SMP per uno spuntino o per fare pausa. Un gruppo speciale


è rappresentato dagli anziani, che come gli altri gruppi di utenti combinano il loro percorso ad una visita a SMP, di cui però essa rappresenta l’evento centrale. Schwedenplatz è dunque considerato il luogo a cui i viennesi sono più affezionati (Volksnaher). A differenza degli altri luoghi nel I Distretto, Schwedenplatz è un luogo pratico e quotidiano per tutti i viennesi, un luogo vissuto nel corso dell’intera giornata e un luogo di incontro.

-ASPETTI NEGATIVI / MIGLIORAMENTI In generale i passanti lamentano una mancanza di spazio per spostarsi da una zona all’altra senza deviazioni e disabilità. Essenziale è avere spazio sufficiente affinché diverse velocità di camminare senza conflitti siano possibili. Soprattutto nelle aree con un elevato numero di passanti dovrebbero essere eliminate il più possibile costrizioni spaziali.

Anche se gli intervistati hanno espresso una serie di critiche nei confronti di Schwedenplatz/Morzinplatz, in generale le opinioni su di essa sono prevalentemente positive. Il 68% degli intervistati si dichiarano soddisfatti dei trasporti pubblici di competenza della piazza. Il 46% degli intervistati si dichiara soddisfatto dell’offerta di “Schanigarten” della piazza, contro il 18% e 11% dell’offerta della Stephansplatz o della Kärntner Straße. Negative sono invece le opinioni per quanto riguarda l’offerta di verde (soddisfatti solo il 30% contro il 75% che considera l’offerta di verde fondamentale nel proprio indice di gradimento), e l’offerta di sedute (soddisfatti solo il 28% contro il 68% che considera l’offerta di verde fondamentale nel proprio indice di gradimento).

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Scheda di analisi dell'utente: PASSANTE

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Analisi dei luoghi di interesse: PASSANTE

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Analisi della quantitĂ di flussi: PASSANTE

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2.3.3.5 ABITANTI SMP (Bewhonerinnen) - ASPETTI POSITIVI Nei dintorni di Schwedenplatz/Morzinplatz ci sono molti residenti, nonostante le aree circostanti siano caratterizzate prevalentemente da funzioni di lavoro, shopping, ristoranti, alberghi e funzioni amministrative. Secondo una stima risalente al 2011, negli intorno di SMP, tra Karmelitergasse – Stephansplatz – Stubenring - Schottenring, vivono circa 11.500 persone, di cui 6.700 nel I Distretto e 4.800 nel II Distretto. In generale, è prevista nei prossimi venti anni una crescita del numero di abitanti, soprattutto nelle zone considerate del II Distretto, mentre il numero di abitanti del I Distretto è rimasto e rimarrà più o meno costante. Nel II Distretto è previsto un aumento di residenti soprattutto sotto i 30 anni. Per questo sarà necessario incrementare la disponibilità di alloggi, in quanto si parla di un aumento intorno al 15%.

vamente più alta della media di Vienna del 7,25%. Ciò vale in particolare per la subregione del I Distretto e la zona lungo il canale del II Distretto. Ciò che sorprende è che in molti blocchi soggetti a studio la percentuale di bambini sotto i 9 anni è superiore alla media della città di 9,8%. Questo in particolar modo nei blocchi di edifici nell’intorno di Rudolfplatz e del II Distretto. Anche se la distribuzione spaziale dei residenti mostra determinate concentrazioni in alcune zone, tutti i blocchi di costruzione hanno almeno una parte dedicata alle residenze. Gli intervistati mostrano una opinione positiva circa la accessibilità degli spazi aperti e la posizione del luogo, in particolar modo si dichiarano soddisfatti per quel che riguarda l’offerta di cibo, beni di prima necessità e servizi di trasporto di SMP.

La suddivisione per età dei residenti nelle aree di analisi rimane molto significativa, soprattutto considerando i due gruppi di utenti limite: i bambini sotto i 9 anni e gli anziani sopra i 75 anni. Entrambi questi due gruppi di utenti hanno generalmente un raggio di scarsa mobilità e sono più dipendenti dai servizi a poca distanza dalla propria dimora. L’analisi statistica mostra che in molti blocchi dell’area di studio, la percentuale di residenti over 75 anni è significati109


-ASPETTI NEGATIVI / MIGLIORAMENTI Nonostante gli aspetti positivi, tuttavia, Schwedenplatz/ Morzinplatz non ha un carattere residenziale. Grazie alla sua posizione centrale, esso rimane uno spazio utilizzato durante tutta la giornata, e questo determina una situazione non facile per i residenti, perché sono continuamente soggetti al trambusto, allo stress e al degrado di certe aree, soprattutto per il problema della pulizia nel settore dei venditori di cibo. Inoltre, proprio perché rimane un’area molto frequentata, è continuamente sottoposta a smog e rumori, che disturbano i residenti. I residenti vorrebbero un luogo più pulito, e una ridisegno/ riorganizzazione della piazza, per garantire più spazio ai pedoni e più spazio per le correnti meno veloci di persone che comprano alle bancarelle di cibo o si siedono nei caffè all’aperto. Al fine di ridurre il disturbo causato dal traffico automobilistico, i residenti vorrebbero una riduzione del traffico delle auto nelle zone interne, vicine alle residenze. In generale, proprio perché vivono qui ed identificano SMP come il loro ambiente domestico, i residenti vorrebbero rafforzare il carattere quasi-residenziale dell’ambiente a scapito di funzioni centrali attrattive come la ristorazione ed i fast-food.

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Scheda di analisi dell'utente: ABITANTE DI SMP

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Analisi dei luoghi di interesse: ABITANTE SMP

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Analisi della quantitĂ di flussi: ABITANTE SMP

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2.3.3.6 TURISTA (Turistinnen) - ASPETTI POSITIVI

-ASPETTI NEGATIVI / MIGLIORAMENTI

Schwedenplatz/Morzinplatz è un luogo turisticamente rilevante, visto il suo ruolo di “Porta della città”.

Nonostante il suo ruolo di “nodo di distribuzione” apprezzato dai turisti, essi lamentano la presenza di barriere e ostacoli che creano molta confusione. La attuale organizzazione spaziale della piazza con le sue barriere e la sua complessità ostacolano la sua funzione di nodo dei trasporti.

I turisti, tra chi viene scaricato a SMP dagli autobus turistici, chi alloggia negli alberghi nei dintorni della piazza, chi raggiunge il centro con la metro o con gli autobus dall’aeroporto e chi parte o scende dalla piazza dagli autobus turistici che fanno il giro panoramico della città, si mescolano spesso ai passanti e utilizzano la piazza come luogo di sosta temporanea o per mangiare qualcosa prima di proseguire nella visita alla città. Per i turisti l’aspetto positivo di SMP è di essere un importante nodo di distribuzione, nonché la sua facile accessibilità e centralità.

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I turisti vorrebbero una maggiore attenzione e cura degli aspetti della piazza ad essi connessi: maggior attenzione e cura della piazza, una eliminazione delle barriere e degli ostacoli fisici, una maggior chiarezza e numero di segnaletica, nonché WiFi gratuito. In molti concordano nel definire SMP un luogo “squallido”.


Scheda di analisi dell'utente: TURISTA

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Analisi dei luoghi di interesse: TURISTA

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Analisi della quantitĂ di flussi: TURISTA

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2.3.4 Analisi dei flussi degli utenti-pedoni. Conclusioni Per riassumere e sintetizzare, nonché confrontare le analisi fin qui condotte sui gruppi di utenti presi singolarmente, sono state fatte delle ulteriori analisi conclusive che evidenziassero collettivamente l’uso delle aree ed i percorsi di interesse. Esse non rappresentano altro che una sovrapposizione delle analisi singolari svolte. Nel caso delle “Aree di interesse degli utenti studiati” appare come evidente una sovrapposizione di almeno 2 o 3 utenti in ciascuna delle aree precedentemente analizzate, con dei picchi di sovrapposizioni di utenti in quelle zone già precedentemente indicate come particolarmente soggette a congestioni pedonali, come l’uscita della metropolitana e l’incrocio tra SMP e R otenturmstrße. Eppure oltre alle aree di attraversamento veloce, che sono quindi naturalmente più soggette all’uso di più gruppi di utenti, anche le altre aree, per esempio quella “di sosta” di Morzinplatz, è caratterizzata da una sovrapposizione di diverse tipologie di soggetti, anche se spesso questo avviene in orari diversi della giornata. Un esempio, i turisti e i lavoratori che di prima mattina sostano qui brevemente per una colazione veloce (soprattutto con le belle giornate), a cui seguono gli anziani che si incontrano in tarda mattina a SMP con gli amici per poi immergersi all’interno della città per il loro shopping giornaliero. Durante l’ora pranzo, molti lavoratori con il bel tempo si siedono nelle sedute di Morzinplatz per consumare il loro 118

pranzo prima di tornare al lavoro. Nel pomeriggio, sono le famiglie con bambini (prevalentemente localizzate nel II Distretto) a passare per Morzinplatz, per mangiare del gelato e fare dello shopping veloce. In serata, Morzinplatz diventa il luogo di incontro d’eccellenza dei giovani viennesi. Così, come brevemente mostrato nel cronoprogramma delle aree di sosta di Morzinplatz, è stata studiata la sovrapposizione e l’alternanza dei gruppi di studio nella piazza più frequentata della città di Vienna. Analogamente è stato fatto nel caso dei “Percorsi di interesse degli utenti studiati” per rappresentare in modo più immediato come la sovrapposizione e l’alternanza di utenti non sia legata solo a specifiche aree di interesse, ma anche ai percorsi intorno e attraverso la piazza. Anche in questo caso, infatti, è immediato rinvenire la co-presenza e la sovrapposizione, seppur non continua, di diversi percorsi legata soprattutto alla funzione e alla attività verso cui gli utenti si stanno muovendo. Un esempio fra i tanti che si possono rinvenire dalle tavole è quello della sovrapposizione fra i percorsi dei turisti e dei lavoratori, molto significativo per il progetto. Nonostante i due percorsi inizino separati, quello dei turisti parte da Morzinplatz nella parte a contatto con il Kai mentre quello dei lavoratori parte da Schwedenplatz (in prossimità della metro o delle fermate dello straßbahn), i due percorsi si incrociano immediatamente nell’incontro tra Schweden-


Aree di interesse degli utenti studiati

Legenda

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Percorsi di interesse degli utenti studiati

Legenda

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platz e Rotenturstrße poiché i turisti passano per Rotenturstraße per arrivare al Duomo di Santo Stefano, mentre i lavoratori si dirigono verso il Marienbrucke (proseguimento di Rotenturmstraße) per raggiungere gli uffici di lavoro nel II Distretto. Capita spesso, dunque, che queste due categorie di utenti si trovino ad aspettare insieme il verde del semaforo prima che le loro strade si dividano. Quello che queste analisi non mostrano è il rapporto che l’uso di aree e i percorsi che compiono gli utenti hanno con i diversi orari della giornata e con il cambio dei mesi e delle stagioni. Per questo sono stati realizzati due diagrammi che chiarissero queste relazioni.

legate ai trasporti, richiedono generalmente un tempo molto breve e si svolgono in generale in modo costante e a valori elevati durante tutto il corso della giornata, con dei picchi negli orari di punta del lavoro, quindi di prima mattina tra le 8:30 e le 9:15 e nel pomeriggio tra le 14:30 e le 15:00 e tra le 17:30 e le 18:30. In mesi specifici (la cui analisi è legata al secondo diagramma), i picchi nell’aree legate al trasporto sono anche nel dopo cena, quando i viennesi raggiungono il Donaukanal per passare lì la serata.

Il primo analizza il rapporto tra i LUOGHI DI INTERESSE DI SCHWEDENPLATZ/MORZINPLATZ e GLI ORARI DELLA GIORNATA, prendendo in considerazione le aree più significative della piazza, quali le discese e le salite da metro, tram e autobus, le aree legate al cibo e al tempo libero, quali il Donaukanal e la zona ristoro di Schwedenplatz, le aree legate allo shopping, quindi i fronti verso il I Distretto di SMP, e le zone utilizzate come area di sosta, quindi le sedute nel verde di Morzinplatz e l’area circostante alla Ruprechtskirche.

Le altre attività hanno invece un uso più prolungato nel tempo e con meno alternanza tra fasi costanti e fasi di picco, come nel caso delle aree legate ai trasporti. Sono attività la cui intensità subisce delle variazioni significative nel corso della giornata. Per quel che riguarda le attività legate al mangiare e al bere, ci sono evidentemente momenti di intensità significativa nell’ore dei pasti o nel dopo cena (specialmente nel caso dell’area del “Triangolo delle Bermuda”), mentre al di fuori di questi orari il loro utilizzo e significativamente ridotto o assente (negli orari di chiusura dei locali per esempio). Un comportamento simile riguarda anche gli stand gastronomici di Schwedenplatz, anche se in questo caso il loro uso rimane più costante poichè meno legato agli orari standard del mangiare. Infatti, essi sono soggetti a un flusso pressoché costante di persone, sin dalle prime ore del mattino alle ultime ore della notte del giorno dopo.

Il diagramma mostra quanto varie e eterogenee siano le attività svolte durante il corso della giornata rispetto agli orari considerati a riferimento. Alcune attività, soprattutto quelle

Un discorso analogo va fatto nel caso delle aree legate allo shopping, nei pressi di Rotenturmstraße e nei fronti degli edifici del I Distretto che si affacciano sulla piazza. Anche in 121


Grafico luoghi di interesse di SMP - Orari della giornata

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questo caso infatti l’utilizzo è limitato agli orari di apertura dei negozi stessi e agli orari pomeridiani, tenendo presente che quasi tutti i negozi chiudono non più tardi delle 18:00. Altra area il cui utilizzo cambia sensibilmente nel corso della giornata è il Donaukanal, mediamente affollato nelle primissime ore della giornata, quando le persone si ritrovano qui a fare sport, e poi progressivamente svuotato fino al pomeriggio quando, soprattutto, nelle giornate più calde, le persone si ritrovano qui per fare una passeggiata o per bere qualcosa. Nelle calde e medio-calde stagioni il Donaukanal diventa in serata il luogo più frequentato e affollato dell’intera città, aumentando così sensibilmente l’intensità del suo utilizzo. Un’analisi secondo un analogo sistema è stata poi condotta mettendo in relazione le ATTIVITA’ DI SCHWEDENPLATZ/ MORZINPLATZ e I MESI DELL’ANNO, anche in questo caso prendendo in considerazione le attività più significative che gravitano intorno alla piazza e che sono inevitabilmente legate ai luoghi già indicati. Le macro-categorie di attività considerate sono dunque quelle dello shopping, nelle aree già analizzate, quelle della salita / discesa dai mezzi pubblici e di attesa, e quelle del passeggiare e del “chill out” nelle aree circostanti a SMP, soprattutto nei pressi di Judengasse e del lungo canale, nelle giornate di sole. Anche in questo caso si possono individuare delle differenze significative tra gli svolgimenti delle diverse attività. Alcune di esse sono, per esempio, evidentemente stagionali, come nel caso delle attività che sono legate alla presenza

del bel tempo e del sole, quali per esempio, il passeggiare o il fare shopping e che quindi subiscono l’influenza del clima e del passaggio delle stagioni, con dei picchi nelle stagioni estive e delle significative cadute in intensità in quelle invernali. Altre attività, più ripetitive e quotidiane, subiscono in modo meno preponderante l’effetto del cambio delle stagioni, come nel caso del “salire o scendere dai mezzi” che viene fatto indipendentemente dal clima e dalle temperature. Nel caso, per esempio, delle attività legate ai mezzi, una diminuzione più sensibile si riscontra durante il mese di Agosto, quando i lavoratori sono in ferie e i turisti sono in numero minore. Per il resto, i valori rimangono pressoché costanti e il loro variare è più legato agli orari della giornata che ai mesi dell’anno. Lo scopo di questo tipo di analisi ad utenti sovrapposti è di ordinare ed organizzare le analisi singolari svolte, e di riuscire quindi a contestualizzarle in quella che è la reale situazione rinvenibile a Schwedenplatz/Morzinplatz. Le singole analisi, prese individualmente, aiutano a leggere con chiarezza il comportamento di ogni singolo utente, mentre le analisi ad utenti sovrapposti, una volta studiato il comportamento singolare, rendono chiaro anche ad un osservatore esterno la reale condizione e congestione della piazza, in cui spesso è addirittura impossibile ritrovare il singolare, tanto è ricca e complessa l’immagine collettiva. Questi diagrammi quindi, oltre alla loro utilità in termini di analisi e di progetto, grazie alla loro immediatezza, hanno anche una funzione potentemente evocativa delle relazioni, della ricchezza e della complessità della piazza. 123


Grafico attivitĂ di SMP - Mesi

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Note bibliografiche 1. Spedicato Eugenio (traduzione di), 1990, Il povero musicante, Milano, SE, pp. 9-10 2. Spedicato Eugenio (traduzione di), 1990, Il povero musicante, Milano, SE, pp. 10-11 3. Cfr. Capuzzo Paolo, 1998, Vienna da città a metropoli, Milano, Franco Angeli, pp. 10-11 4. Knierbein Sabine, Mandanipour Ali e Degros Aglaèe, 2014, Public Space and the Challenges of Urban Transformation in Europe, New York, Routledge, p. 32 5. Nuss Andreas, 2012, Schwedenplatz, Verkehrliche Analyse, p. 45 6. Cfr. Fruin J.J, 1971, Design for Pedestrians: A Level of Service Concept 7. Questo capitolo è stato scritto riportando dati, considerazioni ed interviste da "Funktions und Sozialraumanalyse Schwedenplatz Morzinplatz" promosso nel 2013 dlla municipalità di Vienna e rinvenibile al sito " https://schwedenplatz. wien.gv.at"

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3. Strategia

Veduta su Taborstrasse, da Laurenzberg, con l’Hotel Sofitel sulla sinistra 126


3.1 La congestione “invisibile” Come già mostrato e visualizzato nella parte di tesi relativa all’analisi dinamica dell’area di progetto, la percezione quanto mai oggettiva che si ha della piazza è quella di un gigantesco crocevia, un incrocio ibrido tra il traffico veicolare pubblico e privato e quello lento di pedoni e biciclette. Schwedenplatz/Morzinplatz è un luogo unico e singolare nel panorama viennese, ma anche in quello europeo. Un luogo che, a ragione, può definirsi “congestionato”, nel significato del termine che Rem Koohlaas teorizza con il suo “Delirious New York. Un manifesto retroattivo per Manhattan” nel 1978, e ha ampliato alla sfera degli spazi pubblici grazie al progetto per il Parc de La Villette a Parigi. 1‌ Dice infatti Rem Koolhaas a proposito: “The second La Villette competition (1982) seemed to offer the ingredients for a complete investigation of the potential for a European Culture of Congestion. Here was the par excelence metropolitan condition of Europe: a terrain vague between the hisotrical city – itself raped by the greedy needs of the 20th century- and the plankton of the banlieue. (…) If the essence of Delirious New York was the section of the Downtown Athletic Club (…) La Villette could be more radical by suppressing the three – dimensional aspect almost completely and proposing pure program instead, unfettered by any containment. In this analogy, the bands across the site were like the floors of the tower, each program different and autonomous, but modified and “polluted” though

the proximity of all others. Their existence was as unstable as any regime would want to make them. (…) What La Villette finally suggested was the pure exploitation of the metropolitan conditition: density without architecture, a culture of “invisible” congestion.” 2‌ Una congestione “invisibile”, costruita su una sovrapposizione di funzioni, di moti, di attività e di programmi, che nel Parc de La Villette è ricreata artificialmente con il progetto non realizzato di O.M.A., ad espressione della “cultura della congestione europea”, ma che in Schwedenplatz/Morzinplatz si trova già naturalmente presente. È proprio in quest’area di soli 2,5 ettari di spazio pubblico, che potrebbero sommarsi a quelli del Donaukanal se il Franz-Josefs-Kai non avesse spezzato la percezione cognitiva del DK e di SMP come spazio unico, che si svolge ogni giorno un’agenda di programmi ed attività senza fine, che vede coinvolto ogni genere di gruppi di utenti, dal turista all’anziano viennese, dal lavoratore alla famiglia con bambini. È significativo, e quanto mai evocativo, che sia proprio questa piazza, mai progettata ma nata come vuoto urbano a seguito dei bombardamenti della II Guerra Mondiale, a dare forma a questa densità senza architettura di cui Rem Koolhaas ci parla con il progetto de La Villette. Certamente, la ricchezza del programma di Schwedenplatz/ 127


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Morzinplatz ha condizionato e modellato il sistema e i modi di vivere questa piazza da parte dei suoi utenti. L’assenza di uno spazio in cui sentirsi al riparo dalla frenesia e dall’alternarsi di funzioni e situazioni ha prodotto nei visitatori della piazza una percezione della stessa come puro luogo di attraversamento. Questa condizione, non nuova se riferita a una congestione di tipo veicolare, impedisce all’individuo una qualsiasi forma di scambio sociale (tipica della tradizione di spazio pubblico, e soprattutto tipica nella storia e nella definizione di piazza) e lo rende casualmente parte integrante di flussi di attraversamento indefiniti. Lo spazio urbano di Schwedenplatz/Morzinplatz viene così percepito come puro spazio connettivo di funzioni, che annulla quasi completamente la complessità delle relazioni sociali. Dice Dario Morelli, nel suo libro Spazio pubblico urbano:

Veduta del II Distretto

metodologia e progetto: “Nel passato l’organizzazione della città permetteva di soddisfare questo bisogno in modo immediato: la strada e la piazza erano gli spazi riservati alla partecipazione attiva del cittadino alla vita della città, alla comunicazione con i propri simili, all’informazione. Ma queste attività umane richiedono un particolare tipo di fruizione e di partecipazione, una certa lentezza nell’andatura, la possibilità di indugiare e quindi di andare a piedi con la predisposizione a captare messaggi che la città emana. Questi presupposti indispensabili ad una lenta fruizione e partecipazione della vita urbana mancano nelle strade della città attuale. La rivalità tra pedoni, ciclisti ed automobilisti che si contendono la stessa sede, dimensionalmente insufficiente ad ac-

Veduta su Schwedenplatz

Veduta su Schwedenplatz 129


cogliere i tre tipi di traffico, genera nell’utente uno stato di tensione tale da polarizzare la sua attenzione solo sul movimento di mezzi e persone che si svolge innanzi a sé.” 3‌

1. Le persone devono andare da un luogo ad un altro e attraversano SMP perchè si trova tra il luogo di partenza e quello di arrivo.

Seppur riferita ad un contesto diverso, dove il problema focale è quello della congestione automobilistica, queste parole si adattano perfettamente alla situazione attuale della piazza, e ne spiegano perfettamente la situazione.

2. Le persone escono dalla metro o scendono dai tram in SMP e vanno da qualche altra parte.

L’assenza di qualsiasi forma di gerarchia e di ordine (nel caso più evidente tra pedoni/ciclisti e mezzi pubblici a Schwedenplatz) e l’abbondanza di programmi, percorsi e velocità diverse cattura l’occhio e l’attenzione del visitatore, costringendolo a seguire le logiche dell’area e a percorrere lo spazio della piazza con velocità. Così, infatti, tramite una serie di analisi in loco, sono state individuate tre relazione tipiche tra piazza e visitatore:

Per esempio: persone che arrivano in metro da Schottenring e devono andare a lavorare nel I Distretto. 130

3. Le persone vengono a SMP perché hanno bisogno dei servizi che vi si trovano ma non si fermano. Schwedenplatz/Morzinplatz rappresenta per gli utenti un incrocio, casuale o ricercato, tra diversi spostamenti o diverse necessità (andare a prendere la metro – andare a far spesa al supermercato più vicino), ma è completamente avulso da qualsiasi attività di partecipazione o di socialità, o più semplicemente di sosta prolungata.

Per esempio: persone che arrivano in metro o in tram nella piazza e vanno a lavorare nel I o nel II Distretto.

Per esempio: persone che vengono a SMP per andare in alcuni negozi ma non si siedono o fermano se non per brevissimi intervalli di tempo.


3.2 Schwedenplatz/Morzinplatz come “social condensers” Nonostante sembrerebbe che il carattere congestionato della piazza ne costituisca il suo punto di debolezza (per tutte le motivazioni già addotte), sicuramente questo aspetto ne determina anche un suo carattere unico. Abbiamo già detto infatti, che la condizione di Schwedenplatz/Morzinplatz costituisce quasi un unicum nel panorama europeo, e costituisce un unicum anche in quello viennese. Non esiste, infatti, a Vienna, un posto che riveste la stessa importanza di SMP nell’immaginario di tutti gli utenti considerati, che siano turisti o viennesi, poiché Schwedenplatz / Morzinplatz rappresenta il crocevia della città, che sia un punto di arrivo, di partenza o di passaggio. Non è un caso che, nelle interviste svolte per il progetto, più del 50% degli interessati dichiara di sentirsi “in generale soddisfatto di Schwedenplatz / Morzinplatz”. In un certo senso, si potrebbe affermare che la piazza rappresenta per Vienna, quello che Vienna rappresenta per l’Europa e di cui ci parla poeticamente Claudio Magris, nel suo celebre romanzo Danubio: “(…) Questa familiarità di Vienna è forse la sua natura di crocevia, luogo di partenze e di ritorni, di persone, famose ed oscure, che la storia raccoglie per poi disperdere, in un’errabonda provvisorietà che è il nostro destino. Così la città è un grande caffè, il luogo delle abitudini metodiche e del casuale andare e venire. (…)” 4 ‌ L’essere l’incrocio dei moti e delle volontà di turisti ed au-

tomobilisti, giovani ed anziani viennesi, famiglie e lavoratori, ciclisti e passanti, rende questa piazza un luogo unico all’interno della città, poiché non esiste un altro luogo a Vienna dove sia possibile trovare una commistione così ricca, diversa e allo stesso tempo potenziale di persone. La potenzialità di questo spazio risiede dunque nel suo congestionamento, nei movimenti continui di persone che questo spazio accoglie, e che, in un certo senso, suggeriscono la potenzialità di incontri / scontri, e quindi di un enorme sistema di interazione sociale. Se è vero, come è già stato detto, che la congestione di attività genera una impossibilità da parte del fruitore di godere dello spazio stesso, è vero anche che questi moti continui, che sono carattere intrinseco della piazza, oltre a definire la sua unicità, danno la possibilità di trasformare la piazza in un enorme catalizzatore sociale, dove gli scontri casuali possono essere trasformati in primi incontri.

Trasformazione degli scontri tra i visitatori di SMP in incontri 131


Scopo dell’intervento e del progetto diventa a questo punto creare le situazioni e le condizioni affinchè questo possa effettivamente accadere, affinchè il movimento e la velocità, parti costituenti di Schwedenplatz / Morzinplatz, possano essere fautori di una nuova forma ed immagine della piazza stessa. Anche Tschumi, nel suo libro “Architettura e Disgiunzione”, parla della velocità e del movimento come temi centrali dell’architettura, contro tutti quei principi e quelle ideologie che hanno considerato l’architettura come un qualcosa di statico. Dice infatti Tschumi che è la violenza con cui i corpi, nel loro muoversi, si scontrano con lo spazio a definire le regole dell’architettura stessa e che l’architettura esiste solo in costante relazione con il movimento di questi corpi.

132

nel loro muoversi, si scontrano con lo spazio a definire le regole dell’architettura stessa e che l’architettura esiste solo in costante relazione con il movimento di questi corpi. Il movimento diventa dunque una sorta di principio su cui poggia tutta l’architettura, in totale rifiuto verso un’architettura statica e formalmente perfetta. Infondo, dice sempre Tschumi, è la violenza a generare la bellezza, in tutti i campi e nella vita. 5‌ “First, there is the violence that all individuals inflict on spaces by their presence, by their instrusion into the controlled order of architecture. Entering a building may be a delicate act, buti t violates the balance of a precisely ordered geometry (do architectural photographers ever include run-


ners, fighters, lovers?). Bodies carve all sorts of new and unexpected spaces, through fluid or erratic motions. Architecture, then, is only an organism engaged in constant intercourse with users, whose bodies rush against the carefully established rules of architectural thought.” “For me, architecture starts with the concept of mobility. Without mobility there is no architecture. I would go further; it’s always said that architecture is static, that it is about substructures, foundations, shelter, safety… Exactly the opposite is true: architecture is always in confrontation with movement, the movement of the bodies that pass through it.” 6‌ Come già preannunciato, scopo del progetto è, a questo punto, creare le condizioni favorevoli affinché tutto questo possa accadere. Per questo, si è deciso di lavorare sulle aree che dalle analisi precedenti risultavano più congestionate, e quindi più problematiche, ma allo stesso tempo con maggior potenzialità di creare interazione sociale. Queste aree, come già emerso nella parte relativa all’analisi dinamica, sono quelle che si generano dall’intersezione di diverse direzionalità ed in particolare di quelle che raccolgono un elevato numero di persone e di gruppi di utenti: 1. I DISTRETTO / II DISTRETTO 2. SCHOTTENRING / URANIA Proprio perché queste aree di intersezione sono spazial-

mente rappresentate da degli incroci pedonali e stradali, da zone in cui cioè, i percorsi dei ponti proseguono con una via carrabile e attraversamenti pedonali che si intersecano con il Kai nella sua larghezza massima, che l’interazione sociale di cui si è parlato pocanzi, è completamente assente. È proprio in queste aree che il vuoto dev’essere ripensato come uno spazio pubblico multifunzionale, come un luogo di vita personale in cui tutte le tipologie di utenti possano trascorrere il loro tempo, come spazio aggregativo e di crescita della vita sociale collettiva, di modo da creare nuove forme di relazione e di interazione nello spazio complesso della contemporaneità. Il progetto prevede dunque l’allocazione in queste aree di spazi plurifunzionali in modo da garantire la creazione di una “collisione sociale” tra gli utenti che usano queste aree solo come passaggio obbligato tra i propri spostamenti. Il progetto prevede dunque la creazione di una serie di “social condenser”, il cui termine, coniato in Russia negli anni ’20 del Novecento, individua uno spazio o un volume che prevede la sovrapposizione e l’intersezione di programmi ed attività diversi, in modo da raccogliere persone che hanno un interesse comune rispetto al volume, e generare così una “collisione sociale” o un’interazione sociale. I programmi o le attività previsti in questi spazi producono una serie di percorsi inediti che accrescono la possibilità e l’intensità di interazione sociale. 133


134


Nella pubblicazione, Content, Rem Koolhaas definisce un social condenser come: “The programmatic layering upon vacant terrain to encourage dynamic coexistence of activities and to generate through their interference, unprecedented events”. 7‌

La capacità del “social condenser”, è quella di raccogliere insieme le persone (accattivandole con la sua sequenza di funzioni) di modo da farle interagire all’interno del volume o dello spazio in questione. Così facendo si producono delle modificazioni nello spazio circostante, che da luogo di passaggio diviene spazio di interazione collettiva.

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Nel caso delle aree del progetto prese in considerazione, sono state scelte, come prime ideali localizzazioni dei “social condenser”, quattro aree distinte, tre delle quali coincidono proprio con le intersezioni tra il Kai e i ponti di connessione tra I e II Distretto, per le motivazioni giù addotte, mentre la quarta è localizzata all’incrocio tra il Kai e Morzinplatz. I quattro punti sono dunque: • • • •

Franz-Josefs-Kai Franz-Josefs-Kai Franz-Josefs-Kai Franz-Josefs-Kai

/ / / /

Marienbrücke Morzinplatz Salztorbrücke Schwedenbrücke

Nell’idea dunque si creare in queste quattro aree uno spa-

136

zio multifunzionale, che funga da incubatore di interazione sociale, sono state prese in considerazione le condizioni del contesto, già evidenziate nei capitoli precedenti, da cui sono state individuate quattro macrofunzioni, ciascuna con i propri sottogruppi. Queste macrofunzioni, come già detto, sono state selezionate rispetto alla situazione e alle funzioni dello spazio circostante all’area di progetto, e sono: • SPORT E VERDE (verde) Questa funzione è dislocata all’incrocio tra il Kai e il Salztorbrücke, dove cioè le aree verdi e sportive sono in parte già presenti nei dintorni e con le quali si potrebbe creare una


sinergia. Le sue sottocategorie riguardano la progettazione di aree per bambini ed anziani, la creazione di strutture verdi all’aperto, la risistemazione delle aree verdi e la progettazione di strutture connesse all’ attività sportiva. • MONUMENTI E STORIA (giallo) Anche questa funzione, come nel caso della prima, prende spunto dal contesto, in quanto si trova localizzata nell’incrocio tra il Kai e Mozinplatz, dove cioè si trova un edificio di grande rilevanza storia, l’ex sede della Gestapo, un tempo Hotel Metropole. Le sue sottocategorie riguardano l’ampliamento del museo esistente “Gedenkstätte für die Opfer der Gestapo Wien”, la creazione di strutture informative e la progettazione di attività che valorizzino il patrimonio dell’area.

ne e un ripensamento dei locali già esistenti. • TRASPORTI (rosso) L’ultima macrofunzione viene istituita nel punto più ad Est, nell’incrocio tra il Kai e lo Schwedenbrücke, ed è perfettamente in linea con il contesto della piazza con cui si trova a diretto contatto, Schwedenplatz, la quale, come già più volte ribadito, ha il ruolo di nodo dei trasporti della Innerstadt e dell’intera Vienna. Le sue sottocategorie riguardano la risistemazione dell’area di Schwedenplatz / Morzinplatz dedicata ai trasporti, lo spostamento e la riprogettazione di linee di trasporto pubblico e la progettazione di strutture connesse ai trasporti.

• NEGOZI E SHOPPING (blu) Questa macrofunzione si trova invece nel cuore dell’area di progetto, nell’intersezione tra Schwedenplatz e Morzinplatz, e tra il Kai e il Marienbrücke. Anche in questo caso la scelta è legata a una situazione preesistente, poiché tutti i fronti degli edifici del I Distretto che affacciano sulla piazza hanno una funzione commerciale, che siano negozi, supermercati o bar/ristoranti. Le sue sottocategorie riguardano una risistemazione degli stand gastronomici, una ri-istituzione del mercato all’aperto, una progettazione di nuovi spazi dedicati e la regolazio137


138


139


3.3 La creazione di una infrastruttura: introduzione

3.3 The creation of an infrastructure: introduction

La municipalità di Vienna ha concentrato negli ultimi anni la sua azione nel settore delle infrastrutture, su un ampio programma di rinnovamento della circolazione ferroviaria e metropolitana, questione particolarmente complessa in una città i cui abitanti complessivi sono stimati in oltre 1,7 milioni. Questo lavoro coinvolge le infrastrutture dei trasporti: Westbahnhof, Südbahnhof-Hauptbahnhof, Nordbahnhof e Nordwestbahnhof e Wien MItte, con una attenzione particolare verso la nuova stazione ferroviaria centrale, Hauptbahnhof, la quale diverrà il principale hub multi-modale per l’intera rete ferroviaria trans-europea.

The city of Vienna has concentrated in the last few years its action in the infrastructure sector, over a wide renovation program of the tram and metro circulation. It’s a particularly complex issue in a city whose total population is estimated at over 1.7 million. This work involves the transport infrastructure: Westbahnhof, Südbahnhof-Hauptbahnhof, Nordbahnhof and Nordwestbahnhof and Wien Mitte, with a particular focus on the new main railway station, Hauptbahnhof, which will become the main multi-modal hub for the whole trans -Europe railway network.

Il tema delle infrastrutture moderne, già iniziato nell’Ottocento (si ricordino le opere di Otto Wagner per la metropolitana viennese e il canale del Danubio), diventa tema centrale nella progettazione del Novecento, quando cioè esse, progettate inizialmente per pochi, incontrano l’utenza di massa e la loro diffusione conosce un’enorme accelerazione. Ma è nel mondo contemporaneo che si assiste ad una nuova centralità delle reti. Le reti, come intuì Jean Gottmann nel suo “La città prossima che verrà” 8‌, sono gli elementi generatori della città. Mentre un tempo erano i punti fissi, -monumenti o piazze – a rappresentare un luogo, oggi sono piuttosto le sue giunture, le sue connessioni, le sue strade, ad attrarre a sé la maggior parte delle funzioni che assicurano l’andamento della città. 140

The theme of the modern infrastructures, dated back to the nineteenth century (considering the works of Otto Wagner for the Viennese subway and the regolation of the Danube Canal), and became the main theme of the design during the twentieth century. That is, when the infrastructures, initially designed for a few people, meet the mass audience and their spread knows an enormous acceleration. But it’s in the contemporary world that we are witnessing a new centrality of networks. The networks, as sensed Jean Gottmann in his “The coming of the transactional city” 8‌, are the generating elements of the city. Once the representation of a place were the fixed points, -monuments or squares- today they are rather its joints, its connections, its streets, that draw to itself most of the functions that ensure the development of the city.


Esse non solo presiedono al funzionamento della città e allo scorrimento dei suoi flussi più intensi, ma gli danno forma presentandosi, spesso, come unici elementi di orientamento e come residui portatori di identità in paesaggi sottoposti a una progressiva omologazione.

They not only govern the city functioning and the sliding of its most intense flows, but they shape it, by appearing often as unique elements of orientation and as residues bearers of identity in landscapes exposed to a gradual homogenisation.

Eppure, all’assunzione, di fatto, di un ruolo funzionalmente egemone da parte di infrastrutture su cui trascorrere una parte importante della vita degli abitanti della terra, non corrispondono ancora, perlomeno in maniera diffusa, interpretazioni che ne studino a fondo le potenzialità progettuali, specie in relazione alla possibilità che nel rapporto tra esse e i diversi contesti in cui si collocano si inneschi una reazione virtuosa che vada oltre gli aspetti funzionali primari.

Yet, to the assumption, in fact, of a functionally leading role of the infrastructure on which spending an important part of the life for the inhabitants of the earth, it does not correspond yet, at least diffusely, interpretations that deeply its designing potential. Especially in relation to the possibility that, in the relationship between them and the different contexts in which they are located, is triggers a virtuous reaction that goes beyond its primary functional aspects.

È recentemente che stanno fiorendo, tre le altre, infrastrutture di scala minima – funicolari, ponti sospesi, scale – che sono destinate a recuperare la possibilità di una fruizione “lenta” e sostenibile di paesaggi o città che si intersechi con quella inevitabile dei mezzi più moderni e la completi, facendo interferire le due velocità di uso. Oggi si richiede alle infrastrutture un valore aggiunto che riguarda la possibilità di influire a più livelli sui luoghi con cui vengono a contatto, per dare risposte molteplici a territori o città che possono riorganizzarsi sulla base di una loro presenza “intelligente”. La presenza delle infrastrutture dovrebbe dunque migliorare l’aspetto fisico e la vivibilità dei territori che servono. 9‌

Minimum-scale infrastructures are recently flourishing, such as funicular railways, suspension bridges, stairs, which are designed to recover the possibility to fruite landscapes and cities in a “slow” and sustainable way. That would intersect with the inevitable fruition of the modern media and complete it, by interfering the two operation speeds. Today an added value is required to the infrastructure and it concerns the possibility of influence more the points with which they are in contact, in order to give multiple answers to territories or cities which may re-organize themselves thanks to a ”smart presence”. The presence of the infrastructures should therefore improve the physical appearance and the livability of the territories they serve.9

Il tema delle infrastrutture è dunque al centro del dibattito 141


142


Il tema delle infrastrutture è dunque al centro del dibattito della municipalità viennese e in generale delle municipalità europee, sia nell’ambito del riuso di infrastrutture di vecchia fondazione che nella creazione di nuove, quali strutture viarie, ferroviarie, aeroportuali ed energetiche che hanno determinato lo sviluppo e la competitività dei paesi, ma che troppo spesso non hanno saputo coniugare la loro utilità a una qualità estetica e paesaggistica, e che, soprattutto, non hanno previsto, sin dalle prime fasi di progettazione, funzioni che potessero costituire un valore aggiunto a quello puramente d’uso di una infrastruttura. Con tutti i vantaggi a cui questo avrebbe potuto e potrebbe ancora portare, grazie, ad esempio, ad interventi di parziale “permeabilizzazione” e di scambio digitale e fisico con i territori che attraversano, garantendo in questo modo un’utilità ed un guadagno al sistema turistico/culturale del luogo in cui sorgono. Le infrastrutture diventano così elementi leggeri, che migliorano territori specifici in forza della loro qualità formale, intese come mezzo per accompagnare sviluppo, crescita, benessere. Un’infrastruttura quindi, che veicola un’idea più qualitativa che quantit ativa di mobilità, con interventi più “leggeri” e adatti al cambiamento delle economie, promuovendo il favore delle popolazioni coinvolte in opere talvolta di grande impatto. 10 È dunque sulla base di queste premesse, che si è pensato di riproporre una infrastruttura sopraelevata nell’area di progetto. Le motivazioni di questa scelta possono essere distinte in tre punti principali.

The issue of the infrastructure is thus central in the debate of the Vienna municipality and in general of the whole European municipalities, both for the reuse of old infrastructure and both for the the creation of new ones, such as roads, railways, airports and energy structures that led to the development and the competitiveness of the countries, but too often they have not been able to combine their usefulness to an aesthetic and landscaping quality, and, above all, they have not provide, from the early stages of design, functions that could be of added value to the purely use of an infrastructure. With all the benefits that this could have been and could still lead, through, for example, interventions of partial “permeabilization” and digital and physical exchange with the territories that pass through, thus ensuring a utility and a gain to the touristic / cultural system of the place in which they arise. Infrastructure become thus light elements, which improve specific territories thanks to their formal qualities, intended as a way to accompany the development, the growth, the prosperity. An infrastructure that conveys an idea more qualitative than quantitative of mobility, with interventions more “light” and adapted to the changing economies, by promoting the favor of the people involved in high-impact works. 10 It is therefore under the basis of these premises, that it was expected to propose an elevated infrastructure in the project area. The reasons for this choice can be divided into three main points.

143


3.4 La creazione di una infrastruttura

3.4 The creation of an infrastructure

“I motivi del successo di una infrastruttura sopraelevata vanno ricercati proprio nella morfogenetica della infrastruttura stessa: a causa della sua dimensione prevalente, la lunghezza, essa accompagna il movimento naturale dello spazio pubblico, disegnando una serie di spazi di incontro e di sosta per piccoli numeri, che trasforma quello che era un manufatto monofunzionale dello scorrimento puro in un territorio lento, dove ritornano i ritmi e i modus vivendi dell’età dell’oro e della borghesia: il passeggiare e il sostare guardando ed essendo guardati. Inoltre la quota di imposta fornisce una percezione finemente flemmatica di guardare la città, un plateau urbano sospeso e sognante, familiare e alieno allo stesso tempo, al sicuro dal traffico veicolare sottostante, e il tutto senza soffrire di vertigini.” 11

“The reasons for the success of an elevated infrastructure can be found precisely in the morphogenetic of the infrastructure itself: because of its dominant size, the length, it accompanies the natural movement of the public space, drawing a series of meeting and stopping spaces for small numbers , transforming what was an artifact of pure mono-functional scroll in a slow territory, where the rhythms and the modus vivendi of the golden age and the bourgeoisie come back: the walk and the stop watching and being watched. Moreover, the height provides a finely phlegmatic perception of looking at the city, it’s an outstanding urban and dreamy plateau, familiar and alien at the same time, safe from the traffic below, and all without a head for heights.” 11

144


Raumpark - Stiefel + Company Arch. und Bollinger - Grohmann - Schneider

Il primo punto riguarda la capacità di una infrastruttura di garantire una connessione tra i vari “social condensers” progettati, e d’altra parte di ristabilire un legame spezzato dalla presenza del FJK tra il tessuto urbano della città ed il DK. Il modo migliore per istituire una connessione tra tutte le parti è quello di garantire continuità, sia fisica, che cognitiva tra di esse. La connessione tra piazza e canale, così come quella tra i vari incubatori sociali, deve essere interiorizzata cognitivamente dai fruitori. Questo non sarebbe possibile se non venissero istituite delle connessioni veloci, sicure ed intuitive. In questo senso, il progetto del concorso, “Raumpark” di Stiefel + Company Architects und Bollinger – Grohmann – Schneider, fallisce. Infatti, la connessione tra la piazza ed il canale viene garantita da uno stretto ed arzigogolato percorso sopraelevato che quadruplica la distanza tra le parti senza che questo aumento sia giustificato agli occhi di un

The first point is about the ability of an infrastructure to provide a connection between the various “social condensers” designed, and on the other hand to reconnect the relationship, broken by the FJK, between the urban fabric of the city and the DK. The best way to establish a connection between all the parties is to ensure continuity, both physical and cognitive, between them. The connection between the square and the canal, as well as the one between the social incubators, should be cognitively internalized by the users. This would not be possible if fast, secure and intuitive connections were not set up. In this sense, the project of the competition, “Raumpark” di Stiefel + Company Architects und Bollinger – Grohmann – Schneider fails. In fact, the connection between the redesigned square and the channel is ensured by a narrow and convoluted elevated route that quadruples the distance 145


fruitore, che preferisce aspettare 5 minuti stretto tra le auto in corsa e il flusso pedonale, piuttosto che camminare lungo uno ripido e spigoloso percorso senza attrattiva. La connessione tra le parti deve essere osmotica. Deve esserci, pur senza essere percepita, poiché un legame genuino si istituirà solo quando il fruitore smetterà di percepirlo come tale. È necessario dunque, non tanto progettare un collegamento, ma un prolungamento della piazza e del canale, moltiplicando e implementando le loro funzioni in questo prolungamento. Queste tematiche verranno approfondite successivamente a livello progettuale (nel capitolo relativo al progetto).

Situazione attuale Current situation 146

between the two parties without justifying the increase of distance at the users, who prefer to wait 5 minutes for the traffic light, rather than walking along a steep, angular and without attractiveness path. The connection between the parties must be osmotic. There has to be, without being perceived, as a genuine relationship is set up only when the user stops to perceive it as such. It is necessary, therefore, not really the design of a connection, but the design of an extension of the square and the channel, by multiplying and implementing their functions in this extension. These issues are examined later at the designing level (in the chapter of the project).

La creazione di una continuità con l’inserimento di social condensers The creation of continuity thanks to the design of “social condensers”


1. La creazione di una infrastruttura 1. The creation of an infrastructure

2.

2. La realizzazione di una infrastruttura sopraelevata garantisce una connessione tra i diversi “social condensers”.Si genera così una continuità tra le attività e le funzioni istituite. 2. The realization of an elevated infrastructure ensures a connection between the different “social condensers”. This creates a link between the activities and established functions. 3. La realizzazione di una infrastruttura sopraelevata ristabilisce una connessione tra il canale del Danubio e SMP. Si rigenera così una continuità tra la piazza ed il canale. 3. The creation of an elevated infrastructure re-establishes a connection between the Danube Canal and SMP. It regenerates a continuity between the square and the canal.

1.

3.

147


La seconda motivazione riguarda un bisogno di spazio in senso meramente fisico. La creazione di una infrastruttura sopraelevata moltiplica lo spazio a disposizione delle funzioni e della attività che vi verranno istituire e rafforza quello delle funzioni già presenti. Come si è già visto nella parte relativa all’analisi dinamica dell’area di progetto, la mancanza di spazio per la sosta o per il movimento lento di pedoni giustifica l’assenza di interazione e di vita sociale nell’area.

The second reason concerns a need space in a purely physical sense. The creationof a raised infrastructure increases the space available to the functions and activities that will be established and reinforces that of the functions already present. As already seen in the part of the dynamic analysis of the project, the lack of space to stop or to slow the movement of pedestrians justifies the absence of interaction and social life in the area.

Rafforzando, soprattutto nella parte di Morzinplatz, il numero e la qualità della attività e lo spazio a loro disposizione, si favorisce il fenomeno della “serendipità”, cioè la capacità che hanno gli uomini e le donne di trasformare gli imprevisti in opportunità, generata dalla co-presenza di soggetti che fanno la città e che è alla base della formazione di nuove idee.

By strengthening, especially in the part of Morzinplatz, the number and the quality of activities and the space available to them, the phenomenon of “serendipity” will be promoted. The “serendipity” is the ability of men and women to turn unexpected events into opportunities. It’s generated by the co-presence of the subjects who make the city and it is the basis of the formation of new ideas.

Ne parla il geografo, Jacques Lèvy, che definisce il concetto di “serendipity” 12 come il risultato della copresenza di tanti soggetti in grado di dare forma a nuove idee, intuizioni ed innovazioni in grado di costituire l’essenza della città. Se si assume questa prospettiva, lo spazio pubblico rappresenta il perno centrale degli incontri fortuiti e della serendipità grazie al quale gli uomini e le donne sono in grado di trasformare gli imprevisti in opportunità, i vincoli in possibilità, in nuove relazioni e progetti.

The geographer Jacques Levy, talks about that and defines the concept of “serendipity” 12 as the result of the co-presence of so many individuals who are able to give shape to new ideas, insights and innovations that constitute the essence of the city. If we assume this perspective, the public space is the center pin of the serendipity phenomenon and of the chance encounters by which men and women are able to turn the unexpected events into opportunities and the constraints into opportunity, in new relationships and projects.

L’idea non è quella di ridurre la dimensione dello spazio pubblico dentro una figura unitaria; ma, al contrario, di tener presente l’immagine dei frammenti e della disomogeneità 148

The idea is not to reduce the size of the public space into a single figure; but, on the contrary, to bear in mind the


per ripensare una diversa idea di urbanità in relazione alla forma fisica, sociale, politica. Il progetto dello spazio pubblico è infatti, al tempo stesso, il punto di incrocio di tematiche differenti ed emblema della totalità della città; luogo in cui si condensano diverse questioni. 13 Schwedenplatz/Morzinplatz rappresenta il terreno perfetto per le idee di Lèvy, un luogo in cui fortuitamente, migliaia di persone si incontrano, e soprattutto si “scontrano” ogni giorno. Dove la potenzialità di far nascere relazioni sociali, e quindi idee e progetti, è insita nella natura stessa del luogo, dove la sfida è trasformare un flusso veloce di persone in relazioni e reti sociali. Per fare questo, come è stato già dimostrato attraverso le analisi, lo spazio a disposizione della piazza non è sufficiente (se si considerano anche le funzioni che la piazza già assolve), ed è necessario accrescerlo ed implementare ed inventare funzioni ed attività che favoriscano il passaggio dall’indifferenza reciproca alla creazione di reti sociali.

La terza ragione per supportare la creazione di una infrastruttura sopraelevata è legata alla storia della città. Come è stato già trattato nel capitolo storico, esattamente nell’area di progetto, a cavallo tra il Donaukanal e il I Distretto (all’epoca città di Vienna), sorgevano le antiche mura cittadine, rafforzate con un sistema di bastioni durante gli assedi turchi. Dopo il Secondo assedio turco, scongiurata la minaccia di

image of the fragments and of the inhomogeneity in order to rethink of a different idea of ​​urbanity in relation to the physical, social and political form. The design of the public space is, in fact, at the same time, the point of intersection of different themes and emblem of the totality of the city; a place where several issues are condensed. 13 Schwedenplatz / Morzinplatz is the perfect breeding ground for the ideas of Levy, a place where fortuitously, thousands of people meet, and especially “collide” every day. Where the potential to give rise to social relations, and therefore ideas and projects, is inherent in the very nature of the place, where the challenge is to transform a fast flow of people into relationships and social networks. To do this, as it has already been demonstrated through the analysis, the available space of the square is not enough (if one includes the functions that the square already performs), and there’s a need to increase it and to invent and implement functions and activities that promote the passing from the mutual indifference to the creation of social networks. The third reason to support the creation of an elevated infrastructure is linked to the history of the city. As it has been already discussed in the historical section, in the project area, between the Danube Canal and the I District (at that time considered the whole city of Vienna), stood the ancient city walls, reinforced by a system of ramparts during the Turkish siege . 149


II ragione: la creazione di una infrastruttura per un aumento di spazio II reason: the creation of an infrastructure in order to increase the space

2.

1. Situazione di congestione attuale 1. Situation of current congestion 2. La realizzazione di una infrastruttura sopraelevata moltiplica lo spazio a disposizione delle funzioni/attivitĂ istituite 2. The creation of an overhead infrastructure multiplies the space for the set functions/activities 3. La realizzazione di una infrastruttura moltiplica lo spazio a disposizione di SMP, passando cosĂŹ da luogo di passaggio a luogo di socializzazione 3. The creation of an overhead infrastructure multiplies the space for SMP, going from a space for passage to a space for the socialisation

1.

150

3.


nuovi attacchi nemici, le mura difensive della città e le aree del “Glacis” divennero uno spazio pubblico amatissimo dal popolo viennese, che amava trascorrere le domeniche e il tempo libero passeggiando sulle mura e godendo della vista della città.

After the Second Siege turkish, staved off the threat of new enemy attacks, the defensive walls of the city and the areas of the “Glacis” became a public space beloved by the Viennese people, who loved to spend their Sundays and the free time walking on the walls and enjoying the view of the city.

Questo luogo era molto caro ai viennesi, come ci descrive Guido Morbelli:

This place was very dear to the Viennese, as it is described by Guido Morbelli:

“I Viennesi rimasero scettici riguardo alle ragioni urbanistiche ed imperiali (riguardo la costruzione della Ringstraße). Sfavorevoli ad ogni innovazione, non volevano i benefici di un progetto che li avrebbe privati delle care vecchie abitudini acquisite nell’epoca della “Biedermeier”: la passeggiata sulle mura, il panorama del “Wienerwald” e i ricordi delle piazze tranquille nello “Stadtgraben.” 14

“The Viennese were skeptical of the urban and imperial reasons (regarding the construction of the Ringstrasse). Unfavorable to any innovation, they did not want the benefits of a project that would have deprived them of the dear old habits acquired in the era of “Biedermeier”: the walk along the walls, the view of the “Vienna Woods” and the memories of the peaceful squares in the “Stadtgraben.” 14

La creazione di una infrastruttura sopraelevata diventerebbe quindi, seppur in chiave contemporanea, una riproposizione e una ricreazione di un paesaggio urbano recente nella memoria della città, seppur con dei connotati ben distinguibili: se le mura sono l’emblema dell’invalicabilità la nuova infrastruttura sarebbe emblema della porosità, della permeabilità e della traversabilità, favorendo così la creazione di un nuovo (ma antico) paesaggio urbano.

The creation of a raised infrastructure would become, although redifined for the contemporary age, a restatement and a recreation of a recent urban landscape in the memory of the city, although with distinguishable characteristics: if the walls are the symbol of an impassible space, the new infrastructure would be the emblem of porosity and permeability thus promoting the creation of a new (but old) urban landscape.

151


Relazione tra SMP e DK nell’epoca delle mura

1.

SMP

DK

The relationship between SMP and DK during the walls ephoc

Relazione tra SMP e DK nel progetto

2.

152

SMP

DK

The relationship between SMP and DK in the project


IMPULSE. 2012 NO MINUS, but… for us, ugliness and misconceptions belong to the diversity of a vibrant city. No bad marks for that. Bad marks will only be given for the satured self-confident Viennese conservativeness, for low risk, for shelving, for neither enjoying the noew nor its authors. To illustrate this thesis: project K2 Kärtnerstrasse, we were

stuck by the many unused upper floors. A meandering gallery running several 100 meters from the Opera House to Stephansplatz should be able to revive them and make them available for diverse uses.” 15 Contribution to urban aesthetics in Vienna in public space, Anna Popelka

The project K2 Kärtnerstrasse 153


3.5 L’infrastruttura come connessione tra il I e il II Distretto “Porre al centro delle questioni dell’abitare lo spostamento, virare l’attenzione dall’oggetto in se stesso al sistema di relazioni e comunicazioni materiali e immateriali che l’infrastruttura consente è il dato che trasforma un fatto meramente tecnico in esperienza estetica. Ma, ancora di più, trasformare l’esperienza narrativa indotta dalla percorrenza di una metropolitana, una strada o dei binari da faccenda inerente a una traiettoria lineare, in un intreccio attraverso cui accedere a visioni molteplici dei luoghi, è ciò che fa compiere all’esperienza cinetica quel salto di qualità che la ascrive al mondo dell’arte.” 16 La creazione di una infrastruttura sopraelevata veicola anche la creazione di un nuovo legame tra I e II Distretto. Notoriamente meno apprezzato e meno frequentato del I Distretto, il II Distretto ha sempre sofferto la sua posizione di vicinanza alla Innerstadt, sin dalla sua fondazione fino ad oggi, essendo sempre stato considerato il “distretto minore”. Eppure, negli ultimi anni, sono stati fatti una serie di interventi architettonici, soprattutto nel fronte del II Distretto affacciato sul Donaukanal, che hanno risvegliato un interesse generale nei confronti del II Distretto da parte della Innerstadt. Per questo l’intervento progettuale non si propone tanto di ricercare una connessione fisica tra i due distretti (che tra l’altro appare giù abbondante vista il numero di ponti nei dintorni di Schwedenplatz / Morzinplatz), quanto piuttosto una connessione visiva che veicoli un rinnovato interesse e 154

3.5 The infrastructure as a connection between the I and the II District “To place at the center of living issues the movement, to turn the attention from the object itself to the system of tangible and intangible relations and the material and immaterial communications that the infrastructure allows, is the datatransforms a purely technical fact in an aesthetic experience. But, even more, transforming the narrative experiences induced by the distance of a subway, of a road or of a railway from a linear trajectory, to a plot through which one can access multiple visions of the places, is what led the kinetic experience to a quality jump that ascribes it to the world of art.“ 16 The creation of an overhead infrastructure conveys also the creation of a new link between I and II District. Notoriously less appreciated and less frequented than the I District, the II District has always suffered from its position of proximity to the Innerstadt, since its foundation until today, having always been considered the “minor district”. Yet, in recent years, there have been a series of architectural interventions, especially in the front of the II District that overlooks the Danube Canal, which have awakened a general interest in the II District by the Innerstadt. For this the project intervention does not aim to seek a physical connection between the two districts (which by seems already abundant thanks to the number of bridges near Schwedenplatz / Morzinplatz), but rather a visual connection that vehicles renewed interest and curiosity about


curiosità nei confronti del II Distretto, sfruttando la capacità delle infrastrutture sopraelevate di favorire uno sguardo diverso ed interessato delle cose e della città.

the II District, taking advantage of the ability of elevated infrastructure to encourage a different look and interested in things and the city.

Questo fenomeno può già essere in parte riscontrato nella piattaforma a sbalzo del Motto am Fluss, che d’estate diventa spazio all’aperto del ristorante, oltre che punto panoramico verso il II Distretto. Proprio in questo spazio, nonostante numerosissimi cartelli segnalino che l’accesso è consentito solo ai fruitori dei servizi del locale, è assai poco raro trovare turisti e viennesi affacciati ad ammirare e fotografare il II Distretto.

This phenomenon can already be partly found in the deck platform of the Motto am Fluss, which in summer becomes the open area of ​​the restaurant, as well as panoramic point towards the II District. Precisely in this area, despite numerous markers point out that the access is allowed only to the users of the building services, it is not unusual to find tourists and Viennese people overlook to admire and photograph the II District.

La creazione di punti panoramici specifici e viste indirizzate diventa quindi veicolo di interesse e di rinnovata curiosità, e quindi scoperta e di rilancio del II Distretto, nonché elemento di ricucitura della frattura tra I e II Distretto.

The creation of specific sights and addressed views becomes the vehicle of interest and renewed curiosity, and so of the discovery and recovery of the II District, as well as an element of mending the rift between the I and II District.

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Lavorando sulla capacità dell’infrastruttura di generare una vista sopraelevata, e quindi inedita, sul II Distretto, si vuole catturare lo sguardo dell’osservatore. Una infrastruttura con viste specifiche, dà alle persone la possibilità di guardare ai distretti in modo differente, riducendo così il confine tra il I e il II Distretto. Working on the infrastructure’s ability to generate an elevated view, and then unknow, on the II District, one wants to capture the viewer’s gaze. An infrastructure with specific views, gives people the opportunity to look at the districts differently, thus reducing the boundary between the I and II District.. 156


3.6 Una infrastruttura “lenta” Le infrastrutture, come già precedentemente anticipato, rappresentano gli emblemi della modernità europea. Essa si dimostra infatti dominata dall’idea che il movimento e la circolazione, in tempi sempre più brevi e in spazi sempre più infiniti, consentano una sempre più efficace divisione del lavoro nello spazio. L’idea di tempo nella modernità è infatti quella di un tempo veloce e lineare. Nella modernità la rapidità, il collegamento rapido tra punti e l’eliminazione di qualsiasi interferenza nel tragitto tra questi era l’obiettivo principale delle comunicazioni territoriali e urbane, idea che si traduceva nel sovrapporre al normale tracciato della città un sistema superiore di viabilità più veloce, in qualche modo indipendente dai luoghi, così che essi fossero quasi sorvolati. Così, mentre collegavano parti del territorio tra loro prossime o distanti, le infrastrutture ne separavano anche altre tra loro altre, divenendo barriere invalicabili che riducono la porosità dei tessuti urbani e la percorribilità di interi territori. Ad oggi però, questa concezione gerarchica della viabilità è superata da un ritorno ad una nozione di disseminazione reticolare delle comunicazioni, una modalità più aderente alle singole maglie del tracciato che legge la città come un qualcosa di interamente impermeabile, poroso e continuo, generando così la necessità di una connessione puntuale in ogni frammento della città. L’infrastruttura si trasforma dunque, per necessità di adattarsi ai tempi contemporanei, da veloce a lenta, dimostran-

do una nostalgia di un mondo lento e domestico. La lentezza come strategia di osservazione che propone uno stile di vita esplorativo, attento alla vita di cose e di persone. Viaggiare lentamente significa fare i conti con la realtà, ma anche, e soprattutto, con le sue alternative. Andare in bicicletta, come camminare, è parte di una strategia esperienziale. In bicicletta si va da soli ma ci si può mettere in gruppo, per un poco, condividendo una dimensione individuale che non è individualistica. Ad una infrastruttura lenta si attribuisce il compito di integrarsi nel contesto, arricchendolo e mutandolo, e allo stesso tempo di generare nuovi mondi possibili, un mondo di atmosfere e di paesaggi. 17 L’infrastruttura come elemento di cucitura e, in certi casi, di ri-cucitura, è alla base della strategia del progetto a larga scala, dove essa diventa veicolo per rivitalizzare e riattivare aree, connetterne altre e spunto per nuovi interventi progettuali.

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Note bibliografiche ‌1. Cfr., O.M.A., Koolhaas R. and Mau B., 1995, S, M, L, XL, New York, The Monacelli Press 2. O.M.A., Koolhaas R. and Mau B., 1995, S, M, L, XL, New York, The Monacelli Press, p. 921 3. Morelli Dario, 1986, Spazio pubblico urbano: metodologia e progetto, p. XXX, Bari, Edipuglia, P. 190

‌10. Cfr., De Albertis Claudio, Introduzione, in Farlenga A., Biraghi M. e Albrecht B. (a cura di), 2012, L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Bologna, Editrice Compositori 1‌1. Aymonino Aldo, In mezzo ad una strada, in Farlenga A., Biraghi M. e Albrecht B. (a cura di), 2012, L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Bologna, Editrice Compositori, pp. 200-201

4. Magris Claudio, 1986, Danubio, Milano, Garzanti, p. 55 5. Cfr. Tschumi Bernard, 1994, Architecture and Disjunction, Cambridge, First MIT Press paperback edition 6. Tschumi Bernard, 1994, Architecture and Disjunction, Cambridge, First MIT Press paperback edition, p. 123 7. McGetrick B., Koolhaas R., 2004, Ed.,Content, Colonia, Taschen, p. 73 8. Cfr., Gottmann Jean, 1991, La città prossima che verrà, Roma, Laterza 9. Cfr. Ferlenga Alberto, Nervature e luoghi in cambiamento, in Farlenga A., Biraghi M. e Albrecht B. (a cura di), 2012, L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Bologna, Editrice Compositori

12. Il termine “serendipità” è stato introdotto dal geografo Jacques Lévy 13. Cfr., Messina Marcella, 2011, Spazio pubblico nell’era dei flussi, http://www.sociologiadelterritorio.it/ 14. Morbelli Guido, 1997, Città e piani d’Europa: la formazione dell’urbanistica contemporanea, Bari, Edizioni Dedalo srl, p. 247 15. Popelka Anna, Poduschka Georg, Novotny Georg, 2014, Speaking architecture, PPAG phenomenology, Vienna, AMBRA V, p. 271 16. De Maio Fernanda, Strade di città. Infrastrutture per i musei, in Farlenga A., Biraghi M. e Albrecht B. (a cura di), 2012, L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Bologna, Editrice Compositori, p. 232 159


‌17. Cfr., Purini Franco, Mutazioni infrastrutturali, Lancerini Emanuel, InfraLente, Secchi Bernardo, Palinstesti Infrastrutturali in Farlenga A., Biraghi M. e Albrecht B. (a cura di), 2012, L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Bologna, Editrice Compositori

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4. Progetto

Veduta su Schwedenpltaz e su Leopold-Figl-Hof 163


4.1 Specifiche L'intervento proposto si occupa di migliorare l'area di progetto definita dal concorso e di ampliare quantitativamente e qualitativamente l'offerta di spazio pubblico viennese. Da una parte infatti si assiste ad un riassetto della superficie SMP, presentata al punto 2.3.3,(superficie carrabile 25%, linea tramviaria 17%, area pedonale 39%, verde 16%, parcheggio bici 3%) e dall'altro viene istituita una nuova infrastruttura, nella forma di passeggiata sopraelevata, che attutisce l'effetto del traffico carrabile del FJK. Essa è composta da

Sotto: le percentuali della superficie del Ring-scape A destra: le percentuali della nuova riconfigurazione di SP

Quote altimetriche del Ring-scape 164

14.000 mq, suddivisi in aree di sosta 15%, verde 3%, superficie pedonale/ciclabile 41%, parcheggio bici 1%, aree ristoro 25%, aree sportive 10%, aree “culturali” 5%. L'infrastruttura si sviluppa per circa 1 km ad una altezza media di 5.50 mt, ripercorrendo il lato settentrionale del Ring da “Schottenring” a “Stübenring”. La larghezza della passerella si adegua alla morfologia dello spazio urbano sottostante e presenta una dimensione minima di 5.00 mt, per permettere una fruizione “comoda”.


4.2 Accessi e collegamenti Il sistema distributivo dell'infrastruttura è stato opportunamente progettato, affinchè essa risultasse spontaneamente accessibile, nonostante il dislivello di 5.50 mt, che garantisce un'altezza libera, sotto l'intradosso, idonea al passaggio carrabile. Tutti gli impianti di risalita sono accessibili da disabili e risultano diffusi lungo tutto il percorso. Le tre direttrici principali dell'infrastruttura sono quelle che conducono da Schottenring a Stübenring, da Morzinplatz al DK ed infine da Schwedenplatz al DK. L'infrastruttura studia il tessuto urbano è funge da ausilio ai percorsi già esistenti: la risalita dal DK in corrispondenza del ponte “Salztorbrücke”, ad esempio, viene prolungata con una rampa laterale, dopo 500 mt, che permette di salire sul percorso sopraelevato.

Considerando la direzione Ovest-Est (la stessa del senso di percorrenza del corso d'acqua), il percorso si alza da Schottenring, dove troviamo le fermate delle linee metropolitane U2 e U4, che ripercorrono il Ring sotterraneamente e, dopo aver raggiunto la quota che permette il passaggio di auto al di sotto, si allarga, coprendo la strada carrabile di fronte Morzinplatz. Questo avviene solo dopo aver ricevuto i flussi ciclo-pedonali della risalita del DK (prima del ponte “Salztorbrücke”) e del II Distretto (dalle vie “Hollandstraße” e “Lilienbrunngasse”). In corrispondenza del ponte “Marienbrücke” inizia ad abbassarsi per congiungersi sinergicamente alla balconata del “Motto am Fluss”, creando un terzo accesso al terminal del traghetto. In corrispondeza di

Diagramma degli accessi del Ring-scape 165


questo volume, l'infrastruttra sviluppa un'area di sosta allungata esposta a Sud, che raddoppia lo spazio aperto, e spesso sovraffollato, offerto dal “Motto”. Prima del ponte “Schwedenbrücke” l'infrastruttura si biforca, suggerendo, a destra, il percorso verso “Schwedenplatz”, dove si abbassa per accogliere il flusso di utenti che esce dalla metropolitana (omonima fermata delle linee U1 e U4) o che proviene dal centro della città storica, mentre a sinistra scende per incontrare la risalita dal DK di Schottenring.

Diagramma dei collegamenti del Ring-scape 166


4.3 Le parti dell’infrastruttura

4.3 The parts of the infrastructure

Gli interventi progettuali dell’infrastruttura e del tessuto urbano a contatto con essa (quindi del I Distretto e del II Distretto) seguono la suddivisione ideale delle quattro macro-categorie di interventi già esplicitata nel capitolo di strategia. Esse sono:

The project interventions in the infrastructure and in the urban fabric in contact with it (of the District I and II District) follow the ideal subdivision of the four categories of interventions already explained in the strategy chapter. They are:

• • • •

• • • •

SPORT E VERDE (verde) MONUMENTI E STORIA (giallo) NEGOZI E SHOPPING (blu) TRASPORTI (rosso)

SPORT AND GREEN (green) MONUMENTS AND HISTORY (yellow) SHOPPING (blue) TRANSPORTATION (red)

Vista sulla nuova infrastruttura da Laurenzberg 167


4.3.1 Sport Hub

4.3.1 Sport Hub

Prendendo come inizio l’estremità nord-occidentale (Schottenring) dell’infrastruttura, la prima macro-categoria di interventi con cui si entra a contatto è proprio quella dello SPORT e del VERDE. Si è scelto di localizzare qui questa prima categoria per sfruttare l’opportunità della situazione già esistente, che attualmente prevede una superficie verde (quella appunto intorno alla fermata di metropolitana e tram “Schottenring”) decisamente ampia, seppur semi-abbandonata, come già descritto nel capitolo di analisi ad essa relativa.

Starting from the north-western part of the infrastructure (Schottenring), the first macro-category of interventions with which we enter into contact is precisely that of the SPORT and GREEN. It was decided to locate here this first category in order to take advantage of the opportunities of the existing situation, which currently provides a green surface (the one just next to the metro and tram station "Schottenring") which is wilde and semi-abandoned, as already described in the chapter of analysis.

L’intento dell’intervento in questa area è quello di renderla cognitivamente e fisicamente parte integrante di Schwedenplatz / Morzinplatz, un po’ come se rappresentasse il suo ideale prolungamento verde, con tutte le attività ad esse connesse. Per questo si è scelto di distribuire le attività e l’arredo urbano relativo non sono nelle aree di stretta pertinenza ma anche lungo l’infrastruttura, di modo da creare un unicuum cognitivo tra Schwedenplatz / Morzinplatz e l’area verde di Schottenring. Inoltre è stato riproposto un ridisegno dell’area verde alla quota strada che soddisfasse in larga parte le richieste degli utenti, con una particolare attenzione nei confronti degli anziani, delle famiglie con i bambini e dei più giovani. Scopo di ciò è far sì che gli utenti definiscano questa area come l’area verde di Schwedenplatz / Morzinplatz, invece che percepirle come due aree spazialmente vicine ma distinte. 168

The intent of the intervention in this area is to make it cognitively and physically integrated with Schwedenplatz / Morzinplatz, a bit as if it could represent its ideal green extension, with all the activities related to it. That’s the reason why its assets and its street furniture are not distributed just in the areas that are strictly pertinent in areas but also along the infrastructure, in order to create a cognitive unicuum between Schwedenplatz / Morzinplatz and the green area in Schottenring. In addition to that, a redesign of the green portion at the street level, that met in large part the requirements of users, with a focus on older people, families with children and young people, has been provided. The aim of this is to ensure that users could define this area as the green area of Schwedenplatz / Morzinplatz, instead of perceiving them as two spatially distinct but neighboring areas. The project interventions at street level consist of: a general


Gli interventi progettuali alla quota strada consistono in: un generale rinfoltimento delle specie verdi esistenti, soprattutto nella zona più esterna dell’area; una riprogettazione (e in molti casi, una progettazione) di arredo urbano legato alla presenza della metropolitana, quindi rastrelliere per le bici, sedute e aree relax; spot caratterizzati da una progettazione più mirata a certe tipologie di utenti. Infatti, la zona più facilmente accessibile nell’area, cioè quella compresa tra la fermata della metropolitana e quella del tram, è dedicata agli anziani, con la progettazione di arredo urbano specifico, quindi sedute e tavolini per giocare a carte o giocare a scacchi (elemento già compreso nell’arredo). Accanto ad essa, compresa all’interno nel percorso del tram, è stata pensata un’area dedicata ai cani, considerando che a causa dell’alto traffico presente nell’area, essi non possono stare senza guinzaglio al di fuori delle aree dedicate. Un’altra area tematica è quella relativa ai bambini, con un arredo urbano ad essi dedicato, con giochi, altalene e sedute per gli accompagnatori. Anche in questo caso, per questioni di sicurezza vista la vicinanza al Franz-Josefs-Kai, l’area deve essere recintata e protetta con filari di alberi nel fronte che affaccia sulla strada. Per quel che riguarda la quota infrastruttura invece, bisogna considerare che, in questa porzione di area di intervento, essa parte dalla quota zero e si alza con una serie di rampe. Per garantire la continuità di fruizione e di percezione di

thickening of the existing green species, especially in the outer zone of the area; a redesign (and in many cases, a design) of the street furniture tied the nearby underground, thus racks for bikes, chairs and relax areas; spots characterized by a design targeted to certain types of users. In fact, the most easily accessible area, the one from the metro to tram stop, is dedicated to the elderly, with specific street furniture design, thus chairs and tables to play cards or chess. Next to it, inside the tram route, is there’s an area dedicated to dogs, whereas they can not be without a leash outside of designated areas because of the area traffic. Another area is related to the children, with a street furniture dedicated to them, with games, swings and seats for companions. Again, for the safety, considering the proximity to the Franz-Josefs-Kai, the area must be fenced off and protected by rows of trees in the front that faces the street. For what concerns the level of the infrastructure, one must consider that, in this portion of the intervention area, the infrastructure starts from zero height and rises with a series of ramps. To ensure the continuity of use and perception of (previously discussed), the design followed here the principles of the “green and sport” macro-area, with a number of functions and services dedicated to sport including a series of 169


Progetto 1:2000 SPORT HUB

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cui si è già precedentemente parlato, la progettazione ha seguito anche qui la macro-area del “verde e sport” con una serie di funzioni e servizi dedicati allo sport tra cui una serie di armadietti alla quota zero, due campi da basket le cui gradinate sono ritagliate in una porzione dell’infrastruttura, spogliatoi, una palestra e uno sport bar. La caratteristica dello sport bar è di essere un doppio volume, di modo che il principio della connessione e congiunzione tra le parti venga rispettato anche sui vari livelli del tessuto urbano e della infrastruttura stessa, con gli accessi garantiti su entrambi i livelli. Un’altra area in cui si è ritenuto di intervenire, sempre considerando la macro-area verde e sportiva, è quella del Rudolfspark, di cui si è già trattato nella parte di analisi relativa. L’intervento ha riguardato l’istituzione di un “corridoio verde” tra il parco e Morzinplatz e tra il parco e l’infrastruttura, proprio a ridosso della sua area a carattere sportivo. Grazie alla creazione di un “corridoio verde” che implica una riduzione o in alcuni casi una eliminazione dei parcheggi e la loro sostituzione con spazi per le sedute e viali alberati, si crea un legame visivo tra le parti, veicolando così una idea di continuità tra i diversi punti. Per quel che riguarda invece gli interventi puntuali nel parco, si è scelto di rendere pubblico lo spazio di arredo per i bambini di competenza dell’asilo, e di potenziarlo con ulteriori aggiunte di arredo. Inoltre, tramite un disegno di pavimentazione, è stata progettata una pista per la corsa all’aperto che dall’inizio della infrastruttura scende lungo le

cabinets at a zero level, two basketball courts (whose steps are cut in a portion of the infrastructure), changing rooms, a gym and a sport bar. The sport bar is built as a double volume, so that the principle of the connection and the junction of the parts will be met also on the several levels of the urban fabric and of the infrastructure itself, with guaranteed access on both levels. Another area where the project intervenes, always regarding the green and sport macro-area, is that of Rudolfspark (already discussed in the part of analysis). The project involves the establishment of a "green corridor" between the park and Morzinplatz and between the park and the infrastructure, just next to its sportive area. Thanks to the creation of a "green corridor", which implies a reduction or in some cases an elimination of parking lots and their replace with spaces for seating and tree-lined avenues, a visual link between the parties is created, thus conveying an idea of continuity between the different points. For what concerns the single initiatives in the square, it was decided to turn the furnitures for children of the asylum into public fornitures and enhance them, with further additions of furniture. Additionally, through a special floor design, an outdoor track for running is designed that, starting from the infrastructure, goes down along the stairs of Morzinplatz and is connected via Gonzagagasse to Rudolfspark. Here, in fact, a small outdoor gym is designed with which a runner can conclude its course.

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scale di Morzinplatz e si collega tramite Gonzagagasse a Rudolfspark. Qui, infatti, è stata pensata una piccola palestra all’aperto con cui concludere il percorso podistico. La devoluzione delle aree sopradette ad aree a carattere verde / sportivo implica un’influenza anche sull’intorno, poiché si sviluppano una serie di connessioni progressive con l’intorno. In questo caso, per esempio, si crea un legame non progettato tra la zona sportiva di Schottenring e la specchiata area verde nel II Distretto, dove sono già presenti due piccoli campi sportivi. È evidente quindi come una serie di interventi puntuali connessi ad un elemento di riferimento (l’infrastruttura) possano promuovere una rigenerazione e riconnessione di un’ampia porzione di città.

Sezione 1:750 172

The devolution of these areas to green / sport activities implies an influence on the surroundings, because they develop a series of progressive connections with them. In this case, for example, a (non-designed) link between the sports area in Schottenring and the mirrored green areas in the II District where there are already two small sports fields, is created. It is evident that a series of specific interventions related to a reference element (the infrastructure) can promote a regeneration and reconnection of a large portion of the city.


Progetto 1:1000 SPORT HUB

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4.3.2 Metropole museum

4.3.2 Metropole museum

Questa area fa riferimento alla macro-area tematica MONUMENTI e STORIA e anche in questo caso la sua localizzazione in questa zona è legata ad una situazione pre-esistente all’intervento, ed in particolare alla presenza di due edifici di rilevanza storica, l’Hotel Metropole e la Chiesa di San Ruperto, e alla localizzazione, in questa area, della parte più antica e quindi più storicamente interessante della città, con i suoi resti di fondazione romana e le sue vie medievali.

This area refers to the thematic macro-area MONUMENTS and HISTORY and also in this case its location in this area is related to a pre-existing situation, and in particular to the presence of two buildings of historical importance; the Hotel Metropole and the Church of St. Rupert, and to the location, in this area, of the oldest and therefore the most historically interesting part of town: the Roman foundation remains and its medieval streets.

Anche in questo caso, l’intervento è mirato a istituire una connessione tra l’elemento centrale del progetto, l’infrastruttura, e parti di tessuto urbano della città. Proseguendo in senso progressivo nella lettura della infrastruttura, dopo una breve parte legata ai trasporti con l’istituzione di una nuova fermata per il tram proprio di fronte a quella già esistente, si passa alla parte storica con la presenza di un piccolo museo su due livelli che si integra a quello già presente ma spazialmente insufficiente, all’interno dell’Hotel Metropole.

Again, the intervention is aimed to establish a connection between the central element of the project, the infrastructure, and urban parts of the city. After a brief part of the infrastructure linked to the transport with the establishment of a new tram stop right in front of the existing one, the infrastructure becomes closer to SMP with the presence of a small museum on two levels that is integrated to the existing but insufficient one inside the ex Hotel Metropole.

Anche in questo caso il volume si sviluppa su due livelli, in modo da connettere efficacemente sopra e sotto e in modo da consentire per gli utenti un passaggio agevole tra piano terra e piano superiore (e viceversa) dell’infrastruttura. Al piano terra è localizzata una piccola sala conferenza del museo e una parte espositiva, mentre al piano superiore si trova l’accesso principale con il guardaroba e una parte espositiva esterna con dei totem esplicativi che vengono 174

Also in this case the volume is on two levels, in order to connect above and below and in order to allow the users a smooth transition between the ground and the first floor (and vice versa) of the infrastructure. In the ground floor a small museum with a conference room and an exhibition area is located, while upstairs there’s the main access and the cloakroom. Outside there’s an exhibition area with explanatory totems that are located directly opposite the Hotel Metropole and continue until the infrastructure gets close to Morzinplatz.


Progetto 1:2000 ROTENTURMSTRASSE

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Progetto 1:2000 METROPOLE MUSEUM

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localizzati proprio di fronte all’Hotel Metropole e che proseguono fino ad arrivare a ridosso di Morzinplatz. È proprio su Morzinplatz che si affaccia il tessuto urbano più storicamente significativo su cui si è intervenuti, per risanare le problematiche già esposte nella parte di analisi, con una serie di interventi puntuali e seriali che avessero come scopo principale quello di risvegliare l’interesse cittadino e la curiosità dei turisti per questa zona di rara bellezza. In particolare, oltre a proporre una integrazione nella segnaletica, che è attualmente scarsa o assente, gli interventi hanno riguardato, per quanto riguarda il tessuto urbano circostante alla chiesa di San Ruperto un incremento di sedute e di illuminazione, di modo che esso possa anche diventare un’area di relax e di sosta nelle giornate di bel tempo, e non solo una zona di passaggio, come è allo stato attuale. Questo arredo urbano prosegue fino ad Hoher Markt dove finisce idealmente a contatto con il Wien Museum Römermuseum, museo di storia antica della città di Vienna. Analogamente viene fatto nelle altre aree di interesse già esplicitate nella parte di analisi: Griechengasse, Hafnerseig… Più particolare è invece l’intervento nel caso di Rotenturmstrasse, dove le problematiche, già analizzate, sono relative ad un sovraffollamento pedonale e carrabile. L’intervento si propone quindi di mantenere i parcheggi per i taxi ma di eliminare quelli delle automobili private, che dovrebbero essere convogliati all’interno di parcheggi già esistenti ed in abbondante numero. In questo modo lo spazio a disposizione dei pedoni incrementa notevolmente e si possono quindi inserire una serie di sedute e di alberi, di modo da

close to Morzinplatz. The most historically significant urban fabric overlooks Morzinplatz and it’s on this part that the most of the actions were taken, in order to heal the problems already described in the analysis, with a series of specific and serial interventions that had as their main aim to awaken the interest in the city and the curiosity of the tourists to this area of rare beauty. In particular, in addition to proposing an integration of the signage, which is currently scarce or absent, the actions involved, with regard to the urban fabric surrounding the church of San Rupert, an increase of seating and lighting, so that it can also become an area of relaxation and rest in the days of good weather, and not just a passing zone, as it is right now. This street furniture continues until Hoher Markt where it ends ideally in contact with the Wien Museum Römermuseum, the museum of ancient history of the city of Vienna. Similarly it is done in other areas of interest already spelled out in the analysis: Griechengasse, Hafnerseig ... The intervention is more particular in the case of Rotenturmstrasse, where the main problem, already analyzed, is about a pedestrian and a vehicular overcrowding. The project is proposed to maintain the parking lots for taxis but to eliminate those of private cars, which should be channeled into existing parking lots. In this way the space available to pedestrians greatly increases, and a series of sessions and trees can be planted, in order to create a tree-lined avenue. In this way, the street that leads in less than 500 meters to the St. Stephen's Cathedral is transformed into an avenue for the slow walking, rather than a quick and confusing 177


creare un viale alberato. In questo modo la via che conduce in meno di 500 metri al Duomo di Santo Stefano si trasforma in un viale per la passeggiata lenta, piuttosto che un attraversamento veloce e confuso per la mancanza di spazio pedonale.

In alto: vista sull'ampliamento del museo esistente In basso: sezione in scala 1:750 178

crossover with lack of space for pedestrians.


Progetto 1:1000 METROPOLE MUSEUM

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4.3.3 Morzinplatz

4.3.3 Morzinplatz

Una delle aree più interessate dagli interventi progettuali è sicuramente Morzinplatz. Nel progetto, essa mantiene, ed anzi, rafforza, il suo ruolo di piazza per la sosta ed il riposo, devolvendo invece completamente a Schwedenplatz il ruolo di snodo dei trasporti urbani. La piazza perde infatti la pompa di benzina, il parcheggio degli autobus (in particolare quelli turistici) e la fermata degli autobus per l’aeroporto, in modo che il suo intero spazio possa essere dedicato alle funzioni sopraindicate.

One of the areas more affected by the project interventions is definitely Morzinplatz. In the project, it maintains, and indeed strengthens, its plaza role for the stop and the rest, and donates instead completely to Schwedenplatz the role of articulation of urban transport. The square loses the gas pump, the bus park (particularly the touristic one) and the bus stop for the airport, so that its entire space will be dedicated to the functions mentioned about.

Mentre il parcheggio degli autobus viene spostato nei parcheggi già esistenti, la fermata viene spostata a Schwedenplatz, che diventa a tutti gli effetti hub dei trasporti, ed in particolare lungo Laurenzberg. Attualmente Laurenzberg è riservata esclusivamente alla sosta dei taxi e al il traffico carrabile mentre secondo il progetto diventa, in parte, luogo devoluto alla fermata degli autobus turistici e per l’aeroporto, mentre i taxi mantengono i loro spazi di fermata lungo Rotenturmstrasse. Così facendo la via carrabile che separa l’Hotel Metropole da Morzinplatz può essere resa pedonabile e si stabilisce così una correlazione diretta tra l’ex hotel e la piazza. L’intervento più massiccio che riguarda la piazza è quello della progettazione di un sistema organico di mercato all’aperto – stand gastronomici e bar.

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While the bus park is moved in the already existing parking lots, the bus stop is moved to Schwedenplatz, which becomes a transport hub, particularly along Laurenzberg. Laurenzberg is currently reserved exclusively to stop for the taxi and to the vehicular traffic while according to the project it becomes, in part, place donated to the tourist bus stops and to the bus from the airport, while taxis retain their stop spaces along Rotenturmstrasse. By doing so, the road for cars that separates the Hotel Metropole from Morzinplatz can be made walkable and thus a direct correlation between the former hotel and the square can be established. The most massive intervention that concerns the square is that of designing an organic system of open air markets food stands and bars.


Progetto 1:2000 RISISTEMAZIONE DI LAURENZBERG

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4.3.3.1 Morzinmarkt

4.3.3.1 Morzinmarkt

La presenza di una serie di stand gastronomici che attualmente costellano la zona di Schwedenplatz ne rende molto difficoltosa la fruizione da parte di coloro che usano la piazza come hub dei trasporti. Per questo motivo si è deciso di ampliare lo spazio a disposizione dei fruitori dei mezzi pubblici a Schwedenplatz, e spostare gli stand gastronomici e le altre tipologie di stand nello spazio di Morzinplatz, di modo che queste due piazze mantenessero un’anima distinta ma sinergica, dove l’una lavora solo se lavora anche l’altra.

The presence of several food stands which now are in Schwedenplatz make the use of the square really difficult for the ones who use ita s a hub of transportation. For this reason it was decided to expand the space available to the users of the public transport in Schwedenplatz, by moving the food stands and other types of stand in the Morzinplatz space, so that these two squares could mantain distinct but synergistic soul, where one soul only works if also the other works.

Morzinplatz diventa a tutti gli effetti luogo devoluto alla fruizione lenta di cui si è già parlato, con una serie di funzioni che veicolano l’interazione sociale, mentre Schwedenplatz diventa a tutti gli effetti lo snodo dei trasporti pubblici della Innerstadt e del II Distretto.

Morzinplatz becomes a place donated to the slow enjoyment with a number of functions that convey social interaction, while Schwedenplatz becomes a place donated to the public transport next to the Innerstadt and the II District.

A Morzinplatz vengono quindi trasferite le funzioni gastronomiche attualmente situate a Schwedenplatz, e secondo i principi già definiti, esse vengono integrate nella infrastruttura sopraelevata. L’idea di creare, specchiato rispetto alle funzioni gastronomiche, un mercato, rispetta la volontà di creare una continuità fisica e percettiva tra le funzioni che si affacciano sulla piazza e il canale. In questo senso, infatti, una persona che si ferma agli stand gastronomici a Morzinplatz, sale sulla infrastruttura per sedersi con bel tempo o si ferma in spazi dedicati al chiuso quando c’è brutto tempo, si trova immediatamente a contatto con un sistema di mercato che, attirata l’attenzione dell’utente, lo conduce giù 182

In Morzinplatz are then transferred the culinary functions currently located in Schwedenplatz, and according to the principles already defined, they are integrated into the elevated infrastructure. The idea of creating, mirrored compared to the culinary functions, a market, respects the will to create a physical and visual continuity between the functions that overlook the square and the canal. In this sense, in fact, a person who stops to the food stands in Morzinplatz, then salt on the infrastructure to sit with nice weather or stops in the dedicated space indoors with the bad weather. And so, it is immediately in contact with a market system that attracted the attention of the user, and leads down to the canal. This redesign of the area in the north part of the


Progetto 1:1000 MORZINMARKT

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fino al canale. Questa riprogettazione dell’area a Nord della piazza garantisce quindi una connessione cognitiva tra gli utenti, che tornano a percepire piazza e canale come un unicuum connesso da una serie di funzioni tra di loro sinergiche. In linea con quanto auspicato dalla municipalità nello Step 2025, le funzioni istituite non sono funzioni di commercio (negozi), anche perché le aree circostanti, quindi il piano terra degli edifici affacciati sulla piazza e vie quali Rotenturmstrasse, soddisfano già in larga parte queste funzioni, ma sono piuttosto attività legate allo svago quali bar, stand gastronomici e mercato temporaneo all’aperto.

square thus guarantees a cognitive connection between the users, who return to perceive the square and channel as a unicuum connected by a series of functions between them synergistic. In line with the wishes of the municipality of Vienna (Step 2025), the established functions are not functions of trade (shops), because the surrounding areas, so the ground floor of the buildings facing the square and streets such Rotenturmstrasse, already largely satisfy these functions, but rather they are activities related to entertainment such as bars, food stands and temporary outdoor market.

L’istituzione di un mercato nasce da una necessità fisica e da una memoria storica. La necessità fisica è quella di garantire ai mercati cittadini già esistenti (il più vicino è il Karmelitermarkt) uno spazio più ampio, poiché in molti casi questi mercati mancano di spazio, sia per l’esposizione che per la fruizione degli utenti. Nel caso di Karmelitermarkt, per esempio, gli stand espositivi si condensano sempre più di settimana in settimana, togliendo sempre più spazio di movimento ai visitatori. In questo senso si è pensato di creare una sinergia economica tra il mercato di Karmelitermarkt e quello di nuova progettazione a Morzinplatz, dove per esempio, alcuni stand o parti di stand possono essere trasferite, il chè garantirebbe anche una maggior visibilità al mercato di Karmelitermarkt, e quindi al cuore del tessuto urbano del II Distretto.

The establishment of a market arises from a physical necessity and from a historical memory. The physical need is to provide existing city market (the closest is Karmelitermarkt) a larger space, since in many cases these markets lack of space, both for the exposure and for the enjoyment of users. In the case of Karmelitermarkt, for example, the exhibition stands are always condensing more and more week after week, by removing more and more space for the visitors movement. In this sense, it was decided to create an economic synergy between the market Karmelitermarkt and that of the new design of Morzinplatz, where for example, some stands or parts of a stand can be transferred, and that will ensure a greater visibility to the Karmelitermarkt, and then to the heart of the urban fabric of the II District.

L’altra ragione, a cui si è accennato, è di tipo storico. Dopo la demolizione delle mura, a partire dal 1875, si è istituito 184

The other reason, which has been mentioned, is a historical one. After the demolition of the city walls, starting from 1875, a "Fishmarkt", a fish market, has been set up along


Vista sul Morzinmarkt dal Donaukanal 185


lungo le sponde del canale, nei pressi dell’ Augartenbrücke, un “Fishmarkt”, un mercato del pesce. Il commercio del pesce in realtà esisteva già da molti anni lungo le sponde del Donaukanal, in particolar modo già da dopo l’assedio turco, ed anche prima, ma il merito della sua riprogettazione va ad Otto Wagner proprio in concomitanza con il suo progetto per la regolazione del Donaukanal e la realizzazione di una serie di chiuse. Dopo una serie di rinnovamenti agli inizi del 1900 dovuti al suo stato di deterioramento progressivo, il mercato è stato definitivamente chiuso negli anni ’70. La memoria di questo luogo è quindi recente, e rimane per questo ancora viva tra i cittadini. Individuate dunque le funzioni da istituire nella piazza si passa ora alla loro distribuzione. Gli stand gastronomici, che riguardano un tipo di fruizione “veloce” vengono posizionati nell’area in modo da essere raggiungibili il più facilmente e velocemente possibile. Si soddisfano così le necessità di tutti quegli utenti che ricercano una sosta veloce, durante la pausa pranzo, o nell’attesa di arrivo dei mezzi, posizionando queste funzioni al piano terra di Morzinplatz, vicino a Schwedenplatz, senza che sia necessario quindi spostarsi troppo lontano o in modo troppo complicato. Le tipologie di stand gastronomici al piano zero sono due: da una parte quella più semplice, ad oggi presente a Schwedenplatz, dove oltre allo spazio per la distribuzione e la preparazione del cibo è presente solo un bancone con qualche seduta, e dall’altra una in cui allo spazio base appena descritto si aggiunge un piccolo spazio al 186

the banks of the canal, near the Augartenbrücke. The fish trade, indeed, existed for many years along the banks of the Danube Canal, especially after the turkish siege, and even before, but the merit of its redesign goes to Otto Wagner during his project for the adjustment of the Donaukanal and for the realization of a series of sluices. After a series of renovations in the early 1900s due to his state of progressive deterioration, the market was finally closed in the '70s. The memory of this place is recent, and remains still alive among the citizens. Once identified the functions to be set up in the square, their distribution comes up. The food stands, which concern a type of "fast" fruition, are positioned in the area in order to be reached the most easily and quickly as possible. They thus fulfill the needs of all those users who are looking for a quick stopover, during the lunch break, or during the wait for the public transports, by placing these functions on the ground floor of Morzinplatz, close to Schwedenplatz, so that one doesn’t have to move too far away or in a too complicated way. The types of food stands at the zero floor are two: one is the simplest one, already present in Schwedenplatz, where in addition to the space for the distribution and the preparation of food there is only a counter with a few sessions, and the other in which to the basic space just described it is added a small space closed with glass windows on the access side and on the front overlooking Franz-Josef Kai, so that they can bring light to the street. Besides these two types of stand,


DK

SMP 187


chiuso con vetrate sul lato di accesso e su quello di fronte in modo da portare illuminazione alla via carrabile Franz-Josefs-Kai. Oltre a queste due tipologie di stand sono presenti, nell’estremità occidentale dei bagni pubblici, e sistemi di risalita con scale ed ascensori sparsi per l’intera lunghezza della piazza. Al piano superiore, cioè quello della infrastruttura, il volume degli edifici si alterna ai vuoti e pieni del piano terra e le funzioni istituite riguardano un tipo di fruizione “lenta”, quindi bar e ristorantini con sedute al chiuso e all’aperto. La facciate rivolte verso la piazza e verso l’infrastruttura sono vetrate, e nel caso della parete rivolta verso l’infrastruttura si prolunga il piano bar dell’interno in modo che il bar / ristorante possa avere un affaccio di servizio direttamente sull’infrastruttura. Gli spazi tra un bar e l’altro sono di loro competenza e prevedono un arredo urbano consono alla tipologia di bar/ristorante: normali sedute all’aperto, piccole spiagge, spazi a veranda… I fronti di queste funzioni, come già specificato, si affacciano direttamente sull’infrastruttura che si apre al centro, per permettere agli alberi del piano terra di allungarsi in altezza e di diventare così arredo verde del piano dell’infrastruttura. A questo si aggiungono una serie di sedute e di spazi sosta –di varie tipologie- che conducono l’utente fino all’affaccio sul Donaukanal, dove si snoda il mercato di cui si è precedentemente parlato. Anche nel caso del mercato l’alternanza dei pieni e dei vuoti segue quella del fronte opposto della infrastruttura, quindi al piano terra i pieni e i vuoti degli 188

public baths are present in the western part, and stairs and elevators are scattered throughout the length of the square. Upstairs, at the infrastructure level, the volume of the buildings alternates with the empty and full spaces of the zero level and the established functions concern a kind of "slow" use, thus bars and restaurants with seating indoors and outdoors. The facade facing the square and the infrastructure are glazed, and in the case of the wall facing the infrastructure the interior part of the bar is extended so that the bar / restaurant can have a service overlooking directly on the infrastructure. The spaces between a bar and the other are under their responsibility and provide an urban design appropriate to the type of bar / restaurant: normal outdoor seating, small beaches, veranda spaces ... The fronts of these functions, as already specified, look directly on the infrastructure that opens up in its center, to allow the ground floor trees to stretch in height and so become green furniture of the infrastructure plan. In addition to that there’s a number of seating and parking spaces - of various types- which lead the user to the overlook on the Danube Canal, where runs the market of which we discussed previously. Even in the market the alternation of solids and voids follows that of the opposite side of the infrastructure, in the ground floor the full and empty volumes of the food stands and upstairs the solids and voids of the bars - restaurants. This alternation of volume makes the space between them,


stand gastronomici e al piano superiore i pieni e i vuoti dei bar – ristoranti. Questa alternanza dei volumi fa sì che lo spazio compreso tra di essi, quindi quello relativo al passaggio dei tram e delle auto del Kai non rimanga mai completamente al buio, e che anzi, goda degli scorci che si creano tra un volume e l’altro. La struttura del mercato prevede dunque un’alternanza, su tre livelli (quello del canale – quello della strada – quello dell’infrastruttura) di stand di varia tipologia e di spazi all’aperto di fruizione. In particolare, il piano del Donaukanal è composto da volumi pieni a tutta altezza del mercato, che si affacciano solo sul canale, mentre il piano superiore prevede un’alternanza tra volumi e spazio all’aperto che connettono la strada pedonale e ciclabile del Kai con il mercato stesso. La parte superiore mantiene, seppur in senso inverso, l’alternanza tra i vuoti ed i pieni. I volumi del mercato presentano almeno un affaccio, ma in

the one relative to the passage of the tram and of the cars along Kai, does not remain completely dark, and that indeed, enjoys the views that are created between a volume and the other. The market structure therefore provides an alternation, on three levels (one of the channel - that of the road – that of the infrastructure) of various types stands and open spaces. In particular, the level of the Danube Canal is composed of full volumes to the entire height of the market, bordering only on the channel, while the upper floor provides for alternation between volumes and open space connecting the pedestrian and bicycle road with Kai to the market itself. The upper part maintains, even if in the opposite direction, the alternation between the empty and full volumes. The market volumes have at least one facing, but in general, depending on the levels and on the boundary conditions, they present other facings and have a night closure system find people sitting on the floor or on the only table of the

Prospetto da SMP scala 1:500

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Piante e sezioni tipo degli edifici del Morzinmarkt

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I volumi del mercato presentano almeno un affaccio, ma in generale, a seconda dei livelli e delle condizioni al contorno, ne presentano altri e hanno un sistema di chiusura notturna a serrande. Un aspetto a cui si è dato particolare peso è la serialità dei volumi costruiti e dei vuoti ad essi connessi. Ad ogni funzione – bar, stand gastronomico, mercato – corrisponde un modulo che viene poi riproposto. Questa serialità, che si relaziona con la personalità unica e particolare della infrastruttura, fa sì che questo luogo possa adattarsi al tempo e alle necessità, scomponendosi e ricomponendosi in breve tempo e con estrema facilità. Come anche nei casi di cui si è parlato precedentemente, anche in questo caso l’infrastruttura influenza non solo tessuti urbani fisicamente adiacenti, ma promuove e veicola cambiamenti anche in aree visivamente e concettualmente connesse, ma fisicamente distanti. In questo caso il riferimento è all’area di Karmelitermarkt, il mercato del II Distretto. Come è già stato detto all’inizio di questo capitolo, si prevede la creazione di una sinergia economica e pubblicitaria tra i due mercati, con la quale promuovere e giustificare anche una serie di interventi legati al Karmelitermarkt, in particolar modo rispetto ad un aumento della sua visibilità e degli spazi a sua disposizione, anche se non strettamente adiacenti. In questo senso si è pensato di sfruttare lo spazio libero e potenzialmente molto bello delle aree verdi del II Distretto

in dampers. One aspect which has given particular weight is the seriality of the built volumes and voids connected to them. Each function - bars, food stand, market - corresponds to a form which is then repeated. This seriality, which relates to the unique personality of the infrastructure, means that this site can adapt to time and needs, quickly and easily decomposing and recomposing. As well as in the cases we discussed previously, also in this case the infrastructure does not influence just the physically adjacent urban fabric, but it promotes and conveys changes in the areas visually and conceptually related, but physically distant. In this case the reference is to the area of Karmelitermarkt, the II District market. As it was already said at the beginning of this chapter, the new project provides the creation of an economic and advertising synergy between the two markets, with which a series of actions related to Karmelitermarkt can also be promoted and justified, especially compared to an increase of its visibility and space at its disposal, even if not strictly adjacent. In this sense, it was decided to take advantage of the free and potentially very nice place of the green areas of the II District overlooking the Danube Canal, currently in disuse and in a state of decay. Particularly favorable to this type of use is the wide green area located at the intersection of the vehicular street Obere Donaustrasse and the end of Grosse Schiffgasse / Hollandstrasse, where it is not uncommon to 191


Progetto 1:2000 RAPPORTO CON IL KARMELITERMARKT

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affacciate sul Donaukanal, attualmente in disuso e in evidente stato di degrado. Particolarmente favorevole a questo tipo di utilizzo è l’ampia area verde che si trova all’incrocio tra la via carrabile Obere Donaustrasse e la fine di Grosse Schiffgasse, / Hollandstrasse, dove non è raro trovare persone sedute per terra o sull’unico tavolo dell’area a fare picnic. In quest’area si propone di realizzare un arredo urbano consono alla funzione a cui già assolve “informalmente”, inserendo quindi tavole e sedie che possono essere utilizzate sia dai fruitori del Karmelitermarkt che si trovano costretti a dover mangiare in piedi schiacciati tra i flussi di persone del mercato e le macchine e anche dai bar e ristoranti che si trovano proprio di fronte all’area verde in questione, lungo la via Obere Donaustrasse. Questo minimo intervento, supportato da altri piccoli interventi, quali l’implementazione degli “schanigarten” lungo Hollandstrasse, una via ricca di bar / ristoranti dove spesso le persone e i lavoratori in zona si fermano a mangiare, genera una serie di interventi a catena che dalle zone vicine si allunga a lambire altre zone della città. In questo caso, per esempio, la riqualificazione di questa area verde, piccola ma in posizione strategica, si lega a quella dell’area verde che si trova proprio sopra di essa, dove si trova l’ex chiusa di Otto Wagner trasformata ad oggi in ristorante e circondata da un’area verde con funzioni sportive, anch’essa in stato di abbandono. Spostandoci a Est dell’area di intervento è necessario aumentare la larghezza dello spazio pedonale a scapito dei parcheggi sul lato verso il II Distretto, per connettere l’area pic-nic di nuova progettazione con un’altra area verde ab-

find people sitting on the floor or on the only table of the area while doing a picnic. In this area the project proposes to create an urban design that mantains the functions the area already fulfills "informally", thus adding tables and chairs that can be used both by the users of Karmelitermarkt who are forced to have to eat standing up crushed between the flows of people in the market and the cars and also by the bars and restaurants located right in front of the green area in question, along the street Obere Donaustrasse. This minimal intervention, supported by other small interventions, such as the implementation of "Schanigarten" along Hollandstrasse, a street full of bars / restaurants where often people and workers in the area eat, generates a series of chain interventions from the areas nearby to other areas of the city. In this case, for example, the redevelopment of this green area, small but strategically located, binds itself to that of the green area which is right above it, where there’s the sluice created by Otto Wagner, transformed today into a restaurant and surrounded by a green area with sports functions, also abandoned. Moving to the east of the area of intervention it is necessary to increase the width of pedestrian space at the expense of the parking lots on the side towards the II District, in order to connect the picnic area newly designed with another abandoned but very interesting green area, ie the one in front of the buildings of the IBM and of the Raffeisenbank. Once the connection is established between the areas by increasing the pedestrian area at the expense of the dri193


bandonata ma di notevole interesse, cioè quella di fronte gli imponenti edifici dell’IBM e della Raffeisenbank. Una volta stabilita la connessione fra le aree incrementando lo spazio pedonale a discapito di quello carrabile, questa seconda area potrebbe diventare un’area dedicata ai lavoratori, con sedute all’aperto con tavoli per usare il PC o altri dispositivi elettronici durante le pause. E ancora, proseguendo verso l’interno, troviamo un’area di notevole interesse e di cui si è già parlato nella parte di analisi: il Manes-Sperber-Park, di recente rifacimento ma poco utilizzato vista la sua scarsa visibilità. La riprogettazione delle sponde lungo il canale secondo i criteri che abbiamo appena elencato, garantirebbe già un aumento di visibilità di questo piccolo ma caratteristico parco, rafforzata dall’idea di sfruttare la facciata laterale dell’edificio all’incrocio con Lilienbrunngasse, attualmente usata per fini pubblicitari, come spazio per la street art, a mo’ di ingresso e di invito al parco stesso (ricordando che è un parco particolare, usato soprattutto dai ragazzi che praticano parkour e skate). Tutti questi ultimi interventi, legati seppur in modo non fisico e diretto, alla nuova infrastruttura progettata, hanno come risultato quello di arricchire la facciata del II Distretto sul Donaukanal, producendo interesse e curiosità tra i visitatori. È stato così raggiunto l’intento che ci si era prefigurati giù nella parte di strategia: quella di connettere i due margini dei distretti della città, non tanto fisicamente, quanto funzionalmente e visivamente. 194

veway, this second area could become an area for workers, with outdoor seating with tables so that they can use their PC or other electronic devices during the breaks. And yet, going inward, we find an area of considerable interest (already discussed in the analysis): the Manes-Sperber-Park, of recent renovation but little used because of its low visibility. The redesign of the banks along the canal according to the criteria we have just listed, already ensure an increased visibility of this small but quaint park, and its visibility is reinforced by the idea of exploiting the side façade of the building at the intersection with Lilienbrunngasse, currently used for advertising, as a space for street art, as an input and invitation to the park (remembering that it is a particular park, mostly used by the kids who practice parkour and skateboarding). All these recent actions, even if related in a non-physical and direct way, to the designed new infrastructure, have resulted to enrich the facade of the II District on the Danube Canal, producing interest and curiosity among the visitors. It was thus achieved the aim we had prefigured back in the strategy: that of connecting the two edges of the city districts, not in a physically but in a functionally and visually way.


Progetto 1:2000 MANES-SPERBER-PARK

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4.3.3.2 La piazza

4.3.3.2 The square

Vista la ricchezza di funzioni istituite nell’estremità a Nord della piazza, è necessario che il disegno urbano del cuore della piazza risponda a questo arricchimento funzionale e volumetrico. Per far questo, lo spazio di Morzinplatz è stato diviso (solo idealmente e progettualmente) in tre parti, ognuna delle quali, seguendo i principi della strategia, lavora in sinergia ed in rapporto con l’infrastruttura e col tessuto urbano circostante.

Given the wealth of functions established in the north extremity of the square, it is necessary that the urban design of the heart of the square meets this functional and volumetric enrichment. To do this, the space was of Morzinplatz was divided (only in an ideal and design sense) in three parts, each of which, following the principles of the strategy, works in synergy and in accordance with the infrastructure and with the surrounding urban fabric.

1. Leopold-Figl-Hof e il tema della memoria delle vittime del nazismo

1. Leopold-Figl-Hof and the theme of the memory of the victims of Nazism

Questa zona della piazza è la più occidentale, ed è a diretto contatto con due edifici storici di grande importanza: l’ex Hotel Metropole, ed ex sede della Gestapo, ad oggi palazzina residenziale e di uffici con funzioni commerciali al piano terra, e la Ruprechtskirche, la chiesa più antica della città di Vienna, che prende il nome da San Ruperto, martire cristiano. È interessante osservare la relazione che intercorre tra questi due luoghi: da una parte una chiesa che ospita un martire cristiano e dall’altro uno dei luoghi più terribili della storia dell’Austria nazista, dove sono stati rinchiusi, torturati ed uccisi migliaia di ebrei. Sembra quasi un monito, un avvertimento sulla storia che si ripete e che implicitamente ci chiede di agire. Per questo motivo, e anche perché attualmente l’unico elemento a ricordo di questi ultimi avvenimenti consiste in una piccola scultura posta all’estremità

This area of the square is set in the western part, and it is in direct contact with two very important historical buildings: the former Hotel Metropole (and former headquarters of the Gestapo), now residential building with commercial functions and offices on the ground floor, and the Ruprechtskirche, the oldest church in the city of Vienna, which is named after St. Rupert, Christian martyr. Interestingly, the relationship between these two places: on the one hand a church that houses a Christian martyr and the other one of the worst places of the whole Austria's Nazi history, where thousands of Jews were imprisoned, tortured and killed. It almost seems like a warning, a warning on history repeating itself and which implicitly asks us to act. For this reason, and also because currently the only memory element of these recent events consists of a small sculpture placed at the

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Vista sull'ex Hotel Metropole e sul memoriale di nuova progettazione 197


occidentale d Morzinplatz, il progetto prevede la creazione, all’interno dello spazio di Morzinplatz, di un’area riflessiva e commemorativa, visivamente protetta dal traffico circostante con una serie di alberi, in parte già esistenti, e al cui centro sorge una vasca d’acqua che riflette e quindi moltiplica la facciata dell’ex Hotel Metropole, mettendola così visivamente al centro della piazza, come se il dibattito, su quello che è successo e sulle responsabilità future, possa così idealmente riaccendersi. Per fare questo, è necessario affiancare ad un impegno ideale un impegno concreto, che mantenga viva la memoria del passato e stimoli un dibattito sul presente e sul futuro. Per questo si è pensato di sfruttare e valorizzare un’attività che già viene svolta proprio in questa piazza, la “Temporäres Mahnmal am Morzinplatz”, trasferendola (quando possibile) al centro della vasca d’acqua. Questa iniziativa, voluta dalla municipalità per mantenere vivo il ricordo dell’opera del nazismo a Vienna, permette ogni anno ad un artista di esporre un proprio lavoro su questo tema a Morzinplatz, ed è attiva dal 2010.

western part of Morzinplatz, the project provides the creation, within the space of Morzinplatz, of a reflective area and a memorial, visually protected from the surrounding traffic with a number of trees, some already existing. At its center there is a water pool that reflects and then multiplies the façade of the Hotel Metropole, thus making it visually in the center of the square, as if the debate on what has happened and future responsibilities, ideally would re-ignite. To do this, one needs to combine a great effort to a concrete commitment, which keeps alive the memory of the past and stimulate a debate on the present and future. For this reason it was decided to exploit and enhance an activity that is already being carried out in this very square, the "Temporäres Mahnmal am Morzinplatz", transferring (when possible) it in the middle of the water pool. This initiative, promoted by the municipality to keep alive the memory of the work of the Nazis in Vienna, allows each year to an artist to exhibit their own work on this issue in Morzinplatz, and has been active since 2010.

A livello progettuale l’area è composta da una serie di sedute orientate verso la vasca d’acqua, la quale, nella parte rivolta verso l’Hotel Metropole, ha una serie di gradini che scendono dal piano di calpestio fino alla parte più profonda della vasca. Questa soluzione progettuale si richiama alla struttura di funzionamento dell’Hotel Metropole durante il nazismo, quando dall’entrata di servizio dell’Hotel venivano fatti entrare i prigionieri che, condotti attraverso una botola e degli scalini ai sotterranei del palazzo, venivano qui torturati ed uccisi. Anche in questo senso il memoriale di nuova

At the project level the area is composed of a series of sessions oriented towards the water pool, which, in the part facing towards the Metropole, has a series of steps that go from the floor at the ground level down to the deepest part of the bathtub. This design solution relies on the operating structure of the Hotel Metropole in the Nazi period, when the entry of the Hotel services were allowed to enter the prisoners, conducted through a trap door and through the stairs to the basement of the building, where they were tortured and killed. In this sense the newly designed memo-

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progettazione vuole essere “attivo” e coinvolgere le persone fisicamente prima che mentalmente, in modo da stimolare un dibattito continuo e costante su questi temi. Perciò, la vasca, col suo carattere più riflessivo, è affiancata da una zona con spruzzi d’acqua che inviti e coinvolga il pubblico ad interagire con essa e con la memoria che veicola.

rial wants to be "active" and engage people physically and mentally first, so as to stimulate a continuous and constant debate on these issues. Thus, the pool, with its reflective nature, is flanked by an area with water spray that invites and involves the public to interact with it and with the memory it conveys.

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2. La Ruprechtskirche e la sua connessione con l’infrastruttura

2. The Ruprechtskirche and its connection with the infrastructure

Come si è già detto nei capitoli precedenti, una delle zone più interessanti e non valorizzate del I Distretto, ma anche dell’intera città di Vienna, è quella della Ruprechtskirche e delle sue aree circostanti, caratterizzate da suggestivi vicoli medievali e da piccole piazze. Seguendo i principi elencati nella strategia, sono state individuate una serie di soluzioni progettuali per connettere quest’area con quella di nuova progettazione dell’infrastruttura, in modo che questo possa veicolare una sua ri-valorizzazione e quindi un rinnovato interesse da parte dei visitatori della piazza.

As already mentioned in the previous chapters, one of the most interesting and not valued areas of the I District, but also of the entire city of Vienna, is the one of the Church of St. Ruprecht and its surrounding areas, characterized by picturesque medieval streets and small squares. Following the principles mentioned in the strategy a series of design solutions have been identified in order to connect this area with that of the new infrastructure design, so that the visitors can convey the re-appreciation of this area and then a renewed interest.

L’estensione della gradinata principale dell’infrastruttura segue quella del vuoto urbano su cui si affaccia la chiesa, direzionando così lo sguardo dell’osservatore verso di essa, quasi come se egli non avesse altra alternativa che guardarla. Se si considera che questa gradinata è stata progettata per fungere da gigantesca seduta (quindi con alzata ridotta e pedata raddoppiata rispetto ad una scala normale), molte persone si ritroveranno a mangiare il pranzo, a chiacchierare o ad aspettare l’arrivo dei mezzi pubblici con lo sguardo direzionato sulla Ruprechtskirche, che diventa così il punto di vista centrale della piazza. La volontà di catturare ed indirizzare lo sguardo dell’osservatore sulla chiesa non ha come scopo solo quello di mettere in mostra il suo fascino indiscutibile, ma anche e soprattutto quello di far porre al visitatore l’attenzione sulle attività che si affastellano intorno e dentro di essa, nella vo-

The extention of the infrastructure main staircase follows that of the urban void where stands the church, thus directing the viewer's gaze towards it, almost as if he had no alternative but to look at the church. If one considers that this staircase was designed to act as a gigantic seat (thus with reduced lift and kick doubled compared to a normal scale), many people will gather to eat lunch, to chat or to await the arrival of public transport with his gaze directed on the Ruprechtskirche, which thus becomes the central point of view of the square. The desire to capture and direct the viewer's gaze on the Church does not seek only to showcase its undeniable charm, but also and above all to put the visitor's attention on activities that pile up around and within it, with the desire to increase the interest of people towards this area, through the implementation of a series of activities and functions

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Vista sulla chiesa di San Ruperto 201


lontà di accrescere l’interesse delle persone verso quest’area, tramite la messa in modo di una serie di attività e di funzioni progettate. Tra cui: la riorganizzazione dello spazio all’aperto sui tre livelli (quota strada – balcone – quota Ruprechtskirche) con tavoli all’aperto di competenza dei ristoranti e dei bar che si affacciano su questo vuoto, vivacizzando così l’atmosfera suggestiva del luogo; il potenziamento di attività musicali fuori e dentro la chiesa (ad oggi usata come spazio concerti) devolvendo parte del piano terra a spazio concerti all’aperto di competenza del celebre “Jazzland”, locale storico di musica jazz famoso in tutto il mondo; l’inserimento di un ascensore per favorire l’accessibilità di tutti e tre i livelli; l’ampliamento dello spazio al chiuso del “Jazzland” e del piccolo teatro “Komodie am Kai” con la creazione di una veranda vetrata che catturi lo sguardo dei passanti e chiuda lo spazio aperto coperto dagli edifici ed attualmente in stato di forte degrado.

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designed. They include: the reorganization of the open space on the three levels (street level - balcony - Ruprechtskirche level) with tables outside of the restaurants and bars that overlook this void, thus animating the evocative atmosphere of the place; the strengthening of musical activities outside and inside the church (today used as a concert venue) by donating part of the ground floor space for some open-air concerts as part of the famous "Jazzland", the historical famous bar for the jazz music; the insertion of a lift to enhance the accessibility to all the three levels; the expansion of indoor space of the "Jazzland" and of the small theater "Komödie am Kai" with the creation of a glazed veranda that catches the eye of the passers-by and that sclose the open space covered by buildings and currently in a state of serious deterioration.


3. Morzinplatz e la sua connessione con i chioschi del cibo

3. Morzinplatz and its connection with thefood kiosks

Questa porzione di Morzinplatz è localizzata invece nella parte più orientale, quella a contatto con Schwedenplatz, e la sua riprogettazione si lega in particolare al sistema di mercato – bar – stand gastronomici, di cui si è già parlato in precedenza, e al piano terra degli edifici del I Distretto che si affacciano sulla piazza. Questo spazio è stato concepito per essere lo spazio “neutro” del progetto, quello che, cioè, non favorisse nessun utente in particolare, né nessun gruppo di utenti, ma che fosse progettato come un luogo adatto a tutti i visitatori della piazza. A livello di riferimento progettuale si potrebbe citare lo spazio urbano all’aperto del Museumquartier, a Vienna, uno spazio non progettato per utenti specifici, ma che viene frequentato dall’intera città e da visitatori esterni, indistintamente. Così è stata pensata e progettata questa ampia porzione della piazza: come uno spazio libero e non frazionato, dove gli utenti possano sentirsi liberi di muoversi, e con una offerta di spazi eterogenei seppur in dialogo tra di loro, cosicché il visitatore possa trovare la propria dimensione ideale. Tutto questo sotto la protezione di coperture in PVC sorrette da una struttura a travi e pilastri in acciaio rivestiti, che garantiscono il buon funzionamento dell’area anche in condizioni climatiche sfavorevoli, considerando l’abbondanza di pioggia in clima invernale e di caldo e di sole in periodo estivo della città. Ogni micro-area ha un suo funzionamento specifico, e le sue dimensioni sono state tracciate in modo da suggerire degli scorci visivi al visitatore. Le aree vicine agli stand ga-

This portion of Morzinplatz is instead located in the eastern part of the square, the one in contact with Schwedenplatz, and its redesign is specifically binds to the market - bar food stands system (already discussed above), and to the ground floor of the buildings of the I District that overlook the square. This space is designed to be the "neutral" space of the project, so that it does not stand for a particular user, or for a group of users, but it was designed as a place for all the visitors of the square. The project reference for the design of this area could be the outdoor urban space of Museumquartier, in Vienna, a space not designed for specific users, but which is attended by the entire city and by outside visitors. Thus this large portion of the square was conceived and designed as a free and not fractionated space, where users can feel free to move, and with a range of heterogeneous spaces albeit in dialogue with each other, so that the visitor can find his own ideal size. All this under the protection of PVC roofing beams supported by a steel frame and covered pillars, that affect the smooth functioning of the area even with unfavorable weather conditions, considering the abundance of rain during the winter seasons and of warm and sun during the summer seasons in the city. Each micro-area has a specific functioning, and its dimensions have been drawn so as to suggest visual glimpses to the visitors. The areas close to the food stands have so plenty of space for seating and eating and a number of 203


Vista sul Morzinmarkt 204


stronomici hanno quindi un’abbondanza di spazi per le sedute e per mangiare ed una serie di funzioni-satellite che in alcuni casi vengono inglobati nella struttura stessa del sistema di copertura, come WiFi libera, cestini, prese per ricaricare i dispositivi elettronici, illuminazione ed in alcuni casi schermi interattivi, con cui consultare mappe della città, calendari – eventi … L’area che contiene il box di uscita per il parcheggio sotterraneo si lega a questa funzione, proponendo parcheggi per le bici, sistemi di videosorveglianza, illuminazione notturna e cestini. Le ultime tre aree invece, sono dedicate al relax, vista la loro vicinanza ai negozi per lo shopping del I Distretto ed in particolare a Rotenturmstrasse, e alle gelaterie. L’arredo urbano relativo consiste dunque in sedute di vario tipo, piccole aree giochi per i bambini, WiFi libera, cestini, prese per ricaricare i dispositivi elettronici ed illuminazione.

functions-satellite, which in some cases are embedded in the very structure of the roofing system, such as free WiFi, baskets, sockets for charging electronic devices, lighting devices and in some cases interactive screens, with which to see the city portfolios and calendars - events ... The area that contains the output box for the underground parking binds to this function, by designing parking spaces for bikes, surveillance systems, night lights and baskets. The last three areas indeed, are devoted to relaxation, since they’re close to the shops of the I District and in particular to Rotenturmstrasse, and ice cream shops. The street furniture related thus consists in various types of sessions, small play areas for children, free WiFi, baskets, outlets for charging electronic and lighting devices.

Sezione 1:750 205


4.3.4 Motto am Fluss

4.3.4 Motto am Fluss

Seppur considerato come un’altra macro-area di progetto, l’intervento relativo alla porzione di infrastruttura connessa al Motto am Fluss può essere considerata come un prolungamento e una messa a connessione dell’area “gastronomica” di Morzinplatz, il Morzinmarkt, e l’edificio del Motto am Fluss, situato come un motoscafo filante sul canale del Danubio, con due piani dedicati alla gastronomia e quello del canale dedicato all’attracco per il Twin City Liner.

Though it is considered as another macro-project area, the intervention on the part of infrastructure linked to Motto am Fluss can be considered as an extension and an area of connection between the "gourmet" soul of Morzinplatz, the Morzinmarkt, and the building of the Motto am Fluss, situated like a racy speedboat on the Danube canal, with two floors dedicated to gastronomy and the channel level dedicated to the berth for the Twin City Liner.

Nodo critico del progetto dell’infrastruttura, poiché deve relazionarsi con una situazione pre-esistente, si è pensato di inglobare il primo piano del Motto (quello che comprende la terrazza panoramica esterna) con l’infrastruttura, aprendo la terrazza del ristorante al pubblico e garantendo uno spazio all’aperto più ampio per il ristorante sul lato opposto della terrazza, nel cuore dell’infrastruttura. Così facendo l’infrastruttura si arricchisce di un edificio simbolo dell’area e soprattutto della sua terrazza, con una vista mozzafiato sulla ruota del Prater e sulle montagne austriache, cedendo in cambio parte del suo spazio per consentire al celebre ristorante di incrementare il numero di posti a sedere all’esterno.

This rapresents a critical point of the infrastructure project, as it must relate to a pre-existing situation. It was decided to incorporate the first floor of the Motto (that includes the outdoor terrace) with the infrastructure, by opening the terrace of the restaurant to the public, ensuring a larger open area for the restaurant on the other side of the terrace, in the heart of the infrastructure. In doing so the infrastructure is enriched with an iconic building of the area and above all of its terrace, with stunning views over the Prater wheel and over the Austrian mountains, turning into public part of its space in order to letthe famous restaurant increase the number of outside seating.

Anche in questa porzione di infrastruttura perciò, la gastronomia fa da protagonista e da guida alla progettazione dell’arredo urbano, che, in linea con l’atmosfera del ristorante – locale del Motto am Fluss prevede la creazione di un’ampia area relax e svago all’esterno, con giochi d’acqua e sdraio, intervallate da aree verdi di varia tipologia. Quest’a-

Also in this part of the infrastructure, therefore, the food is the protagonist and guide of the urban furniture design, which, in line with the atmosphere of the restaurant - bar Motto am Fluss is composed of ample seating and outdoor entertainment, with water games and beach chairs, interspersed with green areas of various types. So this is the

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Progetto 1:1000 MOTTO AM FLUSS

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rea rappresenta così il collegamento ideale tra l’anima “gastronomica” di Morzinplatz e quella “festaiola” del Donaukanal a cui ci si sta avvicinando con la fine dell’infrastruttura. È proprio subito dopo il Motto am Fluss che l’infrastruttura sopraelevata si scompone in due connettendosi, da una parte al Donaukanal e dall’altra a Schwedenplatz.

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ideal connection between the soul "gourmet" of Morzinplatz and the "festive" soul of the Donaukanal to which one is approaching at the end of the infrastructure. It is just after the Motto am Fluss that the elevated infrastructure is divided in two part and it connects, on one hand to the Danube Canal and on the other to Schwedenplatz.


4.3.5 Schwedenplatz e il tourist office

4.3.5 Schwedenplatz and the tourist office

La parte di infrastruttura che piega verso Schwedenplatz viene funzionalmente e fisicamente integrata alla funzione di hub dei trasporti della piazza. Come è già stato scritto precedentemente, perdendo le sue funzioni gastronomiche a favore di Morzinplatz, Schwedenplatz aumenta lo spazio a disposizione per rispondere esaustivamente alla sua funzione di nodo dei trasporti della Innerstadt. Gli spazi liberati diventano quindi spazi per la sosta e per l’attesa, in alcuni casi con sedute, mentre l’infrastruttura si lega fisicamente all’edificio già esistente della metropolitana, fungendo tra le altre cose, da tettoia per le persone in attesa dei mezzi, per poi scendere dolcemente fino al piano strada, direttamente di fianco all’ingresso / uscita della fermata della metropolitana nei pressi di Rotenturmstrasse. Oltre a ciò nell’infrastruttura viene integrata una parte di deposito con un sistema di armadietti (già visto nella parte di infrastruttura a Schottenring) e con un guardaroba controllato, a servizio delle migliaia di persone che ogni giorno arrivano o ripartono da Schwedenplatz e che spesso avrebbero di bisogno di un servizio del genere.

The part of the infrastructure that bends towards Schwedenplatz is functionally and physically integrated to function of transport hub of the square. As has already been written, by losing its culinary functions in favor of Morzinplatz, Schwedenplatz increases the space available to respond exhaustively to its transportation hub function of the Innerstadt. The freed spaces become spaces for the stop and then for wait, in some cases with sessions, while the infrastructure physically connects to the building of the subway that is already existing, acting, among other things, as a covering structure for the waiting people. Then the infrastructure descends gently to the street level, directly next to the entrance / exit of the subway station near Rotenturmstrasse. Beside that, the infrastructure is enriched with integrated cabinets as deposits (already seen in the infrastructure to Schottenring) and with a controlled wardrobe, at the service of the thousands of people who every day come or leave from Schwedenplatz and often search for such a service.

Una delle ragioni per cui le funzioni di fermata degli autobus turistici e di quelli per l’aeroporto sono state spostate a Laurenzberg è anche perché nelle posizioni attuali non riescono ad avere uno spazio di servizio sufficiente per la discesa e la risalita di turisti e passeggeri, che spesso si trovano a sostare sui binari dei tram in arrivo o sulle carreggiate, in evidente stato di disagio e discomfort. Per questo, spostare

One of the reasons why the stop of the tour buses and those of the airport have been moved to Laurenzberg is also because in the current positions they don’t have sufficient space for the descent and the ascent of tourists and passengers, who are often waiting the tracks with incoming trams or on the roadways, in a state of unease and discomfort. For this reason, to move the stops to Laurenzberg has been considered advantageous, because next to it 209


Progetto 1:1000 TOURIST OFFICE

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le fermate a Laurenzberg è stato considerato vantaggioso, perché è presente una buona porzione di Schwedenplatz che può essere utilizzata per la salita e la discesa, l’attesa e soprattutto l’accoglienza. Una delle cose di cui si lamentano i soggetti intervistati è la scarsa cura che ha la piazza nell’accoglienza ai turisti. In effetti, nonostante Schwedenplatz / Morzinplatz sia uno dei punti della città con un più alto numero di turisti in ingresso alla città, è sfornito di infopoint, spazio di accoglienza, cartine o semplicemente segnaletiche informative. Per questo si è pensato di integrare queste funzioni mancanti all’interno dell’infrastruttura, con la creazione di un infopoint su due livelli che possa fungere, da centro informazioni e prenotazioni per i turisti, ma anche centro di informazione per i viennesi stessi, su eventi ed attività della città. Analogamente a quello che già fa il fornitissimo infopoint di fronte all’Albertina Museum, che è però in una posizione decisamente non facilmente individuabile e raggiungibile per un turista appena arrivato in città. I due infopoint potrebbero lavorare sinergicamente, con quello di Schwedenplatz che diventa a tutti gli effetti punto di accoglienza e di prima guida alla città di Vienna. Anche in questo caso la scelta di sviluppare il volume su due livelli spinge implicitamente il fruitore ad entrare nel sistema dell’infrastruttura. Per promuovere una rivitalizzazione delle aree storiche di cui si è già parlato, si è pensato di sviluppare una serie di percorsi turistici gestiti dall’infopoint e che conducano alla scoperta di questa parte affascinante ma semi-sconosciuta di città.

there is a good portion of Schwedenplatz that can be used for the ascent and the descent, and especially for the waiting and reception. One of the things the respondents complain about is the lack of care that has the square in welcoming tourists. Indeed, despite Schwedenplatz / Morzinplatz is one of the points of the city with a higher number of inbound tourists of the city, it is devoid of information point, reception space, maps or simply information boards. For this reason it was decided to integrate these missing functions within the infrastructure, with the creation of an information point on two levels that it can serve as information and booking center for tourists, but also as an information center for the Viennese themselves, regarding events and activities of the city. It’s similar to the one already existing in front of the Albertina Museum, which is however in a not easily identifiable and accessible location for a tourist just arrived in town. The two information points could work synergistically with that of Schwedenplatz that becomes a reception point and first guide to the city of Vienna. Also in this case the choice to develop the volume on two levels implicitly pushes the viewer to enter the system of the infrastructure. To promote the revitalization of the historic areas already discussed in the relative chapter, it was decided to develop a series of tourist routes managed by the infopoint and that lead to the discovery of this fascinating but little-known part of the city.

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4.3.6 Beach bar

4.3.6 Beach bar

Se da una parte l’infrastruttura si allunga fino a Schwedenplatz, supportando e migliorando la sua funzione di hub dei trasporti, dall’altra parte si congiunge al Donaukanal, in una delle parti più interessanti del canale, poiché la sponda si presenta costellata di bar, ognuno con un carattere diverso e particolare. Anche in questo caso l’infrastruttura si propone come elemento di connessione, integrando nella sua lunghezza spazi per il parcheggio bici (considerando che, soprattutto d’estate, molti giovani si spostano in bici fino al canale) e un “beach bar” che prelude al funzionamento della sponda del canale con cui si connette.

While part of the infrastructure is extended to Schwedenplatz, supporting and enhancing its function of transport hub, the other side joins the Danube Canal, in one of the most interesting parts of the channel, as the bank is presented with bars, each with a different and unique character. Also in this case the infrastructure is proposed as a connecting element, integrating in its length spaces for bicycle parking (whereas, especially in the summer, many young people come by bike to the channel), and a "beach bar" which is a prelude of the functioning of the canal with which it connects.

Anche in questo caso il volume è su due livelli, per facilitare il passaggio dalla sponda del canale all’infrastruttura, con l’accesso principale lungo il canale. Anche se nel progetto è stato previsto solo un bar, idealmente ne possono essere aggiunti altri a seconda della necessità, in modo da omogeneizzare e compattare sempre più il passaggio tra canale ed infrastruttura, fino a renderli, col tempo, un unico elemento. Se non si scende all’interno del beach bar fino al canale, e si prosegue fino al punto in cui l’infrastruttura tocca la quota zero, si procede poi lungo il marciapiede che conduce all’Urania, dove, con una rampa, è di nuovo garantito l’accesso al Donaukanal.

Also in this case the volume is on two levels, to facilitate the passage from the side of the channel to the infrastructure, with the main access along the channel. Although in the project was provided only a bar, ideally others can be added according to the necessity, in order to increasingly homogenize and compact the passage between the channel and infrastructure, to make them, with the passage of time, a single element. If one doesn’t fall within the beach bar to the channel, and continue up to the point where the infrastructure touches the zero level, then he proceeds along the sidewalk until the Urania building, where, with a ramp, is again granted the access to the Danube Canal.

Lungo questo percorso pedonale a livello strada si vedono le coperture dei bar del canale, in un’ipotesi di implementazione del progetto iniziale, queste coperture potrebbero

Along this walkway at street level one can see the roofs of the bar along the channel. In an instance of implementation of the initial project, these covers may be designed as a

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Progetto 1:1000 BEACH BAR

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esser pensate come ulteriori ampliamenti dello spazio pubblico, con rastrelliere, sedute, ed altro a seconda delle necessitĂ .

further expansion of the public space, with racks, seats, and other things needed.

Vista sul beach bar dal livello strada 214


4.4 Connessione visiva Riprendendo la questione dei “panorama spots” trattata nel cap. 2.3.3, per valorizzare la fruizione visiva dello spazio pubblico, sono stati disposti lungo il percorso 12 punti panoramici che permettono una piacevole sosta. In questo modo l'infrastruttra si insedia “morbidamente” all'interno del già consolidato contesto cittadino e, attraverso la sua architettura, rende possibile un atteggiamento visivo che viene solitamente ostacolato dalla presenza di auto. I punti panoramici inseriti, infatti, sono delle porzioni di superficie sopraelevata dove l'arredo per la sosta è stato disegnato e disposto per godere a pieno del panorama urbano. Le sedu-

te, disposte parallelamente al bordo dell'infrastruttura non ostacolano la vista neanche ai passanti più fugaci. Come esempio viene descritto il “panorama spot” posto in corrispondenza della convergenza tra la direzione proveniente da “Schottenring” e quella del “Salztorbrücke”, dove i due flussi delimitano un'area di sosta rivolta verso il II Distretto, proprio sopra il FJK.

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4.5 La creazione di una infrastruttura virtuale Nella città si articolano, sovrappongono, intrecciano e connettono reti materiali e reti immateriali in una complessa struttura relazionale che assicura la sopravvivenza del sistema urbano. Alle reti materiali che hanno storicamente articolato, strutturato e disegnato il tessuto urbano se ne aggiungono e sovrappongono altre oramai indispensabili per la città: le reti immateriali. Attualmente le nuove tecnologie informatiche e telematiche consentono la generazione, in tempi rapidissimi, di network (che possono avere un riferimento ubicativo o essere totalmente a-spaziali) attraverso i quali la socialità urbana è in grado di scambiarsi informazioni, coagularsi su specifiche tematiche, partecipare alle scelte, esprimere consenso, etc. L’armonizzazione fra reti materiali ed immateriali e l’equilibrato disegno integrato di queste rappresenta uno dei fattori strategici per lo sviluppo della città. Per questo motivo, all’articolato disegno urbano di una infrastruttura come elemento di connessione di parti di città e di popolazione urbana, è stato affiancato quello di una applicazione mobile come rete immateriale della socialità urbana di Vienna, con cui sia possibile rafforzare con una connessione virtuale tutte le connessioni fisiche già generate dalla nuova infrastruttura. L’applicazione, chiamata “Schwedenplatz/Morzinplatz Ringascape” mette in connessione le funzioni e le attività della 216

Home page della app


nuova infrastruttura con i suoi utenti, in modo da facilitare il suo inserimento nel tessuto urbano.

• Informarsi su eventuali eventi correlati (ad esempio, attività speciali che organizza la palestra)

Per semplificarne l’uso e la comprensione, sono state create quattro macro-categorie, che sono le stesse già utilizzare per l’intervento progettuale della infrastruttura:

Nella categoria “MONUMENTI E STORIA” è possibile: • Ricevere informazioni sulla storia e gli orari di apertura dei monumenti, nonché scrivere commenti e guardare foto nella galleria fotografica • Prenotare visite guidate, promosse dall’infopoint a Schwedenplatz • Informarsi su eventuali eventi collegati e attività particolari

• • • •

SPORT E VERDE (verde) MONUMENTI E STORIA (giallo) NEGOZI E SHOPPING (blu) TRASPORTI (rosso)

Come nel caso dell’infrastruttura, anche in questo caso si auspica ad una integrazione dell’applicazione creata nell’insieme di reti già esistenti nella città, ed in effetti, certi servizi dell’applicazione sono proprio pensati già all’origine come integrati ad altri sistemi in attivo. Le funzioni offerte da questo servizio dipendo dalla macro-categoria selezionata. Nella categoria “SPORT E VERDE”, ad esempio, è possibile: • Consultare il sito della palestra, con cui prenotare corsi o informarsi su prezzi ed orari, nonché lasciare messaggi e scrivere recensioni • Informarsi sulle palestre all’aperto, quali sono le condizioni e gli strumenti disponibili, nonché programmare il proprio allenamento • Creare un account con il quale registrarsi e poter quindi prenotare i campetti da basket e i servizi correlati, quindi docce ed armadietti

Nella categoria “SHOPPING” è possibile: • Ricevere informazioni sui luoghi dello shopping, quindi sugli stand gastronomici – sui bar / ristoranti – e sul mercato. Di ognuno di essi è possibile conoscere gli orari di apertura, le recensioni e prenotare. • Informarsi su eventuali eventi correlati, per esempio eventi particolari promossi dai bar o dai ristoranti, aperture straordinarie, serate con musica... Nella categoria “TRASPORTI” è possibile: • Informarsi sugli orari di tram – metropolitana ed autobus (servizio integrato a quello già esistente della municipalità) • Informarsi sul numero di parcheggi carrabili disponibili e sui loro prezzi ed eventuali prenotazioni • Informarsi sul numero di parcheggi per le bici e sul numero di bici cittadine e loro prenotazione

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Categoria Sport e Verde 218

Categoria Storia e Monumenti


Categoria Shopping

Categoria Trasportii 219


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5. Bibliografia

Veduta sulla Chiesa di San Ruperto da Morzinplatz 221


Bibliografia Albrecht B., Biraghi M., Farlenga A. (a cura di), 2012, L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Bologna, Editrice Compositori Beckermann Ruth, 1984, Die Mazzesinsel. Juden in der Wiener Leopoldstadt 1918 – 1938, Vienna, Locker Verlag Bisconti Adriana, Cellini Francesco (a cura di), 1993, Wien, Messegelände, Palermo, Flaccovio Editore

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Elaborati grafici

Riviste e articoli

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Meridiani, Vienna, numero 94, Editoriale Domus Boschetti A. e Parolotto F., Vienna Mapping / Città contemporanea di riferimento della cultura mitteleuropea, The Plan, vol. 90 (5), pp 22 – 26 Frediani Gianluca (2014), Vienna è diversa...Strategie per la città globale, in Paesaggio Urbano, vol. 1 (13), pp 58 – 94 Pinter Kathrin (2016), La città di domani, The Plan, vol. 90 (5), pp 26 – 33


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6. Allegati

Veduta sul canale e sul Motto am Fluss 227


Tavola 0



Tavola 1



Tavola 2



Tavola 3



Tavola 4



Tavola 5



Tavola 6



Tavola 7



Tavola 8



Tavola 9



Tavola 10



Tavola 11




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