Security Management for Green Manager
Accademia Nazionale di Medicina - OSINT centre Ltd
Una proposta
per la gestione sicura dei rifiuti sanitari nell’Azienda Sanitaria
è un progetto di:
Garantire la protezione dai rischi e la
sicurezza della struttura gestita deve essere un impegno costante per la maggior parte dei Responsabili dell’Azienda Sanitaria Con un quadro complessivo e dettagliato del rischio e delle debolezze del sistema di sicurezza delle proprie strutture, i responsabili dell’Azienda Sanitaria sono in grado di definire un efficace programma di contenimento o annullamento dei loro effetti. Il compito dei Responsabili dell’Azienda Sanitaria è complesso e oneroso, se si considerano i rischi interni e i rischi indotti nell’ambiente esterno su cui inevitabilmente le attività sanitarie esercitano un impatto attraverso rifiuti, emissioni in aria, forme di energia utilizzate, ecc.
L’abbattimento dei rischi e una maggiore
salubrità dell’ambiente esterno hanno un ruolo rilevante per la salute della comunità
l’Azienda Sanitaria deve esprimere la propria determinazione ad assumere comportamenti compiutamente responsabili.
Il mondo della Sanità pubblica e privata
nel movimento del Green Management promuove una serie di azioni strategiche •
una riflessione sistematica sulle modalità di sviluppo dei processi produttivi e sulle conseguenze dei processi stessi in termini di impatti ambientali dannosi
•
l’introduzione di cambiamenti a livello di criteri, tecniche e strumenti di produzione
•
l’affermazione del principio che un’azienda capace di sviluppare azioni dirette a rispettare l’ambiente migliora la propria situazione finanziaria e acquisisce un importante vantaggio competitivo
•
l’individuazione delle modalità più adeguate per ridurre la dipendenza da: - materiali provenienti dalla crosta terrestre - sostanze non naturali - attività che danneggiano la natura - grosse quantità non necessarie di risorse che non producono un valore equivalente per l’uomo
•
l’adozione di una strategia di progressiva riduzione dell’impatto ambientale basata su sette capisaldi: - azzerare i rifiuti - eliminare le emissioni dannose - creare e utilizzare energia rinnovabile - riciclare le risorse - adottare modalità di trasporto efficienti - educare la comunità a comprendere come i sistemi naturali funzionano e quale impatto l’uomo esercita su di essi - ridisegnare l’erogazione di beni/servizi offerti.
Green Confidential propone alle
Direzioni Generali una collaborazione per la rilevazione e l’abbattimento dei rischi e l’ottimizzazione della sicurezza su tutto ciò che impatta sull’ambiente esterno per effetto di emissioni in generale e di produzione, trasporto, trattamento, accumulo e smaltimento dei rifiuti.
L’obiettivo è contribuire in ogni modo
alla tutela della salute attraverso la tutela dell’ambiente
ma anche sollevare il vertice strategico aziendale dagli obblighi che derivano dal principio consolidato nella normativa vigente che il produttore dei rifiuti, in quanto “autore” degli stessi, è responsabile della loro sorte dal momento della loro produzione fino al recupero o smaltimento finale, obblighi che concernono: 1. il ricorso a fornitori in possesso dei requisiti e delle autorizzazioni necessarie 2. la tenuta del formulario di identificazione dei rifiuti 3. la tenuta del registro carico/scarico 4. Il controllo delle attività dei fornitori utilizzati.
La filiera della gestione dei rifiuti è composta da varie fasi che coinvolgono soggetti diversi e che sono le seguenti: 1. produzione 2. raccolta 3. trasporto 4. recupero 5. smaltimento La produzione e la raccolta riguardano direttamente il Produttore dei rifiuti, avvenendo all’interno delle strutture di sua pertinenza. Il trasporto, il recupero e lo smaltimento, svolgendosi all’esterno delle strutture di pertinenza del Produttore, coinvolgono soggetti terzi rispetto a questi. È su queste tre fasi che il Produttore deve concentrare la sua attenzione ed esercitare specifici controlli, in quanto è nel corso del loro sviluppo che possono più spesso verificarsi gravi illeciti dei quali potrà essere chiamato a rispondere lo stesso Produttore. È infatti principio consolidato che a. il Produttore dei rifiuti, in quanto “autore” degli stessi, è responsabile della loro sorte dalla “culla alla tomba”, vale a dire dal momento della loro produzione fino al recupero o smaltimento finale, b. è sua precisa responsabilità (e degli organi aziendali di volta in volta preposti) che se non adeguatamente esercitata configura una precisa “culpa in vigilando” e che presuppone di controllare tutta la filiera.
D.LGS. 8.06.2001, N. 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’art. 11 della L. 29.09.2000, n. 300”
DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO E DEL CONSIGLIO EUROPEO relativa ai rifiuti e abrogativa di alcune direttive
D. MIN. AMBIENTE 17.12.2009 Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti - SISTRI
D.LGS. 3.04.2006, N. 152 “Norme in materia ambientale”
D.LGS. 16.01.2008, N.4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.lgs. 3.04.2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
D.LGS. 3.12.2010, N. 205 Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive.
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