GIORGIODALLACOSTA
GIORGIODALLACOSTA
NERASCULTURA
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FRAMMENTI DI SEZIONE DELLO SPAZIO
testo biografico e critico Martina Gecchelin
NERASCULTURA
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Giorgio Dalla Costa è uno straordinario rivelatore di universi interiori. Il suo viaggio nell’arte è energia, visione in trasparenza, intuizione. Desiderio di afferrare l’infinito e restituirlo a noi tradotto in un sistema di segni in metamorfosi continua, in linee che intercettano e trattengono pulviscoli di materia dando vita ad ariose strutturazioni geometriche che anelano a spazi imprendibili. Ed è forse per questo che le sue opere sembrano conservare una patina di atemporalità e il fascino di un’atmosfera sacra, sono silenziosi contrappunti armonici dove vedere in atto la crescita del pensiero, anticipatore consapevole delle trasmutazioni tridimensionali. Instancabile sperimentatore, Dalla Costa abbraccia le diverse tecniche artistiche e si avvale di una polifonia di supporti, che utilizza però semplicemente come viatico per aprire un varco nell’indeterminazione e costituire sulla superficie tangibile un gioco sospeso che suggerisce quel qualcosa di normalmente non visibile, di emozionalmente teso, ma di un’emozione che intimamente coinvolge la mente e il pensare. L’artista ribalta ed annulla le distanze tra la pittura e la scultura per portare sulla scena il necessario cortocircuito tra spirito e materia: più la scultura diventa pellicolare, più la pittura aumenta il suo ritmo pulsante. Ciò è visibile già nelle pirografie dei primi anni Duemila, si delinea nella serie delle anfore dipinte del 2004 - 2006, diventa più nitido nelle terrecotte smaltate del 2008, prende poi respiro allargandosi in corrispondenze complementari tra l’insieme delle incisioni e le eleganti volumetrie scavate nella
Pietra di Vicenza, per compattarsi infine, con forza, nella produzione più recente: la nerascultura. Dalla Costa attraverso la nerascultura si spinge oltre: alza il livello linguistico amplificando i confini della sua ricerca Dentro la linea, al di là. Apre a noi quel microcosmo mentale in cui come per incanto si avverte la profonda risonanza delle cose. Si tuffa nel buio della linea e ne estrapola una costellazione di incastri, di piani che si sovrappongono e si diramano in un continuo zampillare di forze. Ne scaturisce un’opera che si offre al nostro sguardo in una doppia valenza: come sostanza pittorica-scultorea e come forma mentale; dunque non come immagine di un racconto, ma come una specie di esca lanciata nel mondo reale per attirare l’astante in uno spazio interiore. Entrare in contatto con le sue opere significa allora varcare la soglia fra una dimensione intellegibile e una dimensione virtuale; fra ciò che riconosciamo come esterno, pubblico, dichiarato, e quello che vi si nasconde dietro, più intimo e profondo. L’artista si muove in un’ottica parallela ma diametralmente opposta al concetto di Arte Povera, in altre parole, per dar vita alle sue opere si serve di materiali semplici, ma non riduce i segni, anzi, li magnifica come protagonisti. Questi suoi recenti lavori sono una sorta di “pitto-sculture”, realizzati con lamelle di legno di ritaglio tenute insieme da numerosissimi chiodi e colorate in un secondo momento con una vernice acrilica di colore nero. Un colore nero steso a permeare le opere come se fosse uno stato emotivo intrigante, che attira e assorbe la luce richiamandoci nei meandri oscuri delle forme. Si genera così un esercizio energetico
di immersione ed emersione, reso ancora più evidente quando Dalla Costa decide di fotografare le neresculture: ne ritaglia le sagome colorandole di nero e le abbina poi a uno sfondo dalla campitura vivace innescando in questo modo un meccanismo ancora più semplice e immediato, in cui l’osservazione della nera silhouette formula in noi la necessità di cercare un altro colore; cioè un punto di riferimento esterno, un’ancora che ci consenta di individuare la via d’uscita una volta entrati in sintonia con il microcosmo dell’opera. Giorgio Dalla Costa comunica con un linguaggio che possiede la sintesi e l’essenzialità dei messaggi universali, il proprio canto dell’anima, un impulso vitale che ha raggiunto le vette della rarefazione dell’essere. Vicenza, 4 aprile 2012
Martina Gecchelin
“...Dalla Costa attraverso la nerascultura si spinge oltre: alza il livello linguistico amplificando i confini della sua ricerca Dentro la linea, al di lĂ . Apre a noi quel microcosmo mentale in cui come per incanto si avverte la profonda risonanza delle cose. Si tuffa nel buio della linea e ne estrapola una costellazione di incastri, di piani che si sovrappongono e si diramano in un continuo zampillare di forze...â€?
NELLO SPAZIO MENTALE :titolo
cattedrale di un pensiero raccolto :chiave
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Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 70,5 x 36 x 31 cm :dimensioni 2012 :anno
DALLACOSTA NERASCULTURA
9
UOMO FENICE :titolo
le fragranze delle proprie virtĂš :chiave
Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 155 x 75 x 50 cm :dimensioni 2012 :anno
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SENTINELLA SOSPESA :titolo
rivedere :chiave Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 77 x 40 x 40 cm :dimensioni 2012 :anno 12
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SGUARDO CONTROLLATO :titolo
non farsi vedere :chiave Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 80,5 x 62 x 30 cm :dimensioni 2012 :anno 14
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GUERRIERO :titolo
alla conquista :chiave
Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 82 x 37 x 31 cm :dimensioni 2012 :anno
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AMICHEVOLE :titolo
senza timore :chiave Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 105,5 x 29,5 x 39 cm :dimensioni 2012 :anno 18
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ATTESA :titolo
al di sopra dell’accaduto :chiave
Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 114 x 42,5 x 28,5 cm :dimensioni 2012 :anno
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INVINCIBILE :titolo
continua trasformazione :chiave
Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 157,5 x 75 x 95 cm :dimensioni 2012 :anno
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RIAVVICINAMENTO :titolo non piĂš come prima :chiave
Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 112 x 39 x 32,5 cm :dimensioni 2012 :anno
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CIVILTĂ€ :titolo
illusa al cambiamento :chiave
Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 201 x 90 x 78 cm :dimensioni 2012 :anno
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INCLINE :titolo
predisposto all’arte :chiave
Š giorgio dalla costa :artista scultura con legni di ritaglio inchiodati, vernice nera acrilica :tecnica h 59,5 x 107 x 85 cm :dimensioni 2012 :anno
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8 / NELLO SPAZIO MENTALE / h 70,5 x 36 x 31 cm cattedrale di un pensiero raccolto
10 / UOMO FENICE / h 155 x 75 x 50 cm le fragranze delle proprie virtù
12 / SENTINELLA SOSPESA / h 77 x 40 x 40 cm rivedere
14 / SGUARDO CONTROLLATO / h 80,5 x 62 x 30 cm non farsi vedere
16 / GUERRIERO / h 82 x 37 x 31 cm alla conquista
18 / AMICHEVOLE / h 105,5 x 29,5 x 39 cm senza timore
20 / ATTESA / h 112 x 39 x 32,5 cm al di sopra dell’accaduto
22 / INVINCIBILE / h 157,5 x 75 x 95 cm continua trasformazione
24 / RIAVVICINAMENTO / h 114 x 42,5 x 28,5 cm non più come prima
26 / CIVILTÀ / h 201 x 90 x 78 cm illusa al cambiamento
28 / INCLINE / h 59,5 x 107 x 85 cm predisposto all’arte
OPERE 2012 / NERASCULTURA
“... L’artista si muove in un’ottica parallela ma diametralmente opposta al concetto di Arte Povera, in altre parole, per dar vita alle sue opere si serve di materiali semplici, ma non riduce i segni, anzi, li magnifica come protagonisti. Questi suoi recenti lavori sono una sorta di “pittosculture”, realizzati con lamelle di legno di ritaglio tenute insieme da numerosissimi chiodi e colorate in un secondo momento con una vernice acrilica di colore nero. Un colore nero steso a permeare le opere come se fosse uno stato emotivo intrigante, che attira e assorbe la luce richiamandoci nei meandri oscuri delle forme. ...”
sculture, opere uniche, realizzate con legni di ritaglio inchiodati a mano e vernice nera acrilica. Tutte le opere di scultura sono di collezione privata dell’artista. 8 / NELLO SPAZIO MENTALE cattedrale di un pensiero raccolto 10 / UOMO FENICE le fragranze delle proprie virtù 12 / SENTINELLA SOSPESA rivedere 14 / SGUARDO CONTROLLATO non farsi vedere 16 / GUERRIERO alla conquista 18 / AMICHEVOLE senza timore 20 / ATTESA al di sopra dell’accaduto 22 / INVINCIBILE continua trasformazione 24 / RIAVVICINAMENTO non più come prima 26 / CIVILTÀ illusa al cambiamento 28 / INCLINE predisposto all’arte
9 / NELLO SPAZIO MENTALE cattedrale di un pensiero raccolto
11 / UOMO FENICE le fragranze delle proprie virtù
13 / SENTINELLA SOSPESA rivedere
15 / SGUARDO CONTROLLATO non farsi vedere
17 / GUERRIERO alla conquista
19 / AMICHEVOLE senza timore
21 / ATTESA al di sopra dell’accaduto
23 / INVINCIBILE continua trasformazione
25 / RIAVVICINAMENTO non più come prima
27 / CIVILTÀ illusa al cambiamento
30 / INCLINE predisposto all’arte
OPERE 2012 / PITTOSCULTURA Le opere sono realizzate in dieci esemplari per ogni dimensione e colore, numerati e certificati. vedi a pag. 48 - 49 TECNICA: Stampa digitale Ink a solvente su tela
canvas 430gr. applicata su telaio in legno con spessore 4 cm. fissata sul retro.
“... Si genera così un esercizio energetico di immersione ed emersione, reso ancora più evidente quando Dalla Costa decide di fotografare le neresculture: ne ritaglia le sagome colorandole di nero e le abbina poi a uno sfondo dalla campitura vivace innescando in questo modo un meccanismo ancora più semplice e immediato, in cui l’osservazione della nera silhouette formula in noi la necessità di cercare un altro colore; cioè un punto di riferimento esterno, un’ancora che ci consenta di individuare la via d’uscita una volta entrati in sintonia con il microcosmo dell’opera. ...”
DIMENSIONI IN cM: 18X28 / 30X40 / 35X50 / 50X70 / 70X100 / 100X150 / 150X200 / 200X250
9 / NELLO SPAZIO MENTALE cattedrale di un pensiero raccolto 11 / UOMO FENICE le fragranze delle proprie virtù 13 / SENTINELLA SOSPESA rivedere 15 / SGUARDO CONTROLLATO non farsi vedere 17 / GUERRIERO alla conquista 19 / AMICHEVOLE senza timore 21 / ATTESA al di sopra dell’accaduto 23 / INVINCIBILE continua trasformazione 25 / RIAVVICINAMENTO non più come prima 27 / CIVILTÀ illusa al cambiamento 30 / INCLINE predisposto all’arte
BIOGRAFIA “Tolgo materia per riempire lo spazio …” esordisce così Giorgio Dalla Costa parlando della sua arte e questa affermazione per molti aspetti è rivelatrice del suo incalzante desiderio di liberarsi degli orpelli e protendere liricamente all’essenza dell’interiorità. Tutto il suo universo artistico infatti ruota attorno ad una forza dinamica emozionale che sottende alla silenziosa attività dello spirito. Giorgio Dalla Costa nasce nel 1970 ad Arzignano, nel 1988 si diploma Grafico Pubblicitario e due anni più tardi apre uno studio di pubblicità e comunicazione che conduce fino al 2002, quando decide di dedicarsi definitivamente all’arte. L’interesse per l’arte in Giorgio Dalla Costa scaturisce da legami ancestrali. Il suo cercare è un da sempre confidare in se stesso assecondando l’impulso di tradurre in gesti grafici e segni ciò che sente e vive, annotando il tutto in foglietti, blocchi per appunti, fogli di carta Tintoretto (quello insomma che si trova disponibile attorno a lui nell’immediato). Questo apparente disordine di supporti occasionali e sparsi contrasta con la nitidezza e la chiarezza del suo procedere progettuale: i tratti sono rapidi, asciutti e incisivi, spontaneamente esatti e conformi alla limpidità dei suoi processi mentali. La ricerca artistica di Dalla Costa rimane nell’ombra per molto tempo e viene da lui condotta segretamente in parallelo alla sua carriera di grafico finché egli decide appunto di dedicarsi a tempo pieno all’arte concedendo un maggior respiro alle sue creazioni, che invadono anche il territorio dei materiali complessi. Comincia così una intensa fase di sperimentazione, acquisizione e successiva padronanza delle diverse tecniche artistiche che si dimostrano di volta in volta funzionali al suo desiderio di aggiungere tappe al percorso di conoscenza del sé e dell’esistenza. I lavori dei primi anni Duemila sono generalmente di piccolo formato ed eseguiti con medium narrativi di carattere calligrafico come pastelli, chine e pennarelli.
Dalla Costa, come un miniaturista medievale, calibra nello spazio di pochi centimetri segni precisi, colori morbidamente plastici e un viavai di linee che fluidamente entrano ed escono dal supporto rigenerandosi continuamente. L’artista inizia in questo modo il viaggio introspettivo verso la scoperta della profondità della condizione psicologica e degli stati emozionali, condotti al ritmo di un segno che equilibra nella composizione la tensione tra ciò che si minimizza e ciò che si espande, tra il dato reale e il visionario, tra il fisico e lo psichico. Ne escono opere come: “Il riflesso della vita”, “Fertilità”, “Presagio”, “L’attesa”, “Virilità”, “Il confronto”, “Volontà”, “Rievocazione”. Un segno il cui valore è magnificato quando, poco più tardi, Dalla Costa abbraccia la tecnica della pirografia: l’artista disegna a fuoco sull’anima viva del legno ritracciandone i meandri delle fibre e delle nervature, sollecita i residui di linfa per far riaffiorare la struttura originaria della vita, ma non come codice su cui meditare, ma come evidenza del sentimento, del sensibile (“La scelta”, “Limite”). Per Dalla Costa il fare arte è un vero e proprio cerimoniale che gli consente di ritrovare una comunicazione con l’abisso del tempo e della memoria collettiva. Il suo avanzare operoso non è affatto convenzionale, anzi è un’audace ripercorrere le strade remote rinsaldando i passaggi che aiutano a capire il processo di continuità tra presente, passato e futuro e delineare possibili traiettorie reali. Nella decorazione delle pelli e delle anfore a cui si dedica tra il 2004 e il 2006 trova la sublimazione dei suoi intenti: la pelle ricorda la superficie e l’immanenza del corpo umano, mentre le particolari forme dell’anfora (mitico contenitore ed emblema di raccolta e custodia della vita), rimandano all’unione di tutti i reciproci, all’incontro tra maschile e femminile, tra contenitore e contenuto, oltre a evocare l’infinito dualismo dello svelare mascherando, tanto caro all’artista. Egli catalizza i ritmi dello spazio rivestendo le sue anfore con una silenziosa danza di segni e una gioiosa armonia di colori
e li coordina in uno snodo preciso del tempo, che è quello della loro origine. I titoli: “Vita”, “Conflitto d’amore”, “La passione”, “Nell’animo”, come sempre esprimono la sua poetica e potenziano l’energia dei suoi lavori. A questi oggetti seguono nel 2008 delle piccole sculture in terracotta dipinta e in pietra. Qui il gesto di Dalla Costa si fa a tutto tondo, l’autore estrae l’architettura dello spazio tridimensionale intrecciando il segno con il vuoto, non il vuoto come assenza, ma come possibilità di altro. Uno spazio dunque in cui l’opera e l’osservatore, nel loro incontro, possano espandere i limiti dello spazio disponibile, anche nel senso. Ne è un esempio evidente “Destino”, la monumentale scultura iniziata nel 2009 in pietra bianca di Vicenza, un materiale rivelatosi ottimale per l’artista per la sua plasmabilità e la sua caratteristica di possedere la memoria di milioni di anni di stratificazione di organismi fossili. Sembra infatti che nel momento in cui ci troviamo dinnanzi all’opera, questa scateni la sua mitologia latente attirandoci nella sua orbita di atemporalità, in un luogo remoto in cui le nostre specifiche singolarità si annullano e riaffiorano le immagini del nostro inconscio nella matrice dell’universo. Giunti al 2010, risulta difficile fare il punto della ricerca artistica che in questo momento sta conducendo Giorgio Dalla Costa perché la sensazione è che, mentre si sta parlando, lui sia già oltre, verso nuovi orizzonti linguistici. Le sue opere più recenti sono delle incisioni a puntasecca, in alcuni casi anche di grandi dimensioni, eseguite su una lastra di plexiglass. Ancora una volta il protagonista assoluto è il segno, inferto con una padronanza incisiva calibrando armonicamente i tratti in sospeso tra una presenza e un’assenza, in un ritmo ascensionale che decodifica il percorso verso l’essenza più pura. Giorgio Dalla Costa avanza così, possedendo la consapevolezza dell’istante giusto nel momento giusto, nello spazio e nel tempo. Sicuro come un funambolo in bilico sull’abisso dell’Io, persegue il senso più alto delle cose scandagliando il tempo dell’eternità.
Vicenza, 25 novembre 2010
Martina Gecchelin
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“l’arte è un’arma che viene dallo spazio”
UTILIZZA LA cHIAVE DAI SPAZIO AL cOLORE DI uN’IDEA PERSONALIZZA LA TuA OPERA NEL cOLORE E DIMENSIONE scegli la nera silhouette e abbina uno sfondo dalla campitura di colore che preferisci.
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NELLO SPAZIO MENTALE / (SPM)
UOMO FENICE / (uMF)
SENTINELLA SOSPESA / (SNS)
SGUARDO CONTROLLATO / (Sgc)
GUERRIERO / (gRO)
AMICHEVOLE / (AMV)
ATTESA / (ATS)
INVINCIBILE / (INV)
RIAVVICINAMENTO / (RVV)
CIVILTÀ / (cVT)
INCLINE / (IcL)
UTILIZZA LA cHIAVE, DAI SPAZIO AL cOLORE DI uN’IDEA
PERSONALIZZA LA TuA OPERA NEL cOLORE E DIMENSIONE scegli la nera silhouette e abbina uno sfondo dalla campitura di colore che preferisci.
OPERE 2012 / PITTOSCULTURA Le opere sono realizzate in dieci esemplari per ogni dimensione e colore, numerati e certificati. TECNICA:
Stampa digitale Ink a solvente su tela canvas 430gr. applicata su telaio in legno con spessore 4 cm. fissata sul retro. DIMENSIONI IN cM:
18x24
30x40
35x50
50x70
70x100
100x150
150x200
200x250 cm
01 / V1R
04 / b4L
07 / R7S
10 / V10E
02 / c2I
05 / R5S
08 / R8A
11 / V11L
03 / A3Z
06 / A6R
09 / g9A
12 / G12R
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CREDITS: GRAPHIC DESIGN / ART DIRECTOR ARTIST > GIORGIO DALLA COSTA www.dallacosta.it PHOTOGRAPHY
GIULIANO RANCAN www.giulianorancan.it TESTO BIOGRAFICO E CRITICO
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BIOGRAPHICAL TEXT AND CRITICAL
MARTINA GECCHELIN
CONTACT:
GIORGIO DALLA COSTA
VIA cAPPELLETTO,63 36045 LONIgO - VI - ITALIA +39.0444 439374 +39.347 1633832
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