Servizio su AIEA

Page 1

31

MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE 2011

Viaggi

viaggi@gazzettadiparma.net Pagina a cura di Luigi Alfieri

Reportage dal Sud dell'India Una terra di templi e devozione religiosa

Crociera in India Nel cuore dell'induismo

Tamil Nadu a due velocità: ritmi lenti e corse sfrenate Da una parte si guarda alla tradizione, dall'altra all'Occidente si nota dalle loro abitazioni con arredamenti spogli ma funzionali alle esigenze di vita. Sin dall’alba dei tempi, nella regione del Tamil sono fiorite espressioni culturali e artistiche di altissimo livello, quali la scuola letteraria Sangam, l’architettura religiosa, la danza e la musica.

Valentino Straser

L

ì si incontrano le acque turbolente dell’Oceano Indiano, del Mare Arabo e del Golfo del Bengala. È l’estremo lembo meridionale dell’India, il Tamil Nadu, la regione dei templi. Quel triangolo di terra sospeso tra cielo e mare è abitato, da sempre, dal popolo Tamil, erede delle popolazioni dravidiche.

Una cucina di grandi sapori La cucina è essenziale come il carattere della gente. Prevale il riso che è servito insieme a gustose salse piccanti, pesce e carne di pollo. Gli alcolici, come pure le bibite sono rarissime, nei centri rurali si pasteggia con l’acqua e la frutta spazia dagli ananas, agrumi e mele. La capitale del Tamil Nadu è Chennai. Gli itinerari artistici, storici e naturalistici, frequentati da turisti di nicchia, prevedono tanti luoghi, sparsi per tutto lo stato: le città ricche di templi, come Kanchipuram, Mahabalipuram, Tanjavur, Trichy e Madurai, posti incantevoli come Kanyakumari sul mare o Ooty e Kodaikanal sui monti, le molte riserve naturali e il vicino territorio dell’Unione di Pondicherry. A Kanyakumari sono ancora presenti le ferite lasciate dallo tsunami del dicembre 2004, che contrastano con l’imponente statua del Vivekananda Memorial e il tempio di Vivekananda Rock Kanyakumari. Visto dall’isola del Vivekananda Rock, nella cittadina di Kanyakumari biancheggia la cattedrale di «Our Lady of Ransom Church», costruita in stile neo gotico.

Tradizioni secolari La cultura millenaria, ancora incontaminata dalle altre culture, orientali e occidentali, è praticamente intatta e coniuga l’aspetto più tradizionale ai neon delle insegne pubblicitarie del mondo avanzato. Nelle strade e nei negozi i paesi e le cittadine iniziano ad animarsi prima dell’alba, alle cinque e mezza e proseguono a ritmo ininterrotto sin dopo il tramonto. Il ritmo, blando per la maggior parte degli abitanti e frenetico per i pochi che dispongono di mezzi di trasporto, è scandito dalle attività religiose delle moschee e dei templi, frequentatissimi, ad ogni ora della giornata. Una terra color smeraldo La natura è splendida e variegata da zona a zona: dalle sabbie scure dei minerali disgregati dal tempo nelle rocce primordiali a quelle rosse e dai cromatismi chiari. La costa è incorniciata da fondali sabbiosi, mossi incessantemente dal flusso e riflusso dell’oceano che si infrange sulle coste indiane che si affacciano allo Sri Lanka, a Cape Comorin. Al clima tropicale che fa da sfondo alla natura lussureggiante, alle colture da the e alle esili e slanciate piante da cocco, contrappuntano i colori vivaci dei sari, ai bianchi indumenti degli uomini che mettono in risalto i loro corpi scuri, allampanati e gli occhi brillanti. Terra di scienziati In quell’atmosfera di apparente serenità sono nati e cresciuti geni della matematica e di varie discipline scientifiche. Anche i più importanti scienziati non rinunciano a uno stile di vita essenziale, come

Tamil Nadu Il tempio di Suchindram e il capo di Comorin.

Templi e moscheee A nord di Kanyakumari una meta d’obbligo è costituita dall’imponente tempio di Suchindram, dove è esaltata l’antichità dei manufatti scolpiti e intagliati nel legno e nella roccia. Per chi ama la natura una tappa fondamentale è il Parco Nazionale di Mudumalai dove mezzo della foresta coabitano elefanti, bisonti e tigri. Caratteristica, spettacolare quanto rara e praticamente sconosciuta agli appassionati, è la disciplina marziale di Kerala che coniuga varie forme di combattimento a mani nude e con armi, praticata con gli abiti usuali. Foto Vivekananda Memorial, tempio di Suchindram, concerto di musiche tradizionali e l’arte marziale di Kerala.

Scivolare tra fede e paesaggi sulle sacre acque del Gange II Il Gange è lungo 2.700 chilometri. Se

Nilo e Rio delle Amazzoni sono altrettanto imponenti, nessuno di loro è sacro. Nella religione induista il Gange è venerato come una Dea; le sue acque sono ritenute fonte di salvezza non solo per coloro che vi si immergono ma anche per chi le contempli o ne reciti il nome. Una crociera lungo il Gange è un susseguirsi di luoghi di pellegrinaggio, villaggi, foreste e montagne. Viaggi dell'Elefante propone una crociera sul fiume a bordo della Bengal Ganga, varata nel 2004 in perfetto stile coloniale, ha finiture in teak e ottone, nel più puro stile britannico. Su quattro ponti e su una lunghezza di 60 metri, sono dislocate le cabine: solo 28, tutte con bagno privato, doccia e aria condizionata. La crociera sul Gange ha due itinerari che prevedono ciascuno 3 notti a bordo. Il viaggio da nord a sud tocca Farakka, Jangipur, Murshidabad e Kalna. Highlights sono: Jangipur coi templi settecenteschi in terracotta; Murshidabad, capitale nei secoli 18° e 19° dei Nababbi del Bengala; Mayapur, città religiosa devota a Krishna; Kalna, dove in risciò ci si reca al complesso di templi Rajbari, 108 costruzioni in due centri concentrici. Il viaggio da sud a nord tocca Kalna, Matiari e Murshidabad.Highlights sono: Kalna, dove in risciò ci si reca al complesso di templi Rajbari, 108 costru-

zioni indue centri concentrici; Matiari con i suoi villaggi dove gli artigiani lavorano l’ottone; Murshidabad, col Palazzo Hazarduari dall’architettura palladiana e la grande Moschea di Katra; Baranagar coi templi in terracotta caratteristici del Bengala. Le crociere comportano un soggiorno a Calcutta, rispettivamente di 3 e 2 notti, nei lussuosi hotel Oberoi Grand oppure Taj Bengal. Calcutta - Kolkata - è la più grande città indiana e una delle più estese metropoli del mondo. Sorta nel 17° secolo come centro commerciale britannico, è cresciuta rapidamente, sviluppando identità e vitalità. È il principale centro culturale ed intellettuale dell’India; qui germogliò il seme del nazionalismo indiano e qui Gandhi iniziò il movimento di non-cooperazione. È brulicante di vita, come si può vedere nell’enorme Mercato Nuovo; bella la prospettiva del centro che si gode dai prati ondulati di Maidan, parco di 3 kmq dove al mattino vengono organizzate sessioni di yoga. Sono da visitare almeno il Museo Indiano, fra i più belli d’Asia, i Giardini Botanici e il Tempio di Dakshineshwar dedicato alla Dea Kali. Sono previste due partenze al mese. Prossime partenze: 13 e 25 novembre, 11 e 23 dicembre. Quote per persona in cabina doppia: ponte principale 3.500 euro ponte superiore 4.200 euro.

Iniziative Un'associazione di esperti al lavoro per il «Continente nero»: notizie, formazione, difesa dell'ambiente, volontariato

II

rischio la specie. Le nuove tecnologie li aiutano ad essere più efficaci e le organizzazioni che li guidano non si fanno scrupoli. Per riuscire a scongiurare la mattanza bisognerebbe lavorare sul personale locale. Si dovrebbe svolgere un’attività di formazione in modo da creare delle vere e proprie unità antibracconaggio».

L'amore per l’Africa, in lui, è iniziato presto: era in Senegal, al fianco del padre, a soli tre anni, nel Namib a cinque, in Sudafrica a sei. A 19 anni la prima esperienza come accompagnatore segna il suo percorso che andrà sempre in crescendo. «C'è una grande voglia di partecipare allo sviluppo dell’ecoturismo in Africa ma la qualità delle guide, spesso, non era alta. Io ho avuto la fortuna di avere ottimi maestri sul campo» ricorda Bomben. Inizia così la redazione dei primi manuali in lingua italiana per le guide a cui seguiranno progetti più avanzati per la formazione specifica degli operatori del settore e la fondazione di Aiea (Associazione Italiana Esperti d’Africa di cui Bomben è anche presidente) che oggi rappresenta uno dei punti di riferimento più qua-

Oltre alla diffusione dei dati e all’organizzazione di incontri per parlare di questa piaga che affligge anche le grandi riserve protette, Aiea promuove attività di «Voluntourism»: vacanze-lavoro pensate per chi vuole concretamente aiutare lo sviluppo dei paesi visitati. «Chi vuole diventare un voluntourist deve, in primis, capire se è più portato per lavorare con le persone o con gli animali. Le esperienze sono due e le chiamiamo «comunities» e «wildlife». Per partecipare non è necessario avere skills particolari: basta la buona volontà. Aiutare le popolazioni significa anche lavare i piatti mentre lavorare con gli animali può voler dire riparare recinzioni. Chi ha competenze o esperienze più elevate (medici, veterinari, rangers) verrà impiegato in progetti più complessi. Spesso si tende a mandare soldi in aiuto alle popolazioni: dal mio punto di vista è preferibile andare sul posto e aiutare concretamente. Si scoprirà così che l’Africa è un paese splendido e più sicuro a livello sanitario di quanto si crede. Parlarne e far conoscere la realtà incentiva poi il turismo dando una spinta all’economia innescando un circuito virtuoso e sostenibile».

Aiea, un ponte che porta in Africa Chiara De Carli

Se esiste un posto dove nulla può essere improvvisato, quello è l’Africa. Non l’Africa di Sharm el Sheikh o di Malindi ma quella delle grandi savane e delle giungle dove ogni passo e ogni gesto possono rappresentare un rischio per sé e per gli altri. Ed è in questa vastissima zona che si concentra il lavoro di Davide Bomben, 33enne torinese, ranger, guida, giornalista e scrittore ma, soprattutto, appassionato conoscitore del «continente nero».

Al lavoro Davide Bomben, presidente di Aiea, al lavoro in Africa, per la tutela dell'elefante. A destra un pachiderma si cosparge di polvere per difendersi dai parassiti.

lificati per la promozione delle informazioni su territorio, popoli, culture e animali che caratterizzano il vasto territorio africano. «Spesso chi va in Africa da turista si ritrova a chiedere alle guide come diventare accompagnatore o guida. Le risposte sono tante: dipende da cosa si vuole fare». L’associazione ha così deciso di mettere a disposizione il know

how dei suoi esperti per agevolare e preparare coloro che vogliono intraprendere questa professione con corsi di specializzazione per tutte le figure che ruotano nel turismo. «Sono sempre di più le persone che decidono di iniziare a lavorare in Africa ma che non hanno il tempo di affrontare le lunghe sessioni di training sul posto. A tale proposito l’Aiea ha creato percorsi per diventare trainee guide e affian-

care durante i tour guide professioniste africane. Per diventare guide professionali in paesi come Namibia, Tanzania, Sudafrica, Botswana e Kenya si devono comunque superare esami teorici e pratici nelle accademie locali». La formazione di AIEA è in lingua italiana (quindi specifica per chi è interessato a diventare ISG Italian Speaking Guide) a differenza di altri corsi organizzati prevalentemente in

lingua inglese. Le attività di Aiea non comprendono però solo la formazione di guide preparate, al centro dell’attenzione dei membri dell’associazione grandi progetti per la salvaguardia della fauna in via di estinzione. «L'ecoturismo può essere una risorsa concreta per l’antibracconaggio. Dal primo gennaio sono stati abbattuti da bracconieri 330 rinoceronti: una mattanza che mette a


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.