Versetti sintetici

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Giorgio Belletti

versetti sintetici piccola antologia di rime aziendali



PREFAZIONE (in prosa)

In Montefibre è invalso l'uso, da qualche anno a questa parte, di dedicare una “poesia” ai colleghi in occasione di momenti particolari della nostra vita (aziendale e non) quali dimissioni, trasferimenti, prepensionamenti o matrimoni. Quasi senza accorgermi mi sono trovato a produrre versi a getto continuo, perdendone il conto ed il ricordo, e spesso senza conservarne copia. Ho cercato perciò di raccoglierne in questo volumetto una ventina, per formare un " canzoniere minimo": un frammento di vita dell’Azienda, vista attraverso il filtro di una bonaria e affettuosa autoironia. Se questi "versetti sintetici" saranno almeno lo spunto per un sorriso avranno realizzato il loro scopo e fatto dimenticare la pochezza dell'autore. Giorgio Belletti


per le dimissioni di Antonino Piccolini


Non è certo per fare un complimento ma son sempre i miglior che se ne vanno ed alla società rimane il danno di avere perso un ottimo elemento. Le fibre non avevano segreti, ring e open-end giravano contenti, ed anche i più rognosi dei clienti quando arrivava lui pareano lieti. Per non parlare poi dei militari, cui vendeva borsette e giubbottini, sol perché si chiamava Piccolini e aveva un esperienza senza pari. Ora ci lascia l'ottimo Antonino cercando un altro tipo di sviluppo e sempre più sparuto resta il gruppo che annega il dispiacere con il vino. Quindi brindiamo e gli facciam gli auguri perché rimane dentro al nostro mondo e noi, che lo giriam da cima a fondo, di ritrovarlo un dì siamo sicuri.


per il trasferimento in Spagna di Roberto Rondi


L'ho già scritto in un 'altra poesia e citarmi sarebbe sconveniente ma è pura verità: la miglior gente da via Pola se può se ne va via. Se lo decidi tu non ha importanza, viene il momento in cui ti vien proposto, e allora che si fa? si lascia il posto, si abbandona pro-tempore la stanza. E' noto ormai che quella decisione che ti spedisce in Spagna là per là è un po' mandarti all'università dove studiano i Capi Divisione. Questo è l'augurio che facciam compatti al signor Rondi, che ci mancherà: son due o tre anni d'università, al suo ritorno parleranno i fatti. E se le Divisioni oggi previste dalle nostre strutture organizzate saranno al suo rientro già occupate non sarà il caso di mostrarsi triste. Non poniam limiti alla provvidenza: per fare fronte a questa situazione creeremo una nuova Divisione o gli offriremo qualche presidenza.


a ricordo di un Corso sulla QualitĂ Rimini, estate 1992


In questo corso sulla Qualità che ci ha impegnato molto tutti insieme ci hanno insegnato un po' come si fa, tutto sommato, a far le cose bene. Sotto la guida del Dottor Manzotti, vicino a spiagge torride e assolate, noi siamo stati tutti quanti edotti in cinque serratissime giornate. Qualità è prevenzion, zero difetti, fare le cose ben la prima volta, strategie, just-in-time, cause ed effetti spiega il Dottor mentre la classe ascolta. Tabelle, diagrammi, paginoni pieni di cifre ed aulici concetti affollavano i nostri capoccioni causando in noi terrificanti effetti. E non parlo di abbiocco postprandiale per avere mangiato a sazietà: dico che lo scolar capiva male come tradur le idee in realtà. Ma ci hanno dato tutti gli strumenti e spiegato anche un po' come si fa: ora sta a noi partire più contenti alla conquista della Qualità.


per il pensionamento di Carlo Reali


Per tessere gli elogi di Reali, di filati continui grosso esperto, ancor per una volta mi diverto cercando tra le rime mie speciali. Con l'esperienza sua di prima mano i decitex, le bave, le sezioni, i microfilamenti e le torsioni eran per lui il pane quotidiano. Di tutti i suoi clienti confidente, diplomatico, esperto nel trattare, abilissimo i prezzi a negoziare ma a concedere fido assai prudente. Tecnica e savoir-faire in lui si fonde perchĂŠ di fili e fibre sa parlare con quell'eloquio suo particolare che non sai se domanda oppur risponde. Or forse ai fili smette di pensare rimanendo sul lago il nostro Carlo e per sconfigger della noia il tarlo il filo.... lo usa solo per pescare!


per le nozze di Daniele Carboneri


Oggi sposa Daniele Carboneri ed i colleghi tutti fan gli auguri preoccupati si, però sicuri, perché il ragazzo non è nato ieri. Ha lavorato a lungo a far le prove nell‘aria quieta del laboratorio ove, con un impegno meritorio, al microscopio esaminò ogni dove. Ha controllato tutti i materiali e preso le misure alla consorte cui poi lo legherà, fino alla morte, comunanza di intenti e di ideali. Con l'esperienza del ricercatore e l'impegno pignolo dell'esperto avrà raggiunto un risultato certo, con la complicità di un grande amore. Ma il matrimonio è oggi realtà ed abbastanza abbiamo già scherzato: caro Daniele, che tu sia beato con moglie e figli, in gran serenità.


per il trasferimento di Bruno Pandini


Per il rispetto delle tradizioni mi accingo a fare un'altra poesia per il Dottor Pandini che va via chiamato a ricoprir nuove funzioni. Ma la frequenza è ormai preoccupante e per ciascuno dei colleghi persi confezionare un bei saluto in versi creerebbe problemi pure a Dante. E poi doverlo fare in tempi stretti, incalzato dagli ordin di servizio, per quanto sia un piacevole esercizio, metterebbe un po' in crisi anche Ungaretti. Ma esser sincero fino infondo devo e confessar che nella mia esperienza è successo che un dì qualche partenza fu motivo di autentico sollievo. Invece mi dispiace, e con ragione: ma proprio per il fatto che va via non vi è il sospetto che, per piaggeria, voglia adulare il capo divisione. Un capo senza idee preconcette, che ti ascolta e ti da la sensazione di contribuire alla sua decisione e si ricorda delle cose dette. E stavolta è ancora peggio, il cuor mi dice, perché con lui perdiamo anche la Chiara, segretaria modello, perla rara, di linde scrivanie ordinatrice. Ma in fondo in fondo l'anima sorride perché vuoi dir che siamo fibre forti, in grado di fornir validi apporti quando l'Azienda chiama a nuove sfide.


per le dimissioni di Roberto Renon


Ho appena scritto un carme a Pierobon che dopo trentacinque anni ci lascia e mi ritrovo qui, non senza ambascia, a dover dedicarne uno a Renon. Ne avevo cominciato uno per Bon che però era rimasto un "incompiuto": se va avanti così chiederò aiuto quando arriva la volta di Patron. E potrei continuar con questo verso, giocando coi cognomi in venezian, (già mi viene la rima con Furlan...) ma sarebbe poi, in fondo, tempo perso. Dedico invece gli ultimi versetti ad un pensiero che mi frulla in mente: stiamo per anni vicino a tanta gente senza avere rapporti molto stretti. Per scriver versi all'Ingegner Renon temevo quindi non avere scuse: pregavo Omero, Pascoli e le Muse che mi fornissero l'ispirazion. Ci si trovò talvolta alla toielette, d'importanti riunioni carrefour, ove, al lume di splendide abat-jour, le cose più ' importanti ci siam dette. Sarebbe bello invece coltivare e approfondire tante conoscenze, fonte di scambi ed utili esperienze, che l'uomo è nato per comunicare. Ma or ci lascia l'intrepido Ingegnere e cerca nuovi stimoli e occasioni: lo accompagnino fervidi auguroni e le speranze nostre più sincere.


per il prepensionamento di Franca Gasparini


Non c'è niente di peggio nella vita che dare i vizi, e non solo ai bambini: or che ci lascia Franca Gasparini a scriverle dei versi mi si invita. Io lo faccio con grande simpatia, è una bella signora e non nascondo che questa baby pensionata, in fondo, merita un tocco di galanteria. Ogni giorno lei lascia l'aria pura di Ivrea la bella e viene qui a Milano, scendendo giù dal monte verso il piano, dove lo smog rovina la natura. Con passi svelti, lunghi e ben distesi dalla stazione se ne va in via Pola, puntuale come scolaretta a scuola, mentre passano i giorni, gli anni e i mesi. Ben conosce lo stress dei pendolari: è tutto un arrivare e ripartire, ma la vita è così, non c'è che dire, e un bei pezzo la passi sui binari. Ora cambiano i ritmi, Gasparini, ritorni moglie e madre a tempo pieno, dimenticare puoi quel brutto treno e i tuoi cari saranno più vicini!


per il prepensionamento di Renzo Brescacin


Per la serie sui baby-pensionati, che resterà nel tempo un evergreen, ora tocca all'amico Brescacin beccarsi questi versi improvvisati. Si affacciò spesso sulla porta mia per chiedermi ridendo: "come seo? " viso rubizzo, quasi da puteo, col baffo che sprizzava simpatia. Dall'obbligo vigente in divisione che impone la cravatta al dipendente l'ottimo Renzo pare fosse esente, preferendo vestirsi col maglione. Ma non per questo perse mai decoro: professionale fu, ciò non ostante, e dimostrò l'impegno suo costante di saper tutto circa l'Autocoro. Ora ci lascia, e il cuore mi si strappa non sol perché perdiamo un buon collega: il mio rimpianto infatti lo si spiega perché perdiamo un grande esperto in grappa!


per vari colleghi immaturamente prepensionati


Ne ho scritta tanta ormai di "poesia" che stento un po' a trovar l'ispirazione: anche la vena se ne va in pensione, per cui vi dedico un'antologia. I versi che ho già scritto le altre volte non hanno perso ancor validità e per chi se ne va in mobilità le parole già dette sono molte. Alla scadenza dei trentacinque anni si priva Montefìbre dei migliori, che l'esperienza trasformò in dottori: per chi rimane aumenteran gli affanni. Non vedo intorno giovanotti illustri che hanno appreso dai "veci" il buon mestiere, per far tesoro di esperienze vere maturate sul campo in tanti lustri. Questo è il problema dei settori in crisi che stentano a investire sul futuro perché il presente è sempre troppo duro per guardare al domani coi sorrisi. Però per chi ci lascia siam contenti: è gente in gamba, questo lo si sa, e già li attende un opportunità: di trasformarsi in tanti consulenti....


per il pensionamento di Oreste Banfi


Nel clima lieto delle sante feste che celebrano il prossimo Natale mi ha reso triste, e un po' mi ha fatto male, preparare un commiato a Banfi Oreste. Quando Enimont mi trasferì in Via Pola fummo reclusi nella stessa cella: devo dire che fu esperienza bella, con un bravo compagno il tempo vola. Trovai un collega semplice e leale, lavoratore serio e preparato, da tutti in Montefìbre assai stimato per l'esperienza sua professionale. Specialista in ricerche di mercato, materia per esperti ed iniziati, ora ci lascia, e siam preoccupati, ché un degno successor non ha allevato. Il fiato lungo del maratoneta è certo dote che non s'improvvisa: la previsione vale se è precisa, nessun conosce l'arte sua segreta. Lui mette tanti numeretti in fila, poi guarda nella sfera di cristallo, e tosto ti prevede senza fallo i consumi di fibre del duemila.


per il pensionamento di Pierangelo Dabusti


Per salutar Pierangelo Dabusti, collega mio da venticinque anni, bisogna anche stavolta che mi affanni a trovare di corsa i versi giusti. All'apparenza burbero e scontroso se lo conosci meglio ti ricredi perchĂŠ sotto la scorza dura vedi l'uomo semplice, serio e generoso. E' persona concreta e punta al sodo: bando alle ciance, sono un venditore, che me ne faccio del calcolatore solo se piazzo l'ordine io godo! Ha solide radici il buon Dabusti ama la terra e sa di agricoltura e ' sempre stato verde di natura di frutta lui ne fa per tutti i gusti. Or che ci lascia io forse giĂ lo so quale sarĂ l'impegno suo futuro: ogni giorno potrĂ , ne son sicuro, curare le sue terre in Oltrepo.


per vari altri colleghi immaturamente prepensionati


Hanno già scritto "La Storia infinita" ma pure io son sulla buona strada, che l'occasion non è poi tanto rada di scriver versi sulla nostra vita. Su Montefibre e sugli uomini suoi recitai più di venti poesie oggi regalo queste antologie come un caro ricordo a tutti Voi Se guardo bene a ciò che avrem davanti qualche domanda che mi sono posta, e che rimane lì senza risposta, vorrei comunicare a tutti quanti. " Ora che ci abbandona l'Angiolini, chi creerà tessuti sopraffini?" "Or che ci lascia pure il buon Moalli, chi andrà a cercare sui filati i falli?" "Ora che va in pensione anche Bosetti, chi sfoggerà eleganti doppiopetti?" Dubbi scherzosi e mezze verità, licenze di un poeta un po' indisposto, che sorridere vuole ad ogni costo, sui cambiamenti della Società.


ancora per colleghi immaturamente prepensionati


Questo film l'ho già visto tante volte e lascia sempre un po' l'amaro in bocca anche perché di solito mi tocca scrivere in fretta rime disinvolte. Noi ci riuniamo sempre per far festa senza andare in famosi ristoranti ma questa volta sono proprio tanti quelli che vanno: è dura per chi resta! Ci abbandona D'Ettorre, Angelo Villa, Grosso Giovanna, Pietra Giuseppina, una vera ed autentica rovina: già nel mio occhio lacrimuccia brilla. Via, bando alle tristezze, festeggiamo questi baldi ragazzi pensionati che, in fondo in fondo, sono un po' invidiati e alla loro salute ora brindiamo. Ma una domanda che ci siamo posta rimane sempre lì senza risposta: se la migliore gente se ne va come faremo a far la qualità?


per il pensionamento di Giuseppe Bergamo


A Giuseppe Bergamo, maestro dell'arte tintoria, paziente archivista di mille reclami, gestore solerte di reti e di server, collega tra i pochi capaci di sorridere. A lui che oggi, aprendosi la "finestra", ci saluta e prende il volo verso un futuro che gli auguriamo sereno, colorato e luminoso, a lui i colleghi di MontefĂŹbre dedicano questo sconclusionato papiro con amicizia e simpatia.


Per le dimissioni di Alessandra


Anche stavolta credo che mi tocchi, piangendo come fossi una Cassandra, recitare dei versi ad Alessandra, lei che era "la luce dei miei occhi". Io cosÏ la chiamavo con affetto vedendola passar nei corridoi che illuminava al sol degl'occhi suoi gridando "bella gioia" cosÏ di getto. Ora calma e cordiale, ora schizzata dimostrava l'umore suo palese ed il collega ne facea le spese incontrandola a volte un po' incazzata. Carina e allegra che è una meraviglia, di carattere aperto e assai vivace, si sente già zitella e si dispiace: ciascun la vuole ma nessun la piglia. Di darle dei consigli non mi picco or che ci lascia per cambiar lavoro: buona fortuna le auguriamo in coro e di trovarsi un bel marito ricco.


per il pensionamento di Giorgio Honorati


Da Montefìbre se ne sono andati ormai molte decine di persone ora è giunta la volta di Honorati e dell'esimio professar Cercone. Per quasi tutti ho scritto poesie rispettando una bella tradizione, di lodi non ho fatto economie e talvolta ho profuso commozione. Ma questa volta il verso arranca e stenta, la mente è in crisi, il cuore troppo triste, la penna vaga sopra il foglio lenta e alla fine direi cose già viste. Così ho deciso di tagliar la testa al toro ed evitar d'esser patetico: e penso che il "cadeau" più bello resta l'antologia del verso mio sintetico. Ed al collega che oggi se ne va dedico anche un verso un po' abusato: ora che pure tu te ne sei andato come faremo a far la qualità?


per il pensionamento di Linzalone


Donare un orologio a Linzalone è un evento per noi importante e lieto anche perché si sa, non è un segreto, che l'orologio è oggetto di passione. II vero segnatempo è quello vivo, meccanico, automatico, pulsante, se l'accosti all'orecchio ticchettante, col suo rapido moto alternativo. C'è un rapporto, tra l'uomo e l'orologio, di simbiosi, fiducia, confidenza: prodotto eccelso dell'intelligenza all'elvetico ingegno rende elogio. Il gusto è soggettivo ma crediamo, per il collega che diventa un ... ex, non vi sia niente meglio del... Rolex che come buon ricordo gli doniamo. Noi ci auguriamo di aver scelto bene: l'orologio, dell'uomo è un po' lo specchio, se lo si ama non divien mai vecchio, e per la vita intera si mantiene. E ' sempre pronto, è subito in azione armi la molla e il cuore batte e va: lo ha dimostrato pure Linzalone, diventato da poco ancor papà .....


per il pensionamento di Francesco Prezzavento


Ho interrotto da un po' la tradizione di scrivere ai colleghi poesie per raccontar le sensazioni mie salutandoli verso la pensione. Oggi riprendo ma non son contento, l'occasione è funesta e triste assai, all'orizzonte vedo molti guai: ci lascia anche il collega Prezzavento. Di MontefÏbre l'Eminenza Grigia, in fibre esperto come pochi al mondo, di PAC e PES conoscitor profondo, ora è invitato a fare la valigia. Se ne andranno parecchi in questi mesi: l'azienda fa la cura dimagrante diventare dovrà snella e pimpante con un bel trattamento di cosmesi. Ma la vita continua per chi resta: al collega che parte un grosso elogio col regalo di un aureo orologio e bando alle tristezze facciam festa!


La piccola antologia di rime aziendali è stata scritta nella prima metà degli anni ‘90

Giorgio Belletti


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