Tariffa rifiuti Cornaredo (MI) - Ecomondo 2017

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Problematicità e opportunità del passaggio a tariffa – il caso di Cornaredo (MI) Silvia Colombo colombo@arsambiente.it, Mario Santi, Giorgio Ghiringhelli – ARS ambiente Srl Flavia M. Aquilio, Enzo Milano – ACSA Spa Yuri Santagostino, Fabio Midolo – Comune di Cornaredo Riassunto Cornaredo è un comune italiano di 20.459 abitanti della città metropolitana di Milano, in Lombardia. L’Amministrazione si è posta l’obiettivo di consolidare entro il 2017 gli elementi che permettano il passaggio a tariffa puntuale per il 2018, in cui l’intero importo di TV venga assegnato ad ogni utenza sulla base della specifica produzione di rifiuti. Durante il 2017 è stato introdotto e consolidato un sistema di misura dei rifiuti basato sulla raccolta con sacchi dotati di tag Rfid associati alle singole utenze domestiche e non domestiche. Confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017, solo per effetto del sistema di misura si è assistito ad una riduzione del RUR (Rifiuto Urbano Residuo) (-23%) e ad un incremento dell’intercettazione della frazione organica domestica (+18%) e di carta (+21%) e multi materiale (plastica e metalli) (+46%). Con l’introduzione del sistema tariffario con la parte variabile della TARI commisurata sugli effettivi ritiri di RUR occorre approfondire alcuni elementi come: accoppiamento utenze-tag, introduzione di criteri di non ritiro dei conferimenti irregolari abbinati a comunicazioni dedicate alle utenze, introduzione di sanzioni per le utenze recidive nella non adesione al sistema e rafforzamento delle attività di comunicazione. Un elemento innovativo del progetto è stato inoltre l’introduzione dei costi di prevenzione dei rifiuti (CPR) nel Piano Finanziario della tariffa, dotandolo quindi strutturalmente di risorse da impiegare per la definizione e l’attuazione dei programmi comunale di prevenzione rifiuti. Summary Cornaredo is an Italian Municipality of 20’459 inhabitants in the Milano’s metropolitan area. The local government aims to strengthen by 2017 all the necessary elements to let the transition to PAYT (Pay-as-you-throw) system during 2018; with the new paying system all the amount due for the variable part of the tax will be assigned to each users on the base of his waste personal production. During 2017, a waste monitoring system, based on the use of RFID bags associated to each domestic and non-domestic users, has been introduced and consolidated. Only thanks to this change in waste measuring, from 2016 to 2017, the residual urban waste decreased by -23% and the collection of organic fraction from houses, paper and multi-material (plastic and metals) increased respectively by +18%, +21% and +46%. With the introduction of PAYT system based on the collection of residual urban waste bags it is necessary to deepen some aspects regarding: matching users and RFID, introduction of criteria for irregular bag’s delivery and communication to users, introduction of fines or penalties for non-compliant users and sensitization

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activities for citizens. Furthermore, as an innovative element of the changing process, Cornaredo decided to introduce for the first time the waste prevention costs into the waste management service financial plan, allocating, in this way, the financial resources necessary for defining and implementing the municipal plan for waste prevention. 1. Introduzione Il Comune di Cornaredo, con i suoi 20.000 abitanti distribuiti in un territorio che alterna edilizia intensiva a situazioni edilizie meno concentrate, decide di avviare un percorso verso la tariffa puntuale, provvedendo a giugno 2016 a dotare i cittadini di sacchi e contenitori per la raccolta del rifiuto residuo con sistemi di riconoscimento (Tag Rfid UHF). Sei mesi di sperimentazioni rivelano però accoppiamenti utente-contenitore ancora non adeguati e sufficienti all’avvio della tariffa puntuale, ed inducono l’Amministrazione a proseguire la sperimentazione anche nel 2017 per attuare azioni specifiche per ottimizzarli. Le scelte precedenti dell’Amministrazione hanno recentemente riportato in capo all’ ufficio tributi la gestione della tariffa e la sua riscossione, che in precedenza per alcuni anni era stata in capo al gestore del servizio (ACSA Spa, azienda pubblica comunale affidataria in house del servizio di raccolta rifiuti). Ciò ha comportato elevata complicazione gestionale per rendere sinergica e coordinare l’azione di ufficio tributi, il gestore della raccolta e della rilevazione dei conferimenti e la software house che provvede ad elaborare i dati necessarie all’emissione della tariffa. Questa situazione ha avuto come principale conseguenza quella di imporre al Comune la necessità di impostare la gestione puntuale della tariffa in regime tributario (TARI con componente a misura) e non di corrispettivo (tariffa vera e propria). Nel ripercorrere la storia dell’esperienza, i suoi esiti parziali, i suoi promettenti sviluppi e le prospettive attese, si sono messi in evidenza soprattutto le criticità – dal complesso quadro gestionale agli elementi tecnici, regolamentari e procedurali – per fornire un “quadro di soluzioni” maturate in una positiva esperienza di rapporto tra gli attori e una consulenza esterna. Ne emergono indicazioni utili al di là della specifica esperienza, in particolare per dimostrare come affrontare alcune delle problematiche che da essa emergono, ma possono interessare situazioni con quadri di partenza paragonabili. In particolare per quanto riguarda: - come rendere sinergica e perciò efficace l’azioni degli attori quando sono diversi i soggetti impegnati a vario titolo nella gestione della tariffa; - come gestire la tariffa puntuale in regime tributario; - quali sono prerequisiti e supporti indispensabili progettuali e regolamentari per coordinare il passaggio - con quali strumenti è possibile affrontare il tema del corretto accoppiamento tra anagrafica utenze e sistema di rilevazione della produzione individuale dei rifiuti (delle frazioni utilizzate come contatore per assegnare la quota variabile della tariffa. 2. Relazione 2.1 Organizzazione ed evoluzione del servizio di igiene urbana nel Comune di Cornaredo Il Comune di Cornaredo ha esternalizzato il servizio di gestione dei rifiuti urbani affidandolo “in house” così come previsto dall’art. 113 del D.lgs. 267/2000 e s.m.i. alla società ACSA Azienda Comunale Servizi Ambientali Spa di cui il Comune è uniproprietario. ACSA Spa si occupa dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti, quali la raccolta ed il trasporto agli impianti di smaltimento e/o trattamento, lo spazzamento delle strade nonché lo svuotamento dei cestini porta rifiuti collocati sul territorio, le raccolte differenziate, comprese le frazioni di rifiuto conferite presso la Piattaforma Comunale di Raccolta Differenziata e la gestione della struttura stessa.

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Pur avendo raggiunto inizialmente significativi obiettivi in ordine alla raccolta differenziata dei rifiuti, negli ultimi anni la situazione si era progressivamente degradata, come evidenziato dalla costante riduzione della percentuale di raccolta differenziata arrivata anche a valori inferiori al 50%. Dall’anno 2011 si è avuta un’inversione di tendenza in quanto la percentuale di raccolta differenziata ha ripreso ad aumentare grazie: - alla riduzione della frequenza della raccolta del rifiuto secco non riciclabile (passaggio mono settimanale); - alla ristrutturazione della piattaforma di raccolta differenziata; - al potenziamento delle raccolte a contenitori sul territorio (indumenti dismessi); - all’istituzione di nuovi servizi (raccolta del verde); - alla scelta di impianti di destinazione finale dei rifiuti che garantiscano una maggiore efficacia in termini di recupero dei materiali; - ad una costante campagna di sensibilizzazione, incentivazione ed informazione nei confronti dei cittadini e delle aziende sul territorio; - al continuo impegno per assicurare igiene e decoro alla città attraverso la pulizia del suolo sia manuale che meccanizzata, nonché tramite interventi di rimozione delle discariche abusive. Nel 2015 vengono previste ulteriori iniziative per raggiungere e superare gli obiettivi normativi del 65% della raccolta differenziata, mediante: - l’avvio di nuove iniziative in piattaforma, dedicate soprattutto alle utenze non domestiche, anche in prospettiva dei “forti” interventi manutentivi alla struttura; - introduzione del rilevamento puntuale dei conferimenti della frazione indifferenziata dei rifiuti. I risultati quantitativi non si fanno attendere e come evidenziato dal grafico sottostante del quale è possibile evidenziare una riduzione dei rifiuti indifferenziati del 34% e del totale rifiuti del 15%, a fronte dell’incremento del 26% dell’intercettazione di Forsu e carta, di ben il 53% della plastica+lattine e della percentuale della raccolta differenziata (+10%).

Fig. 1 – Andamento raccolta frazioni rifiuti (kg/abitante.a) e %RD

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Il servizio di raccolta della frazione secca non riciclabile viene effettuato con sistema porta a porta presso le utenze domestiche (RSU) e non domestiche (RSAU). La raccolta prevede l’utilizzo di sacchetti a perdere in polietilene e lo svuotamento di cassonetti di varia dimensione, prevalentemente da 1.100 lt; il servizio prevede la raccolta dei sacchetti un giorno alla settimana e l’orario di raccolta è compreso tra le ore 6,00 e le ore 12,00. Le squadre di raccolta sono composte da autocompattatori con caricamento posteriore con uno o più mezzi a vasca che fungono da veicoli satellite. 2.2 La complessità di una gestione della tariffa puntuale in regime tributario e con l’interazione di diversi attori La ricordata diversificazione della gestione della tariffa è frutto di una volontà da parte della Amministrazione di rafforzare il ruolo dell’Ufficio tributi nella gestione delle entrate locali (emissioni uniche, sinergie nei controlli, …). Ed è proprio l’ufficio tributi a gestire il passaggio a tariffa puntuale. Esso deve necessariamente restare in ambito tributario, ma ha la caratteristica sostanziale di legare i pagamenti dovuti dalle utenze al rifiuto (nello specifico il RUR) da esse prodotto. L’ufficio tributi si occupa della riscossione e negli ultimi anni ha teso a unificarne le scadenze con quella degli altri tributi locali (con un massimo di due emissioni annue). Questa rigidità ha creato alcuni problemi nella fase di sperimentazione, costringendo negli ultimi due anni (2016 e 2017) ad una attribuzione della parte variabile (TV) che per una quota era anticipata con l’emissione di maggio (con una assegnazione parametrica della tariffa) e per l’altra era saldata con una assegnazione puntuale sulla base dei RUR conferiti da ogni utenza in forma di conguaglio – quindi con l’emissione dell’anno successivo. Il secondo soggetto interessato la gestione della tariffa puntuale è il gestore Acsa Spa, cui spetta il compito di consentire attraverso la raccolta di sacchi e contenitori taggati, di assegnare il volume raccolto (corrispondente all’intero volume del sacco/contenitore) ad ogni utenza che lo espone. Il terzo è la software-house (Sikuel Spa) che passa all’ufficio tributi la lettura dei tag abbinati alle singole utenze, consentendo l’individuazione dei volumi conferiti da ogni utenza.

Fig. 2 – Campagna di comunicazione per il lancio della tariffa puntuale a Cornaredo

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2.3 I costi della prevenzione inseriti nella tariffa rifiuti Nel Piano finanziario 2017 per la prima volta i costi di prevenzione dei rifiuti (CPS) sono stati evidenziati in modo integrato tra i costi di settore. I CPS, in forma di addizionale pari a 1 E/ utenza, sono stati inseriti tra i costi di gestione (CG). La loro collocazione prima dei costi di raccolta a trattamento – del residuo (CGind) e delle frazioni differenziate (CGd) rimarca come la prevenzione sia azione integrata nella gestione dei rifiuti e debba essere realizzata a monte della operazioni sui rifiuti stessi. Questo porta, in un Comune di 20.000 abitanti ad accantonare circa 10.000 E ogni anno da impiegare in azioni di prevenzione dei rifiuti [1]. 2.4 Soluzioni tecniche e regolamentari implementate Con il Piano Finanziario (PF) e con la relazione di accompagnamento si sono mantenute le tradizionali suddivisioni delle quote a carico di utenze domestiche (UD - 55%) non domestiche (UND – 45%) e da assegnare alle quote fissa (TF - circa due terzi) e variabile (TV – circa un terzo) delle tariffa. Nella gestione di TV si è introdotta una novità significativa: accanto ad una parte maggioritaria assegnata con metodo parametrico negli ultimi due anni e nella specifico per il 2017 è stata introdotta una quota da assegnare a conguaglio, legata ai conferimenti di ogni singola utenza. Per il 2016 il conguaglio è stato coperto dalle maggiori entrate dovute ad un aumento della base imponibile verificatosi nell’ultime parte dell’anno. Per il 2017 si stanno valutando (anche attraverso simulazioni degli effetti sulle utenze) le scelte più coerenti con l’introduzione e consolidamento del legame tra produzione di rifiuti e tariffa dovuta. Per rendere possibile questa prima ancora limitata applicazione puntuale era necessario rendere conveniente l’accoppiamento, penalizzando i conferimenti irregolari. Per farlo si è introdotta – tra le norme transitorie del Regolamento gestione TARI 2017, una data limite, oltre la quale le utenze che non risultano “accoppiate” devono pagare una sanzione Una analoga sanzione è stata prevista per le utenze che si ostinano a conferire sacchi o contenitori non taggati. Questa situazioni verranno analizzate e una volta risaliti all’utenza che conferisce in modo irregolare, anche questa verrà sanzionata. Nei primi mesi del 2017 queste norme non erano ancora rese cogenti, ma già l’effetto attesa ha portato ad una inziale diffusione dei corretti accoppiamenti, che all’inizio avevano incontrato molte difficoltà, con un numero molto ampio di UD e soprattutto di UND che risultavano disaccoppiate e continuavano i conferimenti con sacchi e contenitori “irregolari”. A fine 2016, dopo i primi sei mesi di sperimentazione, il 15 % delle UD e il 73 % delle UND risultava formalmente non accoppiato. Alcune prime lettere inviate alle utenze per invitarle bonariamente a regolarizzare la loro posizione e un attento lavoro di analisi delle situazioni iscritte e ruolo per eliminare i casi di incongruità ha consentito nel corso dei primi mesi dell’anno una individuazione delle utenze sulla quali era più urgente concentrarsi, riducendone il numero a 187 per le UD e a circa 200 per le UND. A queste si è rivolta a partire da settembre una campagna di informazione sul come mettersi in regola, per non essere penalizzate, con lettere inviate dall’ufficio tributi (alle UD) e di Acsa spa (alle UND) che annunciavano l’applicazione delle sanzioni a chi non si fosse regolarizzato. I risultati saranno disponibili al momento della vera determinazione del conguaglio, mentre in questi mesi si faranno una serie di simulazioni degli effetti sulle utenze della sua distribuzione. 3. Conclusioni L’esperienza di Cornaredo è in evoluzione ed è presto per una valutazione organica, ma a partire dall’analisi dalle criticità affrontate, si possono offrire elementi di indicazione di validità generale.

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La tariffa puntuale è più semplice da gestire come corrispettivo affidato al gestore del servizio, ma si può applicarla anche in regime tributario con gestione comunale: la sua essenza non sta infatti nella natura giuridica del prelievo, ma del suo essere legato a elementi che differenziano le utenze rispetto ai loro comportamenti (quali la produzione di rifiuti e il servizio goduto). Come si è visto le prime sperimentazioni hanno già portato ad un miglioramento quali quantitativo della gestione, con riduzione della produzione dei rifiuti e aumento delle raccolte differenziate. Il coinvolgimento attivo degli attori sociali ed economici (popolazione, attività e loro associazioni) contribuisce a far considerare la tariffa puntuale un valore comune di trasparenze ed equità e non una imposizione burocratica. Bibliografia

[1] Santi M. “I costi della prevenzione parte della gestione rifiuto” Ambiente&Sicurezza n.1 – 23 dicembre 2015.

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