I Comuni sono il perno
dell’economia circolare In ogni Regione italiana ci sono Comuni che hanno raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata di Giorgio Ghiringhelli* e Michele Giavini**
I servizi di igiene urbana hanno assunto un importante ruolo per la qualità della vita e dell’ambiente, e la raccolta dei rifiuti rappresenta uno dei più importanti servizi pubblici gestiti dai Comuni con diverse modalità tecniche e amministrative. Il ruolo della raccolta rifiuti si è accresciuto con l’introduzione dei concetti di Economia Circolare, Green Economy e Zero Waste, che con diverso accento e modalità puntano ad una riduzione e migliore utilizzo delle risorse naturali per far fonte alle più importanti sfide ambientali del nuovo millennio. La gestione dei rifiuti urbani è sempre in cerca di soluzioni concrete che permettano di introdurre sistemi di gestione ove vengano considerate congiuntamente le problematiche di produzione, raccolta, riciclo e smaltimento. Il sistema di raccolta è il punto nodale della gestione integrata in quanto reale anello di congiunzione tra gestore del servizio e cittadini e principale sistema di azione sul territorio per una corretta generazione dei flussi. Il d.lgs. n. 152/2006 e la legge 27 dicembre 2006, n. 296 individuavano i seguenti obiettivi di raccolta differenziata: almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. La direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE, recepita nell’ordinamento nazionale dal d.lgs. n. 205/2010, affianca, agli obiettivi di raccolta previsti dalla normativa italiana, target di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio e prevede che, entro il 2020 si raggiunga complessivamente almeno al 50% in termini di peso. Per promuovere il riciclaggio di alta qualità gli Stati membri “istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti, ove essa sia fattibile sul piano tecnico, ambientale ed economico e al fine di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i settori di riciclaggio pertinenti”. Per quanto riguarda le modalità di raccolta delle principali frazioni dei rifiuti urbani (frazione organica, carta, vetro, plastica, lattine e frazione residuale) il panorama nazionale risulta attualmente per lo più caratterizzato da 3 macro tipologie:
1. sistemi basati su contenitori stradali o di prossimità per tutte le frazioni di rifiuto; 2. sistemi “aggiuntivi” con alcune raccolte domiciliari (porta a porta) abbinate ad altre con contenitori stradali o di prossimità; la raccolta domiciliare si compone di operazioni di prelievo dei rifiuti ad orari prefissati presso le singole utenze, all’esterno della proprietà; 3. sistemi di raccolta differenziata “integrate” seccoumido attraverso l’introduzione della raccolta domiciliare per tutte le frazioni principali; per “sistema integrato” di gestione dei rifiuti si intende un modello di raccolta dei RU in cui l’intercettazione delle frazioni differenziate viene pianificata integralmente, riorganizzando anche la
raccolta dei rifiuti indifferenziati e personalizzando i servizi di raccolta per le diverse categorie dei produttori di rifiuti. La raccolta separata degli scarti organici umidi (scarto alimentare) rappresenta un elemento fondamentale per il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta differenziata unitamente ad una riduzione dei costi di
---------- IL GIORNALE DEI COMUNI MAGAZINE n.3 | 2016 ----------