sostenibilità Tares equa con l’Rfid
■ Giorgio Ghiringhelli - Presidente ARS ambiente Srl, Coordinatore sottogruppo “sistemi di misura” del Gruppo TARES
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ottobre 2013
Tecnologie per la tariffazione dei servizi di raccolta rifiuti Il mercato del settore della gestione dei rifiuti è oggi in grado di offrire soluzioni collaudate che consentono di tradurre in concreto l’assioma “chi inquina, paga” ma una normativa specifica sulla tariffa rifiuti, la TARES, ne limita fortemente l’impiego. Affrontiamo l’argomento in queste pagine.
A
partire dagli anni ’90, con lo sviluppo delle raccolte differenziate sono state attivate e sperimentate diverse forme di raccolta. Le raccolte indifferenziate hanno registrato un’evoluzione in rapporto alle raccolte differenziate, che da raccolte aggiuntive sono diventate in molte situazioni raccolte integrate. Pertanto la crescita della raccolta differenziata ha inciso sulle stesse modalità e sui sistemi della raccolta indifferenziata. Per quanto riguarda la raccolta indifferenziata, nella maggior parte delle aree metropolitane
e urbane, a partire dalla fine degli anni Ottanta si sono sempre più diffuse le raccolte con cassonetti di grandi dimensioni (2400-3600 litri) a caricamento laterale con il cosiddetto sistema di raccolta mono-operatore, in sostituzione delle raccolte con caricamento posteriore di cassonetti di minore dimensione (11001300 litri). A partire dalla metà degli anni Novanta si sono invece diffuse le raccolte integrate porta a porta soprattutto nelle zone in cui i costi di smaltimento del rifiuto residuo erano più alti (ad es. la Lombardia) o dove la normativa regionale favoriva la riduzione della presenza di scarti umidi nel rifiuto residuo (ad es. il Veneto). Per le raccolte differenziate esistono diversi sistemi e modalità per l’intercettazione separata di carta e cartone, plastica, vetro, lattine in alluminio e banda stagnata, frazione organica domestica o scarti di cucina (Forsu), scarti di orti e giardini, ingombranti, RAEE (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), etc. Queste tipologie sono ascrivibili a tre macro raggruppamenti: PPraccolta stradale (a mezzo di contenitori non presidiati a bordo strada per differenti frazioni di rifiuto) PPraccolta “porta a porta” (o raccolta domiciliare, detto
anche “sistema di raccolta differenziata spinta” o “modello italiano” basato sul prelievo dei rifiuti differenziati presso i civici delle utenze) PPraccolta presso isole ecologiche o ecocentri Nel grafico seguente sono rappresentate le performance medie attese (% di raccolta differenziata) per ciascun modello di raccolta. Come si vede il modello più performante è sicuramente quello domiciliare con raccolta secco-umido ed applicazione di un sistema di tariffazione puntuale. I gestori dovranno sempre più definire procedure di controllo sull’effettivo volgimento delle attività previste dai contratti. In questo modo, sarà possibile evidenziare la conformità tra i servizi programmati (sulla base degli standard e dell’analisi della domanda) e quelli effettivamente resi dal gestore. Gli elementi chiave da monitorare di un sistema di raccolta rifiuti urbani al fine di avere tutti gli elementi importanti per una corretta progettazione, validazione e controllo dello stesso. PPEstensione del servizio PPDistanza del contenitore PPPosizionamento del contenitore PPFrequenze di raccolta PPOrari di raccolta Per finanziare le spese e i