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PROGETTARE LA TARIFFA PUNTUALE L’APPLICAZIONE DI SISTEMI DI MISURAZIONE DEI RIFIUTI URBANI IN DUE COMUNI LOMBARDI di Giorgio Ghiringhelli*
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el nostro paese, cresce la spinta, soprattutto da parte degli amministratori locali, verso l’introduzione di sistemi di misurazione dei rifiuti urbani, finalizzati all’applicazione puntuale della tariffa (Tarip) alle utenze sulla base dei rifiuti prodotti. E’ sempre più chiaro che è questo lo strumento economico fondamentale per far evolvere la gestione dei rifiuti secondo il principio “chi inquina paga”, ovvero uno dei principi cardine delle politiche UE per la salvaguardia delle risorse che stanno alla base dell’“economia circolare”. Inoltre l’esperienza dimostra con sempre maggiore evidenza come l’applicazione puntuale della tariffa sia vantaggiosa sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. Per finanziare le spese e i costi dei servizi pubblici per la gestione dei rifiuti urbani l’ordinamento legislativo ha subito un’evoluzione continua nell’ultimo ventennio: si sono succedute la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu), la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (Tia o Tia 1), la tariffa integrata ambientale (Tia 2), la Tassa rifiuti e servizi (TARES), fino alla tassa sui rifiuti (TARI). In Italia dal ’99 si discute delle modalità di determinazione della tariffa da applicare per la gestione dei rifiuti. In particolare, nel DPR 158/1999 viene definito un sistema presuntivo di determinazione della tariffa che non prevede la differenziazione dell’importo del tributo di ciascuno in ragione
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del suo comportamento reale. L’evoluzione della normativa, probabilmente anche grazie alle direttive europee in materia, ha portato di recente all’emanazione del DM 20 aprile 2017 che stabilisce i criteri per la realizzazione da parte dei comuni di sistemi di misurazione puntuale. A tal proposito è di fondamentale importanza sottolineare la recente istituzione dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA, ex AEGSII). Nel disegno di legge di bilancio approvato al Senato il 30/11/2017, sono infatti assegnati all’ARERA anche compiti in materia di rifiuti: definizione degli schemi tipo dei contratti di servizio per l’affidamento del servizio rifiuti, predisposizione del metodo tariffario per il servizio integrato rifiuti, fissazione criteri per le tariffe di accesso agli impianti di trattamento, approvazione delle tariffe del servizio definite dall’Ato.
ELEMENTI CHIAVE DELLA TARIFFA PUNTUALE
Per poter applicare la parte variabile della tariffa in modo puntuale è necessario che questa possa essere attribuita ad ogni utenza sulla base delle propria produzione di rifiuti, che deve quindi essere misurata in modo certo. Il sistema si compone quindi di contenitori per la raccolta, strumenti di identificazione delle utenze e sistemi di rilevazione/acquisizione. I sistemi di misurazione e identificazione delle utenze sono numerosi e hanno ormai raggiunto un buon livello di
maturità economica e tecnologica. I sistemi descritti oltre ad essere sempre più affidabili sono anche più economici, tant’è che il costo di investimento e gestione dell’intero sistema, composto da contenitori con identificazione dell’utenza e sistema di lettura e software di trasmissione e elaborazione dati, è spesso compensato già nel primo anno di applicazione dai risparmi conseguibili con la riduzione degli oneri di smaltimento della frazione indifferenziata e l’incremento degli introiti da raccolta differenziata. La tariffa puntuale prevede la definizione di ruoli e compiti precisi tra gli “attori” coinvolti nel “progetto” di tariffa puntuale. Il soggetto regolatore è il Comune, che esercita le sue funzioni da solo o associato (ad esempio in ATO - Ambiti Territoriali Ottimali), ovvero approva il Regolamento, il Piano Finanziario, le tariffe, eventuali agevolazioni da applicare in tariffa e definisce il livello quali-quantitativo dell’assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani. La tariffa si basa sul Piano finanziario, che parte dall’analisi dei costi del servizio di gestione rifiuti di cui, dopo il riconoscimento giuridiconormativo, fanno parte anche quelli per la prevenzione. Il soggetto gestore, individuato dal soggetto regolatore, secondo le norme vigenti, redige il piano finanziario, gestisce il servizio di igiene ambientale, gestisce, accerta e riscuote direttamente la tariffa, nel rispetto del regolamento e inserisce nel proprio bilancio la tariffa, applicando l’iva all’aliquota vigente al momento della fatturazione, e le relative entrate finanziarie. Il soggetto passivo è l’utente del servizio, il cui rapporto con il soggetto gestore è regolato, per quantificare il livello di prestazione richiesta, da un apposito regolamento e da una carta dei servizi. Perché si possa parlare di “tariffa puntuale” è necessario misurare (peso e/o volume) almeno la quantità di rifiuto secco residuo, superando, rispetto alla tassa rifiuti, l’impiego della superficie degli immobili e della composizione del nucleo famigliare come unici parametri di riferimento. Alla tariffa, così come descritta, si applica inoltre l’IVA, con aliquota del 10%, chiaramente deducibile per le attività produttive.L’introduzione della tariffa infine richiede alcune scelte e attività operative elencate per brevità: • la predisposizione del Regolamento tariffa; • la delibera approvazione tariffe; • il consolidamento / innovazione uffici tariffa; • la dotazione di un adeguato software gestionale; • la definizione di un percorso per la riscossione.
IL CASO DI CORNAREDO
Figura 1. Schema delle principali tipologie di strumenti necessari per applicare la tariffa puntuale (fonte: Payt Italia - 2015)
Figura 2. Campagna di comunicazione per il lancio della tariffa puntuale a Cornaredo
Figura 3. Andamento raccolta frazioni rifiuti (kg/abitante.a) e %RD a Cornaredo
Il Comune di Cornaredo (MI), con i suoi 20.000 abitanti distribuiti in un territorio che alterna edilizia intensiva a situazioni edilizie meno concentrate, decide di avviare un percorso verso la tariffa puntuale, provvedendo a giugno 2016 a dotare i cittadini di sacchi e contenitori per la raccolta del rifiuto residuo con sistemi di riconoscimento (Tag Rfid UHF). Il Comune di Cornaredo ha esternalizzato il servizio di gestione dei rifiuti urbani affidandolo “in house” così come previsto dall’art. 113 del D.lgs. 267/2000 e s.m.i. alla società ACSA Azienda Comunale Servizi Ambientali Spa di cui il Comune è uniproprietario. ACSA Spa si occupa dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti, quali la raccolta ed il trasporto agli impianti di smaltimento e/o trattamento e lo spazzamento delle strade. Il servizio di raccolta della frazione secca non riciclabile viene effettuato con sistema porta a porta presso le utenze domestiche (RSU) e non domestiche (RSAU). La raccolta prevede l’utilizzo di sacchetti a perdere in polietilene e lo svuotamento di cassonetti di varia dimensione, prevalentemente da
1.100 lt; il servizio prevede la raccolta dei sacchetti un giorno alla settimana e l’orario di raccolta è compreso tra le ore 6,00 e le ore 12,00. Le squadre di raccolta sono composte da autocompattatori con caricamento posteriore con uno o più mezzi a vasca che fungono da veicoli satellite. Partendo da risultati prossimi al 50% di raccolta differenziata l’azienda ed il Comune nel 2015 hanno deciso di raggiungere e superare gli obiettivi normativi del 65% della raccolta differenziata, mediante l’introduzione del rilevamento puntuale dei conferimenti della frazione indifferenziata dei rifiuti mediante sacchi dotati di chip Rfid e sistema di lettura a bordo mezzo. I risultati quantitativi non si fanno attendere, infatti, come evidenziato dal grafico (Figura 3), è possibile evidenziare una riduzione dei rifiuti indifferenziati del 34% e del totale rifiuti del 15%, a fronte dell’incremento del 26% dell’intercettazione di Forsu e carta, di ben il 53% di plastica+lattine e della percentuale della raccolta differenziata (+10%).
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Figura 4. Logo del progetto WASTE4think
Systems (W4T). Il progetto si propone di creare e sperimentare in 4 differenti contesti urbani europei (Zamudio (ES), Halandri (GR), Seveso (IT) e Cascais (P)) soluzioni avanzate e integrate per la gestione dei rifiuti in tutta la filiera. Nell’ambito del progetto da ottobre 2015 è stata attivata, e nel 2016 estesa a tutta la città, la raccolta del RUR (Rifiuto Urbano Residuo) mediante sacco blu dotato di tag RFID (110 Lt). Il sacco taggato permette di identificare univocamente l’utenza associata, domestica o non domestica, al momento della raccolta del sacco. I mezzi di GELSIA sono infatti dotati di un’antenna per la lettura dell’RFID e di un software dedicato per l’elaborazione e l’archiviazione dei dati. L’introduzione del sacco blu ha agito sulla consapevolezza dei cittadini che hanno iniziato a differenziare di più e meglio riducendo il rifiuto indifferenziato. A fronte della riduzione del rifiuto indifferenziato, rispetto al mese di marzo, in giugno 2016 è aumentata la produzione di FORSU del 12% (da 138 a 155 ton/mese) e di ingombranti del 28% (da 60 a 77 ton/ mese); la produzione di carta e cartone è rimasta sostanzialmente invariata, mentre si sono ridotte le produzioni di multi-leggero, del 17%, e vetro, del 13%. Complessivamente la produzione di rifiuti è scesa del 3%, passando da 615 a 596 ton/mese.
CONCLUSIONI
Figura 5. Campagna di comunicazione per il lancio della tariffa puntuale a Seveso
Figura 6. Andamento raccolta frazioni rifiuti (kg raccolti) a Seveso
IL CASO DI SEVESO
Seveso è una municipalità della Provincia di Monza-Brianza in Regione Lombardia. La popolazione al 2016 contava 23.561 abitanti e una densità di 3.175 ab/km2. I rifiuti totali generati si aggirano intorno alle 9.000 ton/anno. La gestione dei rifiuti, in capo all’azienda GELSIA Ambiente, si basa sulla raccolta domiciliare dell’indifferenziato e delle frazioni riciclabili che comprendono il rifiuto biodegradabile, carta e cartone, vetro, plastica e multi-materiale. Il territorio è stato diviso in tre distretti in cui si effettua la raccolta porta a porta in giorni differenti della settimana a seconda della frazione. Il Comune di Seveso fa parte del Consorzio Europeo che si è aggiudicato nel 2016 il finanziamento Horizon 2020 per il progetto WASTE4think Moving Towards Life Cycle Thinking By Integrating Advanced Waste Management
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La gestione dei rifiuti è parte finale della più grande gestione delle risorse dell’“economia circolare” in cui nelle priorità è posta in testa la “prevenzione”, seguita della “preparazione per il riutilizzo” e, al terzo posto, il riciclaggio, per finire con le opzioni “meno preferibili” ovvero il recupero energetico e lo smaltimento in discarica. Per spingere le utenze a comportamenti in linea con questa gerarchia l’applicazione puntuale della tariffa, è uno strumento efficace sul piano economico, perché premia automaticamente gli atteggiamenti virtuosi, sviluppando le responsabilità individuali e collettive, perché sollecita comportamenti virtuosi. La tariffazione puntuale deve essere capace di aderire a diversi sistema di raccolta rifiuti (sacchi, bidoncini, cassonetti, container, ecc.) fornendo inoltre indicatori che permettono di monitorare l’efficacia, la qualità e la precisione del servizio. Il passaggio a tariffa puntuale non ha come obiettivo “pagare di meno” ma “pagare il giusto”, premiando le utenze che riducono i loro rifiuti e li avviano a recupero e riutilizzo, introducendo quindi concetti di equità, trasparenza e partecipazione. L’esperienza di Cornaredo ha già portato ad un miglioramento quali quantitativo della gestione, con riduzione della produzione dei rifiuti e aumento delle raccolte differenziate. Il coinvolgimento attivo degli attori sociali ed economici (popolazione, attività e loro associazioni) contribuisce a far considerare la tariffa puntuale un valore comune di trasparenze ed equità e non una imposizione burocratica. Il Comune di Seveso, nell’ambito del progetto Europeo Horizon 2020 WASTE4think Moving Towards Life Cycle Thinking By Integrating Advanced Waste Management Systems (W4T) di cui è caso pilota, ha messo in atto una serie di azioni mirate al continuo miglioramento della gestione dei rifiuti. L’iniziativa più significativa è stata l’introduzione della tariffa a misura che si basa sull’attribuzione della parte variabile della TARI in base all’effettivo conferimento di rifiuto indifferenziato. Dall’introduzione della PAYT si è già raggiunto l’80% di raccolta differenziata, dato che rende il Comune di Seveso tra i più virtuosi nel panorama nazionale. Il rifiuto indifferenziato in tre mesi è calato del 17%, e il rifiuto totale del 3%, a fronte dell’aumento del rifiuto organico, cresciuto del 12%. *ARS ambiente Srl (rete RERA) e Università Cattaneo - LIUC