Ghiringhelli et al., "La raccolta della forsu in italia", LAmbiente - 4.2013

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La raccolta differenziata della frazione organica domestica in Italia  Giorgio Ghiringhelli - Michele Giavini, ARS Ambiente Srl, Analisi Ricerche e Servizi per l’Ambiente  ( ghiringhelli@arsambiente.it) Massimo Centemero, CIC - Consorzio Italiano Compostatori  (

 centemero@compost.it)

In Italia, per la valutazione dei sistemi di raccolta e gestione dei rifiu-

costi di smaltimento, di sistemi di raccolta differenziata “intergra-

ti urbani, si tende spesso a concentrare l’attenzione soltanto sui risulta-

te” secco-umido attraverso la riorganizzazione della raccolta con

ti raggiunti in termini di percentuale di raccolta differenziata, anche a

l’eliminazione dei contenitori stradali e la contestuale adozione

causa del fatto che la normativa nazionale sulla gestione dei rifiuti

della raccolta domiciliare per il residuo secco e della frazione

(D.lgs. 152/2006) ha imposto un ambizioso traguardo da raggiungere

umida e delle principali frazioni recuperabili;

entro la fine del 2012: il 65% di raccolta differenziata. È chiaro che gli

• in ultimo dalla più recente adozione di sistemi di raccolta differen-

sforzi compiuti per migliorare la raccolta differenziata possono essere

ziata “integrata” caratterizzati dall’utilizzo di bidoni da 120-240-

vanificati dal punto di vista ambientale e della sostenibilità complessi-

360 litri assegnati in comodato d’uso gratuito per la raccolta del

va se l’incremento dei quantitativi globali intercettati risulta superiore

rifiuto secco residuo in sostituzione delle precedenti raccolta con

all’aumento delle percentuali di RD, poiché in questo caso non si rie-

sacchi. Tali contenitori, insieme a quelli utilizzati per l’umido, la car-

scono a ridurre i quantitativi di rifiuti da avviare a smaltimento ed i

ta ed il vetro, devono essere posizionati nelle pertinenze condomi-

costi del sistema. L’analisi delle performances dei vari modelli di rac-

niali ed esposti solo nei giorni di raccolta.

colta deve quindi tenere conto dei quantitativi totali di rifiuti intercettati dai vari sistemi di raccolta e della maggiore o minore propensione dei vari sistemi ad incentivare la partecipazione alla raccolta differenziata. In relazione alla propensione dei vari sistemi di raccolta alla maggiore o minore intercettazione globale di rifiuti è stato dimostrato che, per il modello di raccolta incentrato sull’uso di contenitori di grandi dimensioni ad uso collettivo, la produzione di rifiuti urbani tende ad aumentare in modo consistente proprio in coincidenza della diffusione di questo tipo di contenitori. Le ragioni che possono giustificare la maggiore o minore produzione pro capite di rifiuti urbani non sono comunque soltanto riferibili al sistema di raccolta dell’indifferenziato ma anche, come noto, soprattutto nella maggiore o minore presenza di utenze “non domestiche”, dai flussi turistici e da altri fattori. Il modello della raccolta stradale non si differenzia soltanto per la quantità pro capite di rifiuti intercettati ma ancor più per la capacità di intercettazione delle frazioni recuperabili. Infatti la revisione del sistema di raccolta del rifiuto residuo consente di disincentivare il conferimento dell’indifferenziato e di favorire e rendere più comoda l’opera di conferimento differenziato che altrimenti verrebbe attuata soltanto dagli utenti più sensibili. L’aumento della differenziazione delle frazioni riciclabili, soprattutto di quelle secche e voluminose, può consentire una diminuzione del volume dei manufatti destinati alla

Per “sistema integrato” di gestione dei rifiuti si intende un modello di raccolta dei RU in cui l’intercettazione delle frazioni differenziate viene pianificata integralmente, riorganizzando anche la raccolta dei rifiuti indifferenziati e personalizzando i servizi di raccolta per le diverse categorie dei produttori di rifiuti. Le esperienze di applicazione del sistema integrato hanno evidenziato che, operando una riprogettazione globale del servizio, si ottiene anche una trasformazione del ruolo della raccolta differenziata: da raccolta complementare è assurta a perno del sistema di raccolta. In altri termini i sistemi di raccolta differenziata, con il raggiungimento di quote del 40-60% di recupero, sono passati da elementi accessori ad elementi fondamentali del sistema. La tipologia del servizio secco-umido più frequente è di norma caratterizzata dalla raccolta dell’umido in sacchetti biodegradabili (con frequenza di due/tre passaggi a settimana) mediante l’esposizione di mastelli da 25-30 litri o bidoni carrellabili da 120/240 litri.

La raccolta della frazione organica (Forsu) La raccolta separata degli scarti organici umidi (scarto alimentare) rappresenta un elemento fondamentale per il raggiungimento di molteplici obiettivi di gestione, tra cui citiamo gli aspetti più noti:

intercettazione del rifiuto residuo. L’intercettazione delle frazioni fer-

• l’ottenimento di elevate percentuali di raccolta differenziata;

mentescibili (scarti alimentari e di giardini) determina inoltre la possibi-

• una sostanziale riduzione della quantità di sostanza organica con-

le riduzione delle frequenze di raccolta del rifiuto residuo. Per quanto riguarda le modalità di raccolta dei rifiuti urbani il panorama nazionale risulta attualmente per lo più caratterizzato: • dall’adozione dei sistemi ad elevata meccanizzazione nelle gran-

ferita in discarica (come prerscritto dalla direttiva UE sulle discariche recepita in Italia dal D.lgs 36/2003 e s.m.i.); • la possibilità di contenere i costi complessivi attraverso una revisione di frequenze e modalità di asportazione del rifiuto residuo.

di aree urbane, per contenere il costi del personale impiegato nel

Per raggiungere i livelli di raccolta differenziata stabiliti dalle norme

servizio di raccolta dei RU indifferenziati grazie all’utilizzo di com-

nazionali vigenti risulta assolutamente necessario attivare in modo

pattatori a caricamento laterale e mono-operatore;

esteso la raccolta dell’umido sia per le utenze domestiche che non

• dall’adozione, a partire dalle regioni caratterizzate dai maggiori

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domestiche.


Finalmente anche nella legislazione italiana (D.lgs. n.4/08, il cosid-

cassonetto stradale. L’utilizzo dei sacchetti, unitamente alla distribu-

detto Correttivo Ambientale) si introduce, modificando la preceden-

zione di bidoni di piccola capienza è perciò una condizione necessa-

te definizione di raccolta differenziata del D.lgs. 152/06, il concetto di

ria ed indispensabile per la raccolta porta a porta.

frazione organica da raccolta differenziata rendendola più aderente a quanto il settore del trattamento biologico in generale e del com-

Il “sistema areato”

postaggio in particolare ha sempre sostenuto. La nuova definizione di

Il sistema areato composto da una pattumierina ventilata con fori in

raccolta differenziata (cfr. art. 183 lettera f) è: “la raccolta idonea a

tutta la superficie e sacchetto in Mater-Bi o in carta traspirante e bio-

raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee com-

degradabile/compostabile, incrementa i vantaggi a favore del citta-

presa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclo ed al

dino in termini di performance del prodotto e della tutela ambientale.

recupero di materia. La frazione organica umida è raccolta separa-

Vera e propria svolta per la gestione della frazione organica, il sistema

tamente o con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti

areato offre maggiore comodità agli utenti nella fase della gestione

biodegradabili certificati”.

domestica e permette un’ottimizzazione per gli operatori incaricati

Quindi per i rifiuti biodegradabili (codice CER 200108) si introduce il

della raccolta ed avvio al compostaggio. Tale sistema infatti consen-

principio della separazione a monte effettuata dall’utente escluden-

te la riduzione significativa dei cattivi odori e del percolato grazie al­

do a tutti gli effetti la frazione organica derivante da separazione fisi-

l’evaporazione del vapore acqueo e alla continua areazione. Il sac-

co-meccanica post-raccolta. La raccolta dell’organico domestico

chetto incrementa la propria resistenza meccanica, riducendo le la-

può avvenire attraverso tre sistemi:

cerazioni e le rotture, mentre aumenta l’intercettazione della matrice

• la raccolta senza sacco attraverso bidoni stradali, • la raccolta con sacco in plastica PE (non più possibile a seguito delle vigenti norme – Codice Ambientale parte IV art. 182ter – che precisano che “La raccolta separata dei rifiuti organici deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili a norma UNI EN 13432-2002”), in genere o con raccolta porta a porta prossimale (cioè molto vicina all’utente, che conferisce il sacchetto domestico a un bidone condominiale o stradale specifico) o con raccolta stradale; • la raccolta con sacco biodegradabile in genere con il sistema porta a porta prossimale (condominiale o stradale). La raccolta in tutti i casi analizzati, avviene con la distribuzione di

organica in quanto la raccolta dell’umido diventa più semplice e comoda. Il rifiuto, continuamente areato, perde in media il 20% del proprio peso in 5 giorni senza intaccare le percentuali di raccolta differenziata in quanto i conferimenti sono maggiori. Inoltre, laddove sia possibile, il sistema areato permette di riorganizzare i turni di raccolta della frazione organica, passando da quelli trisettimanali a quelli bisettimanali (Figura 1).

Importanza della raccolta a livello nazionale L’analisi dei dati nazionali evidenzia come la “frazione organica” (Forsu + verde - scarti di giardini), sia la componente quantitativamente più significativa tra le raccolte differenziate e quella con la crescita maggiore negli ultimi anni.

secchielli o bidoncini (da 6/10 litri) alle famiglie che vi selezionano l’organico, usando il sacchetto. In tutti i casi poi, le famiglie conferiscono a bidoni collocati all’interno del condominio (che vengono posti in strada in momenti prefissati per la raccolta da parte degli operatori) o direttamente in bidoni prossimali in strada. La raccolta della frazione organica presso le grandi utenze (mercatali, ristoranti, negozi alimentari) avviene attraverso un unico sistema: con bidoni o cassonetti senza sacchi, in genere con porta a porta per ogni esercizio. Le dimensioni dei contenitori differiscono in base al sistema di raccolta. L’efficienza del tipo di raccolta utilizzato può essere valutata sulla base dei quantitativi di Forsu intercettati per abitante servito (kg/ ab*anno) e della qualità della Forsu raccolta. Il dato di intercettazione evidenzia come la personalizzazione del servizio (domiciliarizzazione) porti ad una più elevata partecipazione del cittadino e quindi ad una più elevata intercettazione della frazione organica che può portare ad un recupero di efficienza ed economicità sull’intero sistema di gestione rifiuti.

Il sistema domiciliarizzato Raccolta porta a porta o domiciliare (PP) si compone di operazioni di prelievo dei rifiuti ad orari prefissati presso le singole utenze, all’esterno della proprietà. Nei giorni diversi da quello di raccolta gli eventuali bidoni rimangono collocati all’interno della proprietà. La raccolta è caratterizzata dall’affidamento dei contenitori in comodato d’uso gratuito ad ogni singolo condominio. Nel caso di condomini plurifamiliare, la raccolta porta a porta serve, di norma, più famiglie con un singolo manufatto, tuttavia questo è sempre posto negli spazzi condominiali e non sul fronte strada. Dall’analisi dei sistemi di raccolta, il porta a porta rappresenta il sistema più efficiente per raggiungere qualità elevate nella raccolta dell’organico domestico. La raccolta porta a porta è basata sulla distribuzione di piccoli bidoni e secchielli (in genere 6/10 litri) alle famiglie, che devono comunque conferire presso un bidone condominiale o presso un bidone o

Figura 1 - Raccolta differenziata della Forsu con sistema areato (Comune di Legnano).

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repo repo rt rt • indicazione specifica della quantità di Forsu, produzione totale di rifiuti, totale RD, abitanti; • presenza sul territorio di riferimento (provincia, regione) di un significativo numero di realtà comunali con attiva la raccolta separata della Forsu; • disponibilità del dato su internet, in formato excel o tabelle pdf estraibili. Sono stati pertanto raccolti dati in parte estraendoli dai rapporti rifiuti annuali, in parte elaborandoli da database reperiti direttamente presso gli Enti preposti al monitoraggio. Le aree indagate sono elencate nella Tabella 1.

Area

Figura 2 - Raccolta differenziata pro capite per frazione merceologica, anni 2005-2009 (ISPRA, 2012). La percentuale di Comuni che ha raccolto la frazione organica in modo differenziato nell’anno 2010, è pari, a livello nazionale, al 73,9% (72,4% nel 2009), attestandosi all’87,4 al Nord (86,5% nel 2009) e al 61,6% (59,9% nel 2009) e 55% (52,6% nel 2009) al Centro e al Sud, rispettivamente. Tra il 2009 e il 2010, un incremento di oltre 440 mila tonnellate (+11,8% circa) della raccolta differenziata della frazione organica (umido + verde), che fa seguito alle crescite di 430 mila tonnellate e di oltre 400 mila tonnellate rilevate, rispettivamente, tra il 2007 e il 2008 e tra il 2008 e il 2009. Nell’ultimo quadriennio, pertanto, si registra un aumento pari al 43,9% circa della raccolta differenziata dell’organico a fronte di incrementi più contenuti fatti rilevare nel precedente periodo 20042007 (mediamente circa 230 mila tonnellate di crescita annua). A livello di macroaree geografiche si rileva, nell’anno 2010, una raccolta complessiva della frazione organica pari a oltre 2,7 milioni di tonnellate nel Nord, con un aumento di quasi 160 mila tonnellate rispetto al 2009 e valori, rispettivamente, pari a quasi 640 mila tonnella-

Provincia di Salerno

Anni analizzati

Numero Numero Comuni con abitanti attiva raccolta coinvolti nella FORSU (dati raccolta più recenti) FORSU

2006, 2007

86

884.136

Regione Marche

2010

99

991.106

Provincia di Torino

2001-2009

265

2.262.570

Regione Sardegna

2005-2009

370

1.642.358

2010

555

4.896.576

Regione Lombardia

1998-2009

896

8.265.861

Provincia di Rimini

2005-2009

17

347.183

2009

47

147.064

2.335

19.436.854

Regione Veneto

Provincia di Benevento Totale

te nel Centro e a oltre 820 mila tonnellate nel Sud. In quest’ultima macroarea geografica la raccolta della frazione organica fa segnare, rispetto al 2009, una crescita di oltre 160 mila tonnellate e, in relazione all’anno 2008, superiore alle 370 mila tonnellate. Nell’anno 2010, il quantitativo di rifiuti organici avviati ad impianti di compostaggio e digestione anaerobica risulta pari, complessivamente, a circa 3,9 milioni di tonnellate, valore che appare coerente con il dato di raccolta differenziata di questa frazione. Le crescite rilevate nell’ultimo anno portano i valori di raccolta differenziata pro capite della frazione organica a circa 98 kg/abitante per anno nel Nord (93 kg/abitante per anno nel 2009), a oltre 53 kg/abitante per anno nel Centro (43 kg/abitante per anno circa nel 2009) e a più di 39 kg/abitante per anno nel Sud (circa 32 kg/abitante per anno nel 2009). A livello nazionale il valore di raccolta differenziata pro capite della frazione organica si colloca, nel 2010, a circa 69 kg/abitante per anno (62 kg/abitante per anno circa nel 2009).

di abitanti, tenendo conto che – come è noto – tale tipo di raccolta è ancora maggiormente sviluppato nelle regioni settentrionali. Segnali di sviluppo in questo senso si hanno sempre più frequentemente anche nelle regioni del centro-sud; di particolare interesse è stata l’analisi del database relativo alla regione Sardegna, che pubblica annualmente dal 2001 un dettagliato rapporto rifiuti. Per analizzare il tasso di intercettazione della FORSU tipicamente si utilizza il parametro kg/abitante*anno. Esso tuttavia soffre di una significativa distorsione nella comparazione tra realtà municipali molto diverse, sia in riferimento alla produzione assoluta totale di rifiuti urbani netti stradali e sistemi porta a porta rifiuti) che alla presenza di popo-

La raccolta differenziata della Forsu gioca sicuramente un ruolo chiave nel sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani. Dopo alcuni anni in cui la sua attivazione si è sviluppata ad ampio raggio sul territorio nazionale, è possibile tracciare un quadro di sintesi per cercare di identificare il livello a cui è possibile spingersi, quantificando il tasso di raccolta con indicatori standardizzati che permettano il confronto tra aree anche disomogenee e con differenti caratteristiche geografiche ed economiche. Sono stati raccolti e resi omogenei in un unico database i dati provenienti dalle fonti istituzionali disponibili in rete, dotati delle seguenti caratteristiche:

lazione non residente (flussi turistici, utenze alberghiere e similari). Per questo è possibile individuare un altro indicatore, ovvero la percentuale di Forsu intercettata sul totale dei rifiuti urbani, al fine di normalizzare il confronto tra queste realtà. Analizzando la Figura 3, la distribuzione gaussiana caratterizzata da una curva stretta e alta è indice di una prevalenza di valori intorno alla media, e quindi di un sistema ormai “maturo” e caratterizzato da minori variazioni rispetto allo standard di intercettazione. È il caso della Lombardia e del Veneto. La curva a campana più bassa e larga è invece indice di un sistema ancora in grado di evolversi verso nuovi valori, in quanto evidenzia la presenza di situazioni a livello comunale

• dettaglio a livello comunale;

L’AMBIENTE

È da notare come il campione analizzato sia ben rappresentativo della realtà nazionale, prendendo in considerazione quasi 20 milioni

ed assimilati (differente ad esempio nel confronto tra sistemi a casso-

analIsI dI dettaglIo dI alcune realtà nazIonalI

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Tabella 1 - Aree oggetto dell’indagine sui tassi di intercettazione della Forsu (Giavini et al., 2012).

molto variegate. È il caso della Sardegna o della provincia di Salerno.

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comfort per il cittadino (ad esempio fornitura di secchiello areato e dotazioni gratuite di sacchetti biodegradabili/compostabili), e l’incentivazione di sistemi domiciliarizzati o di prossimità.

Bibliografia

Figura 3 - Distribuzione normale dei tassi di intercettazione della Forsu nelle aree analizzate (% sul totale RU) (Giavini et al., 2012). Le zone dell’Italia centrale e meridionale presentano tassi di intercettazione della Forsu nettamente superiori a quelli delle regioni settentrionali. Questo dato, già da tempo assunto in letteratura, emerge qui in maniera evidente nella regione Sardegna, ed in provincia di Salerno e Benevento, dove sono tipici valori del 20-30% del totale dei RU (equivalenti a circa 80-100 kg/abitante), valori che nelle zone settentrionali vengono raggiunti solo dai Comuni più virtuosi. Emergono quindi valutazioni importanti riguardo i possibili target di raccolta differenziata della Forsu. Innanzitutto, le regioni dell’Italia centro-meridionale hanno dimostrato un’ottima potenzialità nel raggiungere livelli molto elevati, già dai primi anni dell’attivazione delle raccolte. Le regioni settentrionali “storiche” in questo senso mostrano un sistema statico, che vede un incremento del numero dei Comuni attivi ma il raggiungimento di un tasso “standard” che si colloca intorno al 12-18% di rifiuti urbani (circa 50-60 kg/abitante*anno), probabilmente anche a causa delle differenti abitudini alimentari. Ciò non toglie che, all’interno di questa variabilità statistica, il fatto che la dispersione dei dati sia notevole, con Comuni che intercettano quantità normalizzate doppie rispetto al Comune adiacente, lasci molto spazio alle ulteriori possibilità di ottimizzazione e miglioramento, da effettuarsi con strumenti di sensibilizzazione che vadano verso il

(1) Scuola Agraria del Parco di Monza (2000): “L’efficacia economica e qualiquantitativa dei nuovi modelli di raccolta differenziata integrata in relazione all’obiettivo di riduzione della produzione di RU”, Monza.   (2) M. Giavini, C. Garaffa, G.M. Motzo (2012): “Successful Policies Supporting Residential Food Waste Collection: the Case Study of Sardinia, Italy”, Atti ISWA 2012.   (3) M. Giavini, C. Garaffa, M. Centemero, G. Ghiringhelli (2012): “Statistical analysis of residential food waste capture rates in Italy at municipal and regional level”, Atti ORBIT 2012.   (4) Amga Legnano Spa (2012): “Opuscolo sulla raccolta differenziata”, Le­ gnano.   (5) G. Ghiringhelli, M. Giavini, M. Centemero (2011): “Statistiche sul tasso di intercettazione della FORSU a livello comunale in macroaree”, in Ecomondo, atti dei seminari, Maggioli ed., Bologna.   (6) M. Giavini in qualità di consulente specialistico (2010): “Valutazione statistico-economica dei modelli di gestione rifiuti in Regione Lombardia”, Regione Lombardia - Cestec.   (7) ANPA (2000): “Manuale ANPA - La raccolta differenziata: aspetti progettuali e gestionali”, Roma.   (8) Federambiente (2000): “Primo studio sui sistemi integrati di rilevazione e quantificazione dei rifiuti urbani”, Roma.   (9) Provincia di Torino (2010): “Rapporto sullo stato del sistema di gestione dei rifiuti - 2001-2009”, Torino. (10) Regione Sardegna - ARPAS (2010): “Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna, 2005-2009”, Cagliari. (11) Provincia di Rimini (2010): “Produzione, smaltimento e raccolta differenziata dei rifiuti nella Provincia di Rimini, 2005-2009”, Rimini. (12) Osservatorio Provinciale Rifiuti Salerno (2008): “Rapporto annuale sui rifiuti solidi urbani in provincia di Salerno, 2006-2007”, Salerno. (13) ARPA Lombardia - Regione Lombardia: database O.R.SO. - anni 1998-2009. (14) Regione Lombardia (2010), “Valutazione statistico-economica dei modelli di gestione dei rifiuti urbani in Lombardia”, Milano. (15) E. Favoino (2003): “La raccolta dello scarto compostabile: alcune riflessioni sulla efficacia dei modelli domiciliari italiani”, Scuola Agraria del Parco di Monza, Milano. (16) ARPA Lombardia (2011): “Rapporto sullo stato dell’ambiente”, Milano. (17) ISPRA (2012): “Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani”, Roma.

Gestione rifiuti: a quando la corretta liberalizzazione del settore? che non è solo la povera Italia ad essere sotto osservazione dalla Commissione Europea per la mancanza di libera concorrenza nella gestione dei rifiuti. È di questi ultimi giorni la notizia che l’Antitrust La mancata liberalizzazione dell’economia italiana promessa dal precedente governo Monti e accantonata definitivamente dall’attuale governo Letta è una delle principali cause della recessione economica del nostro Paese. La gestione dei rifiuti, vero e proprio comparto industriale che rappresenta oltre il 2% del PIL, è uno di quei settori che sta soffrendo maggiormente la mancanza di una libera concorrenza tra operatori. Caso emblematico è quello del riciclo della plastica in cui, nonostante le promettenti condizioni del mercato, le imprese operanti nel settore trovano estrema difficoltà nel reperimento di rifiuti da riciclare. Il Consorzio CARPI, consorzio che rappresenta la maggior parte dei riciclatori di plastica, sta cercando da anni di sensibilizzare gli enti locali e le istituzioni nazionali verso la risoluzione di questa problematica. Possiamo finalmente prendere atto che i comuni virtuosi italiani, attraverso l’Associazione che li rappresenta, hanno deciso di farsi rispettare mettendo nero su bianco tutte le anomalie della raccolta differenziata del nostro Paese. Tuttavia vale la pena ricordare

UE ha inviato una comunicazione ad ARA Altstoff Recycling Austria, l’analogo sistema Conai Austriaco, per sospetto abuso di posizione dominante nel mercato della gestione dei rifiuti austriaci. La Commissione europea ha informato Altstoff Recycling Austria AG (ARA), la quale potrebbe aver tenuto una posizione dominante tale da ostacolare i concorrenti e permettere agli stessi di entrare o espandersi su questi mercati. Un comportamento del genere pregiudica la concorrenza in contrapposizione alle norme antitrust comunitarie. Queste raccomandazioni giungono da lontano visto che la XXXI Relazione sulla politica della concorrenza sopracitata nel 2001, e l’IC 26 del 2007 e altre segnalazioni dell’AGCM del 2008 sono sempre state disattese dal sistema italiano. Le notizie di cronaca austriache potrebbero riguardare a breve anche l’Italia qualora non di intervenisse per riformare il sistema della gestione rifiuti attualmente eccessivamente ancorato su posizioni dominanti. info@consorziocarpi.com

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