Scienza & Inquinamento
Il fenomeno del littering di rifiuti: ricerca in ambiente universitario Dott. Giorgio Ghiringhelli, Professore incaricato, LIUC - Università Cattaneo; Cinzia Panizzon - Email: gghiringhelli@liuc.it
L’abbandono di piccoli rifiuti, come mozziconi di sigaretta, gomme da masticare e altri piccoli oggetti, denominato “littering”, è una problematica ritenuta sempre più rilevante per la sostenibilità dell’ambiente urbano. Gli impatti sociali, ambientali ed economici che tale fenomeno genera hanno destato l’attenzione di diversi stati europei (Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Olanda) ed extraeuropei (Australia, Singapore e alcuni stati USA) che da circa 3 decenni hanno attivato iniziative di contrasto al littering. Tali Paesi, ad oggi, finanziano e promuovono molteplici interventi di mitigazione, dalle campagne di sensibilizzazione e di raccolta dei rifiuti, fino alle leggi che stabiliscono divieti e sanzioni [1]. Il tema è di grande attualità in Italia che, se pur con ritardo, ha introdotto decise novità legislative per il contrasto del fenomeno con il “DDL Green Economy” [2] che all’art. 40 (Rifiuti di prodotti da fumo e rifiuti di piccolissime dimensioni) dispone la modifica dell’art. 232, 255, 263 del T.U.A. (Testo Unico Ambientale) e, in sintesi: i Comuni devono istallare contenitori per la raccolta delle gomme da
Figura 1 - Littering in università.
masticare e cicche di sigaretta; campagne di sensibilizzazione per i consumatori; introdurre il divieto di abbandono specifico per queste fattispecie di rifiuti; introdurre una sanzione amministrativa pecuniaria di € 150 per chi viola il divieto; i proventi delle sanzioni per il 50% finanzieranno le iniziative del Ministero dell’Ambiente e per il 50% saranno destinate ai Comuni. In realtà la comune sensibilità al problema non è stata avvallata da studi approfonditi sulla dimensione quali-quantitativa del fenomeno, che consentirebbero di raccogliere dati utili alle iniziative di contrasto e prevenzione.
Indagine sul littering in Università Finora le indagini sul littering sono state effettuate in luoghi naturali come le spiagge, in mare, nei boschi o sul ciglio delle strade, tuttavia ci sono anche altri luoghi che meritano attenzione e in cui è possibile agire
significative per dimensione ma allo stesso tempo ben circoscritte, è stato deciso di effettuare una prima rilevazione statistica del fenomeno presso l’Università Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza (VA). L’Università Carlo Cattaneo - LIUC è nata nel 1991 per iniziativa di 300 imprenditori della Provincia di Varese e dell’Alto Milanese, uniti in un concorso corale per la realizzazione del progetto, e presenta oggi corsi di studio di Ingegneria Gestionale, Giurisprudenza ed Economia. L’indagine realizzata, oggetto di una tesi di Laurea magistrale in Ingegneria Gestionale per la Produzione Industriale [3], si è declinata in diverse attività: questionario sulla percezione della gestione dei rifiuti; indagine quali-quantitativa del littering mediante metodica EPA (Environmental Protection Agency USA); proposta di interventi per la mitigazione del fenomeno; attuazione di alcuni interventi e verifica della loro efficacia.
a livello locale, e che possono rappresentare in scala gli ambienti urbani. È stato realizzato e somministrato ai diversi stakeholder individuati Gli atenei italiani ospitano ogni giorno un numero consistente di individui:
(Professori e docenti universitari, personale non docente e studenti) un
insegnanti, studenti, collaboratori, etc. Queste persone, passando molto
questionario elettronico per raccogliere informazioni sulle loro abitudini
tempo fuori casa, producono inevitabilmente degli scarti che diventano
e sul loro grado di soddisfazione della gestione dei rifiuti in ateneo. Tale
facile oggetto di abbandono. Per questi motivi e poiché si tratta di aree
attività ha consentito di individuare le aree ritenute più critiche da chi
16
1/2016