VALUTAZIONE STATISTICO – ECONOMICA DEI MODELLI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN
LOMBARDIA VERSIONE DI SINTESI
in collaborazione con
Valutazione statistico – economica dei modelli di gestione dei rifiuti urbani in Lombardia
Febbraio 2010
Regione Lombardia Direzione Generale Reti, Servizi di Pubblica UtilitĂ e Sviluppo Sostenibile
Gruppo di lavoro Regione Lombardia Annamaria Ribaudo (Coordinamento) Paola Zerbinati
Cestec SpA Dino De Simone Luisa Tasca Contributo specialistico Michele Giavini (Ars Ambiente srl)
Sommario 1
Metodologia ............................................................................................................................................................... 4 1.1
Premessa .......................................................................................................................................................... 4
1.2
La normalizzazione dei valori di costo sugli abitanti .......................................................................................... 4
1.3
Calcolo degli abitanti equivalenti ....................................................................................................................... 4
1.4
Bonifica dei dati e riduzione delle anomalie ....................................................................................................... 5
1.4.1 2
3
4
Scorporo dei dati di costo dello spazzamento stradale ............................................................................. 5
Correlazioni tra costi e variabili di scenario ............................................................................................................... 6 2.1
DensitĂ urbanistica ............................................................................................................................................ 6
2.2
Popolazione ....................................................................................................................................................... 6
2.3
Modello di raccolta (contenitori stradali/porta a porta) ....................................................................................... 7
2.4
Costi di raccolta di singole frazioni differenziate ed intercettazione................................................................. 11
2.5
Raccolta differenziata ...................................................................................................................................... 12
2.6
Analisi delle voci di dettaglio dei costi.............................................................................................................. 13
Casi di dettaglio ....................................................................................................................................................... 15 3.1
Confronto tra bacini omogenei......................................................................................................................... 15
3.2
Considerazioni sui capoluoghi di provincia ...................................................................................................... 16
Conclusioni .............................................................................................................................................................. 17
1 Metodologia 1.1 Premessa In Regione Lombardia la gestione dei rifiuti urbani, a livello comunale, ha presentato negli ultimi anni un’evoluzione rapida ed in continuo miglioramento. La Lombardia, con i suoi 1547 Comuni, ha superato ormai da tempo la fase di assoluta dipendenza dalla discarica, sviluppando modelli di raccolta, abbinati al conseguente smaltimento / recupero, in linea con le più recenti direttive europee. Il tasso di raccolta differenziata in Lombardia è pari al 47% per l’anno 2008, con punte di eccellenza se si considera che ben 5 Province presentano valori superiori al 54% come media provinciale. Un’altra eccellenza riguarda la gestione ed il monitoraggio da parte dell’Osservatorio Regionale Rifiuti, che fa capo ad ARPA Lombardia, efficiente ed innovativa grazie all’utilizzo dell’applicativo O.R.SO. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale) che permette l’inserimento di tutti i dati tramite internet e dà la possibilità di effettuare statistiche avanzate e raffinate. Questa sintesi presenta, anche attraverso l’utilizzo di indicatori innovativi, una serie di risultati interessanti a seguito dell’analisi dettagliata dei dati economici inseriti da tutti i Comuni in tale applicativo web, in riferimento all’anno 2008 (ultimo disponibile).
1.2 La normalizzazione dei valori di costo sugli abitanti Innanzitutto, per poter paragonare i dati tra comuni con popolazione molto differente, si procede, secondo un procedimento consueto, alla normalizzazione dei dati, dividendo il parametro in oggetto per il numero degli abitanti residenti (es. kg/ab.anno, €/ab.anno). In questo studio, viene proposto anche il parametro “abitanti equivalenti” (vd. definizione di cui al paragrafo 1.3), per permettere un confronto più realistico che elimini le distorsioni dovute alle presenze turistiche o alle attività non domestiche che producono rifiuti assimilati agli urbani. La scelta di esprimere i dati di costo sugli abitanti invece che sulle tonnellate di rifiuto raccolto nasce dall’esigenza di evitare valutazioni distorte legate alla differente produzione pro-capite di rifiuti nei vari comuni. La valutazione del costo in Euro/tonnellata (di seguito €/ton) è stata in passato utilizzata come unico criterio di confronto tra situazioni territoriali diverse, più che altro per omogeneità di valutazione e composizione con i costi di trattamento/smaltimento. Negli ultimi anni, però, si è reso palese il grado di distorsione introdotto da questo approccio, che non tiene conto della diversa quantità totale di rifiuti intercettati con i diversi sistemi. Il parametro €/ton infatti diminuisce all'aumentare del quantitativo di rifiuti raccolti, e tale effetto non rende evidente, anzi inverte, il beneficio risultante dalla riduzione dei rifiuti complessivamente intercettati ad esempio nell’applicazione di politiche di riduzione rifiuti, o nella transizione da un sistema di raccolta a cassonetti stradali a uno porta a porta. La valutazione in Euro/abitante per anno consente quindi un più agevole raffronto Comuni, sia che adottino il medesimo sistema di raccolta sia che ne utilizzino uno completamente differente.
1.3 Calcolo degli abitanti equivalenti L’espressione dei dati di costo in Euro/abitante, come sopra riportato, non è ancora ottimale nel caso di comuni con elevato afflusso turistico estivo e/o periodico (seconde case etc.), o con presenza di elevata assimilazione ai rifiuti urbani. Gli abitanti residenti non sono infatti correlati sempre linearmente al numero di utenze effettivamente servite (es. utenze stagionali, utenze non domestiche etc.). Con il parametro euro/abitante residente sono penalizzati ad esempio i comuni con maggiori presenze turistiche e quelli con molte utenze non domestiche, per le quali comunque il comune fornisce un servizio in quanto il più delle volte producono rifiuti assimilati agli urbani.
In questo studio si è ripresa una modalità di calcolo già utilizzata dall’Osservatorio Provinciale Rifiuti di Varese e riportata nel Rapporto 2006 sulla gestione dei rifiuti urbani di quella provincia. Tale metodo definisce gli abitanti equivalenti utilizzando il numero di utenze domestiche e non domestiche, nonché l’indicazione sul “numero di mesi turistici”; tali valori sono presenti nelle schede comunali del database O.R.SO. dell’Osservatorio Regionale sui Rifiuti.
1.4 Bonifica dei dati e riduzione delle anomalie Sono stati eliminati dal campione i comuni per i quali il costo totale per abitante per la gestione dei rifiuti, al netto dei ricavi derivanti da alcune frazioni differenziate, sia risultato evidentemente anomalo, in assoluto o in relazione all’anno precedente. Sono state quindi scartate le schede comunali del database O.R.SO. nelle quali gli indicatori minimi di costo non erano stati compilati o erano riportati erroneamente.
1.4.1 Scorporo dei dati di costo dello spazzamento stradale La maggior parte dei comuni, soprattutto di dimensioni medio-grandi, presenta come voce di costo per la gestione dei rifiuti urbani quella relativa allo spazzamento stradale. Il fatto che tali costi siano afferenti alla gestione dei rifiuti urbani è indubbio, ma va fatta una riflessione sul fatto che essi siano in realtà invarianti rispetto al modello di raccolta delle frazioni principali di rifiuto, e che siano solo l’espressione di un servizio aggiuntivo che si rende necessario per la pulizia delle strade ed il decoro urbano. Si è deciso quindi di eliminare il costo di spazzamento dall’indicatore finale di sintesi utilizzato per confrontare i modelli di gestione di tutti i comuni. Ciò ha permesso di ottenere una significativa riduzione della variabilità nel parametro “costi totali per la gestione dei rifiuti”, come rappresentato nel grafico seguente (Figura 1.1).
€ 200
cTOT/ab grezzi € 180 ELIMINAZIONE SCHEDE O.R.SO. ANOMALE
€ 160
cTOT/ab bonificati € 140 CALCOLO ABITANTE EQUIVALENTE
€ 120
cTOT/abeq
€ 100
ELIMINAZIONE ULTERIORE OUTLIERS
€ 80
cTOT/abeqNOoutliers
€ 60
ELIMINAZIONE COSTI DI SPAZZAMENTO STRADE
€ 40
cTOT/abeqNOoutliersNOspaz
€ 20 €0 cTOT/ab grezzi
cTOT/abeq cTOT/ab bonificati
cTOT/abeq NOoutliersNOspaz cTOT/abeq NOoutliers
Mean Mean±SD Mean±1,96*SD
Figura 1.1 – Rappresentazione grafica relativa alla progressiva riduzione della variabilità degli indicatori utilizzati i
2 Correlazioni tra costi e variabili di scenario Nelle seguenti analisi è stato utilizzato l’indicatore riassuntivo di sintesi, ovvero il costo (per raccolta, smaltimento e recupero dei RU) per abitante equivalente al netto dei costi di spazzamento (cTOT/abeqNOoutNOspaz), di seguito indicato come “Costi totali normalizzati”. Di tale indicatore sono stati analizzati i possibili fattori di influenza nonché la variabilità in relazione ad essi.
2.1 Densità urbanistica Dall’analisi statistica dei costi totali normalizzati suddivisi per fasce di densità urbanistica (Figura 2.1) si evince che non esistono significative variabilità dei costi di gestione dei rifiuti legate alle caratteristiche geografiche e insediative del territorio. € 140
Costi totali normalizzati
€ 120
€ 100
€ 80 € 71,30
€ 70,63
€ 70,50 € 67,17
€ 67,44
€ 67,96
(520;980]
> 980
€ 60
€ 40
€ 20 <= 65
(65;140]
(140;250]
(250;520]
Median 25%-75% Non-Outlier Range
Densità urbanistica (ab/kmq)
Figura 2.1 – Rappresentazione grafica della variabilità dei costi totali normalizzati per fasce di densità urbanistica
2.2 Popolazione Per quanto riguarda le differenze tra Comuni considerando solo la popolazione totale, anche in questo caso essa non appare una variabile così rilevante da influenzare in modo netto i costi per la gestione dei rifiuti, fatta eccezione per le città con più di 30.000 abitanti per le quali si ha un costo mediamente superiore del 15% circa.
€ 140
Costi totali normalizzati
€ 120
€ 100
€ 79,71
€ 80 € 73,01 € 67,90
€ 67,61
€ 68,58
€ 69,79
€ 60
€ 40
€ 20 <= 800 (800;1600]
Median 25%-75% Non-Outlier Range
(1600;2700] (10000;30000] (2700;10000] > 30000
Abitanti
Figura 2.2 - Rappresentazione grafica della variabilità dei costi totali normalizzati, per fasce di popolazione
2.3 Modello di raccolta (contenitori stradali/porta a porta) Si previsto un approfondimento specifico riguardante la variabilità costi totali normalizzati rispetto ai differenti modelli di raccolta differenziati dei rifiuti. In Lombardia sono presenti due grandi macrotipologie di sistemi per la raccolta dei rifiuti urbani: quello cosiddetto “porta a porta” e “a cassonetti”. Sono 1109 i Comuni con sistema porta a porta, su un totale di 1547.
Modello di raccolta Cassonetti Porta a porta
Figura 2.3 – Anno 2008: comuni con sistema di raccolta porta a porta e a cassonetti.
Dall’analisi effettuata si consolida la dicotomia tra i due modelli, correlata in particolare ad alcune variabili, come la percentuale di raccolta differenziata e la produzione totale di rifiuti. Il sistema porta a porta infatti obbliga i cittadini ad una maggiore separazione delle frazioni e limita il conferimento improprio ed eccessivo di rifiuti. La correlazione rispetto alla percentuale di raccolta differenziata rispetto ai differenti modelli di raccolta è illustrata in Figura 2.4.
90%
80%
70%
60%
RD (%)
53,2% 50%
40% 30,5% 30%
20%
10%
Mean Mean±SD Mean±1,96*SD
0% Porta a porta
Cassonetti
% Raccolta differenziata Media PORTA A PORTA 53,2%
Media CASSONETTI 30,5%
Dev. Standard PORTA A PORTA 13,0%
Dev. Standard CASSONETTI 10,1%
Figura 2.4 – Confronto delle percentuali di RD ottenibili con i sistemi a cassonetti e porta a porta
La correlazione rispetto alla produzione totale di rifiuti rispetto ai differenti modelli di raccolta è illustrata in Figura 2.5.
700
Totale RU / ab.eq. (kg/anno)
600
500 424,1 400
383,2
300
200 Mean Mean±SD Mean±1,96*SD
100 Porta a porta
Totale rifiuti prodotti (kg/ab.eq. anno) Media Media PORTA A PORTA CASSONETTI 383,2 424,1
Cassonetti
Dev. Standard PORTA A PORTA 86,1
Dev. Standard CASSONETTI 128,3
Figura 2.5- Confronto della produzione totale di RU rispetto ai modelli a cassonetti e porta a porta
Emerge chiaramente il fatto che nel sistema a cassonetti stradali si verifichi una più alta intercettazione di rifiuti totali prodotti, congiuntamente ad un tasso di raccolta differenziata tendenzialmente più basso. Tali peculiarità risultano ormai consolidate.
La comparazione più interessante riguarda il costo totale per l’intero servizio di gestione dei rifiuti (raccolta + smaltimento). In Figura 2.6 è rappresentato il confronto tra i due modelli di raccolta. In questa comparazione è stato importante basarsi sul calcolo dei dati di costo totale normalizzato per abitante equivalente, e non per tonnellata, in virtù di quanto già specificato al par. 1.2. Il risultato dell’analisi evidenzia mediamente un maggior costo attribuibile al modello a cassonetti nella misura di circa un +7% rispetto ai costi attribuibili al sistema porta a porta.
€ 110
€ 100
Costi totali normalizzati
€ 90
€ 80 € 74,45 € 69,31
€ 70
€ 60
€ 50
€ 40 Mean Mean±SD Mean±1,96*SD
€ 30 Porta a porta
Cassonetti
Costi TOTALI: € / ab.eq. (escl. spazz.) Media PORTA A PORTA € 69,31
Media CASSONETTI € 74,45
Dev. Standard PORTA A PORTA € 16,51
Dev. Standard CASSONETTI € 16,51
Figura 2.6 - Confronto dei costi complessivi al netto dello spazzamento con i modelli a cassonetti e porta a porta
La dispersione dei dati di costo rispetto alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta è rappresentata nel seguente diagramma di dispersione (scatterplot), in cui in rosso sono raffigurati i comuni con modello di raccolta differenziata porta a porta ed in blu i comuni che utilizzano i cassonetti stradali (Figura 2.7). Si conferma visivamente quanto evidenziato dai test statistici effettuati ovvero una non sostanziale differenza per quanto riguarda il costo complessivo di gestione dei rifiuti tra i due sistemi, mentre sono evidenti le performance più elevate dal punto di vista della percentuale di raccolta differenziata raggiungibile nel caso dei sistemi porta a porta.
€ 140 r 2 = 0,0085
Costi totali normalizzati
€ 120
€ 100
€ 80
€ 60
€ 40
€ 20 0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Porta a porta Cassonetti
RD (%) Figura 2.7 – Scatterplot di confronto tra i costi totali di gestione dei rifiuti rispetto alla percentuale di raccolta differenziata per i due modelli di raccolta
2.4 Costi di raccolta di singole frazioni differenziate ed intercettazione Nel caso della raccolta porta a porta è’ stato condotto un approfondimento ulteriore per quanto riguarda i costi di raccolta delle singole frazioni. Una parte dei Comuni ha infatti compilato la scheda comunale di ORSO in modo dettagliato anche per quanto riguarda i costi della raccolta della singola frazione differenziata. E’ utile analizzare questi dati per verificare quanto sia efficace ed opportuno intensificare le frequenze di raccolta differenziata, con attenzione all’incremento dei costi correlato. Da questa analisi emerge la possibilità di effettuare una raccolta efficace dal punto di vista dell’intercettazione a costi contenuti, mantenendo le frequenze ad un livello ragionevole (ad esempio quindicinale per carta, plastica e vetro, bisettimanale per l’umido o piuttosto monosettimanale in inverno e bisettimanale nei mesi estivi), pur tenendo in debita considerazione la variabilità dei dati e il numero più ridotto di schede compilate in dettaglio per quanto riguarda i costi Soprattutto per quanto riguarda la raccolta dell’organico si nota come costi più elevati di raccolta, associati il più delle volte a frequenze di ritiro elevate, non garantiscano maggiori intercettazioni. Molto probabilmente sono altri i fattori che determinano il successo di questo tipo di raccolta, come ad esempio la fornitura ai cittadini di sacchetti e contenitori idonei, comodi e possibilmente gratuiti o addebitati in tassa rifiuti.
2.5 Raccolta differenziata Di particolare interesse, nell’ambito della pianificazione a scala regionale e locale della gestione dei rifiuti, è la relazione tra il costo totale normalizzato e la percentuale di raccolta differenziata (RD) raggiunta. Occorre pertanto verificare se a percentuali elevate di raccolta differenziata corrispondano o meno costi altrettanto elevati. La disponibilità di una popolazione di dati molto ampia permette di affrontare il tema con il dovuto rigore statistico senza ricadere in valutazioni affrettate. Il successivo diagramma di dispersione conferma la debole correlazione tra i costi totali della gestione e la percentuale di raccolta differenziata raggiunta (Figura 2.8). € 140 r2 = 0,0085
Costi totali normalizzati
€ 120
€ 100
€ 80
€ 60
€ 40
€ 20 0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
RD (%) Figura 2.8 – Scatterplot totale con verifica dell’eventuale correlazione tra costi totali al netto dello spazzamento e % RD
Nell’analisi mediante variability plot si evidenzia meglio la distribuzione dei dati all’interno di fasce omogenee per percentuale di raccolta differenziata raggiunta. Il grafico in Figura 2.9 mostra come le fasce che presentano i costi più elevati siano quelli con percentuali di raccolta differenziata inferiori al 30%.
€ 140
Costi totali normalizzati
€ 120
€ 100
€ 80
€ 75,49
€ 73,55 € 68,55
€ 66,82
€ 66,92
€ 69,52
€ 69,47
€ 60
€ 40
€ 20 <= 20%
(20% ;30% ] (30% ;40% ] (40% ;50% ] (50% ;60% ] (60% ;70% ]
> 70%
Median 25% -75% Non-Outlier Range
RD (%) Figura 2.9 - Rappresentazione grafica della variabilità per la verifica per fasce di RD dell’eventuale correlazione tra costi totali al netto dello spazzamento e % RD
2.6 Analisi delle voci di dettaglio dei costi Un campione significativo di comuni ha indicato correttamente i singoli centri di costo nelle schede compilate in ORSO, permettendo così di disaggregare ad esempio le voci principali relative alla sola raccolta ed al solo smaltimento/recupero delle frazioni differenziate e dell’indifferenziato. Questo dettaglio è utile nell’analisi della variabilità dei costi totali per fasce di comuni. Nei grafici in Figura 2.10 e Figura 2.11 viene evidenziata la variabilità dei dati di costo mediante visualizzazione con istogramma in pila. In Figura 2.10 si evidenzia, all’aumentare della percentuale di raccolta differenziata, l’incremento dei costi di gestione della differenziata (CDIFF) e la diminuzione di quelli relativi alle frazioni indifferenziate (CINDIFF). È interessante notare la decrescita della somma di questi due valori. Per quanto riguarda la Figura 2.11, si nota come i costi della sola raccolta (CRACC, ricordando che si tratta delle raccolta sia delle frazioni differenziate che dell’indifferenziato) appaiono costanti con l’aumentare della percentuale di raccolta differenziata, fatta eccezione per la fascia dei comuni sopra al 70% di RD, per i quali evidentemente il sistema di raccolta molto spinto genera un incremento dei costi. Si ricorda che questi quattro indicatori (CRACC, CTRAT, CDIFF e CINDIFF) non comprendono i costi “invarianti” o poco correlati al modello di raccolta, come i costi di spazzamento nonché quelli generali e comuni. L’analisi è stata quindi mirata alla sola fase di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Gli istogrammi nelle Figure 2.10 e 2.11 sono relativi alle mediane dei valori (le barre di variazione rappresentano il 25° ed il 75° percentile). Il numero di dati per fascia di RD è raffigurato in Tabella 2.1. Fascia <20% (20%;30%] (30%;40%] (40%;50%] (50%;60%] (60%;70%] >70%
N campione 20 44 106 140 206 158 34
Tabella 2.1 – Numero di campioni inclusi nell’analisi di variabilità per fasce riportata in Figura 2.10 e Figura 2.11
Costi disaggregati per fasce di % RD € 90
cINDIFF/abeq
€ 80 cDIFF/abeq
€/abeq.anno
€ 70 € 60 € 50 € 40 € 30 € 20 € 10 €0 <20%
(20%;30%] (30%;40%](40%;50%](50%;60%] (60%;70%]
>70%
Figura 2.10 – Analisi della variabilità per fasce di RD dei due indicatori CDIFF / CINDIFF (per abitante equivalente) e la loro somma
Costi disaggregati per fasce di % RD € 90
cTRAT/abeq
€ 80 cRACC/abeq
€/abeq.anno
€ 70 € 60 € 50 € 40 € 30 € 20 € 10 €0 <20%
(20%;30%] (30%;40%](40%;50%](50%;60%] (60%;70%]
>70%
Figura 2.11 - Analisi della variabilità per fasce di RD dei due indicatori CTRAT / CRACC (per abitante equivalente) e la loro somma
3 Casi di dettaglio 3.1 Confronto tra bacini omogenei Nell’ambito del presente studio è stato effettuato un approfondimento sui dati di 33 bacini omogenei sovracomunali, caratterizzati dall’avere un unico soggetto gestore o comunque una modalità consortile di gestione (ad esempio la delega al Consorzio per l’indizione della gara d’appalto, gestione a cura di un ‘ex Azienda Speciale locale). In questo caso l’analisi è stata mirata alla suddivisione in due sottocampioni, ovvero bacini con più o meno del 50% dei comuni nei quali sia stata attivata la raccolta dell’organico. Il risultato è rappresentato nel grafico seguente (Figura 3.1), in cui si nota, oltre al prevedibile effetto di una maggior percentuale di RD ottenuta nei bacini che hanno più del 50% dei comuni attivi nella raccolta dell’organico. € 100 CAPOLUOGHI Consorzio comuni dei navigli
€ 90
ASPEM S.p.A.
AMGA Legnano Spa
Casalasca Servizi S.p.A. ASTEM GESTIONI S.r.l.
Costi totali normalizzati
€ 80 Broni Stradella S.p.A.
€ 70
A.S.M. Magenta
Società Cremasca Servizi S.p.A. Consorzio Brianza Milanese
Com. Mont. Alpi Lepontine
A.E.M. GESTIONI S.r.l. Vallecamonica Servizi S.p.A. CLIR Aprica S.p.A.
S.A.S.O.M. S.r.l. Società Ambiente del Sud Ovest Milanese Convenzione "Valleimagnapulita" AMSA Azienda Milanese Servizi Ambientali S.r.l. Comunità Montana della Valcuvia CEM Ambiente S.p.A. COINGER Service 24 S.p.A.
€ 60
Comunità Montana Triangolo Lariano ASM Pavia
SILEAEnergia S.p.A. Ambiente S.p.A. - B.E.A. S.p.A. Brianza Convenzione intercomunale Sesto C.
S.EC.AM S.p.A. VAL CAVALLINA SERVIZI S.r.l. S.I.ECO. S.r.l.
€ 50 ASM - Impianti e Servizi Ambientali S.p.A. Vigevano GARDA UNO S.p.A.
€ 40
€ 30 10%
ASPM SORESINA SERVIZI S.P.A.
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Comuni con PAP Organico: <= 50% Comuni con PAP Organico: > 50 %
RD (%) Figura 3.1 - – Scatterplot per la visualizzazione dei costi totali rispetto alla RD raggiunta, per due sottogruppi del campione: in blu i bacini che hanno meno del 50% dei comuni attivi con la raccolta porta a porta dell’organico, in rosso > 50%. Gli ellissi indicano il 90% di intervallo di confidenza e sono orientati come la possibile correlazione lineare.
3.2 Considerazioni sui capoluoghi di provincia Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, è stata condotta un’analisi di dettaglio che permette di comparare gli indici di valenza economica precedentemente identificati in un campione di comuni abbastanza omogeneo per: popolazione, densità urbanistica, presenza di utenze non domestiche o domestiche non residenti. In questi comuni sono inoltre attivi servizi complementari abbastanza simili, come lo spazzamento stradale e le isole ecologiche per i cittadini. Una cautela particolare va utilizzata osservando i dati di Milano, in quanto pur ragionando su indicatori normalizzati per abitante la tipologia della metropoli per certi aspetti non è confrontabile con gli altri capoluoghi di provincia. COMUNE
dens urb
Varese Como Sondrio Milano Monza Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi
Abitanti
1.512 2.295 1.071 7.201 3.707 2.960 2.143 1.111 1.024 754 1.050 1.062
abitanti equiv
81.990 84.085 22.309 1.299.418 121.280 117.890 190.844 70.514 71.998 48.357 47.529 43.591
RU/ab
100.823 119.940 29.941 1.467.040 140.112 152.426 241.808 85.870 85.842 61.819 60.856 51.254
RU/ab.eq. 542 511 543 576 454 561 729 638 616 659 491 574
PercRD+IngRec(%)
441 359 404 510 393 434 575 524 516 515 383 488
46,6% 38,5% 45,9% 32,6% 50,1% 49,9% 39,1% 28,1% 44,2% 37,4% 54,9% 40,1%
Tabella 3.1 – Indicatori principali relativi ai capoluoghi di provincia
Costi TOT/ b
Costi TOT/abeq
Costi TOT/abeq escl. spaz
cDIFF/ab
cINDIFF/ab
€ 158,56 € 128,94 € 117,50 € 28,58 € 37,24 € 14,08 € 78,67 € 25,12 € 134,18 € 94,07 € 94,07* €€ 18,46 €€ 115,72 € 19,62 € 138,16 € 102,94 € 76,48 € 58,20 € 38,47 € 35,51 €5,98 € 40,56 € 144,76 € 128,22 € 82,86 € 34,24 -€ 28,72 € 51,22 € 88,03 € 24,58 € 179,30 € 155,20 € 110,30 € 66,05 € 23,65 € 51,87 € 37,73 € 43,07 € 134,06 € 103,69 € 78,72 € 32,48 € 20,51 € 32,28 € 48,79 € 30,47 € 124,70 € 98,42 € 76,14 € 44,85 € 31,57 € 28,22 € 20,06 € 31,47 € 161,68 € 132,77 € 106,94 € 50,73 € 56,46 € 31,45 € 23,05 € 15,40 € 128,67 € 107,92 € 98,18 € 40,72 € 40,59 € 11,61 € 35,75 € 20,67 € 162,85 € 127,39 € 99,52 € 67,63 € 37,43 € 35,62 € 22,17 € 37,31 € 132,34 € 103,36 € 74,08 € 31,38 € 43,78 € 37,49 € 19,68 € 35,27 € 149,14 € 126,84 € 126,84* €€€€€* Como e Lodi non hanno dichiarato i costi in modo disaggregato, quindi non è stato possibile sottrarre i costi di spazzamento
€ 59,59 € 115,72 € 107,52 € 106,50 € 110,84 € 68,69 € 78,38 € 127,80 € 80,49 € 120,56 € 93,85 €-
COMUNE Varese Como Sondrio Milano Monza Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi
cRACC/ab
cTRAT-ric/ab
cSPAZ/ab
cALTR/ab
Tabella 3.2 – indicatori principali di costo per i capoluoghi di provincia. cRACC indica i costi totali per la sola raccolta, cTRAT i costi di smaltimento e recupero, cSPAZ lo spazzamento stradale, cALTR i costi comuni, cDIFF il costo di gestione delle raccolte differenziate (raccolta + recupero), cSMALT dell’indifferenziato (raccolta + smaltimento)
4 Conclusioni Il presente studio ha permesso di far emergere valutazioni molto importanti a partire da una grande mole di dati finora non analizzata ad un dettaglio cosĂŹ spinto. I modelli di raccolta dei rifiuti urbani risultano suddivisi in due macrotipologie (porta a porta e cassonetti) per le quali emerge un piĂš alto livello di raccolta differenziata nel sistema porta a porta ed una maggior intercettazione di rifiuti urbani in genere (causa di un incremento di costi) con il sistema a cassonetti. Come costi totali la valutazione in â&#x201A;Ź/abitante equivalente al netto dei costi di spazzamento, finora mai utilizzata in letteratura, apre lo spazio ad interessanti considerazioni e confronti tra cui la sostanziale invarianza dei costi totali di gestione in Comuni con tipologia urbanistica nettamente diversa. La raccolta differenziata spinta ottenuta con il sistema porta a porta comporta costi totali sostanzialmente invariati, se non per la fascia di Comuni con %RD > 70% per i quali si evidenzia un incremento nei costi di raccolta. Ciò offre lo spazio a possibili ottimizzazioni, come ad esempio la riduzione delle frequenze di raccolta per le frazioni meno abbondanti.