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quattordicinale • Anno VI • n. 8 dal 19 luglio al 1 agosto 2011 Cari politici di “professione”, per ogni disoccupato adulto, ci sono: in Italia 4 giovani, in Basilicata 5 giovani che… non lavorano. Nel resto d’Europa è la metà! Avete prodotto una generazione di giovani sfiduciati che: non si impegna e non si riproduce (né economicamente, né demograficamente) perché per sé non vede un futuro. Giovani che non lavorano per anni e che quindi non accumulano contributi e che quindi non avranno la pensione diversamente dai Voi, cari politici “di professione”, a cui per poter percepire un vitalizio o una pensione, sono sufficienti 5 (cinque) anni invece di tutti gli altri italiani che devono versare contributi per 40 (quaranta) anni!
Siamo la regione con più poveri!
Pensate che percepiscono un vitalizio mensile di 3.000,00 euro: • 3 (tre) parlamentari: per 1 (uno) giorno in Parlamento; • altri parlamentari: per 68 (sessantotto) giorni in Parlamento (poi dimessisi per incompatibilità) !!! Qualche mese fa, alla Camera dei Deputati, la proposta di abolire le 3.000,00 euro di vitalizio dopo soli 5 anni, ha avuto il seguente esito: per l’abolizione, hanno votato “sì” 22 parlamentari, hanno votato “NO” 498 parlamentari! Ecco, questa è la distanza tra la politica e noi, tra la politica ed il Paese. Bisogna mettere fine a questa gerontocrazia che pensa solo a sé. Necessitano provvedimenti che mettano limiti di età a politici, burocrati, consigli di amministrazione. [gianluigi.petruccio @giornalelucano.it]
Se c’era bisogno di una conferma, è arrivata: la Basilicata è la regione con più poveri d’Italia. Lo dicono i dati Istat relativi al 2010. Lo scorso anno, in Italia erano un milione e 156 mila le famiglie in condizioni di povertà assoluta per un totale di 3 milioni e 129 mila persone (il 5,2% della popolazione residente). Anzi, se si considera la povertà
relativa si arriva a 8 milioni e 272mila persone (13%) ed è un numero clamoroso dove il Governo deve riflettere quanto prima e prendere precauzioni nell’immediato. La Basilicata ha un’incidenza di povertà del 28,3%. Prima assoluta. Segue la Sicilia con 27% e la Calabria con il 26%. Si pensi che la Lombardia e l’Emi-
2 DOMANDE a ENI e REGIONE
Continuiamo a proporre le nostre 2 domande, a Eni e Regione Basilicata, anche dopo la fine dei lavori di manutenzione straordinaria e ammodernamento dell’imp. del Centro Olio di Viggiano.
Un comunicato dell’Eni, ripreso dalla Regione Basilicata, ha parlato di 1.400 lavorato ri (di cui 700 lucani) e 60 imprese (di cui 24 lucane) che sono stati impegn ati nei lavori. 1. Da quali paesi vengono questi 700 lavoratori lucani (sui 1.400 totali) che hanno lavorato alla manutenzione straordinaria e ammodernamento del Centro Olio di Viggiano? 2. Quali sono queste 24 aziende? P.S.: lo stiamo chiedendo dal 19 maggio e restiamo ancora in attesa di risposte
“ciutarrie” Approvata la legge sul biotestamento. È biodegradante! -----------------La legge pone alcune restrizioni. Per morire servirà un certificato medico!
lia Romagna hanno rispettivamente il 4 e il 6%. A pagina 3 vi raccontiamo la storia di Vincenzo Messina che, di sicuro, fa parte di quel 28,3%. Perché? I numeri spiegano la situazione ma, per comprenderla fino in fondo, bisogna conoscere le vicende umane personali.
Acqua Spa, un concorso pubblico con tante stranezze alle pagine 4 e 5
è successo a Potenza alle pagine 6 - 7 - 8
Dentro la città: Poggio Tre Galli
alle pagine 9 e 10
Ex Cip-Zoo: tutto da rifare dopo 10 anni a pagina 15
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Amara Lucania di Rocco Pezzano
Vincenzo, che voleva vivere e invece è costretto a campare “Il macellaio”. Questo il sogno da giovane di Vincenzo Messina. E oggi, se lo vedi sotto al sole a tentare di piazzare serti di aglio attorcigliati su una ringhiera di ferro arrugginito, ti sembra davvero un bel sogno: stare dietro un banco ad affettare filetti, per quanto faticoso, è sicuramente meglio che affidare la vita a qualche cesta di ortaggi di stagione, costantemente a rischio multa come ambulante abusivo. Eppure, mentre ti fai spiegare la sua storia davanti alla Regione Basilicata, senti che c’è un altro sogno ancora. Vincenzo lo insegue con lo sguardo. Ma intanto, sogni a parte, c’è la realtà. Fatta di poche cose: una invalidità al 70%, il ritorno alla casa dei genitori, a Pignola, dopo anni di autonomia a Palazzo San Gervasio, malanni vari che non fanno ben sperare nel futuro. Vincenzo in realtà – 37 anni a settembre – non spera nemmeno più nel presente. E anche il passato gli appare nebuloso. A cominciare dal 24 ottobre del 2004. Quel giorno, il desiderio di lavorare in una macelleria si sta avverando. E’ in prova. Quando lo coglie, quell’accesso di angina pectoris lo trova che ancora non è assunto, quindi assicurato. L’autoambulanza lo porta all’ospedale di Venosa, ma ci si rende conto subito che bisogna andare
in una struttura più attrezzata, al San Carlo di Potenza. Ci arriva con l’eliambulanza. Comincia una trafila di cure e ricoveri, ricoveri e cure che va avanti per un anno. Come non bastasse l’angina, i medici di Acquaviva delle Fonti scoprono che Vincenzo ha la sindrome di Baastrup. E’ una malattia piuttosto rara della colonna vertebrale. Comporta anomalie nei dischi fra una vertebra e l’altra. Insomma, Vincenzo si ritrova completamente inabile al lavoro. Addio al posto in macelleria. Sì, si possono inserire delle placchette nella schiena, ma c’è il rischio di diventare rigidi come un bastone. Vincenzo prende a imbottirsi di Contramal 800 mg e a modificare le aspettative di vita. L’invalidità intanto prende a salire: dall’iniziale 40 % si passa al 60 e poi al 70. Se si arrivasse al 75 %, lo Stato gli darebbe un sussidio. Un aiuto per chi non ha lavoro e non vede all’orizzonte la possibilità di trovarne. Per chi invece è a una percentuale più bassa, c’è l’opportunità di ottenere un posto riservato a invalidi. “Ma fino a ora – assicura Vincenzo Messina – non mi hanno trovato mai niente”. “Quando a Palazzo c’era il sindaco Amendola – spiega – aveva un piccolo aiuto, 300 euro al mese. Poi, con la nuova amministrazione, mi hanno spiegato che la Regio-
ne non aveva più fondi. Ed eccomi senza nulla”. Come andare avanti, in queste condizioni? Vincenzo trova un amico, coltivatore, che gli dà verdure e ortaggi di stagione. Poi si prende una parte dei guadagni. Ma c’è l’ansia costante della multa: “Due anni fa, vennero vigili e polizia insieme – ricorda – e, siccome non ho una licenza, mi dissero: devi sparire da Potenza”. Ora è tornato. “Senza licenza – sottolinea – ce ne sono a decine, in questa città. Perché giusto a me devono cacciarmi via? E io come campo?”. E, da come se lo chiede, capisci che vuole dirti: come faccio a campare così, in ogni caso? Vorrebbe trovare un pezzo di terra per piantarci qualcosina. Ma non c’è ancora riuscito. “Mia madre prende una pensione di 440 euro al mese – aggiunge – e mio padre è dipendente comunale dopo essere stato Lavoratore socialmente utile e aver contribuito a costruire molte strade. Io vivevo a Palazzo, da solo. Ora sono tornato dai miei: chi me li pagava i 140 euro d’affitto? Ho lasciato anche tante bollette scadute. Quando mi sollecitano, rispondo: mandatele a De Filippo”. Il
presidente della Regione non è l’unico oggetto della rabbia di Vincenzo, una rabbia contro l’istituzione in generale, colpevole di spendere milioni di euro per bagattelle e di non considerare i casi come il suo. Non nasconde di aver cercato l’aiuto di tanti politici, uno gli aveva addirittura promesso che lo avrebbe candida-
Invalido al 70%, vende ortaggi per strada. Ha chiesto aiuto a tutti, ma... nessuno lo ascolta! to alle Provinciali. “Ma ha preso solo i voti dei miei familiari e amici – dice, amaro – e poi è sparito”. Nelle stanze del potere ha avuto battibecchi, anche violenti. Ha provato a ottenere qualsiasi cosa, un’opportunità non di arricchirsi, bensì di sopravvivere. Snocciola nomi, di tutti i partiti. “Li conosco tutti”, assicura. Dice di avere scritto ad alti papaveri a Roma e che un esponente del governo gli avrebbe promesso: “Stiamo prendendo provvedimenti”.
Ma alla fine è rimasto solo con le sue cipolle. “A me interessa campare”. Ecco la sua filosofia di vita, in questo momento. Si alza alle 6, il papà lo accompagna a caricare cipolle e fagiolini, poi prova a venderli a qualche parte, anche sotto il solleone che bene non gli fa. Se non torna a casa dai suoi, a Pignola, resta a Potenza fino a sera. “E se, una volta, voglio mangiarmi un piatto al ristorante, quello che ho guadagnato me lo vado a menare lì”. E amen, per la giornata. Sperava di andare da uno zio in Australia, aveva già fatto il biglietto, ma anche questa opportunità è sfumata. E il sogno? Quel sogno che s’intravedeva negli occhi di Vincenzo da quando ha cominciato a raccontare la sua storia? “Ah, il sogno...”, fa lui. “Beh... Volevo andare sulle navi, per mare, e pescare. Sì, volevo fare il pescatore, su navi grandi. Stare sempre in mare”. Ecco: la distanza fra una nave su cui respirare in mare aperto e la ringhiera su cui l’aglio si sta abbrustolendo è la stessa che esiste fra due verbi. Fra due concetti: vivere e campare. [rocco.pezzano @giornalelucano.it]
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Risponde il Sindaco
Acqua Spa, un concorso Innanzitutto i nomi: Ornella Di Filippo, Antonio Lascaro e Tiziana Sandomenico. Tre giovani lucani decidono di denunciare quelle che considerano irregolarità, o quantomeno stranezze, in un concorso pubblico (quello di Acqua Spa), e ci mettono anche i propri nomi e cognomi, rompendo la lunga e consolidata tradizione delle denunce anonime. La prima prova del concorso in questione si è tenuta nel settembre del 2010. Ma prima di arrivare a quella prova, è meglio partire da più lontano. Nell’agosto 2009 viene bandito un concorso per addetti tecnico-amministrativi. Fra le altre persone che fanno domanda, anche Ornella, Tiziana e Antonio. La prima è laureata in giurisprudenza, ha alle spalle un master in diritto tributario, ed è già avvocato civile e tributario nel Foro di Bari. Anche la seconda è laureata in legge, un master in controllo di gestione, ha appena superato lo scritto per diventare av-
vocato. Il terzo è ingegnere civile, ha dalla sua master in materie specifiche, abilitazioni varie, è iscritto all’albo ministeriale, e soprattutto ha progettato già diverse opere, alcune delle quali proprio nell’ambito della gestione delle acque. Quando aderiscono al
bando, i tre – come altri – notano già un’anomalia: fra i titoli di servizio utili a fare punteggio, l’aver già lavorato in Acqua Spa – con qualunque tipo di contratto, anche come consulenti esterni – dà 25 punti. Su un totale di 30 punti disponibili per il curriculum
(3 per la laurea, 2 per il diploma se ottenuto con il massimo dei voti). E’ ovvio che chi abbia già avuto rapporti con l’ente avrà un punteggio così incommensurabilmente superiore agli altri da vincere con facilità. E difatti, se si vede la graduatoria finale, i pri-
mi due avevano maturato proprio quei preziosi 25 punti. Agli scritti si passa con un minimo di 18, agli orali di 24. Si arriva al giorno dello scritto. Qualche centinaio di persone si ritrovano in un’aula universitaria. “E qui – riferiscono i tre –
capita già qualcosa che non abbiamo mai visto prima: chi non aveva completato la domanda di partecipazione, i cui termini erano già scaduti, viene “ammesso con riserva”. In pratica, la prova – che doveva cominciare alle 9 del mattino – inizia dopo
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pubblico con tante stranezze mezzogiorno perché viene di fatto prorogato il termine di presentazione delle domande. I compiti distribuiti, peraltro, sono senza codice d’identificazione personale. Cioè, volendo, facilmente intercambiabili”. Si comincia. Sul foglio ci sono 22 domande. Diciotto a risposta multipla (devi scegliere una fra più risposte già scritte), tre a risposta aperta
presidente e cinque membri dà il via all’orale. Fra i cinque membri, un componente insolito: lo psicologo. In 42, oltre a rispondere alle domande dei commissari, dovranno anche dimostrare di non avere nulla che non vada nel proprio cervello. La seduta è pubblica. O quasi: “Non ci era mai capitato – ricordano infatti i tre – che per assistere a un esame,
(devi scrivere tu per esteso, dunque argomentando, quella che ritieni essere la risposta giusta). Un punto a risposta esatta, meno uno per risposta (multipla) sbagliata o non data, da uno a tre punti per ogni risposta (aperta) esatta. Alla campanella, si raccolgono i fogli e si va via. Nell’ottobre del 2010, la correzione dei compiti. Con un’altra stranezza: “Alcuni 17, dunque alcuni compiti che avrebbero comportato la bocciatura, sono stati portati a 18. Il tutto con una telefonata al presidente di Acqua Spa, che ha dato il placet a questa decisione con la motivazione che, altrimenti, sarebbero stati troppo pochi i candidati ammessi all’orale. Davvero mai sentito in vita nostra”. Esce poi la graduatoria di chi avrebbe sostenuto la seconda prova. “Una lista di nomi con la dicitura: ammesso o non ammesso. Senza voti. Mah”, riportano i tre. Nel marzo scorso, una commissione composta da
in una stanzetta striminzita, si dovesse lasciare la fotocopia di un documento d’identità”. “Gli esami si sono svolti in questa maniera – ricostruiscono Antonio, Ornella e Tiziana – Innanzitutto, c’erano trenta bigliettini per il diritto amministrativo e altrettanti per il diritto commercialesocietario. Per tutta la durata delle prove, sono state fatte solo quelle domande. Il candidato cominciava con lo scegliere uno di questi foglietti ripiegati (peraltro, realizzati in maniera dozzinale) e poi si andava avanti. Sempre con le stesse, identiche domande. A disposizione 40 punti: 15 per l’amministrativo, 15 per il commerciale”. E i restanti 10? “E qui – rispondono – c’è l’altro aspetto davvero strano: 10 punti erano destinati al profilo psicologico. Come se, in un colloquio di pochi minuti, si potesse stabilire davvero se sono portato o meno per i lavoro o per quel lavoro specifico. Una cosa davvero assurda”.
Tutti e tre sono convinti di essere andati bene. In particolare Antonio, forte della sua preparazione specifica, non si meraviglia più di tanto quando i membri della giuria lo fermano mentre sta rispondendo alle domande: “Mi hanno fatto i complimenti per la preparazione e mi hanno detto che, per loro, andava già molto bene quello che avevo detto”. Ecco perché, avere preso poi 21 – meno della sufficienza – gli è sembrato davvero strano. Come se un professore universitario ti dicesse: complimenti, giovanotto, lei è davvero ben preparato. E poi ti strappasse lo “statino” in faccia, scrivendo “bocciato” sul libretto. Voti insufficienti anche per gli altri due. Risultato: punteggio finale tale da risultare Tiziana al 28° posto, Ornella al 30° e Antonio al 31°. I tre hanno però una spiegazione: “Con la sufficienza saremmo comunque entrati in graduatoria”, specificano. E i posti a disposizione erano quindici. Com’è finita questa storia? Solita graduatoria (“ammesso”, “non ammesso”) e i tre che si dannano per ottenere i documenti con i punteggi. Sanno bene quanto sia difficile ottenere giustizia. Ma ci proveranno. Il destino per ora si è divertito a mandare loro un segno ironico. “Quando ho inviato la richiesta per ottenere gli atti – conclude Antonio – la ricevuta di ritorno della raccomandata mi è arrivata firmata da uno fra i vincitori del concorso”. [Rocco Pezzano]
La Tempor assicura: “è tutto falso” Alla Tempor, la società che ha realizzato e condotto le prove d’esame, avevamo posto alcune domande in base a quanto dichiarato dai tre candidati. 1) Perché - fra i titoli di servizio utili a fare punteggio - dare 25 punti a precedenti rapporti, anche esterni e in altro tipo di mansione, con Acqua Spa, determinando una sproporzione incolmabile fra chi ha maturato questo requisito e tutti gli altri? 2) E’ vero che alcuni partecipanti sono stati ammessi alla prima prova pur non avendo presentato tutti i documenti entro la data di scadenza, rimediando solo all’ultimo momento e facendo cominciare, per questo, la prova in ritardo? 3) Perché gli elaborati erano senza codice identificativo personale? 4) E’ vero che, alla correzione dello scritto, alcuni “17” sono stati portati a “18” (dunque, di fatto, alla sufficienza indispensabile per passare la prova) dopo una telefonata al presidente di Acqua Spa che ha autorizzato la decisione con la motivazione che altrimenti gli ammessi sarebbero stati troppo pochi? 5) Perché la graduatoria degli ammessi alla seconda prova non riportava i voti ma solo la dicitura “ammesso” o “non ammesso”? 6) Perché la scelta di inserire uno psicologo nella commissione d’esame agli orali? 7) Perché per assistere all’esame era necessario farsi fotocopiare il documento d’identità? 8) Perché sono state proposte agli esaminati, per tutta la durata della prova, le stesse trenta domande di diritto amministrativo e trenta di diritto commerciale-societario, scritte su fogliettini? 9) Non sono troppi 10 punti attribuiti al “profilo psicologico” del candidato? Ed è possibile in un colloquio di pochi minuti comprendere realmente l’attitudine a quel lavoro specifico di un candidato, o non è necessaria una prova sul campo? 10) Una delle tre persone, Antonio Lascaro, si lamenta del contrasto fra quanto dichiarato dai commissari d’esame della sua prova orale (si sarebbero complimentati con lui, dicendogli che si capiva che era davvero ben preparato) e l’esito (21, sotto la sufficienza). Cos’è accaduto? Questa la risposta della Tempor. “Le selezioni si sono svolte nel pieno rispetto della normativa in materia e del Bando di Selezione pubblicato da Acqua SpA e che le affermazioni dei tre candidati alla selezione sono false e prive di qualsiasi fondamento giuridico. La Tempor si rende disponibile a fornire informazione agli aventi diritto, cosa che del resto sta già attuando, nei limiti previsti dalla legge”.
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è successo a Potenza 2011-07-02 - L’estremo saluto a Elisa La città di Potenza dà l’ultimo saluto a Elisa Claps. Cinquemila persone partecipano ai funerali della giovani scomparsa il 12 settembre del 1993 e di cui è stato ritrovato il corpo, nel sottotetto della chiesa della Ss Trinità, il 17 marzo 2010. A officiare il rito don Marcello Cozzi, responsabile di Libera in Basilicata. Tanta commozione, soprattutto quando mamma Filomena benedice la bara bianca di Elisa. 2011-07-03 - La casa, dopo 12 anni Trenta famiglie di rione Cocuzzo, in attesa delle abitazioni di via del Mar Egeo da 12 anni, potranno finalmente “entrare” negli appartamenti. L’Ater ha comunicato loro che entro il 20 luglio saranno preparati i documenti per la stipula dei contratti di locazione che dovrebbe avvenire entro il 20 settembre (due mesi dalla data del contratto). 2011-07-04 - Des Dorides nuovo direttore del San Carlo Il nuovo direttore generale del San Carlo è Andrea Des Dorides. Nato a Roma, 62 anni, laureato in Filosofia all’Università “Sapienza” di Roma, si è formato (come manager di professione) in importanti aziende dell’informatica, della siderurgia e del design acquisendo esperienze sia nel mercato nazionale sia in quello internazionale. È entrato nel mondo della sanità pubblica nel 1998, assumendo l’incarico di direttore generale della Azienda Sanitaria Locale di Siena, già direttore generale della Croce Rossa Italiana e direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria “Careggi” di Firenze (6mila dipendenti e un fatturato di 550 milioni di euro). 2011-07-05 - Un bollino per i negozi di qualità Assegnato dalla Camera di commercio di Potenza, nell’ambito del progetto “Il cliente ha sempre ragione”, è stato assegnato il bollino ai negozi di qualità. Fra ventuno candidati, la scelta è ricaduta su sette esercizi: Etos Profumeria di Anna Santoro, di Francavilla in Sinni (Settore: cosmetici e articoli da regalo); Gioielleria Fabio Archetti, di Rionero in Vulture (Settore: Gioielleria e articoli da regalo);Model di Maggio Giuseppe, di Potenza (Settore: abbigliamento); Lusian Uomo di Raffaele Valente, di Potenza (Settore: abbigliamento); Giochi-amo! di Franca Rivelli, di Pignola (Settore: giocattoli ed articoli da regalo); Blue Jeans by Vanni di Giovanni Leuci, di Rionero in Vulture (Settore: abbigliamento); La Bottega delle Carni di Carlo Ciliento, di Melfi (Settore: alimentare). 2011-07-06 - Censimento, 45 posti (occasionali) da rilevatore Quarantacinque occasioni di lavoro – occasionali, è bene rimarcarlo – da parte del Comune di Potenza: si tratta di 45 posti da rilevatore Istat per le operazioni di raccolta dati del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. Il compenso è di un tot a scheda (da 3 a 6 euro e 50). I requisiti: avere 18 anni, un’auto, la patente, disponibilità a girare a spese proprie. La domanda va portata entro il 22 luglio prossimo al Comune, o inviata via posta o via e-mail.
San Carlo, due mesi per operare un femore Ennesimo caso di malasanità per il San Carlo, conclusosi con una denuncia al Tribunale dei diritti del malato. A presentarla sono i figli di Eduardo De Rosa, classe 1929 di Stigliano, ricoverato il primo maggio scorso per una frattura al collo del femore sinistro, e operato quasi a fine giugno. La famiglia ha spiegato che dopo essere arrivato al San Carlo, Eduardo non è stato sottoposto a visita per diversi giorni. Poi bisognava trattare la sua stenosi carotidea prima dell’operazione chirurgica. Nel frattempo non è stato fornito alcun materasso antidecubito e nessun tutore utile ad evitare il movimento della gamba fratturata. Inoltre si è formata una necrosi al tallone per la quale non è stato effettuato alcun intervento di medicazione da parte del personale infermieristico. Ulteriore slittamento, e intanto la necrosi al piede sinistro è andata peggiorando ma non è stato fatto proprio nulla, neanche la semplice sostituzione del bendaggio applicato. Vista la scarsa assistenza, Eduardo è stato trasferito al Don Uva, per ritornare in post-ospedalizzazione il 26 maggio scorso. Ma il giorno dopo lo sfortunato paziente veniva ricoverato per un sospetto aneurisma femorale, ed operato lo stesso giorno in anestesia totale. “Durante la degenza in chirurgia vascolare – dicono i familiari - abbiamo richiesto di effettuare la consulenza traumatologica per accelerare le analisi necessarie alla preparazione dell’intervento al femore. Di tutta risposta veniva fissata la data di controllo al 21 giugno in Day Hospital, e la conseguente dimissione. In tutti questi giorni c’è stato il peggioramento della necrosi al piede sinistro, ma non è stata eseguita alcuna medicazione”. Dopo ritardi, slittamenti e febbre che nel frattempo aveva colpito il paziente, finalmente si arriva al 21 giugno, giorno dell’operazione chirurgica. Da allora Eduardo ha avuto sempre la febbre alta e non è riuscito più a mangiare, ma nonostante questo quadro clinico tutt’altro che roseo, dopo quattro giorni, senza alcun preavviso, all’orario di entrata delle visite veniva consegnata la cartella di dimissioni del paziente, senza alcuna indicazione terapeutica. Questa storia ha anche ispirato un’interrogazione del consigliere regionale Gianni Rosa, che ha chiesto di far luce sull’accaduto.
su Potenza
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è successo a Potenza 2011-07-07 - Il mercatino dei bambini in centro L’associazione “La Potenza del Centro”, in collaborazione con il Comune, ha organizzato per due giorni in piazza Duca della Verdura il mercatino dei bambini, nel quale è stato possibile scambiare o barattare giochi e oggetti che non vengono più utilizzati. Ai bambini è stato fornito un fondo cassa in moneta per “bimbi”, del valore di 25 euro, per insegnare loro il valore delle cose, spendibile per l’acquisto di una maglietta, un cappellino, 2 bottigliette d’acqua, carta per allestire la bancarella e una confezione di colori.
CORRUZIONE: in manette anche Maria Antonietta ALBINI, Domenico DE VIVO e Rocco TRAMUTOLA
2011-07-08 - I soldi per la casa famiglia raccolti col Burraco Un torneo di burraco per raccogliere fondi da destinare alla casa famiglia “Melania” di Pignola: è stato organizzato dal Rotaract del capoluogo, nel Grande Albergo. La struttura ospita giovani e giovanissimi in grandi difficoltà familiari.
Sono assai noti i nomi degli arrestati, nell’operazione “Do ut des” della Guardia di Finanza portata a termine a Potenza per corruzione. Il costruttore Domenico De Vivo, la sua “collega” Maria Antonietta Albini, il commercialista ed ex assessore comunale al Bilancio Rocco Tramutola. E poi una funzionaria dell’Agenzia delle Entrate, Lucia Moscaridola. Un altro imprenditore, Michele Pergola, ha ricevuto il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale. Inoltre ci sono circa venti persone sotto indagine. Le ordinanze sono state emesse dal gip di Potenza, Luigi Spina, su richiesta del pm Francesco Basentini. Oltre agli uomini del comando provinciale di Potenza della Guardia di finanza, le hanno eseguite anche due carabinieri donne del comando provinciale di Potenza. Delle indagini si era saputo già il 18 aprile. Secondo gli investigatori, Muscaridola avrebbe indicato agli imprenditori escamotage per evitare controlli fiscali, per poi influenzare direttamente gli accertamenti. In cambio – sempre secondo le accuse – avrebbe ricevuto regali di vario tipo, fra cui ricariche telefoniche, costosi orologi, vacanze, e sconti fino al 40 % sull’acquisto. Il giudice ha anche disposto il sequestro preventivo di conti correnti e appartamenti per 900.000 euro, non compresi nei redditi dichiarati dalla funzionaria. I reati contestati nei suoi confronti sono corruzione, abuso di ufficio e accesso abusivo a banIl Pm Francesco Basentini che dati informatiche. Per Tramutola, De Vivo e Albini sono stati invece disposti gli arresti domiciliari. In sintesi, secondo il magistrato e il giudice che ha disposto gli arresti, la funzionaria delle Entrate sarebbe divenuta la quinta colonna per imprenditori che temevano accertamenti onerosi e commercialisti che volevano offrire un “aiutino” illecito ai propri clienti.
2011-07-09 - Massimo Maria Molinari va via, arriva La Sala Clementina La Sala, dei Popolari Uniti, è il nuovo assessore del Comune di Potenza al posto di Massimo Maria Molinari, a cui il sindaco Vito Santarsiero ha revocato il mandato. Molinari, un tempo dei Popolari Uniti, è passato poi a Italia dei Valori, creando una situazione di disequilibrio partitico che ha portato alla sua defenestrazione. Santarsiero ha annunciato il passaggio di testimone “dopo una fitta serie di consultazioni”. 2011-07-10 - Il ponte Musmeci sotto (tecno)sorveglianza Dal 18 al 24 luglio il ponte Musmeci sarà monitorato tramite sensori magnetici. L’intervento rientra nel progetto europeo “Istimes”, e si basa sulla collaborazione tra Tern, Cnr, Comune di Potenza e Consorzio per lo sviluppo industriale. Un’idea che vedrà a Potenza scienziati di tutta Europa. Prevista la realizzazione di un complesso sistema di sorveglianza e monitoraggio delle infrastrutture di trasporto, basato su tecnologie di osservazione da satellite, in grado di rilevare spostamenti e dislocazioni, fenomeni di degrado, difetti strutturali congeniti o indotti. 2011-07-10 - Una piazza per Francesco Tammone La “nave” di Via Tirreno è stata intitolata alla memoria di Francesco Tammone, l’agente di polizia ucciso nell’adempimento del suo dovere esattamente quindici anni fa. L’agente è stato ricordato dal sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, dal sindaco di Albano di Lucania (paese di origine del poliziotto) Franco Adamo, alla presenza dei genitori, di numerose autorità civili e militari e di tanti cittadini, mediante l’affissione di una targa posta all’ingresso del parco. Il vescovo di Potenza, Agostino Superbo, insieme a don Marcello Cozzi, coordinatore di Libera, ha officiato la santa messa nella chiesa del quartiere. 2011-07-11 - In pochi per il concorso alla Regione Le domande arrivate sono circa 5.300, ma ad essersi presentati nella sede dell’Efab di Tito Scalo per sostenere la prova sono solamente in 1.300: praticamente l’80 per cento in meno. Il concorso alla Regione Basilicata, indetto nel 2009, vede solo ora effettuarsi le prove selettive. La prova consiste in un quiz di 50 domande alle quali bisogna rispondere in 50 minuti. 2011-07-11 - Affitti in nero, Potenza prima in Italia Potenza si aggiudica il primo posto nel pagamento degli affitti in nero. E’ quanto riportano gli esperti del “Sole 24 Ore”, secondo un’elaborazione effettuata tramite dati Istat e dell’Agenzia delle Entrate. Ogni tre contratti due non sarebbero registrati. In questa forma di evasione fiscale, Potenza sale sul podio più alto delle città italiane con il 66, 9% di fitti in nero. Si registra un mercato immobiliare sommerso che, per il fisco locale, si tradurrebbe in un recupero di almeno 2.4 milioni di euro. 2011-07-12 - Mense scolastiche, 93 licenziamenti alla “Convivio” A 93 lavoratori dipendenti della cooperativa “Convivio” è giunta la lettera di licenziamento. La società gestisce le mense scolastiche, il servizio assistente alunni al trasporto scolastico, il servizio ausiliario all’assistenza scolastica e il servizio assistente agli alunni diversamente abili. Il licenziamento, notificato in questi giorni, non era stato comunicato ai sindacati. Lo fa sapere Filippo Gesualdi, consigliere comunale a Potenza del gruppo “Con Santarsiero per Potenza – Api”. 2011-07-13 - Caso Claps, intercettate le donne delle pulizie La trasmissione “Chi l’ha visto?” manda in onda alcune intercettazioni in cui le donne delle pulizie che lavoravano nella Trinità. Le signore si lamentano fra di loro del fatto che il sacerdote don Wagno avrebbe fatto di tutto per riversare la colpa su di loro. Il 25 maggio 2010 la signora Mariarita Santarsiero dice alla figlia: “Ci vuole incolpare a noi”. La figlia, Annalisa, risponde: “Dobbiamo sparire, questo è ciuoto. Gli devi dire (al magistrato, ndr) che non è vero niente. Questo (il prete, ndr) si mette paura”. 2011-07-14 - Micciché presenta “Forza del Sud” Il coordinatore nazionale di “Forza del Sud”, Gianfranco Micciché ha presentato il nuovo partito “Forza del Sud Basilicata”. Al suo fianco il coordinatore regionale Gianfranco Blasi. Miccichè e Blasi sono stati entrambi esponenti nazionali di Forza Italia. Il programma del partito: cambiare il sistema amministrativo italiano per dire “no” a una burocrazia che blocca lo sviluppo economico e fare una grande battaglia sul petrolio quale risorsa da trasformare in opportunità di ricchez-
Ecco tutti gli indagati: Lucia Muscaridola, 53 anni, di Potenza; Rocco Tramutola, 63 anni, di Potenza; Salvatore Ferrara, 51 anni, di Potenza; Antonio Loiudice, 53 anni, di Altamura (Ba); Mario Parchitelli, 60 anni, di Bari; Raffaella Putignano, 60 anni, di Noci (Ba); Nunzio Olivieri, 56 anni, di Matera; Maria Antonietta Albini, 48 anni, di Potenza; Michele Pergola, 51 anni, di Potenza; Domenico De Vivo, 75 anni, di Potenza; Vincenzo Marmora, 62 anni, di Rionero in Vulture; Marcello Sasso, 42 anni, di Nardò (Le); Giuseppe Nuzzolese, 64 anni, di Matera; Pierluigi Punzi, 45 anni, di Bari; Dante Mazzitelli, 55 anni, di Bari Nella casa di Lucia Muscaridola, gli agenti della Finanza hanno trovato oggetti compromettenti: più di duecento borse, di marche prestigiose (e prezzi in linea). Vesiti, scarpe, pellicce. Buona parte ancora nel cellophan, depositato in un locale degno di Alì Babà. Gli investigatori però non si sono limitati a inventariare ciò che hanno trovato: innanzitutto, nella migliore tradizione del corpo, hanno verificato il conto in banca, trovandovi più di 350.000 euro. Ma ad attirare maggiormente l’attenzione degli inquirenti è il patrimonio immobiliare: una dozzina di case, intestate a se stessa ma anche a familiari. Alle accuse che già ha collezionato – ricordiamo: corruzione, abuso d’ufficio e accesso abusivo alle banche dati informatiche dell’erario – potrebbero aggiungersene delle altre. Dipenderà da quello che dirà al giudice, quando dovrà rispondere delle proprie azioni e di tutta la ricchezza accumulata, incongrua – agli occhi degli investigatori – con il suo solo stipendio da dirigente pubblica, ma anche dal prosieguo dell’inchiesta, che non si ferma. D’altronde, la Muscaridola lavorava anche a Bari, e diversi indagati sono difatti pugliesi. La donna, per scegliere attentamente le persone con cui trattare (i “clienti”, come li chiamano gli investigatori), effettuava una serie di verifiche grazie al proprio ruolo. Fra il 2005 e il 2011 aveva effettuato oltre 1.600 “interrogazioni” alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate. Dalla propria scrivania, comodamente, poteva controllare tutti i contribuenti della Basilicata e i loro beni.
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è successo a Potenza za per i lucani. 2011-07-14 - I Verdi bruciano in pubblico i bonus benzina Davanti alla sede della Regione Basilicata, i Verdi per la Costituente ecologista hanno deciso di dare fuoco ai moduli per i buoni benzina. Un gesto simbolico di dissenso, volto a rappresentare l’inutilità del bonus di 90 euro, ma anche un invito rivolto a cittadini, associazioni, e amministrazioni comunali. 2011-07-14 - Rocco Galasso entra nell’Ordine di Malta Rocco Galasso è stato arruolato nello Smom (Sovrano militare Ordine di Malta). Nato a Potenza il 9 giugno 1967, laureato in filosofia, Rocco Galasso ha sempre avuto la passione per le attività militari, oltre al calcio: storico ufficiale del 91° Battaglione “Lucania”, è stato anche addetto stampa del Potenza Calcio sotto la gestione Postiglione e presidente del Centro culturale Newmann, associazione culturale nata e cresciuta nella chiesa della Ss. Trinità fino alla sua chiusura per la vicenda Claps. 2011-07-14 - Casa di riposo in via Acerenza, senza stipendio da 5 mesi Sono cinque mesi che i dipendenti della casa di riposto di via Raffaele Acerenza non prendono lo stipendio. Lo denunciano i sindacalisti di Uil e Uiltucs. A rischio 23 posti di lavoro ma soprattutto la tutela di molte persone anziane, bisognose di cure e spesso senza altri posti in cui andare. 2011-07-15 - Don Uva, l’assessore Martorano chiede un piano industriale Attilio Martorano, assessore regionale alla Salute, ha chiesto di acquisire un vero e proprio piano industriale della Casa della Divina Provvidenza Don Uva di Potenza, dal quale si evincano chiaramente i termini e i modi con cui la proprietà intende superare questo stato di difficoltà che si protrae ormai da troppo tempo. La richiesta è stata avanzata in un incontro con i vertici dell’Azienda, e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials e Ugl a cui ha preso parte anche il direttore generale del dipartimento regionale Pietro Quinto. 2011-07-17 - Anche i lucani pagano il ticket da 25 euro per il “codice bianco” I lucani, da lunedì 18 luglio, pagano il ticket sul codice bianco del Pronto soccorso. Un “contributo” alla sanità pubblica da 25 euro a prestazione. E’ un portato della manovra finanziaria del governo. La Basilicata era rimasta l’unica Regione italiana a non farlo pagare. In tutte le altre regioni italiane quando un cittadino andava a farsi medicare al pronto soccorso e veniva classificato come “codice bianco”, il meno grave, doveva sborsare 25 euro. Cinquanta, addirittura, nelle Province autonome di Trento e Bolzano. Ora tocca anche ai lucani: il governo ha ridotto il finanziamento ad hoc da quasi 500 milioni a 105 milioni di euro.
Il caldo regna sovrano all’ospedale San Carlo Al San Carlo si scoppia di caldo. La Gazzetta della Basilicata offre un reportage, scritto da Luigia Ierace, dal padiglione C dell’ospedale. Tutti a sventolarsi con foglietti e ventagli di fortuna, tutti ad asciugarsi costantemente il sudore: pazienti, medici e infermieri, familiari in visita. La finestre possono essere aperte solo a vasistas – una disposizione voluta qualche anno fa dopo alcuni casi di suicidio o tentato suicidio di degenti – e così entrano lame d’aria insufficienti a rinfrescare gli ambienti. Le proteste non sono veementi, ma la situazione è sicuramente difficile. E di certo non fa bene ai pazienti di alcuni reparti – si pensi a cardiologia ma anche a pneumologia – respirare quell’aria pesante e vischiosa. Una persona fa notare, alla cronista della Gazzetta, che negli ospedali di Venosa e Rionero – strutture, soprattutto quella della città di Orazio, con molte meno risorse della principale azienda sanitaria della regione – c’è l’aria condizionata. Come mai al San Carlo no? E perché invece il nuovo edificio, quello tutto nero e destinato agli uffici amministrativi, non si soffre il caldo? Si può sperare in un cambiamento nell’immediato? Sì, stiamo freschi…
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su Potenza
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Potenza Potenza, che bella città...
Fotografa la nostra città, i luoghi brutti, ma anche quelli belli, ed inviaci le foto ed un breve commento a: redazione@giornalelucano.it
Parcheggiare a Potenza Potenza è una delle città italiane con il più alto rapporto automobili/abitanti, in quasi tutte le famiglie ci sono la seconda e pure la terza auto, oltre alle auto dei potentini nei giorni lavorativi alcune migliaia di mezzi giungono nel capoluogo di regione per portarvi al lavoro impiegati, studenti e coloro che devono sbrigare faccende nei vari uffici pubblici e privati presenti numerosi in città. E’ normale che in città circolare, in determinate ore del giorno, è problematico ma la situazione diventa tragica quando si deve parcheggiare. Con una mole così esuberante di auto in circolazione il parcheggio è un miraggio per cui ognuno si arrangia come meglio crede, in molti casi lo spazio riservato ai pedoni viene espropriato ed i marciapiedi si rivelano ottimi posti per parcheggiare tanto la multa non te la fanno quasi mai. In questo panorama desolante abbiamo avuto modo di verificare che i parcheggi a Potenza non mancano, ci riferiamo a strutture costruite da privati, in “collaborazione” con il Comune o sfruttando la Legge Tognoli che consente di costruire, a determinate condizioni, su suolo pubblico. Esaminiamo la situazione. Una ditta campana, la SOCOMER, ha costruito tre grandi parcheggi coperti con annessi box auto venduti a privati: Parcheggio Uno a Rione Mancusi con ingresso anche da via Armellini con 320 posti auto, Parcheggio Due fra Viale Marconi e via Nazario Sauro con 290 posti auto, Parcheggio Tre in via Vespucci con 140 posti auto ricavato al posto del mercato coperto e dove è sorta una bella galleria commerciale, queste strutture insistono in zone strategiche della città ed il prezzo orario per la sosta, un euro per ogni ora, è assolutamente abbordabile. Altri parcheggi pubblici li troviamo a Viale Marconi, con accesso anche da via Vaccaro ed è stato costruito dall’impresa Albini, a piazzale Istria,
Via Roma
Via Gavioli
Via Campania
all’interno della Stazione Superiore FF SS, gestito da Metropark, questo parcheggio è all’aria aperta ma è sempre desolatamente vuoto, quello a servizio dell’Ospedale S. Carlo, questo sempre pieno per cui ne è stato previsto uno nuovo molto capiente che dovrebbe risolvere i problemi per le migliaia di frequentatori giornalieri dell’Ospedale regionale S. Carlo. Un altro parcheggio pubblico, con annessi ascensori, dovrebbe sorgere un via Cavour nell’area ex Fornace Ierace frutto di un accordo privati-Comune. A buon punto il parcheggio che si sta realizzando sulla fondovalle di via Mazzini nei pressi dell’ingresso delle scale mobili. Sul fronte dei privati sono state molte inizia-
tive che hanno usufruito dei benefici dell’art. 9 della Legge 122 del 1989 nota come Legge Tognoli, una legge che incentiva sia i costruttori che gli acquirenti privati per una serie di agevolazioni, il costruttore non paga oneri di urbanizzazione, l’acquirente ha uno sconto fiscale consistente. Sono già parecchi i parcheggi costruiti secondo quanto previsto dalla legge Tognoli: in via Sabbioneta, via Gavioli, Discesa S. Gerardo, Piazza Zara, Piazza Adriatico, Piazza Crispi, Via Messina, Via Roma,Via Racioppi; alcuni sono in via di ultimazione in Via Viviani, a Montereale in via Campania, sopra quest’ultimo è in costruzione di un campo da basket da utilizzare per i play ground. Sono altresì autorizzati
o in via di autorizzazione altri parcheggi, in Via Bonaventura (il cantiere è stato aperto da molto tempo ma varie vicissitudini legate ai sottoservizi stanno ritardando il prosieguo delle opere che consentiranno la costruzione di una cinquantina di box in pieno Centro Storico), in Via Torino (il parcheggio sorgerà al posto dei fabbricati con il tetto in eternit che ospitarono la scuola elementare subito dopo il terremoto del 1980). A completare l’offerta ci sono due parcheggi privati realizzati al piano terra del Tourist Hotel e sotto un condominio di via Addone, due piccoli parcheggi su suolo privato, uno in via Nazario Sauro, a ridosso del Tribunale ed un altro in via del Gallitello. Per conclu-
Viale dell’Unicef
dere non si può non citare i tre piazzali a servizio degli uffici regionali in viale Verrastro anche se spesso questi ampi spazi vengono utilizzati per ospitare gli spettacoli viaggianti. Come si può notare un numero notevolissimo di posti macchina sono a disposizione degli automobilisti nella città di Potenza, molti altri se ne aggiungeranno a breve ma stiamone certi l’atavico problema non si risolverà anche per la pessima abitudine di molti automobilisti di continuare a parcheggiare irregolarmente, ne volete la prova? Andate a verificare il caos che si crea nei pressi di arterie importanti come Viale Marconi e Via Nazario Sauro, a due passi dal parcheggio coperto che rimane vuoto, stessa
cosa in via Mazzini strada strategica nel panorama viario cittadino, dove in tanti “disertano” di parcheggiare nella struttura di via Armellini intasano via Mazzini, per non parlare di Viale Dante dove pare ci sia una zona franca dal piazzale della chiesa fino all’intersezione con via Leonardo Da Vinci con la presenza 24 ore su 24 di auto in zona rimozione e quando si incrociano due autobus si creano code kilometriche solo perché chi deve fare una compera si rincresce di andare a parcheggiare in Via Vespucci nell’accogliente Parcheggio Tre della SOCOMER.
vivi-potenza
Vivere la città di Potenza. Proposte, proteste e suggerimenti. La piazza virtuale dei potentini. vivi-potenza.ilcannocchiale.it
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Dentro la città:
Zone “in” e zone “out” I frequentatori del parco lo definiscono il migliore di tutta Potenza. Eppure, volendo usare un comune modo di dire, non è tutto oro ciò che luccica. Sotto un’impeccabile e bellissima riqualificazione estetica, infatti, si nasconde il lato “oscuro” di Poggio tre galli. Nelle zone in vista, si possono ammirare coloratissimi edifici di nuova costruzione, adiacenti ad una bella e soprattutto funzionante fontana, e circondati da giardinetti pieni di alberi ben curati ed erba tagliata ad arte. Di fronte si trova il parco dell’Europa Unita, non sempre pulitissimo (a detta dei frequentatori l’erba è stata tagliata da poco, e la fontana fino a qualche giorno fa era accerchiata da rifiuti), che da qualche tempo ospita numerose dichiarazioni sentimentali, presenti sui muri o (nel caso più clamoroso) addirittura sull’asfalto, dove chi si sofferma a leggere può canticchiare mentalmente una canzone molto in voga in questo periodo. Sicuramente però, è tenuto meglio di tutti gli altri presenti nel nostro capoluogo di regione. O almeno, è questa l’opinione dei suoi tanti frequentatori, per la maggior parte non residenti, ai cui occhi risulta il parco più sicuro e maggiormente adatto ai bambini, che possono giocare e divertirsi senza correre il rischio di potersi far male in qualsiasi momento, come potrebbe facilmente accadere ad esempio a Montereale. Da quanto detto, sembrerebbe davvero il quartiere in cui tutti gli abitanti di Potenza vorrebbero vivere. Purtroppo però, Poggio tre galli non è soltanto questo; infatti, appena 50 metri più
sotto, lo scenario cambia radicalmente. Entrando in Piazza Adriatico, ci si rende conto che non c’è assolutamente nulla di quella pulizia e di quel decoro urbano che si è potuto ammirare poco più sopra. Le strade sono deserte e piene di buche, l’aria è fortemente maleodorante (perché i tombini sono otturati da tanto, troppo tempo), e i bidoni sono stracolmi di immondizia. Sotto il palco vi è un cantiere abbandonato da diversi anni, ridotto praticamente a discarica, perché pieno di spazzatura di ogni genere, la cui eventuale funzione futura non è chiara neanche a chi abita a due passi da lì. Stiamo parlando della stessa piazza che fino a qualche anno fa rappresentava una delle sedi principali degli avvenimenti spettacolo/culturali di Potenza, la stessa piazza che era stracolma di gente in vari periodi dell’anno, e in particolare durante la festa di Santa Cecilia, che oggi purtroppo non riscontra più lo stesso successo di allora. A quanto pare, ci si trova di fronte all’ennesimo caso in cui una zona viene abbandonata a se stessa solo perché meno in vista delle altre; è la sorte che spetta alla maggior parte (se non a tutte) le periferie di Potenza. Sembra proprio che se si abita in una delle vie principali, probabilmente si potrà godere di un ambiente pulito e decoroso, ma solo perché le stesse sono frequentate da un gran numero di persone; se al contrario, l’area di residenza è “nascosta”, chi ci vive dovrà rassegnarsi a non avere assolutamente le stesse attenzioni, soltanto perché abita “lontano dagli occhi”.
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Poggio Tre Galli
di Maria Rosaria Bruno
“Tra povertà e ricchezza”: la rabbia e la delusione degli abitanti di piazza Adriatico Di sicuro i residenti di piazza Adriatico hanno una caratteristica che li accomuna: la timidezza! C’è chi ha davvero molto da dire, chi non è interessato a parlare, poiché convinto che “tanto non serva a niente”, ma nessuno di loro ha la minima intenzione di esporsi, specialmente davanti al flash di una fotocamera. Fanno parte della prima categoria le sorelle Annamaria e Luciana Urciuoli e il signor Franco, secondo i quali la piazza è ormai paragonabile ad un deserto: “Purtroppo non c’è più la grande affluenza degli anni scorsi, d’estate si trasforma davvero in un dormitorio. I problemi riscontrabili non sono pochi, a cominciare dallo scempio presente sotto il palco ormai da anni, continuando fino all’ingresso della chiesa, situato in un luogo sbagliato perché del tutto invisibile a chi si trova al di fuori della piazza, e concludendo con il pericolo rappresentato dalla strada a senso unico che incrocia via Anzio con via Adriatico, sulla quale andrebbe messo almeno un rallentatore. La raccolta di firme per il posizionamento di un semaforo in questo tratto non è stata avviata da nessuna delle amministrazioni locali, ma da un supermercato. Questa è una delle zone più verdi di Potenza, tenerla così è davvero un peccato. Purtroppo però ci sono fasce sociali ben distinte, e ad un livello sociale più basso corrisponde un minor senso civico.” Il signor Antonio Laguardia parla senza mezzi termini di un abbandono totale e assoluto: “E’ da quando hanno consegnato la piazza che quel cantiere è abbandonato, cioè da più di 5 anni. Siccome non si sa cosa dovrebbe diventare, potrebbero almeno creare dei parcheggi, visto che in questa zona scar-
testata “Il Balcone del Conte”
seggiano molto, anche se le macchine sono libere di parcheggiare in divieto di sosta quando vogliono, perché nessun vigile verrà mai a multarli. La strada è piena di buche e sporcizia, l’Acta passa raramente e di spazzini non se ne vedono quasi mai. La piazza prima era un luogo di ritrovo, mentre adesso è lo specchio dell’abbandono. La verità è che purtroppo alle periferie non verrà mai dedicata la stessa attenzione che si riserva alle zone centrali, ed è una verità
ingiusta”. La signora Emilia, titolare di un’attività del posto, sostiene che il problema principale riguardi la sporcizia, e soprattutto “i tombini perennemente otturati, a causa dei quali 3 anni fa ci siamo addirittura allagati, e la presenza di rettili; l’anno scorso una vipera mi è perfino entrata nel garage. La festa di Santa Cecilia si continua a fare, ma è molto diversa da prima, quando erano 8 giorni veri, composti da gare di ballo e suoni, che nessuno in
città si perdeva. Adesso sono davvero pochi quelli che vi partecipano”. La signora Maria entrando nell’attività si rivolge a noi chiedendo “Siete del giornale?”, e alla nostra risposta affermativa inizia a sfogarsi: “In questa piazza siamo dimenticati da Dio! E’ pieno di topi, insetti e serpenti, le fogne sono otturate ormai da anni e dobbiamo essere noi residenti ad alzarle per consentire all’acqua di defluire. Ci sono buche enormi, l’anno scorso ci è
caduto un bambino dentro, e invece di asfaltare per bene lo coprono solo in superficie. Per non parlare della strada che porta verso la Regione! Le strisce sono scolorite, e i tantissimi alberi impediscono la visuale a chi vorrebbe attraversare ma non riesce a farlo, anche perché le macchine arrivano a tutta velocità e c’è il rischio di essere investiti di continuo, come è successo a mio figlio. E’ l’unica piazza che conosco in cui non c’è nemmeno una fontana, se i
direttore responsabile Gianluigi Petruccio vice direttore Rocco Pezzano editore consorzio Gruppo Editoriale Lucano redazioni a Potenza via Rocco Scotellaro 7b e centro direzionale Rossellino, tel. 0971 4694 58/66, fax 0971 449 056 Reg.Trib. di Pz n°340 del 16/12/05 grafica ed impaginazione Ivan Fabbricatore stampa Martano Editrice srl - Lecce tiratura 26.500 copie distribuzione Pubbli Distribuzione soc. coop. responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Giuseppe Coletta giornalelucano.it | redazione@giornalelucano.it PUBBLICITà > imprese private 0971 46 94 58 • enti pubblici, società a partecipazione pubblica, finanziaria e legale 0971 46 94 66
bambini vogliono giocare cosa devono fare, scendersi l’acqua da casa? L’illuminazione non funziona da anni, l’erba è quasi sempre incolta o peggio ancora, viene tagliata a metà, come è stato fatto dietro casa mia! Come mai soltanto la metà delle persone ha il diritto di avere l’erba tagliata? C’è forse una zona ricca che può permetterselo, e una povera che invece non merita nulla?” [mariarosaria.bruno @giornalelucano.it]
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Potenza - rilevazione del 14/07/2011 Criteri adottati per la rilevazione dei prezzi: • la rilevazione dei prezzi avviene nella città di Potenza; • i prodotti rilevati sono estratti dal paniere di “SMS Consumatori” (www.smsconsumatori.it) in modo da permettere al consumatore di verificare la “convenienza” o meno del prodotto; • per la pasta di grano duro vengono rilevate le seguenti marche: Barilla, Amato e Divella (tra queste viene individuata la marca che ha il prezzo inferiore); • il prezzo più basso di ciascun prodotto viene evidenziato; • i prodotti in offerta vengono specificatamente segnalati;
in evidenza i prezzi più bassi - (*) prodotti in offerta • gli esercizi commerciali sono scelti tra quelli già inseriti nel progetto “Sms Consumatori”; • gli esercizi commerciali che intendono far parte del progetto di rilevazione possono farne richiesta alla sede di Potenza dell'ADOC Basilicata; • sul nostro sito www.adocbasilicata.org sono riportati tutti i prodotti e tutti gli esercizi commerciali oggetto della rilevazione; • l'ADOC Basilicata non riceve alcun compenso e/o contributo per tale attività in quanto svolta in maniera assolutamente volontaristica. Si ringraziano le attività commerciali per la continua disponibilità.
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V.I.P. (Very Important Potentini) Il tecnico del cuore
Quando si pensa sere entrato nell’ospeall’ospedale, e nello dale del capoluogo, specifico a chi ci lavo- una persona che rira, vengono in mente specchia palesemente sempre e solo dotto- il detto “l’ironia è il ri, infermieri e camici sale della vita”. Con il suo simpativari. Pochi sanno che dietro la facciata co- co e inconfondibile acmune, si nascondono cento romano, inizia a persone che hanno a raccontare: “Ricordo che fare tutti i giorni perfettamente il giorcon apparecchiatu- no in cui ho messo re piene di circuiti e piede per la prima cavi, misteriosi e in- volta al San Carlo di comprensibili ai più. Potenza; l’11 Luglio Persone che svolgono del 1978. E come podimenticarlo, un lavoro di grande trei responsabilità perché dato che esattamente controllano, tramite tre anni dopo sarebbe nato il mio primo fiapposite proceduglio”! Erano gli re, che la loro anni in cui funzionalità sti e il celebre non decada u q i d o Espertitivi è sicuravelocemenispos mo tecnico p r i m a r i o Ugo Filipte, ma si mdente il prire cchiature mantenga delle ampepdaicali ad essae-- po Tesler ll’osped conferiva stabile nel elettero ntratocnaepoluogo re l immenso tempo. Perle de prestigio ché queste alla nostra naattrezzature, se scente e semivuoobsolete o maltenute, rischiano di dare ta casa ospedaliera. “All’epoca l’osperisultati non veritieri o, in casi estremi, di dale nuovo comprencompromettere il sal- deva soltanto alcuni reparti come la carvataggio di una vita. Esperto di questi diochirurgia, la radiodispositivi è sicura- logia e gli uffici ammente Vincenzo Man- ministrativi. Gli altri cini, il primo tecnico si trovavano ancora delle apparecchiature presso le vecchie sedi elettromedicali ad es- di Verderuolo e Santa
Maria. Poi dal 1980, in seguito al terremoto, vennero trasferiti gradualmente, rendendolo negli anni l’immensa struttura che è oggi”. Nato a Roma, ini-
tempo preferito – racconta – era smontare e rimontare qualsiasi cosa mi passasse sotto gli occhi. Passione che non è affatto scemata nel tempo, ma è peggiorata di giorno
e diverse esperienze lavorative non inerenti al settore attuale, si trasferisce a Potenza letteralmente per “seguire il cuore” (intuizione assolutamente esatta, che lo
zialmente frequenta il ginnasio, ma abbandona latino e greco per seguire quella che per lui è sempre stata una forte passione: l’elettronica. Infatti, già da bambino, si cimentava a riparare tutto ciò che gli capitava a tiro: “Il mio passa-
in giorno”. Si diploma allora presso l’Istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi” della capitale, scuola molto attenta alla preparazione degli studenti dal punto di vista non solo teorico, ma soprattutto pratico. Dopo la maturità
porterà al matrimonio e alla successiva nascita di tre figli) e, grazie alla qualifica di perito elettronico, tramite un concorso viene assunto inizialmente (ironia della sorte) proprio presso il reparto del cuore: la cardiochirurgia. “En-
trandovi rimasi colpito dalla mancanza di una figura professionale responsabile dei dispositivi elettromedicali, che venivano affidati alla buona volontà ed esperienza degli elettricisti in servizio. All’epoca erano in pochi ad avere la qualifica di perito elettronico in Basilicata, perché non vi erano istituti con questo indirizzo”. Chiamato a riparare un’incubatrice e altre varie apparecchiature, dimostra competenze e capacità adeguate; ciò gli permette di diventare referente tecnico per la manutenzione e gestione delle apparecchiature elettromedicali dell’intero ospedale San Carlo, ruolo che ricopre tuttora, da oltre trent’anni. E quando arriverà la pensione? “Mancano ancora quasi 2 anni. Nel frattempo, alla tenera età di 64 anni, continuo a studiare e a fare corsi di aggiornamento”. Insomma, non si finisce mai di imparare. [M. Rosaria Bruno]
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è successo sul pianeta Terra Londra “Fumare in auto con bimbi deve essere vietato” Il disegno di legge - che tutela i minori dal fumo passivo - c’è già. Ora la decisione, spiega la Bbc, spetta al ministro della Salute britannico. Contrari i conservatori secondo cui è una proposta “eccessiva, invadente e offensiva perigenitori inglesi”.
New York Presto la marijuana sarà legalizzata In Usa si potrà coltivare, fare uso e vendere legalmente marijuana. Un gruppo bipartisan di deputati ha presentato la proposta di legge. In 16 Stati su 50 la coltivazione e la vendita di cannabis sono già consentite per motivi medici. San Paolo Avvocata si fa uccidere pagando 886 euro La legale brasiliana Giovana Mathias Manzano, 35 anni e appena divorziata, ha pagato due ragazzi per farsi uccidere nella sua auto e dare fuoco alla vettura. Uno dei killer, 21 anni, ha detto di aver ricevuto 2 mila reais (886 euro) per il “lavoro”. New York “Sì” a videogiochi violenti anche per i minorenni In Usa si possono vendere ai minorenni tutti i videogame, anche quelli violenti. L’ha sancito la Corte Suprema bocciando una legge della California che ne proibiva la vendita agli under 18: “è contro la libertà di espressione”.
Budapest Hamburger e patatine tassati in nome di salute Il governo conservatore ungherese di Viktor Orban ha presentato un disegno di legge che prevede la “tassa sulla salute pubblica”. Si abbatterà su cibi e bibite con troppi grassi, zuccheri, caffeina o sale. Commercianti in rivolta. Copenaghen Accordo con hippy danesi “Christiania” resta libera Dopo 8 anni di scontri, c’è l’accordo fra le autorità e gli abitanti del quartiere di Copenaghen, storica comunità autogestita nata nel ’71. Gli hippy restano ma dovranno sborsare 16 milioni di euro per i terreni occupati 40 anni fa. Parigi La ville lumière combatte i cartelloni pubblicitari Parigi ridurrà del 30% i cartelloni: spesso troppo invadenti, mortificano la bellezza della capitale francese. In tutto il comune saranno vietati gli immensi poster di 4metri per 3: ne saranno rimossi 920 in 2anni. Londra Per ogni posto di lavoro si candidano 83 laureati La crisi ha fatto aumentare i neolaureati in cerca di lavoro: in Gran Bretagna le aziende ricevono in media 83 curricula per posto vacante, con punte di 150. Erano 31 nel 2008 e 50 nel 2009. Lo dice l’Association of graduate recruiters.
Roma “I telefonini potenziano i neuroni”
Le onde elettromagnetiche aumentano l’eccitabilità dei neuroni: con una chiamata di 45 minuti si migliorano i riflessi e l’attività cerebrale per un’ora. I telefonini “elettrizzano” il cervello, cioè ne modificano l’attività al punto che il Gsm dei cellulari potrebbe anche potenziare alcuni compiti cognitivi, migliorare i riflessi e ridurre le risorse mentali necessarie per svolgere una determinata mansione. Lo dimostra uno studio condotto da neurologi dell’Università Cattolica di Roma in collaborazione con le Università Campus Bio-Medico e Sapienza di Roma. Gli esperti hanno scoperto che le onde del cellulare influenzano l’attività cerebrale: incrementano l’eccitabilità dei neuroni più vicini all’antenna e ne modulano, così, l’efficienza nello svolgimento di alcune attività cognitive e motorie. Se si usa il cellulare per 45 minuti, ad esempio, le emissioni elettromagnetiche aumentano l’eccitabilità cerebrale per un’ora: “Un effetto positivo se l’obiettivo è aumentare l’eccitabilità di un cervello malato - spiega Paolo Maria Rossini, coordinatore dello studio-negativo se a essere stimolato è un cervello già troppo eccitato, come nel caso dell’epilessia”.
Sydney I più felici del mondo sono gli australiani Gli australiani sono il popolo più felice del mondo sviluppato. Lo dice l’Ocse che ha pubblicato il “Better Life Initiative Index”, costruito con indicatori come reddito, istruzione e salute. Secondi i canadesi, terzi gli svedesi. Shanghai L’energia scarseggia. Sarà razionata in estate Le autorità della metropoli industriale della Cina hanno chiesto a centri commerciali e uffici di chiudere nei giorni più caldi. Non è raro infatti che le temperature tocchino i 37° C. Circa l’80% dell’energia usata nel Paese viene dal carbone. Sydney “Chi ha questi tatuaggi attira la morte violenta” Uno scherzo? No, uno studio dei patologi dell’Università di Adelaide. Su 20 cadaveri con il tattoo che raffigura Ned Kelly (brigante buono del 1800 diventato simbolo nazionale australiano) solo 3 erano finiti all’obitorio per morte naturale.
L’assessore Agatino MANCUSI ed il suo Capo Dipartimento, devono dimettersi !
La Regione ha l’obbligo politico ed amministrativo di far sapere ai cittadini della Basilicata per quale ragione l’Eni ha questo interesse preciso e spasmodico per Cerro Falcone 2X, del quale la Ola ha ribadito il suo no al nuovo permesso, con una denuncia inviata al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione europea. È un pozzo che sarebbe “franato” due volte durante la sua realizzazione, ed è dentro i confini del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, dunque incompatibile con le attività del parco stesso, all’interno di aree SIC-ZPS dell’Unione Europea, ed è l’unica attività industriale nei pressi della fonte Acqua dell’Abete, inquinata dai metalli pesanti: manganese, cromo e bario. Elementi che possono tutti derivare dalle sostanze chimiche usate nelle attività minerarie, secondo la ricercatrice Maria Rita D’Orsogna - dell’Università di Caltech, California - e, forse, sottostimate dal Ctu della Procura di Potenza, che qualche mese fa ha “assolto” - da loro possibili responsabilità precipue - le compagnie minerarie, perché nella fonte Acqua dell’Abete non sarebbero “state rilevate tracce di idrocarburi”. Impossibili da trovare,
secondo la Ola, perché il vicino (è a circa 200 metri in linea d’aria) Pozzo Cerro Falcone 2X non è mai arrivato ad essere un pozzo estrattivo e produttivo di petrolio: appunto perché “franato due volte” e perché sospeso - su precedente denuncia Ola - in quanto illegalmente autorizzato, a parere della nostra Organizzazione, a produrre dalla Regione (estrarre greggio) dentro i confini del parco. Se le ragioni fondamentalmente di risparmio inducono probabilmente le compagnie minerarie ad operare scelte precise e a volte dannose per la comunità (vedasi ciò che accaduto nel Golfo del Messico), di tutt’altro spessore e intervento dovrebbe essere l’azione dell’amministrazione pubblica, volta a tutelare la salute dell’ambiente e dei suoi abitanti, e non gli interessi delle società private che estraggono idrocarburi, tanto che il nostro Dipartimento Ambiente potrebbe essere rinominato “Dipartimento Regionale del Petrolio” visto che le compagnie già lucrano due volte. La prima volta sulla raffinazione del greggio estratto (159 litri di greggio contenuti in ognuno degli 80 mila barili estratti al giorno in Basilicata, per un totale di circa 13 milioni di litri quotidiani di
greggio - il vero affare delle società minerarie) in benzina, diesel, fibre, tessuti, plastica, farmaceutica, fertilizzanti e altro; la seconda volta sul valore commerciale di borsa degli 80 mila barili estratti al giorno, sul quale vengono calcolate le famose royalties del 7% da lasciare al territorio (Regioni e Comuni), il 3% per la presa in giro della bonus card idrocarburi (7 euro al mese per patentato lucano), mentre alle compagnie minerarie resta il 90% del valore commerciale degli 80 mila barili estratti quotidianamente in Basilicata, calcolato mediamente intorno agli 8 milioni di euro al giorno. Di questi 8 milioni di euro quotidiani, a Regioni e Comuni vengono lasciati 560 mila euro al giorno, alla bonus card, vanno 240 mila euro al giorno, mentre alle compagnie minerarie restano circa 7.200.000 € al giorno (oltre ai profitti della raffinazione dei 13 milioni di litri di greggio lucano estratti quotidianamente), a riprova matematica che la questione petrolio non è un affare né per i lucani né per le loro amministrazioni pubbliche, le quali, senza neanche ricavare posti di lavoro, devono poi sobbarcarsi anche le spese di bonifiche, di rischi sanitari pos-
sibili e di rischio sismico. Anziché consentire una irresponsabile corsa sempre più sfrenata all’oro nero da parte delle compagnie minerarie, meglio farebbe la Regione a decidersi per una sempre più improrogabile moratoria per ogni nuovo permesso di ricerca e di estrazione. Anche al fine di entrare in possesso, come suggerito dal professor Leonardo Seeber (massimo esperto sismologo internazionale), dei piani ingegneristici di ogni pozzo realizzato in Basilicata, per poter finalmente realizzare piani di sicurezza per la popolazione residente, attualmente non previsti. Piani di sicurezza messi gravemente a rischio dai due pozzi di reiniezione Monte Alpi 9 Or e Costa Molina 2, realizzati lungo le faglie sismiche appenniniche, e dai pozzi Rivolta 001 e Nova Siri 001, a 200 metri dai depositi di scorie radioattive dell’Itrec di Trisaia, e che la Regione e il suo dipartimento ambiente si ostinano a non voler chiudere. Consentire ogni attività su questi quattro pozzi minerari è una grave inandempienza sul piano della sicurezza dei cittadini che avrebbe già obbligato - in contesti politici responsabili - alle dimissioni per inadeguatezza dell’assessore all’ambiente, Agatino Mancusi (già dimostratosi inadeguato nel gestire la questione Fenice) e del suo direttore di dipartimento, Donato Viggiano. [Org. Lucana Ambientalista]
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un Po’litica... di Gianni Rosa
Ex Cip-Zoo Tutto da rifare dopo 10 anni Un’interrogazione per conoscere l’attuale situazione ambientale del sito immobiliare “ex cip zoo-suinicola lucana” in via della Fisica a Potenza, che a seguito della soppressione dell’ESAB è divenuto di proprietà della Regione Basilicata. Una lunga vicenda che fa registrare, tra l’altro, il 22 ottobre 2010 il decreto di sequestro dell’area emesso dalla Procura della Repubblica di Potenza, la quale ipotizza la “sussistenza di un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non”. La Giunta regionale con la delibera n. 2036 del 30 novembre 2010 ha dato mandato a due uffici dell’ente di formulare una stima sommaria dei costi occorrenti per la bonifica delle coperture in cemento-amianto presenti nel complesso (Ufficio Provveditorato) e di procedere alla mappatura e caratterizzazione di tutti i rifiuti speciali e/o pericolosi presenti nonché la quantificazione della spesa occorrente per la rimozione e trasporto in discarica autorizzata (Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale del Dipartimento Ambiente e Territorio). Da quel momento non si è
saputo più nulla, dei “successivi provvedimenti da attuare in relazione alle ulteriori valutazioni” che la Giunta si era impegnata a fare, sempre nella delibera del 2010, è scomparsa ogni traccia. Da informazioni informali fino ad oggi la Giunta non ha preso più alcuna decisione, pertanto con l’interrogazione in primis si sollecita una soluzione della questione e inoltre
si chiedono le ragioni di detti ritardi ed in merito se gli uffici hanno adempiuto al compito assegnato. L’assessore la ramo Mancusi deve fornirci un’informativa precisa riguardo all’attuale stato ambientale dell’intera area, considerato che sono gli uffici del dipartimento da lui guidato ad avere l’onere di formulare la caratterizzazione dell’area e l’individuazione dei
rifiuti speciale e/o pericolosi e il relativo piano di smaltimento. Visti i mesi che sono trascorsi, viene il dubbio che forse al Dipartimento sono troppo impegnati a redigere la Relazione sulla Stato dell’Ambiente in Basilicata, attività decisa dalla Giunta con la delibera n. 307 dell’11/03/2011 il cui costo preventivato è di 80.000 euro? L’ennesimo report pagato con i soldi pub-
blici utile alla fine solo alla politica, si prevedono nuove passerelle con i politici nostrani che promettono da novelli boy scout impegno e rispetto dell’ambiente. Siamo curiosi di vedere cosa si dirà nella relazione della cip-zoo di Potenza, della Fenice di Melfi, del Pertusillo in Val d’Agri, del Centro Oli di Viggiano, della Liquichimica di Tito, e di tante altre situazioni ancora sospese. Nello specifico della cipzoo, oltre ad una risposta celere, ci si attende anche un operato alquanto veloce che metta fine ad una mancata bonifica che ormai si protrae da oltre dieci anni e che rappresenta una vera indecenza per la città capoluogo e per l’intera regione. Infine, e certamente non di minore importanza, il Presidente De Filippo ci deve anche dire se esiste in Regione un disegno strategico per il nuovo utilizzo dell’area e con quali risorse finanziarie si vuole attuare, visto che la stessa area assume oramai una posizione cruciale e privilegiata nella città di Potenza e non può rimanere ancora abbandonata a se stessa. Non serve a nessuno.
Replica all’articolo “Commistioni lucane” L’assessore Figliuolo chiarisce ed il C.S.R. Marmo Melandro precisa In riferimento all’articolo “Commistioni Lucane” da noi pubblicato sul n. 6 del 21 giugno, a seguito del colloquio avuto con il sig. Nicola Figliuolo è doveroso, ricostruiti i fatti, informare che: nel gennaio 2005 (Comunità Montana del Melandro) chi subisce l’ingerenza della maggioranza è invece Figliuolo (in quanto viene nominato Tisci che riceve più voti). Di contro, l’affermazione di Figliuolo alla Provincia non può essere “collegata” perchè risalente ad altro periodo (2009). Inoltre, pubblichiamo
integralmente il Comunicato ricevuto dal Presidente Nicola Manfredelli che precisa: “Il C.S.R. Marmo Melandro è una Società Consortile a.r.l. mista pubblico/ privata a prevalenza di Capitale privato. La Provincia di Potenza non partecipa al Capitale azionario. L’Assemblea dei Soci, in data 03/12/2008, ha provveduto ad eleggere, in base alle vigenti norme statutarie, i componenti dell’Organo Amministrativo e tra questi Nicola Figliuolo ben prima che il medesimo – per circostanze del tutto estranee alla Società- fosse investito della carica di Assessore della Pro-
vincia di Potenza. Nicola Figliuolo nel CdA della Società C.S.R., pertanto, rappresenta la parte privata e, nello specifico, l’azionista C.I.A. Basilicata. Per gli Amministratori della Società C.S.R. non è prevista alcuna indennità di carica, ma, soltanto gettone per ogni effettiva presenza in Consiglio, peraltro, non percepito dalla nomina. La Società C.S.R. Marmo Melandro ha operato e opera in totale autonomia, per cui, non vi può essere alcun accostamento al contenuto dell’articolo.” [gianluigi.petruccio @giornalelucano.it]
Nicola Figliuolo, assessore alla Provincia di Potenza
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