Mensile, numero 1 anno 14 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
La rivista di tutte le famiglie
gennaio 2019 pasticceria e merenda
scrivere un diario
vivere in rifugio
la felicitĂ
9.30 - 17.00
24 30
70
44
50
la ricetta della felicità Il pasticciere più amato della televisione italiana
18 Dolomiti, Tirolo & Co
È la montagna, baby! Dolci discese, pupazzoni giganti di neve, slitte
24 Una famiglia ad alta quota Una famiglia ci racconta come si vive in un rifugio in montagna
30 La felicità è una cosa seria
Una competenza che si impara e si allena, al lavoro come in famiglia
Inserto 41 un weekend a brunico
Sci, ciaspole e pattini, cultura e buon cibo. Una gita perfetta per le famiglie
44 e tu che cuoca sei
50 Journaling: i mille modi di scrivere un diario Per stare meglio con se stessi
54 Ciro e Dario:
affrontare le sfide Come insegniamo il coraggio di rischiare, di esporci in prima persona?
56 Mamma e papà, decidete voi!
Dare troppe alternative ai bambini può mandarli in confusione
58 Le regole per sciare sicuri Il decalogo dello sciatore
60 un Purè perfetto
I segreti per realizzarlo
62 La lanterna dei sogni
Una casetta di carta per illuminare le giornate buie del’inverno
64 Il ritorno di Mary Poppins Il nuovo film della Walt Disney
66 I libri per la nanna
Teneri alleati che fanno addormentare i bambini
Scopri con noi il tuo talento nascosto!
48 Spettacolare M9,
una visita pazzesca A Mestre un museo racconta il Novecento come non l’abbiamo mai visto
68 il sassolino nello stagno 70 caterina 72 raffa
La rivista di tutte le famiglie Mensile, numero 1 anno 14 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
6 news 8 questo piccolo mondo 10 tendenze 12 Fashion 14 Renato Ardovino:
18
gennaio 2019 pasticceria e merenda scrivere un diario vivere in rifugio la felicità
Gennaio 2019
Buoni propositi Giovani Genitori | La rivista di tutte le famiglie
Prendi una famiglia che abita in un rifugio alpino da dieci anni. Aggiungi il Willy Wonka della pasticceria televisiva, cospargi di neve, fai un giro in slitta e un selfie con i pupazzoni dal naso di carota. Scrivi un diario, pensa alla felicità, impara a conoscere il Novecento immergendoti nella realtà virtuale. Non ti basta? Costruisci una lanterna dei sogni, leggi un libro e aspetta il ritorno di Mary Poppins. I buoni propositi per l’anno nuovo ci piacciono così, infinitamente variopinti e capaci di stupirci, proprio come questo nuovo numero di GG. Vi auguriamo un 2019 ricco di sorprese da scaldare il cuore!
Gennaio 2019 / Anno 14 - Numero 1 Direttore RESPONSABILE Luisa Tatoni CAPO REDATTORE Elena Brosio Redazione Mario Bettas Valet, Alice Quaglino, Marta Vitale Art director Catia De Bacco grafica Cinzia Pampo, Simona Vaschetto MARKETING Silvia Ciraldo Laura Donna Elena Infantino Federica Petey Mautino Silvia Trisolino AMMINISTRAZIONE Agnese Gervasi Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 - Iscrizione al Roc n. 14333 ISSN 1828-9738 Hanno collaborato a questo numero Francesca Aloi, Erica Bertero, Giovanna Brosio, Michele Brosio, Sandra Cangemi, Albino Catarozzo, Silvia De Bernardin, Valentina Dirindin, Khaled Elsadat, Federica Ferraresi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Silvia Garda, Marina Gellona, Cristina Gentile, Veronica Lo Destro, Giulia Lora, Virginia Michetti, Eva Morletto, Monica Naef, Giulia Natale, Ginger Nigella, Simona Obialero, Sabina Pignataro, Franco Poli, Annalisa Porporato, Sofia Rondelli, Daniela Rosas, Alfonsa Sabatino, Massimiliano Sciullo, Maddalena Tufarulo, Franco Voglino Illustrazioni e fotografie Giandomenico Cosentino - Ente del Turismo Aruba, Roberto Tatoni, Roberta Albertosi, iStockphoto L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti
Con affetto La redazione
Illustrazione di copertina Sagarmanis Ispirazione Luca Bernardelli Giorgio Pulini Licenza Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy
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Federica
News
La mensa di Lodi Condannato il comune: le tariffe erano discriminatorie
Vi ricordate la vicenda del Comune di Lodi e dei bambini stranieri esclusi dalla mensa? Vi ricordate le migliaia di persone che hanno dato vita a una strepitosa raccolta fondi? I bambini esclusi dal pasto per colpa di una ottusa burocrazia sono tornati a pranzo assieme ai compagni, grazie a 145 mila euro raccolti in meno di un mese. La vicenda si è conclusa a dicembre con la condanna del Comune di Lodi. il Tribunale di Milano ha accertato la condotta discriminatoria con cui è stato chiesto ai cittadini non comunitari di produrre certificazioni dai paesi di origine, una richiesta costosa che prevedeva documenti difficili, se non impossibili, da ottenere. Il Tribunale ha ordinato di modificare il regolamento per consentire a tutti la semplice presentazione dell'Isee, alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani e dell'Unione Europea. Il Comune di Lodi è stato condannato anche alla rifusione delle spese processuali.
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News
Quei volti tutti bianchi Cosa succede quando bambini di etnie diverse si vergognano del colore della loro pelle? “Questi che vedete sono gli autoritratti di un gruppo di bambini che frequentano un centro socioeducativo. Nessuno di loro ha la pelle chiara, eppure si sono disegnati tutti bianchi e rosa”. I bambini che frequentano il centro, in un quartiere di periferia di una città del nord Italia, sono africani, indiani e pakistani. “Una bambina, a cui è stato chiesto perché ha lasciato bianco l'ovale del volto, ha risposto che si vergogna del colore della sua pelle. C'è da chiedersi che futuro possa avere un paese che fa vergognare i bambini del proprio colore. Molto probabilmente nessuno”. A raccontare la storia di questi disegni è il professor Luca Fazzi, docente in Sociologia presso l'Università di Trento, da anni attivo sui temi del terzo settore, della società civile e della cittadinanza attiva.
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questo piccolo mondo
Il miracolo
Rwanda, un paese libero (dalla plastica) di J. L. Schmidt
usa
al vostro paese di provenienza, sullo
avanti nel paese, che ha vinto,
stesso aereo con cui siete arrivati.
meritatamente, il premio ”Champion
Il Rwanda negli anni Novanta ha
of the Earth” delle Nazioni Unite.
vissuto uno dei massacri etnici più
Il Rwanda, inoltre, punta a dimi-
atroci della seconda metà del Nove-
nuire la vendita di materie prime,
cento per la rivalità fra Hutu e Tutsi,
a trasformarsi in una economia
Se avete programmato un viaggio
ma ora sta andando avanti e punta
terziaria entro il 2020 e a diventare
nell'Africa centrale, all'aeroporto non
a essere il primo paese al mondo
una delle mete principali del turismo
fatevi avvolgere le valigie con le pel-
senza plastica “usa e getta”.
naturalistico in Africa. Se non avete
licole di plastica protettiva. In Rwan-
L'azione è parte di un ampio piano
ancora programmato questo viaggio,
da non le vogliono e le rispediranno
di sostenibilità ambientale portato
affrettatevi.
Gennaio 2019 | www.giovanigenitori.it | 8
questo piccolo mondo
cina
La seconda chance
un sistema di riciclo idrotermale
punto di vista. “Perché dovrei fare
frutto delle ricerche portate avanti
tutta 'sta roba?”. E mi chiedevo
dall'Hong Kong Research Institute
di conseguenza: “Perché mai
of Textile in collaborazione con
dovremmo?”.
H&M Foundation.
Non c'è una buona ragione, in
La tecnologia permette di trasfor-
realtà. Le ricerche mostrano che
mare i vestiti vecchi in fibre e
gli studenti che svolgono i compiti
tessuti riutilizzabili al 100%.
non ottengono necessariamente
Lunga vita ai capi
risultati migliori rispetto a chi non li fa. Nemmeno alla scuola superiousa
re. Una ricerca del 2012 dimostra che la quantità di ore spese per i compiti non influenza i voti. Forse un po' di compiti ”fanno bene”. Per esempio, leggere un romanzo prima di una discussione
Non stupisce sapere che l'indu-
L'auspicio
in classe. Ma più di così è una
Spariranno i compiti
perdita di tempo. Forse i compiti preparano il ragazzo alla vita,
stria più inquinante al mondo,
se per preparazione intendiamo
dopo il petrolio, è quella della
imparare a serrare i denti e fare
moda. A livello globale la produ-
una mole di mansioni senza senso,
zione di vestiti è raddoppiata dal
una competenza in cui oggigiorno
2000 al 2014 e rispetto a quindici
siamo campioni.
anni fa, in Occidente, le persone
Ma se non hanno da fare i compiti,
comprano il 60% di vestiti in più e
cos'altro potranno fare i ragazzi?
li tengono la metà del tempo.
Non lo so. Fissare lo schermo
Ognuno di noi butta via 37 chili di
In quinta elementare mio figlio
del telefonino, giocare a Call of
vestiti all'anno, anche se un quarto
ha deciso di scioperare e di non
Duty, tirarsi i capelli, oppure
potrebbe essere riciclato. Tre quar-
fare più i compiti. Non funzionava
niente. Avranno anche il diritto
ti però finiscono negli inceneritori
più niente per convincerlo, né il
di staccare la spina, come lo
o nelle discariche, anche per l'im-
bastone né la carota. Il resto era
hanno gli adulti. Togliere i compiti
possibilità di trattare i tessuti.
prevedibile: note degli insegnanti,
assolverebbe i genitori dall'ingrato
Questo era il quadro fino a ieri, ma
incontri col preside, ore di fru-
compito di fare i project manager
a dicembre è stato inaugurata a
stranti ripetizioni private. Ciò che
dei figli e libererebbe gli insegnan-
Hong Kong la prima fabbrica per
non era prevedibile è che, dopo
ti dal fardello di fare qualcosa solo
riciclo intero dei tessuti. Utilizza
mesi, ho iniziato a cogliere il suo
perché si è fatto sempre così.
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tendenze
Protetti con stile Gli occhiali per bambini
Le giacche più ganze
Cébé sono studiati per proteggere gli occhi dei più piccoli anche ad alta quota. Le lenti, dotate di filtro Blu Light, bloccano i raggi nocivi della luce blu e schermano al 100% dai raggi UV. www.cebe.com
Il glam “bello e impossibile” dello snowboarder, anche se siamo dei patatoni e con la neve ci facciamo igloo e grandi slittate: le giacche di Burton sono super cool, garantiscono libertà di movimento e tengono i bambini belli caldi. www.burton.com
Caldi, asciutti e profumati Felici all’aperto quando fa freddissimo? Il segreto sta nell'abbigliamento intimo: le maglie Warm di Odlo sono in tessuto spazzolato, con cuciture piatte e taglio generoso per tenere il pancino sempre coperto. In più le fibre trattate con ioni d'argento sono antibatteriche e combattono i cattivi odori. www.odlo.com/it
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tendenze
Tazza da passeggio
L’infuso dell’armonia Iniziare l’anno con il giusto equilibrio, partendo da una tazza calda di infuso profumato: Armonia Interiore è una delle favolose tisane ayurvediche di Yogi Tea. A base di melissa, rooiboos e cannella, da agricoltura biologica. www.yogitea.com
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A me gli occhi! La mia mamma è la più bella del mondo, ma non sempre ci si sente così dopo la gimkana quotidiana, tra lavoro, scuola, casa. Per cancellare ogni traccia di stanchezza, l’eye serum di Ringana ha un’azione decongestionante e tonificante immediata. La filosofia del brand è quella della cosmesi fresca: prodotti a base di principi naturali, senza additivi ma molto efficaci. Fatecene dono, grazie! www.ringana.com
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Fashion
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Carinissimo, naturale e unisex, il body a maniche lunghe Organic Zoom è 100% in cotone bio certificato.
Moda kids: soffice, comoda e incantevole
Adorabili tutine per bebè in materiali supersoffici: Il Gufo sa coniugare come nessun altro la fantasia con la praticità, lo stile con la semplicità. www.ilgufo.com
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Casa del Teatro
il mondo in scena Stagione 2018-2019
CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI Corso Galileo Ferraris, 266 Torino Tel. 011.19740280
casateatroragazzi.it CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI Corso Galileo Ferraris, 266 - Torino - Tel. 011.19740280
interventi
Renato Ardovino: la ricetta della felicità È il pasticcere più amato della televisione italiana e ha un pubblico di fan soprattutto tra i più piccoli. Renato Ardovino ci racconta in un’intervista tutti i segreti del suo successo Di Valentina Dirindin
A prima vista sembra una ricetta
il risultato. Eppure, per quanto
facilissima da preparare. Realizza
semplice sembri, sarebbe ridutti-
un programma televisivo divertente
vo pensare che sia tutto qui. Alla
e colorato, mandalo in onda in una
ricetta perfetta manca l'ingrediente
fascia oraria pomeridiana (per di
segreto e quell'ingrediente è Renato
più con le repliche su un canale
Ardovino, il Willy Wonka della pa-
tematico di cartoni animati) e fo-
sticceria televisiva, un vero artista
calizza l'attenzione sull'argomento
dei dolci.
più dolce di tutti, proprio nell'orario
Un personaggio simpatico, gentile,
in cui il languorino della merenda
un volto pulito e candido come
inizia a farsi sentire: la pasticceria,
la glassa che ricopre le sue torte,
le torte, i cupcakes e la pasta di
che più che a dolci assomigliano a
zucchero.
opere d'arte. Volto storico di Real
Et voilà, il gioco è fatto: il pubblico
Time, Renato è probabilmente il
dei più piccoli di certo adorerà
più celebre cake designer d'Italia,
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interventi
grazie non solo alla televisione,
no, dagli animali ai tripudi di fiori
ma soprattutto alle sue creazioni
e frutta.
incredibilmente scenografiche.
Dopo tre libri e programmi di
Quelle che realizza Renato, infatti,
successo come “Torte in corso
sono vere sculture da mangiare.
con Renato”, “My Cake design: la
Non solo semplici creazioni di pasta
battaglia dello zucchero”, attual-
di zucchero, ma un attento lavoro di
mente Renato è in onda con “Bake
pasticceria per un risultato che sia
off Extra Dolce” e, soprattutto,
sempre buono, oltre che bellissimo.
continua la sua attività quotidiana
Basta dare un'occhiata al profilo
di pasticcere alla Torteria Gran
Instagram per rendersi conto che,
Caffè di Battipaglia, in provincia di
nella sua storia di pasticcere,
Salerno, un bellissimo e accogliente
Renato ha praticamente trasformato
bar-pasticceria dove ogni giorno lo
in torta qualsiasi cosa, dai cartoni
raggiungono decine di fan, molti dei
animati agli oggetti di uso quotidia-
quali piccoli e piccolissimi.
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Renato, quando è nata la passio-
uno dei primi ricordi che ho legato
Da dove può iniziare un bambino
ne per la pasticceria?
alla pasticceria. C'era una signora
che voglia pasticciare in pastic-
“A dir la verità credo proprio che
che, quando la preparava, mi dava
ceria?
sia nata insieme a me! Già da picco-
questo pezzo di torta bello grande,
“Può iniziare dalle piccole cose: non
lo mi divertivo a pasticciare in cuci-
e io lo mangiavo lentamente, per
servono abbattitori, strumentazioni
na, ero molto goloso ed ero sempre
paura che finisse troppo presto”.
complicate, ricette impossibili. Basta fare una pasta frolla, dei biscotti,
affascinato dal risultato di questa sorta di alchimia che sono le ricette
Quindi si può iniziare già da pic-
magari da decorare. Qualcosa di
dei dolci. Me le facevo raccontare
colissimi a scegliere la propria
semplice, insomma, da fare con i ge-
dalle vecchie signore del Cilento:
strada?
nitori, anche perché può essere un
una di quelle che ricordo per prima
“Di sicuro sì, anche se poi non è
bel momento per stare insieme in
è la ricetta della ‘pizza ruce’ la pizza
detto che la vita ti porti in quella
famiglia, condividere un'esperienza
dolce, in napoletano. Ecco, quel
direzione. Diciamo che io sono stato
e divertirsi. Credo che momenti
profumo di uova fresche, crema
fortunato a scegliere un lavoro che
di questo tipo siano proprio quelli
pasticciera e cioccolato, penso sia
mi piace così tanto”.
che in età adulta si trasformano nei
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interventi
C’è un segreto per diventare un bravo pasticciere? “Sembra banale, ma il segreto numero uno è sicuramente la passione. Come tutti i lavori legati alla ristorazione, questo è un lavoro impegnativo, che richiede molte ore intense di impegno, che si svolgono per la maggior parte quando gli altri si divertono. Quindi il requisito fondamentale è tantissimo amore per questo mestiere. Poi c'è da dire che la pasticceria è una scienza, quindi bisogna studiare, sperimentare e applicarsi molto”. Qual è la torta di compleanno più richiesta dai bambini? “Sempre quelle a tema cartoon: ogni bambino ha il suo personaggio o supereroe preferito, anche se poi ci ricordi più belli”.
un programma solo per il pubbli-
Tanti dei suoi fan sono bambi-
co dei più piccoli?
ni, come mai piaci così tanto al
“Come no! Abbiamo proprio in men-
E la prossima torta a cui lavo-
pubblico dei più piccoli?
te un format dedicato ai bambini,
rerai?
“In realtà non lo so, ma è proprio
avrete presto novità!”.
“Ho in previsione di portare una
così! Sicuramente c'entra la fascia
sono quelli più in auge e di moda”.
gigantesca torta a Istanbul per
oraria e il canale in cui vengono
Qual è stata la torta più straordi-
l'anniversario di una scuola: il sog-
trasmessi i miei programmi, ma
naria che hai mai realizzato?
getto ritrae tutti i docenti davanti a
non solo. Credo che i bambini
“In generale mi diverte molto a
questo storico edificio di architettu-
vengano attratti dai colori dei dolci
realizzare quelle con i personaggi
ra gotica. Poi non mancano le torte
e si incuriosiscano nel vedere cosa
delle favole e dei cartoni animati,
per i VIP: di recente ho realizzato la
viene fuori dalla pasta di zucchero
per questo direi che una delle più
torta per il figlio di Di Vaio, Nathan
che viene modellata”.
strabilianti è stata quella di Pinoc-
Leone, ispirata al Re Leone, e quella
chio, preparata per il compleanno di
per la figlia di Martina Stella, a
un bambino”.
tema LadyBug”.
Non ha mai pensato di costruire
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neve
Dolomiti, Tirolo & Co Ăˆ la montagna, baby! Dolci discese, pupazzoni giganti di neve e slitte
I pupazzi di neve giganti Dolomiti di Sesto - Alto Adige Giganteschi, bianchi e con un sorriso gentile: i pupazzoni di neve si trovano a monte della Croda Rossa e sono alti otto metri. Con sciarpa, cappello e naso di carota, sono solo una delle tante attrattive pensate per i bambini nelle imponenti vette delle Dolomiti. Il comprensorio sciistico 3 Cime / 3 Zinnen Dolomiti ospita anche, unico nelle Alpi, un branco di renne. I simpatici quattro zampe dell'estremo nord si possono accarezzare e i bambini possono anche aiutarli a mangiare. 3 Cime / 3 Zinnen - www.trecime.com
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neve
In bici sulla neve Dolomites Val Gardena - Trentino Una nuova avventura in bicicletta attende gli amanti della montagna, anche in inverno. A Santa Cristina, in Val Gardena, ci sono le Fat-e-Bike con le loro ruote “cicciose” che permettono di pedalare anche con la neve, seguendo i sentieri tracciati e accompagnati da una guida esperta. Si va alla scoperta del Monte Pana e dell'Alpe di Siusi, anche di notte. E a fine del giro? Una piacevole cena in un tradizionale rifugio di montagna. Val Gardena - www.valgardena.it
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neve
Il Festival dello Slittino Alpi dello Stubai - Austria Appena di là del confine italiano, il Tirolo austriaco si conferma una destinazione invernale “non solo sci”, capace di divertire tutta la famiglia. Il 12 gennaio sul monte Elfer si tiene lo Slittino Festival: gare, lezioni, musica e buona cucina. Tutto declinato in “salsa slitta”. Lo slittino è un mezzo facile, che non richiede particolari abilità o conoscenze e costa poco o nulla, perché ci si muove a piedi con una grande e tonica attività fisica. Finito di slittare, non mancate di visitare il maestoso castello di neve Big Family dove i bambini possono arrampicarsi e scivolare. Comprensorio dello Stubai - www.stubai.at
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neve
La neve lenta e meditativa Kufsteinerland - Austria In Austria ci sono piccole aree sciistiche che invece
del lago ghiacciato con i pattini o a piedi e, al termine
di sciate adrenaliniche offrono ciaspole, slittini e
della passeggiata, c’è sempre la merenda nella rustica
passeggiate in carrozza. Perfetta per le famiglie e i
e calda baita alpina. Per le piste facili e panoramiche
principianti è la zona del Kufsteinerland, intorno al
Schwoich è la zona più adatta. Qui il prezzo dello
lago Thiersee. La piccola cittadina di Kufstein, famosa
skipass dei bambini è strepitoso: 8,50 euro.
per la sua fortezza che le regala un’aria fiabesca e
Kufstein
che in inverno sembra un presepe, propone un giro,
www.kufstein.com
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neve
Neve a misura di piccoli sci Carezza Dolomites – Alto Adige Chi vuole imparare a sciare può farlo a Carezza, con le Dolomiti sullo sfondo: otto ore di sole al giorno, un manto bianco e morbido, tre parchi di divertimento sulla neve e un Nanilift, lo skilift ad altezza regolabile dedicato ai piÚ piccoli. Nel Kinderland Re Laurino ci sono i gonfiabili, gli slittini, le collinette innevate, una giostra e un nastro trasportatore, tutto pensato per avvicinarsi con gioia agli sport invernali. E nel caso in cui scenda qualche goccia di pioggia, il gioco continua in calde sale coperte. Carezza - www.carezza.it
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neve
Una settimana tutta per famiglie Dolomiti Paganella - Alto Adige Si sente solo il rumore degli zoccoli sulla neve, tutto
gratuiti, un ricco calendario di eventi, passeggiate,
intorno è bianco e ovattato e fra poco arriveremo nel
escursioni con la slitta trainata dai cavalli, gare di sci
cuore del parco naturale Adamello Brenta, in un rifugio
e slittino. In più si visita l'Area Faunistica dell’Orso e
accogliente. Nella magica foresta del Trentino le fami-
il Forest Park di Andalo. Il Family Festival di quest’an-
glie hanno qualcosa in più. Ogni anno tutto è riservato
no si tiene dal 6 al 13 gennaio.
a loro per una settimana, con sconti negli hotel, servizi
Andalo - www.visitdolomitipaganella.it
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viviamo così
Una famiglia ad alta quota Contatto costante con la natura, homeschooling, solitudine alternata a socializzazione: una famiglia ci racconta come si vive in un rifugio di montagna di silvia trisolino
Il rifugio La Sousto dal Col si trova
in un luogo a cui era molto legato.
a quasi 2000 metri di altitudine,
Non così per Sissi: “La decisione di
in località Elva, in Piemonte, tra la
venire a vivere in montagna è stato
Valle Maira e la Val Varaita, a pochi
un brusco cambio di rotta della
chilometri dalla Strada dei cannoni,
mia vita. Tra i miei progetti c’era
la pista ciclabile più alta d’Europa. È
tutt’altro: un tirocinio, probabilmen-
qui che dal 2007 vivono Sissi, Davi-
te un dottorato e una carriera in
de e i loro figli Pietro, Sofia e Agata.
neuropsicologia. Spostarmi a vivere
Una scelta importante, molto sentita
in montagna non è stata una scelta
da Davide, che è originario di queste
razionale, ho semplicemente seguito
valli. Prendere in gestione un rifu-
il mio istinto. Ma dopo dieci anni
gio era un’occasione che attendeva
viviamo ancora qui e siamo felici
da tempo, per sperimentare la vita
della scelta che abbiamo fatto!”.
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viviamo così
Un ruolo per tutti
impegnativa che assorbe gran parte
A La Sousto dal Col l’alta stagione va
del nostro tempo: a luglio e agosto si
da maggio a ottobre: in questo periodo
arriva a lavorare 18 ore al giorno e an-
l’attività lavorativa assorbe totalmente
che durante l’inverno siamo sempre
la quotidianità. Nei periodi di grande
indaffarati!”.
affollamento, Sissi si trasferisce con i modo che vivano la stagione in modo
Vivere la montagna senza diversivi
meno stressante. Tuttavia ai bambini
“Spesso mi chiamano famiglie per
piace aiutare in rifugio e avere anche
chiedermi cosa c’è da fare in rifugio
loro un ruolo. “Non si annoiano mai
per i bambini, se ci sono intratteni-
perché c’è sempre qualcosa da fare”.
menti o giochi. Hanno paura che i
Il flusso di visite in rifugio è molto
bambini si annoino. Ma noi deside-
variabile. Dagli apici di luglio e agosto,
riamo trasmettere a chi viene qui
in cui si alternano tantissimi ospiti,
che la montagna deve essere vissuta
sia italiani che stranieri, si arriva al
per quello che è. I bambini riescono
periodo invernale in cui il turismo
a cogliere meglio di un adulto le
è totalmente casuale. “In zona non
meraviglie che custodisce la natura:
ci sono impianti sciistici, perciò il
bisogna lasciare loro il tempo di farlo.
turismo invernale è imprevedibile.
Organizziamo laboratori speciali per i
Passiamo dal nulla a picchi inaspetta-
piccoli, come le serate astronomiche,
bambini in una baita poco lontano, in
ti, in cui il lavoro si fa faticoso perché durante la stagione invernale non possiamo permetterci un aiuto fisso”. Da anni le strutture ricettive della valle cercano di seguire una linea comune, quella di garantire alta qualità di servizi e così avviene in rifugio. “Per alta qualità non intendiamo lusso: ci piace offrire un ottimo servizio a un prezzo accessibile perché crediamo che tutti debbano avere la possibilità di venire. Puntiamo molto sulla qualità del cibo e sull’accoglienza. E così negli anni l’attività è cresciuta e sono molti i clienti che ogni stagione tornano a trovarci. È un’attività
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viviamo così
montagna per frequentare la scuola oppure sperimentare l’alternativa dell’homeschooling? “Abbiamo deciso di provare con l'istruzione parentale. Inizialmente eravamo pieni di dubbi, ma con il passare del tempo ci siamo resi conto che era l’alternativa più compatibile con il nostro modo di vivere. Eravamo preoccupati soprattutto per l’aspetto della socializzazione, ma abbiamo scoperto che quando vivi in prima persona un’esperienza sulla quale avevi molti pregiudizi, ti accorgi subito che è il contrario di ciò che avevi immaginato. L’idea che la scuola esaurisca tutte le possibilità di apprendimento e socializzazione dei bambini è talmente radicata nella società che pensare a delle alternative sembra impossibile: eppure non è così. Fare un confronto tra istituzione scolastica ed educazione parentale ma non abbiamo l’ansia di impegnarli
non è sensato, proprio perché si tratta
sempre, di distrarli dalle bellezze che
di due realtà totalmente diverse. Per
questo luogo può offrire”.
noi vivere in montagna per una buona parte dell'anno era la priorità, per
home schooling
garantire ai nostri figli uno stile di vita
Vivere in rifugio quando Pietro e Sofia
che promuovesse il loro benessere
erano piccoli era più facile: a loro ba-
psicofisico. Tutte le altre scelte ne sono
stavano una casa, i genitori, tante pas-
state una conseguenza”.
seggiate. Nei primi tempi, la famiglia in paese, così i bambini potevano
Imparare l’autonomia
frequentare, saltuariamente, la scuola
L’apprendimento è più profondo quan-
materna. Quando Pietro ha compiuto
do legato all’esperienza personale e
6 anni, la famiglia si è trovata davanti
alle emozioni: è un metodo utilizzato
a un bivio: abbandonare la vita in
da molti insegnanti anche nelle scuole
trascorreva alcuni periodi dell’anno
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viviamo così
ed è la base del percorso educativo in
oppure vanno nel bosco. Raggiungere
mo di solitudine, perché essere parte
rifugio. “Con i nostri bimbi speri-
gli obiettivi assegnati dal ministero
di una comunità può offrire occasioni
mentiamo il saper fare: comprare un
è importante come raggiungere un
di socializzazione al pari della vita cit-
giornale, scrivere una lettera, studiare
buon livello di autonomia”.
tadina, è facile incontrarsi organizzando gruppi di gioco e attività in rifugio.
un animale che incontriamo o una
Ma sono anche convinta che un bam-
altre materie. Avere cura del luogo in
L’equilibrio tra solitudine e socializzazione
cui si abita, aiutare nella preparazione
Vivere in rifugio non permette ai
sempre è positiva perché non lascia il
dei pasti, preparare la tavola, stendere
bambini di incontrare ogni giorno i
tempo di rielaborare ciò che si vive”.
i panni, nutrire il cane, curare l’orto:
coetanei, ma a Pietro e Sofia non man-
sono attività che insegnano autono-
cano i momenti di socialità. Entrambi
mia e autodisciplina. Con il passare
frequentano con regolarità un’associa-
Eliminare il superfluo
del tempo i bimbi hanno imparato
zione musicale e Pietro gioca in una
Raggiungere la Sousto dal Col dai
ad auto organizzarsi: noi li aiutiamo
squadra di calcio, anche se non riesce
centri abitati a valle non è possibile
soprattutto se hanno delle difficoltà,
a partecipare a tutti gli appuntamenti.
ogni giorno, soprattutto in inverno.
ma la responsabilità di scegliere
La vita di comunità permette di strin-
Questa lontananza ha portato a
come gestire la propria giornata, tra
gere relazioni profonde con persone di
selezionare le attività da fare e le
tempo libero, compiti e mansioni è
ogni età e durante l’estate il rifugio è
persone da incontrare in valle. “Con
il più possibile loro. Ci sono giorni
frequentatissimo.
il tempo abbiamo imparato a lasciar
in cui si alzano e leggono, suonano
“La montagna non è per forza sinoni-
perdere quel che ci interessa di meno
pianta. Anche occuparsi delle faccende domestiche è importante come le
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bino abbia bisogno di sperimentare la solitudine: l’ipersocializzazione non
viviamo così
e a coltivare le cose a cui teniamo
per tante ore e in inverno ti costringe
rende felici continuiamo su questa
davvero”.
a uno stile di vita più casalingo. E poi
strada. Nel momento in cui sentiranno
Dieci anni di vita in montagna sono
ci sono stati momenti di difficoltà:
l’esigenza di una dimensione diversa,
stati una crescita personale anche per
ricordo una volta in cui Davide è sceso
valuteremo la scuola tradizionale e
papà Davide e mamma Sissi. “Vivere
in valle per fare la spesa e a causa di
un altro luogo in cui vivere. Per il mo-
qui ci ha aiutato a capire chi siamo e
una nevicata epocale non è riuscito
mento, però, tornare a vivere in città
quali sono i nostri limiti e le nostre
a tornare su. Sono rimasta bloccata
sarebbe difficile, qui stiamo bene, tutti
risorse. La montagna ci ha insegnato
in rifugio per cinque giorni, con un
– racconta Sissi -. Un giorno Pietro mi
a rompere gli schemi, a metterci in
bambino di un mese e i telefoni che
ha chiesto il significato della parola
gioco, a cogliere le opportunità che la
non funzionavano: tutto è andato per
‘habitat’: gli ho risposto che è il luogo
vita ci offre. Abbiamo imparato a svi-
il meglio, ma ho vissuto momenti di
in cui un animale può vivere bene
luppare soluzioni creative e inventare
ansia. Quell’episodio è stato un po’ il
perché gli offre ciò di cui ha bisogno.
alternative davanti agli imprevisti”.
mio rito di iniziazione”.
Lui mi ha detto: ‘Allora Elva è il mio habitat!’. Questa per me è stata una
Quando si pensa alla vita in alta montagna, la prima cosa che viene
Il nostro habitat
conferma. E per quanto mi riguarda,
in mente sono gli inverni rigidi e il
Lo stile di vita di Pietro, Sofia e Agata
posso aprire la finestra al mattino e
freddo: “L’impegno di tenere calda la
è influenzato dai ritmi lenti della mon-
vedere il cielo blu. Un’orizzonte che
casa è uno degli aspetti che più mi
tagna e dall’alternarsi delle stagioni.
ti lascia senza fiato la vince su tutto:
pesano del vivere qui. Scaldare con
I bambini però crescono in fretta, che
influisce sulla tua immaginazione,
le stufe a legna una casa in pietra in
piani avete per il futuro?
su quello che sei e su quello che
montagna significa non poter uscire
“Finché questo modo di vivere li
diventerai”.
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benessere
La felicità è una cosa seria Fa bene alle relazioni, alla salute, migliora l’apprendimento e fa anche aumentare i profitti delle aziende. È una competenza che si impara e si allena, al lavoro come in famiglia Di Monica Naef
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benessere
“Mamma, anche oggi vai a inse-
partendo da dentro per arrivare
gnare la felicità?”. Sono le parole
fuori. Le persone che mi conosce-
con cui Stella, cinque anni, saluta
vano mi dicevano: “Quanto sei bra-
al mattino Veruscka Gennari che
va, che fortuna trovare un nuovo
ha fondato insieme a Daniela
compagno dopo così poco tempo e
di Ciaccio un’azienda dal nome
ora sei anche diventata mamma!”.
inequivocabile: 2BHappy.
Io però sapevo che la mia non era
La loro rivoluzione sorriden-
solo fortuna, ma il prodotto di una
te parte nel 2014 e arriva alle
competenza. Così ho iniziato a
orecchie dell’ONU che nel 2016 le
studiare la scienza della felicità:
invita a presentare il loro lavoro a
volevo che tutti potessero aver
Ginevra. Sì, perché la felicità è una
accesso a informazioni, strumenti
cosa seria, oggetto di seguitissimi
e pratiche per costruire la propria
corsi universitari a Harvard e
felicità, per passare dalla sfiga alla
Yale, poiché ha la potenzialità di
sfida!
migliorare il mondo, oltre a quella di incrementare le prestazioni
Cos’è e su cosa si fonda questa
personali.
scienza? La Scienza della Felicità è il termi-
Veruscka, cosa ti ha spinto a
ne con il quale a livello accade-
interessarti di felicità?
mico si riuniscono tutti i saperi e
È stato un percorso, una danza
gli studi che vanno a sostanziare
fatta di dolore, amore, sconfitte,
un’informazione molto semplice e
consapevolezze, scoperte e gra-
dirompente: la felicità non è solo
titudine. Avevo alle spalle la fine
un’emozione, come siamo abituati
inaspettata e dolorosa di un matri-
a pensare, ma è soprattutto una
monio e la sensazione che il lavoro
competenza e quindi come tale
che facevo non mi risuonasse più.
può essere costruita e allenata.
In pochi mesi tutto quello che mi
Con Daniela ho scritto un libro,
sembrava solido e indistruttibile
“La scienza delle organizzazioni
si è frantumato. Poi ho iniziato
positive”: nasce dalla volontà di
ad ascoltare la voce della mia
far arrivare informazioni utili
anima che iniziava a farsi strada,
a quante più persone possibili,
suggerendomi: “Questa è la volta
ma in particolare ai leader delle
giusta, quella in cui puoi imparare
organizzazioni, a chi ogni giorno è
ad amarti!”.
nella posizione di poter influenza-
Ho ricominciato a costruire tutto
re un altro gruppo di persone.
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benessere
Le organizzazioni positive sono tut-
le basi del capitale psicologico dei
te quelle organizzazioni che hanno
bambini e della loro capacità di
capito che esiste una correlazione
affrontare le sfide future.
fortissima tra pratiche positive
Il modo in cui interpreteranno il
(gentilezza, rispetto, ascolto),
mondo e le relazioni dipene da noi
effetti (soddisfazione personale) e
e dal nostro esempio; ecco perché
comportamenti (fiducia, suppor-
è necessario allenarsi alla felicità
to). E quindi investono in questa
soprattutto in famiglia!
direzione. Costruire ambienti di
Siamo stati educati con la cul-
lavoro e di relazione in cui si mette
tura del “prima il dovere e poi il
al centro la cultura della positività
piacere”, a credere che sotto sforzo
vuol dire riconoscere a tutti il dirit-
o tensione produciamo di più e
to di fiorire e realizzarsi.
raggiungiamo meglio gli obiettivi e
Con questo libro ci auguravamo di
che per sopravvivere ed evolverci
portare una ventata di positività:
dobbiamo difenderci. Ma la scienza
invertire la rotta della negatività,
ci dimostra che queste convinzioni
dello stress, del cinismo e della
sono false. E non sono necessarie!
continua pressione è possibile! E quanto è bello ritrovare la
Come mamma ed esperta di
centralità delle relazioni umane,
felicità a cosa fai appello nei
di un’etica del lavoro e dello stare
momenti difficili?
insieme basata sulla cooperazione, sul benessere, sul supporto reciproco. Se le organizzazioni di cui parlate sono da intendere in senso ampio, come luoghi di relazione, la scienza delle organizzazioni positive si può applicare anche alle famiglie? Assolutamente sì, la famiglia è a tutti gli effetti un’organizzazione. I genitori sono il primo e determinante ambiente in cui i figli costruiscono la loro identità. È nei primi sette anni di vita che si seminano
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benessere
avranno meno voglia di fare i bulli, picchiare, umiliare. Non in nome di un credo, ma semplicemente perché restituiscono quello che hanno ricevuto: amore! Dobbiamo partire da noi, perché spesso non è facile essere un esempio. “Cosa voglio?” è la prima domanda che un genitore dovrebbe porsi. Nella mia esperienza spesso emerge che i genitori per primi non mettono in pratica quel che vorrebbero insegnare ai figli. Così non funziona, perché i nostri figli fanno il 30% di quello che gli diciamo di fare e il 70% di quello che ci vedono fare! I figli possono essere un grande acceleratore di cambiamento; Stella lo è stata e continua a esserlo ogni giorno. In conclusione, cosa ha portato Nonostante sia un’esperta di
nella tua vita la tua scelta di
positività ci sono momenti in cui
positività?
mi lascio attraversare da pensie-
Mi sta portando a vivere feli-
ri come: speriamo che a Stella
cemente! Ciascuno di noi può
non accada mai nulla di brutto,
imparare a tirare fuori il meglio di
speriamo che nessuno le faccia
sé per star bene e far stare bene gli
del male... Mi accorgo in quei
altri. Mi sono resa conto che quello
momenti che la parola che ripeto
che accade fuori di noi è il riflesso
è: speranza. Bene, io sono certa
di ciò che c’è dentro. La cosa più
che tutti noi possiamo fare molto
importante che ho imparato è
più che sperare. So che se un
osservarmi dall’esterno, ormai lo
genitore avrà capito come coltivare
faccio in automatico, pratico una
il suo benessere e la sua positività,
routine di benessere, mi sento
insegnerà ai bambini come esserlo
autentica e perfettibile in ogni qui
grazie all’esempio e quei bambini
e ora della mia giornata.
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benessere
guida alla felicità: le buone pratiche È fondamentale partire da se stessi. Troppo
3:1. È un rapporto semplice da applicare sia
spesso ci dimentichiamo questo principio della
nella coppia sia con i figli. Per bilanciare ogni
cura: non possiamo educare, curare, fare star
parola, gesto o feedback negativo ne occorrono
bene gli altri se prima non impariamo a farlo su
tre di segno opposto (per approfondire i fonda-
noi stessi.
menti scientifici di questa affermazione cercate
Imparare a vivere nel qui e ora, nel pre-
sul web Losada ratio). Siamo molto più inclini
sente. Quante volte viviamo con presenza e
a osservare ciò che non siamo bravi a fare, ciò
consapevolezza il tempo che trascorriamo con
che ci manca o manca ai nostri figli rispetto
i nostri figli? Insegnare loro i valori che per
agli altri, quello che non ci meritiamo o non si
noi sono importanti passa dal tempo che si tra-
meritano loro, facciamo troppo leva sul senso
scorre insieme e dalla qualità di questo tempo,
di colpa e sulla minaccia. Ecco, chiediamoci:
viviamo nel gioco, guardiamo un film con loro,
sta funzionando? Probabilmente no perché oggi
ascoltiamo la loro musica, creiamoci occasioni
sappiamo che funziona di più la chimica della
per stare insieme, godendo a pieno di quel
positività che quella della negatività.
tempo senza pensare a quello che avremmo
Gentilezza e positività. Usiamo parole gentili,
voluto o dovuto fare.
soffermiamoci a guardare le cose belle che ci
Perseguiamo la coerenza. Sono un genitore
accadono e succedono, spegniamo la tv, lasciamo
coerente? Niente giustificazioni, non barare!
da parte i telefonini, raccontiamo storie, cucinia-
Questo non vuol dire che dobbiamo essere
mo con loro, generiamo emozioni e vibrazioni.
perfetti, ma dobbiamo imparare a guardarci
Lo so anche io che è difficile, sono una mamma
oggettivamente. Respiriamo e chiediamoci: cosa
lavoratrice, con mio marito ci dividiamo tempi e
voglio? Dove scelgo di indirizzare le mie ener-
risorse perché non abbiamo nonni; è complesso
gie? Agiamo in coerenza con quelle risposte.
ma come potrei non farlo ora?
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gita
Weekend a Brunico Sci, ciaspole e pattini, cultura e buon cibo: una gita a Brunico e al Plan de Corones è perfetta per le famiglie
I vostri figli adorano pattinare
sulla neve? Avete voglia di passare
come Elsa di Frozen e voi siete pati-
qualche giorno in montagna, ma
ti dello sci? Per voi relax significa
siete indecisi sulla meta? Se amate
cene al tepore di un caminetto
le Dolomiti, una destinazione
acceso mentre i bambini deside-
adatta a grandi e piccini è il Plan
rano scatenarsi nei parchi giochi
de Corones, in Alto Adige.
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gita
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gita
Brunico & co
gli sci di fondo o con le ciaspole nelle
A pochi chilometri dalla cittadina
piste battute e nei suggestivi sentieri
di Brunico, il Plan de Corones è
immersi nella natura. Si gode di un
un dolce pianoro circondato dalle
paesaggio incantevole anche nell’a-
montagne. Nelle giornate terse la
nello per il pattinaggio su ghiaccio
cornice delle cime innevate tutt’in-
e pattinare all’aria aperta è tutta
torno è uno spettacolo d’incanto.
un’altra cosa!
Brunico è una tranquilla cittadina,
A fine giornata, relax in acqua calda!
con negozietti di artigianato locale,
A Plan de Corones c’è il centro
caffè e ristorantini d’atmosfera, dove
acquatico Cron 4, con cinque vasche
si gustano le specialità tirolesi, dai
coperte, una piscina per il diverti-
canederli alle frittelle di patate, ai
mento dei bambini, tredici saune,
dolci dall’aroma di spezie.
zone relax e trattamenti wellness.
Dalla neve all’acqua calda
Cultura ad alta quota
La destinazione per gli amanti dello
Sono due le attrazioni culturali
sport è Riscone, a 2 chilometri da Bru-
della zona da non perdere: il nuovo
nico: è qui che parte la cabinovia che
centro fotografico Lumen e MMM
porta sulle cime ed è qui che si trova-
Corones, il museo Messner ad alta
no le piste per lo sci di fondo e l’anello
quota. Lumen ha inaugurato lo
di pattinaggio. Scaldiamo i muscoli
scorso dicembre in cima a Plan de
iniziando dallo sci alpino: il Plan de
Corones. Qui si può visitare il museo
Corones offre 119 km di piste adatte
dedicato alla fotografia di montagna
davvero a tutti i livelli di abilità. Per
e si trova anche il bistrot di Norbert
i più piccini c’è il parco giochi sulla
Niederkofler, chef stellato tra i più
neve Croniworld, con varie attrazioni
famosi della regione. MMM Corones
e un ristorante per bambini. Buono a
è il più recente dei sei musei ideati
sapersi: la scuola di sci fornisce anche
da Reinhold Messner. A 2.275 metri
un servizio di assistenza a pranzo.
di altitudine, il museo ripercorre la
A Brunico e dintorni troviamo tante
storia dell’alpinismo ed è ospitato in
discese per slittino di varie lunghezze
uno stupefacente edificio incastonato
e pendenze e con la possibilità – in
nella montagna e progettato dall’ar-
alcuni casi - di arrivare al punto di
chitetto Zaha Hadid. Con una vista
partenza con la cabinovia.
spettacolare sulle cime imbiancate!
Chi preferisce le attività più slow resta a fondo valle e si cimenta con
www.kronplatz.com/it
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Cucina
E tu che cuoca sei? Bastianich o veg? Sputnik o Just Eat? Alza lo sguardo dal sugo, scopri con noi il tuo talento nascosto! di Massimiliano Sciullo
Ogni epoca ha il suo tormentone.
bilmente misuriamo in istanti il
Noi abbiamo vissuto l'invasione dei
tempo a disposizione per sfamare la
televisori in cucina, della Prova del
truppa) senza sapere bene che tipo
cuoco e di Masterchef, della dieta
di cuoche siamo diventate.
del cavernicolo, dell’olio di palma e
Oh, sia chiaro che il nostro non è
della pericolosa presenza dell’acri-
un discorso sessista: ci sono fior di
lammide nelle pietanze bruciac-
papà che si industriano in cucina –
chiate.
compreso chi scrive – ma per una
Roba che “Il pranzo è servito” è
volta abbiamo deciso di tralasciare
infantile preistoria. Non troppo
le avanguardie e di restare sul
istruite dalla generazione preceden-
classico. Quindi forza: alziamo
te, spedite in prima linea davanti ai
lo sguardo dal sugo. E votiamo la
fornelli, cuciniamo (o più proba-
mamma-chef che passa in finale!
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Cucina
La mamma Bastianich
portate deliziose, servite con decora-
È la classica mamma che una volta era
tanto di presentazioni e spiegazioni alla
pure annoverabile tra le persone norma-
Alberto Angela e, normalmente, in totale
li, ma che col tempo ha cominciato a pro-
disprezzo dei tempi, ma soprattutto
porre standard sempre più complessi.
dell'appetito dei presenti. Perché un
Alza l'asticella. Non si arrende. Non l'ha
pranzo così non può che finire con una
presa per fiction, ma come un reality:
doppia porzione di Saint Honoré, giusto?
si rimbocca il grembiule e comincia a
Il peggio, però, arriva a fine pasto.
sfornare.
Bisogna votare, altrimenti non ci si alza
L'effetto sulla famiglia è duplice: a livello
da tavola.
economico nemmeno i bilanci più gene-
E a scuola? Non potendo usufruire di un
rosi riescono a sostenere la spesa quoti-
servizio di catering che consegni al volo
diana che la signora mette nel carrello.
le pietanze preparate a casa, la mamma
Perché lei vuole solo gli ingredienti più
Bastianich si accontenta di fornire al par-
ricercati, tipo la curcuma della Papuasia,
golo una sequenza di scatole e custodie
ovviamente bio.
sotto vuoto che mantengono inalterati
Al tempo stesso, riserva ai commensali
temperatura, gusto e amore di mamma.
zioni che neanche Michelangelo, con
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Cucina
La mamma Just Eat All'estremo opposto siede (per modo di dire) la mamma Just Eat, che generalmente gode di scarso talento culinario, ma ha enormi doti circensi. Nel senso che riesce a camminare in equilibrio tra le mille magagne della giornata senza perdersi. E quando si tratta di affrontare il pranzo (o la cena) ecco che arriva in soccorso la modernità d’oltreoceano: panini, patatine, surgelati che in una manciata di minuti valgono il brivido. Lo vuoi un doppio-cheese? Sì, ma veloce. Non vi nascondiamo che questa tipologia di mamma soffre di alcuni sensi di colpa difficili da soffocare. Ma a fine giornata il bilancio delle cose fatte chiude ampiamente in attivo. Per un pranzo secondo tradizione ci sarà tempo domenica. Dalla nonna o al ristorante sotto casa. E a scuola? Una parola sola: diobenedicalamensa. Che poi sono quattro parole, ma noi andiamo di fretta.
La mamma Bancomat (aka “vorrei, ma non posso”) Potrebbe essere considerata una sottospecie di mamma Just Eat, ma è sicuramente preferita dai dietologi (e dai fegati della famiglia). La mamma Bancomat, magari, è pure una donna che ama cucinare e che se la cava ai fornelli, tra intingoli e salse. Ma le manca il tempo. Si alza presto la mattina, passa il quarto d’ora bevendo il suo caffè, sfoglia una rivista di cucina e controlla le provviste in frigo e in dispensa. Poi saluta il figlio dicendo: “Tesoro, eccoti 5 euro. Oggi per pranzo comprati la focaccia mentre vai a scuola”. Il teatrino si ripropone a cena, ma qui le soluzioni sono più varie: sushi, pizza, kebabbaro. Meglio ancora se con consegna a domicilio, pagamento e mancia al fattorino. Il trucco è rimanere con 5 euro in tasca per la focaccia del giorno dopo. In certi, fortunati casi, alcune di queste mamme godono – come i più grandi divi di Hollywood – di una controfigura. Può essere una delle nonne, che mentre trascorre il pomeriggio con i nipoti, riesce a imbastire un paio di pietanze per la cena. E magari qualcosa da scaldare per il giorno dopo, anche per il pasto in classe dei più piccoli. È la tipica “nonna Unesco”, un patrimonio dell'umanità.
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Cucina
La mamma Sputnik Porta il nome del primo satellite artificiale lanciato in orbita intorno alla terra e ne condivide lo spirito pionieristico. Oseremmo dire “di frontiera”. La mamma Sputnik ha rinnegato tradizioni e piatti tipici di famiglia per cercare l'estremo, l'innovazione, la fusion (categoria che quando esce dal campo musicale può provocare danni enormi). Lei non cucina, lei crea. A volte addirittura inventa. Complice il tempo libero che sicuramente le permette di pianificare esplorazioni in territori mai battuti da un essere umano, la mamma pioniere fa della sua cucina un tempio della sperimentazione che manco i grandi raduni hippie degli
La mamma Veg
anni Sessanta.
Appartengono a questa tipologia di mamme quelle che applicano
Condivide con la mamma Veg l'ef-
alla propria esistenza convinzioni e dettami ideologici, rigidi e
fetto sulla famiglia: prima complice,
inamovibili.
poi succube, infine cavia delle sue
Sedersi alla tavola con lei vuol dire sottostare alle sue regole. Me-
avventure culinarie. E se nei loro
glio partire rassegnati, o attrezzati. Le eccezioni non sono ammes-
pensieri la mamma Bastianich è un
se. A tavola niente carne, niente uova, niente grassi saturi, pesce
miraggio, anche quella Just Eat as-
solo se pescato a un chilometro da casa, verdure bio, le melanzane
sume contorni confortanti. Altro che
no perché sono vegetali senza identità.
il suo sformato di fragole, basilico e
Vestale e al tempo stesso mastino, la mamma Veg estende il suo
soia disidratata.
regime (sempre alimentare, si intende) a tutti i commensali. Che
La scuola? Qui si innesca un varco
ammutoliscono, annuiscono, assaggiano e commentano entusiasti
temporale, un baco nel sistema, la ti-
tipo Fantozzi alla cena della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien-
pica imperfezione di Matrix: spesso è
dalmare. Tordo intero.
il ragazzo che, dalla mensa, si porta a
Il pargolo Veg, a scuola, è riconoscibile. È quello con il sedano
casa qualche pietanza di riserva. Da
rapa nel baracchino e l'espressione famelica. Sta guardando la co-
consumare nottetempo, di nascosto,
toletta del compagno di banco, anche se è un cordon bleu di quarta
al buio. E facendo sparire le briciole
mano riscaldato dalla mamma Just Eat.
entro la mattina successiva.
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al museo
Spettacolare M9, una visita pazzesca A Mestre un museo racconta il Novecento come non l’abbiamo mai visto di Franco Poli
M9, il museo del Novecento, è un posto
VR: la gioia per chi vuole sperimentare
incredibile. Uno scrigno architettonico
la realtà virtuale.
che contiene il più effervescente e coin-
Parcheggi e aree commerciali aiutano
volgente racconto del Novecento ita-
a sostenere il bilancio del museo, che
liano, comprensivo di intrattenimento,
è dotato di una tecnologia altamente
servizi e tanta, tantissima tecnologia.
green. Nel complesso l’edificio è bel-
M9 si trova a Venezia Mestre. Nuovis-
lissimo, con una facciata a mattonelle
simo nella concezione e negli spazi,
color rosso veneziano che richiamano
è stato presentato alla Biennale di
la tradizione architettonica della città.
Architettura di Venezia. Si presenta con numeri di tutto rispetto: 10.000
Cosa c’è dentro M9
metri quadri, sette corpi di fabbrica,
Il ‘900, il secolo appena trascorso, è
tre nuove edificazioni. Contiene un
raccontato con passione e trasporto, sud-
grandissimo auditorium e un cinema
diviso in otto aree tematiche. Demografia
4K, con duecento postazioni di visori
e strutture sociali, costumi e stili di vita.
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al museo
Scienza, tecnologia e innovazione. Eco-
negativo, ci sono state due lunghe guerre
nomia, lavoro, benessere. Poi paesaggi e
con milioni di morti, la Shoah, l’uso di
insediamenti urbani, lo Stato, la politica,
armi nucleari, il problema ambientale”.
l’educazione, l’informazione, la formazione. E tutto si conclude con una riflessione
Vivere la storia
su cosa ci fa sentire italiani.
Un museo così, in Italia, semplicemente,
I contenuti, curati da un pool di storici,
serviva. E mentre giriamo nelle stan-
sociologi, architetti e scrittori, provengo-
ze buie, illuminate dalle installazioni
no da oltre cento archivi italiani pubblici
multimediali, restiamo affascinati dai
e privati, comprese le Teche Rai, l’Istituto
grandi schermi che rimandano immagini,
Luce, la Fondazione Treccani, il Centro
grafici, video, testimonianze dirette.
Storico Fiat, l’Archivio storico di Eni, la
La realtà virtuale ci aiuta a capire il passa-
Fondazione FS Italiane.
to. Le stanze del museo si animano con le storie dei personaggi dei decenni passati.
Una visita pazzesca
C’è l’Oculus, il visore che ci porta nella
Le tecnologie innovative, come i visori,
realtà aumentata e virtuale, che mostra i
sono l’elemento caratterizzante di M9.
cambiamenti di un secolo, entrando nella
Piacciono a tutte le età e permettono di
cucina delle famiglie italiane. Sorvoliamo
navigare in ambienti 3D. E se non basta,
i cento anni di Porto Marghera e del suo
ci sono dispositivi multitouch, ologram-
polo industriale e poi entriamo in fabbri-
mi, sistemi di focalizzazione del suono e
ca, sperimentando la catena di montaggio
ambienti immersivi, per una visita che è
per costruire una automobile. Sussultia-
difficile dimenticare.
mo dalla paura all’interno della ricostru-
Ma perché un museo del Novecento?
zione di un rifugio antiaereo durante un
Perché mancava. Per conoscere la storia
bombardamento, con tanto di rimbombo e
nazionale recente. Per raccontare l’Italia
pareti che tremano. Andiamo a ballare in
ai suoi cittadini e al resto del mondo.
discoteca dove, se ci si mette a ballare in
“Il secolo scorso è stato paradossalmente
gruppo, il volume della musica aumenta.
il migliore e, al tempo stesso, il peggiore
Nell’Arena, al secondo piano, si alternano
della storia umana - dice il coordinatore
immagini e comizi della storia del paese,
del comitato tecnico-scientifico, Gianni
grazie ai materiali forniti dagli archivi. Si
Toniolo -. La quantità di beni a disposizio-
esce dopo due ore e mezzo, felici. E ci si
ne di ogni cittadino è cresciuta, la durata
domanda: “quando torniamo?”.
media della vita è raddoppiata, l’incidenza delle malattie drasticamente ridotta, la
M9 – Museo 900
quantità di lavoro diminuita, l’analfabe-
Via Poerio - Mestre (VE)
tismo sconfitto, l’istruzione cresciuta. In
www.m9museum.it
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buoni propositi
Journaling:
i mille modi di scrivere un diario Per prendere le distanze, per trovare un contatto profondo con sĂŠ, per tenere traccia del vissuto, per stare meglio con se stessi Di Marina Gellona
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buoni propositi
Se hai sempre una chiara percezione e
il journaling come metodo di crescita
consapevolezza delle tue emozioni, questo
personale, creativa e professionale. Questo
articolo non è per te. Se riesci a ritagliarti
progetto, gratuito e disponibile sul sito
ogni giorno uno spazio per riflettere sulle
della Terzi, propone un percorso di cono-
esperienze che vivi, non continuare a
scenza dei diversi modi di fare journaling:
leggere. Se non hai la sensazione che il
c’è il quaderno delle emozioni, il diario dei
tempo ti scavalchi, di rincorrere pezzi, di
sogni, il manifesto, il taccuino anarchico,
essere travolto dalle cose che ti coinvolgo-
il diario delle idee, il family journal e molti
no perdendo, a tratti, il senso e il piacere di
altri. Dodici tipologie per un intero anno
farle, passa oltre, volta pagina.
di sperimentazione del journaling per poi,
Perché qui si parla di una pratica, il journa-
chissà, arrivare a trovare il modo o i modi
ling, ovvero il tenere tracce quotidiane di
più congeniali a ciascuno.
fatti ed emozioni personali, che aiuta a
Raccontare e raccontarsi (in modo privato
portare chiarezza nel vissuto interiore, a ri-
almeno in un primo momento, non per
flettere su ciò che accade durante il giorno.
condividere subito sui social) attraverso
Si tratta, prima di tutto, di un’azione che
parole e immagini è un atto di cura di sé.
permette di riprendersi un po’ di tempo e
Infatti, ogni volta che rappresentiamo ciò
qualche spazio: il tempo di ascoltarsi, di
che viviamo ci muoviamo nella direzione
porsi domande e lo spazio per ricordare,
di ricerca di senso, e trovare un significato
desiderare e stare con sé, tra passato,
è uno degli ingredienti della felicità, come
futuro e presente. E di farlo ricorrendo a di-
dice il sociologo Jonathan Haidt nel libro
versi linguaggi, spesso intrecciati tra loro.
“Felicità: un’ipotesi. Verità moderne e saggezza antica”. “Bisogna ricorrere alle
I diversi modi di fare journaling
parole. Perché le parole ci aiutano a creare
Fare journaling è simile allo scrivere
di scrivere la propria storia, si raccolgono
un diario ma è anche molto di più: nel
i frutti della riconsiderazione cognitiva
mondo anglosassone e, in particolare, nelle
(insieme all’agire diretto, una delle due
professioni che si occupano di crescita
modalità per uscire dalle avversità), anche
personale, queste parole indicano una
anni dopo un evento. Si può chiudere un
pratica espressiva che comprende diverse
capitolo aperto della propria vita, che
forme e linguaggi, verbali, visivi o materici
ancora condiziona i nostri pensieri e ci
con i quali mettere su carta il proprio
impedisce di andare avanti verso una sto-
vissuto quotidiano. Illuminante e ispi-
ria più ampia. Non importa che fossimo o
rante, a questo proposito, è il progetto 12
meno preparati quando il colpo è arrivato.
journalsproject di Micaela Terzi, life coach
A un certo punto, anche mesi dopo, tira
e business coach, che da anni propone
fuori un pezzo di carta e mettiti a scrivere.
una storia che ha un senso. Se si è capaci
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buoni propositi
Anche solo un quarto d’ora al giorno, per
in ciò che accadde tempo fa, per nostal-
molti giorni di seguito. Non ti correggere,
gia, per trauma o per altri motivi. E se ci
non ti censurare; non preoccuparti della
muoviamo comodi nell’oggi, dove vogliamo
grammatica e della sintassi; continua a
andare, quali desideri e sogni abbiamo per
scrivere. Scrivi cosa ti è successo, come ti
il futuro?
senti e perché ti senti così. Non imporre un
Scrivere ogni giorno è una buona abitudi-
ordine ai pensieri. Quell’ordine, col tempo,
ne che, come tutte le buone abitudini, ha
emergerà da sé.”
bisogno di ritmi, continuità e ritualità. Lo dice in modo convincente Julia Cameron
Dare voce all’io
nel suo libro “La via dell’artista”: suggeri-
Come insegnano i docenti della Libera
sce di scrivere “le tre pagine del mattino”,
Università dell’Autobiografia di Anghiari
di farlo appena svegli, prima di iniziare la
(AR), scrivere di sé ogni giorno permette
giornata di lavoro, impegni e incontri. Che
di dare voce alla molteplicità dell’io, alle
cosa scrivere in queste tre pagine? Tutto
diverse voci e identità che abbiamo in noi e
quello che vuoi, nella forma che desideri,
che è importante riconoscere e rispettare, e
con massima libertà di tema, tono (valgo-
di veder scorrere sulla pagina le dimensio-
no i lamenti, le ossessioni, le invettive,
ni temporali che caratterizzano ogni essere
valgono i puntini di sospensione, le idee
umano. Il nostro presente, ma anche il
folli, i sogni di vacanze, le domande senza
passato e il futuro: quanto viviamo ancora
risposta, i dettagli, vale tutto) e stile.
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buoni propositi
rileggere se non dopo tre mesi
Piccoli passi avanti
dall’inizio della pratica e farlo
Scrivere ogni giorno è anche
ogni giorno, possibilmente nello
una pratica interessante da un
stesso luogo, senza distrazioni o
punto di vista professionale, come
interruzioni. Questo è un tratto
afferma Teresa Amabile, docente
in comune, per tutti coloro che,
alla Harvard University, che ha
a vario titolo, consigliano questa
condotto una ricerca sui profes-
pratica: stabilite un rito, può
sionisti impegnati nello sviluppo
essere una tazza di tisana, di
di un progetto di lavoro o creativo
Con due indicazioni precise: non
caffè, un angolo del divano e un
e che hanno scritto una pagina
tempo dedicato. O, se non potete
al giorno sull’avanzamento del
conservare tempi e spazi uguali,
progetto e sulle loro sensazioni
una canzone da ascoltare prima
e idee in proposito. La ricerca è
di mettersi a scrivere… Insom-
durata nove mesi e ha coinvolto
ma, entrare morbidamente nella
più di duecento persone, produ-
pagina e poi starci, per un tempo
cendo diversi risultati interessanti
(quindici minuti) o per uno spazio
e tra questi uno particolare che ha
(tre pagine).
portato la Amabile a scrivere il li-
I benefici? Moltissimi: si coltiva
bro “The Progress Principle: Using
un contatto profondo con sé, ci si
Small Wins to Ignite Joy, Enga-
può conoscere meglio, perché cia-
gement, and Creativity at Work”.
scuno di noi ha una vita interiore
È la consapevolezza dei piccoli
e inconscia in costante evoluzione,
passi avanti, anche impercettibili,
che richiede ascolto e attenzione.
legati al fare oltre che ai risultati,
Si può dare spazio alla percezio-
che permette di raggiungere i
ne degli altri sulla pagina e dei
grandi traguardi. Ecco, se questo
rapporti con loro: famigliari, amici
vale per il lavoro, forse vale anche
o colleghi. Si apre uno spazio di
per la vita, i viaggi, le relazioni.
pensiero progettuale, lavorativo o
Scrivere, inoltre, è un’azione e, se
personale; si può riflettere su ciò
correlata a qualcosa che vogliamo
che ha causato rabbia, dolore o
cambi o entri nella nostra vita, può
incomprensione intorno a noi; ci si
essere la prima che facilita quelle
ricorda dei propri valori e dei pro-
pratiche organizzative, concrete:
pri sogni; si può respirare e dare
il primo atto verso la realizzazione
priorità in sintonia con il nostro
di un sogno, la cura di un dolore,
modo di essere.
la partenza per un viaggio.
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Consigli di lettura Tre libri che ispirano
modi molto diversi di fare journaling:
Keri Smith - Distruggi questo diario
Dominique Loreau - L’arte delle liste
Ryder Carrol - Il metodo Bullet Journal. Tieni
traccia del passato, ordina
il presente, progetta il futuro Tre libri sulla scrittura
diaristica, autobiografica
e a favore della creatività, nella vita:
Julia Cameron - La via dell’artista
Duccio Demetrio - Raccontarsi, l’autobiografia come cura di sé
Christian Schärf - Scrivere giorno dopo giorno
A confronto
Ciro e Dario: affrontare le sfide Quali sfide incontriamo nella vita? Come insegniamo il coraggio di rischiare, di esporci in prima persona? Le sfide possono essere importanti per farci capire chi siamo
di simona obialero e francesca aloi www.azzadolescenze.it
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A confronto
Ciro Papà di quattro ragazzi, sportivo e amante delle
“La sfida inizia alla nascita: crescere significa sfidare noi stessi e sceglie-
attività all’aria aperta, ha
re di attraversare zone che non conosciamo. Ricordo che da ragazzino mi
alla moglie Elisabetta, un
con dei ballerini. L’ansia era molta, ma ho deciso di forzarmi e col sorriso
corsi specifici per persone
accedessi a un livello superiore di conoscenza di te stesso e sei pronto ad
ideato e realizzato, insieme
vergognavo di ballare in pubblico, poi mi sono trovato a dover lavorare
luogo dove svolgono per-
mi sono fatto coraggio. Quando superi il tuo limite mentale è come se
in difficoltà, con l'aiuto di
affrontare un nuovo passaggio.
animali, natura, attività ludico-motorie.
Lavoro nel campo della disabilità e mi sento privilegiato nell’imparare tante cose sulla vita, vedo con i miei occhi tanti piccoli eroi che ogni giorno gioiscono di qualche piccolo successo. Sono tre le sfide che vorrei affrontare a breve: lanciarmi col paracadute, fare un pellegrinaggio che ho progettato da ragazzo e far innamorare i miei figli dello sport. A Dario e ai suoi fratelli voglio dire di non arrendersi mai di fronte ai dubbi e alle paure. Se io ho imparato a ballare voi potete fare tutto!”.
“Mi piace mettermi alla prova, l’ho capito giocando a calcio. Dare tutto me stesso per il bene della squadra è bello, le sfide sportive mi aiutano a farmi forza e sono servite per migliorarmi. La sfida più grande che ho affrontato è stata il passaggio alle scuole superiori: per un po’ di tempo sono andato ad abitare a Torino da solo, lasciando la mia famiglia e il paesino in cui vivevo. Le sfide che mi pongo per i prossimi anni sono: una bella famiglia, un po’ come la mia, andare a vivere a Lugano, un posto che mi piace moltissimo, e lavorare in ambito sportivo. A mio padre vorrei dire: So che la sfida più grande per te è la sveglia e sei sempre pronto all’alba per accompagnarmi a scuola. Sei un grande!”.
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Dario Ama il calcio e frequenta la seconda superiore al liceo. Ha tre fratelli maschi che
spesso guardano a lui come a un esempio.
Salute
Mamma e papà, decidete voi! Dare troppe alternative ai bambini può mandarli in confusione? Pare proprio di sì. Anche qui, meno è meglio. di Silvia Garda
Quante volte per stanchezza, voglia di
Con le stesse modalità replichiamo que-
accontentare a tutti i costi o semplice
sto schema in altri momenti della giorna-
abitudine, abbiamo dato mille alternative
ta, ad esempio per il pranzo, la cena o le
ai nostri figli? Discussioni come: “Per
varie attività quotidiane. Proporre tante
colazione vuoi il latte? O preferisci pane
alternative a prima vista dà al genitore la
e marmellata? Una brioche? O forse the e
sensazione di impegnarsi per acconten-
biscotti? Insomma, decidi!” sono comuni
tare il proprio figlio e non deluderlo. Ma
in quasi tutte le famiglie con bambini.
è davvero una cosa positiva?
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Salute
Troppe alternative, tanto caos
municare con i nostri bambini, non solo per fare
I bambini hanno bisogno di poche opzioni tra
no a ridurre litigi e tempi morti, coinvolgendo
cui scegliere, quando sono troppe si rischia il
comunque i bambini e facendoli sentire parte-
caos. Spesso, quando proponiamo più possibi-
cipi del processo decisionale. Questo è il punto
lità, anziché avere bambini entusiasti da tutta
centrale, non escluderli dalla decisione, ma allo
questa abbondanza, abbiamo davanti a noi musi
stesso tempo non lasciare tutta la responsabilità
lunghi, rifiuti contrariati e arrabbiature. Esat-
della scelta sulle loro spalle. Mettere in atto que-
tamente come nelle loro camerette: meno cose
ste strategie è più semplice di quanto sembri;
ci sono, più ordine e tranquillità si hanno. Cosa
per esempio, per scegliere gli abiti da indossare,
succede quando i bambini si trovano davanti
si possono pre-selezionare due capi tra cui poi
tantissimi giochi? Il caos! Tutto viene tirato
il bambino deciderà. La sua sete di autonomia
fuori, provato, si gioca un po’ con una cosa, la
sarà soddisfatta, poiché avrà scelto da solo, ma
si abbandona e si va di corsa verso un’altra;
senza eccessivo stress. Quando bisogna fare
la confusione si impossessa dell’ambiente. La
qualcosa per cui non sono previste alternative
stessa cosa succede quando ai bambini si danno
(ad esempio uscire per andare a un appunta-
troppe alternative tra cui scegliere. Che sia cosa
mento o a una visita) mettere la frase in modo
mangiare per merenda, dove andare durante la
tale da non lasciare al piccolo la possibilità di
passeggiata o che vestito mettere per uscire, ai
ribellarsi o rifiutarsi. Le parole usate sono molto
bambini serve che qualcuno ponga dei confini
importanti, al posto di un “hai voglia di uscire a
e che faccia una prima selezione in modo da
fare la spesa?” che lascia aperte troppe strade,
lasciare il lavoro minore a lui o lei. Un bambino,
meglio un fermo “tra dieci minuti dobbiamo
quando si trova nella scomoda posizione di do-
uscire per andare a fare la spesa, adesso finisci
ver scegliere tra tante alternative, può arrivare
il disegno così possiamo prepararci”. In questo
a sentirsi molto solo, perché vorrebbe qualcuno
modo il bambino avrà una cornice entro cui
vicino a lui in grado di prendersi sulle spalle il
muoversi, un tempo definito e un obiettivo chia-
fardello della scelta. Decidere per lui è, in poche
ro. Per il cibo vale la stessa regola, anticiparlo,
parole, farlo sentire sicuro e accudito.
preselezionare al massimo due alternative
pulizia nei cassetti. In questo modo si riusciran-
e non lasciare troppe scelte. Al posto di “per
Meno opzioni, più leggerezza
pranzo preferisci la pasta? O la mozzarella? La
Lo dicono più o meno tutti i manuali sull’ordine
pranzo ci sono gli spaghetti al pomodoro, so che
e la gestione della casa: meno è meglio. Come
ti piacciono tanto, poi se vuoi possiamo mangia-
il saggio di Marie Kondo “Il magico potere del
re una fetta di mozzarella”. Marcare i confini,
riordino”, in cui si spiega come eliminare il
creare dei limiti e dare al bambino degli appigli
superfluo per semplificarsi la vita. La stessa
a cui aggrapparsi, in modo che sappia che a lui
tecnica la si può utilizzare come metodo per co-
ci pensano mamma e papà.
fettina o la frittata?” , meglio un semplice “per
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soldi e diritti
Le regole per sciare sicuri La stagione invernale entra nel vivo, ma per sciare bene ci sono cose da sapere di Silvia De Bernardin
La stagione invernale entra nel vivo,
e si basano sul decalogo dello sciatore
ma ci sono cose da sapere, che si tratti
della FIS, la Federazione Internazionale
di affrontare le piste una domenica,
di Sci. Si tratta di norme di comune
una stagione o una intera settima-
prudenza che, essendo regolamentate
na bianca. Marco Stucchi, avvocato
per legge, hanno un valore vincolante”.
dell’associazione a difesa dei diritti dei
Quali sono le più importanti? “Il divieto
consumatori Altroconsumo, ci spiega
di percorrere le piste da sci a piedi,
le regole per affrontare la montagna in
per esempio, salvo casi di comprovata
sicurezza.
urgenza e necessità, durante i quali chi scende ha l'obbligo di camminare ai
Il decalogo dello sciatore
bordi della pista e tenere la destra”.
“Le norme di sicurezza sulla neve sono
l’obbligo di indossare il casco. “È
regolamentate nella legge 636 del 2003
obbligatorio per lo sci e lo snowboard
Dal 2005 per i minori di 14 anni vige
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soldi e diritti
in pista, ma anche per chiunque
incidente, non vengano a recu-
dal punto di vista della sicurezza?
voglia usufruire degli snowpark, con
perarvi. “Il problema è che senza
“I gestori degli impianti sono tenuti
salti o giochi pericolosi. L’accesso
assicurazione il conto del trasporto
a occuparsi della manutenzione delle
alle aree freestyle dovrebbe essere
potrebbe essere salato. La polizza
piste, sulla base di quanto stabilito
assolutamente vietato se non si è in
di assicurazione prevede in genere
dalle Regioni, assicurandosi che
possesso del casco. Anche lo sci fuori
anche il rimborso dell’eventuale
siano ben battute, che abbiano reti di
pista è vietato e chi pratica scialpi-
skipass non goduto”. Un consiglio.
protezione nei punti più pericolosi
nismo ha l'obbligo di portare con sé
“Se possedete un’assicurazione
e che la segnaletica informi sulla
l’apparecchio elettronico che facilita
personale, prima della partenza
difficoltà delle piste”.
l'intervento dei soccorritori”.
verificate che non siano escluse le
Nel caso in cui le piste non siano in
attività in montagna o, in generale,
buone condizioni, il gestore deve
Assicurazione, ne vale la pena?
le attività sportive”.
provvedere a segnalarlo, eliminare
Vale la pena assicurarsi prima di sciare? La risposta è sì. “Si può
A scuola di sci: di chi è la responsabilità?
sottoscrivere una polizza personale o
Le scuole di sci devono essere
usufruire di quelle offerte dai gestori
attrezzate per vigilare sui bambi-
Per i piccoli agonisti
degli impianti insieme allo skipass.
ni. L’esercizio della professione
Nelle gare di sci agonistico, gestite
L’assicurazione copre tutti gli inciden-
di maestro di sci è subordinato
da organizzazioni sportive affiliate
ti su sci e snowboard e, di conseguen-
all’iscrizione a un albo professionale,
alla FISAI, sono gli organizzatori a
za, tutti i danni che uno sciatore può
che si consegue frequentando corsi
verificare l’idoneità della pista, che
creare a persone o cose. Ricordiamoci
specialistici e superando un test di
deve essere chiusa al pubblico e omo-
che le lesioni, a velocità elevate, maga-
idoneità psicofisica.
logata da una commissione speciale.
ri per una svista involontaria, possono
“VDurante le lezioni i bambini sono
“Le organizzazioni controllano anche
essere davvero gravi”.
affidati ai maestri i quali, oltre a inse-
la sicurezza di tutte le attrezzature e i
In caso di infortunio l’assicurazione
gnare, devono esercitare un’adeguata
certificati medici di idoneità degli
garantisce il soccorso e le prime
vigilanza per evitare che gli allievi
atleti”. E in caso di incidenti? “È chia-
cure sul posto, oltre al trasporto in
si facciano male o che si mettano
ro che gli stessi atleti, partecipando
elicottero presso il più vicino centro
in situazioni di pericolo. In caso di
alla competizione, accettano il rischio
traumatologico. “Anche se sembra
incidente durante la lezione, causato
di sinistri dovuti, per esempio,
strano dover pagare un servizio di
da negligenza o imprudenza del mae-
all’elevata velocità, alla tortuosità dei
assistenza, i tagli ai budget delle
stro, a rispondere è la scuola”.
percorsi o all’altezza dei trampolini.
eventuali ostacoli o stabilirne la
Regioni hanno portato a ridurre pro-
chiusura in caso di estremo pericolo o di non agibilità.
Diverso è il caso di incidenti causati
gressivamente il soccorso sulla neve,
Impianti sicuri
da carenze organizzative legate
trasformandolo in un servizio a paga-
A cosa dobbiamo prestare attenzione
all’insidiosità della pista, per le quali
mento in molte località sciistiche”.
per essere sicuri che la stazione scii-
- conclude l’avvocato - a rispondere è
Questo non vuol dire che, in caso di
stica che abbiamo scelto sia in regola
l’organizzatore”.
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alimentazione
Un purè perfetto I segreti per realizzare alla perfezione la regina del comfort food, la purea di patate di Ginger Nigella
Il purè è il comfort food più amato da grandi e piccini, ma in fiocchi non vale! Volete sapere come si prepara una purea cremosa, densa e saporita? Ecco come si fa.
1. La scelta delle patate
Importante: non usare mai frullini
Le patate migliori per il purè
elettrici! Condire le patate con sale
sono a pasta bianca, farinose, con
e noce moscata. Quindi versare a
la buccia più spessa e ricche di
poco a poco del latte intero caldo e
amido, come le Kennebec o le Ma-
fiocchetti di burro; mantecare con
jestic. Questo tipo di patate tende
una frusta a mano il purè in modo
a sfaldarsi con facilità ed è perciò
da farlo diventare liscio e soffice.
ideale per queste preparazioni.
Servire nella maniera classica al cucchiaio o, per ottenere un effetto
2. La preparazione
superchef, inserire il composto in
Scegliere patate della stessa gran-
una sac à poche con beccuccio a
dezza e cuocerle partendo da ac-
stella.
qua fredda e a fuoco dolce: questo eviterà che la buccia si rompa in
3. Le varianti golose
cottura e la patata assorba acqua.
Per un purè dal gusto più deciso,
Sbucciare le patate e schiacciar-
aggiungere due cucchiai di rafano
le con uno schiacciapatate o un
grattugiato.
passaverdure quando sono ancora
Per un purè più ricco, aggiungere
calde. In questo modo perdono
del parmigiano grattugiato o cu-
vapore acqueo e non diventano
betti di prosciutto di Praga o cotto,
collose.
passati prima in padella.
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creatività
La lanterna dei sogni Una casetta di carta per illuminare le giornate buie del’inverno di Art4Life project - www.art4life.it
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creatività
Prendiamo esempio dai paesi nordici: quando l’inverno si fa cupo e freddo, ravviviamo le atmosfere di casa. La lanterna dei sogni è una graziosa casetta di carta: al suo interno una candela a led che con il suo luccichio rischiara la cameretta dei bimbi.
Per realizzare la lanterna dei sogni
il modello servendovi della carta
servono:
copiativa;
- forbici
3) Ritagliate la sezione del tetto e le
- taglierino
due facciate della casa;
- tappetino in gomma per taglierina
4) Piegate lungo le linee tratteggiate,
(oppure un pezzo di cartone per pro-
intagliate le finestre e le porte;
teggere le superfici del tavolo)
5) Ritagliate pezzetti di carta velina
- candelina a LED a batteria
colorata o carta da lucido per coprire
- un cartoncino bianco A4 200 gr
(sul retro) le finestre e le porte;
- colla tipo Vinavil
6) Inserite un filo di colla lungo le
- carta copiativa
alette per montare la casetta e lungo
- carta velina colorata o carta da lucido
i bordi alti affinché possiate siste-
- matita, gomma e righello
mare il tetto facendo una leggera pressione per due minuti.
ISTRUZIONI: 1) Scaricate e stampate il modello
Accendete la candelina a LED e inse-
della casetta da questo link www.
ritela all'interno della casetta.
art4life.it/lanternadeisogni.pdf;
Ora è pronta per illuminare le vostre
2) Ricalcate sul cartoncino bianco
serate!
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Cinema
Il ritorno di Mary Poppins Esce il sequel del famoso film musicale di Walt Disney, spassoso e magico di mario bettas valet
Siamo nel 1930 a Londra: Michael Banks è
intramontabile della cinematografia fantasy
cresciuto, ha tre figli e lavora, come il padre e
per famiglie e bambini. Diretto da Rob
il nonno, in una grande banca. Malgrado l'im-
Marshall, il nuovo film della Walt Disney in
piego sicuro, per Michael sono tempi difficili,
live action è stato realizzato negli Shepper-
da poco vedovo e in piena grande depressione
ton Studios in Inghilterra, storici studi di
deve mandare avanti tutta la famiglia, com-
produzione in cui sono stati realizzati molti
posta da tre figli, John, Georgie e Annabel, e
capolavori, tra i quali Hugo Cabret e Robin
dalla governante Ellen. A migliorare le cose
Hood. Mary Poppins è interpretata da Emily
e a portare un po’ di allegria, ci pensa Mary
Blunt; completano il cast Ben Whishaw nella
Poppins, tata dai poteri magici. Grazie al
parte di Michael Banks e Meryl Streep in un
suo provvidenziale arrivo le vite dei Banks
ruolo minore, quello di Topsy.
subiscono uno scossone inaspettato.
Pellicola spassosa, ricca di canzoni e balli,
Sequel del classico della Walt Disney, Il
divertente e in grado di coinvolgere tutta la
ritorno di Mary Poppins rinverdisce un titolo
famiglia senza distinzioni d’età. Consigliato.
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Cinema
Dragon Trainer 3: il mondo nascosto È in arrivo nelle sale italiane il terzo capitolo della fortunata serie della Dreamworks Animation, Dragon Trainer 3: il mondo nascosto. Dopo Dragon Trainer e Dragon Trainer 2, anche il terzo episodio della saga è stato diretto da Dean DeBlois, autore della sceneggiatura. Da molti anni i vichinghi convivono pacificamente con Furia Buia, il temibile drago diventato nel frattempo un grande amico del quindicenne Hiccup. Il sogno di costruire un mondo sereno, in cui regna la pace tra uomini e draghi, è diventato una realtà riconosciuta e condivisa da tutti gli abitanti del regno. Ma l’arrivo inaspettato di Grimmel, un losco cacciatore di draghi, intollerante e senza scrupoli, turba la vita quotidiana e scompagina le carte della pacifica vita sociale del luogo. Per ripristinare l’armonia gli abitanti del regno e il drago Furia Buia devono compiere uno sforzo ulteriore e allontanare il malvagio cacciatore. Nel terzo episodio della saga sono molte le novità per gli appassionati, ma non solo. A partire dal mondo nascosto del titolo, ispirato a un sogno fatto dal regista DeBlois, fino alle importanti novità sentimentali del drago Sdentato, che qui si innamora di Light Fury, un bellissimo drago femmina. Oltre alle novità piacevoli non mancano i malinconici flashback in cui rivediamo Stoick, il padre di Hiccup, scomparso nel secondo film. Dragon Trainer 3 è un lungometraggio tutto da scoprire, ricco di divertimento e con tanta azione. Un film in grado di appassionare grandi e piccini, imperdibile per i fan della prima ora.
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libri
I libri per la nanna Teneri alleati che fanno addormentare i bambini. O almeno è quello che si spera di Silvia Garda
Il coniglio che voleva
Giulio Coniglio e la luna
Buonanotte a tutti – Bonne
addormentarsi
Un piccolo libro cartonato, ideale
nuit tout le monde
Il primo aiuto per fare la nanna è
sia per i bimbi piccoli che per quelli
I bimbi dormono nei lettini. E gli
la routine. Creiamo un'atmosfera
grandicelli. Come tutte le avventure di
animali? Scopriamo insieme i rifugi di
rilassata, un bagno caldo e due gocce
Giulio Coniglio la firma è di Nicoletta
tutti i cuccioli, spesso insospettabili.
di lavanda. Poi tiriamo fuori un libro,
Costa.
Questo albo, originario del 1945, edito
come questo, da molti descritto come
Giulio Coniglio, il Topo Tommaso,
poi nel 1997, è di Bruno Munari ed è
“il” libro illustrato che fa addormen-
Laura la Lumaca e l’Oca Caterina si
un classico che stimola la curiosità e
tare i bambini. Si tratta di un libro
lavano, mettono il pigiamino, leggono
la creatività dei bambini.
rivolto ai più piccoli. È stato scritto
un libro e vanno a fare la nanna. Su
Un gioco per accompagnare verso
con la consulenza di psicologi e psico-
di loro veglia la luna, splendente nel
il momento della nanna in maniera
terapeuti, per massimizzare l’effetto
cielo a guidare i loro sogni.
divertente e non banale. Come tutti
rilassante delle parole e riprende in
Letto sottovoce questo libro crea un
gli altri volumi di Munari, fa parte di
molti punti le tecniche base dei corsi
perfetto rituale della nanna, scandisce
quegli imperdibili che ogni bimbo (e
di rilassamento, aiuta a entrare in
i tempi e accompagna i bimbi nel
genitore) dovrebbe sfogliare almeno
contatto con la parte più profonda di
sonno più sereno.
una volta nella vita.
sé, con un linguaggio semplice.
di Nicoletta Costa
di Bruno Munari
di Carl–Johan Forsenn Ehrlin
Franco Cosimo Panini - 3 euro
Corraini Editore - 15,50 euro
illustrazioni di Irina Maununen Mondadori - 14,90 euro
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libri
C’è UN MOSTRO IN QUESTO LIBRO I mostri non sono sotto il letto o dentro l’armadio? Sono tutti qui dentro: prima della nanna giochiamo insieme ai bimbi con questo bel libro interattivo. di Tom Fletcher - illustrazioni di Greg Abbott - Il Castoro - 13,50 euro
Sbadigli
Dora e il mostro
A tutti buonanotte
Sbadigli è il libro di Marco Viale già
nell'armadio
Un albo dolce e tenero, perfetto anche
premio Nati per Leggere nel 2013
Quasi tutti i bimbi ne hanno sofferto
per bambini piccoli piccoli. I testi di
con La città dei Lupi Blu. È un albo
almeno una volta nella propria vita.
Chichiro Ishizu e le suggestive imma-
illustrato allegro, dolce e divertente,
Di cosa? Della paura dei mostri
gini di Komako Sakai (già premio Nati
adatto per bambini dai 4 anni in su.
nascosti nella cameretta. In Dora e il
per Leggere per Akiko e il palloncino)
Da cosa si capisce che un bimbo ha
mostro nell'armadio, scritto da Bryony
sono il modo migliore per traghettare i
sonno? Dallo sbadiglio. E lo sapete
Thomson, si scopre che quello che fa
bambini verso il sonno.
che lo sbadiglio è contagioso? Tra le
più paura è il fatto di non conoscere
Pagina dopo pagina accompagniamo
pagine di questo albo, guidati da un
i mostri. Vederli, parlare loro e cono-
gli oggetti e gli animali della vita
insetto birichino, scopriamo come lo
scerli, li fa diventare normali e quasi
quotidiana verso la nanna. I suoni
sbadiglio passa di bocca in bocca per
simpatici. Un buon modo per spiegare
onomatopeici aiutano il relax, le
arrivare anche al nostro piccolino.
ai bambini come affrontare le paure,
immagini familiari e rassicuranti
Leggendolo a bassa voce, sbadigliando
superarle e diventare forti. Dai 4 anni
tranquillizzano il bambino. Insomma,
quando i personaggi lo fanno, ecco che
in su.
il libro perfetto.
anche il più tenace si lascia andare
di Bryony Thomson
di Chichiro Ishizu
ai sogni. Il pericolo, in agguato, è che
Terre di Mezzo - 15 euro
illustrazioni di Komako Saka Babalibri - 8,50 euro
crollino anche mamma o papà. di Marco Viale Il Castoro - 13,50 euro
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il sassolino nello stagno
Archeologia d’infanzia Ovvero, cosa abbiamo sotterrato in quel sottosuolo? di Khaled Elsadat
Spesso, dietro la retorica delle regole, si nasconde un ottuso atteggiamento di superiorità
Mentre state leggendo questo articolo, io avrò compiuto quattro anni di paternità. In questi mesi si formeranno i primi ricordi di vita di Simone, mio figlio. Di tutto ciò che c’era prima, nonostante fosse fondativo per il suo carattere e temperamento, la mente non terrà traccia e sarà impossibile recuperarlo persino con la psicanalisi. La cosiddetta amnesia infantile. Come gli archeologi che spazzolano il pianeta alla ricerca di oggetti testimonianti l’obliata vita millenaria e il segno di civiltà antecedenti alla scrittura, mi trovo a cercare le piccole testimonianze della mia vita con Simone, prima che tutto evapori. Uno di questi testimoni è la tivù, un schermo di 32 pollici nero, che
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il sassolino nello stagno
in mezzo al salone ci ha visto passare sere e notti davanti “al yoyo”, la riproduzione onomatopeica del nome del canale RAI dedicato alla prima infanzia. Un nome che Simone riusciva a pronunciare già a 18 mesi e che fino a oggi predilige al più tecnico “cartoni animati”. E così ho fatto anch’io. Il nostro primo amore fu una ragazzina bionda col foulard rosso di nome Masha, che vive con una sorta di mono-genitore muto dalle sembianze di un orso. Lei è l’immagine viva e vivace dell'essere bambino, curiosa della vita e degli adulti, che non teme la sfida al mondo e alle sue regole. Fa tutto con la leggerezza e la simpatia di cui sono capaci i bambini. Orso, nonostante la quantità non indifferente di rabbia e frustrazione che gli causa la dinamicità di Masha, ricambia con affetto. Sarà per questo che mi vedevo sotto la sua maschera. Masha e Orso arrivano a patti, alla fine, e capiscono i limiti invalicabili del reale, ma anche che la struttura del mondo adulto è poco logica o poco accogliente per i piccoli. Orso non teme di adattare queste strutture alle loro esigenze. Uno “yoyo” che racconta il rapporto tra adulto e bambino senza giudizi. L’opposto è Topo Tip, dove il piccolo topo si presenta già dalla sigla come “birbante e snervante”. Per un infinito numero di puntate deve imparare dai suoi sbagli e peccati. È la raffigurazione di tutti gli stereotipi sui bambini: inadatti, pieni di impulsi sbagliati, combinaguai e disturbanti la quiete del mondo razionale degli adulti. Tip passa il tempo a imparare ad adeguarsi alla visione dei grandi e a scoprire - sconfitto - che le sue idee e desideri portano solo pasticci e guai. L’unica via di redenzione è seguire le regole. Una sorta di “catechesi animata” che dietro la retorica delle regole nasconde un ottuso atteggiamento di superiorità, di sordità e non-ascolto verso i bisogni degli altri, in questo caso i bambini. Se ho guardato qualche puntata sarà forse per ricordarmi cosa non sotterrare nella testa del mio piccino. Quando Masha si è sentita abbastanza grande da lasciare Orso e andare a vivere in città, le commoventi espressioni di Orso mi hanno riportato a una domanda che vagava spesso nelle mia testa di padre. Se vengo a mancare in questi primi anni, Simone di me cosa ricorderà? Sapevo già la risposta. Niente! Rimarrò immortalato nell’inesplorabile sottosuolo della sua vita. Per chi ama, questo è sufficiente.
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Mentre state leggendo questo articolo, io avrò compiuto quattro anni di paternità
Caterina
...la pelle e l’acqua di marina gellona
Quarantaquattro anni e sentirli.
intorno alla bocca e agli occhi, sul-
E guardarli in faccia. Guardarli
la fronte, vicino al naso ha pieghe
proprio in faccia. Là dove la pelle
diverse e lancia una sfida di rico-
sta cambiando consistenza, perde
noscimento a Caterina. Soprattutto
la tensione di sempre e quella por-
appena sveglia. Nelle fotografie da
zione di superficie corporea dove
vicino. Certe sere in cui è più stan-
si concentra l’espressività, il volto,
ca o triste o quando ride, la pelle
si sistema ora in modo differente
prende ondine nuove. I segni degli
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Caterina
anni, si dice. Che cosa raccontano,
sotto, da dentro, da quel tesoro di
ma più che del passato, del futuro?
esperienze vissuti sogni malinco-
Quale storia prospettano? Potrebbe
nie rimpianti dolori e relazioni che
restare lucida e vispa di mente,
fanno l’anima, e sciolgono il kajal
godersi la vita, stare insieme alle
nero sotto le ciglia. È una frase che
persone che ama scrivere fino a
toglie il respiro e lo restituisce più
80, 90, 100 anni, se ha fortuna,
profondo. È una frase alla quale
Caterina, ma il corpo? Che limite
Caterina ha ripensato, durante
pone? Quanto tempo c’è ancora
le vacanze di Natale trascorse
per fare le cose che solo un corpo
sull’isola di Lanzarote, quando era
in salute e giovane può fare? Come
impegnata con tutt’altra superfi-
mantenerlo elastico, tonico, sano,
cie, non quella della sua pelle. Era
mobile, libero, sensibile, bello?
la superficie dell’oceano che si
C’è un brano di un romanzo di
increspava in onde sotto la tavola
Milan Kundera che Caterina ama:
da surf, provata per la prima volta.
“Lei cercava di vedere se stessa
Una prima volta per il suo corpo
attraverso il proprio corpo. Quello
poco allenato ma desideroso di
che l’attirava verso lo specchio
movimento, una prima volta in
non era la vanità bensì la me-
cui ha sentito l’energia del mare e
raviglia di vedere il proprio io.
della sua anima che si muovevano
Dimenticava che stava guardando
insieme, un’energia che le è rima-
il quadro di comando dei meccani-
sta dentro e negli occhi per giorni,
smi del corpo. Credeva di vedere
anche se su quella tavola è stata,
solo la sua anima che le si rivelava
di fatto, in piedi solo pochi secondi
nei tratti del suo viso. Si guardava
dopo una mattina di tentativi
a lungo e a volte la contrariava
avvolta dalla potenza del mare. E
vedere sul proprio viso i tratti
la frase è questa: “Quando riusciva
della madre. Allora si guardava
a vedere se stessa era un momento
con più ostinazione, cercando con
di ebbrezza: l’anima saliva sulla
la forza della volontà di cancella-
superficie del corpo, come quando
re la fisionomia della madre, di
un equipaggio irrompe dal ventre
sottrarla, così da far rimanere solo
della nave, riempie tutto il ponte
ciò che era lei stessa”.
di coperta, agita le mani verso il
Ma questa piccola scena potente
cielo e canta”.
non finisce qui, c’è un’altra frase,
Canta il canto del mare, in ondine e
che la chiude e che a Caterina
onde nuove, nelle quali riconoscer-
fa sempre salire le lacrime, da
si ancora.
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Se vuoi scrivere a Caterina, la mail è: caterina@giovanigenitori.it