Mensile, numero 6 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
Miele • Gelato • Creme solari • Aquapark
giugno 2009
IKEA trasloca a Collegno e diventa grande il doppio. Il 7 giugno chiude il negozio di Grugliasco. Dall’11 giugno vi aspettiamo nel nuovo punto vendita di Collegno.
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© Inter IKEA Systems B.V. 2008. Prodotto da IKEA Torino.
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Nuovi orari di apertura del negozio di Collegno: LUN-VEN 10 - 21, SAB-DOM 10 - 20 Come raggiungere IKEA Collegno: In auto: tangenziale Nord di Torino, uscita Savonera Mezzi pubblici da Metro Fermi: Bus linee 37 e 87 da Collegno: linee 32, 33, 37 da Alpignano e Pianezza: linea 32
www.IKEA.it/torino
Mensile, numero 6 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
MAGGIO 2009
Sommario GG
News
8
Sfide
estate
di Federica Ferraresi
estate
gelaterie
giugno 2009
GG
Sulla punta della lingua L’ESTATE È ALLE PORTE E IL GELATO SOLLETICA LE PAPILLE GUSTATIVE DI GRANDI E PICCINI. ECCO ALCUNI CONSIGLI PER NON ARRIVARE IMPREPARATI
A
ltro che Gerovital, il vero elisir di eterna giovinezza inizia sempre con la “g” ma è di natura ben diversa. Cremoso, fresco, goloso: è lui, il gelato. Una delizia che solletica i palati di tutte le età, dai pargoletti ai nonni. È amore fin dal primo assaggio.
Bivio esistenziale Cono o coppetta? E poi, nello specifico, cono di wafer o di biscotto? Panna o senza? Tra gli ammiratori del gelato artigianale le scuole di pensiero su come plasmare la combinazione perfetta sono molteplici. E non mancano vere e proprie diatribe. Per esempio, sono numerosi gli esponenti del partito “No cioccolato e limone (fragola) insieme”. Ma, è proprio il caso di dirlo, è una questione di gusti. Quando si parla di gelato, non ci sono regole: ogni abbinamento azzardato è permesso. Gli aficionados del cono amano godersi quel piacevole mix di croccante cialda unita alla cremosità del gelato un po’ sciolto. I fan della coppetta prediligono i sapori puri, senza interferenze. Ogni gusto va centellinato lentamente, a piccole cucchiaiate, magari seduti tranquilli su una panchina in un parco. Il cono di biscotto è l’ideale per chi gradisce anche sgranocchiare. La pecca sta nel fatto che, dopo i primi morsi, può ricordare un po’ troppo i gelati confezionati. È per questo motivo che molti golosi, per ottenere un’alchimia perfetta, preferiscono scegliere il cono di wafer. Più delicata e dal sapore meno invadente, la cialda di wafer si abbina in modo sublime con il cioccolato o la nocciola. La panna, poi, è una questione annosa. C’è chi, tra i più ghiottoni, non può fare a meno di aggiungerla. Per altri è un inutile sovrappiù che appesantisce, nel caso della frutta, la cristallina sapidità. Ma come non consigliarla d’inverno: una coppa di gelato al cioccolato sovrastata da una montagna di panna montata è un must.
Gelatus romanorum Golosi antichi, golosi moderni, accomunati dalla stessa passione: il gelato. Trasformato nella forma e negli ingredienti, ha diffuso la sua dolcezza attraverso i secoli. I Romani furono i primi a concepire una sorta di gelato, molto simile alla versione attuale. Plinio il Vecchio riporta una ricetta che spiega come mescolare il ghiaccio tritato al miele e ai succhi di frutta. Racconta, inoltre, di un attivo commercio di neve dal Vesuvio e dall’Etna. Sparsi lungo le strade
Miele • Gelato • Creme solari • Aquapark
Baby friendly
12
City corner
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World corner
14
Monitor giardini
Il giardino che vorremmo
15
Cuciniamo insieme
Bianco è più buono
PRIMO PIANO 16
Gelaterie Estate
Sulla punta della lingua
20
Salute Api
Tutto sul miele
24
Sole Abbronzatura
Questioni di pelle
28
Gita Arte
Il castello della Manta
30
Viviamo così Caterina e Antonin
Amore in valigia
34
Speciale asili Sereni al nido
36
Parchi Divertimenti
Il mondo delle favole
38
A confronto Enza e Marco
40
Estate Aquapark
Tempo d’acqua
Colpo d’occhio Davanti al bancone del gelataio, si è spesso attanagliati da dubbi amletici. Lo sguardo viene catturato da una miriade di gusti e colori: dalla frutta fresca a quella secca, dalle creme allo yogurt, fino alle varietà più naif come il cosiddetto Puffo (gelato blu, familiare a chi è stato bambino negli anni ’80). Come orientarsi in questa babilonia di sapori? Per rompere il ghiaccio, è bene specificare che il gelato artigianale, se fatto come di dovere, è un alimento completo ed equilibrato. Quindi i fanatici delle diete possono concedersi un buon cono e non sentirsi neppure tanto in colpa. Un gelato è fatto prima di tutto di acqua, seguita da glucidi, lipidi, proteine, sali minerali e vitamine. Già a prima vista è poi possibile farsi un’idea del gelato che si sta per prendere. Il colore dovrebbe essere naturale e invitante; per esempio, se il pistacchio è dello stesso verde dell’evidenziatore, meglio lasciar perdere. La superficie è preferibile che sia liscia ma leggermente porosa; no all’aspetto ruvido o granuloso. Anche la corposità è una caratteristica importante da tenere in considerazione. Il gelato deve avere una certa consistenza e omogeneità. Se è troppo morbido e cola, non va bene. Dall’altra parte, anche il gelato da masticare, che si spezza o che contiene scaglie di ghiaccio, è da evitare. Il giudizio finale insindacabile rimane comunque al palato. Il sapore di un buon gelato artigianale deve essere specifico e ben individuabile. La leggerezza è fondamentale: un prodotto di qualità è facilmente digeribile e non lascia retrogusti strani. Appena finito, dovrebbe invitare ad assaggiarne ancora. È indice di una produzione imperfetta, invece, se fa venir voglia di bere acqua. Abbiamo provato per voi alcune gelaterie popolari a Torino e dintorni. Ecco i risultati del test.
salute
Giovani Genitori 17
api
di Paola Strocchio
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GG
GG
pelle
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di Isa Di Re
Questioni di pelle
Scene da festa di fine anno
10
principali, i Thermopolia (l’equivalente dei nostri carrettini del gelato) erano molto popolari. L’invenzione del gelato da passeggio, ovvero il cono, risale ai primi anni del secolo scorso ed è rivendicata da più parti. Alcuni sostengono che, durante la Fiera Mondiale di St Louis nel 1904, un gelataio, avendo finito i contenitori tradizionali, utilizzò i wafer venduti da un banchetto vicino. E fu un successo clamoroso. Altri attribuiscono l’idea all’immigrato Italo Marchiony che brevettò il cono gelato a New York nel 1903.
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GG
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gelaterie
Tutto sul miele BENEFICI E CURIOSITÀ DI UN ALIMENTO CHE FA BENISSIMO
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SOLE, FILTRI E CREME SOLARI: COSA BISOGNA SAPERE PRIMA DI FARSI LA TINTARELLA
abbronzatura
Sole e salute
e Winnie The Pooh lo adora, non è certo un caso: il miele è una leccornia ma è anche un alimento ricco e vivo, che contiene fruttosio, glucosio e poi vitamine, sali minerali, oligoelementi, enzimi e sostanze aromatiche. Fa bene, tanto che in dispensa non dovrebbe mai mancare. È un dolcificante naturale che, in quest’epoca satura di dolci, vince di gran lunga la competizione con lo zucchero, raffinato all’estremo, denaturato, devitalizzato, sbiancato e industriale.
Protezioni naturali e artificiali
Terapia naturale
Fattori naturali e fattori artificiali aumentano la protezione assorbendo, riflettendo o comunque modificando i raggi ultravioletti. I gas presenti nell’atmosfera (l’ozono per esempio, ma anche le goccioline di vapore) assorbono i raggi e ne diminuiscono l’intensità. Quando i raggi del sole arrivano obliqui, come alla mattina presto o al tramonto, l’attività degli ultravioletti è ridotta. Una ulteriore riduzione (fino al 90% in meno) è data dalla presenza di nuvole, mentre sabbia e neve riflettono e potenziano i raggi stessi. Ne deriva che una giornata velata trascorsa in spiaggia può equivalere a una intensa giornata di sole trascorsa su un prato. La durata dell’esposizione è fondamentale, soprattutto nei primi giorni quando la pelle non ha ancora messo in atto le sue difese naturali. A inizio estate bisogna esporsi meno e progressivamente si può aumentare il tempo fino a eliminare il timore di bruciarsi. Le difese naturali della pelle variano da individuo a individuo: c’è lo spessore, la quantità e la distribuzione del pigmento melanico, oltre a più complessi sistemi enzimatici di riparazione del DNA. Di questi fattori, il più variabile è la distribuzione del pigmento melanico, che caratterizza i soggetti con fototipo scuro da quelli con fototipo chiaro. Chi ha la pelle chiara ha una scarsa quantità di melanina e quindi una minore capacità di assorbire i raggi ultravioletti e di limitarne l’attività, per cui rischia maggiormente di bruciarsi.
20 Giovani Genitori
24 Giovani Genitori
Giovani Genitori 25
l’esperto
L’agenda
43
FitnessForum
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Cinema e Home Video
Avanti marsch!
Coraline e la porta magica
44 Lo psicologo
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Baby web
Disegni e parolacce
Anch’io on line!
45
Il pediatra
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Spettacolo
Pavor, capricci e sapone
L’Isola dei bambini Estate al Cirko
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Cultura
Ferie Medievali
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Eventi
La festa di San Giovanni La collina è vicina Al Ristoparco Maratona del gelato Acquisto dell’usato Gita in Liguria
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Art Lab
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Bimbi
65
Sorridi sei su GG
66
Raffa
Ragazze alla pari
47
Salvadanaio
Sconto bici
48
Il chimico
Policarbonato
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Natura
Raccolta differenziata
50 Libri
Incantesimo illustrato
GG
ual è l’organo più grande del corpo? Se state pensando a intestino, fegato o polmoni, fermatevi: non sono questi, è la pelle. Non ci credete? In un adulto mediamente la pelle misura un po’ meno di due metri quadri e arriva a pesare fino a undici chilogrammi. La pelle è quel che si vede di noi prima di ogni altra cosa: bellezza e salute di viso, mani e braccia sono lo specchio del benessere di tutto il corpo. Con la bella stagione la pelle si scopre di più e questo è un bene, per tanti motivi: una maggior quantità di luce fa bene all’umore, fa sembrare più belli e aiuta a guarire da alcuni disturbi diffusi, come l’eczema del lattante, la psoriasi dell’adulto e l’acne dell’adolescente, che regrediscono spontaneamente alla luce del sole.
Pelle e sole vanno d’accordo, nell’adulto come nel bambino, anche se negli ultimi anni si tende a mettere l’accento sui problemi causati dell’esposizione solare più che sui benefici da questa prodotti. Il sole è fondamentale per la vita, perché è solo attraverso i raggi ultravioletti che l’organismo produce la vitamina D. Senza sole, il corpo ne sarebbe carente. La vitamina D è una delle poche sostanze che è impossibile assumere in quantità sufficiente attraverso gli alimenti e la sua carenza provoca disturbi alla crescita e allo sviluppo, il più noto dei quali, il rachitismo, oggi è fortunatamente un ricordo dei tempi andati. I bambini dovrebbero prendere molto sole, ma devono farlo nella maniera e nei tempi giusti, anche se talvolta questi non coincidono con le esigenze (o le speranze) degli adulti. Il sole fa bene anche perché favorisce l’assorbimento di calcio ed esercita una complessa azione di rafforzamento del sistema immunitario. Certo, il sole ha anche alcuni effetti collaterali, ma non tutti sono sgradevoli e negativi, perché il più famoso e ricercato tra questi è proprio l’abbronzatura, che è una reazione naturale della pelle alla esposizione ai raggi ultravioletti (UV). I raggi UV sono raggi a lunghezza d’onda inferiore a 400 nanometri. A lungo si è ritenuto che i raggi responsabili dei peggiori effetti collaterali fossero soltanto i famosi UVB (cioè raggi compresi tra i 280-315 nanometri), ma in tempi più recenti si è appurato che gli UVA (315-400 nanometri) contribuiscono ai problemi causati da una eccessiva esposizione al sole. I problemi che si possono verificare appaiono immediatamente dopo l’esposizione (la classica “bruciatura”, cioè l’infiammazione che precede l’abbronzatura) o anche dopo anni, come nei casi di invecchiamento precoce della pelle o di melanoma, un tumore della pelle la cui frequenza è rapidamente aumentata.
La prima proprietà del miele, data la sua ricchezza di glucidi, è la capacità di procurare energia. Poiché gli zuccheri che contiene sono molti (3/4 del suo peso) e immediatamente assimilabili dall’organismo, senza preventiva digestione, è un alimento ideale da consumare prima dello sport o nei momenti di “calo di zuccheri”, per esempio a metà mattina. La seconda proprietà degna di nota è la sua azione antibatterica, dovuta alla elevata concentrazione di zuccheri e al PH acido, unito all’azione della glocusio-ossidasi, un enzima che è inattivo nel miele puro, ma che si attiva quando è in soluzione, trasformando il glucosio in acido gluconico e acqua ossigenata. Questa reazione chimica evita la formazione dei batteri all’interno del miele (è per questo che il miele si conserva a lungo e non va a male) ed è il motivo per cui un cucchiaino di miele aggiunto al latte fa bene alla gola infiammata: la soluzione che si ottiene è un lieve antibatterico, gradevole ed efficace. Altre caratteristiche terapeutiche sono legate al polline dei fiori che le api hanno raccolto durante la produzione. Il miele di acacia, per esempio, è un ottimo antinfiammatorio per la gola, disintossica il fegato ed è un portento contro il bruciore di stomaco. Quello di bosco è particolarmente indicato per gli stati influenzali. Chi ha il colesterolo alto dovrebbe usare quello di girasole, che peraltro ha il potere di irrobustire le ossa. Consigliato ai più piccoli , ma anche agli anziani, il miele di castagno: favorisce la circolazione sanguigna, è un antispasmodico, astringente e disinfettante delle vie urinarie, il suo sapore però è un po’ forte e tende all’amarognolo. Chi soffre di anemia, può provare con il miele di erica, potente antireumatico e ottimo ricostituente, efficace contro la carenza di emoglobina. Per i colpi di tosse e il mal di testa l’ideale è il miele di eucalipto, con il suo sapore classico caramellato, famoso per la sua azione antibiotica, antiasmatica e contro il catarro: un rimedio eccezionale per la tosse.
46 L’avvocato
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Sinfonia di pesciolini
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La rivista per le famiglie di Torino e dintorni Giugno 2009 Anno 4 - Numero 6
Direttore
Alberto Gedda
Ispirazione Luca Bernardelli
Art director Catia De Bacco
Redazione Elena Brosio Luisa Tatoni Federica Ferraresi
Grafica Elisa Lusoli
Amministrazione Paola Paltro
Hanno collaborato a questo numero: Mario Bettas Valet, Giancarlo Corti, Isa Di Re, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Monya Lucisano, Elisa Lusoli, Sabrina Marzo, Marina Notari, Paola Paltro, Luciana Ravetto, Giovanna Rinaldi, Paola Strocchio
Illustrazioni e fotografie: Mario Bettas Valet, Archivio Nonsoloteatro, Scuola di Cirko Vertigo, Archivio Borgo Medievale, Archivio Ferie Medievali, Archivio Gustovalsusa istockphoto L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti Illustrazione di copertina: Quisp65
Ringraziamo per la preziosa collaborazione: Carla Coluccia, Caterina e Antonin, Enza e Marco Redazione: Via Vanchiglia 18, 10124 Torino Tel. 011 19712037 - redazione@giovanigenitori.it www.giovanigenitori.it Ufficio pubblicità marketing@giovanigenitori.it Telefono: 011 19703036 Fax: 011 19791585
Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN) Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333
Mi manda GG “La notizia della mia morte è un’esagerazione”. La smentita inviata da Mark Twain al giornale che ne aveva annunciato la scomparsa è ormai storica. Talmente storica che oggi si usa con humour molto britannico per annunciare la futura scomparsa dei giornali, imputandone il decesso a una serie di concause: pubblicità in declino, concorrenza di Internet, rigidità dei costi, ambizioni eccessive e lavoro snervante. Che anche GG rischi di chiudere? Il panico legato all’aria di crisi, la concorrenza feroce, la storica difficoltà piemontese di investire per crescere, fa sì che anche sul nostro giornale la pubblicità sia un po’ calata in questi ultimi mesi. Non ci lamentiamo, perché andiamo sempre bene, ma abbiamo bisogno di inserzioni pubblicitarie per tenere i prezzi bassi soprattutto per voi lettori. Così abbiamo un favore da chiedervi. Ogni mese andiamo in giro a cercare posti dove le famiglie si trovano bene. Anche questa volta troverete gelaterie che non conoscevate, aquapark, agriturismi, negozi, pizzerie, residence e villaggi. Sappiamo che li apprezzerete, che ci andrete numerosi e che poi ci racconterete come vi siete trovati. Ma dobbiamo chiedervi un piacere, quando siete lì: parlate di noi! Quando andate in un posto che vi abbiamo consigliato, se fate acquisti in un negozio che ha fatto pubblicità sulle pagine del giornale, quando vi tuffate nella piscina appena scoperta, raccontate che siete lì perché lo avete letto su Giovani Genitori. Il mondo della pubblicità è un mondo duro, ma per noi, che siamo piccoli e senza santi, è davvero durissimo. Allora vi chiediamo di essere voi i nostri celesti protettori. Fateci conoscere e dimostrate che Giovani Genitori è un mezzo di comunicazione che funziona: ci aiuterete a mantenere indipendenza e prezzi bassi. la redazione
ISSN 1828-9738 Some Rights Reserved I contenuti della rivista sono tutelati dalla licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy.
Federica
Luca
Elena
Catia
Alberto
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GG Tam Tam Cari GG, ho visto che nel numero di maggio avete pubblicato la lettera di una mamma rimasta a casa senza lavoro. Io mi occupo di supporto alla ricollocazione (outplacement) e forse potrei esserle utile. L’outplacement è un servizio offerto da agenzie specializzate che si occupano dei dipendenti che escono da un’azienda per svariati motivi (i più comuni e drammatici in questo periodo sono la cassa integrazione e la mobilità). I beneficiari, cioè i dipendenti licenziati, incontrano consulenti specializzati insieme ai quali affrontano due percorsi: uno di sostegno emotivo e uno di sostegno pratico. Quest’ultimo prevede un’attività di orientamento, il bilancio delle competenze, l’individuazione di un obiettivo professionale e di un piano di azione per raggiungerlo, la stesura del curriculum e della lettera di accompagnamento, la preparazione e la simulazione di colloqui di lavoro, l’accompagnamento nella ricerca di nuove opportunità lavorative e la presentazione diretta della propria candidatura. Si tratta di un servizio pagato dall’azienda che “libera” i lavoratori e che spesso viene offerto in sede di trattativa sindacale. L’otuplacement è un aiuto concreto per “rimettersi in pista” e magari realizzare un sogno nel cassetto. Sono disponibile a dare informazioni, contattatemi attraverso il giornale (redazione@giovanigenitori.it). Cristina Mi fa piacere segnalare alla vostra rivista una singolare farmacia di Torino, in piazza Campanella 9. Qui i bambini trovano esposta una bella collezione di Gormiti che possono scambiare “trattando” col giovane e simpatico dottor Marco. Noi ci siamo capitati per caso (il nostro pediatra ha lo studio di fronte) e siamo rimasti stupiti vedendo, tra caramelle per la tosse e pomatine varie, un espositore con i mostri di tutti i colori e tutte le forme. Mio figlio, che ne è appassionato, ha chiesto se ne poteva comprare uno, ma il dottore tutto serio gli ha risposto che, no, non vendeva nulla, ma faceva degli scambi (un Gormito grande per uno grande, due piccoli per uno grande) e accettava prenotazioni (mettendo un bigliettino col nome del bimbo sul Gormito che voleva prenotare per quando avesse avuto un pupazzetto da scambiare). Il dottore è serissimo quando spiega le regole del baratto ai bambini e loro lo prendono molto sul serio, senza fare capricci se lui rifiuta uno scambio perché ha già quel Gormito nella sua collezione. Andando spesso a fare questi scambi il dottor Marco ci ha spiegato che tutto è cominciato per caso: un bambino ha dimenticato un suo Gormito in farmacia e loro l’hanno tenuto sul bancone, non sapendo neppure che cosa fosse! Una nonna entra e vede il pupazzetto: “È un Gormito, uno di quelli che mancano a mio nipote per completare la sua collezione”. I farmacisti glielo regalano, ma la nonna torna col nipote che per ringraziare offre altri suoi Gormiti doppioni. Il dottor Marco decide di tenerli esposti e aspettare che altri bambini scambino con lui pezzi preziosi; così è cominciato un “mercato” molto intenso, a cui anche il dottore ha preso gusto. Il dottor Marco mi ha confessato che il caso fortuito è diventato divertimento e poi passione personale per i mostriciattoli. Ora la sua collezione è esposta in uno scaffale e un altro scaffale ospita solo i pezzi che vuole scambiare. Per lui è stata l’occasione di mettere a frutto alcuni principi appresi quando faceva l’animatore all’oratorio: ai bambini è più facile insegnare trasmettendo regole semplici ma chiare, partendo dalle cose che trovano interessanti. Se passate da piazza Campanella e avete dei figli interessati ai Gormiti, vi consiglio di entrare in questa “farmacia educativa”, i dottori sono veramente gentili! Cordiali saluti Stefania
Carissima redazione, vi siete accorti che sul numero di maggio non avete pubblicato telefono e sito dell’Hotel Ambra, cioè l’alberghetto al mare recensito nella rubrica baby friendly? Me lo dite, che non ho voglia di cercarlo da solo? Grazie! Alberto Sicuro, Alberto! Hotel Ambra, via Garibaldi 123 ad Alassio (SV). Tel. 0182 640626, sito web www.hotelambra.it. Ce ne scusiamo con lettrici, lettori e gestori.
ERRATA CORRIGE Il negozio Tamburino (abbigliamento e scarpine per bambini da un mese a 14 anni) si trova in corso Belgio 137 a Torino. Sul numero di maggio abbiamo pubblicato l’indirizzo sbagliato: ricordiamo che per tutta la stagione fa sconti dal 30 al 50% sulle calzature.
Giovani Genitori 5
GG
news
Il futuro nelle foto di famiglia
I
l segreto di un matrimonio felice è racchiuso nell’album di fotografie di famiglia, soprattutto quelle che ci ritraggono da bambini. Alcuni ricercatori della De Paw University dell’Indiana (Usa) hanno condotto una singolare ricerca intervistando 650 volontari che hanno fornito le foto di quando erano giovani. La ricerca ha evidenziato che i bambini sorridenti stabiliscono unioni più durature. Gli studiosi hanno analizzato le foto, soffermandosi in particolare sul sorriso, di cui hanno valutato l’intensità e l’apertura: l’89% di chi a 10 anni esibiva sorrisi smaglianti da adulto non ha divorziato, contro il 66% di chi aveva una espressione meno felice. Questi dati, confrontati con altre informazioni personali, hanno confermato l’esperienza: chi accennava appena un sorriso rischia tre volte di più di veder naufragare il proprio matrimonio. In generale, chi, fin da bambino, ha un atteggiamento allegro e ottimista è sicuramente più attratto da persone altrettanto allegre e ottimiste. E l’ottimismo lo porterà a superare le eventuali difficoltà di una relazione.
Scuotibambino
I
I magnifici dieci
L
a rivista Forbes ha stilato la top ten dei dieci sport più salutari consultando esperti di fitness, allenatori, personal trainer, fisiologi e atleti. I parametri considerati sono: resistenza cardiorespiratoria, forza e resistenza muscolare, elasticità, rischio di infortuni e calorie consumate. Al primo posto nella classifica c’è lo squash: basta mezz’ora in campo per sviluppare eccellenti performance e consumare tante calorie quante in una intera partita di calcio (oltre 500). Al secondo posto la canoa: regala un’elevata resistenza e non gonfia i muscoli. Si comincia tra gli 8 e i 10 anni, spesso c’è uno stop intorno ai 16 ma chi riprende, dopo i 18, può continuare fino ai 60 e oltre. Al terzo posto c’è l’arrampicata sportiva: scalare allunga i muscoli e li rende forti ed elastici. È un’attività anaerobica e lenta, ma in mezz’ora si bruciano quasi 500 calorie. Solo al quarto posto il nuoto, lo sport completo per antonomasia, che fa bene a cuore e polmoni, aumenta la capacità respiratoria e aiuta a mantenere la postura corretta. D’inverno va bene lo sci di fondo, ottimo esercizio per l’elasticità. Il basket sta al sesto posto, seguito dal ciclismo, dalla corsa e dal Pentathlon moderno (si nuota per 200 metri e poi si corre per 3 chilometri). Ultimo, a sorpresa, il pugilato, anche se più del ring sono salutari gli esercizi di preparazione (corsa, salto della corda, colpi contro il classico sacco).
6 Giovani Genitori
bambini sono noiosetti, è vero: soprattutto quelli degli altri e soprattutto se non si hanno figli propri. Come passatempo per gli adulti che perdono la pazienza di fronte a marmocchi rumorosi e seccanti, Apple Store ha messo in vendita (e subito ritirato) un giochino in cui ci si può sfogare prendendosela con un immaginario neonato chiuso dentro l’iPhone. Il giochino (Baby Shaker, alla lettera Scuotibambino) chiedeva di scuotere il telefonino fino a mettere K.O. un poppante digitale ed era in vendita sul sito di Apple a circa 80 centesimi di euro. Condannato da associazioni di genitori, medici ed educatori, è stato immediatamente ritirato dalla vendita, anche se accompagnato da istruzioni che avvertivano: “Non scuotete mai e poi mai un bambino per davvero”. Ritirato anche definitivamente il programma “I am rich”. Costava 999 dollari e 99 centesimi e consisteva unicamente in un’icona con il testo “Sono ricco”. Otto persone l’hanno comprato.
news
GG
Neomamme: mangiate sano!
L
a dieta delle future mamme influenza la salute dei figli quando saranno adulti ed è determinante per malattie come il diabete o alcune patologie cardiovascolari, l’obesità, i tumori, le patologie ossee e mentali. Questa conclusione, cui sono giunti moltissimi studiosi, è ora ribadita da un gruppo di ricercatori dell’università di Southampton, in Inghilterra, capitanati dal direttore del Centro Studi sull’Alimentazione, Mark Hanson. L’alimentazione materna è importante prima del concepimento, durante la gestazione e durante l’allattamento al seno, che è tra i migliori mezzi per garantire la buona salute dei bambini. Il consiglio alle donne in età fertile è: mangiate sano prima di mettere in cantiere un bambino e continuate a farlo anche dopo. “Una dieta sana e adeguata della madre è importante anche quando il bimbo non prende più il latte materno – commenta Giuseppe Banderali della Clinica Pediatrica dell’Ospedale San Paolo di Milano -. Non dimentichiamo che il comportamento alimentare in famiglia è d’esempio per i figli, che assorbono e imparano le abitudini trasmesse da mamma e papà. Perciò, se inizialmente la dieta materna ha un valore soprattutto nutrizionale, quando i figli sono più grandicelli mantiene altrettanta importanza per il suo valore educativo”.
Vacanze a piccolo prezzo
M Bambini sedentari
L
’Istituto di medicina dello sport, in collaborazione con la Città di Torino, ha deciso di “spiare” l’attività fisica dei ragazzini torinesi, per verificare se sono troppo sedentari. Mille ragazzi di 12 anni riceveranno un podometro, cioè una piccola macchinetta contapassi che dovranno indossare alla cintura giorno e notte per contare i movimenti compiuti ogni giorno. I dati ricavati serviranno a medici ed esperti per conoscere dettagliatamente quanto tempo passano sdraiati sul divano, quanto in marcia, quanto correndo dietro a un pallone. Il rapporto peso-statura-obesità, in Piemonte, è in leggero miglioramento: nel 2007 i dodicenni erano, in media, meno obesi dei coetanei esaminati nel 2002. Attualmente sono obesi il 6,5 per cento delle femmine e il 9,3 per cento dei maschi, segno del buon funzionamento delle campagne di informazione che avvertivano i genitori dei rischi legati a vita sedentaria e dolciumi.
ancano idee per le vacanze? O avete intenzione di invitare qualche parente o amico lontano, non necessariamente a casa vostra per non passare due settimane a mettere a posto? Approfittate dell’iniziativa della Regione Piemonte, che invoglia turisti locali e nazionali alla scoperta del territorio, con offerte che partono da 20 euro a notte a persona e posto gratuito per i bambini al di sotto dei 12 anni. La vacanza si progetta partendo dal sito www.torinopiupiemonte. com: un motore di ricerca permette di selezionare il pacchetto turistico più adatto alle proprie esigenze: montagna, relax, vini e buon mangiare, pesca, bike o cultura. Assieme al pernottamento, i turisti ricevono alcuni “plus” di tutto rispetto, come prodotti tipici del territorio, biglietti gratuiti per i bambini sui mezzi di trasporto e biglietti di ingresso a musei, cantine, parchi, castelli e attrazioni. Le offerte valgono fino al 30 giugno 2009.
Giovani Genitori 7
GG
sfide
di Elena Brosio
LA SFIDA DEL PROSSIMO NUMERO È “Manuale da spiaggia” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it
Scene da festa di fine anno S
ono tante le occasioni in cui noi poveretti possiamo renderci ridicoli nei modi più vari, ma uno infallibile sono le feste all’asilo o a scuola. Che sia Natale, Carnevale o fine anno, diamo sempre il meglio di noi stessi. • genitori ipertecnologici. Per immortalare le gesta dei pupetti non basta la tecnologia più avanzata. Arrivano imbracciando macchinari ingombranti, lenti color mirtillo e zoom diabolici. Si appostano nei punti strategici e, non appena inizia la recita, con la prima raffica di flash massicci accecano i piccoli, li distraggono, lo spettacolo si incarta e riparte malamente. • genitori ansiosi. Più emozionati dei figli, trasudano nervosismo. Caricano i piccoli come giochini a molla e alla fine qualcuno finisce per sclerare, si spera non i piccoli attori. Subito dopo lo spettacolo si fiondano dietro le quinte alla ricerca del famoso maniaco del palcoscenico che è lì appostato per carpire il roseo figlioletto. • genitori appiccicosi. Si appostano fin dalla mattina fuori dalla sala spettacoli per assicurarsi un posto in prima fila. Vi si siedono tutto miele. Quando il bimbo esce, gli fanno l’occhiolino, sussurrano “bravo amoorre, che mamma-papà ti guarda”. A questo punto il prode divo perde definitivamente la concentrazione, si agita, diventa paonazzo, ci scappa la lacrimuccia e il genitore invade il palco per consolarlo. Lo spettacolo è ormai andato a rotoli ma l’amore per il cucciolo non conosce limiti. • genitori aggressivi. Ce ne sono sempre un paio per classe. Che normalmente nel quadretto di relazioni sempre sorridenti tra genitori si trattengono, ma in questo contesto perdono ritegno. Posteggiano sul marciapiede, sgomitano per avvicinarsi al palco, quindi ringhiano per ottenere il posto in prima fila. Lì occupano tutti i posti mettendo segnaposti grandi come un cerino e incarogniscono se qualcuno si avvicina. Quando lo spettacolo inizia zittiscono brutalmente gli altri e chiudono il pomeriggio sbranando il buffet. • genitori pasticcioni. Sinceramente sono simpatici, ma a volte fan cadere le braccia. Sono la croce delle maestre. In 20 giorni non sono riusciti a trovare la magliettina bianca necessaria allo spettacolo, così il poveretto esce sul palco con la canotta chiara che gli prestato la maestra ma che gli arriva alle ginocchia. Sono usi ad arrivare in ritardo, ma eccezionalmente riescono anche a perdersi l’intera rappresentazione, mentre la nonna nascosta dietro la colonna cerca invano di reperirli col telefonino – il loro è sempre scarico o non si sa dov’è. Arrivano trafelati quando ormai il gruppo si è spostato in zona buffet e alle volte riescono persino a buggerare i figlioli “Ma come non mi hai visto durante lo spettacolo? Ero proprio in prima fila, sei stato bravissimo!”. Ma come comportarsi in certe situazioni? Un po’ di pathos ci sta, tutto il resto lasciamolo a casa. Cerchiamo di non dimenticare ore e date (vale soprattutto per genitori di 3-4 figli) segnandocelo sull’agenda con certosina precisione. Vestiamoci non troppo sgargianti che non siamo noi sul palcoscenico. Proviamo ad arrivare puntuali e prendiamo un posto per noi, tanto i cugini di terzo grado che arrivano in ritardo penseranno da soli a trovarsi una sedia. Per goderci lo spettacolo senza bersagliare i bambini di troppi flash, un paio di foto bastano (vi ricordate quante foto avete stampato della recita dello scorso Natale? Appunto!). Se il nostro piccolo è mammone, evitiamo accuratamente la prima fila, lo distrarremmo solo compromettendo il tutto. Cerchiamo di essere un poco zen, contenendo isterismi e ululati. E non dimentichiamo il fazzoletto, i delicati acuti del nostro piccolo travestito da pecorella fan sempre venir giù la lacrimuccia.
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Silvia: “Molta sobrietà e semplicità nei modi e nell’abbigliamento e se possibile affrontare un nemico alla volta!” Roberto: “So di esagerare con le foto, di solito non mi godo neanche lo spettacolo, sono troppo impegnato a riprendere. Il mio buon proposito per la prossima volta è di fare 5 buone foto, poi sedermi e applaudire da spellarmi le mani.”
Viaggi in bicicletta
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baby friendly Che fatica andare in giro con i marmocchi! Per fortuna ci sono locali che dedicano attenzione alle famiglie. Segnalateci i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it
La montagna al naturale
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i chiama Alpes d’Oc ed è una bellissima casa occitana del 1700, in pietra e legno di larice, posizionata su un balcone naturale a 1500 metri di quota, con vista spettacolare sulle Alpi Cozie. È il posto ideale per ospitare una o più famiglie che desiderano un appartamentino per una vacanza piena di sole, natura e bellezza. Alpes d’Oc si trova a Morinesio di Stroppo, in Valle Maira, a 130 chilometri da Torino. Ci sono tre appartamenti che ospitano fino a 4 persone ciascuno, recentemente ristrutturati, attrezzati e ben arredati. I bambini fino a 5 anni alloggiano gratis e in camera ci sono i lettini con le sponde. Ogni appartamento ha un angolo cucina ed è dotato di biancheria e asciugamani. Il luogo è rilassante, soleggiato e selvaggio, ottimo per gli sport di montagna estivi o invernali, tranquilli o audaci: trekking, alpinismo, bob, ciaspole, cavallo, mountain-bike, iron-bike. Troverete anche un campo di volley, le pareti da arrampicata, la ferrata e un ponte tibetano, ma portatevi un libro, perché il giardino si presta ottimamente alle letture e alla meditazione. Il weekend per quattro costa 180 euro, pulizie e biancheria comprese. Alpes D’Oc Morinesio Fraz. Morinesio, 77 - Stroppo (CN) Tel. 348 7469019 - www.alpesdoc.com
Il villaggio in Liguria
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n villaggio a pochi passi da Torino, con piscine, miniclub, ristoranti, bar e animazione. Si chiama Loano2Village e si trova, come dice il nome, in Liguria nel paese di Loano. Si alloggia in appartamentini da 2 a 6 posti letto con angolo cottura, oppure nell’hotel a quattro stelle. Colazione, pranzo e cena, se richiesti, si possono consumare nell’ampio ristorante-buffet che, seppur tutto bianco ed elegante, è molto friendly per i bambini: un intero tavolo del buffet è destinato a loro e le golosità non mancano. Fiore all’occhiello della struttura sono due grandi piscine, in parte coperte e riscaldate e una grande sabbiera ombreggiata. C’è un parco giochi dove i piccini si ritrovano nei momenti di relax e, la sera, baby dance e animazione. Non è proprio sul mare, ma una navetta efficiente e gratuita collega continuamente il villaggio alle spiagge e al centro del paese. Loano2Village Via degli Alpini, 6 - Loano (SV) Tel. 019 67911 - www.loano2village.it
La cascinetta dove si fa il pane
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on le belle giornate stare in casa nel weekend è improponibile e le famiglie sono sempre alla ricerca di luoghi in cui passare dei momenti belli, agresti e tranquilli. La Cascinetta è una destinazione ideale: ci sono prati verdi in cui correre e rotolarsi, gli animali della fattoria da andare a trovare e il buonissimo, croccante pane cotto nell’antico forno a legna. La domenica sono proposte passeggiate nei sentieri dei dintorni e a volte laboratori di panificazione per le famiglie. La domenica pomeriggio c’è una squisita pizza, merenda che fa sempre contenti tutti (se siete in tanti, conviene prenotarsene una teglia il giorno prima). L’agripanetteria è inoltre fattoria didattica con proposte di laboratori per le scuole. Aperta il venerdì, il sabato e la domenica. Azienda Agricola La Cascinetta Borgo Bianchi, 86 – Villanova d’Asti (AT) Tel. 0141 937058 - www.agricascinetta.it
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baby friendly
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Al Parco di Pinocchio
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i trova a Collodi, in Toscana, il Parco dedicato al simpatico burattino. Non è un parco divertimenti come tanti altri, piuttosto un percorso in cui la fiaba si dipana in una serie ambientazioni suggestive. Seguendo il sentiero potrete scoprire le statue che rappresentano i personaggi della storia e i luoghi della fiaba: dal villaggio di Pinocchio alla casina della fata. I bambini più grandicelli che conoscono già la favola del famoso bugiardello lo apprezzeranno molto, ma in realtà il parco piace un po’ a tutti i bimbi, perché è immerso nel verde e ci sono tante cose da fare e da vedere: le mostre dedicate a Pinocchio, gli spettacoli di burattini, marionette e cantastorie, i laboratori di lettura o pittura. E poi le giostre storiche, i cavallini e il teatrino meccanico di Pinocchio che conservano l’incanto dei giochi di una volta. Il parco è aperto tutti i giorni dalle 8.30 al tramonto. Parco di Pinocchio Via S. Gennaro, 3 - Collodi Pescia (PT) Tel. 0572 429342 www.pinocchio.it
Giochi, pizza e animazione
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a qualche tempo ci eravamo proposti di recensire i Fratelli La Bufala. Come se ci avesse letto nel pensiero, la nostra lettrice Fabiana (che ringraziamo!) ci ha inviato una mail in proposito. “Il weekend scorso siamo stati a mangiare dai Fratelli la Bufala. La Bufala Bimbi ha un ingresso a parte su via Barbaroux, vicino a quella del locale. Avendolo richiesto in anticipo, ci hanno dato un tavolo vicino all’area giochi bimbi, che è gigante - occupa il fondo della sala – ed è piena di giochi, gonfiabili e casette in plastica. Vi si entra senza scarpe. I genitori possono gustarsi la cena in pace: c’era una ragazza che faceva animazione, musica e film per bimbi su mega schermo. Infine: cibo e pizza ottimi!”. Il servizio di animazione è il venerdì, il sabato e la domenica sera, consigliata la prenotazione. Fratelli La Bufala Via Barbaroux, 37/a – Torino Tel. 011 5185843 www.fratellilabufala.com
Supercolorati, supercomodi
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isegnati dai genitori e fatti per i genitori: questo è il motto dei prodotti Jako-o, di gusto mitteleuropeo, pratici, colorati e divertenti, germanicamente elencati e ordinabili on line. Jako-o è una marca tedesca che fa tutto, ma proprio tutto per i bambini, dall’abbigliamento alle scarpe, dagli accessori alle camerette, dai passeggini ai reggilibri per studiare. Ogni cosa è studiata nei dettagli per essere comoda a chi la usa e a chi la pulisce: i pantaloni con decori antimacchia, l’accappatoio con la cintura che non penzola, i vestiti di spugna da indossare tornando dalla spiaggia per asciugarsi mentre si cammina. Ci sono montagne di idee per organizzare feste, intrattenere i bambini, arredare la casa e viaggiare comodi: utilissima la valigetta che si trasforma in tavolino pieno di fogli e colori, da usare a letto o in macchina (tirate un respiro e pensate bene che prima di andare in vacanza, dovete arrivarci). Si ordina su Internet o al telefono (in inglese), si paga con carta di credito e si attende la spedizione puntualissima, precisa ed efficiente. www.jako-o.com
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city corner
Primi bikini D
ura un paio di estati, è fresco e fa sorridere per le buffe farfalline che si nascondono tra i fiori. I costumini Benetton hanno un’ottima vestibilità e si portano bene in spiaggia e in piscina. Il bikini per bambine dai 5 ai 12 anni costa 25 euro e ha le infradito coordinate. Nei negozi Benetton e Undercolors.
Curiosando in città e dintorni, alla ricerca di cose belle
Tutto alla spina!
www.benetton.com
Scent of Tokio
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i chiamano Love, Lil’Angel, Music, Baby e G, che sta per Gwen Stefani, il nome della cantante che ha lanciato sul mercato questi cinque profumi che fanno parte della sua linea di abbigliamento e accessori urban chic “Harajuku Lovers”. Le boccette hanno le sembianze di cinque bamboline, i profumi sono talmente buoni che viene voglia di collezionarli tutti. Le bambine ne vanno pazze: è un’idea regalo originale, da abbinare alla personalità di chi lo riceve. Si trovano in profumeria: le bamboline-boccette costano da 20,50 a 33 euro. Il cofanetto con tutti e cinque i profumi costa 50 euro. www.harajukolovers.com
Picnic con trolley È perfetto per l’estate questo trolley Dmail che ha l’interno rivestito in materiale termico. Mantiene freschi bibite, panini e insalate ed è davvero molto capiente. Grazie alle ruote non sentiremo la fatica, ma in caso il terreno sia poco agevole si può portare anche in spalla. Ottima poi per fare la spesa, cibi freschi e surgelati non si arrostiranno nel tragitto fino a casa. E, ripiegata, occupa pochissimo spazio. Costa 12.90 euro. Dmail Via Bertola, 15 – Torino - Tel. 011 5119947 - www.dmail.it
Piedini vips
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ono vere scarpe da ginnastica, ma hanno il tocco Vincent per renderle confortevoli e divertenti quel tanto di più. I modelli Olivia e Oskar hanno buchi per l’aria per non far sudare il piedino, la punta protetta e una pratica chiusura con il velcro. Disponibili dal 24 al 35 in rosso, rosa, blu, nero bianco e in un sfolgorante giallo paperino, si vedono ai piedi dei figli delle celebrità. L’ultima in ordine di tempo è Julia Roberts. Si trovano a Torino, Moncalieri, Settimo e Varazze nei negozi Vincent e costano 34,50 euro. www.vincentshoestore.com
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ul numero di aprile di GG abbiamo scritto un articolo sulla spesa alla spina, che è stato molto apprezzato dai nostri lettori. Per varie ragioni - di sostenibilità, di risparmio, di praticità - questa tipologia di aquisti sta prendendo piede nelle nostre città. È perciò con grande piacere che vi presentiamo il Negozio Leggero, appena aperto in centro a Torino. Ha una caratteristica che lo rende unico: tutto è alla spina, dai cereali, al vino, ai cosmetici, ai detergenti. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 e dalle 15.30 alle 20. Sabato orario continuato, chiuso il mercoledì pomeriggio. Negozio leggero Via Napione, 37/e - Torino tel: 011 7630336 www.negozioleggero.it
world corner
La Z di Zutano D
ietro molte delle storie di successo nel mondo dei prodotti per l’infanzia si nasconde la creatività di genitori che si reinventano un lavoro. E di creatività pura si tratta nel caso di Zutano, una coppia, designer e art director lei, fotografo lui. Diventati genitori, trovano che nessun vestitino in commercio sia bello abbastanza per la loro bimba Sophia. Ed è così che nasce Zutano, una linea davvero trendy e colorata. Iniziano con una serie limitata di basics: giacche, magliette, pantaloni e cappelli in solo sei colori e subito diventano un must per tutte le boutique di New York. Poi la linea si espande, con nuovi stili, motivi e colori, conquista gli Stati Uniti per lanciarsi nel mondo. Abiti comodi, colorati ma anche molto belli: piacciono. www.zutano.com
GG
Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia
Vasino da viaggio
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L’imbarazzo della scelta
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are che l’estate sia la stagione in cui nascono più bambini, e sono quindi i mesi in cui tante coppie passano in rassegna le varie opzioni-nome per cercare la perfetta combinazione di lettere che farà la felicità del nuovo nato e di tutta la famiglia. La Complete Idiot’s Guide to 40.000 Baby Names è, come dice il titolo, una guida davvero esaustiva all’universo dei nomi. È piuttosto divertente da sfogliare e include elenchi tematici che incuriosiscono: c’è il capitolo dei famosi con nomi di star della televisione, del cinema e della musica. Il capitolo sugli atleti (quelli vincenti, ovviamente), quello sui compositori, sugli inventori, sui leader del mondo. E poi i nomi degli astronauti, dei vincitori di premi Nobel o di medaglie olimpiche, quelli dei personaggi della Bibbia e quelli dei vampiri, per un totale di 200 fantasiosi elenchi tematici. Da Attico a Zuzu…
a sosta nelle toilette dell’autogrill è un po’ il tormento di tutti i genitori di bimbi neo-spannolinati, bimbe soprattutto. In particolare in Italia, duole dirlo, i bagni sono talvolta così sporchi che non si vorrebbe toccare né appoggiarci nulla. Però non è semplice, gli spazi sono angusti, il tempo di chiuder la porta e i piccoli hanno già passato in rassegna e poggiato i ditini su tutte le superfici. Insomma è un’impresa difficile, che non piace. Pare quindi una manna dal cielo Potette, il vasino da viaggio in plastica, leggero e pochissimo ingombrante. Il bello è che l’interno si butta via dopo l’uso, quindi non è necessario cercare di ripulirlo alla meglio nel lavandino dei malandati bagni. E si riparte, rigorosamente germfree. www.potette.com
GG
monitor giardini
Il giardino che vorremmo Parchi giochi: come sono quelli dove portate i vostri figli? Raccontateli con parole e immagini
Area giochi di piazza Europa – Chieri (TO) Recinto: presente su tutto il perimetro con cancello di accesso. ORARIO: come molti giardini della provincia, osserva un orario: apre alle 8,30 di mattina e chiude alle 18 (da ottobre a marzo) o alle 22 (da aprile a settembre). SPAZI: l’area è molto ampia, con panchine e giochi divisi per fasce d’età. Spicca una grande nave con timone e scivolo e un castello alto con scivolo doppio, palo da arrampicata e telefono-megafono da usare a distanza. SOCIALITà: il giardino è molto frequentato e, soprattutto nelle mattine di mercato (martedì e venerdì), pullula di nonni e nipotini. All’uscita dalla scuola una puntatina è d’obbligo per i bimbi più grandicelli. MERENDA: accanto c’è un piccolo chiosco con panini, bibite e gelati. C’è la fontana. VERDE: l’area giochi è divisa in due parti, una con ghiaia (ahi ahi) e l’altra con aiuole e grandi alberi. OMBRA E SOLE: il parco è esposto al sole, ma ricco di alberi la cui altezza garantisce vaste zone d’ombra a copertura delle panchine e del tavolo da ping pong in pietra. PULIZIA: complessivamente il giardino è ben tenuto e pulito. Particolare tuttavia il repertorio di volgarità scritto sui giochi dedicati ai piccini: controllate le fotografie che avete fatto alla vostra puffetta rosa in posa da vamp, perché sullo sfondo potreste trovare disegnini eloquenti accompagnati da descrizioni dettagliate. Per fortuna c’è Photoshop. Servizi igenici: non presenti all’interno dell’area. Nella piazza di fronte ci sono le toilette, aperte nelle mattine di mercato. GIUDIZIO: giardino ben frequentato da famiglie, nonni e nipotini. È un punto di ritrovo per i residenti della zona Gialdo e coinvolge buona parte degli abitanti del chierese, soprattutto da quando è collegato alla nuova pista ciclabile. VOTO: 8 per la struttura. 9 per la socialità.
Area giochi di via XXV Aprile – S. Mauro Torinese Recinto: completamente recintato. Giochi: pochi, vecchiotti e nemmeno tanto divertenti: un castello con scivolo, una altalena per minori di tre anni, due dondoli noiosetti e poco utilizzati. Spazi: curiosamente piccolo pur essendo immerso in un’ampia area verde. Basta poco per ampliarlo e renderlo più fruibile, spostando le panchine all’ombra e migliorando l’assortimento dei giochi. Socialità: frequentato dai residenti e dai bambini delle vicine scuole è un po’ sofferto per gli spazi piccoli e il sole. Merenda: non ci sono esercizi commerciali nelle vicinanze. Una fontana sta fuori dal recinto. Verde: alberi e prato. Ombra e sole: decisamente soleggiato e caldo nei pomeriggi d’estate. Pulizia: c’è qualche graffito sui giochi. Il giorno in cui siamo passati l’erba era decisamente alta. Servizi igienici: assenti. Giudizio: pur servendo un ampio bacino residenziale, l’area giochi è davvero piccola. Infelice la scelta dei giochi. Voto: 5 per l’area, 6 per la socialità.
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di Elisa Lusoli
cuciniamo insieme
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Bianco è più buono Ingredienti: - 200 grammi di cioccolato bianco - 50 grammi di burro - 100 grammi di zucchero - 4 uova - 3 cucchiai di farina - 1 bustina di vanillina - zucchero a velo Dosi per 6 persone Difficoltà di preparazione:
Tempo di preparazione: 45 minuti Tempo di cottura: 30 minuti
Torta di facile preparazione resa unica nel gusto grazie all’uso del cioccolato bianco. Ideale per addolcire le giornate più amare e perfetta per una festa di compleanno.
Fate sciogliere a fuoco lento il cioccolato spezzettato e il burro. Lasciate riposare e aggiungete la farina stemperando bene fino a ottenere un composto omogeneo.
Montate i tuorli con lo zucchero. A parte montate a neve gli albumi.
Unite al cioccolato fuso i tuorli e gli albumi montati, aggiungete la vanillina e mescolate delicatamente.
Versate il composto in uno stampo rivestito con un foglio di alluminio. Cuocete a 180° per 30 minuti. A cottura ultimata capovolgete su un piatto, lasciate raffreddare e decorate con lo zucchero a velo.
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gelaterie
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estate
di Federica Ferraresi
estate
gelaterie
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Sulla punta della lingua l’estate è alle porte e il gelato solletica le papille gustative di grandi e piccini. ecco alcuni consigli per non arrivare impreparati
A
ltro che Gerovital, il vero elisir di eterna giovinezza inizia sempre con la “g” ma è di natura ben diversa. Cremoso, fresco, goloso: è lui, il gelato. Una delizia che solletica i palati di tutte le età, dai pargoletti ai nonni. È amore fin dal primo assaggio.
Bivio esistenziale Cono o coppetta? E poi, nello specifico, cono di wafer o di biscotto? Panna o senza? Tra gli ammiratori del gelato artigianale le scuole di pensiero su come plasmare la combinazione perfetta sono molteplici. E non mancano vere e proprie diatribe. Per esempio, sono numerosi gli esponenti del partito “No cioccolato e limone (fragola) insieme”. Ma, è proprio il caso di dirlo, è una questione di gusti. Quando si parla di gelato, non ci sono regole: ogni abbinamento azzardato è permesso. Gli aficionados del cono amano godersi quel piacevole mix di croccante cialda unita alla cremosità del gelato un po’ sciolto. I fan della coppetta prediligono i sapori puri, senza interferenze. Ogni gusto va centellinato lentamente, a piccole cucchiaiate, magari seduti tranquilli su una panchina in un parco. Il cono di biscotto è l’ideale per chi gradisce anche sgranocchiare. La pecca sta nel fatto che, dopo i primi morsi, può ricordare un po’ troppo i gelati confezionati. È per questo motivo che molti golosi, per ottenere un’alchimia perfetta, preferiscono scegliere il cono di wafer. Più delicata e dal sapore meno invadente, la cialda di wafer si abbina in modo sublime con il cioccolato o la nocciola. La panna, poi, è una questione annosa. C’è chi, tra i più ghiottoni, non può fare a meno di aggiungerla. Per altri è un inutile sovrappiù che appesantisce, nel caso della frutta, la cristallina sapidità. Ma come non consigliarla d’inverno: una coppa di gelato al cioccolato sovrastata da una montagna di panna montata è un must.
Gelatus romanorum Golosi antichi, golosi moderni, accomunati dalla stessa passione: il gelato. Trasformato nella forma e negli ingredienti, ha diffuso la sua dolcezza attraverso i secoli. I Romani furono i primi a concepire una sorta di gelato, molto simile alla versione attuale. Plinio il Vecchio riporta una ricetta che spiega come mescolare il ghiaccio tritato al miele e ai succhi di frutta. Racconta, inoltre, di un attivo commercio di neve dal Vesuvio e dall’Etna. Sparsi lungo le strade principali,
i Thermopolia (l’equivalente dei nostri carrettini del gelato) erano molto popolari. L’invenzione del gelato da passeggio, ovvero il cono, risale ai primi anni del secolo scorso ed è rivendicata da più parti. Alcuni sostengono che, durante la Fiera Mondiale di St Louis nel 1904, un gelataio, avendo finito i contenitori tradizionali, utilizzò i wafer venduti da un banchetto vicino. E fu un successo clamoroso. Altri attribuiscono l’idea all’immigrato Italo Marchiony che brevettò il cono gelato a New York nel 1903.
Colpo d’occhio Davanti al bancone del gelataio, si è spesso attanagliati da dubbi amletici. Lo sguardo viene catturato da una miriade di gusti e colori: dalla frutta fresca a quella secca, dalle creme allo yogurt, fino alle varietà più naif come il cosiddetto Puffo (gelato blu, familiare a chi è stato bambino negli anni ’80). Come orientarsi in questa babilonia di sapori? Per rompere il ghiaccio, è bene specificare che il gelato artigianale, se fatto come di dovere, è un alimento completo ed equilibrato. Quindi i fanatici delle diete possono concedersi un buon cono e non sentirsi neppure tanto in colpa. Un gelato è fatto prima di tutto di acqua, seguita da glucidi, lipidi, proteine, sali minerali e vitamine. Già a prima vista è poi possibile farsi un’idea del gelato che si sta per prendere. Il colore dovrebbe essere naturale e invitante; per esempio, se il pistacchio è dello stesso verde dell’evidenziatore, meglio lasciar perdere. La superficie è preferibile che sia liscia ma leggermente porosa; no all’aspetto ruvido o granuloso. Anche la corposità è una caratteristica importante da tenere in considerazione. Il gelato deve avere una certa consistenza e omogeneità. Se è troppo morbido e cola, non va bene. Dall’altra parte, anche il gelato da masticare, che si spezza o che contiene scaglie di ghiaccio, è da evitare. Il giudizio finale insindacabile rimane comunque al palato. Il sapore di un buon gelato artigianale deve essere specifico e ben individuabile. La leggerezza è fondamentale: un prodotto di qualità è facilmente digeribile e non lascia retrogusti strani. Appena finito, dovrebbe invitare ad assaggiarne ancora. È indice di una produzione imperfetta, invece, se fa venir voglia di bere acqua. Abbiamo provato per voi alcune gelaterie popolari a Torino e dintorni. Ecco i risultati del test.
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gelaterie
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Palluda Palluda è una gelateria storica di Poirino, situata nella via centrale della cittadina. Non aver mai assaggiato il gelato di Palluda è quasi un peccato mortale. Le creme sono morbide e golose; con il loro sapore tondo e ben definito hanno il potere di indurre in tentazione angeli e demoni. Non da meno sono i gusti di frutta: freschi e leggeri, sono l’ideale in una calda giornata estiva. I coni sono disponibili sia di wafer che di biscotto. Il locale non è dotato di dehor; è possibile consumare coni e coppette comodamente seduti sulle panchine sparse nelle vicinanze. Da provare: pistacchio, nocciola e fragola Via Indipendenza, 46 - Poirino (TO) Per informazioni: tel. 011 9452064
Silvano “Silvano - gelato d’altri tempi” è quello che si suol dire “nomen omen”, cioè: un nome, un destino. Silvano Meschini è un Produttore di un gelato (la maiuscola è d’obbligo) legato da una forte affinità con il territorio. Ingredienti tipici piemontesi, come le nocciole o le castagne, danno vita a una gamma di gusti in pieno rispetto della tradizione. C’è il dehor nella viuzza laterale, per una degustazione in relax. Da provare: marron glacé e crema di riso Via Nizza, 142 - Torino Per informazioni: tel. 011 6960647
Mastro gelataio Tra le gelaterie più celebri di Torino, è attiva dal 1984. Per la produzione, vengono utilizzate materie prime selezionate e di alta qualità (per esempio pistacchio di Bronte o Nocciola tonda e gentile delle Langhe), tanto che il cliente, grazie al laboratorio a vista, può controllare la filiera. Tra le specialità della casa, segnaliamo per i golosi anche granite, ghiaccioli, bicchierini con sorbetti e semifreddi di vari gusti, torte gelato e mousse. Da provare: gusto Kinder e variegato alla Nutella Via Nizza, 61 – Torino Per informazioni: tel. 011 6507957 www.mastrogelataio.it
RivaReno Ci sono due sedi a Torino: una in via Lagrange, l’altra in piazza Vittorio Veneto: quest’ultima ha aperto di recente. Gli arredi saltano subito all’occhio per lo stile tecno-minimal. Il gelato è particolarmente cremoso e vellutato ma, allo stesso tempo, leggero. Oltre ai gusti classici, si possono assaporare le Specialità RivaReno, sfiziosi “piatti forti” della gelateria, come il San Luca (cioccolato bianco con riso soffiato croccante) o Zafferano al Sesamo (crema di zafferano con sesamo caramellato e tostato). Da provare: Specialità RivaReno Via Lagrange, 29 - Torino Per informazioni: tel. 011 533721 Piazza Vittorio Veneto, 7/C – Torino Per informazioni: tel. 011 8125064 www.rivareno.com
Gatsby’s Storico locale torinese, rinomato per gli aperitivi. Il gelato è prodotto con metodo tradizionale nel laboratorio interno. Vellutati e golosi, i gusti alle creme sono speciali. Oltre al classico cono da passeggio, è d’obbligo provare uno dei celebri affogati (ottimo quello al cioccolato). Da provare: crema, cioccolato e nocciola Via Soleri, 2 – Torino Per informazioni: tel. 011 5622545 Via Madama Cristina, 73 – Torino Per informazioni: tel. 011 6690002 www.gatsbys.it
Testa Gelateria di Torino situata in zona Crocetta. Oltre ai gelati tradizionali, propone una varietà di prodotti per celiaci e per chi ha intolleranze al lattosio o alle uova (esempio storico: il sorbetto al cioccolato amaro): qui tutti possono mangiare il gelato. Lasciatevi tentare dal gianduja, dalla crema, dalla cassata o dai profumati gusti alla frutta come il melone o il fico. Un’altra particolarità da non perdere è la crema chantilly. Da provare: chantilly Corso Re Umberto, 56 – Torino Per informazioni: tel. 011 599 775
Mondello Aperta nel 2000 da Cora Rizzuto nella zona del Quadrilatero Romano, la gelateria Mondello porta a Torino i sapori e i profumi di Sicilia. Preparato senza coloranti e solo con ingredienti naturali, il gelato è cremoso e dolce al punto giusto. Tra le specialità da non perdere ci sono le granite, i sorbetti, la crema al Passito di Sicilia, le torte gelato, la cassata e i cannoli siciliani farciti al momento. D’inverno, ci si può riscaldare con una vellutata cioccolata calda aromatizzata alla cannella. Da provare: pistacchio e mandorla Piazza Emanuele Filiberto, 8 - Torino Per informazioni: tel. 011 4360912
Gelartica2 Vicino al parco della Pellerina, dal lato di via Appio Claudio, c’è la Gelartica2: due grosse vetrate, almeno cinque metri di banco freezer dove sono esposte in bellavista montagnole di morbido gelato dai colori naturali e invitanti. Il cono (sempre riccamente riempito) costa 1,50 euro, ma quello da 3 euro è una festa per gli occhi oltre che per il palato. Avere un figlio goloso in questo caso toglie i sensi di colpa e permette di provare tutti i gusti alle creme che ispirano genuinità e hanno il sapore vero del latte. Da provare: variegato alla Nutella Corso Telesio, 92 – Torino Per informazioni: tel. 011 19712373
NicolaFabrizi Se è vero che l’occhio vuole la sua parte questa gelateria soddisfa anche il gusto estetico. In via Nicola Fabrizi vicino a corso Tassoni, NicolaFabrizi Gelaterie è un bel locale, dove il nero e il rosso delle pareti fanno da cornice ai banconi di gelato. Spettacolare il gelato al pistacchio: cremoso, dal colore invitante e con autentica granella di pistacchio. Piacevole anche l’incarto arancione del gelato da portar via. Da provare: cioccolato con arancio Via Nicola Fabrizi, 14/D – Torino Per informazioni: tel. 011 7741011 Grom Creato dalla mente geniale di Guido Martinetti e Federico Grom, il gelato di Grom è un baluardo di golosità che rappresenta Torino nel mondo. I gusti proposti sono circa una quindicina, tutti realizzati con ingredienti di primissima qualità come i pistacchi di Bronte, il caffè del Guatemala e il cioccolato del Venezuela. Assolutamente da provare la panna montata che sedurrà anche i più scettici. Molti gelati di Grom sono adatti al consumo per celiaci, ad eccezione di quelli contraddistinti dal simbolo con la spiga di grano. Unico neo, c’è spesso la coda per avvicinarsi al bancone, ma l’attesa vale decisamente la pena. Da provare: crema di Grom, panna montata Piazza Paleocapa, 1/D - Torino Per informazioni: tel. 011 5119067 Via Accademia delle Scienze, 4 - Torino Per informazioni: tel. 011 5579095 Via Garibaldi, 11 - Torino Per informazioni: tel. 011 5618318 www.grom.it Fiorio Capostipite della storia pasticciera piemontese, Fiorio è un appuntamento immancabile da abbinare allo struscio sotto i portici di via Po. Da poco ha aperto cinque nuove gelaterie dislocate strategicamente in città. Gli interni del Fiorio originale sono grandi e spaziosi e le grandi coppe decorate acquistano un gusto particolare se mangiate tra i velluti, tuttavia l’esperienza si può fare solo con bambini abbastanza grandi da non disturbare le signore della Torino bene che si danno appuntamento qui. Meglio optare per un cono da passeggio, magari tutto cioccolato, che è così buono da far impallidire la Nutella. Da provare: cioccolato, gianduia e panna montata Via Po, 8 – Torino Tel. 011 8173225 Altre sedi: piazza Gran Madre, corso Rosselli, piazza Castello angolo via Garibaldi, piazza San Carlo (vicino al San Paolo) angolo via Santa Teresa, piazza Santa Rita. Zoldana Ingredienti naturali, tutti di ottima qualità, per un gelato che resta impresso nella memoria. Favolose le torte, ottime anche per il compleanno, decorate con gusto e stile. I gusti che piacciono di più sono il variegato alla Nutella, il Kinder, ma ci sono anche abbinamenti particolari, come il millefoglie (crema, sfoglia, caramello e meringa), la bignolata, la crema catalana e il pralinone con le arachidi caramellate. Ottimi i gusti alla frutta, fatti solo con ingredienti freschi. I ghiaccioli sono una vera specialità e non dimenticate di far provare il frappé ai vostri bambini. Da provare: variegato alla Nutella, muffin ai mirtilli Via Vittorio Emanuele, 6 – Chieri (TO) Tel. 011 9412677
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Tutto sul miele Benefici e curiositĂ di un alimento che fa benissimo
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di Paola Strocchio
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e Winnie The Pooh lo adora, non è certo un caso: il miele è una leccornia ma è anche un alimento ricco e vivo, che contiene fruttosio, glucosio e poi vitamine, sali minerali, oligoelementi, enzimi e sostanze aromatiche. Fa bene, tanto che in dispensa non dovrebbe mai mancare. È un dolcificante naturale che, in quest’epoca satura di dolci, vince di gran lunga la competizione con lo zucchero, raffinato all’estremo, denaturato, devitalizzato, sbiancato e industriale.
Terapia naturale La prima proprietà del miele, data la sua ricchezza di glucidi, è la capacità di procurare energia. Poiché gli zuccheri che contiene sono molti (3/4 del suo peso) e immediatamente assimilabili dall’organismo, senza preventiva digestione, è un alimento ideale da consumare prima dello sport o nei momenti di “calo di zuccheri”, per esempio a metà mattina. La seconda proprietà degna di nota è la sua azione antibatterica, dovuta alla elevata concentrazione di zuccheri e al PH acido, unito all’azione della glocusio-ossidasi, un enzima che è inattivo nel miele puro, ma che si attiva quando è in soluzione, trasformando il glucosio in acido gluconico e acqua ossigenata. Questa reazione chimica evita la formazione dei batteri all’interno del miele (è per questo che il miele si conserva a lungo e non va a male) ed è il motivo per cui un cucchiaino di miele aggiunto al latte fa bene alla gola infiammata: la soluzione che si ottiene è un lieve antibatterico, gradevole ed efficace. Altre caratteristiche terapeutiche sono legate al polline dei fiori che le api hanno raccolto durante la produzione. Il miele di acacia, per esempio, è un ottimo antinfiammatorio per la gola, disintossica il fegato ed è un portento contro il bruciore di stomaco. Quello di bosco è particolarmente indicato per gli stati influenzali. Chi ha il colesterolo alto dovrebbe usare quello di girasole, che peraltro ha il potere di irrobustire le ossa. Consigliato ai più piccoli , ma anche agli anziani, il miele di castagno: favorisce la circolazione sanguigna, è un antispasmodico, astringente e disinfettante delle vie urinarie, il suo sapore però è un po’ forte e tende all’amarognolo. Chi soffre di anemia, può provare con il miele di erica, potente antireumatico e ottimo ricostituente, efficace contro la carenza di emoglobina. Per i colpi di tosse e il mal di testa l’ideale è il miele di eucalipto, con il suo sapore classico caramellato, famoso per la sua azione antibiotica, antiasmatica e contro il catarro: un rimedio eccezionale per la tosse.
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Come conservare il miele età antibatGrazie alle propri un lungo nta va ele mi il teriche, ne, ma zio va ser con periodo di enti permetalcuni accorgim lo al meglio. tono di mantener iva favoriess ecc tà idi Una um La temne. zio nta sce la ferme l’aroma e i peratura influenza ecco perché principi nutritivi: re i baratva ser con o è megli e diretta, luc lla da toli lontani contenitori a possibilmente in Infine gli chiusura ermetica. trutti dal dis o gon ven i enzim non bisogna calore, per cui (e men che scaldare il miele pastorizzalo tar uis acq no me mento vivo ali un è ele mi to). Il massimo al ato sum che va con peratura naa 35 gradi, la tem turale dell’arnia.
api Come nasce il miele Potrà sollevare qualche curiosità sapere che le api non sono gli unici animali che producono il miele: anche le vespe lo fanno, però in piccolissima quantità. Il miele a cui siamo abituati deriva però dall’intenso e superorganizzato lavoro delle api, che effettuano una complicata serie di operazioni a partire dalla raccolta delle sostanze zuccherine presenti in natura. Queste sostanze si trovano principalmente nel nettare, prodotto dalle piante attraverso i fiori, e nella melata, un derivato della linfa degli alberi, prodotta da alcuni insetti succhiatori come la metcalfa (le farfalline bianche che compaiono in estate) o gli afidi, che trasformano la linfa trattenendo l’azoto ed espellendo il liquido in eccesso ricco di zuccheri. Il nettare attira gli insetti impollinatori, tra cui le api bottinatrici, che quando trovano un’area di raccolta, vi restano fedeli fino alla fine della fioritura. Questo è il motivo per cui in certi periodi si ottiene miele da nettari “puri”, cioè dalle sole fioriture di acacia, per esempio. Dopo la raccolta le api tornano in volo verso l’alveare e durante il ritorno l’invertasi prodotto dalle api, un enzima che scinde il saccarosio in glucosio e fruttosio, va a unirsi al nettare che è stato raccolto. In questo modo si verifica una reazione di idrolisi, che rompe i legami idrogeno e libera quindi glucosio da una parte e fruttosio dall’altra. Arrivata all’alveare l’ape rigurgita il nettare, che ora è molto ricco di acqua e va quindi disidratato. A questo punto altre api specializzate vanno a deporre il nettare sulla parete delle celle, ordinandolo in strati sottili. Le operaie ventilatrici sbattono velocemente le ali, con il compito di mantenere all’interno dell’alveare una corrente d’aria che provoca l’evaporazione dell’acqua. Quando si arriva alla concentrazione giusta, precisamente a una percentuale di umidità che varia dal 17 al 22%, si può dire che il miele è maturo. Soltanto a questo punto le api passeranno alla fase successiva, durante la quale il miele viene immagazzinato in cellette che, una volta riempite, vengono sigillate, o meglio “opercolate” con un tappo di cera.
Le api e l’alveare L’uomo, come gli orsi e gli orsetti dei cartoni, apprezza il miele fin dalla preistoria: così almeno dimostrano alcune pitture rupestri. L’apicoltura, scientificamente una branca della zootecnia, è nata diversi millenni addietro: la mitologia greca racconta che lo stesso Zeus fu cresciuto con il latte della capra Amaltea e il miele delle api del Monte Ida. La vita delle api è estremamente appassionante: dall’uovo fecondato in tre giorni si sviluppa una giovane larva terribilmente vorace, che vive in una celletta dell’alveare, appoggiata su una goccia di pappa reale e accudita da una nutrice. Dopo altri tre giorni, solo le larve destinate a diventare regine continuano a essere alimentate con pappa reale. Le altre, che diventeranno operaie, ricevono un miscuglio di miele, polline e acqua. È solo l’alimentazione di questi tre giorni di vita che decide il destino di un’ape. Al sesto giorno, l’alveolo che contiene la larva viene chiuso con una capsula di cera. La larva fila in un bozzolo in cui si chiude e diviene ninfa. Intorno al ventunesimo giorno dopo la chiusura, la ninfa completa la sua trasformazione e diventa un’ape. Fora l’opercolo di cera ed entra immediatamente in attività. Lavorerà ininterrottamente per il bene dell’alveare fino alla morte, che avviene sei settimane dopo.
La regina Nessuna ape si accoppia, tranne una: la regina. L’avevamo lasciata nutrita di pappa reale da una ape nutrice. Dopo sedici giorni termina il suo sviluppo e inizia la sua unica funzione: deporre uova. L’ape regina non ha organi che le permettono di raccogliere polline, ha un addome enorme ed è grande quasi il doppio rispetto alle altre api. Appena nata, la prima regina uccide le altre ninfe reali che stanno terminando la metamorfosi, perché nell’alveare può vivere una sola testa coronata. Dieci giorni dopo si appresta a fare il volo nuziale. La regina si alza in volo, seguita, a distanza, da uno stuolo di fuchi. Il primo maschio che la raggiunge è solo parzialmente fortunato, perché muore durante l’accoppiamento. I suoi organi genitali restano agganciati alla regina, che rientra nell’arnia e viene liberata dalle api operaie. Da questo momento la regina non lascerà più l’arnia per tutta la vita, a meno che non sia obbligata a sciamare con tutto l’alveare. Vivrà cinque anni e deporrà, ogni anno da febbraio a ottobre, da 1500 a 2000 uova al giorno. Al momento della deposizione, la regina sceglie se aprire o meno il canale che contiene il seme del fuco. Le uova fecondate, una minoranza, daranno origine a nuovi fuchi. Le api nate nell’alveare che, a seconda del momento della vita, si specializzeranno nei compiti di bottinatrici, operaie e nutrici, sono tutte femmine e sono cloni della regina nati per partenogenesi.
La pappa reale Il miele è il nutrimento principale per le api, ma i prodotti dell’alveare sono diversi e tutti utilizzati dall’uomo. La pappa reale, come si è detto, è secreta dalle giovani operaie incaricate di allevare la covata. È un alimento eccezionalmente ricco (è l’unico cibo della regina, per tutta la vita). Le api ne producono poca, rispetto al miele ed essendo essenziale alla vita dell’alveare può essere prelevata solo in quantità minime: per questo (oltre alla difficoltà di raccolta) è carissima. È molto ricca di acido pantotenico (vitamina B5) che si trova dappertutto: nelle cellule dei muscoli come in quelle di fegato, reni e cervello. La pappa reale ne contiene di più che altri alimenti
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Può però capitare ali poco aggressivi. Le api sono anim bene allontanarè o cas a: in questo che qualcuna pung api sono sollecile ll’alveare, perché si al più presto da dalla produzione te ola stim do an e qu tate all’aggression azioni di “allargono liberati in situ di feromoni che ven ione e nel più enz att con e va rimosso con un kit me”. Il pungiglion ata dic me bile, la ferita va breve tempo possi portare sempre e ben e ebb sar che di pronto soccorso rsi alle arnie. decide di avvicina con sé quando si
(tuorlo d’uovo, germe di grano e lievito di birra, per dirne alcuni) ed è per questo che è considerata uno stimolante che migliora lo stato di salute generale, facilitando il metabolismo cellulare. È una sorta di super-alimento, adatto a persone affaticate, ai convalescenti, agli anemici e a chi ha problemi di depressione o sovraffaticamento. Attenzione però alla provenienza e alla corretta conservazione. La pappa reale non va scaldata. I cicli di cura devono essere due, di 21 giorni, durante i quali si consumano 3 grammi di pappa in totale (una palettina da tenere sotto la lingua). Per i bambini il dosaggio è di due grammi (anche 1 per i più piccini).
Il propoli Il nome “propoli” deriva dall’antico greco e letteralmente significa “davanti alla città”, inteso come difensore della città. Le api raccolgono questa sostanza resinosa dalle gemme e dalla corteccia delle piante e la elaborano con l’addizione di cera, polline ed enzimi da loro prodotti. All’interno degli alveari è usato come disinfettante generico: se un insetto estraneo, per esempio una cavalletta, penetra nell’alveare, viene uccisa e “propolizzata” per evitare che generi infezioni. Il propoli è uno dei prodotti più sorprendenti dell’alveare. Ancora oggi ci si interroga su quale possa essere la composizione esatta del propoli. Indicativamente si parla di resine, presenti dal 45 al 55%, di cera e acidi grassi (dal 25 al 35%), di oli essenziali e sostanze volatili (10 %), polline (5%) e composti organici e minerali (5%). È una sostanza appiccicosa che ricorda il catrame, con un colore variabile bruno o nero e un odore fortemente aromatico. Negli ultimi anni le proprietà antinfiammatorie e antibiotiche naturali del propoli sono state riscoperte e ampiamente divulgate, per cui se ne fa sempre più uso. Si trova in commercio in caramelle o in soluzione alcolica e si usa per combattere, peraltro in maniera efficace, il mal di gola e le infezioni del cavo orale. Poche gocce aggiunte regolarmente al latte e miele sono un toccasana per i bambini durante l’inverno. Tra le molte proprietà ci sono anche quelle antimicotiche e antivirali, per chi vuole sperimentare un rimedio naturale contro i funghi dei piedi, le verruche e persino i foruncoletti adolescenziali.
Vedere le api da vicino Altri prodotti derivati dalle api sono il polline, il veleno d’ape e ovviamente la cera. Non ci soffermeremo su questi, perché nei dintorni di Torino esistono numerose aziende che si occupano di apicoltura e che permettono ai “visitatori” di assistere ad alcune delle fasi più salienti della lavorazione del miele e degli altri prodotti. Chi alleva api, in genere le ama e le conosce bene, per cui saprà darvi spiegazioni assai meglio di un articolo di giornale. Tra le aziende visitabili, segnaliamo Abrate, in strada Tetti Bona 16, a San Matteo di Bra, in provincia di Cuneo: è consigliabile prenotare telefonicamente allo 0172 415083 per concordare un appuntamento. Ancora, suggeriamo una puntata anche da Agriland, a Bibiana (a pochi chilometri da Torino) in via del Vernè 6 (tel. 0121 559245). L’agriturismo La Perulina a Ivrea è una fattoria didattica che mostra le api anche alle scolaresche (tel. 0125 45222). Altre aziende che producono miele si trovano su Internet alla pagina www.piemonte. campagnamica.it.
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di Isa Di Re
Sole, filtri e creme solari: cosa bisogna sapere prima di farsi la tintarella
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ual è l’organo più grande del corpo? Se state pensando a intestino, fegato o polmoni, fermatevi: non sono questi, è la pelle. Non ci credete? In un adulto mediamente la pelle misura un po’ meno di due metri quadri e arriva a pesare fino a undici chilogrammi. La pelle è quel che si vede di noi prima di ogni altra cosa: bellezza e salute di viso, mani e braccia sono lo specchio del benessere di tutto il corpo. Con la bella stagione la pelle si scopre di più e questo è un bene, per tanti motivi: una maggior quantità di luce fa bene all’umore, fa sembrare più belli e aiuta a guarire da alcuni disturbi diffusi, come l’eczema del lattante, la psoriasi dell’adulto e l’acne dell’adolescente, che regrediscono spontaneamente alla luce del sole.
Sole e salute Pelle e sole vanno d’accordo, nell’adulto come nel bambino, anche se negli ultimi anni si tende a mettere l’accento sui problemi causati dell’esposizione solare più che sui benefici da questa prodotti. Il sole è fondamentale per la vita, perché è solo attraverso i raggi ultravioletti che l’organismo produce la vitamina D. Senza sole, il corpo ne sarebbe carente. La vitamina D è una delle poche sostanze che è impossibile assumere in quantità sufficiente attraverso gli alimenti e la sua carenza provoca disturbi alla crescita e allo sviluppo, il più noto dei quali, il rachitismo, oggi è fortunatamente un ricordo dei tempi andati. I bambini dovrebbero prendere molto sole, ma devono farlo nella maniera e nei tempi giusti, anche se talvolta questi non coincidono con le esigenze (o le speranze) degli adulti. Il sole fa bene anche perché favorisce l’assorbimento di calcio ed esercita una complessa azione di rafforzamento del sistema immunitario. Certo, il sole ha anche alcuni effetti collaterali, ma non tutti sono sgradevoli e negativi, perché il più famoso e ricercato tra questi è proprio l’abbronzatura, che è una reazione naturale della pelle alla esposizione ai raggi ultravioletti (UV). I raggi UV sono raggi a lunghezza d’onda inferiore a 400 nanometri. A lungo si è ritenuto che i raggi responsabili dei peggiori effetti collaterali fossero soltanto i famosi UVB (cioè raggi compresi tra i 280-315 nanometri), ma in tempi più recenti si è appurato che gli UVA (315-400 nanometri) contribuiscono ai problemi causati da una eccessiva esposizione al sole. I problemi che si possono verificare appaiono immediatamente dopo l’esposizione (la classica “bruciatura”, cioè l’infiammazione che precede l’abbronzatura) o anche dopo anni, come nei casi di invecchiamento precoce della pelle o di melanoma, un tumore della pelle la cui frequenza è rapidamente aumentata.
Protezioni naturali e artificiali Fattori naturali e fattori artificiali aumentano la protezione assorbendo, riflettendo o comunque modificando i raggi ultravioletti. I gas presenti nell’atmosfera (l’ozono per esempio, ma anche le goccioline di vapore) assorbono i raggi e ne diminuiscono l’intensità. Quando i raggi del sole arrivano obliqui, come alla mattina presto o al tramonto, l’attività degli ultravioletti è ridotta. Una ulteriore riduzione (fino al 90% in meno) è data dalla presenza di nuvole, mentre sabbia e neve riflettono e potenziano i raggi stessi. Ne deriva che una giornata velata trascorsa in spiaggia può equivalere a una intensa giornata di sole trascorsa su un prato. La durata dell’esposizione è fondamentale, soprattutto nei primi giorni quando la pelle non ha ancora messo in atto le sue difese naturali. A inizio estate bisogna esporsi meno e progressivamente si può aumentare il tempo fino a eliminare il timore di bruciarsi. Le difese naturali della pelle variano da individuo a individuo: c’è lo spessore, la quantità e la distribuzione del pigmento melanico, oltre a più complessi sistemi enzimatici di riparazione del DNA. Di questi fattori, il più variabile è la distribuzione del pigmento melanico, che caratterizza i soggetti con fototipo scuro da quelli con fototipo chiaro. Chi ha la pelle chiara ha una scarsa quantità di melanina e quindi una minore capacità di assorbire i raggi ultravioletti e di limitarne l’attività, per cui rischia maggiormente di bruciarsi.
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abbronzatura Filtri fisici La più sperimentata, efficace ed innocua difesa artificiale contro il sole sono i vestiti. Un cappello e un abito a trama fitta fermano ampiamente i raggi ultravioletti, ma per giocare, fare il bagno e prendere il sole in spiaggia si usano normalmente altri tipi di protezione, che sono raggruppati nella categoria generica di “creme solari”. In commercio, attualmente, esistono due tipi di creme: i filtri minerali (o fisici) e i filtri chimici. I filtri minerali, a base di biossido di titanio e di ossido di zinco, ricoprono la pelle di queste sostanze e riflettono la luce come uno specchio. Solitamente sono i più consigliati, perché semplici e “naturali” e perché evitano il contatto con ulteriori prodotti chimici (il che è molto positivo, soprattutto nei bambini). Tuttavia i filtri minerali non sono selettivi, quindi schermano tutti i raggi solari e proteggono senza far abbronzare, riducendo i benefici (non solo estetici) dell’esposizione al sole. In passato i filtri fisici erano poco apprezzati, perché lasciavano sulla pelle una scomoda e antiestetica patina bianca. Oggi, grazie a nuove tecniche di micronizzazione degli ingredienti, lo fanno di meno, anche se restano pastosi e difficilotti da applicare. Sono i filtri più adatti per chi soffre la luce, per chi ha la pelle danneggiata e, come già detto, per i bambini. Un unico accorgimento: l’effetto schermo non abitua la pelle all’esposizione e quindi, se in qualche occasione non si applica la protezione, ci si può scottare anche se è l’ultimo giorno di vacanza. Le creme solari che utilizzano unicamente filtri fisici, inoltre, per la loro natura non possono avere protezioni molto elevate (massimo 30).
Filtri chimici L’altro tipo di creme solari, più facili da trovare in commercio, usa i filtri chimici. Negli ultimi anni le case produttrici hanno sperimentato una quantità di prodotti di sintesi per garantire più elevati fattori di protezione, per migliorare la stabilità alla luce e la resistenza all’acqua, quindi è difficile catalogare e valutare l’intera categoria di prodotti. In generale i filtri chimici non schermano, ma assorbono la luce del sole. I raggi si “incastrano” nelle molecole del filtro e rimangono bloccati senza possibilità di raggiungere l’epidermide. La struttura delle molecole è particolarmente complessa: ogni filtro cattura e trasforma selettivamente solo alcune bande di raggi solari (non tutti i raggi) per cui alcuni prodotti che sono buoni in certe ore del giorno e in determinate condizioni atmosferiche, possono non avere lo stesso effetto protettivo in altre occasioni. I filtri chimici inoltre assorbono soprattutto i raggi UVB (fino al 95%), ma hanno scarso potere sugli UVA. I filtri chimici più diffusi sono i cinnamati, i benzofenoni, gli esteri dell’acido paraaminobenzoico (PABA) i dibenzoilmetani. Una curiosità: il meccanismo di funzionamento fa sì che la crema “trattenga” l’energia dei raggi del sole e la rilasci sotto forma di calore, per cui usando una crema solare di questo tipo aumenta la sensazione di caldo.
La pelle del bambino Quale è la migliore protezione solare per i bambini? Non c’è molta differenza con quella per gli adulti, ma bisogna considerare che la pelle dei bambini non ha sviluppato ancora tutte le difese e raggiunge la maturità solo intorno ai sei anni di età. I bambini, inoltre, tra giochi e bagni in riva al mare, tendono a stare al sole più a lungo e hanno bisogno di una protezione maggiore. Un’altra differenza è che il bambino può sottovalutare i segnali soggettivi, come il bruciore, oppure quelli oggettivi, come l’eritema, che un “grande” interpreta come un avviso che è tempo di sospendere l’esposizione al sole. Una indicazione per l’acquisto della giusta crema solare deve tener conto di tre categorie di bambini: i bambini fino a 2-3 anni di età, i bambini con fototipo inadeguato alle condizioni di esposizione e quelli con fototipo adeguato.
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I bambini piccoli I bambini piccoli e in particolar modo i poppanti non dovrebbero stare alla luce diretta del sole. Fino ai sei mesi, poiché la cute è molto sottile e sensibile, è necessaria una protezione molto elevata e il colore della pelle non influisce più di tanto: anche i bambini di colorazione olivastra vanno protetti come gli altri. L’uso di creme solari presenta svantaggi che vanno dal rischio di reazioni allergiche al disorientamento per i nuovi odori, perciò è preferibile non esporre i bambini in modo diretto al sole e proteggerli sempre semplicemente tenendoli all’ombra, vestiti con abiti leggeri che coprano tutto il corpo e con cappellini che facciano ombra sul viso e proteggano le orecchie. Da un anno in poi è bene utilizzare filtri minerali per bambini, preferibilmente resistenti all’acqua. Quando possibile si devono proteggere i bambini con abiti leggeri a trama fitta e con cappellini con visiera che ombreggino anche il viso, ricordando che i raggi del sole sono più forti tra le 11 del mattino e le 4 del pomeriggio, per cui queste ore di sole andrebbero evitate.
Dai tre anni in su Dai tre anni in su i bambini si dividono in due categorie a seconda del fototipo, cioè del tipo di pelle e della esposizione del sole avuta nei periodi antecedenti alla vacanza. I bambini con fototipo inadeguato alle condizioni di esposizione, per esempio quelli che fanno una breve vacanza in posti molto più soleggiati della latitudine in cui abitualmente vivono o che si espongono poco al sole ad esclusione delle vacanze (cioè bambini che escono solo la domenica e che passano molto tempo tra i muri di casa o della scuola) dovrebbero evitare il sole nelle ore più calde, indossare indumenti protettivi (maglietta e cappello) e usare una crema protettiva a fattore di protezione medio-basso. I bambini con fototipo adeguato alla latitudine e alle condizioni di esposizione, per esempio un bambino di Torino con fototipo torinese medio, che si espone quotidianamente al sole della città o della provincia e va in vacanza in Liguria a luglio, dovrà seguire soltanto le norme dettate dal comune buon senso (niente sole a mezzogiorno, esposizione graduale specie all’inizio della vacanza, cappellino i primi giorni). Queste precauzioni lasciano alla pelle in tempo di abbronzarsi senza scottarsi e conseguentemente la capacità di difendersi in maniera naturale dagli UV. La crema solare quindi non è necessaria, a meno di voler forzare leggermente i tempi per stare un po’ più in spiaggia. In questo caso si potrà applicare una protezione chimica leggera, solo i primi giorni.
Tempo, più che creme Le creme solari non sono considerate medicine e poco si sa sul metabolismo dei loro ingredienti, per cui è difficile capire quali possono essere gli effetti collaterali nel bambino. Certo è che sono fastidiose da applicare (soprattutto per il piccolo) e possono essere causa di alcuni effetti indesiderati, come il blocco della sintesi della vitamina D o la dermatite da contatto. Va anche considerato che le creme non aiutano la pelle a creare le sue difese naturali: le creme più recenti a fattore di protezione altissimo (FPS 60-80), non fanno arrossare la pelle e quindi non la fanno abbronzare. Non abbronzandosi, la pelle non “impara” a reagire al sole. Inoltre il messaggio che passa attraverso le creme protettive è un messaggio “permissivo”, che dice ai bambini (come agli adulti) che ci si può esporre al sole come e quando si vuole, senza prestare attenzione ai propri ritmi naturali. Dunque, se per una volta si vuole mettere uno schermo totale e passare una superdomenica al mare, nessun problema. Ma in una lunga vacanza, dove il relax si mescola al divertimento, è meglio insegnare, fin da piccoli, che ognuno deve prendersi cura della propria pelle.
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urra z z A a ost C gico a l a l u m S o luog ini n u è ’ c mb a b i e dov i benvenuti la on tutta sono anza c e c ll a a v e r a te cip san
o parte a rilas ndo un i 4 ai 13 posson b: area giochi e r r o c s a Tr iclu ini da dal min accompagnati , i bamb roposte p famiglia ini c à it ic p iv più e dotata ci att moltepli erta anche ai na climatizzata re più r o ap chi inte ieme le esterna area gio trascorrere ins i, ioggia, r p o i it d n e dai g iornate VD per i, g D le V T … i ballett nto di impia speriamo di no iù sportivi e po p … i calde o e calcetto per giamo g o. n n o g p e mo man pà is g d ia i s pin d s o e p : tr pa ma ni, mos mma e n proble mercati o, nessu o stare con ma ù enfant”. z n a r p i n All’ora d e al miniclub al “me riamo d iem me. fe s e ie r in s p i in tt e i h tt tu o da tu ello c n u e q r e o de son d m n n ordina a bella microo n u e io g n erig ero e. E al pom è scalda bib appe e pappin p b e e b r rare a a r p i a Per che im n er prep a p o e s n s io iz po a dispos “in miniatura” ili del o n g a b l cchi vig re e o li En g ! o lo fa ott e da so ilità di go go s … a far e possib francesi, bagni a i o te n n r e e Naturalm un’area solo p le nazionalità: a e ci si in tte e si gioc h bagnino n bimbi di tu c è o ll co il be amicizia desi, inglesi ed gue diverse. n n la o o n i, arla li italian e se si p h c n a te diver
iaggia p s e r t e, b a d o t t o b r e n a r o t Ris prile a a a d i apert TON 00 MEN 5 6 0 r e la Me enade d 15, Prom 493354450 (0) Tel. +33 zioni ristorante va r e ero.it gia per ris vita@lib rmazioni spiag e lc o d la e fo g in la p ed otazioni per pren
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Il castello della Manta l’affresco misterioso Tra gli affreschi del soffitto della sala delle Grottesche, al primo piano del castello, troviamo la raffigurazione di un mappamondo circondato da una grande “O” e dalla scritta “spiritus intus alit” (lo spirito alita dentro). Si osserva chiaramente che oltre all’Europa vengono raffigurati anche l’America e l’Antartide. E dov’è il mistero? L’affresco risale al 1560, Cristoforo Colombo aveva scoperto il Nuovo Mondo da poco tempo e non c’erano ancora le conoscenze per realizzare mappe così dettagliate. Siamo di fronte a una delle cosiddette “mappe impossibili”, rimasta parzialmente celata dall’800 alla fine del 2007, quando i lavori di restauro hanno riportato alla luce i nitidi confini dei continenti.
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SALA BARONALE
GALLERIA
Come arrivare
Torino-SaDall’autostrada A6 e seguire e ren Ma a ire vona usc Da Sazo. luz per Savigliano-Sa so Cuver tri me ilo ch 5 luzzo a uire seg : nta neo troverete Ma lo. tel cas il r pe ni zio le indica
Orari bre: 10-18. Da marzo a settem e seconda bre Ottobre, novem -17. 10 io: bra feb di metà tranne i rni gio i Aperto tutti i. tiv fes n no ì ed lun minuti priUltimo ingresso 45 . ura ius ch llla de ma
arte
di Catia De Bacco
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l castello della Manta è in cima a una collina come tutti i castelli delle fiabe. Si trova tra Saluzzo e Cuneo e si può lasciare la macchina a 300 metri e raggiungerlo facilmente attraverso una comoda scalinata di ciottoli, proprio come nelle favole. E come in ogni fiaba che si rispetti ha uno splendido giardino esotico, ben curato e con un belvedere sulla campagna cuneese. Se tutto questo ancora non bastasse a farci calare nei panni di principi e principesse, sarà sufficiente oltrepassare il portale d’ingresso, lanciare uno sguardo al cortile interno, odorare il profumo dei tini che proviene dalle adiacenti cantine, salire la ripida scalinata in marmo e trovarci faccia a faccia con una vera, verissima armatura medievale posta di guardia agli appartamenti. Pagato il biglietto (5 euro per gli adulti, 2,50 euro per i bambini tra i 4 e i 12 anni e 3 euro per le scolaresche) si potrà procedere alla visita degli appartamenti con l’utilissimo supporto di audioguide gratuite.
Un tuffo nel passato Le prime notizie che si hanno del castello della Manta risalgono al XIII secolo: un nucleo fortificato, probabilmente culminante in un mastio. Da allora le trasformazioni susseguitesi negli anni hanno sconvolto radicalmente la struttura originaria della quale rimangono solamente la torre cilindrica e parte del mastio. Nei primi anni del 1400 Valerano, figlio illegittimo del marchese Tommaso III di Saluzzo, ebbe in eredità il castello e ne fece una dimora signorile costruendo attorno all’edificio preesistente tre nuovi corpi, il giardino esotico e commissionando ad artisti tuttora sconosciuti la realizzazione di una serie di affreschi che rappresentano un’elevatissima espressione di tardo-gotico. Risale a questo periodo la realizzazione della Sala Baronale con, nella parete di fronte alle finestre, i nove eroi e le nove eroine tratte dai personaggi del poema “Le Chevalier Errant” di Tommaso III e che hanno in realtà le sembianze dei signori di Manta (il primo alla destra del camino è lo stesso Valerano nelle vesti di Ettore), e a fronte le scene di caccia e la complessa allegoria della fontana della giovinezza, tipico motivo dell’arte cortese. Divide i due cicli di affreschi la “Crocifissione di Cristo” purtroppo parzialmente distrutta da un crollo. Adiacente alla Sala Baronale si trova una stanza di accoglienza in cui fa eco insistente il motto di famiglia “Leit” - io guido - riportato sul soffitto a cassettoni, sulle pareti e sopra il camino. In questa stanza si trova un raro pavimento in cotto, materiale poco usato all’epoca.
CANTINE
gita
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Risale invece al 1560, per volere di Michele Antonio, la costruzione della parte di edificio che ospita il portale di ingresso con le sue bellissime sale rinascimentali. Al primo piano c’è l’appartamento di Michele Antonio: una camera da letto con il pavimento in coccio pesto colorato, il soffitto ligneo, un letto a baldacchino della fine del 1600 e il dipinto settecentesco di San Carlo Borromeo in ginocchio davanti alla sacra Sindone; la Galleria finemente affrescata con scene della mitologia greca che immette nella Sala delle Grottesche con il suo soffitto dipinto, decorato con stucchi, grottesche, rovine antiche e architetture rinascimentali, il tutto ispirato sia alla Domus Aurea di Nerone sia alle Logge Vaticane e a tutta la pittura rinascimentale; la stanza dei trofei di caccia con facoceri e antilopi e una portantina che a stento ci si trattiene dal provare. Al piano terra ci sono le cucine e le cantine da visitare con quel sottile batticuore che inevitabilmente assale scendendo una ripida scaletta buia, tra pareti scavate nella pietra e le basse volte a botte. Vicino al castello è possibile visitare la Chiesa castellana che custodisce due ambienti di particolare pregio: l’abside con un importante ciclo di affreschi realizzati nello stesso periodo della Sala Baronale e la cappella funeraria di Michele Antonio di stampo manieristico come la Sala delle Grottesche.
Gli appuntamenti Domenica 14 giugno, dalle 14 alle 18, il Castello della Manta diventerà teatro di “Storie d’amore e ragion di stato al Castello”, spettacolo itinerante nelle sale del castello che metterà in scena le importanti vicende legate ai personaggi che segnarono la storia di questa misteriosa e affascinante dimora. Domenica 28 giugno, dalle 14 alle 18, sarà possibile approfittare di una speciale visita guidata alla scoperta della storia del castello e immergersi nella vita quotidiana dei suoi storici abitanti grazie al Gruppo Storico Saluzzese, con numerosi figuranti in costume d’epoca che si esibiranno in danze tipiche, rievocative dell’epoca medioevale. I bambini entreranno in castello truccati da principi e principesse, grazie alla collaborazione della truccabimbi Simona Dutto. Per entrambi gli appuntamenti la prenotazione è obbligatoria allo 0175 87822 (inizio visite ogni 30 minuti, ultimo ingresso alle 17.30). Il costo del biglietto è di 8 euro per gli adulti e 4 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni. Per ulteriori informazioni www.fondoambiente.it.
CUCINA
CAMERA DI MICHELE ANTONIO
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viviamo cosĂŹ
caterina e antonin
Amore in valigia 30 Giovani Genitori
caterina e antonin
viviamo così
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Caterina, 37 broker assic anni, urativo Antonin, 37 anni, consule nte Jacques, 8 a nni Julie, 6 anni Pierre-Louis, 3 anni
tra belgio e italia una famiglia sempre in viaggio e che sempre cerca di ritrovarsi
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uella di Caterina e Antonin è una storia d’amore a distanza, di quelle che per anni si fa la spola tra due città, magari lontane, di quelle in bilico tra stazioni, aeroporti e nostalgia, di quelle che si passano le serate al telefono e che non si sa mai come – e dove - andranno a finire. In questo caso, però è finita più che bene, a Pecetto, per la precisione. Tutto comincia a Canterbury, nel 1991, dove Caterina e Antonin erano andati a imparare l’inglese dopo la maturità. Si sono conosciuti, innamorati e quindi sono entrambi tornati a casa, lei in Italia, lui in Belgio. Iniziano l’università e a prendere il treno ogni tre mesi circa per vedersi. “Per sentirci ci davamo appuntamenti telefonici - ahimè non c’erano i telefonini - alla cabina sotto casa, perché i genitori non gradivano bollette troppo alte - racconta Caterina -. Passavamo insieme le vacanze e ci incontravamo ogni qualvolta i soldi e i genitori ce lo permettevano. All’inizio è stata dura, a me sembrava di non farcela a sopportare la distanza e ho consumato quintali di fazzoletti di carta. Poi ci siamo abituati ed è diventata una storia fatta di qualità del tempo passato insieme e non tanto di quantità. Di grande fiducia. A me piaceva molto andare a trovarlo in Belgio e vivere la sua quotidianità (l’università, gli amici, gli scout). All’inizio parlavamo solo in inglese, poi con il passare del tempo io ho imparato il francese e lui l’italiano. Così sono passati gli anni e, in barba a tutti quelli che non avrebbero scommesso un soldo sulla nostra storia, siamo andati avanti. Ho fatto sei mesi di Erasmus a Lovanio, nella sua università. In quel periodo abbiamo diviso un piccolo monolocale nel campus”.
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Insieme a Torino Nell’estate del 1997 Antonin si laurea e decide di trasferirsi in Italia e cercare lavoro. “Eravamo in vacanza in Francia e ci siamo diretti a Torino - racconta Antonin - facendo tappa per il Belgio a prendere le mie cose: siamo arrivati a casa dei genitori di Caterina carichi come muli. Ho vissuto da loro per tre mesi e nel frattempo cercavo lavoro, che ho poi trovato. Ci siamo trovati un appartamento da affittare ed è iniziata la convivenza. Io lavoravo, lei preparava la tesi e lavorava mezza giornata per sbarcare il lunario. Nel luglio del 1999 ci siamo sposati e dopo tre mesi aspettavamo Jacques. Desideravamo entrambi avere più figli”. Prosegue Caterina: “Ricordo ancora con emozione quel primo test di gravidanza, mi sentivo onnipotente con il mio bambino dentro di me. Nel frattempo però Antonin era stato assegnato a un progetto a Milano e faceva avanti e indietro un paio di volte alla settimana. Non potevamo immaginare di continuare così dopo la nascita di Jacques e abbiamo deciso di trasferirci a Milano. Jacques è nato il 13 luglio e a settembre abbiamo traslocato. Io ho lasciato il lavoro e ho iniziato a fare la mamma a tempo pieno. All’inizio è stata abbastanza dura. Jacques dormiva poco, io ero stanca e spaventata - il parto era stato brutto e difficile, finito con un cesareo d’urgenza. Ero lì sola, Milano era grande e del tutto sconosciuta, Antonin lavorava molto. Pian piano la situazione è andata migliorando e abbiamo ripreso coraggio: Jacques aveva solo 14 mesi che già aspettavo Julie. Quando lei ha compiuto 18 mesi il progetto di Antonin a Milano è finito e siamo rientrati a Torino. Nel frattempo mio padre aveva ingrandito la sua società e io sono tornata al lavoro che devo dire un po’ mi mancava. Manco a dirlo, eravamo a Torino da tre settimane quando Antonin è stato spostato su un progetto in Inghilterra ed è ricominciata la nostra vita a distanza, solo che ora c’erano anche i bambini e a me pesava molto”. Il periodo in Inghilterra è durato un anno e mezzo. È stata dura ma in qualche modo sono riusciti a trovare un ritmo: “Partivo il lunedì mattina tardi – racconta Antonin - così riuscivo a portare i bimbi all’asilo e anche a pranzare con Caterina prima di prendere l’aereo. Tornavo il venerdì in tempo per cenare tutti insieme. Il weekend era sacro e stavamo tutti insieme il più possibile. La settimana la gestiva tutta Caterina tra lavoro e asilo, con l’aiuto di mamma e nonna nelle emergenze, anche se per fortuna i bimbi si ammalano poco e non si sono verificati molti imprevisti. Quando sono tornato a Torino eravamo così felici di ritrovarci insieme e tanto baldanzosi da ‘mettere in cantiere’ il cucciolo Pierre-Louis. Da un anno ci siamo trasferiti a Pecetto, dove ci troviamo molto bene e ci godiamo l’aria migliore e la vita all’aperto”.
Famiglia bilingue Una delle fortune delle coppie miste è che i bambini crescono naturalmente bilingui. “Mio marito ha iniziato a imparare l’italiano leggendo Topolino, gli avevo regalato io l’abbonamento! Col tempo ha imparato la lingua benissimo - prosegue Caterina - e ora si è molto ‘italianizzato’: non sempre gli viene spontaneo rivolgersi ai bambini in francese, anche se io lo sprono a farlo. Spesso sono io a iniziare la conversazione in francese per far sì che poi lui la continui. Jacques e Julie frequentano le elementari alla scuola europea Spinelli dove le lingue sono insegnate a livelli avanzati da maestre madrelingua e questo li aiuta molto. Il piccolo Pierre-Louis per ora quando parla in francese fa una serie di versi con la ‘erre’ arrotondata, ma si capisce molto poco di quel che vuol dire… Poi leggiamo libri in francese fin da quando sono piccoli, guardano i dvd in lingua, quando siamo in Belgio parlano con il nonno e i cugini e in qualche modo tutti e tre se la cavano molto bene”. E voi con tre figli come ve la cavate? “Non saprei dire se la vita è cambiata di più dopo il primo, il secondo o il terzo figlio. L’impatto emotivo più grosso è stato quando è arrivato Jacques. Julie e Pierre-Louis sono stati un felice completamento del quadretto - racconta Caterina -. Il rapporto dei bimbi ‘a tre’ mi sembra sano, bello. Si esce dal rapporto a due e si forma già un piccolo gruppo”. “Quando loro erano piccoli Caterina si è presa un lungo periodo di ‘non lavoro’ per potersi dedicare a loro – racconta Antonin -. Ora lavora ma esce in tempo per andarli a prendere il pomeriggio e lavora mezza giornata i due giorni in cui escono all’una. Io devo stare in ufficio molto di più, la mattina accompagno il piccolo all’asilo e non rientro fino a sera molto tarda. Mi riesco a liberare nel pomeriggio solo in casi eccezionali tipo recite a scuola o colloqui con gli insegnanti. Però nel weekend siamo sempre insieme: ci piace stare a casa, invitare amici o fare scampagnate, gite al mare o in montagna. In Belgio cerchiamo di andarci una o due volte l’anno e quasi sempre durante le vacanze di Natale. È sempre un piacere rivedere posti e persone”.
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Giornata tipo
6.45 Sveglia: Ca terina si alza su bito, Antonin ci più a connettere mette un po’ di e aprire gli occh i. Prepariamo co tutti, le merende lazione per da portare a scu ola e asilo e un forte per noi. Gli caffé bello zaini e i vestiti son o preparati la ser già stati rigorosa a prima. mente 7.20 Sveglia per i bimbi (quasi sem pre Jacques è in ancora di noi, gli piedi prima altri invece son o più dormiglion lazione insieme i), veloce co- soprattutto il pic co lo ci tiene a che si seduti a tavola rimanga - e preparativi. 8.10 Caterina esc e con Jacques e Julie e li porta a nin prepara Pie scuola. Antorre-Louis e lo ac compagna all’as ilo a Pecetto. 9 Inizia la giorn ata lavorativa ne i rispettivi uffici. 16 – 16.30 Recu pero dei bimbi. Spesso si invita casa, a giocare qualcuno a in giardino o si esce, si va al pa ca se piove o a rco, in bibliotecasa di amici. A volte vanno ins bisnonna a pren ieme nonna e dere il piccolo all ’asilo e Caterina a casa con i gran li raggiunge di.
19 – 19.30 Cena . Purtroppo An tonin non riesce rientrare in tem quasi mai a po. I bimbi ma ngiano e si chiac racconta la gio chiera, ci si rnata, loro hann o sem pre mille aneddo hanno pazienza ti e non di aspettare il lor o turno per parla mamma deve me re, così la diare. Dopo cen a possono vede tv. Quando Anton re mezz’ora di in torna in tem po riesce a stare con loro. un pochino 20.30 I bimbi si preparano per andare a nann po’ e al massimo a. Si legge un alle 21.15 si sp egne la luce. A Antonin è arriv quel punto (se ato) i genitori fan no cen anche il tempo a insieme e poi per rilassarsi un trovano po’ ( chiacchiere, libro, tv…) 23.30 Antonin e Caterina crollano . Il weekend è na turalmente tutto più relax. Non anche sapere ch vogliamo nee ore sono (nel limite del possi ciondoliamo in bile) e a volte pigiama fino a ore improbabili.
I bambini al primo posto Ci sono grosse differenze tra voi due, tra Belgio e Italia, nel modo di crescere i bambini? “Non ci sono stati grossi contrasti o difficoltà – dice Caterina - forse perché io non sono la classica mamma italiana apprensiva e iperprotettiva mentre lui non è troppo ‘nordico’ né nell’educazione ai figli né nel rapporto con me. Siamo stati fortunati, è venuto tutto in modo naturale e abbiamo quasi sempre trovato un punto d’accordo a metà strada. Alla peggio se io li copro troppo lui toglie un maglione e va bene così! Certo la scorsa Pasqua eravamo al mare e loro (bimbi e papà) hanno fatto il bagno nell’acqua gelata mentre io pensavo che erano proprio matti! Ho l’impressione che in generale in Belgio i bambini siano meno ‘protetti’, meno accuditi. Qui in Italia il bambino è messo al centro della famiglia, in Belgio un po’ di meno. Io sono contenta di mettere i bambini al primo posto e Antonin forse ancora più di me. Anche se poi siamo stanchi, magari ci lamentiamo e ci diciamo che ogni tanto dovremmo prenderci un weekend, poi però non lo facciamo mai (due volte in 9 anni!). Abbiamo parecchi amici e cugini che hanno figli in Belgio e mi pare che lì non siano gli adulti ad adattarsi ai ritmi e alle esigenze dei più piccoli ma piuttosto il contrario. Il risultato positivo di questa impostazione è che li educano a cavarsela, all’indipendenza. All’inizio della nostra storia Antonin mi ha raccontato che a 12 anni aveva chiesto ai suoi genitori di andare a studiare in collegio dove è rimasto fino ai 18 anni. Viveva lì dalla domenica sera al venerdì sera. Per lui è stata un’esperienza fantastica e diceva che l’avrebbe permessa ai suoi figli. Tra me e me pensavo: ‘questo è matto i miei figli non andranno mai in collegio a 12 anni!’. Non credo che ora dopo essere diventato papà li manderebbe volentieri via di casa così presto. Invece nel periodo universitario sì, ma c’è tempo e si vedrà”.
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speciale asili
Sereni al nido D
opo tanto cercare abbiamo trovato il nido dei sogni ed è giunta l’ora di portarci il bambino. Ora dobbiamo imparare a ‘lasciarlo andare’. Non è facile separarsi dopo aver vissuto in simbiosi con il bebé per tanti mesi. Il nostro ruolo è quello, fondamentale, di agevolare l’inserimento del piccolo, senza caricarlo di tensioni, patimenti e conflitti interiori tutti nostri. Che poi qualche lacrimuccia ci sarà, ed è inevitabile. La chiave di volta è la fiducia che noi nutriamo nella bontà della struttura, nella competenza delle maestre. Da questa fiducia nasce la serenità che magicamente si infonderà al bambino garantendogli un distacco sereno. Non esitiamo a porre alle educatrici tutte le domande che ci premono. E prendiamo il tempo, ogni giorno, di scambiarci qualche informazione: “Stanotte Giorgino ha dormito malissimo”, “ma davvero qui mangia le carote??”, senza sottoporle ogni volta a un terzo grado. Già dal primo giorno portiamo al nido qualche oggetto familiare, la copertina, l’orsacchiotto. Sarà di gran conforto nei momenti difficili. Il momento del distacco la mattina è molto importante, e lo sarà tutto l’anno. Prendiamo un paio di minuti per un abbraccio, un saluto tenero ma fermo. Evitiamo gli addii prolungati e strazianti, i piccoli potrebbero prenderci gusto e ci toccherà ogni mattina inscenare lo stesso siparietto.
speciale asili
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parchi divertimenti
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di Paola Strocchio
divertimenti parchi
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Il mondo delle favole Fiabilandia è un parco di divertimento dedicato ai piccoli, con giostre (e code) a misura di bambino
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iabilandia è un parco divertimenti a misura di bambino, dedicato soprattutto ai più piccini. Si trova nei dintorni di Rimini, completamente immerso nel verde, a poca distanza dal mare. All’interno del parco c’è il Lago Bernardo, dove si possono ammirare pellicani, germani, oche, cigni e le simpatiche otarie Nik e Nicky. La caratteristica di Fiabilandia è l’assenza di attrazioni spericolate: tutto è adatto ai piccoli e le code non sono mai lunghe ed estenuanti. La visita dura un giorno, come minimo, quindi conviene programmare un pernottamento in zona. Lo abbiamo provato in tre: mamma, papà e figlio di quasi tre anni, che impazzisce per ogni tipo di giostra. Il parco non è proprio dietro l’angolo, per cui abbiamo deciso di partire molto presto, in modo da sfruttare l’intera giornata e la promozione che consente l’ingresso gratuito il giorno successivo. Tempo di fare il biglietto (si può acquistare anche su Internet) ed eccoci catapultati in un mondo di fiabe. Il colpo d’occhio fa girare la testa, soprattutto ai bambini. Ad accoglierci, accanto al classico punto fotoricordo, c’è il Castello di Mago Merlino, con stanze alchemiche e sotterranei magici, da visitare a bordo di vagoni incantati. I bambini impazziscono e bisogna subito fare il bis. Neppure il tempo di scendere ed ecco spuntare un bruco gigantesco: è quello del Lago del Sogno, che ci porta a spasso in mezzo all’acqua tra fiori tropicali e uno scenario orientaleggiante. Naturalmente anche questa volta ci scappa il bis. Usciti dal bruco è la volta della Baia di Peter Pan, dove Campanellino e mille fatine ci accompagnano in un percorso emozionante (attraversiamo anche una sorta di ponte basculante, che può far paura ai più piccini). Su trenino, amatissimo dai bambini, ci riposiamo un quarto d’ora, facendoci portare a spasso per il parco per scoprire le prossime attrazioni. Assolutamente da provare la Miniera d’oro, che ci porta a visitare, a bordo di vagoni volutamente arrugginiti, la ricostruzione di una vecchia miniera. Anche questa volta il piccolo non si accontenta di un solo giro, ma ci stiamo divertendo tutti e concedere il bis non è un grosso sacrificio. Per chi ama gli animali c’è una fattoria con cavalli, asini, caprette e galline e un curatissimo Exotarium, dove si possono ammirare serpenti, iguane, ragni, scorpioni e piranha sistemati in ampi diorami. Arriviamo infine ai pony: uno bianco e uno nero, che sono disponibili per far cavalcare i piccini; questa attrazione però non è compresa nel prezzo e tre giri costano due euro. Siamo a fine giornata e non abbiamo la forza di dire di no. Esausti (soltanto noi perché il piccolo non si spegne mai), convinciamo il bambino a lasciare il parco, con la promessa di tornare l’indomani. Il giorno successivo, rieccoci puntuali al cancello: ci aspettano altre attrazioni da provare: il Giardino dei frutti dimenticati, il Percorso delle Piante Odorose, il Planetario, il Labirinto di Fu Ming, la Ricciovisione, il Mar dei Ranocchi (disponibile soltanto nel periodo estivo, da giugno a settembre). Alcune attrazioni sono destinate ai più grandi, per esempio il Ranger dello spazio, una navicella spaziale che viaggia per le galassie. Stanchi e felici, finiamo il secondo giorno di visita e ci mettiamo in viaggio per Torino. Qualche consiglio per i visitatori: dalle 14 alle 15 e dalle 19 alle 20 la maggior parte delle attrazioni è in pausa; è uno stop che può creare qualche problema, conviene programmarsi il picnic per non trovarsi alla mercè delle zone-shopping che vendono i gadget del parco. Le giostre più classiche, quelle da fiaba con i cavalli e con le carrozze, sono comunque sempre aperte. In tutte le attrazioni, infine, ci sono macchine fotografiche che immortalano i passeggeri: al termine della corsa si possono visionare e scegliere se comprarle o meno. Il parco, nella bella stagione, ha anche una piscina per bambini.
Fiabilandia Via Cardano 15, Rivazzurra di Rimini 0541 372064 www.fiabilandia.it Orari: il parco è aperto da aprile a gennaio. Durante il periodo estivo tutti i giorni, dalle 10 alle 19. A luglio/ agosto l’apertura è prolungata fino alle 23. Ingresso Biglietto: intero 22 euro, ridotto bambino (da 3 anni a 130 cm) 15 euro. Come arrivare In auto si prende l’autostrada A14; l’uscita è Rimini Sud. In treno si scende alla stazione di Rimini e si prende l’autobus numero 9.
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a confronto
enza e marco
a faccia to faccia rito. a r r e s n a U lie e m tra mog voi? re anche a v o r p Volete a Scrivete i.it igenitor n a v io g @ e n redazio e mandate rafia tra fotog una vos
Ritratto di famiglia Enza, 42 anni, baby sitter e marco, 40 anni idraulico, hanno una figlia, Francesca di 10 anni
Da quanto tempo state insieme?
LEI: 20 anni di cui 16 di matrimonio LUI: 20 anni
Quante ore lavori al giorno?
LEI: 5 fuori casa, altrettante poi per la famiglia LUI: 8/10 ore
Quante ore passi con i figli?
LEI: 7, un po’ meno quando Francesca ha i rientri LUI: 4
La tua vita è come
LEI: Sì, ho sempre pensato di avere una famiglia mia LUI: Non pensavo di sposarmi…
Il suo peggior difetto?
LEI: Comandare LUI: Non accetta i miei consigli e crede che io voglia comandarla
Il tuo peggior difetto?
LEI: Io? Urlo LUI: Beh… sono testardo
Chi è più severo con i figli?
LEI: Io LUI: Lei assolutamente. La fa studiare tanto, controlla che non mangi troppo…
Chi comanda in casa?
LEI: Lui LUI: Lei!
Chi spende di più?
LEI: Io! LUI: Sempre lei!
Chi cucina?
LEI: Io LUI: Entrambi
Chi lava i piatti?
LEI: A volte lui… LUI: Lei!
Chi tiene in ordine la casa?
LEI: Io, loro tengono in disordine LUI: Lei!
la immaginavi quand’eri bambino?
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enza e marco
Cosa go?
non deve mancare nel vostro fri-
Chi accompagna i figli a scuola?
a confronto
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LEI: I formaggi… LUI: La mozzarella LEI: Io LUI: Lei!
Qual è il gioco più divertente che fai con LEI: Giochiamo a carte, il nostro preferito è “Solo” LUI: Francesca è una ragazzina vivace e solare, insieme facciamo giochi da maschio: combattiai tuoi figli? mo con i bastoni gonfiabili!
Ricordi l’ultima volta che avete litigato?
LEI: Ieri (grrrr) LUI: Domenica (ieri)
Cosa avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?
LEI: Siamo andati a cena fuori con dei nostri amici LUI: Abbiamo fatto una passeggiata in centro
Quale libro stai leggendo?
LEI: “Come una favola” di Kleidi LUI: L’autobiografia di Kleidi
Film preferito?
LEI: Ah, mi è piaciuto “Il cosmo sul comò” che abbiamo visto tutti e tre assieme LUI: “Tutti giù per terra” di Davide Ferrario
Com’è un tuo momento di relax?
LEI: Sdraiata sul sofà! LUI: Divano, patatine, tv
Cosa vuoi fare il prossimo weekend?
LEI: Una gita… LUI: Vorrei organizzare una piccola gita… tempo permettendo
Come ti immagini fra vent’anni?
LEI: Con qualche ruga in più e poi matta, sempre come ora, lo spero! LUI: Economicamente più agiato ma pieno di acciacchi
Cosa faranno da grandi i tuoi figli?
LEI: Non so ancora LUI: Mi piacerebbe che Francesca facesse la scienziata
Qual è la parola che riassume la vostra famiglia?
LEI: Amore LUI: Semplicità
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estate
aquapark
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omincia la stagione della tintarella! Gli aquapark sono piccole oasi di vacanza a pochi passi da casa. Preparate la borsa con costumi per tutti, cuffie (obbligatorie in alcune piscine), ciabattine, braccioli e galleggianti vari, asciugamani e repellente per gli insetti se volete fermarvi fino a sera. Nei pomeriggi dopo scuola (utilizzando lo sconto pomeridiano) o il sabato e domenica con amici, tutte le occasioni per un bagno sono buone. Gli aquapark non hanno giorno di chiusura (nella stagione estiva) e sono aperti indicativamente dalle 9 alle 19.
Anthares World piscina Via Lido, 33 - Candia Canadese (TO) Tel. 011 9834808, www.antharesworld.com Vasca adulti, vasca laguna (120 cm di profondità) vasca baby (60 cm), solarium e prato, direttamente sul lago di Candia. Ci sono campi da beach volley, area giochi per bimbi e animazione nei weekend. C’è un ristorante, un bar e possibilità di fare pranzo al sacco sul prato. Ingresso: feriali intero 10 euro, ridotto 8 euro (fino a 12 anni). Sabato intero 12 euro, ridotto 8, Festivo intero 15 euro, ridotto 10. Bambini gratis fino a 3 anni. Asti Lido Statale Asti – Torino, di fronte al casello Asti Ovest Tel. 0141 216344 – www.astilido2000.it Parco acquatico con piscina olimpionica, piscina tuffi con trampolino da 5 metri, laguna, scivoli, river con gommoni, piscina baby. Ampio parco con zona picnic, bar-paninoteca e tavola calda (nei fine settimana), ombrelloni e tavoli. Ingresso: feriali intero 10 euro, ridotto 7 euro fino a 11 anni. Sabato e domenica intero 15, ridotto 10. Gratis i bambini fino a 4 anni. Atlantis Parco Acquatico Via Pinerolo, 60 - San Secondo di Pinerolo (TO) Tel. 0121 393179, www.acquatlantis.com Due vasche di cui una olimpionica, scivoli e miniscivoli, parco giochi e area con sabbia. Spazio pappa e spazio cambio con fasciatolo per i più piccoli. Parco con uccelli acquatici. Per i bambini, oltre agli scivoli, c’è il Lost World, grande parco con modelli di dinosauri a grandezza naturale. Ingresso: feriali intero 10 euro, ridotto 8,50 euro (fino a 12 anni). Domenica e festivi intero 14 euro, ridotto 12. Bambini gratis fino a 3 anni. Obbligatoria la cuffia. Acquajoy Via Colli, 107/A – Rivoli (TO) Tel. 011 9503850 - www.acquajoy.com Aquapark con scivoli da brivido, gommoni, piscina a onde, piscina laguna con scivoli e giochi per bimbi, idromassaggio e area spiaggia. Bar con maxischermo per seguire gli eventi sportivi. Ingresso feriale adulti 10 euro, ridotti 8 (fino a 13 anni). Domenica e festivi adulti 16 euro, ridotti 13,50. Ingressi scontati per famiglia (2 adulti + 1, 2 o 3 figli). Lettini e sdraio gratuiti nei feriali. Obbligatoria la cuffia. Bolder Beach - Zoom Torino Strada Piscina, 36 - Cumiana (TO) Tel. 011 9070419 - www.bolderbeach.it Aperta nella scorsa stagione estiva, la piscina Bolder Beach richiama un panorama di spiagge africane: sabbia bianca, acque cristalline, rocce e cascate. Quest’anno l’attrattiva raddoppia perché si fa il bagno a fianco dei pinguini e questo sicuramente farà impazzire i bambini. Ci sono bar, area giochi, prato e la possibilità di fare un giro per lo zoo di Zoom Torino (ex Baitelandia) alla scoperta di diversi animali tra cui le tigri. Giornalieri: adulti 16, ridotto 12. Gratis i bambini sotto il metro.
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Tempo d’acqua
Cupolelido Strada Statale 20 (Cuneo – Torino), Cavallermaggiore (CN) Tel. 0172 381280 - www.cupolelido.it Piscine a onde, idroscivoli, spiagge, beach volley e jumping (reti elastiche). Per i bambini c’è l’area Bimbopolis: vasche con acqua bassa, scivoli e gonfiabili. Bar, ristoranti e area picnic. parcheggio gratuito. I prezzi per la stagione 2009 non erano ancora definiti al momento di andare in stampa. Piscina Dinamica Regione Priorale, 34 - Susa (TO) Tel. 0122 629256 Via Generale Dalla Chiesa, 5 – Poirino (TO) Tel. 011 9430878 www.dinamicassd.it Due piscine all’aperto: una a Susa e una, nuovissima, a Poirino. Vasca all’aperto, ampio solarium nel verde, scivoli per bambini, area giochi, bar ristorante e pizzeria. Tariffe superconvenienti: ingresso feriale adulti 6 euro, bambini 4 euro. Festivo 8 euro (bambini 5). A Susa i prezzi sono persino un po’ più bassi. Jolly Club Via Santa Clara, 7 – Cigliano (VC) Tel. 0161 424607 – www.piscinejollyclub.net Aquapark con numerose vasche, scivoli, idromassaggi climatizzati, area sport (bach volley, ping pong). Ampie aree verdi, solarium, area picnic, bar e paninoteca. Dalla Torino-Milano uscire a Borgo D’Ale. Prezzi in via di definizione, gratis per bambini fino a 3 anni. Moby Dick Via Valle Miglioretti, 28 - Pino Torinese (TO) Tel. 011 8111012 – www.mobydick-piscine.com Immersa nel verde della collina, ha numerose vasche esterne, di cui una riscaldata per bimbi fino ai 6 anni, scivoli, vasca idromassaggio. Solarium e spazi relax, bagno turco e scozzese, percorso Kneipp. Bar e area picnic. Ingresso: feriale adulti 16 euro, ridotto (fino a 12 anni) 12 euro. Sabato e festivi intero 22 euro, ridotto 15 euro. Gratis fino a 4 anni. Obbligatoria la cuffia. Ondaland Via Case sparse ,1 - Vicolungo (NO) Tel. 0321 875987, www.ondaland.it Grande parco acquatico con scivoli e piscine. Minilaguna per bambini, scivoletti e parco giochi sull’erba. Campo da calcetto e beach volley. Bar, punti snack, negozi, tabaccheria e chiosco giornali. Area picnic con tavoli e ombrelloni. Sdraio e ombrelloni gratuiti. Animazione con acquagym e balli di gruppo. Ingresso: adulti 20 euro, ridotto (fino a 12 anni) 15 euro. Pomeridiano dalle 14: 16,50 euro adulti, 12,50 bambini. Gratis fino al metro d’altezza. Piscina Comunale di Chivasso Via Gerbido, 30 - Chivasso (TO) Tel. 011 9109574 Vasca di 50 metri, zona verde ombreggiata, area picnic, parco giochi per bambini e bar. Campo da beach volley e da calcetto. Sdraio o lettino compreso nel prezzo, sino a esaurimento. Bambini fino a 3 anni gratuito. Top 5 Via Domenico Savio, 2 - Settimo Torinese (TO) Tel. 011 8954555 - www.topcinque.it Centro sportivo comprendente piscina estiva, campo da beach volley e campi di calcio. Punto di ristoro con dehor.
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fitness forum GGl’esperto Tatiana Gedda
Avanti marsch! C
osa c’è di più bello che camminare nella natura o in città, da soli o in compagnia, assaporando le meraviglie che ci circondano e realizzando nel contempo un vero esercizio sportivo? Questo è il fitwalking, vale a dire: camminare bene, con una tecnica adeguata, che prevede un buon uso del movimento dei piedi, una tonica azione di gambe e una corretta azione di braccia. Il fitwalking è stato reso famoso in Italia dai campioni olimpionici di marcia Maurizio e Giorgio Damilano, saluzzesi, che parallelamente all’attività agonistica hanno creato dei centri dove insegnano gli istruttori della Scuola del Cammino di Saluzzo. La traduzione dall’inglese è “camminare per la forma fisica”, cioè uscire dalla normale (scarsina) locomozione quotidiana per fare del cammino un vero esercizio di fitness, che migliora salute e benessere. A Torino è stato inaugurato un primo centro di fitwalking (alla Pellerina, il Turin Marathon) dove si tengono corsi di una decina di lezioni per imparare la tecnica corretta, cioè il movimento dei piedi e delle gambe e la giusta azione delle braccia. Gli istruttori sono Daniela Perucca e Claudio Asteggiano, con la supervisione dei fratelli Damilano e dell’istruttore Giorgio Pelissero. “Siamo molto soddisfatti che l’iniziativa abbia preso ‘piede’ - raccontano Claudio e Daniela -. Nell’ultima edizione della Stratorino sono stati più di 70 i ‘camminatori sportivi’ che si sono cimentati nel percorso”. Il fitwalking è una disciplina adatta a tutti e a tutte le età, dai bambini ai nonni; non è dispendiosa perché non serve un abbigliamento particolare: bastano una tuta e scarpe da ginnastica. Si bruciano calorie in funzione dell’intensità dell’esercizio e dei chilometri percorsi. Grazie all’allenamento e alla tecnica è possibile eseguire lunghi percorsi in breve tempo e con minor sforzo fisico. “La pratica del fitwalking nei giovani e giovanissimi è utile per tutta una serie di ragioni – spiega Giorgio Damilano -. C’è un problema importante di aumento dell’obesità infantile, dovuto alla scarsità di movimento e alle errate abitudini alimentari. Poi c’è il problema della correzione dei difetti posturali, dovuti all’inattività motoria e alle errate posture assunte nelle lunghe ore che bambini e ragazzi passano seduti a scuola e poi a casa, davanti a computer, televisione e videogiochi. Il fitwalking può migliorare peso e postura. Vi sono poi le problematiche di tipo metabolico come il diabete, in aumento nei giovani, che trovano grande giovamento nella pratica regolare e costante di un’attività semplice e alla portata di tutti come il fitwalking. Il contatto con la natura, la conoscenza di se stessi e del proprio corpo, l’effetto antistress che scarica le tensioni accumulate, specialmente in chi non pratica alcuna attività sportiva agonistica, sono aspetti che fanno del fitwalking una disciplina perfetta per le giovani fasce d’età”. Il fitwalking si pratica benissimo anche in compagnia. Spesso sono organizzate manifestazioni che riuniscono gli appassionati e chi vuole cimentarsi su “terreni” nuovi. Il 28 giugno, a Lanzo, si terrà ”GironzoLanzo”: una giornata di sport e benessere per famiglie, amici sportivi e non, che andranno alla scoperta del territorio. I camminatori potranno infatti curiosare nei viottoli caratteristici del centro storico, ammirare le suggestive vedute di Lanzo dallo spettacolare Ponte del Diavolo e il paesaggio naturale nel percorso ricreato lungo il fiume Tesso. È un itinerario di 8 chilometri, facilmente percorribile dai bambini dai sette anni in su. A conclusione della giornata, si terrà un pasta party gratuito, a cui sono invitati tutti coloro che avranno partecipato all’iniziativa. Ci si iscrve direttamente alla partenza o chiamando i numeri 334 3399920 / 338 9034165 (email daniela.perucca@alice.it).
Dove camminare? Scoprire posti nuovi, incontrarsi con altri appassionati, lanciarsi in lunghe camminate assistite: per avere queste informazioni c’è un’apposita rivista trimestrale, Camminare, che si riceve solo su abbonamento, informazioni sul sito www.fitwalking.it. Il Centro torinese di Fitwalking si trova alla Pellerina, c/o Turin Marathon, in corso Regina Margherita, 371. Telefono 334 3399920, info@fitwalking.it . 01-5 INIZIA LI N. 17:Lay out
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per stare bene , per turis mo, per arte, per spor t, per � 3,00 stare insie me, per viver e meg lio
> Primavera 2009>
FITWALKING
Una passeggi ata non fa primavera
ITINERARI STORICI
Sentieri di guer del Sempione ra
PERSONAGGI
Strada facendo con Claudio Baglioni
TERZA ETÀ
Se non volete perdere la testa usate i piedi
LA VIA FR Diario di un pelANCIGENA legrino a pie dal Anno 5 - N. 17 - Primavera
Gran San Ber nardo
2009 - Trimestrale
- Fusta Editore - Poste
Italiane S.p.A sped.
APPUNTAME Il calendario NTI
delle camminate
di a Roma
in abb. post. D.L.
353/2003 (comp.
in legge 27/02/04
n. 46) Art. 1 c. 1
- I SSN 1974-539
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GGl’esperto
lo psicologo
Sabrina Marzo - Psicologa e Psicoterapeuta Familiare (via Arbe 20, Torino. Tel. 3391479388 - Autorizzazione n. 456 del 6/12/2006)
artisti in erba e brutte parole
Disegni e parolacce Perché ai bambini piace ripetere le parolacce e le cose che non devono dire? Non riesco a capire: è il gusto della sfida? È per sentirsi grandi? Grazie! Nadia Cara Nadia, tutte e due le ipotesi contribuiscono a rendere le parolacce appetibili ai bambini, che trascorrono gran parte della loro giornata a individuare ciò che li fa sentire più grandi e, soprattutto, ciò che può conquistare la considerazione dell’adulto. La parolaccia detta da un bambino cattura l’attenzione dell’adulto, la cui reazione, se si tratta del genitore, può essere molto intensa. Spesso i genitori percepiscono le parolacce dette dai propri figli come un segnale della loro scarsa capacità di educarli e pertanto le ascoltano con disagio: I bambini, che hanno lunghe antenne, non ci pensano due volte a mettere alla prova l’adulto quando colgono una sua difficoltà!
Buongiorno! Sono una vostra abbonata (nonché mamma di 3 bimbe piccole) e vorrei sapere se siete a conoscenza di libri che parlino di psicologia infantile, soprattutto relativamente all’analisi dei disegni dei bambini. Io ne ho già letto uno (Come interpretare gli scarabocchi) che non mi ha realmente soddisfatto. Non sono una psicologa, ma ho già letto qualche libro di psicologia e quindi anche testi un po’ più “tecnici” vanno bene! Fabrizia Carissima Fabrizia, spesso i libri sull’interpretazione dei disegni sono deludenti, come dici tu: è facile scoprire che alcune rivelazioni si sono già intuite, oppure ci si aspetta di capire qualcosa di più profondo del proprio bambino, ma l’interpretazione non è sempre così lineare. Un disegno è sicuramente una miniera d’oro d’informazioni per comprendere il mondo emotivo di un bambino: quello che sente, le sue aspettative, i suoi desideri e le sue paure. L’interpretazione però è complessa, poiché legata al contesto in cui è realizzato: un disegno fatto a scuola ha un significato diverso da un disegno fatto a casa, piuttosto che da quello fatto nella stanza di una psicologa. Ci sono anche altre variabili, per esempio la fase evolutiva, le persone presenti quando il bambino disegna, l’accadimento di eventi significativi che hanno coinvolto la famiglia. Avventurarsi in una interpretazione con l’ausilio di libri tecnici, rischia di portare a conclusioni che spesso sono solo parziali o inutilmente allarmanti. Il consiglio è utilizzare i disegni dei bambini per “fare una passeggiata” tra le loro emozioni: fatevi raccontare cos’hanno rappresentato, cosa stanno facendo i personaggi della scena, a cosa pensano, come si sentono, cosa desiderano: sarà un prezioso momento d’ascolto. I bimbi potranno familiarizzare con le emozioni e capire che possono raccontare anche quelle spiacevoli. Lavorare tutti insieme potrebbe essere anche un’occasione per ascoltarsi tra fratelli e sorelle e scoprire che un disegno è sempre bello perché permette di raccontare qualcosa di sé. Ecco alcuni titoli validi: Il significato del disegno infantile, di Anna Oliverio Ferraris (Boringhieri, 21 euro); Non sono scarabocchi. Come interpretare i disegni dei bambini di Evi Crotti e Alberto Magni (Mondadori, 11 euro), Colori. Come l’uso del colore rivela i sentimenti, i desideri, le paure dei bambini di Evi Crotti, Alberto Magni (Red Edizioni, 11 euro).
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il pediatra GGl’esperto Giancarlo Corti ogni riccio un... Perché i bambini fanno i capricci? Alessandro
Pavor, capricci e sapone Dottore aiuto! Sono una neomamma e, come tutte le mamme, ho il bimbo più bello del mondo. Ha solo tre mesi e non so bene con cosa lavarlo. Nei grandi negozi c’è una tale scelta di lozioni e saponi che mi perdo e non capisco nulla. Qual è il sapone giusto per la sua pelle di rosa? Grazie! Tiziana Cara Tiziana, ti stupirà forse sapere che per lavare i bambini basta molto spesso la sola e semplice acqua. L’unico sporco che non viene via con l’acqua è quello grasso, per il quale si ricorre al sapone (quello di marsiglia o delle saponette, per intenderci), che però, essendo un detergente potente, oltre a togliere l’unto, sgrassa e secca la pelle. Per questo motivo va usato con moderazione per l’igiene del piccolo, prediligendo, oltre alla semplice acqua, un “sapone non sapone”, cioè uno dei tanti detergenti liquidi non alcalini (cioè che non contengono saponi). Questo genere di detergenti sono più rispettosi della pelle e si possono usare con maggiore liberalità. La scelta della marca dipende dai tuoi gusti, ma ricorda di evitare prodotti profumati, che alla tenera età del tuo bimbo “disturbano” soltanto i suoi delicati meccanismi di riconoscimento olfattivo.
Mia figlia Serena, di 22 mesi, è una bimba buona e simpatica, con la quale non ci sono conflitti. Sei mesi fa è nato un fratellino e da allora il suo sonno è molto disturbato. Talvolta ha degli attacchi di quello che mi sembra di aver capito è il “pavor nocturnus”: improvvisamente durante la notte urla e si agita, con gli occhi aperti (anzi, direi sbarrati). È evidente che non è sveglia, ma nemmeno dorme. In qualche occasione si è comportata come una piccola sonnambula: si è alzata e l’abbiamo vista gironzolare per la casa, poi si è addormentata sul divano. Come dobbiamo comportarci? Cara mamma, i problemi del sonno di Serena (se di problemi vogliamo parlare, perché secondo me tali non sono) non sono da ricollegare, come fai tu nella tua lunga lettera, alla gelosia per la nascita del fratellino. Molti bimbi hanno attacchi di pavor, cioè accessi di terrore durante il sonno provocati dai sogni. È un disturbo comune nella prima infanzia e non è l’esito di una educazione sbagliata né di un trauma. Si riscontra soprattutto fra i 2 e i 5 anni. Non esiste alcuna terapia e il consiglio che si dà in questi casi è simile a quello dei casi di sonnambulismo: non cercare di svegliare il bambino, non toccarlo, non accendere le luci. Basta vigilare sulla sua incolumità e rassicurarlo con dolcezza. La differenza tra il pavor e un incubo è che nel primo il bambino non ha coscienza dell’episodio. Esiste anche un’altra differenza, più tecnica, che riguarda le fasi del sonno in cui i due eventi si manifestano: il pavor nella prima parte della notte, l’incubo nella seconda, quella del sonno Rem popolato dai sogni. In caso di incubi, il bimbo si sveglia ed è cosciente, anche se semi-addormentato. In queste occasioni ha bisogno della vostra presenza: coccolatelo, tranquillizzatelo, portatelo nel lettone o stategli vicino finché non si calma o si riaddormenta.
Che bella domanda, Alessandro. E che difficile risposta! I capricci sono una questione delicata in cui si scontrano la rabbia e l’angoscia del bambino e quella dei genitori. Bisogna pensare che, da solo, nessun bambino è capriccioso. Perché lo sia, è necessario che siano presenti altre persone, normalmente mamma e papà o altre figure adulte. Dunque i capricci nascono all’interno della relazione, si svolgono nella relazione e mirano a modificare qualcosa di importante nella relazione. Il capriccio infatti si svolge su due piani: un piano esplicito (voglio l’automobilina!) e un piano implicito, vago, non immediatamente evidente e spesso inconsapevole, soprattutto per i genitori che restano allibiti di fronte alla ferrea volontà che dimostra il bambino di fronte a una sciocchezza come l’automobilina. Ma nel capriccio è il piano implicito la parte più importante, che coinvolge, appunto, soprattutto gli aspetti relazionali: a volte può essere una richiesta d’amore perché il bambino non si sente sicuro di essere amato, altre volte è un bisogno di valutare quanto potere ha raggiunto (una sorta di “mettersi alla prova”), altre volte ancora è il bisogno di valutare il potere e l’affidabilità del genitore. Non è questa l’occasione giusta per discutere come trattare un capriccio, ma è consigliabile interrogarsi, per quanto è possibile, sui suoi significati impliciti.
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GGl’esperto
l’avvocato
Francesca Galdini - avvocato
Ragazze alla pari Gentile avvocato, sono la mamma di due piccole pesti di 7 e 8 anni, Marianna e Lorenzo. Dal momento che lavoro a tempo quasi pieno ho deciso per l’anno prossimo di prendere una ragazza alla pari, che si occuperà dei bambini un paio di giorni alla settimana. Abbiamo trovato la ragazza tramite amici, quindi non attraverso agenzie. Mi chiedevo però se dobbiamo fare qualche cosa dal punto di vista legale-assicurativo. Se le succede qualche cosa mentre è a casa nostra, o se capita qualche incidente con i bambini, di chi è la responsabilità? La ringrazio molto, cordiali saluti. Francesca Cara Francesca, lavorare alla pari significa essere ospiti di una famiglia straniera e, in cambio di vitto, alloggio e una piccola retribuzione (la cosiddetta pocket-money), aiutare ad accudire i bambini e a sbrigare alcune faccende domestiche. Il lavoro consiste essenzialmente nella cura dei bambini e nell’aiuto allo svolgimento delle faccende più leggere quali spolverare, aiutare in cucina, riordinare; trattandosi sostanzialmente di un programma culturale (nello specifico è un progetto di scambio per l’apprendimento e/o il perfezionamento di una lingua straniera), chi ne usufruisce deve naturalmente avere il tempo di frequentare un corso di lingua (i cui costi sono a carico dell’au pair a meno di accordi diversi con la famiglia ospitante). La Legge 304 del 1973 stabilisce che l’au pair deve essere munita di un certificato medico di buona salute, datato al massimo tre mesi prima del collocamento nella famiglia ospitante, deve avere un’età compresa tra i 17 e i 30 anni, essere nubile/celibe e senza figli, nonché avere una conoscenza almeno basilare della lingua del paese in cui intende soggiornare. Le consiglio di far stipulare alla ragazza un’assicurazione contro i rischi di malattia nonché un’assicurazione contro gli infortuni: si tratterà semplicemente di verificare quale assicurazione offra le condizioni più vantaggiose per il periodo di tempo in cui soggiornerà presso di voi. Dal punto di vista legale, infine, all’au pair si applicheranno le norme del codice civile in materia di fatti illeciti che sanciscono la responsabilità del tutore (cui si può tranquillamente paragonare la ragazza alla pari) per il danno cagionato nel periodo in cui il minore è soggetto alla sua tutela, a meno che non riesca a dimostrare di non aver potuto impedire il fatto.
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salvadanaio GGl’esperto Luciana Ravetto - commercialista
Farà gola a molti, ma bisogna affrettarsi: lo sconto sull’acquisto di bici o ciclomotori ibridi ha fondi limitati
Sconto bici E
cco una buona iniziativa per eliminare lo smog dalle città: se avete un motorino Euro 1 o 0, potete rottamarlo e sostituir-lo con un nuovo modello a basso impatto ambientale, utilizzando uno sconto-premio offerto dal Ministero dell’ambiente. Meglio se acquistate un modello ibrido, per esempio una bicicletta a pedalata assistita o un motorino a benzina ed elettrico: in questo caso lo sconto è maggiore e arriva al 30% del prezzo di acquisto, con tetti da 600, 850 o 950 euro a seconda che il modello sia ibrido, elettrico o ibrido Euro 3. Lo sconto è applicato direttamente dal rivenditore, voi non dovrete far altro che andare in fretta a comprarvelo. Verificate che il rivenditore aderisca a tale iniziativa e portatevi carta d’identità e codice fiscale, ma fate in fretta perché le risorse finanziarie per coprire gli incentivi non sono infinite e buona parte sono state utilizzate! La vera novità è la possibilità di ricevere un bonus anche per l’acquisto delle biciclette, normali o a pedalata assistita, senza necessità di rottamare nulla. Il bonus-bicicletta è del 30% sul prezzo di acquisto, per un massimo di 3 biciclette, con un tetto di 700 euro. Bella occasione, no?
Detrazione per nuovi garage Stanchi di girare per ore alla ricerca di parcheggio? Ricordate che la detrazione del 36% vale anche per l’acquisto di garage o posti auto, purché di nuova realizzazione e vicini all’abitazione. Il tetto massimo di spesa è di 48000 euro e le spese che si possono detrarre si riferiscono esclusivamente ai costi sostenuti dall’impresa edile per la costruzione del garage. L’impresa costruttrice dovrà rilasciare una attestazione, il pagamento va fatto con bonifico bancario o postale entro il 31 dicembre 2011. Dopo l’inizio dei lavori si deve mandare una comunicazione tramite raccomandata al Centro Operativo di Pescara, entro la data del termine ultimo per la presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno in cui si usufruisce di tale detrazione.
Figli in Erasmus Ci chiede Mauro se può detrarre una vacanza-studio all’estero che farà suo figlio. La risposta è no: non sono previste detrazioni. Nelle istruzioni ministeriali esiste solo la possibilità, per gli studenti universitari iscritti a un corso di laurea in un comune diverso dal loro di residenza, di detrarre le spese del canone di affitto stipulato o rinnovato ai sensi della legge n. 431 del 9/12/98, oppure le spese dei contratti di ospitalità stipulati con università e collegi universitari.
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GGl’esperto
il chimico
Ugo Finardi - chimico
Policarbonato C
ircola, tra Europa e Nordamerica, un allarme a proposito del materiale di cui si fa quotidianamente uso: il policarbonato. Una contea dello Stato di New York ha vietato recentemente la vendita di biberon e affini in policarbonato destinati all’alimentazione dei bambini minori di tre anni. Pare che il provvedimento non sia unico e che altre proposte siano allo studio in altri stati. Il divieto segue la proposta del Dipartimento della salute pubblica canadese per un’analoga messa al bando: questo ente in realtà vorrebbe un bando al solo scopo precauzionale, dato che i suoi esperti non giudicano al momento il policarbonato realmente pericoloso. Ma cosa c’è di così tremendo in questo polimero, di cui sono fatti molti oggetti di uso comune come i caschi da motocicletta, i cd, i dvd e le scocche di alcuni computer portatili? Il problema è che uno dei monomeri con cui il policarbonato viene prodotto è il bisfenolo-A, una molecola con una tossicità abbastanza elevata che agisce in maniera pesante sul sistema endocrino del corpo umano. Di conseguenza una esposizione prolungata potrebbe causare gravi problemi che, nel caso in cui parliamo, sono aggravati dal fatto che i soggetti sono bambini con una massa corporea molto inferiore a quella degli adulti e pertanto l’effetto di una stessa quantità di sostanza, se fosse certo, sarebbe quindi molto più pronunciato. Come si può immaginare i problemi potrebbero esistere se il policarbonato, in determinate condizioni, rilasciasse il monomero con cui viene prodotto. Le “determinate condizioni” sono sostanzialmente quelle di una temperatura sufficientemente elevata da permettere la decomposizione del polimero. Questa potrebbe avvenire, secondo alcuni studi, già a temperature che si avvicinano a quella di ebollizione dell’acqua. Cosa dobbiamo fare con i nostri biberon? Naturalmente allo stato attuale delle cose non esistono certezze, nessun ente ufficiale (nemmeno la FDA statunitense) ha preso provvedimenti ufficiali e le iniziative sono per ora sporadiche. I produttori, non esistendo norme che vietano in alcun modo l’utilizzo di policarbonato, non hanno deciso di interrompere la produzione. Anche la EFSA (European Food Safety Authority, l’Ente comunitario per la sicurezza alimentare) stima sulla base dei dati attuali che la dose di bisfenolo-A che può passare nei cibi sia molto inferiore a quella potenzialmente tossica. Naturalmente esistono sostituti ai biberon di policarbonato: quelli di vetro (con tutti i problemi del caso) o quelli di polipropilene. Come sempre quando si tratta di allarmi di questo tipo l’importante è, almeno a nostro parere, non creare panico, mantenere la calma e cercare di capirne di più (questo articolo è pensato proprio a questo scopo), magari prendendo qualche provvedimento-tampone, come suggerisce come suggerisce il governo canadese, che propone di far bollire gli alimenti in altri contenitori (di metallo o di vetro per esempio) per poi trasferirli nei contenitori (biberon o altro) in policarbonato.
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Per saperne di più www.chemicalsubstanceschimiques.gc.ca w w w. e u ro p e a n p l a s t i c snews.com www.efsa.europa.eu/EFSA www.europass.parma.it
natura GGl’esperto Isa Di Re
Raccolta differenziata A
gli inizi degli anni ’90 era solo carta e vetro. Oggi sono una quindicina i prodotti che si possono differenziare, ma non è detto che non sia possibile fare di più. La lunga, non facile e sempre discussa strada della raccolta differenziata ha insegnato in meno di venti anni agli abitanti di Torino e provincia come mettere da parte e riusare i propri rifiuti. Una montagna di spazzatura che supera i 400 chili all’anno pro capite, una piccola parte dei quali (150 chilogrammi circa) viene differenziata. La buona notizia è che la tendenza alla differenziazione sta aumentando, così come aumenta la fiducia che il mucchio di rifiuti faticosamente separato sia effettivamente instradato al riciclo e non ammassato in discarica assieme a tutto il resto. Dei 150 chili di rifiuti differenziati, è ufficiale che 135 sono stati recuperati. Un 80% documentato dal “Progetto recupero” dell’Assessorato regionale all’ambiente, che ha comunicato i dati della raccolta differenziata relativi al 2006. L’obiettivo, in vista dell’esaurimento delle discariche e con la speranza neanche tanto segreta di evitare la costruzione del termovalorizzatore del Gerbido, è arrivare al 2010 con il 50% di raccolta differenziata. A Torino c’è ancora la raccolta stradale, mentre in provincia è diffusissima quella porta a porta. Questa seconda modalità, per quanto apparentemente più scomoda, aumenta sensibilmente la differenziazione. Con i cassonetti in strada i rifiuti differenziati arrivano al 35-40%, mentre i comuni con il porta a porta superano sempre il 50%. Eccellenti i risultati di Almese, Brandizzo, Cafasse, Inverso Pinasca, Montalenghe, Oglianico, Piossasco, Villarbasse e Villastellone, ottimo Chieri (il miglior risultato per i comuni con più di 20.000 abitanti), mentre il campione assoluto è Barone Canavese, che raggiunge l’incredibile soglia dell’88%. I rifiuti differenziabili, oltre carta e cartone, sono il vetro, i cosiddetti Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che si possono restituire al negozio contestualmente all’acquisto di un nuovo modello), la plastica, i farmaci (negli appositi contenitori in farmacia), batterie e pile (nei contenitori presso alcuni supermercati), l’organico, l’alluminio e i materiali ferrosi, gli oli esausti, i rifiuti ingombranti, l’abbigliamento e in alcuni comuni anche i pannolini usati. L’Europa ha dato degli obiettivi di massima per la gestione dei rifiuti urbani: il 40% deve essere differenziato. La media nazionale italiana (ignorando cioè le differenze tra regione e regione) è oggi abbastanza in linea con questa indicazione. Ci sono Paesi che ancora portano in discarica più del 90% del loro pattume (Lituania, Polonia, Repubblica Ceca), ma ce ne sono altri fermamente attestati tra lo 0 e il 5% (Svizzera, Svezia, Olanda, Germania, Danimarca, Belgio). Racconta la leggenda che in Svizzera siano così precisi e puntuali che, in diversi centri, riescono a fare la raccolta del vetro suddividendo i contenitori anche a seconda del colore. Come migliorare le nostre performance? Da una parte scegliendo il riutilizzo ogni volta che è possibile o, meglio ancora, eliminando la produzione di rifiuti. Questo significa cambiare abitudini di vita: meglio bere acqua del rubinetto che acquistare le bottiglie di plastica; meglio fare la spesa portandosi sempre dietro una borsa in cotone (o almeno riutilizzare gli stessi sacchetti); Acquistare frutta e verdura sfusa piuttosto che confezionata. Al supermercato si possono comprare diverse varietà di frutta e verdura usando lo stesso sacchetto (avendo cura di applicare sopra le diverse etichette adesive con il prezzo). Le pile sono altamente inquinanti: per risparmiare, sul lungo periodo, meglio optare per le ricaricabili (una ricaricabile costa in media come tre pile usa e getta, ma si ricarica molte più volte). Stesso discorso per le lampadine a basso consumo. Piccoli accorgimenti che nello stress della quotidianità è difficile praticare, ma che col tempo e l’abitudine diventeranno gesti semplici e quasi di moda, come a Bolzano, dove si vedono spesso mamme che fanno la spesa portandosi appresso un bel cestino di vimini. Fa status, fa chic e fa anche bene.
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GGl’esperto
libri
Luisa Tatoni
i tesori nello scrigno di babalibri
Incantesimo illustrato S
iete alla ricerca di un libro che resterà per sempre nel cuore di vostro figlio? Troverete la perla rara nel catalogo della casa editrice Babalibri, che racchiude come uno scrigno bellissime storie d’oriente, superclassici del futurismo, coccodrilli che non vogliono mangiare o conigli che dicono solo caccapupù. I libri di Babalibri sono bellissimi da leggere e non solo per i bambini, ma anche e soprattutto per i genitori che gli danno voce. La collana si rivolge a lettrici e lettori dall’età prescolare fino agli 8-9 anni. A custodia dei tesori c’è Francesca Archinto, editrice: “Sono cresciuta tra gli albi illustrati – racconta – perché anche mia mamma, che aveva cinque figli, era proprietaria della Emme Edizioni. Per tenerci impegnati ci portava a sfogliare le giacenze di magazzino”. Così si è sviluppato questo talento particolare nello scegliere storie belle. Un esempio per tutti: i libri di Chen Jiang Hong, illustratore e artista cinese che vive in Francia e costruisce autentici capolavori con episodi semplici di sapore esotico. Il Principe Tigre riprende una leggenda cinese e avvicina indirettamente alla riflessione sul rapporto tra civiltà e natura. Dello stesso autore Il Demone della foresta (15 euro) può essere letto come un libro sul bullismo: il fortissimo Ran non ha amici e diventa dispettoso, ma una notte incontra un demone che gli fa da maestro e lo aiuta a ritrovare l’amicizia e il rispetto dei bambini. Tratto comune ai libri di Babalibri è il messaggio educativo, che sottende tutte le storie ed è potente, ma viene trasmesso in modo indiretto, per raggiungere più il cuore che la mente. Così è Che rabbia! di Mireille d’Allancé (11,50 euro): la storia simpatica del piccolo Roberto che ha avuto una giornata nera e fa i capricci. Quando il papà lo punisce la rabbia esplode, ma Roberto impara un trucco per controllarla. Deliziosamente adatti ai genitori che hanno bisogno di lusinghe, ci sono La regina dei baci di Kristien Aertssen (10 euro) e Ci pensa papà, di Mireille D’Allancé (11,80 euro). Il primo dedicato alle mamme e il secondo ai papà, sono libri che insegnano ai bambini che possono sempre contare su di voi, i genitori migliori del mondo. Papà! di Philippe Correntin (11,50 euro oppure 6 euro in edizione mignon) è un curioso intreccio di dialogo tra i personaggi e il lettore, per scoprire tutti assieme che il buio fa paura a mostri e bambini, ma insieme ci si addormenta meglio. Se volete una anteprima, a ottobre uscirà il film di Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak (12,50 euro). Il protagonista, Max, si traveste da lupo e parte per un viaggio avventuroso nel paese dove abitano i mostri selvaggi. Particolarmente belli sono i libri di Leo Lionni, scrittore, pittore e artista futurista, nato nel 1910 in Olanda, vissuto tra Italia e Stati Uniti e scoperto da Marinetti. Lionni afferra profondamente la mentalità dei bambini e costruisce opere che non hanno età, come Piccolo Blu e Piccolo Giallo (10 euro), due pallini colorati che vogliono giocare assieme, ma che quando si abbracciano diventano verdi. Un libro che passerà per generazioni dalla biblioteca del padre a quella del figlio.
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Mensile, numero 5 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
MAGGIO 2009
2009
o z n o Z A-
ndly Guida baby frie ie er zz pi i, a ristorant feste re fa r pe hi e luog onte em Pi a Torino e in
Brunch • Parchi safari • Perineo • Ippodromo
GGl’agenda
cinema e home video
Mario Bettas Valet
Coraline e la porta magica A
rriva nelle sale, con qualche mese di ritardo rispetto agli altri paesi, “Coraline e la porta magica”, il nuovo film d’animazione prodotto dalla Laika Entertainment House e dalla Pandemonium. Il soggetto è tratto dall’omonimo racconto per ragazzi scritto da Neil Gaiman e pubblicato nel 2002. La piccola Coraline si è trasferita con i genitori in una nuova casa. Durante un pomeriggio noioso inizia a contare quante sono le porte dell’ancora sconosciuta abitazione. Con grande sorpresa la bambina scopre che una di queste è stata in passato murata e nascosta dietro la tappezzeria. Emozionata per il ritrovamento decide una notte di aprirla; la sua curiosità la farà entrare in un mondo sconosciuto e fantastico, accompagnata da uno strano gatto parlante. La porta simboleggia l’accesso a un mondo di fantasia e l’avventura in questa dimensione sancirà per la bambina il definitivo passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Il film è diretto da Henry Selick, lo stesso che diresse nel 1993 “Nightmare Before Christmas”, la meravigliosa favola nera creata e prodotta da Tim Burton. E proprio a quel film questa nuova pellicola deve molto, per le scenografie, per gli ambienti e per i personaggi in plastilina, tutti spiccatamente “dark” e gotici. L’animazione è stata realizzata grazie all’utilizzo dello stop-motion, una tecnica di ripresa cinematografica durante la quale i fotogrammi sono registrati uno per volta. Conosciuto anche come passo-uno, questo metodo, risalente ai tempi del cinema muto e usato nel corso degli anni per la produzione di effetti speciali artigianali, è utilizzato nella produzione di molti film d’animazione; sono stati realizzati con questo modo, oltre al già citato “Nightmare Before Christmas”, anche “Galline in Fuga”, “Wallace e Gromit” e “La sposa cadavere”. Ma “Coraline e la porta magica” è il primo film a legare l’uso dello stop-motion al 3D. Durante la produzione sono state usate due camere digitali per riprendere contemporaneamente tutte le scene del film. Grazie a queste riprese steroscopiche il film sarà visibile in 3D in tutte le sale predisposte a questo tipo di fruizione. Per i temi illustrati è adatto a un pubblico di tutte le età, ma con una particolare attenzione per i bambini in età preadolescenziale.
Polipi innamorati Sul web si può vedere il francese “Oktapodi”, un cortometraggio che ha riscosso nell’ultimo anno parecchi riconoscimenti e molti apprezzamenti di pubblico e di critica presso i più importanti festival dedicati al cinema d’animazione. Il cortometraggio è stato prodotto dalla Gobelins, una scuola francese di cinema d’animazione. È stato diretto da Julien Bocabeille e lo scorso febbraio ha partecipato alla selezione per gli Oscar 2009 nella sezione cortometraggi d’animazione. La storia è compressa in poco più di due minuti; i protagonisti sono due polipi innamorati e separati in una pescheria da un destino beffardo. In una corsa a rotta di collo i due in una girandola sfolgorante d’azione e dinamismo, prima a bordo di un motocarro e poi saltando da una piscina all’altra, faranno di tutto per ritrovarsi e riabbracciarsi. Ambientato in un tipico villaggio greco, case bianche e stradine a picco sul mare, questo cortometraggio è stato realizzato magnificamente grazie all’utilizzo della computer grafica. La resa delle immagini è molto efficace, la luce riprodotta è abbagliante proprio come quella di un’isola immersa nel Mediterraneo, la riproduzione degli edifici e degli spazi in cui si muovono i protagonisti è fedele agli originali. Il sirtaki che fa da colonna sonora completa il quadro. Oltre al film, sul sito www.oktapodi.com è presente anche il making of.
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IN dvd Donkey Xote
Uscito lo scorso autunno in sala, approda nelle videoteche il dvd “Donkey Xote”, il film d’animazione realizzato grazie a una collaborazione tra la spagnola Filmax e l’italiana Lumiq. La storia trae spunto dal Don Chisciotte di Cervantes, ma è raccontata con gli occhi di Rucio, l’asino di Sancho Panza. L’edizione della Mondo Home Video è scarna; oltre alla doppia lingua, italiano e inglese, nel disco non sono presenti extra. Disponibile anche in BluRay Disc. Prezzi: DVD 12,90 euro Blu-Ray Disc 22,90 euro
baby web
Anch’io on line! è
davvero bello poter avere la propria pagina web, decorarla secondo i propri gusti e condividerla con gli amichetti. Sono queste le opportunità che offre il sito www.mypage.it. Per registrarsi basta scegliere un nickname e una password e indicare la email di un genitore: l’indirizzo della pagina personale sarà www.mypage.it/nickname. Appena registrati i piccoli potranno disporre di otto pagine vuote a disposizione della loro fantasia: si può scegliere lo sfondo tra un’enorme varietà di combinazioni di disegni e colori o si può optare per uno sfondo “firmato” con qualche personaggio famoso come Kung Fu Panda o gli animali del film Madagascar. Si possono personalizzare i segnapagina e i suoni, ma la cosa più divertente è scegliere i giocattoli digitali, chiamati kidget, da disporre sulle proprie pagine. I kidget si trovano in un grande contenitore, chiamato kidgetbox dove sono divisi in categorie: il bimbo potrà sceglierne uno, provarlo e, se gli piace, incollarlo sulla propria pagina posizionandolo dove preferisce attraverso la comoda maniglia a forma di freccia. E se un gioco è piaciuto particolarmente lo si può segnalare a un amico che lo potrà “attaccare” alla sua pagina. Il sito è stato studiato per il divertimento dei bambini ma anche per la tranquillità di mamma e papà che attraverso il Parental Control possono monitorare l’attività del bambino, limitare il tempo di permanenza sul sito e abilitare o disabilitare alcuni privilegi del piccolo. Tra i siti amici di mypage.it troviamo “kidSearch”, il motore di ricerca sicuro per i più piccoli che permette di fare ricerche all’interno di oltre duemila siti visitati e approvati dalla redazione, e “bambini.eu”, un blog per piccoli dove trovare tante news, anteprime video e immagini su cartoni animati, film e videogiochi.
GGl’agenda
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spettacolo
L’Isola dei bambini A
Pinerolo ritorna, tra giugno e luglio, l’appuntamento con “L’Isola dei bambini”, rassegna teatrale dedicata ai piccoli spettatori, giunta all’undicesima edizione. Le serate hanno inizio alle 20 con spazi di animazione, alle 21.30 va in scena lo spettacolo, seguito, alle 22.30, dai racconti della buonanotte. L’ingresso per l’intero evento costa 3 euro. Martedì 30 giugno, ore 21.30 Un treno di perché Il papà di Rocco è un ferroviere che ha sempre voglia di dispensare storie a grandi e piccini. Il suo è un piccolo paese dove la gente si ritrova la sera a parlare della giornata appena passata senza troppe emozioni. Le cose cambiano quando arriva il papà ferroviere che, viaggiando in treno, è il solo a girare il mondo. Un mondo lontano che, attraverso le sue parole, approda fino nel piccolo paese. Ma il momento preferito di Rocco è a casa, quando il papà racconta storie in esclusiva per lui. Parco del Civico Istituto Musicale “A. Corelli” Ingresso via Dante Alighieri – Pinerolo (TO) Per informazioni: Nonsoloteatro tel. 0121 323186 dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30 info@nonsoloteatro.com – www.nonsoloteatro.com
Teatro Araldo Al Teatro Araldo, nell’ambito della rassegna “1000t - Mille Modi Di Fare Teatro”, va in scena “Voglio essere un supereroe!”, rappresentazione di teatro acrobatico. Si rinnova, inoltre, l’appuntamento con “Buio/Luce”, spettacolo per ragazzi. Ingresso unico a 5 euro. Domenica 7 giugno, ore 16.30 Voglio essere un supereroe! Per chi ha sempre sognato di volare,
guardare attraverso i muri e sparare ragnatele Domenica 14 giugno, ore 16.30 Buio/Luce Teatro Araldo Via Chiomonte, 3/A – Torino Per informazioni: cell. 345 6101583 www.cast-torino.it - araldo@cast-torino.it
Racconti e sogni per otto castelli La rassegna “D’incanto – racconti e sogni per otto castelli” presenta “Fiabe italiane”, spettacolo che si tiene nella splendida cornice di Benevello, suggestivo paese immerso nelle colline dell’Alta Langa. Domenica 14 giugno, ore 17 - Fiabe italiane Tratto dalla raccolta di fiabe di Italo Calvino, lo spettacolo racconta le gesta di piccoli grandi eroi alle prese con orchi, castelli, vecchi saggi e lupi cattivi. È un monologo comico in cui l’interprete recita, mima, racconta e, con l’ausilio del suo costume, si trasforma in diverse figure, dagli animali ai mostri. Benevello (CN) Per informazioni: www.assembleateatro.com
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Sipario 0-12 Chiude in bellezza l’edizione 2009 di “Sipario 0-12”, rassegna di racconti teatrali rivolti alle famiglie. L’appuntamento con la festa finale di musica e teatro è presso il cortile del Centro Civico della Circoscrizione 5. In programma, tanto divertimento e allegria per tutti. L’ingresso è gratuito. Domenica 7 giugno, dalle 16 Festa finale di musica e teatro
Per informazioni: La Bonaventura cell. 327 0416139 www.la-bonaventura.it Informa5 tel. 011 4435507/35520/5561 Centro Civico della Circoscrizione 5 Via Stradella, 192 – Torino
spettacolo GGl’agenda
Estate al Cirko L
a Scuola di Cirko Vertigo di Grugliasco presenta “Estate al Cirko”, attività rivolta ai ragazzi tra 6 e 15 anni. I piccoli circensi in erba potranno avvicinarsi a diverse tecniche quali giocoleria, equilibrio, clowneria, acrobatica e discipline aeree. Al termine del percorso gli allievi daranno vita a uno spettacolo durante il quale mostreranno le abilità acquisite. C’è la possibilità di inserire attività facoltative come piscina, calcetto e beach volley. Il corso è suddiviso in sei settimane, da lunedì 15 giugno a venerdì 24 luglio, dalle 9 alle 17, con una pausa per il pranzo. Il costo è di 100 euro a settimana, più circa 30 euro per i pasti. È necessaria l’iscrizione da effettuarsi entro venerdì 5 giugno (acconto di 50 euro per ogni settimana prenotata). Da lunedì 15 giugno a venerdì 24 luglio, dalle 9 alle 17 Scuola di Cirko Vertigo Via Tiziano Lanza, 31 (Parco Le Serre) - Grugliasco (TO) Per informazioni: Roberta Arias tel. 011 0714488 cell. 329 3121564 arias@scuoladicirko.it - www.scuoladicirko.it
Burattinarte Gita fuoriporta con burattini? Con “Burattinarte” si può! La celebre rassegna internazionale di Teatro di Figura, giunta alla quindicesima edizione, propone anche quest’anno un ricco calendario d’appuntamenti. Gli spettacoli si svolgono in diversi paesi tra Alba, Langhe, Roero e Monferrato. Venerdì 5 giugno - area del castello, Serralunga d’Alba (CN) dalle 21.30 - Arlecchino e la casa stregata, Olvidame ore 23.15 - La plaza Sabato 6 giugno - Alba (CN) dalle 10 alle 12 - Varietà prestige - piazza Elvio Pertinace ore 17.30 - I tre porcellini - parco Sobrino dalle 21 alle 23 - Varietà prestige, Fonomimica musical, Arlecchinate, Suoni in Gioco, Circus on strings - piazza Duomo e via Cavour ore 21.45 - Sonata a quattro piedi - piazza Elvio Pertinace ore 23 - En attendant Pierrot - Arena estiva del Teatro Sociale Domenica 7 giugno - area del castello, Govone (CN) dalle 21.30 - C’era due volte un piede, Chi ha tempo… Domenica 7 giugno - piazza Libertà, San Damiano d’Asti (AT) dalle 21.30 - In principio era il piede, Olvidame Martedì 9 giugno - piazza Alfieri, Revigliasco (AT) ore 21.30 - I tre porcellini Mercoledì 10 giugno – Alba (CN) ore 21.30 - La casa stregata - libreria La Torre ore 21.30 - Chi ha tempo… - portici di piazza Elvio Pertinace Giovedì 11 giugno - parco Sobrino, Alba (CN) ore 17.30 - Storie d’asporto
Giovedì 11 giugno - cortile Scuola Materna, Castagnole Lanze (AT) ore 17.30 - Ventriloqui quo qua Giovedì 11 giugno - La Morra (CN) ore 21.30 - Los bufos de la matinè - cortile delle scuole a seguire - Sana sana pachita mama - piazzetta della Cantina Comunale ore 23.15 - Mare Crisium - Cantina Comunale Giovedì 11 giugno - Chiesa di San Lorenzo, Tigliole (AT) dalle 21.30 - Circus on strings, Teatro Retrò Venerdì 12 giugno - Alba (CN) ore 21.30 - Wanda e Graziella, Swinging marionettes - viale Masera (Tetti blu) ore 22.30 - Riluce l’ombra - piazza Duomo Sabato 13 giugno - borgata Valmellana, Cisterna d’Asti (AT) ore 21.30 - Los bufos de la matinè Sabato 13 giugno - piazza del Municipio, Magliano Alfieri (CN) dalle 21.30 - Amazzonia Pererè, Natalino principe di strada Domenica 14 giugno - cortile dell’oratorio, Monforte d’Alba (CN) dalle 21.30 - Androclo e il Leone, Sana sana pachita mama Domenica 14 giugno - piazza Libertà, San Martino Alfieri (AT) ore 21.30 - Il ragazzo porcospino
Per informazioni: Associazione Culturale Burattinarte tel. 0173 509345 www.burattinarte.it
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cultura
Ferie Medievali A
ttenzione, attenzione: all’armi a Pavone Canavese, arrivano le “Ferie Medievali”. La manifestazione si svolge nell’ambito del circuito “Viaggio nel Tempo”, rievocazioni che ripercorrono con fedeltà storica tradizioni e vicende locali. Lunedì 1 giugno, è in programma, nel centro storico alle 20, una degustazione di antichi sapori; a seguire, alle 21, spettacolo di arte acrobatica “Il cielo di Pavone” e Festa delle Contrade. Martedì 2 giugno, dalle 15 nel “Prato dè fuori mura” (accanto al campo sportivo), si possono ammirare le gesta dei cavalieri, duellanti, arcieri e falconieri nella Giostra Equestre. Alle 21.30 in piazza Martiri, si tiene la cerimonia di chiusura. Ecco, inoltre, altri appuntamenti di “viaggio nel tempo”: sabato 13 e domenica 14 giugno ad Avigliana, “Palio storico alla corte del Conte Rosso”; da venerdì 12 a domenica 14 giugno a Ciriè, “La spada nella Rocca-Palio dei Borghi”; sabato 27 e domenica 28 giugno a Piossasco, “Storie d’amore”. Lunedì 1 e martedì 2 giugno Pavone Canavese (TO) Per informazioni: Comune di Pavone Canavese tel. 0125 51445 gruppo storico “Ij Ruset cell. 339 4167648 feriemedievali@libero.it www.provincia.torino.it/turismo/viaggio_2009/index.htm
Fiori e aromi al giardino medievale Fino domenica 27 settembre, al Borgo Medievale, è possibile visitare il giardino della Rocca, dalle 10 alle 18. Inoltre, sono in programma le lezioni nel Giardino delle Delizie, momenti teorici e pratici per riscoprire, tra le aiuole, i segreti delle piante del passato. A giugno, si tiene “Pareti verdi, non solo rampicanti”: tre appuntamenti per conoscere nuove tecniche, riprese dal passato, per far crescere piante di diversi tipi (anche erbacee perenni, annuali e ortaggi) in verticale. Il costo di ogni incontro è di 2 euro e la preno-
Per trascorrere una giornata originale e divertente, al Castello di Agliè non perdetevi la terza edizione di “Picnic al Castello”. Domenica 14 giugno Castello Ducale di Agliè Piazza del Castello, 2 Agliè (TO ) Per informazioni: tel. 0124 330102/011 5220418 www.ilcastellodiaglie.it
tazione è consigliata. Mercoledì 10, martedì 16 e giovedì 25 giugno, ore 17.30 Pareti verdi, non solo rampicanti Borgo Medievale Viale Virgilio, 107 – Torino Per informazioni: tel. 011 4431714 edoardo.santoro@fondazionetorinomusei.it www.borgomedievaletorino.it
La storia in scena Non lasciatevi sfuggire l’occasione di fare un viaggio indietro nel tempo con “La storia in scena”, eventi teatrali animati da gruppi storici. I visitatori potranno varcare la soglia di un maniero e provare l’emozione di essere accolti da attori in costume d’epoca. Gli appuntamenti di giugno sono presso il Castello Malgrà di Rivarolo Canavese, con il gruppo storico “La Cià del Ruset”, e al Forte Bramafam di Bardonecchia, con il gruppo storico “Militaria 1848-1918”. Il costo è di 5 euro a persona (ridotto 4 euro per i possessori di Torino+Piemonte Card e Abbonamento Musei 2009, ridotto 3 euro per i bambini fino a 12 anni). Sabato 6 giugno, ore 16, 18 e 21 - Castello Malgrà - Rivarolo Canavese (TO) Domenica 21 giugno, ore 11.30, alle 15 e alle 16.30 - Forte Bramafam - Bardonecchia (TO) Per informazioni e prenotazioni: IAT di Turismo Torino e Provincia - tel. 011 535181 info.torino@turismotorino.org - www.turismotorino.org/visite_guidate
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Picnic al Castello
Feste Barocche A Palazzo Madama, nell’ambito della mostra “Feste Barocche. Cerimonie e spettacoli alla corte dei Savoia tra Cinque e Settecento” (aperta fino a domenica 5 luglio), si tengono diverse attività collaterali per il pubblico. Sabato 6 giugno c’è “Aria di festa”, percorso e laboratorio rivolto alle famiglie. Inoltre, domenica 21 giugno alle 17, è in programma una visita guidata. è necessaria la prenotazione allo 011 4429911. Domenica 7 giugno, ore 15.30 Aria di festa Palazzo Madama Piazza Castello – Torino Per informazioni: tel. 011 4433501 www.palazzomadamatorino.it
eventi GGl’agenda
La festa di San Giovanni S
an Giovanni, che cade il 24 giugno, è sinonimo di grande festa, a Torino ma anche in tante altre località. Come ogni anno, il capoluogo piemontese, per celebrare il Santo patrono, propone una serie imperdibile di eventi, tra cui su tutti spicca il consueto spettacolo pirotecnico sul Po. Martedi 23 giugno Dalle 19, Corteo Storico di San Giovanni a cura dell’Associassion Piemonteisa da piazza Vittorio Veneto a piazza Castello con accensione finale del “Falò” di San Giovanni. Mercoledi 24 giugno - Festa di San Giovanni Alle 10, alla Ciclostazione “Adventure Park” di Parco Michelotti (ingresso ex Zoo), ritrovo e partenza della “Torino in bicicletta” 2009, stracittadina per bambini, famiglie e giovani di tutte le età, a cura del Club Amici della Bicicletta di Torino. Le iscrizioni sono aperte da lunedì 15 giugno, dalle 15 alle 18, presso la sede della Pro Loco Torino in via San Domenico 28. Zainetto-ricordo e ristoro per tutti. Dalle 15 in poi in riva al Po, ancora al Parco Michelotti (area ex Zoo) “Aspettando i fuochi di San Giovanni”. Ci saranno animazione, giochi per bambini e ragazzi, musica in attesa del fantastico spettacolo pirotecnico di San Giovanni che chiude la festa. A disposizione area giochi di Parco Giò, castelli gonfiabili, ping pong e calciobalilla. Per informazioni: www.prolocotorino.it Festa patronale di San Giovanni di Gressoney-Saint-Jean A Gressoney-Saint-Jean, in provincia di Aosta, le celebrazioni prendono il via il 23 giugno dopo il vespro con i fuochi di Sankt Johanz. In tutte le frazioni vengono accesi fuochi molto grandi. Gli abitanti dei vari villaggi festeggiano poi con brindisi e spisie (tipici spuntini) in attesa del giorno seguente. Il 24, la festa patronale inizia con una processione in costume tradizionale Walser. In seguito, ha luogo la messa e poi si tiene la benedizione degli agnelli. Da non perdere, inoltre, la “Bierfest”. Gressoney Saint-Jean (AO) Per informazioni: AIAT - Syndicat d’Initiatives Monte Rosa Walser Tel. 0125 355185 info@aiatmonterosawalser.it - www.aiatmonterosawalser.it Escursione notturna speciale per San Giovanni In occasione della festa patronale di San Giovanni, è in programma un’escursione notturna speciale per ammirare i fuochi dal bosco. Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.com
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ORARIO dal 1°°° giugno da martedì a giovedì venerdì
dalle 15 alle 9.30 dalle 20.30 alle 24 dalle 15 alle 24
sabato dalle 10 alle 24 e domenica
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eventi
La collina è vicina Sentieri e storie a bivi Sabato 6 giugno, dalle 15.30 alle 18.30 Nei boschi della Collina Torinese, viene organizzata un’escursione di mezza giornata dove la guida non è solo la carta dei sentieri ma i racconti. I partecipanti potranno scambiarsi storie tratte da libri da loro proposti o suggeriti. In questo modo, il gruppo darà vita al proprio percorso e alla propria narrazione. L’attività è rivolta a famiglie con bambini; la prenotazione è obbligatoria. Il prezzo è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino a 12 anni (per i possessori della tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 12 anni). A caccia di insetti Domenica 7 giugno, dalle 15.30 alle 18.30 Attraverso la ricerca e l’osservazione con strumenti d’ingrandimento, potrete scoprire, durante questa escursione, gli abitanti più piccoli del bosco, dagli invertebrati più curiosi ai vari micro-ambienti. L’attività è rivolta alle famiglie, prevede una camminata ad anello nel parco, con giochi e iniziative per i bambini. La prenotazione è obbligatoria. Il prezzo è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 14 anni). Storie e avventure di bosco e di Masche Sabato 13 giugno, dalle 21 Suggestiva passeggiata nel bosco della collina, in una versione speciale dedicata alle famiglie dove i bambi-
ni saranno i protagonisti. Un viaggio in un mondo notturno sconosciuto, in compagnia degli abitanti del bosco dell’immaginario. Si vivranno straordinarie avventure grazie all’uso dei sensi e della fantasia. Escursione per bambini e famiglie. Il prezzo è di 7 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 3 euro per i bambini fino a 14 anni). La prenotazione è obbligatoria. Sui sentieri delle Masche Sabato 27 giugno, dalle 21.30 I cinghiali non sono stati i soli abitanti dei sentieri della Collina Torinese: per lunghi anni, sono stati battuti quotidianamente anche dalle masche. Un appuntamento per conoscere da vicino queste donne misteriose e, soprattutto, si potranno vivere in prima persona alcune delle affascinanti gesta delle streghe dei boschi piemontesi. Il prezzo è di 9 euro per gli adulti, 6 euro per i bambini da 10 a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 7,50 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini da 10 a 14 anni). La prenotazione è obbligatoria. Attività per adulti e famiglie.
Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni:
A La Mandria in famiglia Grazie all’iniziativa “A La Mandria in famiglia”, grandi e piccini possono scoprire, divertendosi, il grande ambiente del parco, visto da un’ottica completamente nuova. Un’occasione per vivere avventure ed esperienze di tipo naturalistico. Il costo delle attività è di 3 euro a partecipante. Domenica 7 giugno, ore 15 (Ingresso Ponte Verde) Petali, Sepali e Pedali a spasso con il botanico Parco La Mandria Viale Carlo Emanuele II, 256 - Venaria Reale (TO) Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 4993381 info@parcomandria.it - www.parcomandria.it
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Lo gnomo Luciano “Lo gnomo Luciano e i mille colori del parco” è un laboratorio di pittura a cura di Giuliana Saletta e Adele Zuccoli. Su iscrizione, è per bambini da 6 a 10 anni e per un massimo di 15 iscritti. Ci sarà un pranzo al sacco in stile picnic sul prato. È prevista una quota di partecipazione per acquisto materiale. Domenica 28 giugno, dalle 11 alle 16
Salone Cervandone Alpe Devero (VB) Per informazioni e prenotazioni: Giuliana cell. 349 4667818 www.alpedevero.it
X Street La Circoscrizione 10 di Torino propone, fino a domenica 14 giugno, la manifestazione “X Street” che promuove tra i giovani attività sportive innovative e poco conosciute (parkour, frisbee, bmx, skate). Fino a domenica 14 giugno
Circoscrizione 10 - Torino Per informazioni: www.comune.torino.it/circ10
eventi GGl’agenda
Al Ristoparco A
l Ristoparco Armonia sono in programma due appuntamenti dedicati ai più piccoli. Sabato 6 giugno, i bambini potranno trascorrere un pomeriggio in allegria alla merenda con animazione. Si terrà, inoltre, un corso per creare forme con il gesso. I piccoli artisti per un giorno potranno poi portare a casa il proprio lavoretto. Sabato 27 giugno, ci sarà un’altra merenda rivolta ai più piccini con intrattenimento e animazione durante il pomeriggio. Si potranno colorare le creazioni in gesso dell’incontro precedente e si inizierà una nuova attività. La partecipazione è gratuita ma è consigliabile l’iscrizione. È necessario specificare l’età dei piccoli partecipanti, compresa tra 4 e 10 anni. Non è obbligatoria la presenza dei genitori. Sabato 6 giugno, dalle 14 alle 18 Sabato 27 giugno, dalle 14 alle 17 Ristoparco Armonia Strada degli Scavi, 18 – Castiglione T.se (TO) Per informazioni e iscrizioni: tel. 011 9607308
World Air Games Se Icaro è da sempre il vostro eroe mitologico preferito, non perdetevi i World Air Games, ovvero le Olimpiadi del volo, che si tengono a Torino da sabato 6 a domenica 14 giugno. Sono previste oltre quindici competizioni ogni giorno, suddivise tra dieci differenti discipline dell’aria (acrobazia, aeromodellismo, deltaplani, elicotteri, experimental, mongolfiere, paracadutismo, parapendio, ultraleggeri, volo a vela). I siti di gara sono distribuiti Torino, Avigliana e Mondovì. Sono, inoltre, previsti eventi collaterali da mattino a sera. Il programma dettagliato delle gare è disponibile su www. wag2009.com. Da sabato 6 a domenica 14 giugno Sedi varie Per informazioni: www.wag2009.com
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GGl’agenda
eventi Festa del vino e dei buoni sapori
Maratona del gelato V
oglia di dolcezza? Lasciatevi tentare dai sapori più svariati e speciali. Mercoledì 10 giugno, è in programma a Torino, per la gioia di golosi grandi e piccini, la “Maratona del gelato”, manifestazione che mobiliterà anche i più pigri. È un vero e proprio percorso alla scoperta di gusti diversi (una specialità per ogni gelateria che aderisce all’evento) per le vie del centro della città. Ogni partecipante avrà a disposizione una cartina sulla quale saranno indicati i punti dove fermarsi per un assaggio. La maratona è aperta a tutti ma è necessaria l’iscrizione, che è gratuita. Per partecipare si deve ritagliare il coupon che sarà pubblicato su Torino Sette di venerdì 5 giugno e presentarsi il mercoledì 10 giugno presso il Salone La Stampa in via Roma 80/82, dalle 15 alle 20. Mercoledì 10 giugno - Torino Per informazioni: tel. 011 5534519
A spasso per fiere Stroppo in festa Fate un salto in Valle Maira per “Stroppo in festa”, manifestazione all’insegna del buon cibo, dell’arte e della cultura. L’evento prevede una passeggiata all’aria aperta fino all’antico Lazzaretto di Caudano. Si potrà ammirare una mostra di artisti e artigiani della valle e degustare un buon aperitivo. In seguito, pranzo sotto il porticato presso il Comune. Il costo è di 16 euro (riduzione sotto i 12 anni). Martedì 2 giugno - Stroppo (CN) Per informazioni: Comitato Su per Stroppo tel. 0171 999101 - cell. 380 5288852 www.vallemaira.cn.it Mondoformaggio Formaggiofili, allegri! A giugno c’è l’appuntamento perfetto per voi. A Moretta apre “Mondoformaggio”, manifestazione tutta da gustare che propone, per la gioia dei golosi, più di 200 varietà di formaggi e salumi. Sono in programma degustazioni, dimostrazioni di come si fanno i formaggi e i salumi e visite guidate. Da venerdì 12 a domenica 14 giugno Venerdì dalle 18.30 alle 23, sabato dalle 10 alle 23 e domenica dalle 10 alle 22 Moretta (CN) Per informazioni: tel. 0172 911035 www.comune.moretta.cn.it
60 Giovani Genitori
Sagra della Fragola Ritorna la Sagra della Fragola di Peveragno, giunta alla 52a edizione. Sabato 13 giugno alle 17, è prevista la cerimonia inaugurale, mentre la sera c’è il tradizionale concorso di Miss Fragola. Per la giornata di domenica, nel centro storico del paese, sono in programma esposizioni di fragole e piccoli frutti con degustazioni varie per turisti e visitatori. La manifestazione sarà inoltre rallegrata da concerti, mercatini, animazioni e mostre fotografiche. Da sabato 13 a domenica 14 giugno Peveragno (CN) Per informazioni: tel. 0171 337711 peveragno@ruparpiemonte.it www.comune.peveragno.cn.it Non solo erbe A “Non solo erbe” troverete un ricco mercato di piante officinali, di prodotti erboristici, biologici e biodinamici e dell’editoria di settore. Oltre che assistere al convegno tecnico-scientifico, gli appassionati potranno prendere parte a visite guidate alle coltivazioni di specie officinali e al centro di essiccazione e distillazione. Domenica 28 giugno Sale San Giovanni (CN) Per informazioni: tel. 0174 75000 www.comune.salesangiovanni.cn.it
A Borgone Susa si svolge la “Festa del vino e dei buoni sapori”, concorso Enologico della Valle di Susa organizzato nell’ambito della kermesse “GustoValSusa 2009”. Il programma della manifestazione prevede l’apertura di stand commerciali e gastronomici con prodotti tipici locali e banco di assaggio dei vini in concorso. Domenica 7 giugno, dalle 9 Borgone Susa (TO) Per informazioni: tel. 011 9646562 www.comune.borgonesusa.to.it
Grulandia Si rinnova, a giugno, l’appuntamento con i laboratori di Grulandia, il parco divertimenti di Shopville Le Gru per bambini da 3 a 10 anni. Inoltre, ogni mercoledì, è in programma il laboratorio “L’acqua: elemento di vita”. Grulandia è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 20.30; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21. Da lunedì 1 giugno, sulla frequenza 93.3 FM, potrete ascoltare Gru Radio, dove ci sarà anche Giovani Genitori con pillole “Baby friendly”, consigli e appuntamenti. Da lunedì 1 a domenica 7 giugno Laboratorio per creare addobbi per l’estate Da lunedì 8 a sabato 13 giugno Laboratorio per creare una zattera Da lunedì 15 a sabato 20 giugno Laboratorio per creare pesciolini Da lunedì 22 a martedì 30 giugno Concorso di disegno sulla prateria Grulandia Centro Commerciale Shopville Le Gru Via Crea, 10 - Grugliasco ( TO ) Per informazioni: www.legru.it
eventi GGl’agenda
Acquisto dell’usato V
enerdì 5 giugno sono in programma una serie di incontri sull’acquisto dell’usato, riuso e tutela del consumatore. Al mattino, presso la Scuola di Amministrazione Aziendale, ci sarà l’appuntamento “I diritti del consumatore sul prodotto usato”. Nel pomeriggio, presso il Complesso Piero della Francesca, si terrà “L’acquisto dell’usato via internet. Il caso eBay”. La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti. È gradita l’iscrizione.
Venerdì 5 giugno dalle 9 alle 12 I diritti del consumatore sul prodotto usato Aula Magna SAA - Scuola di Amministrazione Aziendale Via Ventimiglia, 115 – Torino 14 alle 16 L’acquisto dell’usato via internet il caso eBay Corso di laurea in Informatica - Complesso Piero della Francesca Corso Svizzera, 185 – Torino dalle
Per informazioni e iscrizioni: Scuola di Amministrazione Aziendale tel. 011 6399226/224, dalle 9.30 alle 12.30 - info@scuoladelconsumo.it
Letture estive Storie in libertà Attività di lettura rivolta ai bambini da 3 a 10 anni. Martedì 9 giugno, ore 17 Biblioteca civica Falchera Piazza Giovanni Astengo, 9 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432620 Letture per l’estate Letture insieme a Milly e Molly, aspettando l’estate, rivolte ai bambini da 5 a 10 anni. Martedì 9 e lunedì 22 giugno, ore 17 Biblioteca “Primo Levi” Via Leoncavallo, 17 – Torino Per informazioni: tel. 011 4431262 Pulcini in biblioteca Incontri di lettura, dedicati ai piccoli fino a 3 anni, tenuti dalle educatrici Cristina e Claudia del baby-parking “Lallo a zonzolo” di Savonera.
L’appuntamento di giugno propone “Storie di animali”. Martedì 9 giugno, ore 17 Biblioteca civica Lucento “F. Cognasso” Corso Cincinnato, 115 – Torino Per informazioni: tel. 011 4438526 Vi racconto una storia fantastica Lettura di favole tradizionali per bambini da 5 a 10 anni. Sabato 27 giugno, ore 11 Biblioteca civica “Primo Levi” Via Leoncavallo, 17 – Torino Per informazioni: tel. 011 4431262 La biblioteca nel verde Letture e animazione per bambini in programma presso i giardini di piazza Peyron. Giovedì 25 giugno, ore 16.30 Giardini di piazza Peyron, 1 – Torino Per informazioni: tel. 011 4439350
Calimero e l’amico speciale Martedì 2 giugno, in occasione della giornata mondiale dell’Autismo, è in programma l’incontro “Calimero e l’amico speciale” presso la Galleria San Federico a Torino. Saranno fornite informazioni sulle attività svolte dall’A.N.G.S.A. (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Piemonte onlus. Nel pomeriggio, sono previste animazioni per bambini con giochi e spettacolo di clown. Martedì 2 giugno Galleria San Federico – Torino Per informazioni: www.angsaonlus.org
Ostetriche La psicologa Gladys Pace e l’ostetrica Franca Fronte presentano un incontro con il pubblico, presso la libreria Coop di piazza Castello a Torino, in cui tratteranno tematiche riguardanti la nascita, l’attesa e il parto. Sabato 27 giugno Libreria Coop Torino Piazza Castello, 113 Torino Per informazioni: tel. 011 5612643
Neomamme e incontinenza Dopo il parto è facile soffrire di incontinenza: a volte il problema si risolve spontaneamente, ma spesso si ripresenta in età avanzata. Per sensibilizzare le mamme, il centro Ginteam che raccoglie numerosi ginecologi torinesi, organizza un incontro aperto per spiegare le possibilità terapeutiche di prevenzione e cura precoce. Venerdì 26 maggio, ore 12 Ginteam Corso Marconi, 37 – Torino Per informazioni: tel. 011 6698882
Giovani Genitori 61
GGl’agenda
eventi
Gita in Liguria Festa delle erbe aromatiche, officinali e antiche piante nel Borgo di Rollo A Borgo Rollo presso Andora, prende il via la Festa dedicata alle erbe aromatiche, officinali e antiche piante, giunta alla decima edizione. Sarà allestita una mostra mercato in cui saranno esposte le produzioni di vivaisti e floricoltori specializzati. Il tema dell’edizione di quest’anno è “Incoroniamo il Fiore”. Da sabato 13 a domenica 14 giugno Borgo Rollo – Andora (SV) Per informazioni: cell. 335 261293 www.festadelleerbe.net Sagra della Pasta e fagioli La Pro Loco di Gorreto presenta, per la gioia di tutti i buongustai, la seconda “Sagra della Pasta&Fagioli”. È prevista una distribuzione di pasta e fagioli a volontà, formaggio con le pere, acqua vino e dolci fatti in casa. Domenica 14 giugno Gorreto (GE) Per informazioni: cell. 347 8495811 info@gorreto.org - www.gorreto.org
art lab GGrubriche Monya MonyaLucisano Lucisano
costo
2,50 euro
Sinfonia di pesciolini
Ecco tutto l’occorrente: cartoncini colorati assortiti, 2 cd, pennarello nero, forbici, colla, matita, scotch e filo di nylon.
Disegnate, sul cartoncino, due pinne, una coda e una bocca per il pesciolino. Ritagliate i 4 pezzi. Ripetete l’operazione su un cartoncino di un altro colore ritagliando degli elementi un po’ più piccoli. Incollate i pezzi più piccoli su quelli più grandi.
Prendete un cd e sulla parte frontale attaccate con lo scotch tutti i 4 pezzi come illustrato in figura. Passate il filo nel foro del cd e chiudetelo facendo un nodo. Adesso potete aggiungere altro scotch per attaccare il secondo cd sopra.
Girate i cd appena uniti. Ritagliate un cerchio di cartoncino bianco e colorate al suo interno un cerchio nero, questo sarà l’occhio del pesciolino che attaccherete con lo scotch. Adesso potete appenderlo dove volete. Potete creare tanti pesciolini diversi.
GGďƒ„rubriche bimbi
Auguri papĂ nno! lea per il tuo compartina Simone e M
e le nostre due birb Vi presentiamnio e Matilde 3 anni. Greta 11 an e mamma Cinzia PapĂ Enzo
E due! cola chimica ta Benvenu plaicre dazione da tutta
o! Leo sei fortidsrsim La tua ma ina
Alice Mi chiamo i n n a 6 o h
Aurora Mi chiamo ho 6 anni
Giorgia Mi chiamo ho 5 anni
Gloria Mi chiamo i ho 10 ann
Viola Mi chiamo i n ho 5 an
Virginia Mi chiamo i n ho 5 an
fatti da voi Arrivano in redazione, numerosissime, le opere dei piccoli disegnatori. Questo mese ne abbiamo selezionate 6.
64 Giovani Genitori
sorridi sei su gg GGrubriche
Cappuccetto Rosso
(politicamente corretto)
C’
era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Rosso e viveva con la mamma vicino al bosco. Un giorno la mamma le chiese di portare alla nonna un cestino di frutta fresca biologica e di biscottini al kamut. Non perché portar cibo fosse un compito tipicamente femminile, ma perché è un atto generoso che contribuisce a creare il senso di comunità. La nonna, lungi dall’essere una vecchina debole e incapace, era una donna in perfetta salute fisica e mentale, in grado di prendersi cura di sé e badare alla nipote. Così Cappuccetto Rosso si avventurò nel bosco con il suo cestino. Molte persone ritenevano che il bosco fosse pieno di pericoli, ma lei aveva seguito un corso di difesa personale. La avvicinò un lupo e le domandò cosa facesse lì. “Uso il monte ore della banca del tempo per portare cibo a una anziana signora”: rispose Cappuccetto Rosso. Il lupo disse: “Lo sai, mia cara, che il bosco non è un posto sicuro per una ragazzina?”. Cappuccetto Rosso rispose: “La tua affermazione è maschilista e offensiva, ma non ti biasimo perché sicuramente vivere dentro la foresta ha affievolito la tua capacità relazionale. Ora, se vuoi scusarmi, devo andare”. Cappuccetto Rosso riprese a camminare, ma il lupo conosceva un sentiero alternativo più veloce e raggiunse per primo la casa della nonna, entrò e divorò la vecchietta (non era vegetariano). Poi prese una camicia da notte pulita dal cassetto, cambiò le lenzuola e si mise a letto ad aspettare. Cappuccetto Rosso entrò in casa e disse: “Nonna ti ho portato i biscottini che ti piacciono, a basso contenuto di sodio e di grassi”. Dal letto, il lupo disse a bassa voce: “Vieni qui, bimba, che io possa vederti meglio” e Cappuccetto Rosso rispose: “Oh, scusa, avevo scordato che hai problemi alla vista. Nonna, che occhi grandi che hai!”. “È per vederti meglio”. “Nonna, che naso grande che hai, non hai mai pensato alla plastica?”. “È per annusarti meglio, bimba mia”. “Nonna, che denti grandi che hai!”. Il lupo rispose: “Basta con questa sceneggiata, sono un lupo e sono fiero di esserlo”, quindi balzò fuori dal letto e afferrò Cappuccetto Rosso preparandosi a divorarla. Cappuccetto Rosso urlò, non per la tendenza del lupo a travestirsi da donna, ma per la brutale invasione del suo spazio personale. Le sue urla furono udite da un taglialegna, che entrò nella casetta e, vista la rissa, tentò di intervenire. Non appena brandì l’ascia, Cappuccetto Rosso e il lupo si fermarono entrambi. “Cosa credi di fare?” chiese Cappuccetto Rosso. Il taglialegna provò ad abbozzare una risposta ma non gli venne in mente nulla. “Entri qui senza bussare con un’arma in mano! Violento! Sessista! Come osi assumere che donne e lupi non riescano a risolvere le loro controversie senza l’intervento di un uomo?”. Quando udì le parole di Cappuccetto Rosso, la nonna uscì dalla bocca del lupo, prese l’ascia e cacciò via il taglialegna. Questo gesto di distensione fece sì che Cappuccetto Rosso, la nonna e il lupo sentissero una certa comunanza di pensiero. Decisero di provare a vivere insieme basandosi sul reciproco rispetto e la cooperazione e vissero per sempre nel bosco felici e contenti.