giovani genitori luglio/agosto 2010

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Mensile, numero 5 anno 7 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

luglio-agosto 2010

La rivista per le famiglie del piemonte

Rifugi • Giochi da spiaggia • Agosto a Ventimiglia



Mensile, numero 5 anno 7 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

LUGLIO-AGOSTO 2010

Sommario GG

montagna

itinerari

di Elena Brosio e Luisa Tatoni

itinerari

montagna

GG

S

ul cocuzzolo della montagna c’è una piccola casetta con un piatto di polenta che mi aspetta. Il rifugio è un luogo speciale: l’atmosfera è di vera montagna, il mangiare rustico e calorico come si addice alle altitudini, l’aria frizzante e pulita. In più, una gita con destinazione rifugio ha tre grandi vantaggi per le famiglie: non dobbiamo portarci dietro il picnic (se trasportiamo il piccolo nello zaino, questo peso in meno è un gran vantaggio), in caso di temporale o di solleone ci ristoriamo all’asciutto e infi ne, avere un punto di arrivo accogliente motiva alquanto i giovani alpinisti. Perché imparino ad amare le passeggiate in montagna è importante coinvolgerli nei preparativi: la sera possiamo consultare insieme la cartina, verificare le distanze, il dislivello, se ci sono torrenti lungo il percorso o degli alpeggi. La mattina prepariamo insieme il loro zainetto: ciascuno porta il suo, con k-way, felpa e una piccola borraccia. Volendo, possiamo dotarli di minikit da esploratore per render la gita più avventurosa: una bussola, un binocolo, una scatolina per raccogliere pietrine, insetti o altri preziosi reperti. In generale, comunque, meglio prediligere passeggiate non troppo impegnative o difficili, perché la montagna sia anche divertimento. Qui di seguito vi proponiamo alcuni rifugi particolarmente adatti alle famiglie e, soprattutto, in cui ci siamo trovati bene. Mete piacevoli da raggiungere a ora di pranzo ma anche, perché no, a fine pomeriggio. La notte in rifugio è un’esperienza indimenticabile: la sera, quando il sole cala, tra le cime ci siamo noi, il vento tra gli alberi, un ruscello che scorre, il fischio delle marmotte. E i nostri amabili folletti.

LA RIVISTA PER LE FAMIGLIE DEL PIEMONTE

Rifugi Amprimo, Toesca In Val di Susa ci sono due rifugi perfetti per le famiglie, nel Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè. Il tragitto in macchina non è troppo lungo e la passeggiata non presenta difficoltà. Il rifugio Amprimo è situato in un magnifico pianoro, un bel prato verde circondato da alberi, attraversato da un ruscello: arrivarci è una gioia per le famiglie ed è una destinazione giustamente molto popolare. Chi ama la quiete potrà camminare altri dieci minuti e si ritroverà tra prati altrettanto verdi ma in un totale silenzio. Ad Amprimo si mangia molto bene: ottimi antipasti misti seguiti dalla tradizionale polenta, nelle versioni normale e concia, accompagnata da salsicce e spezzatino. Ci sono camere per chi vuole fermarsi a dormire, la mezza pensione costa 28 euro per gli adulti (23 euro per i soci CAI) con sconti per i bambini. Il Toesca si raggiunge camminando un’altra oretta dopo aver imboccato un sentiero che parte proprio dall’Amprimo. Vale la pena fare questo piccolo sforzo e raggiungerlo: il rifugio è in una posizione incantevole e gode di una vista impareggiabile sul Rocciamelone, la punta del Villano e la punta di Mezzodì. Si mangia molto bene, il cibo è preferibilmente locale o biologico. Per chi vuole fermarsi per un picnic, all’esterno c’è una piccola area con tavoli e panche in legno e una fontana. Nel rifugio ci sono varie camere a disposizione di chi si vuole fermare la notte: la mezza pensione costa 36 euro (26 per i soci CAI), e i bambini sotto i 12 anni hanno il 25% di sconto. Sotto i 3 anni gratis. Indispensabile prenotare.

QUATTRO PASSEGGIATE IN ALTA MONTAGNA, CON DESTINAZIONE POLENTA CONCIA

A spasso per rifugi

Rifugi • Giochi da spiaggia • Agosto a Ventimiglia

LA PASSEGGIATA La passeggiata per raggiungere l’Amprimo è facile e adatta a bambini, nonni e genitori poco allenati. Sono 45 minuti di cammino circa, la salita non è troppo ripida. Dopo i primi passi ci imbattiamo nel laghetto che impone la prima sosta per scorgere rane, girini e libellule. Si procede poi per il sentiero, che in gran parte è nel bosco, quindi piacevolmente ombreggiato. Quando gli alberi si diradano, possiamo ammirare in tutta la sua imponenza il Rocciamelone innevato. Dal pianoro in cui si trova l’Amprimo parte il sentiero per raggiungere il Toesca. Possiamo fermarci, ristorarci e poi riprendere a camminare: per arrivare al Toesca ci vuole un’altra oretta di camminata non impegnativa. Con un po’ di fortuna, lungo il cammino potremo incontrare l’asina Rita, incaricata del trasporto delle provviste al rifugio. COME ARRIVARE Seguire la strada per la Valsusa, e proseguire fino a San Giorio. Arrivati a San Giorio seguire le indicazioni per Balma, Città, Adret. Proseguire per circa dieci chilometri seguendo le indicazioni per i rifugi. Al termine della strada c’è un piccolo parcheggio. Altitudine: 1385 metri Amprimo, 1710 metri Toesca Apertura: Amprimo è aperto da marzo a fine anno tutti i fine settimana. A luglio e agosto è aperto tutti i giorni. Toesca è aperto tutti i giorni a luglio e agosto, il fine settimana a settembre e ottobre. Rifugio Amprimo, Pian Cervetto – Bussoleno (To) Tel. 0122 49353 - www.rifugioamprimo.it Rifugio Toesca, Pian del Roc – Bussoleno (To) Tel. 0122 49526 - www.rifugiotoesca.it

16 Giovani Genitori

GG

mare

luglio-agosto 2010

Giovani Genitori 17

passatempo

di Marina Notari

passatempo

mare

GG

GG

genitori

educazione

di Stefania Moriondo

Uniti o no?

Beach boys

educazione

T

ra i mille dubbi che passano nella testa dei genitori, almeno una certezza sembra resistere: mamma e papà, di fronte alle richieste, alle provocazioni e alle trasgressioni dei figli, devono sempre e comunque fare fronte comune, agire come un blocco unico, fare muro senza mostrare falle e posizioni personali diverse. Non va certo bene che la mamma pretenda che ci si lavi le mani prima di mettersi a tavola e poi arriva il papà, bello come il sole, a dire che non è poi così grave, non si muore mica per un po’ di terra tra le unghie. O peggio ancora, non va bene che il papà parta in quarta per un castigo appena sente una parolaccia, mentre alla mamma scappa da ridere. Si sa, le contraddizioni destabilizzano i figli, li privano di punti fermi. Nei primi anni di genitorialità, tutti imparano sulla propria pelle che le incongruenze si ritorcono contro di noi: i bambini, anche piccolissimi, sono capaci di utilizzarle per ottenere quello che vogliono, chiedendo all’uno piuttosto che all’altro, insinuandosi tra le debolezze e avendola vinta senza che neanche si sia capito come hanno fatto. Il risultato è spesso un bel litigio tra mamma e papà, che si accuseranno reciprocamente di farsi fregare da pargoli di due o tre anni. Ma sarà poi così vera quest’unica certezza, che i genitori debbano essere uniti e congrui nell’educazione dei figli? O è uno dei tanti falsi miti, costruiti sulla carta più che sulla pratica quotidiana? Vi proponiamo un esercizio di autoconsapevolezza: pensate veramente che la vostra coppia sia composta da due persone uguali? Siete sicuri di avere le stesse opinioni su ciò che si deve o non si deve fare? Non vi nascono mai dubbi su ciò che va punito o no? Le differenze di opinione, nel campo dell’educazione dei figli, semplicemente esistono. Negarle o metterle a tacere è un errore. Bisogna piuttosto imparare a gestire la diversità nella relazione con i figli, trasformandola in ricchezza. I motivi per farlo sono diversi.

PALETTA E SECCHIELLO HANNO STUFATO? CI SONO TANTI GIOCHI DA FARE IN SPIAGGIA, ANCHE QUELLI IN CUI MAMMA E PAPÀ RESTANO SDRAIATI SUL LETTINO

A

l mare finalmente! È il tempo delle esse: sole, sabbia, sollazzi e singhiozzi, questi ultimi di grandi e piccini, perché il mare, in loro compagnia, non è più il luogo del relax o dello sport a tutti i costi, quello che avevamo conosciuto prima d’essere genitori. Una giornata al mare ora va organizzata in dimensione baby friendly, inutile illudersi di stare ore sotto l’ombrellone con un buon libro, a rosolarsi al sole oppure a zampettare tra surf, sci nautico e canoa. Per non rimpiangere i bei tempi e godersi estate e figli, ecco qualche consiglio.

Andiamo in spiaggia Costume, pareo e libro possono bastare per gli adulti, ma un bambino vorrebbe portare in spiaggia ogni cosa, dallo spillo alla navetta spaziale. Se non avete un comodo appoggio nelle vicinanze della spiaggia, organizzate un piccolo carretto, un trolley, una grossa sacca da vela o un passeggino che servirà principalmente al trasporto di oggetti e, se è il caso, a sdraiare il pupo cotto dal sole. Non sempre le cabine degli stabilimenti sono sufficienti a contenere l’arsenale d’oggetti che possono rallegrare la giornata di un ragazzino e non sempre le cabine sono disponibili. Di cose gonfiabili e attrezzi da spiaggia sarete già certamente forniti. Quel che manca, di quando in quando, perché non vogliamo essere gli animatori del bagno (per cui ci ritroviamo appresso anche i figli degli altri) sono alcune idee creative. Servono per affascinare i piccoli quel tanto che basta e fargli recuperare energie tra un tuffo, una corsa e le mille capriole in acqua.

Autenticità Partiamo dall’evidenza che ciascuno di noi è unico e diverso da chiunque altro. Mamma e papà non fanno eccezione, non sono la stessa persona, hanno gusti e idee diverse su molti argomenti. Non solo si è diversi “al proprio interno”: si è anche molto diversi nel modo di rapportarsi a ciascun figlio. Anche perché ciascun figlio ha la sua personalità e questa può suscitare, con i suoi comportamenti e il suo modo di essere, sia sentimenti positivi, di accettazione e approvazione, sia sentimenti negativi, di non accettazione o fastidio. Il nostro stesso livello di tolleranza può cambiare nell’arco della giornata, per stanchezza o per la situazione in cui ci troviamo (quanto è più facile lasciar passare un comportamento sbagliato se si è da soli e quanto più facilmente ci si arrabbia per una bazzecola se si è stressati o in presenza di estranei?).

20 Giovani Genitori

6

News

8

Sfide

I compiti delle vacanze

10

Baby friendly

12

City corner

13

World corner

14

Monitor Giardini

15

Cuciniamo insieme

Il giardino che vorremmo I codini di maiale

PRIMO PIANO

genitori

Questione di potere Viene spontaneo pensare che “l’unione fa la forza”, ovvero, che fare finta di pensarla allo stesso modo sia una strategia che semplifica la vita e non obbliga a dare troppe spiegazioni. In alcuni casi può funzionare, ma alla lunga è pressoché impossibile mantenere la coerenza ed essere fermi nel sanzionare comportamenti che nella realtà non si ritiene siano da sanzionare. Talvolta verrebbe spontaneo non prendersi nemmeno la briga di fare fronte comune e rinunciare al compito educativo, adottando il metodo “chiedi a papà / alla mamma”. In questo modo però si fa decidere l’altro e si rinuncia al proprio ruolo. Se questo atteggiamento si ripete spesso, è bene interrogarsi sui motivi per cui accade: non ci si vuole assumere la responsabilità? Non si sa come rispondere alle richieste? Si pensa che l’altro sia più capace di farsi obbedire? Si può anche optare semplicemente per una soluzione autoritaria: va bene tutto pur di opporsi con efficacia e sentirsi più forti dei figli. E già: due contro uno, o comunque due adulti contro uno-due-tre bambini. Anche questo suona male: è un’unione, oltre che falsa, sleale e suona un po’ come quello spot televisivo: “ti piace vincere facile...?”. Educare non significa dimostrare chi detiene il potere (cioè chi ha il famoso coltello dalla parte del manico) e neppure significa insegnare a obbedire. Educare significa favorire lo sviluppo delle capacità dei figli, perché imparino a scegliere con la propria testa tra più possibilità.

24 Giovani Genitori

Giovani Genitori 21

Giovani Genitori 25

l’esperto

L’agenda

37

Fitness Forum

46

Cinema e Home Video

Tree climbing

E tutti vissero felici e contenti

38 Lo psicologo

47

Baby web

Giocare mi annoia

A ritmo di news

39

Il pediatra

48

In città

Linee guida per la febbre

A tutta piscina

40 L’avvocato

50

Spettacolo

L’Isola dei Bambini Il Pifferaio Magico Sul Filo del Circo

53

Cultura

Museum of Everything

Supermarket proibito

41 L’educatrice

Valori e decisioni

16

Montagna Itinerari

42

Il chimico

A spasso per rifugi

Macchie

20

Mare Passatempo

Beach boys

43

Natura

Le conchiglie

24

Genitori Educazione

Uniti o no?

28

Viviamo così Aretina e Sergio

Vivere lentamente

32

A confronto Rossella e Alberto

34

Gita Liguria

Agosto medioevale a Ventimiglia

44 Libri

Sotto l’ombrellone

45

Salvadanaio

La ragazza alla pari

GG

Se Chiara rovescia un vasetto di yogurt in salotto, può darsi che alla madre saltino i nervi perché è molto stanca o perché è lei che ha appena passato lo straccio o perché pensa che la figlia la stia provocando. Invece il padre non fa una piega, non lo ritiene un incidente tanto grave e semplicemente prende una spugna e pulisce. Il papà invece potrebbe non digerire affatto che Francesco non ringrazi il nonno che gli ha appena dato un soldino, perché fa fare brutta figura a lui come padre o si ricorda che quando era piccolo lui, guai a non essere riconoscente! Le variabili sono molte, quello che è certo è che ognuno ha il suo personalissimo punto di vista. Possiamo far finta di essere uguali, ma i bambini sanno che siamo diversi, semplicemente perché ci osservano e imparano più da ciò che facciamo che da ciò che predichiamo. Non è più sensato dichiarare apertamente di avere punti di vista differenti? Se il bambino non è proprio piccolissimo, gli si può spiegare che la mamma è fatta in un modo e il papà in un altro, così come lui e il fratello (se c’è, o eventualmente gli amichetti) sono diversi. Una spiegazione del genere non destabilizza, non fa perdere la fiducia, piuttosto aiuta il bambino a entrare nello straordinario mondo della complessità in cui viviamo noi adulti.

54 Eventi

Festa dei Margari Alla scoperta del Po Assietta bike Estate da Zoe Feste e sagre d’estate Piccoli frutti Cuneo Vercelli

63

Art Lab

Giochi tra le onde

64 65 66

Bimbi Sorridi sei su GG Raffa Giovani Genitori 3


Genitori iovani

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La rivista per le famiglie del Piemonte Luglio-Agosto 2010 Anno 5 - Numero 7

Direttore Alberto Gedda

Ispirazione Luca Bernardelli

Art director Catia De Bacco

Redazione Elena Brosio Luisa Tatoni Federica Ferraresi

Grafica Elisa Lusoli

Amministrazione Paola Paltro

Hanno collaborato a questo numero: Cecilia Accuosto, Sara Bacenetti, Mario Bettas Valet, Giancarlo Corti, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Tatiana Gedda, Margherita Griglio, Monya Lucisano, Luciana Martellucci, Sabrina Marzo, Stefania Moriondo, Rossella Moro, Elisabetta Negrisolo, Marina Notari, Paola Paltro, Luciana Ravetto, Claudia Rinaldi, Giovanna Rinaldi, Paola Strocchio

Illustrazioni e fotografie: Archivio Nonsoloteatro, Archivio Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, Archivio Sul Filo del Circo, Media Agency Provincia di Torino, iStockphoto L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti

Illustrazione di copertina: xua

Ringraziamo per la preziosa collaborazione:

Political parents Giovani Genitori, ve ne sarete accorti, è un mensile che non ama prendere posizioni politiche. Non perché non ne abbiamo, ma perché riteniamo che la genitorialità non divida ma unisca e ci piace pensare che i nostri lettori, di qualsiasi orientamento politico, siano accomunati dall’amore per i propri figli e dal desiderio di crescerli nel modo migliore, in un mondo migliore. Ci addolora quindi aver l’impressione che nuove leggi o disegni di legge siano l’occasione per fare un passo indietro. È il caso della tristemente nota “legge bavaglio”, la legge in discussione al momento in cui scriviamo, che vuol vietare la possibilità di dare notizia

Aretina e Sergio, Rossella e Alberto, Carla Coluccia

delle indagini prima delle udienze preliminari. Dovesse passare (i segnali

Abbonamenti

sono, per ora, di attesa) come cittadini verremo a conoscenza di fatti e

Un anno di Giovani Genitori a solo 19 euro! La comodità di ricevere la rivista a casa tutti i mesi, con articoli, notizie e appuntamenti per tutta la famiglia. L’abbonamento si fa su www.giovanigenitori.it o chiamando lo 011 19708082. IBAN IT56L0760101000000071791446 - Poste Italiane cc postale 71791446

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Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it

vicende drammatiche solo dopo anni, mentre come giornalisti avremo molta più difficoltà a informare. Non ci piace nemmeno la riforma della scuola, la ugualmente famosa legge Gelmini. Stiamo assistendo a un progressivo impoverimento dell’istruzione pubblica, con tagli a tutte le risorse e riduzione della qualità. E siamo solo a metà del cammino, perché i tagli non sono ancora finiti. Assisteremo, infine, durante l’estate, alla discussione parlamentare sulla riforma dell’università, firmata sempre dal ministro Gelmini. Su tutto questo non possiamo evitare di prendere posizione: siamo tutti diretti interessati. La redazione

Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN) Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333

ISSN 1828-9738 Federica

Luca

Elena

Catia

Luciana

Alberto

Luisa

Paola

Elisa


GG Cari GG, siamo un gruppo di genitori che, tramite voi, vorrebbe raccontare la propria esperienza sul tema della sessualità a scuola. Tutto è iniziato all’inizio dell’anno scolastico di quinta elementare, quanto le insegnanti ci hanno informato che c’era un certo “fermento” da parte di alcuni bambini sul tema della sessualità. Arrivavano notizie diverse e molto confuse che procuravano ai nostri figli, chi più chi meno, tanto disorientamento e paura. Di comune accordo con le insegnanti, abbiamo deciso di rivolgerci a un educatore qualificato per affrontare l’argomento, che è stato inserito in un progetto chiamato “Un corpo d’amare, un corpo per amare”. Dopo il consenso della direzione didattica (le sue lezioni si tenevano in orario scolastico), si è proseguito raccogliendo la cifra di dieci euro a bambino. A maggio, a termine del programma scolastico dedicato alla conoscenza del corpo, l’educatore ha tenuto le lezioni coadiuvato dall’insegnante e da una pediatra, mamma di un compagno di scuola. L’esperienza è stata molto positiva per i ragazzini, che hanno dimostrato curiosità, impegno, serietà e voglia di affrontare questo tema nel modo e nei tempi giusti. Successivamente l’educatore ha tenuto una serata per noi genitori nella quale ha illustrato quello che avevano fatto i nostri figli e spiegato il delicato rapporto con i preadolescenti. Con questa lettera vorremmo invitare tutti i genitori di bimbi di dieci-undici anni a non sottovalutare questo tema, ma affrontarlo facendosi aiutare da esperti e dalle insegnanti. Ringraziamo per lo spazio. I genitori delle classi VA e VB “Carlo Alberto Dalla Chiesa” Saluzzo Bravi! Come scriveva Sigmund Freud, in una lettera nota con il titolo Istruzione sessuale dei bambini: “È giusto mantenere pura la fantasia del bambino, ma questa purezza non si conserva con l’ignoranza”. Va purtroppo sottolineata la costante lacuna dei programmi scolastici italiani a cui questa volta hanno sopperito degli intelligenti genitori. Ciao a tutti, sono una vostra abbonata e devo dirvi che il vostro giornale mi piace molto anche se devo darvi una tiratina d’orecchio. Abito nel Canavese e non parlate mai di appuntamenti, feste o altro che si svolgono dalle mie parti. Eppure abbiamo dei bellissimi posti qui intorno, perché non approfondite? Baci e grazie Mamyforever Hai ragione, sul Canavese siamo poco informati, anche se questo mese pubblichiamo l’indirizzo di un bel locale appena aperto vicino a Ivrea (lo leggete nella rubrica Baby Friendly). Comunque lanciamo un appello: ci servono mamme disposte a far conoscere la rivista, raccogliere informazioni utili per il giornale e avvenimenti da segnalare. Già da tempo alcune volontarie si sono attivate: ci mandano informazioni e raccolgono abbonamenti, vendono le guide e diventano per noi un riferimento costante sul territorio. Non è un vero lavoro, diciamo che in cambio offriamo l’equivalente di una cena fuori. L’appello vale per tutte le mamme entusiaste: scrivete per candidarvi a abbonamenti@giovanigenitori.it

MERCATINO Un’amica in attesa del primo bebè vende un passeggino nuovo (mai usato) Trio Chicco Living, colore grigio e nero, a 480 euro, causa doppio regalo. La consegna è prevista per fine luglio. caterina@demazy.it Ciao, volevo segnalarvi il mio sito di favole: www.favoledellabuonanotte.it: fiabe moderne per bambini tradizionali. Se vi piace andate a vedere, grazie, Arianna Causa riduzione d’orario e minori necessità, famiglia stracontenta cerca famiglia fortunata per condividere tata affidabile e proverbiale: da settembre 2010 libera il mattino. Per informazioni Ombretta 333 3817684 Cerco uno spazio, da settembre, per lavorare: mi basta una piccola stanza, in centro, economica (ma no?!), in uno studio o retro-bottega artigiana, artistica, architettonica, ar-qualsiasicosa. marinita.gellona@gmail.com

I vantaggi di un mercatino dell’usato con la qualità di un normale negozio

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Giovani Genitori 5


GG

news

Antizanzara naturale

C

on l’arrivo della bella stagione si ripropone il problema delle punture. Quelle di zanzara sono causate dall’insetto femmina che punge nella tarda serata. Per limitare il numero di punture è utile evitare di “profumare” i bambini, il che accade anche senza volerlo, quando semplicemente si usano oli solari o lozioni. Ugualmente utile è evitare gli indumenti svolazzanti e i colori vivaci oppure i neri, che attirano gli insetti. Meglio i colori chiari, come il bianco o il beige. A casa, vanno tenuti ben chiusi i bidoni dei rifiuti e non si deve lasciare acqua stagnante nei sottovasi, dove crescono le larve. All’aperto, non fare giocare i bambini in prossimità di cataste di legna o cumuli di foglie. Se la zanzara punge, non va bene applicare ammoniaca: meglio appoggiare, ma non direttamente sulla pelle, un cubetto di ghiaccio. Le creme a base di idrocortisone o antistaminici vanno usate con cautela.

Attenzione puntatori laser

L

No lampada ai minori

I

n Toscana è stato vietato l’utilizzo di lampade abbronzanti per chi non ha raggiunto la maggiore età. La decisione si aggiunge ad altre, simili, limitazioni governative: il divieto di ritoccare il seno senza l’autorizzazione di un genitore e il divieto di fare tatuaggi e piercing. I trattamenti abbronzati sono potenzialmente dannosi e la pelle di bambini e ragazzi è più delicata di quella degli adulti. Anche dopo il sì dei genitori, il numero massimo di lettini consigliati è di tre o quattro all’anno. Le linee di condotta approvate nel Consiglio regionale toscano costituiranno il modello per le linee guida nazionali che entreranno in vigore probabilmente alla fine del 2010.

6 Giovani Genitori

e lucine rosse o verdi che si usano per mostrare gli oggetti o in altre applicazioni di puntamento sono normalmente considerate poco più che giocattoli, invece sono “veri” laser. La maggior parte non ha una potenza tale da fare danni, ma bisogna sempre pensare alla possibilità di errori di fabbricazione o all’uso improprio. I laser da puntamento possono danneggiare la retina. Non è una leggenda metropolitana: l’ultimo allarme arriva dal British Medical Journal, che ha riferito il caso di un adolescente inglese arrivato all’ospedale di Liverpool con un problema alla vista. Pochi giorni prima aveva acquistato su Internet un puntatore laser e, mentre ci giocava, si è puntato il fascio di raggi verso gli occhi, procurandosi una maculopatia, un danneggiamento della retina e alcune bruciature sulla superficie dell’occhio. L’entità del danno causato dal laser dipende prima di tutto dalla potenza, poi dalla lunghezza d’onda, dalla durata dell’esposizione e anche dalle caratteristiche individuali, per esempio la grandezza della pupilla. Vale comunque la regola di non puntarlo mai negli occhi.


news

GG

Bistecca al rosmarino

È

noto che cucinare la carne ad alte temperature produce delle tossine, le ammine eterocicliche, che in grandi quantità sembrano essere correlate con l’aumento del rischio di insorgenza di alcuni tipi di tumori. Le tossine sono prodotte soprattutto durante il processo di cottura della carne di vitello, maiale, pollo e pesce, cotta alla griglia o fritta. Non è altrettanto noto che la marinatura riduce la formazione delle tossine e che il rosmarino è un ingrediente chiave per aumentare la salubrità del barbecue. In uno studio pubblicato su The Journal of Food Science è stato evidenziato che la presenza di rosmarino riduce la produzione di ammine eterocicliche in alcuni casi fino a oltre il 90%. Gli scienziati attribuiscono il risultato agli antiossidanti specifici del rosmarino.

influenz a suina

La pandemia che non c’era

C

i sono voluti cinque mesi per arrivare a una posizione ufficiale, non animata soltanto da inchieste non istituzionali o dalla stampa, ma alla fine anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicamente riconosciuto che l’allarmismo per la pandemia di influenza suina era ingiustificato. La valutazione scientifica dei rischi dell’H1N1 e la corsa alla prevenzione attraverso i vaccini da parte delle istituzioni e dei governi nazionali, hanno solo comportato un’ondata di panico globale, un ‘’enorme spreco di denaro pubblico’’ e provocato ‘’timori e allarmi ingiustificati circa i rischi sanitari ai quali poteva essere esposta la popolazione europea”. È quanto emerge dal Rapporto della Commissione Affari sociali, Sanità e Famiglia dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, pubblicato a inizio giugno a Parigi. Il rapporto è la prima posizione ufficiale, supportata da dati obiettivi, e ha avuto l’approvazione unanime della Commissione.

Fumano tante donne

N

onostante le numerose campagne antifumo, le donne continuano a fumare, mentre gli uomini stanno progressivamente abbandonando il vizio. È un comportamento che l’oncologo Umberto Veronesi definisce bizzarro, come ha spiegato a margine di un incontro per sensibilizzare i giovani ai rischi delle sigarette. “Gli uomini fumano sempre meno e hanno accolto i segnali d’allarme degli esperti – ha detto Veronesi – ma il mondo femminile va in direzione opposta e fuma sempre di più”. È un meccanismo complesso che non si riesce ancora a spiegare. La Fondazione Veronesi sta cercando, attraverso le sue attività, di contrastare questa tendenza.

Giovani Genitori 7


GG

sfide

di Elena Brosio

LA SFIDA DEL PROSSIMO NUMERO È “Puntuali a scuola” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it

I compiti delle vacanze F

inisce la scuola e sembra che non ci sia cosa più bella del libro dei compiti delle vacanze, vorrebbero iniziare da subito, entusiasti, ma sappiamo già come andrà a finire. Tempo una settimana il libro finisce nell’oblio, i compiti sono una nuvoletta grigia che sempre incombe e a settembre impazziremo tutti per finirli – e chissà quante pagine toccheranno a mamma o papà? Alcuni genitori pensano che è tanto bello godersi le vacanze e detestano dover imporre ai loro figli un po’ di lavoro - la mia piccola Mati è così intelligente, perché costringerla a esercizi banali quando fuori splende il sole? Altri genitori li propongono con moderato sadismo tutti i giorni, come routine del dopopranzo estivo mentre gli adulti sonnecchiano sull’amaca – se non fa un po’ di esercizi, quel tontolone di mio figlio torna a scuola analfabeta. In generale, visto che in Italia abbiamo ben tre mesi di vacanza, e a non far nulla per un quarto di anno si rischia di dimenticare tutto quanto si è imparato nei tre quarti restanti, tenersi un po’ in esercizio non sarà poi gran male. Però, passati i primi entusiasmi, come fare perché il compito sia un passatempo piacevole e non un’imposizione sofferta e, soprattutto, per non ritrovarsi a settembre con una mole improbabile da smaltire gli ultimi quattro giorni? • Incoraggiamoli senza stressarli. è inutile ripetere ogni giorno come un mantra “devifareicompiti, devifare i compiti”. Cerchiamo di ricordarglielo al momento opportuno, invece. • Stabiliamo dei momenti per i compiti, ad esempio la mattina presto, o dopo pranzo. Solitamente basta una mezz’ora, anche meno. Ma sapendo quand’è che tocca, non si sta tanto ad argomentare. • Andiamo insieme in biblioteca: di solito c’è un bel freschetto, le distrazioni sono poche e ci si concentra meglio che a casa, noi leggiamo il giornale e loro si portano avanti. • Ricorrere ai mezzucci più biechi non piace ma spesso funziona, per esempio i ricatti (non esci a giocare finché non hai finito il terzo capitolo), o i premi (se in settimana fai i compiti senza protestare, sabato ti compro l’hulahoop). • Mal comune mezzo gaudio: invitiamo amichetti per il pomeriggio: prima le sudate carte e poi si può giocare e far merenda. • Preserviamo anche dei bastioni di vera vacanza. Sui tre mesi ce ne può star uno di vacanza pura senza compiti, assilli e fastidi. E magari anche tutti i fine settimana – almeno fino a metà agosto, quando ci rendiamo conto che con questo ritmo easy ci ritroviamo con l’acqua alla gola. • Infine, visto che, a meno di colpi di scena inaspettati, a settembre la mole di compiti è ancora imponente, organizziamo con i compagni di classe delle maratone di fine estate. Ci si ritrova la mattina, merenda leggera tonificante per il cervello, poi compiti a manetta. Pausa pranzo, leggero per evitare teste a penzoloni sui libri. E via a macinare pagine su pagine. A fine giornata, cotillon e ricchi premi per chi ha completato più capitoli. Ps. Quanto scritto presenta un idillico quadretto di mamma e papà che amorevolmente rintuzzano le creature nelle loro fatiche estive. Ma, a parte poche eccezioni, nella realtà la maggior parte di noi ha un mese di vacanza contro i tre dei figli. Toccherà quindi a nonni, tate, vicini e amici armarsi di frustino e santa pazienza.

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Lidia I compiti dell’estate si fanno al mattino presto (ma senza mettere la sveglia, per favore!) oppure nelle ore più calde del pomeriggio, una materia alla volta. Ma mai più di un’ora! È vacanza! Paola Ammetto che non mi piacciono tanto i compiti, durante l’anno scolastico, ma quelli delle vacanze sono indispensabili, perché in tre mesi mio figlio Davide si dimentica tutto!

Daniela Non partiamo in quarta con boicottaggi, lamentele, piagnistei e recriminazioni… Se i genitori per primi si lamentano dei compiti, i bambini certo non avranno piacere di farli!


Lì bebè? Qui bebè! Quibebè Guida pratica dall’attesa al nido Tutti gli indirizzi utili a Torino e in Piemonte

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Qui Bebè è un’ope dazione di Giovan rivista locale dedi I testi sono stati sc Luisa Tatoni, Catia soli, Federica Fer Stefania Moriond


GG

baby friendly Che fatica andare in giro con i marmocchi! Per fortuna ci sono locali che dedicano attenzione alle famiglie. Segnalateci i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it

La ciclabile sul mare

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entiquattro chilometri di pista ciclabile sicurissima e liscia come il velluto, tutta lungo il mare. È il percorso “Parco costiero del Ponente Ligure”, che collega Sanremo a Santo Stefano al Mare. Se vi piace la bicicletta, non mancate di programmare una gita su questa dolcissima pedalata. La ciclabile, che ricalca il tragitto dell’antica ferrovia, attraversa gallerie e gode scorci di mare impagabili. A metà strada si ferma ad Arma di Taggia, ridente paesino con spiagge simil-toscane, in cui è stato installato un attraversamento di tree climbing in pieno centro paese, su grandi pini marittimi, adatto anche ai bambini (la salita è a pagamento). Nei tre paesi è possibile noleggiare ogni sorta di veicolo a pedali: bici da adulti, bici da bambino, risciò, bici a tre ruote, bici con il cammellino e i nuovi waveboard che simulano i movimenti di sci e snowboard. Pista ciclabile “Parco costiero del Ponente Ligure) Sanremo – Arma di Taggia – Santo Stefano a Mare (IM) www.pistaciclabile.com

Avventure sospese tra gli alberi

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ivertimento ed emozioni assicurate all’Adventure Park di Bardonecchia. Un parco acrobatico dove si può “passeggiare in quota” in un bosco di larici, in tutta sicurezza, ovviamente. Ponti, cavi, piattaforme aeree in legno e corde costituiscono le strutture portanti dei percorsi tra gli alberi, suddivisi in vari livelli di difficoltà, adatti quindi sia ai principianti che ai più spericolati. Per i piccini c’è una struttura studiata appositamente, così possono mettersi alla prova senza cacciarsi nei guai. L’Adventure Park si trova a Campo Smith ed è aperto tutti i giorni a luglio e agosto, la prima settimana e il primo weekend di settembre. Bardonecchia Adventure Park Campo Smith – Bardonecchia (TO) Tel. 0122 96559 www.bardonecchiaski.com

Asinelli da amare

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n amore d’asino: così si chiama l’agriturismo itinerante e didattico di Valentina Barbasso, che offre passeggiate a dorso di asinello, a due passi da Torino. Sull’asino possono salire i bambini a partire da uno fino a dodici anni, utilizzando se necessario caschetto e sella protettiva. Valentina propone escursioni a ritmi tipici di altri tempi: giri da venti minuti intorno alla cascina, oppure passeggiate da un’ora, una mattina o una giornata intera, con spiegazioni della storia del territorio: ville storiche, castelli, laghetti, grotte di tufo, boschi e alberi. Nell’agriturismo, oltre agli asinelli, si trovano i classici animali di fattoria, un’area giochi e tavoli da picnic. Passeggiate ad hoc sono organizzate per le scuole o per chi ha difficoltà fisiche, emotive o psicologiche: si tratta di una vera e propria pet therapy con tanto di nome: onotherapy. Su prenotazione, l’azienda propone l’acquisto di latte d’asina o di prodotti a base di questo ingrediente: bagnoschiuma, saponette, creme corpo, viso e mani. Si organizzano anche feste di compleanno. Cascina Matinè Strada Tetti Marsino, 10 – Chieri (TO) Tel. 011 9424463 - 345 3102552 - www.cascinamatine.it - peponepo@tiscali.it

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baby friendly

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Moda a piccoli prezzi

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on due o più bambini da crescere, la catena Oviesse è quasi una benedizione. Ha negozi un po’ dappertutto, con settori separati per uomo, donna e bambino. Per i piccolissimi c’è il marchio Fagottino, con tutine essenziali e comode, di bel design e filati organici. Molto ben forniti anche i reparti per fanciulle e fanciulline, con una linea che veste dai primi anni fino alla preadolecenza, seguendo le mode, ma senza esagerare. Gli abitini da maschietto sono cool, ma non troppo pataccosi. Nell’intimo si trova di tutto a prezzi accessibili: bodini, cannottiere, slip, calzine e collant. Spesso si trova anche una cesta “mordi e fuggi” dove acquistare la magliettina o la tuta della passata collezione, a prezzi di realizzo. I prezzi, comunque, non superano mai i 9 – 15 euro a pezzo, per la felpa come per i jeans. Nell’Oviesse del centro commerciale Auchan c’è anche l’angolo bimbi, con televisore e giochi, per tenere inchiodati i bambini mentre mamma prova qualcosa nel reparto tutto per lei. Oviesse Centro commerciale Auchan Corso Romania, 460 - Torino (TO) www.oviesse.com

La mucca che piace

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eglio un buon ristorante o un parco divertimenti? I grandi solitamente prediligono i piaceri della tavola, mentre i bambini preferiscono saltare all’aperto. Per cui ci pare una gran risorsa riuscire a conciliare questi due mondi. Lo fa il ristorante Mucca Pazza, nel Canavese, che ha un parco di ben 8 mila metri, Bimbolandia, con tantissimi gonfiabili e addirittura una pista per mini quad. Specialità del locale sono le carni alla griglia, il galletto, l’angus argentino e l’ottima pizza cotta nel forno a legna. Per i bambini c’è un appetitoso menu bimbi con hamburger o cotoletta con patatine fritte, o la pizza del coniglietto, oppure i coloratissimi funghetti di bosco mozzarella e pomodoro e molto altro. Mucca Pazza è aperto tutti i giorni a pranzo e cena, chiuso il lunedì. Meglio prenotare prima di andarci, il locale è spazioso ma molto popolare.

Mucca Pazza Risto Pizza Grill Via Pasquere, 4 – Colleretto Giacosa (TO) Tel. 0125 1891532

Golosità in cascina

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n cascinale perfettamente ristrutturato in aperta campagna, lontano dalle strade di percorrenza e dai rumori di città, ampio e ideale per le cerimonie, ma perfetto anche per una semplice e informale serata in famiglia. Si mangia benissimo e si esce rilassati, perché i bambini si possono serenamente perdere nel grande giardino recintato e attrezzato con scivoli e altalene. Il menu propone sapori tipici della cucina piemontese: quattro antipasti, un primo, un secondo con un paio di contorni, dolce, caffè e vino sfuso della zona, al prezzo di circa 25 euro. Piatti forti sono gli agnolotti fatti in casa e il vitello tonnato ma, su ordinazione, si possono richiedere piatti più particolari come le tinche fritte. I giorni di apertura (pranzo e cena) sono il venerdì, il sabato e la domenica, per grandi gruppi l’agriturismo apre anche a richiesta. Il bagno è attrezzato con il fasciatoio. La prenotazione è indispensabile. Agriturismo Cascina Serramena Cascina Serramena Alta, 30 - Riva presso Chieri (TO) Tel. 011 9469184 – Cell. 339 6947446

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city corner

Un fior di negozio Curiosando in città e dintorni, alla ricerca di cose belle

È

proprio un negozio delizioso Fior di Bimbo Bio. Ha aperto da pochi mesi in pieno centro a Torino e vi si trovano prodotti per l’infanzia belli e buoni, ossia naturali, biologi e sostenibili. Giochi, creme, lettini, pannolini e molto altro piaceranno ai genitori attenti alla moda ed eco-friendly. Le linee di abbigliamento sono semplici e irresistibili al tempo stesso. Per l’estate troviamo body, pagliaccetti e vestitini tutti in materiali naturali e biologici, come il cotone o il bambù. Per proteggersi dai raggi solari, sono ottimi i prodotti Lavera senza filtri chimici ma naturali, come anche i teli mare in cotone bio che garantiscono schermaturadal sole. Insomma, tutto bello e tutto buono, ci piace.

Pirati ovunque

Fior di Bimbo Bio Via Mazzini 37/f - Torino Tel. 011.081.4336 www.fiordibimbobio.com

L

Minibaby in campeggio

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er i moderni piratini, la linea tedesca Spiegelburg pensa proprio a tutto: borracce e campanelli da bici, tappeti e sacche da marinaio, orologi e accappatoi. Tutti i pezzi della collezione si possono ordinare da Tita e Giò, in via Vanchiglia 11 a Torino.

a culla da campeggio è l’alternativa ideale ai lettini da viaggio: ultracompatta e comoda, sta bene in spiaggia, in montagna, in bungalow, in albergo e perché no, a casa. È prodotta da Samsonite, si può coprire interamente con la zanzariera ed è disponibile nei colori limone e melanzana al costo di circa 60 euro.

La città degli animali

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i chiama Animalcity ed è un’associazione di veterinari che pratica prezzi popolari, cosa sempre apprezzabile di per sé, ma ancor più in questi tempi grami. La quota associativa è di 12 euro l’anno e poi possiamo far visitare i nostri animali pagando un ticket. Animalcity propone servizio ambulatoriale ma anche assistenza a domicilio, per le nostre care bestiole. Gli orari dello studio sono dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Il sabato dalle 8.30 alle 12.30. Animalcity Via Leinì, 38 – 10155 Torino - Tel. 011 2487396

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world corner

Pazzi per Tomatina!

Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia

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olto estivi, allegri, colorati, ma soprattutto originali, i vestitini di Pink Tomatina piacciono. Sono realizzati in Colombia, ma con la loro freschezza e fantasia conquistano tutto il mondo. È un’azienda giovane, che per il momento si limita a creare vestitini per bimbe dai 2 agli 8 anni, ma speriamo presto di veder una collezione intera firmata Pink Tomatina! www.pinktomatina.com

In giro col bebé, ma con stile

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icole era una mamma fashion e odiava i borsoni porta pannolini, così informi e ingombranti. Le piaceva poi l’idea di una sacca in cui portare l’essenziale per il bebè, ma che si potesse utilizzare anche a bimbo cresciuto. Non trovando nei negozi la borsa elegante e pratica dei suoi desideri, mamma Nicole decise di disegnarsela e produrla. Nasce così the bundle, dalle linee essenziali e raffinate, che si apre, si srotola ed ecco i pannolini, le salviette, la crema di zinco. www.thebuti-bagco.com

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Le spiagge migliori per le famiglie

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uando arriva il momento di scegliere la destinazione delle vacanze, le famiglie devono prendere in considerazione tante variabili e quindi disporre di molte informazioni per orientarsi tra le varie possibilità. Così è molto utile un sito che dia indicazioni su quali sono le spiagge migliori per le famiglie, e quali le destinazioni più baby friendly. Dai Caraibi all’Europa, dal Pacifico alle coste africane, il sito prende in rassegna varie località marine in tutto il mondo ci sono anche anche alcuni parchi acquatici, con recensioni, consigli, racconti di esperienze. Per una vacanza che piace a tutti, piccoli e grandi. www.best-family-beach-vacations.com

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monitor giardini

Il giardino che vorremmo

Parchi giochi: come sono quelli dove portate i vostri figli? Raccontateli con parole e immagini

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n questo numero non proponiamo la solita recensione dei giardini, ma segnaliamo una interessante iniziativa che da giugno a settembre anima il vecchio Parco Giò, molto amato dai bambini, nelle strutture dell’ex zoo di Torino, sulle sponde del fiume Po.

Lo zoo dei Mandan – Corso Casale 13, Parco Michelotti (Ex Zoo) – Torino Nell’ex Parco Giò di Torino, che a sua volta si trova nelle strutture dell’ex Zoo, per tutta l’estate il popolo dei Mandan, misteriosi indiani metropolitani, si accampa e anima le giornate di grandi e piccini. Lo Zoo dei Mandan si trova sulle rive del fiume Po, dal lato della Gran Madre. Al suo interno i visitatori trovano una spiaggetta artificiale e alcuni giochi gonfiabili. La spiaggia è attrezzata con sdraio e ombrelloni: si gode la vista del Po, la frescura dei grandi alberi e la pista ciclabile che permette di raggiungere il parco in bicicletta. Sulla spiaggia sono ovviamente ammessi costumi da bagno, paletta e secchiello; non si può fare il bagno, ma si può prendere il sole tranquilli. Tutti i giorni la cooperativa Agriforest, che gestisce l’iniziativa, provvede alla pulizia, rastrella le foglie e bagna leggermente il terreno per evitare che la sabbia si alzi e finisca negli occhi. Alcuni grandi giochi gonfiabili permettono a bambini e ragazzini di scatenarsi. Un chioschetto offre, proprio come su una spiaggia, gelati, bevande, torte e spuntini. Se la giornata è calda, c’è una doccia per rinfrescarsi. In caso di compleanno estivo, è utile sapere che l’area si può prenotare per la festa. Per tutta l’estate sono organizzati eventi di vario tipo. Ai piccoli sono riservate giornate di arrampicata sugli alberi, la caccia al tesoro nel parco, letture animate, giocoleria e laboratori vari (per queste attività è richiesto un piccolo contributo, ma sempre a prezzi popolari). Per gli adulti sono organizzati eventi culturali, concerti, incontri e serate a tema. Un’area ristoro permette di consumare aperitivi, merende e piatti, che sono interamente preparati nella cucina del carcere “Lorusso e Cutugno” (noto come Vallette) nell’ambito del progetto Liberamensa. Informazioni e orari e costi si trovano sul sito www.mandangio.it Contatti: Ivano 348 2205594 e Marco 348 0506440

Area gioco Giardino Cristoforo Colombo - Torino Recinto: l’area giochi è completamente recintata e chiusa da un cancello. GIOCHI: strutture di arrampicata, scivoli, castelli, tubi e altalene dal design moderno e colorato. Tutto su pavimentazione in gomma. SPAZI: il giardino è ampio, però ha poche panchine, tutte lungo la recinzione, lontane dai giochi. SOCIALITà: Molto frequentato. OMBRA E SOLE: L’ombra è poca, gli alberi devono ancora crescere. MERENDA: ci sono pochi esercizi commerciali, tutti non proprio a portata di mano. PULIZIA: tutto pulito e in buono stato. Giudizio: un giardino gradevole, dove giocare e divertirsi nelle ore meno calde. VOTO: 8

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di Elena Brosio

cuciniamo insieme

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Su uno spiedino, tutto è più buono, soprattutto se ha forme strane

I codini di maiale Ingredienti: 4 fettine di pollo o maiale Bastoncini per spiedini Succo di limone Sale, olio Difficoltà di preparazione:

Tempo di preparazione: 30 minuti + marinatura Dosi per 4 persone

Questa semplice ricetta è un modo insolito ed estivo per mangiare la solita fettina alla griglia. Può essere di pollo o di maiale: il trucco è montarla ad arte su uno spiedino, come qualche volta si vede nei ristoranti cinesi.

La parte più difficile della ricetta è chiedere al macellaio di battere leggermente la carne e tagliarla a striscioline. Se non riuscite a farvi capire, fatelo da soli a casa: servono strisce larghe un centimetro e lunghe circa 20.

Mettete a marinare le striscioline per almeno mezz’ora con olio, rosmarino e un po’ di succo di limone. Se i piccoli commensali apprezzano, provate a sostituire il rosmarino con aglio e curry, per uno spiedino più sfizioso ed esotico.

Infilate le strisce di carne sullo spiedino creando delle piccole onde che ricordano la coda arricciata di un maialino. Bastano due o tre strisce di carne per ogni spiedino, che non devono essere troppo compresse.

Ungete la griglia, scaldatela bene e appoggiatevi gli spiedini. Lasciate cuocere su entrambi i lati e aggiungete il sale poco prima della fine della cottura, per non seccare la carne. Portate in tavola ancora fumante.

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itinerari

Quattro passeggiate in alta montagna, con destinazione polenta concia

A spasso per rifugi 16 Giovani Genitori


di Elena Brosio e Luisa Tatoni

itinerari

montagna

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ul cocuzzolo della montagna c’è una piccola casetta con un piatto di polenta che mi aspetta. Il rifugio è un luogo speciale: l’atmosfera è di vera montagna, il mangiare rustico e calorico come si addice alle altitudini, l’aria frizzante e pulita. In più, una gita con destinazione rifugio ha tre grandi vantaggi per le famiglie: non dobbiamo portarci dietro il picnic (se trasportiamo il piccolo nello zaino, questo peso in meno è un gran vantaggio), in caso di temporale o di solleone ci ristoriamo all’asciutto e infine, avere un punto di arrivo accogliente motiva alquanto i giovani alpinisti. Perché imparino ad amare le passeggiate in montagna è importante coinvolgerli nei preparativi: la sera possiamo consultare insieme la cartina, verificare le distanze, il dislivello, se ci sono torrenti lungo il percorso o degli alpeggi. La mattina prepariamo insieme il loro zainetto: ciascuno porta il suo, con k-way, felpa e una piccola borraccia. Volendo, possiamo dotarli di minikit da esploratore per render la gita più avventurosa: una bussola, un binocolo, una scatolina per raccogliere pietrine, insetti o altri preziosi reperti. In generale, comunque, meglio prediligere passeggiate non troppo impegnative o difficili, perché la montagna sia anche divertimento. Qui di seguito vi proponiamo alcuni rifugi particolarmente adatti alle famiglie e, soprattutto, in cui ci siamo trovati bene. Mete piacevoli da raggiungere a ora di pranzo ma anche, perché no, a fine pomeriggio. La notte in rifugio è un’esperienza indimenticabile: la sera, quando il sole cala, tra le cime ci siamo noi, il vento tra gli alberi, un ruscello che scorre, il fischio delle marmotte. E i nostri amabili folletti.

Rifugi Amprimo, Toesca In Val di Susa ci sono due rifugi perfetti per le famiglie, nel Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè. Il tragitto in macchina non è troppo lungo e la passeggiata non presenta difficoltà. Il rifugio Amprimo è situato in un magnifico pianoro, un bel prato verde circondato da alberi, attraversato da un ruscello: arrivarci è una gioia per le famiglie ed è una destinazione giustamente molto popolare. Chi ama la quiete potrà camminare altri dieci minuti e si ritroverà tra prati altrettanto verdi ma in un totale silenzio. Ad Amprimo si mangia molto bene: ottimi antipasti misti seguiti dalla tradizionale polenta, nelle versioni normale e concia, accompagnata da salsicce e spezzatino. Ci sono camere per chi vuole fermarsi a dormire, la mezza pensione costa 28 euro per gli adulti (23 euro per i soci CAI) con sconti per i bambini. Il Toesca si raggiunge camminando un’altra oretta dopo aver imboccato un sentiero che parte proprio dall’Amprimo. Vale la pena fare questo piccolo sforzo e raggiungerlo: il rifugio è in una posizione incantevole e gode di una vista impareggiabile sul Rocciamelone, la punta del Villano e la punta di Mezzodì. Si mangia molto bene, il cibo è preferibilmente locale o biologico. Per chi vuole fermarsi per un picnic, all’esterno c’è una piccola area con tavoli e panche in legno e una fontana. Nel rifugio ci sono varie camere a disposizione di chi si vuole fermare la notte: la mezza pensione costa 36 euro (26 per i soci CAI), e i bambini sotto i 12 anni hanno il 25% di sconto. Sotto i 3 anni gratis. Indispensabile prenotare. la Passeggiata La passeggiata per raggiungere l’Amprimo è facile e adatta a bambini, nonni e genitori poco allenati. Sono 45 minuti di cammino circa, la salita non è troppo ripida. Dopo i primi passi ci imbattiamo nel laghetto che impone la prima sosta per scorgere rane, girini e libellule. Si procede poi per il sentiero, che in gran parte è nel bosco, quindi piacevolmente ombreggiato. Quando gli alberi si diradano, possiamo ammirare in tutta la sua imponenza il Rocciamelone innevato. Dal pianoro in cui si trova l’Amprimo parte il sentiero per raggiungere il Toesca. Possiamo fermarci, ristorarci e poi riprendere a camminare: per arrivare al Toesca ci vuole un’altra oretta di camminata non impegnativa. Con un po’ di fortuna, lungo il cammino potremo incontrare l’asina Rita, incaricata del trasporto delle provviste al rifugio. Come arrivare Seguire la strada per la Valsusa, e proseguire fino a San Giorio. Arrivati a San Giorio seguire le indicazioni per Balma, Città, Adret. Proseguire per circa dieci chilometri seguendo le indicazioni per i rifugi. Al termine della strada c’è un piccolo parcheggio. Altitudine: 1385 metri Amprimo, 1710 metri Toesca Apertura: Amprimo è aperto da marzo a fine anno tutti i fine settimana. A luglio e agosto è aperto tutti i giorni. Toesca è aperto tutti i giorni a luglio e agosto, il fine settimana a settembre e ottobre. Rifugio Amprimo, Pian Cervetto – Bussoleno (To) Tel. 0122 49353 - www.rifugioamprimo.it Rifugio Toesca, Pian del Roc – Bussoleno (To) Tel. 0122 49526 - www.rifugiotoesca.it

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montagna

itinerari Rifugio Dondena Questo rifugio ha una sua storia: costruito a partire dal 1863, è stato inizialmente casa di caccia del re e quindi non per caso è situato in una splendida posizione panoramica, la ridente conca di Dondena. Si raggiunge con un quarto d’ora di comoda passeggiata, adatta anche ai bambini di quattro-cinque anni. Si trova in Val d’Aosta, nel parco del Mont Avic, una fra le prime riserve naturali della regione. Ottima la cucina e molto familiare l’ambiente: i piatti sono tipici montani: polenta con i salamini o la selvaggina, vino sfuso e genepy. Ci sono camerate e camerette familiari, tutte arredate in legno, dotate di bagno e acqua calda. È possibile prenotare la mezza pensione. Gli animali sono bene accetti e i costi sono contenuti: la camera costa 40 euro, i bambini dormono gratis fino a 5 anni e da 6 a 8 pagano metà prezzo. Attenzione perché il rifugio è molto conosciuto ed è indispensabile prenotare nei weekend d’estate. Le passeggiate Il rifugio Dondena è un crocevia di grandi traversate: chi non vuole fermarsi può programmare escursioni alla Fenêtre du Champorcher oppure per i laghi de Giasset, de Rate e la Becca Barmasse a 2303 metri. La più famosa passeggiata è verso il lago Miserin, vicino all’omonimo rifugio, con circa due ore di cammino in un contesto alpino eccezionale. Come arrivare Dall’autostrada per Aosta (A5) uscire a Pont St. Martin/Gressoney e Champorcher. Proseguire fino Bard: poco dopo l’abitato deviare sulla sinistra attraversando la Dora verso Champorcher. Seguire le indicazioni per il Parco del Monte Avic e per il Miserin. L’ultimo tratto di strada è sterrata. In località Dondena si lascia l’auto e si prosegue a piedi. Altitudine: 2186 metri Apertura: da giugno a settembre sempre aperto Rifugio Dondena Località Dondena – Champorcher (AO) Tel. 347 2548391 – 348 2664837 www.rifugidellarosa.it

Rifugio Ferraro Atmosfera da alta montagna in questo rifugio che si trova in Val d’Ayas, in Val d’Aosta. Per raggiungerlo ci vuole un’oretta di cammino su un piccolo sentiero molto panoramico ma un po’ in salita. Il rifugio si trova a Résy, un antico villaggio walser molto ben conservato, ricco di fascino e storia, dall’interessante architettura. È davvero un’ottima destinazione per una gita estiva: la vista sulle cime innevate e sulla verde valle di Champoluc è unica, l’accoglienza amichevole, il cibo preparato con cura. Piatti forti sono la polenta, normale, concia o alla vecchia maniera (con patate e fontina), accompagnata da spezzatino o stracotto con funghi o salsiccia con verdure. Si può mangiare sui tavoli all’aperto o nelle sale interne. Ci sono otto camere e un camerone in cui pernottare, la mezza pensione costa 42 euro per gli adulti e 32 per i bambini fino ai 10 anni. Nel rifugio troviamo una piccola libreria con tanti libri di montagna da sfogliare tutti insieme. Ci sono anche dvd con cartoni e filmati per bambini, il tema è sempre la montagna, ovviamente. Prenotazione molto raccomandata, per esser sicuri di trovar posto.

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La passeggiata Un’oretta di cammino, molto panoramico e a tratti un po’ ripido, che parte dalla chiesa di Saint Jacques. In alcuni punti (pochi, però) il sentiero è in terreno scosceso (ma sotto c’è l’erba): i bimbi non ne sono per niente intimoriti, i genitori a volte sì. La salita non è lunga né impegnativa, ma se temete che i quasi 400 metri di dislivello non siano alla vostra portata, potete prenotare, chiedendolo al rifugio, un comodo servizio di taxi-jeep che vi porterà a destinazione. Come arrivare Prendere l’autostrada per Aosta (A5), uscire a Verrès. Seguire la statale 505 per Brusson e Champoluc, fino a Saint Jacques. Parcheggiare la macchina, il sentiero che porta al rifugio è vicino alla chiesa ed è ben indicato. Altitudine: 2072 metri Apertura: tutti i giorni dal 29 maggio alla prima domenica di settembre Rifugio Ferraro - Località Résy (AO) Tel. 0125 307612 - www.rifugioferraro.com


Rifugi Vaccera e Jumarre Angrogna è un piccolo paese della Val Pellice, un luogo storico per la cultura valdese, ma anche una bella valle alpina, piena di verde e di frescura, perfetta per una gita da fare un giorno d’estate. Sul Col Vaccera, a 1468 metri di altitudine, si trovano due rifugi vicinissimi, facilmente raggiungibili in macchina, al termine di una strada asfaltata, entrambi gestiti da Paola, mamma di due bambini di 10 e 12 anni. Il rifugio Vaccera e La Jumarre hanno finalità diverse: il primo accoglie i camminatori per pranzo o merenda, il secondo ha camere e bagni per dormire in quota, con formule che vanno dal pernottamento alla pensione completa. Al Vaccera la specialità è la cucina naturale di prossimità: il menu abbonda di prodotti locali, cucinati secondo tradizione. Il pranzo, con tre antipasti, primo, secondo, contorno e caffè, costa 15 euro per gli adulti, un po’ meno per i bambini. Al rifugio La Jumarre ci sono grandi camerate per dormire in gruppo o camere di legno, con bagno privato, per ospitare le famiglie. Pernottamento e pensione completa costano 40 euro al giorno per gli adulti, i bambini da 6 a 12 anni pagano 32 euro mentre sotto i tre anni la permanenza è gratis. Durante l’estate il rifugio, che è anche centro di educazione ambientale, organizza soggiorni estivi per bambini dai 6 ai 12 anni: quest’anno ci si ritrova dal 18 al 27 luglio per una vacanza di giochi, animazione, montagna e persino gita al mare. Le passeggiate La varietà del paesaggio permette di organizzare passeggiate che ben si adattano a tutti i tipi di camminatori, con percorsi che richiedono dai trenta minuti alle quattro ore. L’itinerario più semplice è l’anello del Colle Vaccera, una passeggiata molto bella e panoramica che gira intorno al colle, per ammirare a 360 gradi la pianura tra Saluzzo, Torino, Pinerolo e le Alpi Marittime. Un’altra escursione di poco più di mezz’ora porta alle bergerie circostanti o alla Cà d’la Pais, la Casa della Pace, un antico casolare, rifugio dei partigiani, che fu distrutto da un bombardamento tedesco nel 1944. La chiesa valdese ha acquistato il terreno su cui si trovavano i ruderi e, grazie a finanziamenti venuti dalla Germania, ha ristrutturato tutto trasformandolo in una casa per le vacanze. Molto bello e panoramico, adatto dai cinque-sei anni in poi, l’anello che sale dal rifugio a 1700 metri e permette poi di camminare per due ore in cresta, sullo spartiacque tra la Val Pellice e la Val Germanasca. Gli amanti dell’arrampicata troveranno nei pressi del rifugio la Paretina del Bagnou, con tiri da 10 a 25 metri e difficoltà dal terzo al sesto grado. Come arrivare Da Torino raggiungere Pinerolo e proseguire seguendo le indicazioni per la Val Pellice. Dopo l’abitato di Luserna San Giovanni si prende a destra verso la Valle d’Angrogna, fino al parcheggio in prossimità del rifugio. Altitudine: 1468 metri Apertura: tutto l’anno Rifugi Vaccera – La Jumarre Colle Della Vaccera, 286 - Angrogna (TO) Tel. 0121 944307 - www.rifugiojumarre.it

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di Marina Notari

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Beach boys Paletta e secchiello hanno stufato? Ci sono tanti giochi da fare in spiaggia, anche quelli in cui mamma e papà restano sdraiati sul lettino

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l mare finalmente! È il tempo delle esse: sole, sabbia, sollazzi e singhiozzi, questi ultimi di grandi e piccini, perché il mare, in loro compagnia, non è più il luogo del relax o dello sport a tutti i costi, quello che avevamo conosciuto prima d’essere genitori. Una giornata al mare ora va organizzata in dimensione baby friendly, inutile illudersi di stare ore sotto l’ombrellone con un buon libro, a rosolarsi al sole oppure a zampettare tra surf, sci nautico e canoa. Per non rimpiangere i bei tempi e godersi estate e figli, ecco qualche consiglio.

Andiamo in spiaggia Costume, pareo e libro possono bastare per gli adulti, ma un bambino vorrebbe portare in spiaggia ogni cosa, dallo spillo alla navetta spaziale. Se non avete un comodo appoggio nelle vicinanze della spiaggia, organizzate un piccolo carretto, un trolley, una grossa sacca da vela o un passeggino che servirà principalmente al trasporto di oggetti e, se è il caso, a sdraiare il pupo cotto dal sole. Non sempre le cabine degli stabilimenti sono sufficienti a contenere l’arsenale d’oggetti che possono rallegrare la giornata di un ragazzino e non sempre le cabine sono disponibili. Di cose gonfiabili e attrezzi da spiaggia sarete già certamente forniti. Quel che manca, di quando in quando, perché non vogliamo essere gli animatori del bagno (per cui ci ritroviamo appresso anche i figli degli altri) sono alcune idee creative. Servono per affascinare i piccoli quel tanto che basta e fargli recuperare energie tra un tuffo, una corsa e le mille capriole in acqua.

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Il nécessaire Indispensabile un minimo di preparazione. Se non siete in una spiaggia attrezzata, sono indispensabili le tende parasole, quegli attrezzi che si contorcono e stanno in piccole borse, leggeri e pronti in un attimo per offrire una buona superficie d’ombra. I bambini li amano più dell’ombrellone, perché c’è il fascino della casetta e un tocco di privacy. Quando le labbra sono viola e fame e stanchezza minacciano l’equilibrio nervoso della famiglia, bagnate la sabbia, aprite la tenda e attirate i piccoli. In zona d’ombra avrete disposto piattini, posatine e pentoline, pennarelli, matite (possibilmente acquerellabili), sabbia, sassi, bottigliette delle bibite vuote, alghe, sassolini colorati, carta, riviste, giornali, asciugamani, un bel rotolone di scottex, bicchierini, conchiglie e patelle, rastrelli e scotch biadesivo.

L’appetito vien creando Il primo gioco consiste nel riprodurre i cibi di un fast food per giocare a fare la tavola calda sull’asciugamano. L’hamburger sarà una polpetta di sabbia bagnata accompagnata da alghe verdi per insalata e sassi piatti per panini; le patate fritte richiedono una ricerca approfondita di sassi lunghi e stretti e la bibita si fa con acqua di mare e sabbia scura. Con sabbia e pietre si possono fare un hot dog, del pollo fritto, il toast e il frullato a cui si aggiungono i sassolini colorati per imitare gli smarties; il registratore di cassa lo farà un grosso pietrone su cui si disegnano i tasti, mentre piccole pietre tonde andranno decorate come soldini. Le tovagliette si scovano tra le pagine di un giornale già letto. Può essere un gioco comunitario oppure una sfida a chi riproduce più oggetti attinenti al tema, oppure a chi produce “cibi” più verosimili e dettagliati (chi sa imitare la maionese e il ketchup?). Incanta per quasi un’ora e molesta poco i vicini.

Il mercatino Un gioco da fare in una spiaggia di sassi, perfetto per stimolare memoria e immaginazione, è quello del mercatino dei formaggi. Si va alla ricerca di tutti quei sassi che per forma e colore ricordano un formaggio: la mozzarella (sasso liscio, tondeggiante e chiaro), il grana (sasso giallastro e grotoluto), il gorgonzola (sassi verdognoli con striature), la ricotta, lo stracchino, i tomini, il castelmagno (simile al grana ma più grosso e più grotoluto). Su qualche foglietto si scrivono i nomi e i prezzi e si inizia la vendita ai grandi. Il ricavato (in spiccioli veri) serve per comprare il gelato. Tra ricerca e mercatino parte più di un’ora, la molestia è bassa, tranne per la fatica di cercare gli spiccioli.

I totem Da fare se vi siete ricordati lo scotch biadesivo, che deve essere piuttosto tenace. Occorrono acquerelli, pennelli, matite e pennarelli. Si co-

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mincia cercando sassi che possano stare uno sull’altro, da decorare facendo su ognuno buffe facce. Si procede così: si stende una base colorando la pietra con gli acquerelli e si mette al sole ad asciugare, si dipingono occhi, bocca, orecchie e capelli con i pennarelli e si completano i dettagli (macchie, bolle, squame, riccioli, stelline) con le matite colorate. Si posiziona un quadrato di scotch adesivo tra un sasso e l’altro e si completa la composizione con alghe a ciuffo, legnetti per corna, nasi o dentoni. La giuria spetta agli anziani che in genere sanno premiare tutti i partecipanti, inventando qualità (il più alto, il più rosa, il più originale) e categorie (Matisse per chi incolla più pezzi, Mirò per l’infantile, Picasso per il meno comprensibile, Dalì per quello che crolla e barcolla). Tempo di gioco: un’oretta, molestia medio-alta.

Il giardino zen Si posizionano alcuni sassi bianchi sopra un quadrato di sabbia ben spianata e, con un piccolo rastrello, si creano le striature. Le striature devono ricordare il corso dell’acqua che ruota intorno agli ostacoli oppure segue diritta e parallela. È un gioco da proporre a bambini tranquilli e meditativi e intrattiene più gli adulti che i piccoli, ma essendo zen, riesce ad attenuare ogni molestia. In alternativa si possono proporre costruzioni di giardini per le fate, i pesci, gli gnomi, le sirene, facendo cancellate di bastoncini, piscine piene d’acqua, lettini di alghe, decorazioni di fiori veri rubacchiati di nascosto dalle aiuole del bagno vicino.

L’orchestrina Il bello è preparare gli strumenti. Il fischietto è un vasetto dello yogurt, svuotato e ripulito, che va forato in alto da parte a parte con un chiodo (lo farà un adulto); occorre un metro e mezzo di spago (magari lo stabilimento ha quello per legare gli arrosti), da infilare nel primo foro del vasetto e farlo uscire dall’altra, va poi annodato a 50 centrimetri dal vasetto. Si afferra lo spago e si fa ruotare il vasetto sopra la testa producendo un simpatico sibilo. Per lo xilofono occorrono sette bottigliette di vetro e un cucchiaio di metallo, le bottigliette si riempiono d’acqua in quantità crescente, si mescola all’acqua un po’ di acquerello in modo che ogni bottiglia abbia un suo colore, come un arcobaleno. Si suona percuotendo le bottigliette, conficcate nella sabbia. Per la chitarra tenere la scatola di cartone che conteneva le merendine, infilare nel lato corto una serie di elastici, meglio se di diverso spessore, cercare due legnetti lunghi poco più della scatola e passarli sotto gli elastici in modo da dare maggior tensione, suonare pizzicando gli elastici. Le maracas si fanno riempiendo per un quarto le bottigliette vuote delle bibite con ghiaia, sassolini e sabbia. Si chiude con il tappo, si impugna dal collo e si agita: le sanno suonare anche i piccolissimi! Per il kazoo serve un tubo di cartone dello Scottex, che va tappato solo da un lato con carta da cucina tenuta ferma da elastici. Il kazoo funziona emettendo versi, canti e grida nel tubo, non soffiando. Ha un grande


passatempo successo! Inutile dire che il livello di molestia dei vicini è altissimo, soprattutto durante l’esibizione dell’orchestra.

I mandala Si spiana ben bene una piccola zona di sabbia e si disegna con un rametto un cerchio, poi all’interno un immagine geometrica, ripetuta più volte; si fa incetta di sassolini colorati oppure, in mancanza di questi, si appallottolano pezzetti di carta colorata di una rivista e si riempiono gli spazi del mandala. È un gioco che stimola manualità e concentrazione, ma richiede molta pazienza, soprattutto per gli adulti che lo soprassiedono.

Coccodrillo e tartaruga Invece del trito castello di sabbia perché non costruire un coccodrillo o una tartaruga di mare? Si parte con l’accumulare una lunga e cicciosa striscia di sabbia, si aggiungono, due per lato, delle salamelle che saranno le zampe del nostro cocco, si forma la testa un po’ tonda e il muso allungato; due sassi servono da occhi che si possono disegnare sopra, pietruzze aguzze fanno da denti, si disegna un reticolato per tutti il corpo incrociando le linee lunghe con quelle corte in modo da rendere verosimile la schiena del coccodrillo. La tartaruga invece ha un corpo tondo e cunettoso, dal guscio si fanno uscire le quattro zampe piatte e una codina. La testa è squadrata e un po’ appuntita verso il naso, gli occhi sono sonnacchiosi, la bocca un po’ a zig zag. Disegnate gli esagoni sul guscio incidendo con un legnetto.

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La manicure Si prende la mano di qualcuno che sta sdraiato al sole e la si ricopre di sabbia, ottenendo una forma di mano gigante e cicciosa, poi si aggiungono unghie cercando tra le patelle sugli scogli, le conchiglie e le pietrine, si addobba con fili d’alga e vetrini colorati come anelli e braccialetti, si fotografa con il cellulare del babbo e si ricomincia. A fine estate si stampa un collage di composizioni per farne un simpatico quadretto. Tempo di gioco: mezz’ora. Piace soprattutto alle bambine ed è a molestia bassa (uno dei nostri preferiti).

Le girandole In una giornata di vento si possono fabbricare delle girandole con della carta di un settimanale attempato (la copertina è l’ideale), oppure fogli colorati non troppo leggeri, servono poi dei bastoncini del gelato e chiodini o puntine da disegno (non sempre reperibili e non sempre apprezzate in spiaggia). Le istruzioni per realizzare le girandole non sono semplici, ma se vi fermate a osservarne una sul lungomare, mentre i bambini guardano tutto il resto dei giochi e vi chiedono di comprarli tutti, vi verrà facile piegare e tagliare. La prima spetta a voi, le altre le realizzeranno i piccini. Il gioco è silenzioso e tranquillo e vi permetterà di concludere una giornata al mare, godendovi i figli, giocando con loro e insegnandogli a giocare con altri bambini o da soli, perché ogni tanto è bene ritagliarsi dei momenti per sé. Ricordatevi di mandarci le foto delle vostre creazioni più belle! Buone vacanze!

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Uniti o no?

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di Stefania Moriondo

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ra i mille dubbi che passano nella testa dei genitori, almeno una certezza sembra resistere: mamma e papà, di fronte alle richieste, alle provocazioni e alle trasgressioni dei figli, devono sempre e comunque fare fronte comune, agire come un blocco unico, fare muro senza mostrare falle e posizioni personali diverse. Non va certo bene che la mamma pretenda che ci si lavi le mani prima di mettersi a tavola e poi arriva il papà, bello come il sole, a dire che non è poi così grave, non si muore mica per un po’ di terra tra le unghie. O peggio ancora, non va bene che il papà parta in quarta per un castigo appena sente una parolaccia, mentre alla mamma scappa da ridere. Si sa, le contraddizioni destabilizzano i figli, li privano di punti fermi. Nei primi anni di genitorialità, tutti imparano sulla propria pelle che le incongruenze si ritorcono contro di noi: i bambini, anche piccolissimi, sono capaci di utilizzarle per ottenere quello che vogliono, chiedendo all’uno piuttosto che all’altro, insinuandosi tra le debolezze e avendola vinta senza che neanche si sia capito come hanno fatto. Il risultato è spesso un bel litigio tra mamma e papà, che si accuseranno reciprocamente di farsi fregare da pargoli di due o tre anni. Ma sarà poi così vera quest’unica certezza, che i genitori debbano essere uniti e congrui nell’educazione dei figli? O è uno dei tanti falsi miti, costruiti sulla carta più che sulla pratica quotidiana? Vi proponiamo un esercizio di autoconsapevolezza: pensate veramente che la vostra coppia sia composta da due persone uguali? Siete sicuri di avere le stesse opinioni su ciò che si deve o non si deve fare? Non vi nascono mai dubbi su ciò che va punito o no? Le differenze di opinione, nel campo dell’educazione dei figli, semplicemente esistono. Negarle o metterle a tacere è un errore. Bisogna piuttosto imparare a gestire la diversità nella relazione con i figli, trasformandola in ricchezza. I motivi per farlo sono diversi.

Autenticità Partiamo dall’evidenza che ciascuno di noi è unico e diverso da chiunque altro. Mamma e papà non fanno eccezione, non sono la stessa persona, hanno gusti e idee diverse su molti argomenti. Non solo si è diversi “al proprio interno”: si è anche molto diversi nel modo di rapportarsi a ciascun figlio. Anche perché ciascun figlio ha la sua personalità e questa può suscitare, con i suoi comportamenti e il suo modo di essere, sia sentimenti positivi, di accettazione e approvazione, sia sentimenti negativi, di non accettazione o fastidio. Il nostro stesso livello di tolleranza può cambiare nell’arco della giornata, per stanchezza o per la situazione in cui ci troviamo (quanto è più facile lasciar passare un comportamento sbagliato se si è da soli e quanto più facilmente ci si arrabbia per una bazzecola se si è stressati o in presenza di estranei?).

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Se Chiara rovescia un vasetto di yogurt in salotto, può darsi che alla madre saltino i nervi perché è molto stanca o perché è lei che ha appena passato lo straccio o perché pensa che la figlia la stia provocando. Invece il padre non fa una piega, non lo ritiene un incidente tanto grave e semplicemente prende una spugna e pulisce. Il papà invece potrebbe non digerire affatto che Francesco non ringrazi il nonno che gli ha appena dato un soldino, perché fa fare brutta figura a lui come padre o si ricorda che quando era piccolo lui, guai a non essere riconoscente! Le variabili sono molte, quello che è certo è che ognuno ha il suo personalissimo punto di vista. Possiamo far finta di essere uguali, ma i bambini sanno che siamo diversi, semplicemente perché ci osservano e imparano più da ciò che facciamo che da ciò che predichiamo. Non è più sensato dichiarare apertamente di avere punti di vista differenti? Se il bambino non è proprio piccolissimo, gli si può spiegare che la mamma è fatta in un modo e il papà in un altro, così come lui e il fratello (se c’è, o eventualmente gli amichetti) sono diversi. Una spiegazione del genere non destabilizza, non fa perdere la fiducia, piuttosto aiuta il bambino a entrare nello straordinario mondo della complessità in cui viviamo noi adulti.

Questione di potere Viene spontaneo pensare che “l’unione fa la forza”, ovvero, che fare finta di pensarla allo stesso modo sia una strategia che semplifica la vita e non obbliga a dare troppe spiegazioni. In alcuni casi può funzionare, ma alla lunga è pressoché impossibile mantenere la coerenza ed essere fermi nel sanzionare comportamenti che nella realtà non si ritiene siano da sanzionare. Talvolta verrebbe spontaneo non prendersi nemmeno la briga di fare fronte comune e rinunciare al compito educativo, adottando il metodo “chiedi a papà / alla mamma”. In questo modo però si fa decidere l’altro e si rinuncia al proprio ruolo. Se questo atteggiamento si ripete spesso, è bene interrogarsi sui motivi per cui accade: non ci si vuole assumere la responsabilità? Non si sa come rispondere alle richieste? Si pensa che l’altro sia più capace di farsi obbedire? Si può anche optare semplicemente per una soluzione autoritaria: va bene tutto pur di opporsi con efficacia e sentirsi più forti dei figli. E già: due contro uno, o comunque due adulti contro uno-due-tre bambini. Anche questo suona male: è un’unione, oltre che falsa, sleale e suona un po’ come quello spot televisivo: “ti piace vincere facile...?”. Educare non significa dimostrare chi detiene il potere (cioè chi ha il famoso coltello dalla parte del manico) e neppure significa insegnare a obbedire. Educare significa favorire lo sviluppo delle capacità dei figli, perché imparino a scegliere con la propria testa tra più possibilità.

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Da genitori a coppia La strada giusta per intraprendere un percorso educativo è ammettere le nostre incongruenze. Fermiamoci a osservare le nostre reazioni di fronte ai comportamenti dei figli e parliamone con il partner: risulterà che ognuno ha i propri pensieri, ha sentimenti e punti di vista personali. Una volta esaminate un po’ di differenze, all’occasione si può parlarne con i figli, dicendo: “Guarda, mamma la pensa così, papà la pensa in un altro modo, tuttavia è meglio che ti comporti così e non cosà”. In teoria sembra facile, ma come si fa se papà compra un pacchetto di patatine fritte e ne offre alle bambine e la mamma assolutamente non vuole? O se Matteo una mattina non vuole andare a scuola e il papà dice che può restare a casa, mentre la mamma ribadisce che assolutamente non si taglia? Insomma, quando in famiglia si deve stabilire una regola (e la relativa sanzione in caso di inosservanza) è chiaro che non si può fare ognuno a modo proprio: si deve rinunciare a un pezzetto di sé e provare a concordare con l’altro le regole a partire da presupposti comuni.

Dalla coppia al mondo La palla passa quindi dalla relazione con i figli alla relazione di coppia: è su questo terreno che i genitori si devono incontrare e parlare, portando la loro diversità e le loro opinioni personali, per decidere alla fine, di comune accordo, che cosa è concesso e cosa no, che cosa si può contrattare e che cosa è già stabilito da loro. L’utilità di stabilire regole al di là delle nostre opinioni personali risulta evidente quando si allarga lo sguardo dal contesto familiare a uno più ampio, per esempio l’ambiente scolastico e sociale. Un genitore può decidere che un comportamento del figlio è per lui accettabile, ma è chiaro che quando il figlio entra in altri contesti, si troverà a confrontarsi anche con leggi già stabilite e non potrà più fare riferimento al personale punto di vista dei genitori. Un genitore infatti potrebbe accettare che suo figlio scriva sul muro della sua cameretta (perché no, nessuna legge lo vieta), ma sarebbe sensato che glielo vietasse (o gli facesse ben comprendere l’eccezionalità dell’evento, concentrando lo spazio dei graffiti in un unico

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metro quadro della parete) perché il bambino potrebbe farlo anche a casa di altri o magari all’asilo, dove sicuramente non andrebbe incontro alla stessa tolleranza.

Regole indiscutibili, regole discutibili Il primo passo dovrebbe essere definire insieme le regole indiscutibili della famiglia (non si picchia, non si toccano i detersivi) e gli ambiti in cui si può contrattare (chi lava i piatti, quando si mangia il gelato). Le regole devono comunque avere una finalità: che cosa desidero per la mia famiglia? Famiglie diverse potrebbero voler perseguire fini diversi o anche opposti: se per me è fondamentale la tranquillità, sicuramente stabilirò delle regole per tenere in ordine le stanze o vieterò di ascoltare la musica ad alto volume; se invece la cosa più importante è la creatività, il disordine non sarà un problema, ma magari non sarà concesso guardare la tv che uccide il libero pensiero. In genere il processo di costruzione delle “metaregole”, le regole più profonde di comportamento, si dà per scontato o non è consapevole. Non sarebbe male portarlo allo scoperto e decidere apertamente quali sono le regole essenziali e quali quelle accessorie o comunque discutibili. È fondamentale non confondere i due tipi di regole per dare messaggi chiari ai figli. Non va bene presentare una questione come qualcosa su cui ci si può mettere d’accordo se non è così e viceversa: se ritengo che si pratica sport solo se si vuole, non posso poi iscrivere a forza mio figlio a basket; all’opposto se per me è vietatissimo salire su una sedia vicino a una finestra, non mi metto certo a chiedere la sua opinione e a mediare quando lo fa. Una volta portate alla luce le regole indiscutibili, è d’obbligo che i genitori siano uniti sul loro rispetto. E in caso di violazione delle regole, bisogna che i genitori abbiano pronte le relative sanzioni. Regole e sanzioni indiscutibili non devono essere moltissime: per esempio si può stabilire che non si ruba mai per nessun motivo, si deve sempre avere la sufficienza a scuola, non si dicono parolacce, non si toccano i coltelli e non si scende dall’automobile finché non lo dice un adulto. Per tutto il resto, padre e madre possono discutere con i figli, sentendosi liberamente singole persone che possono avere opinioni diverse.


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Regole ed età È ovvio che quando si ha a che fare con un neonato, tutto è stabilito dai genitori e niente viene contrattato. A mano a mano che il bambino cresce, aumenterà l’area della discrezionalità, nel senso che ci saranno sempre più ambiti in cui si medierà con lui e con le sue esigenze, finché sarà in grado di regolamentarsi da solo (questo almeno è l’obiettivo cui dovremmo puntare). Così non si chiede a un pupo di sei mesi a che ora preferisce andare a dormire, mentre si può decidere insieme a un bambino di sei anni che andrà a letto alle 21 durante la settimana e alle 22 nel weekend. A 14 anni si potrà poi stabilire che in determinati giorni può uscire da solo e rientrare a una certa ora e che comunque può restare sveglio a leggere un libro fino a quando vuole, a patto che il giorno dopo si alzi senza fare storie e che la mancanza di sonno non influisca sul buon andamento scolastico.

Il gioco della mediazione Nelle contrattazioni, la mamma potrà essere più vicino alla posizione della figlia e il padre al figlio, o viceversa, oppure padre e madre possono pensarla allo stesso modo oppure ancora tutti possono essere distanti: l’importante è che, una volta raggiunto l’accordo, i termini siano rispettati da tutti. Per i genitori non è sicuramente facile, la tentazione di essere autoritari in molte occasioni sarà forte (Spegni quella luce e vai a dormire!). Ma se abbiamo costruito bene le regole indiscutibili, come le pareti di una stanza, dobbiamo sforzarci di lasciare a nostro figlio lo spazio e la libertà per esplorare lo spazio di cui la stanza è fatta, cioè lo spazio delle regole discutibili. Lasciare libertà di autoregolarsi è la migliore forma di educazione: un modo per costruire figli solidi. Certo, si dirà, ci sono figli a cui serve una guida più ferma e intransigente, mentre altri comprendono al volo quali sono le regole e quali le eccezioni. Ogni genitore conosce i suoi polli e valuterà quali e quante regole e mediazioni “formali” sono necessarie per ogni figlio, sapendo che in principio saranno più difficili e numerose, ma con il passare del tempo, crescendo e imparando, il figlio imparerà la cosa più importante: vivere correttamente senza bisogno di una guida.

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Vivere lentamente

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Aretina, 29 a n lavora a oreni, Sergio, 38 an n piastrellista i, Bernardes, 1 2a prima medianni, Matteus, 6 a nni, prima elemen tare

Aretina e Sergio vengono dal Brasile. Dopo dieci anni in Italia sono pronti a tornare, verso uno stile di vita diverso, più lento e più attento ai sentimenti

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i entra in casa loro e già il clima è diverso: salutarsi non significa solo un sorriso formale, ma strette di mano, abbracci e baci sulle guance. Aretina e Sergio vengono dal Brasile e con loro viene spontaneo sentirsi un po’ brasiliani, sognare climi caldi, terre senza confine, fiumi, foreste e una vita da raccontare come in un libro. Già la loro conoscenza è materia di romanzo. “Aretina aveva quattordici anni quando ci siamo conosciuti – racconta Sergio –. Io in confronto ero un vecchio; uscivo da una storia con un’altra donna e avevo due figli. Quando ha compiuto diciotto anni ci siamo messi insieme. Un anno dopo abbiamo deciso di sposarci. A quei tempi, lei era ancora minorenne, perché in Brasile si raggiungeva la maggiore età a ventun anni e non a diciotto, come oggi”. “Mio padre però non vedeva di buon occhio il nostro rapporto – continua Aretina -. Non voleva che frequentassi Sergio, così ci siamo fidanzati in segreto e abbiamo scambiato gli anelli di nascosto. Avevamo deciso persino il giorno del matrimonio, ma mio padre era assolutamente contrario. È un uomo che ha fama di essere un duro. Un giorno siamo andati con altri amici a fare il bagno al fiume. Alcune nostre amiche si erano appostate per fare la vedetta e controllare che mio padre non arrivasse (queste stesse amiche sono poi diventate le nostre testimoni di nozze). A un certo punto ci hanno avvisato che stava arrivando: come pazzi ci siamo messi a correre in mezzo all’acqua e siamo scappati sulla moto di Sergio. Abbiamo guidato fino a un’altra città, con la paura di essere inseguiti. Quando ci siamo fermati eravamo distrutti, vestiti solo con calzoncini, sporchi e impolverati. Nella fretta della fuga non abbiamo preso nemmeno i portafogli, così ci trovavamo in mezzo alla strada, senza soldi e senza sapere cosa fare. Sergio ha rintracciato una vecchia amica di sua madre, che non vedeva da tanto tempo, ed è andato a chiederle un piccolo prestito per comprare una carta telefonica. Abbiamo cominciato a chiamare amici e parenti per sapere cosa stava succedendo”. Aretina e Sergio tornano, ma il padre non vuole più che lei stia a casa. “Per le mie convinzioni non volevo però convivere con Sergio prima del matrimonio – continua -, così sono andata a vivere da una zia. Alla fine mio padre ha deciso di firmare il consenso per le nostre nozze, ma non ha voluto partecipare, né mi ha più rivolto la parola”.

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aretina e sergio

Espatriare Dopo essersi sposati, Sergio e Aretina non si trovavano in una bella situazione. Lei lavorava come maestra, Sergio come muratore, abitavano a 150 chilometri di distanza l’uno dall’altro e si vedevano una volta ogni quindici giorni. Non avevano soldi né casa e in più lui doveva mantenere i due figli della precedente relazione. Dopo quattro mesi di matrimonio, la situazione politica in Brasile era cambiata al punto che Aretina rischiava di perdere il posto. Così Sergio ha preso una decisione: partire per l’Italia, dove un amico aveva trovato lavoro per lui. “Avevamo ancora debiti per il matrimonio – racconta Sergio – e mi sono indebitato ancora di più per partire. Ho pensato che sarei venuto qui per tre mesi al massimo, dopodiché o riuscivo a portare Aretina in Italia, oppure tornavo in Brasile. Era il 2000 o giù di lì. I primi mesi sono stati difficilissimi: piangevo sempre, avevo nostalgia di lei e di casa mia, faceva freddo e non trovavo niente di familiare. Dico sempre che per fortuna avevo i debiti, sennò sarei ripartito immediatamente”. Dopo pochi mesi, però, Sergio riesce a comprare il biglietto per Aretina, che lo raggiunge. “Lavoravo come muratore ed ero riuscito ad affittare una casa. Vivevamo con altri amici brasiliani. All’inizio non avevamo assolutamente niente: c’era una stufetta con cui scaldavamo la casa e cucinavamo e tutto si riempiva di fumo. Dormivamo sui materassi buttati per terra, con delle coperte che ci portava una amica da un albergo di montagna. Aretina stava sempre in casa: nessuno le dava lavoro, perché eravamo i primi stranieri di quella zona e la gente non si fidava. Dopo un po’ Aretina ha trovato un posto come cuoca e le cose, pian piano sono andate meglio”.

Figli di qui e di là Nel frattempo Sergio pensa ai figli che ha lasciato in Brasile. “Non li ho mai abbandonati - racconta -, anzi, li ho sempre sostenuti, ho pagato tutte le spese e inoltre ho sempre pensato di tornare a prenderli. Un giorno la madre mi ha detto che era il mio turno di occuparmene, così siamo tornati in Brasile e li abbiamo portati qui. Il ragazzo più grande, Bruno, che ora ha 16 anni, non si è trovato bene ed è tornato indietro. Bernardes invece è rimasto con noi”. Nel frattempo Aretina rimane incinta. Durante la gravidanza ha alcuni problemi e rischia una nascita prematura. “Avere un figlio qua è stata la cosa più bella - racconta -, ma al settimo mese ho cominciato a perdere molto sangue. Sergio mi ha portato di corsa in ospedale, dove sono stata subito soccorsa e salvata, con grande professionalità e gentilezza. Sono poi tornata a casa, ho smesso di lavorare e due mesi dopo, con un po’ di ritardo, è nato Matteus”. “Racconto sempre questa storia in Brasile - dice Sergio - perché il giorno che l’hanno salvata mi sono sentito l’uomo più ricco della terra. Si parla spesso male della sanità in Italia, ma qui i medici non guardano se sei bianco o nero: prima ti curano e poi casomai ti fanno domande. Il Brasile è un paese ricco, ma la salute è solo per i pochi che hanno i soldi, il resto della gente può morire senza che nessuno se ne accorga. C’è persino una legge: un medico deve avere sei o otto processi penali prima di essere condannato e finire in carcere, la vita di un povero vale meno di quella di un cane. Così abbiamo deciso che tornati in Brasile dovremo fare subito un’assicurazione sanitaria, ma è brutto pensare che la nostra tranquillità è dovuta al fatto che possiamo pagare, mentre per gli altri non c’è sicurezza”.

Sulla via del ritorno Dunque avete intenzione di tornare in Brasile? “In questi anni di lavoro abbiamo comprato un appartamento là, quindi il nostro progetto è di tornare - risponde Sergio -. Se dovessi dire a quando, direi che il momento giusto era due o tre anni fa, ma forse partiremo entro la fine di quest’anno”. “Qui abbiamo messo radici, fatto amicizie – continua Aretina – e partire fa un po’ impressione. In Brasile, poi, io non ho un mestiere, così dovrei ricominciare a studiare, oppure aprire un negozio o una attività mia. L’Italia mi piace, ma vivere qui è come vivere a metà. Posso avere più soldi e sentirmi tranquilla, ma metà di me vuole tornare e non vuole avere più fretta di vivere”. Cosa significa avere fretta di vivere? “In Brasile la vita va più piano - spiega Sergio-. La gente è meno stressata, anche se ha poco o niente. C’è più allegria e più solidarietà: se uno ha bisogno, dieci amici si riuniscono e vanno a dargli una mano, poi lui

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AgriSAPORI in cambio fa una grigliata e tutto finisce lì. Non siamo materialisti. Quello che mi pesa dell’Italia è che bisogna sempre correre, lavorare e pagare. Si perde il senso dell’amicizia, non c’è più tempo per stare insieme. Se vado a trovare qualcuno, è sempre perché devo fare qualcosa, mai per il piacere di vedersi e bere un caffè. Così si diventa schiavi della vita e non ci si rende nemmeno conto di star vivendo”. Anche con i bambini il rapporto è diverso? “C’è sempre più tempo – dice Aretina -. Quando hai un figlio, per esempio, viene una nonna in casa e ci rimane per trenta o quaranta giorni, occupandosi del piccolo, mentre la madre se ne sta a letto a recuperare le forze e bere brodo di gallina. Quando crescono, i bambini hanno più spazio per giocare e sono più liberi. Immaginati una natura che dà tanto, dove ci sono fiumi, terra e piante in quantità, dove tutto è rigoglioso e qualunque cosa pianti, cresce. Immagina uno stile di vita diverso. Immagina un Capodanno a 30-35 gradi, con tutti gli abitanti che escono a ballare, festeggiano, mangiano, fanno baldoria. La vita è così: siamo un popolo più umile, fraterno e solidale. Ma non bisogna generalizzare, i brasiliani, come gli italiani, hanno tante facce. I bambini di città vivono peggio che qui, c’è molto più stress e anche molta violenza”. Cosa succederà al vostro ritorno? “Ho tre figli maschi, devo costruire qualcosa per loro, insegnargli un lavoro, dargli le opportunità che io non ho avuto - dice Sergio -. Qui in Italia sono cresciuto professionalmente, fare il muratore è un settore vero. In Brasile non è una figura non riconosciuta, neppure moralmente. Tanto per farmi capire, se una ragazza dice di essere fidanzata con un muratore, la prendono in giro. In due anni penso di inserirmi bene, perché mancano figure come la mia. Inoltre il mercato si sta sviluppando tantissimo, il Brasile ha avuto una crescita economica fortissima, l’economia è alle stelle, la casa è in pieno boom. È merito del presidente, Lula, che in due mandati ha fatto tanto, aiutando i più poveri e rilanciando il paese”. I bambini conoscono i vostri progetti? “Sì, e sono contenti di tornare in Brasile. L’ultima volta che ci siamo andati, due anni fa, Matteus ha passato molto tempo con la nonna, persino di più dei suoi cugini che abitano a San Paolo. Bernardes in Italia si è inserito bene, a scuola è molto bravo, al punto che oggi scrive meglio in italiano che in portoghese. Matteus è molto attaccato ai suoi amici, quando ci chiede come faremo a lasciarli qui, gli rispondiamo che li portiamo tutti con noi”.

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La conclusione del romanzo E il rapporto con il padre di Aretina? Correte ancora il rischio di dover scappare? “Quando Sergio, dieci anni fa, mi ha mandato il biglietto per venire in Italia - racconta Aretina - sono corsa da mia madre per dirglielo. C’era anche mio padre. Ho detto che partivo e a lui è caduto il bicchiere di mano. Piangevamo tutti, piangevo io, piangeva mia madre e alla fine si è messo a piangere persino lui. Già da tempo ci siamo rappacificati, adesso lui adora Sergio e i bambini”. Così all’happy end manca proprio solo il ritorno? “Sogniamo di vivere a Ipatinga, nel Minas Gerais - conclude Sergio -, nella nostra casa in riva a un grande fiume pulito dove, quando si ha voglia, si scende con la macchina fin sulle rive, si accende la musica e si prepara la grigliata. C’è sempre un’occasione per fare festa”.

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Ritratto di famiglia Rossella, 32 anni, mamma e grafica, e Alberto, 35 anni, grafico editoriale, hanno una figlia di 2 anni e mezzo, Ginevra

Da quanto tempo state insieme?

Lui: 9 anni; 6 e mezzo di convivenza e 2 e mezzo di matrimonio Lei: 9 anni

Quante ore lavori

Lui: 7 ore in ufficio e quasi tutto il resto a casa Lei: dalle 4 alle 6 ore di lavoro, il resto lo passo con Ginevra

Il suo peggior difetto?

Lui: mette il muso Lei: polemico

Il tuo peggior difetto?

Lui: ho il dramma del conflitto Lei: sono istintiva

Chi comanda in casa?

Lui: dipende dagli ormoni Lei: cerchiamo sempre il confronto, ma a volte l’uno prevale sull’altro

Chi spende di più?

Lui: tendenzialmente lei, ma anche io posso essere pericoloso Lei: io

Chi cucina e tiene in ordine?

Lui: lei, ma io aiuto Lei: io, lui mi aiuta tanto però

Cosa non deve mancare nel vostro frigo?

Lui: carne, cocomero e melone d’estate Lei: latte, formaggi freschi, verdure

La cena meno sana che hai servito ai tuoi figli?

Lui: cibo di fast food Lei: un’apericena

Qual è il gioco più divertente che fai con i tuoi figli?

Lui: disegnare, inventare storie Lei: cantare e ballare in modo strampalato

Ricordi l’ultima volta che avete litigato?

Lui: sì Lei: sì, litighiamo spesso, ma l’amore non è bello se non è litigarello, come dice mia nonna

Libro e film che ti piacciono di più?

Lui: la saga di Malaussène di Pennac, L’armata Brancaleone Lei: Di tutte le Fate di Alberto Gavellotti, Il mio amico Totoro

Shopping preferito dove?

Lui: Decathlon Lei: artigianato, usato

e quante ne passi con i figli?

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Il ristorante in cui andate più volentieri?

Lui: trattoria che offra carne cruda Lei: non abbiamo un locale preferito. Amiamo tanto i posti caratteristici e con cucina casalinga

Il tuo momento preferito nella giornata?

Lui: quando mi metto a letto con le mie donne Lei: la sera quando aspetto Albe che rientra dal lavoro e Ginevra è già a letto

Com’è un weekend tipico in casa vostra?

Lui: un pieno di metano e un bel fuori porta Lei: gita fuori città

Cosa

avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?

Lui: ci siamo ubriacati Lei: cena, birrificio e poi di corsa a casa a goderci la nostra intimità

Quale servizio vorresti nella tua città?

Lui: tutti, tutti i musei gratis per tutti Lei: spazi organizzati e gratuiti per i bambini anche per l’inverno

Come ti immagini fra vent’anni?

Lui: in campagna Lei: con più esperienza, più matura e alle prese con nuovi ostacoli da superare

Cosa faranno i tuoi figli da grandi?

Lui: quel che le piace, spero Lei: spero che riesca a realizzare i suoi sogni

Qual

Lui: Alberossa+ Lei: unita

è la parola che riassume la vostra famiglia?

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Agosto medioevale a Ventimiglia La tragica vicenda di Beatrice di Tenda rivive in una lunga festa tutta all’insegna del Medioevo

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di Marina Notari

S

iete in vacanza nel ponente ligure o in Costa Azzurra? Avete figli appassionati di draghi e fortezze? Ecco un evento che fa per voi: l’Agosto Medioevale, una manifestazione che si tiene durante l’estate a Ventimiglia, in provincia di Imperia, e che comprende una serie di rappresentazioni che rievocano le feste e i giochi di dame e cavalieri. Ventimiglia, nel caso non la conosciate, è città di frontiera, mai le stesse facce, sempre gli stessi cliché: commercianti un po’ scortesi (beati loro che la crisi non li sfiora), turisti francesi che si incastrano nelle vie strette a fare incetta di liquori, residenti che godono, nei bei bar, gradevoli aperitivi, poi il fiume, il mare, i giardini e non ultima la città alta, bellissima. La location perfetta per una festa medioevale! Ventimiglia alta è un luogo affascinante e misterioso, nei carugi trasandati e umidi si celano appartamenti con affreschi antichi che fanno mancare il fiato, finestre con scorci sul vasto del mare, giardinetti interni che non s’immagina esistano, palme e ibiscus. Qui c’è una piazza in selciato, tra palazzi vescovili, conventi e una prestigiosa sede dei carabinieri. Di fronte c’è la Cattedrale, in pietra, con un grosso portone di legno, che risale ai secoli XI-XIII, sorta sui resti di una cattedrale di età carolingia e prima ancora, vuole la tradizione, su un tempio pagano dedicato a Giunone. Qui, il 7 agosto, il corteo storico offrirà al vescovo un grosso cero processionale, segnando il momento centrale delle manifestazioni.

Prima di arrivare Sulla festa di Ventimiglia ci sono alcune cose da sapere. Importante è conoscere cosa sono i sestieri, l’equivalente delle contrade a Siena, un simbolo di appartenenza che ha un passato, una bandiera, un simbolo e dei colori. Ogni sestiere viene addobbato con le bandiere che il vento, molto presente, arrotola lungo i tralicci: qui il blu e il nero, per citarne uno non proprio a caso, sono i colori del Sesté Burgu! I sestieri dividono la città in sei zone, ognuna crea un quartierone piuttosto omogeneo: ‘A Marina, per esempio, è la zona di fronte al mare, sotto la città alta e fa zona a sé, non perché le altre aree di Ventimiglia non abbiano il mare, ma perché è separata dal resto della città dal fiume Roja (sempre affollato di cigni e paperelle, grosse oche e piccoli cormorani). U cuventu è la zona centrale, il cuore commerciale, zeppo di bottiglierie che vendono panettoni anche a luglio. Poi c’è U burgu, L’ariveu, U campu e infine ‘A ciassa: la piazza. A Ventimiglia il dialetto è parlato da pochi, ma in molti conservano la cadenza trascinata che viene da imitare e usano alcune parole tipiche: “besugo” è l’amico poco sveglio, “belandi” l’intercalare più in uso; le vocali si pronunciano strette con gran abbondanza di “ü”, ma non come i sardi; “spantegato” indica la persona in disordine (anche di testa), ma come verbo significa “spargere”, perciò a Ventimiglia “a Madona spàntega a benediciun sü tuta a cità” (e non si può dire che il dialetto non umanizzi la solennità dell’evento).

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Il programma La festa si svolge con tanti appuntamenti. I Giochi Medioevali cominciano il 28 luglio alle 21, nella piazza del Comune (piazza della Libertà), che si trova nella città bassa tra la foce del fiume e i giardini pubblici. Si fanno giochi con la balestra, la corsa con la carriola medioevale (in legno, con ruota piena e una balla di fieno sul pianale), la corsa con il lumino e il tiro alla fune. Le rievocazioni in costume cominciano il 5 e 6 agosto, dalle 18, a Ventimiglia alta. Musici e giullari propongono spettacoli e concerti; girando per strade e piazzette, tra stendardi gialli e rossi (colori del sestiere Ciassa). In questa occasione si può assistere alle rappresentazioni sulla vita appassionante e tragica di Beatrice di Tenda, influente dama locale del 1300. Ci saranno strumenti di tortura e condanna a morte della dama, ma sarà tutto finto, poiché non si possono decapitare le attrici. Per restare in tema, si cena nelle taverne medievali che ripresentano i cibi locali dell’epoca (carni di capra e coniglio, rostelle, verdure ripiene, pisciadela e olive piccole nere). Nella piazza della cattedrale c’è un mercatino dove acquistare riproduzioni di balestre e altre armi, oggetti e giochi del tempo, salumi di cinghiale o di cervo e bambolotti fatti a mano che sembrano veri. Il Corteo storico ha luogo il 7 agosto, alle 21, a Ventimiglia alta; i sestieri si riuniscono con la loro corte in piazza della cattedrale, dove offrono un grosso cero che verrà portato in processione il 26 agosto, giorno del santo patrono, e chiedono il permesso di disputare la regata. Tra spettacoli di mangiafuoco e giocolieri si estraggono le posizioni di partenza della regata dei gozzi. La Regata storica si fa l’8 agosto alle 18, con partenza e arrivo in corrispondenza dello scoglio della Margunaira, simbolo della città. Ogni sestiere possiede una barca in legno, il gozzo, che ospita quattro vogatori e un timoniere. La posizione di partenza è importante, un tratto della gara si trova davanti alla foce del fiume e ovviamente è meglio starne il più lontano possibile; una volta la posizione era determinata dall’ordine d’arrivo della staffetta podistica, da qualche anno però è stata abolita per mancanza di partecipanti ed è la sorte a decidere dove posizionare la barca. I posti migliori dove godere questa sfida sono il lungomare della Marina San Giuseppe e la strada che porta alla città alta, anche se il marciapiede qui è molto stretto. Tamburini e sbandieratori si esibiscono il 10 agosto in piazza della Libertà nella festa Ad ludum balistre, molto bella, assordante e suggestiva, che sicuramente emozionerà i bambini. La Notte del Guidernone comincia l’11 agosto alle 21 nei giardini lungo la foce del Roja (Giardini Monsignor Tommaso Reggio). È la serata più bella perché i sestieri scendono dalla città alta e popolano i giardini con i loro personaggi in costume, offrendo spettacoli ai visitatori. La serata termina con la premiazione del corteo storico.

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L’arrampicata sugli alberi piace ai bambini e può diventare un insolito intrattenimento per le feste

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rrampicarsi sugli alberi: un gioco senza età, ma anche una moda che ultimamente trova spazi ovunque: nei campi avventura, nei parchi di città, in montagna o al mare, come momento ricreativo tra un bagno e l’altro. Al di là del fascino, che tipo di attività è? Ce ne parla l’associazione sportiva “I Fabbricanti di Sogni”, che aiuta grandi e bambini a salire sui giganti verdi, passeggiando in sicurezza all’interno della chioma. “Il tree climbing ricreativo, così si chiama l’arrampicata sugli alberi per divertimento, è una attività equiparabile all’arrampicata sportiva in montagna - spiega Francesco Petronzi, presidente dell’associazione –, la differenza è che nel nostro caso non esiste una procedura codificata. Il tree climbing vero e proprio è un metodo di lavoro che serve per intervenire su ogni tipo di pianta, per le potature ad esempio, senza avere vincoli di dimensione o posizione. Negli ultimi anni le tecniche professionali vengono utilizzate in un modo insolito e divertente per giocare con gli amici. Ci si può arrampicare su un singolo albero, ma più spesso si costruiscono percorsi che collegano più alberi a diverse altezze usando scale, corde, ponti tibetani, carrucole, gradini ondeggianti e reti. Ogni supporto va bene, purché ci si muova in quota, ad altezze che possono andare dai pochi metri fino a una decina e più. L’arrampicata è sempre sicura: si usano imbraghi per grandi e piccini, caschi, longe e moschettoni. Inoltre i percorsi si fanno sempre accompagnati da un istruttore esperto, che deve avere un mix di competenza, tecnica e passione. Oltre all’aspetto sportivo e ludico, il tree climbing aiuta i bambini a comprendere la complessità della vita dell’albero. È un’esperienza davvero entusiasmante”. Francesco Petronzi è un agronomo professionista, specializzato in piante ad alto fusto. Il punto di forza dell’associazione I Fabbricanti di Sogni è quello di creare percorsi di tree climbing a domicilio: “Il nostro servizio trova molteplici applicazioni: - spiega Francesco – ci chiamano i ristoranti oppure i genitori per un intrattenimento insolito durante matrimoni e altre cerimonie. Ci chiamano dai parchi, dalle ville e anche dalle feste pubbliche o private. Noi allestiamo il parco avventura e accompagniamo grandi e piccini nel percorso. Le arrampicate sono sempre gratuite”. È bene specificare che, nell’allestimento, Francesco cura con la massima attenzione il livello di sicurezza: preposto alle manovre di soccorso in pianta, su ogni albero assicura una corda indipendente per l’accesso in caso di necessità. Le piante utilizzate non risentono minimamente dell’installazione temporanea: “Non facciamo operazioni invasive – precisa Francesco -. Come arboricoltore, cerco di non lasciare la minima traccia, realizzando solo la giusta potatura. Così, quando preparo una pianta sulla quale saliranno i bambini, la attrezzo in modo da non danneggiarla; uso “false forcelle” in modo che le corde necessarie non scorrano direttamente sul tronco, utilizzo fascioni proporzionati per distribuire il peso degli attrezzi sulla corteccia, così da non danneggiare il cambio, e soprattutto metto in sicurezza la pianta stessa, rimuovendo rami rotti o monconi. Tutto quel che si usa sono corde, moschettoni e connettori; la pianta non viene bucata o rovinata”. L’associazione I Fabbricanti di Sogni ha sede in provincia di Biella, a Pray. Si può contattare su www.ifabbricantidisogni.it, oppure al numero di cellulare 338 3610377.

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Sabrina Marzo - Psicologa e Psicoterapeuta Familiare (via Arbe 20, Torino. Tel. 3391479388 - Autorizzazione n. 456 del 6/12/2006)

Una mamma non si diverte con la figlia: ha perso il senso del gioco

Giocare mi annoia Mi sento in colpa perché mia figlia - che è figlia unica - ama tantissimo giocare e mi chiede spesso di partecipare ai suoi giochi, ma io mi annoio. Lei tira fuori tutte le bambole, i vestitini, i pettini e gli accessori, smonta, rimonta, veste e sveste, poi mi chiama, mi chiede se posso giocare con lei e io magari ci provo, ma dopo un po’ mi stufo, mi alzo e mi sento cattiva. Al massimo riesco a fare qualche gioco di società: il gioco dell’oca o memory, ma mi annoio anche a quelli. Cosa mi suggerisce di fare? Grazie Adele Carissima Adele, hai raccontato quali sono i giochi che non ti piacciono e quali quelli che t’annoiano; ma quali sono quelli che t’entusiasmano? Saper giocare non è scontato quando si diventa adulti; forse in questo campo i papà sono un po’ più abili e, se li osservi, ti accorgerai che spesso si divertono con i figli facendo giochi che piacciono a loro. È questo il trucco! Come mamma non puoi pretendere che, solo perché vuoi un gran bene alla tua piccola, tu ti diverta con i giochi che piacciono a lei. Per i figli è sicuramente prezioso avere accanto un genitore che, mentre giocano, si interessa con curiosità e ascolta le storie che inventano, poiché per loro è un modo importante e gratificante di comunicare ed esprimersi. Ma divertirsi insieme è un’altra cosa. Non temere di proporre tu un’attività che si può fare con lei e sceglila tra quelle che sono piacevoli anche per te. D’altronde tua figlia scoprirà, o magari ha già scoperto, che giocare con qualcun altro significa ricercare un gioco che piaccia a entrambi, altrimenti il suo compagno si alzerà annoiato per fare qualcos’altro. Il consiglio è sfruttare questa occasione che i figli offrono ai genitori per interrogarsi su quali sono i propri desideri: cosa diverte Adele? Quale attività è gratificante per te? Agli adulti capita spesso di non saper rispondere a queste domande, perché le responsabilità e la faticosa quotidianità sovente soffocano la dimensione ludica, che invece è preziosa a qualunque età; in realtà si tratta di lasciare al gioco e al divertimento un po’ più di spazio, di andarne alla ricerca quasi come fanno i bambini quando si annoiano: iniziano a guardarsi attorno per vedere se c’è qualcosa di interessante da osservare, toccare, prendere. Puoi cominciare cercando qualcosa che diverta te come donna, con un’amica oppure da sola: è un ottimo esercizio per recuperare la capacità di divertirsi, che poi potrai mettere in campo quando stai con tua figlia. E buon divertimento!

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Linee guida per la febbre Cosa fare in caso di febbre? La Società Italiana di pediatria ha risposto con delle semplici linee guida, liberamente consultabili sul sito Internet (www.sip.it), condivise da tutti i pediatri e basate sulle migliori conoscenze disponibili. Le prime raccomandazioni riguardano dove e come misurare la temperatura: all’ascella e con il termometro elettronico. I termometri a mercurio non sono più in produzione e vendita, il termometro “da orecchio” (timpanico) a infrarossi dovrebbe essere evitato per il maggior pericolo di errori nella misurazione e nella lettura del display. Per favorire la diminuzione della temperatura non sono indicate manovre fisiche, come per esempio le spugnature, la doccia fredda o la borsa del ghiaccio, che sono utili solo in caso di ipertermia, cioè quando si presenta un forte aumento della temperatura corporea, fino a 41,5° interni (il famoso “colpo di calore”). Non si devono dare cortisonici o acido acetilsalicilico (meglio noto come aspirina). Gli unici medicinali tollerati sono paracetamolo e ibuprofene (acquistabili in farmacia, sia come farmaci generici, sia con diversi nomi commerciali). I farmaci vanno presi solo quando si presenta, oltre alla febbre, uno stato di malessere generale; non è raccomandato un loro uso associato o alternato. Il paracetamolo può essere utilizzato fin dalla nascita, ma nei bambini con meno di un mese di vita, in caso di febbre, è sempre consigliato il ricovero in ospedale, perché potenzialmente a rischio di una malattia grave. La somministrazione del paracetamolo deve avvenire preferibilmente per via orale, perché la dose è più precisa e l’assorbimento è più costante; è consigliata la via rettale (supposte) solo nel caso di vomito. La dose standard da somministrare deve essere calcolata in base del peso del bambino e non all’età; per dosare il farmaco si devono utilizzare gli appositi misurini oppure una siringa-dosatore ma non cucchiai o cucchiaini di uso domestico, che possono avere capacità diverse. Dosaggi elevati somministrati per via rettale aumentano il rischio di tossicità e se c’è il sospetto di un’intossicazione è bene rivolgersi immediatamente a un Pronto soccorso. Nella varicella, tanto frequente in questo periodo, non è consigliabile l’impiego dell’ibuprofene.

No alle scarpine Spesso vediamo i bambini indossare calzature anche se ancora non camminano. Quando il bambino cammina, ovvero mantiene la posizione eretta, il suo piede ha realmente necessità di sostegno, ma quando è più piccolo è necessario indossare le scarpe? La risposta è no, non è necessario. Tutti sanno che le scarpine vengono gettate via nuove, ma pochi si preoccupano del loro effetto sul piedino che le ha indossate. Il piede del bambino piccolo ha ossa tenere e facilmente deformabili, che possono soffrire per l’azione di strutture esterne e rigide. Non è come il piede adulto (il bambino non è un adulto in piccolo): le ossa hanno forma, struttura e

rapporti tra loro diversi da quelli del piede dei grandi. Alcuni genitori hanno la tentazione di mettere le scarpe solo saltuariamente “per favorire uno sviluppo normale”. Anche questa è una convinzione sbagliata, perché il piede stabilisce un contatto con l’esterno che, con l’uso della scarpa, viene limitato e anestetizzato. Attraverso i piedi il bambino riceve informazioni sul suo peso, sulla sua posizione nello spazio, sulla qualità della superficie su cui è appoggiato e impara a modulare i movimenti in funzione delle sensazioni provate. Tutte queste notizie vengono interpretate dal cervello a scopi diversi e sono indispensabili per uno sviluppo armonico della persona.

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Francesca Galdini

un negoziante può chiedere di controllare il contenuto di una borsa?

Supermarket proibito Gentile avvocato, sono un signore di 40 anni, papà di due bambine. A parte due piccoli orecchini, ho l’aspetto rassicurante di un normale papà torinese. C’è un supermercato, nel nostro quartiere, molto frequentato nonostante il personale sia scortese. Quel che mi è successo, però, va oltre. Dopo aver fatto la spesa sono arrivato alle casse dove la cassiera mi ha chiesto di aprire lo zaino, con la scusa che c’è un cartello all’ingresso che chiede di riporre sacche e borse negli appositi armadietti. Mi sono rifiutato. Allora lei ha chiamato la titolare che mi ha ripetuto l’invito a far vedere il contenuto dello zaino (era il mio computer!). Mi sono nuovamente rifiutato. La titolare ha minacciato di chiamare i carabinieri. “Lo faccia”, le ho detto. Lei non lo ha fatto ma mi ha detto “Se ne vada e non torni mai più qui”. Antipatia della signora a parte, mi chiedo se davvero i titolari di un supermercato hanno il diritto di perquisire le borse o gli zaini dei loro clienti. Cosa dice la legge? Grazie e saluti Roberto Caro Roberto, leggendo e rileggendo la Sua lettera due affermazioni mi hanno particolarmente colpito. La prima è la descrizione che fa di se stesso: quasi a voler dire che le “attenzioni” subite nel supermercato siano conseguenza ed effetto di quei due piccoli orecchini che, mi perdoni, lei stesso tende a occultare, specificando immediatamente di avere un aspetto rassicurante. La seconda è la scusa dell’esistenza di un cartello all’ingresso che avrebbe legittimato, secondo lei a torto, il comportamento della cassiera e della titolare del supermercato stesso. In realtà quanto le è capitato è molto frequente, così come altrettanto frequente è la pratica del taccheggio, la cui definizione, dizionario alla mano, è furto di merce esposta nei negozi. Quotidianamente, specie nei supermercati o nei grandi magazzini sempre affollati da clienti che circolano nei vari reparti e hanno la possibilità di accedere direttamente e personalmente alla merce senza il tramite di un commesso, qualche articolo in vendita sparisce. Ecco perché i titolari di questi esercizi commerciali corrono ai ripari esponendo cartelli come quello che lei ha visto: non può immaginare quante volte, aprendo le sacche e le borse dei clienti (che magari portano il logo di altri negozi o supermercati), sono stati trovati alcolici, cosmetici e più in generale pezzi di piccola taglia ma comunque di valore che la gente lascia “distrattamente” scivolare altrove, anche nelle tasche dei vestiti, anziché nei carrelli. I titolari degli esercizi commerciali sono responsabili della custodia dei beni esposti in vendita e possono quindi comportarsi come hanno fatto (magari un briciolo di cortesia ed educazione in più non sarebbe guastata). Certo non possono perquisirla personalmente (possono farlo solo gli agenti di polizia) e certo lei può rifiutarsi di sottoporsi ai controlli del direttore del supermercato. Chi è innocente però, non dovrebbe impuntarsi nel rifiuto di far controllare il contenuto della borsa: prima di tutto perché è stata una sua scelta quella di non riporla negli appositi armadietti, nel qual caso nessuno le avrebbe chiesto niente, in secondo luogo perché alimenterebbe solo il sospetto di furto e il titolare sarebbe legittimato a chiamare la polizia. In buona sostanza: non è stato un attacco personale ma uno strumento di cautela che, purtroppo nel caso di specie, è degenerato in un episodio spiacevole. Ricordiamoci che il taccheggio è un furto vero e proprio e il codice penale rende punibile questo reato a querela della persona offesa (che nel caso di specie sarebbe il titolare del supermercato) con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da 154 a 516 euro.

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l’educatrice GGl’esperto Stefania Moriondo

cosa fare quando i valori del gruppo di coetanei sono contrari ai valori dei genitori

Valori e decisioni Sono la mamma di una bambina di 10 anni. Siamo una famiglia unita e felice, ma nostra figlia da qualche tempo ha problemi con le compagne di classe e le spiego perché. Le sue amiche guardano in televisione alcune telenovele, tipo Flor o altre di cui nemmeno ricordo il nome, ma a noi non piace che nostra figlia le guardi. Le amichette vestono maglie e scarpe di determinate marche, mentre noi cerchiamo di evitare modelli di consumo vistoso. Le amichette hanno cellulari costosi che usano in maniera disinvolta, mentre da noi il cellulare c’è, ma si usa solo per le emergenze. In generale, ci sembra di offrire a nostra figlia un modello educativo solido e sobrio, di cui siamo fieri. Ma lei soffre a “non essere come le altre”. Non lo dice, ma nel profondo desidera quello che non le diamo. Ne stiamo facendo una esclusa? Una invidiosa? Non essere omologati produrrà in lei un più forte desiderio di omologazione? Cosa ci consiglia, come educatrice? Rispettare i desideri (anche inespressi) della ragazza o tenere salde le nostre posizioni? Grazie e cordiali saluti Eleonora Cara mamma, il desiderio di “essere come le altre” è sicuramente fisiologico nel percorso di crescita di una ragazza; nella pre-adolescenza e nell’adolescenza, appartenere a un gruppo è importante, fa sentire sicuri ed è una barriera protettiva contro eventuali critiche a cui a quell’età si è molto sensibili. Cosa fare se gruppo e genitori vanno in direzioni diverse? Prima di tutto bisogna distinguere i valori dalle decisioni che prendiamo per la sicurezza nostra e dei figli. I valori sono scelte su ciò che è opportuno, giusto, interessante e intelligente. Riguardano tanti aspetti della vita, tra cui cosa acquistare o cosa vedere in tv. I valori si scelgono quando si comprendono nel profondo e questo in genere accade non a dieci anni, ma molto più tardi. Qualcuno ci arriva verso i trenta o quaranta, qualcuno non ci arriva mai. Viceversa, non si crede in qualcosa perché qualcuno ci obbliga a farlo. Per trasmettere alla ragazza i valori di casa, la cosa migliore è spiegarli, magari raccontandole episodi in cui da bambini avete capito certe cose. Sicuramente lei apprenderà ancor di più osservandovi nella quotidianità. Se da grande sarà d’accordo con i vostri valori, vi seguirà. Obbligarla a fare o non fare certe cose, senza cercare l’accordo e senza che la ragazza ne comprenda il significato profondo, comporterà solo un adeguarsi del comportamento. Gli effetti collaterali saranno quelli che avete immaginato, per esempio l’invidia e la possibilità che aumenti il suo desiderio di omologazione. Qualcuno potrebbe far notare che l’abitudine crea il comportamento: all’inizio i bambini si lavano i denti perché obbligati, ma poi diventa un’abitudine fino a quando capiscono l’importanza dell’igiene. Questi passaggi non sono però altrettanto scontati per argomenti più complessi. Opinioni politiche, religiose o morali possono essere opposte a quelle dei genitori, proprio perché spinte dal desiderio di ribellione a idee inculcate ma non interiorizzate. Perciò se la bimba vuole vedere un programma un po’ stupidotto o superficiale, potete scegliere, valutando i pro e i contro, tra vietarglielo decisamente (sapendo che magari lei cercherà di vederlo a casa delle amiche) o lasciarglielo guardare rimanendo con lei e magari facendole notare che la storia è trattata in modo banale o che nella vita vera le cose non vanno così. Diverso è il discorso rispetto agli oggetti costosi o a programmi evidentemente diseducativi, volgari o violenti. In questo caso è il genitore che decide per la sicurezza economica della famiglia o per quella psicologica del figlio e lo deve fare senza lasciarsi impietosire.

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GGl’esperto

il chimico

Ugo Finardi - chimico

come si toglie lo sporco

Macchie B

uona parte dei materiali che utilizziamo per i vestiti o per l’arredamento sono, all’origine, bianchi. Lo sono sicuramente il cotone (chi non ha mai visto Via col Vento?), la lana (chi non ha mai visto una pecora?) e il lino (in questo caso è più difficile avere avuto una esperienza diretta) che sono le fibre naturali più utilizzate per la produzione di capi di abbigliamento. Lo sono anche molte fibre sintetiche ugualmente utilizzate allo scopo. Come mai allora i nostri vestiti sono colorati? Semplice: le fibre vengono colorate con dei coloranti. A dirlo sembra una cosa banale, ma all’atto pratico è un’operazione notevolmente complicata. Il colorante infatti è una molecola (spesso abbastanza grossa, almeno in termini chimici) che deve possedere diverse caratteristiche le quali non necessariamente vanno d’accordo tra loro. In primo luogo deve avere il colore da impartire al filato, in secondo luogo deve mantenerlo una volta legato al filato stesso, il che non accade necessariamente, a causa delle interazioni tra la molecola e il substrato. Deve rimanere legato saldamente al filato e non andarsene a spasso quando il tessuto viene lavato: questo accade se il colorante non è di buona qualità (dal punto di vista commerciale) con immaginabili conseguenze drammatiche sul resto del bucato. Infine, non deve nemmeno sparire o cambiare di colore quando il tessuto viene smacchiato. Le macchie, nemiche giurate delle casalinghe e alleate segrete delle tintorie, sono in grado di causare danni anche ai coloranti meglio realizzati. O, meglio, a causare il danno è la casalinga (o chi per lei) che nel suo raptus da furor pulendi “ci va giù” in maniera troppo decisa, lasciando una zona bianca al posto della macchia. Quelle che noi chiamiamo macchie non sono in realtà altro che una colorazione diversa, lasciata da sostanze colorate – solitamente di origine naturale – applicate in maniera alternativa dall’utilizzatore (come per esempio un figlio che ama rotolarsi sull’erba o mangiare le ciliegie sul divano, o un marito sommeiller non eccessivamente cauto). Le macchie d’erba sono tra le più gettonate nell’odio di chi deve pulirle. Nelle foglie dei vegetali sono presenti diversi pigmenti, il più famoso dei quali è la clorofilla, protagonista della fotosintesi e del colore verde della natura in primavera ed estate. La clorofilla non è molto solubile in acqua ma lo è in molti solventi organici, tra cui gli alcoli. L’alcool più comune nelle nostre case è l’etanolo, che è un mezzo utile per eliminare le macchie d’erba. L’etanolo è presente in un’altra sostanza altamente macchiante, che è il vino (rosso in particolare). In questo caso le sostanze coloranti sono gli antociani, o antocianine, una classe di composti colorati che si ritrovano in moltissimi vegetali. Una delle caratteristiche più significative degli antociani è di essere colorati: a loro si deve il colore dei fiordalisi, dei fichi d’india e, appunto, dell’uva. Proprio questa loro caratteristica rende gli antociani nemici dei tessuti, che spesso colorano inavvertitamente in maniera quasi indelebile. Anche il caffè è un nemico giurato: il marrone dipende, come è facile pensare, dal fatto che il caffè prima di essere macinato e di subire una estrazione in corrente di vapore, viene tostato, per cui gran parte delle sostanze in esso contenute si decompongono assumendo il marroncino tipico del bruciaticcio. Per venire incontro ai bisogni di pulizia e candore tipici della nostra società (o almeno dei suoi indumenti) l’industria del pulito sforna continuamente nuovi prodotti. Le caratteristiche di questi ultimi sono riconducibili essenzialmente a due: tensioattivi molto efficaci e ossidanti più o meno blandi. Il tensioattivo fa in modo che l’acqua si porti via la macchia, l’ossidante, appunto, ossida l’agente macchiante decomponendolo e permettendo una più facile eliminazione. I problemi insorgono quando il tensioattivo fa sì che l’acqua porti via anche il colorante che impartisce alla fibra il suo colore, oppure quando l’ossidante un po’ troppo energico, decompone il colorante stesso, con risultati tragici per i nervi di chi si è trovato la gatta da pelare (o, meglio, da pulire).

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natura GGl’esperto Catia De Bacco

gasteropodi, bivalvi e scafopodi, stupite la spiaggia con perle di inaudita sapienza

Le conchiglie “M

amma quanto è lungo un tirannosaurus rex? Ma i pesci dormono? Come si formano le bollicine dell’aranciata?”. Aiuto, Wikipedia è lontana e il piccolo ci prende alla sprovvista con difficilissimi quesiti di ogni genere... L’unica è tergiversare, cambiare discorso, proporre un gelato: vi documenterete appena rientrati dalle vacanze! Ma se vi chiede da dove vengono le conchiglie, potete raccontargli qualcosa di più. La conchiglia è la casa dei molluschi ed è il riflesso della vita dell’organismo in essa ospitato. Analizzandola si può conoscere l’età dell’individuo, l’ambiente in cui è cresciuto, gli incidenti che ha avuto e i predatori con cui ha avuto a che fare. I molluschi con conchiglia si dividono in cinque specie: Gasteropodi (con conchiglia a spirale), Bivalvi (con conchiglia a due valve), Scafopodi (con conchiglia a forma di zanna d’elefante aperta alle due estremità), Cefalopodi (la conchiglia può non esserci, essere interna o esterna a spirale) e Poliplacofori (hanno una specie di scudo). Ma l’aspetto della conchiglia viene anche modificato dagli agenti esterni: se un mollusco vive in acque calme la sua conchiglia sarà rugosa, mentre se vive in acque agitate il suo aspetto sarà più liscio e levigato. Quando un mollusco si riproduce genera una forma larvale, detta trocosfera, che viene trasportata a grande distanza dalle correnti marine, il che assicura la diffusione della specie. La trocosfera possiede già tutti i caratteri dell’adulto e si può assicurare sia lo spostamento sia la nutrizione. Per formare la conchiglia, il giovane mollusco secerne un supporto proteico, la conchiolina, che insieme ad altre macromolecole, favorisce la formazione dei cristalli di aragonite (carbonato di calcio) che compongono la struttura.

Lavoretti marini Fino a quando la conchiglia è occupata dal mollusco è casa sua e non si tocca, ma quando le onde la spingono a riva, vuota e abbandonata, è un ottimo strumento per stimolare la creatività dei piccoli e, perchè no, anche la vostra. La regola generale è che le più belle si trovano durante le passeggiate in riva al mare di buon mattino e fare a gara a chi trova la più bella, la più grande o la più bianca è già un intrattenimento più che lodevole. Con il bottino della passeggiata, risciacquato e asciugato al sole, si possono realizzare piccoli lavoretti: legandole insieme si fanno preziose collane da principessa; incollate su un cartoncino e dipinte possono diventare la cornice per la più bella foto delle vacanze o il disegno ricordo da portare ai nonni; se ritagliate tanti cerchietti bianchi e con il pennarello nero ne fate tanti piccoli occhi potete incollarli sulle conchiglie e improvvisare una famigliola di personaggi buffi.

curiosità Il fatto che si “senta il mare” avvicinando una conchiglia all’orecchio è dovuto all’istintiva associazione mentale della conchiglia al suo ambiente di provenienza. In realtà l’origine del segnale acustico percepito è l’esaltazione di alcune frequenze sonore prodotta dal formarsi di una cavità risonante nella zona tra oggetto e canale uditivo.

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GGl’esperto

libri

Non sono necessariamente novità editoriali, sono i libri che più ci son piaciuti negli ultimi mesi e che consigliamo ai nostri lettori per l’estate. Di tutto un po’

Sotto l’ombrellone L

uisa. “Shantaram” di Gregory D. Roberts (Neri Pozza, 23 euro) è un romanzo autobiografico lunghissimo ma che dispiace finire. Dentro ci si trova tutto: amore, avventura, carcere, droghe, politica, costume e spiritualità, conditi nella grande insalatiera di Bombay. Ian McEwan è uno scrittore raro, bravissimo a raccontare momenti misteriosi, come in “Chesil Beach” (Einaudi, 11 euro), una storia d’amore che è anche la storia di due diversità che devono incontrarsi. “Assassino senza volto”, di Henning Mankell (Marsilio, 8 euro) è la prima di una serie di polizieschi svedesi. Attenzione, perché chi la legge viene colpito dalla mankellite, un virus che impone di continuare la lettura con tutte le altre inchieste del commissario Kurt Vallander. Elena. “Metà di un sole giallo”, di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi, 19,50 euro). Un bellissimo romanzo in cui le vicende dei protagonisti hanno come sfondo un avvenimento drammatico, la guerra di indipendenza del Biafra. L’autrice è stata inserita dal New Yorker nella lista degli scrittori under 40 più promettenti. A ragione. “Se niente importa”, di Jonathan Safran Foer (Guanda, 18 euro). Parte da un’affermazione condivisibile: “Nutrire mio figlio non è come nutrire me stesso: è più importante”. Da qui una ricerca, durata tre anni, sull’origine della carne che mangiamo. Non è l’unico libro sull’argomento, ma quando ad affrontarlo è un grande scrittore il messaggio arriva e affonda. Dopo averlo letto, la fettina nel piatto ha un altro sapore. “Suite francese”, di Irène Némirovsky (Adelphi, 20 euro). Un romanzo prodigioso che racconta la quotidianità della Francia durante l’occupazione nazista, purtroppo incompleto perché, dopo aver scritto due delle cinque parti progettate, la scrittrice fu deportata ad Auschwitz. Riccardo. “Molto più di un gioco”, di Chuck Korr e Marvin Close (Iacobelli Editore, 15 euro): in tempi di mondiale sudafricano, un bel libro che racconta dei detenuti politici di Robben Island che sopravvivono al carcere duro anche grazie a un pallone e all’amore per il calcio: per credere ancora nella magia e nel valore dello sport. “La vita amorosa dei fiori da profumo”, di Jean Pierre Otte (Colla Editore, 12,90 euro). Un libretto di storie raccontate con umorismo e tenerezza sui fiori e sui profumi: per chi ha amato “Il profumo” di Suskind. “Terremoto”, di Enrico Macioci (Terre di Mezzo Editore, 10 euro), dieci racconti ambientati a L’Aquila durante il terremoto del 2009 che diventa lo spunto letterario per indagare l’essere umano e le sue piccole e grandi tragedie. “I celebri casi del giudice Dee” (ObarraO Editore, 14 euro). È il romanzo cinese, sin’ora inedito, che ha ispirato a Robert Van Gulik l’omonima serie di gialli di epoca T’ang, in corso di pubblicazione. “I profumi dei viaggi”, di Rudyard Kipling (Ibis Edizioni, 8 euro). Per Kipling viaggiare significa entrare in un paese gustandone gli aromi e i profumi che lo rendono unico e diverso. Sull’importanza di viaggiare “slow”. Mario. “Rivoluzione bici”, di Silvia Zamboni (Edizioni Ambiente, 12 euro). La bicicletta, dicono le statistiche, è il mezzo più veloce per muoversi nelle città soffocate dal traffico automobilistico. L’autrice analizza a che punto è l’utilizzo delle due ruote nei grandi agglomerati urbani e offre interessanti spunti sulle soluzioni in Europa per rendere il ciclismo cittadino più sicuro e alla portata di tutti. Catia. “La rilegatrice dei libri proibiti”, di Belinda Starling (Neri Pozza, 18 euro). La storia di una donna coraggiosa e moderna nella Londra del XIX secolo. Bello per come descrive le debolezze femminili ma anche l’incredibile capacità di reazione, la creatività, la fantasia e l’insospettabile resistenza fisica di noi donne. Interessante la ricostruzione storica di Londra e della vita quotidiana delle diverse classi sociali. Un romanzo storico che parla di libri con passione e in modo colto e raffinato. Paola. “Risveglio a Parigi”, di Margherita Oggero (Mondadori, 18,50 euro). È proprio un bel libro per l’estate: leggero, ironico e molto coinvolgente. Tutto al femminile: tre donne amiche riescono finalmente ad andare insieme a Parigi, un viaggio che sognano fin dai tempi delle medie. Una di loro, Mariangela, deve portarsi in viaggio il figlio di sette anni: tutte noi mamme non possiamo fare a meno di solidarizzare con lei, al tempo stesso complice e schiava del suo piccolo tiranno di sette anni. Elisa. “Mamma Cannibale” di Letizia Cella (Nord-Sud, 6,50 euro), parla di quella categoria di mamme che amano mordicchiare, annusare e pizzicare i propri cuccioli. Tante ricettine per “cucinare” i bimbi in maniera originale e gustosa. Da leggere insieme ai piccolini. Rossella. Amo molto i libri di Tom Robbins, ironici e spiazzanti. Consiglio “Coscine di pollo” (Dalai Editore, 9,90 euro), in cui la vicenda narrata è lo spunto per trattare in maniera spregiudicata questioni profonde come razza, politica, matrimonio, arte, religione, denaro e lussuria. Mi è piaciuto molto anche “Profumo di Jitterburg” (Dalai Editore, 8,26 euro).

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salvadanaio GGl’esperto Luisa Tatoni

un’idea per trovare una mano in più in famiglia

La ragazza alla pari S

arebbe bello avere una cugina o una giovane nipote che, in cambio di una bella vacanza, si prende cura dei bambini. Sarebbe bello fare qualche pisolino mentre i bambini vanno in spiaggia o ai giardini e poi la sera vestirsi bene e andare a cena, rigorosamente in due, al ristorante. Cugine e nipoti di questo tipo, purtroppo, non abbondano. Si può cercare una sostituta tra le ragazze au pair, cioè le giovani straniere disposte a venire in Italia e a occuparsi dei bambini, in cambio di ospitalità e tempo per studiare la lingua. Come si fa a trovare la perla rara? Lo abbiamo chiesto a Caterina Ansaldi, titolare di un’agenzia specializzata nella ricerca di au pair (www.familyserviceitaly.it) e lei stessa ex-au pair. “La ragazza alla pari deve essere considerata a tutti gli effetti come un membro della famiglia – spiega Caterina -, non è una dipendente né una domestica. Tra la famiglia e l’au pair si stipula un accordo scritto, nel quale si specificano i doveri dell’ospite e le abitudini più rilevanti della famiglia. Alla ragazza va garantita una camera propria e il tempo per frequentare un corso di lingua italiana, perché lo scopo del suo soggiorno è esclusivamente culturale”. Una agenzia può aiutare a trovare la persona adatta, selezionando quella che meglio risponde alle esigenze familiari. Alla famiglia è richiesto il versamento di una quota associativa e una quota relativa ai servizi, più una paghetta che si aggira intorno ai 300 euro al mese. L’associazione invia uno o più profili con foto, lettere di referenze, certificato medico e della polizia locale, lettera di presentazione alla famiglia e il regolamento au pair firmato. Cosa si può chiedere a una au pair? “Esistono diverse tipologie di accordo: la ragazza si può fermare in casa per un mese, tre mesi, sei mesi o anche più. La formula “Au demi pair” prevede tre o quattro ore di lavoro al giorno, due o tre sere di babysitting e un giorno e mezzo libero ogni settimana. La au pair classica è impegnata cinque o sei ore al giorno, due o tre sere come baby sitter e ha libero un giorno a settimana o più. La “Mother’s help” aiuta la mamma sei-sette ore al giorno, fa la baby sitter una o due sere la settimana ed è libera due giorni a settimana, oppure nel weekend”. Cosa si può chiedere a una ragazza au pair? “Può assistere i bambini, sorvegliarli, aiutarli nei compiti e fare qualche piccolo lavoro domestico. Come membro della famiglia, non le devono essere assegnati lavori domestici pesanti”. Uno dei problemi principali è la lingua: al momento della richiesta, la famiglia specifica se è disposta ad accettare ragazze che non conoscono nemmeno una parola in Italiano. In genere comunque l’inglese è lo standard per comunicare, il che fa solo bene, soprattutto con bambini in età scolare. Le agenzie per trovare au pair si trovano facilmente in rete, noi vi segnaliamo www.celticchildcare. com che opera a Torino ed è membro Iapa, l’Associazione Internazionale per Ragazze alla Pari.

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GGl’agenda

cinema e home video

Mario Bettas Valet

E tutti vissero felici e contenti

Il sacco dell’energia

A

lla fine dell’estate è prevista l’uscita nelle sale italiane del quarto, e ultimo, capitolo della saga di Shrek. Il nuovo lungometraggio targato DreamWorks Animation - Shrek e vissero felici e contenti - sarà distribuito a partire dalla fine di agosto. Negli Stati Uniti, dove è già uscito da alcune settimane, sta riscuotendo ottimi risultati al box office. Shrek, annoiato dalla routine familiare, vorrebbe sentirsi ancora un orco e fare cose da orco. Grazie al folletto Tremortino raggiunge le sue terre natie di Molto Molto Lontano. Le cose però non appaiono più come una volta, la realtà parallela in cui è finito non ha nulla a che fare con la sua vita. Ciuchino non è lo stesso Ciuchino che conosce e il Gatto con gli stivali non è più lui. Anche il suo incontro con Fiona è un ricordo lontano che non appartiene alla nuova realtà. Inizia così per Shrek una nuova avventura nella quale dovrà prodigarsi per salvare i suoi amici e i suoi affetti. La regia è stata affidata a Mike Mitchell, mentre la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da Josh Klausner e Darren Lemke, già autori del terzo episodio della serie. Film per tutti, adatto ai più piccoli, alle famiglie e ai fan dell’orco verde che non possono perdersi il gran finale.

Toy Story 3 Dopo il ritorno nelle sale di Toy Story – Il mondo dei giocattoli e di Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa, entrambi proposti nella veste tridimensionale, esce questo mese il terzo capitolo della fortunata serie prodotta dalla Walt Disney e dalla Pixar Animation. Toy Story 3 – La grande fuga rimette in scena una nuova e mirabolante avventura della coppia di giocattoli più famosa del cinema, il cowboy Woody e l’astronauta Buzz Lightyear. Il film sarà distribuito quasi in contemporanea mondiale e arriverà nelle sale di mezzo mondo a partire dalla fine di luglio e nelle settimane successive. Andy è cresciuto e si appresta a partire per il college; è legato e affezionato ai suoi giocattoli e per questo decide di non disfarsene e di riporli nella soffitta di casa. Con sé porterà solo Woody, il suo pupazzetto preferito. Per una serie di circostanze sfavorevoli, su iniziativa della madre di Andy, il sacchetto con tutti i giocattoli finisce in un asilo infantile. Buzz Lightyear, Woody e tutti gli altri, arrivati nel nuovo ambiente e sconsolati perché credono di essere stati abbandonati da Andy, fanno la conoscenza con tutti i giocattoli presenti nella scuola materna. Lotso, il capo del clan dei giochi, si rivelerà malvagio e poco affidabile. Ha così inizio, per i protagonisti, un brutto periodo che li porterà a meditare e progettare piani di fuga per abbandonare l’asilo e ritornare da Andy. La gestazione del film è durata alcuni anni; i primi progetti di dare un seguito ai due episodi risalgono al 2004. Negli anni si sono modificati copioni e piani di lavorazione, ma il soggetto, ovvero la fuga per mettersi in salvo dalle grinfie del cattivo di turno, risale alle prime stesure della sceneggiatura di Jim Hezfeld. Nell’ultimo anno si sono susseguiti invece numerosi teaser e trailer per creare la giusta attesa presso tutti i fan. La versione italiana è stata doppiata da Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto, rispettivamente voci di Woody e di Buzz. Nel cast dei doppiatori sono presenti anche Gerry Scotti e Fabio De Luigi. Il lungometraggio, diretto da Lee Unkrich, è stato realizzato con un audio Dolby Surround 7.1, una configurazione nuova, mai utilizzata per un film. Oltre al 3d, anche sul piano sonoro il film si presenta come innovativo e ricco di novità, in grado di coinvolgere a tutto tondo non solo la vista, ma anche l’udito. Toy Story 3 – La grande fuga è una pellicola per tutti, fatta per divertire e intrattenere un pubblico variegato di tutte le età, grandi e piccini.

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Al recente Festival Cinemambiente di Torino è stato presentato Il sacco dell’energia, un cartone animato ecologista realizzato dalla Panebarco & C., società attiva nella produzione di contenuti multimediali per l’infanzia. Il film racconta la storia di Epimeteo (figura mitologica greca), giovane apprendista e allievo del Maestro Sapiente. Un giorno il suo anziano insegnante gli affida in custodia un sacco con dentro dell’energia. Epimeteo però, trasgredendo alla promessa fatta, apre il sacco senza aspettare il ritorno del saggio… Le conseguenze del suo gesto saranno inimmaginabili e disastrose. La narrazione prende spunto da questo antefatto per raccontare le problematiche ambientali e le gravi incognite ad essa legate, nonché riflettere sulla necessità impellente di iniziative volte alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico. Attraverso l’intreccio fiabesco, gli autori hanno voluto mettere in scena questioni importanti per il futuro dell’umanità, proponendoci un’analisi sulle scellerate politiche ambientali che ci hanno accompagnato nell’ultimo secolo. Il cartone animato sarà distribuito in dvd; è adatto a tutti, è pensato per i più piccoli, ma può suscitare vivo interesse anche presso un pubblico più maturo.


baby web

GGl’agenda

A ritmo di news L

e notizie che ogni giorno sentiamo al telegiornale possono essere curiose e divertenti, ma il più delle volte sono tristi e difficili anche per noi adulti, figuriamoci per i bambini che spesso non hanno ancora maturato gli strumenti per valutarle. Il sito www. bambini-news.it è interamente dedicato all’informazione a misura di bimbo. Le notizie sono spiegate con parole semplici e un linguaggio immediato. Alla base del progetto, realizzato dalla consolidata squadra del portale www.mypage.it, c’è l’obiettivo di dare ai ragazzi una conoscenza della realtà che ci circonda per aiutarli a diventare adulti più consapevoli e più interessati. Attraverso il sito i bambini coltivano un po’ per volta il piacere di “leggere il giornale” e, partecipando ai sondaggi proposti dalla redazione, imparano a confrontarsi con le idee degli altri. Bambini-news.it è inoltre essere uno strumento per i genitori che troveranno un valido supporto per raccontare ai propri figli anche i fatti più brutti e gli argomenti difficili da spiegare. I temi trattati spaziano dall’attualità alla cultura, dallo sport alla musica; i bambini potranno leggere di politica e attualità senza annoiarsi e senza paroloni troppo difficili. Consigli a genitori e insegnanti si possono chiedere attraverso il forum, luogo per incontrarsi, confrontarsi e imparare a utilizzare il mondo del web in maniera responsabile e consapevole. Un altro sito che da anni si occupa di informazione per i più giovani è www.gtragazzi.rai.it dove si trovano i video del noto telegiornale per ragazzi della Rai. Per i più grandicelli, e per tutti coloro che già masticano un po’ d’inglese, uno strumento davvero interessante è il sito per bambini del Times (www.timeforkids.com), con tante notizie da tutto il mondo e con validi supporti di approfondimento per la scuola.

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in città

A tutta piscina S

e “Pinne, fucile ed occhiali” di Edoardo Vianello è l’unica canzone che vi ronza per la testa in questo periodo, è decisamente giunta l’ora di un bel bagnetto rinfrescante. Peccato però che per colpa del lavoro di papà o di mamma, voi e i vostri piccoli pesciolini non potete proprio andare al mare. Come ovviare al problema, rimanendo in città? La soluzione è riempire un borsone con costumi, ciabattine, cuffie, asciugamani, braccioli, occhialini e andare tutti insieme in piscina! A Torino e dintorni, gli stabilimenti sono tanti e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Gli orari delle piscine comunali torinesi si trovano su www.comune.torino.it/infogio/piscine.

Cecchi Via Cecchi, 14 - Torino Tel. 011 2470029

Pellerina Corso Appio Claudio, 110 - Torino Tel. 011 744036

Colletta Via Ragazzoni, 5/7 - Torino Tel. 011 284626

Sempione Via Gottardo, 10 - Torino Tel. 011 2050256 È disponibile la vasca per i bambini

E 13 Strada Castello di Mirafiori, 55 - Torino Tel. 011 345280 Franzoj Strada Antica di Collegno, 211- Torino Tel. 011 723090 È disponibile la vasca per i bambini

Sisport Via Olivero, 32/a - Torino Tel. 011 3151615 Vigone Via Vigone, 70 - Torino Tel. 011 4332462

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Gaidano Via Modigliani, 25 - Torino Tel. 011 3096904

Stadio Monumentale Corso Galileo Ferraris, 294 - Torino Tel. 011 5694758/759/760

Moby Dick Via Valle Miglioretti 28 - Pino Torinese (TO) Tel. 011 8111012 www.mobydick-piscine.com

Galileo Ferraris Corso Galileo Ferraris, 288 – 290 - Torino Tel. 011 3017367

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Ondaland Via Casesparse 1 - Vicolungo (NO) Tel. 0321 875987 - www.ondaland.it

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Piscina Comunale di Chivasso Via Gerbido, 30 - Chivasso (TO) Tel. 011 9109574

Lombardia Corso Lombardia, 95 - Torino Tel. 011 7380008 È disponibile la vasca per i bambini Parri Via Tiziano, 39 - Torino Tel. 011 6635262

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spettacolo

L’Isola dei Bambini I

sola che non c’è? Nooo! A Pinerolo, “L’Isola dei Bambini” c’è e si vede: da giovedì 1 a giovedì 15 luglio, presso il parco del Civico Istituto Musicale “A. Corelli” (ingresso da via Dante Alighieri), va in scena la dodicesima edizione della nota rassegna teatrale dedicata a tutta la famiglia. Il programma delle serate propone una sfiziosa gamma di eventi: dalle 20 alle 21.30, gli appuntamenti partono alla grande grazie alla presenza di diversi spazi di animazione. Gli spettacoli veri e propri hanno inizio alle 21.30 e, in seguito, alle 22.30, ci si prepara alla nanna con i racconti della buonanotte. L’ingresso (tutto compreso) costa 3 euro. Giovedì 1 luglio, ore 21.30 Hansel e Gretel Lo spettacolo rispetta la trama della famosa fiaba dei Fratelli Grimm, ripercorrendo le fasi più importanti dell’intreccio narrativo. In scena, gli attori si avvalgono di diverse tecniche di teatro di figura, utilizzando dai burattini ai pupazzi animati. Un teatrino a forma di casetta (che diventa ora dimora dei genitori, ora della strega) fa da cornice alla rappresentazione. Martedì 6 luglio, ore 21.30 La fiaba della fortuna I protagonisti di questa storia fantastica sono la Fortuna (Mazel) e la Sfortuna (Shlimazel). Shlimazel fa una scommessa: è sicuro di poter distruggere in un secondo quello che Mazel riesce a costruire in un anno. E qui la storia diventa avvincente! Mazel aiuta il povero Tam a divenire il prediletto del Re, ma Shlimazel è attento e abile a tramare contro: con l’aiuto del ministro Kamstan, distrugge tutto, facendo finire il giovane sfortunato in prigione. Ma... Il racconto si ispira alla favola ebraica di J. Singer. Giovedì 8 luglio, ore 21.30 Luna sulla luna Chi va in giro per il mondo e ascolta tante storie diverse, per poi riproporle ai bimbi? È la cantastorie Luna che, con la sua chitarra, reinterpreta questi racconti, insieme a pupazzi, burattini e ombre. In questo modo, lo spettacolo si trasforma in un gioco dove gli spettatori diventano parte integrante della trama: si inventano filastrocche, cantano canzoni e rispondono agli indovinelli, dando vita con la propria immaginazione al misterioso “paesaggio che vi porterà sulla Luna”.

Martedì 13 luglio, ore 21.30 Fiabirilli A confronto, due clown molto diversi: lei casinista e chiacchierona, lui irascibile e ingenuo. Chi l’avrà vinta? Alla fine, si metteranno a discutere e litigare senza tregua. Questo spettacolo, scandito da un ritmo incalzante, propone storielle e musiche dal vivo ed è caratterizzato dall’utilizzo di diversi attrezzi di giocoleria come birilli, torce, scope volanti e tanto altro. Giovedì 15 luglio, ore 21.30 L’albero delle bolle Storia che racconta l’amicizia di personaggi diversi tra loro. Nata tra i rami e le foglie di un normale albero di mele, Lola è una piccola bolla di sapone che si aggira tra mele canterine e un simpatico bruco un po’ timoroso. La bolla Lola lega presto con tutti gli abitanti dell’albero e sembra andare tutto bene, fino al brutto momento in cui Sotuttoio (la voce della pianta) le rivela il suo destino: Lola dovrà andarsene e raggiungere la Città delle Bolle. La storia prende una piega peggiore quando il cattivo Mister Trappola imprigiona la bolla: gli abitanti dell’albero dovranno correre in suo aiuto… e poi accade che... Sorpresa finale! L’Isola dei Bambini Parco del Civico Istituto Musicale “A. Corelli” (ingresso da via Dante Alighieri) Pinerolo (TO) Per informazioni: Nonsoloteatro tel. 0121 323186 (dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30) info@nonsoloteatro.com www.nonsoloteatro.com

Vignaledanza Appuntamento imperdibile per tutte le bimbe appassionate di tutù e scarpine: a Vignale Monferrato, fino a sabato 31 luglio, si svolge “Vignaledanza”, Festival Internazionale di Danza e Arti integrate. Da segnalare, tra i tanti spettacoli in calendario, sabato 31 luglio alle 21.30, il “classicone” Giselle.

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Fino a sabato 31 luglio Vignale Monferrato (AL) Per informazioni: tel. 0142 930005 www.vignaledanza.com


spettacolo GGl’agenda

Il Pifferaio Magico

La Piattaforma

B

urattini, attori, danzatori, insomma, tanto, tanto teatro a Torino, anche a luglio? Certo che sì! Non è un miraggio provocato dalla calura estiva urbana, ma una realtà alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani. Fino a giovedì 22 luglio, va in scena la sedicesima edizione de “Il Pifferaio Magico”, rassegna di spettacoli dedicata a bambini e famiglie. Spettatori grandi e piccini potranno ammirare alcune tra le migliori produzioni di teatro per ragazzi; tutte le rappresentazioni sapranno unire divertimento ed emozione all’alta qualità artistica. Il costo dei biglietti è di 4 euro. Venerdì 2 luglio, ore 21 La fiaba della fortuna

Giovedì 15 luglio, ore 21 Mastro Stradivario e l’archetto magico

Lunedì 5 luglio, ore 21 La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare

Martedì 20 luglio, ore 21 In mezzo al mare

Martedì 6 luglio, ore 21 Storia di coraggio e di paura

Giovedì 22 luglio, ore 21 Babù e il bosco dei profumi

Giovedì 8 luglio, ore 21 La bicicletta Mercoledì 14 luglio, ore 21 Sereno Monster agenzia spaventi

Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris, 266 – Torino Per informazioni: tel. 011 19740280 www.casateatroragazzi.it

Mi mangio una storia Se vi sentite affamati di parole, “Mi mangio una storia”, rassegna teatrale dedicata alle famiglie, è il posto giusto per voi. Gli spettacoli vanno in scena tra Bibiana, Bricherasio, Luserna San Giovanni e Rorà, tutti paesi della Val Pellice. L’ingresso costa 3 euro per l’intera serata. Martedì 20 luglio Dalle 20 alle 21.30 - Atelier di manipolazione L’angolo del racconto e degustazione Ore 21.30 - Ernesto roditore guardiano di parole Cortile del Municipio – piazza Vittorio Emanuele II, 3 - Bibiana (TO) (in caso di pioggia lo spettacolo sarà rappresentato presso l’Ala del Mercato Coperto in piazza S. Marcellino) Giovedì 22 luglio Dalle 20 alle 21.30 - Atelier di manipolazione L’angolo del racconto e degustazione Ore 21.30 - A scatola chiusa Centro Polivalente - via Vittorio Emanuele - Bricherasio (TO) (lo spettacolo sarà rappresentato presso il Centro Polivalente anche in caso di pioggia)

Martedì 27 luglio Dalle 20 alle 21.30 - Atelier di manipolazione L’angolo del racconto e degustazione Ore 21.30 - Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare Piazza Parrocchiale - Luserna Alta - Luserna San Giovanni (TO) (in caso di pioggia lo spettacolo sarà rappresentato presso il Teatro Santa Croce in via Tolosano 8 a Luserna Alta)

Nell’ambito dell’ottava edizione de “La Piattaforma 2010 - Festival di danza contemporanea e di ricerca”, va in scena, presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, lo spettacolo intitolato “Brutto @natroccolo”. La rappresentazione, liberamente tratta dalla famosa fiaba di Hans Christian Andersen, amalgama in modo armonioso danza contemporanea, musica dal vivo e immagini realizzate a computer, che vengono poi proiettate sulla scena. Il Brutto @natroccolo è inserito nella sezione del Festival chiamata “Tout Public”, che presenta uno spettacolo coreo­grafico rivolto a un pubblico sia di grandi che di bambini. Il biglietto d’ingresso (posto unico) costa 6 euro. Martedì 13 luglio, ore 21 Brutto @natroccolo

Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferrarsi, 266 Torino Per informazioni: tel. 011 7607284 piattaforma.danza@gmail.com

Sabato 31 luglio Dalle 15.30 alle 17 - Atelier di manipolazione - L’angolo del racconto e degustazione Ore 17 - Gianduja e la corona del Re Giardini pubblici - piazza Fontana - Rorà (TO) (in caso di pioggia lo spettacolo sarà rappresentato presso la Sala Comunale vicino ai giardini) Per informazioni: Nonsoloteatro tel. 0121 323186 (dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30) info@nonsoloteatro.com

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spettacolo

Sul Filo del Circo S

e avete un’irrefrenabile voglia di acrobazie, clown e tanto altro ancora, non perdetevi la nona edizione del Festival Internazionale “Sul Filo del Circo”, in programma a Grugliasco presso il Parco Culturale Le Serre, da venerdì 2 a mercoledì 28 luglio. Il ricco cartellone propone trenta spettacoli, molti dei quali sono prime nazionali; in scena, il pubblico potrà ammirare le mirabolanti esibizioni di circa cento artisti diversi, provenienti, tra gli altri paesi, da Spagna, Francia, Germania, Belgio, Svezia, Svizzera, Inghilterra, Colombia, Cisgiordania, Australia e Brasile. Il costo dei biglietti d’ingresso varia da 3 a 7 euro, a seconda dello spettacolo (è disponibile una riduzione per chi ha meno di 12 anni, per chi ha più di 65 anni, per i soci Fnac, i soci Aiace, Touring Club, i possessori della Carta Ikea Family, della carta Torino Musei, Torino+Piemonte Card e gli allievi delle scuole di circo). Maggiori informazioni su biglietteria e spettacoli sono reperibili su www.sulfilodelcirco.com.

Venerdì 2 e sabato 3 luglio, ore 21.30 Pfffffff! Ingresso: 7 euro (ridotto 5 euro)

Domenica 18 luglio, ore 21.30 Circus behind the Wall Ingresso: 7 euro (ridotto 5 euro)

Domenica 4 luglio, ore 21.30 Primo! Ingresso: posto unico 3 euro

Martedì 20 e mercoledì 21 luglio, ore 21.30 Sointu Ingresso: posto unico 3 euro

Martedì 6 e mercoledì 7 luglio, ore 21.30 Propaganda Ingresso: 7 euro (ridotto 5 euro)

Martedì 20 e mercoledì 21 luglio, ore 22.45 Nuts! Ingresso libero

Giovedì 8 luglio, ore 21.30 Primo! Ingresso: posto unico 3 euro

Giovedì 22 luglio, ore 21.30 Primo! Ingresso: posto unico 3 euro

Venerdì 9 e sabato 10 luglio, ore 21.30 Toccata Ingresso: 5 euro (ridotto 3 euro)

Venerdì 23 e sabato 24 luglio, ore 21.30 Hyperboles Ingresso: 5 euro (ridotto 3 euro)

Martedì 13 e mercoledì 14 luglio, ore 21.30 Una piccola tribù corsara Ingresso: 5 euro (ridotto 3 euro)

Martedì 27 e mercoledì 28 luglio, ore 21.30 Concorso internazionale per giovani artisti di circo contemporaneo e Rhythmic Comedy Ingresso: 3 euro

Giovedì 15 luglio, ore 21.30 Primo! Ingresso: posto unico 3 euro Venerdì 16 e sabato 17 luglio, ore 21.30 The best of Ingresso: 5 euro (ridotto 3 euro)

Parco Culturale Le Serre Via Tiziano Lanza, 31 – Grugliasco (TO) Per informazioni: tel. 011 0714488/cell. 329 3121564 www.sulfilodelcirco.com

All’Ecomuseo del Freidano Ecco il calendario degli spettacoli rivolti a bambini e famiglie, in programma presso l’Ecomuseo del Freidano di Settimo Torinese. L’ingresso è libero.

Sabato 10 luglio, ore 21 - Aspettando Biancaneve Sabato 17 luglio, ore 21 - Colombre Sabato 24 luglio, ore 21 - Perché Sabato 31 luglio, ore 21 - Una paura blu

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Ecomuseo del Freidano Via Ariosto, 36 bis - Settimo Torinese Per informazioni: Fondazione Ecm tel. 011 8028238/011 8028532 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13) www.fondazione-ecm.it www.ecomuseodelfreidano.it


cultura GGl’agenda a Superga

Museum of Everything

A

lla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, fino a domenica 29 agosto, è possibile ammirare la mostra “The Museum of Everything”. Il costo dell’ingresso è di 7 euro per l’intero, 6 euro per il ridotto e gruppi, 3,50 euro per bambini da 6 a 12 anni. La biglietteria si trova all’ingresso della Pinacoteca, al quarto piano, al livello della pista del Lingotto. L’orario di apertura è dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, il lunedì è chiuso. Fino a domenica 29 agosto Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli Via Nizza, 230 - Torino Per informazioni: tel. 011 0062713 - www.pinacoteca-agnelli.it - www.musevery.com

Diritti³ - I cittadini e la Costituzione Presso il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, da venerdì 2 luglio a domenica 19 dicembre, è in programma la mostra “Diritti al cubo - I cittadini e la Costituzione”, un percorso multimediale e interattivo attraverso le parole della democrazia. Un evento imperdibile che diventa, allo tempo stesso, un’occasione di confronto sulla percezione dei diritti da parte dei cittadini di tutte le età e condizione: dagli adolescenti ai bambini, da chi è immigrato recentemente a uomini e donne di ogni provenienza sociale. Passati più di sessant’anni dall’approvazione della Carta Costituzionale, l’Italia si è profondamente trasformata sia a livello sociale che culturale, dando vita a nuovi problemi e conflitti. Grazie a questa mostra che pone il visitatore al centro della scena, si può comprendere al meglio come la gente vive e percepisce i propri diritti e doveri; attraverso le innovative tecnologie che com-

pongono l’esposizione, il pubblico può raccogliere e far elaborare le proprie scelte. È possibile procedere lungo un percorso diverso, a seconda della parola chiave per la quale si opta (sicurezza, lavoro, uguaglianza, voto, libertà e Costituzione), e anche in base al personaggio che si decide di “interpretare”. In questo modo, i visitatori sono stimolati a riflettere sulle problematiche e le aspettative della società, attraversando i passaggi nodali del Io – Tu – Noi. Gli orari sono: da martedì a domenica dalle 10 alle 18 e il giovedì dalle 14 alle 22. L’ingresso è libero. Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà Corso Valdocco, 4/A – Torino Per informazioni: tel. 011 4361433 www.museodiffusotorino.it

La sinfonia delle conchiglie Come trascorrere una domenica di luglio in città in modo un po’ originale? No problem! Concedetevi una granita rinfrescante in piazza Castello e poi una bella visitina a Palazzo Madama. Domenica 11 luglio è in programma l’attività rivolta alle famiglie “La sinfonia delle conchiglie”. La conchiglia è uno dei temi predominanti del barocco; perciò, l’appuntamento si ispira agli elementi decorativi presenti sullo scalone juvarriano, sui mobili e sulle sale. Grazie a questo laboratorio, visitatori grandi e piccini potranno scoprire i materiali utilizzati per gli stucchi del Palazzo e manipolare l’argilla per creare una conchiglia in scagliola. Il costo dell’ingresso è di 3 euro per i bambini; adulti 7,50 euro l’intero, 6 euro il ridotto. La prenotazione è consigliata. Domenica 11 luglio, ore 15.30 - La sinfonia delle conchiglie Palazzo Madama - Piazza Castello – Torino Per prenotazioni e informazioni: tel. 011 4429911 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16) www.palazzomadamatorino.it

Se siete curiosi di scoprire come si cucinava una volta, alla Basilica di Superga c’è l’appuntamento che fa per voi. Con “La cucina del Re”, attività dedicata alle famiglie, potrete ammirare tanti oggetti curiosi, adoperati tempo fa in cucina. Inoltre, durante il laboratorio, potrete provare a decorare un piatto alla maniera dei servizi dei Re e delle Regine. Il costo dell’attività è di 5 euro a bambino più un adulto (per i possessori dell’Abbonamento Musei, 3 euro per il bambino e ingresso gratuito per l’adulto munito di tessera). È prevista una merenda al costo aggiuntivo di 2 euro a bambino ed è da richiedere al momento della prenotazione. Sabato 10 luglio, ore 15.30

Basilica di Superga Strada della Basilica di Superga, 75 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8997456 www.basilicadisuperga.com

Giardino incantato Lasciatevi ammaliare dalle bellezze e dai divertimenti del giardino incantato del Castello di Miradolo! Sabato 10 luglio si svolge l’attività dedicata ai bimbi da 4 a 12 anni “La natura dei colori, i colori della natura”. L’orario dei laboratori è dalle 15.30 alle 17.30. La prenotazione è obbligatoria. Il costo è di 8 euro a bambino (gratuito per i genitori). Lo svolgimento dell’attività è legato alle condizioni meteo. Sabato 10 luglio La natura dei colori, i colori della natura

Castello di Miradolo San Secondo di Pinerolo (TO) Per informazioni e prenotazioni: tel. 0121 376545

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GGl’agenda

eventi

Festa dei Margari S

abato 3 e domenica 4 luglio si svolge, nella Valle Grande di Vernante, la Festa dei Margari (il margaro è colui che conduce il bestiame), ritrovo dedicato a chi, ancora oggi, pratica quest’attività che risale a tempi antichissimi. Per il pomeriggio di sabato è previsto un laboratorio di lavorazione della lana grezza di pecora con la quale si può produrre oggettistica in feltro; a seguire, nell’ambito della rassegna “Suoni di Marittime”, concerto del “Duo Seine” per arpa e flauto. Domenica, alle 9.30, è in programma l’escursione guidata “Natura e musica occitana” sul sentiero natura del bosco (la partecipazione è gratuita). Al ritorno, per la gioia dei golosoni, ci sarà una degustazione di formaggi e birre locali. Nel pomeriggio, tanto divertimento con il gruppo occitano “Lou Giari d’Oc” con musica e balli a go-go. Sabato 3 e domenica 4 luglio Vernante (CN) Per informazioni: tel. 0171 97397 - info@parcoalpimarittime.it – www.parcoalpimarittime.it

Cosa ti ronza in testa? Appuntamento imperdibile per tutti gli ammiratori dell’Ape Maia! Al Parco La Mandria ha luogo “Cosa ti ronza in testa?”, una delle speciali escursioni di al.bo, rivolta alle famiglie, dedicata alle api e affini. I visitatori potranno scoprire uno dei più ammirevoli sistemi di vita sociale del regno animale, ammirando insieme l’apiario e carpendone i segreti. Il ritrovo è previsto alle 14 presso il museo al.bo alla Cascina Brero (via Scodeggio a Venaria). La prenotazione è obbligatoria. Sabato 3 e domenica 4 luglio Parco La Mandria - Viale Carlo Emanuele II, 256 - Venaria Reale (TO) Per informazioni e prenotazioni: Punto informativo Ponte Verde tel. 011 4993381 info@parcomandria.it - www.parcomandria.it

I segreti nella spiga Grazie all’attività “I segreti nella spiga”, i piccoli visitatori potranno scoprire il lavoro, la casa, i giochi di una volta e le curiosità sulla vita quotidiana degli abitanti delle antiche borgate alpine della Valle Gesso. L’appuntamento viene organizzato grazie al sentiero cultura “lo Viol di Tait”, percorso di conoscenza allestito dall’Ecomuseo della Segale e dal Parco. E per finire, visita al museo della Civiltà della segale e proiezione del video sugli antichi mestieri con Mario “Prezzemolo” Collino. La partenza è prevista alle 14, il rientro alle 18.30. L’evento è rivolto a bambini da 8 a 13 anni. La prenotazione è obbligatoria. Martedì 20 luglio Sant’Anna di Valdieri (CN) Per informazioni e prenotazioni: tel. 0171 978616 - info@entracque.org

Andar per funghi Gustosa iniziativa dedicata a tutti gli amanti dei funghi: domenica 29 agosto, a Bielmonte, si tiene un’uscita con degustazione e lezione a cura della Società Micologica Biellese.

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Alla Cascata del Toce Serata scoppiettante alla Cascata del Toce con l’appuntamento di apertura del dodicesimo campionato mondiale di fuochi d’artificio. Sabato 24 luglio

Cascata del Toce, Formazza (VB) Per informazioni: Distretto turistico dei laghi, comune di Formazza tel. 0324 63059/0324 63017 www.distrettolaghi.it/speciale

Cena sotto le stelle A Valdieri, in una bella serata di agosto, si svolge la Cena sotto le stelle, a base di piatti tradizionali delle Alpi Marittime. Il ritrovo è in piazza Regina Elena alle 19.30. Giovedì 12 agosto

Domenica 29 agosto Bielmonte (BI) Per informazioni e iscrizioni: Albergo Bucaneve tel. 015 744184

Valdieri (CN) Per informazioni e prenota-


eventi GGl’agenda

Alla scoperta del Po P

er trascorrere una bella domenica all’aria aperta, non perdetevi questa escursione naturalistica guidata che vi porterà alla scoperta del Po e della Riserva Naturale Speciale del Meisino. L’iniziativa è a cura del Parco del Po Torinese e realizzata in collaborazione con l’Associazione Il Tuo Parco. Il ritrovo è fissato alle 10, presso il parcheggio del Cimitero di Sassi, sul lungo Po. La partecipazione è gratuita. Domenica 4 luglio, ore 10 Parco Fluviale del Po Torinese Torino Per informazioni: Il Tuo Parco tel. 011 8981362

Quando la bella belava Seguendo una piccola traccia, lanciatevi alla ricerca nel fantastico mondo dell’Alpe Devero, della suggestiva sorgente che sgorga dal prato e si trasforma in una fontana. Un’affascinante passeggiata che vi porterà alla scoperta di storie e panorami, tra prati in fiore e rododendri. E forse, se sarete in gamba, potrete trovare anche il sentiero che porta alla leggendaria Alpe Locciabella. La prenotazione è obbligatoria. Venerdì 9 luglio Alpe Devero (VB) Per informazioni e prenotazioni: G.e.a. Rosella Favino e G.e.a. Anna Proletti cell. 349 6358406 andiamoevediamo@gmail.com - www.camminiamo.it

Dove osano le marmotte Se siete degli appassionati di “Dove osano le aquile”, non potete di certo perdervi le marmotte! Grazie a questa bella escursione, potrete visitare la conca del Devero, fino alla diga di Codelago, e poi costeggiare il lago, tra praterie fiorite e larici, per giungere, infine, al bacino di Pianboglio. E le marmotte? Potrete sentirle prima ancora di vederle. La prenotazione è consigliata. Giovedì 8 luglio Alpe Devero - Lago di Codelago - Pianboglio (VB) Per informazioni: G.e.a. Luciana Fattalini tel. 0324 86737 - cell. 340 1522902 lussi2003@libero.it - www.accompagnatur.net

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eventi

Assietta bike S

abato 17 e 31 luglio, mercoledì 11 agosto e sabato 28 agosto, al Colle dell’Assietta sono previste delle escursioni naturalistiche in bicicletta con accompagnatori professionisti. Per i ciclisti meno esperti e per le famiglie con bimbi piccoli, sarà messo a disposizione un servizio di bus-navetta per il trasporto delle bici. Questo tipo di servizio è ottimo per chi non ha la possibilità di affrontare un dislivello di centinaia di metri ma, grazie alle navette, si potrà godere ugualmente un panorama mozzafiato, senza troppe difficoltà. Il pullmino è gratuito.

Sabato 17 e 31 luglio, mercoledì 11 agosto e sabato 28 agosto Colle dell’Assietta (TO) Per informazioni: Consorzio Alpi Cozie - cell. 338 2090234 consorzioalpicozie@libero.it - www.stradadellassietta.it

Notte sotto le stelle Se l’estate langue e volete passare dalle stalle alle stelle, non perdetevi un ferragosto cosmico a Pian dell’Alpe, in Val Chisone. Domenica 15 agosto è in programma “Notte sotto le stelle”, un appuntamento che vi permetterà di osservare il cielo, in collaborazione con l’Associazione Astrofili di Susa. Il ritrovo è fissato alle 22 presso il campeggio Pian dell’Alpe.

In caso di cielo coperto l’evento sarà posticipato. Domenica 15 agosto Campeggio Pian dell’Alpe - Val Chisone (TO) Per informazioni: Parco Naturale Orsiera Rocciavrè cell. 320 4257106

Naturalmente... in famiglia Naturalmente giocando È un’escursione di mezza giornata ambientata nei boschi della Collina Torinese. Grazie a questa simpatica iniziativa, i bimbi e le loro famiglie potranno divertirsi tutti insieme con giochi spassosi e attività naturalistiche all’aria aperta. E, quando il pancino brontola, merenda per tutti e un bel giro al Centro Visite del Parco. La prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino a 12 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 12 anni). Domenica 4 luglio, dalle 15.30 alle 18.30 Viaggio tra gli insetti Viaggio alla scoperta dei più piccoli abitanti del bosco, durante il quale i visitatori potranno osservare invertebrati curiosi e diversi microambienti con strumenti d’ingrandimento. L’appuntamento propone una camminata ad anello nel Parco; non mancheranno giochi e attività per

i piccini. L’iniziativa è rivolta a famiglie con bambini. La prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 14 anni). Domenica 11 luglio, dalle 15.30 alle 18.30 Voci nella notte Cala la notte nel bosco: nel buio, per orientarvi nell’ambiente che vi circonda, non fidatevi solamente dei vostri occhi, ma lasciatevi guidare anche dai quattro sensi. Grazie a questa eccitante avventura nel Parco della Collina Torinese, andrete alla scoperta di suggestivi rumori e versi notturni misteriosi. L’iniziativa è rivolta ad adulti e famiglie con bambini. La prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 8 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6,50 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 14 anni). Sabato 24 luglio, dalle 21.20 alle 23.30 circa

Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.com

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Favoleggiando In occasione di questa magica passeggiata, un accompagnatore naturalistico veste i panni del pifferaio magico che guiderà i bambini, alla luce delle frontali, fino alla casetta incantata del Vallaro. Giunti a destinazione, la narratrice di favole intratterrà con deliziosi racconti intorno al fuoco i piccoli auditori. L’appuntamento è riservato ai bambini. L’orario è dalle 20 alle 22.30. Mercoledì 14 luglio

Alpe Devero – Baceno (VB) Per informazioni: Associazione Albergatori Devero e Crampiolo cell. 349 4667818/335 458769 lefiabedigiuli@libero.it www.alpedevero.it


eventi GGl’agenda In gelateria

Estate da Zoe A ma.

nche a luglio, al Centro Zoe di Moncalieri, tanto divertimento e appuntamenti dedicati a tutta la famiglia. Ecco gli eventi in program-

Martedì 6 luglio, ore 16.30 - C… come coccodrillo Laboratorio di creatività e manipolazione che utilizza

materiali di riciclo (dai 4 ai 10 anni) Giovedì 8 luglio, ore 19 - Appuntamento per famiglie Aperitivo e serata di animazione circense Venerdì 23 luglio, ore 20 - Appuntamento per famiglie

Centro Zoe - Salita P. Denza, 9 - Moncalieri (TO) Per informazioni e iscrizioni: tel. 011 641729 - centrozoe_bambini@comune.moncalieri.to.it www.comune.moncalieri.to.it - www.centrozoebambini.it

Venerdì 2 luglio - Quand l’oeuf tombe dans la poêle! Venerdì 9 luglio - El Gafla Venerdì 16 luglio - Menina sin nombre - Galina la lupa Venerdì 23 luglio - Orchestra di Porta Palazzo Venerdì 30 stival

Tranvia Sassi-Superga Tutti i sabati sera, fino all’11 settembre sarà possibile salire al Colle di Superga utilizzando la storica tranvia a dentiera Sassi-Superga. Saranno disponibili corse ogni ora fino a mezzanotte, oltre alle corse diurne.

Alla Gelateria Popolare, l’estate ha più gusto! Ecco il programma di luglio dei Venerdì Popolari, tanti eventi sfiziosi, in bilico tra musica e arte. L’ingresso è gratuito.

Fino a sabato 11 settembre, tutti i sabati Tranvia Sassi-Superga - Torino Per informazioni: Servizi Turistici Gtt tel. 011 5764733/750 (nei giorni e orari d’ufficio) - www.comu-

luglio

- Gran Fe-

Gelateria Popolare Via Borgo Dora, 3 – Torino Per informazioni: cell. 348 6708713

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Orario: 10-13/15.30-19 lunedì il negozio è chiuso

FESTE PER BAMBINI affitto sala, baby parking, karaoke, teatrino, baby dance, pignatte, mago, maschere grandi e piccole, zucchero filato, pop corn, gelato party, truccatrice, mangiafuoco, caccia al tesoro, buffet, addobbi con palloncini, bolle di sapone, macchine del fumo, mascotte, dj SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER I CORSI DI BRICOLAGE ALL’INTERNO DELLA NOSTRA SALA CLIMATIZZATA

sono aperte le iscrizioni al corso di canto e di pianoforte in sede per bambini e adulti Via A. Massena, 18/b - Torino - tel. 011 7600068 - cell. Sara Conforti 339 6660262 info@imattacchioni.com - www.imattacchioni.com

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GGl’agenda

eventi

Feste e sagre d’estate Sagra del canastrel A Mazzè è in programma la 20a edizione della Sagra del canastrel, tipico prodotto locale che viene anche considerato il classico dolce nuziale. Da sabato 3 a domenica 4 luglio Frazione Tonengo – Mazzè (TO) Per informazioni: tel. 011 9830348 www.prolocomazze.it Sapori e profumi d’Italia Avviso a tutti i golosoni: a Susa si tiene la rassegna enogastronomica “Sapori e profumi d’Italia”, appuntamento che promuove la cultura del buon cibo e la conoscenza dei prodotti caratteristici delle diverse regioni italiane. Presso Porta Savoia sarà allestita una golosa fiera dove i visitatori potranno trovare, tra le tante specialità, salumi, formaggi, miele, vini, birre, dolci, frutta, spezie e funghi. Domenica 18 luglio e domenica 8 agosto, dalle 10 alle 19 Cento Storico - Susa (TO) Per informazioni: AZeta Services tel. 0122 628000 www.azetaservices.it 14a mostra regionale della toma di Lanzo e dei formaggi d’alpeggio A Usseglio si svolge la 14a mostra regionale della toma di Lanzo e dei formaggi d’alpeggio, evento che mette in luce i saperi e i sapori della cultura montanara, grazie a una vasta esposizione di prodotti agricoli tipici d’eccellenza. venerdì 9, sabato 10, domenica 11, sabato 17 e domenica 18 luglio

Via Roma, 2 – Usseglio (TO) Per informazioni: tel. 0123 83720 www.sagradellatoma.it

Sagra del torcetto, del grissino e della toma Cosa c’è di più buono di un pezzetto di toma accompagnato da un morso di grissino! La pensano così anche a Lanzo Torinese dove, da venerdì 2 a domenica 4 luglio, è in programma la Sagra del torcetto, del grissino e della toma. Ci saranno, tra i tanti divertimenti, stand gastronomici, mostre di pittura, scultura, grafica e fotografia, mercatino degli hobbisti e dei pittori. Da venerdì 2 a domenica 4 luglio Lanzo Torinese (TO) Per informazioni: tel. 0123 27208 www.comune.lanzotorinese.to.it www.prolocolanzo.altervista.org Sagra del miele Per la gioia degli animi dolci, a Locana, si svolge il mercatino del miele e dei prodotti tipici locali agroalimentari e artigianali. Da mercoledì 14 a domenica 18 luglio Locana (TO) Per informazioni: tel. 0124 839034 www.pratolungoedintorni.it Anguria, Arte e... Musica Frizzante estate quella di Rivalta, che tra le tante iniziative presentate tra luglio e agosto, propone, sabato 17 luglio, l’evento “Anguria, Arte e... Musica”. Il programma della serata prevede, dalle 21, l’esibizione dei percussionisti “Comunicato Samba”, mostre di quadri e pittura dal vivo, musica jazz e degustazione a base di anguria. Per l’occasione, i negozi resteranno aperti. Sabato 17 luglio Centro Storico - Rivalta (TO) Per informazioni: www.comune.rivalta.to.it

Nel contado di Ninfa A luglio, non perdetevi, a Cantarana, un sabato dedicato alla festa, alla cultura e alla musica. Ecco il programma: sabato 10 luglio, si svolge la manifestazione “Nel contado di Ninfa”, serata medievale in costume. In occasione dell’evento, verranno distribuiti cibi e bevande, già diffusi nel 1200, e non mancherà l’accompagnamento di danzatori occitani, suonatori di ghironda e artisti di strada. Per la gioia dei più piccini, ci sarà un angolo dedicato

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a loro, con i giochi dell’epoca. La manifestazione si tiene nella piazza del paese. Sabato 10 luglio Cantarana (AT) Per informazioni: Pro Loco cell. 335 7219537 Tel. 0141 941166 (ore serali)


eventi GGl’agenda

Piccoli frutti

Ceciata alla zingarella

M

artiniana Po (è proprio il caso di dirlo!) si colora di “tuttifrutti”: da venerdì 9 a domenica 11 luglio, c’è la settima edizione della Sagra dei piccoli frutti, buon gusto e benessere. La manifestazione mette in risalto i piccoli frutti come mirtilli, lamponi, ribes e uva spina, che sono tutti prodotti tipici della zona. Da venerdì 9 a domenica 11 luglio Martiniana Po (CN) Per informazioni: tel. 0175 265102 - martiniana.po@reteunitaria.piemonte.it - www.comune.martinianapo.cn.it

Sagra della pesca

Domenica 25 luglio

A Revello è in programma l’ottava edizione della Sagra della pesca. Il calendario dell’evento prevede, oltre agli appuntamenti caratteristici della sagra, iniziative dedicate alla cultura, all’approfondimento scientifico, all’intrattenimento e alla degustazione. Ci saranno stand commerciali, artigianali e promozionali. Da venerdì 23 a domenica 25 luglio Revello (CN) Per informazioni: Pro Loco cell. 340 4872005

Amanti della zuppa di ceci, gioite! A Nucetto, c’è la “Ceciata alla zingarella”, manifestazione che propone, nel tardo pomeriggio, la distribuzione gratuita della tradizionale leccornia, servita da graziose “zingarelle” in costume. Non mancherà l’esibizione di gruppi folkloristici e serata danzante.

Nucetto (CN) Per informazioni: tel. 0174 74112 www.nucetto.net

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Pizzeria - Ristorante - Birreria Gelati - Calcetto - Calciotto Parco Giochi

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GGl’agenda

cuneo

Tatiana Gedda

Giardini - Pontechianale

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el piccolo paesino dell’alta Valle Varaita, al confine con la Francia, rinomato per il turismo, per le montagne e il lago, si trovano due aree verdi. La prima, di nuova costruzione è ricca di giochi e tavoli per picnic in riva al lago, la seconda è situata vicino ai due campeggi. In questo giardino ci sono altalene, scivoli, tavoli, panchine e giochi con le molle; in prossimità, un wc pubblico, un campo da tennis e, a due passi, un campo da basket, calcio e pallavolo. È il luogo ideale per chi ama la montagna e la natura, magari passeggiando un po’ lungo il lago con i bambini, che potranno divertirsi con un percorso ginnico. Voto: 9 per la struttura e 9 per la socialità.

LiberiTutti Quando si opta per un asilo privato o un doposcuola, un servizio mensa di qualità è un valido sostegno per i genitori. Se mamma e papà lavorano e sono impossibilitati a riprendere i figli all’ora di pranzo, è importante essere sicuri che i bambini possano gustare del cibo sano e genuino. Per rispondere a queste esigenze è nato il connubio LiberiTutti e Cooperativa Sociale Agorà, entrambe con sede a Saluzzo. L’unione di forze permette di garantire ai piccoli un’alimentazione nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. I prodotti sono scenti attentamente secondo criteri stagionali e sono assicurati pasti per chi segue diete speciali per motivi di salute, culturali o religiose. LiberiTutti si trova in via della Resistenza, palazzo “Le Corti” ed è aperto dal lunedì al sabato mattina, tutto l’anno. Per informazioni: www.liberitutti.it

Monviso in gioco - lavoratori delle curiosità Benvenuti “Monviso in gioco - lavoratori delle curiosità” è Valli Po, Bronda, Varaita e Infernotto (CN) in alpeggio un progetto rivolto ai bambini, ragazzi e famiglie che prevede dei laboratori ludico-didattici con finalità educative. Le tematiche affrontate saranno arte, musica, natura e sport. Le iniziative si tengono nel periodo di luglio e agosto. La partecipazione è gratuita; le attività sono aperte a tutti, su prenotazione.

Per informazioni: www.parcodelpocn.it www.saluzzoturistica.it www.vallipo.cn.it www.vallevaraita.cn.it

Fiera Regionale del Miele A chi non piace il miele? Questa è una ghiotta occasione per poter assaggiare tanti tipi di miele e vedere le api e gli alveari. Inoltre, per l’occasione, vengono esposti macchinari e tecnologie per l’apicoltura. Molto interessante è la possibilità di apprendere le tecniche degli apicoltori e di visitare un locale di smielatura e la mieloteca. E poi assaggi per grandi e piccini, per scoprire quale miele si preferisce! Da venerdì 2 a domenica 4 luglio Montezemolo (CN) - Per informazioni: www.montezemolomiele.it

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La montagna e le sue malghe invitano, in collaborazione con la Coldiretti e Apa, grandi e piccini a conoscere la realtà montana attraverso alcune aziende che hanno scelto l’alpeggio estivo per i loro allevamenti. Si potranno anche degustare alcuni prodotti tipici, sono previsti momenti di approfondimento, passeggiate ed escursioni naturalistiche, intrattenimenti e animazioni. Sabato 31 luglio Per informazioni: tel. 0171 447287 nfo@campagnaamicacuneo.it


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Filiali in Provincia di Cuneo

Fossano - Centallo - Cervere - Cuneo (fraz. Roata Rossi) Salmour - San Chiaffredo - Sant’Albano Stura - Trinità

Filiali in Torino e Provincia

Torino 1: largo Orbassano, 66 - Torino 2: via Filadelfia, 273 Torino 3: corso Traiano, 17/a - Torino 4: via Frejus, 100/a Moncalieri: corso Roma, 84 - Trofarello: via Torino, 65 Villastellone: via Cossolo,31

Per ulteriori informazioni si rinvia agli avvisi sintetici ed ai fogli informativi a disposizione presso la sede e le filiali della C.R. Fossano Spa

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GGl’agenda

vercelli

Sara Bacenetti

Giardini - Santhià

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l parco giochi di Santhià è invitante per qualunque bimbo ci passi attorno: collocato nei pressi del centro della cittadina, è circondato da alberi e gradevoli aiuole, comode panchine, tanto tartan a terra e bei giochi, colorati e avventurosi, sui quali passarci una buona fetta di giornata. Manca la recinzione: meglio seguire accuratementi i pargoli - specialmente i più piccoli - nei loro spostamenti, visto la presenza di trafficate strade proprio lungo il perimetro. Non manca il bar (più d’uno anche nelle vicinanze) per spuntini o merende. Voti: 8 per la struttura, 8 per la socialità.

Tutti in Valsesia l calendario di luglio di Valsesia Incoming è davvero ricco: camminare nella natura, gustare cibo genuino, passeggiare in compagnia di simpatici asinelli, vivere l’avventura di un trekking, di una discesa di un fiume o di una salita in alta montagna... Con il sole o sotto le stelle, grandi e bambini saranno accompagnati da esperte guide alla scoperta degli angoli più suggestivi delle montagne della Valsesia. Qualche esempio: sabato 3 luglio, trekking “la notte degli allocchi” per scoprire gli animali notturni e

re è semp tita garan senza e r p a l olare t i t l e d

TRASLOCHI ANCHE NEI GIORNI FESTIVI

cenare in rifugio; sabato 17 “Asinolandia - passeggiata con gli asini”, sabato 10 e domenica 11 trekking “Attraverso il Paradiso”, attraversata del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Valsesia Incoming Strada Statale 22 - Scopello (VC) Tel. 0163 735333 - Cell. 346 3185282 - 335 8004988 www.valsesiaincoming.it - info@valsesiaincoming.it


art lab GGrubriche Monya Lucisano

costo

3,80

Giochi tra le onde

Occorrente: cartoncino A4 (spessore 2 mm), cartoncini colorati, stuzzicadenti, una pallina colorata, pennarelli, colla, matita, forbici, e scotch.

Incollate il cartoncino blu al cartone e tagliate con le forbici un quadratino di 1,5 cm per ogni angolo, piegate incidendo il cartone con un taglierino e piegate lungo le linee, ritagliate un’onda sul cartoncino azzurro e attaccatela allo sfondo blu.

Segnate sul rettangolo dei puntini ogni 3 cm circa e con l’aiuto di forbici appuntite fate dei forellini, serviranno per inserire gli stuzzicadenti. Disegnate dei pesciolini, delle bolle, delle stelle marine e colorateli.

Tagliate gli stuzzicadenti a metà e inseriteli nei fori. Attaccate i pesciolini. Praticate un foro in basso a destra. Chiudete i bordi del cartoncino con lo scotch. Scopo del gioco: la pallina deve raggiungere l’uscita cercando di totalizzare il maggior numero di punti.


GGrubriche bimbi

Alice!!!a, Et voilà..a.mecoco re, mamm Con tanto o papà e Riccard

iou! Tanti auguri Ga

o Alessandro Buon compoleaamnicno Gabriele dal tu Ciao Vale!

dagli occhi blu Il terremoto anni: compie due il ia! ec C auguri

etto, Ciao superculegainnno! buon comp

eciale di buonura e alla Un augurio sp“l o” La o nostr upettsp nerà la sua compleanno ale ch 4 luglio egau il e id El dio tta Cl e cugine ta Ri a! in prima candel

erita, Viola Anna, Marghsh ion girls! e Virginia, fa


sorridi sei su gg GGrubriche

Pazienza Mentre faceva la spesa in un supermercato, un uomo osservava una donna e la sua bambina di tre anni, seduta sul carrello, intente anche loro a fare acquisti. Di fronte allo scaffale dei dolci, la bimba cominciò a chiedere una scatola di merendine. La mamma rispose con calma: “No”. La piccola cominciò a piangere e protestare, ma la mamma disse quietamente: “No, Elena, non abbiamo bisogno di comprare le merendine, per favore stai tranquilla perché dobbiamo fare la spesa”. Di fronte alla corsia delle caramelle, la bimba diede segni di irrequietezza e ricominciò a piangere e strepitare. La mamma rispose: “Elena, per favore, non urlare, tra poco abbiamo finito”. Dopo qualche minuto, l’uomo incrociò la stessa mamma vicino al reparto dei giocattoli: la bambina urlava a più non posso, si dimenava sul carrello e cercava di afferrare una scatola, mentre la mamma serenamente la spingeva in avanti dicendo: “Su, su, Elena, non piangere, manca pochissimo e abbiamo finito”. Alla cassa incontrò di nuovo la mamma che, finita la spesa, aspettava il suo turno per pagare. La bimba, paonazza in volto, strepitava urlando che voleva l’ovetto di cioccolato. La madre, pazientemente, le rispondeva con tono cantilenante: “Ci vogliono cinque minuti di pazienza, Elena, ci vogliono solo cinque minuti, poi torniamo a casa e puoi farti un sonnellino”. Colpito dalla serenità e dal modello educativo della donna, l’uomo si avvicinò per farle i complimenti. “Signora, devo dire che lei è veramente brava. La piccola Elena è fortunata ad avere una mamma così”. La signora sorrise e rispose: “Ma guardi che la bimba si chiama Giulia! Elena sono io”.

Definizione Genitori: due persone che insegnano a un bambino a parlare e camminare, per poi dirgli di stare zitto e fermo.

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