Mensile, numero 3 anno 6 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
La rivista per le famiglie del piemonte
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marzo 2011
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MARZO 2011 Mensile, numero 3 anno 6 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
LA RIVISTA PER LE FAMIGLIE DEL PIEMONTE
Torino smart • Pannolini • Agripasseggiate • Yogurt
Marzo 2011
sommario 5
La posta
> L’esperto
6
News
8
Sfida
37
Fitness forum Musica per i più piccoli
10
Baby friendly
12
Cucinare insieme
38
Lo psicologo Fai attenzione!
14
City corner
39
Il pediatra Quando l’alito puzza
15
World corner
40
L’avvocato Lei mi ha tradito
41
L’educatrice Capricci e punizioni
42
Il chimico Capsaicina
43
Natura Solo per signore
44
Questioni di soldi Conosci i tuoi debiti
46
Salvadanaio Assicurarsi
48
Arte e design GAM e Km011 a due anni
49
Cinema e home video Eroi a quattro zampe
> Primo piano 16
Urbanistica Una città per bambini
20
Scelte Il pannolino giusto
24
Domenica Pranzetto e passeggiata
28
Il ghiottone a km0 Yogurt
30
Viviamo così La felicità 2.0
34
A confronto Marta e Antonio
> L’agenda 52
Spettacoli
56
Cultura
60
Eventi
> Rubriche
...anche su www.giovanigenitori.it
64
Bimbi
65
English for parents
66
Raffa
Bonus bebè La nuova Giunta Regionale ha dato il via al bonus bebè: 25 buoni da 10 euro per l’acquisto di pannolini, alimenti o prodotti per l’igiene che possono essere spesi nelle farmacie e parafarmacie che aderiscono all’iniziativa. È destinato ai genitori dei bimbi nati nel 2011 e residenti in Piemonte, con reddito Isee inferiore ai 38 mila euro. Si può chiedere nell’ufficio in cui si sceglie il pediatra e il medico di famiglia. Se non sapete come spendere i buoni, GG viene in vostro aiuto con un articolo sui pannolini in cui quattro famiglie si sono messe a confronto: c’è chi usa quelli di marca, chi i lavabili, chi preferisce i biodegradabili e chi proprio non li usa. Siete curiosi? Sarete anche curiosi di sapere se è più bello vivere in una città smart o in una città friendly. Se non conoscete la differenza, Luisa è andata a intervistare Carlo, giovane papà e ricercatore, che ce la spiega. Ma forse preferite vivere in campagna, magari in uno degli splendidi posti che Mario è andato a cercare per voi, perfetti per un pranzo domenicale con, a seguire, una bella passeggiata all’aria aperta. La redazione
Elisabetta
Luciana
Luca
Elena
La rivista per le famiglie del Piemonte Marzo 2011 / Anno 6 - Numero 3 Direttore Alberto Gedda GENERAL MANAGER Giorgio Pulini Ispirazione Luca Bernardelli Art director Catia De Bacco Redazione Elena Brosio, Luisa Tatoni, Mario Bettas Valet Grafica Rossella Moro Amministrazione Paola Paltro Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 - Iscrizione al Roc n. 14333 ISSN 1828-9738
Catia
Mario
Alberto
Luisa
Hanno collaborato a questo numero Cecilia Accuosto, Giancarlo Corti, Federica Ferraresi, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Franca Fronte, Francesca Galdini, Tatiana Gedda, Nadia Lambiase, Monya Lucisano, Brunella Manzardo, Luciana Martellucci, Ilaria Martina, Sabrina Marzo, Stefania Moriondo, Elisabetta Negrisolo, Marina Notari, Paola Paltro, Alice Quaglino, Luciana Ravetto, Claudia Rinaldi, Giovanna Rinaldi Illustrazioni e fotografie Mauro Calvone, Archivio Fondazione Torino Musei, iStockphoto L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti
Illustrazione di copertina Simonox Ringraziamo per la preziosa collaborazione Silvia e Gianni, Marta e Antonio Licenza Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy
Paola
Rossella
Giorgio Alice
Abbonamenti Un anno di Giovani Genitori a solo 21,90 euro! L’abbonamento permette di ricevere la rivista a casa tutti i mesi, con articoli, notizie e appuntamenti per tutta la famiglia. L’abbonamento si fa su www.giovanigenitori.it o chiamando lo 011 19708082. IBAN IT56L0760101000000071791446 - Poste Italiane cc postale 71791446 Redazione Via Vanchiglia 18, 10124 Torino Tel. 011 19712037 - redazione@giovanigenitori.it Ufficio pubblicità marketing@giovanigenitori.it Telefono: 011 19703036 - Fax: 011 19791585 Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino - www.espressione.it Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN) www.giovanigenitori.it www.facebook.com/giovanigenitori
gg La posta Le vostre lettere >
Cara redazione, sono Daniela, una mamma affezionata. Ho un bimbo che il 22 febbraio compirà 2 anni, Edoardo, e un altro arriverà a fine marzo. La prima maternità è stata una esperienza di solitudine e di distacco forzato dal mondo, oltre che di esagerata apprensione da parte dei familiari, che più che indurre un senso di sicurezza, hanno favorito la mia sensazione di inadeguatezza per la “missione mamma”. Per fortuna è passata, tant’è che ora ci riprovo, certamente arricchita. Il mio vissuto mi ha spinto a dare avvio a un punto di incontro rivolto proprio alle mamme. Si tratta di un luogo fisico, dove è possibile trovarsi in maniera del tutto libera e spontanea e dove è possibile condividere un po’ di tempo per parlare, conoscersi, far gioca-
Tam tam Mi chiamo Chiara, ho 20 anni. Amo i bambini e cerco lavoro come baby sitter e/o aiuto compiti pomeridiano. Disposta ad eventuali trasferimenti temporanei. Ho già avuto diverse esperienze e referenze controllabili, sono libera fin da subito e non ho limiti di orari. Chiara 340 3643822 email chiararizzato@ hotmail.it Ciao! Sono Francesca, 31 anni, mamma di Alessio che ha quasi 5 anni. Ho lavorato fino allo scorso anno, nel mio negozio di creatività a Chieri, poi, visto l’andamento dell’economia, a dicembre 2009 ho chiuso i battenti. So fare diverse cosine: decoupage, bomboniere e oggetti in feltro e pannolenci, pittura country, stencil. Inoltre ho frequentato una scuola per estetiste e mi offro per manicure e pedicure a domicilio. Se qualcuno ha bisogno: fantasiecreative@alice.it Vendo passeggino Trio con telaio, gomme grandi gonfiabili, completo di navetta, passeggino e ovetto, ancora in buono stato, colore grigio. Tel. 338 1704346, dopo le 17. Cinzia
re i bimbi, ma soprattutto scoprire che non si è sole, che la propria condizione è condivisa da molte donne e, quindi, trovare un modo per conoscere altre mamme e non chiudersi. Ci troviamo ogni lunedì alle 16 nei locali della Parrocchia di Santa Rosa da Lima, in via Bardonecchia 56 (zona piazza Rivoli). Ovviamente l’accesso è libero e gratuito. Venite!
varia (anche i passeggini). Grazie mille! Flavia Ciao Flavia, ne parleremo prossimamente, intanto chiediamo a tutti i genitori che hanno suggerimenti di scriverli a redazione@giovanigenitori.it (o anche telefonare allo 011 19712037, o anche passare in via Vanchiglia, che ci fa sempre piacere fare due chiacchiere).
Eccoci qui a sponsorizzare. Auguri per il nuovo arrivo!
> Ciao GG, con le mie amiche spesso ci chiediamo dove è possibile portare le cose usate dai bimbi, in modo che vengano utilizzate anche da altri. Non intendo solo negozi dell’usato, ma anche gruppi, associazioni, ospedali, asili che abbiano bisogno o piacere di ricevere gratuitamente giochi, vestiti e attrezzatura
> Errata Corrige Nel numero scorso abbiamo dato una notizia errata: il baby parking di Le Fornaci Mega Shopping non effettua raccolta punti, ma offre animazione specializzata e, tutti i venerdì pomeriggio, laboratori creativi.
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Giovani Genitori 5
gg News
Riapre il museo dell’auto
L’
automobile è movimento. Sarà questo a caratterizzare il nuovo museo di Torino, completamente rinnovato e ampliato, che il 19 marzo apre i battenti in concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. L’allestimento del Museo parte dal secondo piano e prosegue verso terra. Le sezioni Storia, Leggenda e Design dell’automobile raccontano l’evoluzione del concetto di auto dai disegni quattrocenteschi del carro semovente di Leonardo fino ai Guinness dei primati, con vetrine interattive per scoprire il modello più lungo, più largo, più comodo e via dicendo. Uno schermo di 50 metri permette di vivere le emozioni di un Gran Premio da protagonista. Non mancano un bookshop, la caffetteria e una biblioteca. Nelle intenzioni del curatore, l’architetto François Confino, il museo non si rivolge soltanto a un pubblico maschile di appassionati: “Il mio museo vuol essere un luogo per le famiglie, dove anche le donne e i bambini possono trovarsi a proprio agio”.
Dieta ecosostenibile Salvare se stessi e salvare il pianeta, restando seduti a tavola. Un gruppo di scienziati britannici della Aberdeen University, in collaborazione con il Wwf, ha ideato una dieta ecosostenibile, chiamata Livewell Diet, che oltre alla Terra, fa bene alla salute e pure al portafoglio. Bastano 35 euro a settimana a persona per mangiare sano e difendere il mondo dai gas nocivi e dal dispendio energetico. La dieta del buon vivere è semplice: bisogna consumare il 35 per cento di frutta e verdura, il 29 per cento di cereali e l’8 per cento di carne, pesce e uova. In Gran Bretagna ogni individuo consuma una media di 79 chili di carne all’anno, quantità giudicata insostenibile. La misura giusta sarebbe 10 chilogrammi annuali, pari a poco più di 200 grammi alla settimana.
Penna contro tastiera Chi scrive a mano usa il cervello più di chi digita con la tastiera. Lo ha stabilito una ricerca condotta da neurofisiologi francesi e norvegesi che hanno chiesto a due gruppi di volontari di imparare un alfabeto sconosciuto di venti lettere, in un caso esercitandosi a scriverlo a mano, nell’altro utilizzando solo il computer. Dopo sei settimane chi doveva usare carta e penna aveva imparato di più e ricordava meglio l’alfabeto rispetto ai volontari “digitali”. Scrivere a mano attiva più aree sensoriali e motorie. D’altro canto, il computer è un sostegno prezioso nell’attività scolastica e offre risorse molto più ricche dei libri. Meglio la tastiera o la penna? La risposta non è univoca, ma di certo il computer è una risorsa non trascurabile.
6 Giovani Genitori
IN PILLOLE > Lo screening neonatale Grazie a una goccia di sangue prelevata tra il terzo e il quinto giorno dalla nascita, è possibile sapere se si nascondono alcune malattie congenite, tra cui l’ipotiroidismo congenito, la fenilchetonuria e la fibrosi cistica. In Piemonte lo screening neonatale viene effettuato regolarmente su tutti i nuovi nati.
> Record polveri sottili
Nei primi mesi dell’anno le polveri sottili hanno raggiunto record fuorilegge in quasi 50 città; particolarmente grave la situazione in Pianura Padana e a Torino. I dati allarmanti sono contenuti nel dossier di Legambiente “Mal’aria di città 2011”. La gravità della situazione è confermata dai dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, che mette ai primi posti della classifica delle città più inquinate Torino, Brescia e Milano, precedute solo da Plovdiv, in Bulgaria.
> Autodiagnosi Due terzi degli utenti italiani del web cercano online informazioni sui farmaci e quasi la metà si spinge fino a fare un’autodiagnosi delle proprie malattie. Il rischio è inventarsi malanni inesistenti o sottovalutare i sintomi di malattie vere. Lo dice una ricerca internazionale della London School of Economics sui servizi sanitari, che ha monitorato le abitudini degli internauti di dodici paesi tra i quali l’Italia.
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Partners
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gg Sfida
La sfida del prossimo numero è: “Sopravivere ai litigi familiari” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it
di Elena Brosio
Nonni troppo indulgenti
N
c on s i g li
oi di GG i nonni li amiamo tanto, tanto da dedicar loro la più bella delle nostre guide. Sappiamo che si occupano dei nostri bambini con amore, fantasia e pazienza e per questo siamo loro infinitamente grati. Eppure non possiamo sempre chiudere gli occhi di fronte a certi eccessi. Confida un nonno felice: “un amore come quello per la mia nipotina non l’ho mai conosciuto in vita mia. I miei figli li amavo sì, ma i nipotini sono la felicità pura, l’amore assoluto”. Ed è uno stato d’animo condiviso da molti. I nonni italiani, poi, si occupano tanto dei loro nipotini, vuoi perché il nido è caro, vuoi perché il part-time chi lo trova, vuoi perché chi si fida di una sbadata baby sitter quindicenne. Così glieli affidiamo volentieri: si occuperanno con entusiasmo dei nostri bimbi a costo zero e benefici per tutti. Ogni tanto però si creano situazioni di conflitto e non si sa bene come uscirne. I genitori lamentano la tendenza dei nonni a viziare i nipoti, una tendenza che è però insita nell’essenza stessa del ruolo e sfortunato quel bimbo che non gode dei
vezzeggiamenti e dolcetti dei nonni. Ci sono però situazioni di vizi eccessivi se non dannosi cui si deve porre rimedio, quali: • La megalomania. Sono i nonni che amano stupire con regali bombastici in ogni occasione. La nonna che si presenta con supercucinetta in legno massello, con tanto di stufa e arredamento impeccabile. Bellissima, ma dove la mettiamo in una stanzetta di 2x2? La porteremo all’asilo, felici tutti, ma la nonna non ci risparmierà un commento acido ogni volta che viene a casa nostra. • Il vizietto quotidiano. Danno procurato principalmente da quei santissimi nonni che si occupano ogni giorno dei bambini. E che però non possono fare a meno di comprare ogni giorno un piccolo regalo, o dare un soldino. A fine mese, i genitori che hanno già dato fondo al conto in banca tentano l’effrazione del pesante porcellino e constatano che il tesoretto di casa è proprio lì. Ma il paperone è un mocciosetto di 5 anni! • I danni. Sono rari, ma ci sono, i nonni che non danno retta alcuna alle nostre raccomandazioni. Così
gianluca Chiudere gli occhi sui piccoli regalini, vizietti bonari e giocosi concessi dai nonni, ma concordare prima e pretendere di essere ascoltati su regali più impegnativi che devono poi essere gestiti in famiglia. Se mamma e papà ritengono che la tv in camera dei ragazzi non debba esserci, inutile regalarla per il compleanno dei nipoti quando in casa ce n’è già una in salone!
8 Giovani Genitori
allestiscono ogni pomeriggio merende luculliane a base di torta sacher da intingere nella cioccolata calda per il nipotino grassottello, a mille calorie e zero vitamine. • Gli iperindulgenti. Tutto quel che il piccolo vuole, è legge. Nonni che per interi pomeriggi diventano il fiero destriero della nipotina amazzone, nonne che portano i bimbi in giro vestiti da Carnevale a maggio (ma lo voleva tanto, eh!). Poi il piccolo torna a casa e pretende il mondo, perché è abituato a ottenerlo. Come fare? Innanzitutto, non esacerbiamo la situazione. Appena ci accorgiamo che esistono delle differenze sostanziali sul modo in cui vogliamo crescere i bambini, parliamone apertamente. Il bene comune è il bambino, trovare un accordo che abbia come obiettivo questo bene è possibile. Non pretendiamo di delegare a loro il ruolo educativo che spetta comunque ai genitori. A noi il compito gravoso di insegnare l’educazione e le regole, i valori. Però, soprattutto se si occupano dei bambini quotidianamente, non possono sorvolare sempre sulle nostre regole di casa, altrimenti per il bambino sarà la confusione totale. Infine, dopo aver messo tutti i paletti, leviamo il nostro nasaccio da lì, lasciamo che costruiscano insieme il loro rapporto prezioso, che ogni tanto vizino i nostri bambini. Ma ogni tanto, appunto.
gg Baby friendly Cosmetica bio ed eco Naturali, ma naturali davvero: i cosmetici di Fitocose sono così bioecologici da essere certificati due volte: prima perché seguono il disciplinare Icea, poi perché passano attraverso il protocollo di autoregolamentazione “Codice Verde”, che garantisce che tutto, ma proprio tutto quello che viene a contatto con la pelle deriva al 98% da ingredienti di origine naturale. I cosmetici inoltre sono “vegani”, cioè non contengono derivati animali. I prodotti sono numerosissimi: articoli per l’igiene, creme emollienti e idratanti, oli detergenti delicati e senza schiuma per bimbi e neonati, solari con protezione baby, creme per le giovani pelle pre-acneiche. Squisite le acque profumate, al Calicanto, al cuoio di Russia, al muschio bianco, regalo perfetto per la festa del papà. Si ordina online. Fitocose Viale Europa, 72 str. D 12 - Cusago (MI) Tel. 02 90390401 www.fitocose.it
Convenienza e sostenibilità Il punto vendita di Pianezza è il primo in Piemonte della catena La Birba, Used Stuff for Kids, diffusa in tutta Italia. “Usato per scelta” è uno dei loro motti: esprime una filosofia cara alle famiglie, quella della sostenibilità ambientale. La catena virtuosa qui comprende anche l’invenduto, che viene devoluto in beneficenza. E si fanno ottimi affari, cosa sempre apprezzabile, soprattutto per le costosissime attrezzature che
qui si trovano a prezzi abbordabili. L’abbigliamento poi, oltre a essere in ottime condizioni, è proprio bello e rigorosamente di marca (Moncler, Armani, Woolrich e molti altri). La Birba Largo II giugno, 1 - Pianezza (TO) Tel: 011 9662066 pianezza@labirba.com - www.labirba.com
Happy learning to you Gli anni migliori per imparare una lingua sono i primi sei e farlo attraverso attività coinvolgenti funziona molto meglio. Sono questi due dei presupposti che animano la scuola Babel Labs, che mette a punto per i propri studenti laboratori creativi e metodi innovativi per un apprendimento efficace e divertente. Ad esempio, il metodo musicale adoperato serve a imparare attraverso la musica e l’espressione corporea: i bambini si portano i cd musicali a casa, rinforzando tra le pareti domestiche quanto appreso durante il corso. Per i più grandicelli, laboratori teatrali, di conversazione e percorsi mirati. Insomma, a ogni età il suo metodo e la sua lingua. Babel Labs propone anche corsi per adulti e tante lingue oltre all’inglese: francese, spagnolo, tedesco, portoghese e italiano per stranieri. Babel Labs Parco Culturale Le Serre c/o Casa Sonora Via Battisti, 11 - Grugliasco (TO) Tel. 011 781347 - www.babellabs.it
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Conoscete locali che dedicano attenzione alle famiglie? Segnalate i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it
gg Baby friendly
Un risto-fioraio verde in città “Qui da noi tu puoi comprare / quanto vedi e sai ammirare/ torte, piante, cappelliere/ ogni cosa puoi avere/ Non è tutto, puoi mangiare/ e giardini immaginare”. Questa è la bella filastrocca che accoglie chi entra da Alma La Verde. Due salette per mangiare, mobili in ferro battuto, fronde che cascano dalle pareti: sembra di stare in un giardino d’inverno, con i cuccioli che discutono sulla forma delle foglie e toccano le pianticelle. Il verde, colore dominante, rilassa tutti, anche i bimbi più vivaci. Forse è per questo che molti papà e mamme di San Salvario (e non solo) vengono qui a mangiare: crema di cavolfiori e mandorle, polpette col pomodoro, mousse di cioccolato, torte fatte in casa, accompagnate da gentilezza, buon rapporto qualità/prezzo e fasciatoio in bagno. Aperto a pranzo (e merenda), chiuso il lunedì. ALMA LA VERDE Via Baretti, 16 E – Torino Tel 320 7017620
Fatine allegre Sono una vera delizia le coroncine di Eli Art Studio. Fatte a mano con raso, rafia, fiorellini di stoffa, foglie di vite e di quercia, sono perfette per la prima comunione, la cresima, il matrimonio, il vestito di carnevale o il saggio di danza di fine anno. Eli prepara qualsiasi accessorio floreale per i capelli, più kit di ali da fata, orecchie da elfo, bacchette
magiche e cappelli da fatina e da folletto. Prezzi accessibili, lavorazione artigianale su misura, vendita al dettaglio ordinando dal sito Internet, al telefono o via mail. Studio d’Arte Creativa Eli Tel. 347 0382116 www.coroncinedifiori.com
Nell’osteria amica dei bambini Sul cocuzzolo di Cordova l’antica osteria ha riaperto i battenti. Installato il forno a legna, ripuliti muri e giardino, riaperto il terrazzone panoramico, l’Osteria è diventata la meta preferita di tante famiglie che apprezzano tranquillità e verde. La gestione è familiare: la mamma sta in cucina, il figlio Andrea alle pizze, Laura e il papà ai tavoli. L’ambiente è rustico, la cucina è semplice e genuina e sono benvenute feste per cerimonie e pizze di fine anno scolastico. Il sabato sera i bambini sono intrattenuti dall’animazione dei Pionieri della Croce Rossa di Gassino. Tutto torna, anche i clienti. Osteria di Cordova Strada Madonnina, 49 - Frazione Cordova Castiglione Torinese (TO) Tel. 011 9601757 osteriadicordova@alice.it
Giovani Genitori 11
gg Cucinare insieme di Paola Paltro
Il risotto allo “zufferano” Nota spezia orientale di colore arancione, lo “zufferano” aiuta a i bimbi a consumare la giusta quantità di vitamine A e C. Pochi sanno, ma molte mamme immaginano, che lo zufferano si “estrae” dalla zucca, ma si può raccontare che deriva da una lavorazione dello zucchero che si fa cuocere e diventa caramellato… Se riuscite a essere convincenti, questo piatto semplice, economico e veloce, diventerà uno dei più gettonati della famiglia! Ingredienti: 1 cipolla piccola o uno scalogno 400 gr di zucca 400 gr di riso (meglio Roma o Carnaroli) 1 lt di brodo vegetale Mezzo bicchiere di vino 1 noce di burro una spolverata di parmigiano
Difficoltà Tempo di preparazione 30 minuti
1.
Pulire la zucca e tagliare grossolanamente la polpa. Cuocerla in una casseruola con un po’ d’acqua. Dopo dieci minuti è morbida: schiacciarla con una forchetta e trasformarla in una crema. Per i bambini schizzinosi meglio frullarla nel mixer.
2.
Fare un leggero soffritto di cipolla, aggiungere il riso e lasciarlo tostare un paio di minuti. Sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e lasciarlo evaporare, se il gusto piace anche ai bambini.
1
2
3
4
3.
Abbassare la fiamma e mescolare al riso la crema di zufferano. Aggiungere il brodo e lasciar cuocere venti minuti, finché si assorbe e raggiunge la giusta cottura. Se non ci sono problemi di linea, una noce di burro ben mantecata darà il tocco di classe.
4.
Per deliziare anche l’occhio aggiungete un po’ di prezzemolo e una spolveratina di parmigiano, che renderanno il piatto veramente accattivante. Attenzione ai piccoli commensali, perché la storiella raccontata all’inizio deve reggere il gioco e spesso funziona solo se il risotto è tutto arancione.
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© Disney. Based on the “Winnie the Pooh” works, by A.A. Milne and E.H. Shepard.
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Curiosando in città e dintorni alla ricerca di cose belle
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Sul lago con le mucche Una passeggiata sul lago, un laboratorio con le noci, l’incontro con Ugo Coniglio, la visita alla stalla, la mungitura, la preparazione del burro e alla fine la merenda. Questo quel che vi attende domenica 5 marzo alla cascina “La Calcinera” sul lago di Arignano. La gita, aperta a nonni, nipotini e ovviamente ai genitori, costa 7 euro a persona e 3 euro per il secondo fratello. Il terzo entra gratis. Prenotazione indispensabile presso ArnicaTours, cell. 333 7470181. www.arnicatours.it
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Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia
gg World corner L’inno della mamma tigre
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e i giovani genitori olandesi non sono famosi per il loro look (jeans + t-shirt e maglione sono la divisa ufficiale dei 30-40enni) i loro bambini sono vestiti in modo delizioso, brioso e cool, come noi ce lo possiamo solo sognare. Sarà che sono numerosissimi i creativi che, diventati genitori, si mettono in proprio e fanno cose belle. Come Ineke Grovenstein: ha iniziato da un berrettino con la stella e da lì non si è più fermata. Stoffe morbide e comode, colori accesi e fantasia caratterizzano i vestitini di Kik Kid, che in più sono molto pratici, comodi e soffici. Come piace a tutti, soprattutto ai bambini. www.kik-kid.nl
Craig il sonaglietto Dopo aver scoperto gli adorabili sonaglietti DingaRing di OBDesigns, non vediamo l’ora che nasca un bebè tra le nostre conoscenze per potergliene regalare uno. Tutti naturali, con anello in legno e struttura in stoffa morbidissima, sono creati da Byron Bay, in Australia, e rappresentano animali, locali e non, stilizzati in modo irresistibile: Keith il koala, Emma la civetta, Craig il coccodrillo e tanti altri. www.obdesigns.net
Battle Hymn of the Tiger Mother è uno dei libri più venduti, e discussi (negli Stati Uniti) di questo anno appena iniziato. L’ha scritto Amy Chua, professoressa di legge a Yale e sostenitrice di un’educazione molto rigida, alla cinese. Niente pomeriggi di svago con gli amichetti, tolleranza zero per ogni voto al di sotto del massimo, lezioni di musica e sport tutti i pomeriggi, in un continuo incitamento a dare il meglio di sé. Il libro ha suscitato tantissime discussioni e polemiche, perché tocca corde molto sensibili, come il senso di inadeguatezza che provano tanti genitori americani, ma anche italiani. Non siamo troppo indulgenti e permessivi nei confronti dei nostri bambini? Li stiamo preparando adeguatamente a vivere in un mondo sempre più globalizzato? Non li stiamo proteggendo troppo dalle delusioni e dalle difficoltà? Ma anche, cosa vogliamo dai nostri figli in generale? Domande e spunti interessanti, che meritano una riflessione, anche se dell’approccio duro di Amy Chua si condivide poco o nulla.
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gg Urbanistica di Luisa Tatoni
Una cittĂ per bambini
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gg Urbanistica
Meglio una città smart o una città friendly? Due modelli a confronto
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iamo pronti a immaginare città intelligenti? Spazi amichevoli che ci aiutano a realizzare i progetti di vita e di lavoro, città che puntano a uno sviluppo equilibrato, a una migliore qualità della vita, a spazi urbani vivibili e buoni servizi? Il tempo di sognarle è finito: l’idea di “Smart city”, nata negli Stati Uniti e in Canada, si sta diffondendo in Europa ed è arrivata fino a Torino, a Genova e alle altre città del Nord Italia. Ma Torino ce la può fare?
Qualche premessa Tutti noi sperimentiamo ogni giorno quanto le condizioni della città siano drammaticamente presenti nella nostra vita. Chi non conosce lo stress da tangenziale, l’assenza di parcheggi, l’inquinamento, i tram lenti, la scarsità di asili nido, le scuole sporche, gli ospedali troppo pieni? Le infrastrutture sono la parte “hard” della città, esattamente come l’hardware è la parte fisica di un computer. Essendo facilmente misurabili, la loro presenza (o assenza) è evidenziata in maniera coerente negli indici economici più noti, come il Prodotto Interno Lordo. Esiste tuttavia una parte “soft” della città, costituita dal suo capitale sociale, dalla cultura e dall’ambiente. È un capitale di risorse difficilmente misurabili, che esulano dagli standard economici classici. Tuttavia una città in cui l’aria è pulita, c’è poco traffico, le facce sono sorridenti, rende la vita dei cittadini gradevole almeno quanto una città che ha infrastrutture ben realizzate. Questo capitale intangibile è, al
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momento, poco quantificato e quasi del tutto inutilizzato. Il “capitale umano”, vale a dire noi, la cittadinanza, nel bilancio sociale è considerato una voce passiva, consumatore di ricchezza e non risorsa della città. Eppure potremmo dare molto.
La città friendly A livello teorico, la città smart è la città in cui le infrastrutture sono ben funzionanti e ben progettate. Ma qual è l’impatto di questa idea nelle nostre vite? Ne abbiamo parlato con Carlo Boccazzi, 42 anni, neo padre, che da 15 anni si occupa di studiare il rapporto tra lavoro, consumi e stili di vita, con un occhio a Torino e uno a quel che capita in giro per il mondo. “Smart, soft e hard sono concetti mutuati dall’informatica - racconta Carlo -. In informatica è chiaro che lo smart, come lo smart phone, il cellulare intelligente, è venuto dopo il friendly, cioè dopo l’interfaccia amichevole di Windows o dei Mac. Parlare di città smart va molto di moda, tuttavia è un concetto abbastanza sfuocato che si presta a molti malintesi. Ho l’impressione che in Italia, nel declinare l’idea di smart city, spesso si intenda una città che punta sui grandi eventi e sui grandi investimenti, soprattutto in campo tecnologico, con l’obiettivo di aumentare la propria competitività e attirare capitali e intelligenze. Potessi scegliere dove far crescere mia figlia, preferirei farlo in un luogo dove il concetto di smart è associato a quello di friendly, cioè di amichevole. A ben guardare, sono aspetti totalmen-
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te indissolubili, che curiosamente però finiscono per contrapporsi”. In che senso? “Soprattutto in passato il termine smart è stato prevalentemente tradotto come ‘elegante’, ‘alla moda’ di ‘successo’. A Torino, per esempio, si è fortemente ancorato a eventi come le Olimpiadi, a Milano se ne parla in riferimento alla prossima Expo ed è stato spesso declinato in marketing del territorio. Ma la competitività di un territorio è solo in parte riconducibile alle infrastrutture, perché passa attraverso la diffusione di buone pratiche sociali, ambientali ed economiche. Molte di queste pratiche pongono un problema di informazione e consapevolezza dei cittadini.”
Sviluppo verso il baby Facciamo un esempio concreto. “Nel nostro paese pochi esercizi pubblici ospitano il fasciatoio per i bebè in bagno - racconta Carlo Boccazzi -. Se escludiamo i luoghi dove non c’è lo spazio per metterlo, il problema di questa assenza non è legato al costo e tanto meno a una avversione verso i bambini... Semplicemente pochi ge-
stori di locali pubblici hanno riflettuto su come la presenza di un fasciatoio possa qualificare la loro offerta commerciale, cosa che invece sanno bene le grandi multinazionali tipo Ikea o McDonald’s. Una buona offerta di locali pubblici a misura di bambino rende la città più vivibile per chi ha figli e contemporaneamente diventa un ottimo fattore per creare sviluppo. Significa, per esempio, attrarre turisti con famiglia da altre città, diventare un punto di riferimento in termini di immagine. In questo percorso, non è necessario investire grandi somme per realizzare la qualità: basta offrire informazione, comunicare, essere di stimolo per il cambiamento. Un ragionamento analogo vale per molte pratiche ambientali legate ai consumi o alla mobilità: le zone pedonali, le Zone 30 in cui le auto non possono superare determinati limiti di velocità, l’assenza di barriere architettoniche: sono tutti fattori che possono creare sviluppo”. Ma tutti questi temi non sono riconducibili all’idea di smart city? “I temi ambientali sono sempre più spesso in relazione con la smart city. Ma il
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Vuoi imparare una lingua nuova? C’è una scuola a Grugliasco diversa da tutte le altre! Corsi di lingue per ogni esigenza, livello ed età concetto friendly investe i rapporti tra i cittadini e tra i cittadini e le istituzioni. La strada del friendly spesso si riduce a un semplice problema di atteggiamento. Una città può dotarsi di un sistema di trasporti pubblici scientificamente accessibile a passeggini e ai disabili, ma se l’autista si ferma a un metro dalla pensilina, non c’è investimento tecnologico o infrastrutturale che tenga: salire sul pullman diventa difficile. Sono quindi le persone che devono sentirsi impegnate in prima persona nel rispetto delle buone pratiche”. E Torino è più friendly o più smart? “Torino periodicamente rischia di dimenticarsi della sua parte friendly. Ora però mi sembra che ci siano segnali positivi, il primo è rappresentato dalla fine della sbornia olimpica, un momento bellissimo che però ha fatto covare l’illusione che la città potesse svilupparsi per giustapposizione di eventi; il secondo è rappresentato dalla diffusione degli scambi culturali dei giovani torinesi con altri paesi. Chi torna da un soggiorno all’estero porta spesso con se nuove abitudini, nuove sensibilità. Personalmente sono convinto che il massiccio ritorno all’uso della bicicletta, prima tra gli studenti, poi tra i giovani in generale, coincida non a caso con la diffusione dell’Erasmus di massa. C’è da tenere presente, infine, in un momento di forte crisi economica, che le pratiche friendly generalmente costano poco, perché passano attraverso l’informazione e la valorizzazione di comportamenti che sono poi i cittadini a mettere in pratica”.
Torino come Cardiff Come fare a convincerci che le buone pratiche non sono solo eticamente giuste, ma anche concretamente utili per noi stessi? “L’investimento in ‘friendliness’ non è solo giusto - continua Carlo -, ma è anche utile. Faccio un esempio. In Gran Bretagna la città di Cardiff non si è rassegnata alla crisi dell’estrazione carbonifera, ha puntato il suo rilancio su un mix di grandi infrastrutture, come il Millenium Stadium (lo stadio di rugby più grande del Regno Unito) e ‘friendliness’, come le pedonalizzazioni, l’efficienza dei trasporti, i servizi per gli anziani, i bambini, le famiglie. Questa transizione ha coinvolto associazioni, gruppi formali e informali ed è stato forte. Si è sviluppata una attenzione collettiva all’ambiente, si sono diffusi numerosissimi esercizi equi e solidali. Oggi Cardiff attira, ogni anno, più di dieci milioni di turisti ed è una delle più importanti piazze commerciali della Gran Bretagna”. Fatte le debite proporzioni (Torino ha circa tre volte la densità abitativa di Cardiff), la nostra città potrebbe fare un rilancio simile, qualificando la propria offerta verso l’accoglienza per le famiglie? Una migliore qualità della vita è un’occasione per aumentare l’attrattiva turistica del territorio, perché una città in cui i bambini stanno bene è una città che piace a tutti.
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francese
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gg Scelte di Isa di Re
Il pannolino giusto Quali sono i pannolini migliori? Ce lo raccontano quattro famiglie
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gg Scelte
I lavabil Bastano 24 pannolini, dei modelli giusti Cristina, Attilia e Carlo hanno rispettivamente 38 anni, 12 mesi e 42 anni. Cristina è architetto, Carlo alterna ricerca economica e sociale e consulenza, Attilia è nata a marzo 2010. Tutti e tre sono esperti di pannolini lavabili: ne hanno provati più di trenta tipi e alla fine hanno capito che non si tratta solo di prendere o lasciare, ma di scegliere il pannolino lavabile giusto. “È iniziato per caso - raccontano Carlo e Cristina -. Eravamo incuriositi dai pannolini lavabili, ma tutti ce ne parlavano male. La tesi più diffusa era: fanno bene all’ambiente, ma che fatica! Il classico modo di pensare in cui la retorica ambientalista non è supportata dai fatti. Quando siamo andati a chiedere informazioni, abbiamo incontrato persone poco preparate, che provavano a offrirci i pochi modelli in vendita come unica soluzione possibile”. A sbloccare la situazione sono stati due amici conosciuti durante l’Erasmus, tedeschi che vivono nel Galles. “Il loro approccio era completamente diverso. Ci hanno spiegato che non esiste ‘il pannolino lavabile’, perché sono tante le marche e i modelli sul mercato. Ce ne hanno spediti tipi diversi e un libricino ciclostilato ricevuto in un negozietto inglese, che spiegava come funzionano”. Carlo e Cristina si sono innamorati dei pannolini lavabili. “I migliori sono in due pezzi - dice Carlo -, con la mutandina esterna impermeabile e un pannolino interno assorbente. Noi ci siamo
trovati benissimo con i Baby BeeHinds (www.babybeehinds.com.au), nei modelli Bamboo Nappy e Hemp Nappy. Ma sono ottimi anche i Popolini (tedeschi) e i famosi vecchi ciripà, un pochino più laboriosi da indossare”. I materiali assorbenti sono moltissimi e comprendono lana cotta, spugna e panno. “Noi ci siamo attestati sulla spugna, che però ci mette almeno 24 ore ad asciugare ed è pensata per le nazioni in cui si usa l’asciugatrice. Esistono poi moltissimi modelli di pannolini pocket che hanno una tasca in cui inserire il materiale assorbente; i più arditi, californiani, prevedono il riutilizzo di stracci e calze usate. Sono molto buoni i Bumgenius! (www.babipur.co.uk) e gli “all-in-one”, i tuttoin-uno in cui il materiale assorbente è integrato alla mutandina impermeabile e a volte è sintetico, per cui si asciuga in meno di un’ora. A chi vuole provare, consigliamo di comprarne uno e vedere se funziona, variando l’assortimento perché è importante avere modelli superassorbenti per la notte e modelli leggeri da usare in casa. La scorta necessaria, secondo noi, è di 24 pannolini”.
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Usa-e-getta, ma ecologici Ilaria ha scelto di coniugare assorbenza e ambientalismo, risparmiando cloro e sbiancanti Ilaria, 30 anni, ha lasciato Milano dove aveva un lavoro da Pr nel mondo della moda per trasferirsi a Torino con la piccola Alice, di 18 mesi, a fianco del suo compagno. “Quando ero incinta, ero sicura e
convinta che avrei utilizzato solo i pannolini lavabili. Poco dopo l’arrivo di Alice, tuttavia, il tempo dedicato ad allattamento, piccole coliche e nanna mi ha costretto a cambiare idea, perché non riuscivo più a seguire anche il lavaggio dei pannolini. Così ho provato i pannolini ecologici. Ho trovato i Moltex in un negozio che vende prodotti biologici: sono biodegradabili e più naturali di molti altri in commercio, non sono sbiancati e non contengono cloro, per cui ho pensato che fosse la soluzione che faceva al caso mio. Non volevo che il sederino della mia bambina fosse a contatto con troppe sostanze chimiche, oltre naturalmente al discorso di sostenibilità ambientale, da
non sottovalutare. Mi sono trovata molto bene subito, sia come vestibilità, sia come tenuta. Alice non ha mai avuto il sederino arrossato. Certo, i pannolini ecologici sono un po’ più cari degli altri e questo è il loro punto debole, però sono sicura di aver risparmiato molto in creme lenitive da arrossamento”. Ilaria usa i pannolini ancora adesso, ma li alterna al metodo dell’educazione al vasino. “Stiamo seguendo il metodo della ‘Elimination Communication’, ma lo facciamo solo quando siamo in casa tranquille: la lascio con dei pantaloni, senza pannolino, per farle acquisire maggiore consapevolezza del suo corpo, senza fretta e con molto rispetto dei suoi tempi”.
I pannolini di marca Preferiti da Silvia, che li regala ancora agli amici neogenitori Silvia ha 34 anni ed è di Torino. Ha conosciuto Simone, che viene da Latina, durante una vacanza in Spagna. Esattamente 9 mesi dopo il matrimonio è nato Tommaso, che ormai ha quasi 5 anni. Dopo altri diciassette mesi è arrivata Benedetta, quasi la fotocopia del fratello. “Con due bimbi, pannolini ne abbiamo fatti andare eccome - racconta Silvia -. Io ho tifato sempre e solo per quelli di marca, mentre mio marito ha cercato di rifilarmi di tutto. Per me i pannolini di marca sono gli unici che tengono veramente. Non so se è una mia fissa o no, ma con gli altri pannolini mi ritrovavo sempre con i body sporchi. Siamo andati alla ricerca delle migliori offerte e spesso abbiamo comprato i convenienti scatoloni multipacco”. Tra i vari modelli in commercio Silvia non ha mai trovato una grande differenza, né ha mai avuto grandi problemi di arrossature. “Solo qualche piccolo episodio - racconta -, superato velocemente con le creme. A volte viene da pensare che i ciripà creerebbero meno problemi alla pelle dei bimbi e tra l’altro si risparmierebbe non poco, ma tra figli e marito, casa, lavoro e compagnia, sarebbe un po’ utopistico pensare di lavare cinque o sei volte al giorno i pannetti e averne a disposizione altrettanti pronti all’uso”. A togliere il pannolino è stata la nonna. “D’estate i bimbi vanno in vacanza da lei a Latina, anche per lunghi periodi. Ci vanno volentieri, perché hanno a disposizione ciò che qui, a Torino, manca comple-
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tamente: lo spazio e l’aria aperta. Sapendo che vivono in mezzo a tanta serenità, noi riusciamo a sopportare la lontananza. Nel mezzo del giardino, con il caldo estivo, la mia mitica suocera si è presa la briga di togliere i pannolini a tutti e due, quando avevano all’incirca due anni (Tommaso qualcosa in più, Benedetta qualcosa in meno)”. I pannolini girano comunque ancora per casa. “Mio marito ed io siamo molto pratici e spesso agli amici che hanno avuto un bambino ci presentiamo con il nostro prezioso regalo: lo scatolone multipacco. Ovviamente di marca! Magari è un regalo poco romantico, ma sempre apprezzato!”.
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Senza pannolino Barbara: l’educazione precoce al vasino Barbara, imprenditrice torinese, è mamma di Velvet, una bimba di 19 mesi. In casa hanno scelto di seguire una strada inusuale: eliminare o ridurre al minimo l’uso dei pannolini, attraverso un percorso che ha preso piede solo da poco tempo, l’educazione precoce al vasino. “Abbiamo deciso di seguire il metodo della ‘Elimination Communication’ o Potty Training. Si tratta di crescere senza pannolino o, per meglio dire, educare all’uso del vasino fin dai primi mesi di vita. Ho scoperto questo metodo grazie al mio compagno - racconta Barbara - e l’ho trovato subito molto interessante, a parte le prime perplessità. Dopo il parto ero molto stanca per i nuovi ritmi che Velvet ci imponeva e ho cominciato a usare i pannolini ecologici, ma dopo i primi mesi, ho iniziato a tenere Velvet senza pannolino in casa, con delle ghettine di spugna. Notavo che ci dava segnali molto chiari, con il viso e con il corpo. Quando mi accorgevo che stava per fare la cacca la portavo subito in bagno sul wc, mentre per la pipì la portavo in bagno vicino al bidè. Lo facevo più o meno una volta all’ora, creando una certa ritualità. Giorno dopo giorno, osservando mia figlia, ho notato che era sempre più consapevole di quel che accadeva nel suo corpo. Iniziava a comprendere da sola che a ogni stimolo segue un effetto. Dopo qualche settimana ha iniziato a fare pipì e cacca soltanto in bagno. Verso i dieci mesi abbiamo introdotto il vasino, con alcuni giochi e bambola al seguito”. Adesso, all’età in cui più o meno gli altri bambini cominciano a essere svezzati dal pannolino, Velvet chiede di essere portata in bagno, anche quando la famiglia è fuori casa. “Sono molto contenta - continua Barbara - perché è importante che il bambino conosca il proprio corpo. L’utilizzo prolungato dei pannolini ritarda tale consapevolezza. C’è inoltre un notevole risparmio economico, non si inquina l’ambiente e soprattutto abbiamo fatto di Velvet la protagonista attiva del suo percorso. L’educazione precoce al vasino è stata semplice e naturale”.
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Pranzetto e passeggiata
gg Domenica
Ristorante Cascina Prato Pascolo Una giornata nel parco, anche in bicicletta Parco della Mandria - Venaria
La primavera è questo: pranzo al ristorante e camminata nel verde
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on l’arrivo della primavera torna la voglia di trascorrere qualche ora all’aria aperta, magari a pochi chilometri dalla città per non passare la giornata in macchina. Un pranzo rifocillante e gustoso è l’occasione per scoprire angoli poco conosciuti, spesso vicini e per questo esclusi dal novero delle mete domenicali. Località dove si trovano buoni ristoranti e sentieri nel verde, in cui si incontrano antiche costruzioni o oasi naturalistiche inaspettate e misteriose. Si va dalla collina alle valli montane, dal Canavese al Pinerolese, alla ricerca di agriturismi e ristoranti sfiziosi. Alcune mete meritano una particolare attenzione, vuoi per la qualità del pranzo, vuoi per le caratteristiche del paesaggio che invogliano alla passeggiata.
Nelle prime giornate di sole, la cascina Prato Pascolo, nel parco regionale della Mandria, offre numerose opportunità per trascorrere un pomeriggio in una cornice agreste. Risalente ai primi anni del XX secolo, la struttura, eretta per volontà del senatore Luigi Medici del Vascello, fu adibita a ricovero di animali. Oggi ospita un ristorate didattico, dove si preparano piatti tipici piemontesi, con prodotti stagionali, a prezzi convenienti. All’interno della struttura si trovano anche un bar e un noleggio biciclette. Dopo pranzo, il parco regionale della Mandria regala momenti di assoluto relax, in sicurezza e lontano dai rumori della città. Lungo i viali si può camminare, andare in bicicletta e fare vere e proprie escursioni, magari in sella a un cavallo o a bordo di una carrozza. Se prevale l’indole stanziale, i dintorni della cascina sono perfetti come spazio per correre e rotolarsi nei prati. Ristorante didattico Cascina Prato Pascolo Parco Regionale La Mandria Ingresso Ponte Verde - Venaria Reale (TO) Tel. 011 4993324
Agriturismo Cascina Caravino Lungo i vigneti, fino al lago Candia Canavese Se volete trascorrere una giornata in mezzo alla campagna in un ambiente rustico, Cascina Caravino fa per voi. Immersa nel parco provinciale del lago di Candia, a metà strada tra Ivrea e Torino, è il posto ideale per un pranzo domenicale e una passeggiata pomeridiana alla portata di tutta la famiglia. L’agriturismo offre menu rustici preparati con prodotti locali, vini della zona e tanta tranquillità. All’interno della struttura c’è un parco con giardino e un’area giochi per i bambini. Intorno al cascinale c’è spazio per le camminate: si può raggiungere il lago vicino e vedere le ninfee fiorite o passeggiare in mezzo ai vigneti. Per gli amanti dei pedali sono numerosi i percorsi per mountain bike. Agriturismo Cascina Caravino Cascina Caravino, 3 – Candia Canavese (TO) Cell. 347 8346811
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gg Domenica
Agriturismo Bacomela
Agriturismo La Corte
Passeggiare lungo il torrente e scoprire le rane nello stagno Luserna San Giovanni
I genitori pranzano mentre i bimbi vanno a spasso con l’animatrice Gassino Torinese
L’agriturismo Bacomela sorge tra i boschi della Val Pellice, in un’area naturalistica che si sviluppa intorno al corso del torrente Pellice, affluente del Po, che dal Monte Granero scende verso la pianura pinerolese. A conduzione famigliare, il ristorante offre una variegata gamma di sapori locali e piatti realizzati con ingredienti prodotti da agricoltura biologica, coltivati in loco dai proprietari dell’azienda. Dopo il pranzo è possibile passeggiare nel verde del riposante percorso naturalistico “La Ghiandaia”. Sono quattro gli itinerari possibili. La trattoria sorge nei pressi del “sentiero verde”, un percorso facile e alla portata di tutti, che si snoda dal ponte Albertenga, sul Pellice, alla Fonte Blancio. Lungo il cammino si ammirano gli alberi del bosco, principalmente castagni, tigli e acacie. Con un po’ di fortuna, se i bambini non sono troppo rumorosi, è possibile imbattersi in qualche animale selvatico. Di grande interesse è il percorso a tappe che racconta e illustra, intorno a un piccolo stagno, il ciclo riproduttivo di rane e rospi. L’agriturismo dispone di camere per brevi vacanze. Agriturismo Bacomela Via Fonte Blancio, 33 Luserna San Giovanni (TO) Tel. 0121 932053
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A mezz’ora da Torino, sulle colline di Gassino, l’agriturismo La Corte offre cucina casalinga e genuina, fatta con frutta e verdura del posto, a partire dagli antipasti, fino ai dolci fatti in casa. La domenica, su prenotazione, è possibile affidare i bambini a una animatrice che li accompagna in una passeggiata nel verde, in mezzo alla natura, con la possibilità di vedere animali da cortile, ma anche cavalli, caprette e tartarughe. La Corte è anche una cascina didattica che organizza settimanalmente visite guidate nei dintorni. C’è un uliveto, con oltre cento piante, un bosco e uno stagno, ma anche mostre, manifestazioni e incontri di ippoterapia per disabili. Inoltre è visitabile l’interessante orto di permacultura, un modo innovativo per far crescere gli ortaggi, attento alla sostenibilità e agli ecosistemi. Agriturismo La Corte Strada Sant’Antonio, 54 – 10090 Fraz. Bussolino Gassino T.se (TO) Tel. 011 9607773 – Cell. 3406279442 www.lacorte-agriturismo.com
Agriturismo Gaio Tutti a piedi fino alla chiesetta Piverone A metà strada tra Piverone e il lago di Viverone, sulle pendici della Serra Morenica, si trova l’agriturismo Cascina Gaio, un bel cascinale gestito da una famiglia che si occupa di agricoltura biologica. Nella tenuta sono presenti più di 200 tipi di piante, alberi da frutto, ma anche arbusti ornamentali. Competenza e amore guidano da sempre le attività dei proprietari. Per cogliere appieno lo spirito del posto, magari dopo aver gustato i piatti preparati con i prodotti della casa, si possono visitare i frutteti e i vigneti. In alternativa si può intraprendere, su un’agevole stradina sterrata di campagna, la passeggiata verso un’antica chiesetta risalente al IX secolo, il Gesiun, piccola e mal conservata, ma che è un esempio di architettura romanica primitiva. All’interno dei muri perimetrali sono visibili i resti di un affresco e due colonnine di granito, che dividono il presbiterio dalla navata. Il luogo di culto, dedicato a San Pietro, è l’ultima testimonianza di Livione, un antico borgo ormai scomparso dalle carte geografiche; un piccolissimo centro abitato che sorgeva sulla via Francigena. Agriturismo Cascina Gaio Strada Aronco, 2 B – Piverone (TO) Cell. 347 2206388 www.agriturismogaio.it
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Ristorante Il sentiero dei Franchi Dopo pranzo, la passeggiata a dorso d’asino Sant’Antonino di Susa Chi parte alla ricerca di tanti antipasti, tanti primi e la selvaggina con la polenta, troverà la sua meta al ristorante Il sentiero dei Franchi, sulla strada che da Sant’Antonino di Susa si inerpica verso il colle Braida, la via che mette in comunicazione la bassa valle di Susa con la val Sangone. Il ristorante è il punto di partenza per numerose camminate. La scelta è ampia: si va dal semplice giro fino al centro del paese, un sentiero pedonale in mezzo al bosco di circa due chilometri, alle camminate più impegnative su mulattiere e sentieri di mezza montagna verso il colle. Se però siete orientati al tranquillo relax post-prandiale, ci sono interessanti scorci e panorami sulla valle, sul recinto degli asini e sull’enorme castagno che campeggia in mezzo al cortile. Per chi desidera ricevere informazioni sul luogo, è possibile chiedere al guardiaparco (ma informatevi prima sulla disponibilità). I bambini impazziranno invece a fare un giro in sella ai docili asinelli. Divertimento assicurato. Ristorante Il sentiero dei Franchi Borgata Cresto, 16 – Sant’Antonino di Susa (TO) Tel. 011 9631747 – Cell. 335 5270268 www.ilsentierodeifranchi.com
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gg Il ghiottone a Km 0 di Alice Quaglino
Yogurt A
rriva la primavera, arrivano i prati fioriti e le mucche che pascolano. E c’è più voglia di fresco, cremoso e leggero. Il pregio degli yogurt nostrani sta nel territorio, nel sapore e nella distribuzione locale che è amica della natura.
QUANTO - Prezzo: 0,50 euro circa per il vasetto frutta magro da 125 grammi. DOVE - Sede e spaccio “Le Cascine della Centrale” (con area giochi per bimbi): via Filadelfia 220 a Torino. QUANDO - Da lunedi a sabato, dalle 9 alle 19. Chiuso mercoledì pomeriggio.
Centrale del Latte di Torino Dal 1950 “Centrale” significa “latte”: ancor oggi le Tapporosso sono un mito. Automatizzati gli impianti, selezionati gli allevatori e controllato il bestiame, la Centrale è un marchio anche di yogurt. Solo latte fresco e naturalmente ricco di fermenti lattici vivi, disponibile nelle linee intero e magro con lo 0,1% di grassi. FATTORE BIMBO - Yogurt INTERO e MAGRO ai gusti bianco, caffé, cereali, limone e fragola, albicocca, banana, frutti di bosco, mirtillo, tutti con frutta frullata. COME - Ingredienti: yogurt di latte fresco pastorizzato scremato con fermenti lattici vivi (Lactobacillus bulgaricus, Streptococcus thermophilus), preparazione di frutta 20% (fragola 50%, zucchero, succo di sambuco, addensante: pectina, aromi). Senza conservanti.
Azienda Agricola Manzon Con i suoi 130 capi di razza Bruna Alpina e Pezzata Rossa questa azienda pratica ancora la stabulazione, lasciando gli animali liberi di muoversi nei prati. Il loro latte alta qualità risulta quindi più saporito e sano: i fratelli Manzon hanno impianti di produzione e confezionamento all’avanguardia. Con loro il Km 0 arriva al consumatore anche tramite i distributori automatici. FATTORE BIMBO - Oltre allo yogurt naturale ci sono i gusti agrumi, albicocca, ananas, banana, caffè, cereali, ciliegia, cocco, frutti di bosco, fragola, limone, mela verde, mirtillo, nocciola e pesca. COME - Ingredienti: latte intero di alta qualità, proteine del latte, semilavorato di frutta (20%): zucchero, fragola 30%, acqua, gelificante pectina E440, estratto di sambuco, correttore di acidità acido citrico E330 e calcio citrato E333, aromi, conservante potassio sorbato E202 0,13%, fermenti lattici (Lactobacillus bulgaricus e streptococcus thermophilus).
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La crema bianca più digeribile che ci sia
QUANTO - Prezzo: 1 euro per il vasetto frutta da 150 grammi. DOVE - Caseificio: via Druento 75 a Pianezza (TO), tel. 011 9943808. Nei mercati di Chieri e Torino (piazza Palazzo di Città e piazza Madama Cristina), distributori a Grugliasco, Collegno, Rivoli e Sangano.
gg Il ghiottone a Km 0
Azienda Coletto Nel 2000 la signora Coletto ha trasformato la sua azienda in allevamento e caseificio. Ora è un produttore piemontese di yogurt freschissimo: latte munto all’alba, pastorizzato, fatto fermentare e rivenduto il giorno dopo in negozio. La qualità del prodotto ha convinto anche i GAC di Grugliasco e Bruino, clienti storici. FATTORE BIMBO - A prova di bimbo gli yogurt al naturale, mirtillo, banana, limone, frutti di bosco... 11 gusti da provare; più “adulti” i gusti ai cereali, malto, caffè e nocciola. COME - Ingredienti: latte, fermenti lattici vivi (Streptococcus, Lactobacillus bulgaricus), pesca.
QUANTO - Prezzo: 0,70 euro circa per il vasetto frutta da 150 grammi. DOVE - Caseificio e negozio: via Valmaggiore 2 a Valfenera (AT), tel. 0141 935151. QUANDO - Da martedi a domenica, 8.30 – 12.30 e 14 – 19.
Agrilatteria del Pianalto Latte di alta qualità che proviene dall’allevamento di vacche di razza frisona, nutrite esclusivamente con alimenti di produzione dell’azienda (fieno, mais e orzo). Il laboratorio di trasformazione dello yogurt è nato nel 2004, primo in Italia a pastorizzare direttamente il proprio latte. FATTORE BIMBO - Gusti per tutti: dal naturale ai fruttati banana, fragola, mirtillo, frutti di bosco (i più gettonati), cocco e limone. Più sfiziosi il caffè, il malto, i cerali. COME - Ingredienti: latte intero, fermenti lattici (Streptococcus Thermophilus, Lactobacillus Bulgaricus), purea di frutta 18% (zucchero, fragola, gelatificante pectina, correttore di acidità acido citrico, aromi, conservante potassio sorbato).
Cascina Bianca Una linea della Cooperativa I Tesori della Terra, ottenuta a partire dal latte di mucche allevate solo nel cuneese secondo i metodi del biologico e a “ciclo chiuso”, ovvero con produzione interna di cereali e foraggi e trasformazione del latte. A differenza di Famù, altro loro famoso marchio, questo yogurt è arricchito da fermenti probiotici per riequilibrare la flora batterica. FATTORE BIMBO - Per i puristi ci sono bianco e bianco magro; per gli amanti della frutta a pezzi fragola, albicocca e mirtillo. COME - Ingredienti: latte alta qualità, fermenti lattici (Lactobacillus Bulgaricus, Streptococcus Thermophilus), fermenti probiotici (Lactobacillus Acidophilus, Bifidobacterium Lactis), 20% di preparato di mirtilli (50% mirtilli a pezzi, 50% zucchero di canna, aromi naturali). Senza conservanti.
QUANTO - Prezzo: 0,80 euro per il vasetto frutta da 125 grammi. DOVE - Via Poirino 7 a Villastellone (TO). Tel. 011 9619295, www.cascinafontanacervo.it. Nei migliori negozi di alimentari e da Eataly. QUANDO - Da lunedì a sabato, dalle 15.30 alle 19.30.
QUANTO - Prezzo: 0,60 euro per il vasetto frutta da 150 grammi. DOVE - Azienda e spaccio: via Rivalta 78 a Piossasco (TO), tel. 011 9085151. QUANDO - Da mercoledì a sabato, 9.30-12.30 e 15-19.30.
QUANTO - Prezzo: 0,75 euro per il vasetto frutta da 125 grammi. DOVE - Negozio della Cooperativa: via Cian 16 a Cervasca (CN). Tel. 0171 612605, www.itesoridellaterra.eu. Nei migliori negozi bio. Bio
Cascina Fontanacervo In questa azienda si parte dalla coltivazione dei campi per arrivare all’allevamento di vacche alimentate con prodotti senza Ogm. Poi la mungitura e la trasformazione del latte. Fontanacervo produce il suo yogurt dal 1990 grazie alla selezione di animali jersey che rispetto alle mucche frisone danno un prodotto più compatto e gustoso. Ottimo punto vendita in loco. FATTORE BIMBO - Il Signor Crivello insegna che è meglio lo yogurt naturale, a cui aggiungere frutta fresca o marmellata fatta in casa; altrimenti consiglia lo yogurt da bere, 200 grammi di latte e fermenti supersani. Il più goloso? Lo yogurt ai marroni, disponibile solo nei mesi freddi freddi. COME - Ingredienti: latte alta qualità, purea di frutta (saccarosio, fragola, gelificante: pectina, estratto di sambuco, correttore di acidità acido citrico, aromi naturali), fermenti lattici (Lactobacillus Delbrueckli Bulgaricus, Streptococcus Thermophilus).
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gg Viviamo così
La felicità 2.0 “G
odi, è più tardi di quanto tu creda”: è una massima cinese riportata nel libro La vita 2.0 scritto da Gianni, che è anche il papà del Viviamo Così di questo mese. Il libro parla di felicità e racconta di un percorso possibile per raggiungerla. Come ciascuno può rendersi padrone del proprio tempo e occuparlo nel migliore dei modi possibili già da oggi, senza aspettare domani. Ci è piaciuto raccontare, in questi tempi di pessimismo nazionale, la storia di una famiglia che ha trovato una sua chiave per sorridere alla vita. “Non siamo certo la famigliola felice del mulino bianco – ci tiene a precisare Silvia –, abbiamo i nostri problemi
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e le nostre difficoltà come tutte le famiglie. Però cerchiamo di affrontarle in modo positivo, senza farci abbattere. Abbiamo anche noi le nostre cicatrici, ma non ci fermiamo a contarle, anzi, ne andiamo orgogliosi”. “Il libro non pretende di essere un trattato di filosofia morale – prosegue Gianni – racconto il mio percorso e cerco di dare degli spunti augurandomi che possano servire a qualcuno”.
Le regole della felicità “Nella vita capita di disperdere le forze rincorrendo troppe cose, spesso futili, mentre se teniamo ben presente quelle poche che sono davvero importanti possiamo stare molto meglio”, concordano Silvia e Gianni.
Silvia, 42 anni, casalinga felice Gianni, 43 anni, imprenditore, golfista e blogger Roberta, 11 anni, prima media Michela, 4 anni (quasi 5!), scuola materna
C’è chi arriva ai 40 anni e attraversa una terribile crisi esistenziale e chi, come Gianni, ci arriva e dopo la crisi si rende conto di aver capito un pochino di più del mondo e gli viene voglia di raccontarlo. “Sono partito da alcune constatazioni se vogliamo banali, ma non contestabili. Ad esempio: il denaro è sopravvalutato, mentre l’unica risorsa davvero critica che abbiamo è il tempo. Di conseguenza, siamo ricchi solo se abbiamo il tempo per fare le cose che vogliamo veramente e non siamo sempre costretti a saltare di scadenza in scadenza, in una corsa al massacro che non ha mai fine. Una vita migliore è possibile: una vita più semplice, svuotata da preoccupazioni inutili e soprattutto non ricol-
gg Viviamo così
Una vita migliore è possibile, una vita più semplice
ma di lavoro fino all’orlo. Dobbiamo solo darci l’autorizzazione a farlo”. E per raggiungere l’obiettivo riflettiamo sulle 5 leggi di Davico: Legge di Davico numero 1, o della ricchezza: la vera ricchezza è data dal tempo che hai a disposizione, non dai soldi. Legge di Davico numero 2, o del
tempo: la mancanza di tempo non è altro che mancanza di priorità. Legge di Davico numero 3, o del lavoro: NON: sì; non: lavorare duro. Legge di Davico numero 4, o della zucca: in qualunque ambiente professionale, il 90% dei professionisti è zuccone. Legge di Davico numero 5, o dell’indipendenza: mettersi per conto proprio è la strada ineluttabile verso la libertà e la felicità. Gianni ha messo in pratica le sue leggi, ottenendone benefiche ripercussioni sulla sua vita quotidiana. Ad esempio, ha applicato il principio di Pareto secondo il quale il 20% dei nostri sforzi produce l’80% dei risultati. Concretamente, dopo un’attenta analisi del suo giro d’af-
fari, Gianni ha sfrondato tutti quei clienti che portano pochi soldi e tanti crucci, riducendoli a ‘pochi ma buoni’. Un altro principio cui Gianni si è ispirato è quello di Parkinson: ‘il lavoro dura sempre quel tanto che è necessario a colmare il tempo disponibile per compierlo’. Ovvero, se per concludere un progetto abbiamo un giorno, ci impiegheremo un giorno, se disponiamo di una mezza giornata, il progetto sarà pronto in quella mezza giornata. L’applicazione dei principi ha sortito un magico risultato: Gianni negli ultimi due anni ha smesso di lavorare a tempo pieno, ma lavora (grossomodo) la mattina. Il pomeriggio si dedica alle bambine e ha tanto tempo per giocare a golf, la sua passione.
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gg Viviamo così
Da WM a STHM Di tempo utilizzato nel migliore dei modi parla anche Silvia. Che negli ultimi anni ha compiuto l’evoluzione da Working Mom a Stay at Home Mom. Ne avevamo parlato proprio nel numero scorso, ricordate? Un percorso che le ha dato grande soddisfazione personale: “Fino a qualche tempo fa lavoravo come ceramista, prima a tempo pieno e poi part time, da quando è nata Roberta. Un anno fa l’azienda in cui lavoravo non riusciva più a garantire gli stipendi e, d’accordo con Gianni, ho lasciato il mio lavoro. Potermi dedicare alle bambine e alla casa per bene, senza farlo negli spazi ristretti ritagliati da impegni e lavoro era un sogno. Sono fortunata, lo ammetto, ad averlo potuto realizzare. Seguire la crescita delle bambine giorno dopo giorno è un’esperienza unica. Portarle a scuola, andarle a prendere, condividere con loro i pomeriggi tra compiti e merende. Credo che questa tranquillità mia si ripercuota anche su di loro. La serenità è contagiosa, e ora che ho trovato la dimen-
sione che più mi soddisfa stiamo tutti meglio. Certo, non è sempre facile. Quando lavoravo contribuivo alle entrate della famiglia. Ora l’economia familiare è tutta a carico di Gianni e devo ammettere che qualche volta mi sento un po’ a disagio. Nella quotidianità cerchiamo di adottare la filosofia della cosiddetta ‘decrescita felice’, ovvero di fare a meno di tutte le cose superflue che complicano la vita invece di facilitarla. Utilizzare al meglio le cose che abbiamo anziché aggiungerne sempre di più. Ridurre le spese cercando di fare da sé tutte le cose possibili. Nel nostro caso ho imparato,
Giornata tipo 7 - suona la sveglia (che detiene Roberta) 7.10 - la mamma si alza, prepara la colazione, sveglia Roberta, chiacchierano 7.30 - arriva il papà 7.50 - papà porta a scuola Roberta 8 - mamma sveglia Michela 8.25 - papà saluta Michela (rigoroso bacino sulla punta del naso), la mamma porta Michela alla scuola materna
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grazie all’aiuto di mia suocera, ad accudire l’orto, in modo tale da coltivare verdura per il nostro fabbisogno”. Il tempo liberato dal lavoro si traduce in abbondanza di tempo di qualità da dedicare alle figlie. Ad esempio, in casa si è instaurata una tradizione molto carina. “Il giorno in cui le bambine compiono gli anni (Roberta a novembre, Michela ad aprile) non si lavora ma facciamo una gita – ci raccontano – di solito al mare; Noli è la meta preferita. Un piccolo rituale, cui non potremmo più rinunciare”.
In casa si parla piemontese 13 - papà va a prendere Michela, i genitori pranzano 13.50 - papà va a prendere Roberta. Pomeriggio: compiti seguiti dalla mamma, poi gli impegni di Roberta (tennis, inglese, catechismo) dettano il ritmo 20 - cena. Dopocena film oppure carte (Uno è il gioco preferito) 22 e rotti (sempre troppo tardi secondo la mamma) - nanna
In casa Davico si parla piemontese, per scelta. Una scelta originale, molto sentita. “A casa mia si parlava in piemontese – racconta Gianni – l’ho sempre sentito come la mia lingua madre. Quando è nata Roberta per una settimana le ho parlato in italiano. Avevo questo fagottino tra le braccia e mi rivolgevo a lei in una lingua non veramente mia, non veramente del cuore. Poi ho capito: la lingua
definisce la mia essenza. Sono passato al piemontese e da lì ho continuato, sempre. Probabilmente sono stato convincente, al punto che mia moglie – che non ha mai parlato piemontese, pur avendolo sentito in casa – da qualche anno è passata anche lei a questa lingua, con le bambine e con me. Parlare piemontese è in sé una sfida e un’avventura. Non è semplice, in un mondo che considera questa lingua – con dieci secoli di tradizione letteraria scritta – un ‘dialetto’. Vale comunque il principio “une langue une personne”: una volta che si decide di usare una lingua con un bambino la si deve utilizzare sempre, quindi anche in pubblico, anche nel leggere, nel cantare e così via”. “Il rapporto delle bambine con il piemontese è un po’ particolare – continua Silvia – nel senso che è la lingua dominante in casa, ma quasi mai la trovano fuori e comunque mai con le amiche e i compagni di gioco. Di conseguenza si rivolgono a noi in italiano: si tratta quindi di bilinguismo imperfetto. Roberta e Michela sono perfettamente in grado di parlare piemontese, ma non sono stimolate a farlo perché non è loro necessario. È comunque un’eredità che si troveranno in futuro, una ricchezza”. Prima di dormire, la lettura del libro è spesso in piemontese. “Le storie della sera io le racconto sempre in piemontese: se il libro è in altra lingua lo traduco sul momento. Per mia moglie è un po’ più complicato, quindi lei legge in piemontese o in italiano a seconda della lingua in cui è scritto il libro. Libri in piemontese per bambini ne abbiamo una trentina circa, ovvero di fatto quasi tutto ciò che si trova in commercio. Tra i nostri preferiti Ël cit prinsi, Trenin, dësmore e buate, Pinòcchio an piemontèis. Il piemontese ha poi una ricca tradizione musicale, che incuriosisce naturalmente le bambine, come Nine nane, Filastròcole, Gieugh ëd la masnà, Canson për ij cit e Mùsiche dla tradission piemontèisa”.
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gg A confronto Un serrato faccia a faccia tra moglie e marito. Volete provare anche voi? Scrivete a redazione@giovanigenitori.it e mandate una vostra fotografia
Ritratto di famiglia: Marta e Antonio Quante ore lavori e quante ne passi con i figli?
Lui: 10 ore di lavoro e 3 ore con Giacomo Lei: tutto il tempo, ora sono in maternità
Il suo peggior difetto?
Lui: nessuno Lei: nervoso
Il tuo peggior difetto?
Lui: nessuno Lei: distratta
Chi comanda in casa?
Lui: tutti e due Lei: boh! Lui dice che il generale sono io
Chi spende di più?
Lui: lei Lei: lui… io…
Chi cucina e tiene in ordine?
Lui: lei Lei: io
Cosa non deve mancare nel vostro frigo?
Lui: la frutta Lei: frutta, verdura e formaggio
La cena meno sana che hai servito ai tuoi figli?
Lui: lo stiamo ancora svezzando, c’è tempo… Lei: per ora nulla, sto svezzando Giacomo. In genere sono molto attenta a ciò che cucino, però ogni tanto qualche schifezzuola gliela farò, tipo i sofficini e le patatine fritte
Qual è il gioco più divertente che fai con i tuoi figli?
Lui: siamo in fase di scoperta, tutto è un gioco Lei: Giacomo ora gioca con tutto ed è alla scoperta di tutto, ma più di ogni altro gioco gli piace il cucù
Ricordi l’ultima volta che avete litigato?
Lui: piccole cose che passano subito e non vale la pena ricordare Lei: sono un po’ possessiva e non volevo andasse a vedere la partita fuori casa
34 Giovani Genitori
gg A confronto
Marta, 41 anni, operatrice socio sanitaria, e Antonio, 42, geometra, hanno un figlio, Giacomo, di 9 mesi
Libro e film che ti piacciono di più?
Lui: “La chiave a stella” e “Pulp Fiction” Lei: l’ultimo letto: “Un madre lo sa”. Se no… “La stanza dell’orso e dell’ape” e “Nati due volte”. Per i film “Le fate ignoranti” e “Il pianista”
Shopping preferito dove?
Lui: fumetti Lei: in centro! Camper con i saldi!
Il ristorante in cui andate più volentieri?
Lui: pizzeria Lei: pizzeria Da Gennaro in corso Novara o via Passalacqua
Il tuo momento preferito nella giornata?
Lui: quando sono a casa con mia moglie Lei: la sera tutti insieme
Com’è un weekend tipico in casa vostra?
Lui: gita o passeggiata, spesa Lei: adesso che sono in maternità il sabato è dedicato alla spesa, la domenica gita in giro, santuari e fiere
Cosa avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?
Lui: nove mesi, mai senza Giacomo Lei: ancora niente uscita!
Quale servizio vorresti nella tua città?
Lui: asili nido a costi accessibili Lei: più mezzi pubblici e più controlli, specie nella zona dove lavoro, che è Porta Palazzo
Come ti immagini fra vent’anni?
Lui: come adesso, un po’ più stanco Lei: mmmmm… sempre in piedi!!!
Cosa faranno i tuoi figli da grandi?
Lui: forse il muratore Lei: spero un lavoro soddisfacente
Qual è la parola che riassume la vostra Lui: bella famiglia? Lei: sorriso Giovani Genitori 35
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GG › l’esperto
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Musica per i più piccoli Lo sviluppo della musicalità nei bambini “I bambini in età prescolare sviluppano il proprio vocabolario di ascolto e di parlato molto prima di incominciare a frequentare la scuola ed è nello stesso periodo che dovrebbero sviluppare le basi del vocabolario musicale, di ascolto e cantato. Senza lo sviluppo congiunto infatti, la capacità di imparare a comprendere, a creare, a leggere e a scrivere nella propria lingua sarà sempre limitata, così come saranno limitate la comprensione, la creazione, la lettura e la scrittura della musica”, sostiene Edwin E. Gordon, nella sua Music Learning Theory. Dopo quasi 50 anni di ricerche, Gordon scoprì che il processo di apprendimento musicale nel bambino è simile al processo con cui apprende il linguaggio: i primi tre anni costituiscono un periodo fondamentale. Gordon ha così sviluppato una metodologia, la Music Learning Theory, il cui principale obiettivo è lo sviluppo dell’attitudine musicale di ciascun bambino. Sono tanti i corsi di sviluppo della musicalità per bambini che partono proprio dai primi mesi di vita. La maggior parte di questi segue, appunto, la Music Learning Theory di Gordon. A Torino, ad esempio, il Centro Musicoterapia Benenzon propone corsi di Musica in Culla, adatta fin dai primi mesi di vita. “La Musica in Culla non è solo un corso, ma un vero e proprio percorso che si svolge insieme al proprio bambino e ad altre mamme (ma anche papà e nonni). L’allievo più piccolo che ho avuto aveva 2 settimane, ma quasi sempre le famiglie si iscrivono quando il bimbo ha almeno 4-5 mesi. Ciò non significa che iniziare prima sia controindicato, anzi - spiega Francesca Nicassio, psicologa-psicoterapeuta e musicoterapeuta, che gestisce i corsi presso il
Centro Musicoterapia Benenzon -. Il bimbo arricchisce il suo vocabolario musicale, gestuale, corporeo; nella coppia genitore-bambino aumentano le possibilità di interazione e di gioco; grazie alla possibilità di interagire con altri bambini fin dai primi mesi si stimola la socializzazione”. I bimbi vengono suddivisi in piccoli gruppi per fasce d’età: 0-1 anno, 1-2 anni, 2-3 anni. Il percorso viene strutturato in base all’età dei bambini e all’interazione che si crea fra di loro. “L’utilizzo della voce e del movimento per fare musica e comunicare con la musica è una delle caratteristiche del nostro lavoro. Proponiamo songs (melodie) e chants (canzoni ritmiche) associate a vari tipi di movimento, che può essere ‘libero’, come quando ci si sposta fluendo nella stanza con i bimbi in braccio, o strutturato, come quando proponiamo danze in cerchio”, continua Francesca Nicassio. “I genitori mi chiedono: ‘che musica gli faccio ascoltare?’ È utile far ascoltare al bambino vari generi musicali, dalla classica al jazz, dal rock alla musica popolare. È altrettanto importante condividere la musica con i propri bimbi, cioè ascoltarla con loro, ballare e cantare insieme: un brano musicale non va ‘somministrato’ come una vitamina. Di conseguenza ritengo che se un brano musicale non ci piace, forse è meglio evitare di farlo ascoltare ai nostri bambini”. Lo sviluppo della musicalità nei bambini non vuole creare dei piccoli prodigi, ma dà la possibilità ai bambini di utilizzare la musica come uno straordinario mezzo di comunicazione e di espressione, intervenendo sull’apprendimento quando le possibilità e le attitudini sono maggiori.
La Music Learning Theory di Gordon
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Gentile dottoressa, mio marito è molto apprensivo con nostro figlio, che ha 5 anni. Pare che il mondo sia una giungla pericolosa dal quale solo lui può difenderlo. Ai giardinetti non deve correre perché poi cade, la strada è tutta un rischio, l’aria fredda lo fa ammalare, il caldo sudare e ci sono microbi dappertutto. Insomma, va bene fare attenzione, ma ho l’impressione che stia tarpando le ali al piccolo. Che è un normale bambino che ama giocare spensierato. Io non voglio che il piccolo cresca inibito, ma mi rendo conto che l’ansia di mio marito è autentica. Come fare per calmarlo? La ringrazio per la risposta, Valeria Cara Valeria, indubbiamente, come in tutti gli ambiti, anche in quello educativo il troppo stroppia. Non si possono tenere i figli sotto una campana di vetro, né lasciarli andare per il mondo in totale libertà: ne consegue che la vera difficoltà stia nell’individuare la giusta via di mezzo. Essere genitori implica una quotidiana lotta tra il senso istintivo di protezione e la necessità di lasciar crescere, di lasciar andare verso la scoperta. Nessun bambino di cinque anni è senza sbucciature o bernoccoli, né immune da raffreddori o malanni. In merito all’ansia sarebbe importante per me sapere se tuo marito vive lo stesso stato d’animo in altri contesti o se il suo vissuto è legato solo all’aspetto genitoriale. Sicuramente un atteggiamento troppo ansioso è un limite alla voglia di scoprire e di sperimentare del piccolo, ma credo che nel vostro caso non sia tanto un freno per il bambino, quanto un motivo di rabbia per te, che non condividi l’atteggiamento educativo di tuo marito. Nelle tappe della crescita dei figli, la coppia genitoriale si modifica e si compensa mediando limiti e risorse di ciascuno. In questo momento l’ansia esprime la fatica del papà ad accettare che il piccolo sia cresciuto abbastanza da potersi muovere nel mondo ed esporsi a tutti i rischi del caso. Non è che magari in questa fase di maggiore autonomia del bambino tu, rassicurata dalle sue conquiste, lo spingi ad andare, e lui, che lo vive ancora piccolo, tira nell’altro senso? Educare è po’ come andare in tandem: lungo il sentiero ci si alterna nella pedalata. Ora sei tu a pedalare più velocemente; prova a rallentare un po’ per ritrovare la sintonia con chi sta diminuendo il passo. Rassicura tuo marito, permettigli di osservare il bambino dalla tua prospettiva. Se questo non dovesse bastare, una consulenza con un terapeuta familiare potrà esservi di aiuto.
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Il pediatra
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Quando l’alito puzza L’acetone è un disturbo frequente nell’infanzia
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Ultimamente, è capitato che alla mia bambina di 4 anni ogni tanto l’alito puzzi. La nostra pediatra mi ha detto sbrigativamente che si tratta di acetone, di farle bere una bevanda contenente zucchero e di star tranquilla. Ma di cosa si tratta? Qual è il modo migliore di affrontarlo secondo lei? Grazie per la risposta, Gabriella Gentile Gabriella, l’acetone o chetosi non è una malattia ma un disordine metabolico provocato dal digiuno, molto frequente nell’età pediatrica. Si manifesta quando il corpo, dopo aver bruciato tutti gli zuccheri a disposizione, inizia a bruciare i grassi. È un disturbo tipico della prima infanzia, colpisce infatti prevalentemente i bambini intorno ai 3-5 anni. Si manifesta con vomito, accompagnato da mal di pancia, e generale senso di malessere. Il sintomo classico è, come da lei evidenziato, l’alito cattivo, che sa di frutta troppo matura. Le crisi acetoniche avvengono quando il bambino si trova in una situazione di digiuno, come nel corso di una malattia febbrile o uno sforzo fisico prolungato. Possono anche esser causate da un’alimentazione errata, troppo ricca di grassi. Per curare l’acetone è sufficiente, come già consigliatole dalla sua pediatra, offrire al piccolo una qualsiasi bevanda zuccherata, come tè o succo di frutta. È consigliabile somministrarla a piccoli sorsi o a cucchiaiate in caso di vomito. Si reintegrano in questo modo gli zuccheri che il corpo ricomincia a utilizzare come combustibile. Come prevenzione, invece, si può provare a modificare l’alimentazione della bimba, riducendo i cibi grassi come fritti, cioccolato, carni grasse e formaggi per qualche tempo, e prediligendo un’alimentazione ricca di carboidrati complessi come pasta e riso.
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GG › l’esperto
L’avvocato Francesca Galdini
Lei mi ha tradito Il tradimento può portare alla separazione, meglio se consensuale
Non trascinare i figli nelle aule giudiziarie
Ho 44 anni e sono coniugato, ma non vivo più nella casa coniugale. Sono papà di tre figli, la più piccola ha solo 6 anni. A dicembre ho scoperto che mia moglie in un mese ha fatto 170 chiamate dal telefonino, 37 sms e 18 accessi in segreteria. Tutto diretto verso il numero di un mio “amico”. Premetto che non l’ho mai tradita, che abbiamo una buona intesa, che oltre al lavoro faccio tutto quel che posso per mantenere alto il tenore di vita della famiglia. Nonostante la promessa di interrompere la tresca, dopo dieci giorni ho scoperto che l’ha continuata. Ho fatto le valigie e sono andato via, dopo 18 anni di matrimonio. Mi sono messo a indagare su tutto, ma proprio tutto, e ho scoperto che mia moglie in una settimana ha sperperato la tredicesima, non paga le utenze da settembre, lascia che i figli non vadano a scuola, non li porta ai controlli medici. Alla luce di tutto questo, mi domando se con una separazione giudiziaria ho la possibilità di ottenere l’affidamento dei figli e di ottenere il suo allontanamento dalla casa coniugale. Posso
negarle l’assegno di mantenimento? Confido nella giustizia, almeno a tutela dei minori che più pagheranno le conseguenze di questa squallida storia. Un papà Caro papà, non è difficile comprendere lo sconforto e la rabbia che sta provando. L’uno e l’altra, peraltro, non sono buoni consiglieri. Andiamo per ordine. Concordo sulla necessità di proteggere i figli, troppo giovani per farlo autonomamente: questo compito spetta a lei; lasci passare del tempo e recuperi la razionalità necessaria, non palesi mai i suoi sentimenti davanti a loro né cerchi di screditare la figura materna, tanto meno li trascini nelle aule giudiziarie rendendoli parti di una “guerra” che non hanno voluto ma che dovranno comunque subire. Proprio per questo le sconsiglio di proporre un ricorso giudiziale: certo, potrebbe farlo, chiedendo la separazione con addebito, ma punirebbe sua moglie e non solo. Sarebbe un percorso molto lungo che, da quanto mi è dato capire, al momento vuole intraprendere solo lei. Umana-
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mente la posso capire, ma non ritengo sia la strada migliore: trovi il modo di parlare con sua moglie e verifichi la disponibilità ad agire congiuntamente. Una separazione consensuale, seppur dolorosa, eviterebbe ogni ulteriore “spargimento di sangue”. Quanto all’affidamento dei minori, la legge stabilisce che sia congiunto: i figli avranno residenza privilegiata presso l’abitazione di uno dei genitori (normalmente con la madre e normalmente nella casa ex domicilio coniugale) ma entrambi ne sarete in egual misura responsabili. Dimostrando che sua moglie è stata carente come madre, potrà chiedere l’affidamento esclusivo, ma devono essersi verificati episodi davvero gravi tali da giustificare l’allontanamento da lei. Consideri che la piccola di 6 anni difficilmente le verrà affidata e non si reputa utile separare tre fratelli. Quanto agli alimenti, non mi ha detto se sua moglie lavora ed è in grado di mantenersi, per cui non azzardo ipotesi. Lei ha il coltello dalla parte del manico, ma ha anche la responsabilità di usare questo potere nel migliore dei modi.
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L’educatrice Claudia Rinaldi
Capricci e punizioni Quando i genitori non condividono un metodo educativo Siamo i genitori di due bimbi, Francesco e Olivia, e ci troviamo spesso a confrontarci su temi che riguardano l’educazione dei figli. In particolare, ultimamente non ci troviamo d’accordo sull’argomento “sculacciate”. Io non le tollero, ma lui ogni tanto trova che ci stiano. Non spesso, né per motivi futili, ma quando sono troppo capricciosi o irragionevoli, lo scapaccione vola. Io non lo sopporto proprio. Capisco che i piccoli ogni tanto fanno perdere la pazienza, ma trovo che alzare le mani sia sempre sbagliato. Chi ha ragione? C’è un modo per convincerlo delle mie ragioni? Grazie, Chiara Cara Chiara, la sculacciata rientra nel concetto di punizione adottata nei confronti del bambino come conseguenza di un suo comportamento sbagliato. La valenza della punizione come metodo educativo è stata oggetto di controversie tra pedagogisti, soprattutto nell’ultimo secolo. Diverse ricerche, come quelle condotte da Bruno Bettelheim, Donald Woods Winnicot e Alice Miller, hanno sottolineato la scarsa utilità di un approccio educativo basato sul metodo delle punizioni, in particolare di tipo fisico. La mortificazione immediatamente successiva alla punizione non sempre è seguita dalla comprensione da parte del bambino di ciò che non dovrà più fare e di ciò che ha fatto di sbagliato; anzi spesso si manifestano risposte di tipo aggressivo che rendono la situazione ancor più complessa da gestire. “Il rispetto si guadagna con il rispetto” suggeriva Maria Montessori: un’educazione per essere attiva e fruttuosa necessita di un grosso impegno dell’adulto che diventa non solo promotore
di regole ma soprattutto modello di comportamento. Riuscire a esercitare la propria genitorialità senza ricorrere a punizioni di tipo fisico permette ai bambini di osservare un comportamento adulto stabile e autorevole e questo fa sì che sempre meno si creino momenti di tensione tali da far perdere il controllo. Come educatrice ritengo che i sistemi educativi maggiormente funzionali siano quelli premianti e non punitivi. Valorizzare e premiare i nostri piccoli, dando un senso al loro comportarsi bene, sottolineando azioni e atteggiamenti giusti ci consente di promuovere un agire educativo improntato su ciò che è giusto fare. Automaticamente il “non devo” o il “non è giusto” assume un significato maggiormente tangibile per i bambini perché sanno ciò che devono ed è giusto fare. Vi invito a riflettere insieme sulla vostra azione educativa, esaminando le finalità che vi ponete e gli strumenti utili a raggiungerle. Converrete con me che la sculacciata non raggiunge il fine, cioè impedire che il capriccio si ripeta, semplicemente risolve nell’immediato una situazione. Un sistema premiante che promuove atteggiamenti educati e rispettosi verso i genitori, la capacità di avere calma e pazienza anche quando siamo nervosi, assieme al modello che noi offriamo ai nostri figli raggiunge sicuramente l’obiettivo. Una raccomandazione: premiare non significa “comprare”, ma semplicemente gratificare con parole, con piccoli simboli come smile o stelline da appendere in cameretta a simboleggiare la capacità dei piccoli di agire nel modo giusto.
Un sistema premiante è meglio
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Il chimico Ugo Finardi
Capsaicina I segreti della piccantezza
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Si può misurare quanto è piccante un peperoncino
a capsaicina, o capsicina, è una sostanza chimica (un alcaloide) presente nei frutti dei vegetali del genere Capsicum. E con ciò? Beh, la capsaicina è particolare: altro non è se non il principio attivo del peperoncino, insomma quella sostanza che dà origine al gusto piccante. La scoperta della capsaicina risale ai primi anni del XIX secolo, quando fu estratta con solventi organici dai peperoncini macerati e poi isolata in forma cristallina; un secolo dopo venne riprodotta per via sintetica. La capsaicina deriva dal metabolismo di un acido grasso ed è in realtà un metabolita secondario. Al contrario di quanto si crede, non è presente nei semi, dove si trova solo in superficie, ma nella polpa del frutto. È una molecola molto stabile, che resta inalterata a lungo, anche dopo processi di cottura o di congelamento. Ora, cosa la rende così interessante? Molte cose ovviamente. La prima, manco a dirlo, proprio il fatto che sia piccante. La capsaicina è un irritante delle mucose: quello che fa nella nostra bocca (e non solo) è sostanzialmente stimolare alcuni particolari recettori del sapore, facendo superare la soglia del dolore e provocando la sensazione di bruciore tipica del peperoncino. Questi recettori si attivano normalmente a temperature sopra i quarantacinquanta gradi, per cui la capsaicina sostanzialmente genera una sensazione “virtuale” di scottatura. Esiste addirittura una scala che misura il grado di piccantezza. Si tratta della scala di Scoville, dal nome del suo ideatore, Wilbur Scoville, che aveva elaborato un complicato
test per misurare la “forza” dei diversi tipi di peperoncino. Il test in sé è funzionale, ma ha un difetto: basandosi sulla soglia di dolore, dipende dalla soggettività umana. Tuttavia la gradazione dei diversi cultivar di peperoncino si basa sulla Gradazione Scoville; al peperoncino più piccante esistente al mondo, il Naga Jolokia o Bhut Jolokia, è stato assegnato un Guinness dei primati. Per ovviare alla soggettività del test si usa anche una scala basata sulla quantità precisa di capsaicina per unità di peso, misurata in laboratorio per via cromatografica. Il fatto di essere piccante è solo la caratteristica più evidente della capsaicina. La nostra molecola mostra notevoli proprietà analgesiche, motivo per cui è contenuta in preparati contro i dolori muscolari e reumatici. Pare poi dimostrato che aumenti il metabolismo basale, cioè la quantità di energie che il corpo brucia per mantenersi in vita e per questo motivo il peperoncino è sempre più sotto i riflettori di dietologi e nutrizionisti. Inoltre la capsaicina è un potente vasodilatatore, che aiuta a mantenere sotto controllo la pressione arteriosa e a prevenire i disturbi al sistema cardiovascolare. Un articolo scientifico di alcuni anni fa riportava che la capsaicina sarebbe in grado di indurre l’apoptosi nelle cellule tumorali del cancro alla prostata (una sorta di “autodistruzione” naturale delle cellule), oltre a mostrare un notevole effetto antiproliferativo sulle culture in vitro di cellule tumorali. Queste sono solo alcune delle doti dell’alcaloide. È facile trovare lunghi elenchi di virtù, vere o presunte, ma una cosa è certa: non passa inosservata.
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Solo per signore Si può sdoganare un argomento tabù come il piacere sessuale?
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utto cominciò in Spagna, nel 2005, quando una signora ricciolina, Dina Hornecke, ebbe l’intuizione di abbinare educazione sessuale e prodotti erotici, portandoli direttamente nelle case delle donne. Un progetto di tal fatta era a dir poco ambizioso. Coraggio, spirito di iniziativa e senso dell’umorismo hanno animato le pioniere della nuova sessualità consapevole. Armate di una valigia rossa, con dentro tutto il necessaire per le donne che vivono (testa e corpo) nel ventunesimo secolo, le consulenti hanno cominciato il loro cammino, di casa in casa, di gruppo in gruppo, fino ad arrivare, sei anni dopo, a essere una solida impresa internazionale che opera in Spagna, Portogallo, America Latina e ora anche in Italia.
La Valigia Rossa Stiamo parlando delle ragazze di La Valigia Rossa, consulenti professionali che promuovono accessori per il benessere della coppia. Lo fanno in un modo assolutamente innovativo: riunioni casalinghe tra amiche, un po’ come accade per altri prodotti, dagli elettrodomestici ai contenitori di plastica. Chi sono e cosa fanno ce lo racconta Cristina Luzzi, direttrice de La Valigia Rossa Italia.
Sessualità Ma cosa vi è saltato in mente? “È sotto gli occhi di tutti quanto sia devastata l’immagine femminile - risponde Cristina Luzzi -. È importante che le donne riaffermino la loro presenza. Noi de La Valigia Rossa ci occupiamo di un piccolo pezzo di questo percorso, legato alla consapevolezza del corpo, della sessualità femminile e del benessere di coppia”. Coppia? Non riguarda solo le donne? “Va ben oltre: se da un lato le donne sono poco consapevoli, dall’altro gli uomini non sono stati educati alle percezioni e alle necessità delle loro compagne. Gli uomini devono migliorare, ma noi donne non abbiamo il diritto di accusare e basta, perché siamo anche noi a trasmettere un modello educativo distorto ai nostri figli”. Cosa significa? “Noi mamme italiane ci sentiamo in colpa se non esaudiamo i desideri dei figli, ma non distinguiamo bene tra desideri e necessità. Un bambino
è felice se vede che i genitori sono felici. E i genitori che hanno una buona intesa sessuale hanno sicuramente un buon rapporto di coppia. Il buon sesso scioglie i rancori. Per questo bisogna affrontare l’argomento con sensibilità e ironia. D’altro canto, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che il piacere è un diritto”. Un nuovo modo di affrontare l’educazione sessuale dei bambini? “Sì, ma non necessariamente a parole. Più semplicemente sdoganando atteggiamenti che mostrano che l’intimità può essere serena e spontanea, come un abbraccio, un bacio. Val più l’esempio”. Torniamo alle riunioni: cosa succede là dentro? “Le riunioni avvengono a casa di una donna che invita altre amiche a partecipare. Non c’è nulla da preparare e nulla di cui aver timore, perché la volgarità è bandita, non c’è obbligo di comprare e anzi c’è molto spazio per divertirsi e imparare. La consulente ascolta, stimola il dialogo, interviene con professionalità e senza mai giudicare”. Ma insomma: cosa c’è nella valigia? “Si apre la valigia affrontando tre argomenti; il primo è legato alla cosmesi e alla sensualità, con prodotti per stimolare i sensi, come profumi per le lenzuola, oli per massaggi, sali da bagno. Un secondo momento è legato alla salute e affronta temi come il ciclo mestruale, la menopausa, l’igiene, la contraccezione e le difficoltà nei rapporti. Infine c’è un momento dedicato al piacere. Ogni riunione prende la strada che più interessa alle partecipanti: qualche volta prevale lo spirito ludico, qualche volta si parla più di salute”. Non è roba per ragazzine? “Al contrario: andando avanti con gli anni, le coppie affinano la loro sessualità. Le donne adulte, che conoscono il loro corpo, sono le più incuriosite e desiderose di conoscere questo nuovo mondo. Il messaggio che portiamo è: aprite la mente, buttate un semino e aspettate che germogli, ciascuna a suo modo, ciascuna con i suoi tempi”. Per contattare le ragazze de La Valigia Rossa scrivere a info@lavaligiarossa.com. A Torino c’è la consulente Lucia che risponde al 333 8950961 o alla mail lucia_torino@ lavaligiarossa.com. Per maggiori informazioni www.lavaligiarossa.com.
Un bimbo è felice se anche i genitori sono felici
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Questioni di soldi Nadia Lambiase – Banca Etica
Conosci i tuoi debiti Dei debiti bisogna avere assolutamente coscienza
Il rapporto di indebitamento è un indice di quanto è sano il bilancio
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ei mesi passati abbiamo capito meglio come funziona il nostro cervello, con una incursione nel campo dell’economia emotiva. Oggi torniamo al Bilancio Familiare, lo strumento principe per capire come monitorare le spese. La famiglia, da un punto di vista economico, funziona come una piccola azienda, con le sue risorse da amministrare, le spese e gli investimenti da sostenere e con un obiettivo preciso: il benessere, (non solo economico) presente e futuro di tutti i suoi membri. Una buona amministrazione comincia da una buona organizzazione, che a sua volta richiede una buona tenuta dei conti, ovvero un monitoraggio attento di entrate e uscite. Per tenere sotto controllo le spese occorre stabilire quali risorse abbiamo. Le risorse si dividono in reddito e patrimonio netto. Il primo è composto dalla somma delle entrate realizzate in un determinato lasso di tempo: stipendi, pensioni, rendite da affitto o interessi. Per patrimonio netto, invece, si intende l’insieme delle attività e investimenti meno l’insieme dei debiti e lo si può definire come la fotografia delle condi-
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zioni finanziarie della famiglia. Ora, tenendo conto che i soldi sono fatti per girare, avete mai visualizzato come si muovono i vostri? Immaginate un modellino di ferrovia, con diverse fermate. Il punto di partenza, ovviamente, sono le entrate, gran parte delle quali si ferma alla stazione dedicata ai consumi: spesa, casa, scuola, abbigliamento, salute, svago, eccetera. Una parte finisce in tasse. Ciò che non si ferma alla stazione consumo o alla stazione tasse va alla fermata “risparmio”, da cui riparte biforcandosi verso ulteriori fermate. Per prima cosa c’è il risparmio previdenziale, che viene accantonato per garantire una fonte di sicurezza quando si smetterà di lavorare. Può essere obbligatorio (contributi per le pensioni pubbliche) e in parte volontario (fondi pensione). Vi è poi il risparmio assicurativo, che serve a fronteggiare gli imprevisti. Anche questo può esser in parte obbligatorio (contributi per il servizio sanitario nazionale) e in parte volontario (polizza infortuni). Il risparmio accumulato e investito costituisce il patrimonio della famiglia (liquidità, investimenti, beni immobili). Sicuramente un posto di riguardo in questo patri-
monio è rappresentato dalla casa di proprietà. Il patrimonio può essere incrementato grazie a una eredità o a una vincita imprevista. Provate a elencare le voci che descrivono il vostro patrimonio familiare: è un esercizio utile perché spesso si scopre di avere più di quello che si crede. Come si è accennato all’inizio, il patrimonio netto è la differenza tra gli investimenti e i debiti. Dei debiti bisogna avere assolutamente coscienza, visto la facilità con cui oggi è possibile fare acquisti a rate. A tal fine è fondamentale calcolare il “rapporto di indebitamento ideale”, che si ottiene dividendo l’importo necessario ogni mese per onorare i propri debiti, compreso l’affitto o il mutuo, per il reddito mensile netto e moltiplicando il risultato ottenuto per 100. Ecco un esempio: poniamo che la quota da destinare a rimborsi rateali mensili del nucleo sia di 1.200 euro e che lo stipendio mensile netto sia di 2.600 euro. Avremo: 1200: 2600 x 100 = 46,15%. Il risultato è il rapporto di indebitamento. Nel caso appena ipotizzato il rapporto ottenuto non va bene: l’ideale sarebbe arrivare al 30%. Avere più debiti è pericoloso.
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Salvadanaio Luciana Ravetto
Assicurarsi Figli e famiglia portano cambiamenti. Primo tra tutti, la responsabilità
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Meglio un grammo di prevenzione che un chilo di cura
uando nasce un bambino, la stragrande maggioranza dei genitori pensa a tre cose: cambiare casa, cambiare auto e assicurarsi. Le prime due non sono novità, ma assicurarsi? Per alcuni è una prospettiva inedita. Eppure, con i figli, l’assicurazione è importante. Quali sono le cose da sapere? Lo abbiamo chiesto a Franco Pagliano e Attilia Scaglia, agenti di Reale Mutua e operatori nel settore da più di trent’anni.
La casa Alcuni storcono il naso al pensiero di assicurare la casa, perché tanto c’è l’assicurazione del mutuo. È un ragionamento corretto? “Non tanto - risponde Franco Pagliano -. L’assicurazione della banca copre i muri e lascia fuori il contenuto: mobili, cucina, gioielli, ricordi di famiglia, regali di nozze. Inoltre copre solo l’importo erogato dalla banca, non l’intero valore dell’immobile. Per finire, non ha il pacchetto delle garanzie accessorie (fenomeno elettrico, eventi atmosferici, socio-politici, danni da acqua e ricerca guasti) per cui si ricevono i soldi in caso di solo incendio; non parliamo poi in caso di furto, per dirne una”.
La Responsabilità Civile (nella vita privata) Le giovani famiglie vanno incontro a rischi particolari? “Assicurare il nido è importante, ma è più facile che capitino altri incidenti, magari meno drammatici e legati alla vita di tutti i giorni: una pallonata tirata male, rompere un dente a un amichetto mentre si gioca ai giar-
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dini. Faccio qualche esempio concreto: mio figlio, a tre anni, ha rovesciato in un bar-cremeria un vassoio pieno di chincaglieria; oppure quest’estate, al mare, il figlio dei miei vicini d’ombrellone ha rotto gli occhiali di un bagnante, ovviamente senza farlo apposta. In questi casi essere assicurati è comodo: si possono pagare i danni senza problemi. La polizza che tutela contro questi rischi si chiama Responsabilità Civile del Capofamiglia ed è fortemente consigliata quando si hanno, nel nucleo familiare, bambini e ragazzi”.
tà propria. In generale io consiglio alle giovani famiglie di partire con un piccolo ombrello assicurativo che copra i bisogni essenziali: casa, responsabilità civile e anche un inizio di piano d’accumulo. La cifra richiesta non è alta: è inferiore al costo di un telefonino di ultima generazione, ma permette di vivere molto più sereni. Col passare degli anni, aumentando la solidità familiare, si può allargare l’ombrello e ampliare le tutele. Vale la regola aurea: è meglio qualche grammo di prevenzione che dei chili di cura”.
Vita e salute
A chi rivolgersi
Quando si parla di assicurarsi vengono in mente sempre cose brutte. Il mutuo, per esempio, spesso è pagato congiuntamente con gli stipendi dei due genitori. Cosa succede se, tocca ferro, uno dei due viene a mancare? “Con l’assicurazione si può garantire il coniuge che rimane, in modo che abbia il capitale necessario a coprire o estinguere il mutuo. Anche i lavoratori autonomi, che sono meno tutelati dei dipendenti, farebbero bene a mettersi al riparo dai rischi di una malattia o di un infortunio che potrebbe pregiudicare il loro reddito”.
Dall’assicuratore si va con un certo timore: di chi ci si può fidare? “In passato chi vendeva polizze era visto, anche giustamente, come quello che scrive in piccolo, non spiega e tira a fregare. Bisogna dire che un tempo si poteva fare l’assicuratore come doppio lavoro, in modo improvvisato e con un alto livello di incompetenza. Oggi è cambiato: l’avvento del Codice delle Assicurazioni, l’introduzione della legge Bersani, l’istituzione del Registro Unico degli Intermediari e gli obblighi formativi permettono finalmente di parlare solo con professionisti del settore. Consiglio di valutare bene il marchio, cioè la compagnia cui ci si rivolge, che deve avere una storia antica, fama e solidità. Dopodiché occorre individuare “l’Assicuratore” ovvero un professionista con cui si riesce a stabilire uno stretto rapporto fiduciario e una buona sintonia relazionale. Come per tutto, a guidare la scelta deve essere il buon senso”.
Il futuro L’assicurazione può essere anche un investimento per il futuro? “Sono sempre più numerosi i nonni che invece di fare regali effimeri cominciano a costituire, per i nipotini, un capitale che potrà servire per l’università, per sposarsi, per avere un fondo con cui comprare la casa o avviare una attivi-
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un Uovo Amico! A Pasqua, l’uovo di cioccolato può essere non solo un dolce pensiero per i propri piccoli, ma un segno di solidarietà verso i bambini meno fortunati. CON LE UOVA DELL’ASSOCIAZIONE NEUROBLASTOMA, FARETE SCHIUDERE IL FUTURO PER TANTI BAMBINI Il Neuroblastoma è un tumore dell’infanzia che origina dal sistema nervoso simpatico. È la terza neoplasia per frequenza dopo le leucemie e i tumori cerebrali ed è la prima causa di morte per malattia in età prescolare. L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma è nata nel 1993 per iniziativa di alcuni genitori e medici oncologi dell’Istituto Gaslini di Genova per dare speranza di vita a tutti i bambini colpiti da forme tumorali del sistema nervoso centrale e simpatico. Il suo obiettivo è raccogliere fondi per finanziare la ricerca scientifica al fine di sviluppare terapie che rendano queste patologie guaribili. Per reperire le risorse necessarie a sostenere il lavoro dei migliori ricercatori, l’Associazione promuove ogni anno l’iniziativa “Cerco un Uovo Amico”, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Tutti possono aderire e prenotare le buonissime uova di puro cioccolato, al latte o fondente, del peso di 300 grammi in cambio di un’offerta possibilmente non inferiore a 10 euro cadauna Invitiamo le famiglie interessate a cooperare e unirsi per richieste collettive di una quantità minima di 10 uova, che verranno consegnate direttamente all’indirizzo indicato. Le prenotazioni devono giungere via fax al numero 010 6018961 mediante l’apposito modulo, da richiedere o scaricare dal sito www.neuroblastoma.org, ENTRO E NON OLTRE IL 19 MARZO. Per informazioni, telefonare al numero verde 800 910 056 o visitare www.neuroblastoma.org.
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PER INFORMAZIONI, TELEFONARE AL NUMERO 011.5069546 O VISITARE IL SITO WWW.MOVIMENTOCONSUMATORI.TO.IT Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma ONLUS • Largo Gaslini, 5 - Genova • Tel 010 6018938 • www.neuroblastoma.org
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Arte e design Karin Gavassa - Curator - blog: http://paneciliegia.wordpress.com/
GAM e Km011 a due anni Le mostre in città a 90 cm di altezza
La serie degli angeli esprime un’affascinante magia
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embra una congiura: per il numero di marzo di Giovani Genitori è difficile trovare una mostra che rimanga aperta tutto il mese. Un paio di sorprese però ci sono. Iniziamo dalla prima: la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (in via Magenta 31 a Torino) proroga la mostra antologica dedicata a Osvaldo Licini fino al 20 marzo, intanto che il museo è in riallestimento. Le opere in mostra rappresentano il percorso dell’artista dagli esordi, a partire dagli anni Dieci fino al 1958, anno della sua morte, lo stesso in cui alla XXIX Biennale di Venezia ottenne il Gran Premio Internazionale per la Pittura. La sala è molto luminosa e l’allestimento leggero, elementi che evidentemente mettono mia figlia a proprio agio. Ci sono i lavori caratterizzati dai contatti di Licini con l’ambiente parigino, quelli dell’avvicinamento all’Astrattismo internazionale e la sua variante fantastica finale, alternativa agli sviluppi dell’arte informale. “Mianda” corre scatenata e io temo un po’ per le reazioni del personale del museo che sbircio e scopro invece essere divertiti. La GAM è del resto all’avanguardia per quel che riguarda la didattica e non si spaventano per una bambina scatenata e incuriosita. Qualche visitatore ne approfitta anche per abbandonare un’aria seriosa e concentrata e sciogliersi in un gioco a nascondino con lei. Difficile farla fermare davanti a un’opera perché il pavimento liscio liscio in legno con le discesine la fa correre come una matta in tutta la sala. Riesco a prenderla al volo e guardiamo insieme le opere legate all’astrattismo che funzionano molto bene per avvicinarsi alla poetica di Licini. Esploriamo elementi semplici e immediati da
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decifrare come le forme geometriche, i colori, la linea. La serie degli angeli ribelli esprime un’affascinante magia, la vedo attenta a studiarli, passare dal blu al giallo al rosso. I paesaggi del Licini figurativo, così come l’Autoritratto (1913), le ricordano ambienti e situazioni familiari. La visita si conclude al bookshop, dove sceglie un libro fatto di puzzle e mi fa sapere che se lo vuole leggere in tutto relax davanti a un succo di pesca, come da copione. Dato che siamo particolarmente in forma andiamo a vedere un’altra “motttra”, Km011. Arti a Torino. 1995-2011, che ha appena inaugurato (fino al 10 aprile, al Museo Regionale di Scienze Naturali, in via Giolitti 36 a Torino). Chilometrozeroundici esplora le contaminazioni tra arti visive, architettura, cinema e letteratura avvenute a Torino dal 1995 a oggi. L’idea su cui si basa è quella della sostenibilità della filiera corta, una mostra a “chilometro zero” focalizzata sul sistema artistico torinese e regionale. Ci ritroviamo in un viaggio che è un mix di linguaggi e opere che rivediamo volentieri insieme, dall’installazione di Enrico De Paris da cui naturalmente non riusciamo più a portarla via (ed è all’ingresso della mostra…), la pittura di Daniele Galliano, le due sculture di Valerio Berruti quasi grandi (cioè piccole) come lei per cui si guardano negli occhi. Dopo Maura Banfo, Giulia Caira, Bartolomeo Migliore, si ferma divertita davanti a quello che definisce un “puzzle” fatto con le tomaie di scarpe, di Saverio Todaro, (Nymphaea, 2000). Al centro un montaggio inedito di Marco Ponti con colonna sonora dei Subsonica: il mio ritornello preferito “fuori è un giorno fragile”, su cui lei si esercita a saltare.
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Cinema e home video Mario Bettas Valet
Eroi a quattro zampe
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pace Dogs – Eroi a quattro zampe alla conquista dello spazio, primo lungometraggio russo realizzato in 3d, arriva sugli schermi italiani. Per la scrittura del film gli autori si sono ispirati alle numerose missioni spaziali che, negli anni della guerra fredda e della conquista dello spazio, videro coinvolti ignari cagnolini, utilizzati come cavie per valutare gli effetti di un viaggio spaziale sugli organismi viventi. Erano i convulsi anni delle prime spedizioni nello spazio, periodo storico che interessò, senza esclusioni di colpi e di progetti “discutibili”, le due superpotenze mondiali, l’allora Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Mosca, fine anni ’50. Nell’algida città del Cremlino i cani non se la passano troppo bene; negli ultimi tempi molti di loro sono scomparsi nel nulla. Il terrore per i quadrupedi moscoviti è rappresentato da una misteriosa auto nera che si aggira furtiva nella notte per le strade della metropoli e li rapisce. Si incontrano così, accomunate da un medesimo destino, Belka e
Strelka. La prima è una cagnetta che si esibisce nel Circo di Mosca, mentre Strelka, meno fortunata, è una randagia che passa le sue giornate a rovistare nella spazzatura per mettere insieme un pasto completo. Entrambe sequestrate dalla misteriosa autovettura, vengono arruolate in un centro di addestramento per astronauti. Le due cagnoline, preparate e istruite da Kazbek, si ritroveranno così in una navicella spaziale orbitante intorno alla terra. Grazie alla loro forza e alla loro risolutezza, riusciranno a togliersi dai guai. Realizzato inizialmente in 2d e diretto a quattro mani da Inna Evlannikova e Svyatoslav Ushakov, il cartone animato sarà proiettato nelle sale predisposte anche nella versione 3d. Il divertimento è assicurato da una pellicola che racconta, con un taglio brillante e scanzonato, una storia vera. Le cagnoline Belka e Strelka inviate nello spazio a bordo dello Sputnik 5, furono i primi esseri viventi a ritornare sani e salvi da un viaggio compiuto a bordo di una navicella spaziale. Pellicola piacevole, adatta a tutti.
I ragazzi stanno bene I ragazzi stanno bene, lungometraggio scritto e diretto da Lisa Cholodenko, porta sugli schermi le vicende di una coppia omosessuale alle prese con vecchi e nuovi dilemmi, problemi quotidiani, incomprensioni e tensioni. Nic e Jules sono madri di due figli, Joni e Laser, entrambi avuti tramite inseminazione artificiale dallo stesso donatore, Paul. Nella loro famiglia le cose vanno come sempre, ma si complicano quando i due ragazzi decidono di incontrare il loro padre biologico. All’arrivo di Paul gli equilibri familiari si sfaldano, tanto da rimettere in discussione le originarie dinamiche del nucleo ed evidenziare dubbi e incomprensioni mai affrontati in precedenza. Film indipendente interpretato con grande bravura da Annette Bening e Julianne Moore, ha il tono della commedia brillante, però a volte si ha l’impressione di ridere per situazioni già viste nelle sitcom televisive. Cinema per tutti, anche se i più piccoli potrebbero annoiarsi o addormentarsi.
Gnomeo e Giulietta Sbarca nelle sale, dopo alcune vicissitudini produttive, Gnomeo e Giulietta, il nuovo lungometraggio d’animazione prodotto da Elton John e distribuito dalla Walt Disney. Il cantante inglese, insieme alla pop star Lady Gaga, ha firmato anche la colonna sonora. La storia, come è chiaro dal titolo, trae spunto dalla pièce shakespeariana. Al centro della vicenda c’è la lotta tra gnomi blu e gnomi rossi e la storia d’amore tra Gnomeo e Giulietta. Diretto da Kelly Asbury, quello di Shrek 2 e Spirit, Gnomeo e Giulietta è un film per tutti, ma proprio tutti.
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03 - DL 353/20 izione in a.p. ne SpA - Sped 6 - Poste Italia ero 1 anno Mensile, num
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a cura di Federica Ferraresi
Data
Appuntamento
4 marzo
In mezzo al mare
52
5 marzo
Il carnevale impazza
56
Cioccolato al cinema
60
La notte nera, nera come il cioccolato
60
Carnevale con le Mongolfiere
63
Bruttino
52
Il sogno di Gianduia
55
Il mercatino del cioccolato...
60
Orchidee e cioccolato
61
Carnevale foglizzese
63
Carnevale du Gueini
63
Carnevale di Borgofranco
63
10 marzo
Un venerdì da favola
56
13 marzo
Serenate per il nuovo mondo
52
Il libro della giungla
52
Ouverture des saponettes
53
Pizzica la luna
54
Pinocchio
55
Con mamma e papà al museo Accorsi
56
Carnevale al 45° Nord
63
Carnevale alpino
63
16 marzo
Notte tricolore
58
17 marzo
Il parto fisiologico
56
La bella Italia
59
Cioccolatò
61
Tum! Sarà maschio o femmina?
52
Con i nonni… al museo Accorsi
56
Carbonara - Risorgimento a fumetti
52
Pazza storia al museo!
52
Il tesoro dei pirati
55
Lunargentina
55
Abiti in gioco
56
Erbe in fiera
61
L'albero
52
Il piccolo principe
53
La gabbianella e il gatto
54
Con mamma e papà al museo Accorsi
56
Al Castello di Agliè
58
Antichi mestieri
63
28 marzo
I racconti del nonno
56
30 marzo
100 favole per giocare
56
6 marzo
8 marzo
Tutti gli appuntamenti di marzo
18 marzo
20 marzo
27 marzo
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Spettacoli
Cultura
Pagina
Sagre
Natura
Corsi
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Spettacoli
Bruttini e serenate
U
na dolce brezza primaverile che vi scalderà il cuore con tanta allegria: ecco, a occhio e croce, è questo l’effetto che vi farà assistere a uno degli spettacoli in programma alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani! Infatti, a marzo, si parte con l’irresistibile simpatia di “Bruttino”, rappresentazione molto divertente liberamente ispirata a “Il brutto anatroccolo” di Andersen, per proseguire con la poesia in musica di “Serenate per il nuovo mondo”. Nella seconda metà del mese il tema protagonista sarà la storia. In scena, “Carbonara - Risorgimento a fumetti” (spettacolo che narra alcuni tra gli episodi più significati del Risorgimento italiano) e, per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, “Pazza storia al museo!”. La biglietteria è aperta dal martedì alla domenica, dalle 15 alle 19; l’ingresso costa 7 euro (posto unico), 6 euro il ridotto.
Venerdì 4 e sabato 5 marzo, ore 21 Domenica 6 marzo, ore 16.30 Bruttino Sala Grande. Per tutti
Al cinema Teatro Aurora
Venerdì 11 e sabato 12 marzo, ore 21 Domenica 13 marzo, ore 16.30 Serenate per il nuovo mondo Sala Grande. Per tutti (domenica 13 marzo, ore 16.30 - per “Scrittori a teatro”, lo spettacolo è preceduto dall’incontro con Anna Vivarelli) Venerdì 18 e sabato 19 marzo, ore 21 Domenica 20 marzo, ore 16.30 Carbonara - Risorgimento a fumetti Sala Grande. Da 7 anni in su Venerdì 18 e sabato 19 marzo, ore 21 Domenica 20 marzo, ore 16.30 Pazza storia al museo! Sala Piccola. Da 7 anni in su Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferrarsi, 266 - Torino Per informazioni: tel. 011 19740280 www.casateatroragazzi.it
Centro culturale Il Mulino A Rivalta, presso il Centro culturale Il Mulino, nell’ambito del Progetto Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte, vanno in scena due spettacoli dedicati alle famiglie: “In mezzo al mare” e “Tum! (Sarà maschio o femmina?)”.
Venerdì 4 marzo, ore 21 In mezzo al mare Venerdì 18 marzo, ore 21 Tum! (Sarà maschio o femmina?)
52 Giovani Genitori
Centro culturale Il Mulino Via Baleno, 2 – Rivalta (TO) Per informazioni: tel. 011 19740231 www.fondazionetrg.it
A marzo, presso il Cinema Teatro Aurora di Savigliano, sono in programma due spettacoli rivolti a spettatori grandi e piccini, “Il libro della giungla” e “L’Albero”, realizzati nell’ambito del Progetto Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte.
Domenica 13 marzo, ore 16.30 Il libro della giungla Un gruppo di giovani si mette insieme per cercare di realizzare uno spettacolo rivolto ai ragazzi. Il motivo scatenante? Il loro rapporto con i fratellini più piccoli, i quali sono un po’ rompiscatole ma, ovviamente, non si può non voler loro bene! Alla fine trovano anche un argomento che piace a tutti: Il libro della Giungla. Tutto è pronto, non resta che darsi da fare! Domenica 27 marzo, ore 16.30 L’ Albero Lo spettacolo narra le peripezie del giovane servo Carlo che, con l’aiuto del suo Albero Magico, dovrà affrontare diverse avventure per dichiarare il suo amore a una bella Principessa. E, ovviamente, a dare un po’ di pepe alla storia, non mancano un Re e un Principe Nero. Cinema Teatro Aurora Via Ghione, 10 - Savigliano (CN) Per informazioni: tel. 011 19740231 www.fondazionetrg.it
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Spettacoli
C’era una volta…
A
l Teatro Monterosa la tristezza svanisce come d’incanto! Anzi, per meglio dire, si dissolve come una bolla di sapone grazie all’incantevole spettacolo “Ouverture des Saponettes”, in programma domenica 13 marzo nell’ambito della rassegna per tutta la famiglia “C’era una volta…”, giunta all’ottava edizione. A seguire, domenica 27 marzo, gli appassionati di De Saint-Exupery potranno ammirare in scena la poetica rappresentazione de “Il piccolo principe”. Ingresso unico a 5 euro. Orario della biglietteria: dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, il sabato dalle 17 alle 19 e il lunedì è chiuso (le prenotazioni telefoniche non sono accolte). Nei giorni di spettacolo, la biglietteria apre 45 minuti prima dell’inizio. In sala non sono ammessi i bambini con meno di 12 anni se non con un adulto accompagnatore. E, finito lo spettacolo, merenda offerta per tutti i piccoli spettatori.
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Domenica 13 marzo, ore 16 Ouverture des Saponettes - A soap bubbles opera Un concerto per bolle di sapone che può vantare 4 anni consecutivi di repliche Da 3 anni in su Durata spettacolo: 50 minuti Domenica 27 marzo, ore 16 Il piccolo principe Da 6 anni in su Durata spettacolo: 75 minuti circa Teatro Monterosa Via Brandizzo, 65 – Torino Per informazioni: tel. 011 2304153 - www.teatromonterosa.it
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Giovani Genitori 53
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Spettacoli
Le Figure dell’Inverno
A
nche se il 21 marzo è il giorno che segna l’inizio della primavera, continua a tenerci compagnia, con i suoi poetici spettacoli, “Le Figure dell’Inverno”, rassegna di teatro di figura dedicata a bambini da 3 i 12 anni e alle loro famiglie. Questo mese, in scena al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, ci saranno “Pizzica la luna - L’ultimo volo del Piccolo Principe” e “La gabbianella e il gatto”. Biglietto unico a 5 euro; la prenotazione è consigliata.
Domenica 13 marzo, ore 16 Pizzica la luna – L’ultimo volo del Piccolo Principe Il soprannome di Antoine de Saint-Exupéry da bambino era “Piquela-lune”, che tradotto significa “Pizzica la luna”, perché trascorreva il suo tempo con il naso rivolto verso il cielo a vagare con la fantasia. Ma era anche il nomignolo assegnato dallo scrittore a una certa figura che egli amava disegnare; un “piccoletto” che sarebbe poi diven-
tato il protagonista dell’opera più famosa dello scrittore francese: il Piccolo Principe. Da 6 anni in su.
Domenica 27 marzo, ore 16 La gabbianella e il gatto Dal delicato racconto di Luis Sepulveda, è stato tratto questo spettacolo molto poetico, dedicato agli spettatori più piccini, ma non solo. Con l’accompagnamento delle musiche dal vivo del poeta e narratore Francesco Pulsinelli, si narra la tenera storia del gatto Zorba che tenta di riuscire nell’impresa di far volare la piccola Fortunata. Con attori e pupazzi. Da 3 a 8 anni. Teatro Educatorio della Provvidenza Isola pedonale della Crocetta - Corso Govone, 16 - Torino Per informazioni: tel. 011 5691400 - www.labottegateatrale.it
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Spettacoli
Giorni di Festa
Al teatro Fassino
A
ll’Alfa Teatro di Torino prosegue anche a marzo “Giorni di Festa”, la divertente rassegna di teatro ragazzi rivolta a un pubblico giovane (che sia giovane dentro oppure fuori, non fa differenza). Anzi, per dirla tutta, gli spettacoli sono rivolti a spettatori da 4 a 94 anni… I biglietti costano 6 euro intero, 4 euro ridotto.
Presso il Teatro Eugenio Fassino di Avigliana, va in scena lo spettacolo per ragazzi “Il Tesoro dei Pirati”, presentato da ArtQuarium.
Domenica 20 marzo, ore 16 Il Tesoro dei Pirati
Domenica 6 marzo, ore 16.30 - Il sogno di Gianduia Teatro Eugenio Fassino Via IV Novembre, 19 – Avigliana (TO)
Domenica 13 marzo, ore 16.30 - Pinocchio Domenica 20 marzo, ore 16.30 - Lunargentina
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Cultura
Al museo con mamma e papà
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l Museo Accorsi - Ometto organizza un ciclo di attività rivolte a genitori e bambini da 6 a 11 anni.
Domenica 6, 13 e 27 marzo, dalle 15 alle 16.30 Con mamma e papà… al Museo Accorsi Chissà perché nel Settecento si usavano grosse parrucche? Con questo percorso i più piccoli, accompagnati da una guida simpatica, andranno alla scoperta del museo e delle abitudini di un tempo. L’attività è rivolta ai genitori e ai bambini da 5 a 13 anni. Ogni bambino riceverà un sacchetto con materiale didattico, un gioco da fare a casa e una gustosa merenda. La durata del percorso è di un’ora e mezzo. Costo per i bambini, 8 euro, per i genitori 10 euro (genitori possessori di Abbonamento Musei, 3 euro). Prenotazione indispensabile al numero 331 3912631 (tutti i giorni, dalle 9 alle 18) oppure didattica@arteintorino.com Venerdì 18 marzo, dalle 15 alle 16.30 Con i nonni… al Museo Accorsi Questo è l’appuntamento ideale per i nonni che vogliono trascorrere un pomeriggio insieme ai nipotini (da 5 a 13 anni). A tutti, durante la visita guidata, sarà offerta la merenda, il materiale
didattico e un gioco da fare a casa. Costo: 8 euro bambini e nonni 8 euro (nonni possessori di Abbonamento Musei, 3 euro). La prenotazione è obbligatoria al numero 331 3912631 (tutti i giorni, dalle 9 alle 18) oppure didattica@ arteintorino.com.
Domenica 20 marzo, dalle 10.30 alle 12 Abiti in gioco - Caccia al particolare tra costumi, trucchi e parrucche Nell’ambito della mostra “L’oro e la seta” (visitabile fino a domenica 26 giugno), si potranno ammirare gli splendidi costumi del Teatro Regio, nella cornice dei preziosi arredi del museo. I piccoli visitatori saranno coinvolti in una caccia al particolare. Il costo è di 3 euro per i bambini, per gli adulti 8 euro (gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei); prezzo speciale famiglie (due adulti con un bambino) 15 euro. La prenotazione è obbligatoria ai Servizi Educativi al numero 011 837688 int. 4 oppure didattica@ fondazioneaccorsi.it. Museo Accorsi – Ometto Via Po, 55 – Torino Per informazioni: tel. 011 837688 interno 3 www.fondazioneaccorsi.it
Per una nascita serena e consapevole A Cascina Roccafranca una doula incontra i futuri e i neo-genitori. È un momento prezioso per manifestare i dubbi, le paure, le fragilità ma anche i desideri che nascono in un nuovo nucleo familiare. A cura di Marcella Bono; costo: 40 euro.
Giovedì 17 e 31 marzo, dalle 18.30 alle 20.30 Il parto fisiologico: la legge dello sfintere, le posizioni, metodi di induzione, il dolore Cascina Roccafranca Via Rubino, 45 - Torino. Per informazioni e iscrizioni: cell. 349 5002859 - douletorino@gmail.com
56 Giovani Genitori
IN biblioteca > 100 favole per giocare Ilenia Speranza legge fiabe di primavera per bambini dai 4 anni in su. Mercoledì 30 marzo, ore 17 Biblioteca civica “Dietrich Bonhoeffer” Corso Corsica, 55 - Torino Per informazioni: tel. 011 4435990
> I racconti del nonno Storie per bambini attraverso il tempo, dalle fiabe tradizionali alle pagine dei libri di oggi. Lunedì 7, 14, 21 e 28 marzo, ore 17 Biblioteca civica “Italo Calvino” Lungo Dora Agrigento, 94 - Torino Per informazioni: tel. 011 4420740/41
> Il carnevale impazza Lettura e laboratorio per bambini da 5 anni in su. Sabato 5 marzo, ore 11.15 Biblioteca civica “Primo Levi” Via Leoncavallo, 17 - Torino Per informazioni: tel. 011 4431262
> Un venerdì da favola Letture ad alta voce dedicate ai bambini. Venerdì 4, 11, 18 e 25 marzo, ore 17.30 Biblioteca civica Mirafiori Corso Unione Sovietica, 490 Torino Per informazioni: tel. 011 3470637
> Storie piccine Letture e animazione per i più piccini, realizzate nell’ambito del progetto nazionale “Nati per leggere”. Giovedì 10 marzo, ore 17 Punto prestito “Gabriele D`Annunzio” Via Maccarelli, 18 - Torino Per informazioni: tel. 011 4439350
Premio Brand Awards 2006/2007/2008/2009
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Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’anno 2010 Categoria Food&Beverage
Premio Odisseo 2007 Unione industiali di Torino per la Comunicazione
Superbrand Award 2010 FOR QUA L CE ITALY
Y & VALUE IT
Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’anno 2007 Categoria Communication
’S CH OI ALY IT
Premio Capital Sviluppo del Business 2006/2007
Premio Solidas Social Award 2009 Sant’Anna Bio Bottle
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2010
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Biodegradabilità*
22,3
1,9
1660
0,6
1,0
Sì
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Levissima
80,5
1,9
N.D.**
5,9
1,6
Sì
No
Vera
160
2
N.D.
N.D.
3,7
No
No
177,8
4,61
536
N.D.
1,29
No
No
San Benedetto
271
6,3
15
N.D.
7,9
Sì
No
Lilia
383
N.D.
505
N.D.
6
No
No
Vitasnella
384
3
220
N.D.
3
No
No
Uliveto
752
74,4
12
N.D.
6,9
No
No
San Pellegrino
948
33,6
370
N.D.
2,9
No
No
Ferrarelle
1300
50
111
N.D.
5
No
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Cultura
Notte tricolore
P
er celebrare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, si veste in tricolore e propone un ricco programma di eventi. In occasione dei festeggiamenti vi fa tappa “Italiæ. 150 eventi in piazza per ri-disegnare l’Italia” curato dal Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Il progetto nazionale è partito da un anno fa e ha coinvolto 150 piazze italiane, nelle quali si è ridisegnata l’Italia in grandi eventi collettivi. Durante la Notte Tricolore del 16 marzo saranno realizzate due “Italiæ” intrecciate nei colori del gonfalone regionale e della bandiera della Regione Piemonte: l’evento è aperto a tutti, bambini, famiglie, giovani e adulti, a partire dalle ore 18. Nella stessa serata è previsto un vivace programma, con sketch teatrali, accompagnamento musicale e visite guidate alle sale del Palazzo. Dal 21 marzo al 20 aprile sarà possibile visitare la mostra delle Italiæ dove ritrovare l’Italia di Palazzo Lascaris e altri esemplari realizzati dai bambini delle diverse città. (di Brunella Manzardo)
Da mercoledì 16 marzo al 30 aprile Palazzo Lascaris, via Alfieri 15 - Torino Per informazioni: Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, tel. 011 9565213 e-mail: educa@castellodirivoli.org
Al Castello di Agliè
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Quanto ci piacciono le residenze sabaude viste con gli occhi dei bambini! Il piano nobile, l’appartamento del re, le scenografiche cucine animate dallo scoppiettio dei fuochi, con la ricostruzione dei dolci disegnati dalla regina Cristina di Borbone e i rumori di cuochi e sguatteri. La visita, su misura per le famiglie, è organizzata dalla cooperativa di guide Theatrum Sabaudiae e prevede, per ogni bambino, un sacchetto di materiale didattico con tanto di gioco e merenda. Imperdibile e a prezzi popolari, ma bisogna prenotare in tempo!
Domenica 27 marzo e domenica 3 aprile Castello Ducale di Agliè (To) Per informazioni e prenotazioni: Theatrum Sabaudie, cell. 331 3912631, didattica@arteintorino.it
58 Giovani Genitori
Cultura
La bella Italia
A
lle Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria c’è la mostra “La bella Italia. Arte e identità delle città capitali”. Da giovedì 17 marzo fino a settembre, si potranno ammirare più di 350 capolavori di grandi maestri dell’arte italiana: Giotto, Beato Angelico, Donatello, Botticelli, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Correggio, Bronzino, Tiziano, Veronese, Rubens, Tiepolo, Canova, Hayez, Parmigianino, Velazquez, Bernini e tanti altri. Ingresso: 12 euro intero, 8 euro ridotto.
DA GIOVEDÌ A DOMENICA SERA
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Da giovedì 17 marzo a domenica 11 settembre Scuderie Juvarriane - Reggia di Venaria Piazza della Repubblica - Venaria Reale (TO) Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 4992333 www.lavenaria.it - www.italia150.it
DOMENICA A PRANZO Menu degustazione € 25
L’Isola di Pasqua Le vacanze di Pasqua sono lunghissime: chi si è giocato le ferie, sarà contento di sapere che l’associazione Lapolismile apre un centro primaverile per bambini, con il sostegno della Circoscrizione 3 e il patrocinio dell’Assessorato allo Sport. Si sta in mezzo al verde, nel Parco Ruffini, tra le strutture della scuola elementare Dal Piaz, il campo di atletica Nebiolo, il Palazzetto dello Sport, la palestra di Arrampicata, la piscina Vigone e la pista di pattinaggio a rotelle. Le giornate sono scandite da gioco e divertimento, con laboratori a tema enogastronomico, escursioni in luoghi storico-culturali ed esercitazioni di mobilità sostenibile e sicurezza stradale. L’Isola di Pasqua apre dal 21 al 29 aprile (esclusi sabato, domenica e lunedì 25 aprile). La quota di iscrizione è di 90 euro e comprende pranzo e merenda freschi, più 10 euro di tessera associativa e assicurazione. I posti vanno a ruba, affrettarsi!
Per informazioni e iscrizioni: Associazione Lapolismile, via Mombasiglio, 62 - Torino (martedì e giovedì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18). Tel. 011 352855/011 3292121 www.polismile.it
Buffet di antipasti Primo - Secondo con contorno Dolce - Caffè - 1/4 di vino - 1/4 di acqua
Menu bimbi € 13
Antipasto - Primo - Secondo con contorno FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE venerdì 4 INVITO A CENA CON DELITTO venerdì 11 BISTECCA ALLA FIORENTINA venerdì 18 FESTA DI CARNEVALE venerdì 25 VENERDÌ, SABATO SERA E DOMENICA A PRANZO ANIMAZIONE CON
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Strada degli Scavi, 18 - Castiglione T.se (TO) tel. 011 9607308 - cell. 331 31696687
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Eventi
Cioccolato in quota
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n ricco programma di eventi anima Sauze d’Oulx, nell’ambito di “Cioccolato in quota”, rassegna di due giorni che vede protagonista assoluto il nobile dolce.
Sabato 5 marzo, dalle 11 alle 22 Il Mercatino del cioccolato e delle dolcezze (nel centro del paese) Sabato 5 marzo, dalle 19 alle 24 La Notte Nera, nera come il cioccolato, nera come il blues Si potrà ascoltare musica blues tra le vie del centro e nei locali. Sabato 5 marzo, ore 17.30 Cioccolato al Cinema “La Fabbrica del Cioccolato” di Tim Burton, presso il Cinema Sayonara.
Da sabato 5 a domenica 6 marzo Coccolarsi un po’ Trattamenti al cacao nei centri benessere. Da sabato 5 a domenica 6 marzo Cacao Menu Nei ristoranti di Sauze d’Oulx saranno proposti dei piatti a base di cacao e cioccolato. Domenica 6 marzo, dalle 11 alle 18 Il Mercatino del cioccolato e delle dolcezze (nel centro del paese) Sauze d’Oulx (TO) Per informazioni: tel. 0122 858009 - www.sauzedoulx.net
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Eventi
Le orchidee
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on perdetevi “Orchidee & cioccolato”, appuntamento in programma sabato 5 e domenica 6 marzo a Pinerolo. In occasione di questo evento, i visitatori potranno ammirare un’esposizione di specie rare di orchidee provenienti da tutto il mondo. Inoltre, sarà allestita una mostra di dipinti di orchidee. Non mancherà il momento goloso: pralineria artigianale e soggetti in cioccolato creati con i migliori cru di cacao da cioccolato puro.
Sabato 5 e domenica 6 marzo Pinerolo (TO) Per informazioni: tel. 0121 361271 www.comune.pinerolo.to.it
Erbeinfiera A Perosa Argentina, domenica 20 marzo dalle 9 alle 18, si svolge l’undicesima edizione di “Erbeinfiera e del vino buono”, con esposizione e vendita di fiori, vini, formaggi e oggetti d’artigianato.
Perosa Argentina (TO) Per informazioni: tel. 0121 81218 - www.comune.perosaargentina.to.it
I mille di CioccolaTò Ritorna il goloso appuntamento con CioccolaTò in piazza Vittorio a Torino. La manifestazione dedicata al cioccolato quest’anno festeggia l’Unità di Italia con una edizione un po’ particolare.
Da giovedì 17 marzo a domenica 3 aprile Per informazioni: info@cioccola-to.it - www.cioccola-to.it Giovani Genitori 61
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Eventi
Carnevale al 45° Nord
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Scopriminiera
itorna l’appuntamento con lo storico Carnevale di Moncalieri, la cui passata edizione può vantare più di quindicimila presenze nelle strade di Sanda Vadò. Anche quest’anno la manifestazione è realizzata con il supporto dell’Entertainment Center 45° Nord, in collaborazione con la città di Moncalieri e la Pro Loco. Domenica 13 marzo, dalle 14.30, ci sarà il clou dei festeggiamenti con la grande sfilata di carri allegorici, che attraverserà l’area di Sanda Vadò. A sfilare, ci saranno undici giganteschi carri a tema (dalla politica alla fantasia, dalla storia alla cultura), provenienti da Moncalieri, Carignano, Santena, Poirino e Casalgrasso. E poi, finita la sfilata, bugie per tutti! Dalle 12 si ballerà e si festeggerà presso il 45° Nord con l’accompagnamento musicale di due bande folkloristiche: la Filarmonica di Moncalieri e la Little Jazz Band di San Benigno Canavese.
Domenica 13 marzo Moncalieri (TO) Per informazioni: www.45nord.com
Antichi mestieri Domenica 27 marzo, a Balangero, è in programma l’esposizione “Alla riscoperta degli antichi mestieri”. Nei cortili del centro storico, si ammirano oggetti antichi e d’artigianato delle famiglie balangeresi. Nel padiglione gastronomico si gustano piatti cucinati secondo le antiche ricette. Per informazioni: cell. 348 9291332 onlus.balangero@libero.it
Appassionati di scavi e archeologia, grandi e piccini, gioite! Mercoledì 2 marzo riaprono ufficialmente al pubblico le miniere Paola e Gianna di Prali, all’interno di Scopriminiera, sito principale dell’Ecomuseo della Val Germanasca. Tre chilometri e mezzo di gallerie e cunicoli (più una ricca rete di escursioni esterne) da percorrere con il trenino dei minatori e il casco in testa, tra esplosioni di dinamite e altri effetti speciali.
Da mercoledì 2 marzo all’autunno Prali (TO) Per informazioni: tel. 0121 806987 www.scopriminiera.it
Carnevale alpino Chi ha paura dell’Orso di segale? Ma nessuno, ovvio! L’Orso compare nel tipico carnevale alpino che si festeggia a Valdieri con grande allegria. Si parte al mattino, con la visita del Museo della Resistenza e del Territorio che accoglie la mostra “Ai piedi delle Montagne”. Una escursione guidata ci porta fino grotte del bandito dove svernava l’orso delle caverne. Durante la giornata si partecipa al laboratorio “L’impronta dell’Orso di segale”, presso il Museo. Alle 15 cominciano i festeggiamenti veri e propri, con tanto di irruzione straordinaria dell’orso di segale inseguito dal domatore.
Domenica 13 marzo Valdieri (CN) Per informazioni: tel. 0171 978068 - info@entracque.org
carnevale > ...con le mongolfiere Sabato 5 marzo, dalle 9 alle 18, nelle vie del centro di Sauze d’Oulx, si festeggia il Carnevale con le mongolfiere e la festa dei bambini. Sabato 5 marzo, dalle 9 alle 18 Sauze d’Oulx (TO) Per informazioni: tel. 0122 858009 www.sauzedoulx.net
> ...du Gueini Martedì grasso si festeggia “‘l Carnavà du Gueini”, dalle 21, per le vie di Salbertrand con un corteo che sfila di casa in casa, da piazza San Rocco a piazza della Stazione. E, dopo la lettura del Testamento, sarà bruciato il Carnevale (ovvero un fantoccio di paglia). Martedì 8 marzo, ore 21 Salbertrand (TO) Per informazioni: tel. 0122 854720 ecomuseo.salbertrand@ruparpiemonte.it
> ...foglizzese A Foglizzo si svolge la 37a edizione della tradizionale festa di Carnevale. Sabato sfilano i carri allegorici e tutti i bambini possono gustare la pizza. Domenica c’è la distribuzione di fagioli e cotechini e il “pranzo grasso”. Sabato 5 e domenica 6 marzo Foglizzo (TO) Per informazioni: tel. 011 9883501 www.comune.foglizzo.to.it
> ...di Borgofranco A Borgofranco d’Ivrea, per celebrare il Carnevale, i tre rioni (Borgo, Cascine e Olmetto) danno vita a una grande sfilata che attraverserà il paese. Da domenica 6 a martedì 8 marzo Borgofranco d’Ivrea (TO) Per informazioni: tel. 0125 755813 www.comune.borgofranco.to.it Giovani Genitori 63
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Bimbi
Benvenuto al piccolo Luca da zia Vale e Riky
Evviva il grande nonno Alberto!
Al nostro caro papà Alby tanti auguri per la festa del papà! I tuoi cucciolotti Ricky e Ale
Tanti auguri Giacomo da mamma e papà!
Il piccolo Diego manda un bacio a tutto il nido Bidibimbi... Ë arrivata l’ora del pisolino...
Yippie yeah, tanti auguri Nenè!
TANTI CARI AUGURI AL NOSTRO PAPà! Camilla, Lorenzo e mamma Barbara
A Giovani Genitori, vera fonte di ispirazione e di aiuto per chi affronta con entusiasmo ma a volte con qualche difficoltà il “mestiere” più complicato ma più emozionante che esista al mondo
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English for parents The Bridge Institute - www.thebridgeinstitute.com
Legoland Winsdor Legoland is a unique family theme park completely made of Lego. It’s aimed at children from 3-12 years old (and those of us who are still young at heart) and is a place where the children are the heroes. There are over 55 interactive rides where your child can drive a car, sail the seas or fly a plane in complete safety. There are also live shows, puppet shows and an amazing 4D medieval experience. There are loads of places to eat or you can bring your own picnic. Other Legoland parks: Denmark, Germany, the USA. www.legoland.co.uk
aimed: dedicato young at heart: giovani dentro sail: navigare puppet shows: spettacoli di burattini loads of: un mucchio di
The history of the Union Jack
Crowns: corone Realms: regni
The Union Jack symbolises the union of the three member nations which make up the United Kingdom and is, in fact, three flags in one. It is made up of the St George’s Cross, the St Andrew’s Cross, and the St Patrick’s Cross (the patron saint of England, Scotland and Ireland). The St George’s Cross (a red cross on a white background) was introduced as the English national flag in 1194 by King Richard I. At that time England, Scotland, Wales and Ire-
Dizionario English/Piemunteis A new lot [ei][nju:][lot] Tipo di pasta ripiena Boot-a-lean [bu:t] [ei] [li:n] Botticella (fig.: Persona rotondetta e di bassa statura) Bus [bas] Basso, piccolo
land were separate countries. On the death of Elizabeth I in 1603, King James VI of Scotland came to the English throne and united the crowns, although the nations remained independent. He declared himself king of Great Britain on 12th April 1606 and unified the two realms under a common flag which contained the red cross on a white background of England and the white cross on a blue background of Scotland: the Union Flag.
Strange but True - It’s impossible to sneeze with your eyes open - Leonardo Da Vinci invented the scissors. - No word in the English language rhymes with month, orange, silver, or purple.
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