Mensile, numero 8 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
Parco del Valentino • Occhi • Passeggini • Go kart
settembre 2009
Sommario Mensile, numero 8 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
SETTEMBRE 2009
GG
torino
parchi
parchi
di Mario Bettas Valet
Al Valentino
torino
settembre 2009
GG
D
a sempre il Parco del Valentino ha rappresentato un luogo di ritrovo e di svago per tutti i torinesi. Una grande area verde dove si può passeggiare, leggere un libro o visitare una mostra, noleggiare una bicicletta o un risciò. Offre innumerevoli possibilità per tutti, in uno scenario fantastico e unico, un angolo di verde in mezzo alla città dove è possibile rilassarsi e divertirsi. Con i suoi 421 mila metri quadrati il Valentino è una delle principali aree verdi di Torino (la più grande è il Parco della Pellerina, che è quasi il doppio) ed è sempre stato il parco della città, quello più conosciuto, quello più amato e anche quello più frequentato. Si trova in posizione centrale, è delimitato da corso Vittorio Emanuele II a nord, da corso Massimo d’Azeglio a ovest e dal Po che lo lambisce a est, verso la collina, per tutta la sua lunghezza. Meta ideale per il turista in visita alla città, ma anche possibile alternativa alla domenicale gita fuori porta per i torinesi, questo parco raccoglie al suo interno una vastissima gamma di proposte per tutte le età.
Un giro in bicicletta Tutto il Parco del Valentino è percorribile agevolmente in bicicletta. I numerosi viali che lo attraversano rappresentano un percorso ideale per una passeggiata sulle due ruote. All’interno del parco è possibile, con una spesa minima, affittare una bicicletta o, se preferite, un risciò; quest’ultimo è sicuramente più adatto per tenere ‘sotto controllo’ i componenti più indisciplinati della famiglia. Per i più temerari sono disponibili anche alcune monoposto a pedali, ovvero dei rudimentali go kart; sono degli strani mezzi sopra i quali potremo cimentarci con le curve e i rettilinei che dalla fine degli anni ’30 ai primi anni ’50 ospitarono varie edizioni del Circuito di Torino (nel 1946 la gara fu valida per il Gran Premio di Formula 1, che vide anche la partecipazione di Ascari). Ma oggi quasi tutto il parco è zona off limit per le automobili e le motociclette. Se si escludono le zone adibite a parcheggio su corso Vittorio Emanuele II e a sud nei pressi del complesso di Torino Esposizioni, tutte le stradine sono percorribili in estrema tranquillità e sicurezza sulle due ruote o a piedi. I noleggi risciò e go kart a pedali sono ubicati in due punti del parco: in viale Virgilio, uno vicino all’ingresso del Borgo Medioevale e l’altro nei pressi del parcheggio di corso Vittorio Emanulele II. Il noleggio di un risciò da quattro posti costa 10 euro per mezz’ora, quello da due posti 6 euro per mezz’ora, invece il go kart costa 4 euro per mezz’ora. Per le biciclette il noleggio si trova in viale Ceppi, nei pressi dell’ingresso ovest del giardino roccioso. Il noleggio può essere effettuato dal martedì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.30. Il sabato e nei festivi l’orario è esteso dalle 10 alle 20. Il costo del noleggio di una bici è di 1 euro per un’ora, 2,10 euro per tre ore e di 3 euro per sei ore. È possibile inoltre scegliere la formula abbonamento: dodici ore, giornaliero, weekend, settimanale o mensile. È necessario un documento di identità, i minori di 14 anni devono essere accompagnati da un adulto.
Parco del Valentino • Occhi • Passeggini • Go kart 18 Giovani Genitori
GG
attrezzature
Giovani Genitori 19
passeggini
di Lucia Savino
passeggini
attrezzature
GG
GG
salute
occhi
di Luisa Tatoni
I
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News
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Sfide
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Baby friendly
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City corner
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World corner
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Monitor giardini
COME SCEGLIERE IL PASSEGGINO CHE FA PER NOI?
GG
Si comincia dall’ottico RICOMINCIA LA SCUOLA: AVETE PENSATO A CONTROLLARE LA VISTA?
Ti vedo, non ti vedo
Dove abitiamo? Se la risposta è in un alloggio al quinto piano di un condominio senza ascensore allora meglio rinunciare ai passeggini tipo ‘suv’. Certo, sono modelli molto trendy, sembrano davvero robusti e comodi. Quelli con 3 ruote poi sono il non plus ultra: per alcuni modelli è prevista la pompa per il gonfiaggio delle gomme e devono anche essere molto facili da spingere. Alcuni passeggini hanno un unico maniglione. Un unico maniglione? Non vanno forse bene i due manici separati? Certo, vanno benissimo, ma se vi è già capitato di portare a spasso un bambino col passeggino per più di mezz’ora sapete che di tanto in tanto può essere comodo riuscire a spingere con una sola mano per avere l’altra libera per portare un sacchetto, mangiare un gelato, parlare al cellulare o tenere la mano del vostro compagno o compagna. Sempre a proposito del condominio senza ascensore: una possibile soluzione può essere quella di lasciare il passeggino nell’androne, importante è conoscere bene i vostri vicini di casa. Se prevedete che il vostro passeggino stazionerà spesso nell’androne, che è molto frequentato e non si sa mai bene da chi, allora lasciate che i potenziali ladri si accontentino di un modello ‘da combattimento’; ne trovate di funzionali spendendo solo 30 euro.
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salute
C
artelle, diari, astucci: settembre è il mese degli acquisti per l’inizio della scuola. Avete pensato anche agli occhi? Dopo un’estate passata al sole, non si possono affrontare otto ore in classe senza la certezza di vedere bene, quindi armatevi di un pomeriggio libero e mettetevi in marcia: settembre è il mese ideale per programmare l’esame della vista per i bambini e, se necessario, per scegliere gli occhiali, che saranno coloratissimi e alla moda, da coordinare alla giacca e alle sneaker. Il look è importante per non creare disagi o rifiuti nel bambino: chi deve portare gli occhiali può (e deve) farlo sentendosi pienamente a suo agio in tutte le situazioni, a scuola o sui campi sportivi, ai giardini o al cinema. Lungi dall’essere il quattrocchi di altri tempi, i bambini possono avvicinarsi agli occhiali come a un elemento che esalta e definisce la personalità. Sceglierli può essere bello: ci sono modelli trendy, realizzati con materiali plastici dai colori vivaci, che sono autentiche miniature dei modelli indossati dai grandi. L’importante è che siano pratici e sicuri e, visto che andranno cambiati più frequentemente che nell’adulto (in proporzione alla crescita e al numero di cadute, pallonate, dimenticanze in fondo allo zaino, masticature, smarrimenti e via dicendo), non devono neppure costare un occhio della testa.
l test di gravidanza ha detto “sì”? Bene, potete cominciare ad accennarlo agli amici o ai futuri nonni. Dopodiché sarà ufficiale: tra 9 mesi arriverà il vostro primo figlio. Dopo lo scompiglio emotivo delle prime settimane, per tutte le coppie arriva quel momento in cui ci si deve occupare degli aspetti pratici legati al nuovo arrivo. Ad esempio la preparazione della cameretta, lo sgombero dello studio di mamma e papà o più semplicemente l’acquisto dell’attrezzatura per il neonato. Un oggetto che non può mancare è il passeggino. Ma come sceglierlo? Quali indicazioni seguire per orientarsi tra tanti nuovi modelli e marche? Una valida idea potrebbe essere usare un oggetto di seconda mano. Se c’è un fratello, una cognata o una zia che gentilmente ve lo presta o ve lo regala la scelta è presto fatta: prendete quello che c’è. Se dovete invece acquistarne uno nuovo, prima di avventurarsi nella scelta vale la pena di pensarci un po’ su, l’investimento non è da poco. Le considerazioni da fare sono molte, noi ve ne proponiamo alcune.
Quattroruote baby
occhi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato nel negozio di ottica che si trova sotto casa il miglior servizio di ‘primary care’ per la vista, cioè la prima assistenza a portata di mano. Se non sapete da dove cominciare, la cosa migliore è andare dall’ottico. I negozi preferibili sono quelli che hanno tra il personale almeno uno tra i 15.000 ottici optometristi che in Italia hanno conseguito il diploma o la laurea, da quando questa è stata istituita. L’optometrista è in grado di effettuare le prime misurazioni, che si fanno in negozio, in genere senza appuntamento e gratuitamente. Se al controllo dovesse risultare qualcosa da approfondire, sarà lo stesso optometrista a indirizzare i genitori verso figure professionali specialistiche, cioè l’oculista, che è un medico, o l’ortottista, che si occupa di strabismo, ambliopia e altri deficit di accomodazione e convergenza. A questo primo controllo i bambini non arrivano tuttavia digiuni: un primo screening viene effettuato nei reparti di neonatologia e a ogni bilancio di salute il pediatra valuta il corretto livello di maturazione del sistema visivo. “Nei vizi rifrattivi prima si interviene, meglio è spiega Carlo Visconti, ottico-optometrista e docente a contratto all’Università di Torino -. Tuttavia i bambini fino a 18 mesi non hanno una vista perfettamente formata e i movimenti degli occhi non sono coordinati in modo fine. Le tappe fondamentali dello sviluppo arrivano a 3 e 6 anni, in concomitanza con l’inserimento nella scuola materna e primaria: in questi passaggi fondamentali il sistema visivo matura ed è bene programmare un controllo per verificare che ogni passaggio si concluda correttamente. Un’altra tappa fondamentale si ha intorno agli 11 anni ma è soltanto a 23-25 anni che il sistema può dirsi maturo e stabile”.
22 Giovani Genitori
Giovani Genitori 27
Giovani Genitori 23
Educati al supermercato
l’esperto
L’agenda
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Fitness Forum
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Cinema e Home Video
Il giardino che vorremmo
Osteopatia per tutti
Il mio vicino Totoro
17
Cuciniamo insieme
42 Lo psicologo
51
Baby web
Mozzarella in carrozza
Piccoli neofobici
Focus Junior on line
PRIMO PIANO
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Il pediatra
52
Spettacolo
Mercurio in pensione e dislalia
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Torino Parchi
MITO SettembreMusica A suon di tamburo
Al Valentino
44 L’avvocato
54
Cultura
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Salute Occhi
Ti vedo, non ti vedo
Sguardi d’estate Portici in festa
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Attrezzature Passeggini
Quattroruote baby
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Hobby Go kart
La sfida dei kart
A spasso sui roller
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Salvadanaio
Agevolazioni sui mobili
46
Il chimico
Creme allo zinco
47
Natura
Buon “pro” ti faccia
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Viviamo così Daniela e figlie
Piccole donne crescono
48 Libri
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A confronto Giusy e Massimo
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Gita Orsiera
Nel parco degli ungulati
I sì e i no della tv
56 Eventi
Sagra del Peperone Festa del Pane Le erbe stregate Il bramito del cervo La grande storia del bosco fatato Festa delle Masche
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Art Lab
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Bimbi
65
Sorridi sei su GG
66
Raffa
Sacchetti e fantasia
Giovani Genitori 3
Genitori iovani
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La rivista per le famiglie di Torino e dintorni Settembre 2009 Anno 4 - Numero 8
Direttore
Alberto Gedda
Ispirazione Luca Bernardelli
Art director Catia De Bacco
Il concetto di bf
Redazione Elena Brosio Luisa Tatoni Federica Ferraresi
Grafica Elisa Lusoli
Amministrazione Paola Paltro
Hanno collaborato a questo numero: Mario Bettas Valet, Federica Campisi, Giancarlo Corti, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Monya Lucisano, Elisa Lusoli, Luciana Martellucci, Sabrina Marzo, Marina Notari, Paola Paltro, Lisa Paoletti, Luciana Ravetto, Giovanna Rinaldi, Lucia Savino, Paola Strocchio, Carlo Visconti
Illustrazioni e fotografie: Mario Bettas Valet, Archivio MITO SettembreMusica, Archivio Fondazione Torino Musei, istockphoto L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti Illustrazione di copertina: ychty
Ringraziamo per la preziosa collaborazione: Carla Coluccia, Daniela Zago, Giusy e Massimo Redazione: Via Vanchiglia 18, 10124 Torino Tel. 011 19712037 - redazione@giovanigenitori.it www.giovanigenitori.it Ufficio pubblicità marketing@giovanigenitori.it Telefono: 011 19703036 Fax: 011 19791585
Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN) Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333
Cosa significa essere baby friendly? In più di tre anni di lavoro, ci siamo posti spesso questa domanda, come giornalisti e come genitori. Quali sono le caratteristiche che permettono di includere un locale nelle nostre rubriche? Non abbiamo trovato una risposta univoca, ma ci guardiamo intorno e facciamo tesoro delle esperienze vissute. In questi anni ci è capitato di andare con bimbi al seguito nelle Marche, a Milano e in Svizzera. Ad Ancona e dintorni non abbiamo trovato una cultura ‘convenzionale’ dell’accoglienza alle famiglie: non ci sono bollini-baby sulle porte dei ristoranti, non c’è il menu bimbi e il seggiolone è spesso mamma che tiene in braccio il piccolino. Nondimeno i gestori di alberghi e ristoranti non hanno mai battuto ciglio vedendoci arrivare con una nutrita schiera di marmocchi impestati. I bambini sono ‘naturalmente benvenuti’ e per loro è sempre pronto il bocconcino migliore, nessuno si scandalizza se corrono tra i tavoli, nessuno guarda mamma e papà con la superiorità di chi ha educato i propri figli a stare composti e a mangiare tutti i fagiolini dicendo grazie e per piacere ancora un po’. A Milano invece i locali hanno i bollini, ci sono megaludoteche riservate agli 0-12 in pieno centro, c’è il menu a base di pizzetta margherita, milanese, patatine e giochino. Si sa cosa si può chiedere e si sa cosa si ottiene, ma difficilmente ci è capitato di vedere un sorriso sul viso di chi ci stava vicino. In Svizzera il concetto di baby friendly è addirittura istituzionalizzato. Non c’è ospedale che non abbia l’angolo giochi, ci sono catene di alberghi dedicati alle famiglie, nei ristoranti non mancano pastelli e tovagliette da colorare. Ci è capitato persino, fermi al rosso con il passeggino, di vedere le auto darci la precedenza, per la naturale gentilezza di lasciar passare una mamma col bambino. Quale delle tre esperienze è stata più baby friendly? Ci viene da rispondere: quella meno istituzionalizzata, quella naturalmente tollerante e spontanea. Ma anche trovare il menu baby e sapere quanto si spenderà è piacevole. O camminare per strada sapendo che non dovrai fare una gimkana con la carrozzina per andare da qui a lì. Quando valutiamo cosa è baby friendly e cosa no, valutiamo dunque tanti aspetti: l’organizzazione, la disponibilità di spazi, la creatività, le attrezzature e i prezzi, tanto per dirne alcuni. Quel che decide per il sì o per il no, tuttavia, è sempre la gentilezza. Se manca, tovagliette, pastelli, giochini e patatine sono un palliativo che non ci convince e non ci soddisfa. la redazione
ISSN 1828-9738 Some Rights Reserved I contenuti della rivista sono tutelati dalla licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy.
Federica
Luca
Elena
Catia
Alberto
Luisa
Paola
Elisa
GG Siamo un gruppo di educatrici di asilo nido e di insegnanti di scuola dell’infanzia e vorremmo proporre una riflessione sul provvedimento dell’autocertificazione sanitaria riguardante il rientro a scuola, in vigore dall’inizio dell’ultimo anno scolastico. Si tratta in sintesi di questo: quando un bambino viene mandato a casa da scuola per febbre, congiuntivite o addirittura per malattie esantematiche, il genitore ne autocertifica la guarigione per consentirne il reinserimento scolastico. Nulla contro le famiglie, ma poiché per il rientro in comunità non è più necessario il controllo pediatrico, spesso il bambino, apparentemente guarito, torna alla sua vita scolastica in un massimo di due o tre giorni, a volte anche il giorno dopo. Spesso cessa la febbre, ma il bambino è debole. Il problema non è risolto ed ecco dunque che di volta in volta si trascinano piccoli disturbi che poi, in qualche caso, si trasformano in qualcosa di più. Noi operatori del settore non possiamo fare nulla, solo restare a guardare. In un asilo nido, come in una scuola dell’infanzia, basta poco per contagiarsi e a un bambino piccolo basta un nonnulla per riammalarsi. Come educatrici riteniamo che i bambini vadano tutelati sotto l’aspetto educativo e sotto il profilo sanitario. Il dibattito in merito al rilascio dei certificati non è nuovo, da tanto se ne parla. Invece di regredire dal punto di vista normativo, non si poteva cercare di dare una forma snella e funzionale al problema dei certificati medici? Le scuole non hanno più strumenti per tutelare l’utenza, né per tutelarsi come struttura. Abbiamo riscontrato in questi mesi che da quando è in vigore l’autocertificazione per le scuole è più difficile uscire dai canonici periodi di malattia. Lo sfogo arriva dopo mesi di osservazione e fatica: i rapporti tra scuola e famiglia sono delicati per loro stessa natura, con questa nuova ‘cosa’ lo sono ancora di più. La nostra preghiera è di riflettere sulle difficoltà che ha creato il provvedimento in questione, cercando la prossima volta di chiedere un confronto a chi da anni è un buon osservatore della situazione.
C’è un’associazione a Torino, Piccoli Passi Onlus, che si occupa di famiglie con bambini nati prima del termine. Ha sede presso il reparto di Neonatologia dell’ospedale Sant’Anna e cerca sostegno per meglio assistere neonati e genitori. Avere un figlio prematuro significa affrontare problemi non solo di ordine clinico, ma anche psicologici e sociali. Chi volesse mettersi in contatto o aiutare economicamente, trova informazioni sul sito www.piccolipassionlus.it (telefono 011 3134809). Chi vuol dare un piccolo aiuto, può aderire alla campagna di raccolta di carrozzine, seggioloni, lettini, lenzuolini, ma anche tutine, body e bavaglini che andranno a sostenere le famiglie in difficoltà con un bimbo prematuro. La redazione ringrazia i lettori per le recensioni di locali e le segnalazioni di ‘perle formato famiglia’. Negli ultimi tempi ce ne sono arrivate davvero tante, tutte preziose, sia quelle positive che quelle negative. In questo modo ci aiutate a costruire, giorno dopo giorno, un giornale davvero utile e ricco. Stiamo diventando una comunità, e questa cosa ci piace tanto… Grazie, la redazione
Da luglio 2008 non è più indispensabile il certificato medico per rientrare a scuola dopo una assenza prolungata: il provvedimento nasce da una legge regionale che mira a semplificare alcune procedure. Vero è che nella frenesia della quotidianità si rischia di abusarne. Occorre acquistare (o riacquistare) il senso del tempo necessario per guarire: quelle mattine trascorse a letto con il giornalino nuovo, mentre fuori è freddo e tutti gli altri sono a scuola. Un bel libro aiuta a riflettere sull’argomento: “Bambini e (troppe) medicine”, della collana Il Bambino Naturale (Leone Verde Edizioni, 14 euro). Scritto da un pediatra, si interroga sul perché non c’è più nemmeno il tempo per un’influenza o perché si desidera il farmaco miracoloso che faccia guarire immediatamente i piccoli malati. Per noi adulti il tempo della malattia è quasi un lusso, ma è triste pensare che lo stiamo togliendo anche ai bambini. BABY SITTER CERCASI Cerco baby sitter a Rosta, esperta e referenziata, per guardare da settembre/ottobre in poi una bimba di 6 anni presso la mia abitazione. è necessario andare a prendere la bambina alle 16.25 all’uscita da scuola, a pochi metri da casa, e stare con lei fino alle 18.15. Chiara, tel. 338 4621032
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news
Dimagrire piano
L’
aumento di peso in gravidanza è fisiologico e andrebbe smaltito piano piano, nonostante gli imperativi estetici che impongono di liberarsi velocemente dei chili di troppo acquistati nei nove mesi. Ricercatori tedeschi del German Institute for Quality and Efficiency in Health Care suggeriscono di evitare di perdere rapidamente peso dopo il parto, poiché questo potrebbe avere un impatto negativo sulla salute di mamma e bambino e nell’allattamento. Per smaltire gradualmente e senza sforzo i chili di troppo, oltre a una dieta equilibrata, aiuta prendersi cura del bambino e allattarlo al seno.
Carote intere
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e carote fanno bene: meglio ancora se bollite intere e tagliate solo dopo la cottura (l’ideale sarebbe consumarle crude, però). Le proprietà anticancerogene di questo ortaggio sono state scoperte quattro anni fa dai ricercatori della Newcastle University, che individuarono nel falcarinolo la sostanza ‘anticancro’ contenuta nella verdura, smentendo la convinzione che questa responsabilità fosse da addebitarsi al beta-carotene. Adesso uno studio guidato ancora una volta dai ricercatori di Newcastle stabilisce con scientificità una convinzione condivisa da tempo: le carote devono essere cotte intere, prima di essere tagliate a rondelle, per mantenerne i principi nutritivi. Il falcarinolo agisce con una potenza maggiore del 25 per cento se la verdura non viene affettata prima di finire in pentola.
Capelli biondi e sani Un test per l’appendicite
I
n futuro un semplice test potrebbe identificare un problema di appendicite in corso. Ricercatori del Children’s Hospital di Boston hanno identificato nelle urine una proteina che potrebbe servire come biomarker dell’appendicite acuta. Si tratta della più comune emergenza chirurgica pediatrica, che tuttavia è difficile da diagnosticare e che talvolta porta a operazioni chirurgiche inutili o, al contrario, a un ritardo dell’intervento che può provocare gravi conseguenze. Per i ricercatori questa proteina, LRG in sigla, è l’indicatore più preciso mai individuato fino a oggi per l’appendicite. La scoperta è pubblicata sugli Annals of Emergency Medicine.
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B
asta acqua ossigenata, camomilla e ammoniaca: la tinta del futuro sarà ecologicamente ottenuta grazie a un fungo. I ricercatori della Kao Corporation’s Beauty di Tokyo hanno scoperto un enzima in grado di schiarire i capelli senza danneggiarli. Il fungo si chiama Basidiomycete ceriporiopsis ed è capace di dissolvere in modo naturale la melanina, cioè il pigmento che dà colore ai capelli, senza gli effetti collaterali causati dal perossido di idrogeno (cioè dall’acqua ossigenata): debolezza, scarsa lucentezza del capello, irritazione del cuoio capelluto.
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news
Calendario scolastico
C
omincia l’anno scolastico 2009-2010 per le scuole piemontesi. In classe si torna il 14 settembre e si finirà il 12 giugno dell’anno successivo. Secondo il calendario, saranno più lunghe le vacanze tradizionali a Natale (21 dicembre - 6 gennaio) e Pasqua (1-11 aprile 2010). 205 i giorni di scuola complessivi. I tagli imposti dalla riforma Gelmini hanno costretto alla rinuncia di 5000 posti di lavoro, tuttavia in tutto il Piemonte non è stata richiesta neppure una classe a 24 ore e maestro unico. A sparire sono oltre tremila cattedre alle elementari e alle medie (le scuole superiori, nel 2009/10, non sono ancora investite dalla riforma) e 1500 posti da bidello e assistente tecnico.
Aree gioco in città Divieto-bimbo
V
ietato giocare a pallone, vietato fare rumore, vietato usare lo skateboard, vietato far merenda sulle panchine, vietato far scoppiare i palloncini. Ma soprattutto vietato giocare ridendo e saltando. Quest’estate in Italia è scoppiata la moda del divieto per i minori di dieci anni. Ha cominciato a giugno un giudice di pace di un piccolo comune in provincia di Pavia, che ha imposto ai bambini di una scuola materna di giocare “in silenzio”, intimando alle insegnanti la sorveglianza dei baby disturbatori. Un nuovo divieto che si somma a quelli, quasi sempre ignorati, che mettono al bando nei parchi “il gioco della palla” ai maggiori di 8 anni e la merenda accanto alle aiuole. Sulle spiagge della Versilia è stato severamente proibito costruire castelli di sabbia “che rechino disturbo ai passanti” e raccogliere sassi e conchiglie. Ma come devono giocare i bambini? “La risposta è ovvia, anche se amara - commenta con ironia Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello Sviluppo all’università La Sapienza di Roma -. L’unico gioco che non fa rumore è guardare la televisione. Sono molti anni che chi si occupa di infanzia segnala il furto dei luoghi del gioco, costringendo i bambini in gabbie sicure dove crescono sempre più fragili, impacciati e grassi”. Non è così dappertutto: in Germania (in Baviera, per la precisione) alcune strade vengono chiuse a rotazione perché i bambini possano giocare con le bici e lo skateboard.
8 Giovani Genitori
L
a città di Torino istituisce un piano regolatore per le aree gioco. Da sempre sensibile all’argomento, il Comune ha deciso di migliorare la dotazione e l’offerta degli spazi dedicati a bambini e ragazzi. Saranno aperte le porte dei cortili delle scuole elementari (una trentina) e migliorate le 258 aree gioco della città: il piano di intervento è nato da un lavoro che ha coinvolto i bambini e il laboratorio città sostenibile ed è attualmente allo studio dei quartieri. È previsto di ridurre il numero di aree gioco, migliorandone però la qualità: spazi più grandi, divisi per fasce d’età, con giochi per i bambini da tre a sei anni, da sei a dieci, da dieci a tredici. Altalene e scivoli per i piccini, ma anche corda per arrampicarsi, piastra per roller e skate, spazi di ritrovo e attenzione allo sport con campetti da calcio o da basket.
Cibi e eczema
I
l numero dei bambini affetti da eczema è molto aumentato negli ultimi anni, le stime più recenti parlano addirittura di un bambino su cinque. I genitori di questi bimbi spesso escludono dall’alimentazione dei figli alcuni alimenti ritenendo che possano provocare o peggiorarne i sintomi: un atteggiamento inutile ai fini del controllo dell’eczema, ma spesso dannoso per la crescita dei bambini. Gli esperti del German Institute for Quality and Efficiency in Health Care sostengono che la convinzione che alla base dell’eczema ci sia sempre un alimento è un mito da sfatare. Come afferma il professor Sawicki, direttore dell’Istituto: “Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che eliminare certi alimenti dalla dieta serve solo se c’è la prova che i bimbi siano allergici a quei cibi. Il fai da te è pericoloso, le diete di esclusione vanno intraprese solo dopo aver effettuato assieme al proprio medico tutti i test necessari”. La parola chiave in questo caso è ‘indagare’: prima di lanciarsi in iniziative discutibili, meglio seguire l’iter diagnostico preferibilmente in centri specializzati. Sperando che magari tutto si risolva da sé: come ricordano i ricercatori tedeschi, molti dei bimbi che soffrono di eczema guariscono spontaneamente prima dell’adolescenza.
Bambini nei musei
S
e d’estate siete stati in giro per musei con i vostri bambini, probabilmente vi troverete d’accordo con quanto afferma il Dossier Musei 2009 del Touring Club italiano uscito questo giugno. Il Dossier denuncia una scarsa attenzione nei confronti degli utenti più giovani, un target importante perché ‘educabile’ al museo. Nei trenta musei italiani più visitati (tra cui il Museo del Cinema e il Museo Egizio di Torino) i servizi per le famiglie (come nursery o baby parking) scarseggiano e sono molto limitati anche i percorsi studiati appositamente per i bambini. Per fare un esempio, sono solo tre le strutture con uno spazio nursery: i Musei Capitolini a Roma, il Giardino Zoologico a Pistoia e il Galata Museo del Mare a Genova. E solo dieci di questi trenta musei hanno pensato a percorsi appositamente realizzati per i bambini. Si differenziano dagli altri, e in positivo, i Musei scientifici. Questi rivolgono la dovuta considerazione ai loro giovani visitatori offrendo laboratori didattici e percorsi per bambini. Il presidente del Touring Club Italiano Roberto Ruozi ha osservato che, soprattutto in tempi di crisi, è importante attuare una sorta di ‘rivoluzione culturale’ che metta il visitatore al centro: “Bisogna che i percorsi d’arte si snodino in un contesto vivibile, dove si possa passare la giornata con la famiglia”.
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sfide
di Elena Brosio
LA SFIDA DEL PROSSIMO NUMERO È “Dire di no!” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it
Educati al supermercato P
ercorso a ostacoli che i genitori temono e tuttavia non possono evitare, il supermercato è territorio minato da irresistibili tentazioni, spesso troppo affollato, pieno di oggetti frangibili e persone che proprio non ce la fanno a esimersi dal commento acido. Un percorso che si conclude con l’apoteosi finale: la cassa e le sue affollate batterie di caramelle, cioccolatini e dolciumi. I nostri possibili atteggiamenti sono quattro: • disfatta totale. Non vogliamo perder tempo né energie. Sulla lista ci siamo appuntati quel che ci serve, tutto il resto andrà come andrà. Se vuol la merendina la prendiamo, se desidera mangiarla all’istante gliela diamo, se butta la merendina e vuole la caramella, che problema c’è? La vita è già difficile, in ufficio mi tritano, la burocrazia mi soffoca, l’Italia va a rotoli, almeno con il bimbo voglio star tranquilla/o. Metodo educativo non proprio raccomandabile ma di facile attuazione. • cuore di ghiaccio. L’altra sponda del genitore lasso è il genitore che ritiene che i bambini vadano educati, per il loro bene. Impassibile di fronte a urla, capricci, suppliche o sorrisetti furbi: si compra solo quel che serve, si fa la coda tranquilli, si esce. I bambini, constatato che i loro tentativi non sortiscono risultati, dopo un po’ di tempo non ci provano neanche più, se ne stanno zitti sul carrello, guardando con l’occhio lungo il coetaneo del carrello vicino che si sta abbruttendo di gelatine di frutta. • giocherelloni. Sono i genitori fantasiosi ed entusiasti. Per loro il tempo con i bambini è prezioso e cercano sempre di renderlo speciale. Il carrello è una nave spaziale che deve approvvigionarsi prima di atterrare, o la nave dei pirati che deve sfuggire alla motovedetta, bimba e papà sono agenti speciali e devono riempire il cestino senza che nessuno li veda. Sono tante le avventure che si possono vivere insieme. Certo, ci vogliono tempo ed entusiasmo. A volte a fine giornata non si ha uno straccio né dell’uno né dell’altro. • un simpatico mix. In cui si ritrova la maggior parte dei genitori. Consapevoli che: 1) Se gettiamo la spugna di fronte al primo capriccio, saremo per sempre in balia delle loro urla. Quindi una caramellina ci può stare, ma decidiamo insieme quale. 2) Un po’ di complicità rende l’esperienza più piacevole. Ad esempio, prendere i pacchi dagli scaffali, oppure indossare il guanto di plastica e scegliere le zucchine da mettere nel sacchetto. 3) Un minimo di educazione ci vuole e su questo non si scende a patti. Le persone si salutano. Si dice grazie se la signora della salumeria ci dà un pezzo di parmigiano. Non si urla, non ci si butta per terra e non si lanciano gli oggetti dal carrello, specialmente se sono uova. 4) Consci che se stanchi e/o affamati saranno più difficili da gestire, cerchiamo di andarci all’ora giusta e a pancia piena. Evitiamo pure i momenti di maggior affollamento, che la confusione non piace mai. 5) Se hanno l’età giusta, li coinvolgiamo senza farci tiranneggiare. “Quale pesca ti sembra più bella?”. “Spaghetti o penne per stasera?”. Infine, nonostante le migliori intenzioni, i marmocchi sono impossibili. Un respiro profondo e una certezza: la prossima volta faremo la spesa in pausa pranzo.
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Valerio Non è facile far stare brave due gemelle di 5 anni, che scorrazzano tra gli scaffali con bottiglie e surgelati. La soluzione è stata mandare mamma a fare la spesa, io gioco con le piccole nell’atrio del supermercato o nello spazio giochi, se c’è. Un piccolo trucco dove i cellulari non prendono (e dentro i centri commerciali capita): due PMR, radioline a 8 canali da circa 40 euro a coppia e 12 euro annui di licenza (ce ne sono anche di liberi, senza canone annuo, basta chiedere al negoziante). Quando mamma esce o ha bisogno ti trova lì. Giovanna Per me è sempre un dramma la spesa con i miei tre bambini (2 – 4 - 6). Il più piccolo nel carrello e gli altri due si calmano un po’ se chiedo loro di aiutarmi.. certo che qualche extra nel carrello capita sempre!
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baby friendly Che fatica andare in giro con i marmocchi! Per fortuna ci sono locali che dedicano attenzione alle famiglie. Segnalateci i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it
È qui la festa?
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uest’anno proprio non ve la sentite di organizzare corsa nei sacchi e caccia al tesoro per il compleanno? Nessuno vi obbliga: Sara è un’animatrice che saprà colorare la festa al punto giusto intrattenendo i bambini con trucchi, piccole magie e giochi a squadre. Se non avete molto spazio e volete una festa tranquilla, potete optare per le sue arti di truccatrice: le fanciulle saranno trasformate in farfalle o in Winx scintillanti, ma anche i maschi si trasformeranno per un pomeriggio nel Signore della Foresta o in Sommo Luminescente (i colori, è bene saperlo, sono atossici, non macchiano e vanno via col latte detergente). Per un party scatenato puntate sui giochi di squadra o addirittura chiedete una esibizione con i trampoli, spettacoli di giocoleria o micro-magia: Sara è una vera artista di strada. Se proprio non avete idee, lasciate fare a lei che saprà darvi suggerimenti originali per organizzare un pomeriggio indimenticabile. E a fine festa sculture di palloncini a volontà per tutti gli invitati. Sara Barozzino Cell. 333 7182837 sbarozzina@yahoo.it
Pranzo e festa in tradizione
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i mangia davvero, davvero bene e già questo dovrebbe bastare. Ma se poi attorno al pranzo ci mettete un bel prato verde dove rilassarsi e magari tirare due calci al pallone, uno spazio giochi per i piccini, la vasca dei pesci, gli animali (caprette, conigli, asino e cavallo), il tutto condito dalla squisita gentilezza dei gestori, allora la domenica all’agriturismo diventa perfetta. El Giardin ed Costagrand si trova sulla collina che guarda Pinerolo. La cucina, familiare e genuina, rispetta le tradizioni locali: antipasti (salumi, vitel tonné, tomini del Talucco), primi di pasta fatta in casa, come i tagliolini al sugo d’arrosto e gli agnolotti, secondi di carne di vitello, pollo o coniglio. I dolci sono golosità fatte a mano. Il pranzo in grande stile (tante portate di antipasti, due primi, due secondi con contorno, dolce e caffè) costa 26 euro, ma ci sono formule leggere da 22 euro o merende sinoire con assaggini a prezzi più bassi. I bambini pagano la metà. L’agriturismo si presta benissimo per le cerimonie: battesimi e comunioni sono il pezzo forte della casa. Il ristorante è sempre aperto, su prenotazione, con un po’ di anticipo e un minimo di dieci persone. Sabato sera e domenica a pranzo la prenotazione non è necessaria, ma assicuratevi che ci sia il posto perché il locale si riempie subito. Per comitive e cerimonie si può concordare un menu su misura. El Giardin ed Costagrand Strada Costagrande, 163/A – Pinerolo (TO) Tel. 0121 543238
Fatto a mano con amore…
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un negozio di quelli come ormai se ne vedono pochi, con l’atmosfera un po’ speciale e unica delle cose fatte a mano. Ricami a punto croce realizzati con rara bravura che personalizzano corredini per l’asilo, fiocchi nascita con il nome ricamato a mano, borse fasciatoio, porta biberon e bavaglini. Molto belli anche i cappellini e le scarpine fatte all’uncinetto. Insomma, Mia Luna è il posto giusto per tutti quei genitori che devono portare i bimbi a scuola con tutto il corredino siglato e il punto e croce proprio non sanno cos’è, ma è anche il luogo perfetto per trovare un regalo un po’ speciale per una neo-mamma. Il negozio è aperto dal martedì al sabato dalle 15 alle 19. Mia Luna Via San Donato, 2 – Torino Cell. 339 7973998
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baby friendly
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Galletto e animazione
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efed è un posto che alle famiglie piace. Piace il ritrovarsi per una sera in birreria (come quando si era giovani e pischelli, sigh), piace l’ottimo croccante galletto alla brace, piace (ma solo ai genitori!) l’ottima birra artigianale e i bambini apprezzano l’atmosfera allegra e conviviale del locale. Ma da qualche tempo Befed ci piace ancora di più. Infatti, nella sede di Moncalieri, il venerdì, sabato e domenica dalle 19.30 alle 22.30 c’è un provvidenziale servizio di baby parking: area giochi con gli animatori e i mattoncini Giomais per creare colorate costruzioni. Se non avete voglia di andare fino a Moncalieri, c’è anche una sede a Settimo: lì l’animazione non c’è, ma all’esterno c’è un piazzale recintato all’aperto in cui i bimbi possono giocare prima o dopo la cena. Due validi consigli: prenotate e andate in prima serata, quando il locale è più tranquillo. Befed 45° Nord, via Postiglione, 1 – Moncalieri (TO) - Tel. 011 6814975 Via Ariosto, 36 bis – Settimo Torinese (TO) - Tel. 011 8015392 www.befed.it
A pranzo dopo l’acquario
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ettembre è un ottimo mese per un weekend in Liguria. Il tempo è bello, il mare caldo, le autostrade meno straripanti. Se ci troviamo a Genova a ora di pranzo o cena e vogliamo farci una scorpacciata di pesce in un ottimo ristorante che ha un occhio di riguardo per i bambini, la nostra lettrice Anastasia (che ringraziamo di cuore) ci ha segnalato un locale che potrebbe far la nostra felicità: “Siamo andati a Genova per vedere i ‘pesci come Nemo’ e per divertirci nella città dei Bambini. A pranzo siamo stati all’Osteria Vico Palla, dove si mangia divinamente e l’accoglienza è meravigliosa. Le attenzioni per le famiglie sono tante: il posto più comodo, il seggiolone, le posate giuste, il piatto in più per raffreddare la pappa, il passeggino sistemato nel magazzino e il bagno enorme dove c’è un fasciatoio attrezzato. E i piatti di pesce sono da favola!”. Date le premesse meglio prenotare, aggiungiamo noi. Osteria di Vico Palla Vico Palla, 15R - Genova Tel. 010 2466575 www.vicopalla.it
Coccole e giochi
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perto nel dicembre 2008 per la felicità delle famiglie di Pianezza e dintorni, il baby parking Strapazzami di Coccole è un posto che piace ai bimbi e ai loro genitori. Piace ai bimbi, perché nelle sue stanze allegre e colorate sono sereni, giocano e si divertono. Piace ai genitori, perché il personale è non solo qualificato, ma anche gentile e sorridente, perché il servizio è molto elastico e si adatta al meglio alle loro esigenze. Orari e tariffe flessibili, con tre diversi pacchetti tra cui scegliere. Oltre alla sala giochi c’è una sala nanna e un’area esterna recintata per divertirsi all’aria aperta. Sono inoltre organizzati settimanalmente vari interessanti laboratori: pittura e manipolazione, canto, disegno, psicomotricità e fabulazione. Il baby parking si trova presso il centro commerciale Cassagna ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato mattina dalle 8 alle 13. Strapazzami di coccole Largo 2 giugno, 2 - Pianezza (TO) Tel. 011 4440507, cell. 338 8518537 www.strapazzamidicoccole.it
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city corner
Biscotti fantasia
Curiosando in città e dintorni, alla ricerca di cose belle
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anti lettori lo scorso mese ci hanno scritto per complimentarci per l’articolo sul bento e chiederci il segreto di quelle belle paperette. Per farle, e per fare tante altre sagome carine nell’articolo, abbiamo utilizzato le formine tagliabiscotti della Guardini. Ce ne sono in molte forme, animali della fattoria, fiori e foglie, il mare, la musica, i mezzi di trasporto, lo zoo, gli uccelli e la frutta. Sono in metallo e quindi tagliano bene sia l’impasto dei biscotti, sia la fetta di pancarrè, ma anche le fette di formaggio e persino la frutta. Per ritrovarsi tutti insieme in cucina e divertirsi a inventare originali creazioni culinarie, belle da vedere e (si spera…) buone da mangiare. www.guardini.com
Merendina light
L Multietnico a domicilio Capita spesso a noi genitori di ritrovarci stremati la sera, senza alcuna voglia di cucinare e senza la forza di trascinarci a cena fuori con i marmocchi. Capita anche di ritrovarsi con un po’ di amici a casa, e aver voglia di mangiare qualcosa di diverso dalla solita pizza take-away. Una gran soluzione è Food Plaza, che consegna a domicilio una vasta scelta di piatti stranieri e italiani. Ci sono le specialità messicane del Revolucion –quesadillas, tacos, fajitas-, quelle giapponesi di Kiki – maki, domburi e vari bento -, per chi non ama gusti esotici gli agnolotti freschi con vari sughi di Virgilio, e poi una selezione di vini, birre e dolci. Si può passare a ritirare il cibo nella sede di piazza Vittorio – dove da aprile a ottobre si può anche piacevolmente mangiare nel dehor sulla piazza - oppure ordinare on line o chiamando il numero verde gratuito 800970780. E buon appetito! FoodPlaza Piazza Vittorio Veneto, 19 - Torino www.foodplaza.it
Leggings: la guida
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odevole l’iniziativa dei supermercati Coop, che per contrastare l’aumento di peso dei bambini ha lanciato una linea di merendine con caratteristiche meno pacioccate della media dei prodotti industriali. L’Italia è al primo posto in Europa per il sovrappeso o l’obesità nella fascia di età che va dai 6 agli 11 anni. La nuova linea di prodotti a marchio Coop si chiama Club 4-10. La tortina in questione è fatta di farina, zucchero, uova fresche e frutti in due gusti (albicocca e ciliegia), non ha coloranti, grassi idrogenati e ogm e in più ha una percentuale alta di frutta (21,3%), di fibre (albicocca 9,3% e ciliegia 10,5%) che contribuiscono ad abbassare l’indice glicemico del prodotto, un minor apporto calorico e totale assenza di grassi aggiunti. Gli aromi utilizzati sono esclusivamente naturali. La tortina è il primo di una serie di prodotti rivolti ai bambini dai 4 ai 10 anni, molti dei quali saranno destinati al costumo occasionale e fuori pasto.
eggings sì, leggings no: la moda dei fuseaux non risparmia nessuno. Le star li mettono perché possono permetterseli, le bambine li vogliono, le mamme osano ma non a tutte donano. Ecco le regole essenziali per indossarli bene: alle mamme sta bene il nero, meglio dimenticare i colori sgargianti che invece sono perfetti sulle gambe toniche delle bambine. Si portano con le paperine, i sandali o le zeppe e mai con i tacchi a punta: questo vale per le mamme, le bambine possono metterli anche con le scarpe da ginnastica. Mai indossarli infine come semplici pantaloni, ma abbinarli sempre a capi a lunghezza ginocchio (miniabiti o camicioni). Le gonne sono out, i leggings più trendy si mettono sotto i calzoncini, sfruttando così anche in autunno i capi di questa estate. I leggings in foto sono di Calzedonia.
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world corner
Novità dal passato S
ono davvero bellissime le macchinine francesi Baghera, che piacciono ai bambini e ai grandi. Si trovano in vari modelli, tutti meravigliosi. Ci sono le macchine classiche, da collezione, ispirate agli anni Trenta dal design deliziosamente retro. C’è il divertente rimorchio con la sua catena per tirare la macchina di papà e un set di adesivi per decorare la vettura. Poi la macchina dei pompieri, il solido trattore e i bolidi da competizione che fanno rivivere l’età dell’oro delle corse automobilistiche. Più una serie di accessori, tutti dal sapore antico, come la stazione di benzina, il set da corsa e il clacson.
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Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia
www.baghera.fr
Nordica eleganza
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l look un po’ bohémien-chic, le linee impeccabili, le stampe delicate e i colori tenui, rasserenanti, sono il segno distintivo della danese Serendipity. Alla base ci sono materiali naturali, il cotone, il velluto, la lana più morbida. L’azienda si impegna a utilizzare soltanto cotone organico di qualità, ottimo per la pelle e prodotto in modo non nocivo all’ambiente. Inoltre, Serendipity si premura di verificare che anche la produzione dei vestiti avvenga in modo equo e solidale, controllando che i propri fornitori lavorino in modo conforme. E poi, bisogna dirlo, questi vestitini son proprio belli!
Baby-fresh
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www.serendipity.dk
uando si diventa genitori si vorrebbe dare solo il meglio al proprio bebé: cibi freschi, genuini, preparati con le nostre sante mani. Poi il tempo non è mai abbastanza e si scende a compromessi del tipo: ‘oggi vasetto, domani mercato’. E sono stratagemmi ottimi, accettabili. Se però in giro c’è qualcuno che di cibi per l’infanzia a tutta salute ne fa un business, l’idea sicuramente piace. Gli americani Pomme Bebé preparano ottimo cibo per bambini, biologico e freschissimo, in monoporzioni da tenere in frigo e consumare entro pochi giorni. Le vitamine sono belle pimpanti e i pupetti apprezzano. Presentati in eleganti confezioni e in gran varietà di ricette: ci sono frutta e verdura in varie combinazioni, e, per i più grandicelli, piatti pronti da scaldare piuttosto appetitosi, tra cui orzo al pollo e asparagi, pollo alla provenzale, pasta primavera. www.pommebebe.com
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monitor giardini
Il giardino che vorremmo
Parchi giochi: come sono quelli dove portate i vostri figli? Raccontateli con parole e immagini
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alvata una quercia di 140 anni (30 metri di altezza, fusto di 1,20 metri) nei pressi del Castello del Valentino. L’albero, in perfetta salute, aveva problemi di stabilità. Per il consolidamento è stato indispensabile il contributo della Società Canottieri Armida, che ha sovvenzionato l’operazione per spirito goliardico, visto che se la quercia fosse crollata l’avrebbe fatto cadendo proprio sulla sede dei loro principali concorrenti, la Società Canottieri Cerea.
Giardini San Silvestro – Chieri (TO) Recinto: non recintato ma all’interno del Centro Sportivo San Silvestro. Giochi: sono presenti altalene, megascivoli a onda, percorsi di arrampicata e animaletti a molla in gran quantità. Spazi: molto ampio, piantumato, con panchine in legno per i grandi e fontana di acqua potabile. Socialità: il giardino è molto frequentato soprattutto in estate, perché veramente ampio e ricco d’ombra. In più, costeggia e circonda la piscina scoperta Splash che, condizioni meteo permettendo, sarà aperta per buona parte del mese di settembre. Anche la vicinanza con la bocciofila lo rende interessante per le escursioni pomeridiane di nonni e nipotini. Ombra e sole: alberi maestosi garantiscono la giusta temperatura. Merenda: accanto ai giardini c’è un piccolo chiosco-bar fornito di panini, bibite e gelati. PULIZIA: il giardino è veramente pulito e ben tenuto. I giochi sembrano pressoché nuovi. La passeggiatina pedonale che unisce i due accessi di strada San Silvestro e strada Andezeno è piacevole da fare anche in bicicletta. Servizi igienici: non presenti. Giudizio: giardino ben frequentato da famiglie, nonni e nipotini, punto di ritrovo costante per buona parte degli abitanti del chierese. Voto: 9 per la struttura. 9 per la socialità.
Area giochi di piazza Zara (Torino) Recinto: giardino recintato. Un muretto lo divide dai campi da tennis ed è circondato dalla pista ciclabile. GIOCHI: è diviso in due parti: la prima con giochi di legno dal design originale, destinati ai bambini fino a 14 anni, come dice un vecchio cartello scrostato; la seconda con area pattinaggio e skatepark. SPAZI: un po’ contenuti. SOCIALITà: abbastanza frequentato. MERENDA: c’è la fontanella. Si raggiunge un bar attraversando corso Sicilia. VERDE: ci sono alberi, ma il pavimento è sterrato con poca erba intorno. OMBRA E SOLE: alcuni alberi garantiscono la giusta ombra. PULIZIA: la pulizia è stata effettuata il giorno prima della nostra visita. Ci sono molti graffiti sui giochi e nello skatepark. SERVIZI IGENICI: assenti. GIUDIZIO: un’area giochi che potrebbe dare di più, originale per le attrezzature, che però sono piuttosto consumate e mal tenute. VOTO: 6 per la struttura, 6 per la socialità.
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cuciniamo insieme
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Mozzarella in carrozza Ingredienti: - 4 fette di pan carré - 1 mozzarella fiordilatte - 1 uovo - 2 o 3 cucchiai di latte - parmigiano grattugiato Dosi per 2 persone Difficoltà di preparazione:
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tra gli antipasti e gli sfizi caldi, la mozzarella in carrozza occupa un posto d’onore. È una ricetta irresistibile per tutti, un peccato di gola che ogni tanto ci si può concedere.
Togliete il bordo alle fette di pan carré e dividetele in due o in quattro per farne dei bocconcini, se proprio volete un risultato da gourmet.
Passatele nell’uovo che avrete sbattuto assieme al parmigiano, al latte e a un po’ di sale.
Cospargete le fette con piccoli pezzi di mozzarella, chiudetele con altre fette di pane pressando bene sui bordi per farle aderire.
Scaldate in una padella qualche cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e fate cuocere le fette per qualche minuto, fino a doratura. Adagiatele su un piatto da portata e se vi piace salate ancora leggermente.
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parchi
Al Valentino
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di Mario Bettas Valet
parchi
torino
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a sempre il Parco del Valentino ha rappresentato un luogo di ritrovo e di svago per tutti i torinesi. Una grande area verde dove si può passeggiare, leggere un libro o visitare una mostra, noleggiare una bicicletta o un risciò. Offre innumerevoli possibilità per tutti, in uno scenario fantastico e unico, un angolo di verde in mezzo alla città dove è possibile rilassarsi e divertirsi. Con i suoi 421 mila metri quadrati il Valentino è una delle principali aree verdi di Torino (la più grande è il Parco della Pellerina, che è quasi il doppio) ed è sempre stato il parco della città, quello più conosciuto, quello più amato e anche quello più frequentato. Si trova in posizione centrale, è delimitato da corso Vittorio Emanuele II a nord, da corso Massimo d’Azeglio a ovest e dal Po che lo lambisce a est, verso la collina, per tutta la sua lunghezza. Meta ideale per il turista in visita alla città, ma anche possibile alternativa alla domenicale gita fuori porta per i torinesi, questo parco raccoglie al suo interno una vastissima gamma di proposte per tutte le età.
Un giro in bicicletta Tutto il Parco del Valentino è percorribile agevolmente in bicicletta. I numerosi viali che lo attraversano rappresentano un percorso ideale per una passeggiata sulle due ruote. All’interno del parco è possibile, con una spesa minima, affittare una bicicletta o, se preferite, un risciò; quest’ultimo è sicuramente più adatto per tenere ‘sotto controllo’ i componenti più indisciplinati della famiglia. Per i più temerari sono disponibili anche alcune monoposto a pedali, ovvero dei rudimentali go kart; sono degli strani mezzi sopra i quali potremo cimentarci con le curve e i rettilinei che dalla fine degli anni ’30 ai primi anni ’50 ospitarono varie edizioni del Circuito di Torino (nel 1946 la gara fu valida per il Gran Premio di Formula 1, che vide anche la partecipazione di Ascari). Ma oggi quasi tutto il parco è zona off limit per le automobili e le motociclette. Se si escludono le zone adibite a parcheggio su corso Vittorio Emanuele II e a sud nei pressi del complesso di Torino Esposizioni, tutte le stradine sono percorribili in estrema tranquillità e sicurezza sulle due ruote o a piedi. I noleggi risciò e go kart a pedali sono ubicati in due punti del parco: in viale Virgilio, uno vicino all’ingresso del Borgo Medioevale e l’altro nei pressi del parcheggio di corso Vittorio Emanulele II. Il noleggio di un risciò da quattro posti costa 10 euro per mezz’ora, quello da due posti 6 euro per mezz’ora, invece il go kart costa 4 euro per mezz’ora. Per le biciclette il noleggio si trova in viale Ceppi, nei pressi dell’ingresso ovest del giardino roccioso. Il noleggio può essere effettuato dal martedì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.30. Il sabato e nei festivi l’orario è esteso dalle 10 alle 20. Il costo del noleggio di una bici è di 1 euro per un’ora, 2,10 euro per tre ore e di 3 euro per sei ore. È possibile inoltre scegliere la formula abbonamento: dodici ore, giornaliero, weekend, settimanale o mensile. È necessario un documento di identità, i minori di 14 anni devono essere accompagnati da un adulto.
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torino
parchi Parchi giochi e punti ristoro
Navigazione sul Po
attraversate da un itali europee sono Molte grandi cap capitale non lo è se che an ; Torino, fiume importante stica ambientale. eri att da questa car più, non è esclusa o rappresentato nn le sue sponde ha Nei secoli il Po e asione delle nume occ in e com à, citt una vetrina per la luogo monte sta o son e , ali ernazion al rose esposizioni int ività che intorno per le svariate att dano e ricreativo rato. fiume hanno prolife da un servizio di d’acqua è percorso Oggi il lungo corso . Due motonavi, Gtt da to ua ed effett navigazione gestito del Parco, sicco tra l’at tina, uniscono Valentino e Valen i Murazzi. A con Borgo Medioevale, tuato all’altezza del altri imbarchi: che an ere ng giu no rag richiesta si posso ’61 e Vallere. Piscina Lido, Italia rono il Po offre un rcaderi che percor lIl giro sugli imba sull’area verde esa suale sulla città e punto di vista inu del parco. llo ste Ca sul o rci sco tato dallo splendido tivo dalle 15 alle io di linea è opera viz ser il rni Tutti i gio o dei Murazzi der rca rtono dall’imba barcadero 18.30. I battelli pa ll’im e da e dalle 15, mentr ogni ora a partir alle 15.30 con ne vie av nza rte ma pa del Valentino la pri ario è esteso con i giorni festivi l’or cadenza oraria. Ne razzi alle 10.30 Mu i o, partenza da e due corse al mattin si parte alle 11 e all o tin len Va l da e e alle 11.30, mentr delle motonavi do bor a a git la ente 12. Complessivam circa 25 minuti. ha una durata di to è di 2 euro, anda il costo del bigliet e sal zzo Nei giorni feriali pre il i , domenica e festiv ta e ritorno. Sabato a 3 euro.
A fianco dal 5° Padiglione di Torino Esposizioni sono situate le principali aree giochi del parco. Scivoli, castelli colorati, altalene sono una tappa obbligatoria per tutti i bambini. Un’altra attrazione irresistibile è rappresentata dalle giostre, situate a qualche metro di distanza nella parte opposta del vialetto che costeggia tutta l’area. Sopra il padiglione, interrato e quasi invisibile, saltuariamente sono montate delle strutture gonfiabili, quando sono presenti tutto il resto passa in secondo piano, anche per i più grandi. Completa il quadro delle attrazioni per bambini il laghetto con anatre e cigni: i più fortunati riusciranno anche a incontrare qualche nidiata. All’interno del parco sono tanti i chioschi per bere o mangiare un gelato e quasi tutti sono provvisti di tavolini e ombrelloni. Sono numerosi e abbastanza comodi anche i servizi igenici, si trovano in quattro punti del parco, due sul lato vicino a corso Massimo d’Azeglio e due sul lato più vicino al Po. Il Valentino offre uno spazio verde anche agli amici a quattro zampe: nei pressi del Padiglione di Torino Esposizioni, a pochi metri da corso Massimo d’Azeglio, è presente un’area recintata per i cani.
Il castello del Valentino Il Castello del Valentino è simbolo del parco che lo circonda; oggi è sede distaccata del Politecnico di Torino e ospita la Facoltà di Architettura. L’origine del suo nome è incerta e pare risalga al 1200; qualcuno lo associa a San Valentino, altri ricordano che un tempo, il 14 febbraio, si organizzava una sfolgorante festa sul fiume in cui ogni dama chiamava ‘Valentino’ il proprio cavaliere. Il Castello deve la sua forma attuale alla Madama Reale Maria Cristina di Borbone che ne fece rivedere l’impianto secondo la moda francese. L’originario carattere di villa fluviale con affaccio sul Po fu in seguito alterato dallo sviluppo del fronte verso la città, con un grande cortile d’onore chiuso su tre lati: durante il XIX secolo furono rimaneggiati i due corpi laterali perpendicolari alla facciata che venne dotata di portico con loggia soprastante e affiancata da due torri quadrilatere. Seguirono anni di abbandono e un susseguirsi di destinazioni d’uso fino all’attuale assegnazione al Politecnico di Torino. Nonostante il degrado subìto, la residenza ha conservato intatto il patrimonio di fregi e affreschi delle sale, tutti originali del ‘600 e numerosi restauri hanno restituito il castello al suo splendore sala dopo sala. Attualmente il Castello del Valentino è visitabile solamente il sabato dalle 9.30 alle 12, solo su prenotazione (tel. 011 0906216), e per gruppi precomposti di almeno 15 persone (non sono ammessi minori di 15 anni). Un’area di 27 mila metri quadrati a sinistra del Castello è occupata dall’Orto Botanico, oggi parte integrante del Dipartimento di Biologia Vegetale, che mostra la flora locale, specie utili e curiosità esotiche. Nel “Boschetto” è ricostruito un lembo del bosco tipico delle zone occidentali della Pianura Padana. I grandi esemplari inseriti nell’800 assieme ad altri di recente impianto sono rivisitati in chiave storica, lungo un itinerario che illustra il succedersi di essenze forestali dal terziario a oggi. Un ampio settore dell’Orto è dedicato alle specie officinali. Nel 1996 è stato allestito un piccolo percorso per ipovedenti e non vedenti. Su una riva ben esposta (sud-est) sono state messe a dimora antiche piante da frutto i cui prodotti sono stati riuniti nella collezione pomologica torinese esposta nel Museo della Frutta di via Pietro Giuria, 15 a Torino.
Il Borgo Medioevale Il Borgo Medioevale fu edificato sotto la direzione dell’architetto Alfredo d’Andrade durante l’Esposizione Internazionale del 1884. Non si tratta, come molti pensano, di una copia di un villaggio esistente, ma di una ricostruzione fedele ottenuta dall’accostamento delle riproduzioni dei principali edifici medioevali di Piemonte e Valle d’Aosta. La Rocca
parchi prese forma partendo dal cortile del Castello di Fenis in Valle d’Aosta, attorno al quale furono posti locali ripresi da altri illustri manieri. È visitabile all’interno e i suoi ambienti completamente arredati riproducono una dimora signorile del XV secolo. La visita si svolge a gruppi (massimo 25 persone) e dura 45 minuti circa (da martedì a domenica dalle 10 alle 18, il biglietto intero costa 5 euro, il ridotto 4 euro, gratuito il primo martedì del mese). La stanza più grande dell’intera Rocca è il camerone dei soldati. Con i suoi letti di tavole e paglia, le armature, gli elmi e le armi trasporta grandi e piccini ai tempi delle dame e dei cavalieri. Anche le cucine sono ambienti curiosi e affascinanti con il pozzo, la selvaggina appena cacciata e la lavorazione del pane. La sala da pranzo e l’antisala baronale trasmettono perfettamente lo sfarzo della corte e la sala baronale, una delle più sontuose della Rocca, è interamente ripresa dall’originale perfettamente conservata al castello della Manta. E poi ci sono la camera da letto, l’oratorio, la stanza della damigella, la cappella e le carceri anguste e claustrofobiche con le loro celle con ceppi, catene infisse ai muri, rozzi giacigli di pietra o paglia. Adiacente alla Rocca si trovano il Giardino delle delizie (cioè delle piante da fiore), il Giardino dei semplici (la zona coltivata a erbe aromatiche) e infine l’Orto delle verdure. L’accesso ai giardini segue le stesse modalità dell’accesso alla Rocca. D’Andrade e compagni ricostruirono gli edifici, le pitture, le decorazioni, ma anche le botteghe artigiane, i costumi e l’oggettistica. Studiarono e tramandarono usanze dei sovrani e del popolo: in ogni borgo c’era un ricovero per i pellegrini, un pozzo, le fognature e i canali di scolo a vista, ponti levatoi, torri e cancellate, ma anche la chiesa, piazze e piazzole e osterie. Le case del villaggio sono poco più che quinte teatrali. L’unica strada del villaggio si sviluppa tutta a zig-zag per apparire più lunga e offrire sempre nuovi scorci al visitatore; il gorgoglio della fontana posta vicinissima al ponte levatoio segna uno stacco acustico per chi entra nel Borgo; sotto i portici si aprivano le botteghe artigianali: oggi rimangono le botteghe del ferro, del legno, e la stamperia. Talmente grande fu il successo di pubblico del Borgo durante l’Esposizione del 1884 che la Città di Torino lo
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acquistò e decise di conservarlo. Dal 2003 la gestione del Borgo Medievale è affidata alla Fondazione Torino Musei ed è visitabile a ingresso libero tutti i giorni dalle 9 alle 20. Gli spazi possono essere utilizzati anche oltre il normale orario d’apertura da enti, associazioni e privati per rinfreschi, manifestazioni, presentazione di iniziative. Numerosissime sono le attività didattiche organizzate e gli eventi di intrattenimento per tutte le età. A settembre si segnalano, per la rassegna Burattini al Borgo 2009: sabato 5 “Truciolo e il mago” di e con Ivano e sabato 12 “Le 99 disgrazie di Gianduja” di e con Marco Grilli, alle 16.30 nei giardini delle mura. Giovedì 10 settembre alle 21 ci sarà il “Festival delle province”, festival itinerante di cultura popolare, e domenica 13 settembre, alle 15.30 “A singolar tenzone”, lezioni gratuite di scherma medievale.
Il Giardino Roccioso Ricordate la scena di Mary Poppins in cui i protagonisti si tuffano dentro il quadro di Bert lo spazzacamino? Passeggiando per i vialetti del Giardino Roccioso si provano le stesse sensazioni incantate: stradine lastricate, ruscelli, giochi d’acqua, terrazze e punti di sosta, un vero giardino delle favole. Quest’area del parco trova il suo primo utilizzo a giardino nel 1961 in occasione di un’altra Esposizione Internazionale, come sede di una mostra floreale che ricopriva la valletta di 12 mila metri quadrati. Nel 1965 il giardino fu ampliato e si arricchì dell’annesso Roseto (collezione permanente di oltre 2000 rosai donata alla Città da floricoltori, sia italiani, sia stranieri). Oggi copre una superficie di 44 mila metri quadrati e in ogni stagione si rinnova mantenendo sempre inalterata la sua bellezza. Poco lontano dal Giardino Roccioso, lungo viale Ceppi, è possibile ammirare la fontana dei Dodici Mesi, composta da una grande vasca inclinata ovale sovrastata da una terrazza su cui poggiano quattro gruppi di statue maggiori che raffigurano i fiumi che bagnano Torino. Lo specchio d’acqua è circondato da una balaustra arricchita da statue allegoriche dei dodici mesi e delle quattro stagioni. Lo stile ricorda il liberty e la strana disposizione della vasca è dovuta alla pendenza del terreno. La leggenda vuole che sia stata costruita nel luogo in cui il principe egizio Eridano cadde nel Po.
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di Luisa Tatoni
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artelle, diari, astucci: settembre è il mese degli acquisti per l’inizio della scuola. Avete pensato anche agli occhi? Dopo un’estate passata al sole, non si possono affrontare otto ore in classe senza la certezza di vedere bene, quindi armatevi di un pomeriggio libero e mettetevi in marcia: settembre è il mese ideale per programmare l’esame della vista per i bambini e, se necessario, per scegliere gli occhiali, che saranno coloratissimi e alla moda, da coordinare alla giacca e alle sneaker. Il look è importante per non creare disagi o rifiuti nel bambino: chi deve portare gli occhiali può (e deve) farlo sentendosi pienamente a suo agio in tutte le situazioni, a scuola o sui campi sportivi, ai giardini o al cinema. Lungi dall’essere il quattrocchi di altri tempi, i bambini possono avvicinarsi agli occhiali come a un elemento che esalta e definisce la personalità. Sceglierli può essere bello: ci sono modelli trendy, realizzati con materiali plastici dai colori vivaci, che sono autentiche miniature dei modelli indossati dai grandi. L’importante è che siano pratici e sicuri e, visto che andranno cambiati più frequentemente che nell’adulto (in proporzione alla crescita e al numero di cadute, pallonate, dimenticanze in fondo allo zaino, masticature, smarrimenti e via dicendo), non devono neppure costare un occhio della testa.
Si comincia dall’ottico Ricomincia la scuola: avete pensato a controllare la vista?
Ti vedo, non ti vedo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato nel negozio di ottica che si trova sotto casa il miglior servizio di ‘primary care’ per la vista, cioè la prima assistenza a portata di mano. Se non sapete da dove cominciare, la cosa migliore è andare dall’ottico. I negozi preferibili sono quelli che hanno tra il personale almeno uno tra i 15.000 ottici optometristi che in Italia hanno conseguito il diploma o la laurea, da quando questa è stata istituita. L’optometrista è in grado di effettuare le prime misurazioni, che si fanno in negozio, in genere senza appuntamento e gratuitamente. Se al controllo dovesse risultare qualcosa da approfondire, sarà lo stesso optometrista a indirizzare i genitori verso figure professionali specialistiche, cioè l’oculista, che è un medico, o l’ortottista, che si occupa di strabismo, ambliopia e altri deficit di accomodazione e convergenza. A questo primo controllo i bambini non arrivano tuttavia digiuni: un primo screening viene effettuato nei reparti di neonatologia e a ogni bilancio di salute il pediatra valuta il corretto livello di maturazione del sistema visivo. “Nei vizi rifrattivi prima si interviene, meglio è - spiega Carlo Visconti, ottico-optometrista e docente a contratto all’Università di Torino -. Tuttavia i bambini fino a 18 mesi non hanno una vista perfettamente formata e i movimenti degli occhi non sono coordinati in modo fine. Le tappe fondamentali dello sviluppo arrivano a 3 e 6 anni, in concomitanza con l’inserimento nella scuola materna e primaria: in questi passaggi fondamentali il sistema visivo matura ed è bene programmare un controllo per verificare che ogni passaggio si concluda correttamente. Un’altra tappa fondamentale si ha intorno agli 11 anni ma è soltanto a 23-25 anni che il sistema può dirsi maturo e stabile”.
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Un controllo all’anno In Italia una corretta attenzione sanitaria ha fatto scomparire definitivamente problemi di altre epoche, come il tracoma, una infezione batterica della congiuntiva e della cornea. “Nei bambini non devono esistere patologie, ma solo errori di rifrazione – spiega Carlo Visconti –. Questi errori sono ascrivibili a quattro tipologie: la miopia, cioè un difetto di messa a fuoco che provoca una visione sfuocata da lontano e che è tanto più grave quanto più è precoce; l’ipermetropia, cioè una carenza di messa a fuoco che provoca scompensi nella visione da vicino o da lontano e che non deve destare preoccupazioni perché per i valori medi tende a diminuire fino ad azzerarsi entro i 20 anni; l’astigmatismo, cioè la visione sfuocata o sdoppiata a tutte le distanze, che cambia con l’età e tende a ridursi nei primi 6 anni e infine lo strabismo, che va curato sempre e subito e sul quale bisogna avere le idee ben chiare perché il bambino rischia di perdere la visione binoculare”. In generale è bene programmare un controllo dall’optometrista o dall’oculista una volta all’anno, anche se il bambino non manifesta difficoltà. Non c’è però da preoccuparsi se si sgarra di qualche mese, rimandando il controllo agli inizi dell’anno scolastico, anzi forse settembre e ottobre sono i mesi migliori. “La miopia è il difetto visivo più frequente al mondo - spiega Carlo Visconti -. In Italia si calcola che ne soffra il 25-30% della popolazione e questa percentuale è in aumento, non tanto per le miopie ereditarie e medio-alte, ma per quelle definite funzionali o posturali, che derivano dallo stile di vita: bambini che studiano troppo o che trascorrono troppo tempo davanti alla tv o in ambienti chiusi”.
La visita e le lenti Il controllo della vista dura circa trenta minuti ed è effettuato in una sala di misurazione attrezzata. Nei negozi di ottica con attenzione ai giovani clienti, il classico ottotipo con le lettere è sostituito da schermi lcd con animazioni, disegni e cartoni animati. L’optometrista controlla la presenza di eventuali difetti e fornisce le indicazioni per la preparazione degli occhiali. Gli errori rifrattivi (miopia, ipermetropia o astigmatismo) non sono patologie ma difetti dell’occhio che non riesce bene a mettere a fuoco: in questi casi il rimedio è usare le lenti correttive in occhiali o lenti a contatto. Queste ultime, che per anni non sono state consigliate ai bambini, sono state recentemente ‘sdoganate’ grazie alle più moderne tecnologie di produzione e ai nuovi materiali che permettono di avere lenti perfette, tollerabili, facili da mettere e anche usa e getta. In occasioni speciali, come una festa o una gita, durante lo sport o
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in vacanza, l’uso di lenti a contatto è da prendere in considerazione, anche se ci vuole un po’ di tempo e costanza per ‘addestrare’ il bambino a metterle e a gestirle durante la giornata. Per lo strabismo si fa un discorso a parte: è una carenza di equilibrio binoculare, cioè una incapacità degli occhi di convergere e divergere per spostare lo sguardo su oggetti lontani o vicini. Va curato prestissimo e con un certo impegno da parte del bambino e dei genitori, utilizzando gli occhiali prescritti, la benda occlusiva e seguendo le prescrizioni dell’ortottista. Solo con costanza e applicazione si può far riacquistare al bambino il visus ottimale e la stereopsi, cioè la percezione della profondità. “Nella scelta delle lenti ci vuole la massima cura - spiega Carlo Visconti -. Le lenti per bambini sono soltanto in materiale plastico, quindi non suscettibili di rotture. Sopra la lente viene applicato dal produttore un trattamento indurente che previene la formazione dei graffi e delle microabrasioni. È consigliabile abbinare anche un trattamento antiriflesso, che fa alzare un poco il prezzo ma in
Controlli domestici
movimenti degli occontrollare che i I genitori possono per evitare che nei siano simmetrici, chi dei bambini a discapito dell’al to zza ali pen sia bambini un occhio bi in tutte le ram ent re ove ono mu e tro. Gli occhi si dev di uguale misura le devono essere ere ess e direzioni, le pupil dev o tan lon o di un oggetto il riflesso sull’occhi mente gli occhi e a sinistra. Ovvia com tra des a le ua ug se si vede che ta: na rdi coo ra in manie devono muoversi uare subito ett eff a ogn conto suo, bis upazione un occhio va per occ pre lta deve destare mo : un controllo. Non riconoscere i colori no pia sap n no ini invece che i bamb di difetti di vitta tra si n no i rte dei cas ò nella maggior pa azione. Meglio per blemi di verbalizz di ma pri sta, ma solo di pro co po ri ga da adolescenti, ma fare un controllo possono indurre te. Altri segnali che ten pa la ere nd pre ossate o gonfie arr sso spe bre o palpe a preoccuparsi son zione infine era sid con in si. Da tenere bo sbatte e occhi lucidi o ros bim il se ci: portamenti specifi il ripetersi di com occhio o lo copre un e ud chi se hi, occ frequentemente gli se aggrotta le soarda di traverso, con la mano, se gu in avanti, se ha rge spo si a la testa o pracciglia, se inclin re attività, se alt in e o a impegnarsi se problemi a legger per vederli bene, hi occ li ag i ett ogg avvicina molto gli to o doppio, se oca sfu ere ved di bene, dice di non vedere se infine dice spesso ciore agli occhi e sente prurito o bru a. use ta, vertigini o na di avere mal di tes
cambio rende l’occhiale decisamente più pulito e soprattutto regala un comfort assoluto alla vista, soprattutto quando gli occhiali si usano in ambienti chiusi, come la scuola, o davanti allo schermo, che sia di computer o tv”.
Montature per età e gusti diversi “La scelta della montatura è importante, soprattutto per i bambini che non hanno ancora il nasino pienamente conformato - spiega Carlo Visconti -. È un momento delicato in cui l’ottico tiene presenti i gusti del piccolo cliente e dei genitori, ma valuta anche le caratteristiche tecniche necessarie per avere un occhiale impeccabile da un punto di vista tecnico e confortevole in ogni momento della giornata”. Per i bambini da sei mesi a un anno si usano montature in gomma o silicone, morbide e leggere. Da due anni a quattro anni sono consigliate montature in acetato colorato o in gomma, senza naselli per favorire l’appoggio e la stabilità. Dai quattro anni in su si usano occhiali per bambini che sono in tutto e per tutto simili a quelli degli adulti. La scelta dei materiali (plastica colorata, trasparente, metallo), degli accessori (cordino o elastico per non perderli) e le caratteristiche estetiche sono da valutare in base alle tendenze, alla moda, ma anche all’uso, al difetto da correggere e alla personalità del bambino. Con il trattamento indurente le lenti possono durare anche un anno, cioè l’intervallo necessario tra una visita e il successivo controllo. “L’occhiale va sottoposto a una manutenzione frequente. La registrazione delle aste, la centratura sull’asse focus visivo, le piccole riparazioni fatte in casa sono in genere dannose per la buona salute dell’occhiale: meglio una scappata dall’ottico che in pochi minuti mette a posto tutto. Per la manutenzione quotidiana non serve nulla di speciale: le lenti si lavano con acqua e sapone neutro, si asciugano con un panno morbido e non con fazzoletti di carta o tovaglioli che potrebbero rigare la lente. Non servono neppure le pezzuole imbevute e men che meno l’alcool, che può rovinare alcuni trattamenti”. E se proprio il bimbo non vuole saperne di portare gli occhiali? “Non bisogna arrendersi quando vengono prescritti e sembra difficile usarle - spiega Carlo Visconti -. Soluzioni alternative si trovano sempre: esistono occhiali graduati per la piscina o maschere per andare sott’acqua, mascherine per sciare, occhiali per piccoli sportivi oppure si può ricorrere a una applicazione precoce di lenti a contatto. L’importante è incentivare l’uso degli occhiali perché nulla sia tralasciato nella buona visione del bambino”.
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Quattroruote baby Come scegliere il passeggino che fa per noi? la nostra lettrice mamma lucia ci racconta la sua esperienza
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di Lucia Savino
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l test di gravidanza ha detto “sì”? Bene, potete cominciare ad accennarlo agli amici o ai futuri nonni. Dopodiché sarà ufficiale: tra 9 mesi arriverà il vostro primo figlio. Dopo lo scompiglio emotivo delle prime settimane, per tutte le coppie arriva quel momento in cui ci si deve occupare degli aspetti pratici legati al nuovo arrivo. Ad esempio la preparazione della cameretta, lo sgombero dello studio di mamma e papà o più semplicemente l’acquisto dell’attrezzatura per il neonato. Un oggetto che non può mancare è il passeggino. Ma come sceglierlo? Quali indicazioni seguire per orientarsi tra tanti nuovi modelli e marche? Una valida idea potrebbe essere usare un oggetto di seconda mano. Se c’è un fratello, una cognata o una zia che gentilmente ve lo presta o ve lo regala la scelta è presto fatta: prendete quello che c’è. Se dovete invece acquistarne uno nuovo, prima di avventurarsi nella scelta vale la pena di pensarci un po’ su, l’investimento non è da poco. Le considerazioni da fare sono molte, noi ve ne proponiamo alcune.
Dove abitiamo? Se la risposta è in un alloggio al quinto piano di un condominio senza ascensore allora meglio rinunciare ai passeggini tipo ‘suv’. Certo, sono modelli molto trendy, sembrano davvero robusti e comodi. Quelli con tre ruote poi sono il non plus ultra: per alcuni modelli è prevista la pompa per il gonfiaggio delle gomme e devono anche essere molto facili da spingere. Alcuni passeggini hanno un unico maniglione. Un unico maniglione? Non vanno forse bene i due manici separati? Certo, vanno benissimo, ma se vi è già capitato di portare a spasso un bambino col passeggino per più di mezz’ora sapete che di tanto in tanto può essere comodo riuscire a spingere con una sola mano per avere l’altra libera per portare un sacchetto, mangiare un gelato, parlare al cellulare o tenere la mano del vostro compagno o compagna. Sempre a proposito del condominio senza ascensore: una possibile soluzione può essere quella di lasciare il passeggino nell’androne, ma è importante conoscere bene i vostri vicini di casa. Se prevedete che il vostro passeggino stazionerà spesso nell’androne, che è molto frequentato e non si sa mai bene da chi, allora lasciate che i potenziali ladri si accontentino di un modello ‘da combattimento’; ne trovate di funzionali spendendo solo 30 euro.
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Chi lo userà, per fare cosa? È un altro aspetto importante sul quale vale la pena interrogarsi prima di andare a comprare un passeggino. Se pensate di usarlo quasi unicamente per far godere al vostro piccolo delle placide passeggiate con mamma e papà al parco oppure siete sicuri di poter contare sempre su una valida compagnia che vi aiuti a superare un piccolo ostacolo - come i tre gradini di un androne - allora potete decidere di acquistare (e perché no?) anche un passeggino che pesa quanto un trattore. Se invece, come più comunemente capita, prevedete di utilizzare quotidianamente e intensamente il vostro passeggino e che sarete spesso soli durante gli spostamenti in autobus in orari di punta, nelle corse alla fermata, al mercato affollato per la spesa o nei tragitti in macchina per andare a trovare i nonni, allora orientatevi verso un modello ultraleggero, di quelli facili da alzare anche da soli, compatti e maneggevoli anche da chiuso. Se lo userete spesso da soli allora il sistema di chiusura e riapertura dovrà essere semplice e possibilmente adoperabile anche con una mano sola e con il bambino in braccio. A proposito di sistema di chiusura, il mio primo passeggino (che ho usato tantissimo per spostarmi in pullman) aveva una chiusura complicatissima. Una volta un conducente pur di non aprirmi le porte più larghe del pullman mi ha ‘costretta’ a chiudere il passeggino e a scendere dalle porte strette... Io in quell’occasione ho dovuto passare mia figlia a una signora sconosciuta e gentile, chiudere il passeggino, scendere, riaprirlo e riprendere in braccio la piccoletta. Con il mio attuale passeggino, avrei avuto meno difficoltà a eseguire la medesima manovra e avrei evitato di scomodare un’altra passeggera. Cose che si scoprono sempre dopo, in effetti. Ma anche chiedersi chi dovrà usare il passeggino è importante. Ad esempio, se spesso lo utilizzerà il nonno spilungone, sarà utile un modello con i manici regolabili in altezza per scongiurare l’andatura gobba o il mal di schiena.
Infine: uno o tanti pezzi? Nei negozi per l’infanzia i futuri genitori si fanno in pochi minuti un training intensivo sulle esigenze del bambino e sulle regole per il loro trasporto in auto. Le alternative sono comprare i vari pezzi separati, scegliendo il singolo modello di carrozzina, ovetto e passeggino preferito, oppure acquistare un unico pezzo modulare che soddisfi tutte le necessità di spostamento dalla nascita ai tre anni del bambino. Anche qui la scelta è vasta e i modelli sono tanti. Il kit trio solitamente comprende: la carrozzina (che può essere usata anche in auto come navicella), il seggiolino per l’auto (alcuni omologati fino ai 9 altri fino ai 13 chilogrammi) e il passeggino. Sui modelli trio i pareri dei genitori sono contrastanti. Alcuni sono molto contenti di aver acquistato un solo oggetto comodo e indistruttibile, altri invece tornassero indietro non farebbero la stessa scelta. La carrozzina si usa pochissimo (solitamente fino ai 3 mesi, al massimo fino ai 5) e forse è meglio farsela prestare, l’ovetto lo si abbandona anche prima dei 9 mesi se il bambino è robusto, ma molto spesso il passeggino del trio, che è l’oggetto che vi accompagnerà per più tempo, è molto pesante e ingombrante. Passata la boa dell’adorazione del primo anno, il maxipasseggino superconfortevole cederà il posto al modello da combattimento superleggero e maneggevole di cui sopra e via… Leggendo qui sopra vi è preso un certo sconforto: sembra che portare a spasso il proprio bambino sia una sorta di percorso a ostacoli in cui si devono superare innumerevoli difficoltà. Da un certo punto di vista è vero! In una città come Torino capita spesso di dover fare lo slalom tra macchine parcheggiate sulle strisce pedonali o in corrispondenza degli scivoli dei marciapiedi, oppure di tentare di evitare cacche di cani. Fortunatamente però, incontrerete anche tante persone che vi faranno i complimenti per vostro figlio e parlerete con nonni e nonne simpatici che vi racconteranno tutto sui loro nipotini: sono loro che non vi negheranno un aiuto entusiasta, soprattutto se chiesto con un sorriso.
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I modelli che piacciono A cura di Lisa Paoletti
Speedi, Quinny È il modello per eccellenza dei genitori sportivi, quelli che amano il trekking, le gite in montagna. Quelli che anche dopo la nascita del pupo continuano a condurre una vita sportiva e dinamica senza farsi scoraggiare dalle notti insonni, latti, pappette e pianti. Il bebé lo si porta dietro con un passeggino che non conosce ostacoli. Come lo Speedi, appunto. Segno distintivo, le tre ruote. Versatile e sportivo, molto maneggevole, grazie alla rotella davanti che può ruotare fino a 360 gradi. Lo Speedi si può combinare in trio con navicella e ovetto, ma è venduto anche separatamente. Unico neo: è piuttosto ingombrante. Prima di scegliere per questo supermodello, verificate che ci stia agevolmente nel vostro bagagliaio. Immaginate anche che ci stia quando partite per le vacanze e oltre al passeggino, dovrete portarvi dietro, borsoni, valigie, seggiolini, lettini e il resto della casa. www.quinny.com
Cameleon, Bugaboo È il passeggino urbano e trendy per eccellenza, nel nord Europa è un vero proprio must, ma sta prendendo piede anche da noi. I pregi del Bugaboo sono funzionalità e maneggevolezza unite a un design accattivante. Festeggia quest’anno il suo decimo anniversario: nel 1999 fece il suo debutto tra i canali di Amsterdam il primissimo modello, e fu immediatamente un successo. Per festeggiare il compleanno, Bugaboo offre ai suoi clienti una serie di offerte e promozioni per tutto il 2009. Le mamme che l’hanno comprato riscontrano un unico difetto, non è leggerissimo da sollevare. Però, grazie alle innovative sospensioni alle ruote, si spinge senza fatica e si porta il bebè dappertutto col sorriso E poi il Cameleon piace per il suo stile essenziale e moderno, per l’allure sportiva e metropolitana insieme. www.bugaboo.com
Triumph, Maclaren Sono della Maclaren i buggies più desiderati dalle mamme chic. I buggies sono i passeggini a ombrello, quelli leggerissimi e poco ingombranti, che si ripiegano e si portano dietro. La Maclaren ne produce una serie molto fortunata, che abbina l’estrema funzionalità alla resistenza e all’estetica. È il passeggino d’elezione per viaggiare: in aereo – ci sta persino nel comparto sopra la testa dei passeggeri (anche se più spesso verrà intercettato dagli stewart all’ingresso in cabina) -, in treno, nave e macchina, che ci sta bene anche in bagagliai piccini piccini. Disponibile in una serie di modelli e colori, la parte in tessuto si può estrarre e lavare, un vantaggio non indifferente se si pensa all’aspetto che il passeggino potrà assumere dopo qualche mese di sbriciolamenti, travasi di biberon e pastrocchi vari. www.maclarenbaby.com
Xplory, Stokke Dopo aver rivoluzionato il mondo dei seggioloni producendo il TrippTrapp, la Stokke si è avventurata in quello delle rotelle, inventandosi l’innovativo Xplory. Il passeggino svedese ha un aspetto decisamente originale, una combinazione unica di design ed ergonomia, le caratteristiche che contraddistinguono da sempre i prodotti della casa svedese. La seduta alta ha dei vantaggi non indifferenti: in passeggiata cittadina il piccolo non inala direttamente quanto esce dai tubi di scarico delle macchine e può vedere negli occhi i genitori. I colori sono vivaci e allegri: giallo (edizione limitata nel 2009), rosso, turchese, arancio e verde oliva che si affiancano ai più rassicuranti bianco crema e nero. Le ruote anteriori più piccole e girevoli lo rendono facile da manovrare anche in spazi ristretti. L’altezza e il verso del seggiolino sono regolabili, così come altezza e angolazione del manico, per la gioia della schiena di mamma e papà. www.stokke-stroller.com
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Cerrina Race Track Via Piossasco-Rivalta, 1 Bruino (TO) Cell. 329 7448642 www.cerrinaracetrack.com Orari: fino al 30 settembre l’impianto è aperto dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20 e dalle 21 alle 24; sabato, domenica e festivi 9.30-12.30, 16-20, 21-24. L’orario invernale, in vigore dal primo ottobre al 31 maggio, prevede aperture tutti i giorni festivi dalle 9 al tramonto. Costi: per adulti, 12 euro ogni turno (10 minuti); per bambini 10 euro ogni turno (10 minuti).
La sfida dei kart 30 Giovani Genitori
di Paola Strocchio
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Divertenti per tutta la famiglia, i go kart sono un passatempo adatto ai bambini a partire dai 7 anni
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on tutti hanno la macchina sportiva parcheggiata in garage, ma in tanti, tantissimi, sognano di poterne guidare una. In attesa che il sogno diventi in realtà, si può fare un salto al kartodromo, un passatempo che si pensa riservato solo ai grandi e invece è molto divertente per tutta la famiglia. Il circuito più blasonato (basta dire che nel 1972 ha ospitato addirittura i campionati europei) è il Cerrina Race Track. Perfetto per piloti non professionisti, si trova a Bruino, poco distante da Torino. La pista ha una lunghezza variabile, dal minimo di 490 metri a più di un chilometro, con larghezza media non inferiore agli otto metri. Il tracciato ha lunghi rettilinei e curve ad ampio raggio, tipici di un outdoor tradizionale, ma anche curve ravvicinate, come vogliono gli indoor. Il parco macchine mette a disposizione i mini-kart per ragazzi dai 7 ai 14 anni, che potranno divertirsi in pista nella sicurezza più assoluta. I più grandi (impavidi papà e mamme) possono guidare i kart semiprofessionali da 20 cavalli. Proprio per gli adulti che amano premere sull’acceleratore ci sono 12 kart Honda 200 che vengono revisionati ogni giorno per garantire la qualità delle prestazioni: con questi si possono fare gare con tutti i crismi, grazie a un sistema di cronometraggio computerizzato con tanto di tabellone visualizzatore, da quelle sprint molto brevi a quelle endurance a squadre. È possibile seguire corsi propedeutici per ragazzi e per i piccolissimi c’è un parco giochi attrezzato, un bar e un’area picnic. Per i genitori supersportivi, l’impianto dispone anche di un campo da beach volley, un campo di hydro-volley, un campo da calcetto in erba sintetica e il più pazzo di tutti i campi, cioè quello per il calcio saponato. E quando arrivano i primi freddi? Nessuna paura perché i motori restano caldi. A Torino c’è il Kingcenter, ufficialmente l’unica pista al coperto del Piemonte. Si tratta di un circuito assolutamente innovativo che si sviluppa su due livelli, dotato di saliscendi e tunnel che sono in grado di testare le capacità di tutti i piloti. A rendere speciale la pista un tunnel che si snoda nei pressi della zona bar e che ricorda da vicino la pista di Montecarlo. Non mancano i baby-kart, che sono accessibili dai nove anni in su: i baby-piloti potranno destreggiarsi con il volante grazie a lezioni che prevedono l’insegnamento di un metodo di guida sicura in tre lezioni. Il kart in miniatura si comincia a guidare assieme a un assistente qualificato. Da ricordare che a tutti i partecipanti al termine del corso viene rilasciato un attestato di frequenza. Al Kingcenter si può anche organizzare una festa di compleanno insolita e mozzafiato. Il programma è una lezione teorica, un giro alla scoperta dei box, un giro alla scoperta della pista, 20 giri di pista sul baby kart con assistenti, un trancio di pizza una bibita e due gettoni per i videogame. Minimo per dieci ragazzi, dai 9 anni in su, il martedì e il giovedì dalle 18 alle 20.
hobby
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Kingcenter Via Monginevro, 242 int.9 Torino www.kingcenter.it/go-kart.html Tel. 011 19705413 Orari: dal lunedì al giovedì l’impianto è aperto dalle 20 alle 2, il venerdì fino al 3. Sabato e prefestivi dalle 16 alle 4 e domenica dalle 16 alle 2. Costi: corso di guida per ragazzi 10 euro a lezione (tre lezioni) 10 minuti (massimo 8 piloti) 11 euro Turno successivo in giornata 9 euro Abbonamento 10 turni (nominale) 88 euro KING MINI GP (5’ prove + 10’ gara massimo 8 piloti) 17 euro KING GRAND PRIX (5’ prove + 15’ gara massimo 8 piloti) 22 euro KING MATCH RACE (5’ prove + 25’ gara massimo 8 piloti) 32 euro
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viviamo cosĂŹ
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Piccole donne crescono
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daniela e figlie
viviamo così
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Daniela, 42 anni, mamma e la voratrice pa rt-time Mara 15 anni , scuola supe riore Carola, 15 an ni, scuola su periore Susanna, 8 an ni, terza elem entare
Una grande famiglia tutta al femminile
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aleotta fu la vacanza: Daniela e Mimmo si sono conosciuti al mare, in Calabria, nell’86. Lui era di Napoli, lei di Torino. Una settimana dopo il ritorno a casa, Daniela riceve una telefonata: è di Mimmo, che le dice: “Vengo a Torino”. E così comincia un lungo fidanzamento, durato cinque anni, che culmina con il matrimonio. “È stata una bella storia d’amore - dice Daniela – che è durata finché è durata, poi si è conclusa e adesso sta attraversando un’altra fase, che è pur sempre una fase di crescita”. Come tante coppie, dopo alcune vicissitudini, Daniela e Mimmo hanno deciso di separarsi, ma senza acrimonia o ripicche, consapevoli entrambi che la vita assieme non funzionava più. Daniela è rimasta a vivere assieme alle tre figlie, Mara e Carola, gemelle e la piccola Susanna. Più un cane e un gatto.
Napoli Agli inizi del matrimonio Daniela e Mimmo avevano deciso di vivere a Napoli. “Ho lasciato tutto: lavoro, famiglia, affetti e abitudini – racconta Daniela -. Napoli è una bellissima città, la gente è aperta ed espansiva, anche troppo per una torinese. Sono stata accolta benissimo e mentre eravamo a Napoli, un anno dopo il matrimonio, sono rimasta incinta di due gemelle. La gravidanza è stata tremenda, c’era il rischio di un distacco di placenta e ho passato sette mesi a letto. Nel frattempo il lavoro di Mimmo non andava bene, abbiamo attraversato momenti molto duri economicamente. Un anno dopo la nascita delle bambine, grazie a un interessamento di mio papà e con l’aiuto di una zia carissima, Mimmo ha avviato una attività a Torino e così abbiamo deciso di cambiare città”. A Torino la vita trascorre tranquilla. “Due gemelle impegnano tanto – racconta Daniela –, per un anno non ho dormito. Tutto era amplificato. Ricordo i momenti della pappa: stavano sedute sul seggiolone, preparavo un grande piatto e mi sedevo davanti a loro, che stavano a bocca aperta come due uccellini e poi via un cucchiaio dopo l’altro, erano fameliche”.
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La separazione Dopo otto anni, arriva Susanna. “Questa seconda gravidanza mi ha ringiovanito – racconta Daniela -. La gravidanza di Susanna è stata bellissima e l’ho vissuta in modo diverso rispetto alla prima: ero più matura e consapevole. Susanna l’ho fortemente voluta, anche se non era preventivata. Mia mamma quando ha saputo che sarebbe arrivata una terza bambina ha smesso di parlarmi, diceva che era una follia avere un nuovo figlio proprio quando eravamo riusciti a rialzarci. Ma ora Susanna è la gioia di tutti, è simpatica e solare e la nonna, che inizialmente ha fatto il muso, adesso per lei farebbe ogni cosa”. Nel frattempo il rapporto tra Daniela e Mimmo peggiora. “Ci siamo separati un anno e mezzo fa, ma erano già cinque anni che vivevamo come separati in casa – racconta Daniela -. Poco dopo la nascita di Susanna è iniziata la crisi. Ci siamo lasciati perché eravamo diventati incompatibili, fingevamo di andare avanti perché ci mancava il coraggio di cambiare e per le bambine, ma fingere è inutile, non porta a niente. Anche se dolorosa, devo dire che è stata una buona separazione. Molti pensano che la separazione sia un fallimento, ma non è così: se ci sono tre figli vuol dire che qualcosa c’è stato. Nel nostro caso, il rapporto è semplicemente finito. Durante la separazione ci siamo sforzati di pensare prima di tutto alla serenità delle bambine. Non abbiamo mai strumentalizzato i figli per farci i dispetti. Per le ragazze non è stato certo bello, ma ora il rapporto con il padre è più lineare e spesso ci vediamo, anche con la nuova compagna di lui. Io non è che sono di mentalità svedese, ma ho accettato di conoscerla per mostrare alle ragazze che c’è un rapporto positivo. Il risultato è che abbiamo cominciato a frequentarci e adesso capita di fare grandi tavolate tutti assieme”.
Vita da single con figlie Dopo la separazione, Daniela comincia a lavorare part-time, proprio nella ditta di Mimmo. “Mi hanno offerto un lavoro e ho accettato, perché avevo la fortissima volontà di mostrare che potevo farcela con le mie forze. È un lavoro in cui devo andare in giro tutto il giorno. Io non ho assolutamente senso dell’orientamento, sono il tipo che prende il pullman all’incontrario, ma ho imparato”. E la gestione di casa? “Non devo più cambiare i pannolini – dice Daniela – ma i figli sono impegnativi a qualsiasi età. Carola e Mara, per esempio, sono gemelle monozigote, talmente uguali che la famosa zia carissima ha cominciato a riconoscerle solo quando avevano nove anni, pur vedendole tutti i giorni. Per non influenzare lo sviluppo delle singole personalità ci hanno consigliato di iscriverle a scuole diverse e così abbiamo fatto. Era una grande fatica: significava due inserimenti diversi, due riunioni diverse, due tipi di libri, due compiti ogni pomeriggio. Nonostante tutti gli sforzi, quando sono state libere di decidere hanno scelto di andare nella stessa scuola superiore”.
Adolescenza alle porte Come si gestisce l’ingresso nell’adolescenza? “Non sono una mamma ansiosa, mi fido delle ragazze e sono convinta che sia meglio dire dei sì piuttosto che dei no, anche se ci sono dei limiti. Mara e Carola, per esempio, possono uscire la sera ma devono tornare entro le 11. Oppure non possono ancora andare in discoteca, anche se naturalmente le eccezioni sono ammesse, per esempio per la festa di fine anno della scuola. Io dico sempre: le cose giuste all’età giusta e non tanto per sfiducia nei loro confronti, ma per paura degli altri. L’altra sera per esempio Carola si è presentata con dei tacchi così alti che sembrava avesse vent’anni. Le ho detto di cambiarsi le scarpe, altrimenti non l’avrei lasciata uscire. Lei si è intestardita e non le ha cambiate, così è rimasta a casa. Adesso per inciso ha capito la lezione e mette solo scarpe da ginnastica. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza arriva avviene in maniera totalmente
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Cane e gatto
In casa con Danie la ci sono anch e un cane e un ha una storia cu gatto. Il cane riosa: da tempo Daniela voleva ma non aveva il un cucciolo, coraggio di scegli ere in stavo guardand canile. “Cinque o un programm anni fa a in tv – racconta davano in adoz Daniela – e ione cani abband onati. Ho visto letta di tre mesi, questa cucciotutta marrone: è stato amore a chiamato, pens prima vista. Ho ando che mai più mi av hanno preso i mi rebbero risposto , invece ei dati e dicendo che si sarebbero re. Quando ho ra fatti risenticcontato cos’era successo alle mi chiesto di richia e figlie hanno mare per chied ere di averlo su risposto: ‘Ha de bito. Mi hanno i bambini? Ma allora ha la pr settimana dopo ecedenza!”. Una la cucciola è ar rivata per via ae veniva da Roma rea. Siccome , l’abbiamo chiam ata Nanà in on Magnani, Nann ore di Anna arella come la chiamavano gli gatto, è arrivato amici. Ciro, il un anno dopo, anche lui picco lo ha studiato un lissimo. Nanà po’ e poi lo ha ad ottato. Lo tenev vicino e addirittu a a dormire ra lo lasciava att accarsi ai cape per allattarlo. zzoli, come
Giornata tipo
6.30 - Sveglia. Mara e Carola si alzano alle 6.4 impiegano tutto 0. “Le ragazze il loro tempo a prepararsi - dic intanto io passo e Daniela – e l’aspirapolvere, pulisco cucina, so, rifaccio i let bagno e ingresti per lasciare il minimo ordine finché loro escon indispensabile, o, alle 7.30”. 7.50 - Susanna si sveglia, fa co lazione e si veste ma: tutto da ca con la mampo ma un po’ più veloce, tranne sono un dramma i capelli che perché sono lun ghi e lei li soffre mo quasi sempr molto. “Siae in ritardo– dic e Daniela -. Non prendo sempre tanto, ma mi quei cinque minu ti e la corrispondente disapprovazion e delle insegna , giusta nti”. Susanna esc mamma e a Na e assieme alla nà, il cane, che fa la sua prima ritorno da scuola passeggiata. Di Daniela porta Na nà a casa e va a lavorare. 13 - Daniela e le ragazze torna no a casa, Susa fa il tempo pieno nn a no perché . Pranzo e secon da uscita di Na lungo nel parco nà con giro . 16.30 - Si va a prendere Susann a e si dedica il lei. “L’anno scorso pomeriggio a Susanna non ha fatto una attivi mentre Mara e tà sportiva, Carola si sono iscritte a kick-b niela -. Quest’an oxing – dice Da no vorrei fare qualcosa di più nuovo con le ra ”. Nanà esce di gazze. 20 - Cena. “Non sono una cuoca eccezionale – dic Mimmo invece è e Daniela. magnifico, fa pia tti tipici napolet sua compagna ani e anche la ai fornelli è mo lto brava. Alle 21 uscita di Nanà, .30 c’è l’ultima la più faticosa d’inverno. Poi se film mi leggo un non c’è un bel libro. Gli ultimi ch e mi sono piaciu dine dei numeri ti: La solituprimi di Paolo Gio rdano o Il gioco di Carlos Luis Za dell’angelo fon.
inaspettata. Per noi è stato uno choc. Vi racconto un aneddoto: alle medie andavano a scuola ed erano due bambine esemplari, di carattere dolce e pacifico. Siamo entrati alle superiori tranquilli. Mai più avremmo pensato di doverle controllare a vista. Una mattina, mentre ero a casa, squilla il telefono: era una loro amichetta che le cercava. Mi sono chiesta: come mai le cercano di mattina a casa? Così ho telefonato a scuola e la segretaria mi ha detto che da due settimane mi cercava e mi aveva lasciato ripetuti messaggi in segreteria. Bang! Mara e Carola non si presentavano a scuola e in più cancellavano i messaggi quando tornavano a casa. Cos’era successo? Hanno cominciato a tagliare, poi per rientrare serviva il certificato medico, non sapevano più che fare e si erano messe in una situazione più grande di loro. Non so quanti mesi sono state in punizione. Tuttavia la loro fuga aveva una ragione nascosta: si erano accorte di aver scelto la scuola sbagliata, ci hanno chiesto di cambiare e lo hanno fatto nel secondo quadrimestre, faticando molto per recuperare l’anno. Insomma, è stato un periodo di crisi che probabilmente tutti passano nell’adolescenza”.
Tutte insieme Una mamma giovane, tre figlie: quali sono le cose che vi piace fare insieme? “Abbiamo appena fatto un’esperienza bellissima – dice Daniela -. Siamo state in vacanza a Barcellona che è una città che proprio merita. È stato un regalo del papà. L’inverno scorso mi sono divertita moltissimo quando siamo andate insieme a sciare: ho rimesso gli sci ai piedi dopo più di vent’anni. Carola e io amiamo fare shopping insieme: H&M, Tallyweill, oppure si va tutte insieme in libreria: le ragazze hanno cominciato presto con i libri di Harry Potter e anche Susanna è appassionata di dinosauri e draghi. In un tema su cosa farà da grande ha scritto: ‘Sarò più alta, non sarò sposata, vivrò a New York e lavorerò in un museo di mummie, animali preistorici, scheletri di dinosauri e animali impagliati”.
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“G. Bonadies”
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a confronto giusy e massimo
a faccia to faccia rito. a r r e s n a U lie e m tra mog voi? re anche a v o r p Volete a Scrivete i.it igenitor n a v io g @ e n redazio e mandate rafia tra fotog una vos
Ritratto di famiglia Giusy, 34 anni, impiegata, e Massimo, 36, impiegato tecnico commerciale, hanno due figli: Niccolò di 4 anni e Alessandra di 9 mesi
Da quanto tempo state insieme?
LEI: 8 anni (3 di fidanzamento e quasi 5 di matrimonio) LUI: 8 anni ma ci conosciamo dai tempi della scuola, eravamo compagni di classe
Quante ore lavori al giorno?
LEI: 8 LUI: Da 8 a 12 (se sono fuori Torino per lavoro)
Quante ore passi con i figli?
LEI: 4/5 esclusi i weekend LUI: Mi piacerebbe dire tante ma trascorrendo parecchio tempo fuori casa non molte. Appena possibile però amo giocare con i miei figli
La tua vita è come
LEI: Sì, più o meno LUI: Beh, devo dire di sì. Sono soddisfatto di quello che la vita mi ha dato finora, sia affettivamente che lavorativamente
Il suo peggior difetto?
LEI: Nessuno in particolare LUI: Impulsiva
Il tuo peggior difetto?
LEI: La non diplomazia e l’impulsività LUI: Essere ‘precisino’ come dice mia moglie e ammetto che a volte posso essere rompiscatole
Chi è più severo con i figli?
LEI: Io LUI: Io
Chi comanda in casa?
LEI: Decidiamo insieme LUI: Mia moglie dice sempre che mi fa credere di lasciar comandare me, io glielo faccio credere!
Chi spende di più?
LEI: Lui LUI: Credo io
Chi cucina?
LEI: Entrambi LUI: Entrambi, ma io sono più bravo…
Chi lava i piatti?
LEI: Entrambi LUI: Entrambi
Chi tiene in ordine la casa?
LEI: Entrambi LUI: Più mia moglie ma comunque nel weekend lo si fa assieme
la immaginavi quand’eri bambino?
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giusy e massimo a confronto
Cosa go?
non deve mancare nel vostro fri-
Chi accompagna i figli a scuola?
GG
LEI: Acqua LUI: Latte, insalata, affettati e acqua leggermente gassata LEI: Più spesso io LUI: Entrambi
Qual è il gioco più divertente che fai con LEI: Il solletico sul letto LUI: Con il più grande giochiamo ai moschettieri con delle spade di gomma, oppure ai guerrieri i tuoi figli? spaziali rincorrendoci per tutta la casa. È molto divertente. Per coinvolgere anche la piccola spesso la tengo in braccio e si corre con lei (si diverte tantissimo)
Ricordi l’ultima volta che avete litigato?
LEI: Due giorni fa LUI: La scorsa settimana
Cosa avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?
LEI: Siamo andati all’hammam LUI: Uhm cavoli non ricordo… cerchiamo sempre di coinvolgere i figli in quello che facciamo
Quale libro stai leggendo?
LEI: Nessuno al momento LUI: Imprimatum
Film preferito?
LEI: Lezioni di piano LUI: Italiano: Nuovo Cinema Paradiso. Inglese: Il Gladiatore
Com’è un tuo momento di relax?
LEI: Andare in palestra LUI: Musica, riviste, computer
Cosa vuoi fare il prossimo weekend?
LEI: Andremo in gita a Roma LUI: Piscina tutti assieme
Come ti immagini fra vent’anni?
LEI: In viaggio da sola con mio marito LUI: Con un po’ più di pancetta…
Cosa faranno da grandi i tuoi figli?
LEI: Non riesco a immaginarlo LUI: Non ho un desiderio particolare se non quello di poterli vedere sereni e magari sposati
Qual è la parola che riassume la vostra famiglia?
LEI: Rumorosa LUI: Speciale
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gita
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Gli stambecchi
Orsiera mbecchi del Parco La colonia di sta a artiott od ntr rei ta sta è non è autoctona, si spohi ecc mb sta ate gli ficialmente. In est tano di pascolare evi ed i alt li sco stano sui pa volete della giornata: se nelle ore più calde presto, i arv alz e vet do arli provare a osserv carli nelil sole, oppure cer prima che sorga a. Gli stambecchi ser so ver lo sco le zone di pa , ma non olarmente l’uomo non temono partic no intersso po ché per rsi conviene avvicina segno di presenza come un pretare la vostra e. aggression
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di Luisa Tatoni
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Nel parco degli ungulati
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Un weekend nel cuore dell’Orsiera, tra laghetti e avvistamenti
e avete letto il famoso libro per bambini “A spasso col mostro” di Julia Donaldson, avete perfettamente chiaro com’è il paesaggio boscoso del parco Orsiera Rocciavré. Più di diecimila ettari di montagna tra Val Sangone, Val di Susa e Val Chisone raccolti intorno alle cime dell’Orsiera (2890 metri di altitudine) e il Rocciavré, zeppi di conifere, prati fioriti, funghetti, pitture rupestri e animali. Caratteristica del parco è la presenza di ungulati: caprioli e cervi che si incontrano all’imbrunire passeggiando nei boschi, camosci che si guardano col binocolo mentre si arrampicano sui pendii, una colonia di mufloni e una di stambecchi. Impossibile da avvistare, ma curioso da sapere, nel parco c’è anche il lupo: un piccolo branco di quattro o cinque esemplari. Nel parco ci sono alcuni sentieri autoguidati, con pannelli che spiegano le caratteristiche di flora, fauna e paesaggio. Ci sono aree picnic con tavoli e panche, dove si può anche accendere il barbecue (al di fuori di queste aree, l’accensione dei fuochi è severamente vietata). Vi proponiamo un fine settimana ad alta quota in questo angolo di paradiso, a pieno contatto con la natura, approfittando dell’ospitalità di uno dei pochi rifugi alpini raggiungibili in macchina: il Rifugio Selleries, a 2098 metri di quota. Siamo arrivati un venerdì sera dopo una lunga coda sulla tangenziale di Torino: nonostante il ritardo, i gestori del rifugio ci hanno accolto con calore e simpatia (la famiglia Manavella ha un bimbo di tre anni ed è molto tollerante nei confronti dei giovani ospiti), improvvisando un’ottima cena con attenzione per tutti: bambini, onnivori e vegetariani. Si mangia tipico montano, ma tutto è fresco e squisito, anche grazie all’aria frizzantina: gli antipastini sott’olio, le tagliatelle col sugo di pomodoro, i tomini alla piastra accompagnati da uno specialissimo contorno di spinaci selvatici raccolti nei sentieri circostanti. Dolce, caffè e poi tutti a dormire: ci sono stanze adatte alle famiglie, con letto matrimoniale e a castello: assicuratevi però che quello alto abbia le sponde, altrimenti non va bene per i bambini piccoli. I bagni sono in comune, ma sono ampi e puliti. Acqua calda, energia e riscaldamento sono ‘prodotti in proprio’ grazie a un generatore idroelettrico collegato al vicino ruscello, per cui al rifugio fa sempre caldo. Al Selleries ci si può arrivare anche solo per pranzo o merenda, da consumare nel porticato con i tavoli di legno, godendo della vista della valle sottostante. Piccole passeggiate semipianeggianti, tra laghetti e bergerie (alpeggi) sono alla portata anche di bambini di uno o due anni, ma se i vostri piccoli hanno qualche anno in più, il mondo dei sentieri è vostro. Una bella escursione, semplice e scenografica, parte dal rifugio e arriva in meno di un’ora e trecento metri di dislivello, al Lago Laus, dove troverete colori alpini, trote, prati, fiori e pietraie. Potete consumare qui un picnic (al rifugio saranno felici di prepararvelo a prezzi modici, con pane casareccio, salumi, formaggio, dolcetti e bevande). Se avete voglia, con poco dislivello aggiuntivo potete raggiungere un secondo laghetto: il Lago Manica, a 2365 metri di quota, di fronte alla splendida vetta della Cristalliera. Intorno al lago ci sono rocce per giocare ad arrampicarsi e, data l’abbondante neve dell’inverno scorso, può essere rimasto qualche nevaio per una scivolata improvvisata che farà impazzire i bambini. Il pernottamento al rifugio Selleries va prenotato in anticipo, soprattutto nei weekend: gli adulti pagano 33 euro per la mezza pensione, 7 euro per i cestini da picnic, i bambini pagano la metà. Prima di partire informatevi sulla percorribilità della strada sterrata che porta al rifugio: informazioni aggiornate si trovano anche su Facebook, cercando “Rifugio Selleries”.
Come arrivare Da Pinerolo, seguendo la strada per Perosa Argentina. A Depot prestare attenzione a una brusca svolta a destra, verso il Centro di Soggiorno di Pra Catinat. Proseguire lungo la strada sterrata per una decina di chilometri (percorribile anche da macchine normali a passo d’uomo) fino all’ampio spiazzo di parcheggio a fianco del rifugio. Rifugio Privato Selleries Parco Orsiera – Roure (TO) Tel. 0121 842664 347 3182113 www.rifugioselleries.it www.parco-orsiera.it
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fitness forum GGl’esperto Luisa Tatoni
Osteopatia per tutti O
steopatia e gravidanza sono un tandem che va forte, ma l’osteopata è una figura che aiuta a risolvere una quantità di problemi di postura e dolore anche ad adulti e bambini. “Tutti abbiamo problemi, ma il corpo nella sua genialità attua difese e aggiustamenti – spiega Giuseppina Magliano, osteopata torinese -. Quando i compensi sono troppi e stratificati, il corpo non ce la fa più e manda segnali di dolore. L’osteopata perturba volontariamente questi compensi affinché il sistema si riorganizzi in modo più funzionale e meno doloroso”. Durante la gravidanza il sistema muscolo-scheletrico è particolarmente sotto pressione. “Se non ci sono problemi specifici non serve farsi vedere nei primi tre mesi – continua Giuseppina Magliano -. Dal quinto al nono mese in genere si programma un appuntamento ogni trenta giorni, a seconda dello stato di salute della futura mamma: se sente la schiena affaticata è normale, ma se si alza con dolori dappertutto è decisamente il caso di intervenire. Inoltre un bacino mobile ed equilibrato fa bene anche al bimbo, che trova nella pancia uno spazio più adeguato a muoversi”. Uguale importanza ha un controllo osteopatico nel periodo del puerperio, che per donne è un tempo di assestamento. Alcuni disturbi tipici di questi mesi sono la persistenza di un dolore lombo-sacrale o di dolori al coccige. Molte donne che partoriscono con l’epidurale (un po’ meno con la spinale) non vengono avvisate della possibilità di avere successivamente un mal di testa persistente. Anche il parto cesareo può dare dolore al collo o alle spalle, oltre a problemi relativi alle aderenze che si possono formare come in tutte le cicatrici. Lo stesso allattamento è responsabile della cervicalgia. “Le mamme allattano guardando il bambino – spiega Giuseppina – è un gesto naturale e anche bello, ma bisogna tener presente che in questo particolare momento della vita la struttura fisica è molto lassa e aggredibile. Allattando la mamma può provare forti dolori al collo e alla spalla”. Con un intervento dell’osteopata non si risolvono tutti i problemi di dolore: i casi di successo totale ci sono ma non sono assicurati. Quel che sicuramente cambia è la persistenza della sintomatologia, la durata del dolore e la frequenza degli attacchi. “Anche lo stato d’animo migliora – continua Giuseppina – perché un dolore protratto nel tempo cambia il tono dell’umore e la depressione, a sua volta, abbassa la soglia del dolore”. Le sedute dall’osteopata durano circa un’ora, inizialmente hanno cadenza quindicinale e poi si diradano. In genere in pochi incontri si ristabilisce il corretto funzionamento delle strutture e si risolvono le disfunzioni; i trattamenti non sono mai standardizzabili perché devono adattarsi a ogni singolo paziente. Giuseppina Magliano si occupa anche di bambini. “Il più piccolo che ho visitato aveva tre settimane e di notte piangeva molto. La mamma allattava al seno e temeva coliche. La valutazione del problema e l’intervento, come normalmente accade con i bambini, è avvenuto con un approccio cranio-sacrale”. Alla nascita lo sviluppo del cranio è ancora incompleto e la maggior parte delle ossa presenta più nuclei di ossificazione destinati a fondersi durante la crescita. Ognuno funziona virtualmente come un osso separato, muovendosi in relazione agli altri. L’osso sacro, per esempio, inizia a fondersi verso i 7 anni. Attraverso una palpazione attenta è possibile individuare precocemente aree di disfunzione caratterizzate da asimmetria, alterazione di movimento e di densità dei tessuti. Il controllo dei bambini aiuta a valutare la crescita e la messa in pratica di compensi funzionali. Serve anche per risolvere disturbi (non patologie) specifici, come le coliche, il torcicollo, i problemi legati alla dentizione, sia decidua che definitiva. Ovviamente è utile controllare anche in caso di incidenti: il più sottovalutato è il colpo al mento, molto pericoloso perché il trauma si ripercuote su più punti del cranio. “Per questo, dopo tre o quattro capocciate è meglio fare un controllo dall’aggiustateste – dice Giuseppina -. Così come è bene far controllare i bambini dopo una fase di crescita in altezza. I risultati con i bambini ci sono e si vedono: in qualche caso è bastato un solo incontro per risolvere il problema”.
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GGl’esperto
lo psicologo
Sabrina Marzo - Psicologa e Psicoterapeuta Familiare (via Arbe 20, Torino. Tel. 3391479388 - Autorizzazione n. 456 del 6/12/2006)
Piccoli neofobici Ho acquistato tempo fa un libro di ricette per bambini con lo scopo di far mangiare ai miei figli qualcosa che non fosse solo pasta in bianco. Loro, i piccoli schizzinosi, sono due bambini di 6 e 4 anni (femmina la grande, maschio il piccolo) impossibili a tavola. Nelle pagine iniziali ho trovato consigli per quelli che hanno paura di assaggiare i cibi nuovi, cioè i bambini neofobici. Sono così giunta alla conclusione che entrambi i miei figli non sono viziati, ma sono neofobici! La neofobia è la paura di assaggiare alimenti sconosciuti e, a quanto ho letto, avrebbe anche basi biologiche (si manifesta nell’età in cui il bimbo comincia a muoversi autonomamente e per questo motivo prova riluttanza a mettere in bocca cose nuove, il che è d’aiuto perché evita di ingerire alimenti tossici o nocivi). Nei miei figli la neofobia si è manifestata intorno ai 3 anni in concomitanza con l’ingresso alla scuola materna, dove peraltro pranzano con cibo fresco di ottima qualità. In pratica i miei bambini hanno una dieta monotematica e non manifestano curiosità per alcun tipo di cibo, dal dolce al salato, escludendo a priori qualsiasi forma di verdura, frutta e legumi. La richiesta di aiuto che le mando è questa: esistono strategie familiari per gestire la neofobia? È una normale fase evolutiva che col tempo scompare? C’è qualche specialista a cui rivolgersi? Grazie e cordiali saluti Elsa Cara Elsa, una mamma che ricerca una strategia familiare ha già fatto un terzo del percorso necessario per risolvere il problema. Troppo frequentemente le mamme pensano di riuscire da sole a farsi carico delle questioni che riguardano i figli, soprattutto se si tratta del cibo, per poi ritrovarsi affaticate e cariche di sensi di colpa. Se mamma e papà gestiscono insieme la difficoltà non mandano messaggi contraddittori, che rendono la situazione statica, nonostante entrambi si siano prodigati in tentativi preziosi. I tuoi figli hanno iniziato a rifiutare cibi nuovi in una fase di età che presenta la criticità del “no” a situazioni, persone, oggetti sconosciuti. Ciò rientra nella normalità e con la crescita e l’accesso a nuove tappe di sviluppo tende a diminuire; inizialmente tuttavia tale rifiuto può manifestarsi come una vera e propria avversione verso quei cibi non conosciuti o ritenuti sgradevoli. Con l’ingresso alla scuola materna, inoltre, il bambino si trova a dover fare i conti con una serie di cambiamenti che sono legati alla socialità, alle nuove regole e più in generale alla sua crescita e sovente utilizza il cibo per comunicare quelle difficoltà che non riesce a raccontare in altro modo. Purtroppo in molti casi il tempo passa ma nulla cambia. Tale rifiuto può diventare un problema quando i genitori, coinvolti emotivamente, attivano una serie di comportamenti e atteggiamenti che col tempo si consolidano, generando così un copione familiare indesiderato; inoltre, ogni nuovo tentativo che fallisce li convince sempre più che si tratta di qualcosa d’impossibile. La strategia familiare di cui mi chiedi, dunque, consiste nel provare a comprendere sia come la famiglia gestisca emotivamente tale rifiuto, sia quale significato quest’ultimo assuma per i figli. Per esempio, un rifiuto inizialmente spontaneo e fisiologico, può con il tempo diventare un modus operandi con cui il bambino esercita un potere sui genitori oppure afferma la propria identità. Ci sono davvero tante sfumature, che si possono cogliere solo conoscendo un po’ di più la famiglia. Se lo desideri, possiamo fare una chiacchierata di persona, con l’idea che la strategia che una terapeuta familiare può aiutarvi a trovare è simile a quella che si usa quando si gioca a Shanghai: se si vuole prendere subito il bastoncino che ci interessa, si rischia di perdere; se invece si ha la pazienza di “lavorarci un po’ attorno”, il bastoncino si libera da solo.
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il pediatra GGl’esperto Giancarlo Corti
Mercurio in pensione e dislalia Gentile dottore, faccio molta fatica a misurare la febbre ai miei bambini di 1 e 3 anni: con i termometri nuovi non mi ritrovo e quelli vecchi non ci sono più. Cosa consiglia? Lo scorso aprile, una direttiva dell’Unione Europea ha mandato in pensione i vecchi termometri al mercurio. Fermo restando che le famiglie che hanno ancora uno di questi termometri non devono buttarlo, ma semplicemente sostituirlo se si rompe, i nuovi termometri non piacciono ai consumatori. È un dato che emerge da una indagine del Codacons (associazione dei consumatori): l’80% degli intervistati rimpiange il mercurio perché ritiene che i nuovi sistemi siano imprecisi e complicati (e non hanno tutti i torti). Qual è il termometro giusto per i bambini? L’alternativa più tradizionale, a mio parere la migliore, è un termometro al gallio: in vetro, da poggiare sotto il braccio o nell’incavo della coscia, per 5-10 minuti. In vendita si trovano anche i termometri digitali: si accendono e appena c’è l’ok si mettono sotto l’ascella (asciutta e senza maglietta) per due minuti. Sono comodi e veloci, ma hanno il problema di “perdere la tara” spesso, se cadono o prendono una botta. In questo caso vanno sostituiti. I termometri a raggi infrarossi da usare a contatto con la pelle si mettono nell’orecchio (attenzione che non ci sia un tappo di cerume, che abbassa la temperatura o un’otite, che la alza) o sulla fronte, che deve essere pulita e asciutta. Il tempo di misurazione è minimo (un secondo o due) ma il bambino deve essere a riposo: se si è mosso o ha mangiato bisogna aspettare un quarto d’ora. Sono comodi di notte, perché non danno fastidio. Stesso discorso per i termometri infrarosso a distanza: qui ci vuole mano ferma e velocità e con un bambino non è sempre facile. Da tener presente che tutti i termometri tecnologici, per una misurazione ottimale, richiedono di provare la febbre almeno tre volte, facendo la media della temperatura.
Mio figlio ha 4 anni e non pronunzia bene la S. Devo farlo vedere da uno specialista?
Giusy
Cara Giusy, aspetterei. Ci sono bambini che a tre anni parlano spediti e altri che ancora inciampano a cinque anni: dagli tempo e vedi se il problema si risolve da solo. Sono molte le consonanti su cui i bambini devono lavorare: la cattiva pronunzia (dislalia) della S è definita sigmatismo, ma ci sono bimbi che hanno difficoltà anche con la Z (zetacismo) o la R (rotacismo). Il sigmatismo è il primo a scomparire spontaneamente, in genere dopo i tre anni. Nel tuo caso prenderei tempo almeno fino alle soglie della scuola primaria (6 anni), dopodiché se il problema non si risolve è bene consultare un logopedista che cercherà le cause del problema e pianificherà assieme a voi una strategia riabilitativa.
Giovani Genitori 43
GGl’esperto
l’avvocato
Francesca Galdini - avvocato
Con quale tipo di rotelle si può andare sui marciapiedi senza rischiare una multa?
A spasso sui roller Gentile avvocato Galdini, sono mamma di 2 bambini, uno di 7 anni e una bimba di 9 mesi. Ultimamente Giorgio, il maggiore, ha iniziato ad andare sui roller, e spesso passeggiamo per la città insieme, io spingo il passeggino con la bimba, lui ci segue (più spesso ci precede) sui roller. La mia domanda è: con quali rotelle si può andare sui marciapiedi? Passeggino e roller sì, bicicletta no? Ci sono disposizioni in materia o ci si affida al buon senso? Cordiali saluti, Roberta Cara Roberta, l’articolo 190 del Codice della Strada stabilisce che “sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini o altri acceleratori di andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti”. A rigore, quindi: passeggino sì, bicicletta e roller no. Per quanto riguarda le biciclette, nulla quaestio: le città oramai abbondano di piste ciclabili e, ove così non fosse, ci si rimette alla prudenza e all’attenzione dei ciclisti costretti a fare lo slalom nel traffico urbano. Per quanto riguarda invece tutti gli altri ‘acceleratori di andatura’, il legislatore ha specificato che i velocipedi, ossia i veicoli con due o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, devono transitare sulle piste loro riservate. In questo caso, la faccenda si complica perché è ben difficile al momento rinvenire piste dedicate agli amanti degli skate, dei roller o altri ‘acceleratori’. Non possono transitare sui marciapiedi perché mettono a rischio l’incolumità del pedone e, se si incappa in un vigile zelante, si rischia una sanzione che va da 19,95 a 81,90 euro. Fortunatamente, sul punto bisogna dire che i vigili hanno la mano leggera. È un po’ come il caso delle biciclette nelle corsie dei bus: non potrebbero circolarvi ma nessuno ferma i ciclisti per multarli. Una cosa però è certa: se ci scappa l’incidente ognuno si assume le proprie responsabilità. Quindi da parte di chi usa i roller ci deve essere educazione e prudenza. E se qualcuno si farà male, si dovrà effettuare una attenta valutazione in ordine all’esistenza di una effettiva situazione ostativa per l’utilizzo degli acceleratori: valutare cioè la presenza di numerosi pedoni, la velocità del trasgressore, il comportamento azzardato ecc, elementi questi che saranno riportati nel verbale di contravvenzione con cui verrà comminata la sanzione amministrativa. Per concludere, io eviterei di far circolare suo figlio con i roller sui marciapiedi: non tanto per evitare di incorrere in una multa quanto piuttosto per scongiurare situazioni di pericolo per se stesso e per gli altri: si tratta pur sempre di un bambino che, per quanto educato e attento, non può disporre ancora (e nessuno lo pretende alla sua età) della prudenza necessaria a prevenire incidenti.
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salvadanaio GGl’esperto Luciana Ravetto - commercialista
Agevolazioni sui mobili C
on una circolare pubblicata a luglio, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente dato chiarimenti significativi su come e quando è possibile usufruire della detrazione del 20% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici adibiti all’abitazione. Chiariamo subito che tutti i contribuenti che hanno sostenuto spese per il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia su immobili residenziali, agevolabili al 36%, possono usufruire di tale agevolazione purché i lavori siano iniziati dopo il primo luglio 2008. I beni che hanno diritto al credito d’imposta sono mobili, elettrodomestici di almeno classe A+, i televisori e computer, purché acquistati dal 7/2/2009 al 31/12/2009 tramite bonifico bancario o postale in cui viene esplicitato il codice fiscale dell’acquirente e del venditore. Finalmente si chiariscono alcuni aspetti sulla cumulabilità (prevista fino al 2010 per un massimo di 200 euro). Si può rottamare e acquistare un nuovo frigorifero o congelatore di almeno classe A + con la detrazione del 20% della spesa sostenuta abbinata a un’operazione di ristrutturazione edilizia agevolabile al 36%.
Scadenza presentazione UNICO 2009 Entro il 30 settembre 2009 va presentato, tramite intermediari abilitati, il modello unico riferito ai redditi del 2008. Le persone fisiche non titolari di partita Iva potevano anche presentarlo entro il 30 giugno in forma cartacea negli uffici postali, i quali dovevano obbligatoriamente rilasciare una ricevuta. Nel caso in cui vi siate completamente dimenticati di andare in posta potete ancora presentare la dichiarazione senza conseguenze: dovete però recarvi da un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (un commercialista o un Caf). Se avete presentato la dichiarazione e vi siete accorti, per esempio, di aver dimenticato un Cud non c’è problema. Se vi accorgete dell’errore prima del 30 settembre potete redigere una dichiarazione correttiva che andrà a sostituire quella già inviata, viceversa dovrete redigere una dichiarazione integrativa ma ciò è possibile solo pagando le maggiori imposte con ravvedimento e correggendo errori od omissioni che hanno determinato un minor reddito entro il 31 dicembre del quarto anno successivo alla presentazione della dichiarazione. E se vi trovate nella situazione opposta, cioè avete dimenticato di detrarre degli oneri deducibili? In questo caso è possibile redigere una dichiarazione integrativa a favore. Ciò deve avvenire entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo. Il credito che deriva da tale correzione potrà esser portato in compensazione oppure se ne può chiedere il rimborso.
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GGl’esperto
il chimico
Ugo Finardi - chimico
Creme allo zinco L
o zinco è un metallo di transizione, con vaste applicazioni tecnologiche sia da solo che in lega. Uno dei luoghi in cui si trova in natura è il corpo umano, dove dopo il ferro è l’oligoelemento presente in maggiore quantità. Lo zinco è famoso soprattutto in quanto costituente di creme emollienti, antiarrossamento e antinfiammatorie. Alzi la mano chi non ha mai usato, almeno una volta, una crema allo zinco sul sederino del proprio pargolo/a. Lo zinco possiede numerose altre proprietà: favorisce i processi di cicatrizzazione delle ferite, aumentando la velocità di guarigione e interviene in numerosi processi legati all’assorbimento e all’azione delle vitamine, particolarmente quelle del complesso B. Dato che è uno degli elementi meno tossici per il corpo umano, usare creme non dovrebbe dare problemi di eccesso, anche se naturalmente è bene non esagerare perché potrebbe inibire l’assorbimento di altri oligoelementi. Tuttavia lo zinco è legato a numerosissimi processi dello sviluppo e del funzionamento del corpo umano, per cui una sua carenza può dare gravi problemi. In commercio si trovano numerose creme a base di questo elemento; di solito viene utilizzato come solfato o come ossido. Nelle preparazioni commerciali, allo zinco viene aggiunto un mezzo disperdente (un olio o acqua a seconda dei casi) assieme ad altre sostanze, vitamine o aloe ad esempio, e agli immancabili profumi. Le creme per il culetto in particolare sembrano essere tutte a base oleosa. La madre di tutte le creme allo zinco oleose è la Pasta di Hoffman, un preparato galenico costituito al 50% da ossido di zinco e al 50% da olio d’oliva. Le indicazioni d’uso della farmacopea sono (l’avreste mai detto?) le dermatiti da pannolino e anche le piaghe da decubito. Accanto a questa c’è poi la Pasta all’acqua, costituita da 1/4 acqua, 1/4 glicerina, 1/4 talco e 1/4 zinco ossido, quindi senza olio. Queste creme vengono generalmente preparate dal farmacista nel proprio laboratorio, anche se forse è possibile tentare la preparazione casalinga da parte dei più volonterosi. Una cosa che non tutti sanno è che l’ossido di zinco (utilizzato anche come pigmento bianco per le vernici) rientra in molte preparazioni di creme solari, dove viene utilizzato come vera e propria ‘barriera fisica’ per le radiazioni luminose e ultraviolette. Addirittura girovagando in rete per i forum di mamme si trovano casi in cui vengono utilizzate creme allo zinco come creme per la protezione solare. Questo sostanzialmente perché la pasta oleosa allo zinco, essendo molto densa e collosa, è in grado di resistere a lungo sulla pelle del bimbo/bimba che gioca nella sabbia e si butta nell’acqua. Il suggerimento arriva un po’ in ritardo sull’estate, e personalmente non sono in grado di consigliare l’uso (anche perché vado al mare il minimo indispensabile). Se però qualche giovane genitore utilizza normalmente (o ha scoperto l’uso questa estate sotto l’ombrellone) creme antiarrossamento come creme barriera per la protezione solare ce lo faccia sapere. Sarà utile saperlo per l’anno prossimo!
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natura GGl’esperto Federica Ferraresi
Vita, morte e miracoli dei fermenti lattici, amici preziosi nel momento del bisogno (in tutti i sensi)
Buon “pro” ti faccia D
iarrea: è una semplice parola ma sufficiente a far riaffiorare alla mente mille ricordi nefasti. Da ultra democratica qual è, la diarrea è un flagello che colpisce tutti, grandi e piccini, indistintamente. Certo, perché lei non guarda in faccia nessuno e non si cura affatto di dove un poveretto si possa trovare. A chi non è mai capitato di dover correre nel primo bagno pubblico disponibile, dopo aver subito l’effetto micidiale dell’aria condizionata polare del pullman? Oppure, vi ricordate quella volta in cui, proprio prima di partire per le vacanze, i piccolini hanno deciso di far fuori la scorta di liquirizia della nonna? Tutti gli autogrill erano vostri. Giunta la quiete dopo la tempesta, è bene che la quiete perduri. A questo punto, i fermenti lattici diventano i migliori amici dell’uomo.
Lacto… che? “Fermento lattico” è il nome comune attribuito ai batteri lattici; sono microrganismi in grado di metabolizzare il lattosio, lo zucchero più abbondante del latte. I fermenti lattici migliori sono quelli produttori, in prevalenza, di acido lattico. Molti tipi di Lactobacilli, ad esempio, sono batteri lattici capaci di effettuare questa trasformazione e appartengono al gruppo dei probiotici. I batteri lattici probiotici sono presenti negli integratori e nei medicinali da banco che si comprano in farmacia ma anche, in minore concentrazione, in alcuni prodotti specifici reperibili al supermercato. Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum, Bifidobacterium infantis sembrano nomi astrusi ma sono esempi comuni di probiotici che potreste leggere sui vari bugiardini. Questi fermenti lattici sono resistenti all’azione digestiva ovvero sono in grado di arrivare vivi fino all’intestino. Giunti a destinazione, entrano in azione: si riproducono e favoriscono il ripristino delle normali funzioni intestinali.
C’è vita nel colon Il colon è la parte finale dell’intestino ed è popolato da miliardi di batteri che tutti insieme costituiscono la flora intestinale. Quest’ultima può essere alterata, ad esempio, da abitudini alimentari scorrette o da disturbi diversi, scatenando crampi e dolori addominali. In caso di una condizione digestiva sfavorevole, l’equilibrio tra batteri buoni (eubiotici) e dannosi (patogeni) viene a mancare. Grazie all’assunzione di probiotici, si facilita il riequilibrio della flora batterica. I fermenti lattici giungono vivi a destinazione, superando la barriera digestiva, e aderiscono alla mucosa intestinale. Qui inizia la lotta contro i patogeni: tolgono loro il nutrimento, occupando gli spazi sulle pareti dell’intestino, e generano sostanze attive che ne contrastano la proliferazione. Le principali indicazioni terapeutiche dei probiotici riguardano la diarrea, generata da diverse cause, il rinforzamento delle difese immunitarie intestinali e l’intolleranza al lattosio. Altri effetti benefici, come la riduzione del colesterolo, sono probabili, oggetto di continui studi e pareri controversi.
Pro o pre? Nome simile, funzione differente. I probiotici non sono da confondere con i prebiotici, sostanze organiche in grado di favorire la crescita della flora intestinale. Sono per lo più fibre idrosolubili, contenute in alimenti vegetali. Tipi comuni di prebiotici sono l’Oligofruttosio o l’Inulina, che può essere prodotta da piante della famiglia delle Mono/Dicotiledoni (ad esempio, le Compositæ). La “strategia” d’azione dei prebiotici è facilitare lo sviluppo dei microrganismi probiotici, ottimizzandone la sopravvivenza. Gli alimenti che si avvalgono dell’azione combinata di alimenti probiotici e prebiotici sono detti simbiotici, ad esempio, bifidobacteria (probiotici) più Inulina, Oligofruttosio e Neozucchero (prebiotici).
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GGl’esperto
libri
Marina Notari
I sì e i no della tv Q
uanti di noi, cresciuti con Hanna & Barbera, Walt Disney e cartoni animati giapponesi, hanno sognato di sposare Actarus o Venusia? Quanti hanno pensato che prima o poi gli animaletti di Biancaneve sarebbero arrivati per aiutarci a far le pulizie? Quanti sono rimasti delusi dopo aver visto che la jeep di Big Jim non era come la facevano sognare nella pubblicità, ma un pezzo di plastica che si è fuso appena ha toccato l’acqua? Ora che siamo grandi, vorremmo preservare i nostri figli da tanta falsità. Vorremmo essere così straordinari da avere la casa in ordine e la cena pronta senza parcheggiarli ore davanti a schermi luminosi, siano essi tv o videogiochi. Eppure, nonostante i buoni propositi e le nostre doti da supergenitori, spesso cediamo. Anche solo per fare una telefonata in pace, per una doccia veloce, per approfondire una notizia sul quotidiano. La comodità si paga. La mezz’ora si dilata, cominciamo ad accettare l’oretta per poi scoprire con orrore che la tv è accesa dal primo pomeriggio, mentre i ragazzi sono (contemporaneamente) attaccati al computer per sfidare il mondo virtuale. Per non farsi schiacciare dai sensi di colpa (e per riflettere su un uso congruo della tv, se non siete tra i pochi mistici che riescono a farne a meno) ecco qualche titolo di approfondimento. Il superclassico di tutti i tempi è La tv fa bene ai bambini del sociologo Mario Morcellini (Meltemi Editore, 11 euro) che risponde alla domanda: ma sarà vero che la tv è una cattiva maestra? Generalmente si discute solo degli effetti negativi. Questo libro va controcorrente, indaga i meccanismi con cui la tv influenza i piccoli fan e dimostra che può avere anche un effetto positivo, stimolando la curiosità intellettuale dei bambini. Videodipendenti o video intelligenti di Erina Fazioli Biaggio (Red edizioni, 11 euro) è un libro che con i suoi simpatici disegni educa alla ‘buona visione’: il tappeto di Aladin vola per finta; se lanci il fratellino, non rimbalza; non puoi guardare dentro la testa della nonna aprendola come un barattolo di olive, ma puoi curiosare nella vita degli animali della Patagonia o sul funzionamento dei satelliti. Né con la tv, né senza la tv è un libro di David Buckingham, docente all’Istituto di Educazione della London University (Franco Angeli, 27,5 euro). Buckingham respinge il panico morale dei discorsi sull’influenza negativa dei media, ma confuta anche l’esagerato ottimismo che accompagna la nascita della ‘generazione elettronica’. Particolare attenzione è dedicata alla futura divisione del mondo tra ‘media-rich’ e ‘media-poor’. Nati con la rete di John Palfrey e Urs Gasser (Edizioni BUR, 12,50 euro) è per chi non ha dimestichezza con qualsiasi cosa abbia i tasti e vede suo figlio di due anni che si fotografa col cellulare della nonna e carica il file come salvaschermo. I bambini e la tv di Dafna Lemish (Raffaello Cortina Editore, 23 euro) esamina scientificamente in modo esauriente tutte le facce della tv. I bambini passano più tempo davanti alla tele che in qualsiasi altra attività ricreativa. Una sciagura? Il libro riflette sugli effetti della violenza in tv e sulla diffusione di comportamenti stereotipati e spaventa un po’ quando riporta fatti di cronaca del tipo: adolescente uccide vicino di casa dopo aver visto Kojak, ragazzino si rompe la spina dorsale gettandosi dal secondo urlando: “Volo come Superman”. Scritto dal direttore della pubblicità del Gruppo Benetton, Paolo Landi, il libro Volevo dirti che è lei che guarda te. La televisione spiegata a un bambino (Bompiani, 6 euro) è uno sguardo smaliziato sul mondo della tv, in cui si risponde a una domanda intelligente: perché la pedagogia consiglia di non lasciare mai un bambino da solo davanti alla tv? La risposta non è “per preservare la sua integrità morale”, che certo non preoccupa i responsabili dei palinsesti, ma è che la pubblicità esige che ci sia almeno la mamma con lui, o comunque un adulto con potere d’acquisto. È la tv che guarda noi: ci ha fotografati, inseriti in fasce d’età, collocati in aree di reddito e codificati nei comportamenti. I programmi sono solo deboli pretesti per sostenere gli stacchi pubblicitari, le promozioni e le sponsorizzazioni. Si incentra più sui programmi “Un anno di zapping: guida critica all’offerta televisiva italiana 2007-2008”, edito da Magi per il Moige, Movimento Italiano Genitori, 22 euro. Un manuale intelligente per l’uso della televisione con i più giovani che, senza intenti persecutori, indica la strada verso una televisione intelligente, di qualità, da proporre in visione allargata a tutta la famiglia.
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Mensile, numero 5 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
MAGGIO 2009
2009
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Brunch • Parchi safari • Perineo • Ippodromo
GGl’agenda
cinema e home video
Mario Bettas Valet
Il mio vicino Totoro A
settembre è prevista l’uscita del capolavoro dello Studio Ghibli, “Il mio vicino Totoro”. Uscito in Giappone più di vent’anni fa, il cartone animato firmato da Hayao Miyazaki approda finalmente nelle sale italiane dopo alcuni rinvii decisi, nei mesi scorsi, dalla distribuzione. La storia è tanto semplice quanto delicata ed emozionante. Mei e Satsuki sono due sorelle che con il padre si trasferiscono in una casa di campagna. La loro scelta famigliare nasce dalla necessità di stare più vicini alla madre malata di tubercolosi e ricoverata in ospedale. Le due bambine, abituate alla vita di città, scoprono intorno alla loro nuova dimora un mondo sconosciuto: un universo fatto di corse nei boschi, capriole nei prati e meraviglia di fronte ad animali mai visti prima di allora. Ma per la piccola Mei e per la più grande Satsuki l’incontro più emozionante è quello con Totoro, lo spirito della foresta. Con la singolare creatura fantastica, avvolta in una purezza assoluta, quasi ultraterrena, le due sorelline instaurano un rapporto d’amicizia unico, fatto di tenerezza e solidarietà. Il cinema dell’autore giapponese è fatto di poesia; Totoro e i protagonisti di questa pellicola sono testimoni privilegiati di questa caratteristica che ha reso unici gli universi animati e disegnati di Miyazaki. Il film è adatto a tutti perché la meraviglia e la suggestione che suscita non ha età. Assolutamente da non perdere.
G-Force: superspie in missione Un gruppo di porcellini d’India è ingaggiato dal governo americano per una missione impossibile. Lo strampalato ma preparatissimo drappello, composto dal capo Darwin, dal baffuto Hurley, dall’esperto in armi e situazioni estreme Blaster e dalla maestra d’arti marziali Juarez, deve fermare un potentissimo miliardario che vuole conquistare il mondo. I quattro agenti segreti con l’aiuto di Speckles, la talpa specializzata in informatica, e di Mooch, la mosca preparata in riconoscimenti, dovranno contrastare il terribile magnate per scongiurare i suoi piani di conquista. Il film è stato diretto da Hoyt Yeatman, pluripremiato esperto in effetti speciali, ma all’esordio nella regia di un lungometraggio, e mescola personaggi virtuali, in computer grafica, con personaggi reali, in carne e ossa. Il risultato è davvero eccellente; i due mondi sono perfettamente omogenei e contigui. La versione italiana, rititolata “G-Force: superspie in missione”, è stata doppiata dagli attori che interpretano i personaggi di “Ris”, la fortunata serie televisiva tutta italiana ispirata ai più celebri, e celebrati, modelli americani. Questa nuova pellicola targata Walt Disney, presentata recentemente al Giffoni Film Festival, è un prodotto di largo consumo, un film ‘evento’ per famiglie in grado di capitalizzare al massimo il contorno, grazie al merchandising.
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Hutos IN dvd
Esce per la Avofilm la collana Hutos. I protagonisti sono quattro simpatici pupazzetti, Chicco, Ale, Dora e Bella. Insieme a loro i bambini possono imparare come funziona una molla, un telefono o un ombrello. La serie è composta da 8 dvd, in ogni dischetto è presente un episodio della durata di 40 minuti più una fotogallery. L’animazione è stata realizzata a quattro mani da Dong-Jo Shin e Hun-Seok Ki ed è pensata per un pubblico prescolare. Prezzo di listino: 9,90 euro
baby web
Focus Junior on line P
er tutti i ragazzini curiosi che in rete non cercano solo giochi, il sito della rivista Focus Junior (www.focusjunior.it) è una miniera di informazioni e proposte. è possibile orientarsi nella navigazione attravero le maxiaree del menu e scegliere se giocare con uno dei tantissimi giochi online, ‘postare’ foto o disegni o curiosare tra quelli inviati da altri coetanei, leggere le risposte più o meno bizzarre date ai quesiti degli utenti o porne di nuovi. Non mancano news su personaggi famosi e interviste ai protagonisti del momento. Molto frequentato è lo spazio in cui si possono chiedere (o dare) consigli e anche quello in cui lasciare dediche ad amici o idoli. La sezione dedicata alla scuola è davvero ben strutturata: la ‘JuniorPedia’ è una piccola enciclopedia autoredatta dagli utenti; ‘Navigo e imparo’ raccoglie temi di approfondimento e propone link testati per realizzare ricerche in Internet in tutta sicurezza; ‘Prof... aiuto’ permette di chiedere l’intervento degli esperti di focus per imparare qualcosa in più. Originalissima la sezione che invita i ragazzi a diventare degli inviati speciali proponendo temi per articoli e concorsi fotografici che vengono raccolti sulla rivista Focusini, ormai giunta al suo quinto numero. Saranno i giovani utenti a costruire con la redazione, passo dopo passo un vero e proprio giornale (versione online e versione stampabile) i cui articoli e le cui foto provengono tutti dal giovane pubblico del sito. www.focusjunior.it è principalmente dedicato ai ragazzini dagli 8 ai 12 anni, mentre per i più piccoli c’è www.focusjunior.it/focuspico con giochi, foto, favole e video adatti a bimbi di età prescolare e dei primi anni della scuola primaria.
GGl’agenda
GGl’agenda
spettacolo
MITO SettembreMusica U
n ponte di note tra Milano e Torino, meglio dell’alta velocità e del treno Frecciarossa. È MITO SettembreMusica, festival internazionale della musica, giunto alla terza edizione. La prestigiosa manifestazione presenta un cartellone ricercato e assai diversificato nei generi, all’insegna della musica che diventa baluardo della multiculturalità. I concerti proposti, capaci di soddisfare i gusti di tutti, spaziano dal rock alla canzone d’autore, dal jazz alla musica sinfonica. Non mancherà una sezione interamente dedicata ai più giovani, “Tra un lallero ed un lallà”. Le sedi degli spettacoli sono tantissime, solo a Torino sono venticinque. I biglietti, a Torino, possono essere acquistati presso la biglietteria in via San Francesco da Paola 6 (tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.30, tel. 011 4424777 - smtickets@comune.torino.it). Altre modalità: su Internet, tramite pagamento con carta di credito, consultando i siti www.mitosettembremusica.it - www.vivaticket.it; al Call Center (servizio a pagamento, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e sabato dalle 8 alle 15) 899666805, pagamento con carta di credito; via sms, per titolari di CartaSi registrati ai servizi sms (per registrarsi www.cartasi.it o 800151616), per conoscere il codice dell’evento e procedere con l’acquisto visitare il sito www.vivaticket.it; nelle biglietterie serali, 45 minuti prima dell’inizio dei concerti nella relativa sede, se ancora disponibili. Vengono proposte diverse formule di abbonamento e riduzioni reperibili su www.mitosettembremusica.it. Calendario della sezione Tra un lallero ed un lallà Sabato 5 e domenica 6 settembre, ore 17 Aquarium Casa Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris 266 - Torino Ingresso 5 euro Sabato 12 settembre, ore 18 Decir lo que el alma siente Musiche del codice Trujillo del Perù Giardini della Reggia - Venaria Reale (TO) Ingresso 5 euro e 10 euro Domenica 13 settembre, ore 17 Musiche di Haydn, Prokof’ev Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala
Conservatorio Giuseppe Verdi Piazza Bodoni - Torino Posto unico numerato 5 euro Sabato 19 settembre, ore 16 e 18 Un concerto tutto matto Casa Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris 266 - Torino Ingresso 5 euro
Ecco il calendario delle lezioni di prova, rivolte ai bambini, proposte dal Centro Musicoterapia Benenzon.
Domenica 20 settembre, ore 17 Händel e Haydn, energia e umorismo Casa Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris 266 - Torino Ingresso 5 euro
Mercoledì 23 settembre, dalle 17 alle 18 Suonincanto Percorso di “MusicaTeatroDanza” per bambini da 6 a 8 anni
Da giovedì 3 a giovedì 24 settembre Sedi varie Torino - tel. 011 4424787 - settembre.musica@comune.torino.it
Incanti A fine settembre riparte Incanti, festival internazionale di teatro di figura. Il filo conduttore di questa sedicesima edizione è il rapporto tra storia e teatro. Raccontare il presente, il passato, il futuro ma anche le fiabe, sono tutte peculiarità del teatro di figura. Da martedì 29 settembre a domenica 4 ottobre Torino, Grugliasco (TO) e Rivoli (TO) Per informazioni: www.festivalincanti.it
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Musicoterapia
Giovedì 24 settembre ZUM, pata, PAM! Percorso di “MusicaTeatroDanza” Dalle 17 alle 18 per bambini da 3 a 4 anni Dalle 18 alle 19 per bambini da 5 a 6 anni
Centro Musicoterapia Benenzon Via Piazzi, 41 - Torino Per informazioni: tel. 011 5682285 segreteria@centrobenenzon.
spettacolo GGl’agenda
A suon di tamburo Storie a pennello Spettacolo teatrale in collaborazione con l’associazione ART.O’. È gradita la prenotazione. Lunedì 14 e 21 settembre, ore 17 Laboratorio teatrale A Caval Teatro... Via Nuoro, 20/c – Torino Per informazioni: tel. 011 3113068 - labcaval@comune.torino.it La magia della danza e del tamburo Laboratorio ludico-creativo di introduzione alla danza africana per bambini da 5 a 8 anni e per i loro genitori. Si consiglia un abbigliamento comodo e calze antiscivolo. In collaborazione con Rossella Xillovich e Zenon Bienvenu Nsongan. Mercoledì 16, 23 e 30 settembre, dalle 16.30 alle 17.30 Laboratorio musicale Bimbi Suoni Via Balla, 13 – Torino Per informazioni: tel. 011 5364757 - labbimbi@comune.torino.it Una storia dopo l’altra Spettacolo teatrale in collaborazione con Progetto Zoran. È gradita la prenotazione. Lunedì 28 settembre, ore 17 Laboratorio teatrale A Caval Teatro... Via Nuoro, 20/c – Torino Per informazioni: tel. 011 3113068 - labcaval@comune.torino.it
Momenti d’estate alla 2 Ultimi appuntamenti della manifestazione “Momenti d’estate alla due”, organizzati dalla Circoscrizione 2 di Torino. Venerdì 4 settembre, ore 21.15 1° Classificato Concorso “Luigi IX 2008” Concerto di Musica Contemporanea per Pianoforte e Percussioni Sala Mario Operti - corso Siracusa, 213 – Torino Venerdì 4 settembre, ore 21.15 Mille e una danza - Incontro con la Danza Egiziana Domenica 6 settembre, ore 21.15 Serata Finale Cascina Giajone - via Guido Reni, 102 – Torino Per informazioni: www.comune.torino.it/circ2/index.htm
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GGl’agenda
cultura
Sguardi d’estate E
cco il calendario degli ultimi appuntamenti dedicati ai bambini e ragazzi, organizzati nell’ambito dell’iniziativa “Sguardi d’estate”, tra Palazzo Madama, Gam, Mao e Borgo Medievale. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare www.fondazionetorinomusei.it.
Borgo Medievale Sabato 5 e 12 settembre, ore 16.30 Burattini al borgo… in giardino Il Giardino della Rocca propone sabati pomeriggio ricchi di fantasia e divertimento per tutti. Ritorna la rassegna del teatro di figura, a cura di Grilli Spettacoli Torino, che regalerà emozioni con spettacoli di burattini, nella splendida cornice di una scenografia magica. L’ingresso costa 5 euro; è gratuito per bambini al di sotto dei 10 anni e i possessori della Tessera Musei e Torino Card. Per informazioni, tel. 011 4431701/02. Domenica 13 settembre, ore 15.30 A singolar tenzone Lezioni gratuite di scherma medievale. L’iscrizione è obbligatoria in loco. Borgo Medievale Viale Virgilio, 107 (parco del Valentino) – Torino Per informazioni: tel. 011 4431701/04 www.borgomedioevaletorino.it
MAO - Museo d’Arte Orientale Sabato 5 settembre, ore 16 Bello e non banale Attività per le famiglie, per bambini da 8 a 14 anni, sulla creazione di schemi decorativi con elementi geometrici e naturalistici. L’ingresso costa 7,50 euro (per gli adulti accompagnatori, l’attività è gratuita). La prenotazione è consigliata. MAO – Museo d’arte Orientale Via San Domenico, 11 - Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 4436927 www.maotorino.it Palazzo Madama Giovedì 10 settembre Giovani collezionisti under 30 Scadenza della partecipazione al concorso rivolto ai giovani collezionisti piemontesi under 30. Per informazioni, tel. 011 4429911. Palazzo Madama Piazza Castello – Torino Per informazioni: tel. 011 443501
Le fontane di Torino Un toro che sputa acqua? Impensabile, per chiunque non sia di Torino. Ma per i torinesi è un’immagine familiare. Le fontanelle verdi, proprio loro. Sparse per tutta la città, sono ancore di salvezza refrigeranti nei momenti di maggior calura. E, oggi, sono diventate anche oggetto di un ciclo di visite guidate, che vi porterà alla scoperta delle fontane più belle di Torino. Il tour prevede, tra le varie tappe, esempi di fontane pubbliche (i tipici “torèt” torinesi), quelle presenti nel giardino La Marmora e le grandi fontane monumentali del centro. È necessaria la prenotazione (via telefono, fax o e-mail) di cui occorre ricevere conferma. La quota di partecipazione è di 10 euro per l’intero, 5 euro per il ridotto (per bambini da 6 a 12 anni), gratuito per bambini da 0 a 6 anni e possessori Barburin Card 2009. Sabato 5 e 26 settembre, dalle 16.30 alle 18.30 Torino Per informazioni e prenotazioni: Barburin, corso Regio Parco, 48 - Torino Tel./fax 011 853670 - cell. 348 7643915/916 info@barburin.com - www.barburin.com
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Maria Antonietta: mito e moda A Rivoli, c’è aria di Settecento. La Casa del Conte Verde ospita, fino a domenica 27 settembre, la mostra “Maria Antonietta: mito & moda”, dedicata a costumi e stili di vita dell’epoca. L’ingresso è gratuito, dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Inoltre, domenica 13 settembre è in programma una giornata, ricca di eventi, che ha come protagonista la figura di Maria Antonietta. Ci saranno momenti musicali, degustazioni, visite e animazioni a tema. Da
martedì
1
a domenica
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settembre
Casa del Conte Verde Via F.lli Piol, 8 – Rivoli (TO) Per informazioni: tel. 011 9561043 info@turismovest.it www.turismovest.it
cultura
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Portici in festa Incontro con la magia del colore Sperimentazioni colorate attraverso i cinque sensi. Lunedì 14 settembre, dalle 15.30 alle 18.30 Atelier di arte e letteratura Elios Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432003 - labpittura@comune.torino.it Libro creativo, pagine d’argilla Insieme per creare e per crescere, in collaborazione con Simona Panetta e Milena Maiorano. Lunedì 21 settembre, dalle 15.30 alle 18.30 Atelier di arte e letteratura Elios Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432004 - labscult@comune.torino.it Portici di carta 2009 In occasione della manifestazione Portici di Carta, il Centro di Cultura per l’Arte e la Creatività di Iter, in collaborazione con la Fiera del libro di Torino e le Biblioteche Civiche Torinesi, organizza una festa dedicata ai piccoli lettori. Ritrovo in piazza San Carlo, dove i bambini potranno divertirsi con letture ad alta voce, racconti, spettacoli e incontri con gli autori e gli illustratori. Sabato 26 e domenica 27 settembre, dalle 10 alle 19 Piazza San Carlo – Torino Per informazioni: via Manin 20 - Torino tel. 011 4432001 - labinfan@comune.torino.it Il senso della pittura… ovvero: pitturare i sensi In collaborazione con l’associazione Immagina. Lunedì 28 settembre, dalle 15.30 alle 18.30 Atelier di arte e letteratura Elios Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432003 - labpittura@comune.torino.it
Laboratori allo zoo Fino a domenica 13 settembre, Artenfant organizza tanti laboratori d’arte rivolti a bambini di età diverse, presso il parco dello Zoo di Torino. Il calendario della settimana è disponibile su www. artenfant.com. Fino a domenica 13 settembre Parco dello Zoo - corso Casale, 15 – Torino Per informazioni e iscrizioni: tel. 011 8120009/335 5806672 - www.artenfant.com
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eventi
Sagra del Peperone D
oi povron bagnà ant l’euli… Alla Sagra del Peperone di Carmagnola, potrete bagnare nell’olio ben più di due povron. Anche quest’anno, la tradizionale manifestazione, giunta alla 60a edizione, dedica alla gustosa verdura un ricco programma di eventi. Concorsi, degustazioni, la sfilata di Re Povron e della Bela Povronera, esibizioni di gruppi folkloristici si alterneranno a serate musicali e spettacoli. Sarà, inoltre, presente un’area commerciale per gli espositori. Fino a domenica 6 settembre Carmagnola (TO) Per informazioni: tel. 011 9724221 www.comune.carmagnola.to.it
l’Artigianato del Pinerolese
Strafesteggiando Sagra Saracena Grande festa a Limone Piemonte con la seconda edizione della Sagra Saracena. La manifestazione si svolge presso la pista di pattinaggio, all’interno delle tensostrutture comunali, dalle 20. L’appuntamento si tiene anche in caso di maltempo. Sabato 12 e domenica 13 settembre Limone Piemonte (CN) Per informazioni: tel.0171 925280 iat@limonepiemonte.it www.limonepiemonte.it Sagra del Pomodoro A Cambiano si tiene la 32a edizione della Sagra del Pomodoro. Sabato 5 e domenica 6 settembre Cambiano (TO) Per informazioni: www.prolococambiano.it Festa della Nocciola A Odalengo Piccolo, non perdetevi la Festa della Nocciola, manifestazione che celebra la caratteristica Tonda Gentile, nocciola dal sapore inconfondibile. Sono previste degustazioni di vino e dolci a base di nocciole, sfilata di acconciature, elezione di Miss Nocciolina e Mister Nocciolino e concorso di pittura. Sabato 5 e domenica 6 settembre Odalengo Piccolo (AL) Per informazioni: www.collinarevalcerrina.it
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Festa del Borgo Loreto A Ciriè si svolge la Festa del Borgo Loreto. Numerosi sono gli appuntamenti in programma, tra i quali spicca Funghi in piazza, mostra-concorso dedicata ai funghi, prevista per la giornata di domenica. Da venerdì 4 a martedì 8 settembre Borgo Loreto - Ciriè (TO) Per informazioni: www.borgoloreto.it XII Stramangiando A Castagneto Po ritorna Stramangiando, passeggiata enogastronomica. La manifestazione si svolge sui sentieri del paese ed è dedicata alla conoscenza del territorio, della storia e delle tradizioni locali. Domenica 20 settembre Castagneto Po (TO) Per informazioni: Pro loco info@proloco-castagnetopo.it - www.proloco-castagnetopo.it Festa dell’Uva A Caluso si celebra la 76a edizione della Festa dell’Uva. Sono in programma convegni, banchi d’assaggio dei Prodotti del Paniere della Provincia di Torino e degustazioni guidate dei vini Erbaluce di Caluso, Carema e Canavese. Inoltre, sono previste sfilate in costume dei rioni e delle frazioni, l’allestimento delle piole, concerti, mostre di pittura e oggetti artistici. Da venerdì 18 a lunedì 21 settembre Centro Storico – Caluso (TO) Per informazioni: tel. 011 9894911 www.comune.caluso.to.it
Giunta alla 33a edizione, la Rassegna dell’Artigianato del Pinerolese ritorna, anche quest’anno, con un calendario denso d’iniziative. La tradizionale mostramercato, già punto di riferimento per l’artigianato regionale d’eccellenza, propone tanti appuntamenti diversi: mostre, esposizioni, aperture straordinarie dei musei e serate musicali di grande prestigio. Da giovedì 3 a domenica 6 settembre Pinerolo (TO) Per informazioni: www.rassegnaartigianatopinerolo.it
eventi GGl’agenda
Festa del Pane P
ane, amore e… Savigliano! La città si trasforma, per la quinta volta, in capitale della cultura della panificazione con la Festa Internazionale del Pane. Alla manifestazione prenderanno parte molte regioni italiane e numerosi paesi europei. Un’occasione per condividere insieme cultura, usanze e folklore. Il pane, già simbolo della convivialità e testimone di antichissime tradizioni, sarà il protagonista indiscusso dell’appuntamento; si potrà gustare da solo o abbinato ad altre specialità gastronomiche. Ci saranno, inoltre, spettacoli e concerti ad animare il centro storico. Da venerdì 25 a domenica 27 settembre Savigliano (CN) Per informazioni: tel. 0172 712536 - info@entemanifestazioni. com www.entemanifestazioni.com www.festadelpane.net
Festival delle Sagre Ad Asti va in scena il Festival delle Sagre, grande giornata di festa all’insegna del gusto. La manifestazione propone, in un vero e proprio ristorante all’aperto, un menu prelibato: specialità gastronomiche tipiche, accompagnate da vini DOC astigiani, vengono servite da oltre 40 Pro Loco della provincia di Asti. Da non perdere, per le vie della città, la sfilata con trattori e arnesi del mestiere, animata da più di tremila figuranti in autentici abiti d’epoca. Domenica 13 settembre Piazza Campo del Palio – Asti Per informazioni: www.festivaldellesagre.it
Gustovalsusa Prosegue il ‘gustoso’ calendario di appuntamenti organizzati nell’ambito della manifestazione Gustovalsusa. Sabato 12 e domenica 13 settembre Pane e... Chianocco (TO) Domenica 20 settembre Gusto di meliga Chiusa San Michele (TO) Domenica 27 settembre Tuttomiele (mostra-mercato) Bruzolo (TO) Per informazioni: Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia tel. 0122 642800 - info@cmbvallesusa.it - www.cmbvallesusa.it
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eventi
Le erbe stregate T
utti insieme, sui sentieri della Collina Torinese, alla scoperta delle famose masche! C’era un tempo (neppure troppo lontano) in cui fede e magia si incrociavano… Proprio in quel tempo, a molte piante erano attribuiti i poteri più disparati. Durante questa escursione nei boschi del parco, in un ambiente ricco di flora caratteristica, legata a saperi antichi, si potranno scoprire piante dai nomi curiosi e carichi di memoria. Un’occasione per conoscere il modo in cui le erbe venivano cercate e utilizzate dalle streghe nostrane (ma anche da qualche nonna sapiente). Sarà possibile degustare un assaggio di prodotti locali a base di erbe. Inoltre, saranno lasciate, a ricordo della giornata, alcune ricette. L’attività è rivolta ad adulti e famiglie. La prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini da 10 a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini da 10 a 14 anni).
Domenica 6 settembre, dalle 14.30 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.com
Escursione notturna Monte Cervet È un’affascinante escursione, rivolta ad adulti e famiglie con bambini, nel bosco del Parco della Collina Torinese. Immersi nelle sensazioni uniche ispirate dallo spettacolo del crepuscolo, i visitatori saranno catturati da suoni e odori della notte. Si potranno osservare in modo originale l’ambiente e la natura circostanti, cogliendone gli aspetti più inconsueti e nascosti. Si raccomanda di indossare calzature da escursionismo. La prenotazione è obbligatoria. L’ingresso costa 7 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 3 euro per i bambini fino a 14 anni). Giovedì 10 settembre, dalle 21.20 alle 23.30 circa Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 - cvparcosuperga@artefatto.com
A caccia di insetti L’attività A caccia di insetti, rivolta a famiglie con bambini, vi farà conoscere i più piccoli abitanti del bosco. Durante la visita, potrete ricercare e osservare con strumenti d’ingrandimento gli invertebrati più curiosi. L’escursione prevede un giro ad anello nel parco. Inoltre, non mancheranno giochi per i più piccini. La prenotazione è obbligatoria. Il prezzo è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Calei-
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doscopio, 6 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 14 anni). Sabato 12 settembre, dalle 15.30 alle 18.30 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.com
Pedalata ecologica lungo il Po A Verolengo, non perdetevi una pedalata allegra in compagnia. Guidati da una accompagnatrice naturalistica del Parco del Po, potrete fare un’escursione in bicicletta alla scoperta del territorio. La manifestazione si tiene in occasione della Festa Patronale della Madonnina. La partecipazione è gratuita ed è necessario munirsi di bicicletta propria. Sabato 12 settembre Verolengo (TO) Per informazioni: tel. 011 64880172
Passeggiate sul Fiume A San Sebastiano da Po, in occasione della Sagra del Pom Matan, si tengono delle escursioni naturalistiche alla scoperta del Po e del suo pae-saggio. Inoltre, sarà allestito il padiglione gastronomico e, poi, tanta musica per divertirsi tutti insieme. Il ritrovo per le passeggiate a piedi è in piazza Agnelli; le partenze sono scaglionate dalle 14 alle 16. La partecipazione è gratuita. Domenica 13 settembre San Sebastiano da Po (TO) Per informazioni: tel. 011 64880172
eventi GGl’agenda
Il bramito del cervo P
resso il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand è in programma “Il bramito del cervo”, passeggiata naturalistica in compagnia dei guardiaparco. Il ritrovo è fissato per le 15.30 presso la sede del parco. Dopo la spiegazione sul riconoscimento della specie cervo, è prevista l’uscita serale per ascoltare la brama e vivere il bosco di notte. Il percorso è impegnativo; è indispensabile munirsi di un equipaggiamento adatto: abbigliamento da montagna, torcia o pila frontale e binocolo. La cena è al sacco. La quota di partecipazione è di 5 euro ed è gratuito per i bambini con meno di 8 anni. La prenotazione è obbligatoria. Venerdì 18 settembre, ore 15.30 Parco Naturale del Gran Bosco Salbertrand (TO) Per informazioni e prenotazioni: PNGBS tel. 0122 854720
Festa degli aquiloni Un cielo tutto tempestato da puntini colorati: non state sognando, è realtà! A Salbertrand potrete trascorrere un pomeriggio costruendo aquiloni colorati. A seguire, collaudo e prova di volo nel blu, dipinto di blu. Non mancherà una piacevole merenda. La partecipazione è gratuita. Domenica 20 settembre, ore 14 Parco Naturale del Gran Bosco Salbertrand (TO) Per informazioni: tel. 0122 854720
A spasso con riccio Cicio! Siete pronti a entrare nel magico mondo di riccio Cicio? Nel bosco della collina di Superga, potrete conoscere questo simpatico animaletto che vive insieme alla sua mamma e ai suoi amici. Anche i più piccini potranno fare un’esperienza nuova. Il programma prevede una breve passeggiata nel bosco, semplici attività per mettere alla prova la curiosità e i sensi e una merenda tutti insieme. L’appuntamento è rivolto a famiglie con bambini di 2 e 3 anni. La prenotazione è obbligatoria. L’at-
tività costa 5 euro sia per gli adulti che per i bambini esclusivamente di 2 e 3 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 4 euro sia per gli adulti che per i bambini esclusivamente di 2 e 3 anni). Domenica 13 settembre, dalle 15.30 alle 18.30 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 - Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.
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GGl’agenda
eventi
La grande storia del bosco fatato T
anti fantastici personaggi vi aspettano nel bosco! Lungo il percorso della passeggiata, grandi e piccini potranno ascoltare storie favolose. A seguire, merenda per tutti al Centro Visite del Parco. La prenotazione è obbligatoria. L’attività è per famiglie con bambini. Il prezzo è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino a 12 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini fino a 12 anni).
Domenica 20 settembre, dalle 15.30 alle 18.30 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazione e prenotazione: tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.com
Certosa, zoccoli e scarponi
La festa del Plaisentif Presso il rifugio Selleries, è prevista una passeggiata con degustazione di prodotti locali. La quota di partecipazione a persona è di 10 euro (gratis per minori di 14 anni); è escluso il pranzo al rifugio. Il ritrovo è fissato per le 9 presso il parcheggio a monte del Centro di Soggiorno di Pracatinat. Domenica 27 settembre, ore 9 Parco naturale Orsiera Rocciavrè (TO) Per informazioni: tel. 0122 47064 - www.parco-orsiera.it
Alpi Bike Resort Per tutti gli appassionati della mountain bike e delle forti emozioni, ecco il calendario degli eventi di settembre dell’Alpi Bike Resort. Sabato 5 e domenica 6 settembre Maxi Avalanche Bardonecchia (TO) Per informazioni: www.bardonecchiabike.com
Sabato 5 e domenica 6 settembre Clavierissima Circuito Coppa Piemonte Claviere (TO) Per informazioni: www.claviere.it
Sabato 12 e domenica 13 settembre September Fest Sauze d’Oulx (TO) Per informazioni: www.sauzefreeride.net
È un’escursione a piedi della durata di due giorni nel Parco naturale Orsiera Rocciavrè. Il programma dell’attività prevede una passeggiata con l’ausilio degli asini e sosta per la notte presso il rifugio GEAT Valgravio. La quota di partecipazione a persona è di 30 euro con guida e asino (escluso il soggiorno presso il rifugio). Il ritrovo è fissato alle 10 presso Villarfocchiardo in piazza Abbeg, dove si farà anche il carico dei basti. Da sabato 12 a domenica 13 settembre Villarfocchiardo (TO) Per informazioni: tel. 0122 47064 www.parco-orsiera.it
Alban elued-Luce dell’Acqua In occasione dell’equinozio d’autunno, si tiene Alban elued-Luce dell’Acqua, un’escursione notturna speciale. Sui sentieri nei boschi della Collina Torinese, i visitatori potranno osservare il cielo e ascoltare racconti di antichi miti di popoli dimenticati. È prevista una consumazione corroborante. La prenotazione è obbligatoria. L’attività è rivolta ad adulti e famiglie. Il prezzo è di 9 euro per gli adulti, 6 euro per i bambini da 10 a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio,
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7,50 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini da 10 a 14 anni). Lunedì 21 settembre, ore 21 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 - cvparcosuperga@artefatto.com
eventi GGl’agenda Festa Patronale
Festa delle Masche T
remate, tremate, le streghe son tornate! Lasciatevi ammaliare dalla Festa delle Masche di Valdieri. Un’atmosfera di mistero avvolge il paese che, per l’occasione, viene illuminato da fiaccole. Al calar delle tenebre, le masche abbandonano i cupi antri segreti e i servan scendono dai boschi per dare vita al loro incontro annuale. La festa prende il via il venerdì con La balado delle Masche: tradizionale cena a lume di candela,
che ha luogo nei ristoranti del comune, accompagnata da narrazioni di leggende popolari. Il sabato, appuntamento con “Anin a balar cun Masche e Servan”, notte di spettacoli, musiche, danze e degustazioni. Da venerdì 11 a sabato 12 settembre Valdieri (CN) Per informazioni: tel. 0171 97109
Ad Aisone, piccolo paese della Valle Stura, si svolge la festa patronale, dedicata alla Natività della Beata Vergine Santissima Maria. Per celebrare l’evento, si organizzano giochi popolari, animazioni per bambini, serate di danze e un grande concerto occitano con il gruppo dei “Lou Seriol”. Da giovedì 3 a lunedì 7 settembre Aisone (CN) Per informazioni: tel. 0171 95751
Festa di Croveo
Veia di squetar In Valle Devero è in programma un’escursione lungo il tratto della strada alta da Goglio a Cravegna. Potrete percorrere il tragitto che i pastori e le mandrie di bovini facevano al rientro dai pascoli alla testata della valle. Scoprirete una montagna intatta nelle proprie caratteristiche ambientali. La prenotazione è obbligatoria. La partenza è prevista presso Goglio di Baceno. Domenica 6 settembre Goglio di Baceno (VB) Per informazioni e prenotazioni: Guide escursionistiche ambientali Paolo Novaria e Mariano Zedda Cell. 328 7448970/340 2464944
La leggenda dell’uomo selvatico In Val Divedro, potete prendere parte a una splendida escursione ad anello da Trasquera ad Agro, un itinerario di ampia valenza ambientale. Sarà l’occasione ideale per immergersi nella memoria del passato di una grande comunità contadina montanara.
Domenica 27 settembre Val Divedro (VB) Per informazioni: guida escursionistica ambientale Mariano Zedda Cell. 340 2464944 - mariano.zedda@tele2.it www.accompagnatur.net
Fiera della patata In occasione dei festeggiamenti del patrono Sant’Antonino, a Entracque è in programma la tradizionale fiera gastronomica. Durante la manifestazione, animata da spettacoli, concerti, balli e mostre, i visitatori potranno degustare i prodotti tipici della cucina locale (cuiette, bodi e aioli, tumin d’antraighe e persi pin). Inoltre, sarà possibile incontrare i produttori che espongono il marchio di qualità “patata di Entracque”. Da sabato 5 a domenica 6 settembre Entracque (CN) Per informazioni: tel. 0171 978616
Grande festa a Croveo di Baceno! Per la sera di sabato, la manifestazione si apre con falò e fuochi d’artificio, a seguire musica e balli. La domenica, ci sarà la Santa Messa e processione con le tradizionali “Cavagnette”. Da sabato 12 a domenica 13 settembre Croveo di Baceno (VB) Per informazioni: tel. 0324 62018
compleanno dei Ciciu Per festeggiare i vent’anni della Riserva Naturale dei Ciciu del Villar, ci saranno escursioni guidate gratuite, intrattenimento musicale e ludobus. Al termine merenda sinoira per tutti. Domenica 13 settembre Villar San Costanzo (CN) Per informazioni: Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro Tel. 0171 734021 - parcopesio@ruparpiemonte.it
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GGl’agenda
eventi
Bolle di Sapone Grande festa d’inaugurazione all’asilo Bolle di Sapone, nella nuova sede di via Monferrato 4 a Torino, per cominciare insieme e in allegria l’anno scolastico 2009/2010. L’appuntamento è previsto intorno alla metà di settembre (la data è in via di definizione; per informazioni, tel. 011 7727512/348 9805635). Ai bambini che frequentano l’asilo, si forniscono pannolini e corredino; si organizzano feste di compleanno a tema. È prevista l’apertura di una nuova sede anche a Chieri in piazza Trento 1. Bolle di Sapone Via Pacchiotti, 116 – Torino • Via Monferrato, 4 – Torino Per informazioni: tel. 011 7727512 - cell. 348 9805635 - www.asilobolledisapone.
Alla Cascinetta Domenica in allegria con la festa d’inaugurazione dell’Azienda Agricola La Cascinetta! Ci sarà la sfilata di trattori d’epoca e, a seguire, potrete fare quattro salti in compagnia con l’orchestra di musica country. E se la pancia brontola, non perdetevi il rinfresco con pizza a volontà.
Domenica 20 settembre, ore 16 Azienda Agricola La Cascinetta Borgo Bianchi, 86 – Villanova d’Asti (AT) Per informazioni: tel. 0141 937058 cell. 333 2629390/333 5706543 info@agricascinetta.it – www.agricascinetta.it
ManualMente Ritorna, al Lingotto Fiere di Torino, ManualMente, rassegna della manualità creativa, una delle più qualificate rassegne artistiche e culturali del settore, giunta alla sesta edizione. Da giovedì 1 a domenica 4 ottobre, dalle 9.30 alle 19.30 Lingotto Fiere – Torino Per informazioni: www.dimostra.it
art lab GGrubriche Monya MonyaLucisano Lucisano
Sacchetti e fantasia
Ecco tutto l’occorrente: un sacchetto di carta bianco o color avana, cartoncini colorati, una matita, forbici e della colla stick.
Prendere il cartoncino verde, disegnate un prato, ritagliatelo e incollatelo nella parte bassa del sacchetto di carta.
Ritagliate degli steli di diverse misure per i tulipani e incollateli al sacchetto.
Adesso potete sbizzarrirvi con i cartoncini colorati e creare tutti i tulipani che volete. Attaccateli sopra gli steli già incollati e aggiungete una o più foglie per fiore. Con questo art lab potete creare sacchetti colorati per ogni occasione. Pronti? Via!
costo
2,30
GGrubriche bimbi
no ! Buon complean Ciao Scimmietta à ap p ma e da Matteo, mam
grande Al più bel bimbo stra vita la no del mondo! Sei apà p e a m mam
o al mio bellissim Tanti auguroni ara e zia Lalla papà...e a M
no Elena Buon complean dai nonni
anno Buon comple cipessa! in r alla nostra p
pazzo del mon!do Il cavaliere più anni, auguri compie quattro
piccolo Al più bel bimbo stra vita la no del mondo! Sei apà p e a m mam
re stro futuro letto Eccomi sono il vo ide av D pà Valeria e pa Marco! Mamma
e Soffiamo insiem elina! nd ca sulla tua prima atteo e Irene M Astou, Marghi,
sorridi sei su gg GGrubriche
Le grandi verità Un bambino non sputerà su un pavimento sporco. Un giovane diventa adulto quando capisce che il segno che lascerà sulla terra non ha nulla a che fare con i pneumatici. Un gioco indistruttibile serve solo a distruggere altri giochi che non lo sono. Dio ha inventato le madri perché non poteva essere dappertutto nello stesso momento. Dio ha inventato il senso di colpa perché le madri potessero essere dappertutto nello stesso momento. Se non riesci a catturare l’attenzione dei bambini, siediti e dà segno di stare comodo. Costa più divertire un bambino che istruirlo. Il soldi non sono tutto, ma aiutano a tenere vicino gli adolescenti. Un bambino non è abbastanza, due sono troppi. Puoi imparare molto dai bambini, per esempio quanta pazienza hai. Le vacanze estive sono il periodo in cui i genitori comprendono quanto poco siano pagati gli insegnanti. Il primo segno di maturità è la scoperta che il volume si può muovere a destra e a sinistra. Ci sono tre modi per fare le cose: farle da soli, pagare qualcuno perché le faccia, proibire ai propri figli di farle. Chi ha detto la prima volta: “Dorme come un bambino” evidentemente non ne aveva uno. La miglior cosa da spendere con i figli è il tempo.
Il test per le mamme Una mamma è a passeggio con la figlia di 4 anni, quando questa raccoglie qualcosa da terra e lo mette in bocca. La mamma la ferma e le dice che non deve farlo. “Perché?”, chiede la ragazzina. “Perché è sporco. Era per terra. Non sai da dove viene. Probabilmente ci sono microbi e batteri”. “Wow – dice la bimba – come fai a sapere tante cose?”. “Tutte le mamme sanno tante cose. Dobbiamo sapere tutto e passare un test molto difficile, il Mamma Test. Se non rispondiamo bene non possiamo diventare mamme”. La bimba ci pensa su e poi esclama “Ho capito! Allora se non passi il test, puoi diventare papà?”. “Hai capito tutto!”, dice la mamma.
Bimbi e religione - Un bambino va per la prima volta in Chiesa con la nonna. Al punto in cui alcune persone passano tra i banchi per la questua, il bimbo si rivolge alla donna e le dice “Non hai bisogno di pagare per me, nonna, non ho ancora compiuto i 6 anni”. - Il maestro di Catechismo chiede a Susanna “A casa vostra dite le preghiere prima di mangiare?”. “Non ne abbiamo bisogno – risponde lei – mamma è un’ottima cuoca!”. - Una mamma chiede al figlio di ritorno dal Catechismo cosa ha imparato quel giorno. Il bimbo le racconta che la maestra ha raccontato la storia di Mosé, che fu mandato a salvare gli Ebrei e condurli fuori dall’Egitto. Arrivati al Mar Rosso, costruirono tutti insieme un ponte e lo attraversarono. Poi videro che arrivavano gli Egiziani, allora Mosè con il walkie-talkie chiamò i rinforzi. Questi arrivarono e fecero saltare il ponte. Così il popolo di Israele si salvò”. La mamma allora gli domanda: “Ma la maestra ti ha raccontato proprio questo?”. “No, mamma, ma se ti raccontassi la sua storia, non ci crederesti mai!”.
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