copia omaggio
Speciale ECO-BABY
Svezzamento nel mondo • Salute a domicilio • Benessere bebè
LATTE TAPPOROSSO
IL NUOVO ARRIVATO NELLA FAMIGLIA LATTE TAPPOROSSO Tapporosso Bio è il latte da agricoltura biologica naturalmente ricco di proteine e di elementi nutritivi, dal sapore piacevole e genuino. È ottenuto da bovini allevati in Piemonte in conformità con il metodo da agricoltura biologica che garantisce il benessere degli animali, il rispetto della natura e l’alimentazione con fieno e cereali coltivati con metodo biologico (OGM FREE).
COPIA OMAGGIO
Speciale ECO-BABY
Svezzamento nel mondo • Salute a domicilio • Benessere bebè
Speciale eco-baby
sommario 12 Baby Friendly
36 Nutrizionista Alimentazione in gravidanza e allattamento
16 Acqua e sale
38 Igiene Bagnetto perfetto
6
News e prodotti
20 Paese che vai, pappa che trovi 24 I bambini e la musica 28 Una mamma a Londra 32 Eat parade
40 Culture Riti di gravidanza 42 L’educatrice Il concetto del no 43 S.o.s. genitori Serenità è curarsi a casa 44 Allattamento e dintorni Associazioni & Co. 46 Film Cinema e pancioni 48 Libri Nascita, crescita e ambiente 49 Tecnologia App formato famiglia 50 Raffa
...anche su www.giovanigenitori.it
Giovani Genitori 3
Direttore responsabile Luisa Tatoni
Care lettrici e cari lettori, questo che avete in mano è un numero speciale della rivista Giovani Genitori, tutto dedicato ai bebé - quelli che sono appena arrivati o quelli che stanno per arrivare - ed è un omaggio per le mamme e i papà verdissimi, informati e consapevoli. La nascita di un figlio rende più dense di significato antiche parole, come naturalità, dolcezza e soprattutto “sostenibilità”, per dire che è nostro compito lasciare inalterate, per le future generazioni, le possibilità da noi avute. Sappiamo che quando arriva un bimbo si apre un panorama di scelte delicate e impor-
Hanno collaborato a questo speciale Elena Brosio, Mario Bettas Valet, Veronica Borghi, Catia De Bacco, Karin Gavassa, Ilaria Martina, Cinzia Pampo, Alice Quaglino, Fabiana Vino Marketing e pubblicità Giorgio Pulini, Luciana Martellucci, Claudia Gioachin, Federica Petey Mautino, Valentina Vottero marketing@giovanigenitori.it Tel. 011 19913127
tanti. Alimentazione, igiene, educazione, salute diventano argomenti su cui si intrecciano le riflessioni quotidiane. In queste pagine troverete alcune risposte, date attraverso la testimonianza di famiglie che a loro volta si sono interrogate e hanno qualcosa da condividere. Parliamo di miti da sfatare sullo svezzamento, di rapporto tra bambini e musica, di benessere per genitori e figli, di film per le mamme, di alimentazione in gravidanza e allattamento.
Edizioni Espressione Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN)
A scrivere sono mamme e papà, nel tradizionale stile di Giovani Genitori, l’unico giornale
L’editore è a disposizione
che parla alle famiglie del Piemonte. Vi invitiamo a conoscerci, a leggerci e ad abbonarvi:
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il punto di partenza è www.giovanigenitori.it. Happy green baby! Happy green baby!
Valentina
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Luciana
Luca
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Catia
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Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333 ISSN 1828-9738
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A portata di braccio Sono sempre di più i genitori che amano tenere vicino a sè nel lettone il piccolo appena nato. Per stargli vicino nelle ore notturne, coccolarlo e consolarlo, per poterlo allattare senza alzarsi. Però il lettone a volte è stretto e gli affettuosi mamma e papà spesso si ritrovano con la schiena ammaccata al mattino per aver dormito tutti rattrappiti. La culla che si attacca al lettone può essere una soluzione molto comoda: si sta vicini vicini ma anche confortevoli, in tutta sicurezza. Dorme meglio il piccolo e dormono meglio i genitori. www.armsreach.com
Un albero per neonato Le città italiane stanno per diventare più verdi grazie alla legge entrata in vigore il 16 febbraio che obbliga i Comuni sopra i 15mila abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato all’anagrafe o adottato. La normativa che punta a incentivare gli
spazi verdi urbani esiste da oltre vent’anni. La piantumazione dovrà avvenire entro sei mesi dalla nascita o dall’adozione. Nonostante il basso tasso di natalità italiano, la legge dovrebbe riuscire a contrastare, almeno in parte, la perdita di zone verdi, che secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale è di otto metri quadrati al secondo.
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Abbiamo vinto per il secondo anno di fila. Anche quest’anno nella categoria bevande per l’infanzia il “Premio Natura” va a Sant’Anna Bio Bottle.
Vincere non è facile: solo quattro aziende quest’anno se lo sono aggiudicato. Vincere due volte di fila è un’impresa che solo Sant’Anna Bio Bottle è riuscita a compiere. Questo premio, dedicato ai prodotti più attenti all’ambiente e all’ecologia, prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini. Dopo la preselezione del comitato di esperti si passa attraverso un’indagine di mercato condotta su un campione di cittadini che rappresenta statisticamente la popolazione over 17 residente in Italia. Si tratta di circa 10.000 persone titolate a scegliere i vincitori per ciascuna delle 40 categorie in cui il Premio è articolato, sulla base del personale convincimento della coerenza dei prodotti con le finalità del Premio, oltre che della loro utilità ed efficacia.
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santannabiobottle Premio Capital Sviluppo del Business 2006/2007
Superbrand Award 2010 Y & VALUE IT
’S CH OI ALY IT
FOR QUA L CE ITALY
2010
Premio Brand Awards 2006/2007/2008/2009
Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’anno 2007 Categoria Communication
Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’anno 2010 Categoria Food&Beverage
Premio Solidas Social Award 2009 Sant’Anna Bio Bottle
Premio MarketingOggi Award 2009 Sant’Anna Bio Bottle
Menzione Speciale per Sant’Anna Biobottle
Categoria Innovazione di Prodotto Responsabile
Categoria Marketing Mix/Miglior Packaging
Premio Impresa Ambiente 2011
Premio Odisseo 2007 Unione Industiale di Torino per la Comunicazione
Premio Codacons
Amico del Consumatore 2011
news > L’albo delle babysitter
Organico baby
I
l bello, quando è buono, piace ancor di più: le linee baby di Organics for Kids sono belle e colorate, in cotone organico 100%. Realizzate in Gran Bretagna a partire da tessuti provenienti esclusivamente dal commercio equo e solidale, morbidi come una carezza sulla pelle delicata dei bebè. Troviamo i meravigliosi capi di Organics for Kids da Fior di Bimbo Bio in pieno centro a Torino. Fior di Bimbo Bio Via Mazzini, 37 F - Torino - www.fiordibimbobio.com
Tata in fattoria Cosa sono le agritate? Un progetto pilota promosso da Coldiretti Piemonte di cui si fa portavoce la sua sezione Donne Impresa Piemonte, un servizio alternativo di educazione e di cura per i bimbi da 3 mesi a 3 anni tenuto da donne che vivono nelle cascine a due passi dalle città: tra giochi e movimento all’aperto, a contatto con gli animali e nutriti con prodotti a Km 0, i bimbi trovano un posto accogliente e sano. E i genitori un’amica fidata. Per informazioni: Cooperativa Linfa Solidale, tel. 0171 447211 - linfa.solidale@pec. coldiretti.it
Coccole per nove mesi La Linea Mamma di Helan è pensata specificatamente per il trattamento della pelle durante la gravidanza, con elementi derivati dall’antica sapienza erboristica, con l’olio di Argan come filo conduttore. I prodotti hanno la massima concentrazione di principi attivi, sono biologici e senza glutine. Li consiglia la dottoressa Elena Rabbione nella sua Erboristeria a Gassino. Anche nella bella confezione regalo. Erboristeria Rabbione Corso Italia, 40 - Gassino (TO) Tel. 011 9813114
L’associazione non a scopo di lucro Ulaop ha istituito un albo per facilitare l’incontro fra tate professionali e famiglie. All’albo possono iscriversi le baby sitter che hanno superato un apposito percorso formativo. Per informazioni: progetti@associazioneulaop. it o tel. 011 0767237.
> Genitori iperprotettivi? Figli depressi Se i genitori proteggono troppo il loro bambino, i piccoli rischiano di incontrare difficoltà nella relazione e di incorrere in ansia e depressione. Uno studio statunitense su questo fenomeno, denominato “helicopter parenting” mostra che l’iperprotezione riduce l’autonomia dei bambini e il conseguente soddisfacimento delle condizioni di vita.
> Cascina Incantata Curiosi di sapere cosa c’è dentro Cascina Roccafranca? Moltissime iniziative per le famiglie: dai laboratori creativi per bimbi e genitori agli incontri su tematiche femminili con tanti servizi e sportelli, dal baby parking per bimbi dai 13 mesi ai 6 anni al punto gioco La Rocca Incantata per bimbi da 0 a 6 anni con la ludoteca di lunedì per i cuccioli da 0 a 18 mesi, i giochi di Tempo Insieme il giovedì e i laboratori, le letture, la musica del mercoledì e venerdì. Cascina Roccafranca Via Rubino, 45 - Torino Per informazioni: tel. 011 4436250 www.cascinaroccafranca.it
Una cameretta da sogno
S
ono meravigliose le camerette Erbesi, speciali per la delicatezza del design tutto italiano, i colori neutri, lo stile minimalista e moderno. Le linee semplici e sobrie sono decorate da dettagli colorati. Materiali di prima qualità e vernici atossiche garantiscono ai piccoli sogni d’oro in tutta sicurezza. Il set cameretta comprende generalmente lettino, fasciatoio, cassettiera e armadio, con vari accessori, come attaccapanni, cullina, specchio. Inoltre, chi le acquista gode di una promozione speciale: sconto del 15% su tutte le camerette Erbesi (vale anche per l’acquisto di singoli pezzi), con consegna e montaggio compresi nel prezzo. Oliaro Via Po, 10 - Chivasso Tel. 011 9101779 info@oliarogiocattoli.it www.oliarogiocattoli.it
Documenti per i bambini: prendiamo appuntamento Prosegue all’anagrafe di Torino l’accoglienza su appuntamento per il rilascio delle carte d’identità ai bimbi di età compresa tra zero e tre anni, con la novità che si amplia la fascia di età interessata comprendendo anche i bambini fino a sei anni di età. Nella sede centrale del’anagrafe, in via della Consolata 23, uno sportello è dedicato al rilascio del documento dei più piccoli ed è possibile effettuare la prenotazione inviando una richiesta all’indirizzo di posta elettronica prenotazioni.anagrafe@comune.torino.it. Nella richiesta è necessario indicare nome e cognome del bambino, l’indirizzo di residenza in Torino e la sua data di nascita. È possibile anche segnalare eventuali preferenze per orario e giorno della settimana.
> Bus gratuito per i bambini
Da letto a parco giochi
L
a vita è una giungla? Non certo per i bambini, che in mezzo alla foresta non fanno altro che divertirsi in compagnia di tigri sonnacchiose, giraffe, scimmie e pappagalli. La cameretta che tutti abbiamo sognato si trova al Flexa Shop in via Milano 7 a Torino, tel. 0115694334, www.naturalmente.com, assieme a materassi in fibre naturali, piumoni, lenzuola e cuscini, sedie ergonomiche e pitture atossiche, perfette per i piccoli inquilini.
Coccole in pula di farro Farro produce cuscini e materassini baby imbottiti di pula di farro biologica, non trattati chimicamente, comodi, traspiranti e soprattutto terapeutici: il farro impedisce la formazione di acari e l’imbottitura dei cuscini è arricchita di fiori di lavanda o di camomilla. Coccole, in particolare, è il cuscino per le mamme in attesa, a sostegno del pancione o della schiena e, appoggiato sulle gambe, agevola l’allattamento. Da The Milk Bar, via Bodoni 7 G, tel. 011 7633558. www.farro-relax.it
Eco-morbidezza Si chiama Bamboom ed è la prima linea di prodotti per l’infanzia completamente in bamboo organico. Set bagno, materassino per passeggino, copertina per la culla, sacco-nanna, lenzuolini e bavaglini sono alcuni dei prodotti in vendita, morbidissimi e delicati come la pelle del bebè. E del tutto sostenibili, perché il bamboo cresce veloce, è biodegradabile, non necessita di pesticidi. L’elenco dei punti vendita a Torino e in Piemonte si trova sul sito www.bamboom.it.
I bambini possono circolare gratuitamente sui mezzi pubblici di Torino. Al di sotto degli 11 anni devono essere dotati di una tessera personale di riconoscimento che viene rilasciata, al costo di 3 euro, presso i Centri di Servizi al Cliente GTT, portando con sè il tesserino di codice fiscale del piccolo.
> Ferro e cordone Aspettare tre minuti prima di tagliare il cordone ombelicale aumenta la concentrazione di ferro nel sangue del neonato per almeno quattro mesi dopo la nascita. Lo afferma uno studio svedese pubblicato sul British Medical Journal.
> Mumnesia Dopo il parto molte mamme non si sentono più sexy e perdono la fiducia in sé. Un sondaggio che ha coinvolto 3000 donne inglesi con figli ha scoperto che un terzo delle intervistate si sente poco attraente, in particolare nei confronti del proprio partner. Solo il 12% si dichiara ancora “femminile”; il 69% si ritiene stanca e una donna su cinque dichiara di essere stata etichettata dal proprio compagno come “asessuale”. Questo stato psicologico ha anche un nome, la “mumnesia” ed è oggetto di ricerche mediche.
> Torino inquinata Delle quattro città più inquinate d’Europa, tre sono italiane. Lo afferma l’organizzazione mondiale della sanità, che mette in cima alla lista la città bulgara di Plovdiv, seguita da Torino, Brescia e Milano.
Mamma e bebè
è
una linea di prodotti creata dall’officina di trasformazione di erbe e fiori Daymons per il benessere delle future mamme e l’igiene dei neonati. Da spalmare sul pancione per evitare smagliature e rilassamenti: olio pancione, lozione alla calendula e crema fluida all’ippocastano, arnica e mentolo. I cuccioli possono contare su bagnetto e shampoo, olio di pulizia e per massaggi, crema con calendula e aloe e crema con avena, camomilla e iris. Dulcis in fundo c’è anche il dentibimbo con calendula e iris. Solo naturale, solo per le coccole. Daymons Naturalerbe - via Rocciamelone, 11 A - Torino Per informazioni: tel. 011 7492813 - www.daymonsnaturalerbe.it
Il pesce volante Ogni anno, il 5 maggio, in Giappone si celebra la Festa dei Bambini. In quel giorno ogni famiglia festeggia issando sul tetto della propria abitazione il koinobori, un tradizionale aquilone a forma di pesce. Se ne mettono tanti quanti sono i figli, in segno di buon augurio. Qui in occidente usiamo il koinobori come decorazione da appendere alle finestre, al balcone, al soffitto, in giardino. Con una semplice lampadina all’interno lo trasformiamo in una colorata lanterna magica. Madori Design realizza koinobori fatti a mano in cotone (www.madoridesign.com). In alternativa si trovano nei negozi di giapponeserie.
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Baby friendly La cameretta ingegnosa
Max Camerette Ci giocano, ci fanno i compiti, ci invitano gli amici: quanto è importante la cameretta per i nostri cuccioli? La scelta è un momento delicato e le considerazioni da fare al momento dell’acquisto sono tante. Mentre i più piccoli pensano a draghi, principesse, eroi dello sport o della musica, noi valutiamo salute ed ergonomia. Massimiliano Teifreto di Max Camerette mette a disposizione la sua lunga esperienza per consigliare le scrivanie e le sedie che crescono e si adattano alle colonne vertebrali, rivelandosi un investimento duraturo e intelligente. Sceglie soluzioni funzionali e belle, colorate ed ecologiche, culle, lettini, letti con soppalco, letti minicastello, letti scorrevoli e tutto quel che si può desiderare. Ci piace anche l’area dedicata ai bambini all’interno del negozio: un gran tappeto e tanti giochi per tenerli tranquilli mentre noi ci guardiamo intorno. Via Sansovino, 60 D - Torino Numero verde 800903719 www.maxcamerette.it
La dispensa
Ristorante La Dispensa / Cascina Falchera Cascina Falchera, antico cascinale del ‘700 alle porte di Torino, ospita al suo interno un ottimo ristorante, “La Dispensa”. Immersa in un ampio parco alberato con diciassette ettari di orto e frutteti, “La Dispensa” è il luogo ideale dove assaporare piatti tipici della tradizione, adatto a ogni tipo di evento, manifestazione e ricevimento grazie anche a uno splendido dehor. Accessibile a 4 ruote, con tavoli dedicati ai bambini, provvisto di fasciatoio e, su richiesta, di animatori per i bimbi. La Cascina inoltre offre attività per grandi e piccini, tra cui visite agli animali, attività nell’orto, serate con spettacoli. Scoprite il programma primavera/estate sul sito. Strada Cuorgnè, 109 - Torino Tel. 011 3742302 - www.cascinafalchera.it
Sorridiamo insieme
Associazione Freya Freya è una associazione di promozione sociale pensata per aiutare le famiglie e formata da ostetriche e psicologhe: “Insieme ci proponiamo di creare una rete sociale che sia di supporto nei momenti di difficoltà, ma soprattutto nella quotidianità, per superare il senso di solitudine, favorire stili di vita sani e promuovere il rispetto per noi stessi e per il mondo che circonda noi e i nostri figli” dice Giusy Quartararo, ostetrica. E da maggio partono le loro attività: dallo sportello d’ascolto ai laboratori artistico-espressivi, dagli incontri con le famiglie a sostegno delle coppie in attesa all’educazione alimentare dove si cucina e si mangia insieme. Corso Palestro, 3 - Torino Cell. 348 7852620 - associazionefreya@gmail.com www.associazionefreya.blogspot.com 12 Giovani Genitori
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Centro prima infanzia con vasta esposizione di articoli e accessori Vasta scelta di camerette con montaggio gratuito Esposizione di giocattoli per bambini da 0 a 5 anni Lista bebè
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Baby friendly Perle di latte e saggezza
The Milk Bar Torino The Milk Bar nel centro di Torino è il terzo negozio in Italia dedicato alle mamme in gravidanza e in allattamento che vogliono sentirsi belle, coccolate e glamour, come la fondatrice Kiersten Pilar Miller che pensa alle... Mums sexy in the City. In questo punto vendita, grazie a un gruppo con decennale esperienza nelle attività per bambini e famiglie e nella relazione genitore-figlio, si offrono sia capi di abbigliamento e accessori selezionati che articoli per l’infanzia (bellissima l’idea di una “lista voglie” per l’attesa e il parto). Last but not least, qui si organizzano laboratori per bambini, corsi per famiglie di danza, yoga, massaggio infantile, incontri tra mamme e si offrono consulenze psicoeducative e per l’allattamento (è anche baby pit stop). Aperto da lunedì a sabato, dalle 10.30 alle 19. Via Bodoni, 7 G - Torino Tel. 011 7633558 www.themilkbar.it/pages/torino-store
Cinema con bebè
museo del cinema - giovani genitori È un’iniziativa moderna, di grande civiltà, che mette Torino al passo con le capitali del nord Europa la rassegna “Cinema con Bebè”, presentata dal Museo Nazionale del Cinema e da Giovani Genitori: luci soffuse, volume ridotto, parcheggio passeggini, fasciatoi e scaldabiberon caratterizzano le proiezioni dedicate alle neo mamme e alle famiglie. Il calendario aggiornato dei film proposti si trova su www. giovanigenitori.it e www.museocinema.it. Cinema Massimo Via Giuseppe Verdi, 18 - Torino Tel. 011 8138574
Un morbido angolo
Farmacia dell’Università Cosa serve a una mamma che vuole fare una passeggiata in via Po? Che sia per shopping, per guardare le vetrine o per assaporare la sensazione di stare in mezzo alla gente, il rischio è che sul più bello il piccino abbia bisogno di cure. È davvero rassicurante sapere che proprio a metà di via Po, la Farmacia dell’Università offre uno spazio raccolto dove allattare con riservatezza e ogni agio. Una comoda poltrona, un fasciatoio con tanto di bilancia per pesare il bebè, uno scaldabiberon, salviettine e campioncini omaggio, il tutto in una cabina al primo piano decorata con sticker e luci soffuse. Il servizio è gratuito, il personale è gentile e preparato e la farmacia ha anche un’ottima scelta di prodotti per l’alimentazione, la cura e il gioco per i più piccoli. Accetta i buoni bebè della Regione, con un ulteriore sconto. Lo spazio è disponibile negli orari di apertura della farmacia. Via Po, 14 - Torino Tel. 011 8125907 - www.farmaciauniversita.com 14 Giovani Genitori
La primavera arriva con le problematiche delle allergie aiutiamoci con i rimedi che la natura stessa ci offre! • fitoterapia ed erbe officinali • vasto assortimento di alimenti biologici (tofu + seitan freschi) • cosmesi vegetale • spezie • incensi • pastiglie leone • the aromatizzati • infusi di frutta • alimenti adatti a celiaci e/o intolleranze alimentari Su prenotazione PANE BIOLOGICO cotto a legna dell’Agriforneria di Chiesanuova (TO) e PAN DOLCE AL CIOCCOLATO per ricche colazioni
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16 Giovani Genitori
Haloterapia Un antico proverbio cinese recita: per quanto sia grande il mondo e diverse siano le genti, a tutti piacciono il sale e l’argento. Non tutti sanno che il sale non è solo condimento, ma anche un ottimo rimedio per numerosi problemi di salute, in particolare quelli respiratori, tipici dei bambini soprattutto durante i periodi più freddi dell’anno. Ma cosa fare quando il mare non è dietro l’angolo? Ri-
sposta: l’haloterapia. Chi mastica il greco avrà già intuito di cosa si tratta: è una terapia basata sulla somministrazione di sale, non per bocca ma per aerosol. La tecnica è antica e risale al Medioevo, quando i monaci portavano all’interno delle miniere di sale le persone con problemi di tipo respiratorio. Oggi anche le evidenze scientifiche hanno confermato i benefici del sale e della sua somministrazione “via inalatoria”: contrasta
le sinusiti, le bronchiti, l’asma, le forme infiammatorie di otiti, le laringiti e anche alcune patologie legate alla pelle, come la psoriasi, la dermatite e alcune forme eczemiche. Ancora, ha effetto sgonfiante, in particolare sulle gambe. Fa bene alla pelle, per l’effetto nutriente, esfoliante e stimolante delle sostanze minerali derivanti dal sale di miniera. Regala un senso di relax, rafforza il sistema immunitario e dona benefici alla circo-
lazione sanguigna. Un elisir di salute, insomma. Se decidete di provarlo con i vostri figli sicuramente nessuno si annoierà: i bambini si sentiranno un po’ come al mare, perché si entra tutti insieme in una stanza le cui pareti sono coperte di cristalli di sale e il pavimento è di sabbia bianca. Ci sono sdraio su cui - bambini permettendo - ci si può rilassare e, in genere, un grande video che proietta documentari, immagini rilassanti o
Giovani Genitori 17
cartoni animati possibilmente senza accompagnamento sonoro. Armati di paletta e secchiello, si chiudono gli occhi e si pensa al mare, mentre il sale entra in azione e inizia a curare grazie alla nebulizzazione. Alcuni centri proiettano luci di colori particolari, seguendo le indicazioni della cromoterapia. Tenete d’occhio i piccolini: pur avendo mille benefici, non è piacevole stropicciarsi negli occhi le manine sporche di sale. Portate
Ai bambini l’hammam fa molto bene, ma è meglio proporlo a temperature un po’ più basse di quelle tipiche degli adulti le calze antiscivolo per tutti, anche se agli adulti abitualmente vengono dati calzari monouso. L’esperienza è decisamente piacevole. La seduta per una intera famiglia può sembrare un po’ cara, ma tenendo conto dei benefici, apprezzabili, è una spesa che si risparmia in dottori, assenze da scuola, baby sitter e medicine. A Torino e in provincia sono nati parecchi centri dedicati a questo tipo di trattamento terapeutico. Particolarmente baby friendly è la Spiaggia di Sale, che propone un “piano famiglia (2 adulti + 2 bimbi da 0 a 6 anni) a prezzo speciale. I bimbi hanno a disposizione uno spazio gioco con trenini, secchielli, palette, cucinotta, pentoline, libri e giochi di società per i più grandi. La Spiaggia di Sale si trova in via Mombarcaro 42 bis a Torino (www.laspiaggiadisale.it, tel. 011 3272427). Il Castello di Sale, aperto da due amiche, è gestito da
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una mamma “folgorata” sulla via del sale per i problemi respiratori che avevano i suoi bambini. Si trova a Torino, in via Vespucci 2 G (www. castellodisale.it, tel. 011 501536).
Il bagno turco Il rituale dell’hammam è una pratica che viene da lontano e affascina culture diverse. Arriva dai Paesi Mediorientali, ma nasce nell’antico mondo greco-romano. È un luogo dedicato a donne e uomini per creare i propri rituali igienici, estetici, terapeutici e sociali. Nell’hammam si mescolano bellezza e benessere, cura del corpo e relax della mente. E come diceva Sherazade, l’indimenticabile protagonista delle Mille e una notte: “una città non è completa senza il suo hammam”. Possiamo portare anche i bambini? Potrebbe essere un modo diverso per trascorrere un pomeriggio?
Lo abbiamo chiesto ad Ahd Dahbi, proprietaria dell’Hammam Marrakech di Pinerolo, che da quando ha aperto il suo bagno turco, offre la possibilità alle famiglie di entrare tutti insieme, in modo che anche i più piccoli possano godere gli effetti benefici di questo ambiente caldo e umido. “Ai bambini fa molto bene l’hammam, naturalmente teniamo la temperatura un po’ più bassa. Se hanno raffreddore o tosse, aiuta a sciogliere il catarro e in generale permette di rilassarsi e dormire meglio. Fa anche bene alla pelle, dei bambini come degli adulti: la mamma può fare il rituale dell’hammam al proprio bimbo passandogli sul corpo il sapone nero naturale all’olio d’oliva ricco di vitamina E. Questa carezza giocosa piace molto ai bimbi, che si divertono e spesso portano le loro bambole a cui, per imitazione, fanno il rituale. È una bella esperienza per tutta la famiglia, un momento per coccolarsi in modo diverso, ritrovando il benessere tutti insieme”. Non ci sono limiti di età, i bimbi possono entrare nell’hammam fin da piccolissimi con qualche accorgimento: temperatura più bassa e minor tempo. Una calda coccola per tutta la famiglia! L’Hammam Marrakech si trova a Pinerolo, in via Buniva 63 (www.hammammarrakech. it, tel. 0121 379615). A Collegno c’è l’Hammam Villa Khamsa, nel parco della Certosa Reale (Via Torino 9/6 - Collegno, tel. 011 4032244 www. hammamtorino.it) , dove spesso l’ostetrica Paola Lussoglio tiene corsi dedicati al benessere e al massaggio infantile per le neo e le future mamme.
Terme e massaggi Ogni anno, una giornata di vacanza andrebbe dedicata alle terme. Le più vicine sono quelle di Premia, spaziose e recentemente rinnovate,
serenamente aperte alle famiglie e ai bambini, per i quali c’è anche un punto gioco vicino al ristorante. A Premia ci sono tante cose belle: le vasche esterne circondate dalle montagne e dalle cascate, che già
solo per il panorama contribuiscono al relax. Gli idromassaggi, numerosi e di tipo diverso, l’area wellness (non accessibile ai bambini piccoli) con vari tipi di saune e bagni turchi. Nell’area relax si può consumare uno snack di tisane e frutta secca. Ovunque spicca una ottima organizzazione e una grande pulizia. Ci sono il bar e il ristorante che permettono di fermarsi a pranzo o a merenda senza bisogno di asciugarsi e cambiarsi. A parte il piacere di crogiolarsi al caldo, l’acqua di Premia è realmente termale, di tipo solfato-calcica. Si può utilizzare nelle classiche cure termali inalatorie (per curare infiammazioni di naso, gola e bronchi, le otiti e le tracheiti). Il bagno a 36° C allevia i dolori di artrosi, reumatismi, nevralgie, osteoporosi e fa bene alla pelle in casi di psoriasi, eczemi e dermatite
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n principio era il pappone. Un brodo vegetale con verdure frullate a cui aggiungere carne, pesce, l’immancabile olio extravergine d’oliva e il parmigiano. Un imperativo per i genitori italiani, che lo preparano fino alla prima candelina con dedizione assoluta. Si inizia a sei mesi e piano piano si arricchisce di nuovi ingredienti, in progressione certa e inesauribile. In Italia lo svezzamento è un modello abbastanza rigido e sono pochi i genitori che si arrischiano a proporre il fagiolino prima dello zucchino. Sacrilegio! Ma siamo sicuri che il nostro sia l’unico metodo valido? Ecco cosa ci raccontano alcune mamme straniere.
Polonia - Liliana “Durante la gravidanza, le mamme polacche cercano di includere nella loro dieta il pesce per gli Omega 3, frutta e verdura per le vitamine, così come il formaggio e cibi ricchi di acido folico come i pomodori. Lo stesso durante l’allattamento. Se il bambino ha problemi di allergie, la
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mamma evita cavoli, piselli e spezie e beve tisane di finocchio, cumino e anice. Crediamo che l’allattamento al seno sia più sano e dia immunità contro le malattie, ma non si allatta oltre i due anni. In passato si credeva che il the bawarka aiutasse la produzione di latte. Lo svezzamento inizia a 4 mesi, introducendo un alimento alla volta, in piccole porzioni e frullato. Si parte con carota, banana e mela. Non si danno gli agrumi, noci, cioccolato o cibo pesante, lentamente si introducono latte, pesce e uova”.
Israele - Liora “Qui da noi non esiste una dieta consigliata durante la gravidanza, ma ci sono raccomandazioni, per esempio astenersi da carne e pesce crudi, alcool, fumo, caffeina, aspartame e dolcificanti. Durante l’allattamento si evitano gli alimenti che possono causare coliche al bambino, come cavoli, cavolfiori, broccoli e agrumi. Acqua e riposo sono sempre consigliati. Si ritiene che bere alcune tisane come quella di salvia o che mangiare germogli di erba medica aiuti a produrre
più latte. Al contrario, una credenza diffusa afferma che il the alla menta riduce il latte. Lo svezzamento comincia a 6 mesi, con purè di verdure cotte (carote, zucchine, zucca o patate dolci) oppure con mela, banana e pera. La carne si propone a 8 mesi, formaggi e uova a 9. Per il primo anno sono proibiti pesce, latte, fragole e frutti tropicali; il miele fino a 2 anni e i dadi fino a 5. Si allatta il più a lungo possibile”.
Inghilterra - Marie-Jeanne “In Gran Bretagna l’unico cibo raccomandato per i bambini è l’allattamento al seno. Come da voi in Italia, si dice che bere birra (possibilmente la Guinness) aiuti a produrre più latte. Lo svezzamento comincia non prima dei 6 mesi, ma qualcuna anticipa. Non è il pediatra a spiegare come si svezza: i genitori seguono le Weaning Session o si informano da soli, leggendo libri come quello della nutrizionista Annabel Karmel. Per i bambini si propone una dieta bilanciata con cinque porzioni di frutta e verdura. C’è una lunga lista di alimenti proibiti: formaggio non pastorizzato, Gorgonzola e Roquefort, carne cruda, salame, molluschi e uova crude. Se ci sono allergie in famiglia, niente noci. Il latte di mucca si dà dopo l’anno. Su come svezzare ci sono due approcci: fare il pappo-
Tra scienza e buon senso, le mamme raccontano lo svezzamento nel loro Paese ne o dare piccoli pezzetti di cibo che il bambino può prendere in mano: l’idea è che diventerà indipendente più in fretta e proverà più piacere nel cibo”.
Olanda - Anna “Olio e parmigiano: ma davvero? Ma guarda! In Olanda, dove le regole per lo svezzamento non sono rigide, uno dei pochi divieti tassativi riguarda proprio il formaggio, proibito fino a 8 mesi. Lo svezzamento inizia intorno ai 6 mesi, a volte anche prima, con la frutta, poi le verdure, i cereali, la carne e gli altri alimenti. Dagli 8 mesi la filosofia che seguiamo in Olanda è il “met de pot mee”, vale a dire: il bebè mangia quel che mangiano i genitori, ma frullato. Un biberon di latte prima di dormire va benissimo, ma sempre prima di lavarsi i denti! Gli scaffali dei supermercati sono ben forniti di prodotti per l’infanzia, ma c’è molta pressione
sulle mamme perché preparino frutta e verdura fresca, con i conseguenti sensi di colpa per chi non riesce. Sjoerd, mio figlio, va al nido da quando aveva 4 mesi. Il suo asilo ha una cucina interna (non tutti i nidi ce l’hanno). So che preparano un pasto caldo e questo mi basta, non ho idea del menu e le maestre non ci dicono mai quel che si mangia. Qui da noi non è considerato così importante”.
Turchia - Zumrut “Il periodo in cui ho mangiato più sano è stata la gravidanza: latte arricchito di calcio, uova, formaggio, pane scuro, verdure, frutta secca e noci, bistecche, yogurt e tre volte la settimana pesce. Il medico raccomandava di non consumare polli allevati al naturale. Durante l’allattamento bevevo 4-5 litri d’acqua al giorno. Anche noi crediamo che una bibita a base di alcool, come la birra, aumenti il latte, insieme alle tisane di finocchio e il the. Evitavo la carne cruda, i formaggi fermentati come il Brie e i molluschi. A 6 mesi ho iniziato lo svezzamernto e a 9 ho finito di
il latte in polvere, il succo di frutta e l’uovo. La cucina cinese è già tutta a pezzetti, per cui i bimbi cominciano presto a mangiare come gli adulti, evitando cibi duri o la gelatina che può soffocare”.
Giappone - Shinichi
Olio e parmigiano, ma davvero? In Olanda i latticini sono proibiti fino ai nove mesi allattare. Ho sempre fatto in casa gli yogurt perché il dottore ci sconsigliava quelli comprati. A pranzo abbiamo cominciato con verdure leggere come carote e patate, poi carne tritata e poi piselli e fagioli, l’importante è che fosse di stagione. Dai 9 mesi abbiamo introdotto il pesce, dopodiché i bambini sono passati a consumare i pasti come noi”.
Cina - Kevin Shu-Gang “In Cina le donne in attesa preferiscono mangiare leggero, cioè con poco sale, poco grasso e poco zucchero, ma con molte proteine. È consigliata anche l’assunzione di acido folico e calcio, per avere un latte più proteico e meno grasso. La dieta contiene pesce, uova, verdure e pollo; sono sconsigliati i cibi piccanti e gli alcoolici. Le mamme cinesi allattano al seno per 6 mesi, ma si cerca di andare più avanti che si può. La medicina tradizionale dice che alcuni tipi di pesce, la gallina o l’oca, aiutano a produrre latte. Lo svezzamento inizia tra il sesto e l’ottavo mese, prima con
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“In Giappone durante la gravidanza evitiamo i pesci al vertice della catena alimentare, come il tonno, perché più inquinati. A 5 mesi iniziamo lo svezzamento con l’okayu, una pappa ottenuta diluendo un cucchiaino di riso in dieci cucchiaini d’acqua. Le indicazioni vengono fornite dal consultorio con opuscoli e lezioni dimostrative. Le ricette consigliate per i piccini sono zuppa di miso, brodo di alga kombu e l’okayu. La seconda fase della pappa arriva a sette mesi: all’okayu si aggiungono tofu, pesce, tuorlo d’uovo bollito, yogurt bianco e verdure. Via libera anche agli udon, i grossi spaghetti di grano tenero. A otto mesi si introduce la carne, il formaggio e l’alga wakame e si diminuisce la diluizione dell’okayu: una parte di riso e 5 parti d’acqua. All’anno si fa bere latte di mucca. Fino a 8 mesi evitiamo gamberetti, molluschi e miele”.
Perù - Juana “Qui in Perù in gravidanza e allattamento si cerca di bere la quinoa (uno cereale ricco di proteine, alimento base delle popolazioni andine) bollita e frullata con la cannella, oppure la soia bollita: si dice che porti più latte. Evitiamo i cibi piccanti. Si allatta fino a 8 mesi, poi si dà ai bambini una zuppa con carne di vitello, verdure come sedano, porro, zucca e patate, pasta, orzo o riso, tutto frullato. Poi si sostituisce il vitello con il pollo, il pesce, il fegato o un uovo sodo. Non si danno lenticchie e fagioli perchè gonfiano la pancia. Qualcuno inizia con la banana de la isla, una banana arancione, frullata.
Ai bambini non si dà acqua di rubinetto, ma acqua bollita e raffreddata. Come merenda si propone frutta frullata, come la papaya; il mango no perché pesante”.
India - Karkare “Siamo in India e il cibo ha una grande importanza culturale. In gravidanza è raccomandata un’alimentazione ricca con verdure verdi e molto latte, uova, cereali, lenticchie gialle, frutta fresca, succhi, latte e integratori come il Savatari che aiuta lo sviluppo del feto. Assolutamente vietati cibi secchi, surgelati, speziati e unti. Va bene mangiare melograno, spinaci e banana. Noci e latte di cocco sono ok, perché aiuteranno il bambino a essere chiaro di carnagione. Cereali, frutta fresca e semi di papavero sono raccomandati per avere più latte. Per il calcio si masticano foglie di betel. Si preferisce l’allattamento al seno: a me è stato consigliato di bere meno, così il latte sarebbe risultato più denso e nutriente. Dal nono mese si dà al bimbo il cibo cucinato per la famiglia, preparato in puré o molto cotto. La prima pappa si festeggia con una cerimonia: tutta la famiglia è invitata a imboccare il bimbo con il Mung Dhal, un pappone di lenticchie, riso, purè di banana bollita e farina di frumento. Ai bambini non si deve dare il latte aromatizzato, il latte di bufala, le verdure poco cotte, le noci e i succhi di frutta”.
Stati Uniti - Marineta Le raccomandazioni sul tipo di dieta da tenere in gravidanza dipendono dal peso della mamma. Alcune hanno bisogno di introdurre molte calorie, altre di tenerle sotto controllo. In genere si aumenta di 300 calorie, si beve più acqua e si limitano i prodotti che disidratano come caffé o the. È molto comune mangiare due dessert a pasto. C’è un grande incoraggiamento ad allattare al seno, ma si va
avanti 3 mesi, massimo 6. In genere a 4-6 mesi si inizia a introdurre qualche alimento, come il riso o altre farine di cereali, poi si passa a verdura e frutta. Niente burro di arachidi o noccioline, per le allergie. Niente cibi troppo dolci o succhi, né pomodori o arance che fanno venire irritazioni da pannolino”.
Brasile - Thatiana “La base del cibo brasiliano è una combinazione di riso e fagioli: questo si mangia in gravidanza e allattamento. Numerose le credenze: bere birra scura, mangiare la canjica (uno speciale tipo di grano bianco), bere the alla menta per avere più latte. Il nostro congedo di maternità va dai 4 ai 6 mesi, per cui si inizia lo svezzamento tenendo conto di quando si dovrà tornare al lavoro. Due settimane prima si introducono mela, aran-
ce dolci, melone, papaya e banana, frullate e mescolate a farina di riso. Poi mango, anguria, prugna e pesca. Si ritarda la fragola per le allergie. Alla seconda settimana si comincia con le verdure. Si può aggiungere il petto di pollo frullato, riso, pastina, carne di vitello. La verdura verde arriva varie settimane dopo. Si possono usare aglio e cipolla, poco sale e un cucchiaio di olio extravergine di oliva. Le uova (prima l’albume e poi il tuorlo), come il pesce, vengono introdotte dopo. Per ultimi i fagioli, considerati pesanti da digerire. Il segreto per far mangiare tutto è non passare mai il cibo al frullatore”.
Nigeria - Oluwaseyi “Quando racconto che ho svezzato mio figlio a 5 mesi, mi guardano come se fossi matta e si stupiscono che sia riuscito a crescere lo stesso.
Qui il latte scompare presto: si crede che non sia sufficiente a far crescere un bambino per più di poche settimane. In strada si vedono moltissime donne che allattano, ma si tratta soprattutto di un ciuccio. Lo svezzamento viene fatto il prima possibile, cominciando con la banana, poi con un brodo vegetale, ma le mamme si pongono relativamente pochi problemi: non è raro vedere bambini di pochi mesi succhiare patatine fritte o bere bibite gassate. La verdura è considerata un cibo povero, che si consuma quando non c’è altro da mangiare. A tre anni i bambini sono pienamente coinvolti nelle faccende del villaggio, come prendere l’acqua al pozzo; a cinque anni i grandi si occupano dei più piccoli. Tutto va veloce e il cibo segue questi ritmi: la gradualità è un lusso per ricchi, in Africa si cresce in fretta”. Giovani Genitori 23
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I bambini e la musica
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scoltare bene, ascoltare insieme, ascoltare tanta musica diversa, fare un giro del mondo con la musica insieme ai bambini e tornarne arricchiti, di stimoli, di creatività, di pensieri alti. Perché la musica non è solo concatenazione di note, la musica è spirito, è civiltà. E i bambini di oggi vivono bombardati di stimoli sonori non specifici, in case caratterizzate da un sottofondo sonoro indistinto, fatto di radio, televisione, pc sempre accesi, brusii, chiacchiericci, urla. Invece è importante farli stare in un ambiente sonoro appropriato, come racconta Ethel Onnis, soprano specializzata in musica antica e barocca, fondatrice dell’ensemble The Book of Kells. “La musica non è un riempitivo ma uno strumento di crescita personale. Il mio primo consiglio ai genitori è di non porre limiti nell’ascolto, non fare distinzioni tra generi e, soprattutto, non distinguere tra musica da grandi e musica da bambini. I bambini possono apprezzare ogni tipo di musica, evitando forzature eccessive, ovviamente. Così come i genitori devono osare e portarli ai concerti, senza porsi la domanda ‘ma non sarà troppo piccolo?’: l’emozione di ascoltare la musica suonata dal vivo è potente a ogni età”.
La musica e il silenzio “La musica è un linguaggio - prosegue Ethel - e come un lin-
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guaggio si impara quando vi si è esposti. Si impara da mamma e papà, ascoltandola insieme. Se i bambini non imparano ad ascoltare davvero la musica, non imparano neppure a decodificarla, proprio come avviene con lo sviluppo del linguaggio. Imparare la musica significa sviluppare una competenza: il cervello lavora e pian piano inizia a comprendere, ad affinarsi sulle note. La musica è un linguaggio importante che serve ad aprire gli orizzonti, ma è anche emozione ed energia: la sua fruizione aiuta ad aprire la mente, proprio per questo è importante non fare distinzioni tra generi ma diversificare l’ascolto con tanti tipi di musica diversi: la varietà è fondamentale. I bambini possono apprezzare i ritmi afrocubani, le sonorità della musica celtica, del jazz, frammenti di sinfonie della musica classica, arie di opere e operette. E poi, ogni tanto, silenzio: è importante creare tra le mura di casa un silenzio puro, senza brusii di sottofondo. Il silenzio, il vuoto, non è un momento di noia ma fondamentale per rielaborare gli stimoli: senza il silenzio non nascono le idee”.
In gravidanza L’ascolto della musica è prezioso e piacevole già durante la gravidanza. “Se ne accorgono le mamme che il piccolo in pancia reagisce agli stimoli musicali, specialmente quando ci si prende il tempo di fermarsi e ascoltare la musica rilassandosi
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in un’esperienza di benessere totale a due. Un benessere che prosegue dopo la nascita: quando il bimbo piange non c’è nulla che abbia un potere calmante come dondolare il bebè al ritmo di una musica rilassante”. Musica anche nei primi mesi, dunque, ma con delicatezza in una sollecitazione dolce e graduale. “Specialmente nei primi mesi è importante creare un ambiente sonoro sereno in casa - prosegue Ethel Onnis -. E poi cantare ai bambini, senza temere di essere stonati. Con il passare del tempo si impara a cantare insieme, a interagire insieme con la musica attraverso il movimento, la lallazione, i materiali. Giocare cantando, perché la musica non è solo ascolto ma anche produzione di suoni. I genitori possono farsi guidare in queste attività seguendo dei corsi musicali insieme ai bambini: sono tante le proposte, i percorsi musicali a misura di bambino diversificati per fasce di età e generalmente i piccoli vi si appassionano, perché il piacere della musica è immediato e dirompente”. Infine, una raccomandazione “Portate i bambini a sentire musica suonata dal vivo, l’emozione degli strumenti che producono suoni è diversa e potente, le loro vibrazioni incantano. Paesaggi sonori immaginari che si compongono e ricompongono davanti ai nostri occhi”.
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Una mamma a Londra D
ove possono vivere una internal events manager italiana, che si è trasformata in stay at home mum, cioè mamma a tempo pieno (ruolo riqualificato rispetto all’antiquato housewife) e un technology manager sudafricano appassionato di videogame che di notte si trasforma in un troll virtuale? Soltanto a Londra, dove si sono incontrati provenienti dagli antipodi del mondo - l’Italia e la Repubblica Sudafricana - e dove hanno avuto due figli, Dylan e Lucas. Come è successo tutto questo? “Mi sono trasferita a Londra nel 1990 per imparare l’inglese, vedere più concerti rock e accumulare esperienze lavorative - racconta Samantha -. L’idea era di rientrare in Italia dopo qualche anno, ma nell’estate del ‘92 mi sono imbattuta nella dolce metà, in un rock club (The Astoria) che adesso è stato raso al suolo per ampliare la metropolitana. Mike aveva fatto tappa a Londra durante un viaggio in autostop che lo aveva portato in giro per mezza Europa. All’epoca il Sudafrica era stato bandito dal Commonwealth a causa della situazione politica, quindi i cittadini sudafricani potevano rimanere in UK per un massimo di tre mesi. Siamo rimasti in contatto via lettera, con carta, penna e postino, perché l’email ancora non esisteva, fino al 1994, che fortunatamente ha segnato la
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fine dell’apartheid. Nel momento in cui la Repubblica Sudafricana è stata riammessa al Commonwealth, Mike ha lasciato l’emisfero sud per raggiungermi a Londra”.
Nella metropoli Come si vive a Londra? “Considerando la dimensione della città, a Londra si vive bene. I mezzi pubblici arrivano ovunque e sono, in linea di massima, efficienti. Fino a che non sono arrivati i bambini non avevamo nemmeno la macchina, ora siamo gli orgogliosi proprietari di una Fiat 600, che mio marito chiama affettuosamente ‘il go kart’. Visto però il rapporto tra costo di mantenimento e utilizzazione effettiva, stiamo pensando di abbandonarla per iscriverci a uno dei tanti car sharing club della zona. Gli inglesi sono grandi fan dei parchi e ogni quartiere ha uno spazio verde, che va dal fazzolettino di terra a distese enormi con alberi secolari. I parchi qui vengono utilizzati realmente: sono luogo di ritrovo per picnic, compleanni, partite di calcio, ci vanno le scuole per educazione fisica e nelle giornate di sole si riempiono di salviettoni, palloni gonfiabili e bikini, un vero back-garden alla portata di tutti. Londra è decisamente una città multi-culturale, il classico melting pot. Le poche volte in cui si incontra qualcuno nato e cresciuto qui, si rimane sbalorditi, tanto si è abituati a conoscere americani, francesi, ingle-
si di altre città, australiani, polacchi, indiani, neozelandesi e persino (nel mio caso) un ragazzo tuareg che mi ha raccontato che, essendo la tribù nomade e priva di calendario, tutti i tuareg hanno la stessa data di nascita sul passaporto”. La città offre tantissime opportunità di svago, ma in realtà spesso si finisce talmente cotti dal lavoro che si va al parco sotto casa o a bere un caffè in uno dei tanti Starbucks/ Caffè Nero/Costa Coffee che negli
Venire dagli antipodi del mondo e vivere a Londra con due bambini
ultimi anni hanno invaso la capitale (e il resto del Regno Unito) sulla scia del famoso Central Perk della sitcom Friends, che qui ha spopolato come non mai. I mitici pub inglesi sono abbastanza rari e hanno ceduto il posto a trendy Bars e Wine bars, locali moderni, arredati con gusto e fortunatamente privi di quelle moquette centenarie dove hanno vissuto intere generazioni di acari. In questi locali servono birre internazionali, vini (pregiati o meno) e addirittura si può
trovare il calice di Prosecco, una delle ultime chicche importate dall’Italia”.
Londra with children Nessun lato negativo? “Londra non è il Paese dei Balocchi: le case sono microscopiche, c’è il problema dell’alcolismo, lo stato del servizio sanitario nazionale (che fa apprezzare veramente quello italiano), il problema della qualità delle scuole (spessissimo scadente) e realtà sociali abbastanza tristi. Da non dimenticare
il costo della vita: è alto, in particolare i prezzi delle case e, ahinoi, degli asili. Da genitori, il problema più grande è sicuramente quello della scuola e del sistema scolastico in generale, così diverso dal nostro e basato principalmente sui risultati. Qui le scuole vengono giudicate da un organo governativo in base a particolari criteri e se un istituto riceve un giudizio negativo, si cerca di evitarlo come la peste, perché andare in una scuola primaria scadente significa tagliarsi le gambe
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per accedere a una buona scuola secondaria. Per dare un’idea di quanto sia seria la situazione, basta l’esempio delle scuole cattoliche, in genere considerate molto buone. Giustamente, la priorità di ammissione viene data a cattolici praticanti. Così, alla nascita del primogenito, intere famiglie si riscoprono improvvisamente devote e iniziano a frequentare la Santa Messa con la regolarità di un cucù svizzero. I parroci non sanno più come a fare a ‘misurare’ la devozione e sono ridotti a mettere un registro presenze all’entrata per vedere chi ha partecipato più assiduamente. Per i bambini piccoli, Londra è una città fantastica, tutti i ristoranti sono baby-friendly, la maggior parte dei negozi, ristoranti e grandi magazzini ha fasciatoi, permette di scaldare il latte o la pappetta senza problemi e non si scandalizza se si chiede un bicchiere d’acqua del rubinetto per i piccini o se si allatta in pubblico. Le persone tendono ad aprire le porte e aiutare a sollevare il passeggino per salire le scale senza nemmeno dover chiedere. Quasi tutti i ristoranti hanno menu per bambini e il comune spesso mette a disposizione centri gratuiti (aperti dall’una alle quattro, che si chiamano appunto One O’Clock Clubs) attrezzati con giocattoli e attività per fare divertire i bambini. Questi centri sono gestiti da maestre d’asilo, ma non fanno servizio di baby sitting, il genitore deve rimanere con il bambino. Per quanto riguarda le attività, a Londra, come in ogni grande città, non manca niente: nuoto, baby-spa, streetdance, babyyoga, balletto, corso di pittura o musica, francese per bebè (iniziano a 3 mesi), spagnolo per mamma e baby, baby-salsa, teatro per bambini, studio per dipingere le stoviglie, clown a domicilio, corso di cucina per i piccoli. Ce n’è per tutte le esigenze e per tutte le tasche. Durante le vacanze scolastiche i musei organizzano attività
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come cacce al tesoro e visite guidate con workshop per costruire la spada da cavaliere crociato. Tipicamente inglese è l’organizzazione delle Playdates: dopo la scuola, previo accordo con l’altro genitore e possibilmente con almeno cinque giorni di preavviso (perché è un’usanza anglosassone e quindi le regole sono ben precise) una mamma porta a casa un compagno di scuola a far giocare i bambini, che ceneranno assieme. A un orario concordato (e non un minuto più tardi) il genitore del bambino ospite si presenta a recuperare il figlio. Per i bambini piccoli, invece, si organizzano i Playgroups: spesso il comune mette a disposizione spazi dove mamme e figli si ritrovano per farli giocare insieme. A volte i playgroups sono gestiti da privati, e quindi a pagamento, ma a volte sono gestiti da volontari e totalmente gratuiti. Possono essere aperti a tutti i bambini o a tema: playgroup francese, playgroup italiano e via dicendo”.
Paesi e usanze Ci sono tante differenze nel crescere i bambini rispetto all’Italia? “Molte, a iniziare dai metodi di svezzamento. Qui non c’è la dieta del pediatra, anzi, il pediatra, se il bambino è in salute, non si vede proprio. C’è una puericultrice che offre delle linee guida, ma in pratica è il genitore ad armarsi di libri e opuscoli e a decidere come svezzarlo. Devo dire che negli ultimi anni la gamma di cibi per bambini ha
fatto passi da gigante in termini di qualità e quantità; mentre un tempo si cercava disperatamente un negozio di delicatessen italiane per acquistare le stelline, adesso gli inglesi (grazie anche a personaggi tipo lo chef Jamie Oliver che sottolinea quanto sia importante l’alimentazione o la guru Annabel Karmel, che ha fatto una fortuna proponendo pranzi bilanciati per lo svezzamento) si sono muniti di maccheroncini e spaghetti. L’orario della nanna è un altro grande punto di scontro tra culture. Qui si tende a fare cenare i bambini verso le 5.30 (la scuola finisce alle 3.30) perché verso le 7.30 è l’ora della nanna. I genitori cenano più tardi, da soli, dopo avere messo i bambini a letto. Prima di avere figli questa tradizione mi faceva inorridire, ma devo dire che con l’arrivo dei pargoli (e tenendo presente la mancanza di nonne che possano dare una mano) dopo una giornata intera passata al loro servizio, mi piace avere una cena tranquilla con mio marito. Così l’orrore si è dissipato e adesso li mando a letto alle 7.30 con una precisione degna dell’Accademia di Westpoint. Sgridare i bambini è un’altra cosa che differenzia molto le due culture. Se un bambino persiste con il cattivo comportamento, il genitore inglese tende a continuare a ripetere, modello mantra: “Darling, I said no”, spesso senza risultato. Mai, però, si vedrà il genitore inglese alzare la voce in pubblico. Noi italiani (ma anche spagnoli
e francesi) diciamo no gentilmente un paio di volte e poi arriva la sgridata. Senza aprire un dibattito sul modo giusto o sbagliato, devo dire che lo stile mediterraneo ottiene effetti più immediati. Gli inglesi, infine, tendono a essere meno apprensivi con i figli. Il genitore italiano vuole prevenire e dice: ‘Non fare così o cosà’, mentre l’inglese aspetta che il bambino cada, poi lo aiuta ad alzarsi e gli spiega dove ha sbagliato”. Mammealondra
Samantha è l’ideatrice di www.mammealondra. com, forum nato “perché ci sono ottimi siti per italiani che vivono o vogliono trasferirsi a Londra, ma l’audience tende a essere più giovane e con problematiche diverse da dentizione o ecografie. Oggi è una community di mille partecipanti che si aiuta, sorregge e diverte.
Tre culture in famiglia Come si fa ad amalgamare una famiglia che ha tre modelli culturali? “Con rispetto, apertura mentale e compromessi. Accettiamo e apprezziamo le nostre diversità e cerchiamo di trasmettere quelli che ci sembrano i lati migliori di ciascuna cultura. Tutte hanno qualcosa da insegnare. Vivere lontano da casa insegna a rivalutare
le nostre origini e il fatto di vivere in una città multiculturale facilita l’integrazione: la scuola di nostro figlio ospita bambini di venti nazionalità. Ovviamente ci sono anche occasioni di scontro, ma in linea di massima riusciamo sempre a trovare una soluzione che vada bene a tutti”. Nostalgia dell’Italia o del Sudafrica? “Tantissima! Mio marito è nato e cresciuto in una città di mare bagnata da due oceani. Oltre alla famiglia, gli mancano la vita da spiaggia, i grandi spazi aperti, la dimensione delle abitazioni, il kitesurf e anche le stelle, perché Londra è sempre illuminata e le stelle non si vedono mai. A me, in primis, manca la famiglia, ma anche il calore della gente, del sole, il senso dell’umorismo, l’apertura delle persone, il sistema scolastico e persino il banco dei salumi al supermercato. La cosa che ci manca di più sono i nonni,
che i bambini non conoscono bene come vorremmo. Riesco ad andare in Italia tre o quattro volte l’anno, ma la nonna sudafricana viene ogni due anni, quindi ringraziamo il cielo per Skype. Quando vedo i miei figli giocare a rubamazzo con il nonno o raccogliere i pomodorini nell’orto con mia madre, mi commuovo”.
Rimanere o ritornare Pensate di rimanere a Londra? “Siamo di spirito un po’ nomade e ci piacerebbe spostarci ancora. Londra è un buon compromesso, ma siamo qui da venti anni e vorremmo provare un altro paese. Accarezziamo sempre l’idea dell’Italia, per avvicinarci a una delle due famiglie, ma ogni tanto ci balza in testa l’Australia. Ci siamo dati una deadline di cinque anni e speriamo di trasferirci quando Dylan avrà finito le elementari”. Giovani Genitori 31
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Agriforneria
PANE è un laboratorio artigianale di panificazione gestito da una bellissima famiglia (e dalla loro bimba mascotte) che crede nella bontà delle antiche ricette, delle farine biologiche, dell’acqua e dell’aria di montagna. Per creare un pane semplice come quello di un tempo. FATTORE BIMBO - Certificata bio, l’Agriforneria non scende a compromessi sulla qualità e ha scelto di usare solo lievito madre, la cottura nel forno a legna, senza additivi miglioratori, e lievito di birra. Tra i pani: grano tenero integrale (anche con semi di girasole), grano duro e tenero, grano duro, segale, 5 cereali, farro, kamut, uvetta e noci e poi... c’è il pane al cioccolato! DOVE - Laboratorio: via Cresto Inferiore 13 a Chiesanuova (TO), cell. 331 1542604, www. agriforneria.it. Disponibile l’eventuale consegna a domicilio a Torino e provincia, formando un piccolo gruppo di acquisto e anche nei negozi Altromercato.
Bio
Giordano
CREMA DI CIOCCOLATO Una tradizione di famiglia che va avanti da oltre un secolo e si ingrandisce sempre più fino a trasferire la fabbrica da Torino a Leinì. Tra le tante specialità realizzate seguendo le antiche ricette ci sono le sue vellutate creme spalmabili, tutte da assaggiare. FATTORE BIMBO - Due sono le varianti di creme: alla Nocciola che nasce dal mix di nocciole del Piemonte e zucchero di canna grezzo e al Gianduia con cacao puro al 100% unito a pregiate nocciole e zucchero di canna grezzo. Plus: le nocciole del Piemonte IGP vengono direttamente tostate e macinate in un mulino di pietra; il cacao utilizzato proviene da Ecuador e Costa d’Avorio. DOVE - Laboratorio e negozio: via Volpiano 77 a Leinì (TO), tel. 011 9988380. Negozio storico: piazza Carlo Felice 69 a Torino. www.giordanocioccolato.it
Lurisia
SUCCHI DI FRUTTA In origine fu la fonte di acqua, scoperta per caso da un minatore nella grotta del Nivolano. Poi vennero terme ed acqua imbottigliata. Ora Lurisia ha creato una bibita analcolica prodotta con il 100% di frutta da agricoltura autoctona piemontese. FATTORE BIMBO - Dentro Unico si assaporano l’uva Barbera macerata a freddo e non fermentata, le mele, le pere e le pesche di una cooperativa di Savigliano. Un’idea originale ed etica a sostegno di molti viticoltori piemontesi. Senza l’uso di coloranti e conservanti. DOVE - Sede: via delle Terme 62 a Roccaforte Mondovì (CN), tel. 0174 583000. Per trovare i punti in cui sono distribuite: www.lurisia.it
Cereal Terra
SALSE Cereal Terra dal 1990 produce solo alimenti 100% biologici frutto di una lavorazione artigianale. Scegliendo di usare solo prodotti bio freschi, dalle verdure nel naturale momento del loro raccolto alle uova da allevamenti a terra, si assicura un’alimentazione corretta e sana. FATTORE BIMBO - La serie Condipasta, a base vegetale e preparata con pomodoro fresco e verdure selezionate, ha sughi pomodoro e basilico, ortolano, mediterraneo, con melanzane o funghi porcini o carciofi; il pesto, solo con basilico fresco coltivato in Liguria, è nelle versioni ligure, rosso, vegetale. Non mancano i ragù vegetariani al seitan e di soia. In più ci sono le versioni Cereal Terra di maionese, salsa tonnata, bagnetti rosso e piemontese, ketchup classico. DOVE - Via Ricardesco 15/17 a Ciriè (TO), tel. 011 9222629. Si può acquistare su www. cerealterra.it
Bio
ValVerde
CARNE I polli di ValVerde, allevati e macellati in Piemonte, sono alimentati con proteine vegetali (soia, mais, sorgo) e vengono cresciuti a terra, garantendo loro il movimento necessario per raggiungere in modo naturale i 3,6 chilogrammi di peso. Queste sono alcune delle regole che si danno i soci, strenui difensori del “buono, pulito, giusto”, ovvero Slow Genuino. FATTORE BIMBO - Sono adorate dai più piccini le sue alette, cicciotte e croccanti, ma anche le salsicce, gli hamburger e le rustichelle di pollo. Ha due certificazioni: di sistema della qualità e della rintracciabilità di filiera. Applica l’etichettatura volontaria con indicazioni sul nome del produttore, sede e sigla IT con codice di allevamento. DOVE - Cooperativa: via Fiandesio 52 a Saluggia (VC), www.valverdecoop.com. Nelle migliori macellerie. Informazioni allo 0161 486590.
Acquerello
RISO È un riso unico al mondo perché la famiglia Rondolino lo fa invecchiare, da grezzo, almeno un anno, poi lo raffina lentamente e lo reintegra con la sua gemma (brevetto di famiglia). Acquerello è la Rolls Royce del riso: la sua qualità extra si sente e si apprezza quando gli altri risi non bastano più. FATTORE BIMBO - La famiglia Rondolino nel 1992, anno di nascita del marchio, ha deciso di coltivare solo la varietà di riso bianco Japonica nella tipologia Carnaroli Extra. Ottimo risotto per i bimbi, con amido stabile e chicchi sodi. Si utilizzano solo prodotti naturali, l’acqua è mantenuta alta nella coltivazione, anche per migliorare l’ecosistema della risaia. DOVE - Società Cooperativa Agricola: tenuta Colombara a Livorno Ferraris (VC), tel. 0161 477832, www.acquerello.it. Nei migliori negozi di alimentari.
Provamel
BEVANDE Dal campo alla tua tavola Provamel crede nella sostenibilità, nel rapporto equo-solidale e nella qualità. Il plus è la produzione di bevande 100% vegetali, perfette per uno stile di vita vegetariano o vegano. FATTORE BIMBO - Tra le bevande di soja il cioccolato è il più amato dai pargoli, ma la banana, la vaniglia o il gusto naturale seguono a ruota; in più si trovano anche le gustose bevande all’avena e al riso. Sono facilmente digeribili (non contengono lattosio), non mostrano tracce di OGM né pesticidi né fertilizzanti artificiali, perché il rispetto per l’ambiente è sacro. DOVE - Sede: strada Settimo 399/11 a Torino, tel. 011 7176700; per i punti vendita: www. kigroup.com - www.provamel.com
Centrale del Latte di Torino
YOGURT Dal 1950 “Centrale” significa “latte”: ancor oggi le Tapporosso sono un mito. Automatizzati gli impianti, selezionati gli allevatori e controllato il bestiame, la Centrale è un marchio anche di yogurt. Solo latte fresco e naturalmente ricco di fermenti lattici vivi. FATTORE BIMBO - Yogurt Intero e Magro ai gusti bianco, caffé, cereali, limone e fragola, albicocca, banana, frutti di bosco, mirtillo, tutti con frutta frullata. Yogurt Goloso, cremosità al fior di latte, torroncino e pistacchio. Ai sapori di ananas, fragola e pesca è anche disponibile lo Yogurt Defilé, con la riduzione degli zuccheri del 30% rispetto agli yogurt alla frutta. DOVE - Sede e punto vendita “Le Cascine della Centrale” (con area giochi per bimbi): via Filadelfia 220 a Torino. Tel. 011 3240333, www.centralelatte.torino.it.
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La Cascinetta
BISCOTTI Si può raggiungere in auto o in treno, l’accoglienza è assicurata dai piccoli “tabui” festanti che attraggono i piccini con galline bionde, mucche, asini e caprette. In questa agripanetteria tutto è cotto nel forno a legna, tutto è frutto di un ciclo produttivo controllato e garantito direttamente dal contadino. Numerose le attività didattiche. FATTORE BIMBO - Oltre ai buonissimi biscotti di nocciola, ci sono i biscotti di meliga, i pampavia cotti nel forno a legna o i divertenti biscotti a forma di gallina bionda, quella di Villanova! DOVE - Azienda agricola e negozio: borgo Bianchi 86 a Villanova d’Asti (AT), Tel. 0141 937058, www.agricascinetta.it
Cascina Fontanacervo
FORMAGGI Il suo formaggio fresco, ricco di fermenti lattici probiotici, è un prodotto artigianale ottimo per chi mangia slow. Fontanacervo è una cascina radicata nel territorio e il latte delle sue mucche si trasforma in formaggi che bisogna assaggiare. Chi li trova non li lascia più. FATTORE BIMBO - La scelta è molto varia: dalla crema contadina (stracchino) ai tomini a rotoli, dalla mozzarella alla ricotta vaccina. Sono apprezzate dai grandi le robiole d’Alba aromatizzate al tartufo, al peperoncino o all’erba cipollina. DOVE - Azienda, caseificio e punto vendita: via Poirino 7 a Villastellone (TO). Tel. 011 9619295, www.fontanacervo.it. Nei migliori negozi di alimentari.
Frantoio Roi
OLIO Dai suoi 5000 alberi di olivo di Cultivar Taggiasca nell’entroterra di Sanremo la famiglia Boeri ottiene un olio di alta qualità. Roi è anche sede didattica dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e con la sua fattoria didattica vuole trasmettere la conoscenza di questa eccellenza del territorio. FATTORE BIMBO - Dall’oliva Taggiasca, con un odore e sapore fruttati, dolce e perciò ideale per i bimbi, una volta spremuta e lavorata a freddo, Roi ottiene oli adatti a tutti i palati: si va da oli in serie limitata (circa 2000 bottiglie) come il Cru Gaaci, profumato di buccia di mela verde, il Cru Morga, dal gusto deciso, il Cru Riva Gianca, profumato di frutta bianca, al prezioso Carte Noire ottenuto con il metodo tradizionale, al Monocultivar Taggiasca lievemente mandorlato. DOVE - Frantoio e negozio: via Argentina 1 a Badalucco (IM), tel. 0184 408004. L’Olio Roi è acquistabile online: www.olioroi.com
Il Frutto Permesso
FRUTTA&VERDURA “Contadini avanti a tutto”, si definiscono i soci de Il Frutto Permesso. Che è una cooperativa costituita da 15 aziende agricole che vanno dal basso pinerolese all’Alta Val Pellice con sola produzione biologica certificata ICEA. Ogni frutto parte dalla terra e arriva sulla tavola in un unico, grande ciclo chiuso. Si può andare di persona alla fattoria didattica di Bibiana che è anche un ottimo ristorante. FATTORE BIMBO - Oltre alle varietà tradizionali e alle nuove cultivar, coltivano le antiche mele e pere piemontesi: la Grigia di Torriana, la Runsè, la Magnana la Martin Sec. Ma non mancano altri frutti e verdure di stagione: pronti a un gusto naturale e pieno? DOVE - Cooperativa e spaccio: via del Vernè 16 a Bibiana (TO), tel. 0121 55383. Negozi: via Pinerolo 177 a Cavour (TO), tel. 0121 600045; via Napione 24 a Torino, tel. 011 8395912. Consultare gli altri punti vendita su www.fruttopermesso.it.
Bio
Nutrizionista come mangiare
Alimentazione in gravidanza e allattamento di Veronica Borghi - Biologa Nutrizionista
L
a gravidanza e l’allattamento sono momenti importantissimi nella vita di una donna, in cui seguire uno stile di vita sano è fondamentale per il benessere e la salute di mamma e bambino. Da dove partire? Sicuramente un’alimentazione corretta ed equilibrata è uno dei punti cardini. Fortunatamente il vecchio mito che indicava alle future mamme di mangiare per due è ormai del tutto sfatato. È vero che con il progredire della gestazione aumenta il fabbisogno energetico, ma nel contempo diminuisce l’attività fisica e quindi cala il dispendio energetico. Anche la produzione di latte richiede energia: indicativamente una donna che allatta ha bisogno di 500 calorie in più al giorno, ma ciò non richiede certo di duplicare le porzioni alimentari.
Quali alimenti scegliere In gravidanza come in allattamento occorre prestare molta attenzione alla qualità degli alimenti. È bene evitare i pasti a carico glicemico troppo elevato, quindi consumare le verdure in abbondanza e i dolci con moderazione. Sì ai prodotti integrali ma devono essere bio e vanno ben cotti. È necessario più che mai rispettare regole igieniche scrupolose nella manipolazione e preparazione dei cibi per ridurre al minimo il rischio di contrarre infezioni attraverso gli alimenti (come toxoplasma, salmonella, listeria). Oltre a lavare accuratamente frutta e verdura si deve evitare il consumo di carni e pesce crudo e di latticini non pastorizzati. Evitare anche il contatto accidentale tra cibi cotti e
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verdura non ancora lavata all’interno del frigorifero per impedire la contaminazione crociata. È inoltre consigliabile non consumare troppo spesso pesci predatori di grossa taglia (tonno o pesce spada) che possono aver bioaccumulato metalli pesanti e altri inquinanti come le diossine. Il contenuto in vitamine degli alimenti si riduce con il passare dei giorni, perciò vanno privilegiati alimenti a km0 che sono tendenzialmente più freschi e dunque anche più ricchi in nutrienti. In gravidanza e in allattamento il fabbisogno di alcuni principi nutritivi aumenta, tra questi l’acido folico, che riveste un ruolo fondamentale nel corretto sviluppo del tubo neurale (da cui si origina il sistema nervoso centrale) e che di prassi viene supplementato nelle prime settimane di gravidanza. Da non dimenticare il ferro, importante per la formazione dei globuli rossi, il calcio, fondamentale per lo sviluppo dello scheletro, e gli acidi grassi omega 3 importantissimi per lo sviluppo del cervello.
Cosa deve sapere la neo-mamma nutrice? Il latte è un alimento liquido: per produrlo è importante bere molto, alternando acqua oligominerale e acqua ad alto contenuto di calcio, che serve proprio a “integrare” l’apporto di calcio dell’alimentazione. Alcuni alimenti (tra cui aglio, cipolla, asparagi, cavolfiori) possono alterare il sapore del latte e renderlo meno gradevole per il bambino. Il consumo di vino e caffè va ridotto al minimo. E se il lattante ha le coliche? Gli alimenti consumati dalla madre (ad esempio quelli che possono causare fermentazione intestinale come fagioli o latticini) potrebbero
UNA GROTTA DI SALE A MISURA DI BAMBINO …per difendersi da tosse, sinusite, tonsilliti, adenoiditi, otiti, asma e dermatiti… Grazie agli effetti MUCOLITICI, ANTIBATTERICI e ANTINFIAMMATORI del sale In soli 45 minuti, tutti gli effetti di tre giorni di mare avere un ruolo nel determinarle, per cui occorre prestare attenzione a quel che si mangia. Recenti ricerche indicano che la dieta della mamma potrebbe influire sul rischio del neonato di soffrire di asma. Un’alimentazione ricca in vitamina D, vitamina E e probiotici avrebbe una funzione protettiva in questo senso, al pari dell’allattamento materno prolungato per almeno i primi 4 mesi.
La programmazione metabolica Secondo diversi studi il modo di alimentarsi della futura mamma così come l’obesità durante la gestazione potrebbero influire sulla salute del nascituro determinandone in qualche modo il metabolismo. Un’alimentazione materna scorretta avrebbe ripercussioni sull’efficienza metabolica del bambino aumentando il rischio che in età adulta diventi obeso a sua volta o incorra in malfunzionamenti metabolici o malattie quali diabete e ipertensione. Anche il rapido aumento di peso dopo la nascita, che spesso si verifica in bambini che nascono piccoli, potrebbe causare maggiore rischio di obesità e di malfunzionamenti metabolici che predispongono al diabete. Insomma, è importante adottare abitudini alimentari sane e corrette già quando si programma di avere un bambino in modo da cominciare la gravidanza con un peso corporeo nella norma. L’attenzione a una corretta alimentazione deve poi proseguire durante il periodo dell’allattamento e, auspicabilmente, anche oltre.
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Igiene Coccole e relax nell’acqua
Bagnetto perfetto
È
un momento speciale per il neonato quello del bagnetto, di grande piacere e intimità. Ha una funzione igienica ma significa soprattutto coccole e relax con mamma e papà. I tanti dubbi dei primi giorni si sciolgono col passare del tempo: con quale frequenza lavare il piccolo? Con quali prodotti? E la temperatura giusta qual è?
Quando Se il piccolo gradisce, si può fare il bagno tutti i giorni e lo si può fare ogni giorno alla stessa ora, oppure seguire l’andamento della giornata e farlo quando si trovano il tempo e la voglia. Non esiste il momento migliore, l’importante è prendersi tutto il tempo che serve perché il bagnetto sia all’insegna di calma e relax. Molti genitori prediligono il momento prima del pasto serale, perché il bagno calma il piccolo e concilia il sonno. Come non c’è un momento ideale, non esiste neanche una durata ideale, che varia a seconda del gradimento e dell’età del bimbo. Le prime volte il bagno dura pochi minuti, poi, se il piccolo dimostra di apprezzare, si può man mano allungare la sua permanenza in acqua. Prima di iniziare occorre preparare tutto l’occorrente, mettere l’asciugamano a portata di mano, disporre sul fasciatoio il dopo-bagno (pannolini, creme, body, tutine o pigiamini) e riempire d’acqua la vaschetta. La temperatura ideale dell’acqua è più bassa di quella gradita agli adulti e deve raggiungere al massimo i 37°. Nei primi tempi la si può controllare utilizzando un termometro da bagno, col tempo si impara a riconoscerla immergendo il gomito nell’acqua. Il bimbo va immerso gradualmente, con la testa sollevata e ben appoggiata al braccio di mamma o papà.
Dove Meglio una vaschetta, il lavandino, una bacinella o la vasca
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da bagno? Molto dipende da come sono strutturati gli spazi di casa e come ci si trova più comodi. Dovunque lo si faccia c’è un’unica regola inderogabile: non si deve lasciare il bebè solo nell’acqua nemmeno per un attimo, ma lo si deve sempre e sempre sostenere. Ne deriva che per buona parte del tempo si deve stare piegati o inginocchiati, da lì deriva l’importanza di trovare una soluzione comoda e agevole. Da 0 a 3 mesi si può fare il bagnetto nel lavandino di casa, pulendolo bene prima. Passati i primi mesi vanno bene le vaschette, mentre è sconsigliata la vasca da bagno, inutilmente grande. Una soluzione alternativa piacevole per il bebè è la bacinella a forma di vaso di fiori, profonda e pensata per consentire al neonato di assumere una posizione fetale.
Come Se è vero che le prime volte non si sa bene come fare, in pochissimo tempo si prende confidenza e la sicurezza dei genitori si trasmette al piccolo. Un bebè non ha bisogno di molto: bastano pochi prodotti e la maggior parte delle volte l’acqua è sufficiente. Tra i prodotti adatti, consigliato l’amido di riso delicato sulla cute del bebè, o prodotti naturali, poco aggressivi. Dopo il bagno, sciacquare bene con l’acqua e asciugare con cura, tamponando senza strofinare, anche le zone più nascoste, come le ascelle, le piege dell’inguine, gli spazi tra le dita. Si può completare il momento relax con un delicato massaggio sul corpo con olio baby.
Unghie, orecchie, culetto, capelli Sono morbide e minuscole le unghie dei neonati: l’idea di avvicinare la lama delle forbici a mani e piedini può far impressione, tanto che spesso e volentieri i neogenitori rimandano
l’impresa. Ma le unghie dei bebè crescono veloci e se nei primi tempi può non essere necessario tagliarle perché sono morbide e tendono a sfaldarsi spontaneamente, prima o poi bisogna imparare. Essenziale procurarsi un buon paio di forbicine con la punta arrotondata, comode e indolori. Se i bimbi non stanno mai fermi, ci si può mettere all’opera mentre dormono. Se il bimbo ha molti capelli, si possono lavare - e non è necessario farlo tutti i giorni - con un poco di shampoo naturale specifico per neonati. Dopo aver lavato la testa asciugare i capelli delicatamente tamponando con l’asciugamano, e quindi spazzolarli con le spazzole baby dalle setole lunghe e morbide. Le orecchie vanno pulite un paio di volte la settimana, ma solo il padiglione auricolare, cioè la parte esterna. Non si deve invece pulire l’interno del condotto auditivo: si rischia di lesionare le membrane e di spingere il cerume all’interno. L’area del pannolino, va lavata a ogni cambio, preferibilmente con acqua corrente tenendo il piccolo a pancia in giù saldamente appoggiato sul braccio. Quando ci si trova fuori casa, vanno bene le salviette detergenti.
Un morbido abbraccio
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Culture gravidanza e allattamento: come sono vissuti nel mondo
Riti di gravidanza di Karin Gavassa
C
ome sono vissuti i nove mesi di attesa in giro per il mondo? Quali sono i riti delle donne durante la gravidanza, nel delicato momento del parto o nel periodo del puerperio? Curiosare nelle diverse culture è molto interessante. Le pratiche simboliche e le usanze delle mamme di ogni dove ci possono aiutare a sdrammatizzare questo periodo così intenso, così bello e contemporaneamente così carico di ansie e di paure. Andiamo, per esempio, a vedere cosa succede in Giappone. Il Paese del Sol Levante presta molta cura alla donna durante la gravidanza, offrendole cibi ricchi che un poco contrastano con le abitudini alimentari di norma salutari e sane. In gravidanza ci si occupa che la futura mamma mangi tanto e le si portano in dono gli shriasu, piccolissimi pesciolini ricchissimi di calcio, oppure riso, miso e alga nori. In tutto il mondo sono numerosi i riti che si praticano durante il travaglio, per proteggere la vita che sta nascendo nel delicato momento dell’ingresso nel mondo. Prima della nascita l’attenzione è rivolta all’apertura, ovviamente come simbolo di un parto felice, e per questo in Messico e in India tutti i nodi devono essere sciolti: nodi dei capelli, nodi delle collane o nodi dei bracciali. In numerose culture è invece la placenta al centro di antiche usanze. La placenta è un organo dotato di un grande potere evocativo, che spesso viene considerata un essere gemello del bambino. Può essere sotterrata, lasciata vicino al piccolo finché il
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cordone si stacca da solo, oppure avvolta in foglie e poi bruciata, come in alcune regioni del Sud America e della Corea. In Italia negli ospedali non è permesso conservarla, ma si possono prendere accordi prima del parto. Se avete intenzione di chiederla, informatevi per tempo per vedere se è possibile. La gravidanza è un momento estremamente favorevole alla condivisione e al bisogno di confronto. Volete organizzare anche voi un piccolo rito tutto al femminile? Si sa che le chiacchere tra donne, magari costruendo qualcosa insieme, sono un grande antidoto alle paure. Organizzare incontri a tema può essere terapeutico quanto una seduta dall’analista, con la differenza che è gratis e il divertimento è assicurato, soprattutto se si decide di mettersi a nudo e raccontarsi i più grandi (e temuti) errori fatti in qualità di mamme. Ricordate quella caduta che fece il piccolo quando aveva appena imparato a muoversi? Ricordate la temperatura rovente che raggiungevano i primi intrugli durante lo svezzamento? Quante volte “San Bambino” ha protetto i nostri figli... Gli aneddoti raccontati da ciascuna saranno un sicuro rimedio alle naturali insicurezze di ogni genitore. Sferruzzando e chiaccherando, per celebrare la nascita (della mamma questa volta!) si può preparare tutte insieme una copertina di lana in cui verrà avvolto il piccolo quando verrà alla luce. Nel gruppetto di amiche che lavora ai ferri o all’uncinetto, ognuna può realizzare un riquadro che verrà poi cucito insieme con gli
altri a formare il quilt. Meglio iniziare un mesetto prima della data del parto perché sia pronto in tempo. Ci si può dare un tema o cucire insieme tanti riquadri colorati che ritraggano un simbolo per esprimere il proprio augurio per il bambino, la nuova famiglia, il parto. Ogni riquadro includerà il nome di chi l’ha realizzato, in segno di amicizia. Ogni mamma o amica può poi immaginare una originale cerimonia beneaugurante: in segno di solidarietà le amiche possono portare ciascuna una perlina per realizzare un bracciale da indossare sino alla fine del travaglio, o organizzare una danza del ventre che aiuti la donna a trovare i movimenti per muovere il bacino e indicare la “via d’uscita” al bambino. Le donne arabe, tahitiane e maori sapevano che muoversi continuamente durante le contrazioni avrebbe reso più semplice e veloce la nascita. Oscillare con il corpo, ruotare dolcemente il bacino e le anche, è un rimedio che aiuta a lenire e sopportare il dolore. Un’idea-souvenir per catturare la bellezza della gravidanza è il calco in “3D” del pancione: basta procurarsi - e si trovano in vendita kit pronti all’uso - bende, guanti e gesso per realizzare la propria personale scultura e magari per una volta farla indossare ai papà! Si può poi esagerare e decorarla, dipingerla o lasciarla neutra, sarà comunque un dolcissimo ricordo dell’attesa.
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L’educatrice L’apprendimento ha bisogno di tempo e ripetizioni
Il concetto del no Gentile dottoressa, quando guardo la mia piccola Alice, che ha 7 mesi, mi chiedo se è già in grado di percepire, anche in modo rudimentale, quello che va bene o non va bene fare. A che età i bambini incominciano a capire il no? Lara Cara Lara, la sua bimbetta non è ancora in grado di comprendere la parola “no”, e come tutte le acquisizioni che avvengono durante l’infanzia, si tratta di un processo che richiede tempo e gradualità. Alice a 7 mesi sperimenta la negazione nella quotidianità: quando piange e non può essere presa subito in braccio oppure quando ha fame e la pappa si sta scaldando, sta ricevendo una risposta negativa alla sua richiesta e deve aspettare. Molto intuirà dal tono della vostra voce e dall’espressione del viso, mettendosi a piangere se vi percepisce contrariati. Il periodo dello svezzamento, che avviene di norma proprio intorno ai sei mesi, fornisce al bambino la prima tappa importante del processo di separazione dalla madre: per alimentarsi il bimbo starà seduto di fronte a lei e non più in braccio e utilizzerà un cucchiaino; inoltre la pappa arriverà secondo i tempi decisi dalla madre e non in base al suo ritmo di suzione. L’intervallo tra il pianto e la soddisfazione del bisogno è essenziale per lo sviluppo del bambino perché gli fa comprendere che lui è un essere distinto dai genitori e lo aiuta a imparare a tollerare piccole frustrazioni. A quest’età i genitori non possono aspettarsi che il bambino ca-
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pisca che non si butta per terra il cucchiaio o che non deve ciucciarsi la manica della tutina, anche perché alcuni comportamenti che a noi sembrano da correggere sono in realtà funzionali per il suo sviluppo. Proprio perché l’apprendimento ha bisogno di tempo e ripetizioni, i genitori devono comunque spiegare perché una cosa non si fa ogni volta che si presenta l’occasione. Intorno ai 10 mesi, probabilmente, Alice avrà imparato il significato del no, ma lo saprà utilizzare solo in modo non verbale: la vedrete scuotere con decisione la testa se una persona con cui ha poca confidenza vuole prenderla in braccio o se ha deciso che non ha più fame. Lo sviluppo del linguaggio va di pari passo con quello delle sue capacità motorie: tra i 10 e i 18 mesi il bambino gattona e fa i primi passi, va in giro per la casa, tocca tutto, porta alla bocca qualunque oggetto, cerca di arrampicarsi e di tirar giù oggetti più o meno preziosi dagli scaffali. L’autonomia acquisita e il suo desiderio di esplorare costringono i genitori a trascorrere la maggior parte del tempo a proteggerlo dal pericolo. Ogni giorno si sentirà dire decine di no: non sempre ne capirà il perché e talvolta i rimproveri gli sembreranno anche divertenti, ma poco alla volta si impadronirà della parola e inizierà a usarla per autoaffermarsi e per opporsi al volere degli altri. Le prime parole che ha appreso, vere o di sua invenzione, si riferivano a persone e oggetti importanti, ma quando saprà utilizzare il “no” avrà compiuto una grande conquista, padroneggiando il primo vero concetto astratto che non trova una corrispondenza nella realtà.
S.o.s. genitori Serve un medico, un infermiere, un medicinale? Ecco i servizi di soccorso a domicilio
Serenità è curarsi a casa
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a possibilità di cura a domicilio, quando si ha un bimbo piccolo, è particolarmente apprezzata. Già è difficile uscire di casa in condizioni normali. Affrontare una corsa al pronto soccorso o l’anticamera di uno studio medico con l’ansia di un piccino che sta male è un’esperienza della quale facciamo volentieri a meno. Per fortuna ci sono alcuni servizi utili che vengono incontro alle esigenze dei genitori.
Infermieri a domicilio Saiped è un’associazione di infermieri pediatrici che opera a domicilio. I loro corsi di primo soccorso pediatrico sono sempre più seguiti, così come le loro visite domiciliari a Torino, Cuneo, Fossano, Venaria, Grugliasco, Vercelli e Biella. “Non abbiamo un weekend libero e siamo entusiasti di non riposare mai - dicono da Saiped -. Il corso di primo soccorso pediatrico, che ripetiamo ogni mese a gran richiesta, coinvolge un numero sempre più grande di famiglie. L’importanza di una formazione sanitaria e dell’apprendimento delle manovre pediatriche salvavita sono un argomento molto sentito dai genitori”. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, le visite a casa si rivolgono ai primi lavaggi nasali, alle prime medicazioni del moncone ombelicale, alla pratica della terapia antibiotica intramuscolare, anche sui pupazzi. Grande empatia, pazienza e capacità di lavorare con i piccoli permettono di toccare e conoscere tutto il materiale prima di utilizzarlo, di distrarsi con le bolle di sapone mentre si fa l’aerosol, di auscultare i polmoni delle bambole con il fonendo che è il “telefono speciale” prima di provarlo sul pancino. Il tempo medio delle visite è di un’ora, e questo la dice lun-
ga sulla qualità del servizio. “È il minimo necessario perché il bimbo possa meritare l’attestato di coraggio da appendere in cameretta”. Per iscriversi ai corsi o prenotare una visita, si parte dal sito www.saiped.it.
Guardia Medica Pediatrica Servono cure immediate e non c’è il pediatra? La Croce Verde attua un servizio Guardia Medica Pediatrica Domiciliare, attivo dalle 14 di sabato alle 6 di lunedì e nei giorni festivi infrasettimanali. Il servizio è attivo nella città di Torino e nei comuni di Collegno e Grugliasco ed è effettuato con la collaborazione della Pediatria d’Urgenza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Il costo della chiamata, a parziale rimborso delle spese sostenute, è di 70 euro a visita. La Guardia Medica Pediatrica si chiama al numero 011 549000.
Il farmaco arriva a casa È un servizio davvero comodo e innovativo quello che offre FarExpress, la consegna di farmaci a domicilio, che inizia con il ritiro della ricetta dal medico di base e termina con il recapito del medicinale direttamente a casa. Comodissimo quando i piccoli sono malati e non ci si può allontanare, o per tutti quei genitori che, causa lavoro, sono in difficoltà quando devono andare a ritirare le ricette. L’abbonamento annuale costa 35 euro, lo fa un adulto e vale per tutta la famiglia, animali domestici compresi. La singola consegna ha un prezzo che varia dai 50 centesimi ai 5 euro a seconda dell’urgenza. Per maggiori informazioni chiamare il numero verde gratuito 800212388, oppure visitare il sito www.farexpress.it.
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Allattamento e dintorni associazioni & co.
Incontrarsi tra mamme La Leche League Ogni terzo lunedì del mese alle ore 17.30 in via Millio a Torino LLL organizza libere discussioni e condivisioni di esperienze tra mamme. Per informare e sostenere chi desidera allattare al seno il proprio bambino, ritenendo che favorisca e incoraggi un buon rapporto madre-figlio. Per ogni quesito le consulenti de La Leche League sono ultra-disponibili. A ingresso gratuito. LLL presso Anziché Anziano - via Millio, 20 - Torino Per informazioni: cell. Maurizia, 346 6796781 Annalisa, 347 3122007 www.lllitalia.org Luna di Latte Questi gruppi di sostegno per l’allattamento al seno sono nati dal desiderio di alcune mamme di condividere un momento importante nella vita della donna e dei figli. Ogni secondo e quarto martedì del mese ci si incontra e ci si conosce tra future e neo mamme, alle 17 presso la Biblioteca Calvino di Torino. A partecipazione gratuita. Biblioteca Italo Calvino - lungo Dora Agrigento, 94 - Torino Per informazioni: cell. 333 7505560 / 349 6375190 Ostetrica e levatrice Lussoglio L’esperta Paola Lussoglio è un validissimo aiuto per le mamme, prima e dopo il parto! Basta seguire i suoi percorsi (declinati in appuntamenti a Torino e dintorni) che partono dalla centralità del corpo femminile: si va dagli incontri sul pavimento pelvico a quelli sul ciclo mestruale, dalla gravidanza, nascita e maternità alla sessualità armoniosa nei ragazzi. Per informazioni: cell. 329 4087849 - www.paolalussoglio.it VITAminaM(amma) Sono tante mamme con i loro cuccioli che chiacchierano insieme: a ogni incontro si condivide, ci si sostiene e si affrontano temi diversi, dalla gravidanza al parto, dalla crescita dei figli ai piccoli problemi di ogni giorno. Una rete reale, a Torino e provincia, dove trovare sempre ascolto e consiglio, per non rimanere sole. Per informazioni: vitaminamamma@email.it www.vitaminamamma.it
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La Cicogna è nata da un gruppo di ostetriche che si sono prefisse il compito di migliorare l’assistenza al parto: loro e le tante donne che partecipano agli incontri e ai seminari a Torino e dintorni, si stringono in un abbraccio solidale e approfondiscono insieme temi come la salute della pelvi, il latte e il cibo salutare, il parto e la nascita... La Cicogna - via Catania, 24 - Torino La Cicogna - via Principi d’Acaja, 22 - Torino Cascina Roccafranca - via Rubino, 45 - Torino Città Universitaria della Conciliazione - via Fratel Prospero, 41 Grugliasco (TO) Per informazioni: cell. 349 7744052 www.associazione-lacicogna.it La Maternità Fondata da un gruppo di professionisti impegnati per migliorare l’assistenza al percorso nascita, La Maternità promuove la salute della donna in tutte le sue fasi vitali e organizza conferenze su luoghi del parto, contraccezione, rieducazione del perineo, allattamento. Inoltre il suo Percorso Nascita prevede anche corsi su gravidanza, parto e dopo parto, in assistenza alle future e neo mamme che vogliono essere aggiornatissime e super-sprint. Associazione La Maternità - via Vincenzo Gioberti, 71 - Torino Per informazioni: tel. 011 5807409 - www.lamaternita.it M’ami Per accompagnare le mamme e offrire loro uno spazio in cui confrontarsi, creare legami e fare rete c’è “il luogo delle mamme”: chi ha bimbi da 0 a 6 mesi si può incontrare in gruppo in ben tre circoscrizioni di Torino, mentre chi ha bimbi fino a 3 anni può trovare il suo spazio ogni lunedì alle 16 all’Educatorio della Provvidenza, dove si organizzano anche tanti incontri con esperti. A partecipazione gratuita, previa iscrizione. Laboratori In… - corso Galileo Ferraris, 16 - Torino (Circoscrizione 1) Barrito - via Tepice, 23 C - Torino (Circoscrizione 9) Casa del parco - via Panetti, 1 - Torino (Circoscrizione 10) Educatorio della Provvidenza - corso Trento, 13 - Torino Per informazioni e iscrizioni: cell. 334 6282318 www.mamiluogodellemamme.it
MammaFit Dedicata a tutte le neo mamme che vogliono rimettersi in forma divertendosi, con il bebè dietro, la forma di fitness proposta da MammaFit in è un programma specifico di esercizi per il post-parto da fare con il passeggino, tra allungamenti e tonificazioni mirati ai muscoli del pavimento pelvico e della schiena con l’ausilio della carrozzina, del passeggino o del marsupio. Migliora la circolazione sanguigna, aumenta la coscienza corporea, diminuisce lo stress, è un ottimo aiuto per il controllo del peso e poi è un momento piacevolissimo di aggregrazione e confronto tra mamme che stanno vivendo gli stessi problemi. Per questo MammaFit è un valido aiuto nella prevenzione della depressione post-parto o del baby blue, perché sappiamo che una mamma serena è una mamma migliore! In Piemonte i corsi MammaFit si svolgono con la bella stagione nei parchi cittadini e della provincia: a Torino al parco del Valentino, al Ruffini e alla Pellerina, a Collegno nel parco Della Chiesa, a Rivoli nei Giardini Lamarmora, a Moncalieri nel parco delle Vallere, a Settimo Torinese nel parco Pertini. In più a Torino trovate le istruttrici qualificate MammaFit in giorni definiti anche al The Milk Bar, in Cascina Roccafranca, alla Casa del Quartiere, da Fisio&Lab (indirizzi sul sito). Il costo è circa di 30 euro al mese e la quota associativa annuale è di 35 euro. E d’estate le mamme vanno in vacanza al mare insieme, al MammaFit Village di Riccione: una settimana di complicità, sport, chiacchiere e relax in compagnia dei cuccioli. Tutto a misura di bimbo (e mamma)... che aspettate a iscrivervi? Quest’anno sarà dal 16 al 23 giugno. Per informazioni e iscrizioni: Ilaria, cell. 333 1612050, ilaria.martina@mammaf.it - www.mammaf.it
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Film tanti film, tanti bebè
Cinema e pancioni
S
ono numerosi i film che raccontano storie di gravidanze: alcune cercate, inseguite, sognate, altre inaspettate e improvvise. Ma allo stesso modo tutte queste storie hanno qualcosa da dirci, in modo più o meno profondo, su cosa significa diventare genitori. Questi film hanno tagli diversi e sensibilità spesso distanti; si va dalla commedia impertinente, come “Molto incinta”, quasi una commedia giovanilistica, al dramma familiare come “My Life”, fino a pellicole di indubbio spessore come “Juno”, di Jason Reitman, o “American Life”, film indipendente diretto da Sam Mendes. Tutti i protagonisti di questi lungometraggi hanno alcune cose in comune: la paura e i timori per i cambiamenti che la nascita di un figlio inevitabilmente comporta, i dubbi sulla scelta del nome, la curiosità per quello che sta accadendo e la consapevolezza che la trasformazione delle proprie vite in qualcosa d’altro, di nuovo e ancora indefinito, se si tratta di primogenito, è appena iniziata. Genitori, appunto.
Visioni da gravidanza Il primo film che viene in mente, quando si accostano cinema e nascite, è sicuramente “Nine Months”. Visto e rivisto da tutti, anche per i numerosi passaggi televisivi, si tratta di una commediola senza troppe pretese. Scorre senza eccellere tanto che alla fine il personaggio che resta più impresso non è né il neo papà,
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interpretato da Hugh Grant, né la neo mamma, interpretata da Julianne Moore, ma il caratteristico ginecologo con marcato accento russo, una macchietta con il volto di Robin Williams. Si ride anche in “Molto incinta”, commedia del 2007 diretta da Judd Apatow, che racconta la gravidanza di una giovane donna in carriera rimasta incinta dopo un rapporto occasionale con un nerd grassoccio e un po’ impacciato, patito di computer e dalla sbronza facile, di nome Ben. Per la serie: “dal Pampero ai Pampers”. Improbabile, ma divertente. In “Piacere sono un po’ incinta” la quasi quarantenne Zoe, dopo aver sentito scoccare l’orologio biologico, non aspetta di trovare l’uomo giusto e sceglie la strada dell’inseminazione artificiale fino all’incontro con Stan. Incontro che complica ulteriormente le cose. Kate è invece la protagonista di “Baby Mama”, una donna in carriera con poco tempo per le relazioni sociali. Dopo la scoperta di essere sterile decide di affittare l’utero di Angie. Il rapporto tra le due diventa burrascoso fino al lieto epilogo. Di sterilità, ma con un taglio drammatico, racconta anche “Sei gemelli e un amore”. Al centro della storia, Keith e Becki, una coppia in cerca di un figlio. Dopo una cura contro la sterilità devono affrontare, con molte difficoltà, l’arrivo di sei figli. Ci si commuove anche in “My life, questa è la mia vita”. Un dramma familiare incentrato sulla figura del padre, interpretato
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da Michael Keaton, malato terminale e in attesa, insieme alla compagna, interpretata da Nicole Kidman, del loro primogenito. Ma il panorama cinematografico non offre solo storie di coppie adulte. “Juno”, nel film omonimo, è una sedicenne che resta incinta di un suo compagno di scuola. Spaventata dalla possibilità di abortire, decide di portare a termine la gravidanza e affidare il nascituro a una coppia sterile. I futuri genitori adottivi si rivelano, per certi versi, meno maturi e preparati della protagonista. Film delicato e ottima colonna sonora. Storia simile quella di “Quindici anni e incinta”. Tina, dopo la separazione dei genitori, scopre di essere rimasta incinta di Ray, un suo coetaneo. Malgrado la loro storia sia finita, la ragazzina decide di tenere il bambino. Infine, per conclude la rapida galleria, il film che forse meglio di tutti gli altri racconta i nove mesi di attesa che separano una coppia dalla nascita di un figlio è “American Life”. John e Maya stanno per avere un figlio, per questo si assumono la responsabilità di cercare il luogo ideale dove farlo nascere. Un road movie sulle strade d’America alla ricerca del posto giusto dove mettere le radici e dove valga la pena crescere un bambino. Da vedere con indosso un paio di sandali!
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• Un bellissimo libriccino da leggere ai propri cuccioli con la storia della signora Aria che non si vede, ma si sente soffiare e a volte si sporca con lo smog della città. Con giochini per divertirsi da 3 anni in su! CHE FINE HA FATTO LA SIGNORA ARIA? di Agostino Traini Piemme - 8,50 euro
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• L’orsacchiotto Conquà e i suoi amici sul mitico aeroplanino rosso sorvolano i cieli di Torino per capire chi provoca il “terribile inquinamento interplanetario” che fa scomparire i tramonti. CONQUà E IL MISTERO DEL TRAMONTO SCOMPARSO di Silvia Mastrangelo illustrazioni di Lorenzo Terranera Miraggi - 14,90 euro
Tecnologia Dal decodificatore di pianto al libro parlante: il mondo tecnologico formato genitori-figli
App formato famiglia Per i genitori Nuove app nascono ogni giorno per le mamme: c’è di tutto, da Cry Translator, che “decodifica” il pianto del bambino in 10 secondi (ha fame, ha sonno, è annoiato), a Save The Mom, che collega tutti i device tecnologici della famiglia per stilare un’unica lista di impegni di tutti i componenti. Ci sono anche altre app simili, come EasyBabyBreastfeed (dedicato in particolare all’allattamento) e Baby Log (solo in inglese), che potrebbero però rivelarsi una pericolosa fonte di ansia, per il possibile “effetto Tamagotchi”: oltre a nutrire, cambiare, far dormire il proprio bambino vero, bisogna riempire di informazioni lo smartphone. E ci sono i “traguardi” da raggiungere: il primo bagnetto, la prima pappa, il primo dentino. Dietro l’angolo rischia di esserci la nefasta ansia da prestazione - e da confronto - di cui tante mamme soffrono: il mio bambino è cresciuto 20 grammi meno del suo, cosa sbaglio? Il mio cucciolo a un anno e mezzo non cammina ancora ed è rimasto l’unico a gattonare tra i coetanei, che faccio? E via dicendo. Perché il diario tecnologico non solo costringe la neomamma a essere precisa nel segnare tutti gli eventi piccoli e grandi della vita del suo bebè, ma le permette di condividere tali informazioni con gli amici, che possono - ma solo su invito (anche revocabile) scrivere pareri, aggiungere foto, video e audio.
Per i figli Le app per bambini non sono necessariamente videogiochi pazzi con cui anestetizzare le giovani menti. Scelte bene e usate con cura, possono trasformarsi in strumenti educativi buoni per lo sviluppo di abilità particolari. È importante che siano dosate con cura e amore, tenendo conto dell’età del bambino e della sua indole. “Chissà” è un libro di carta trasformato in app, una storia coinvolgente e poetica con splendide illustrazioni, musiche originali, animazioni e interazioni sonore. Si può ascoltare la storia, leggerla da soli, registrare la propria voce e riascoltarla mentre si sfoglia il racconto, giocare con le immagini e colorarle. Il tutto in modo semplice e intuitivo. Sviluppato da Ware’s me in italiano e inglese, è disponibile per iPad al prezzo di 0,79 centesimi. Faces iMake è un gioco di intrattenimento, creatività, innovazione, curiosità, stimolazione dell’emisfero destro e sviluppo delle attitudini di problem-solving. I vantaggi di far giocare i bambini con Faces iMake sembrano notevoli. A voi la scelta di prenderlo come un semplice giochino divertente che permette di creare forme combinando gli oggetti più inaspettati, oppure come un set di strumenti per una crescita col botto. Carina la possibilità di condividere le proprie creazioni. 0,79 centesimi per iPad.
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