Giovanna Gandus
UniversitĂ degli studi di Genova FacoltĂ di Architettura C.d.L. Specialistica in Disegno Industriale Progetto degli Eventi Docente: prof. Mario Trimarchi Assistente: Annalisa Gatto
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Briefing
Analisi
Concept
1.1 Briefing
2.1 Cenni storici 2.2 Stato attuale
3.1 Linee guida 3.2 Immagini rielaborate
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Capitolo 4
Progetto 4.1 Marchio e logotipo 4.2 Carattere tipografico 4.3 Segnaletica 4.4 Mappa 4.5 Sito Internet
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Il cimitero monumentale di Staglieno è la maggiore necropoli di Genova ed è uno dei cimiteri monumentali più grandi e importanti d’Europa. Per la vastità dei suoi monumenti funebri e la qualità delle sculture ivi presenti è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto. Vi sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure e altri personaggi famosi tra i quali uno dei padri della Patria italiana, Giu-
seppe Mazzini, il presidente del Consiglio e partigiano Ferruccio Parri, il compositore della musica dell’Inno d’Italia Michele Novaro, l’attore Gilberto Govi, il cantautore Fabrizio De André, il pittore Federico Sirigu, la scrittrice Fernanda Pivano, il poeta Edoardo Sanguineti, Constance Lloyd (moglie di Oscar Wilde), Nino Bixio e Stefano Canzio. Progettare un sistema di identità per questo cimitero ri-
chiede pertanto un lavoro molto delicato. Innanzitutto perchè si ha a che fare con un luogo sacro, pertanto l’intervento dovrà essere “discreto” e dovrà rispettare il luogo stesso. Inoltre, vista l’importanza del cimitero per la città di Genova, bisognerà valorizzare il lato artistico e culurale del luogo, che va di pari passo con quello della città e della sua storia.
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Il Cimitero di Staglieno fu aperto ufficialmente al pubblico il 1° Gennaio 1851. Sebbene a questa data fosse ancora largamente incompiuto, ne era peraltro ormai tracciata la specifica fiosionomia architettonica, funzionale e simbolica. L’incarico della progettazione era stato affidato già nel 1835 all’architetto civico Carlo Barabino
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(1768-1835) - a lui si deve gran parte della fisionomia neoclassica di Genova, e la realizzazione di edifici rappresentativi come il Teatro Carlo Felice, il Palazzo dell’Accademia, ecc. - il quale però non riuscì a portare a termine l’incarico per l’improvvisa morte nel 1835, nella grande epidemia di colera che investì la città. Il compito di sviluppare il progetto fu affidato al suo allievo e collabo-
ratore Giovanni Battista Resasco (1798-1871), il cui piano fu approvato nel 1840. I lavori iniziarono nel 1844, in un’area, quella di Villa Vaccarezza, a Staglieno in gran parte ancora poco abitata, e non molto distante dal centro cittadino.
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Del progetto barabiniano Resasco mantenne la struttura quadrangolare come nucleo di base, accentuandone il carattere monumentale. La forte suggestione di questo impianto architettonico è tuttora percepibile e suscitava grande ammirazione nei contemporanei che, entrati dall’ingresso principale, si trovavano immersi in questa ampia scenografia, costituita dal succedersi di porticati monumen-
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tali, stilisticamente omogenei, culminanti nella imponente architettura del Pantheon. Una volta portata a termine, fra gli anni Sessanta e Ottanta, la struttura complessiva del cimitero, l’effetto veniva ad essere esaltato nel suo insieme dall’inserimento nel contesto ambientale naturale. Il Pantheon infatti, contornato dai porticati superiori, collegati attra-
verso la monumentale scalinata a quelli inferiori si adagiava sulla verde collina retrostante - la zona dei Boschetti e della Valletta Pontasso - che, popolata da una sempre più fitta vegetazione ospitava cappelle e monumenti disseminati e seminascosti nel verde (in quest’area si trovano la Tomba di Giuseppe Mazzini e quelle di molti protagonisti del Risorgimento).
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Un’integrazione paesistica che fu ulteriormente accentuata nel tempo con aluni ampliamenti specificamente naturalistici, quali l’area acattolica e il cimitero degli Inglesi, sistemati negli ultimi decenni del XIX secolo e nel primo del XX. La scelta del Resasco risultò dunque particolarmente vincente e segnò la fortuna di Staglieno come modello nazionale ed internazionale di riferimento: vi si combinavano,
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infatti, la tipologia del cimitero architettonico neoclassico, di tradizione mediterranea, sempre più caraterizzatosi nel corso del tempo come “galleria” di monumenti, e quello di tipo naturalistico, più specifico, dopo gli anni quaranta, dell’area nord europea e anglosassone (a cominciare da quello parigino del Père Lachaise).
La crescita della città, che in quegli anni stava divenendo uno dei principali centri industriali e commericali dell’Italia Settentrionale, impose ben presto nuovi ampliamenti. Lo stesso Resasco, nel 1868 propose un ampliamento a nord-est tramite un nuovo porticato semicircolare; un’analoga costruzione avrebbe dovuto essere realizzata in seguito, simmetricamente. Il progetto trovò appli-
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cazione parziale solo negli anni Novamta, con la costruzione del Porticato semicircolare a nordest, divenuto ben presto anch’esso galleria monumentale, ricca di opere liberty e déco. Le ulteriori continue esigenze di sviluppo portarono da una parte all’ampliamento in epoche diverse dei porticati (quello frontale in particolare) e dall’altra a nuove li-
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nee di espansione. Sulla direttrice della Valle del Veilino - che aveva già visto l’espandersi delle aree acattoliche - si costruirà negli anni Venti del Novecento il Porticato Montino, ricco di opere déco e “Novecento”; e, più a monte, il Sacrario ai Caduti della prima guerra mondiale (1935-1936); o, in quest’ultimo dopoguerra, il Porticato S. Antonino (i lavori iniziarono nel 1937, ma fu inaugurato nel 1955):
ultimo intervento con ambizioni monumentali.
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Il Cimitero Monumentale di Staglieno offre una visione unica di architettura e arte funeraria. Nonostante l’importanza e il valore che esso rappresenta per la città di Genova, lo stato che il visitatore oggi trova già dall’entrata, è di degrado e di poca cura del luogo stesso. Alcune zone sono chiuse per pericolo frane, i servizi all’utente, come le colonnine SOS sono
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scadenti o addirittura danneggiati, alcune tombe sono rovinate e maltenute. Anche il sistema di segnaletica non funziona: manca un’identità generale e la scarsità o sovrabbondanza di informazioni creano confusione. Inoltre il Staglieno, a differenza di molti altri cimiteri famosi del mondo, non ha marchio e logotipo, né un sito proprio.
Sul sito del Comune di Genova, si trova una parte dedicata al cimitero di Staglieno, con informazioni sulla sua storia e sulle attività ad esso collegate. Qui troviamo l’elenco degli interventi di restauro e mantenimento avvenuti nel 2000, interventi che dovrebbero essere ripetuti piú frequentemente poichè lo stato attuale del cimitero non rende onore al luogo stesso.
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Questo progetto vuole lavorare sul concetto di “museo a cielo aperto”: Staglieno non è altro che i suoi capolavori, le sue statue, le sue tombe. Passeggiando tra i viali ci si sente circondati da presenze silenziose che abitano quei luoghi; statue e sculture di ammirevole bellezza che popolano il cimitero. Staglieno è sì un luogo sacro dove commemorare i propri defunti, ma anche un luogo di
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immensa pace e tranquillità, dove ci si reca per trovare rifugio dalla città dei vivi. A raccontare questo percorso saranno quindi le statue stesse, protagoniste dell’intera immagine coordinata. Le troviamo innanzitutto nel logo: dopo aver fotografato dei particolari interessanti e comunicativi, le immagini sono state rielaborate
per ottenere dei marchi da accostare al logotipo. Nella mappa del cimitero e nei cartelli della segnaletica, invece, le immagini sono state usate come sfondo, con un’opacità del 15%, in modo da essere percepite ma da non disturbare la lettura delle informazioni sopra poste.
Linee guida
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Immagini rielaborate
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Immagini rielaborate
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Immagini rielaborate
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Immagini rielaborate
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Immagini rielaborate
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Immagini rielaborate
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Progetto
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Dimensioni minime 25x10,7 mm
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Marchio e logotipo
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1 unitĂ
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Marchio e logotipo: costruttivo
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ABCDEFGHILMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghilmnopqrstuvwxyz 1234567890 Franklin Gothic Demi Condensed
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Carattere tipografico
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modulo base 500x500 mm pannelli informazioni
totem 500x2000 mm pannelli direzionali pannelli indicazioni
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Segnaletica
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pannello 500x1500 mm mappe dettagliate percorsi d’arte
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Segnaletica
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mappa cimitero 2000x2000 mm
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Segnaletica
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Progetto
Segnaletica: informazioni percorsi d’arte
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Progetto
Segnaletica: totem direzioni
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Progetto
Segnaletica: totem aree
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Progetto
Segnaletica: mappe dettagliate
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Progetto
Segnaletica: mappa
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Sito Internet
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Fonti Grasso, G. & Pellicci, G. (1974) Staglieno, Genova Berengo Gardin, G. & Nessi Parlato, G. (2002) Staglieno: giganti di marmo, Genova http://www.comune.genova.it/
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