Set di pulizia dei Dischi in Vinile - LENCO CLEAN - HECOCLEAN - ANALOGIS CLEAN - DISCO ANTISTAT
In questo decennio (2010÷2020) è tornato di moda il disco musicale in Vinile e come tutte le mode potrebbe essere un fenomeno passeggero. Tuttavia ci sono degli aspetti che fanno amare e desiderare il Vinile, per cui recenti registrazioni digitali vengono riversate anche su Vinile, come accadde nei primi anni 80, prima della contrazione delle vendite dei Vinili (analogici) a favore dei Compact Disc (digitali). Più evidente se la registrazione di partenza è digitale, dal punto di vista tecnico col vinile non può che esserci un degrado delle prestazioni (risposta in frequenza falsata; dinamica ridotta; incremento della distorsione, del rumore di fondo, dei rumori impulsivi). Onestamente, non potendo l'essere umano interfacciarsi direttamente al "dominio" Numerico poiché i suoi sensi sono Analogici, anche da un apparecchio “Digitale” si riesce ad ottenere un degrado non trascurabile se viene equipaggiato con uno scadente Convertitore Digitale/Analogico (DtoA) e, a valle, con uno scadente Stadio Analogico di uscita (vedi DVD a basso costo che leggono tutti i formati audio, Lettori MP3, p.c., Tablet, Smartphone e Televisori con la sola uscita audio analogica, e nessuna uscita ottica verso un DtoA veramente HIFI). Per gli apparecchi "Digitali", quindi, non è tanto una questione di rumore ma di qualità del suono !!! Pertanto anche un bell'impianto con un buon giradischi può dare ancora delle belle soddisfazioni. Inoltre dal punto di vista tattile e visivo, grazie alle sue dimensioni fisiche e alla materialità (copertine, foto e testi) e alla ritualità di utilizzo, l'appagamento e la soddisfazione che dà il Vinile sono insuperabili rispetto ad altri supporti fisici (per non parlare della deprimente immaterialità dell'ascolto in streaming). Sono questioni culturali e di gusto personale: di fatto il Vinile commercialmente ha ripreso a tirare, anche tra i giovani. LENCO CLEAN Per un ascolto decente dei Vinili, non ho dubbi: da 45 anni uso il demonizzato LENCO CLEAN, una droga per i Vinili che non possono più farne a meno. Nei pianissimi della musica, sinfonica e solistica in particolare, è irrinunciabile, pena ... il disastro. In realtà io non ho mai né posseduto né utilizzato il LENCO CLEAN originale e il suo, dicono, “famigerato” liquido (inizio anni 70).
Prima versione con impugnatura longitudinale
HECOCLEAN In pratica il nome LENCO CLEAN è rimasto nell’uso comune, ma il prodotto cambiò presto nome, subendo alcune modifiche non sostanziali: già negli anni 70 si chiamò HECOCLEAN (quello che io uso veramente).
La mia confezione originale HECOCLEAN degli anni 70, ancora integra nel 2019, mai aperta
In primo piano la testa con spazzolino e il tubo trasparente del braccio che consente di vedere il liquido A sinistra il pacchetto di fazzolettini (da naso !) posto sotto il foglietto pieghevole delle istruzioni
In primo piano: serbatoio del liquido con contrappeso incorporato e parte metallica del sostegno del braccio
Flacone del liquido originale HECOCLEAN Studiotonic 250ml e sostegno del braccio regolabile in altezza
Per 45 anni ho riempito il suo serbatoio e il suo braccio trasparente di liquido VETRIL, in flacone azzurro: il classico, tradizionale e molto economico prodotto per pulire specchi e vetri delle finestre, "con Effetto antipolvere e antipioggia, e Brillantezza senza aloni". Probabilmente il VETRIL ha caratteristiche antistatiche che non sono dichiarate esplicitamente.
Flacone di VETRIL 750ml
VETRIL pulisce e fa brillare tutti i vetri e cristalli. Mantiene le superfici pulite più a lungo perchè la polvere e l’acqua scivolano via senza lasciare traccia ... quindi ha un effetto antistatico sulla polvere (ndr)
VETRIL produce anche un Anti-polvere, dichiaratamente “Con azione antistatica” e “senza aloni”. E’ viola trasparente e non è torbido come il VETRIL classico. Contiene alcol.
La mia scelta attuale (2021) è quella di usare semplice acqua distillata con detersivo liquido per piatti (contiene tensioattivi, per abbassare la tensione superficiale dell’acqua). Niente alcol, di nessun tipo: temo che sia la causa di macchie indelebili e fruscio periodico. Vedere: Cleaning Vinyl Records: Fruscio periodico dei dischi in vinile (Vinyl Record periodic rustle) https://www.youtube.com/watch?v=RPBle4ZDefs La puntina di diamante, bagnata dal liquido, subisce un attrito minore, aumentando la sua durata (che non è eterna e va sostituita con una periodicità che dipende dall’uso: mesi - anni - decenni). I solchi, alla lunga, si deteriorano comunque, probabilmente però meno velocemente che a secco: ho un bel disco ARCHIV di cui ascoltavo molto spesso solo il Lato 1 e la differenza col Lato 2 oggi si sente, pur avendo sempre usato il LENCO CLEAN. La mia testina STANTON 881S è un modello talmente diffuso che oggi, per alcune decine di euro, si trova con facilità lo stilo sfilabile di ricambio compatibile (tubetto con puntina ellittica di diamante e frontale di plastica bianco con il classico pennellino incorporato rimovibile). Vinili nuovi di zecca, non trattati con alcun prodotto ma necessariamente spolverati con la mia spazzola a fibre di carbonio, hanno continui crepitii, piccoli ma fastidiosi, come di una friggitrice: non posso resistere alla tentazione di intervenire col LENCO CLEAN carico di acqua distillata con detersivo liquido per piatti (contiene tensioattivi). Niente alcol, di nessun tipo.
Spazzola antistatica a fibre di carbonio Dei Vinili, prima trattati con liquido, successivamente riprodotti a secco, l'ascolto è impossibile: il suono è rumoroso e distorto. Sono costretto a continuare ad usare il LENCO CLEAN. Tuttavia la cosa mi importa poco: non voglio rivendere i miei Vinili. Me li voglio godere ma senza sentire rumori finchè vivrò. Si vive una volta sola. Verrà il giorno in cui la questione LENCO CLEAN sì, LENCO CLEAN no, sarà eventualmente problema di qualcun altro.
Visto che le mie considerazioni, in generale, sono valide per tutti gli appassionati di Vinili, non capisco l'accanimento contro il LENCO CLEAN, accanimento che si traduce in ostinazione nel voler ascoltar male i propri Vinili. Anche perchè chi usa le consigliate Macchine Lavadischi come la DISCO-ANTISTAT (manuale), agisce sui solchi con una lunga spazzola di peli morbidi, esattamente come fa lo spazzolino del LENCO CLEAN, con l’onere di un lavoro manuale molto impegnativo, mentre il LENCO CLEAN lavora autonomamente e senza sforzi.
Confezione della Macchina Lavadischi manuale DISCO-ANTISTAT
Interno vasca per il liquido, con la lunga spazzola a peli morbidi per la pulitura profonda dei solchi dei Vinili
Rastrelliera per l’asciugatura all’aria dei Vinili, senza ulteriori contatti né con panni né con fazzoletti !!!
Il contenuto della confezione: la Vasca (marrone) incorpora la Rastrelliera estraibile
Rotore manuale (beige) con Centratori nero e bianco; filtri e imbuto per il recupero finale del liquido
Rotore manuale (beige): si fa ruotare con le dita ...
Centratori: nero per LP, bianco per 45 giri (rimovibile)
Quindi, al massimo, se c'è il timore che il LENCO CLEAN produca effetti dannosi, si può intervenire comunque sui propri Vinili con la Macchina Lavadischi, usando il suo "speciale" liquido in dotazione, per eliminare quegli effetti. Io la possiedo ma non la utilizzo quasi mai. L’asciugatura va fatta in ambiente privo di polvere (WC), lasciando all’aria i Vinili bagnati nell’apposito supporto (rastrelliera), senza passare assolutamente panni o fazzolettini (aggiungerebbero nuova sporcizia). Risultato finale: a secco l’ascolto a me appare più rumoroso e distorto che col LENCO CLEAN.
Liquido antistatico in dotazione (1 litro): oggi Knosti Disco Anti Static Record Cleaning Fluid a 28euro (!!!)
Rastrelliera (particolare): ha un fondo dove può colare liquido dai dischi, che poi si può travasare
Come con le stoviglie, l’ammollo in acqua distillata, di 3 ÷ 4 ore o più (nelle ore notturne?), ammorbidisce e stacca dai solchi la sporcizia più profonda e i granelli di sporco più ostinati, in modo non invasivo. Per velocizzare, è opportuno distanziare più vinili sovrapposti tra loro con dischetti di plexiglass di 12cm MAX, alti almeno 1mm (vecchi CD ?) e infilati su un perno, ferro da maglia (?), da 7mm MAX. Alle etichette non succede niente di dannoso: il timore è ingiustificato; provare per credere. Successivamente si usa la Macchina Lavadischi, per staccare completamente la sporcizia. L’asciugatura va fatta in ambiente privo di polvere, lasciando all’aria i Vinili bagnati nell’apposito supporto (rastrelliera), senza passare assolutamente panni o fazzolettini (aggiungerebbero nuova sporcizia). Il risultato migliore si ottiene asciugando per aspirazione, per rimuovere il liquido in cui è diluita la sporcizia residua (ad esempio con la macchina Record Doctor V o VI, Pro-Ject VC-E, ecc.). A questo punto il disco può essere ascoltato a secco e successivamente col LENCO CLEAN per un confronto. Questo è il momento giusto per digitalizzare un vinile. E’ evidente che in tutti i casi, a lungo andare sporcizia e polvere si depositano e si incastrano nei solchi, per la gioia dei lavandai. A voi la scelta: riproduzione a secco o bagnata.
ANALOGIS CLEAN Oggi il LENCO CLEAN si trova in commercio con un nuovo nome: il braccio completo si chiama ANALOGIS CLEAN, wet cleaning arm 6101 prodotto dalla Analogis. Sito: http://www.analogis.eu/Pflege_en.html Analogis produce anche i ricambi: - il solo spazzolino (verde), Replacement brush “Greenhead" for wet cleaning arm 6101 - la sola testa con già lo spazzolino incorporato (giallo), Replacement head for wet cleaning arm 6101 - il solo sostegno, Replacement axis for wet cleaning arm 6101 Riguardo al suo liquido Superclean fluid ... vedete voi. Su Ebay si trova tutto a meno di 50euro.
Consigli di utilizzo del LENCO CLEAN 1) Conviene tranciare a filo l’impugnatura laterale della testa che non è necessaria. Anzi, essa rischia di graffiare i primi solchi del Vinile, se per sbaglio la testa viene fatta scendere all’esterno del piatto. Si noti che la prima versione di LENCO CLEAN aveva l’impugnatura longitudinale che scongiurava tale pericolo. 2) Tarare il contrappeso Antiskating (compensazione della forza centripeta): la lettura avviene con Vinile bagnato e non più a secco e la taratura è leggeremente diversa nei 2 casi, come proposto da Thorens. Fare riferimento alle istruzioni del costruttore del piatto e del braccio. 3) Prima di posizionare il braccio sul sostegno e coi peli dello spazzolino sulle tracce del Vinile, spolverare i peli ancora secchi, poi far scendere il liquido nel tubo, quindi far bagnare i peli strofinandoli delicatamente sul panno morbido. Per spolverare si può usare un pennello o uno spazzolino (Analogis ne dà in dotazione uno bianco), anche per la puntina di diamante. 4) Il liquido non scende più dallo spazzolino durante l'ascolto, nemmeno con la regolazione al massimo? Si fora con un chiodo Ø=1,8mm il centro della testa dello spazzolino, dalla parte dei peli (il foro esiste già). Il liquido così scende correttamente dall'inizio alla fine della facciata del disco, per tutta la durata di ascolto. Ogni tanto lavare delicatamente tubo e serbatoio, testa e spazzolino con acqua e detersivo liquido per i piatti (sgrassante). Scuotere bene il tubo: da esso possono uscire piccoli frammenti di sporcizia che si accumulano nel tempo. https://www.youtube.com/watch?v=QHfE8-0LJc0 5) Il braccio non segue i solchi fino alla fine di un disco di lunga durata: applica una minima rotazione della testa dalla tacca centrale verso sinistra, a testa in su, vista peli. 6) Tolto il disco dal piatto, il liquido residuo va lasciato asciugare o asciugato manualmente lungo la direzione dei solchi con un panno morbido (va bene quello per la pulizia dei monitor).
La striscia di fluido bagna la puntina di diamante della STANTON 881S, dall’inizio alla fine della facciata e la qualità d’ascolto è superiore a quella del suo corrispondente Vinile vergine a secco (tuttavia secondo me è inferiore a quella del suo corrispondente CD, se esiste in commercio; ma non voglio entrare nella disputa). Il mio HECOCLEAN in confezione integra fu acquistato come riserva per il futuro (o per i posteri), non potendo sapere che sarebbe tornato in produzione come ANALOGIS CLEAN.
Regolazione Antiskating sul braccio TP11 del giradischi Thorens TD 165 Es.: testina STANTON 881S con stilo D81 o D81S o D81 IIS o D81E: Forza di tracciamento raccomandata = 1g; peso pennellino stilo = 1g; peso piccolo = 0.6g; grande = 1.4g Con LENCO CLEAN (bagnato); Skating (forza centripeta) minore => contrappeso centrifugo minore: Forza d’appoggio totale = 1g => peso piccolo posizionato sulle tacche 2 (pennellino disequipaggiato) Forza d’appoggio totale = 2g => peso piccolo posizionato sulle tacche 6 (pennellino equipaggiato) Senza LENCO CLEAN (a secco); Skating (forza centripeta) maggiore => contrappeso centrifugo maggiore: Forza d’appoggio totale = 1g => peso piccolo posizionato sulle tacche 4 (pennellino disequipaggiato) Forza d’appoggio totale = 2g => peso piccolo + grande posizionato sulle tacche 2 (pennellino equipaggiato)
Libretto di istruzioni originale HECOCLEAN
Schallplattenpflege - nicht nur Reinigung! Schallplattenpflege mit HECOCLEAN bedeutet mehr als nur Beseitigung von Staub und den damit verbundenen Störgerauschen. Ihre wertvollen Schallplatten benötigen, um einen dauerhaften Hörgenuß zu gewährleisten, eine weitreichendere Pflege, die aber weder kostspielig noch umständlich zu sein braucht. Das neue HECOCLEAN bietet bei konsequenter Anwendung ohne weiteren zusätzlichen Aufwand alle für einen langlebigen Hörgenuß nötigen Pflegekomponenten. Welche Faktoren oft schon nach kurzer Zeit die Freude am Neuerwerb einer Schallplatte verderben, soll zunächst kurz aufgeführt werden: Der Staub ist der offensichtlichste Feind der Schallplatte, doch seine Herkunft und sein Auftreten können unterschiedlicher Natur sein. Da sind zunächst die groben Staubfasern, die sich meist leicht durch Blasen, oder mit einem Tuch entfernen lassen. Oft setzen sie sich allerdings schon vor der optischen Wahrnehmung an der Abtastnadel fest und führen somit in kurzer Zeit zu Verzerrungen, wenn nicht gar zu ersten Beschädigungen der Plattenoberfläche. Noch gefährlicher sind jedoch kleinere Staubpartikel, die sich fast unkenntlich in den Rillenflanken absetzen und - trocken abgespielt - wie ein Schleifmittel wirker und dann nicht wiedergutzumachende Schäden hinterlassen. Der Tonarm, der am vorderen Teil das Abtastsystem trägt, wirkt zwar recht leicht, doch beträgt der Flächendruck durch die Abtastnadel ca. 1000kg/cm2. Man kann sich vorstellen, daß die hier stattfindende Reibung nicht unerheblich ist, und kleinste Störfaktoren im Rillenverlauf zerstörende Wirkung haben können. ohne HECOCLEAN Schmutzund Staubpartikel Oberflächenbeschädigung.
verursachen
Knackgeräusche.
Hohe
Reibung
fuhrt
zur
mit HECOCLEAN HECOCLEAN Studiotonic löst Verschmutzungen und suspendiert Staubteilchen. Reduzierte Reibung schont Platten und Diamant. Da die Schallplatte aus PVC besteht, neigt sie dazu, sich bei Reibungskontakt elektrostatisch aufzuladen. Dies geschieht erstmals beim Herausziehen aus der Plattenhülle. Die Folge ist eine beträchtliche Anziehung und Ablagerung von in der Luft schwebenden Staubpartikeln. Bei der darauf folgenden Abtastung durch den Diamant kommt es zu weiterer Reibungsaufladung, die auch ohne vorhandenen Staub zu störenden Entladungsgeräuschen (Knacken) führt. Da durch die sich fortsetzende Reibung immer mehr Staubteilchen die Platte verunreinigen, nehmen Störgeräusche mehr und mehr zu, und es bleibt über kurz oder lang nicht aus, daß sowohl Schallplatte als auch Diamant dadurch Schaden nehmen. Der Zusammenhang zwischen statischer Aufladung und Verunreinigung ist demnach offenkundig und es gilt, beide Faktoren möglichst gleichzeitig zu eliminieren. HECOCLEAN bedient sich der Feuchtigkeit, die einerseits elektrische Aufladung nachhaltig verhindert, andererseits beim Binden bzw. Entfernen von Staub und anderen Verunreinigungen bekanntermaßen gute Dienste leistet. Die Flüssigkeit - HECOCLEAN Studiotonic - wurde in chemischen Labors entwickelt und unterliegt einer laufenden Kontrolle. Sie besteht aus chemisch reinen, gegenüber Schallplatte und Tonabnehmersystem völlig neutralen Stoffen. Studiotonic verdunstet nach dem Spielvorgang schnell und rückstandsfrei, so daß ein Ab-trocknen der Schallplatte weitestgehend überflüssig ist. Arbeitsweise. Das komplette HECOCLEAN -Set enthält folgende Bestandteile: Reinigungsarm (A) Höhenverstellbare Befestigungsachse (B) Sockel (C) Nachfüllflasche HECOCLEAN Studiotonic Trockentücher. - Längenregulierung - Höhenverstellbereich Die feinen Bürstenhaare am vorderen Teil des mit studiotonic gefüllten HECOCLEAN-Arms gleiten mit geringem Gewicht über die Schallplatte und befeuchten einen ca. 1 cm breiten Streifen in jeweiliger Höhe der Abtastnadel. Da die Plattenrille spiralförmig von außen nach innen läuft folgt die Bürste - ähnlich der Abtastnadel des Plattenspielers - dem vorgeschriebenen Lauf in Richtung Plattenmittelpunkt. Auf dem Weg dorthin bleibt ein
Großteil der Verunreinigungen in der Bürste hängen und diese können somit die Funktion des Diamanten nicht beeinflussen. Kleinste Staubpartikel - gerade diejenigen, die man mit bloßem Auge nicht wahrnehmen kann - werden durch die Flüssigkeit gelöst bzw. suspendiert und damit unhörbar gemacht. HECOCLEAN besitzt bei gleichzeitiger Reinigung der Plattenoberfläche und völliger Beseitigung elektrostatischer Aufladung (ohne zusätzliches Gerät oder Ableitungskabel) außerdem folgende Vorteile: - die Reibung zwischen Plattenoberfläche und Diamant wird reduziert; dies hat eine Erhöhung der Lebensdauer des Diamanten um ca. 50% und der Schallplatte auf praktisch unbegrenzte Dauer zur Folge. - die Verschmutzung der Abtastnadel ist weitestgehend ausgeschlossen. - die Skatingkraft reduziert sich um ca. 20%. Heco Hennel + Co GmbH Postfach 7 Schillerstraße 18 6384 Schmitten/Taunus 1 Telefon (0 60 84) 5 44 Telex 04 15 313
Montage der Befestigungsachse. Bevor das Gerät in Betrieb genommen wird, ist der Befestigungssockel (C) mit der Achse (B) an einer dafür geeigneten Stelle - meist auf dem linken hinteren Teil des Plattenspielerchassis - zu montieren. B C Hierzu prüft man vor Abziehen der Klebefolie zunächst die günstigste Positionierung, in der der Gerätearm einwandfrei von Beginn bis Ende einer Langspielplatte den Rillen folgen kann. Geringe Abweichungen von diesem optimalen Punkt können nachträglich auch durch Verstellen des Bürstenkopfes (A1) korrigiert werden (Reduzierung/Vergrößerung der Gesamtlänge). Nachdem der Sockel montiert ist, wird durch Drehung der Achse die Höhe derselben und damit der Winkel des Gerätearms zur Schallplatte eingestellt. Hierbei genügt eine geringe Neigung des Arms (etwa 2°- 3°). Nach Fixierung der Achse durch Feststellen der unteren Rändelmutter (die zweite, obere dient als Anschlag für den Arm in Ruhestellung) kann der mit Studiotonic gefüllte HECOCLEAN-Arm aufgesetzt werden. Einfüllen der Flüssigkeit und Einstellung der Austrittsmenge. Zum Nachfüllen zieht man das Kopfstück (A1) vom Röhrchen und füllt dieses mit HECOCLEAN Studiotonic annähernd voll auf. Auf dem Bürstenkopf befinden sich Markierungen, an denen Sie die einmal ermittelte Einstellung (optimale Länge des Arms) ablesen. Die Bürste (A2) an der Unterseite des Bürstenkopfes ist drehbar innerhalb des Bereiches "+", "-" und regelt die Intensität des Flüssigkeitsaustrittes. Es genügt, wenn die Platte leicht benetzt wird, d. h. nur ein schmaler Streifen in der jeweiligen Höhe des Abtastsystems abgesetzt wird. Mögliche Fehlerquellen. Sollten Sie nach erstmaligem Gebrauch feststellen, daß der Reinigungsarm nicht genau den Schallrillen folgt, d. h. zu langsam oder zu schnell in Richtung des Plattenmittelpunktes läuft, ist entweder die Position des Befestigungssockels noch nicht optimal oder aber die Länge des Reinigungsarms noch einmal zu verändern. Nach Prüfung der einen oder anderen Möglichkeit und deren Korrektur wird die einwandfreie Funktion gewährleistet sein. Beendigung des Abspielvorgangs. Nach Abspielen einer Schallplattenseite können Sie den noch nicht ganz verdunsteten schmalen Restflüssigkeitsstreifen mit den beiliegenden Papiertüchern trokkenwischen oder einen kurzen Augenblick abwarten, bis auch dieser verdunstet ist, um dann die Platte trocken in die Hülle zurückzuschieben. Vermeiden Sie es, noch feuchte Schallplatten in die Hülle zu legen, da hier die Gefahr einer Verklebung mit dem Hüllenmaterial (bei Kunststoffhüllen) besteht. Nach Benutzung den Reinigungsarm nach oben kippen, damit das daraufhin in den Tank zurückfließende Studiotonic das Gewicht nach hinten verlagert und somit den Arm in seiner Ruhestellung fixiert. Nach mehrfachem Abspielen sollte man die an der Bürste gesammelten Verunreinigungen mit einem der beiliegenden Papiertücher abstreifen. Allgemeine Tips zur Plattenpflege. Um Ihrer Schallplatte bzw. Ihrem Diamanten eine möglichst lange Lebensdauer zu gewährleisten, sollten Sie die Pflege mit HECOCLEAN in Verbindung mit der Nassabspielflüssigkeit HECOCLEAN Studiotonic
regelmäßig anwenden. Außerdem sollten Sie jedoch auch folgende Punkte beachten, denn die beste Plattenpflege ist sinnlos, wenn man wichtige Kriterien der Schallplattenbehandlung mißachtet: Schallplatten sind hochempfindliche Schallträger und reagieren auf jegliche äußeren Einflüsse mit der Verschlechterung ihrer Wiedergabequalität. Deshalb ist besonders beim Auflegen der Platten und dem anschließenden Rangieren des Tonarms höchste Achtsamkeit geboten. Außer dieser Gefahr der direkten Beschädigung sind es - besonders im Sommer - Temperatureinwirkungen, die durch direkte Sonneneinstrahlung hervorgerufen werden und eine Verformung des Plattenmaterials nach sich ziehen können. Der eigentliche Abspielvorgang sollte nach Möglichkeit bei geschlossener Haube stattfinden, um eine Absetzung von in der Luft schwebenden Verunreinigungen auf der Schallplatte zu vermeiden. Dazu gehören in erster Linie alle Arten von Staub, die in verschiedenen Größen, von kaum sichtbaren, kleinen Sandpartikeln bis zu leicht erkennbaren Textilfasern und Zigarettenasche reichen. Andere „Luftverschmutzer" sind die Aerosole, die meist gasförmig transportiert werden, wie z.B. chem. Abgase, Auspuffabgase, Zigarettenrauch, Küchendämpfe usw. Es empfiehlt sich, von Zeit zu Zeit auch den Plattenteller mit einem feuchten Tuch zu reinigen. Alle unreinen Flüssigkeiten (auch sog. Antistatik-Mittel), die nicht rückstandsfrei sind, beeinträchtigen die Wiedergabe beträchtlich. Desgleichen Fette, die hauptsächlich durch Berührung der Rillenfläche mit der Hand in Schallplattenkontakt kommen. (Hautfett vermischt sich mit Staub und verklebt die Rille).
Cura del disco - non solo pulizia! Curare la pulizia del disco con HECOCLEAN significa molto di più che rimuovere la polvere e il rumore ad essa associato. I vostri preziosi dischi hanno bisogno di cure di una più vasta portata per garantire un piacere d'ascolto duraturo, ma queste non devono essere costose o ingombranti. Con un’applicazione costante il nuovo HECOCLEAN offre tutti i componenti di cura necessari per un piacere di ascolto duraturo, senza ulteriori sforzi. Quali fattori spesso rovinino dopo breve tempo la gioia dell’acquisto di un nuovo disco, dovrebbero prima essere elencati brevemente: La polvere è il nemico più ovvio del disco, ma la sua origine e il suo aspetto possono essere di diversa natura. Innanzitutto ci sono le fibre di polvere grossolane, che possono essere facilmente rimosse mediante soffiaggio o con un panno. Spesso purtroppo si depositano sullo stilo anche prima della percezione ottica e quindi in breve tempo portano alla distorsione, se non al primo danno della superficie del disco. Tuttavia, ancora più pericolose sono le particelle di polvere più piccole, che si depositano quasi irriconoscibili nei fianchi del solco e - riprodotte a secco - come un abrasivo lasciano danni più profondi e quindi irreparabili. Il braccio che sostiene il sistema di lettura sulla parte anteriore (testina) funziona con sufficiente leggerezza, ma la pressione superficiale attraverso lo stilo è di oltre 1000kg/cm2. Si può intuire come l'attrito che avviene in quel punto non sia insignificante, e che i più piccoli fattori di disturbo lungo il solco potrebbero avere un effetto distruttivo. senza HECOCLEAN: Le particelle di sporco e polvere causano rumori scoppiettanti. L'attrito elevato causa danni alla superficie. con HECOCLEAN: Il liquido HECOCLEAN Studiotonic scioglie lo sporco e mette in sospensione le particelle di polvere. L'attrito ridotto protegge il disco e la puntina di diamante. Poiché il disco è in PVC, tende a caricarsi elettrostaticamente se sottoposto a sfregamento. Questo accade per la prima volta quando si estrae il disco dalla custodia. Il risultato è una notevole attrazione e deposizione di particelle di polvere nell'aria. Nella fase successiva di lettura da parte della puntina di diamante, si verifica un'ulteriore carica da attrito, che induce disturbi da rumore di scarica (crackling) anche in assenza di polvere. Poiché sempre più particelle di polvere contaminano il disco a causa del continuo attrito, il rumore aumenta sempre di più, e prima o poi ciò è sufficiente a danneggiare sia il disco che la puntina di diamante. La correlazione tra carica statica e contaminazione è quindi ovvia ed è importante eliminare entrambi i fattori nel modo più simultaneo possibile. HECOCLEAN usa l'umidità, che da un lato previene permanentemente la carica elettrica, e dall'altro, è noto che si comporta bene quando si lega o rimuove polvere e altri contaminanti. Il liquido - HECOCLEAN Studiotonic - è stato sviluppato in laboratori chimici ed è soggetto a controllo continuo. È costituito da sostanze chimicamente pure e completamente neutre nei confronti del disco e della testina. Studiotonic evapora rapidamente e senza residui dopo l'esecuzione sonora, in modo che l'asciugatura manuale del disco sia in gran parte superflua. Funzionamento. Il set completo HECOCLEAN contiene i seguenti componenti: Braccio di pulizia (A), Asse di fissaggio regolabile in altezza (B), Base (C), Flacone di ricarica HECOCLEAN Studiotonic, Fazzolettini. - Regolazione in lunghezza - Regolazione in altezza I sottili peli dello spazzolino sulla parte anteriore del braccio HECOCLEAN pieno di Studiotonic scivolano con peso leggero sul disco e inumidiscono una striscia larga circa 1cm all'altezza dello stilo. Dal momento che il solco del disco scorre a spirale dall'esterno verso l'interno, lo spazzolino segue analogamente allo stilo del giradischi - la corsa predefinita verso il centro del disco. Lungo il percorso gran parte delle impurità si attacca allo spazzolino e quindi non può interferire sulla funzione della puntina di diamante. Le particelle di polvere più piccole - solo quelle invisibili ad occhio nudo - vengono sciolte o messe in sospensione nel liquido e rese inudibili.
HECOCLEAN, mentre pulisce la superficie del disco ed elimina completamente le cariche elettrostatiche (senza la necessità di un dispositivo o di un cavo aggiuntivo), ha anche i seguenti vantaggi: - l'attrito tra la supeficie del disco e la puntina di diamante è ridotto; ciò si traduce in un aumento della durata della puntina di diamante di circa il 50% e in una durata praticamente illimitata del disco. - la contaminazione dello stilo è in gran parte eliminata. - la forza centripeta (Skating) è ridotta di circa il 20%. Heco Hennel + Co GmbH Postfach 7 Schillerstraße 18 6384 Schmitten/Taunus 1 Telefon (0 60 84) 5 44 Telex 04 15 313
Istallazione dell'asse di montaggio. Prima di mettere in funzione il dispositivo, istallare la base di montaggio (C) con l'asse (B) in un luogo adatto, di solito sulla parte posteriore sinistra del giradischi. B C Per fare ciò, prima di rimuovere la pellicola adesiva, controllare la posizione più favorevole in cui il braccio del dispositivo può seguire perfettamente i solchi dall'inizio alla fine di un disco di lunga durata. Piccole deviazioni da questo punto ottimale possono anche essere corrette successivamente regolando la testa (A1) (riduzione / incremento della lunghezza totale; minima rotazione della testa dalla tacca centrale verso sinistra, a testa in su, vista peli). Dopo aver montato la base, la sua altezza e quindi l'angolo del braccio del dispositivo rispetto al disco devono essere regolati ruotando l'asse. A questo scopo è sufficiente una leggera inclinazione del braccio (circa 2÷3 gradi). Dopo il fissaggio dell'asse bloccando il dado zigrinato inferiore (il secondo, la cui parte superiore funge da arresto per il braccio in posizione di riposo), è possibile infilare il braccio HECOCLEAN riempito di Studiotonic. Riempire di liquido e regolare la fuoriuscita. Per rabboccare, sfilare la testa (A1) dal tubo e riempirlo quasi completamente con HECOCLEAN Studiotonic. Sulla testa dello spazzolino si trovano delle tacche tramite cui è possibile, una volta determinata, leggere l'impostazione (lunghezza ottimale del braccio). Lo spazzolino (A2) sul lato inferiore della testa è ruotabile entro l'intervallo "+", "-" e controlla l'intensità d'uscita del liquido. È sufficiente che il disco sia leggermente bagnato, cioè solo una striscia stretta venga depositata alla stessa altezza della testina. Possibili fonti di errore. Se dopo il primo utilizzo notate che il braccio di pulizia non segue esattamente i solchi del disco, ovvero è troppo lento o troppo veloce nella direzione del centro del disco, la posizione della base di montaggio non è ottimale oppure bisogna cambiare di nuovo la lunghezza del braccio di pulizia e / o la rotazione della testa. Dopo aver verificato l'una o l'altra opzione e averla corretta, sarà garantita la perfetta funzionalità. Termine del processo di riproduzione. Dopo aver riprodotto un lato del disco, è possibile asciugare le strisce di liquido residuo non ancora completamente evaporate con i fazzolettini di carta in dotazione o attendere un breve momento, fino a quando non sono evaporate, quindi reinserire il disco asciutto nella busta. Evitare di inserire vinili ancora bagnati nella busta, poiché vi è il rischio che si attacchi al materiale della busta (buste di plastica). Dopo l'uso, inclinare il braccio di pulizia verso l'alto in modo che lo Studiotonic, una volta ritornato nel serbatoio, sposta il peso all'indietro e quindi stabilizza il braccio nella sua posizione di riposo. Dopo averlo utilizzato più volte, è necessario rimuovere la sporcizia accumulata sullo spazzolino con uno dei fazzolettini di carta in dotazione. Consigli generali per la manutenzione dei dischi. Per garantire lunga vita ai suoi dischi come pure alla sua puntina di diamante, dovrebbe usare regolarmente la cura con HECOCLEAN, insieme al fluido per riproduzione bagnata HECOCLEAN Studiotonic. Tuttavia dovrebbe anche annotare i seguenti punti, perché la migliore cura del disco è inutile se si trascurano importanti criteri di come va trattato il Vinile: i dischi in vinile sono supporti sonori altamente sensibili e reagiscono a qualsiasi influenza esterna con il deterioramento della loro qualità di riproduzione. Pertanto, specialmente quando si posiziona il disco ed è richiesta la successiva manovra del braccio, è necessaria la massima consapevolezza. Oltre a questo pericolo di danni diretti, soprattutto in estate gli effetti
della temperatura causati dalla radiazione solare diretta possono causare una deformazione del materiale del disco. L'effettiva riproduzione sonora dovrebbe avvenire, quando possibile, con il coperchio chiuso, per evitare il deposito sul disco di contaminanti presenti nell'aria. Questi includono, prima di tutto, tutti i tipi di polvere, di dimensioni variabili, da piccole particelle di sabbia appena visibili, a fibre tessili facilmente riconoscibili e cenere di sigaretta. Altri "inquinanti" sono gli aerosol, che di solito sono trasportati in forma gassosa, come ad esempio gas di scarico chimici, fumi di scarico, fumo di sigaretta, fumi di cottura, ecc. Di tanto in tanto è consigliabile pulire anche il piatto del giradischi con un panno umido. Tutti i liquidi impuri (chiamati anche agenti antistatici), che non sono privi di residui, influiscono notevolmente sulla riproduzione. Allo stesso modo i grassi, che entrano in contatto col disco principalmente toccando la superficie dei solchi con la mano (il grasso della pelle si mescola con la polvere e si attacca ai solchi).
Es.: Forza di tracciamento stilo ellittico = 1g = 0.001kg Superficie di contatto = 20.6μm2 = 20.6e-12m2 Pressione stilo = 49000t/m2 = 49000000kg/m2 = 4900kg/cm2 circa 5t/cm2 !!! La piccola superficie della puntina di diamante dello stilo ellittico D81E per testina STANTON 881S spiega la regolazione di un peso basso (forza di tracciamento 1g), per evitare pressioni eccessive che rovinerebbero i solchi, ma al tempo stesso garantire un’ottima lettura dell’informazione, scongiurando salti di solchi su dischi particolarmente rovinati. Il LENCO CLEAN (HECOCLEAN, ANALOGIS CLEAN) aiuta a contrastare e mitigare gli effetti potenzialmente devastanti della pressione dello stilo.
Un disco soffre di riproduzione bagnata? A seguito di articoli pubblicati negli USA, sono state ricevute sempre più richieste in merito alla domanda: Un disco soffre di riproduzione bagnata? Le registrazioni fonografiche vengono raramente o mai riprodotte con l'ausilio di acqua o liquidi a base d'acqua in operazioni professionali. Un grosso ostacolo è la procedura manuale un po' complicata e che quindi richiede tempo. D'altra parte, l'uso di liquidi è una pratica standard nelle procedure di test col giradischi, in particolare per le misurazioni della distorsione. È noto che dopo che un disco è stato riprodotto con un liquido, si sentono sibili
e scoppiettii quando successivamente viene riprodotto a secco. Una teoria plausibile spiega che questo evento sia causato da particelle di polvere lavate via dallo stilo nel liquido di riproduzione e successivamente depositate sulle pareti della scanalatura mentre il liquido evapora. Misurazioni del livello di PH, indagini chimiche condotte da ricercatori americani prima e dopo la riproduzione bagnata utilizzando acqua deionizzata, hanno indicato che la concentrazione di ioni acidi con ciò aumenta da venti a trenta volte. In questo studio si è concluso che l'acqua aveva reagito con il materiale dello stampaggio, irruvidendo le facce della scanalatura del vinile. Questa alterazione della superficie sarebbe stata quindi responsabile non solo dell'aumento del rumore ma anche dei livelli di distorsione più elevati quando il disco è stato successivamente riprodotto a secco. Un esperto di riproduzione a solchi bagnati in Svizzera è stato spinto da questi risultati sperimentali a mettere in relazione i processi chimici associati ai liquidi per dischi con considerazioni generali del problema. Le sue conclusioni sono in disaccordo con le teorie precedenti: Il materiale del disco non è generalmente costituito da solo PVC, ma rappresenta invece un copolimerizzato in cui altri gruppi molecolari, preferenzialmente vinil acetato, sono incorporati nelle catene di cloruro di vinile. Alla miscela vengono aggiunti agenti chimici speciali come stabilizzanti, lubrificanti e riempitivi. Un tale materiale composito assorbe solo quantità infinitesimali di acqua, anche per un lungo periodo di tempo, e quindi non può contribuire con l'umidità a dei processi chimici. I cambiamenti ipotizzati in USA dopo un breve periodo di penetrazione appaiono quindi piuttosto improbabili a questo ricercatore svizzero. A suo avviso, i fenomeni osservati potrebbero essere spiegati come segue. Durante lo stato caldo e plastico che prevale quando si stampa un disco, si verificano cambiamenti nelle catene macromolecolari, e si formano tracce di acido cloridrico e acetico. Per la maggior parte gli acidi sono legati dagli stabilizzanti sopra menzionati, formando sali idrosolubili. Sotto l'influenza dell'umidità e insieme alle tracce dei lubrificanti, le sostanze prodotte durante la pressatura formano un film uniformemente distribuito che, a causa della sua composizione omogenea, non può essere rilevato al microscopio elettronico. Quando si impiega la riproduzione bagnata, i sali contenuti in questa pellicola vengono disciolti nel liquido superficiale. Nella successiva fase di essiccazione, le tracce di sale disciolto si trovano principalmente sulle catene molecolari che sono state alterate dal processo di riscaldamento, poiché queste mostrano un'affinità più pronunciata per l'acqua. Quando il liquido è completamente evaporato dalla superficie, la cristallizzazione dei componenti del sale avviene quindi prevalentemente in questi punti. Durante la successiva riproduzione bagnata, i sali vengono nuovamente disciolti nel liquido e non influenzano il tracciamento delle modulazioni del solco. L'aumento della concentrazione di ioni acidi misurato in America supporta questa congettura. In realtà, però, la riproduzione con un liquido permette solo di raccogliere i dati di misurazione lontano da un fenomeno che si era già verificato quando il disco fu stampato. Va notato che queste osservazioni si riferiscono espressamente ad acqua deionizzata chimicamente pura. Non si possono fare commenti generali sugli ingredienti aggiuntivi contenuti nella maggior parte dei liquidi detergenti commerciali, che possono produrre effetti completamente diversi. Di regola, la corrosione della cartuccia del pickup è probabilmente causata da ingredienti aggressivi; tale corrosione si osserva sulle cartucce ampiamente utilizzate per la riproduzione dei solchi bagnati. Quando un liquido superficiale viene utilizzato per le misurazioni, è necessario osservare le raccomandazioni dei sostenitori di questa tecnica: * Solo acqua estremamente pura può essere utilizzata per il liquido superficiale, che preferibilmente dovrebbe essere ottenuto nella fase vapore di doppia distillazione. * Si deve aggiungere all'acqua il 20% - 25% di alcool etilico puro per abbassare la tensione superficiale del liquido e accelerare l'evaporazione. * In nessun caso può essere impiegato alcool denaturato (spirito). * La pellicola liquida sulla superficie del disco dovrebbe essere la più sottile possibile.
--------------------------------------------------------------------------Bibliografia: Harold D. Weiler: THE WEAR AND CARE OF RECORDS AND STYLI (1954)
https://issuu.com/giovanni.baietti/docs/weiler_wear_and_care_of_records_originale Cleaning Vinyl Records https://www.youtube.com/playlist?list=PLHPowgX1zrrzNq9cmk0zbv6EHqGhsMgDA Giovanni Baietti, Cremona (Italy) 16-10-2021 g.baietti@alice.it