LUCIANO GUGLIELMINI
petrartedizioni
La conchiglia di Venere Un colibrì sbatte vorticosamente le ali sopra morbide mele illecite: l’allusione del Guglielmini alla massima libertà dei costumi attraversa tutto il Settecento Veneziano in Culibrì, 2017, titolo che per litterazione della ‘o’ che scivola nella ‘u’ dona altro valore semantico al nome ornitologico dell’ingegnoso uccellino, miracolo della scienza e della tecnica della Natura. Anche in Tigratto, opera del 2017, la superba tigre spinge il timorato acume oculare dell’osservatore sulla figura femminile in primo piano: solo al sontuoso animale è permesso l’accesso ad una più primitiva carezza della pelle. Mentre, in Cielo!... Mio Marito (2017) l’acme umoristico afferisce al mito di Leda e il Cigno, sapientemente corretto, secondo gli usi del ménage à trois, dalla presenza del papero in fuga. La colta ironia, che fa pendant con la raffinatezza nel disegno ed una straordinaria abilità nella forma e nella ideazione compositiva, si palesa parimenti anche nelle opere antecedenti fino al 2007, realizzate sempre con tecnica a matita su carta, ove si continui a cogliere – come in Mela meno (2007) od in Impagliata (2009) – una maggior irriverenza nel giuoco/rapporto tra la didascalia e l’opera erotica.
Imposizione, 2008 matita su carta - cm 70x100
Gocce di afa, 2008 matita su carta - cm 70x100
Impagliata, 2009 matita su carta - cm 70x100
Mela meno, 2007 matita su carta - cm 70x100
Ops!, 2009 matita su carta - cm 70x100
EnchantĂŠ, 2009 matita su carta - cm 70x100
Venus shell, 2008 matita su carta - cm 70x100
Omaggio a Lucio Fontana, 2008 matita su carta - cm 70x100
Profili cullinarii, 2017 matita su carta - cm 50x70
CulibrĂŹ, 2017 matita su carta - cm 50x70
Tigratto, 2017 matita su carta - cm 50x70
Cielo!... mio marito, 2017 matita su carta - 50x70
La scoperta, 2008 matita su carta - cm 70x100