RELAZIONE TECNICA Scienza e tecnologia dei materiali per il restauro (Prof. Paola Palmero)
01QJUPV_Atelier Progetto di restauro Architettonico A Docenti: Proff. Ilaria BALLARINI, Monica NARETTO, Paola PALMERO, Rossella TARAGLIO
Castello di Agliè: Rimessa delle Carrozze e Selleria
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Gruppi 17 17 Martina AVENOSO Giovanni CACI Angela COMBA
In copertina: Castello di Agliè, particolare Rimessa delle Carrozze (A. Comba, 2019) Le foto e gli elaborati presenti nel testo, dove non specificato sono stati realizzati dagli studenti dei due gruppi.
Tutti i diritti sono riservati ai sensi della vigente normativa ed i n particolare secondo quanto previsto dal D. M. 4 aprile 1994. 2019 Politecnico di Torino, Torino, Italia Stampato in, Torino, Italia, maggio 2019
INDICE:
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PARTE INTRODUTTIVA: IL MANUFATTO ED IL SUO AMBIENTE ESPOSITIVO 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE Natura Castello Ducale di Agliè Architetture Religiose Palazzi 2. CONDIZIONI CLIMATICHE ED AMBIENTALI Sommario climatico Pioggia Direzione vento Temperatura Temperatura oraria media Valutazione turismo Sitografia
4 5 6 6 6 7 7 7 8 8 9 9 10
PARTE I: MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE 1. RILIEVO DEL MANUFATTO 2. ANALISI DELLA COPERTURA LIGNEA 2 A Rilievo ed analisi della struttura di copertura 2 B Rilievo materico della struttura di copertura 3. ANALISI AMBIENTE VOLTATO 4. ABACO DEI MATERIALI 4 A Individuazione grafica dei materiali
11 13 13 14 15 17 20
PARTE II: DESCRIZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI DEGRADO 1. INDIVIDUAZIONE DEI DEGRADI ED IPOTESI DELLE CAUSE 1 A Individuazione grafica dei degradi
24 29
PARTE III: INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE E RESTAURO 1. INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEGLI INTERVENTI 2. UNITÀ DI PROGETTO 3. DESCRIZIONE INTERVENTI 4.CALCOLI
BIBLIOGRAFIA
36 34 38 45 50
PARTE INTRODUTTIVA: IL MANUFATTO ED IL SUO AMBIENTE ESPOSITIVO
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1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Comune: Agliè, Torino, Italia Manufatto: Castello Ducale di Agliè Denominazione abitanti: Alladiesi, 2600 abitanti (dati del 2017) Frazioni: Madonne delle Grazie, San Grato, Santa Maria Superficie: 13,15 km²
GAL VALLI DEL CANAVESE, in Manuale per il recupero del patrimonio architetonico e del paesaggio, a cura di DARIO BONI, pag 26.
Santo Patrono: San Massimo Festa Patronale: Prima domenica di Luglio Comuni limitrofi: Bairo, Cuceglio, Ozegna, San Giorgio Canavese, San Martino Canavese, Torre Canavese, Vialfrè Distanza da centri principali: Ivrea 24 km, Torino 40km, Biella 50km Appartenenze: Associazione nazionale “Città del Vino” http://www.cittadelvino.it/ Gal “Valli del Canavese” http://galvallidelcanavese.it/ Consorzio forestale del Canavese http://www.consorzioforestalecanavese.com/ http://www.comuni-italiani.it/001/001/
Natura
Il Comune è sito vicino a 4 principali parchi naturali: il Parco la Mandria (circa 40 km), il Parco nazionale del Gran Paradiso (circa 40 km), la Riserva Naturale della Vauda (circa 20 km), la Riserva Naturale del Sacro Monte di Belmonte (circa 20km). Parco nazionale del Gran Paradiso Area protetta più antica d’Italia, 1922, 2200 ettari corrispondenti alla riserva di caccia del re Vittorio Emanuele III donati allo Stato Italiano. La presenza del Parco Nazionale costituisce un motore attrattivo che richiama ogni anno un consistente numero di visita-
PAG 5 tori anche dall’estero. Il Parco è ben strutturato a livello di accoglienza, informazione e percorsi di visita. http://galvallidelcanavese.it/territorio/natura/ Riserva Naturale della Vauda “L’area della Vauda è caratterizzata da un’ampia zona pianeggiante punteggiata da stagni e laghetti … Notevole interesse naturalistico rivestono le zone umide e a brughiera (caratterizzate da una vegetazione di tipo steppico a base di eriche e graminacee. Anche l’aspetto archeologico riveste notevole interesse, pur essendo stati fatti fino ad ora soltanto sporadici sondaggi che hanno comunque fatto rilevare la presenza di reperti longobardi … Il suo aspetto è abbastanza vario poiché si passa da un’ampia zona pianeggiante ricca di stagni e laghetti, che ricorda il panorama della Baraggia Vercellese, alle vallette scavate dai torrenti, quasi dei piccoli canyon, umide e ricche di boschi ...” http://www.parchireali.gov.it/riserve.naturali/riserva.vauda/pagina.php?id=95 Riserva Naturale del Sacro Monte di Belmonte Riserva che risulta essere particolarmente attrattiva dal punto di vista storico culturale e devozionale. La riserva naturale è stata istituita dalla Regione e comprende gran parte della collina di Belmonte. All’interno dei boschi di castagno, querce, castagni e betulle sono presenti affioramenti di granito rosa. È presente un percorso percorribile a piedi interno al parco, il “Sentiero dei Tabernacoli”, che da Valperga conduce al Santuario di Belmonte. http://galvallidelcanavese.it/territorio/natura/
Castello Ducale di Agliè
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La vicenda storica, culturale e costruttiva del castello e degli ambienti ad esso collegati si snoda nel’arco di sei secoli. Durante la prima fase il castello fu sotto la guida del potente Filippo di San Martino, nel 1763 passo nelle mani della casa Savoia fino al 1849 quando divenne proprietà dei duchi di Genova, nel 1939 viene venduto allo Stato Italiano. La raffigurazione del Theatrum Sabaudiae (1682) raffigura il castello dopo i lavori commissionati ad Amedeo di Castellamonte, è visibile un impianto a due corti collegate da gallerie e padiglioni. Il tale incisione viene raffigurata la doppia valenza del verde di contorno al nucleo edilizio: a sud-est il giardino e a nord il parco con bacini d’acqua. Nell’Ottocento sotto il potere dei Savoia fu inserito nel “circuito” privilegiato dal Re e dalla Corte per la villeggiatura, affiancandosi a Govone, per diventare parallelamente alla fortuna carloalbertina di Racconigi ed a Pollenzo residenza prediletta dei Duchi di Genova. Il Castello di Agliè, arrivando dalla Strada Comunale per San Giorgio (direzione Torino) si presenta come edificio fulcro da cui diparte la città che si sviluppa lungo Via Principe Amedeo. Il tessuto urbano si presenta compatto, diramandosi verso nord-ovest fino ad arrivare alla zona industriale. La zona di progetto interessata si trova tra il Rio Alto e una centrale idroelettrica, per cui si presuppone che tra esse vi sia un canale di collegamento passante per il sistema fognario del castello; in sua mancanza si suppone la presenza di falda acquifera. Immagine: L. FIRPO in Theatrum Sabaudiae: Teatro degli Stati del Duca di Savoia, Torino, 1984-1985
Architetture Religiose
- Chiesa di Santa Marta, opera di Costanzo Michela importante esempio di edificio barocco; - Chiesa Parrocchiale di San Massimo, costruita da Ignazio Birago di Borgaro; - Santuario di Santa Maria della Rotonda, in origine tempio pagano poi convertita in chiesa cristiana a pianta centrale; - Chiesa di San Gaudenzio, restauro redatto dagli architetti Gustavo Martino Gamerro e Francesco Diemoz; - Santuario della Madonna delle Grazie, architetto Costanzo Michela. Palazzi
- Villa Il Meleto, era la residenza estiva del poeta Guido Gozzano; sita in contesto naturale, circondata da un ampio giardino. L’arrendamento interno esprime un’atmosfera liberty che ben richiama le tendenze artistiche del secolo; - Palazzo dei Conti Bardesono de Pavignano.
2. CONDIZIONI CLIMATICHE ED AMBIENTALI
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Comune: Agliè, Torino, Italia Zona Climatica: E Gradi Giorno: 2617
Sommario climatico
FONTE: https://it.weatherspark.com/y/55782/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Agli%C3%A8-Italia-tutto-l’anno
La copertura del cielo raggiunge dei picchi di massima e minima copertura rispettivamente nei primi di maggio ed a fine luglio. Le precipitazioni minime sono state registrate a fine gennaio e corrispondo a 29 mm, le massime si sono verificate a metà maggio e sono di 82 mm. Pioggia
FONTE: https://it.weatherspark.com/y/55782/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Agli%C3%A8-Italia-tutto-l’anno
I dati rivelano una continua caduta di pioggia durante tutto l’arco dell’anno ciò ha sicuramente influito sulla qualità di conservazione dei manufatti edilizi. In particolare nel nostro caso studio possiamo riscontrare come la pioggia continua abbia causato degradi molto rilevanti al manufatto.
Direzione vento
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FONTE: https://it.weatherspark.com/y/55782/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Agli%C3%A8-Italia-tutto-l’anno
I dati rivelano come la direzione principale dalla quale soffia maggiormente il vento durante l’anno sia il nord, seguito dall’est, queste due direzioni sommate alla sud-est costituiscono il 70% delle direzioni principali. Tale grafico può spiegare i degradi presenti sul prospetto sud-ovest che affaccia su una strada orientata in direzione sud-ovest / nord-est, tale orientamento può essere la causa che ha portato ad avere molti mattoni in pessimo stato di conservazione sui quali sono evidenti i segni riconducibili ad una costante erosione di vento ed acqua, in particolare molti laterizi sono soggetti ad alterazione cromatica, disgregazione e di conseguenza polverizzazione.
Temperatura annuale
FONTE: https://it.weatherspark.com/y/55782/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Agli%C3%A8-Italia-tutto-l’anno
Il grafico ci mostra come la temperatura annua abbia un minimo l’11 gennaio, con una temperatura minima media di -2 °C e massima di 6 °C; ed un massimo il 25 luglio, con una temperatura massima di 28 °C e minima di 18 °C. Questo ci permette di dedurre che vi sia una differenza di 30 °C tra la massima e la minima temperatura annuale.
Temperatura oraria media
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FONTE: https://it.weatherspark.com/y/55782/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Agli%C3%A8-Italia-tutto-l’anno
Il grafico ci permette di capire come la variazione termica sia maggiore d’estate, da 10 a 16 °C e sia minore d’inverno da 7 a 15 °C. A tali variazioni possono esser ricondotti fenomeni di degrado causati dalla presenza di acqua all’interno del materiale.
Valutazione Turismo
FONTE: https://it.weatherspark.com/y/55782/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Agli%C3%A8-Italia-tutto-l’anno
Dal momento che il nostro caso studio risulta esser inserito all’interno del Castello di Agliè, il quale è la principale meta turistica del paese e della zona, ci è sembrato utile inserire tale grafico che mostra i periodi migliori per visitare e soggiornare in queste zone. Tale valutazione ha come punto di partenza la considerazione seconda la quale il turista preferisce giorni sereni, senza pioggia e con temperature percepite fra 18 °C e 27 °C. In base a tale il miglior periodo dell’anno per visitare Agliè e per attività all’aria aperta è da inizio giugno a fine settembre, con la migliore valutazione nella ultima settimana di agosto.
SITOGRAFIA per le analisi climatiche:
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https://it.weatherspark.com/y/55782/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Agli%C3%A8-Italia-tutto-l’anno https://it.climate-data.org/europa/italia/piemonte/aglie-112465/ https://www.tuttitalia.it/piemonte/16-aglie/classificazione-climatica/ https://www.3bmeteo.com/centraline-meteo http://my.meteonetwork.it/station/pmn046/meteogrammi https://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Agli%E8/2018/Gennaio/2
PARTE I: MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE
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1. RILIEVO DEL MANUFATTO
Nelle seguenti pagine è possibile osservare il rilievo effettuato durante i sopralluoghi
Fuori scala
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Fuori scala
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4
2. ANALISI COPERTURA LIGNEA 2 A Rilievo ed analisi della struttura di copertura
Il nostro edificio ha una copertura in coppi di laterizio sorretti da una serie di travi ordite in maniera tale da costituire un tetto riconducibile, seppur con delle varianti, alla tipologia costruttiva del tetto alla piemontese con listelli paralleli ai canali. Sulla facciata principale vi è la presenza di lambrecchini, i quali sono motivi ornamentali, solitamente presenti in edifici con copertura in laterizio ed in genere in edifici residenziali di un certo pregio. Tali elementi decorativi sono solitamente realizzati con una serie di tavole di legno sagomate con un disegno a curve semplici. Nel nostro caso studio sono, appunto, presenti sulla facciata principale e seguono la linea di gronda.
4
LEG 4
Te A
3 3 2
2
5
2
Or
6 1
1
1 5
Titoli (font Arial, Bold, 5 mm) Testi sintetici (font Arial, Regular, 3 mm)
2
Didascalie (font Arial, Regular, 2.5 mm)
8
LEGENDA: struttura
1
Tetto alla piemontese con listelli paralleli ai canali
0
Scala 1:50
1
2
N 8
m
7
Scala 1:100
0
1
2
3
4
5
0
2
4
6
8
10
6
Orditura principale: travi di colmo, mezzane con e dormienti Scala 1:200 TETTO ALLA PIEMONTESE listelli paralleli ai canali: fotografie 5 mm) Titoli (font Arial, Bold, 5 mm) 1
2
Orditura secondaria
2
mm)
Testi sintetici (font Arial, Regular, 3 mm)
Scala 1:500
6 0
5
10
15
20
25
0
10
20
30
40
50
m
6 m
m
Didascalie (font Arial, Regular, 2.5 mm)
Orditura terziaria
3
Scala 1:1000 N m
4
5
8
10
Scala 1:50
Listelli
4 0
6
Scala m 1:200
2
Coppi
5
Scala m 1:100
1
0
0 B
m
N m
1
2
3
4
5
2
4
6
8
10
Assonometria fuori scala
Lambrecchini emcanele di raccolta acque m
A
B
C
5
4
Coppi
Volte strutturali
6
2 B Rilievo materico della struttura di
Volta selleria: volta a crociera con unghie di differente dimensione
7
Volta selleria: calotta
8
Volte intercapedine: a botte con calotta
Listelli: in legno lamellare di abete
Coppi: 5 copertura in laterizio
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Volte strutturali 6
Volte: arco strutturale in laterizio
2 2
3
1 1
1m
5m 5
4
LEGENDA: materiali Tetto alla piemontese con listelli paralleli ai canali 1
Orditura principale: in legno massello di castagno
2
Orditura secondaria: in legno massello di castagno
3
Orditura terziaria: in legno massello di castagno
4
Listelli: in legno lamellare di abete
5
Coppi: in laterizio
Assonometria fuori scala
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3. ANALISI AMBIENTE VOLTATO
NON RILEVABILE
1m
5m Sezione fuori scala
8 7
6
6
1m
5m
Volte strutturali 6
Volta selleria: volta a crociera con unghie di differente dimensione
7
Volta selleria: calotta
8
Volte intercapedine: a botte con calotta
6
Volte: arco strutturale in laterizio
Assonometria fuori scala
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Grazie al rilievo metrico e materico diretto della struttura della volta, ove essa è visibile senza la presenza di intonaco e dopo la comparazione con manualistica consolidata si è giunti a formulare un’ ipotesi. Secondo tale ipotesi si tratta di una volta strutturale in laterizio, la quale presenta un doppio filare di mattoni fino ad altezza reni, la muratura sulla quale poggia è di tipo misto e vi è un riempimento in detriti di ridotte dimensioni. F. GIOVANNETTI , in Manuale del recupero di Città di Castello, pag 99, Roma ed. DEI 1992
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4. ABACO MATERIALI
MATERIALE
RETINO
FOTOGRAFIA
LOCALIZZAZIONE
Laterizio: Muratura di mattoni pieni a vista
Tutte le pareti del caso studio
Laterizio: Manto di copertura con coppi
Copertura
Lapidei: Pietra calcarea
Tutte le pareti del caso studio
Legno massello (castagno)
Orditura: principale, secondaria, terziaria; Listelli non sostuiti
Legno lamellare (abete)
Listelli sostituiti
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4. ABACO MATERIALI
MATERIALE
RETINO
FOTOGRAFIA
LOCALIZZAZIONE
Legno verniciato
Portoni di ingresso e serramenti
Malta con legante di calce aerea
Tutte le pareti del caso studio
Intonaco di calce: rinzaffo
Tutte le pareti del caso studio
Intonaco di calce: arriccio
Tutte le pareti del caso studio
Intonaco di calce: finitura
Tutte le pareti del caso studio
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4. ABACO MATERIALI
MATERIALE
RETINO
FOTOGRAFIA
LOCALIZZAZIONE
Metallo: rame
Sezione: A-A’ D-D’ C-C’ Prospetto: Sud-Ovest
Metallo: ferro
Sezione: A-A’ D-D’ C-C’ Prospetto: Sud-Ovest
Vetro: semplice
Sezione: C-C’ Prospetto: Sud-Ovest
Plastica: PVC
Sezione: A-A’ Prospetto: Sud-Ovest
4 A INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEI MATERIALI
1:100
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4 A INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEI MATERIALI
PAG 21
4 A INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEI MATERIALI
PAG 22
1:100
ANALISI MATERIALI
Sezione A-A’ _ 1:100
A D
4 A INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEI MATERIALI
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PARTE II: DESCRIZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI DEGRADO 1. INDIVIDUAZIONE DEI DEGRADI ED IPOTESI DELLE CAUSE DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
CAUSE
Alveolizzazione intonaco
Fenomeno osservabile sull’intonaco della facciata coperta dalla tettoia. Si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensione variabile.
•Presenza d’acqua nel substrato del materiale; •Dilavamento; •Umidità di risalita;
Alterazione cromatica
Osservabile dalla presenza di macchie di colore rossiccio sulla superficie della pietra calcarea
•Deposito delle polveri proveniente dalla disgregazione del laterizio circostante
Colatura
Degrado ad andamento verticale, riscontabile sulla parte superiore del muro di cinta che interessa lo strato superficiale dell’intonaco.
•Dilavamento idrico del supporto per effetto dello scorrimento delle acque meteoriche; •Deposizione secca ed umida degli inquinanti atmosferici (che aggrediscono e disgregano l’intonaco) e conseguente attacco chimico;
Crosta nera
Strato superficiale di alterazione del materiale. Di spessore variabile, è dura, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per il colore.
•Composizione chimica-mineralogica del materiale; •Inquinamento ambientale (deposizione secca ed umida) che aggredisce e disgrega il legante minerale;
Erosione dei giunti di malta con conseguente asportazione del particolato.
•Azione degli agenti atmosferici in particolar modo l’acqua; •Umidità di risalita capillare; •Presenza di Sali nella malta;
Dilavamento giunti di malta
RETINO
FOTOGRAFIA
1. INDIVIDUAZIONE DEI DEGRADI ED IPOTESI DELLE CAUSE
DENOMINAZIONE
RETINO
FOTOGRAFIA
PAG 25
DESCRIZIONE
CAUSE
Disgregazione
Sottolineato dalla caduta del materiale sottoforma di polvere e depositata all’interno del mattone stesso , o per azione degli agenti atmosferici, sul terreno sottostante.
•Bassa qualità chimico-mineralogica del mattone utilizzato per la tamponatura; •Azione degli agenti atmosferici, in particolar modo il vento; •Basso livello di esposizione al sole della facciata, durante l’arco della giornata;
Distacco
Distacco degli strati d’intonaco che rende visibile la muratura sottostante o nel caso meno grave vi è distacco dello strato esterno di intonaco, lasciando a nudo gli strati sottostanti.
•Infiltrazioni d’acqua; •Umidità di risalita capillare; •Cicli gelo-disgelo;
Efflorescenza intonaco
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie intonacata del manufatto.
Efflorescenza laterizio
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sui mattoni utilizzati per le tamponature e per la realizzazione dei pilastri.
Efflorescenza giunti di malta
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sui giunti di malta del pilastro centrale esterno.
•Infiltrazioni d’acqua; •Umidità di risalita capillare; •Composizione chimica dell’intonaco;
•Infiltrazioni d’acqua; •Umidità di risalita capillare; •Umidità di condensazione; •Alto contenuto di Sali;
•Scarsa esposizione al sole; •Umidità di condensazione; •Malta ad elevato contenuto di Sali;
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1. INDIVIDUAZIONE DEI DEGRADI ED IPOTESI DELLE CAUSE
DENOMINAZIONE
RETINO
FOTOGRAFIA
DESCRIZIONE
CAUSE
Incompatibilità fra il materiale utilizzato per tamponare il foro ed il laterizio
•Differenti caratteristiche e proprietà dei materiali
Presenza di crepe e aperture, non pericolose dal punto di vista strutturale, che indicano la realizzazione di una tamponatura di una apertura.
•Incoerenza vento;
Fronte di risalita
Alterazione cromatica del manufatto che segnala la presenza di umidità di risalita capillare dal terreno sottostante
•Infiltrazioni d’acqua; •Umidità di risalita capillare; •Composizione chimica dell’intonaco; •Contatto col terreno in quanto vi è un dislivello di 130 centimetri circa fra la quota del terreno e quella dell’edificio;
Lacuna intonaco
Caduta e perdita di parti di intonaco con messa in luce degli strati di muratura sottostanti più interni.
•Mancanza di manutenzione; •Perdita di coesione; •Dilavamento e infiltrazioni d’acqua; •Umidità di risalita capillare;
Mancanza
Assenza di materiale
•Raggiungimento di elevato degrado;
Risarcitura incompatibile
*
Fessura non passante
risarcitura incompatibile
dell’inter-
1. INDIVIDUAZIONE DEI DEGRADI ED IPOTESI DELLE CAUSE
DENOMINAZIONE
Ossidazione
*
Patina biologica
RETINO
FOTOGRAFIA
PAG 27
DESCRIZIONE
CAUSE
Deterioramento dei materiali metallici, con conseguente alterazione cromatica e distacchi di sfoglie di materiale e/o della vernice di finitura del manufatto.
•Esposizione prolungata agli agenti meteorologici; •Insufficiente spessore del film protettivo;
Strato sottile, morbido ed omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio ecc.
•Presenza di piante infestanti; •Tasso di umidità elevato; •Bassa esposizione;
Presenza di vegetazione
Insediamenti parietali di licheni, muschi e piante.
Rigonfiamento
Sollevamento superficiale e localizzato del materiale, che assume forma e consistenza variabile. Tale patologia di degrado può essere premonitrice di alterazioni materiche più dannose, sebbene non manifestamente palesate, come, ad esempio, esfoliazioni o sub-florescenze
•Struttura dei pori; •Accesso di acqua; •Soluzioni di continuità conseguenti alla presenza di fessurazioni; •Presenza di ambiente umido per infiltrazioni dalls copertura;
•Infiltrazione d’acqua; •Umidità di risalita e di condensazione;
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1. INDIVIDUAZIONE DEI DEGRADI ED IPOTESI DELLE CAUSE
DENOMINAZIONE
RETINO
FOTOGRAFIA
DESCRIZIONE
Scagliatura
Degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie, costituite da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente e disomogeneo.
Tarlatura
Degrado biologico del legno che si manifesta con l’aggressione si manifesta con discontinuità rotondeggianti (fori di sfarfallamento) di numero, forma e dimensioni variabili, secondo l’intensità dell’aggresione e delle specie di appartenenza dell’insetto, che determinano una soluzione di continuità dei tessuti in superficie e in profondità (gallerie), diminuendo, di conseguenza, la sezione resistente dell’elemento aggredito.
CAUSE
•Fattori climatici; •Proprietà fisico chimiche del laterizio; •Oscillazione termiche;
•Presenza insetti xilofagi; •Infiltrazioni di acqua in microfessure del supporto; •Umidità di condensazione; •Attacco fungino dovuto al distacco e la perdita della vernice protettiva;
Catalogazione di tutti i degradi presenti all’interno ed all’esterno della ex rimessa per le carrozze. Tale abaco (UNI 11182-2006) permette di individuare i degradi che interessano il manufatto, essi rovinano l’immagine, la percezione e l’integrità materica del manufatto.
*
degradi da noi supposti non presenti all’interno della UNI 11182-2006
1 A Individuazione grafica dei degradi
ANALISI DEGRADI
1m
Sezione A-A’ _ Fuori Scala
5m
PAG 29
1 A Individuazione grafica dei degradi
1:100
1:100
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1 A Individuazione grafica dei degradi
PAG 31
1 A Individuazione grafica dei degradi
1:100
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1 A Individuazione grafica dei degradi
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PARTE III: INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE E RESTAURO 1. INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEGLI INTERVENTI
Titoli (font Arial, Bold, 5 mm) Testi sintetici (font Arial, Regular, 3 mm) Didascalie (font Arial, Regular, 2.5 mm)
Scala 1:50
Scala 1:100
Scala 1:200
0
1
2
N m
0
1
2
3
4
5
0
2
4
6
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10
m
m
1. INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEGLI INTERVENTI
Titoli (font Arial, Bold, 5 mm) Testi sintetici (font Arial, Regular, 3 mm) Didascalie (font Arial, Regular, 2.5 mm)
Scala 1:50
Scala 1:100
Scala 1:200
0
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0
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0
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m
m
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2. UNITÀ DI PROGETTO
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2. UNITÀ DI PROGETTO
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3. DESCRIZIONE INTERVENTI
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INTRODUZIONE (rilievo-masterplan) Dalle prime indagini in sito, è evidente la marginalità della Rimessa delle Carrozze rispetto al Castello, utilizzata come semplice deposito o magazzino ed abbandonata a se stessa senza alcuna odierna valorrizazione delle sue potenzialità. L’edificio, infatti, non è coinvolto nel percorso museale né possiede una funzione fissa o temporanea rispetto agli eventi organizzati al Castello; inoltre, a differenza della maggior parte degli ambienti interni al complesso, non presenta un apparato decorativo vincolante per l’intervento di restauro. L’incuria, l’abbandono dell’edificio, la scarsa e non costante manutenzione ne determinano un forte stato di degrado causato principalmente da infiltrazioni d’acqua, umidità di risalita dal terreno, esposizione all’azione di agenti atmosferici ed inquinanti. Terminata la fase di ricerca, conoscenza e rilievo dell’edificio, si sono acquisite le informazioni necessarie per la proposta del progetto di restauro. L’intervento si basa sulla conservazione e valorizzazione della memoria dell’edificio dandone un valore aggiunto mediante il progetto di rifunzionalizzazione, ovvero non si tratta di un intervento di restauro conservativo fine a se stesso ma si vuol dare nuova vita all’edificio come parte integrante del complesso museale. La Rimessa delle Carrozze presenta numerosi vantaggi progettuali come la vicinanza ad un accesso secondario, permettendone la fruizione anche in orari distaccati da quelli di apertura del Museo. Nel rispetto delle esigenze e della natura del luogo, si è pensato di renderlo un nodo di connessione fra architettura e paesaggio; occasione di promozione e valorizzazione non solo di un bene architettonico ma anche delle ricchezze enogastronomiche del territorio nel quale sorge. L’ipotesi progettuale vede quindi la collocazione di una vineria (degustazione, esposizione, vendita e percorso sensoriale) che, in correlazione ad altri spazi del Castello, possa essere utilizzata per eventi di promozione del territorio canavesano. L’intervento si basa sui principi della compatibilità, reversibilità e distinguibilità. UNITÀ DI PROGETTO Gli interventi per la conservazione e il recupero della rimessa delle carrozze e selleria - e del suo patrimonio mobile esistente all’interno - si articola su diverse fasi complicate e sovrapposte tra loro. La prima operazione svolta è quella della rimozione degli arredi e oggetti di deposito, lo smontaggio del rivestimento ligneo della selleria e il successivo trasferimento al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale (settore arredi lignei e metalli, ceramiche e vetro) per il restauro conservativo e la rifunzionalizzazione delle carrozze, i portoni, le panchine, la scala a pioli, la bilancia, la cancellata, ecc.. Dopo le operazioni preliminari con il montaggio esterno ed interno di impalcati per gli interventi, si procede con la verifica delle condizioni della struttura (intercapedine di passaggio impianto fognario) e la campagna di saggi di pulitura sul prospetto sud-ovest e sul prospetto sud per la scelta successiva dell’azione di risarcitura dell’intonaco. Consolidamento L’intervento di consolidamento si divide in: -Consolidamento della copertura che prevede una fase preliminare di smontaggio della faldaleria e del manto di copertura in coppi e il trattamento delle travi secondarie e primarie tramite Per-Xil 10 (antitarlo curativo del legno, incolore, efficace contro
3. DESCRIZIONE INTERVENTI
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l’aggressione di insetti xilofagi, con contemporanea efficacia preventiva. Può essere utilizzato su travi posizionate sia all’interno che all’esterno). Per migliorare le prestazioni energetiche, viene inserito uno strato di isolante termico in lana di roccia ad elevata resistenza a compressione con barriera a vapore posizionata sull’interno e strato impermabile sull’esterno; il tutto viene adagiato su un tavolato atto a sorreggere e ripartire i carichi in modo uniforme. Infine vengono riposizionati i coppi originali su listelli in legno di abete. -Consolidamento strutturale che interessa la parte del sistema fognario. Dal sopralluogo effettuato, si rileva un’ apertura arcata di circa 1,00 m di altezza con una tamponatura sovrastante l’arco di sostegno. In fase di progetto, per consentire la fruizione e l’accessibilità ai visitatori, si demolisce la tamponatura e si prevede un rinforzo strutturale tramite una centina in acciaio. Ad essa sarà collegata un binario in acciaio che percorre il perimetro della singola cellula della fognatura per consentire l’illuminazione della semicalotta tramite LED e con funzione di sostegno dei proiettori. L’elemento caratterizzante la rimessa della carrozze, è l’elevato stato di degrado del sistema murario. ANALISI Prima di intervenire, vengono realizzate delle analisi preliminari. La prima è l’analisi termografica ad infrarossi per identificare il fronte di risalita. Successivamente viene realizzata sulla parete sud-ovest l’elettrosmosi attiva. E’ un intervento volto ad allontanare l’acqua proveniente dal terreno, fattore scatenante gran parte del degrado presente nell’edificio. Presenta un dislivello di circa 1,30 metri rispetto al piano stradale e quindi fonte di umidità perenne. Si prevede l’inserimento nel muro di cavi in titanio e metalli nobili non soggetti al problema di corrosione collegati ad una centralina che, in forma automatica, gestisce il processo di deumidificazione della parete muraria (collegata permanentemente all’impianto elettrico). Si procede con l’inserimento di una differenza di potenziale opposta a quella che genera l’acqua all’interno della parete, così da riuscire a respingerla attraverso l’uso di un anodo e di un catodo: l’ anodo è il cavo di titanio che viene inserito in uno scasso di 3-4 cm all’interno della muratura, che andrà murato completamente con malta conduttiva (conduce potenziale elettrico e intaccabile da corrosione e sfaldamento), mentre il catodo è un cavo isolato in tutta la sua lunghezza e che penetra circa 30 cm di profondità; in circa 3 settimane l’acqua sarà spostata al di sotto del polo negativo. I tempi di evaporazione dell’umidità di risalita avviene invece in tempi variabili. La seconda analisi viene svolta sugli intonaci tramite saggi stratigrafici, prelievi di sezioni sottili, campionatura, diffrazione e raggi X e successiva analisi SEM per consentire una scelta accurata delle tecniche di intervento. DEGRADI La posizione del manufatto, l’esposizione al vento, gli agenti inquinanti, le infiltrazioni e l’umidità hanno consentito un proliferarsi di patina biologica e presenza di vegetazione. La rimozione viene eseguita tramite spatole e iniezioni di prodotti borati e fenati; nello specifico, per la patina biologica, si realizzano impacchi con azione biocida a base di
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bicarbonato di sodio e ammonio. LATERIZI Sui laterizi vengono invece realizzati interventi puntuali in base al tipo di degrado: -disgregrazione: sostituzione puntuale dell’elemento disgregato attraverso la tecnica dello cuci-scuci. La sostituzione avviene utilizzando un laterizio simile per cromia e dimensioni a quello preesistente, al quale viene apportato il rigatino per renderlo distinguibile. Successivamente si procede con la ristilatura dei giunti di malta di calce idrorepellente per prevenire la formazione di efflorescenze -mancanza: inserimento di nuovo elemento in laterizio, in corrispondenza di mancanza, simile per cromia e dimensioni a quello esistente con relativa ristilatura dei giunti. L’elemento deve presentare un rigatino per distinguere l’intervento -dilavamento giunti di malta: stilatura dei giunti di malta soggetti a dilavamento tramite malta, a base di calce aerea -scagliatura: fissaggio e riadesione delle scaglie sconnesse, distaccate o in fase di distacco mediante “fermature” eseguite con resine epossidiche. L’impasto dovrà essere applicato con microiniezioni sfruttando le soluzioni di continuità -efflorescenza laterizio: rimozione dei sali tramite spazzolatura con spugna wishab. -efflorescenza giunti di malta: spolveratura preventiva con spazzole e rimozione puntuale di materiale incoerente mediante uso di scalpelli e spatole. pulitura e rimozione dei Sali e successiva stesura di malta (pilastro prospetto sud) -alterazione cromatica lapideo: pulitura e rimozione tramite spazzolatura con spugna wishab. -crosta nera lapideo: pulizia attraverso metodo Jos (micro sabbiatura). Questo sistema consente di ridurre l’impatto sulla superficie grazie alla traiettoria elicoidale delle particelle senza usurare la superficie sottostante. -fessura non passante: pulitura della fessura con aria compressa ed eliminazione puntuale del materiale non più coerente. Consolidamento tramite iniezione di malta di calce addittivata. INTONACO: -alveolizzazione, rigonfiamento, distacco: rimozione intonaco removibile, pulitura dello strato di supporto, applicazione della malta con aggiunta di Ecopozzolana per esterno una volta eliminata la presenza di umidità -colatura: sigillatura delle giunzioni dei coppi sul muro perimetrale e successiva pulitura delle tracce derivanti da colatura con spazzole di saggina e acqua nebulizzata a bassa pressione. Dopo l’intervento di risanamento dei muri e dell’intonaco di procede con la ristilatura dell’intonaco tramite malta a base di calce con azione deumidificante con aggiunta di Ecopozzolana. All’interno della rimessa, si prevede l’inserimento di un isolante a base di fibra di legno su supporto in legno e rifinitura della parete di intonaco in argilla; i materiali scelti rispettano i principi di ecosostenibilità.
3. DESCRIZIONE INTERVENTI
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La mancanza di un pavimento adatto alle richieste delle funzioni inserite, ha portato a una scelta progettuale guidata dalle norme UNI igienico-sanitarie, in particolare, per il percorso sensoriale, dai requisiti di accessibilità e fruibilità. Nella vineria, si procede con l’inserimento di un vespaio areato con getto di completamento in calcestruzzo per risolvere il sistema dell’umidità e della risalita capillare; la finitura del pavimento galleggiante scelto per il passaggio sottotraccia dei cavi elettrici (gli impianti di climatizzazione sono a vista di tipo industriale), viene realizzata con il reimpiego del ciottolato immerso in un impasto di sabbia e cemento portland e successiva applicazione di resina epossidica. Il pavimento inoltre, viene staccato dalle chiusure verticali esterne mediante elemento desolarizzante che permette la reversibilità dell’intervento. L’intervento preso in riferimento, realizzato da Marco Dezzi Bardeschi nel 1983 all’interno della sala delle Otto Colonne della Biblioteca Classense di Ravenna, è esempio di restauro di una pavimentazione in acciotolato. Per la posa, i ciottoli ed i cubetti di porfido sono stati annegati in un impasto bagnato (magro) di circa cm. 2 di sabbia e cemento portland, rapporto 3 a 1. Questo impasto è stato steso su un altro di circa 3-5 cm di spessore costituito da sabbia, sabbione (ghiaia), calce e cemento. Il ciottolato, però, è stato posizionato senza alcuno strato protettivo causandone nuovamente il degrado. Nel percorso sensoriale invece si inserisce una struttura in acciaio con tamponamento in vetro con sistema d’areazione integrato; questo permette di soddisfare le esigenze imposte. Il progetto prevede infine l’inserimento di un solaio, sostenuto da pilastri in acciaio ancorati alla struttura di fondazione, travi principali tipo HEA e secondarie a traliccio e finitura con lastre di cemento-legno. La partizione verticale interna viene realizzata con pannelli di cartongesso. Per sopperire al dislivello tra piano terra e soppalco, viene inserita una scala autoportante in acciaio ancorata al solaio con finitura in acciaio. I materiali scelti permettono la “totale” reversibilità dell’intervento. Il progetto viene studiato secondo i principi del universal design ed eliminando le barriere architettoniche attraverso inserimento di indicazioni e segnaletiche di emergenza, punti braille per facilitare la comprensione del percorso sensoriale. LA VINERIA REALE L’edificio, nella sua forma attuale, si compone di tre ambienti: deposito, selleria e condotto fognario. Modificando la funzione dell’edificio rispetto a quella originaria è necessario cambiare ed articolare lo spazio interno sempre nel rispetto dell’involucro esistente. Il grande ambiente a pianta libera, prima destinato a deposito, accoglierà gli spazi di servizio e di degustazione; l’elevata altezza (hmax: 8 metri, hmin: 5,00 metri) permette di inserire un soppalco sfruttando al meglio lo spazio nel rispetto dei requisiti igienico sanitari riguardo il dimensionamento e la distribuzione dei locali di servizio. La connessione con la funzione originaria è mantenuta grazie all’arredo rustico, disegnato e progettato ispi-
3. DESCRIZIONE INTERVENTI
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randosi alle carrozze, alle panchine ottocentesche ed agli oggetti presenti all’interno del deposito. La Selleria rimane invece fedele alla sua destinazione d’uso originaria, divenendo uno spazio espositivo ed allestito come in origine: il rivestimento ligneo così come le carrozze, in seguito al restauro vengono posizionate all’interno dell’ ambiente come continuo richiamo e connessione al Castello. L’allestimento sarà fisso ed accompagnato dall’inserimento di pannelli illustrativi e didascalici matericamente riconoscibili e cromaticamente neutro, con lo scopo di facilitare e rendere accessibile la comprensione dell’ esposizione. Il vecchio condotto fognario, grazie alla sua particolarità costruttiva e compositiva ed in seguito alla messa in sicurezza e ad alcuni interventi di consolidamento strutturale, diviene parte integrante del complesso ospitando un percorso sensoriale sulla storia del patrimonio enogastronomico locale legato al Castello. L’utilizzo di proiezioni multimediali, ologrammi, evocazioni sonore e degustazioni, coinvolgeranno tutti e cinque i sensi del visitatore proiettandolo in un’altra epoca. EFFICIENTAMENTO ENERGETICO “La sostenibilità non riguarda solo un pensare tecnico legato alle prestazioni dei materiali o all’efficienza energetica … ma è un atteggiamento etico che crea valore, legato principalmente ai comportamenti delle persone che, nel caso di un bene culturale, devono considerare altri aspetti come il mantenimento delle sue caratteristiche precipue, quali la fruizione, la conservazione e la tutela.” (L. de Santoli, G.P. Perini e S. Rossetti, “Certificare la sostenibilità dei Beni Culturali” in AiCARR journal #43, pag 34). INVOLUCRO Già la Carta europea del patrimonio architettonico e la Dichiarazione di Amsterdam del 1975 prevedono l’intervento relativo alla sostenibilità come una metodologia caratterizzata da una serie di interventi. Collegandosi a tali carte ed altri contributi teorici passati e presenti si è pensato un progetto impiantistico atto sia a garantire il comfort degli abitanti, sia la reversibilità, la compatibilità e il minimo intervento in fase di progetto. Per evitare sprechi di energia e perdite di calore si è progettato un isolamento dall’interno sorretto da una struttura lignea che permette di non andare ad intaccare in modo invasivo il muro storico. Tale isolamento permette di abbattere i valori di trasmittanza delle pareti e di limitare i consumi energetici. Per la copertura si è pensato di andare ad isolare mediante il posizionamento di pannelli di isolante posizionati sopra ad un nuovo strato di tavolato poggiato sulla preesistente orditura principale e secondaria. Il pavimento è stato riprogettato mediante l’inserimento di un vespaio areato per garantire l’allontanamento dell’umidità, ed un pacchetto di isolante e pavimento galleggiante per garantire un’adeguata trasmittanza e per facilitare la posa degli impianti a pavimento. COMPONENTI VETRATI Dopo un’attenta fase di rilievo si è osservato come fosse possibile andare a sostituire le finestre (prospetto su strada) dal momento che le originarie non risultavano avere elevato valore storico ed estetico, si presentavano particolarmente degradate e fatiscenti. Tali presupposti ci hanno permesso di progettare un intervento di rimozione e sostituzione
3. DESCRIZIONE INTERVENTI
PAG 43
con nuove finestre caratterizzate da un triplo vetro e da un telaio legno (interno) / acciaio (esterno) a taglio termico. In legno in interno garantisce una maggiore integrabilità con il contesto storico mentre l’acciaio sull’esterno garantisce una maggiore resistenza agli agenti atmosferici. Analogo ragionamento è stato fatto per le aperture a portale site sul prospetto del porticato, dove allo stato di fatto vi sono solamente due portali in legno (i quali verranno restaurati e mantenuti), per garantire un adeguato comfort in ambiente interno, si è progettato un inserimento di nuovi serramenti analoghi agli altri localizzati all’interno rispetto, prima dei potali lignei. RISULTATI ATTESI Carico termico di progetto invernale Pre-intervento: 88KW, ove il carico termico influisce dando un contributo di 59KW. Carico termico al m2 pari a 0.39 KW/m2. La situazione Post-intervento risulta essere nettamente migliorata dal momento che il carico di progetto invernale risulta essere 32KW dove il carico termico influisce con un contributo di 4.5KW. Carico termico al m2 pari a 0.15 W/m2. MONITORAGGIO POST-INTERVENTO Per garantire una gestione energeticamente efficiente del sito sarà necessario identificare dei piani di manutenzione e per i sistemi meccanici, elettrici e di controllo dell’edificio. Inoltre, si richiede un monitoraggio dei consumi energetici per un minimo di 12 mesi, al fine di verificare che l’intervento abbia raggiunto gli obiettivi prefissati in fase progettuale. SOSTENIBILITÀ A 360°: Al fine di garantire una sostenibilità a 360 gradi si è pensato di utilizzare materiali con un buon contenuto di riciclato, riciclabili e apparecchiature elettriche aventi prestazioni elevate. In merito a ciò abbiamo scelto di utilizzare, nella realizzazione del cappotto interno: 1) un isolante in fibra di legno “Prodotto con il sistema a secco a basso impatto ambientale e con legno resistente e durevole”; 2) un pannello d’argilla adatto al rivestimento di sottostrutture in legno; 3) un intonaco di argilla colorato per la decorazione di interni il quale ha ricevuto una certificazione biosafe atta a garantire un’ottima qualità dell’aria degli ambienti interni ed un’altissima efficienza energetica. IMPIANTI Per quanto concerne il controllo dell’aria interna (qualità, temperatura ed un’umidità) si è scelto di intervenire inserendo una UTA atta a garantire “il monitoraggio della ventilazione dell’aria secondo necessità, l’utilizzo di filtri performanti che riducono l’entrata di particelle contaminati” (L. de Santoli, G.P. Perini e S. Rossetti, “Certificare la sostenibilità dei Beni Culturali” in AiCARR journal #43, pag 36). Inoltre, all’interno della vineria, saranno serviti prodotti bio, locali e provenienti da cascine e produttori locali, diminuendo l’impatto ambientale dovuto ai trasporti.
3. DESCRIZIONE INTERVENTI
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PROGETTO ILLUMINOTECNICO Il progetto di illuminazione si differenzia, per esigenze diverse, nei vari ambienti dell’edificio. La zona del deposito, che ospita la vineria e dunque funzioni di preparazione, somministrazione e consumazione ha necessità di essere illuminata in maniera diffusa, con uniformità di luce elevata. Nella zona della selleria, l’allestimento prevede un tipo di illuminazione d’accento sulle carrozze e di valorizzazione dell’ambiente voltato. Nell’ambiente del vecchio condotto fognario invece viene progettato un percorso sensoriale all’interno delle campate esistenti, con illuminazione accentuata sulle mezze calotte tramite LED per dare suggestione e far capire all’osservatore l’altezza. Il percorso invece viene illuminato tramite due proiettori a temperatura 3000°K e resa cromatica di 90 per non sfalsare la percezione dei colori. Nelle campate in cui vengono realizzate le proiezioni di immagini storiche, viene aggiunto un proiettore per tale funzione. All’accensione di tale strumento i due faretti dimmerabili vengono spenti per consentire la visione delle immagini all’osservatore. Con i proiettori dimmerabili si riduce di fatto anche il consumo, per un maggior risparmio energetico.
U parete
Calcolo del flusso termico disperdente Qi,tetto= Utetto ∙ Atetto∙ Δtanalisi climatiche=
matone pietra
elemento adduttanza interna intonaco calce mattone / pietra intonaco calce adduttanza esterna
PARETE_ESISTENTE
U tetto
Calcolo del flusso termico disperdente Qi,tetto= Utetto ∙ Atetto∙ Δtanalisi climatiche=
elemento adduttanza interna adduttanza esterna
TETTO_ESISTENTE
U tetto
Calcolo del flusso termico disperdente Qi,tetto= Utetto ∙ Atetto∙ Δtanalisi climatiche=
elemento adduttanza interna isolante Hardrock tavolato adduttanza esterna
TETTO_NUOVO
W/m2K 1,952316157
W/m2K 6,024096386
W/m2K 0,22
A parete
S (m) SPESSORE
A tetto
S (m) SPESSORE
A tetto
S (m) SPESSORE
AGLIE': ZONA CLIAMTICA E
m2 70
0,53 0,02
m2 183
m2 183
0,14 0,02
Δt
28
28
28
1 2,3
1,65 0,8
λ conduttività termica
Δt
λ conduttività termica
Δt
0,034 0,12
λ conduttività termica
Qi
s/λ
Qi
s/λ
Qi
s/λ
ti te
W 3826,539668
0,321 0,025
W 30867,46988
W 1151,379502
4,117647059 0,166666667
0,043 Rse
Rsi (mq K/W) = 1/α i (W/mq K) aduttanza interna 0,123 Rsi
Rsi (mq K/W) = 1/α i (W/mq K) aduttanza interna 0,123 Rsi 0,043 Rse
0,043 Rse
Rsi (mq K/W) = 1/α i (W/mq K) aduttanza interna 0,123 Rsi
20 -8
divisore formula
divisore formula
divisore formula
0,51
0,17
4,45
0,24
6,02
0,24
0,22
U max 0,28
Um 1,952316157
U max
Um
U max
Um
4. CALCOLI
PAG 45
PAG 46 4. CALCOLI
PARETE_NUOVA S (m) SPESSORE
0,73
0,02 0,02 0,02 0,12 0,53 0,02
1 2,3
0,8 0,91 0,353 0,038 1,65 0,8
λ conduttività termica
Δt 28
A parete m2 70
λ conduttività termica
28
28
1,2 0,26 0,08 0,034 1,4 1,4
λ conduttività termica
Δt
1,2 2,3
W/m2K 0,264988961
0,2 0,05
150
0,02 0,03 0,15 0,06 0,05 0,15
0,46
150
Δt
28 28 28
S (m) SPESSORE
A terra m2
S (m) SPESSORE
A terra m2
79,8 68,6 56
0,245061141
2,821624274
0,264988961 0,264988961 0,264988961
elemento adduttanza interna Yosima INTONACHINO DESIGN IN ARGILLA FEIN 06, intonaco di finitura in argilla a grana fine NATURACLAY BOAR, pannello d’argilla Isolante in fibra di legno NATURAFLEX, con barriera al vapore mattone / pietra intonaco calce adduttanza esterna spessore totale matone pietra Calcolo del flusso termico disperdente Qi,tetto= Utetto ∙ Atetto∙ Δtanalisi climatiche= U parete
SOLAIO TERRA _ESISTENTE elemento adduttanza interna massetto pietrisco Adduttanza esterna Calcolo del flusso termico disperdente Qi,tetto= Utetto ∙ Atetto∙ Δtanalisi climatiche= U terra W/m2K
SOLAIO TERRA _NUOVO elemento adduttanza interna pavimento autoposante in gres Lastre Cementolegno Betonwood Fibra di legno Fibertherm Underoor isolante Hardrock Soletta in c.a. Massetto Terreno Adduttanza esterna spessore totale Calcolo del flusso termico disperdente Qi,tetto= Utetto ∙ Atetto∙ Δtanalisi climatiche= U terra W/m2K
s/λ
Qi
s/λ
Qi W
s/λ
Qi W
0,025 0,021978022 0,056657224 3,157894737 0,321212121 0,025
W 519,378364 592,0913349 415,5026912 415,5026912
0,166666667 0,02173913
11850,82195
0,016666667 0,115384615 1,875 1,764705882 0,035714286 0,107142857
1029,256794
Rsi (mq K/W) = 1/α i (W/mq K) aduttanza interna 0,123 Rsi
0,043 Rse
parete vicolo parete portico parete chiesa parete arcone
Rsi (mq K/W) = 1/α i (W/mq K) aduttanza interna 0,123 Rsi
0,043 Rse
Rsi (mq K/W) = 1/α i (W/mq K) aduttanza interna 0,123 Rsi
0,043 Rse
divisore formula
divisore formula
divisore formula
3,77
0,35
4,08
0,29
0,25
0,29
2,82
0,28
Um 0,264988961
U max
Um
U max
Um
U max
Vi ni rL*cp,L ti-te fattore di riduzioen
Фv=Vi*ni*rL*cp,L*(ti-te)
DISPERSIONI TERMICHE PER VENTILAZIONI
N ricambi (persone) N ricambi (cucina) N ricambi (totali)
1036,64475 5,15702221 0,34 28 0,5
m^3 1/h Wh/(m3 K) °C
25446,96 W
3,438014807 1/h 1,719007403 1/h 5,15702221 1/h
16,5 *10^-3 1782 m^3/h
*10^-3 *10^-3 m^3/h m^3/h m^3/h
Φ os (x superfici) cucine X CUCINA
519,38 592,09 415,50 207,75 5332,87 946,11 169,13 46,39
parete vicolo parete portico parete chiesa parete arcone solaio terra due portali finestre grandi finestra piccola
da calcoli "tasso di ricambio orario" quello aerico
m^3/s * m^2 m^3/s * m^2
m^3/s * persona m^3/s * persona
ΦT 9380,610573 W
16,5 0 3564 3564
1151,38
Tetto
Φ op (x persone) cucine ristorante X CUCINA X RISTORO Φ op totale
Tasso di ricambio orario
DISPERSIONI TERMICHE PER TRASMISSIONE
superfice cucina superfice altro VOLUME TOT
numero dipendenti nuemro ospiti
30 m^2 120 m^2 1036,64475 m^3
numero 60 numero
con ambiente esterno con ambiente esterno con ambiente esterno cantina no finestre contro terra con ambiente esterno con ambiente esterno con ambiente esterno
1,00 con ambiente esterno 1,00 1,00 1,00 0,50 0,45 1,00 1,00 1,00
questa è maggiore
Fattore di correzione della temperatura (fx,k)
trapezio metà angela56,768 trapezio metà angela19,875 pianta 14,7 pianta 14,7
m^2 m^2 m m
4. CALCOLI
PAG 47
PAG 48 4. CALCOLI
PORTATA D'ARIA PER INFILTRAZIONE Фv=2*Vi*n50*e1*з1 Vi n50 з ni=Фv/Vi
Φ HL,i
Φt ΦV Φ hu
RICAVO MASSA ARIA AMBIENTE INTERNO ti Umidità relativa= U.R. titolo= xi entalpia specifica= hi
AMBIENTE ESTERNO te Umidità relativa= U.R. titolo= xe entalpia specifica= he
Massa aria da immettere
DIMENSIONE TUBI V volume aria velocità aria area tubo
diametro
area cerchio
carico termico di progetto invernale flusso termico disperso per trasmissione in condizioni di progetto flusso termico disperso per ventilazione in condizioni di progetto potenza termica di ripresa
4146,579 1036,64475 m^3 2 1 4 1/h
9380,61 W 25446,96 W 2700 W
UTA senza ricambi aria
pvs(ti) p
pvs(ti) p
37527,57057 W
kgv/kga kJ/kg J/kg
°C
20 0,55 0,00808 40,63146 40631,46057
kgv/kga kJ/kg J/kg
°C
-8,00000 0,80000 0,00153 -4,25173 -4251,72800
0,836116412 kg/s
h largh lungh
SEZ A - miscelazione SEZ B - filtri SEZ C - trattamento /umidifcazione SEZ D - vuota SEZ E - ventilatore
1,045145515 m^3/s 0,865789474 m/s 1,207158953 m^2
0,384250629 m
questa è minore
37,52757057 KW
al m^3
1,006 1,875 2501
0,1706
cpa cpv r0
1,006 1,875 2501
36,20099419 al m^2 170,5798662
2338 Pa 101325 Pa
cpa cpv r0
1,25 kg/m3
da tabella pressione 0,622 [pvs(ti)∙φi] / [p – pvs(ti)∙φi] cp,a ∙ ti + xi (cpv ∙ ti + r0)
310 Pa 101325 Pa
ρa=massa volumica aria
= =
da tabella pressione 0,622 [pvs(te)∙φe] / [p – pvs(te)∙φe] cp,a ∙ te + xe (cpv ∙ te + r0)
vale per 4000
= =
1,045145515 m^3/s 3762,523853 m^3/h
m m m m m
0,95 m 1,25 m 4,9 m 0,7 1 1,7 0,5 1
0,165789474
19 1,05 0,055263158
0,865789474
1,03 1,73 8,7
Ag Ug Af Uf lg ψg delta r
0,62 0,62 0,62 da produttore
Ug W/m2K
Ug max
U finestra W/m2K
1,800
1,381 1,459 1,508
A tot
27,740
1,200 2,070 11,200
A finestra m2
0,17 0,34 2,5 da produttore
Uf W/m2K 1,5 1,5 1,5
lg m
Δt 28,000 28,000 28,000
Qi W 46,39194508 84,56597074 473,0567854
area componente trasparente trasmittanza termica componente tarsparente area tealio trasmittanza termica telaio perimetro vetrate trasmittanza termica lineare oscuranti in legno
Af m2
Calcolo del flusso termico disperdente Qi,finestra= Ufinestra ∙ Afinestra ∙ Δtanalisi climatiche=
Ag m2
Uw=(Ag*Ug+Af*Uf+lg*ψg)/(Ag+Af)
FLUSSO termico DISPERSO FINESTRE
5,5 6,2 16
Uw
Finestre grandi
Portali
f23
f45
1161,64 W
Qf,serramenti
Finestra piccola
1,381 1,459 1,508
f1
0,06 0,06 0,06 controllare produttori
ψg W/mk delta r 0,4 0,4 0,4
0,7242637 giusto 0,6853821 oppure senza delta r 0,6629225
4. CALCOLI
PAG 49
BIBLIOGRAFIA
PAG 50
- Musso e copperi, “Particolri costruttivi murali e finimenti fabbricati”, Edizioni G.B.Paravia e Comp, 1831; - R. Argaglia, in “Manuale del recupero di Città di Castello”, tipografia Genio Civile, 1992, p.68 - 70, 80; - G. valadier, “L’architettura pratica”, Sapere 2000, 1828-1839 - D. Biancolini, (a cura di) Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio del Piemonte, “Vivere il giardino: attrezzi ed arredi storici del Castello di Agliè”, la giornata di restauro n.7,2003; - C. Donà (a cura di), “Manuale delle murature storice vol.I”,DEI,2011 - G. Roche, “La termografia per l’edilizia e l’industria, Manuale operativo per le verifiche termografiche, Maggioli Editore, 2012, p.183; - L. De Santoli, G.P. Perini e S. Rossetti, “Certificare la sostenibilità dei Beni Culturali” in AiCARR journal #43, “Riqualificazione impiantistica edifici storici”, p. 34-36; 2017; - C. Dezzi Bardeschi (a cura di), “Abbcederaio Minimo, cento voci per il restauro”, Altralinea edizioni, 2017, Milano;
SCHEDE TECNICHE
01QJUPV_Atelier Progetto di restauro Architettonico A Docenti: Proff. Ilaria BALLARINI, Monica NARETTO, Paola PALMERO, Rossella TARAGLIO
Castello di Agliè: Rimessa delle Carrozze e Selleria
PAG 2
Gruppi 17 17 Martina AVENOSO Giovanni CACI Angela COMBA
In copertina: Castello di Agliè, particolare Rimessa delle Carrozze (A. Comba, 2019) Le foto e gli elaborati presenti nel testo, dove non specificato sono stati realizzati dagli studenti dei due gruppi.
Tutti i diritti sono riservati ai sensi della vigente normativa ed i n particolare secondo quanto previsto dal D. M. 4 aprile 1994. 2019 Politecnico di Torino, Torino, Italia Stampato in, Torino, Italia, maggio 2019
INDICE:
PAG 3
COPERTURA TAVOLATO_copertura _2cm ISOLANTE_copertura_14cm
4 5
PARETE INTONACO DI FINITURA IN ARGILLA_2cm RETE RINFORZATA IN FILATO DI LINO FEIN 06, intonaco di finitura in argilla a grana fine_2cm NATURACLAY BOAR, pannello d’argilla per il rivestimento di sottostrutture_2cm Isolante in fibra di legno NATURAFLEX, con barriera al vapore_12cm SOLUZIONE CAPPOTTO INTERNO INTONACO ESTERNO a base di silicato di potassio_2 cm
6 10 11 13 14 15 17
PAVIMENTO PAVIMENTO GALLEGGIANTE VESPAIO_contro terra
21 25
SOPPALCO ISOLAMENTO ACUSTICO TETTO FACILE
28 32
ESTERNO PAVIMENTAZIONE DRENANTE
34
TRATTAMENTI LEGNO
38
TAVOLATO_copertura _2cm
4
PAG 4
www.sdmlegno.it Spessore: mm 21 Larghezze: mm 120-150-180-200 Lunghezze: 4,00 metri per tutte le larghezze - 4,50 e 5,00 metri per il 21x120 e 150 (a seconda della disponibilitĂ )
ISOLANTE_copertura_14cm
PAG 5
5 20
INTONACO DI FINITURA IN ARGILLA_parete_2cm
8
PAG 6
SCHEDA TECNICA Sistemi di finitura
YOSIMA INTONACHINO DESIGN IN ARGILLA Intonaci di argilla colorati per la decorazione di interni (non in aree soggette a spruzzi d’acqua). Composizione Sabbia di granulometria mista, argille e terre colorate, perlite, fibre di cellulosa, metilcellulosa < 0,5% (stabilizzazione idrosolubile). Granulometria fino a 1 mm. STRUTTURE YOSIMA (paglia), granito (Red Stone), glitter (Flash), madreperla (Pearl), sisal (Japan), erba (Country), aneto (Herbs). La colorazione è data da terre naturali, senza pigmenti aggiunti (tonalità SC con < 2% magnetite).
Dati tecnici Abrasione
0,30-0,50 g (aut. 0,7 g)
classe di resistenza all’abrasione umida
5 come da DIN EN 13300
Confezioni, resa Secchio da 20 kg per ca. 6 m2 con spessore 2 mm, big bag da 500 kg per ca. 150 m2 con spessore 2 mm. Intonachino con strutture Red Stone, Pearl, Country coprono il 20-25% di superficie in meno per il maggiore spessore di applicazione richiesto. Pallet da 32 secchi.
Stoccaggio Non ci sono limiti di stoccaggio in luogo fresco e asciutto.
Preparazione dell’intonaco Mescolare un po’ alla volta 20 kg di prodotto secco in ca. 5,5-6,5 l di acqua pulita (in base al prodotto) tramite trapano (≥ 800 watt) o agitatore e miscelatore (Ø 125 mm). Dopo 30 minuti di riposo lavorare bene nuovamente il prodotto.
Fondo da intonacare Il sottofondo deve essere portante, non elastico, privo di ghiaccio, pulito, privo di sali, non trattato, oltre che livellato, privo di crepe, asciutto e ad assorbimento uniforme. Se necessario, preumidificare attentamente tramite nebulizzazione. Sulle superfici molto alcaline devono essere applicati dei fluosilicati, in particolare in caso d’impiego di colori scuri più forti. Le superfici lisce e i sottofondi fortemente assorbenti o con assorbimento irregolare vanno pretrattati con il primer CLAYTEC DIE GELBE (13.420 -.425); se necessario, sull’intonaco di fondo in argilla CLAYTEC e l’intonaco di finitura in argilla a grana fine applicare il primer CLAYTEC DIE WEISSE (13.410 -.415). Livellare attentamente gli intonaci CLAYTEC grezzi (fase di lavoro dedicata) o coprirli dopo l’asciugatura con uno strato sottile di intonaco di finitura in argilla a grana fine FEIN 06. Coprire i pannelli di argilla con uno strato sottile di intonaco di finitura in argilla a grana fine, armare i giunti o tutta la superficie. Stuccare i giunti tra i pannelli per costruzioni a secco in gesso e armarli, ad es. con un nastro per giunti. Applicare il primer con attenzione e senza difetti sulle superfici.
Naturalia-Bau Srl • Via Carlo Abarth 20 • 39012 Merano (BZ) • Tel. +39 0473 499050 • Fax +39 0473 499060 • info@naturalia-bau.it • www.naturalia-bau.it
INTONACO DI FINITURA IN ARGILLA_parete_2cm
8
SCHEDA TECNICA Sistemi di finitura
Applicazione dell’intonaco, superficie Il sottofondo deve essere portante, non elastico, privo di ghiaccio, pulito, privo di sali, non trattato, oltre che livellato, privo di crepe, asciutto e ad assorbimento uniforme. Se necessario, preumidificare attentamente tramite nebulizzazione. Sulle superfici molto alcaline devono essere applicati dei fluosilicati, in particolare in caso d’impiego di colori scuri più forti. Le superfici lisce e i sottofondi fortemente assorbenti o con assorbimento irregolare vanno pretrattati con il primer CLAYTEC DIE GELBE (13.420 -.425); se necessario, sull’intonaco di fondo in argilla CLAYTEC e l’intonaco di finitura in argilla a grana fine applicare il primer CLAYTEC DIE WEISSE (13.410 -.415). Livellare attentamente gli intonaci CLAYTEC grezzi (fase di lavoro dedicata) o coprirli dopo l’asciugatura con uno strato sottile di intonaco di finitura in argilla a grana fine FEIN 06. Coprire i pannelli di argilla con uno strato sottile di intonaco di finitura in argilla a grana fine, armare i giunti o tutta la superficie. Stuccare i giunti tra i pannelli per costruzioni a secco in gesso e armarli, ad es. con un nastro per giunti. Applicare il primer con attenzione e senza difetti sulle superfici.
Tempi di lavorazione L’intonaco miscelato coperto è lavorabile per 24 ore.
Trattamento successivo Per rimuovere i granelli sciolti e aumentare la stabilità e la brillantezza del colore, le superfici completamente asciutte vanno pulite con un panno morbido umido (ca. 2-3 passate). Utilizzare acqua pulita! Non ammorbidire l’intonaco e lavorare rapidamente. In alternativa, lucidare attentamente con una spazzola morbida da tappezziere..
Omogeneità di colori e superfici Per superfici continue, mescolare intonaco a sufficienza da diverse confezioni. Evitare che si vedano i punti di attaccatura. Trattandosi di materie prime naturali, non si possono escludere differenze nelle tonalità. Variazioni cromatiche, componenti grezze e accumuli di additivi sono caratteristiche del prodotto. Gli intonaci con le strutture Country e Herbs si devono asciugare in fretta.
Campioni e verifica L’idoneità cromatica e tecnica di tutta la struttura, formata da primer e intonaco, va sempre verificata sulla base di un campione sufficientemente grande. Prima della lavorazione è necessario verificare la tonalità e gli additivi strutturali. Sono esclusi eventuali reclami non riconducibili a errori di miscelazione di fabbrica.
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INTONACO DI FINITURA IN ARGILLA_parete_2cm
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Il protocollo di validazione Bio-Safe® nasce dall’esigenza di fare chiarezza all’interno di una realtà certificativa complessa e di fornire un unico marchio, autorevole e garantito, affinché produttori e consumatori possano trovare un contesto di dialogo condiviso, semplice, trasparente e sicuro. Bio-Safe® valuta un prodotto da costruzione e/o un sistema impiantistico attraverso un processo di analisi bibliografica delle certificazioni già in possesso del produttore, lo studio delle prestazioni legate alle relative tecnologie “attive” e/o “basso-emissive” ed un approfondimento diagnostico diretto al fine di estrapolare le reali caratteristiche di prodotto legate all’indoor air quality. - sulla base dei documenti/certificati pervenuti da parte di Naturalia-BAU s.r.l. presso la nostra sede ed accuratamente studiati: -
prove e certificati sull’emissività di prodotto emessi nel 2017 dall’ECO Institut di Colonia
(D)
ed
eseguiti
su
camera
di
prova
secondo
UNI
16000
(test report n.52417-001-002) - su quanto effettivamente e direttamente sperimentato sul campo (UNI 14412) attraverso l’utilizzo del suddetto sistema/prodotto ed in camera di prova (UNI 16000) attraverso l’analisi emissiva dello stesso,
certifica il riconoscimento e la validazione del rivestimento murale a base d’argilla Yosima Intonachino nel proprio Protocollo di Certificazione di Salubrità Ambientale per la verifica, la progettazione e la gestione dell’indice di qualità dell’aria interna negli edifici ad altissima efficienza energetica. Al suddetto prodotto commercializzato da Naturalia-BAU potrà essere assegnato il seguente sigillo di qualità:
Padova, 23/06/2018 Leopoldo Busa (AD Bio-Safe®) ____________
Detto marchio, assieme ai relativi diritti, è una proprietà Bio-Safe®
BS-008/18 Pag. 1 di 2
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INTONACO DI FINITURA IN ARGILLA_parete_2cm
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La seguente Dichiarazione Sostitutiva dell’Atto di Notorietà è parte integrante del presente Certificato di Validazione (costituito da un totale di n.2 pagine ) e viene rilasciata al fine di attestare la veridicità del documento: DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETA’ (Art. 47 DPR 28/12/2000, n. 445) Il sottoscritto Leopoldo Busa, nato a Udine (UD) il 13/03/1973, residente a Padova in via Gabana n.8, CF BSULLD73C13L483Q, in qualità di Amministratore Delegato di Bio-Safe®, società a responsabilità limitata con sede in Padova in galleria dei Borromeo n.3, PI 05115960287, consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere e falsità negli atti, richiamate dall’art.76 DPR 28/12/2000, n. 445, dichiara - che tutti i documenti sulla base dei quali è stato redatto il presente Certificato di Validazione sono in possesso della certificante e dimostrano la rispondenza dei requisiti prestazionali di prodotto al protocollo Bio-Safe®; - che tali documenti sono coperti da vincolo di segretezza e possono essere esibiti solo previa autorizzazione scritta della certificata. Dichiara inoltre di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.Lgs. 196/2003 (Tutela della Privacy), che i dati personali raccolti tramite la presenze dichiarazione saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito e per le finalità del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa.
Padova, 23/06/2018 Leopoldo Busa (AD Bio-Safe®) ____________
BS-008/18 Pag. 2 di 2
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RETE RINFORZATA IN FILATO DI LINO_parete
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SCHEDA TECNICA Sistemi di finitura
RETE DI LINO
Rete rinforzata in filato di lino
Settore d’impiego Armatura delle superfici per pannelli in fibra di legno, pannelli di argilla e pannelli da intonaco Claytec® PANNELLO d’ARGILLA D16, intonaci di argilla, intonaco da interni a base di calce.
Caratteristiche Ordito/trama ca. 20/20 fibre per 10 cm, maglia ca. 5x5 mm, ca. 45 g/m2.
Confezione In rotoli. Armatura di superfici largh. 100 cm, lungh. 35 m (35.033)
Stoccaggio Il prodotto può essere conservato per almeno tre anni in luogo asciutto, arieggiato e protetto dai raggi solari diretti.
Quantità necessaria Dimensione delle superfici da intonacare, in m2, più 10-20% di riserva per tagli e sovrapposizioni.
Lavorazione Armatura delle superfici: stendere grossolanamente uno strato di 3 mm di Claytec® COLLANTE-RASANTE IN ARGILLA con o una spatola o un frattone dentato. La rete va posata sull’intonaco fresco ancora plastico e annegata utilizzando un frattazzo in feltro. Prima del rivestimento successivo, gli strati di armatura devono essere completamente asciutti Procedere in modo simile con altri intonaci di argilla Claytec®. Prima dell’intonacatura successiva, le miscele o le malte applicate per il montaggio della rete devono essere completamente asciutte. Nota: i pannelli isolanti minerali e i pannelli in fibra di legno vanno sempre armati a tutta superficie. La maggior parte degli utilizzatori preferisce l’armatura di tutta la superficie anche per ogni genere di pannelli di argilla.
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FEIN 06, intonaco di finitura in argilla a grana fine_parete_2cm
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SCHEDA TECNICA Sistemi di finitura
FEIN 06
Intonaco di finitura in argilla a grana fine Vantaggi ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔
Fibre particolarmente fini Granulometria fino a 0,6 mm Disponibile anche in Big Bag da 800 kg I migliori valori secondo la norma DIN 18947 Classe di resistenza S II Classe di permeabilità al vapore acqueo WS III Classe di reazione al fuoco A1 non infiammabile
Descrizione prodotto L’intonaco di finitura in argilla a grana Claytec FEIN 06 ha tutti i vantaggi delle malte di argilla rinforzate con fibre lunghe. È facile da preparare e da applicare, senza concentrazioni di fibre nell’agitatore e durante l’applicazione. La malta è molto pastosa ed elastica. Grazie alla sua grana fine (0,6 mm al massimo) è facile far risaltare la granulometria e applicare finemente sulla superficie. Con l’Intonaco di finitura in argilla FEIN 06 viene offerta per la prima volta una malta per strati sottili di intonaco in Big Bag da 800 kg, con una grande resa. Ciò la rende un’alternativa conveniente. L’Intonaco di finitura in argilla FEIN 06 può essere lasciato com’è o coperto con la Pittura CLAYFIX in argilla. Il nuovo intonaco in argilla FEIN 06 è indicato anche come preparazione per l’Intonachino design in argilla YOSIMA.
Settore d’impiego Intonaco di finitura a uno strato per uso interno. Intonaco per applicazione a mano o a macchina su Intonaco di fondo in argilla CLAYTEC. Pannelli di argilla e altre superfici sufficientemente livellate in materiali adatti.
Composizione Argilla da costruzione naturale, sabbia lavata di granulometria mista 0-0,6 mm, fibre sottili. Granulometria, dimensione massima come da DIN 0/1, < 2 mm. Fibre: fibre di cellulosa.
Dati tecnici Ritiro per essicazione
3,00 %
Classe di resistenza
S II
Resistenza alla flessione
N/mm2
0,9
Resistenza alla compressione
N/mm2
2,5
Aderenza
N/mm2
0,10
Abrasione
g
Classe di peso specifico apparente Conducibilità termica
0,4 1,8
W/m-K
0,91
Valore μ
05-ott
Classe di permeabilità al vapore acqueo
WS III
Classe di reazione al fuoco
A1
Confezione, resa Consumo 1,5 kg/mm/m2 Big Bag da 800 kg (resa: 544 l di malta per 181 m 2 sp.=3mm) 10.113: sacco da 25 kg (resa: 17 l di malta per 5,7 m² sp.= 3 mm), 48 sacchi/pallet 189 4 7
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FEIN 06, intonaco di finitura in argilla a grana fine_parete_2 cm
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SCHEDA TECNICA Sistemi di finitura
Stoccaggio Non ci sono limiti di stoccaggio in luogo asciutto.
Preparazione dell’intonaco Aggiungere acqua per ca. il 20-23% (5-6 l per sacco da 25 kg) e miscelare con miscelatori a motore o a mano. In grandi quantità anche con tutte le comuni betoniere, i miscelatori ad asse verticale e i miscelatori forzati. Istruzioni per l’uso delle intonacatrici su www.claytec.de.
Fondo da intonacare Gli intonaci di argilla aderiscono solo meccanicamente. Il sottofondo deve essere portante, privo di ghiaccio, asciutto, pulito, privo di sali, sufficientemente assorbente e non trattato. Per gli intonaci di argilla a grana fine è adatto il primer DIE GELBE (CLAYTEC 13.420-.425). L’intonaco di fondo in argilla deve essere asciutto. Per prolungare i tempi di lavorazione si consiglia di preumidificare (mediante nebulizzazione) il sottofondo.
Applicazione dell’intonaco, superficie L’intonaco va applicato a spatola o spruzzato con l’intonacatrice. Lo spessore minimo e massimo di applicazione sono di 2 e 3 mm. La struttura della superficie dipende dal momento della lavorazione e dall’utensile utilizzato. In linea di principio, la struttura è tanto più sottile quanto più la malta si è asciugata al momento della lavorazione della superficie. Le superfici ruvide si ottengono con frattazzi in spugna, in plastica o in legno. Le superfici lisce si ottengono con una lavorazione successiva a spatola.
Tempi di lavorazione Data l’assenza di processi chimici, il materiale coperto può essere lavorato in diverse giornate o lasciato all’interno di intonacatrici e tubi flessibili.
Trattamento successivo È possibile utilizzare il Primer DIE WEISSE (CLAYTEC 13.415-.415) e la Pittura CLAYFIX in argilla. Si possono utilizzare anche molti altri sistemi di pittura.
Campioni L’idoneità del sottofondo, lo spessore di applicazione e l’effetto sulla superficie devono essere verificati per ciascun caso sulla base di un campione sufficientemente grande. Sono esclusi eventuali reclami non riconducibili a errori di miscelazione di fabbrica.
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NATURACLAY BOAR, pannello d’argilla per il rivestimento di sottostrutture_2cm
SCHEDA TECNICA Sistemi di finitura
NATURACLAY BOARD®
Pannello d’argilla per il rivestimento di sottostrutture in legno e metallo, uso interno Settore d’impiego Ideale per pareti interne, contropareti, superfici di soffitti e tetti nelle costruzioni a secco. Per il rivestimento aderente o su struttura di sottofondi solidi, come pareti in calcestruzzo, pietra calcarea o mattoni, pannelli in fibra di legno e truciolari. Adatto come sottofondo per l’Intonaco di argilla Claytec MINERAL e l’Intonaco di finitura in argilla a grana fine Claytec FEIN06.
Composizione Argilla, sabbia, fibra di legno, rete in fibra di juta (16 e 22 mm) o fibra di vetro (40 mm), amido (16 e 22 mm)
Dati tecnici
Applicazione
16 mm
Norme
DIN 18948:12-2018
22 mm
40 mm
A+B (placcaggio a parete e fissaggio su struttura) Pannello in argilla, (A),(B) - DIN 18948 - MHK II - 1,6 - 16 Pannello in argilla, (A),(B) - DIN 18948 - MHK II - 1,6 - 22
Densità
1450 kg/m3
Durezza superficiale
DIN 18948:12-2018
Resistenza alla flessione
DIN 18948:12-2018
≥ 0,8 N/mm2
Resistenza alla trazione superficiale
DIN 18948:12-2018
≥ 0,1 N/mm2
Resistenza al passaggio del vapore (μ)
DIN 18948:12-2018
Conduttività termica (λ)
DIN 18948:12-2018
Capacità termica massica (Cp)
DIN 18948:12-2018
Classe di assorbimento dell'umidità
DIN 18948:12-2018
Classe di reazione al fuoco
DIN 13501-1:2010-01
≤ 15 mm
≤ 30 mm
5/10 0,353 W/mK
0,590 W/mK 1100 J/kgK
WS II Dopo 1 ora: ≥ 10 g/m2 Dopo 6 ore: ≥ 30 g/m2 Dopo 12 ore: ≥ 47,5 g/m2
-
A1 (non infiammabile) EI45 (=F30) Parete divisoria con struttura in legno 60x60, isolante in Juta 60 mm, NATURACLAY BOARD 22)
Resistenza al fuoco (parete divisoria, pannello su entrambe i lati)
DIN 13501-1:2010-02
EI90 (=F90) Parete divisoria con struttura in legno 60x80, isolante in Juta 80 mm, NATURACLAY BOARD 22)
EI120(=F120) Parete divisoria con struttura in legno 60x80, isolante in Juta 80 mm, NATURACLAY BOARD 22 in doppio strato)
Resistenza al fuoco (controparete)
A+B (placcaggio a parete e fissaggio su struttura) MHK III
MFPA Leipzig GS
-
F30 NATURACLAY BOARD 16 in doppio strato
RW 52 dB: Fonoisolamento misurato (parete divisoria, pannello su entrambe i lati)
DIN EN ISO 101402:2010-12
Parete divisoria con struttura in legno 60x80, isolante in Juta 80 mm, NATURACLAY BOARD 22, intonacato
RW 56 dB: Parete divisoria con struttura in legno 60x80, isolante in Juta 80 mm, NATURACLAY BOARD 16 in doppio strato, intonacato
Dettagli di fornitura Prodotto
Spessore
Formato
Superficie/bancale
NATURACLAY BOARD 16
16 mm
125 x 62,5 cm
46,87 m2
NATURACLAY BOARD 22
22 mm
125 x 62,5 cm
31,25 m2
NATURACLAY BOARD 40
40 mm
57,0 x 62,5 cm
14,37 m2
Stoccaggio Conservare in luogo asciutto, protetto da umidità e pioggia.
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Isolante in fibra di legno NATURAFLEX, con barriera al vapore_parete_12cm
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SCHEDA TECNICA Isolanti naturali
NATURAFLEX
isolante flessibile in fibra di legno e fibre vegetali Vantaggi ✔ ✔ ✔ ✔
Ridotto spolveramento in fase di posa Altamente stabile Ideale per il riempimento tra le strutture Facile lavorazione
Descrizione prodotto Isolante flessibile in fibra di legno di ultima generazione. Ridotto spolveramento in fase di posa, altamente stabile. Ideale per strutture con profili metallici e strutture in legno a telaio Lambda λD = 0,038 W/(mK), massa volumica (densità): 50 kg/ m³, capacità termica massica (c): 2100 J/kgK. Prodotto con il sistema a secco a basso impatto ambientale e con il legno resistente e durevole della douglasia.
Dati tecnici 50 Kg/m3
Densità (ρ) Conduttività termica (λ)
0,038 W/mK
Capacità termica massica (c)
2100 J/kgK
Resistenza al passaggio del vapore (µ)
2
Comportamento al fuoco (EN 13501-1)
E
Resistenza a Trazione perpendicolare
> 1,0 kPa
Tolleranza dimensionale - Classe
T2 (UNI EN 823)
Resistenza al flusso d’aria AFr
5
Codice di designazione
WF-EN13171-T2-AFr5- MU2
Codice dei rifiuti secondo CER
030105 - 170201
Normativa di riferimento
WF EN 13171
Dettagli di fornitura Spessore [mm]
Formato [mm]
Superficie per pacco [m²]
Superficie per bancale [m²]
40
1200 x 570
10,26
82,08
40 (costruzione leggera)
1200 x 600
10,80
86,40
60
1220 x 580
7,076
56,61
60 (costruzione leggera)
1200 x 600
7,320
58,56
80
1220 x 580
4,953
39,63
100
1220 x 580
4,245
33,96
120
1220 x 580
3,537
28,30
145
1220 x 580
2,830
22,64
160
1220 x 580
2,830
22,64
180
1220 x 580
2,122
16,98
200
1220 x 580
2,122
16,98
Stoccaggio Bancali stoccabili anche all’aperto, su terreno planare e stabile. All’aperto senza sovrapposizione, all’interno sovrapporre al massimo 2 bancali.
Naturalia-Bau Srl • Via Carlo Abarth 20 • 39012 Merano (BZ) • Tel. +39 0473 499050 • Fax +39 0473 499060 • info@naturalia-bau.it • www.naturalia-bau.it
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SOLUZIONE CAPPOTTO INTERNO
SOLUZIONI PER PARETE Soluzioni bioedili
NATURACLAY BOARD SU STRUTTURA
1 2 4 3 5
Indicazioni di posa • Il taglio del pannello NATURACLAY BOARD 22 viene effettuato con una sega circolare manuale o una taglierina. • I pannelli vengono applicati sulla sottostruttura . I giunti verticali non devono essere sovrapposti, i pannelli devono essere sfalsati di almeno 25 cm. Il fissaggio su strutture in legno viene effettuato con le viti per pannelli di argilla 5 × 50 mm. Per il fissaggio su strutture a telaio, per ogni montante sono necessari 3 punti di fissaggio. Pareti: 9 viti/ pannello = 15 viti/m2 Soffitti e spioventi: 15 viti/pannello = 20 viti/m2 • Nelle stanze da bagno utilizzare solo elementi di fissaggio resistenti alla corrosione. • I giunti con larghezza superiore a 1-2 mm e le cavità dovute ai fori delle viti devono essere riempite e regolarizzate con Claytec FEIN 06, Intonaco di finitura in argilla a grana fine. Dopo aver spazzolato e leggermente preumidificato le superfici (nebulizzazione), rivestirle con intonaco di argilla nello spessore desiderato, minimo 3 mm, di Claytec FEIN 06. La RETE IN VETRO 5x5 viene applicata su tutta la superficie ancora umida. Prima dell’intonacatura successiva, lo strato deve essere completamente asciutto. • Le finiture desiderate saranno applicate dopo asciugatura degli strati sottostanti
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SOLUZIONE CAPPOTTO INTERNO
SOLUZIONI PER PARETE Soluzioni bioedili
Caratteristiche della soluzione ✔ Miglioramento del comfort abitativo interno ✔ Miglioramento della capacità termica (Cip) e della gestione dei picchi di calore interno ✔ Miglioramento dell’assorbimento di umidità delle superfici per ridurre i picchi di umidità interna ✔ Utilizzo di prodotti naturali con benefici per la salubrità
dell’ambiente ✔ Finitura in argilla YOSIMA ✔ Miglioramento del fonoassorbimento ✔ Miglioramento della prestazione termica invernale ed estiva
Stratigrafia con finitura YOSIMA INTONACHINO DESIGN Prodotto
Descrizione
Consumo (per m2)*
1
NATURAFLEX
Isolante interposto alla struttura (interasse struttura 625 mm)
2
NATURACLAY BOARD 22
Pannello pesante in argilla 625x625 mm
1,03 m2
3
Claytec FEIN 06
Riempimento e rasatura armata
7,5 kg
4
Claytec RETE D’ARMATURA 5x5
Armatura in fibra di vetro 5x5 mm
1,1 m2
5
YOSIMA INTONACHINO DESIGN
Intonachino pregiato in argilla
3,3 kg
1 m2
Stratigrafia con finitura YOSIMA CLAYFIX PITTURA Prodotto
Descrizione
Consumo (per m2)*
1
NATURAFLEX
Isolante interposto alla struttura (interasse struttura 625 mm)
2
NATURACLAY BOARD 22
Pannello pesante in argilla 625x625 mm
1,03 m2
3
Claytec FEIN 06
Riempimento e rasatura armata
7,5 kg
4
Claytec RETE D’ARMATURA 5x5
Armatura in fibra di vetro 5x5 mm
1,1 m2
Claytec PRIMER DIE WEISSE
Primer bianco uniformante
0,09 l
YOSIMA CLAYFIX PITTURA
Pittura in argilla di finitura
0,16 kg
5
1 m2
Stratigrafia con finitura YOSIMA SPATOLATO Prodotto
Descrizione
Consumo (per m2)*
1
NATURAFLEX
Isolante interposto alla struttura (interasse struttura 625 mm)
2
NATURACLAY BOARD 22
Pannello pesante in argilla 625x625 mm
1,03 m2
3
Claytec FEIN 06
Riempimento e rasatura armata
7,5 kg
4
Claytec RETE D’ARMATURA 5x5
Armatura in fibra di vetro 5x5 mm
1,1 m2
YOSIMA INTONACHINO DESIGN
Intonachino pregiato in argilla, bianco
3,3 kg
YOSIMA SPATOLATO
Spatolato in argilla per finitura lucida
0,77 kg
5
1 m2
Capacità termica areica interna (Cip): 43 kJ/m2K (>40 secondo CAM Criteri Ambientali Minimi) Assorbimento di umidità: classe WSIII secondo DIN 18947 Assorbimento di umidità in g/m2 dopo
Classe di assorbimento
0,5 ore
1 ora
3 ore
6 ore
12 ore
WS III
≥ 6,5
≥ 13,0
≥ 26,5
≥ 40,0
≥ 60,0
Assorbimento acustico: αw= 0,10 Grado di assorbimento acustico in frequenza (EN ISO 354) Hz
125
250
500
1000
2000
INTONACO CLAYTEC (1676-001-17 M.7)
0,15
0,13
0,11
0,09
0,12
4000 0,13
Mattoni intonacati (tabella EN 12354-6)
0,01
0,01
0,01
0,02
0,02
0,03
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INTONACO ESTERNO _parete_2 cm
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INTONACO ESTERNO _parete_2 cm
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INTONACO ESTERNO _parete_2 cm
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INTONACO ESTERNO _parete_2 cm
PAG 20
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PAVIMENTO GALLEGGIANTE
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20
Soluzione tecnologica per paviemnto gallegiante
La soluzione proposta daidai produttori prevede l’usol’uso di undipavimento radiante unito alunito pavimento soluzionetecnologica tecnologica proposta produttori prevede un pavimento radiante al gallegiante, dal momento che l’edificio da noi progettato prevede un utilizzo non continuo da aprte degli pavimento gallegiante, dal momento che l’edificio da noi progettato prevede un utilizzo non continuo prevedere un riscaldamento condizionamento aria rispetto al’utilizzo di unrispetto pavioccupanti si è preferito da parte degli occupanti si è preferito prevedereeun riscaldamento ad e condizionamento ad aria mento radiante. al’utilizzo di un pavimento radiante.
Radiante betonwood su fibra di legno Sistemi completi per pavimenti galleggianti su supporti ad altezza regolabile e fibra di legno sfusa con cementolegno Betonwood TG e sistema radiante Betonradiant
Radiante betonwood su fibra di legnoSistemi completi di isolamento Sistemi completi per pavimenti galleggianti su supporti ad altezza regolabile e fibra di legno sfusa con cementolegno Betonwood TG e sistema radiante Betonradiant
per pavimenti ad alte prestazioni Sistemi completi di isolamento per pavimenti ad alte prestazioni
| DESCRIZIONE Sistema
completo
per
pavimento
galleggiante radiante su sottofondo X-lam. Il sistema galleggiante poggia su | DESCRIZIONE supporti ad altezza regolabile tipo SB e Sistema completotermo-acustico per pavimento da un isolamento sfuso galleggiante radiante sottofondo di legno sfusa. staggiato in fibra su X-lam. Il sistema galleggiante poggia su e altezzarialzato regolabile tipo SB di Ilsupporti sistemaad a secco si compone da un isolamento sfuso pannelli con termo-acustico speciale profilo fibra di legno sfusa. staggiato in in tongue&groove cementolegno
BetonWood TG che devono essere Il sistema a secco rialzato si compone di diposti in maniera sfalsata. pannelli con l’isolamento speciale acustico profilo Per garantire tongue&groove in cementolegno anticalpestio, si consiglia di posare un BetonWood TG inche tappetino sottile fibradevono di legnoessere tipo diposti in maniera sfalsata.. Fibertherm Underfloor Per garantire l’isolamento Adesso possiamo posare i acustico pannelli anticalpestio, si consiglia Betonradiant di posare un, radianti in cementolegno tappetino sottile in fibra di legno delle tipo sopra i quali avviene l’installazione Fibertherm Underfloor tubazioni per il riscaldamento a. Adesso possiamo posare i di pannelli pavimento e, successivamente, uno o radianti in cementolegno Betonradiant Betonul-, più strati di autolivellante sopratraplan i quali ad avviene l’installazione delle indurimento ultrarapido. tubazioni
per
il
riscaldamento
La stratigrafia si compone, in ordine dal basso verso l’alto, di: t Supporti regolabili SB altezza regolabile da 25 a 270 mm; t fibra di legno sfusa tipo Fibertherm Zell per pavimenti sopraelevati; t BetonWood Tongue&Groove , con lo speciale profilo ad incastro, sono adatti a Lamassetti stratigrafia si compone, dal bassoa verso l’alto, di: resistenza meccanica galleggianti perin la ordine loro resistenza compressione, t Supporti regolabili SB altezza regolabile da 25 a 270 mm; ed isolamento termo-acustico; t fibra di legno legnoFiberTherm sfusa tipo Fibertherm Zellun perbuon pavimenti sopraelevati; t fibra di Underfloor per isolamento anticalpestio; t BetonWood Tongue&Groove , con lo speciale profilo ad incastro, sono adatti a t Beton Radiant pannelli per sistemi a riscaldamento radiante a pavimento; massetti galleggianti per la loro resistenza a compressione, resistenza t autolivellante Betonultraplan per eliminare le differenze di spessore da meccanica 1 a 10 mm. ed isolamento termo-acustico; t fibra di legno FiberTherm Underfloor per un buon isolamento anticalpestio; Vantaggi t Beton Radiant pannelli per sistemi a riscaldamento radiante a pavimento; t autolivellante Betonultraplan per eliminare le differenze di spessore da 1 a 10 mm. t Ottima traspirabilità del massetto t Possibilità di passare gli impianti di acqua, gas, elettricità sotto al pavimento Vantaggi t Notevole isolamento acustico anticalpestio t I supporti regolabili hanno il vantaggio di poter essere fissati all’altezza che si desidera t Ottima delconfortevole massetto t Crea untraspirabilità clima abitativo t Possibilità di passareBetonRadiant gli impianti dipermette acqua, gas, elettricitàunsotto al pavimento t Il sistema modulare di ottenere riscaldamento t Notevole acusticodianticalpestio radiante suisolamento tutta la superficie intervento t I supporti regolabili hanno il vantaggio di poter essere fissati all’altezza che si desidera t Crea un clima abitativo confortevole Per maggiori informazioni sull'uso e la posa in opera, t Ilsiamo sistema modulare BetonRadiant permette di ottenere un riscaldamento a vostra disposizione su ww w.betonwood.com radiante su tutta la superficie di intervento
a
pavimento e, successivamente, di uno o più strati di autolivellante Betonul-
Per maggiori informazioni sull'uso e la posa in opera, siamo a vostra disposizione su www.betonwood.com
gallegiante, dal momento che l’edificio da noi progettato prevede un utilizzo non continuo da aprte degli occupanti si è preferito prevedere un riscaldamento e condizionamento ad aria rispetto al’utilizzo di un paviPAG 22 mento radiante. PAVIMENTO GALLEGGIANTE 17 18 19 20
| PRODOTTI UTILIZZATI NEL SISTEMA
Betonultraplan Lisciatura autolivellante che impastato con acqua dà luogo ad un impasto molto scorrevole, di facile lavorabilità, perfettamente autolivellante, con alta adesività al sottofondo e rapidissimo asciugamento. Si applica in spessori fino a 10 mm per ogni singola mano, senza subire ritiri, senza formare crepe e cavilli, fino a raggiungere un’elevatissima resistenza alla compressione, alla flessione, all’impronta e all’abrasione. Il consumo di BetonUltraplan è di 1,6 kg/m2 per millimetro di spessore. BetonRadiant Il sistema è composto pannelli radianti per pavimenti riscladanti realizzati in conglomerato cementizio tipo Portland e fibra di legno di Pino scortecciato, ad alta densità (δ=1350 Kg/m3) e con le seguenti caratteristiche termodinamiche: coefficiente di conduttività termica λ=0,26 W/mK, calore specifico c=1,88 KJ/Kg K, coefficiente di resistenza alla penetrazione del vapore μ=22,6 e classe di reazione al fuoco A2-fl-s1, secondo la norma EN 13501-1. FiberTherm Underfloor Il pannello in fibra di legno FiberTherm Underfloor è un isolamento termo-acustico anticalpestio con il quale si ottiene un elevato miglioramento dell'acustica per parquet prefiniti e pavimenti in laminato fino a 19 dB. La sua densità è pari a 250 kg/m³. Il materiale è inoltre riciclabile, con relativa certificazione NaturePlus e realizzato con legno proveniente da foreste controllate nel rispetto delle direttive FSC. BetonWood Tongue&Groove Il pannello è realizzato in cementolegno Portland e fibre di legno con bordi maschio/femmina. Possiede le seguenti caratteristiche termodinamiche: coefficiente di conduttività termica λ=0,26 W/mK, calore specifico c=1,88 KJ/Kg K, coefficiente di resistenza alla penetrazione del vapore μ=22,6 e classe di reazione al fuoco A2-fl-s1, secondo la norma EN 13501-1.
FiberTherm zell Fibra di Legno sfusa per isolamento termico ed acustico. La fibra di legno sfusa FiberTherm zell è composta da pure fibre di legno sfuse che vanno a riempire tutte le cavità e possono essere usate per l'isolamento di pavimenti e solai. Le fibre vengono insufflate ad alta pressione negli spazi cavi e vanno ad occupare tutto il volume disponibile prendendo la forma degli elementi circostanti. Supporti autolivellanti SB Supporto Regolabile per pavimento è la scelta perfetta per la sopraelevazione: la chiave di regolazione specifica, le altezze variabili, la base preincisa per taglio angolo muro. Possibilità di regolare l’altezza (regolabile da 25 a 270 mm), a favore di un perfetto livellamento della pavimentazione.
BETONWOOD Srl Sede: Via Falcone e Borsellino, 58 I-50013 Campi Bisenzio (FI) T: +39 055 8953144 F: +39 055 4640609 info@betonwood.com www.betonwood.com PSRBTWTGBTR - ST R.18.5
| CERTIFICAZIONI Il sistema di isolamento per pavimento flottante su supporti regolabili SB e argilla espansa in BetonWood TG, fibra di legno Underfloor e sistema radiante BetonRadiant è prodotto con materiali certificati CE ai sensi delle normative vigenti.
LE NA E N N E GARA EC AZIO D NZIA I LL AL 10 AN ER NSTA NI N I E A G ETTA FIE V I AT RR RA UR N CO TOG C I S CO FO AS N IA TTO CO Z A O N RA OD AT GA L PR ENT SU CUM DO
PAVIMENTO GALLEGGIANTE
PAG 23 20 17 18 19gallegiante Soluzione tecnologica per paviemnto
Solaio galleggiante betonwood Sistemi completi per solaio galleggiante a secco con cementolegno BetonWood densità 1350 kg/m3
Sistemi completi di isolamento per solai ad elevate prestazioni
| DESCRIZIONE
Sistema completo per massetti a secco galleggianti su supporti regolabili per consentire il passaggio di tubazioni e fili elettrici al di sotto del massetto. Il sistema si compone di supporti regolabili ed uno strato in cementolegno BetonWood Tongue&Groove densità 1350 kg/m3. E’ garantita la massima durabilità nel tempo, con la certificazione internazionale ETA. I pannelli in cementolegno BetonWood Tongue&Groove che si incastrano l’uno nell’altro grazie al loro speciale profilo maschio/femmina
devono
essere
disposti in maniera sfalsata.
La stratigrafia è caratterizzata da un singolo strato di pannelli in cementolegno BetonWood Tongue&Groove, che si incastrano l’uno nell‘altro grazie al loro speciale profilo maschio/femmina. La disposizione dei pannelli deve prevedere la posa in maniera sfalsata esattamente a metà di ogni pannello. La stratigrafia si compone di: t Supporti regolabili NM t BetonWood Tongue&Groove adatti a massetti galleggianti per la loro resistenza a compressione, resistenza meccanica ed isolamento termo-acustico. Vantaggi t Ottima protezione dal freddo, dal caldo, acustica t Possibilità di passare gli impianti di acqua, gas, elettricità sotto al solaio t Notevole protezione acustica grazie alla varietà dei materiali utilizzati t I supporti regolabili hanno il vantaggio di poter essere fissati all’altezza che si desidera t Crea un clima abitativo confortevole
Alta prestazione acustica, naturalità e semplicità di esecuzione.
Per maggiori informazioni sull'uso e la posa in opera, siamo a vostra disposizione su www.betonwood.com
PAVIMENTO GALLEGGIANTE
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Soluzione tecnologica per paviemnto gallegiante
| STRATIGRAFIA
1
Cementolegno Betonwood Tongue&Groove Ogni pannello è realizzato in conglomerato cementizio tipo Portland e fibra di legno di Pino scortecciato, ad alta densità (δ=1350 Kg/m3) con le seguenti caratteristiche termodinamiche: coefficiente di conduttività termica λ=0,26 W/mK, calore specifico c=1,88 KJ/Kg K, coefficiente di resistenza alla penetrazione del vapore μ=22,6 e classe di reazione al fuoco A2-fl-s1, secondo la norma EN 13501-1. I pannelli hanno uno speciale profilo ad incastro maschio/femmina. Il legno impiegato nella lavorazione del pannello è proveniente da foreste controllate e certificate FSC.
2
Spazio vuoto spazio vuoto che consente il passaggio degli impianti elettrici e tubazioni in generale.
3
Supporti Regolabili Supporti Regolabili per pavimento hanno la testa in gomma anti rumore, la chiave di regolazione specifica, le altezze variabili, la base preincisa per taglio angolo muro. Possibilità di regolare millimetricamente l’altezza (regolabile da 25 a 270 mm), a favore di un perfetto livellamento della pavimentazione.
4
PAG 24
Solaio solaio in laterocemento o calcestruzzo armato
PAG 25
VESPAIO_contro terra
22
H 16
cm
Cassero a perdere che permette la realizzazione di vespai aerati, intercapedini per edifici civili e industriali di nuova costruzione o in ristrutturazione. - Opere di urbanizzazione: piazze, marciapiedi, impianti sportivi. - Realizzazione di solai intermedi o di copertura per intercapedini di ventilazione ed il passaggio di impianti. Ambienti destinati al controllo dell’umidità e della temperatura: celle di essiccazione, celle frigorifere, serre, magazzini e cantine. - Condotte sotterranee per il passaggio delle utenze. Intercapedini e pozzetti ispezionabili. - Con un semplice riempimento in argilla espansa, permette la realizzazione di giardini pensili. - Canalizzazioni sotterranee per la dispersione di acque e per i drenaggi. - Marciapiedi d’imbarco/sbarco passeggeri sopraelevati o realizzazione di pavimenti flottanti. - Pareggiamento quote.
Made of ALAPLEN® CP30 500
50
DALIFORM GROUP
16 11,8
31 500
540
Le misure sono espresse in millimetri.
Tempi di posa a secco di IGLU’®: 80 m2/h
Passaggio fino a n. 2 tubazioni Ø 111 mm
Passaggio fino a n. 1 tubazione Ø118 mm
PAG 26
VESPAIO_contro terra
22
H 16 cm PRESSIONI ALLA BASE DELLA STRUTTURA Ipotesi di sovraccarico kg/m2
Spessore soletta cm
Rete Ø mm maglia cm x cm
Spessore magrone cm
Pressione alla base del pilastrino kg/cm2
1.500
4
Ø5 / 25 x 25
5 10 15
1,33 0,66 0,40
5.000
5
Ø6 / 15 x 15
10 15 20
1,94 1,15 0,76
10.000
8
Ø8 / 20 x 20
15 20 25
2,22 1,46 1,04
La tabella esprime, partendo dalle diverse ipotesi di sovraccarico e di spessore da dare alla soletta, le pressioni che si verrebbero a esercitare ai piedi della struttura direttamente sul terreno o sul magrone. Le ipotesi di sovraccarico indicate nella tabella sono riportate a titolo esemplificativo; le portate effettive sono di gran lunga superiori. Per conoscere i valori puntuali o dimensionamenti secondo le indicazioni di progetto, contattare l’ufficio tecnico. L’Ufficio Tecnico è a disposizione per fornire supporto alla progettazione sia in fase preliminare che in quella esecutiva per determinare le caratteristiche tecniche delle strutture, i relativi costi di costruzione ed eseguire analisi comparate con soluzioni tecniche alternative. A richiesta è possibile usufruire anche dell’assistenza tecnica in cantiere.
DATI TECNICI E DI CONFEZIONAMENTO
IGLU H 16 cm
H
Dimensioni utili
cm
Altezza H
cm
Consumo CLS raso
50 x 50 x 4 h 50 x 50 0,004
16
m /m
0,770
0,030
Peso del pezzo
kg
110 x 110 x 250 h 1,275
Dimensione bancale
cm
100
110 x 110 x 220 h
Pezzi bancale*
pz/PAL
400
320
Peso bancale*
kg/PAL
340
420
3
2
* Per esigenze di produzione i dati riportati potranno subire delle variazioni.
Imballo e trasporto
m
0c
25
220 cm
1
11
0c
m
1 2
12 2 3
3 4
4 5
5 6
+1
2=
13
60
6 7
7 8
24
8 9
cm
PA L
9 10
LE
10 11
T
11 12
12
m
0c
11
1 bancale: 4 pile da 80 pezzi Pezzi per bancale: 320
Pezzi per camion: 7.680
Etichettatura
Certificazioni
Ogni bancale viene identificato con:
- BBA; - Certificato di Tecnica Edilizia; - Hygienic Certificate; - Test acustico di verifica della norma DIN EN 29 052; - Avis Technique; - Vasta serie di “Prove di Tipo” carico a rottura e “Prove di monitoraggio del processo produttivo”; - Certificato di Compatibilità Ambientale (CCA); - Socio del Green Building Council Italia.
Un festone colorato riportante Brand, Immagine tipo del prodotto, Denominazione Aziendale, riferimento web, eventuali avvertenze.
Un’etichetta con le seguenti informazioni: - nome e codice prodotto; - quantità; - certificazione di compatibilità ambientale; - data e turno di produzione; - n° operatore; - lotto produzione.
PAG 27
VESPAIO_contro terra
22
ACCESSORI
PANNELLO FERMAGETTO L-PLAST
L
Dimensioni utili
cm
205 x 14+7
Spessore
cm
0,25
Peso del pezzo
kg/pz
0,215
Confezione
m
50
Larghezza
cm
31,5
Profondità
cm
min. 10 max. 50
Altezza
cm
12,0
Altezza max
cm
14+2+2+2+5
Larghezza max
cm
40
Spessore
cm
0,4
Confezione
pz
25
L-PLAST
H
P
PROLUNGA 10 cm
PROLUNGA
PARETE FERMAGETTO PIBISTOP PIBISTOP
Le informazioni contenute in questo catalogo possono subire variazioni. È bene richiedere conferma o informazioni aggiornate alla DALIFORM GROUP, la quale si riserva il diritto di apportare modifiche in qualsiasi momento senza preavviso. In considerazione del materiale riciclato, si precisa che esistono margini di tolleranza causati da fattori ambientali. rev. 14-04/19
Tel. +39 0422 208350 - Fax +39 0422 800234 info@daliform.com - www.daliform.com Via Serenissima, 30 - 31040 Gorgo al Monticano (TV) - Italia
Certified Management System ISO 14001:2015 - ISO 9001:2015 - BS OHSAS 18001:2007
Socio del GBC Italia
ISOLAMENTO ACUSTICO_soppalco
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Soluzione tecnologica per isolameno acustico
www.daliform.com
Manto per lâ&#x20AC;&#x2122;isolamento acustico
;
ISOLAMENTO ACUSTICO_soppalco
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26
Soluzione tecnologica per isolameno acustico
Isolamento Acustico - Premessa Nel corso degli ultimi anni la consapevolezza del comfort abitativo è diventata sempre più diffusa. I committenti e gli utilizzatori finali richiedono prestazioni e caratteristiche qualitative adeguate e all’altezza delle aspettative pretendendo dal costruttore e dal progettista precise garanzie. Mentre sul tema del risparmio energetico si sono fatti in questi ultimi anni passi da gigante, il problema del comfort acustico è ancora sottovalutato. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che le persone che vivono in ambienti non adeguatamente isolati acusticamente presentano disturbi del sonno, irritabilità, minore produttività lavorativa. Per questi motivi il mancato rispetto delle prestazioni minime di isolamento acustico può compromettere la validità stessa del certificato di abitabilità e produrre una notevole perdita di valore dell’immobile.
TABELLA A
Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, casa di cura e assimilabili; Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili
Tipologia e Riferimenti Normativi I rumori presenti negli edifici, in funzione della loro origine, sono classificati in: - aerei (quelli che si propagano attraverso l’aria come radio, TV, vociare tra persone); - da impatto (quelli che si propagano attraverso le strutture come urti, calpestio, vibrazioni di macchinari, caduta di oggetti etc.); - degli impianti tecnici (scarichi d’acqua, bruciatori, climatizzatori, ventole).
TABELLA A CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI ABITATIVI Categoria A Categoria B Categoria C Categoria D Categoria E Categoria F Categoria G
TABELLA B
Edifici adibiti a residenza o assimilabili; Edifici adibiti ad uffici o assimilabili; Edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili; Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, casa di cura e assimilabili; Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili; Edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili; REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI, DEI LORO COMPONENTI E DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI
RW
D 2m,n,T,w
L n,w
L ASmax
L Aeq
1. D
55
45
58
35
25
2. A ,C
50
40
63
35
35
3. E
50
48
58
35
25
4. B ,F ,G
50
42
55
35
35
Categoria
TABELLA C TABELLA B Classi
CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELLE UNITÀ IMMOBILIARI PROCEDURA DI VALUTAZIONE E VERIFICA IN OPERA
RW
D 2m,n,T,w
L n,w
L id
L ic
25
I
56
43
53
30
25
35
1.II
25
2.III 3.IV
5553 5050
4540 4037
58 58 63 63
33 35 37 35
28 25 32 35
5045
4832
68 58
42 35
37 25
50
42
55
35
35
35
4.
Il D.P.C.M. 05/12/1997 ha introdotto una classificazione degli ambienti TABELLA abitativi (Tab. A) Cper i quali ha fissato i relativi requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impiantiid tecnologici al fine ic di ridurre l’esposizione umana al rumore e quindi migliorare le condizioni 43 53 30 25 56 di comfort acustico (Tab. B). II
IV
53
40
58
33
28
50
37
63
37
32
45
32
68
42
37
La Norma UNI 11367:2010 “Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica C invece la procedura di valutazione e verifica in opera in opera”TABELLA stabilisce dell’isolamento acustico degli edifici e definisce, similmente a quanto id ic avviene per il fabbisogno energetico, una classificazione sulla base della 43 (Tab. C). 53 30 25 56 loro prestazione a livello fonoisolante II
IV
53
40
58
33
28
50
37
63
37
32
45
32
68
42
37
U-Boot Silence - La soluzione U-Boot Silence è il manto insonorizzante appositamente realizzato per essere applicato su solai alleggeriti con sistema U-Boot Beton®, che mette per sempre “a tacere” i fastidiosi rumori aerei e da impatto. L’applicazione di U-Boot Silence su tali solai alleggeriti consente di ottenere prestazioni di isolamento d’eccellenza posizionando l’edificio in Classe I (UNI 11367:2010) per il rumore aereo e da impatto.
3
ISOLAMENTO ACUSTICO_soppalco
PAG 30
26
Soluzione tecnologica per isolameno acustico
Vantaggi ����������� ����������� �� ���������� �������� �� ������ ����� � �� impatto. ��������������������������������������������������������������� ��������������� ������������ �� ������ � ���� ����������� ��� �� ������ aereo e da impatto. ������������������������������������������������������� �������������������������� ��������������������������������������� �������������������������������������������������������������������� ������������������������������������� ���������������������������������������������� ���������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������
Applicazioni Isolamento acustico per qualsiasi tipo di categoria di ambiente abitativo: edifici direzionali, commerciali e industriali, edilizia pubblica, civile e residenziale (Tab.A).
������������������
Residenziale
��������������������
Dati tecnici ������ ������� � ���������� �� ����������� ���������� � ����� ������ �� ������������������3, a basso modulo elastico. Il manto si presenta di colore giallo, superficie liscia. La reticolazione chimica conferisce una particolare struttura elastica, fondamentale per un ottimo isolamento acustico. Le particolari caratteristiche meccaniche lo rendono adatto a carichi medi con una elasticità variabile al variare del peso soprastante.
Dimensioni Bobina Densità
m
1,50 x 60 3
35
2
kg/m
Peso
kg/m
0,27
Spessore
mm
8
2
Mq. per rotolo
m
Colore
-
giallo / grigio
Imballo
-
sacco
90
������ ������� �� ���� ��� ������ ��� ������� facilità, le giunzioni vengono saldate con apposita ���������������������������������������������� ����� �������� ���������������� ����� ���������� �� �������������� �������������
4
����������
ISOLAMENTO ACUSTICO_soppalco
PAG 31
26
Soluzione tecnologica per isolameno acustico
Test di laboratorio Riscontri empirici sul livello di isolamento acustico sono stati ottenuti con test di laboratorio, effettuati secondo le norme UNI EN ISO 1403:2006, 140-6:2000, 717-1:2007, 717-2:2007, su di un solaio a piastra alleggerito con il sistema costruttivo U-boot BetonÂŽ. I risultati su solai al grezzo, risultano migliorativi rispetto a sistemi tradizionali in laterocemento sia per quanto riguarda i rumori aerei che per quelli da impatto. Ancor piĂš importante risulta lâ&#x20AC;&#x2122;esito delle prove acustiche su solaio alleggerito con U-Boot BetonÂŽ sul quale è stato realizzato un pavimento GALLEGGIANTE CON MANTO FONOISOLANTE 5 "OOT 3ILENCE CHE HA EVIDENZIATO VALORI CORRISPONDENTI ALLA Classe I (UNI 11367:2010).
Rumori da impatto
Rumori aerei
Voce di capitolato Realizzazione dellâ&#x20AC;&#x2122;isolamento acustico dei solai tipo â&#x20AC;&#x153;U-Boot BetonÂŽâ&#x20AC;? dai rumori da calpestio e aerei, realizzato con la tecnica del â&#x20AC;&#x153;pavimento GALLEGGIANTEv MEDIANTE L IMPIEGO DEL MANTO FONOISOLANTE h5 "OOT 3ILENCEv DELLA $ALIFORM 'ROUP REALIZZATO IN POLIETILENE RETICOLATO CHIMICO POLIOLElNICO A CELLE CHIUSE AL DENSITĂ&#x152; +G M3, spessore 8 mm, a basso modulo elastico, colore giallo. Il prodotto viene fornito in rotoli da H 1,5 m x L 60 m. La posa deve essere effettuata per accostamento delle teste dei lembi laterali e sigillatura dei giunti MEDIANTE APPLICAZIONE DELL APPOSITA STRISCIA ADESIVA h2OTOCELL !$v )L MANTO DEVE ESSERE PERFETTAMENTE SOVRAPPOSTO ALL APPOSITA FASCIA DI TAMPONAMENTO PERIMETRALE h3UPERFASCIA !$v ,O STRATO SUL QUALE VA DISTESO IL PRODOTTO DOVRĂ&#x152; ESSERE PERFETTAMENTE ASCIUTTO PULITO E PRIVO di asperitĂ . 3UCCESSIVAMENTE AL DI SOPRA DELL ISOLANTE VERRĂ&#x152; GETTATO UN MASSETTO ARMATO DI ALMENO CM DI SPESSORE SUL QUALE VERRĂ&#x152; POI REALIZZATA LA pavimentazione prevista. Lâ&#x20AC;&#x2122;eccedenza del materiale isolante presente lungo il perimetro verrĂ rifilata solo a pavimento ultimato mascherato con lâ&#x20AC;&#x2122;applicazione del battiscopa che dovrĂ risultare staccato dal pavimento al fine di non determinare â&#x20AC;&#x153;ponti acusticiâ&#x20AC;?. Per contattare lâ&#x20AC;&#x2122;ufficio tecnico: Tel. +39 0422 208350 - tecnico@daliform.com Per ottenere le schede tecniche sempre aggiornate, materiale di supporto, nuove foto e â&#x20AC;&#x153;case studiesâ&#x20AC;? consulta il sito www.daliform.com. ,A CONSULENZA TECNICA Ă&#x2019; VALIDA ESCLUSIVAMENTE PER I SISTEMI COSTRUTTIVI DI $ALIFORM 'ROUP Le informazioni contenute in questo catalogo possono subire variazioni. Prima di effettuare un ordine è bene richiedere conferma o informazioni aggiornate alla DALIFORM GROUP, la quale si riserva il diritto di apportare modifiche in qualsiasi momento senza preavviso. In considerazione del materiale riciclato, si precisa che esistono margini di tolleranza causati da fattori ambientali.
6
TETTO FACILE_soppalco
SOLAI A SECCO
Leggeri, resistenti con ingombri ridotti Massima sfruttabilità per il passaggio degli impianti Semplicità e velocità di posa
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32
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TETTO FACILE_soppalco
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SAGOMARIO SAGOMARIO CARATTERISTICHE GEOMETRICHE E STATICHE DEI TRALICCI
nota (*) - Momenti resistenti allo S.L.U. secondo l'asse X principale, validi per correnti trasversali di collegamento ad interasse non superiore a 80 cm; per interassi maggiori occorre una verifica di stabilità trasversale del corrente compresso secondo l'asse Y
TABELLA TRALICCI
H 240
H 200
H 160
H 120
DESIGNAZIONE PROFILO
Dimensioni h b [mm] [mm]
Yg [cm]
Φsup Φ Φdiag inf [mm] [mm] [mm]
Sezione Resistente
[cm ]
Peso [daN/m]
2
Mx,Rd (*)
Tx,Rd
Momento resistente [daN*cm]
Taglio resistente [daN]
Jx [cm4]
Jy [cm4]
Wxmin [cm3]
Wy [cm3]
ix [cm]
iy [cm]
Valori statici relativi agli assi xx-yy
TR 10/10-120
110
30
6,00
10
10
10
3,14
3,38
25.228
1.037
95,23
3,34
17,31
2,23
5,51
1,03
TR 12/10-120
109
34
6,93
12
10
10
3,83
3,95
46.538
1.037
110,44
4,61
17,18
2,71
5,37
1,10
TR 14/12-120
107
38
6,77
14
12
10
5,34
5,19
74.870
1.037
149,87
7,75
24,29
4,08
5,30
1,20
TR 10/10-160
150
30
8,00
10
10
10
3,14
3,47
34.402
1.129
176,91
3,34
23,59
2,23
7,50
1,03
TR 12/10-160
149
34
9,29
12
10
10
3,83
4,04
63.616
1.129
206,11
4,61
23,45
2,71
7,33
1,10
TR 14/12-160
147
38
9,07
14
12
10
5,34
5,29
102.859
1.129
282,35
7,75
33,34
4,08
7,27
1,20
TR 12/10-200
189
36
11,65
12
10
12
3,83
4,58
80.694
1.899
331,45
5,46
29,73
3,03
9,30
1,19
TR 14/12-200
187
40
11,38
14
12
12
5,34
5,82
130.848
1.899
456,56
9,04
42,35
4,52
9,25
1,30
TR 16/14-200
185
44
11,18
16
14
12
7,10
7,27
193.280
1.899
597,81
14,11
57,04
6,41
9,18
1,41
TR 14/12-240
227
40
13,69
14
12
12
5,34
5,99
158.837
1.851
672,49
9,04
51,37
4,52
11,22
1,30
TR 16/14-240
225
44
13,44
16
14
12
7,10
7,44
235.071
1.851
883,78
14,11
69,37
6,41
11,16
1,41
TR 18/16-240
223
48
13,26
18
16
12
9,11
9,10
324.891
1.851
1.118,76
21,01
89,79
8,75
11,08
1,52
H 240
H 200
H 160
H 120
TABELLA COLMI
33
CL 10/10-120
103
120
6,00
10
10
10
6,28
6,76
47.414
1.949
190,46
63,23
34,63
10,54
5,51
3,17
CL 12/10-120
102
120
6,93
12
10
10
7,67
7,90
87.463
1.949
220,88
78,21
34,35
13,03
5,37
3,19
CL 14/12-120
101
120
6,77
14
12
10
10,68
10,38
140.711
1.949
299,74
111,63
48,58
18,61
5,30
3,23
CL 10/10-160
141
160
8,00
10
10
10
6,28
6,94
64.656
2.121
353,82
107,21
47,18
13,40
7,50
4,13
CL 12/10-160
140
160
9,29
12
10
10
7,67
8,08
119.560
2.121
412,22
131,87
46,90
16,48
7,33
4,15
CL 14/12-160
138
160
9,07
14
12
10
10,68
10,58
193.313
2.121
564,70
186,40
66,67
23,30
7,27
4,18
CL 12/10-200
178
200
11,65
12
10
12
7,67
9,16
151.657
3.569
662,90
202,56
59,45
20,26
9,30
5,14
CL 14/12-200
176
200
11,38
14
12
12
10,68
11,64
245.915
3.569
913,12
285,12
84,71
28,51
9,25
5,17
CL 16/14-200
174
200
11,18
16
14
12
14,20
14,54
363.251
3.569
1.195,62 383,22 114,09
38,32
9,18
5,19
CL 14/12-240
213
240
13,69
14
12
12
10,68
11,98
298.518
3.478
1.344,98 402,61 102,75
33,55
11,22
6,14
CL 16/14-240
211
240
13,44
16
14
12
14,20
14,88
441.792
3.478
1.767,56 539,42 138,74
44,95
11,16
6,16
CL 18/16-240
210
240
13,26
18
16
12
18,22
18,20
610.600
3.478
2.237,52 697,98 179,58
58,17
11,08
6,19
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Polimeni s.r.l. Via Braie, 596 18033 Camporosso (IM) - num. verde: 800 912858 Tel: 0184 253540 Fax: 0184 253472 - E-mail: info@tettofacile.it www.tettofacile.it
data di stampa 16/09/2011
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PAVIMENTAZIONE DRENANTE_esterno
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THE OUTDOOR FLOORING MADE ON SITE
COME SI REALIZZA UNA PAVIMENTAZIONE DRENANTE CON TECNOLOGIA CITY OPEN PAVING UTILIZZANDO UNA VIBROFINITRICE Le fasi realizzative dovranno seguire la seguente sequenza applicativa: 1 - Come dovrà essere realizzato il sottofondo Il sottofondo dovrà essere realizzato di uno spessore coerente con il carico che la pavimentazione drenante, che su di esso verrà realizzata, dovrà sopportare. Mediamente dovrà avere uno spessore variabile dai 10 ai 20 cm (uso esclusivamente pedonale) o dai 25 ai 40 cm (uso carrabile, anche occasionale). Dovranno essere necessariamente previste opportune pendenze ed opere di raccolta ed allontanamento per il corretto smaltimento delle acque drenate dalla pavimentazione. Una volta predisposto ed adeguatamente compattato, il piano di posa della pavimentazione dovrà presentare portanza (da prova di carico su piastra CNR 146 o prova con piastra dinamica, non inferiore a: -
80 MPa per pavimentazioni ad uso carrabile, anche occasionale,
-
50 MPa per pavimentazioni ad uso esclusivamente pedonale.
2 - Come dovrà essere composta la miscela drenante City-Open Paving La miscela confezionata in cantiere sarà composta da inerte e legante Openbind o in alternativa, inerte, legante tradizionale e Opencomposit specifico composto additivo polifunzionale in polvere e dovrà riprodurre la formulazione individuata nel corso della fase di prequalifica in laboratorio. Gli aggregati impiegati dovranno essere di due pezzature: -
sabbia di frantoio in frazione 0/2 o 0/4 mm,
-
pietrisco monogranulare in frazione 4/8 o 5/10 mm.
La frazione di sabbia nell’impasto deve risultare piuttosto bassa, e dovrà essere raggiunta, nell’impasto compattato, una percentuale fra il 15 e il 20 % del volume totale di vuoti interconnessi. 3 – Componenti del Sistema: Legante OPENBIND E’ una miscela legante-consolidante ecocompatibile a base di ossidi inorganici appositamente formulata per l’impiego in pavimentazioni drenanti ecologiche, che consente di apportare un sensibile incremento dei requisiti meccanicoprestazionali dei materiali trattati rispetto ai leganti tradizionali. Non è prevista l’aggiunta di altri leganti idraulici. Il dosaggio viene solitamente definito tramite idonea qualifica di laboratorio in base alla destinazione d’uso della pavimentazione. Il dosaggio di legante sarà normalmente pari a 280 kg/mc, e comunque tale da garantire la necessaria resistenza a compressione della miscela (20 MPa a 28 giorni per pavimentazioni pedonali, 22 MPa a 28 giorni per pavimentazioni carrabili, anche solo occasionalmente, misurata su provini cubici da 150 mm di lato); la quantità di legante non deve eccedere la quantità oltre la quale vengono saturati i pori interconnessi responsabili della permeabilità del prodotto. 1
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PAVIMENTAZIONE DRENANTE_esterno
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In alternativa a OPENBIND, OPENCOMPOSIT + legante tradizionale E’ un additivo polifunzionale in polvere appositamente formulato per migliorare la reologia della miscela fresca, facilitandone la stesura sia manuale che meccanizzata. Agisce da ritentore d’acqua favorendo una corretta idratazione del legante tradizionale ed il rapido raggiungimento delle caratteristiche meccaniche idonee all’utilizzo della pavimentazione realizzata. Consente una migliore adesione tra pasta legante ed aggregato, a compensazione della mancanza di fini caratteristica di questo tipo di miscele. Inoltre funge da fluidificante, a totale beneficio delle caratteristiche di resistenza meccanica e di durabilità delle pavimentazioni realizzate, attraverso la riduzione del rapporto acqua/legante. Il dosaggio normalmente utilizzato è pari a 5 kg di prodotto per ogni metro cubo di miscela.
4 - Attrezzature per la miscelazione ottimale di CITY-OPEN PAVING Gli inerti ed i componenti del sistema vengono normalmente ed agevolmente miscelati assieme all’acqua di impasto in autobetoniera. Le attrezzature occorrenti per poter agevolmente mescolare l’impasto possono essere differenti da caso a caso, in base alla dimensione ed alla logistica del lavoro da svolgere. Per cubature esigue di prodotto necessario, ad esempio, per realizzare un vialetto in un giardino, può essere sufficiente una benna miscelatrice o una betoniera autocaricante, mentre per opere maggiori, come strade o parcheggi di diverse centinaia di metri quadrati è conveniente e necessario avvalersi di un impianto di betonaggio
5 - Verifica pratica della corretta consistenza e dell’umidità dell’impasto L’impasto correttamente preparato dovrà rispettare la formulazione individuata con la prequalifica. In caso di caricamento tramite un impianto di betonaggio dotato di sistemi per la rilevazione dell’umidità degli aggregati, il quantitativo di acqua da aggiungere all’impasto, per il raggiungimento del rapporto acqua/legante previsto, è calcolato automaticamente dal software di carico. In caso di caricamento in benna miscelatrice o in betoniera autocaricante, l’umidità iniziale dell’inerte deve essere calcolata tramite asciugatura di una quantità nota di entrambe le pezzature d’aggregato. In mancanza di tale possibilità, la struttura dei prodotti City Open Paving non dà la possibilità di misurare, in modo oggettivo, la consistenza al fine di valutare il corretto dosaggio d’acqua, quindi si deve ricorrere all’esperienza e a valutazioni sull’aspetto dei granuli nell’impasto che devono essere lucidi e leggermente bagnati.
Promotec Srls Unipersonale Sede legale: Piazzetta Costantini, 24 33170 Pordenone PN - Sede operativa: Via Malignani, 33 33080 Fiume Veneto PN Tel.: 0434 954014 - info@terrasolida.it - www.terrasolida.it
2
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PAVIMENTAZIONE DRENANTE_esterno
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6 - Trasporto e messa in opera della miscela drenante ed eventuale sistemazione di irregolarità superficiali Al termine delle operazioni di impasto e di verifica della giusta consistenza, si procederà a trasportarlo e trasferirlo, con i mezzi scelti per questa operazione (autocarro con cassone ribaltabile, autobetoniera, pala gommata, ecc..), direttamente zona di stesa. In base alla situazione ed alle dimensioni del cantiere, questa potrà avvenire tramite vibrofinitrice o manualmente, in ogni caso a cura di maestranze esperte. Si procederà quindi messa in opera ed al successivo livellamento della miscela sul sottofondo precedentemente predisposto (vedi punto n° 1). Le piccole irregolarità planari della superficie realizzata con la vibrofinitrice, verranno facilmente regolarizzate mediante l’utilizzo di un rullo manuale da circa 100 Kg. La miscela CITY OPEN PAVING, allo stato soffice, presenta un volume maggiore rispetto al compattato del 10% circa, quindi questo aspetto deve essere tenuto in considerazione in sede di stesa per il corretto raggiungimento delle quote finali. Si possono considerare i seguenti spessori minimi indicativi (compattati) di pavimentazione: -
cm 6 per pavimentazioni ad uso ciclopedonale,
-
cm 10 per pavimentazioni ad uso carrabile.
7 - Maturazione e cura della pavimentazione Dopo le operazioni di rullatura, la pavimentazione dovrà avere il tempo necessario per far presa. A tal fine non dovrà essere sollecitata o percorsa per almeno 7 giorni. Per la presa è necessario che sia garantito il mantenimento dell’umidità
della
miscela,
quindi
se
le
condizioni
ambientali/climatiche sono tali da realizzare una veloce asciugatura superficiale bloccando, di fatto, le reazioni di presa e portando a fenomeni di sgranamento superficiale, è necessario mantenere umida la superficie per almeno 3-4 giorni. Per mantenere il corretto grado di umidità si tratta la superficie realizzata con antievaporante OPENPROTECTION, in ragione di 200/250 g/mq, applicando il prodotto con pompa “airless” a bassa pressione immediatamente al termine della messa in opera. In condizioni climatiche particolarmente gravose si può integrare il trattamento stendendo una copertura in telo protettivo, solitamente in tessuto-non tessuto e alla bagnatura dello stesso (limitandone la frequenza ad 1-2 operazioni quotidiane).
Promotec Srls Unipersonale Sede legale: Piazzetta Costantini, 24 33170 Pordenone PN - Sede operativa: Via Malignani, 33 33080 Fiume Veneto PN Tel.: 0434 954014 - info@terrasolida.it - www.terrasolida.it
3
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PAVIMENTAZIONE DRENANTE_esterno
30
8 - Come si presenta la pavimentazione drenante a fine lavori, pronta per essere utilizzata Con CITY OPEN PAVING si realizzano strade e piazzali ad elevata capacità drenante unita ad elevate caratteristiche meccaniche e di durabilità. Grazie ad una corretta progettazione e messa in opera, sia per
quanto
riguarda
la
pavimentazione
stessa
che
relativamente ad un efficace e rapido smaltimento delle acque da essa drenate, queste qualità verranno mantenute nel tempo, donando all’opera un’indiscutibile valenza ecologica
e
paesaggistica.
La
stessa
sarà
inoltre
perfettamente riciclabile al termine della propria vita utile. Per le loro caratteristiche, le pavimentazioni CITY OPEN PAVING si inseriscono perfettamente sia in contesti naturalistico-paesaggistici (piste ciclabili, percorsi in parchi o giardini, ecc…) che urbano-architettonici (viali, marciapiedi, piazzali, parcheggi, ecc…)
Promotec Srls Unipersonale Sede legale: Piazzetta Costantini, 24 33170 Pordenone PN - Sede operativa: Via Malignani, 33 33080 Fiume Veneto PN Tel.: 0434 954014 - info@terrasolida.it - www.terrasolida.it
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TRATTAMENTI_legno
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Per-Xil 10 è un antitarlo curativo del legno, incolore, efficace contro l’aggressione di insetti xilofagi, con contemporanea efficacia preventiva. Per-Xil 10 può essere utilizzato con successo per tutte le opere in legno, attaccate da insetti, posizionate sia all’interno che all’esterno (travi, capriate, mobili, cornici, statue di legno, tavole, oggetti vari in legno). Per-Xil 10 è un’antitarlo pronto all’uso, di bassissima tossicità, a base di permetrina e piperonilbutossido, formulati con uno speciale solvente idrocarburico, inodore, ad alto punto di ebollizione e infiammabilità; la sua particolare formulazione permette un’ottima penetrazione del principio attivo nel legno trattato. Per-Xil 10 può essere applicato a pennello, a spruzzo, per iniezione, per immersione o per impregnazione sottovuoto. CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE: Contenuti principi attivi: Permetrina - 0,40% Piperonilbutossido - 0,06% Aspetto: liquido incolore Densità: 0,80 kg/l a 20°C Punto di infiammabilità: 59°C Punto di ebollizione (intervallo): >175°C Per-Xil 10 è un presidio medico chirurgico (PMC); registrazione n° 18496 del Ministero della Sanità. Per-Xil 10 risulta essere il più efficace antitarlo rispetto ai più diffusi prodotti concorrenti. Può vantare, infatti, le seguenti peculiarità: - Contiene la più alta percentuale di principi attivi ( 0,46 % ) rispetto agli altri antitarlo presenti nel mercato ( tra lo 0,25% e lo 0,38% ). - Oltre alla Permetrina, che è il principio attivo comune a tutti i prodotti antitarlo, Per-Xil 10 contiene anche il Piperonilbutossido; un inibitore di alcuni enzimi, che svolge un’azione sinergizzante delle permetrine esaltandone l’azione e che, rallentando il loro degrado, incrementa la durata dell’efficacia insetticida.