www.gazzetta.it giovedì 22 settembre 2011 1,20 € ITALIA
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 115 Numero 223 Anno
RANIERI
INTER: E’ L’ANTIMOU IL NUOVO DOMATORE Accordo biennale, oggi il primo allenamento «Tornerò a far giocare la squadra come sapeva con tutta la sua forza». Gasperini: «Molto dispiaciuto» CECCHINI, DALLA VITE, GARLANDO, TAIDELLI DA PAGINA 16 A PAGINA 19
SERIE A LE DUE BIG NON VANNO OLTRE IL PAREGGIO
JUVE E MILAN PUNTO E BASTA I bianconeri, bloccati in casa dal Bologna, restano in testa con l’Udinese che sfiora il colpo a San Siro e un super Genoa Pato k.o. (stiramento) l azzurrino rimedia a un papera di Abbiati. Vucinic prima segna, poi si fa espellere
E’ il campionato del Devis (Man gia) e del Denis (El Tanque). L’ex nessuno da Cernusco guida il Pa lermo a una lunghezza dal verti ce dove vede virtualmente l’Ata lanta che avrebbe già 7 punti.
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L ARTICOLO A PAGINA 2
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
L’Inter ha scelto Ranieri: sarà il nuovo vice di Zanetti e Cambiasso.
LE ALTRE LA LAZIO VINCE A CESENA PER REJA
Il Chievo ferma la corsa Napoli Atalanta a +1 I bergamaschi (Denis 2) passano a Lecce: senza penalizzazione sarebbero in vetta ALLE PAGINE 12, 14, 22 E 24 3 German Denis, 30 anni GETTY IMAGES
I RISCATTI DOPPIETTA DEL MONTENEGRINO
Fiorentina, che Jovetic Palermo, tris e brividi Serie A / 4“
IL FARAONE BATTESIMO DEL GOL
3 Stephan El Shaarawy, 18 anni, festeggia dopo aver realizzato il suo primo centro col Milan ANSA
Martedì NOVARAINTER Ieri CESENALAZIO CHIEVONAPOLI FIORENTINAPARMA GENOACATANIA JUVENTUSBOLOGNA LECCEATALANTA MILANUDINESE PALERMOCAGLIARI Oggi (ore 20,45) ROMASIENA
GIORNATA CLASSIFICA
PARTITE
ilCommento
DI FRANCO ARTURI
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ALLE PAGINE 23 E 24
DA PAGINA 2 A PAGINA 14 E A PAGINA 21
CAMPIONATO DEVIS & DENIS
La stretta di mano RanieriMou
31 12 10 30 30 11 12 11 32
GENOA
7 CATANIA
4
JUVENTUS
7 LECCE
3
UDINESE
7 PARMA
3
NAPOLI
6 MILAN
2
FIORENTINA
6 ROMA*
1
PALERMO
6 SIENA*
1
CAGLIARI
6 ATALANTA**
1
NOVARA
4 INTER
1
LAZIO
4 BOLOGNA
1
CHIEVO
4 CESENA
0
*una gara in meno. **penalizzata di 6 punti
CICLISMO MARTIN ORO DELLA CRONO
Visconti indagato ma resta al Mondiale GIALANELLA, MORICI, SCOGNAMIGLIO ALLE PAGG. 3637
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
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SERIE A 4a GIORNATA Il commento di FRANCO ARTURI
CAMPIONATO DEVIS&DENIS E’ il campionato del Devis (Mangia) e del Denis (El Tanque). L’ex nessuno da Cernusco guida il Palermo a una lunghezza dal vertice dove vede virtualmente l’Atalanta che avrebbe già 7 punti e ha comunque raggiunto l’Inter in classifica. Ma lassù è anche la giornata di Portanova e Moscardelli che frenano subito Juve e Napoli. E del Genoa di Palacio, che si gode il primato a tre completato dall’Udinese, quella che col Milan non perde mai, nemmeno dopo aver ceduto quasi tutto quello che poteva. Niente nomi roboanti, ma gli eroi sono questi. Insomma è il campionato che ha già smarrito tutti i punti di riferimento quando aveva
I SERVIZI SULL’ESONERO DI GASPERINI E L’ARRIVO DI RANIERI ALL’INTER LI TROVATE ALLE PAGINE 16, 17 E 19 appena cominciato ad ipotizzare nuovi equilibri. "Losing my religion", perdere la ragione: è la canzone che il pubblico della serie A può cantare in coro dopo una giornata così, anche per salutare i REM che si sono sciolti, ed è l’altra grande notizia di giornata. Complimenti a tutti quelli che stanno vivendo un sogno straordinario, forse al di sopra delle proprie possibilità: l’augurio è che si risveglino il più tardi possibile. Ci piacciono. Noi intanto ci concentriamo su quelli che sembravano urlare più forte al momento della Haka, cioè prima di giocare, e che hanno manifestato diversi problemini una volta partiti. Quel che resta del Milan, intanto. Salutati nell’ordine
Ibra, Boateng, Robinho, Ambrosini, Gattuso, Pato e spiccioli, il punticino contro l’Udinese è forse già tanto. Infortuni, distrazioni e lentezze hanno dimostrato ad Allegri che la stagione può prendere strane direzioni se non s’inventerà qualcosa molto in fretta, come accaduto l’anno passato con i tre mediani. Con il minuetto non si va lontano. Juve e Napoli le mettiamo sullo stesso piano: erano decollate già in un mare d’entusiasmo. Parevano social network più che squadre: connettevano milioni di amici ritrovati in una comunità di nuovi conquistatori. Brutto risveglio per entrambe. Del resto era quello che Conte e Mazzarri temevano: non c’è ancora, evidentemente il sistema operativo giusto per trasformare la poesia in punti. Con le milanesi in difficoltà, l’occasione persa è grande. Poco male se servirà a mettere le parole giuste nel motore di ricerca: continuità, concretezza, lucidità. Ce n’è ancora bisogno. Infine l’Inter, che ha giocato tutt’altra partita, col cambio Gasperini-Ranieri, due capelli d’argento della panchina. Ma crediamo che le analogie si fermeranno qui: il normalizzatore prende il posto del rivoluzionario. Purtroppo se ne sentiva il bisogno. Curioso che l’Inter imbarchi il decimo tecnico della sua storia già passato dalla Juve, senza contare Picchi che aveva cominciato ad allenare i bianconeri dopo essere stato un padre fondatore delle leggende nerazzurre. Due club (troppo) ferocemente rivali si sono via via scambiati Carcano ed Heriberto Herrera, Lippi e Trapattoni, Olivieri e Joszef Viola, Giovanni Ferrari e Zaccheroni, Marchesi e ora appunto Ranieri (che prende il posto di un allenatore di scuola Juve, fra l’altro). Una lezione ai tanti incendiari delle due sponde. C’è molto da fare ad Appiano Gentile, ma anche in sede. Vero: il campionato del Devis e del Denis è folle, ma che l’Inter sia in zona retrocessione sembra uno scherzo. Auguroni.
Dai guai al Faraone Pato finisce k.o. L’Udinese segna El Shaarawy salva la lumaca Milan
Il brasiliano esce per infortunio e l’azzurrino è decisivo. Un errore di Abbiati dà via libera a Di Natale. Rossoneri ancora senza vittorie
Papera Abbiati
L’errore del portiere Al 29’ del primo tempo cross basso di Torje, Abbiati va con le mani sul pallone, ma non trattiene SKY
E Di Natale non perdona Sulla respinta del portiere del Milan si avventa Di Natale che mette in rete per l’1-0 NEWPRESS
LUIGI GARLANDO MILANO
San Siro è già il palazzo del Faraone: un bel diagonale di El Shaarawy, 18 anni, al debutto nel suo nuovo stadio, riacciuffa l’Udinese, andata in fuga con il solito Di Natale (su assist di Abbiati). Un 1-1 divertente e onesto. Il gol del ragazzino è un messaggio di freschezza e gioventù per il Milan incerottato, uscito stanco e avvilito dal San Paolo. Ieri è finito in infermeria anche Pato. Le gambe girano ancora piano, le assenze pesano, il gioco stenta, ma si è rivista una passione che a Napoli mancava. Potesse pescare per la sua mediana qualche Asamoah fresco e tonico, Allegri starebbe certamente meglio. Ma Guidolin se li tiene stretti i suoi mediani giovani e forti e sorride in testa alla classifica. Anche se a tratti, la sua bella Udinese, è parsa esageratamente imborghesita nella gestione della partita, mentre con qualche spensierata ripartenza in più avrebbe potuto sbancare. Sfumature. Udinese padrona Guidolin fa ri-
posare Pinzi e immette i 20 anni del ghanese Badu che abbassa ulteriormente la media (22,6) dell’interessantissimo centrocampo
friulano, un mercatino che espone di tutto: potenza, agilità, tecnica, corsa. Con i ripiegamenti di Torje, il reparto va regolarmente in superiorità di numero e non ha grossi problemi di controllo: Isla tiene d’occhio Seedorf, Badu si abbassa per incrociare il trequartista Aquilani, Asamoah cura Nocerino, mentre Basta e Armero, larghi, aspettano Zambrotta e Abate. I creativi del Milan faticano ad uscire da questa gabbia, anche perché la circolazione di palla è sempre lenta e nessuno detta negli spazi. Senza Ibra che dà profondità e si offre al lancio lungo per saltare la palude della mediana, l’unica è imbucarsi tra le linee e giocarsi poi l’uno contro uno. Purtroppo per Allegri, il più dotato in questa specialità, Pato, esce per guaio muscolare al 20’: entra El Shaarawy. Aquilani, che dovrebbe portare freschezza atletica e tocco fino, non ne azzecca una. Difficile in questo quadro creare pericoli. Quasi logico che il più grosso nasca da fermo: palo di Seedorf (41’). Il secondo e ultimo tiro in porta del tempo arriva in coda a una bel lavoro di Cassano che Nocerino e Abate vanificano. L’Udinese, dopo aver messo in sicurezza la partita, tappando le fonti creative del Diavolo, sembra pago del controllo e gioca a sentirsi una grande, arrivata a San Siro con 5
punti in più. La banda Guidolin non esaspera il pressing, non riparte con il coltello tra i denti, anche perché il Milan è attento a non lasciare spazi e Van Bommel è molto prudente: tra i dirimpettai c’è gente che sgomma come Gargano. Il gol dei friulani arriva quasi per caso. Torje strappa una palla all’ingenuo Abate e crossa basso. Non è da Abbiati l’uscita paperata. Di Natale ringrazia:
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la Moviola di Francesco Ceniti
Domizzi-Inzaghi Giusto non dare il rigore al Milan C’è un solo brivido per Banti, nel primo minuto di recupero. El Sharaawy fa filtrare per Inzaghi che dopo un difficile controllo cade a terra sulla leggera trattenuta di Domizzi. Troppo poco per pretendere un rigore. Nel primo tempo c’era stato un fallo di mani in area milanista di Nesta: corretto considerarlo involontario e una trattenuta di Zambrotta su Pinzi (anche qui non così determinante). Ci stanno le ammonizioni di Zambrotta e Domizzi. Al 38’ protesta il Milan per un presunto tocco di mano di Basta al limite dell’area dopo una percussione di Zambrotta: se c’è (e ci sono molti dubbi) è involontario. Nella ripresa giallo a Nocerino (proteste) e Abate (abbattuto Domizzi).
Il gran tiro con cui Stephan El Shaarawy, 18 anni, firma il pari. Sotto sostituisce Pato KINES INSIDE
terzo gol in tre di campionato. Orgoglio Milan Il Milan dopo il té
digrigna i denti. Le gambe girano ancora lente, ma basta l’orgoglio per tenere l’Udinese nella sua tana. Il piede di Seedorf si scalda e apre la porta a Nocerino e Cassano che ha il merito di muoversi tanto. A tratti, fa reparto da solo: prima punta, trequartista. E’ lui infatti che detta il pallone per il bel diagonale-gol di El Shaarawy (18’). Il gol punisce un atteggiamento esageratamente prudente dell’Udinese. Non può bastare la pressione del Milan a spiegare la rinuncia totale alle ripartenze, specialità della casa. Pinzi entra per Torje e Di Natale resta troppo isolato. Quando l’Udinese decide di ripartire, approfittando anche dell’azzardo finale di Allegri (Inzaghi per Zambrotta, Emanuelson terzino, tre punte), sfiora tre volte il successo: palo di Pinzi, due miracoli di Abbiati che si lava la coscienza. I pericoli corsi nel finale rendono più accettabile il secondo punticino interno del Milan. Il Napoli è caduto, la Juve ha frenato, nessuno è a punteggio pieno: c’è tempo per risalire. L’Udinese guarda ancora tutti dall’alto e se lo merita. Certo che, dopo tre giornate, non aver ancora archiviato la vittoria di una milanese fa strano.
MILAN
UDINESE
1
1
(4-3-1-2) Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta (dal 40’ s.t. Inzaghi); Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Aquilani (dal 24’ s.t. Emanuelson); Pato (dal 20’ p.t. El Shaarawy), Cassano.
(3-5-1-1) Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Isla (dal 40’ s.t. Abdi), Badu, Asamoah, Armero; Torje (dal 16’ s.t. Pinzi); Di Natale.
PANCHINA Amelia, Yepes, Taiwo, Valoti.
PANCHINA Padelli, Neuton, Ekstrand, Doubai, Fabbrini
ALLENATORE Allegri.
ALLENATORE Guidolin.
ESPULSI nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Zambrotta e Abate per gioco scorretto.
AMMONITI Domizzi per gioco scorretto.
la Sfida ANTONIO CASSANO 29 ANNI MILAN
Tiri
3 0 Assist
1 44 Contrasti vinti
ARBITRO Banti di Livorno.
5
NOTE paganti 7.194, incasso di 188.780 euro; abbonati 30.398, quota di 803.579,53 euro. In fuorigioco 1-4. Angoli 2-1. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’. FALLI FATTI
UDINESE 32,2%
TIRI IN PORTA
III MILAN 3
MILAN 13
UDINESE 15
TIRI FUORI
IIII IIIIIII UDINESE 4
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO c GOL! 29’ papera di Abbiati, Di Natale raccoglie e mette dentro. 36’ Armero da sinistra: Abbiati di pugno. 41’ Punizione di Seedorf dal limite: palo. 46’ Cassano per Nocerino, Handanovic chiude in uscita, Abate calcia fuori.
MILAN 7
1 0
Passaggi
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1
MILAN 67,8%
2
Gol
MARCATORI Di Natale (U) al 29' p.t.; El Shaarawy (M) al 18' s.t.
POSSESSO PALLA
ANTONIO DI NATALE 33 ANNI UDINESE
IIII UDINESE 4
SECONDO TEMPO 14’ Seedorf per Cassano che stoppa in area e spara: prodigio di Handanovic. c GOL! 19’ El Shaarawy riceve da Cassano e segna in diagonale. 30’ Di Natale per Pinzi: palo. 42' Abbiati si riscatta su Benatia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
18 0
GIOIE E DOLORI LA PRIMA RETE DI EL SHAARAWY
«Ho fatto un gol bellissimo» Ma ora scatta l’allarme attacco Per Pato problemi al flessore della coscia destra: niente Cesena e oggi farà gli esami MARCO PASOTTO MILANO
Stai a vedere che il trucco è stato sedersi in panchina vicino a Inzaghi. «Pippo mi dà sempre tanti consigli», se la ride Stephan El Shaarawy. Anche i Faraoni sognano, e il suo sogno si è realizzato ieri sera: debutto a San Siro con gol. Serve altro per spiegare il sorriso di Stephan mentre accanto gli sfilano compagni non esattamente soddisfatti? Lui tra l’altro lo ammette proprio: «Certo, sono dispiaciuto per aver solo pareggiato, ma questo gol mi rende davvero felice». Insomma, il pari viene dopo. Viva la sincerità, tanto Allegri mica si arrabbia. Anzi. Il Milan che rimette in piedi un’altra partita storta deve ringraziare questo 18enne di cui il tecnico rossonero fino all’altro ieri parlava così: «Dobbiamo lasciargli il tempo di crescere». Non si è potuto. Pato ha fatto ancora una volta crac e in panchina c’erano lui e Inzaghi. Allegri ha scelto Stephan e la scelta è stata ripagata, sotto gli occhi di Ibra che è stato vicino alla squadra sedendosi in panchina. Che battesimo Gol, ma anche tanta personalità. Il Faraone ha tirato, combattuto (rientrando a dare una mano anche in mediana: prendere esempio), chiamato palloni. «Un gol bellissimo in uno stadio bellissimo davanti a un pubblico incredibile — ha detto subito dopo il fischio finale —. Prima di entrare Allegri mi ha detto dove avrei dovuto piazzarmi, di stare tranquillo e di giocare come sapevo. Dedico il gol ai miei genitori, che sono venuti a vedermi assieme a mio fratello. Spero che Pato ce la faccia per sabato, ma se non riuscisse voglio farmi trovare pronto. Prima non avevo abbastanza forza, il lavoro fatto in estate ha dato buoni risultati».
Sequel Quella di ieri sera per Ste-
phan era solo la terza apparizione in rossonero. Il debutto era avvenuto in amichevole a Como, poi c’era stato il battesimo in gare ufficiali a Napoli. Ieri sera l’infortunio di Pato gli ha spalancato le porte di San Siro. E qui vengono le dolenti note. Il brasiliano c’è ricascato. Per l’ennesima volta. Fuori per un guaio muscolare dopo venti minuti. In questo film costruito sui sequel, riavvolgendo i nastri delle sue partite maledette l’immagine che scorre è sempre la stessa: lui che scatta, rallenta, si ferma, si tocca una gamba e infine viene sostituito. Ieri non è stato diverso dalle
Per Stephan El Shaarawy quello di ieri contro l’Udinese è il primo segnato in Serie A. Ne aveva segnati 9 la scorsa stagione col Padova LAPRESSE
altre volte. Fragile Prima diagnosi: proble-
mi al flessore della coscia destra. Allegri più di «speriamo non sia nulla di grave» non dice, ma il k.o. si porta dietro due problemi belli grossi. Il più immediato riguarda le condizioni dell’attacco rossonero: per Milan-Cesena quasi certamente resteranno a disposizione soltanto Cassano, Inzaghi ed El Shaarawy (al momento gli indisponibili sono in tutto dodici: ieri sera oltre a Pato si sono aggiunti anche Nesta e Abate, da valutare). E va già bene che Pippo è tornato convocabile dopo il lunghissimo calvario. Il secondo problema sono i muscoli di Pato, che continuano a rimanere fragili come il cristallo. Occorrerà riprovare a capirci di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 4a GIORNATA
«Udinese, salviamoci poi divertiamoci» Guidolin non cambia ed è incontentabile: «Non avevamo la solita gamba, ma siamo felici per il pari» MARCO PASOTTO MILANO
Volendo, può restare il rammarico di non aver affondato gli artigli con più decisione quando il «leone ferito» - così aveva definito alla vigilia Guidolin il Milan - era ancora in letargo. Poi i rossoneri si sono svegliati mentre l’Udinese, contropiedi e pali a parte, si è rintanata un po’ troppo. E allora fare rientro in Friuli essendo riusciti a conservare i cinque punti di vantaggio sui campioni d’Italia può bastare per vedere il bicchiere mezzo pieno. Anche per
quanto riguarda la difesa: quello di El Shaarawy è il primo gol subìto in tre partite di campionato. In proiezione futura Guidolin ha di che confortarsi. Se c’è dunque stata una pecca nella prestazione friulana, è quella di non aver chiuso la partita mentre il Milan viaggiava ancora a ritmi da bradipo. Ritornello Sette punti in tre partite sono un ottimo risultato, soprattutto per un club il cui obiettivo primario sono i canonici 40 punti che corrispondono alla permanenza in A. I Pozzo lungo gli anni si sono fatti furbi e hanno smesso coi proclami eu-
ropei, che tolgono ai giocatori la percezione della provincia e magari portano pure male. Il ritornello ormai è questo: «Prima la salvezza, poi proviamo a divertirci». Da osservatori esterni è difficile non pronosticare un’Udinese protagonista anche quest’anno. Il ciclo Guidolin è alla seconda stagione, i meccanismi si stanno consolidando e quello che chiede l’allenatore viene recepito da una squadra giovane e bella da vedere. Tutto questo nonostante le partenze di Sanchez e Inler, che hanno lasciato eredità pesantissime e diverse polemiche fra i tifosi.
Umiltà A fine gara Guidolin non
ha certo l’intenzione di recitare la parte dell’incontentabile. «Sono soddisfatto di questo pareggio, anche perché non avremmo meritato di vincere racconta il tecnico dei friulani -. Il Milan ha prodotto e costruito di più, e noi non abbiamo giocato con la solita gamba». E’ il pegno che si paga quando si affrontano le competizioni europee. E infatti Guidolin lo sottolinea. Non per cercare alibi, ma ricordarlo non guasta: «E’ la quarta partita che affrontiamo in dieci giorni. La mancanza di gamba di cui parlo si riferisce a questo. Dobbiamo migliorare nelle ripartenze, ma non dimentichiamo che nel finale abbiamo avuto due occasioni belle e importanti. Comunque siamo contenti: se non lo fossimo saremmo poco umili. E’ un punto meritato, che ci fa comodo».
Totò Di Natale, 33 anni, approfitta dell’errore di Abbiati e segna LAPRESSE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
DI ALESSANDRA BOCCI
MILAN CASSANO LEADER, AQUILANI APPANNATO 6 7 h Allenatore Allegri Il migliore Cassano
6
La paura passa grazie al ragazzino del gruppo. Un segnale?
Rischia il tutto per tutto inserendo Inzaghi e spedendo il frastornato Emanuelson a fare il terzino. Almeno non gli daranno più del catenacciaro.
Sta diventando un leader. Crea e lotta e si prende pian piano la squadra sulle spalle. Aveva ragione Allegri a dire che giocare di più alla lunga gli avrebbe fatto bene.
UDINESE BADU È UNA DIGA, TORJE VA A SPRAZZI 6,5 7 h Allenatore Guidolin Il migliore Di Natale
6,5 Non usa pienamente le ripartenze, ma tiene a bada il Milan
La solita partita sagace. Un po’ troppo prudente, forse, perché temeva il Milan ferito. Ma l’Udinese si conferma una realtà solida anche senza Sanchez.
Tre gol in tre partite. La serata dell’Arsenal dev’essergli rimasta di traverso per un po’, e le avversarie di campionato sono costrette a pagarne le conseguenze.
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5,5
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Abbiati
Abate
Nesta
Thiago Silva
Zambrotta
Nocerino
Handanovic
Benatia
Danilo
Domizzi
Basta
Isla
Ha messo il Milan in difficoltà, poi lo ha tenuto a galla. Fino a dieci minuti dalla fine era da quattro, ma nel finale si riscatta con un paio di interventi decisivi.
Sul gol si fa fregare da Torje, perché non lo contrasta a sufficienza. Però spinge moltissimo, soprattutto nel finale, ed è furbo quando ferma Di Natale con il classico fallo tattico.
A volte si vede che fatica, ed è difficile pensare che non possa essere così. Ma dove non arrivano le gambe arriva il cervello. Nel momento di confusione si attiva per far partire l’azione.
Con i piedi che ha, le sortite a centrocampo sono una buona regola. Quasi sempre impeccabile in difesa, aiuta i compagni in difficoltà con la sua corsa sempre fluida.
Era stato tenuto a riposo col Napoli, ma non è bastato. L’Udinese ha velocità e fisicità, non è facile contrastarla (Inzaghi sv Pochi minuti, un cocktail di bentornato).
È un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve pur fare. Recita bene il ruolo di erede di Gattuso, però va in gita davanti alla porta: ha un’occasione buona e non la sfrutta.
Il primo a impegnarlo non è un attaccante dai piedi vellutati, ma il mediano Nocerino. Lui non si lascia sorprendere. Decisivo anche su Cassano. El Shaarawy lo spiazza.
Addomesticare Pato non è così difficile in una serata così, e quando entra El Shaarawy il livello di malizia scende ancora. Poi il ragazzo si fa largo e lui mantiene un buon rendimento.
Con un fallo poco furbo consegna al Milan un calcio di punizione in una zona cruciale: per poco Seedorf non segna in pari. Sul tiro di El Shaarawy, è lui il più vicino al milanista
Cassano qualche volta lo fa soffrire, ma lui spinge e chiude, chiude e spinge. Il più continuo e il più lucido della difesa, si fa vedere anche in attacco.
Poco incisivo, finisce spesso per terra, cosa che irrita ingiustamente qualche giocatore del Milan. L’Udinese riparte poco e lui si limita a giocare di contenimento.
Normalmente fa molto di più. Galleggia in mezzo al campo e tenta più volte di rilanciare in avanti, ma fa anche molta confusione.
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s.v.
Van Bommel
Seedorf
Aquilani
Pato
El Shaarawy
Emanuelson
Badu
Asamoah
Armero
Torje
Pinzi
Abdi
Non è ancora tornato alla fase di fulgore tattico della stagione passata, ma è in ripresa rispetto alla serataccia di Napoli. Controlla e rattoppa quando ce n’è bisogno.
Umile e prezioso. A volte lavora un po’ troppo la palla al limite dell’area, ma c’è sempre, e ispira spesso gli attaccanti. Adesso il Milan non potrebbe fare a meno di lui.
Appannato. Era stato bravo e utile nelle due precedenti partite di campionato, contro l’Udinese gira un po’ a vuoto. È come se non trovasse lo spazio e soprattutto i tempi del gioco.
Difficile giudicare chi abbandona il campo dopo 20’ per infortunio. Ma ancora una volta sembra in serata no. Svagato e evanescente, si fa male in uno scatto di generosità.
Il fratello si laurea oggi e a lui è dedicato il gol. È presto per Stephan prendere il diploma da predestinato, ma, dopo troppi minuti di timidezza, segna un gol bellissimo.
Frastornato quasi subito. Prima gioca davanti e tira in un modo inusuale per uno così tecnico. Poi fa il terzino e si trova frullato negli ultimi assalti dell’Udinese.
Molto bravo a spezzare le trame dei milanisti con la corsa e con l’intuito. Non perde mai la bussola: in mezzo al campo il Milan fa fatica a passare.
Il fisico c'è, la precisione talvolta latita. Contro il Milan che lo avrebbe voluto, così dicono, fa più cose buone che cattive.
Spinge meno del solito, e sì che davanti a sé non ha muri insuperabili. Però, visto che l’Udinese è più che altro in fase di controllo, fa il suo in difesa.
Combina poco a supporto di Di Natale, però dai suoi piedi parte il pallone che l’attaccante mette in buca, con la benevola collaborazione del portiere del Milan.
Si spinge in attacco con il resto della squadra quando capisce che si può ancora vincere, ma non è molto preciso.
Al posto di Isla, si vede poco. Messo in campo negli ultimi minuti per dare un po’ di energia.
TERNA ARBITRALE: BANTI 6,5 Decide bene sul rigore richiesto da Inzaghi e usa i gialli con molta saggezza. Giordani 6; Ghiandai 6
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SERIE A 4a GIORNATA
Tribuna Parterre ricco ieri a San Siro. Tanti calciatori e tante bellezze New look Gattuso con gli occhiali Gennaro Gattuso, out per problemi all’occhio, sfoggia l’occhiale PEGASO
Il personaggio Rigoni in passerella Marco Rigoni, l’uomo che ha steso l’Inter e Gasperini col Novara ieri sera era a San Siro a vedersi il Milan con Maldini BOZZANI
La smorfia La linguaccia di Boateng Kevin Prince Boateng, in tribuna infortunato, fa la linguaccia IPP
Mamme e tifose Carolina e Michela Carolina Marcialis, moglie di Antonio Cassano e Michela Quattrociocche compagna di Aquilani allo stadio con i figli IPP
Allegri si difende: «Buona ripresa» «All’intervallo mi hanno ascoltato. Ora pensiamo al Cesena e a questi benedetti tre punti» FABIANA DELLA VALLE MILANO
mo 12 infortunati, siamo rimasti senza prime punte e io non posso che essere contento».
Chissà che cosa avrà pensato Zlatan Ibrahimovic mentre guardava la partita dalla panchina. Probabilmente quello che hanno pensato un po’ tutti ieri sera: che questo Milan campione d’Italia non sa più vincere: 4 partite ufficiali, 3 pareggi e una sconfitta. Qualcosa di più rispetto alla partita di Napoli si è visto: al di là del punto conquistato, c’è stata la reazione dopo il gol di Di Natale che alla lunga ha portato al pari. Ma due punti in tre partite sono troppo pochi per una squadra che punta a rivincere lo scudetto. Massimiliano Allegri lo sa, per questo preferisce non guardare la classifica. «In questo momento va bene così. Per come si era messa la partita era importante non perdere. Abbia-
Emergenza e carattere Nessuno può sapere come sarebbe finita se il Milan avesse avuto l’organico al completo. A inizio anno in attacco Allegri immaginava di avere solo problemi di abbondanza, e invece alla terza partita di campionato è stato costretto a inventare un’inedita coppia Cassano-El Shaarawy. Ibrahimovic, Robinho e Boateng sono assenze pesanti nell’economia del gioco di Allegri, che predilige i giocatori dinamici, che si sacrificano e che tengono su il pallone. Per questo Allegri guarda il bicchiere mezzo pieno (il carattere tirato fuori nell’emergenza, come a Barcellona) e si tiene il punticino: «Il Milan ha fatto una buona partita, abbiamo cercato il pareggio. Siamo entrati preoc-
cupati e non facevamo girare la palla, dopo il gol poteva caderci lo stadio addosso invece la squadra si è dimostrata matura. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi di mantenere la calma e continuare a giocare con pazienza ed evitare i contropiede perché era l’unica situazione in cui potevamo prendere gol. Loro mi hanno ascoltato, ho visto un buon secondo tempo». Approccio molle Le attenuanti ci sono ma i problemi restano. Anche perché l’Udinese dopo l’1-1 ha avuto comunque tre palle gol. Il Milan corre poco e sembra giù dal punto di vista fisico. L’approccio iniziale è stato troppo molle e il livello d’attenzione è stato basso in alcune situazioni. «Però - sottolinea l’allenatore - senza l’errore di Abbiati loro non sarebbero andati in vantaggio». Il portiere a fine partita ha ammesso:
«Ho fatto una cagata, mi spiace perché stavamo facendo bene». Il Milan la scorsa stagione ha chiuso con lo scudetto sul petto e con la miglior difesa della A: in tutto il girone di ritorno aveva subito 7 gol, ora è a 6 dopo appena 3 gare. Allegri però ha visto dei progressi: «Rispetto a Napoli c’è stata più attenzione, abbiamo portato meno uomini sopra la linea della palla. A turno una delle due mezzali si fermava e così eravamo più pronti a rubare palla». Per ora va bene così. Sabato c’è il Cesena e il Milan potrà riprovarci. «Pensiamo a sabato, cercheremo di fare questi benedetti tre punti così saremo a 5 dopo 4 partite, come l'anno scorso. Ora che Ibrahimovic è tornato e il suo recupero è più vicino (dovrebbe rientrare il 2 ottobre con la Juve) magari si riuscirà a sfatare il tabù vittoria. Massimiliano Allegri (44 anni, a sinistra) con Filippo Inzaghi IMAGE SPORT
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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
SERIE A 4a GIORNATA le Pagelle
DI MIRKO GRAZIANO
JUVENTUS MAGIC PIRLO,
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Idee chiare, tanto cuore, gambe che girano a mille
UN PLAY DA URLO 7,5 h il migliore Pirlo
7 Allenatore Conte Presenta una squadra che sa sempre cosa fare. La Juve domina la partita in dieci contro undici, crea una quantità industriale di palle gol ed esce meritatamente fra gli applausi
Il Magic Johnson del calcio. Assist per Vucinic (gol), assist da manicomio per Krasic (che spreca), missile da 30 metri (miracolo di Gillet) e giocate da playstation a ripetizione
6,5
6,5
7
5,5
5
7
Buffon
Lichtsteiner
Barzagli
Chiellini
De Ceglie
Marchisio
Normale amministrazio ne sbrigata in assoluta tranquillità. Poi, è ai limiti del miracoloso su Casarini, mentre non può assolutamente nulla sul pareggio di Portanova.
Lo svizzero cresce gara dopo gara, soprattutto a livello di personalità. Difende come non ha mai fatto in carriera, ma questa volta manca forse un po’ in fase di spinta.
Regista difensivo di alto livello. Pulito negli interventi, provvidenziale nel finale quando si mette fra Di Vaio e il pallone. Sfiora pure il gol due volte: di destro e di testa.
La prova complessiva mente non è malvagia. Ci mette fisico e grinta, come sempre. A livello di voto, però, non può non pesare la dormita in occasione del pareggio di Portanova.
Non è ancora al meglio, sia fisicamente sia dal punto di vista tattico. E’ gravissimo l’errore che libera al tiro Casarini con conseguente corner che porta al pari emiliano (Vidal, 6).
Mediano puro sì, ma di altissima qualità. Intenso, sorregge in ogni momento l’azione di Pirlo, recupera palloni su palloni e sa pure farsi trovare smarcato dalle parti di Gillet.
5
5,5
6
6
6
6
Krasic
Vucinic
Del Piero
Pepe
Matri
Giaccherini
La condizione fisica è buona, ma commette molti errori. Lo stadio brontola quando per la terza volta il serbo non si accorge che il campo è finito. Spreca il 2 0 su assist delizioso di Pirlo.
Un gol e un paio di assist al bacio avevano illuso lo Juventus Stadium. Poi, nel recupero del primo tempo, la scemenza che di fatto costa ai bianconeri la testa solitaria della classifica.
Inizia molto bene, divertendosi a suon di uno due con Vucinic, un altro che parla la sua lingua. Sfiora il gol con un destro a girare dei suoi e con un sinistro dalla distanza.
Il solito rigore tattico, una condizione fisica scintillante e generosità da vendere. Questa volta viene a mancare un po’ di lucidità nelle giocate potenzialmente pericolose.
Entra per dare corsa (squadra in dieci, appunto) e anche peso nell’area avversaria. La prima cosa gli riesce bene (generosissi mo!), la seconda molto meno: non trova mai la porta di Gillet.
Fa bene il compitino, non commette grossi errori e dà veramente tutto. L’ex cesenate, però, non riesce mai a cambiare marcia, andando spesso a sbattere contro Casarini.
BOLOGNA RAMIREZ GIÀ
6,5 Ordine, buone gambe e menti molto lucide
PRONTO PER UNA BIG h7
6,5 Allenatore Bisoli
il migliore Gillet
Prepara benissimo la partita. Incarta subito la Juventus e paga solo su un calcio piazzato. Mossa azzeccatissima quel Ramirez su Pirlo in prima battuta e poi a tutto campo.
6
6,5
6
Casarini
Portanova
Commette qualche fallo di troppo, ma alla lunga non soffre mai il binario sinistro della Juventus e sa rendersi pericoloso in avanti: è lui che causa il corner che porta al pareggio emiliano.
Gol da centravanti: specialità della casa. Solido dietro, uno specialista delle sportellate. Là in mezzo si perdono Vucinic in occasione del gol, ma gran parte della colpa è di Kone.
Buona parte del punticino strappato dal Bologna è suo. Bene su un sinistro a girare di Krasic, spettacolare sulla legnata di Pirlo, incisivo su Barzagli, impeccabile nel finale.
6,5
5
6
Antonsson
Morleo
Diamanti
Perez
Non lo vedi esibirsi in interventi particolarmen te spettacolari, ma in generale non si fa mai trovare fuori posizione. Parecchio roccioso pure lui, ben in sintonia con Portanova.
Non spinge granché, e pure lui doveva dare un occhio più attento sull’1 0 della Juve. E’ però l’esca che manda fuori giri (e fuori dal campo) Vucinic. Nel finale chiude tutto.
Impalpabile largo sulla destra, poco incisivo anche quando si accentra per cercare più spazio. Il suo sinistro (di grande qualità) non entra di fatto mai in azione. Fuori dopo 45’.
Altro martello abituato alle tonnare peggiori in mezzo al campo. Si becca presto un’ammonizio ne e allora Bisoli decide di lasciarlo nello spogliatoio dopo soli 45’.
29’ p.t. Andrea Pirlo batte una punizione a sorpresa sulla destra, la difesa del Bologna è impreparata, Mirko Vucinic entra in area da solo e trafigge Gillet per il vantaggio della Juve IPP
il Film Gol... a sorpresa Pareggio di testa E nel finale tutti giù per terra
Semaforo rosso Ma che Juve!
Vucinic colpisce poi si fa cacciare Pari del Bologna I bianconeri, in 10 dopo l’1-0, sono raggiunti e poi sprecano. Nervi a fior di pelle nel finale DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI TORINO
Tifosi bianconeri, gioite. La Juventus perde l’occasione di trovarsi in testa alla classifica da sola, a punteggio pieno. La blocca il Bologna, che non aveva ancora fatto un punto, e tre giorni fa aveva pure in casa
con il Lecce. E allora, cosa c’è da gioire? Tanti motivi. Se la Juve sarà sempre questa, di partite ne perderà poche, molto poche. E non gli capiterà sempre di farsi rovinare la festa da un paio di gesti stupidi di un suo giocatore, vero Vucinic? Per una volta, mettiamo all’angolo la cultura del risultato. Questa, secondo noi, è la Juve
va pronunciarsi sulla revoca di quel titolo.
L’ISTANZA BIANCONERA
6,5
5
7
5,5
6
6,5
Mudingayi
Kone
Ramirez
Acquafresca
Pulzetti
Krhin
Gladiatore ruvido e pure bruttino da vedere: devastante in fase di interdizione, vietato ai minori quando deve impostare o fare anche un passaggio di cinque metri. Salva su Barzagli.
Sullo 0 0 spreca un contropiede facile per un improbabile tiro da 20 metri a un passaggio comodo per Diamanti, smarcato davanti a Buffon. Non copre su Pirlo che poi innesca Vucinic.
Giocatore completo, personalità da campione, già pronto per una grande piazza. In prima battuta va su Pirlo, per il resto è onnipresente da centrocampo in su: punto di riferimento costante.
Si batte, ci mette corsa e generosità, ma là davanti viene lasciato troppo solo, e infatti finisce per non stuzzicare praticamente mai Buffon e i due centrali della squadra bianconera (Di Vaio, 6).
Bisoli lo manda in campo al posto di Diamanti. Si dedica soprattutto alla copertura, d’altronde la Juve ci mette poco a metabolizzare l’inferiorità numerica e a mettere lì il Bologna.
Niente male lo slovenino di scuola Inter. Entra subito in partita, alternando «sane» martellate a sontuose uscite palla al piede. E’ uno di quelli che mette in cassaforte il punto d’oro.
TERNA ARBITRALE: GAVA 4,5 Errori e incertezze a volontà. Contatto dubbio Portanova-Chiellini, palla in movimento sull’1-0 e rosso a Vucinic giusto, ma «suggerito». Altomare 5,5 -Musolino 6
Scudetto 2006: al Tnas 1a udienza il 3 ottobre ROMA
Il 3 ottobre alle 16 è fissata la prima udienza del Collegio arbitrale del Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport) del Coni per l’istanza presentata dalla Juve contro Federcalcio e Inter sull’assegnazione (revoca, in verità) dello scudetto 2005-06. La Juve contesta la delibera del Consiglio federale del 18 luglio nella quale la Figc attestò con non pote-
più bella vista fin qui in campionato. Sì, anche più bella dell’emotivo 4-0 dell’esordio col Parma. Perché in dieci per un round intero, viene subito raggiunta da Portanova ma poi reagisce dominando il Bologna con una produzione industriale di occasioni che non si concretizzano solo per sfortuna e perché Gillet è in vena di super
Eccezioni preliminari Il collegio
arbitrale composto dal presidente Giuseppe Scandurra (ex magistrato amministrativista) e dagli avvocati Dario Buzzelli ed Enrico De Giovanni dovrà innanzitutto esaminare le eccezioni preliminari di Figc e Inter nella quali sostengono «l’incompetenza» a giudicare del Tnas trattandosi di vicende disciplinari. Secondo le memorie competente sarebbe l’Alta corte di giustizia sportiva. Subito dopo la decisione, in caso di prosieguo, verrà fissato il termine di deposito di ulteriori memorie e fissata la nuova udienza. ma.gal.
Andrea Agnelli, 35 anni LAPRESSE
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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
7’ s.t. Calcio d’angolo del Bologna dalla sinistra, Daniele Portanova stacca sovrastando Chiellini e insacca con una parabola strana il gol del pareggio
49’ s.t. Ultimo assalto della Juventus: nel corso di una mischia in area bolognese finiscono a terra Casarini, Gillet e Pepe. Il portiere sarà poi costretto a uscire in barella
LAPRESSE
AFP
JUVENTUS
1
(4-2-4) Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie (dal 28’ s.t. Vidal); Marchisio, Pirlo; Krasic (dal 15’ s.t. Giaccherini), Del Piero (dal 1’ s.t. Matri), Vucinic, Pepe.
(4-4-1-1) Gillet; Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Diamanti (dal 1’ s.t. Pulzetti), Mudingayi, Perez (dal 1’ s.t. Krhin), Konè; Ramirez; Acquafresca (dal 22’ s.t. Di Vaio).
PANCHINA Storari, Bonucci, Elia, Quagliarella. ALLENATORE Conte.
PANCHINA Agliardi, Rickler, Paponi, Crespo. ALLENATORE Bisoli.
ESPULSI Vucinic al 46’ p.t. per doppia ammonizione (proteste e gioco scorretto). AMMONITI Pepe, Lichtsteiner per gioco scorretto, Bonucci per comp. non reg.
ESPULSI nessuno. AMMONITI Konè per proteste, Perez, Casarini, Pulzetti per gioco scorretto, Portanova per comportamento non regolamentare
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Vucinic (J) al 29’ p.t.; Portanova (B) al 7’ s.t. ARBITRO Gava di Conegliano Veneto. NOTE spettatori paganti 11.663, incasso di 449.185 euro; abbonati 24.016, per una quota di 678.528,41 euro. Angoli 12-3. In fuorigioco 2-1. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’ POSSESSO PALLA
PASSAGGI POSITIVI
BOLOGNA 36,2%
TIRI IN PORTA
IIIIIIIII JUVENTUS 9
Che Pirlo Qui invece ha giocato
meglio. Il secondo round è stato davvero da grande squadra. L’ha guidata un Pirlo semplicemente sontuoso, in costruzione e in esecuzione. Barzagli dietro e Marchisio a fianco, sono stati degni collaboratori. Paradossalmente, i Conte boys hanno fatto più fatica in 11 contro 11. Sono partiti con le migliori intenzioni, spinti dal vento dell’ottimismo e dalla casa finalmente calda. Ma si sono trovati davanti il Bologna che non t’aspetti. Bisoli l’ha studiata bene per imbrigliare la macchina tattica di Conte. Konè e Diamanti esterni alti per pressare i laterali ed evitare il più possibile le discese, ma soprattutto la mossa Ramirez per preparare una gabbietta a Pirlo. Il talentino s’è sdoppiato: centrocampista aggiunto e seconda punta. In prima battuta c’era sempre lui su Pirlo, tanto che quella
In alto: Mirko Vucinic, 27 anni, incredulo di fronte al cartellino rosso di Gava. In basso: qualche spintone a fine partita tra Portanova (Bologna) e Pepe (Juventus) ANSA e IMAGE SPORT
BOLOGNA 70,1%
TIRI FUORI
III IIIII BOLOGNA 3
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO c GOL! 20’ Pirlo batte una punizione a sorpresa per Vucinic che non sbaglia 34’ Krasic in contropiede per Del Piero che fa un tiro dei suoi a rientrare, fuori 35’ Gran botta di Krasic, Gillet respinge 46’ Vucinic espulso per un fallo stupido
prodezze. Nel recente passato, con un uomo in meno la Juve crollava.
JUVENTUS 83,4%
JUVENTUS 5
IIII BOLOGNA 4
SECONDO TEMPO 5’ Bijoux di Pirlo per Krasic che colpisce il palo 6’ Errore di De Ceglie, Buffon para su Casarini c GOL! 7’ Corner: Portanova segna di testa 17’ sassata di Pirlo, Gillet respinge 21’ Barzagli in girata, Mudingayi salva 23’ Corner schiacciata di Barzagli, para Gillet
Fiato da vendere Vabbè.
round, appunto, la Juve in dieci ha subito il pari. Galeotto un errore di De Ceglie sul quale Buffon ci ha messo una pezza deviando in angolo il tiro di Casarini. Il castigo ha preso forma con la zuccata di Portanova sul corner seguente. Qui è iniziata letteralmente un’altra partita, con la Juve che ha messo in mostra uno strapotere tecnico, ma anche fisico. E dire che il Bologna ne aveva di fiato da vendere. Conte ha chiuso la partita con la difesa a 3, inserendo Vidal dopo aver tolto Del Piero per un più dinamico Matri e Giaccherini per Krasic versione pasticcio, nonostante il palo preso su un passaggio al bacio di Pirlo, chi se no. Beh, sembrava il Bologna quello in 10, anzi in 9. Tranne un’occasioncina di Di Vaio (entrato per Acquafresca) in contropiede, non s’è più visto. La Juve invece ha sfiorato il gol sei-sette volte con Pirlo, Barzagli, Matri e Chiellini. Se vogliamo, è mancata soltanto la mira. Ma c’è davvero solo da gioire.
All’alba del secondo
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volta che si è dimenticato di pressarlo, s’è preso una ramanzina da Portanova. Perez, nel frattempo, si preoccupava di intasare il centro basso per un 4-1-4-1 in fase di difesa. Così la Juve ha avuto meno frecce per lanciare gli attaccanti. Anche perché Krasic era in giornata di scatti fin sugli spalti. Non è un caso se il gol sia arrivato per... caso. Una punizione di Pirlo battuta a sorpresa (ma con palla in movimento che il pessimo Gava non ha rilevato) per Vucinic in area che non ha sbagliato. Ma siccome al montenegrino non piace vivere facile, già ammonito per un’inutile protesta pensa bene di fare un fallo altrettanto inutile a un soffio dell’intervallo. Gava da buon, passateci il termine poco elegante ma efficace, «cagadubbi», prima sembra tirar fuori il cartellino, poi ci ripensa, poi convinto dal quarto uomo lo estrae. Ovvie proteste juventine.
9
IL POST PARTITA BIANCONERO
I NUMERI
6
marcatori diversi delle sei reti bianconere: Lichtsteiner, Marchisio, Matri, Pepe, Vidal e Vucinic
3
BOLOGNA
1
JUVENTUS 63,8%
4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
i pareggi in partite ufficiali tra Conte e il Bologna, anche i precedenti con il punteggio di 1-1
300
le presenze da titolare in A di Andrea Pirlo su un totale di 377 presenze
400
le presenze in campionati professionistici di Marco Di Vaio: quella di ieri è la presenza numero 308 in A, 92 quelle in B
76
le reti di Vucinic in A su 233 partite giocate
Colpo proibito Un esagitato colpisce Di Vaio con una sberla. E’ per colpa di individui come questo che in Italia gli stadi sono ancora pieni di recinzioni e steccati. La prova tv potrebbe però costargli 5 anni di Daspo SKY
Mirko e un tifoso Due episodi che rovinano la festa Dal gol all’espulsione, Vucinic inguaia tutto. Buffon: «In testa da soli era meglio» DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
Il fatto è che l’hanno preso per risolvere i problemi, non per crearli. Il fatto è che avrebbe il talento per far vincere la squadra da solo, ma la sua storia dice che a volte gli riesce il contrario. Il fatto, insomma, è che Mirko Vucinic è potenzialmente un grande giocatore, ma è anche bravissimo a distruggere quello che gli altri, o lui stesso, costruiscono. Ieri, in pochi minuti, Mirko ha fatto godere la Juve e poi l’ha fatta disperare. Un gol, costruito dal geniale Pirlo, e un’espulsione. Dottor Jekyll incrocia di destro e porta i bianconeri lassù (e alla fine si scoprirà che ci sarebbero stati da soli); mister Hyde decide di collezionare cartellini e fare la doccia all’intervallo. Prima una protesta plateale, poi un fallo talmente stupido da lasciare increduli: dove sarebbe potuto andare Morleo con la palla al piede a circa 70 metri dalla porta di Buffon e tutti i bianconeri schierati in fase difensiva? Meglio dell’anno scorso Così la Juve resta in vetta, ma non da sola. E resta, soprattutto, con l’amaro in bocca per due punti buttati via nonostante un grande secondo tempo. Conte aveva dato fiducia a Krasic e il serbo si è giocato malissimo la chance. Nel prepartita Marotta aveva usato parole dolci per Milos: «Krasic rientra nel nostro programma, ha qualità. Le risposte le ha già date». Il
problema è che sono negative. Da molto tempo. Ben diverso è il rendimento di Andrea Barzagli che trova un motivo per sorridere: «Abbiamo sicuramente qualcosa in più dell’anno scorso. Restare in dieci non ci ha certo agevolato, ma siamo stati bravi». E Gigi Buffon aggiunge: «Dispiace non aver vinto, ci abbiamo messo rabbia e determinazione. Ci deve rendere orgogliosi il modo in cui abbiamo inseguito il successo. È bello stare in testa, ma potevamo esserci da soli. Peccato, ma questa prestazione ci deve dare maggiore convinzione». La rissa Ieri il pubblico ha cercato di spingere la Juve al successo fino all’ultimo secondo del recupero. Qualcuno ha esagerato, intervenendo nella rissa che si è scatenata per il solito motivo: un giocatore del Bologna a terra, la Juve non butta fuori la palla, Portanova si arrabbia un po’ troppo, Bonucci scatta dalla panchina per andare a discutere, Buffon prova a calmare tutti. Volano spinte, trattenute, minacce. Nello Juventus Stadium le barriere non ci sono, così qualche spettatore della tribuna Nord si sporge e prova a prendere a sciarpate i bolognesi. Un tifoso allunga anche le mani verso Di Vaio, ma si tratta di un caso isolato (e gli ultras non c’entrano: sono piazzati dalla parte opposta), per fortuna la situazione non degenera: in campo si sono visti comportamenti ben peggiori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I ROSSOBLU’ COMMOZIONE CEREBRALE PER IL BELGA. PORTANOVA ESULTA: «QUESTO E’ IL VERO BOLOGNA»
Gillet, che paura! Botta in testa, notte in ospedale Il portiere verrà dimesso oggi dopo una tac ALBERTO MAURO TORINO
Un punto contro la Juve per abbandonare l’ultimo posto in classifica. Il Bologna festeggia il pareggio e tiene il fiato sospeso per Gillet. Il portie-
re si è infortunato durante l’ultima azione, ha perso conoscenza in campo e anche negli spogliatoi per effetto del colpo alla testa: è stato soccorso dallo staff medico e trasportato in ospedale per accertamenti. Trascorrerà la notte sotto osservazione a Torino (per lui leggera commozione cerebrale) e verrà dimesso probabilmente oggi dopo la tac di controllo. «Un buon risultato, rovinato per l’infortunio di Gillet le parole del presidente Guaraldi -. Il Bologna ha dimostra-
pastiglia per il mal di gola, e tirato fuori la testa. Non dobbiamo esaltarci come non eravamo a terra prima. Di Vaio con un po’ di fortuna poteva segnare». L’eroe rossoblù è Portanova che ha siglato il pari: «Abbiamo dimostrato che siamo una squadra, non avevo dubbi. Non è facile portare a casa un punto da qui. Questo è il vero Bologna, abbiamo lavorato duro e ora stiamo vedendo i frutti». Per Diamanti contusione al piede, da valutare.
to temperamento, il gol di Vucinic non era regolare, Pirlo ha battuto la punizione con la palla in movimento. Un pareggio di valore inestimabile, questo è il Bologna che mi aspettavo. Ero preoccupato ma non ho mai avuto dubbi su Bisoli. Ora affrontiamo l’Inter, non in grande forma ma con un nuovo allenatore e tanta voglia di far vedere quello che vale». Fortuna Bisoli va avanti per la sua strada: «Il lavoro alla lunga paga, abbiamo preso una
Jean François Gillet, 32 anni, esce in barella privo di conoscenza IMAGE SPORT
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SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG MATCH NUMERI E CURIOSITA’
Pirlo di un altro pianeta Ramirez si sacrifica Il regista della Juve è una delizia: imposta, dribbla, lancia, tira Il giovane uruguaiano prova ad arginarlo e ci mette l’anima
i numeri POSSESSO PALLA
JUVENTUS
63,8% PASSAGGI EFFETTUATI
JUVENTUS ANDREA SCHIANCHI
In campo a Torino ci sono 21 giocatori e un Ufo: Andrea Pirlo. «Oggetto volante non identificato»: solo in questo modo può essere definito il regista della Juventus. Gioca a un livello superiore rispetto a tutti gli altri, parla spesso una lingua diversa rispetto ai compagni (che faranno bene ad adeguarsi in fretta...), volteggia e piroetta come un ballerino e, soprattutto, in mezzo ai suoi piedi il pallone non assomiglia a un coniglio impazzito. Troppe volte siamo costretti a vedere gente che non riesce a fare uno stop o incespica appena tenta un dribbling: quando c’è la possibilità di sottolineare il trionfo della tecnica lo facciamo volentieri. E Pirlo, della tecnica, è il miglior interprete italiano. Chissà se i dirigenti del Milan sono sempre convinti che lasciarlo andare via sia stata, oltre che un indubbio affare economico, anche un bella pensata tecnica...
507
il Duello ANDREA PIRLO 32 ANNI JUVENTUS
GASTON RAMIREZ 20 ANNI BOLOGNA
MUDINGAYI
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90 62%
Prezioso muro davanti alla difesa. Cerca di impostare l’azione e interrompe quelle avversarie: non ha rivali nei contrasti.
2
PALLONI PERSI
passaggi positivi
87% tiri in porta e fuori
4
BARZAGLI
contrasti vinti
8
Gioco lungo e gioco corto la squadra di Conte le ha provate tutte.
CONTRASTI VINTI
minuti giocati
90
Nonostante giochi un tempo in 10, la Juve tiene sempre il pallone.
19
8
dribbling
2
3
Furbizia Contro il Bologna
il genietto ha dato dimostrazione di essere anche furbo. Molto furbo. Riguardatevi la punizione da cui nasce il gol della Juve: Pirlo la batte con il pallone in movimento (azione dunque irregolare) perché vede Vucinic libero in area di rigore. Lui ci prova, l’arbitro Gava ci casca e i bianconeri vanno in vantaggio. Poi, nel secondo tempo, pur senza Vucinic (espulso), è sempre lui a menare la danza, a prendere per mano la squadra e a cercare il gol del successo.
Un contrasto aereo tra Lichtsteiner e Kone: il loro duello sulla fascia è stato uno dei più intensi e combattuti di tutta la partita RICHIARDI
Applausi quando si libera di un avversario a metà campo; sguardi tra il sorpreso e l’ammirato quando gli basta una finta per mandare in tilt l’intera difesa del Bologna; complimenti quando lancia con precisione svizzera Matri e lo mette davanti alla porta. Erano tanti anni che i tifosi juventini non vedevano simili meraviglie. Peccato per loro che il resto dell’orchestra debba ancora essere registrato. I numeri di Pirlo: 70 palloni toccati, 87 per cento di passaggi positivi, solo 15 palloni persi e ben 5 lanci illuminanti. Uno così vale oro. E pensare che il Bologna aveva provato in tutti i modi ad arginare il regista avversario. Bisoli aveva ordinato a Ramirez di seguirlo ovunque e il giovane uruguaiano aveva risposto: «SiPersonalità
Il problema della Juve è che Pirlo parla una lingua diversa rispetto ai compagni gnorsì!». Ramirez ci ha messo l’anima, ma di fronte a un Ufo avrebbe faticato chiunque. Il ragazzino, comunque, va apprezzato per lo spirito di sacrificio e per l’ottima personalità dimostrata. Ramirez è il giocatore del Bologna che tocca più volte il pallone (70), sbaglia poco (62 per cento di passaggi precisi), si fa sempre vedere dai compagni che lo cercano per il disimpegno. A volte esagera con i dribbling (gliene riescono 3, ne fallisce 5), ma in definitiva è quello che punge di più. Ramirez sforna 3 cross, regala 3 palloni-assist e consegna una sponda a un compagno in arrivo da dietro e pronto alla battuta. Mica male, considerato che stiamo parlando di un ragazzo di soli vent’anni.
La Juve cerca di impostare l’azione con i centrali difensivi, ma sbaglia troppo. Ne sono testimonianza gli errori di Barzagli in appoggio.
PALLONI TOCCATI
CHIELLINI
130 E’ il colosso della difesa Juve a toccare più volte il pallone. Logico perché il gioco parte da lui con passaggi corti e lanci lunghi.
CONTRASTI PERSI
ACQUAFRESCA
8 CROSS EFFETTUATI
PEPE
7
Troppo leggero il centravanti del Bologna: non tiene stretto un pallone. E’ Pepe l’uomo che, più degli altri, va sulla fascia e mette cross.
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SERIE A 4a GIORNATA
«Spiace per i punti, ma l’anima c’è» Conte: «Abbiamo lottato e fatto la gara. Il gol di Vucinic? Un pochino la palla si muoveva...» di là di questo episodio”.
FRANCESCO BRAMARDO TORINO
Marotta prudente Nonostante la buona partenza della squadra Beppe Marotta non si sbilancia ai microfoni di Sky. «Sia-
Umiltà, cuore, e astuzia, come sul gol di Vucinic, che in certe partite non guasta. Soprattutto se poi a rischiare di guastarla ci pensa l’attaccante montenegrino con il secondo «giallo» nel recupero di primo tempo. La regia superba di Pirlo e le occasioni create anche in inferiorità numerica sono pane per i denti di Antonio Conte, abile a ricamare l’abito su misura per la sua Juve, mai doma, se mai sfortunata.
Marotta: «Pirlo è un direttore d’orchestra, fa girare la squadra al meglio»
Senza voce «Spiace aver manca-
to i tre punti — il commento di Antonio Conte, afono per le troppe urla in campo — . Sono soddisfatto per quanto hanno espresso i ragazzi, non solo oggi. Si è vista l’anima, la voglia di non arrendersi di fronte alle difficoltà, anche in dieci contro undici abbiamo fatto la partita e lottato. Spiace perché sono punti lasciati per strada…». A proposito dell’ingenuità di Vucinic, come la pensa?. «Non è facile esprimere giudizi, bisogna ragionare a freddo, meglio certe cose dirle nello spogliatoio. Quando predico umiltà e tranquillità nei giudizi mi riferisco anche a questo: abbiamo tanto da lavorare sull’autostima, nella consapevolezza nei propri mezzi dopo due anni deleteri». Sul gol di Vucinic, l’azione innescata con una punizione di Pirlo è con la palla in movimento, oltre al gesto di Gava a Pirlo, «fischio io». «La palla un pochettino si muove – ammette Conte —, al 15’ c’è anche un fuorigioco inesistente fischiato a Vucinic che sarebbe andato in porta. Non siamo stati fortunati al
Taccuino QUALIFICAZIONI EUROPEE
Under 21 a Casarano con l’Ungheria La Nazionale Under 21 gioche rà allo stadio «Giuseppe Capozza» di Casarano (Lecce) la gara di quali ficazione al Campionato Europeo contro l’Ungheria, in programma martedì 15 novembre. Per gli Azzur rini sarà il quinto incontro del girone 7: il 6 ottobre, infatti, la Nazionale di Ciro Ferrara scenderà in campo a Vaduz contro il Liechtenstein e l’11 ospiterà a Rieti la Turchia, mentre l’11 novembre a Bursa è in program ma la gara di ritorno con i turchi.
Ciro Ferrara, 44 anni EIDON CALCIO GIOVANILE
La Uefa a Roma per la carta europea A due anni dalla adesione al Grassroots, la carta europea per il calcio giovanile, il delegato Uefa Piet Hubers oggi e domani sarà in visita a Roma. I due giorni di incontri serviranno al delegato Uefa per co noscere più da vicino le iniziative ed i progetti del Settore Giovanile e Scolastico della Figc, e valutare la qualità dell’intervento della nostra federcalcio.
Antonio Conte, 42 anni, infuriato sulla panchina bianconera CANONIERO
mo solo all’inizio, bisogna essere molto prudenti. Conte ha l’esperienza da giocatore e da allenatore, quindi sa benissimo che un buon inizio è sicuramente un buon viatico, però bisogna sempre riconfermarsi di
partita in partita». Sembra che ci sia più fame nella squadra rispetto ad un anno fa. «Ci sono due dati importanti: Conte è riuscito a trasmettere quel senso di appartenenza, quella motivazione, che forse era venuta meno negli ultimi anni, poi credo anche che il tasso di qualità del gruppo sia aumentato. Questo era un obiettivo che c’eravamo prefissati e abbiamo raggiunto, attraverso l’acquisizione di giocatori importanti, uno per tutti Pirlo, che è un direttore d’orchestra, come dice Sacchi, e riesce a far girare la squadra nel migliore dei modi». Elogi a Conte e bilancio di 15 mesi di Juve nell’intervista a Marotta in onda questa sera su Juventus Channel (ore 22,05): «L’acquisto più difficile è stato forse
quello di Vucinic, seguito a ruota da Vidal . Conte è un condottiero». Vista l’abbondanza della rosa e la mancanza di impegni internazionali, non sarà facile per il tecnico gestire una rosa così ampia. «Non credo, perché un ruolo importante dell’allenatore moderno è quello di gestire il gruppo. Siamo la Juve e la Juve deve avere una rosa altamente competitiva. L’allenatore ha il compito di valutare chi sta meglio. È quello che sta facendo, tenendo conto anche dei turni infrasettimanali, quindi non c’è nessun caso, se non quello, logico, che tutti vorrebbero giocare, ma si va in campo in undici e Conte sceglie sempre i migliori». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 4a GIORNATA
il Film I big entrano dopo un’ora Ma a colpire è Moscardelli
13’ secondo tempo Bocciato il turn over: in campo Cavani e Inler Mazzarri mette in campo Cavani (per Santana) e Inler (per Maggio). Dodici minuti più tardi si alza dalla panchina anche Hamsik (per Mascara) LIVERANI
27’ secondo tempo Moscardelli in gol come sette mesi fa Come nel successo di febbraio, Moscardelli arpiona il rinvio corto di Fideleff e punisce di nuovo il Napoli LAPRESSE
46’ secondo tempo Il primo tiro in porta è di Cavani L’assalto finale del Napoli è poco convinto. E Cavani devia senza forza per il primo tiro in porta della partita AFP
Il Napoli si scioglie Verona ancora fatale, vince il Chievo Mazzarri fa troppo turnover e Moscardelli nel finale punisce l’incredibile errore di Fideleff CHIEVO
3
NAPOLI
1
0
(4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni, Hetemaj; Cruzado (dal 14’ s.t. Sammarco); Paloschi (dal 39’ s.t. Mandelli), Thereau (dal 14’ s.t. Moscardelli).
(3-4-2-1) De Sanctis; Fernandez, Aronica, Fideleff; Maggio (dal 13’ s.t. Inler), Dzemaili, Gargano, Zuniga; Mascara (dal 25’ s.t. Hamsik), Santana (dal 13’ s.t. Cavani); Pandev.
PANCHINA Puggioni, Frey, Vacek, Grandolfo.
PANCHINA Rosati, Grava, Cannavaro, Chavez.
ALLENATORE Di Carlo.
ALLENATORE Mazzarri.
ESPULSI nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Sorrentino per c.n.r., Rigoni per gioco scorretto
AMMONITI Fideleff e Inler per gioco scorretto.
le vittorie consecutive del Chievo contro il Napoli, le precedenti per 3-1 al San Paolo e per 2-0 al Bentegodi
100
le vittorie di Di Carlo in campionati professionistici sulle panchine di Mantova, Parma, Chievo e Sampdoria
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Moscardelli al 27’ s.t. ARBITRO Damato di Barletta. NOTE paganti, incasso e abbonati non comunicati. In fuorigioco 2-1. Angoli 4-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
POSSESSO PALLA
CHIEVO 45%
PASSAGGI POSITIVI
NAPOLI 55%
TIRI IN PORTA
IIIII CHIEVO 5
CHIEVO 353
NAPOLI 421
TIRI FUORI
I IIII NAPOLI 1
MOMENTI CHIAVE SECONDO TEMPO 21’ Moscardelli da lontano: De Sanctis controlla. 24’ Sinistro di Paloschi, De Sanctis chiude sul proprio palo. 25’ Mascara di testa dal dischetto: alto di poco. c GOL! 27’ Un rinvio corto di Fideleff in piena area si trasforma in un perfetto assist per Moscardelli che scarica in rete senza problemi.
CHIEVO 4
IIIII NAPOLI 5
40’ Ancora lo scatenato Moscardelli cerca da lontanissimo l’incrocio: De Sanctis si salva in angolo. 46’ Primo tiro del Napoli, di Cavani, che devia senza forza un cross di Hamsik. 49’ Ultimo tentativo di Moscardelli, sempre da lontano, di poco fuori.
Tutta la delusione di Edinson Cavani, 24 anni, e Marek Hamsik, 24, dopo il gol del Chievo RICHIARDI DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE VERONA
Ed è persino andata bene. Nel senso che il Napoli ha perso un solo punto dalla cima della classifica. Il resto, tutto il resto, è un incubo. Certo, questo Chievo si è confermato la bestia nera degli azzurri, surclassati due volte l’anno scorso, ma la squadra di Mazzarri ha rinunciato a giocare per l’intero primo tempo. Uno spreco insensato, ingiustificabile sempre ma vieppiù dopo l’esaltante successo sul Milan che offriva qui al Bentegodi la possibilità di prendere altro distacco su rossoneri e interisti. Uno spreco che grida vendetta esattamente come il massiccio ricorso al turnover deciso dal tecnico azzurro, spaventato dal trittico Fiorentina-Villarreal-Inter che attende la sua squadra. La sconfitta nasce da questa rinuncia iniziale. Squadra-B Mazzarri ha schierato per un’ora la formazione B.
Due giovani in difesa, Fideleff (al debutto assoluto: sarà lui a combinare il pasticcio decisivo) e Fernandez; e poi Santana, Mascara e Pandev al posto dei tre tenori d’attacco. Ma senza di loro Napoli non canta, lo si era capito l’anno scorso, e si è avuta conferma ieri sera in quel primo tempo in cui la squadra azzurra non è stata capace di costruire una azione decente, non ha saputo fare un tiro in porta. E in quella fase finale caotica in cui si sono smarriti pure i migliori. Un disastro assoluto. Spiace indicare come primo colpevole della serataccia colui che è l’artefice primo del brillante presente del Napoli, ma la responsabilità di Walter Mazzarri è evidente: ha volutamente depotenziato la sua squadra. Il tecnico deve aver ragionato così: tengo fuori inizialmente Cavani e Hamsik (Lavezzi, acciaccato, nemmeno è partito) e li calo nel match se e quando si sarà da assestare il colpo da tre punti. Ha fatto proprio così, ma allorché (13’ s.t.) è entrato Cava-
Il team di Di Carlo produce il massimo sforzo dopo i cambi di Mazzarri Ma la rinuncia iniziale a Cavani, Inler e Hamsik ha depotenziato troppo la squadra
ni (con Inler, altro tenuto a riposo) il Chievo ha prodotto il suo sforzo massimo ed è riuscito a centrare la porta dell’incolpevole De Sanctis su un’azione che pareva finita con il comodo rinvio del giovane Fideleff. Rinvio però clamorosamente ciccato: il pallone è planato comodo-comodo sul piede di Moscardelli che a centro area e da breve distanza non poteva proprio fallire la rete. Da questa mazzata il Napoli non ha saputo risollevarsi e, anzi, senza un paio di difficili parate di De Sanctis, avrebbe incassato altri due gol dallo scatenato Moscardelli, uno che quando vede azzurro diventa... Pelé: fu protagonista pure lo scorso anno, quando il Chievo superò i partenopei sia in casa che al San Paolo. Psicologia Al di là della bravura
di Di Carlo, che ha saputo distribuire e gestire bene le sue pedine, a far discutere è naturalmente il piano di Mazzarri. Ci sono molti psicologi dello sport che giudicano un grosso errore
clic DOPO SAN GENNARO E’ SEMPRE IL CHIEVO A FARE FESTA Come un anno fa, nella prima partita successiva alla festività di San Gennaro il Napoli lanciato da un successo (allora 1-2 a Genova con la Sampdoria, in questa stagione dal 3-1 inflitto al Milan) viene fermato dal Chievo. La stagione scorsa capitò al San Paolo, con il Chievo che si impose 3-1 con una doppietta di Pellissier e un gol di Fernandes. I veneti si presero anche il match di ritorno contro la squadra di Mazzarri, un 2-0 con gol di Moscardelli (a segno anche ieri sera) e Sardo.
depotenziare in partenza una squadra, sostengono che privarla contemporaneamente di troppi titolari equivale a sminuire l’importanza della sfida e non giova nemmeno al morale di chi va in campo sapendo di dover reggere fino a quando poi verrà sostituito dal più bravo. In più un atteggiamento del genere solletica l’orgoglio degli avversari: ha messo le riserve, allora ci considera proprio debolissimi... Insomma, questi psicologi consigliano, se proprio bisogna ricorrere a un turnover, di partire con la formazione base, assicurarsi il vantaggio e poi eventualmente concedere il riposo a chi deve rifiatare. Eccesso di prudenza Ma c’è un
altro elemento di discussione. Il Napoli ha nel preparatore atletico Ponchielli, storico collaboratore di Mazzarri, un super professionista che è stato capace di far correre la squadra l’anno scorso dai preliminari di coppa (metà agosto) fino in fondo: è plausibile che si sia avvertita la necessità di dare il break a un Cavani lanciatissimo dalla tripletta realizzata al Milan (e agli altri big) dopo appena tre partite? Non è tanto la sconfitta, che può sempre capitare anche con i titolari, a irritare i tifosi ma proprio l’atteggiamento molle tenuto dalla squadra. La sua inconsistenza boccia inesorabilmente questa scelta operata da Mazzarri il cui peccato non pensiamo sia la presunzione quanto un eccesso di prudenza: nella convinzione di dover necessariamente far rifiatare i titolari ha scelto di riproporre il vero Napoli contro Fiorentina e Villarreal. Aspettiamo il riscatto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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d «Il turnover?
HA DETTO
S Su Fideleff «L’errore di Fideleff? Rifarei le stesse scelte. Avrei tolto anche Maggio, che ha un problema muscolare, se Dossena non avesse avuto il lutto familiare»
S Su Mascara «Sono le nostre alternative e sono dei signori giocatori. Mascara è stato per anni titolare a Catania, Santana ha fatto la Champions a Firenze»
Il gol è arrivato coi big dentro» Mazzarri «Rifarei tutto, abbiamo preso l’1-0 con Inler, Cavani e Hamsik»
stop, Mazzarri ammette: «Abbiamo creato meno del solito in fase offensiva perché loro non ci hanno fatto giocare come sappiamo marcandoci tutti a uomo. Negli ultimi minuti si è tentato il tutto per tutto, abbiamo cercato di entrare come possibile. Un assalto c’è stato, ma è anche vero che i nostri ritmi erano più bassi del solito. Nel primo tempo non si è concesso nulla, nella ripresa pure. Ci sono d’altra parte da mettere nel conto la stanchezza e l’usura, per forza bisogna fare il turn over e sperare di non perdere, negli ultimi minuti si stava provando a vincere e in quel frangente abbiamo preso purtroppo il gol: questo è il calcio, dobbiamo accettarlo».
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO D’URSO VERONA
Seconde linee? E all’allenato-
Davide Moscardelli, e chi altrimenti. La scure del Chievo cade inesorabile sul Napoli. Un incubo, una maledizione. «Un campo stregato, questo», ammette subito il tecnico Walter Mazzarri. La scorsa stagione il doppio confronto con i gialloblu aveva riservato solo delusioni e rimpianti: un gol del centravanti aveva già deciso la sfida nel girone di ritorno (2-0), mentre all’andata era finita addirittura 3-1. Davanti a 2mila tifosi azzurri presenti al Bentegodi e autorizzati da una settimana a pronunciare la parola «scudetto», la rivoluzione del tecnico non sortisce gli effetti sperati. Scelte Faccia scura, quella dell’allenatore. Che in ogni caso difende le proprie scelte: «L’errore di Fideleff? Ma io rifarei le stesse scelte. Certo che sì, avrei tolto anche Maggio, che ha un problemino muscolare, se Dossena non avesse avuto il lutto familiare. Oggi avrebbero pagato ancora di più quelli
che hanno giocato a Cesena, a Manchester e col Milan, dando il 150 per cento. Quando abbiamo preso il gol, peraltro, c’erano Inler, Cavani e Hamsik in campo: prima del loro ingresso eravamo sullo 0-0. Ho avuto risposte ottime, questo stadio non ci dice bene, è maledetto, succede di perdere per un infortunio, ma andiamo avanti per la nostra strada».
Le istruzioni di Mazzarri a Cavani e Inler prima del loro ingresso in campo, arrivato al 13’ del secondo tempo LIVERANI
Analisi Nella sconfitta, nella serata di un inatteso brusco
re, in conclusione, è piaciuta la prova del Napoli di scorta, se così si può definire. Nessuna bocciatura, i pensieri di Mazzarri sono già rivolti alla sfida con la Fiorentina di sabato sera: «Abbiamo preso tanti giocatori apposta proprio per poterli interscambiare, queste sono le nostre alternative e sono dei signori giocatori, non certo degli sprovveduti. Mascara è stato per anni titolare a Catania, Santana ha fatto la Champions a Firenze. Magari avremmo fatto uguale fatica anche con i titolari, che erano stanchi. Era una partita da pareggio, abbiamo perso per un infortunio. Può essere però una sconfitta salutare, ci fa bene sapere che su campi del genere si può perdere se non si gioca a ritmi alti. Non abbiamo tempo per demoralizzarci perché sabato c’è già la Fiorentina, e poi il Villarreal. La classifica è buona, abbiamo perso in una giornata in cui nessuna squadra che sta in alto come noi ha vinto, restiamo a un punto dalla vetta».
4
I NUMERI
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successo Di Carlo ottiene la prima vittoria nei confronti di Mazzarri che finora aveva incontrato 7 volte raccogliendo un solo punto
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sconfitta stagionale per il Napoli dopo i due 3-1 in campionato e l’1-1 in casa del Manchester City in Champions
6
mesi sono trascorsi dall’ultima partita dei campani senza riuscire a segnare, Napoli-Brescia 0-0 del 5 marzo scorso: 26 le reti realizzate nelle 13 partite giocate in seguito prima di ieri
QUI CHIEVO
«Che accelerata nella ripresa» Di Carlo festeggia la vittoria numero 100: «Al Napoli non abbiamo concesso nulla» GIANCARLO TAVAN VERONA
La prima vittoria stagionale ha regalato il sorriso a tutto l’ambiente gialloblù. L’allenatore Di Carlo può finalmente sorridere. Per lui è arrivata finalmente la centesima vittoria da professionista: «Così mi sono tolto il pensiero, visto che era dall’anno scorso che il traguardo era alla portata — commenta il tecnico —. Sono contento per i ragazzi che avevano sofferto in queste prime gare. Un successo che ci ripaga tutti e che deve darci fiducia. Le qualità ci sono». Alla vigilia, Di Carlo aveva chiesto ai suoi il massimo della concentrazione per evitare i cali di tensione che avevano propiziato il mezzo passo falso col Novara e la sconfitta col Parma: «Avevamo fatto due buone gare, ma purtroppo avevamo pagato carissimi alcuni episodi. Sapevamo di aver di fronte un avversario molto forte e quindi non bisognava sbagliare nulla. Al Napoli abbiamo concesso ben poco. Nel secondo tempo abbiamo spinto sull’acceleratore e poi siamo riusciti a sfruttare al meglio l’occasione che ci è capitata. Poi abbiamo resistito bene mantenendo un buon equilibrio in campo e mostrando quella serenità necessaria per portare a casa il risultato». L’uomo partita Il Napoli porta particolarmente be-
ne a Moscardelli che già aveva segnato uno splendido gol nella gara in notturna dello scorso anno. «Un gol importante per me e per la squadra — sottolinea l’attaccante — perché finalmente abbiamo ottenuto quella vittoria che ci era sfuggita in precedenza. Ora dobbiamo continuare su questa strada. Abbiamo avuto le occasioni migliori e quindi credo che la vittoria sia meritata. La concorrenza? È tanta, ma stimolante e abbiamo già segnato tutti. L’importante per il bene del Chievo è che tutti diano sempre il massimo».
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le Pagelle
DI MIMMO MALFITANO
CHIEVO MOSCARDELLI GOL, RIGONI DÀ TUTTO 7 7,5 h Allenatore Di Carlo il migliore Moscardelli
6,5 Si conferma un ostacolo insuperabile per il Napoli
Ha chiuso tutti gli spazi impedendo al Napoli di creare gioco. E ha trovato il cambio giusto per cambiare la partita. La prima vittoria della stagione è meritata.
Entra lui e la storia di questa partita cambia del tutto. Segna un gran gol e in altre due occasioni mette i brividi al portiere avversario provandoci dalla distanza.
NAPOLI ZUNIGA CI PROVA, BRAVO DE SANCTIS 4,5 6,5 h Allenatore Mazzarri il migliore Zuniga
5
Ha sprecato una grande occasione per staccarsi in vetta
E non ce ne voglia. Il suo Napoli avrebbe potuto provare ad allungare, ma lui non ha avuto il coraggio di tentare.
Quanto meno ci ha provato. Sulla sinistra è stato un pericolo costante per Sardo e Bradley. Suo l’unico tiro in porta pericoloso.
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Sorrentino
Sardo
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De Sanctis
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Maggio
Gargano
Trascorre una serata tranquilla, gli attaccanti avversari non arrivano mai dalle sue parti e quando lo fanno concludono male.
Annulla Santana nel primo tempo e limita al massimo le discese sulla destra. Nella ripresa si sistema dalle parti di Hamsik e il napoletano non fa danni.
Ha vita facile contro un inerme Pandev. Lo sovrasta nel gioco aereo ed è sempre pronto ad anticiparlo. Firmerebbe per affrontare sempre attaccanti del genere.
Sempre attento nelle chiusure, va spesso a raddoppiare sulla punta più avanzata. Nel secondo tempo sfiora addirittura il gol con un colpo di testa che finisce di poco alto.
Se ne sta tranquillo sulla sinistra aspettando che Maggio arrivi dalle sue parti. Poi, va in marcatura su Dzemaili quando il centrocampista si sposta sulla destra.
Nel primo tempo dà l’impressione di essere svogliato, è troppo lento nel far ripartire l’azione. Nella ripresa, invece, è molto utile nell’interdizio ne.
Le sue prodezze, nel secondo tempo, evitano al Napoli una figura più meschina. Lui, è stato l’unica certezza in una notte guastata dalla presunzione.
Dignitoso, anche perché il peso offensivo del Chievo è affidato all’inerme Thereau. Discreto nel gioco aereo, un po’ meno con la palla tra i piedi.
Fa da chioccia ai compagni di reparto, ma la lezione non è stata delle migliori. Insiste nel saltare il centrocampo con lanci lunghi e spesso imprecisi.
Poverino! Nel giorno dell’esordio, combina il pasticcio dal quale scaturisce il gol di Moscardelli. Fino a quel momento, però, non aveva demeritato.
Si limita più a difendere che ad attaccare. L’assenza di Cavani lo frena anche nei cross che rappresentano una delle sue migliori giocate.
Anche lui non è lo stesso giocatore visto tre giorni prima contro il Milan. Fa fatica a ripartire, il passo è lento, ed è impreciso negli appoggi.
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Ci ha messo tutto in questa partita. Ha capito l’importanza del momento e ha rincorso gli avversari come un forsennato: ammonito per placcaggio su Hamsik.
Un gran tiro respinto da De Sanctis e tanto lavoro nel tentare di sovrastare Maggio. Suoi i suggerimenti per il contropiede scattato per tutta la ripresa.
Tecnicamente è valido, ma ritrovarsi di fronte uno deciso come Gargano gli ha impedito di esprimere al massimo il proprio talento. Esce per Sammarco.
In velocità cerca di infilare la difesa napoletana, ma Fernandez non gli concede grandi spazi. Si fa notare per un gran tiro che De Sanctis devia a stento. (Mandelli s.v.)
Elefantiaco nei movimenti, non trova mai lo spunto per calciare verso De Sanctis. Aronica lo tiene senza problemi e lui non fa niente per liberarsene.
Di Carlo gli chiede di dare manforte al centrocampo che sta subendo il ritorno del Napoli. Lui va in contrasto con Gargano e Inler e chiude in crescendo.
Sul piano della volontà non si discute. Ma è troppo poco per imporsi. Corre e rincorre, però non è funzionale al tipo di gioco chiesto da Mazzarri.
L’unica giocata per cui si fa notare è il colpo di testa che va alto sulla traversa qualche secondo prima di lasciare il posto ad Hamsik (dal 25’ s.t. Hamsik 5)
Da lui ci si aspetta quel pizzico di qualità in più che possa favorire la superiorità numerica in fase offensiva. Invece, lo ritrovi lento e poco lucido.
Inesistente. Una vera manna per i difensori clivensi che non hanno dovuto faticare più di tanto per tenerlo a bada. Bisogna rimetterlo in condizione altrimenti è deleterio.
Ha a disposizione quasi un tempo per cercare di ridare qualità al gioco, ma finisce nella gabbia messa su da Rigoni e Sammarco. Protesta e viene ammonito.
I miracoli non si ripetono spesso. Mazzarri lo getta nella mischia aspettandosi il colpo vincente: gli è andata male, perché il matador non l’ha mai presa.
TERNA ARBITRALE: DAMATO 6,5 Dirige con personalità, aiutato anche dalla correttezza della partita. Vede bene su Mascara nel primo tempo e sono giuste le ammonizioni. Padovan 6; Di Fiore 6
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SERIE A IL DISASTRO NERAZZURRO È IL 17˚ ALLENATORE DELL’ERA MORATTI
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GIORNO INTENSO
IERI Ore 10.50 Moratti dice: «Non credo che Gasperini resterà». Nello stesso istante Branca e Ausilio arrivano alla Pinetina per parlare col tecnico 11.15 L’allenamento dell’Inter viene diretto da Baresi e Bernazzani 12.30 Sul sito nerazzurro viene ufficializzato l’esonero di Gasperini 13.20 Gasperini lascia la Pinetina 18.43 Branca, Ausilio e l’avvocato dell’Inter Capellini entrano nello studio di Ghelfi, vicepresidente e Ministro del tesoro nerazzurro. Presto li raggiunge l’avvocato Bozzo, rappresentante legale di Ranieri 19.10 Con Gasperini viene risolto consensualmente il contratto 21.25 Branca, Ausilio, Capellini e Bozzo lasciano lo studio di Ghelfi dopo avere trovato l’accordo: Ranieri oggi firmerà un contratto biennale da 1,5 milioni a stagione, più i premi
Inter, altro ribaltone: Via Gasp: è il 4˚ cambio in panchina in 16 mesi Il nuovo tecnico ha firmato un biennale da 1,5 milioni a stagione «Tornerò a far giocare la squadra come sapeva con tutta la sua forza» MATTEO DALLA VITE LUCA TAIDELLI MILANO
Il 16 maggio 2010 — e per 37 diabolici minuti — Claudio Ranieri è stato l’allenatore più detestato dagli interisti, e figuriamoci da Mourinho: quel giorno, il Ranieri allenatore della Roma visse appunto 37’ con lo scudetto virtuale sul petto, scudetto poi preso (a Siena) da Milito, dal nemico Mourinho e dall’Inter poi campione di tutto. Ieri, 21 settembre 2011, l’Inter ha riaperto il proprio futuro immediato con lui, con Ranieri, due anni di contratto a circa 1,5 milioni di euro a stagione, annuncio previsto per oggi. Ranieri porta con sé 4 collaboratori: Capanna (preparatore atletico), Pellizzaro (allenatore dei portieri), Benetti (vice) e Damiano (tattico). Perché lui La scelta-Ranieri —
quarto tecnico nei 16 mesi post Mou — è stata fatta e voluta da Moratti. Al numero uno interista non sono interessati né certi sussurri circa un debole apprezzamento dello spogliatoio né le antiche scintille con Mourinho: ha scelto Ranieri perché è l’adulto con esperienza internazionale, perché prima o poi bisogna sfilacciare il cordone che lega l’Inter allo Special One, e perché una presenza meno debole di Gasp metterà la squadra davanti alle proprie responsabilità. Piaciuto nulla La mattinata era
trascorsa sull’asse Milano-Appiano Gentile. Alle 11 Massimo
Moratti veniva accerchiato sotto il suo ufficio da un nugolo di cronisti, tifosi e curiosi strappati allo shopping. «Se Gasperini resterà? Non credo — fa il presidente —. Vedremo che cosa fare, ma la sua situazione mi sembra molto difficile, sotto tutti i punti di vista. Cosa mi è piaciuto di meno della gara di Novara? Quando perdi così, non ti piace niente. Ma non credo che ci sia un problema di feeling tra Gasperini e i giocatori». Invece anche questo sarebbe stato un detonatore dell’esonero.
Il tecnico romano, fortemente voluto dal presidente, porta con sé 4 collaboratori Oggi l’annuncio e nel pomeriggio alle 17 Ranieri dirigerà il primo allenamento
Esonero subordinato Nello stes-
so istante, 60 chilometri a nord, il dt Branca e il ds Ausilio arrivavano alla Pinetina per comunicare l’esonero a Gasperini con risoluzione consensuale. Il tutto veniva poi ufficializzato sul sito nerazzurro alle 12.30, così: «F.C. Internazionale comunica che stamane l’allenamento della prima squadra è stato diretto da Daniele Bernazzani e Giuseppe Baresi. La Società ringrazia Gian Piero Gasperini per l’impegno dimostrato nello svolgimento dell’incarico, manifestando il proprio rammarico per l’interruzione del rapporto tecnico». Curioso che il saluto a Gasp arrivi dopo la notizia che a dirigere il lavoro sono stati Baresi e Bernazzani. Fiore, da Gasp a Ranieri? Tanto
che a un certo punto sembra prendere corpo l’ipotesi della soluzione interna, Baresi comunque o Figo. All’uscita dal suo ufficio, Moratti però abbozza un «non credo», prima di
clic ESONERI DA RECORD SONO GIA’ TRE DOPO TRE GIORNATE Gian Piero Gasperini, sostituito all’Inter da Claudio Ranieri, è il terzo allenatore che viene esonerato nella stagione dopo quelli avvenuti prima dell’avvio del campionato quando Donadoni venne sostituito da Ficcadenti nel Cagliari e Pioli da Mangia nel Palermo. Tre panchine saltate sono un record per la Serie A. Basti pensare che, negli ultimi dieci anni, sono stati complessivamente 10 gli allenatori esonerati dopo tre giornate.
scomparire in auto. Intanto, alle 14.11, riappare Fiorello che aveva fatto l’imitazione del Gasp: «Auguri mister per il futuro — dice lo showman — c’ha provato! Era tosta e lo sapeva, in bocca al lupo Gasp». Ora imiterà Ranieri? L’alba pomeridiana Perché nel
frattempo Ranieri viene dato ovunque: qualcuno dice a Milano alle 15.10 con un volo da Fiumicino, altri negano, poi c’è chi lo vede o lo intravvede senza avere certezze. Di certo, il d.t. Branca lo incontra (forse a Bologna) e poi (ore 18.43) sale — assieme all’avvocato Capellini e al diesse Ausilio — dal vicepresidente Rinaldo Ghelfi. Con loro c’è anche un protagonista a sorpresa: l’avvocato Beppe Bozzo, rappresentante legale del tecnico testaccino, lo stesso che nell’ultimo giorno di mercato portò in nerazzurro Mauro Zarate. Ghelfi esce dal suo ufficio alle 20,15, ma le manovre interiste continuano, con Moratti e Ranieri che parlano a serata inoltrata al telefono. Oggi l’annuncio ufficiale e il primo allenamento alle 17.
Massimo Moratti, 66 anni, ha acquistato l’Inter il 25 febbraio 1995 PHOTOVIEWS
Le prime parole In tarda serata
Ranieri interviene telefonicamente alla Domenica Sportiva: «Gasperini voleva portare la sua idea, ha cercato di portarla avanti a tutti i costi e non c’è riuscito, io cercherò di riportare questa squadra a giocare come sapeva con tutta la sua forza. Ora bisogna dare entusiasmo e cambiare marcia, c’è tutto per risollevare la squadra» (ha collaborato Matteo Brega) © RIPRODUZIONE RISERVATA
COSA HA IN MENTE ECCO TATTICA, TEMI E PUNTI FERMI DEL NUOVO ALLENATORE INTERISTA
Sneijder e Pazzo, nuova vita Senatori non più intoccabili? MILANO
Questo è il tecnico che sotto 1-0 in un derby dell’aprile 2010 - si ripresentò nel secondo tempo mollando in panca Totti, De Rossi, gli annessi e i connessi. E vinse 2-1. Questo è il tecnico che - qualche sera fa ha detto «Sneijder deve giocare nel suo ruolo, quello di trequartista». Questo è il nuovo tecnico dell’Inter che per tanti è l’Aggiustatore, colui che arriva,
completa il puzzle, mette tutti al posto giusto e il quadro è fatto o quasi. Questo è Claudio Ranieri, la sua missione è chiara: cancellare l’improvvisazione di quest’Inter da risistemare. 4-2-3-1 Nella sua storia, Claudio Ranieri ha cambiato molti sistemi di gioco. Non è un marmoreo insomma: ama anche mettersi a specchio degli avversari, di sicuro predilige il 4-2-3-1, tema scelto anche nel-
l’ultima esperienza con la Roma. In questo schema, Ranieri non prevede sganciamenti folli dei laterali difensivi, serve l’equilibrio fra le due mezzepunte esterne e chi li può assistere da dietro. Guardando questa Inter, ecco che potrebbe avviare due tipi di moduli: il 4-2-3-1 appunto (Zarate, Sneijder e Forlan dietro a Pazzini) e il 4-3-1-2, con sempre Sneijder al suo posto e un duo variabile in prima linea.
COSÌ CON IL 4-2-3-1
Wes, Pazzo e i baby Di certo Ranieri riavrà Stankovic e Maicon (mai visto da Gasp). E di certo ragionerà sul punto fermo Sneijder piazzato nella piastrella giusta, la trequarti, cosa che Gasp ha anche fatto ma senza mai digerirla del tutto. Ranieri è tipo che non si mette paranoie e problemi ad attuare il turnover, usa i giovani a piccole dosi (ma preconcetti), probabilmente metterà titolare più Pazzini che Milito, e ha spesso dimostrato di non avere tanti problemi a rapportarsi (nel bene e nel male) con i Guru degli spogliatoi. L’esempio di quel derby capitolino è chiaro, chiarissimo.
COSÌ CON IL 4-3-1-2
m.d.v. D’ARCO
D’ARCO
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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
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GDS
Che effetto fa un romano anti-Mou a San Siro
identiKit & CARRIERA
ecco Ranieri
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E’ soprannominato Fettina perché Herrera era cliente nella macelleria del papà MASSIMO CECCHINI ROMA
Claudio Ranieri, 59 anni, ha allenato in Spagna e in Inghilterra prima di tornare in Italia con Parma, Juve e Roma IANUALE
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I collaboratori di Ranieri a Milano: Benetti vice, Capanna preparatore, Pellizzaro per i portieri e il tattico Damiano.
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domanda a...
Da un allenatore british style che dalla sua città, Roma, ha avuto però in dote (anche) il soprannome di Fettina, ci si aspetta quanto meno un giudizio rapido sul tipo di carne che offre al momento il menù nerazzurro: fresca, frollata oppure malinconicamente guasta? State tranquilli, Claudio Ranieri lo capirà subito, perché gli interventi d’urgenza negli ultimi anni stanno diventando la sua specialità. Da Testaccio a San Siro D’altronde, riuscirci nel nosocomio interista per il figlio di papà Mario, macellaio di piazza Testaccio (da qui il nomignolo) sarebbe quasi chiudere il cerchio di una storia professionale cominciata fra i ragazzi della Roma proprio quando il nume tutelare della panchina si chiamava Helenio Herrera, un signore che a San Siro aveva lasciato bei ricordi e non disdegnava neppure di apprezzare la carne della famiglia Ranieri. Toccò a Claudio, però, mostrare da calciatore di avere
denti solidi perché dopo l’esordio in Serie A a 22 anni (4 novembre 1973) in maglia giallorossa, il ragazzo fu costretto ad abbandonare in fretta sia i sogni del gol (da attaccante divenne difensore), sia la maglia della Roma. La sua onesta fortuna Ranieri la conquistò al Sud: Catanzaro, Catania e Palermo. Abbastanza per innamorarsi dei luoghi e trovare una moglie deliziosa «e ottima cuoca», Rosanna. La gavetta Archiviata la prima
vita, però. Claudio capì che senza il calcio non poteva stare. E così aggiorniamo subito le nostre forme verbali perché l’allenatore che prende possesso di Appiano Gentile rivendica orgogliosamente le sue radici in una passato fatto di polvere, scalate e coraggio. D’altra parte, basta guardare il suo curriculum: Vigor Lamezia (Interregionale: 1986) e Campania-Puteolana (C1: 1987), prima di approdare al Cagliari (portato dalla C alla A), accettare un Napoli in cui si era esaurita l’epopea maradoniana, rivitalizzare una Fiorentina precipitata fra i cadetti e portata alla vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa, prima di
diventare uno dei nostri migliori ambasciatori del nostro calcio all’estero. Due anni al Valencia in cui mette in bacheca una Coppa del Re, un breve periodo all’Atletico Madrid, poi 4 anni indimenticabili al Chelsea (dal 2000 al 2004), in cui un bilancio fatto di 107 vittorie in 199 partite ufficiali ridanno orgoglio a un club ormai incagliato in seconda fascia tanto da destare l’attenzione di Abramovich e dei suoi petro-rubli. Il ritorno Pur non conquistando il cuore del magnate (sedotto da Mourinho), Claudio ha ereditato da quella esperienza il virtuale titolo di sir che solo il ritorno in Patria ha messo a dura prova. Nel 2006 Dopo essere subentrato in corsa a Parma portandolo alla salvezza, due roventi anni juventini hanno temprato la sua pazienza, che solo l’arrivo all’Inter di Mourinho e la traumatica avventura romana hanno a volte incrinato. Gli scontri col portoghese — fioretto contro sciabola — sono ormai negli annali della tv. In realtà dentro ha il cuore caldo e, quando serve, modi rudi, tanto da meritarsi anche il soprannome di Carlo Martello. E non teme i big, visto che, quando occorreva, ha discusso con gente come Romario, Rui Costa e Totti. Il vero capolavoro però stava per compierlo nel 2010 proprio alla Roma, trascinata dall’ultimo posto allo scudetto che solo i gol del Pazzini (doriano) gli hanno sottratto a un passo dal traguardo. È stato il momento più alto e l’inizio di un calvario, culminato 7 mesi fa in dimissioni (merce rara) affogate in un diffuso senso di irriconoscenza da parte della sua città, dove pure ha vinto tutti i derby (5). «Il calcio italiano è diventato un inferno», ha commentato. Ma non ha saputo farne a meno. «Mi piace essere sotto esame, senza panchina non sto bene, ma per accettare devo "sentire" che sia la scelta giusta». Evidentemente l’Inter lo è. Occhio però: sua figlia Claudia è fidanzata con Alessandro Roja, l’attore che nella serie tv «Romanzo criminale» interpretava «Il Dandy». In un mondo di banditi come il nostro, perciò, state tranquilli che Ranieri ha imparato a difendersi.
Le frasi SULLA PANCHINA DEL NEMICO CHE LITI TRA I DUE Ranieri (Juve) 2008 Io non sono come Mourinho: non ho bisogno di vincere per essere sicuro di quello che faccio.
Mourinho (Inter) 2008 Ranieri a quasi 70 anni (ne aveva 56; n.d.r.) ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola coppa.
Ranieri (Juve) 2008 È dura presentarsi in pubblico nel dopo partita. Ma è un segno di rispetto verso i tifosi.
Mourinho (Inter) 2008 Rispetto? Ranieri dopo 5 anni in Inghilterra aveva problemi con good morning e good afternoon.
Ranieri (Roma) 2010 È molto facile passare da Abramovich a Moratti, lui non si è mai trovato in situazioni come le nostre. Mourinho fenomeno? Siete voi che lo fate diventare così, per me è un buon allenatore. E mi fermo qua.
Mourinho (Inter) 2010 Non credo di essere un fenomeno, però non è colpa mia se nel 2004, dopo essere arrivato al Chelsea e aver chiesto perché stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere.
Mourinho (Inter) 2010 Se prima di una partita metto la squadra a guardare il Gladiatore (come aveva fatto Ranieri; n.d.r.) i miei si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato.
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Biagio Antonacci
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Ranieri è uomo di carattere. Non voglio dare colpe a caso. Ho visto l’assenza di grinta e di voglia di rispettare il marchio Inter, che va al di sopra del valore della squadra. Un gioco nullo, come i tocchi e i passaggi sbagliati. Qui il tecnico ha colpe relative. Onore al Novara.
Un professionista come Ranieri può fare soltanto meglio. Ha già vissuto piazze difficili come a Londra, Torino, Roma e questo può aiutarlo. Gasperini non ha avuto le condizioni migliori, ma ha anche fatto scelte inquietanti come sostituire Forlan con Muntari
Sono contenta che sia arrivato Ranieri. Non vedo in circolazione un nome migliore del suo. Non voglio parlare male di Gasperini, non era facile prendere l’Inter, ma ha allenato squadre piccole, Ranieri è più esperto. Ora speriamo che San Siro, nel senso di santo, ci aiuti.
Ranieri non mi convince. E’ un trascinatore, spero che diventi anche un vincente. Mi auguro di ricredermi, ma per me non ha la grinta giusta. Gasperini? Non mi è andata giù l’esclusione di Pazzini e visto che non aveva un grande attacco doveva pensare di più a difendersi
Dopo Trapattoni, Tardelli, Lippi e Gasperini un altro allenatore dal passato juventino. Auguro a Ranieri di entrare nei nostri cuori come il Trap. Magari partendo dalle fasce laterali, una zona dimenticata... Gasperini ha pagato la voglia di cambiare uno schema consolidato
di GABRIELLA MANCINI
Che ne pensano i tifosi vip? Condivide l’arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina nerazzurra e che idea si è fatto di Gian Piero Gasperini?
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SERIE A IL DISASTRO NERAZZURRO
Nella testa di Gasp
Mille equivoci, 0 vittorie e 90 giorni da incubo Mercato sbagliato, centrocampo decimato, vuoto in società Il tecnico non ha saputo resistere e ha già rescisso con l’Inter LUIGI GARLANDO MILANO
L’annuncio sul sito ALLE 12.30 DI IERI IL COMUNICATO
Novanta giorni di Inter (dall’annuncio del 24 giugno a oggi) gli hanno lasciato un herpes al labbro inferiore e l’animo a pezzi. Un’esperienza così devastante che già ieri pomeriggio Gian Piero Gasperini ha concluso la rescissione, anche a costo dei perderci dei soldi, per troncare ogni legame e non essere costretto a ricordare all’arrivo di ogni mensilità da licenziato. Ma gli sarà impossibile dimenticare quest’estate: prima il falso abboccamento di De Laurentiis per ingelosire Mazzarri che ha compromesso la trattativa con il Palermo. Poi l’estenuante avvicinamento all’Inter, tra un Bielsa e l’altro, infine la firma che sembrava il coronamento professionale di un sogno e invece si rivela subito l’incubo che sarà. Mercato&Pechino Perché chi ha voluto Gasperini ha voluto anche un progetto (3-4-3), ma gli acquisti promessi per sostenerlo sono stati procrastinati a gennaio, per emergenze economiche. Arrivato con l’idea di sbancare con Lavezzi-Milito-Eto’o, di perdere Sneijder e di avere una rosa definita a inizio raduno, Gasp perde Eto’o il 20 agosto, Sneijder resta e gli arriva l’inutile Zarate all’ultimo giorno di mercato. E poi Pechino, che ha pesato più di quanto si creda. Il Milan richiamò i brasiliani, l’Atletico Madrid mandò in campo Forlan poche ore dopo la coppa America (anche se non tutti se ne accorsero), l’Inter concesse vacanze lunghe ai suoi sudamericani. Passò per una scelta di Gasperini, che in realtà coprì accordi già presi. Quella coppa il tecnico avrebbe potuto vincerla e non capiva perché non lo volesse anche la società. L’avesse vinta (sul Milan!), la sua credibilità avrebbe preso altro pe-
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LA SERIE NERA Le tappe della gestione Gasperini, un inizio di stagione davvero brutto: un pareggio e quattro sconfitte in cinque impegni ufficiali 6 agosto Milan 2 Inter 1 Supercoppa Italiana 11 settembre Palermo 4 Inter 3 Serie A 14 settembre Inter 0 Trabzonspor 1 Champions League 17 settembre Roma 0 Inter 0 Serie A
IL DIVORZIO UFFICIALE "CON IL RAMMARICO" Il divorzio da Gasperini è stato comunicato sul sito alle 12.30 di ieri: «La Società ringrazia Gian Piero Gasperini per l’impegno dimostrato nello svolgimento dell’incarico, manifestando il proprio rammarico per l’interruzione del rapporto tecnico».
so davanti a tifosi e media. Mediana spompa Invece gli è toc-
cato arrangiarsi e perdere, da Pechino in poi. La forza politica dei sudamericani spiega molto gli eventi successivi. A Novara si vede Cambiasso che spiega a Ranocchia: «Ci mettiamo a 4, lo dico io». Molti senatori stanno a centrocampo da anni in un reparto che ha respinto i rinnovamenti e che oggi, stanco e acciaccato, è la debolezza della squadra. Se Gasperini non ha mai schierato Milito con Pazzini e Sneijder, se ha chiesto a Sneijder di arretrare, se ha innalzato muraglie a cinque mediani è proprio perché quei centrocampisti dal contachilometri esausto non sapevano reggere e proteggere. Quest’emergenza non passerà col nuovo tecnico. Vuoto societario Ma invece di di-
scutere le lacune d’organico, la colpa è diventata prima della difesa a 3 e poi di Milito preferito a Pazzini. Gasp teneva in campo il Principe perché aveva bisogno di giocare, convinto che recuperare anche solo al 70% il Milito del Triplete avrebbe fatto svoltare la stagione, come Pazzini non potrebbe. Nella crociata montante contro il tecnico testone non si è levata una sola voce pubblica della società per proteggerlo e legittimarlo, neppure da parte di chi lo ha voluto (Branca). Anzi, prima di Inter-Trabzonspor, Moratti ha contestato duramente al tecnico le sue scelte. Questo, soprattutto, rimprovera il tecnico: la mancanza di protezione e di sostegno, l’incomprensibile leggerezza e rapidità con cui si è fatto morire un progetto, tanto che molti si sono chiesti: «Ma perché allora hanno scelto Gasperini?» Anche Leonardo e Al-
20 settembre Novara 3 Inter 1 Serie A
legri hanno avuto problemi di legittimazione in uno spogliatoio tosto, ma al Milan qualcuno si è presentato a dire: «Ragazzi, l’allenatore è questo e non si tocca». All’Inter nessuno.
L’ULTIMA NOTTE GASP ALLA PINETINA
«Mi dispiace Hanno deciso i risultati» DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)
La notte che ha portato a Moratti il consiglio che lui temeva, Gian Piero Gasperini l’ha passata alla Pinetina con il suo staff. Rivedendosi l’inguardabile partita di Novara e trovando sonno a fatica. Il saluto Al risveglio ha saputo del proprio destino e salutato la squadra, che poi si è allenata agli ordini di Beppe Baresi e Daniele Bernazzani. «Provo un grande dispiacere, ma volevo ringraziarvi per la vostra disponibilità. Le cose non sono andate come tutti speravamo, però so che avete dato il massimo». Questo il succo del faccia a faccia con i giocatori, apparsi dispiaciuti. Alle 10.50, mentre in contemporanea Moratti diceva ai cronisti «non credo che Gasperini resti, della gara di Novara non mi è piaciuto nulla», il direttore dell’area tecnica Marco Branca e il ds Piero Ausilio varcavano i cancelli di Appiano Gentile per incontrare il tecnico. Intorno alle 12 i due dirigenti riprendevano la strada per Milano. Dopo una mezzora era la volta del fidato Ivan Juric, l’uomo cui Gasp è legato dai tempi del Crotone, il cui arrivo era stato motivo di attrito con il Genoa. Decidono i risultati Gasperini invece se n’è andato alle 13.20. Intercettato da Sky, non ha nascosto la propria delusione: «Sono molto dispiaciuto, ma i risultati determinano tutto. Peccato, anche perché si era instaurato un ottimo rapporto con la squadra e la società». Il tutto confermato dal fatto che nel comunicato ufficiale, comparso sul sito alle 12.30, la società esprime «rammarico per l’interruzione del rapporto tecnico». Perché se l’esonero di Benitez nel dicembre scorso per Moratti era stata una sorta di liberazione, visto che col tecnico spagnolo non c’erano feeling e dialogo, con Gasp il rapporto era più diretto. Ma c’era anche il rischio di non uscirne in tempo per raddrizzare la stagione.
Esilio A dispetto di omissioni,
svarioni, deconcentrazione, rabbia sotto il minimo sindacale, anche a Novara, Gasperini resta convinto che la squadra non l’abbia mai tradito. Cambiasso ha espresso seria preoccupazione per il futuro. Ce l’ha anche Gasperini, perché 90 giorni nel frullatore Inter lo hanno trasformato nell’unico tecnico della storia nerazzurra licenziato senza una vittoria. Sa che ripartire dopo questa botta non sarà facile. Pensa di farlo all’estero. Si sente ferito, deluso, un filo nauseato. Si sforza di sorridere, con un herpes da stress al labbro inferiore.
Novara impazzita: un’alba attesa 55 anni Adrenalina, entusiasmo e un sogno diventato realtà: l’impresa con l’Inter è costata una notte insonne a diversi novaresi, desiderosi di prolungare il più possibile l’emozione di una serata attesa per oltre mezzo secolo. Cinquantacinque anni di astinenza e una gioia esplosa immensa al triplice fischio di Bergonzi, pronta a riversarsi per le vie della città come accaduto tre mesi fa dopo la vittoria nei playoff promozione. Tra i tanti che hanno sacrificato una notte di sonno, anche l’allenatore azzurro Atti-
lio Tesser, che confessa: «Ho passato la notte praticamente in bianco, dopo le interviste sono andato a cena e poi ho rivisto la partita. A letto sono andato solo alle tre e mezza». Dolce risveglio Nonostante le
ore piccole, il risveglio è stato comunque dolce: «Una serata come quella di martedì non si scorda facilmente – spiega Tesser – allo stadio c’era un entusiasmo incredibile, per molti novaresi è stata la prima volta assoluta in Serie A e nessuno di noi poteva chiedere di più». Non poteva chiedere di meglio nemmeno Marco Rigoni, lui che come un moderno Ulisse ha dovuto peregrinare
per l’Italia per oltre un decennio prima di ritrovare a Novara quella A assaporata giovanissimo con la maglia della Juve: «Nel tragitto da Novarello allo stadio – racconta il numero 10 azzurro – ho pensato ai due anni vissuti in azzurro a dove eravamo quando siamo partiti e dove siamo arrivati adesso. Quando ho preso la rincorsa per il rigore ho rivisto le stesse immagini e non ho avuto paura: avevo un intero stadio con me, sapevo che non avrei sbagliato». Dopo la partita, tanti i messaggi di complimenti ed affetto, alcuni dei quali, per Marco, sono davvero speciali: «Non ho avuto una carriera particolarmen-
VERSO L’ANTICIPO DEL DALL’ARA
In gruppo si rivede Maicon Sneijder rischia per Bologna Ranocchia aspetta il giudice APPIANO GENTILE (lu.tai.) Ancora senza sapere chi avrebbe sostituito Gasperini, la squadra ieri mattina ha svolto un allenamento divisa in due gruppi. Scarico per i titolari di Novara, lavoro più intenso per gli altri. Tra i quali c’era anche Maicon, che potrebbe tornare già sabato a Bologna o più probabilmente martedì a Mosca, in Champions contro il Cska. In vista dell’anticipo al Dall’Ara, oggi andranno verificate le condizioni di Sneijder (adduttore destro). Malconcio anche Ranocchia, che ha preso una brutta botta alla caviglia destra prima di essere espulso. Il difensore ha protestato a lungo, ma la società anche in base al referto arbitrale si aspetta che il giudice sportivo domani lo fermi per un solo turno.
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DOPO L’IMPRESA UNA NOTTE DA CHAMPIONS PER LA NEOPROMOSSA. TESSER: «CHE BELLO NON DORMIRE PER QUESTA SQUADRA»
GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA
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te fortunata e nei tanti momenti difficili ho sempre avuto il supporto e l’affetto della mia famiglia. Oggi come allora sono loro il mio punto di riferimento, è a loro che dedico questa splendida vittoria». Meggiorini su di giri Si gode il
momento anche l’altro «giustiziere» dell’Inter, Riccardo Meggiorini: «Il pubblico ci ha dato una carica eccezionale, dopo il primo gol si sono esaltati e ci hanno spinti verso l’impresa. Ora dobbiamo mettere da parte i festeggiamenti e presentarci in campo sempre con la mentalità vista contro l’Inter. Quella partita ci deve servire da lezione: ora sappiamo che possiamo giocarcela con tutti, senza paura, e al tempo stesso che per centrare la salvezza non dovremo mai calare in concentrazione e determinazione». Tesser si congratula con Meggiorini dopo il gol BOZZANI
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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
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SERIE A 4a GIORNATA
Genoa già in cima al Palacio Rossoblù primi dopo 2 anni grazie ai gol e agli assist dell’argentino: schiantato il Catania le Pagelle
GENOA CATANIA
DI ALESSIO DA RONCH
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GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 2-0
JORQUERA ABBAGLIANTE VELOSO REGISTA A TUTTO TONDO BERGESSIO OUT
MARCATORI Palacio al 29’ e al 34’ p.t., Constant al 34’ s.t. GENOA (4-3-1-2) Frey; Bovo, Dainelli, Kaladze, Moretti (dal 25’ s.t. Antonelli); Kucka, Veloso, Constant; Jorquera (dal 33’ s.t. Seymour); Caracciolo (dal 17’ s.t. Pratto), Palacio. PANCHINA Lupatelli, Granqvist, Birsa, Jankovic. ALLENATORE Malesani. CATANIA (4-3-3) Andujar; Potenza, Bellusci, Spolli, Alvarez; Ledesma (dal 27’ s.t. Suazo), Lodi, Biagianti (dal 45’ s.t. Delvecchio); Gomez, Maxi Lopez, Bergessio (dal 39’ s.t. Ricchiuti). PANCHINA Kosicky, Lanzafame, Alvarez, Barrientos. ALLENATORE Montella.
GENOA 7 FREY 6,5 La sua parata doppia è fondamentale. BOVO 6 Balbetta in avvio, poi si scioglie.
ARBITRO Tozzi di Ostia Lido.
DAINELLI 6,5 Rimpicciolisce Maxi Lopez. KALADZE 7 Straordinario. Le prende tutte lui: chiusure, anticipi, gioco aereo, un dominatore. MORETTI 7 Partitone. E pensare che non gioca quasi mai. ANTONELLI 6 Entra subito nel match. KUCKA 6 Mezzo cingolato, stritola piano piano gli avversari. VELOSO 7 Edizione di lusso. Mediano e regista allo stesso tempo, con tocchi sopraffini. CONSTANT 6 Parte un po’ così, poi cresce e chiude la sfida. Ripaga la fiducia di Malesani. JORQUERA 6,5 Regala giocate abbaglianti, due assist in verticale, uno al volo di controbalzo sono spettacolo puro. (Seymour s.v.). CARACCIOLO 6 Apre varchi per Palacio. PRATTO 6 Buone cose negli spazi. IL MIGLIORE h 7,5 PALACIO Due gol e un assist. Trascina ed entusiasma. Si fa fatica a trovare un errore nella sua serata. All. MALESANI 7 Non sbaglia una mossa.
CATANIA 5 IL MIGLIORE h 6,5 ANDUJAR Incerto sull’1 a 0 poi almeno tre prodezze. Senza di lui il Catania rimediava una figuraccia storica. POTENZA 5 E’ il primo a cedere e non si ripiglia più. BELLUSCI 5,5 Lui forse è l’ultimo ma cede di schianto. SPOLLI 5 Soffre Caracciolo, travolto da Palacio, il tocco all’indietro che causa il 2 a 0 è scellerato. CAPUANO 5 In confusione. LEDESMA 5 Poco lucido, con scarse idee. SUAZO 6 Quantomeno insidioso. LODI 6 Prova a mettere ordine pur ritrovandosi in una zona del campo complicatissima. BIAGIANTI 5,5 Fatica a trovare la posizione. Esce per infortunio. DELVECCHIO 5,5 Tanta volontà, poca precisione. GOMEZ 5 Si schianta su Moretti e sparisce. LOPEZ 5 Poco incisivo. BERGESSIO 5 Fantasmatico, si vede poco e niente. RICCHIUTI 6 Lui qualche idea la metta in mostra ma non trova il colpo giusto per riaprire il match. All. MONTELLA 5 Presenta una squadra molle e pure un po’ presuntuosa. A centrocampo viene disintegrato.
TERNA ARBITRALE: TOZZI 6 Se la cava, ma lascia qualche dubbio nella gestione dei cartellini Carrer 6-Bianchi 6
ESPULSI nessuno. AMMONITI Ledesma (C), Bovo (G) e Dainelli (G) per gioco scorretto.
Rodrigo Palacio, 29 anni, attaccante argentino, gioca nel Genoa dal 2009. In Serie A ha segnato 19 gol, 3 in questo avvio di torneo GETTY IMAGES FILIPPO GRIMALDI GENOVA
Ma cos’abbiamo combinato? Lo sguardo di Alberto Malesani e del suo gruppo dice proprio questo all’inizio di una notte che riconsegna il Genoa dei sogni alla sua gente, in uno stadio dove nessuno vuole smettere di fare festa e la gente s’inventa i caroselli per le strade, fra l’altro proprio alla fine del giorno che ha mandato all’infermo il suo ultimo maestro, Gasperini. Storia di due anni fa, quando il Genoa gasperiniano si ritrovò capolista dopo tre partite, con un filotto di tre vittorie: da allora fiammate d’orgoglio, prima che Malesani regalasse di nuovo una simile serata, nobile non solo per la posizione in classifica, ma perché sembra davvero l’inizio di una nuova favola. Naufragio Catania La squadra
di Montella (fischiatissimo ex per i suoi trascorsi sampdoriani, e sino a ieri forte dell’imbattibilità difensiva) è naufragata in cinque minuti, alla mezz’ora del primo tempo, sotto le magie di Veloso e Jorquera, bravi a mandare in gol per due volte un imprendibile Palacio, ora a quota tre fra i cannonieri, con l’aggiunta di due assist. Sino ad allora, l’ordinato fortino del Catania aveva resistito con onore. Dopo, è stato un lungo monologo rossoblù. Veloso è tornato il giocatore che
L’ultima volta da capolista nel 2009, con Gasperini in panchina... aveva fatto impazzire Preziosi, quando si è inventato (29’) l’assist per Palacio, bravo e fortunato a mettere in gol nella carambola su cui Andujar è l’unico colpevole. Il lancio è stato una magia, così come il bis di Jorquera cinque minuti dopo, quando il protagonista della riscossa all’Olimpico, appena quattro giorni fa contro la Lazio, ha fatto saltare il banco: palla per Caracciolo, recupero fortunoso di Spolli e Potenza, ma palla vagante sulla riga. Oplà, Palacio-bis e arrivederci. La chiave Prima di allora, s’era visto comunque un Grifone più volenteroso dei siciliani, bravi a bloccare proprio Jorquera, ma troppo sterili davanti. Il problema, per loro, è stato questo Palacio gigantesco, già pericoloso al 9’ (respinta di Andujar), e poi sempre più devastante dalla trequarti in su. Il Catania si è fermato alla doppia occasione Lopez-Biagianti nel breve spazio di dieci secondi: tutto inutile, con un Frey insuperabile. Sos Ricchiuti Lì, a giochi anco-
ra aperti ed intervallo lonta-
ALLENATORI MONTELLA: «PER NIENTE CINICI»
Malesani: «I nostri verbi sono credere e provare» GENOVA «Primi per una notte. Sembra il titolo di un film, anzi pare proprio un bel film. E qui tutti se lo meritano, dal presidente ai tifosi e soprattutto ai ragazzi. Io, non ero primo dopo almeno tre giornate dal 2004, con il Panathinaikos». Alberto Malesani ha gli occhi che brillano. «Che bello, abbiamo giocato una gran partita, Veloso è stato straordinario e con lui tutto il centrocampo ha fatto grandi miglioramenti. E’ questo che ci ha consentito di essere più equilibrati, la difesa è stata coperta di più e si è visto. Mi piace sottolineare una cosa: abbiamo preso tre gol dalla
Nocerina, due dall’Atalanta, uno dalla Lazio, adesso zero. Sono dati importanti e soprattutto abbiamo ampi margini di miglioramento. Ora andiamo a Chievo a provarci: credere e provare devono essere i nostri verbi». Vincenzo Montella, allenatore del Catania prova a spiegare il k.o.: «Abbiamo avuto 7 minuti di amnesia e lì abbiamo perso. Dentro di noi però resta un po’ di amarezza, perché in quell’avvio di partita avevamo dimostrato di poter dire la nostra. Dovevamo dimostrare più cinismo. Invece sono arrivati errori banali». a.d.r.
no, Montella ha percepito la gravità della situazione, provando a cambiare modulo. Il tridente iniziale è diventato un 4-3-2-1 con il neo entrato Ricchiuti (al posto di Bergessio) e Gomez alle spalle di Lopez. Mossa vana, come il 4-2-3-1 degli ultimi venti minuti di partita, dove l’unico brivido è stato il gol annullato giustamente a Suazo per fuorigioco. Andujar si è in parte riscattato, dicendo no al tris di Palacio, salvandosi con fortuna sul palo di Constant, riuscito comunque ad andare a segno
per il definitivo tre a zero su un cross dell’argentino.
NOTE Paganti 3.149, incasso di 73.282 euro; abbonati 17.500, quota non comunicata. Tiri in porta 11 (con un palo)-5. Tiri fuori 7-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 5-4. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’.
Ed ora? Il Catania torna sulla terra, ma non è certo da buttare al vento il lavoro fatto sin qui da Montella. Un Genoa così, non è per fortuna avversario di tutti i giorni. Incuriosisce, semmai, capire ora le reali potenzialità di questo Genoa che oltre alla fantasia sta scoprendo giorno dopo giorno il valore di una rosa che forse neppure Preziosi aveva immaginato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cristobal Jorquera, 23 anni, cileno
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SERIE A 4a GIORNATA
Hernanes-Klose da rimonta Il Cesena passa con Mutu, la Lazio di Reja si rialza e centra la prima vittoria in campionato CESENA LAZIO
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I NUMERI
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0
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MARCATORI Mutu (C) al 15' p.t.; Hernanes (L) su rigore al 3', Klose (L) al 9' s.t. CESENA (4-3-3) Ravaglia; Comotto, Von Bergen, M. Rossi, Lauro (dal 30' s.t. Martinho); Guana, Colucci (dal 15' s.t. Meza Colli), Parolo; Eder(dal 10' s.t. Ghezzal), Mutu, Candreva.
punti nelle ultime 3 trasferte per la Lazio tra vecchio e nuovo campionato (nell'ultimo turno del 2010-11 4-2 a Lecce, poi quest'anno 2-2 a San Siro contro il Milan e 2-1 a Cesena).
PANCHINA Calderoni, Rodriguez, Livaja, Ceccarelli. ALLENATORE Giampaolo. LAZIO (4-3-1-2) Marchetti; Stankevicius (dal 19' s.t. Lulic), Diakitè, Dias, Konko; A. Gonzalez, Ledesma, Brocchi (dal 42' s.t. Cana); Hernanes (dal 24' s.t. Matuzalem); Cisse, Klose. PANCHINA Bizzarri, Scaloni, Sculli, Rocchi.
1˚
ALLENATORE Reja. ARBITRO Celi di Campobasso.
successo della Lazio a Cesena in un confronto di serie A; nel 2010-11 si erano imposti i romagnoli per 1-0, mentre i primi 7 precedenti erano tutti finiti in pareggio.
NOTE Ammoniti Hernanes (L), M. Rossi (C), Parolo (C) per gioco scorretto, Comotto (C) per proteste. Paganti 4233, incasso di e 56115. Abbonati 12.114, quota di e 188037,47. Tiri in porta 1-7. Tiri fuori 4-4. Fuorigioco 3-8. Angoli 5-4. Recuperi 0' p.t., 4' s.t.
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI CESENA
Una notte intera per indirizzare un fragoroso tiè ai contestatori, di curva e di strada: se fosse un calciatore, Edy Reja si volterebbe a mostrare il cognome sulla maglia, oppure metterebbe l’indice davanti alla bocca e la mano sull’orecchio. Invece la prima vittoria in campionato procura una composta gioia momentanea (abbraccio con Brocchi e ringraziamento al resto), convinto come è che oggi poco cambierà. Lunedì l’allenatore della Lazio aveva dato le dimissioni, gesto ormai arcaico in Italia; squadra e presidenza lo avevano fermato, però la rottura con l’esterno non si potrà sanare subito, tanto che mentre Reja festeggia c’è chi gli canta di andarsene. I motivi Cesena ultimo e solo a
zero punti e domato nei primi 9’ della ripresa. Ma se hai due punte centrali, fisiche, tecni-
Edi Reja, 65 anni, a fine partita riceve l’abbraccio caloroso dei suoi giocatori: è la prima vittoria della Lazio in campionato INSIDEFOTO
che e abituate alle più sanguinose corride internazionali, non ha senso tenerle lontane fra di loro. Il primo successo laziale in A in questo stadio (8 precedenti) coincide anche con il primo 4-3-1-2 per far coabitare in zone più adiacenti Klose e Cisse (e magari far accendere Hernanes). La rimonta viene costruita dai due ciurmatori, già attivi con le migliori occasioni del primo tempo e poi con lo scambio del raddoppio, per il terzo centro italiano di Klose. Loro che hanno frequentato finali di Champions e del Mondiale talvolta sembrano a un picnic mentre mettono sulla griglia la marmaglia bianconera. Cesena impaurito E’ un rigore
simile a quello di Catania, spinta in mischia su angolo (Rossi-Diakitè) a far annebbiare il Cesena. Molte contestazioni quando Hernanes lo infila, poca lucidità e reazione in seguito. E il migliore è il portiere Ravaglia. Se Reja cambia 4 uomini rispetto a domenica, Giam-
paolo non si fida del turnover: i titolari sono uguali tranne Colucci per Ghezzal, con Candreva sulla linea offensiva. Il 4-3-3 dura però un quarto d’ora: dopo la rete di Mutu diventa troppo un 4-5-1 con Eder e Candreva sempre a completare la linea centrale, dove Colucci è il più morbido nel tocco (vedi il lancio dell’1-0) e Guana il più attivo per un’ora. D’accordo ripiegare, ma non vendersi totalmente all’avversario. La rete di Mutu è l’unico tiro in porta, una zuccata fuori di Parolo la chance solitaria della ripresa: e gli ingressi di Ghezzal, Meza Colli e Martinho non alterano il sistema. Il vantaggio è un mezzo regalo di Stankevicius, che alla prima da titolare (a destra) non ha il sincronismo con Diakite (sostituto di Biava) e non fa scattare il fuorigioco. Klose e Cisse si sono guardati straniti, ma erano accanto (non come nel 4-2-3-1) e hanno potuto decidere che così non poteva finire.
4˚
k.o. di fila per il Cesena in campionato, il primo nell'ultimo turno del 2010-11.
2˚
gol in campionato per Klose, mentre per Hernanes e Mutu è la prima rete (per il romeno è il 96˚ in A, segnate con 5 squadre diverse).
Il gol del momentaneo 1-1 della Lazio grazie al rigore di Hernanes ANSA
le Pagelle
DI STEFANO CIERI
BROCCHI, CHE CUORE EDER NON COMBINA NIENTE CESENA 5,5
h
IL MIGLIORE
7 RAVAGLIA 7
Interventi prodigiosi su Klose e (due volte) su Cisse. Non può nulla sui due gol. COMOTTO 5,5 Grinta sì, ma troppi strafalcioni. VON BERGEN 5 Va su Cisse e si perde Klose nell'azione del 2 1. M.ROSSI 5 Prima rischia il rigore con una mano galeotta, quindi lo provoca davvero su Diakite. LAURO 6 Ligio alle consegne di Giampaolo senza strafare. MARTINHO 5,5 Del suo ingresso si accorgono in pochi. GUANA 6 Il più reattivo di un centrocampo che comincia bene, ma che alla lunga non regge. COLUCCI 6 L'imbeccata a Mutu per il vantaggio, poi il solito tran tran in mezzo al campo.
LAZIO 6,5 MARCHETTI 6 Incolpevole sul gol, ma nel complesso non sfigura. STANKEVICIUS 5 Tiene in gioco Mutu nell’azione del gol cesenate. Errore che costringe la Lazio a una gara in salita. LULIC 5,5 Dovrebbe dare ossigeno nel finale, ma resta fermo. DIAKITE 6 Inizio disastroso, poi cresce e si procura anche il rigore DIAS 6,5 Sembra tornato la roccia insuperabile della scorsa stagione. KONKO 6 Si disimpegna bene sulla fascia opposta a quella di sua competenza. GONZALEZ 6 Tanta corsa, un po' di confusione e parecchia sostanza. LEDESMA 6 Molti errori, ma anche tanti chilometri percorsi per chiudere le falle. BROCCHI 6,5 Cuore e gambe per tenere corta la squadra. Si arrende solo nel finale. (Cana s.v).
MEZA COLLI 5,5 Ci mette un po' di brio, si perde subito.
HERNANES 6 Il gol dagli 11 metri riscatta una prestazione molto al di sotto del suo standard abituale.
PAROLO 5,5 Meno appariscente del solito. Va vicino al 2 2.
MATUZALEM 6 Abbassa la temperatura della gara nel finale.
EDER 5 Combina poco.
CISSE 6,5 Spostato in avanti è ancora più devastante. Un grande Ravaglia gli nega il gol.
GHEZZAL 5,5 Qualche spunto isolato. MUTU 6 Il lampo con cui porta in vantaggio i suoi è degno del Mutu che fu. Poi però si ferma. CANDREVA 6 In avanti è un pesce fuor d'acqua. Meglio quando torna a centrocampo. All. GIAMPAOLO 5 Il 4 3 3 c'è solo sulla carta. Squadra troppo col freno a mano tirato.
h
IL MIGLIORE
7 KLOSE 7
Timbra ancora dopo le reti in Coppa e a San Siro. Ma stavolta è un gol da tre punti. All. REJA 6,5 Bravo ad abbandonare il 4 2 3 1 per il più logico 4 3 1 2. E bravo anche a non abbandonare la barca.
TERNA ARBITRALE: CELI 6 Bene sul rigore per la Lazio, forse ce n’era anche un altro Nicoletti 6; Tonolini 6
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI ALLENATORI GIAMPAOLO: «LA SQUADRA NON MI È DISPIACIUTA»
LaFotonotizia
Reja: «I media contro di me» «I tifosi hanno il diritto di criticare» Ma i «soliti noti» lo invitano ancora ad andarsene DAL NOSTRO INVIATO
DAVIDE STOPPINI CESENA
C’è il dolce e l’amaro, ma in fondo è stato sempre così per Edy Reja alla Lazio. C’è l’abbraccio dei suoi giocatori a fine partita, per la prima vittoria in campionato. E c’è anche quel maledetto coro — «Reja vattene» — dei soliti noti, quelli che lo contestano a prescin-
dere, «il marcio» a cui ha fatto riferimento due giorni fa e che non gli toglie dalla testa il pensiero fisso delle dimissioni. Cesena come l’Olimpico. Anche se ieri sera il tecnico ha provato, d’accordo con la società, a spostare il tiro sui media: «I tifosi hanno il diritto di criticare — ha detto —, io mi riferivo soprattutto alla stampa». E ancora: «Ero stanco, ne avevo fin sopra i capelli e l’ho detto al presidente, che mi ha convinto a restare». In campo si è rivisto lo spirito della Lazio di un anno fa: «Abbiamo avuto una grande reazione dopo il gol del Cesena. E’ stata una Lazio finalmente equilibrata. Poi lì davanti ab-
biamo giocatori di grandissimo spessore come Klose e Cisse, quando dai la palla a loro succede sempre qualcosa. Nuovo modulo? Ho detto a loro due di muoversi con libertà e l’hanno fatto, ora pian piano ritroveremo anche Hernanes. Peccato per la sconfitta con il Genoa, ma speriamo che il campionato della Lazio sia iniziato qui a Cesena». Qui Cesena Non può dire la stes-
sa cosa Marco Giampaolo, fermo ancora a zero punti: «In queste tre partite abbiamo pagato a caro prezzo gli episodi — ha detto — . Ancora un rigore contro. Su quello di oggi ho i miei dubbi: contatti come
quelli ce ne sono a centinaia ogni partita, gli arbitri dovrebbero usare sempre lo stesso metro di giudizio. Ma non saremo sempre così sfortunati. Abbiamo fatto una buona gara, paghiamo a caro prezzo i primi minuti del secondo tempo». Però dopo l’uno-due della Lazio è sembrata mancare la reazione: «Abbiamo fatto meglio rispetto a Catania — ha replicato Giampaolo —. Ci abbiamo messo furore agonistico e ordine, poi non siamo riusciti a pareggiare, ma la prestazione non mi è dispiaciuta: ecco perché non sono preoccupato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il connubio tra calcio e basket Ieri sera i 22 titolari di Cesena-Lazio, all’ingresso in campo, erano accompagnati da un gruppo di bambini (foto LAPRESSE) che indossavano la maglia della Supercoppa di Basket 2011: Rcs Sport e Lega Basket hanno voluto promuovere la partita che si disputerà a Forlì sabato 1 ottobre alle 17.45 tra la Montepaschi Siena e la Bennet Cantù.
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
SERIE A 4a GIORNATA
A
Doppietta di Jo-Jo La Fiorentina sorride
DOPO PARTITA
Il montenegrino è tornato, va a segno anche Cerci. Il Parma è una comparsa. Montolivo viene contestato al grido di «Levati la maglia» le Pagelle
FIORENTINA PARMA
DI ALESSANDRA GOZZINI
V
3 0
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0
VARGAS OKAY BEHRAMI COMBATTE ZE EDUARDO HA FISICO
MARCATORI: Jovetic (F) al 1’, Cerci (F) al 16’, Jovetic (F) al 36’ s.t.
PANCHINA: Neto, Cassani, Munari, Ljajic. PARMA (4-4-1-1) Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Ze Eduardo, Morrone (dal 29’ s.t. Blasi), Jadid (dal 36’ s.t. Galloppa), Modesto (dal 21’ s.t.Crespo); Biabiany; Floccari.
DE SILVESTRI 6 Benino dietro, ma è indicativo il numero dei cross per l’attacco: zero.
ALLENATORE: Colomba. PANCHINA: Pavarini, Feltscher, Rubin, Santacroce.
GAMBERINI 6 Un paio di volte in ritardo sugli avversari (Nastasic s.v.)
ARBITRO: Rizzoli di Bologna.
NATALI 6,5 Non soffre Biabiany e fa un gran recupero su Floccari
AMMONITI: Zaccardo, Biabiany, Paletta e Jadid per gioco falloso.
PASQUAL 6 Davanti ha di nuovo Vargas, che gli lascia meno spazio per le discese
NOTE Spettatori 20.000 circa dei quali 7.412 paganti per una quota di 86.223,30 e 13.024 abbonati per una quota di 228.889,49. Tiri in porta: 7-1; tiri fuori: 9-4; angoli: 6-5; fuorigioco: 0-3. Recuperi: primo tempo 1’; secondo tempo.
ESPULSI: nessuno.
BEHRAMI 6,5 Solito combattente, ma stavolta esagera: tira e fa anche l’assist per Jo Jo MONTOLIVO 6,5 Stoppa i fischi con una buona prestazione.
KHARJA 6 Assist geniale per il terzo gol CERCI 7 Con la coppa Italia, è il nono centro in altrettante partite ROMULO 6 Subito buoni spunti SILVA 6 Lotta su tutti i palloni e aggiusta il dialogo con Jo Jo MIGLIORE h 7,5 ILJOVETIC E’ tornato: sono i primi gol dopo l’incubo infortunio. Approfitta dell’assenza di Gila per accentrarsi e rubare spazio al Tanque All. MIHAJLOVIC 7 Si è fatto sentire nell’intervallo: dopo un primo tempo molle, la Fiorentina ne fa tre
PARMA 4,5 MIRANTE 5,5 Non ha grandi colpe sui gol ZACCARDO 5 Si preoccupa solo di fermare Vargas, che sulla carta sarebbe a mezzo servizio PALETTA 5,5 Duello fisico contro il Carrarmato Silva. E c’è Jovetic che si infila sempre in mezzo
Stevan Jovetic, 21 anni, montenegrino. Aspettava questo momento dal 28 marzo 2010 DE LUCA LUCA CALAMAI FIRENZE
Tre gol e tre storie. La Fiorentina si prende tutta la scena e i tre punti che la portano nella zona alta della classifica. Niente a che vedere con i tormenti e le paure dei primi mesi della passata stagione. Partiamo da Stevan Jovetic. Jo-Jo, dopo 25 secondi della ripresa, segna la rete che apre e, in fondo, chiude la partita. Un tocco facile a chiudere un assist al bacio di Behrami. Tutta Firenze accompagna il pallone dentro la porta. Questo gol lo cercava con rabbia e lo aspettavano con ansia i tifosi viola. Il fuoriclasse slavo non segnava dal 28 marzo 2010. Una lunga parentesi figlia di un grave infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per un anno. Non è stato facile ripartire. Ma ora
Jo-Jo è tornato il fuoriclasse che aveva stregato i Della Valle e fatto innamorare tutti i grandi club europei. Il valore aggiunto che può permettere alla Fiorentina di dare l’assalto all’Europa. Jovetic realizza anche la rete del definitivo 3 a 0 con una verticalizzazione e un tocco degni di Ibrahimovic. La seconda storia porta la firma di Alessio Cerci. Il giovanotto dopo un’estate da «nemico» ora è diventato un idolo dei tifosi. E lui ripaga l’affetto della gente deviando di testa in rete un perfetto cross di Vargas. Per il romano è il nono centro nelle ultime 9 partite di campionato e coppa Italia. Numeri da fuoriclasse. Cerci è una scommessa vinta da Mihajlovic che lo ha difeso quando sembrava indifendibile. La cosa buffa è che tra allenatore e giocatore c’è un rapporto particolarmente «frizzante». In estate, durante il ritiro in
LUCARELLI 5 Pasticcia. GOBBI 5,5 Gli tocca Cerci e lo tiene bene, ma solo fino al gol
DOPO IL CRAC AL GINOCCHIO
h 6,5 ZEIL MIGLIORE EDUARDO
Jovetic: «Fuori dal tunnel Un gol è per Gilardino»
Ha fisico e ci prova dalla distanza: da riproporre MORRONE 5,5 Pensa solo a chiudere gli spazi. BLASI 5,5 Non dà il suo contributo JADID 5 Fa falli senza senso (Galloppa s.v.) MODESTO 5 E’ il primo a uscire CRESPO 5,5 Mai pericoloso. BIABIANY 6 Fa molto movimento anche se incide poco. FLOCCARI 5 E’ la torre che non dovrebbe far rimpiangere la Formica Atomica: non ci riesce All. COLOMBA 5 Il Parma torna quello impacciato visto all’esordio.
TERNA ARBITRALE: RIZZOLI 6 Giusti i gialli. Per il resto non ci sono stati episodi dubbi. Romagnoli 6; De Pinto 6
FIRENZE Aspettava questo momento dal 28 marzo 2010. È il momento che segna l’uscita dal tunnel dell’infortunio. Dopo il crac al ginocchio, a Firenze esultano di nuovo per un gol di Jovetic. E dopo aver aspettato così tanto uno solo non basta, Jo Jo infila la prima doppietta dell’anno: «Il periodo buio è cancellato. Dedico un gol a Gilardino, l'altro alla mia famiglia, ora voglio segnare al Napoli». Riceve anche la standing ovation della curva, mentre uscendo si batte la mano sul cuore e racconta: «Ho sempre pensato alla Fiorentina e al rinnovo». Così chiama indirettamente in causa Montolivo: «Cercheremo di
aiutarlo perché è un grande. Dovremo proteggerlo finché è qui perché lui da sempre il massimo». Ieri ha debuttato Tanque Silva: «Speravo nel gol ma sono felice per la squadra». L’analisi passa agli allenatori. Mihajlovic: «Bene la squadra, bene Silva e Montolivo. Riccardo ha fatto una grande partita, e ho sentito pochi fischi, ma lui ha dimostrato di saperli gestire. Cerci arrabbiato per il cambio? Ci sta, ne parleremo, poi si vedrà». Colomba: «Nel primo tempo siamo stati all’altezza della situazione, il gol dopo 30 secondi ha cambiato tutto, ma ho molte speranze». a.g.
o
I NUMERI
35
I successi Nei 35 precedenti incontri in serie A tra la Fiorentina e il Parma i toscani hanno vinto 13 volte. Si tratta di un confronto equilibratissimo perché il Parma ha vinto 11 volte e conquistato altrettanti.
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Riecco Jo Jovetic è ritornato a segnare in serie A dopo 18 mesi di digiuno. La sua rete precedente risale a Fiorentina-Udinese 4-1 del 28 marzo 2010. Per il montenegrino prima doppietta in serie A e dieci gol in totale.
Mugello, il giocatore aveva contestato platealmente una decisione di Sinisa ed era finito in punizione. Stavolta contesta una sostituzione giustissima considerato che la Fiorentina era sul 2 a 0 e che sabato sera sarà impegnata al San Paolo. Benedetto ragazzo. Montolivo Il terzo personaggio è Montolivo. Era già successo con Nicola Berti, Robi Baggio e Felipe Melo trattati dai tifosi viola come dei traditori il giorno del loro ritorno al Franchi con un’altra maglia. Ma, stavolta, fischi e cori («levati la maglia») sono per un giocatore che indossa i colori viola. Una contestazione attesa ma clamorosa. Montolivo ormai è fuori dai programmi della Fiorentina e dal cuore della gente. Difficile che questa storia possa andare avanti a lungo. Cosa può succedere? Ci sono quattro opzioni: si lega a vita alla Fiorentina (impossibile), viene messo fuori rosa (possibile), firma un contratto con clausola rescissoria intorno ai quattro milioni (possibile), se ne va a gennaio alla riapertura del mercato (probabile). Intanto Riccardo gioca facendo finta di non sentire cosa gli urlano. E, tenuto conto anche dell’aspetto psicologico (non è certo la situazione ideale) se la cava più che dignitosamente. Nel primo tempo due dei tre tiri scagliati dalla nello specchio della porta di Mirante portano la sua firma. Parma Per una notte, invece, il Parma si limita a recitare un ruolo da comparsa. E neppure l’assenza dello squalificato Giovinco può bastare a giustificare tanta povertà di gioco. La squadra di Colomba non costruisce neppure un’azione da gol e conferma di avere una difesa più che vulnerabile: otto gol in tre partite. Un dato statistico che merita una riflessione profonda. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Maurizio Beretta, 56 anni ANSA
Oggi ratifica dei contratti 2012-15 di Sky e Mediaset MILANO
ALLENATORE: Mihajlovic.
BORUC 6 Quasi totale relax
VARGAS 7 Aggiunge potenza e crossa per il gol di Cerci
Alessio Cerci dopo un’estate da «nemico» è un idolo dei tifosi. E lui ripaga l’affetto della gente deviando di testa un cross perfetto di Vargas
FIORENTINA (4-3-3) Boruc; De Silvestri, Gamberini (dal 40’ s.t. Nastasic), Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Vargas (dal 25’ s.t. Kharja); Cerci (dal 29’ s.t. Romulo), Silva, Jovetic.
FIORENTINA 7
LEGA C’È L’ASSEMBLEA
V Preziosi gli assist di Vargas che ha assicurato potenza e fantasia. Si è ripreso prima del previsto e ha contribuito a lanciare la squadra viola
Oggi l’assemblea della Lega di A (inizio fissato alle ore 11) ratificherà l’assegnazione dei due pacchetti principali dei diritti tv del triennio 2012-15. Sky sul satellite e Mediaset sul digitale terrestre si sono assicurati l’esclusiva del campionato (sul dt restano fuori le 8 squadre ex Dahlia) garantendo il minimo richiesto dal bando. Da Sky 558 milioni per il 2012-13, 561 per il 2013-14 e 564 per il 2014-15; da Mediaset 259 milioni per il 2012-13, 268 per il 2013-14 e 277 per il 2014-15. Un incremento medio annuo di 37 milioni rispetto al 2010-12. Così come per questa stagione, dopo il fallimento di Dahlia, sono rimasti invenduti i diritti relativi a 8 squadre di A sul digitale terrestre, con 56 partite in esclusiva. La Lega dovrà decidere cosa farne, aprendo poi la trattativa privata per il chiaro con una Rai che punta al ribasso. Altro fronte All’ordine del gior-
no pure la questione dei bacini d’utenza che ha fatto litigare i presidenti per tutta la scorsa stagione: alla fine si era trovato un accordo valido per la fatturazione dei proventi ma resta da definire in via ultimativa quelle percentuali. Senza dimenticare le nuove modalità di distribuzione degli introiti televisivi 2012-15: di sicuro sarà rivisto il peso dei diversi fattori, con una maggiore incidenza dei risultati sportivi. Infine, la Lega è chiamata a scegliere la data di recupero della prima giornata di campionato, saltata a causa dello sciopero dei calciatori: si giocherà il 21 dicembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino SERIE B
Contratto collettivo firmato entro un mese L’accordo collettivo dei cal ciatori di Serie B dovrebbe essere firmato entro fine ottobre. Il presi dente di Lega Andrea Abodi ha pre sentato la bozza discussa con l’Aic all’assemblea dei club, che nei prossimi giorni invieranno le loro osservazioni. Tra le novità, emolu menti differenti in caso di retroces sione. La Lega di B ha ratificato l’ac cordo con Mediaset per i diritti tv di questa stagione sul digitale terre stre e individuato le linee guida del triennio 2012 15.
PRIMAVERA
In Coppa Italia l’Inter ne fa tre Vittoria agevole dell’Inter di Stramaccioni nell’andata del primo turno di Coppa Italia: 3 0 ad Ascoli con gol di Vojtus, Forte e Mella. Ri torno l’1 ottobre.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
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SERIE A 4a GIORNATA
Abbraccio tra argentini dopo il gol del 2-1: German Denis, 30 anni (a destra) e Maxi Moralez, 24 LAPRESSE
L’esultanza di Eran Zahavi, 24 anni: è il secondo gol segnato in Serie A da un israeliano FOTOPRESS
L’Atalanta sopra zero Il Lecce si fa male
Gnam! Il Palermo si Mangia il Cagliari
Doppietta di Denis, arriva il primo punto per i nerazzurri: senza il -6 sarebbero in testa LECCE ATALANTA
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Denis (A) su rigore al 3’, Mesbah (L) al 25’ p.t; Denis (A) all’11’ s.t. LECCE (4-3-1-2) Julio Sergio; Cuadrado, Tomovic, Esposito, Mesbah; Piatti, Obodo (dal 24’ s.t. Strasser), Giacomazzi; Grossmuller; Di Michele (dal 29’ s.t. Corvia), Pasquato (dal 18’ s.t. Ofere). PANCHINA Benassi, Ferrario, Brivio, Bertolacci. ALLENATORE Di Francesco. ATALANTA (4-4-1-1) Consigli (dal 35’ pt Frezzolini); A. Masiello, Capelli, Manfredini, Peluso (dal 7’ st Bellini); Schelotto, Brighi, Padoin, Bonaventura (dal 29’ st Cigarini); Moralez; Denis. PANCHINA Carmona, Gabbiadini, Raimondi, Tiribocchi. ALLENATORE Colantuono. ARBITRO Rocchi di Firenze ESPULSI Grossmuller (L) al 18’ s.t. per c.n.r. AMMONITI Di Michele (L), Peluso (A), Moralez (A), Bellini (A) e Schelotto (A) per g.s.; Denis (A) e Grossmuller (L) per proteste. NOTE paganti 4.194, incasso di 53.603 euro; abb. 3.896, quota di 41.506 euro. Tiri in porta 7-7. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 3-1. Angoli 5-3. Rec.: p.t. 2’, s.t. 4’.
GIUSEPPE CALVI LECCE
Ecco un’altra poderosa bracciata e l’Atalanta raggiunge la riva. Nel mare della salvezza, la squadra di Colantuono ha già dominato l’onda della penalizzazione di 6 punti: con il successo conquistato a Lecce, sono 7 punti in tre incontri, che consentono anche di abbandonare l’ultimo posto. Anzi, senza l’handicap sarebbe prima. Tosti e concreti, i nerazzurri danno una lezione di cinismo alla formazione di Di Francesco, recidiva negli erroracci commessi in avvio di partita. Denis apre e chiude In cattedra sale Gustavo German Denis, non solo autore della doppietta ma anche autentico leader, capace di caricarsi la squadra sulle spalle. Al primo sussulto, l’ar-
gentino segna su rigore e nella ripresa esibisce una splendida perla, un colpo in acrobazia che vale la festa. Poco incisivo Moralez, più reattivo nel secondo tempo, la manovra dell’Atalanta, sempre bloccata sulla solida linea difensiva, poggia sulle iniziative di Schelotto e Bonaventura, efficace non tanto nelle incursioni quanto piuttosto nel costringere Cuadrado a restare basso. Nel segno di Mesbah Certo, sulla
sfida pesano, come fardelli insopportabili, le ingenuità del Lecce, che si fa subito male. Come nella partita con l’Udinese, stesso minuto, il secondo, stessa porta, la squadra salentina si complica la vita: retropassaggio di Cuadrado a Julio Sergio, che «serve» Schelotto, pronto a entrare in area, dove subisce il contrasto duro di Mesbah. Rocchi assegna il rigore, trasformato al 3’ da Denis. L’Atalanta non imita l’Udinese e, passata in vantaggio, si mette troppo comoda, neppure prova a sferrare il colpo del k.o. a un avversario stordito. Certo, la reazione del Lecce è veemente: Di Michele e soprattutto Pasquato fanno ballare la difesa nerazzurra, che al 25’ cade. Dopo scambio con Grossmuller e Giacomazzi, Mesbah infila Consigli: smentendo il guardalinee Alessandroni, che segnala il fuorigioco (è Manfredini, non Di Michele a toccare), l’arbitro Rocchi convalida. La migliore Atalanta spunta in avvio della ripresa, complici anche gli errori grossolani di Tomovic, Esposito e Mesbah, impietrito dinanzi alla rovesciata-gol di Denis, e soprattutto Grossmuller, espulso al 18’ per protesta plateale dopo essere stato ammonito. Scampato, nel recupero, un pericolo su uno scambio Esposito-Corvia, la pattuglia di Colantuono porta a termine la missione.
le Pagelle DI GAETANO IMPARATO
MALE CUADRADO SI SALVA SOLO PASQUATO SCHELOTTO O.K. LECCE 5,5 JULIO SERGIO 5 Correo su rigore e raddoppio. CUADRADO 5 Soffre Bonaventura, difende male. TOMOVIC 5 Mette toppe ma perde colpi. ESPOSITO 4,5 Errori pericolosi, balla col reparto. MESBAH 5 Causa il rigore e altro. Il gol non l’assolve. PIATTI 6 Guizzi, e dà sostanza. OBODO 6 Fa il suo, cala di netto. STRASSER 5,5 Buona volontà, poche opportunità. GIACOMAZZI 6 Fa diga, regge. GROSSMULLER 4 Gioca ma straparla: rosso giallo. A casa. DI MICHELE 6 Due incursioni senza sviluppi (Corvia s.v.).
h
IL MIGLIORE 6,5 PASQUATO
Il più produttivo, dalla distanza. OFERE 5 Non lascia impronte. All. DI FRANCESCO 5.5 Fase difensiva da rivedere: burrosa.
ATALANTA 7 CONSIGLI 6 Innocente sul gol, parate toste. FREZZOLINI 6 Inizio da brividi, si riprende. MASIELLO 5,5 Si perde Mesbah, poi sbarra la fascia. CAPELLI 6 Nessun errore. MANFREDINI 6 Tocco fatale, poi bene. PELUSO 5,5 Spranga e spinge. BELLINI 6 Lotta continua. SCHELOTTO 6,5 Prende il penalty, una spina. BRIGHI 6,5 Palloni e tackle. PADOIN 6,5 Sovrasta la concorrenza in mediana. BONAVENTURA 6,5 Fa tremare Cuadrado. CIGARINI 6 S’adegua al finale strappacore. MORALEZ 6 Vicino al raddoppio, impara a difendere.
h
IL MIGLIORE 7,5 DENIS
Mulo d’area, bicicletta gol stupenda. All. COLANTUONO 7 Il suo dna in campo. Rabbia e attenzione.
TERNA ARBITRALE: ROCCHI 7 Perfetto su rigore e pareggio regolare. Allessandrini 5; Giallatini 6.
Seconda vittoria del nuovo tecnico rosanero, ma che sofferenza nel finale PALERMO CAGLIARI
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glia da fuori un destro liftato che trafigge Agazzi. Rivoluzione Il Cagliari non rie-
DAL NOSTRO INVIATO
sce a reagire. Ficcadenti punta sulla coppia Nenè-Thiago Ribeiro quasi assente per tutto il primo tempo, così come Cossu che dovrebbe armarla. Mangia, che prima della gara va a scambiare il cinque con ciascuno dei suoi giocatori proprio come si fa nelle giovanili da cui il tecnico rosanero proviene, opera una minirivoluzione rispetto alla gara di 3 giorni prima. Fuori Ilicic (che Zamparini aveva richiamato ad un maggiore impegno), Hernandez e Alvarez (unico infortunato dei 3) per inserire Zahavi, Pinilla e Bertolo. Visto che il raddoppio, ovvero il gol che mette la partita in discesa, lo sigla Bertolo, cioè l’altra ala, possiamo concludere che il tecnico azzecca tattica e strategia. Nel senso che ha ragione a non cambiare il prediletto 4-4-2 solo per l’indisponibilità di Alvarez e a sostituirlo con Bertolo.
FRANCESCO CARUSO PALERMO
Che difesa La palla del 2-0 all’ar-
Vola il jet rosanero. Neanche il tempo di rullare sulla pista della Favorita e il Palermo è già ad alta quota. Bastano 15 minuti per riemergere dall’acquitrino di Bergamo e riagguantare il Cagliari che nel finale rischia però di fare pari e patta. In 20 secondi i siciliani mettono in chiaro le cose e si portano avanti con l’israeliano Zahavi, al debutto da titolare. Prima di lui, 14 anni fa, un altro israeliano, Tal Banin, aveva messo il timbro in A realizzando il suo unico gol con la maglia del Brescia (3-1 all’Empoli il 17 dicembre ’97). Zahavi segna a conclusione di una bella manovra avviata sulla sinistra da Balzaretti e proseguita dall’israeliano che scambia con Della Rocca e sca-
gentino la dà Miccoli con un lancio in area che pesca il compagno libero di battere a rete: e la difesa rossoblù sta a guardare. Per ridestarsi dalla doppia sberla impiega un bel po’ il Cagliari sorretto solo dalle geometrie di Conti, ma troppo inconsistente in avanti. Nella ripresa un po’ con l’orgoglio e un po’ con i cambi i rossoblù alzano il livello appena più su del prato e vanno vicini al gol con Nainggolan, Nenè, Conti e Thiago Ribeiro. Nel frattempo il Palermo fa tris con Miccoli su punizione, colpevoli però Agazzi e la barriera. Nel finale i gol di Conti (su punizione) e di Nainggolan servono solo ad attenuare il tonfo della caduta, per la consolazione rimangono i 6 punti in classifica in 3 giornate. Come il Palermo.
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Zahavi (P) al 1’, Bertolo (P) al 15’ p.t; Miccoli (P) al 31’, Conti (C) al 39’, Nainggolan (C) al 46’ s.t. PALERMO (4-4-2) Tzorvas; E. Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Bertolo (dal 10’ s.t. Aguirregaray), Barreto, Della Rocca, Zahavi (dal 21’ s.t. Acquah); Pinilla, Miccoli (dal 32’ s.t. Hernandez). PANCHINA Benussi, Mantovani, Munoz, Ilicic. ALLENATORE Mangia. CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; F. Pisano (dal 13’ s.t. Perico), Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Nenè (dal 33’ s.t. Ibarbo), Thiago Ribeiro (dal 20’ s.t. Larrivey). PANCHINA Avramov, Ariaudo, Ekdal, Sampaio. ALLENATORE Ficcadenti. ARBITRO Peruzzo di Schio. AMMONITI Pinilla (P), Perico (C), Balzaretti (P), Acquah (P) per gioco scorretto, E. Pisano (P) e Cossu (C) per comp. non reg. NOTE paganti 6.452, incasso di 60.550 euro; abbonati 12.513, quota di 187.950 euro. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 2-1. Angoli 1-5. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 5’.
le Pagelle DI FABRIZIO VITALE
CHE BARRETO! DECIDE MICCOLI COSSU POCO ISPIRATO PALERMO 6,5 TZORVAS 5,5 Colpevole sui gol. E. PISANO 6 Parte forte, soffre nel finale. SILVESTRE 6,5 Chiude ogni varco. MIGLIACCIO 6 Lotta su tutte le palle alte. BALZARETTI 6 Macina chilometri, cala alla distanza. BERTOLO 6,5 Mangia gli dà fiducia e lui lo ripaga con un gol. AGUIRREGARAY 6 Pericoloso in contropiede. BARRETO 6,5 Motore inesauribile. DELLA ROCCA 6,5 Dà ritmo. ZAHAVI 6,5 Gol da cineteca dopo 20 secondi. ACQUAH 6 Dà sostanza nel momento di sofferenza. PINILLA 5,5 Fa a sportellate con i difensori e gioca di sponda.
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IL MIGLIORE
7 MICCOLI
Manda in gol Bertolo e poi chiude i conti. HERNANDEZ 6 Aiuta la squadra. All. MANGIA 6,5 Indovina le mosse, il Palermo ritrova lo slancio.
CAGLIARI 5,5 AGAZZI 5 Sui due gol ha poche responsabilità, incerto sul terzo. F. PISANO 5 Soffre troppo. PERICO 5 Prova a mettere ordine. CANINI 5 Si fa sorprendere sul gol di Bertolo. ASTORI 5,5 Serata difficile non è assistito dai compagni. AGOSTINI 5,5 Meglio nella ripresa. BIONDINI 5,5 Regala la palla del vantaggio al Palermo, non offre il giusto supporto a metà campo. IL MIGLIORE h 6,5 CONTI Va a segno e comanda la rimonta. NAINGGOLAN 6,5 Riaccende le speranze, non si arrende mai. COSSU 5,5 Poco ispirato. NENE’ 5 Mai nel vivo delle azioni. IBARBO 5,5 Entra e crea scompigli. THIAGO RIBEIRO 5,5 Una traversa. LARRIVEY 5 Troppo impreciso. All. FICCADENTI 5 Sbaglia l’approccio, il Cagliari si fa travolgere.
TERNA ARBITRALE: PERUZZO 6,5 Serata ok, indovina tutte le decisioni. Rubino 6,5; Iannello 6,5.
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SERIE A IL POSTICIPO DI STASERA
«Roma, vinci oggi e sogna domani» Luis Enrique cerca col Siena la prima vittoria e DiBenedetto incontra Alemanno per lo stadio Thomas DiBenedetto, che il patron ha definito laconicamente «positivo» — che non arriverà ultima: mi aspetto una proposta entro l’anno, poi individueremo l’area. DiBenedetto vuole uno stadio in cui gli avversari abbiano paura a giocare».
ALESSANDRO CATAPANO ANDREA PUGLIESE ROMA
C’è una Roma che scende in campo stasera e, stavolta, non si accontenterà dei complimenti. «Quelli sono marginali — racconta Luis Enrique —, non mi interessano più di tanto, io voglio vincere. La squadra ha bisogno di una vittoria, perché sta lavorando bene e i risultati devono essere una logica conseguenza. Battere il Siena sarà il modo migliore per prendere fiducia». A proposito, c’è un’altra Roma che guarda con ottimismo al futuro e rincorre, da ieri ufficialmente, lo stadio dei sogni. «E giuro — annuncia il sindaco Gianni Alemanno dopo l’incontro con
ROMA SIENA
Stasera Intanto, però, stasera
c’è il Siena. Dopo gli applausi del Meazza, è il momento di portare a casa la prima vittoria dell’era Luis Enrique. «Continuiamo a giocare come sappiamo, perché secondo me è il modo migliore per arrivare al risultato — dice il tecnico spagnolo —. Finora ci sono mancati i gol, è vero, ma sono sicuro che gli attaccanti si sbloccheranno presto. E i gol poi saranno tanti, ne sono certo». Finora, però,
Luis Enrique, 41 anni FORNASARI
non sono arrivati e le due punte volute da Lucho (Osvaldo e Bojan) hanno deluso. «Quando un giocatore arriva a Roma, per non conta chi lo porta. Roma è una piazza complicata, serve tranquillità e pazienza». Domani Vincere stasera, quindi, e costruire domani. Comunque velocemente. «DiBenedetto vuole fare presto — racconta il sindaco —, lo stadio è una priorità della nuova Roma». E uno dei punti del programma di Alemanno nella prossima campagna elettorale. «Anche per questo, noi offriremo la massima collaborazione a Roma e Lazio per gli stadi. Con DiBenedetto ci rivedremo a Trigoria, a ottobre, dopo che sarò andato in visita anche alla Lazio». Tanta
fretta di posare la prima pietra, ma dove, come, quando? «Non abbiamo ancora ricevuto progetti — aggiunge Alemanno —, perciò non possiamo parlare di un’area piuttosto che di un’altra. Ovviamente ci baseremo sul nostro piano regolatore generale. Dovrà essere un regalo alla città e un’operazione trasparente». Perciò, ci vorrà tempo. Ieri pomeriggio, prima di incontrare i dirigenti a Trigoria, DiBenedetto ha fatto un primo
Il sindaco: «Il patron vuole un impianto dove gli avversari abbiano paura a giocare»
giro di perlustrazione, da Tor di Valle a Tor Vergata, due delle zone individuate, e oggi incontrerà Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, tifoso romanista, costruttore. Nei prossimi giorni, invece, ha in agenda appuntamenti con i fratelli Toti e Luca Parnasi, proprietario di Tor di Valle. E non è da escludere neppure un coinvolgimento di Sergio Scarpellini, che possiede i terreni alla Massimina dove la Sensi aveva immaginato di costruire il suo stadio. Chissà se Totti farà in tempo a inaugurare la nuova casa romanista, «intanto — si fa bello Alemanno — ho ricordato a DiBenedetto quanto sia importante Francesco...». Perché, non lo sapeva? © RIPRODUZIONE RISERVATA
4-3-3 4-4-2
OGGI ORE 20.45 ARBITRO GUIDA
SABATO
DOM
ENIC
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NEW KIA RIO. UN’OTTIMA RAGIONE PER PERDERE LA TESTA.
NEW
TI ASPETTA
PANCHINA Curci, Rosi, Burdisso, Perrotta, Gago, Osvaldo, Borini. All. Luis Enrique. BALLOTTAGGI Lobont-Curci 70-30%, Heinze-Burdisso 60-40%, Pizarro-Perrotta 60-40%, Borriello-Borini 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Greco (10 giorni), Lamela (7 giorni), Stekelenburg (10 giorni). PANCHINA 25 Pegolo, 13 Rossettini, 19 Terzi, 10 D'Agostino, 36 Bolzoni, 18 Gonzalez, 9 Larrondo. All. Sannino BALLOTTAGGI Pesoli–Rossettini 60-40%; Gazzi-Bolzoni 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno.
MA IL CLUB SPERA
Osservatorio: secondo stop alla nuova card ROMA Il comunicato che l’Osservatorio licenzierà oggi conterrà giudizi lusinghieri, ma il contenuto che filtra è questo: la card casalinga per 16 partite proposta dalla Roma (in vendita da domani senza tessera del tifoso) è considerata «prematura». Una delusione per il club, che per evitare lo stop è andato incontro alle esigenze di ordine pubblico richieste, facendo sì che questo «abbonamento» divenisse una sorta di tessera del tifoso mascherata. Se ufficializzata, la decisione sarà presa su pressioni politiche e della maggioranza dei club di A, si sussurra a Trigoria. La Roma spera che il comunicato lasci spazio a nuovi approcci e non sia solo un no, perché in questo caso è intenzionata ad andare avanti lo stesso, ricorrendo anche al Tar.
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Serie A / 4ª GIORNATA RISULTATI CESENA-LAZIO 1-2 Mutu (C), Hernanes (L) rigore, Klose (L) CHIEVO-NAPOLI 1-0 Moscardelli (C) FIORENTINA-PARMA 3-0 Jovetic (F), Cerci (F), Jovetic (F) GENOA-CATANIA 3-0 Palacio (G), Palacio (G), Constant (G) JUVENTUS-BOLOGNA 1-1 Vucinic (J), Portanova (B) LECCE-ATALANTA 1-2 Denis (A) rigore, Mesbah (L), Denis (A) MILAN-UDINESE 1-1 Di Natale (U), El Shaarawy (M) NOVARA-INTER 3-1 Meggiorini (N), Rigoni (N) rigore, Cambiasso (I), Rigoni (N) PALERMO-CAGLIARI 3-2 Zahavi (P), Bertolo (P), Miccoli (P), Conti (C), Nainggolan (C) ROMA-SIENA
stasera ore 20.45
PROSSIMO TURNO sabato 24 settembre BOLOGNA-INTER MILAN-CESENA NAPOLI-FIORENTINA domenica 25 settembre, ore 15 ATALANTA-NOVARA CAGLIARI-UDINESE CATANIA-JUVENTUS CHIEVO-GENOA LAZIO-PALERMO SIENA-LECCE PARMA-ROMA
(ore 18) (ore 20.45) (ore 20.45)
CLASSIFICA
MARCATORI
SQUADRE
Questa la classifica marcatori aggiornata dopo le partite della quarta giornata, stasera si gioca Roma-Siena: 3 RETI: Denis (1) (Atalanta); Palacio (Genoa) Cavani (Napoli); Miccoli (Palermo); Giovinco (1) (Parma) ; Di Natale (Udinese)
PARTITE
GENOA JUVENTUS UDINESE NAPOLI FIORENTINA PALERMO CAGLIARI NOVARA LAZIO CHIEVO CATANIA LECCE PARMA MILAN ROMA SIENA ATALANTA* INTER BOLOGNA CESENA
PUNTI 7 7 7 6 6 6 6 4 4 4 4 3 3 2 1 1 1 1 1 0
G. 2 2 1 1 2 2 1 1 1 2 2 2 1 2 1 1 1 1 1 2
IN CASA V. N. 1 1 1 1 1 0 1 0 2 0 2 0 1 0 1 0 0 0 1 1 1 1 0 0 1 0 0 2 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0
FUORI TOTALE IN CASA P. G. V. N. P. G. V. N. P. F. S. 0 1 1 0 0 3 2 1 0 5 2 0 1 1 0 0 3 2 1 0 5 2 0 2 1 1 0 3 2 1 0 2 0 0 2 1 0 1 3 2 0 1 3 1 0 1 0 0 1 3 2 0 1 5 0 0 1 0 0 1 3 2 0 1 7 5 0 2 1 0 1 3 2 0 1 2 1 0 2 0 1 1 3 1 1 1 3 1 1 2 1 1 0 3 1 1 1 1 2 0 1 0 0 1 3 1 1 1 3 2 0 1 0 0 1 3 1 1 1 1 0 2 1 1 0 0 3 1 0 2 1 4 0 2 0 0 2 3 1 0 2 2 1 0 1 0 0 1 3 0 2 1 3 3 1 1 0 1 0 2 0 1 1 1 2 1 1 0 1 0 2 0 1 1 0 1 0 2 1 1 0 3 2 1 0 1 0 0 2 0 0 2 3 0 1 2 0 0 1 2 0 1 1 3 0 1 2 0 2 2 1 0 0 1 3 0 0 3 2 5
RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE ULTIME FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2010-2011 STAGIONE QUATTRO E DIFF. 2010-2011 GARE RETI F. S. F. S. T. R. T. R. 2 1 7 3 +4 0 0 0 0 4 (+3) 9 1 0 6 2 +4 0 0 1 1 4 (+3) 9 3 1 5 1 +4 1 1 0 0 0 (+7) 20 3 2 6 3 +3 0 0 0 0 5 (1) 6 0 2 5 2 +3 0 0 1 1 1 (+5) 18 0 1 7 6 +1 0 0 1 1 1 (+5) 18 4 4 6 5 +1 0 0 0 0 5 (+1) 6 3 4 6 5 +1 1 1 0 0 in B in B 4 3 5 5 0 1 1 0 0 6 (-2) 3 1 2 4 4 0 0 0 0 0 6 (-2) 3 0 3 1 3 -2 1 1 0 0 4 (=) 9 2 0 3 4 -1 0 0 1 1 3 (=) 15 1 7 3 8 -5 1 1 0 0 4 (-1) 9 1 3 4 6 -2 0 0 0 0 4 (-2) 9 0 0 1 2 -1 0 0 0 0 2 (-1) 16 0 0 0 1 -1 0 0 0 0 in B in B 4 3 5 3 +2 1 1 0 0 in B in B 4 7 4 7 -3 1 1 1 1 7 (-6) 1 1 3 1 5 -4 0 0 0 0 2 (-1) 16 0 1 2 6 -4 0 0 2 2 7 (-7) 1
2 RETI: Moralez (Atalanta); Conti (Cagliari); Cerci e Jovetic (Fiorentina); Milito (1) (Inter); Klose (Lazio); Rigoni (1) (Novara) 1 RETE: Portanova (Bologna); El Kabir, Larrivey, Nainggolan e Thiago Ribeiro (Cagliari); Maxi Lopez (Catania); Guana e Mutu (Cesena); Moscardelli, Paloschi, Pellissier e Thereau (Chievo); Gilardino (Fiorentina); Constant, Kukca, Mesto e Veloso (Genoa); Cambiasso e Forlan (Inter); Lichsteiner, Marchisio, Matri, Pepe, Vidal e Vucinic (Juventus); Cisse, Hernanes (1) e Sculli (Lazio); Giacomazzi, Grossmuller e Mesbah (Lecce); Aquilani, Cassano, El Shaarawy e Ibrahimovic (Milan); Campagnaro, Hamsik e Lavezzi (Napoli); Marianini, Meggiorini, Morimoto e Paci (Novara); Bertolo, Hernandez, Pinilla e Zahavi (Palermo); De Rossi (Roma); Basta e Isla (Udinese) RETI: in questo turno 26 (3 rigori); in totale 81 (7 rigori)
A parità di partite giocate la classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. *sei punti di penalizzazione U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE
laMoviola di FRANCESCO CENITI
(ore 20.45)
CONCORSI CONCORSI N. 72 DEL 20/9/2011 TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE 1-2-1-1-1-X-2-X-1-oggi-1-X-2-X TOTOGOL - COLONNA VINCENTE non disponibile LE QUOTE SARANNO RESE NOTE DOPO IL POSTICIPO DI STASERA ROMA-SIENA
Gazzetta.it ALLE 12.30 IL MEGLIO DEL CAMPIONATO, LIVE IN GAZZA OFFSIDE La quarta di campionato segna il crollo dell’Inter con cambio di guardia in panchina, la caduta del Napoli e i pareggi di Milan e Juve. Alberto Cerruti e Diego Antonelli discutono di questa giornata no per le "grandi" nella nuova videorubrica di Gazzetta Tv. Ospite in studio Alessandra Bocci per commentare i voti di Milan-Udinese.
fceniti@gazzetta.it
Palla in movimento sulla punizione del gol della Juventus Rocchi, finezza a Lecce Passato senza grandi danni lo spauracchio del turno infrasettimanale. Nella scorsa stagione, infatti, spesso gli arbitri erano andati incontro a magre figure. Ieri, invece, prestazione generale positiva, con qualche errore (tipo a Torino) ma anche delle chicche. Come quella di Rocchi a Lecce o dell’assistente Nicoletti a Cesena. E stasera tocca a Guida in Roma-Siena. CESENA-LAZIO 1-2 Celi di Campobasso Bravo Nicoletti sul gol del Cesena: Mutu è in posizione regolare (lo tiene in gioco Stankevicius) sul lancio di Colucci. La Lazio si lamenta al 35’ per un mani sospetto in area di M. Rossi. Nella ripresa è ok il rigore per la Lazio: netto fallo di M. Rossi su Diakite. CHIEVO-NAPOLI 1-0 Damato di Barletta Gara non difficile per Damato. Nel primo tempo da registrare
solo una simulazione di Mascara al 19’: non c’è nessun contatto con Hetemaj. Nella ripresa giallo giusto per Fideleff che sbaglia il tempo e stende Moscardelli. Al 31’ ammonito Inler che dopo un contrasto alto resta con il piede sulla schiena di Hetemaj: intervento da arancione. Dato curioso: il Napoli ha commesso solo 5 falli in tutta la gara. FIORENTINA-PARMA 3-0 Rizzoli di Bologna Tutto facile per Rizzoli. Ok i 4 gialli (tutte a carico del Parma). GENOA-CATANIA 3-0 Tozzi di Ostia Non male l’esordio stagionale in A per Tozzi (è della Can B, ha preso il posto di Brighi lasciato a riposo dopo la prestazione non eccelsa in Palermo-Inter). Sul primo gol di Palacio (in posizione regolare), Caracciolo è in fuorigioco ma ininfluente. Giusti i gialli (nella ripresa) a Ledesma (brutta entrata su Kaladze), a Bovo (sgambetta
Edinson Cavani, 24 anni LAPRESSE La punizione battuta a sorpresa da Pirlo: azione da fermare SKY Ricchiuti) e Dainelli (85’ da dietro su palla e caviglia di Maxi Lopez). Annullata rete a Suazo: c’è il fuorigioco. JUVENTUS-BOLOGNA 1-1 Gava di Conegliano Sul gol di Vucinic un paio di cose da segnalare: Gava ha il fischietto in mano e sembra voler dire «fischio io» (questa è la versione del Bologna), ma potrebbe anche aver chiesto a Pirlo se voleva la distanza. Di sicuro il pallone, quando lo juventino batte a sorpresa, sembra in movimento (deve almeno compiere un giro) e quindi l’azione andava fermata. Corretta l’espulsione di Vucinic: primo giallo per proteste dopo un fallo su Mudingayi, nel secondo è ingenuo perché il montenegrino affonda il tackle su Morleo a centrocampo. Piuttosto l’arbitro ha un’esitazione: in un primo momento sembra che voglia solo rimproverarlo, poi arriva il cartellino: sembra quasi per
accontentare la panchina del Bologna che protestava. LECCE-ATALANTA 1-2 Rocchi di Firenze Giusto il rigore dato all’Atalanta: Schelotto anticipa Mesbah che lo colpisce da dietro. Bravo Rocchi che corregge Alessandroni: l’assistente segnala il fuorigioco di Mesbah, ma in realtà il tocco è dell’atalantino Manfredini e non di Di Michele. Incomprensibile Grossmuller: prima commette un fallo da arancione Maxi Moralez punito col giallo, non contento protesta e si becca la seconda ammonizione. PALERMO-CAGLIARI 3-2 Peruzzo di Schio Annullato un gol a Migliaccio dopo 4’ per fuorigioco: sì, bravo l’assistente Rubino. Nel finale accenno di rissa: giuste ammonizioni a Pisano e a Cossu. E subito dopo a Balzaretti per proteste. (Milan-Udinese a pagina 3)
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le reti realizzate finora nella terza giornata con il totale che sale a 81; rispetto alla scorsa stagione ci sono 5 gol in più
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gli errori dal dischetto su un totale di 7 esecuzioni dall’inizio del campionato: ieri sera hanno segnato Hernanes e Denis
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partite ufficiali consecutive a segno per Antonio Di Natale, salito anche lui in vetta alla classifica dei cannonieri
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MONDO SPAGNA
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Che Valencia Barça salvato da Fabregas
MIGLIORI
Un duello tra Banega del Valencia e Mascherano del Barcellona AFP
riva sulla palla si accorge che i difensori del Barça sono altrove. Gol facile, seguito da due incredibili errori sotto porta di Soldado a cavallo dell’intervallo.
Pep sa che a Mestalla gli tocca soffrire: qui in aprile perse la finale di Copa del Rey col Real Mou, qui in campionato ha rimediato una sola vittoria e tre pareggi. L’ultimo ieri sera, terzo 2-2 nelle ultime 4 gare dopo quelli con Real Sociedad e Milan. Quasi sempre controllato dalla stretta morsa valenciana, il Barça ha rischiato a lungo di capitolare. Il Valencia, terzo negli ultimi due campionati a -25 e -28 dai catalani, ha fatto quasi tutto bene, ma non ha avuto la forza di chiudere quando ha potuto. La coincidenza Nel giorno in cui Moratti licenzia Gasperini, il Valencia omaggia Rafa Benitez consegnandogli la prestigiosa effigie in oro e brillanti. Si erano lasciati male, Rafa e il club spagnolo, e ci sono voluti sette anni per organizzare questa serata. Rafa è parso rilassato ma in guardia: «Sull’Inter ci sarebbero diverse cose da dire. Quando? Più in là». La festa per Benitez, ultimo allenatore a strappare una Liga a Barça e Madrid, contagia Mestalla. La squadra di Emery cerca la quarta vittoria con un 4-2-3-1 molto ben strutturato. Difesa attenta, Albelda rozzamente efficace, Banega illuminato, Mathieu un pugnale nel lato di Mascherano, scoperto elemento di destra della difesa a 3 di Guardiola. Pep rispetto all’8-0 all’Osasuna sceglie Keita per Thiago e Pedro per Villa, lasciando Alves nel tridente. Il Valencia pensa alla sua gara e con sorte trova il vantaggio: su un cross di Mathieu, Abidal anticipa Valdes e lo batte. Il Barça impiega un minuto per pareggiare con un filtrante al bacio di Messi convertito da Pedro, ma va rapidamente sotto di nuovo: Banega se ne va sulla sinistra vanamente inseguito, il cross è perfetto e quando Pablo Hernandez ar-
Muove Pep Pausa che serve a Pep per
muovere le pedine: arretra Dani Alves, cambia fascia a Pedro e avanza Fabregas nel tridente offensivo tornando al 4-3-3. Poi prova con Villa (acclamato ex) e Adriano, quindi con Thiago togliendo Puyol e tornando alla difesa a 3. Il Barça riesce a partire: traversa di Mascherano, gol di Fabregas, sempre a segno nelle prime 4 giornate, ancora servito da Messi e due grandi parate di Guaita su Messi e Villa. Tardivamente ritrovatosi, il Barça si accontenta del pari, risultato ultimamente abituale.
Casillas Il portiere del Real salva il risultato a inizio secondo tempo su Serrano. Poi dice: «Abbiamo perso punti contro due squadre inferiori, dobbiamo alzare la testa»
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VALENCIA BARCELLONA
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MARCATORI autogol di Abidal (B) all’11', Pedro (B) al 12’, Pablo Hernandez (V) al 23’ p.t.; Fabregas (B) al 31’ s.t. VALENCIA (4-2-3-1) Guaita 7; Miguel 6.5, Rami 6, Víctor Ruiz 5, Jordi Alba 7; Albelda 6.5 (dal 1’ s.t. Tino Costa 6), Banega 8; Pablo Hernandez 7, Canales 5 (dal 23’ s.t. Jonas 5.5), Mathieu 7.5 (dal 27’ s.t. Piatti 6); Soldado 5. PANCHINA Diego Alves, Bruno, Maduro, Aduriz. ALLENATORE Emery 7. BARCELLONA (3-4-3) Valdes 6; Mascherano 5.5, Puyol 7 (dal 17’ s.t. Thiago 6.5), Abidal 6; Xavi 7, Busquets 6.5, Keita 5.5 (dal 12’ s.t. Adriano 6.5), Fabregas 7; Dani Alves 6, Messi 7, Pedro 6.5 (dal 12’ s.t. Villa 6). PANCHINA Pinto, Fontàs, Maxwell, Afellay. ALLENATORE Guardiola 6.5. ARBITRO Velasco Carballo . NOTE ammoniti Rami (V), Soldado (V), Jonas (V), Mascherano (B). Spettatori 40.000 circa. Tiri in porta 1-8. Tiri fuori 4-1. Angoli 4-2. In fuorigioco 1-7.
FABIO LICARI LIMASSOL (Cipro)
C’è un caso che tormenta Uefa, Fifa, Udinese e può far saltare per aria il calcio. È quello del Sion, club svizzero di cui è tifoso Blatter, andato in tribunale per essere riammesso in Europa League. Il presidente Constantin pensa anche alla Corte di Giustizia Ue: nuovo Bosman? Prossimo round martedì 27 al tribunale di Martigny: non sarà l’ultimo.
La causa Comincia tutto nel 2008: il Sion compra un giocatore in un periodo vietato e la Fifa gli blocca il mercato per un anno. Il club però ignora il divieto e acquista sei calciatori che si rivolgono a un tribunale civile e sono ammessi in Euroleague. Il Sion, con gli «irregolari», ad agosto 2011 batte il Celtic nel terzo preliminare ed è squalificato. Il Celtic, reintegrato, supera l’Atletico Madrid nei playoff e si qualifica alla fase a gruppi (con l’Udinese). Caos. L’Uefa conferma la squalifica in appello e nel panel d’emergenza. Il
Cuper annulla Mou e Ronaldo Real altro stop LUCA BIANCHIN
«Questo sarà l’anno del Real. Deve essere l’anno del Real», diceva Hector Cuper, volpone, qualche giorno fa. Gufata di proporzioni notevoli. Il Real Mou a Santander, contro il Racing dell’Hombre Vertical, è stato la fotocopia dei Blancos che hanno perso domenica in casa del Levante: tra il brutto e l’orrendo. Ha tirato poco, non ha segnato mai e ha evitato di prendere gol solo per una parata di Casillas alla Casillas: grande allungo su tiro da lontano di Serrano. Un portiere normale lì due volte su tre prende gol. «No da señales de vida», «Non dà segnali di vita», ha titolato subito Marca riferendosi al periodo nero del Real. «El Madrid de Mou entra en depresión», «Il Madrid entra in depressione», ha risposto As. tutti. Il Real non segna da 227’ minuti, ha tirato in porta per la prima volta al 46’ del primo tempo e soprattutto ha ricordato la squadra del 2010-11, che ha lasciato la Liga contro le piccole, perdendo contro Sporting Gijon, Osasuna e Saragozza. Mourinho le ha provate tutte, in pure stile-Inter, inserendo nella ripresa Kakà, Higuain e Di Maria: inutile, perché Toño ha parato e soprattutto il Real ha fatto una gran fatica contro la difesa schierata. Casillas, alla fine, ha fatto il capitano: «Non abbiamo vinto due partite contro squadre che non competono con noi. Dobbiamo alzare la testa, sappiamo che la nostra immagine ora non è all’altezza del Madrid». Un concetto che deve essere chiaro anche per Florentino Perez, sceso negli spogliatoi dopo il 90’ per dare animo ai giocatori. Logico che però, alla fine, tutti aspettassero Mou. Lui, accusato dalla stampa
IL CASO SI DISCUTE DI TESSERAMENTI IRREGOLARI: DECIDERANNO I TRIBUNALI
DAL NOSTRO INVIATO
Cristiano Ronaldo, 26 anni, è il simbolo del momento negativo del Real Madrid REUTERS
Il presidente in spogliatoio Lo pensano
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-1
Sion fa tremare Platini e il girone dell’Udinese
LIGA IL PUNTO
S Messi Guaita gli nega la rete, lui si rifà con due splendidi assist a Pedro e Cesc. Passaggi simili, e sopraffini. Come sempre è lui il riferimento offensivo
S
FILIPPO MARIA RICCI VALENCIA
y
Sion si rivolge al tribunale di Martigny, ottenendo un decreto temporaneo di invalidità dei risultati (compreso Udinese-Rennes 2-1). Vuole rientrare. In più chiede 5 milioni di risarcimento, sanzioni penali per Platini e l’abolizione dei privilegi fiscali di Fifa e Uefa in Svizzera. Martedì udienza in tribunale. Se la «clausola compromissoria» impedirebbe di rivolgersi a giudici non sportivi, i tesserati possono andare in tribunale se considerano violati diritti fondamentali. Platini ha il sostegno delle 53 federazioni europee. Spera poi che il tribunale rinvii al Tas che potrebbe escludere definitivamente il Sion. Ma, se la risposta fosse contraria, può succedere di tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
spagnola già in settimana, un po’ ha minimizzato, un po’ se l’è presa con gli avversari: «Negli ultimi 20 minuti siamo rimasti con due difensori e abbiamo dominato. E comunque il Barcellona, il nostro riferimento diretto, non è certo a 30 punti». Mourinho ha puntato sul concetto di ritmo, che il Real non avrebbe trovato «per i molti ingressi della barella, le molte simulazioni dei giocatori del Racing e l’atteggiamento di chi ha permesso questo». Nei prossimi giorni ripenserà a tutto: alle punizioni calciate male da Ronaldo, mai protagonista, ai rischi corsi in difesa (se Stuani fosse un po’ più rapido...) e alla partita di sabato col Rayo. C’è il caso che, in caso di nuovo stop, a Madrid il livello della polemica si alzi. Si alzi parecchio.
Ecco i risultati della quarta giornata: OsasunaSiviglia 0-0; Real SociedadGranada 1-0; VillarrealMaiorca 2-0; Malaga-Athletic Bilbao 1-0; Racing SantanderReal Madrid 0-0; Atletico Madrid-Sporting Gijon 4-0; Rayo VallecanoLevante 1-2; ValenciaBarcellona 2-2. Oggi EspanyolGetafe (ore 20); Betis SivigliaSaragozza (22). Classifica (prime posizioni) Valencia p. 10; Malaga e Betis S. 9; Barcellona, Siviglia e Levante 8; Real M., Atletico M. e Real S. 7; Rayo V. e Osasuna 5
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RACING SANTANDER REAL MADRID
0 0
GIUDIZIO 77 RACING (4-2-3-1) Toño 7; Francis 6, Alvaro 6,5, Bernardo 6, Christian 6; Tziolis 6,5, Diop 6; Jairo Samperio 6,5 (dal 30’ s.t. Adrian 6), Ariel 6, Serrano 7 (dal 18’ s.t. Cisma 6); Stuani 5 (dal 22’ s.t. Munitis 6,5). PANCHINA Fernandez, Picon, Osmar, Julian. ALLENATORE Cuper 7. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 6,5; Arbeloa 5,5, Varane 6, Carvalho 6, Marcelo 6; Lass Diarra 5,5 (dal 30’ s.t. Kakà 6,5), Xabi Alonso 5,5; Callejon 5 (dal 1’ s.t. Di Maria 6,5), Ozil 6 (dal 22’ s.t. Higuain 5), Cristiano Ronaldo 5; Benzema 5,5. PANCHINA Adan, Sergio Ramos, Albiol, Granero. ALLENATORE Mourinho 5. ARBITRO Fernandez Borbalan. NOTE ammoniti Ozil (RM), Stuani (RS), Tziolis (RS), Lass Diarra (RM), Christian (RS), Munitis (RS), Carvalho (RM), Alvaro (RS). Tiri in porta 1-2. Tiri fuori 3-10. Angoli 4-2. In fuorigioco 1-2.
L’INCHIESTA MOVIMENTI ANOMALI DI DENARO A SOFIA E NEL CAMPIONATO SLOVACCO
Scommesse all’estero Si indaga in Bulgaria FRANCESCO CENITI MAURIZIO GALDI
Le inchieste di Napoli, Cremona, Bari e Lecce hanno in qualche modo fermato in Italia il fenomeno dei movimenti anomali di denaro per le scommesse. All’estero, però, il fenomeno è in crescita preoccupante. Già nella nostra inchiesta sulla Gomorra del calcio abbiamo sollevato il velo sulla Germania e su come il fenomeno abbia toccato anche alcune amichevoli di nazionali straniere.
Allarme Fifa La Fifa aveva lancia-
to l’allarme in occasione delle amichevoli di metà agosto e puntualmente l’anomalia si era concretizzata, sulla partita Montenegro-Albania con il crollo della quota dell’1 e dell’over che in modalità live scendeva nettamente con il passare dei minuti nonostante il punteggio fosse di 0-0. Partita che terminava con il punteggio di 3-2. La settimana successiva episodio simile in un match di Europa League: Ekranas-Maccabi. Sks365 ha informato immedia-
tamente la Fifa che ha apprezzato, ma al contempo si è lamentata dell’immobilismo di molti soggetti interessati. Successivamente è stata la volta del tennis (7 match di challenger) con inchiesta in fase di apertura. Ieri Francesco Baranca di Sks365, in una conferenza stampa in Bulgaria, ha denunciato i movimenti anomali nel campionato slovacco e bulgaro con l’apoteosi di Slavia Sofia-Lokomotiv Sofia: gran parte dei concessionari internazionali ha messo offline la partita, mentre la quota dell’1 passava da 2,00 a 1,03 (l’over da 2,10 a 1,30). Una curiosità: in Bulgaria sono solo 2 mesi che l’illecito sportivo è penalmente perseguibile come in Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO INGHILTERRA
Balo-gol: City facile Chelsea avanti ai rigori Ai sedicesimi di Carling, Mancini elimina il Birmingham (2-0) Rischio Blues col Fulham, Liverpool ok col ritorno di Gerrard Kalou e Malouda hanno fatto il loro dovere: 4-3 Chelsea nonostante l’errore di Lampard. E il Fulham ha protestato per l’ultimo penalty di Ruiz, che ha colpito la traversa ma, secondo l’arbitro, sul rimbalzo non ha passato la linea. In contemporanea, passaggio agli ottavi anche per Cardiff (ai rigori sul Leicester) ed Everton, salvato all’89’ da Fellaini prima del 2-1 di Phil Neville sul West Brom.
LUCA BIANCHIN
Avrebbe dovuto essere un tranquillo mercoledì di Carling Cup, con sei partite dei sedicesimi. Non troppo interessanti o nettamente sbilanciate. Invece è arrivato il gol di Balotelli, in campo per 90’ in casa contro il Birmingham con una specie di formazione riserve del City. Per essere una squadra B, l’attacco non è malissimo: Tevez più Mario, che ha colpito con un tiro rasoterra al 38’. Era già il 2-0. Il primo gol del City infatti lo ha segnato Owen Hargreaves, 30 anni, campione del mondo con Bayern e United a inizio anni Duemila, nazionale inglese ai Mondiali 2002 e 2006. Hargreaves negli ultimi tre anni si è operato a entrambe le ginocchia e non è mai stato in campo per più di 10 minuti di fila. Ieri, da ex United passato al City, ne ha giocati 57 e ha segnato il gol dell’1-0. Applausi. Pathos Chelsea A Londra inve-
ce si è rischiato lo shock. Il Chelsea ha giocato a lungo in dieci contro il Fulham per l’espulsione di Alex, e Kasami, ex Palermo, ha sbagliato un rigore. Con Turnbull, portiere di riserva entrato per un infortunio di
te, vittoria importante del Liverpool, che veniva dallo 0-4 contro il Tottenham. I Reds hanno vinto 2-1 a Brighton, partita indirizzata al 7’ dal gol di Bellamy, alla prima rete della sua seconda vita al Liverpool. Si è visto per un quarto d’ora anche Gerrard, in campo nel finale a oltre sei mesi dall’ultima partita.
FABIO LICARI LIMASSOL (Cipro)
Nuovo sistema in vista per le qualificazioni all’Europeo: una prima fase più «facile» per le grandi, una seconda dedicata a un torneo amichevole ma spettacolare e «commerciale». Un sistema tipo Champions. Non tutti sono d’accordo, ma è questo il progetto rivoluzionario di Platini presentato ieri allo Strategy meeting di Limassol: il punto forse più importante delle discussioni perché potrebbe consentire la riduzione di un paio di date del calendario (accogliendo le richieste dei club). Se ne parlerà oggi all’Esecutivo: Platini non vuole perdere tempo. Proposta Tutto nasce dalla vendita centralizzata dei diritti tv delle qualificazioni europee (a cominciare dalla fase finale 2016, quindi si parte nel settembre 2014). Se saranno come oggi — gruppi tipo quello dell’Italia, con Estonia e Far Oer — difficilmente le tv si faranno guerra per comprarle.
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i rigori con cui il Psg ha vinto col Nizza: Nené e Gameiro ne hanno segnato uno a testa, litigando su chi dovesse tirarli
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i gol in campionato per Pastore. Li ha segnati contro Evian e Brest l’11 e il 18 settembre
Javier Pastore EPA
Scozia Serata di Coppa di Lega
Balotelli festeggiato dai compagni del City dopo il gol AFP
Cech, i Blues hanno chiuso i supplementari con uno 0-0 assurdo. Chelsea e Fulham infatti hanno avuto molte occasioni e nel finale è stato addirittura Grygera, non rimpianto alla Juve, a salvare su Lukaku. Alla fine, ai rigori, David Luiz, Terry,
Idea Uefa: due fasi di qualificazione e un nuovo torneo
DAL NOSTRO INVIATO
I NUMERI
Pillole di Coppa Nelle altre parti-
EURO 2016 PER ACCONTENTARE LE TV
Platini pensa alla riforma dei gironi Per le nazionali top meno fatica e più amichevoli nobili
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Non solo: Francia 2016 avrà una fase finale a 24 squadre. Il rischio è un gruppo, già scadente di suo, nel quale passano addirittura le prime tre. Ecco allora l’idea di Platini. Prima fase Qualificazioni a
doppia fase. La prima, almeno per le grandi, non impegnativa. Non s’è parlato ancora di formule ma le 52 nazionali (Francia già qualificata) potrebbero essere divise in 12/13 gruppi da 4 squadre. Le teste di serie — Spagna, Italia, Olanda, Germania... — non dovrebbero soffrire a qualificarsi per l’Euro, giocando massimo 6 partite nel primo anno. Seconda fase Ecco la novità
del secondo anno. Mentre le migliori piccole giocherebbero nuove qualificazioni per guadagnarsi i 10/12 posti rimasti, le grandi parteciperebbero a un grande torneo amichevole pre-Euro: sfide d’alto livello, emozioni, incassi negli stadi, vendita facile dei diritti tv (da distribuire naturalmente a tutto il sistema), trasmissioni e musichette tipo Champions, e nessun rischio perché tanto la qualificazione è già in cassaforte. Non tutti sono d’accordo: qualche federazione «piccola» teme di giocare meno partite contro Germania, Olanda e Spagna. L’impressione è che dipenderà tutto dai milioni in ballo. E potrebbero non essere pochi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A Manchester in rete Hargreaves, che non giocava da 3 anni. Scozia, Rangers a casa
anche in Scozia. Anzi, serata con sorpresa: il Celtic ha vinto 2-0 in casa del Ross County, mentre i Rangers hanno perso 3-2 contro il Falkirk. CARLING CUP sedicesimi: Brighton-Liverpool 1-2, Man City-Birmingham 2-0, Southampton-Preston 2-1, Cardiff-Leicester 7-6 d.rig., Chelsea-Fulham 4-3 d.rig., Everton-West Brom 2-1 d.t.s..
FRANCIA SETTIMA GIORNATA
Pastore leader: il Psg è secondo Lione k.o. a Caen Il Flaco decisivo col Nizza Montpellier nuova capolista Prima vittoria per il Marsiglia ALESSANDRO GRANDESSO PARIGI
Prima vittoria del Marsiglia, perde a sorpresa il Lione a Caen, mentre il Paris Saint Germain vola con Javier Pastore. Stavolta niente gol, ma tanto spettacolo e qualche finezza di troppo per l’ex palermitano che imposta la sinfonia offensiva con la solita eleganza, anche se al 15’ temporeggia troppo sotto porta e Ospina blocca sulla linea. Il vantaggio arriva al 36’ su rigore, su fallo su Nené che nega il tiro al compagno Gameiro, ma trasforma. La partita la fa comunque il Psg che però al 16’ del secondo tempo concede un rigore per un netto fallo di Jallet su Mouloungui. Monzon non sbaglia. Poi però Pastore alza ritmo e livello di gioco. Al 26’ va via in percussione e Abriel gli ferma il cross di mano. Nené stavolta concede il privilegio degli 11 metri a Gameiro che raddoppia. Sempre attento Sirigu. A Marsiglia la vittoria scaccia-crisi sull’Evian la firma due volte Remy. Nivet beffa il Lione e in vetta sale di nuovo il Montpellier con il 3-1 ad Ajaccio. 7a giornata: Bordeaux-Lilla 1-1; Ajaccio-Montpellier 1-3; Caen-Lione 1-0; Digione-Brest 1-0; Lorient-Auxerre 1-1; Marsiglia-Evian 2-0; Nancy-Valenciennes 1-1; Psg-Nizza 2-1; Sochaux-Rennes 2-6; St Etienne-Tolosa 1-1. Classifica: Montpellier 16; Lione, Rennes, Psg, Tolosa 14; Lilla, Lorient 12; Caen 10; Sochaux, Digione 9; Auxerre, St. Etienne 8; Bordeaux, Evian 7; Marsiglia 6; Valenciennes, Nizza, Brest, Ajaccio 5; Nancy 4.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE BWIN L’INTERVISTA
i 3 colpi
la scheda
Taccuino
Una squadra rifatta da zero che punta in alto
MARCELLO CESTARO 73 ANNI PRESIDENTE DEL PADOVA
SAMPDORIA
Marcello Cestaro, 73 anni, imprenditore nel settore dei supermercati e ipermercati , gestisce con la società Unicomm diversi marchi (come Famila e Cash and Carry) con circa 80 punti vendita sparsi nel Nord- Est.
BOGLIASCO Dodici gol nel l’amichevole contro il Fontanabuo na: in evidenza Maccarone (triplet ta), che sembra favorito su Piovac cari per sostituire Pozzi.
CACIA
MARCOLINI
Primo gol a Verona Il mancino
Il regista
Daniele Cacia, 28 anni, attaccante, è arrivato dal Piacenza. Ha segnato un gol nel derby di Verona LAPRESSE
Omar Milanetto, 36 anni, al Padova dopo aver chiuso bruscamente l’esperienza con il Genoa LIVERANI
Il centrocampista Michele Marcolini, 36 anni, è arrivato al Padova dopo 3 anni di Atalanta e 5 di Chievo IMAGE
Cestaro carica «Io, speaker tifoso per il Padova in A» Il presidente e le urla lanciate allo stadio «Tanti rinforzi più Dal Canto: è la volta buona» GUGLIELMO LONGHI
Non ha mai perso la voce, sa quando è il momento di occupare la cabina dello speaker dell’Euganeo ed è pronto a investire molti decibel nella causa della A. Soprattutto ora che il Padova si sta confermando una delle grandi favorite. Presidente Cestaro, ci lancia il suo urlo preferito?
«Certo: forsa ragasssi, con tre esse. Sa perché non urlo forsa Padova?»
cito anche gli avversari». Una specie di tifo ecumenico: lei neutrale? Non ci crediamo. «Ma sì, il calcio dovrebbe essere una festa per tutti, come accade nel basket femminile. Giocare a è una festa per le famiglie, i bambini. Il calcio...». Il calcio?
«E’ più stressante, regala emozioni e tensioni enormi. Speriamo che le cose cambino, ma sarà difficile. Prendiamo la partita di Verona della scorsa settimana».
fate i monelli, sottoscrivetela questa tessera del tifoso. Cosa aspettate? Con chi protestate?». Il d.s. Foschi le ha costruito una squadra che non può sbagliare.
«Non lo conoscevo, mi ha sorpreso: è uno che vive di calcio. Con lui ogni tanto mi piacerebbe parlare di supermercati o di donne. Impossibile: c’è solo il calcio». L’ultimo colpo: Cacia.
«Attaccante da serie A: visto che gol al Verona?».
Cosa è successo? Perché?
«Così non faccio distinzioni, in-
MILANETTO
«Erano i soltanto in 200 da Padova. Possibile? Ma accidenti, non
Sono arrivati 14 giocatori: non teme che la squadra sia stata
cambiata troppo?
«In effetti la rosa è abbondante, specialmente in attacco. Meglio così, può essere decisivo per la promozione».
1987 Diventa presidente della squadra di basket femminile di Schio che ha conquistato nella scorsa stagione il suo quarto scudetto.
Milanetto o Italiano?
«Non entro nel merito delle scelte dell’allenatore, anche se mi piace parlare con lui perché ho ancora molto da imparare. Comunque mi sono fatto questa idea: Milanetto sta giocando di più perché ha bisogno di inserirsi negli schemi, poi toccherà anche a Italiano».
2002 Cestaro acquista il Padova prendendo due anni più tardi la carica di presidente. Nella 2008 2009 i biancorossi ottengono la promozione in B dopo 11 anni.
Maccarone favorito su Piovaccari
L’ANTICIPO
Vicenza con Pisano Livorno col 4-1-4-1 In vista dell’anticipo, il Vicen za cambia in difesa: al posto dell'in fortunato Giani ritorna Pisano. Li vorno: Novellino conferma il 4 1 4 1 di sabato con la Juve Stabia.
TORINO
Guberti operato Torna tra 5 mesi TORINO Guberti è stato ope rato ai legamenti del ginocchio sini stro. L’esterno tornerà in campo fra non meno di cinque mesi.
GUBBIO
Arriva Cottafava Beffato il Varese
Dal Canto doveva fare il traghettatore...
Il difensore Cottafava, ex Tri estina, va al Gubbio che all’ultimo l’ha soffiato al Varese.
«E invece è stato una grande sorpresa. E’ bravo, ha capito subito i giocatori che sono praticamente suoi coetanei. E’ vero, non aveva grande esperienza, ma che importa? Anche Sabatini arrivava dal settore giovanile. Quando giocava, Dal Canto sembrava già un allenatore in campo. E poi è un tipo forte, modello di vera razza veneta: due giorni dopo l’operazione ai calcoli renali era già in campo per l’allenamento».
SITUAZIONE
C’è Sassuolo-Bari La classifica dopo 5 giorna te: Sassuolo p. 12; Padova, Brescia e Torino 11; Reggina e Livorno 10; Sampdoria, Grosseto e Pescara 9; AlbinoLeffe, Verona e Cittadella 7; Nocerina, Bari e Varese 5; Crotone ( 1) e Modena 4; Empoli 3; Vicenza e Gubbio 1; Ascoli ( 7) e Juve Stabia ( 1) 0. Prossimo turno. Domani (ore 20.45): Vicenza Livorno. Sabato (ore 15): AlbinoLeffe Sampdoria, Ascoli Verona, Brescia Cittadella, Grosseto Crotone, Gubbio Varese, Juve Stabia Pescara, Nocerina To rino, Padova Modena, Sassuo lo Bari. Lunedì (ore 20.45) Empo li Reggina.
PRIMA DIVISIONE Il recupero
La Cremonese non si ferma più y Carrarese battuta: senza il -6 la squadra di Brevi sarebbe prima
girone B CLASSIFICA SQUADRE PERGOCREMA TRAPANI LANCIANO BARLETTA TRIESTINA SPEZIA ALTO ADIGE CREMONESE (-6) PORTOGRUARO FROSINONE CARRARESE ANDRIA SIRACUSA (-2) LATINA FERALPI SALO' PRATO BASSANO PIACENZA (-4)
PT 9 9 9 7 6 4 4 3 3 3 3 2 2 1 1 0 0 -1
G 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3
PARTITE V N P 3 0 0 3 0 0 3 0 0 2 1 0 2 0 1 1 1 1 1 1 1 3 0 0 1 0 2 1 0 2 1 0 2 0 2 1 1 1 1 0 1 2 0 1 2 0 0 3 0 0 3 1 0 2
RETI F S 5 1 5 1 5 2 5 3 7 3 5 3 2 2 8 2 3 3 3 4 3 6 2 3 2 5 2 5 0 3 2 5 2 7 2 5
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
PROSSIMO TURNO DOMENICA 25 SETTEMBRE, ORE 15 ANDRIA-TRIESTINA BASSANO-LATINA CARRARESE-TRAPANI FERALPI SALO'-PORTOGRUARO FROSINONE-PRATO (lunedì 26, ore 20.45) LANCIANO-BARLETTA PERGOCREMA-ALTO ADIGE PIACENZA-CREMONESE SIRACUSA-SPEZIA (ore 14.30)
CREMONESE-CARRARESE
COSI’ IL In campo i gironi A, B e D GIRONE A
3-0
GIUDIZIO *** MARCATORI Nizzetto al 32' p.t.; Le Noci su rigore al 32', Rabito al 48' s.t. CREMONESE (4-3-3) Alfonso 6; Semenzato 6, Minelli 6,5, Cremonesi 6,5, Favalli 6,5; Fietta 6,5, Riva 5,5 (dal 20' s.t. Dettori 6,5), Pestrin 7; Nizzetto 7 (dal 27' s.t. Rabito 7), Bocalon 6, Le Noci 6,5 (dal 41' s.t. Polenghi s.v.). (Bianchi, Tacchinardi, Samb, Musetti). All. Brevi 7. CARRARESE (4-2-3-1) Gazzoli 6; Bregliano 6, Benassi 5,5, Anzalone 6, Vannucci 5,5; Pacciardi 6,5 (dal 17' s.t. Merini 5,5), Corrent 6; Piccini 6 (dal 29' s.t. Ballardini 5,5), Giovinco 6 (dal 17' s.t. Belcastro 5,5), Taddei 5,5; Cori 6,5. (Nocchi, Pasini, Trocar, Conti). All. Sottili 5,5. ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5. NOTE paganti 1.664, abbonati 1.649, incasso di 16.059 euro. Ammoniti Cremonesi, Pestrin, Nizzetto, Bocalon; Bregliano. Angoli 5-2. GIORGIO BARBIERI CREMONA
Tre su tre, la Cremonese non si ferma più. Nonostante il turnover (in panchina Dettori, Musetti e Rabito) deciso da Brevi in vista del derby contro il Piacenza, la squadra grigiorossa supera agevolmente anche la Carrarese e si porta a 3 punti. Senza i 6 di penalizzazione oggi sarebbe al primo posto. L’inizio La Carrarese è partita bene, cercando soprattutto la superiorità numerica a centrocampo. La prima occasione dei toscani (ma anche l'unica di tutta la partita...) è al 15' quando Cori ha trovato pronto
serie D
Luca Nizzetto, 25 anni, primo a destra, festeggiato dopo l’1-0 BIELLI
il portiere Alfonso alla parata. Al 32' il vantaggio dei padroni di casa, grazie ad una intuizione di Fietta per Nizzetto. Il laterale è entrato in area dal fondo, ha fintato il cross e poi ha esploso un sinistro quasi dalla linea bianca che ha mandato la palla in rete nell'angolo opposto. Un minuto dopo l'arbitro e il suo assistente non hanno visto una parata di mano di Benassi su tiro di Fietta. Nella ripresa è successo poco sino al minuto 32, nonostante la mossa del tecnico toscano Sottili di passare da una a due punte.
La prodezza Bregliano ha atterrato da tergo in area Bocalon e Le Noci ha segnato il calcio di rigore (quarto gol in due partite, già in testa alla classifica cannonieri). Al 48' Rabito, entrato da una ventina di minuti, ha segnato al volo di destro su un cross dalla destra di Polenghi. Fra gli applausi di un folto pubblico (quasi 3.500 persone per una gara alle 15 di un giorno feriale) che si sta appassionando allo spettacolare gioco della squadra di Brevi. E domenica torna il derby del Po con il Piacenza, la sfida più sentita.
Classifica del girone B: Taranto (-1) p. 8; Como 7; Carpi, Ternana e Tritium 6; Sorrento e Pisa 5; Pro Vercelli e Spal 4; Avellino e Monza 3; Pavia, Foggia e Viareggio (-1) 2; Benevento (-6) 1; Reggiana (-2) e Lumezzane 0; Foligno (-1) -1. Così domenica (ore 15) Foggia-Monza, FolignoBenevento, LumezzaneTernana, Pavia-Carpi, Pro VercelliPisa, Reggiana-Como, SorrentoTaranto, Tritium-Spal, ViareggioAvellino Seconda Ufficiale all’Ebolitana (girone B) l’arrivo del nuovo tecnico Giacomarro, ex Paganese e Vigor Lamezia.
Vincono Chieri e Derthona Vola il neopromosso Cerea Si è giocata ieri la prima giornata infrasettimanale nei 3 gironi a 20 squadre. A punteggio pieno resistono Chieri e Derthona (A), Caronnese e Castiglione (B, cade il Voghera ad Alzano), nel D soltanto i veronesi del neopromosso Cerea. GIRONE A Aquanera-Valle d’Aosta 2-4; Bogliasco-Acqui 0-1; Borgosesia-F. Caratese 1-0; Cantù San Paolo-Lavagnese 0-0; Lascaris-Chieri 2-4; Naviglio Trezzano-Chiavari 3-0; Novese-Derthona 1-3; Pro Imperia-Asti 1-0; Verbano-Santhià 1-1; Villalvernia-Albese 3-2. Classifica: Chieri e Derthona p. 12; Acqui 10; Naviglio Trezzano, Valle d’Aosta, Chiavari e Pro Imperia 7; Asti e Villalvernia 6; F. Caratese, Borgosesia, e Lavagnese 5; Bogliasco e Novese 4; Verbano e Cantù San Paolo 2; Albese (-3) e Aquanera 1; Lascaris e Santhià (-3) 0. Prossimo turno (domenica ore 15): Acqui-Verbano; Albese-Borgosesia; Asti-F. Caratese; Chiavari-Novese; Chieri-Bogliasco; Derthona-Pro Imperia; Lavagnese-Villalvernia; Naviglio-Aquanera; Santhià-Cantù San Paolo; Valle d'Aosta-Lascaris. GIRONE B AlzanoCene-Voghera 2-1; Aurora Seriate-Rudianese 2-2; Carpenedolo-Darfo 0-2; Castellana-Pontisola 0-0; Fidenza-Castiglione 0-1; Gallaratese-Olginatese 0-1; Gozzano-Fiorenzuola 1-0; Mapello-Caronnese 0-3; Pizzighettone-Colognese 0-0; Pro Piacenza-Seregno 2-4. Classifica: Caronnese e Castiglione p. 12; Rudianese 10; Olginatese e Mapello 9; Voghera, AlzanoCene, Gozzano, Seregno e Darfo 7; Fidenza 5; Pontisola, Castellana, Fiorenzuola e Colognese 4; Aurora Seriate 2; Carpenedolo e Pizzighettone 1; Pro Piacenza e Gallaratese 0. Prossimo turno: Caronnese-Pro Piacenza; Castiglione-Gozzano; Colognese-Mapello; Darfo-Castellana; Fiorenzuola-Gallaratese; Olginatese-AlzanoCene; Pizzighettone-Carpenedolo; Pontisola-Aurora Seriate; Rudianese-Fidenza; Seregno-Voghera. GIRONE D Bagnolese-Camaiore 0-2; Cerea-Pistoiese 2-1; Este-Santacroce 1-1; Forcoli-Forlì 1-4; Mezzolara-Tuttocuoio 1-0; Ravenna-Lanciotto Campi 1-1; San Paolo-Castelfranco 0-1; Scandicci-Pavullese 0-0; Sestese-Rosignano 2-1; Virtus Vecomp-Villafranca 1-1. Classifica: Cerea p. 12; Este 10; Mezzolara, Forlì e Camaiore 9; Lanciotto Campi e Scandicci 8; San Paolo, Sestese, Ravenna e Castelfranco 6; Bagnolese e Virtus Vecomp 4; Rosignano e Pavullese 3; Pistoiese, Tuttocuoio e Santacroce 2; Villafranca 1; Forcoli 0. Prossimo turno: Camaiore-Mezzolara; Castelfranco-Forcoli; Forlì-Sestese; Lanciotto Campi-Scandicci; Pavullese-Este; Pistoiese-Virtus Vecomp; Rosignano-Bagnolese; Santacroce-Cerea; Tuttocuoio-Ravenna; Villafranca-San Paolo.
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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
FORMULA 1 GP SINGAPORE QUATTORDICESIMA PROVA IRIDATA
Alonso e Hamilton, i guastafeste Vettel super favorito, dietro ci sono Fernando e Lewis a 4,5. Schumi sorpresona: a 100 I SEGRETI DEL TRACCIATO
il programma Qualifiche alle 16 gara alle 14 in diretta sulla Rai GLI ORARI Le libere alle 12 e alle 15.30 Domenica si corre il GP di Singapore, sul circuito cittadino (5073 m), 14a tappa (su 19) del Mondiale: previsti 61 giri per un totale di 309,316 km. PROGRAMMA E TV (Orario italiano, -6 ore) Domani — Libere: 12-13.30; 15.30-17. Sabato — Libere: 13-14; Qualifiche: 16-17 (diretta su Rai 2). Domenica — La gara: via alle 14 (diretta su Rai 1). CLASSIFICA 1. Vettel (Ger- Red Bull) p. 284; 2. Alonso (Spa-Ferrari) 172; 3. Button (GB-McLaren) 167; 4. Webber (Aus-Red Bull) 167; 5. Hamilton (GB-McLaren) 158; 6. Massa (Bra-Ferrari) 82; 7. Rosberg (Ger-Mercedes) 56; 8. Schumacher (Ger-Mercedes) 52; 9. Petrov (Rus-Renault) 34; Costruttori: 1. Red Bull p. 451; 2. McLaren 325; 3. Ferrari 254. WWW.GAZZETTA.IT Da oggi la videografica con il giro virtuale sulla pista e le video animazioni con gli assetti delle scuderie principali. Domenica la diretta giro per giro del GP e, a fine corsa, la gallery con le foto più belle.
CALENDARIO Le ultime corse del 2011
ILLUSTRAZIONE DI MIRCO TANGHERLINI - INFOGRAFICA LA GAZZETTA DELLO SPORT - FONTE FIA
Non ci sono discussioni sulla firma di Sebastian Vettel al Mondiale 2011. Nonostante questo le quote si mantengono tutto sommato interessanti visto che la pole (ne ha fatte 10 su 13!) è pagata a 1,6 (chi scommette 10 euro ne vince 16 compresa la puntata) e il successo ( 8 in 13 gare) a 2.5. Ma il tedesco della Red Bull andrà all’attacco anche nel giorno del titolo o si accontenterà di un piazzamento? L’anno scorso su questa pista vinse Fernando Alonso e la Ferrari non nasconde qualche ambizione di ripetersi. Non sarà facile ma le quote non la tagliano
fuori visto che subito dietro Vettel ci sono Alonso e Lewis Hamilton a 4.5. Ai cacciatori di quote si può suggerire Mark Webber, a caccia di rivincite nei confronti del compagno (la pole è a 8 e merita un pensierino), e Jenson Button che in una gara che può diventare caotica (la safety car è sempre entrata nelle precedenti edizioni) è in grado di dire la sua. La vittoria di Jenson è pagata a 8. Il resto sono tutte super sorprese: da Schumi che a Monza ha fatto vedere qualche segnale di risveglio (a 100), a Rosberg (a 80) che nel 2008 salì sul podio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Domenica: GP Singapore 9 ottobre: GP Giappone (Suzuka) 16 ottobre: GP Corea del Sud (Yeongam) 30 ottobre: GP India (Nuova Delhi) 13 novembre: GP Abu Dhabi (Yas Marina) 27 novembre: GP Brasile (San Paolo)
POLE
GIRO VELOCE
VITTORIA
IRIDATO SE...
PILOTA-TEAM QUOTA SEBASTIAN VETTEL (RED BULL) 1,6 LEWIS HAMILTON (MCLAREN) 6 MARK WEBBER (RED BULL) 8 FERNANDO ALONSO (FERRARI) 9 JENSON BUTTON (MCLAREN) 12 FELIPE MASSA (FERRARI) 33 NICO ROSBERG (MERCEDES) 66 MICHAEL SCHUMACHER (MERCEDES) 100 VITALY PETROV (RENAULT) 150 BRUNO SENNA (RENAULT) 200 ALTRO 75
PILOTA-TEAM QUOTA LEWIS HAMILTON (MCLAREN) 4 SEBASTIAN VETTEL (RED BULL) 4 MARK WEBBER (RED BULL) 4 FERNANDO ALONSO (FERRARI) 4,5 JENSON BUTTON (MCLAREN) 7 FELIPE MASSA (FERRARI) 12 NICO ROSBERG (MERCEDES) 25 MICHAEL SCHUMACHER (MERCEDES) 33 KAMUI KOBAYASHI (SAUBER) 40 SERGIO PEREZ (SAUBER) 50 ALTRO 33
PILOTA-TEAM QUOTA SEBASTIAN VETTEL (RED BULL) 2,5 FERNANDO ALONSO (FERRARI) 4,5 LEWIS HAMILTON (MCLAREN) 4,5 JENSON BUTTON (MCLAREN) 8 MARK WEBBER (RED BULL) 9 FELIPE MASSA (FERRARI) 40 NICO ROSBERG (MERCEDES) 80 MICHAEL SCHUMACHER (MERCEDES) 100 VITALY PETROV (RENAULT) 200 BRUNO SENNA (RENAULT) 200 ADRIAN SUTIL (FORCE INDIA) 250 PAUL DI RESTA (FORCE INDIA) 250 KOBAYASHI E PEREZ (SAUBER) 250 ALGUERSUARI E BUEMI (TORO ROSSO) 300 ALTRO 300
Ecco come Seb può vincere il secondo titolo Vettel se arriva a 125 punti di vantaggio chiude il Mondiale già domenica. Deve guadagnare 13 punti ad Alonso, 8 a Button e Webber e non perderne più di 1 da Hamilton. Vincendo il GP Vettel sarà campione se Alonso non farà meglio del 4o posto e Button e Webber del 3o.
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
FORMULA 1 GP SINGAPORE
INGRESSO GRATUITO La pista di Imola (4.936 m) ospita l’11a gara del mondiale Superbike.
S PEDALATE E SPERANZE
CAMBIO GOMME
Alonso: «Qui sarebbe bello fare tris»
Ci sono le frecce per non sbagliare
Fernando Alonso mentre si allena con il presidente del Banco Santander, Emilio Botin, sulla pista di Singapore. Il ferrarista è motivato: «Sarebbe bello il tris qui, è una delle piste che mi piacciono di più per l’atmosfera» EPA
I tecnici Ferrari preparano la piazzola di sosta per il cambio gomme: un’operazione sempre delicata, soprattutto a Singapore, dove la corsia dei box è particolarmente stretta e non si deve sbagliare di un centimetro COLOMBO
Le domande Ferrari: il caso Massa e il colpo di mercato Domenica notte Vettel può già vincere il secondo titolo ma il campionato lascia aperte una serie di questioni Ci siamo. Il Mondiale sta per finire. La notte di Singapore potrebbe dare a Sebastian Vettel l’aritmetica certezza del secondo titolo consecutivo. Nel caso non ci riuscisse, la festa sarebbe rinviata di 15 giorni, in Giappone. Anche i giochi degli altri sono fatti, quando mancano ancora sei gare alla fine. Nessuno è stato in grado di recuperare terreno alla fenomenale Red Bull, strada facendo: la McLaren si è vista a corrente alternata, ma comunque ha vinto quattro gran premi; la Ferrari ha acceso la luce della vittoria solamente a Silverstone, dove ha celebrato i 60 anni dalla prima affermazione, proprio in quello stesso circuito. In compenso, il campionato 2011 ha già sollevato una serie importante di interrogativi. Eccoli.
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Programma Oggi: 15-18, Paddock Show con ingresso gratuito. Domani: 11.30-12.30, libere; 15.30-16.30, qualifica-1. Sabato: 10.45-11.30, qualifica-2; 13.45, libere; 15, Superpole. Domenica: 9.20 warm up; 12, gara-1 (21 giri, km 103,656); 13.30, Supersport (19 giri); 15.30, gara-2.
S Biglietti L’ingresso prato costa domani 25e, sabato 30, domenica 35; le tribune domenica vanno da 60 a 80 e.
PINO ALLIEVI
Che cosa succede quest’anno a Felipe?
S Televisione Dirette su La7 ed Eurosport 2 Sabato: 10.45, qualifica-2; 15, Superpole. Domenica: gare ore 12 e 15.30. Eurosport 2, propone anche Superstock (10.30) e Supersport (13.30).
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Una emozionate veduta aerea della pista di Singapore, in pieno centro città: c’è anche la ruota panoramica COLOMBO
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SUPERBIKE
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Il vero Webber dove è finito?
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Perché Hamilton non impara dagli errori?
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Maranello deve fare campagna acquisti?
Montezemolo ha elogiato la sua gara di Monza, sottolineandone la sfortuna. È vero, Felipe avrebbe potuto far bella figura senza la botta di Webber. Un’altra giornata-no, mentre Alonso andava sul podio. Una gioia che Felipe non assapora dalla Corea 2010. E l’ultima vittoria? Bisogna andare al GP Brasile 2008, quando perse il titolo per un soffio. In mezzo c’è lo spaventoso incidente di Budapest 2009 e l’arrivo di Alonso, che lo ha messo in ombra. Il 2011 di Massa è stato una sofferenza e dai suoi occhi è scomparsa la gioia di correre. Crediamo che il problema sia più psicologico che fisico. Via Todt e Schumacher, Felipe ha scoperto un’altra Ferrari. Con la quale ha un impegno anche per il 2012. A 30 anni è giovane, però non può perdere altro tempo. L’ideale sarebbe cambiare aria, benché non ci siano valide alternative alla rossa. A meno che non riesca ad acchiappare una vittoria per ricominciare. Ma non sarà facile.
Che sia velocissimo non ci sono dubbi. Che sia una roccia pure. Ma che il suo 2011 sia stato un disastro è davanti agli occhi di tutti, quando invece un anno fa di questi tempi stava ancora lottando per il titolo. Zero vittorie in 13 gare, confrontati con gli 8 successi del compagno Vettel, sono un quadro impietoso. Le 3 pole position e un paio di secondi posti sono consolazioni che non appagano. La sola cosa positiva portata a casa dall’australiano è la conferma per il 2012, a dimostrazione che la Red Bull crede sempre in lui. E ci mancherebbe, considerando l’elenco lunghissimo di guasti tecnici che Webber ha avuto. Tanto da far pensare (ma il team smentisce) che Mark di volta in volta abbia collaudato dei particolari che Vettel ha poi adottato solo quando sono diventati affidabili. Una cosa è certa: Webber, che pure ha un buon carattere, ma ha uno spirito combattivo, non si sta affatto divertendo.
È sicuramente il più veloce, un combattente che non si arrende mai, che tenta sino all’ultima curva. Ma capitalizza molto meno di quanto merita. Perché si fa prendere troppo la mano, vanificando sforzi e impegno. Si è visto anche a Monza, quando ha ingaggiato con Schumacher una lotta furibonda, dove alla fine ha avuto la meglio, ma rovinando le gomme e facendosi superare dal compagno Button. Il quale è poi giunto 2o, mentre Lewis si è piazzato 4o. Che senso aveva tirare la staccata a Michael ad ogni curva, cercando spiragli dove non c’erano, prendendo rischi inutili? È vero che la battaglia tra i due è stata appassionante, ma anche se Hamilton al traguardo ha preceduto Schumi, lo sconfitto in termini di immagine è stato lui. Alla quinta stagione di F.1, Lewis dovrebbe aver imparato che una moderata pazienza paga molto più di spettacolari arrembaggi. Vedere Alonso per credere. Ma anche Vettel...
A Monza e poi a Francoforte Montezemolo ha ripetuto che la Ferrari ha avuto un ritardo nella percezione dell’importanza del simulatore, che ha portato alla mancata competitività della 150 Italia. Quindi conferma per l’intero staff dirigenziale, imperniato su Domenicali («È una persona eccezionale, sta crescendo come leader») e sullo staff tecnico a tre punte, con Pat Fry, Nick Tombazis e il motorista Luca Marmorini. Dice Montezemolo: «Manterremo la massima stabilità ai vertici, arriveranno solo figure di supporto, perché concluso un ciclo non se ne inventa un altro dall’oggi al domani». Basteranno tecnici di secondo piano o magari non sarebbe il caso — visto che a metà stagione si è sacrificato un uomo importante come Aldo Costa — di pensare in grande e fare campagna acquisti nei team di vertice? Perché un’altra stagione in sofferenza non sarebbe sopportabile: dai tifosi, da Montezemolo e da... Alonso.
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Classifiche Dopo 10 round su 13: 1. Checa (Spa-Ducati) punti 376; 2. Melandri (Yamaha) 302; 3. Biaggi (Aprilia) 281; 4. Laverty (Irl-Yamaha) 232; 5. Haslam (GB-Bmw) 176; 6. Camier (GB-Aprilia) 154; 7. Fabrizio (Suzuki) 141; 8. Guintoli (Fra-Ducati) 139; 9. Badovini (Bmw) 134; 10. Haga 115 (Gia-Aprilia); 18. Rolfo (Kawasaki) 39. Costruttori: 1. Ducati p.400; 2. Yamaha 351; 3. Aprilia 336; 4. Bmw 214; 5. Kawasaki 171. Supersport: 1. Davies (GB-Yamaha) p.171; 2. Salom (Spa-Kawasaki) 112; 5. Scassa (Yamaha) 96; 9. Roccoli (Kawasaki) 62.
MONDIALE DOMANI LE LIBERE
Biaggi, il piede fa ancora male forfait a Imola Oggi ultima visita ma con la frattura non può guidare. Checa, primo match-ball PAOLO GOZZI
Max Biaggi dovrà dire definitivamente addio al numero 1 Superbike proprio ad Imola dove l’ha conquistato. Per non mancare ha stretto i denti ed evitato l’operazione che avrebbe allungato il recupero: tutto inutile. Oggi il 5 volte iridato sarà comunque ad Imola per un ulteriore controllo, ma l’esito è segnato. Viaggerà da Nizza, di primo mattino, con un volo privato perché non è in grado di guidare neanche l’auto. Lotta Il forfait compromette il Mondiale Costrut-
tori dell’Aprilia a 64 punti dalla Ducati (la Yamaha è 2a a -49). A giocarsi il titolo piloti restano invece Carlos Checa (11 vittorie e 16 podi in 20 gare) e Marco Melandri a -74 punti, con soli 150 da assegnare. Lo spagnolo potrebbe chiudere già domenica i giochi con una doppietta, se Marco finirà dal 5o posto in giù. Beffa A rovinare il finale di stagione di Biaggi è stato l’oggetto misterioso (forse un bullone) arrivatogli sul piede sinistro nelle qualifiche del Nürburgring, il 2 settembre. Max aveva finito il turno 1o e la radiografia aveva escluso danni. Il giorno dopo, nella Superpole affrontata con gli antidolorifici, è stato 3o, ma usando la leva l’osso ha ceduto con una frattura scomposta che ha costretto Max Biaggi, 40 Biaggi a rinunciare al GP te- anni ALEX PHOTO desco. Recupero Per le 3 settimane di stop in Clinica
Mobile hanno immobilizzato la frattura con un bendaggio funzionale e praticato molte ore di laserterapia. Però il dolore non è calato. Un paziente normale sarebbe stato operato per inserire una placca metallica, ma sarebbero occorsi 2 mesi di recupero: stagione finita. Quindi il tentativo fallito. Martedì Max ha fatto un accurato controllo, provando a calzare uno stivale di misura più larga. I medici hanno spinto per rimandare l’eventuale rinuncia a dopo qualche giro di prova. Ma Biaggi ha preferito evitare nuovi traumi, perché qualche altro giorno di stop potrebbe almeno salvare il GP Francia, la settimana prossima. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Piloti per il BeNe
Dopo Misano i piloti Superbike appoggiano «Il BeNe», divisione di Neuroscienze del Bellaria di Bologna guidata dal dottor Salvi (al centro), specialista della sclerosi multipla. Da sinistra Haslam, Checa, Pirovano, Melandri, Fabrizio e Corser AVALLONE
RALLYE DI SANREMO
Sfida tra i campioni di ieri con Munari, Biasion, Liatti (g.r.) Il lungo fine settimana del Rallye di Sanremo ha oggi pomeriggio l’antipasto con la sfida tra i protagonisti di ieri: c’è una speciale a Pian di Poma con le Citroën DS3 R3T gommate Pirelli. Ci saranno Munari, Biasion, Liatti, Lampinen, Nicolas, De Villa, Ballestrieri, Cunico, Fassina, Aghini e Panizzi. Domani il via del rally «vero» valido per l’Intercontinental Challenge.
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MONDOMOTORI AUTO
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I NOSTRI GIUDIZI
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Ritocchi Limitati ma cambiano il volto all’auto, senza snaturarne la linea ancora attuale. Merito di un lavoro di fino e della cura dei dettagli. Guidabilità Migliorata grazie al nuovo servosterzo e ad un assetto confortevole ma sportivo quando serve. Un buon compromesso. Benzina 1.8 Il diesel è il motore più richiesto. Ma chi non macina troppi km guardi il nuovo 1.8: cilindrata ridotta ma potente e brillante.
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Prezzi Dire che sono proibitivi è forse eccessivo, ma restano alla portata di pochi privilegiati specie se ci si lascia tentare dalle infinite opzioni Navigatore Il restyling non ha toccato l’ergonomia dell’abitacolo. Il monitor del navigatore è sacrificato.
1. Il dettaglio del cruscotto; 2. Il divano posteriore con lo strapuntino centrale per il 5o a bordo; 3. Il posteriore; 4. La cabrio da dietro; 5. Il fanale anteriore con i led per la luce diurna
Audi A5, che tris De Silva lucida il gioiello di famiglia Il modello amato dallo stilista si rinnova: ha sguardo felino e un inedito 1.8 che è già Euro 6
CORRADO CANALI
Quattro anni dopo è già tempo di restyling per quella che lo stilista Walter de Silva ancora oggi indica come la sua auto più bella: l’Audi A5. Un coupé elegante e sportivo, specie nella variante «pepata» S, che dal 2007 a oggi è diventata anche una famiglia di modelli. Si sono infatti aggiunti prima la Cabrio, poi la Sportback, berlina a 4 o 5 posti dallo stile intrigante. Leader Oltre 330.000 unità ven-
dute complessivamente sono il bilancio di un modello di grande successo, addirittura al di là delle previsioni. Ma tutto si può migliorare: allora spazio a un lifting che tocca il minimo possibile, spostando però l’asticella verso la sportività, pur
senza stravolgere lo stile sobrio ed elegante della A5. Si parte dai fari, che ora hanno uno sguardo più felino e hi-tech con gli immancabili led. Poi un nuovo paraurti anteriore, con prese aria più aggressive e dietro un aspetto più tornito, con gruppi ottici uguali esternamente, ma ridisegnati all’interno. Gadget Nell’abitacolo tanti piccoli aggiornamenti. Pulsanti che cambiano forma, la chiave d’accensione, inedite fantasie per i rivestimenti dei sedili, ma anche un sistema di «info-intrattenimento» con controllo vocale e connessione Internet. Tra gli optional più tecnologici debutta il dispositivo che riconosce quando il guidatore è stanco. Ritocchi Le modifiche meccani-
versionedtm
La scocca è in carbonio (co.ca) Al Salone di Francoforte si è vista la A5 Dtm 2012. Ha un'aerodinamica semplificata, ruote più grandi e serbatoio da 120 litri. La scocca è in fibra di carbonio con gabbia di sicurezza in acciaio; il motore è un V8 da 460 Cv, con il cambio sequenziale a 6 marce al volante.
che sono solo un adattamento degli ammortizzatori e l’introduzione su tutte le versioni del servosterzo elettromeccanico. Quanto ai motori, tutti hanno miglioramenti di prestazioni, ma soprattutto per i consumi: mediamente -11%, con un -18 per il CO2. Inoltre stop&start per tutti. Si parte dal nuovo benzina 1800 a iniezione diretta da 170 Cv, 10 in più di prima. È un 4 cilindri dalle ottime prestazioni con cambio manuale a 6 marce: accelera da 0 a 100 km/h in 7"9 e velocità di 230 orari. Il consumo medio si attesta su 5,7 litri con emissioni di CO2 di 134 g/km, valori record per una sportiva di razza: infatti già risponde alla futura normativa Euro 6 che entrerà in vigore nel 2015. La prova Al volante questa «piccola» A5 dimostra un buon tiro
in basso e una grinta insolita per un motore benzina, con notevole silenziosità a bordo e la piacevole sensazione di guidare una sportiva. Non è troppo esigente per i consumi e l’indicatore del carburante non lancia messaggi imbarazzanti: se la guida è brillante, ma non troppo, le soste per il rifornimento sono accettabili. Sorellona In alternativa è previsto un 2000 benzina da 211 Cv con cambio a doppia frizione e trazione integrale Quattro. Ampia la disponibilità di diesel: un 2 litri da 177 Cv e un 3 litri 6 cilindri da 204 o 245 Cv. Al top c’è un 3.000 da 223 Cv per la S5 Quattro. Tutte le nuove Audi A5 saranno in vendita a novembre con prezzi, chiavi in mano, compresi fra i 36.400 e i 62.500 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MOTO
Yamaha va all’attacco in fuoristrada
STEFANO CORDARA
Il mercato delle stradali soffre, il fuoristrada mantiene i valori di 3 anni fa. Numeri piccoli, certo, ma sicuri. E le Case cercano nuovi spazi. Così la Yamaha lancia un progetto importante, per seguire direttamente il settore: 41 concessionari dedicati, iniziative speciali (Blue card per avere il 25% di sconto), assistenza sui campi nelle gare regionali.
Seguirà direttamente i clienti cross ed enduro. Tutta nuova la 250, la 450 a 200 e meno Grande agilità per la Yamaha YZ250-F: costa 8.390 e
Novità Il tutto con una gamma 2012 fatta di aggiornamenti, nuovi arrivi e alcuni importan-
ti ritorni. Tra le novità la piccola YZ250-F, esteticamente identica alla precedente, ma profondamente cambiata. Il motore è più potente, ma soprattutto con migliore erogazione ai bassi e medi regimi. Tutto nuovo il telaio, più rigido: in pista a Faenza nella comparazione con la vecchia si è dimostrata più precisa e reattiva, con un motore di ben altra pasta. Costa 8.390 e. Cavalli La YZ450-F di motore ne ha fin troppo, tanto da mettere in difficoltà. La novità per il 2012 è un calo del prezzo di 200 e (costa 8.790 e), compre-
so il «power tuner», che prima si pagava 300 e, per cambiare le mappature. In listino, pur non sviluppate, anche le YZ125 e YZ250 con motore a due tempi. Il motivo è semplice: le vendite di questi modelli sono in aumento. Enduro Il modello di punta è la
WR450F, che torna con ambizioni da protagonista. Non ha il cilindro rovesciato, come la cross, ma c’è l’iniezione e un telaio compatto. Il prezzo è 8.990 e. Accanto ha le WR250F e YZ125F, derivate delle cross. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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n Hybrid4 ha 200 Cv
I NOSTRI GIUDIZI
ma consuma sì come un’utilitaria
SPORTBACK Lunga 4,71 m Larga 1,85 m Alta 1,39 m
COUPÉ Lunga 4,63 m Larga 1,85 m Alta 1,37 m
CABRIOLET Lunga 4,63 m Larga 1,85 m Alta 1,38 m
Consumi Emissioni di CO2 e consumi inferiori a tante utilitarie. Completezza La Peugeot 3008 è giudicata tra le migliori auto sul mercato. La versione Hybrid4 completa un’offerta già eccellente con una serie di utilità uniche al mondo, dalla trazione integrale ecologica, con l’impiego del motore elettrico sull’asse posteriore, alla possibilità di viaggiare a emissioni 0. Qualità/prezzo La differenza di prezzo rispetto alla turbodiesel normale è soltanto del 10%.
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RACING COLLECTION
La Ferrari 599XX in edicola a 9,99e con la Gazzetta
Il modellino della Ferrari 599XX, per la prima volta in versione racing, è in edicola a 9,99 euro con la Gazzetta dello Sport. Portata in pista nel 2010 dall’uomo d’affari nigeriano Kola Aluko, la 599XX è la seconda uscita di Ferrari Racing Collection, una raccolta delle rosse più rare.
Consumi Misurati con gli strumenti di bordo: siamo a limiti da utilitaria. Tranne dopo un’uso in modalità zev, solo elettrica. Per ricaricare gli accumulatori si viaggia anche a 6 l/100 km. Peugeot ha l’onestà di ammetterlo, altri costruttori non lo dichiarano.
La Peugeot 3008 con 2 motori: diesel ed elettrico Una sorpresa: brillante ed ecologica. Da 35 mila e
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO VICENTINI DINARD (Francia)
Sarà il nuovo oggetto del desiderio di chi ama le auto belle ma sostenibili. Da gennaio per gli auto-ecologisti ci sarà la nuova Peugeot 3008 Hybrid4 che costerà da 35.000 a 36.500 e. Così l’apprezzato crossover francese, già primatista di vendite (+40% sulla previsione della Casa, 30.000 in Italia), stabilisce un altro primato: è la prima ibrida diesel al mondo. L’abbiamo appena scoperta a Francoforte, ed è già il momento della prova. Test intrigante: con l’ibrido elettrico diesel Peugeot è riuscita a migliorare una delle auto già più confortevoli e riuscite sul mercato, incrocio di berlina, seduta alta, monovolume, coupé e dotazioni di bordo da ammiraglia. Si tratta di un motore elettrico da 37 Cv abbinato in modo seriale e parallelo (possono funzionare insieme o separati) con un turbodiesel 2 litri 2.0 HDi da 163 Cv, 200 in totale.
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GUARDA SUL SITO
Guardate le foto della nuova Peugeot su Gazzetta.it. Il primo veicolo ibrido diesel conserva lo stesso azzeccato stile di tutte le altre versioni della gamma: si distingue soltanto per una discreta targhetta sul posteriore.
Numeri Secondo i dati Peugeot consuma circa il 30% in meno di un motore a benzina di pari categoria e percorre 100 km con 3,8 litri di carburante — meglio delle più parche versioni delle nuove cittadine Volkswagen up! e Fiat Panda —, per un’autonomia media di
900 km. I valori nella prova sono saliti fino a 5,1 l/100 km, con emissioni a 99 g/km nonostante i 200 Cv e i 1.670 kg. La prova La prima impressione è un comportamento dinamico eccellente — dietro sospensioni multilink, da ammiraglia — sia per i pollici verdi, sia per chi cerca una guida brillante ma non rinuncia al comfort, sfruttando la flessibilità e la versatilità tipiche di un crossover. Lo schema meccanico ha la trazione integrale, ottenuta con il motore elettrico al retrotreno, lasciando sull’avantreno il turbodiesel. Al volante si può scegliere se viaggiare con il solo motore elettrico, a emissioni 0, per 4/6 km e ad una velocità massima di 60 km/h. I 2 motori permettono uno scatto da 0 ai 100 km/h in 8"5, mentre la velocità massima d’omologazione è di 191 km/h. Dal posto di pilotaggio, un trono con visibilità panoramica, si apprezza il piacere di guida: ottimo il cambio robotizzato con palette al volante. Un selettore permette di scegliere tra le modalità auto (miglior rapporto prestazioni-consumi), zev (zero emissioni), sport (grandi accelerazioni) e 4wd per la trazione 4x4. Nella strumentazione, rivolta al guidatore, il contagiri è sostituito da un indicatore con le funzioni carica, zero ed eco per il controllo dell’energia in uso e di quella recuperata in decelerazione e frenata. La Hybrid4 offre prestazioni brillanti senza far scontare la seduta alta: il rollio è sempre a zero. RIPRODUZIONE RISERVATA
RESTYLING RENAULT È CAMBIATO IL FRONTALE E C’È UN FILTRO CHE TAGLIA IL 10% DEL CO2
Koleos ora inquina meno LUCA SORDELLI
Un restyling doveroso per Koleos, il suv di Renault lanciato nel 2008 e che ora deve combattere nel più aggressivo e affollato dei segmenti di mercato. I cambiamenti non sono molti, ma significativi, a partire dal disegno del frontale con una nuova griglia cromata e fari più sottili e ammiccanti rispetto ai precedenti. Cambiano anche i retrovisori esterni,
ora con le frecce a led, e la sensazione complessiva è quella di un’auto più aggressiva e dinamica. Qualche novità anche nelle finiture degli interni con un nuovo cruscotto e differenti tessuti. La Koleos, realizzata a Busan in Corea del Sud grazie alla collaborazione con Nissan, è motorizzata con il collaudato diesel dCi 2.0 Euro 5, in due potenze da 150 e 175 Cv. La novità è il filtro antiparticolato di ultima generazione esm, cioè ener-
Renault Koleos cambia frontale: una nuova griglia e fari più sottili. E anche l’aspetto è più aggressivo
gy smart management, che comporta una riduzione fino al 10% nelle emissioni di CO2. È disponibile sia a trazione anteriore sia integrale (scelta dal 70% degli acquirenti della prima serie) e questa viene abbinata al sistema di assistenza alla partenza in salita e di controllo della velocità in discesa. È prevista una versione di allestimenti Luxe, ma è già ricca la dotazione di serie: sistema di navigazione Carminat Tom Tom, clima bizona, sistema di assistenza al parcheggio, cruise control e fendinebbia. Prezzi da 28.500 euro a 34.500 per la 4x4 da 175 Cv Luxe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SPORT E SOCIAL NETWORK: LA PASSIONE TARGATA MONTEPASCHI ARRIVA SU FACEBOOK Con una pagina ufficiale interamente dedicata allo sport e ricca di anticipazioni, foto ed esclusive in chiave social net work Banca Monte dei Paschi di Siena arriva su Facebook con Montepaschi Sport www.facebook.com/montepaschi sport , uno spazio dedicato agli appassionati e vissuto attra verso le sponsorizzazioni dell’istituto senese. La Banca ha deciso di utilizzare il più conosciu to dei social network per promuovere e diffondere i valori tradi zionalmente legati e vei colati dallo sport a tutti i li v e l l i : la passione per il lavoro di squadra, la concentrazione per il raggiungimento degli obiettivi, lo sviluppo degli atleti, del territorio e della comunità. Qualità nelle quali lo stesso istituto si riconosce e che promuove sostenendo economicamente società e mani festazioni di livello nazionale e locale. Monte p a s c h i Sport rap presenta co s ì u no spazio co mune per una passio ne unica in cui trovare anticipa zioni, noti zie e foto in esclusiva, rubriche speciali, contest e sondaggi per poter seguire i campioni, le squadre e gli eventi sponsorizzati. Questo rappresenta solo il punto di partenza per una nuova comunità di tifosi e di spor tivi che da adesso hanno a disposizione un canale ufficiale di scambio e condivisione strutturato secondo le regole dei so cial network, che si pone l’obiettivo di ridurre le distanze, creare spirito di gruppo e dare visibilità a quello che lo sport rappresenta per tutti coloro che, a qualsiasi livello, si lascia no coinvolgere. La p a g i n a Montepaschi Sp o r t , o n l i n e dallo scorso 30 agosto, si con centra su una varietà di temi sportivi a tutti i livelli che spa ziano dalla pal la c a n e s t r o a l calcio senza tra scurare, però, le altre discipline: dai conosciuti giocatori della Mens Sana Basket ai piccoli tiratori della scherma, dal calcio dei grandi impianti sportivi ai campionati giovanili di atleti ca. Protagoniste, naturalmente, anche le due società di punta targate Montepaschi: Mens Sana Basket e AC Siena. In questa pagina Banca Monte dei Paschi dà spazio anche ai giovani talenti, come le promesse del basket della Con sum.it Virtus Siena, convocati al raduno del Centro Naziona le Giovanile di Rimini, incoraggiandoli a intraprendere uno stile di vita che premi la costanza e l’impegno nel raggiungi mento degli obiettivi. Ma lo sport non è solo sacrificio, è an che divertimento e momento di aggregazione fuori dal cam po grazie a tutto quanto gli ruota intorno, a partire dai video game che permettono di emulare i più famosi giocatori di ba sket per una partita tra amici. Così, entrando in Montepaschi Sport, è possibile vedere anche il trailer del nuovo gioco Nba Jam, on fire edition prodotto da EA Sport, con protagonista la Montepaschi Mens Sana Basket e i suoi giocatori Bo Mc Calebb e Ksistof Lavrinovic. Il Gruppo Montepaschi aiuta da sempre società di livello nazionale e iniziative di carattere locale e sostiene lo sport in ogni sua forma, ritenendolo un modo per valorizzare le spe cificità del territorio e aiutare lo sviluppo di una comunità. L’obiettivo dell’iniziativa in ambito social network è pro prio quello di regalare agli sportivi uno spazio dove il contri buto di ciascuno sia fatto proprio dall’intera community, do ve la condivisione di una passione diventi esempio per la crescita di tutti. a cura di RCS Pubblicità
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
CICLISMO L’INDAGINE DELLA PROCURA DI PADOVA DAL NOSTRO INVIATO
LUCA GIALANELLA COPENAGHEN (Danimarca)
È l’indagine che sta facendo tremare il mondo del ciclismo. Sono passati 14 mesi dall’incontro di Lione, 19 luglio 2010, tra le polizie di Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e l’Interpol: obiettivo Lance Armstrong e il suo storico preparatore, Michele Ferrari. Le accuse-doping di Landis al texano sono state il «carburante», l’agente federale Novitzky l’ha messo nel mirino per il presunto uso di fondi pubblici della Us Postal per l’acquisto di sostanze vietate. Ma la svolta arriva dal p.m. di Padova, Benedetto Roberti, che ha avuto il coordinamento giudiziario. Ed è vicinissimo a smascherare le trame internazionali che legano il preparatore a corridori, procuratori, insospettabili professionisti. Fondi neri In un paio di mesi l’inchiesta si chiuderà. Intercettazioni e perquisizioni, soprattutto analisi di tabulati bancari e conti correnti. Che, come aveva già scritto la Gazzetta in aprile, hanno fatto salire di livello l’indagine: non solo doping, ma denaro, tanto denaro. I soldi, il tesoro, il fatturato del doping, 20 milioni di euro, nascosto in un dedalo di società svizzere e monegasche, con bonifici estero-su-estero che incastrano corridori, procuratori e squadre. Soldi che partono dai corridori e arrivano al preparatore Ferrari, e poi ai team, e tornano indietro. Fondi neri. Una rete che rivela complicità totale. Le ipotesi di reato non sono solo l’uso di sostanze vietate o lo smercio o il traffico. No: sono associazione a delinquere, riciclaggio, truffa, evasione fiscale. La Svizzera ha collaborato enormemente a livello bancario. Niente privacy. Associazione Nomi, tanti no-
mi. Armstrong, con tracce di pagamenti che attraversano l’Atlantico e finiscono in Svizzera; il russo Menchov, vincitore del Giro del Centenario, e il suo procuratore Scimone, come ha scritto ieri il Corriere della Sera. Scimone si è definito «estraneo ad illeciti rilevanti sotto il profilo professionale» e pronto «a denunciare la violazione del segreto istruttorio». Una trentina di persone, secondo la Procura, avrebbero messo in piedi l’associazione a
Inchiesta Ferrari
(per l’inchiesta di Bergamo, ndr): adesso, dopo 5 anni, non si sa più nulla di quell’indagine, proiettata verso l’archiviazione».
Coinvolti 90 corridori «Ma Visconti resta»
Banca a Locarno Ma come han-
Il presidente Di Rocco: «Come Paolini al Mondiale 2006, non va cacciato». Fondi neri e contratti: ecco la rete del medico LA GAZZETTA LO AVEVA ANTICIPATO CINQUE MESI FA
no fatto gli uomini del pm Roberti a scoperchiare il pentolone? Sono partiti dai contratti di lavoro e di immagine dei corridori intercettati con Ferrari. Poi i conti correnti bancari. Quasi sempre uno lecito, l’altro svizzero. E hanno visto dove andavano a finire questi flussi di denaro e a chi erano intestati i contratti. Guarda caso, i pagamenti finivano tutti nella stessa banca di Locarno, in Svizzera, su un conto che si è rivelato essere nella disponi-
Il trucco dei diritti d’immagine: flussi di denaro verso la Svizzera e società a Montecarlo
LE TAPPE DELL’INCHIESTA: TUTTO È NATO NELL’ESTATE DEL 2010
La Procura ha chiesto all’Uci i contratti firmati dai 18 top team negli ultimi 5 anni bilità di Ferrari, coperto da alcuni prestanome.
VENERDÌ 15 APRILE LE PRIME RIVELAZIONI
GIOVEDÌ 21 APRILE ECCO I CONTI CORRENTI
VENERDÌ 22 APRILE VISCONTI PERQUISITO
Il 15 aprile la Gazzetta rivela l’esistenza di un’inchiesta internazionale che ruota attorno ad Armstrong e al dottor Ferrari
Spuntano nuovi elementi. Nel mirino conti correnti da cui partivano somme destinate a Ferrari: molti vengono bloccati
Come già per Scarponi e Bertagnolli, il pm Roberti fa perquisire le abitazioni di Visconti, Caccia e Possoni
delinquere. E poi i corridori, visti, ascoltati, filmati, mentre parlano con Ferrari. Una piccola parte italiani. Perché in tutto sono una novantina, pesci piccoli e grossi. Ferrari è inibito dal 2002: basta anche una tabella di allenamento, e chi lo frequenta, come Di Luca con Santuccione, può essere squalificato da 2 a 6 mesi.
ne di Ferrari. Sequestrati agende, contratti e cartelle cliniche. Da allora, hanno sempre corso. Il marchigiano 2˚ al Giro, il palermitano è qui a Copenaghen per il Mondiale: uno dei punti fermi della Nazionale. Il presidente federale, Renato Di Rocco, che ha imposto a giugno norme esemplari per vietare la maglia azzurra a chi ha subito squalifiche per doping dai 6 mesi in su (fuori Petacchi, Basso e Di Luca, per esempio), è molto chiaro su Visconti: «Non è stato rinviato a giudizio, siamo soltanto in una fase istruttoria. Non possiamo assolutamente giudicare e condannare un ragazzo, Visconti resta qui al Mondiale. E’ nella stessa situazione di Luca Paolini a Salisburgo 2006
Caso Visconti Tra i coinvolti ci
sono anche Michele Scarponi e il tricolore Giovanni Visconti. Entrambi indagati dalla Procura di Padova nel momento in cui Nas dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno perquisito le loro abitazioni. Esattamente il 14 aprile nel caso di Scarponi, il 21 aprile per Visconti: ipotesi, frequentazio-
Contratti d’immagine Le
Giovanni Visconti, 28 anni, alla quarta maglia azzurra: è indagato dal pm Roberti
squadre, poi, non sono immuni da questo sistema. Con il trucco dei diritti di immagine, estero-su-estero, si creano facilmente fondi neri e si truffa il fisco. Tutto grazie a una società di Montecarlo alla quale, guarda ancora un po’, fanno capo tutti i contratti di immagine dei corridori del gruppo-Ferrari. A questa «scatola» il corridore cede la sua immagine e incassa dei soldi; la società poi cede il contratto di immagine dell’atleta alla squadra, per una somma molto maggiore, prende i soldi, ma una parte di questi tornano all’atleta (per gran parte) e al team. Risultato: la Procura di Padova ha chiesto all’Uci, la Federciclo mondiale, di avere i contratti di immagine degli ultimi 5 anni stipulati dai migliori 18 team mondiali. Vuole vederci chiaro. Non tremano solo i corridori.
BETTINI
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Il fatturato del doping, circa 20 milioni di euro, era nascosto in società estere Tra gli indagati anche Menchov e il suo procuratore Scimone, che si dice «estraneo»
LA CLASSICA GAZZETTA SABATO 15 OTTOBRE CON PARTENZA DA MILANO na voleremo a Copenaghen — ha rivelato Stefano Allocchio, direttore di corsa con Mauro Vegni — per convincere il nuovo campione del mondo a mostrare da noi la sua maglia arcobaleno». E non è tutto. «Cadel Evans, il re del Tour de France — ha aggiunto Allocchio — ha già chiuso il suo 2011 agonistico e trionfale, ma ci ha promesso che verrà a trovarci, da semplice spettatore, lungo la strada».
Si chiama Villa Vergano È la novità del Lombardia Arrivo a Lecco, nel finale 7 km di salita con punte al 12%. Re Gilbert tornerà per il tris MARCO PASTONESI
L’ultimo arrivato sarà Villa Vergano: non è un corridore, ma una salita, anzi, un pugnale di 7 km con una punta fino al 12%, a 9 chilometri dall’arrivo. Così, se 234 chilometri con tanto di Valcava, Colle Brianza, Colma di Sormano e Ghisallo (dalla parte nobile, quella di Bellagio) non si riveleranno sufficienti, ci penserà il pugnale di Villa Vergano a decidere il Giro di Lombardia
numero 105. Presentata ieri nel Palazzo della Regione, «la corsa delle foglie morte» — sabato 15 ottobre, partenza da Milano, arrivo a Lecco, che si candida anche per una sede di tappa del Giro d’Italia 2012, sul Lungo Lario Cesare Battisti — sembra poter mantenere l’antico fascino della superclassica che chiude il calendario, ma che può anche dare un senso a un’intera stagione. Così prealpina, così autunnale, così dura, così finale. Cinque province (Milano, Monza-Brianza, Como, Bergamo e Lecco) e 3500 metri di dislivello, 200 più di un anno fa. Il numero 1 Grande corsa e grandi nomi. A cominciare da Philippe Gilbert, Filippo l’Invincibile, il dominatore delle corse di un giorno, che ha conquista-
to le due ultime edizioni. E da Damiano Cunego, che ha vinto le due precedenti, dopo quella del magico 2004. E poi correranno il tricolore Giovanni Visconti, l’ex campione del mondo Alessandro Ballan, quindi Ivan Basso, Vincenzo Nibali, Filippo Pozzato, Michele Scarponi, gli azzurri Oscar Gatto e Luca Paolini, lo spagnolo Joaquim Rodriguez e il kazako Vinokourov, al suo primo grande impegno dopo la caduta al Tour de France, con tanto di frattura al femore, e che proprio con il Lombardia pare voglia cominciare una nuova sfida al tempo: avrebbe dovuto essere la sua ultima recita, invece sarà in gruppo anche nel 2012, nella duplice veste di corridore e manager dell’Astana. Ospite illustre «A fine settima-
Philippe Gilbert, 29 anni, ha vinto il Lombardia 2009 e 2010 REUTERS Lunga diretta Rai Magari in ci-
CI SONO ANCHE VALCAVA, SORMANO E GHISALLO
INFOGRAFICA LA GAZZETTA DELLO SPORT
ma al Ghisallo, dove abita — fra il Museo di Fiorenzo Magni e il Santuario della Madonna — il ciclismo. Grande corsa e grande tv. «Un’ora e mezza di speciale alla vigilia — ha elencato Auro Bulbarelli, vicedirettore di RaiSport — e poi sabato diretta dalle 14 alle 17.30, con gli ultimi 100 chilometri di corsa su RaiSport2. Una giornata di sole potrebbe celebrare la natura, una giornata di pioggia potrebbe esaltare i corridori». In entrambi i casi, a vincere è sempre il Lombardia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CICLISMO MONDIALI DI COPENAGHEN
Cancellara, addio trono È Martin il re del tempo Nella crono il giovane tedesco straccia il quattro volte iridato Spartacus (3˚): «Anche Federer ha perso con Djokovic e Nadal» DAL NOSTRO INVIATO
ANTONINO MORICI COPENAGHEN (Danimarca)
Il regno cade intorno alle 17 di un pomeriggio grigio. Fabian Cancellara, quattro volte campione del mondo a cronometro negli ultimi cinque anni, perde la concentrazione e tocca la transenna che delimita una delle ultime curve. Così perde anche l’argento, già consapevole del fatto che la corona è di Tony Martin, partito con 90 secondi d’anticipo e arrivato nella City Hall a braccia alzate e con gli occhi lucidi per l’emozione. Rivoluzione Il tempo dirà se si
tratta di un passaggio di consegne o dell’ennesimo atto di un dualismo destinato a durare. Di certo il tedesco di Cottbus, 26 anni (4 in meno di Spartacus), ha scritto una pagina bellissima di questa specialità, coprendo i 46,4 km del percorso a quasi 52 all’ora di media (record nella storia dei Mondiali), spingendo un rapporto «enorme» (58x11) e rifilando una mazzata a Wiggins (1’16") e a Cancellara (1’21"). Non è la prima volta che accade. Il britannico è stato secondo dietro al talento della Htc sia all’ultimo Giro del Delfinato sia alla Parigi-Nizza, mentre Cancellara aveva chinato il capo a Grenoble (Tour de France, 42 km, staccato di 1’42") e a Salamanca (Vuelta, 47 km, finito a 1’27"). Insomma, le avvisaglie c’erano state. «Non sono una macchina» Il passaggio del testimone si consuma sul podio, e sono i volti a dire tutto. Wiggins — che ha corso senza radio «per non correre il rischio di distrarmi o di deprimermi» — veste l’argento con orgoglio e lo affianca al terzo posto della Vuelta. Cancellara è una maschera. Tranquilli, medita già vendetta. «Tony — dirà poco dopo — ha meritato
Il tedesco Tony Martin 26 anni BETTINI
«La giornata perfetta. Correre la Vuelta ha fatto la differenza. Ero straconcentrato»
TONY MARTIN Nato nella Germania dell’Est
di vincere, e io non sono una macchina. Anche Federer ha perso contro Djokovic, Nadal e Tsonga, eppure continua a essere un grande campione. Quello che voglio fare è concentrarmi subito sulla prova in linea, domenica voglio vincere». Martin non ha il carisma di Spartacus, dimostra meno dei suoi 26 anni, e infatti lo dice quasi sotto voce che «è stata la giornata perfetta», quella che ha consegnato alla Germania il secondo oro in due giorni dopo il trionfo di Judith Arndt. «Volevo subito trovare il ritmo e la posizione migliore. Cosa ho cambiato rispetto agli ultimi due anni, quando sono stato bronzo? Ho corso la Vuelta ed è stato determinante. E poi la testa: ero straconcentrato». Con lui il team tedesco, che ha piazzato uomini lungo tutto il tracciato per dar-
gli i riferimenti in tempo reale. Transfuga Nato nella Germania Est e fuggito in Ungheria con la famiglia poco prima del crollo del Muro (1989), Martin inizia a vincere quando si sposta a Erfurt, nella miglior squadra giovanile tedesca, la Thüringer Energie. In tv non perde una corsa dell’idolo Jan Ullrich. In bici si fa apprezzare e nel 2008 passa pro’ con la Htc, con cui vince una Parigi-Nizza e altre 8 gare solo nel 2011. Perfezionista, pronto a rinunciare al sole dei Caraibi con i compagni pur di allenarsi, Martin è da tempo considerato l’uomo giusto per riaccendere la passione per il ciclismo in Germania, spenta dagli scandali doping. Serviva un’investitura regale, è arrivata.
COPENAGHEN
Adriano Malori 24˚ a 4’47" da Martin, Marco Pinotti 26˚ a 4’48": il risultato è il peggiore per l’Italia dal 1994, cioè da quando esiste il Mondiale a cronometro. Ma vanno fatti dei distinguo, soprattutto per quanto riguarda l’ingegnere bergamasco, che a Mendrisio nel 2009 aveva chiuso al 5˚ posto. Come una medaglia In meno di quattro mesi, la prima maglia rosa dell’ultimo Giro d’Italia è passata dall’ospedale al letto di casa, dalla riabilitazione ai primi allenamenti, dai dubbi alle certezze. «Non ero convinto, ci ha pensato Paolo Bettini a spronarmi — spiega Pinotti — . E alla fine devo ringraziarlo perché esco da questa prova con il morale alto. Sapevo di
Deluso Invece a Malori, che ha 23 anni e tutto il tempo per sviluppare le sue potenzialità, la prestazione di ieri proprio non va giù. «Sapevo di non essere al top ma non posso essere soddisfatto — dice il parmense, al debutto in un Mondiale da pro’ —. Purtroppo, a questi livelli, anche un dieci per cento in meno si trasforma in minuti. Tiro una riga e ricomincio, vedrete che mi rifarò». a.mor.
Marco Pinotti, 35 anni, 5 volte tricolore BETTINI
CRONO PRO’ 1. Tony MARTIN (Germania) 46,4 km in 53’43", media 51,813; 2. Bradley Wiggins (Gran Bretagna) a 1’15"; 3. Fabian Cancellara (Svizzera) a 1’20"; 4. Grabsch (Ger) a 1’31"; 5. Bobridge (Aus) a 2’13"; 6. Porte (Aus) a 2’29"; 7. Millar (Gb) a 2’45"; 8. Westra (Ola) a 3’18"; 9. Dyachenko (Kaz) a 3’19"; 10. Fuglsang (Dan) a 3’30"; 11. Castroviejo (Spa) a 3’34"; 12. Larsson (Sve); 13. Tuft (Can) a 3’35"; 14. Brajkovic (Slo) a 3’44"; 15. Phinney (Usa) a 3’52"; 16. Talansky (Usa) a 3’57"; 17. Oliveira (Por) a 4’14"; 18. Sergent (N.Zel) a 4’26"; 19. Bauer (N. Zel.); 20. Clement (Ola) a 4’33"; 24. Malori a 4’46"; 26. Pinotti a 4’48"; 62. Zignoli (Alb) a 17’43". PROSSIME GARE Domani: gara in linea juniores donne (70 km) e under 23 (168 km) Sabato: in linea juniores (126 km) ed Elite donne (140 km) Domenica: in linea professionisti (266 km)
OGGI CON GILBERT non poter essere competitivo, in realtà temevo di finire tra gli ultimi, invece non è stato così. Nel mio piccolo considero quella di oggi come una delle conquiste più importanti della mia carriera. Nel 2012 andrà meglio, c’è anche l’Olimpiade, e io a Londra voglio provarci. Martin e Cancellara non si battono, ma il podio non è impossibile. Tony (compagno di squadra di Pinotti alla Htc, che nel 2012 correrà con la Bmc, ndr) mi ha dato un secondo al chilometro quando ci siamo confrontati in questa stagione, vuol dire che oggi sarei arrivato tra i primi tre».
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IN RADUNO LA NAZIONALE È PRONTA
WIGGINS ARGENTO
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GLI AZZURRI IL BERGAMASCO 26˚: MA 4 MESI FA SI RUPPE IL BACINO
Pinotti: «Felice lo stesso» Malori: «Deluso, mi rifarò»
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La Cantele fa lezione agli juniores La prima medaglia per l’Italia se la metterà al petto oggi Noemi Cantele, anche se succederà proprio nell’unica giornata in cui la rassegna iridata danese non prevede gare. La varesina è stata chiamata dall’Uci assieme a Philippe Gilbert, il numero uno delle classiche, per parlare all’incontro che oggi a Copena ghen vedrà in platea tutti gli juniores (uomini e donne) in gara al Mondiale (la partecipa zione è obbligatoria), che avranno la possibilità di fare domande ai due campioni. Per la Cantele anche un’altra soddisfazione: l’Uci l’ha inserita nella commissione etica. MONDIALI AMERICANI È ufficiale: i Mondiali 2015 si disputeranno a Richmond (Virginia, Usa). Nel 2012 appuntamento a Valkenburg (Olanda), poi 2013 a Firenze e 2014 a Ponferrada (Spagna).
Francesco Gavazzi, a sinistra, e Manuel Belletti BETTINI
Gatto e Belletti in panchina Sì a Gavazzi Ecco i nomi dei 9 azzurri al via Il c.t. Bettini: «Isolare i rivali» DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO SKODSBORG (Danimarca)
«Isolare i favoriti. Dobbiamo cercare di fare questo. Perché non avremo le migliori individualità, ma sulla forza complessiva della mia squadra non ho dubbi». È sempre il solito Paolo Bettini, chiaro come pochi altri riescono ad essere. Oggi la sua seconda Nazionale, che ieri ha pedalato per 2 ore e mezza, sosterrà l’ultimo allenamento lungo (circa 5 ore) in vista della prova in linea di domenica, sulla quale le previsioni sembrano scongiurare l’ipotesi di maltempo. Gruppo «Ho notato in tutti una grande felicità di essere in maglia azzurra. Bello». Oggi, nella conferenza stampa congiunta (18.45) alla vigilia dell’inizio delle prove in linea (donne juniores e under 23), il c.t. darà anche i nomi delle riserve. Si tratta di Manuel Belletti e Oscar Gatto. Bettini, infatti, non vuole rinunciare a un uomo come Francesco Gavazzi: è vero che il percorso è molto veloce, ma il valtellinese vincendo una tappa a fine Vuelta ha confermato di essere in grande condizione. E Bettini lo ritiene in grado di «accendere la miccia», se necessario. Ha scalato posizioni, anche in questi giorni danesi, Elia Viviani: il veronese, a soli 22 anni, è stato una delle rivelazioni del 2011 e il fatto di avere il bagaglio della pista (argento mondiale assoluto nello scratch) lo favorisce in una gara «fisica» (aggettivo di Quinziato) in cui la lotta per stare nelle prime posizioni del gruppo sarà continua. Quanto a Gatto, si è confermato in ogni caso il ritorno ad alti livelli di un corridore che stava per smettere e che quest’anno è stato capace di battere Contador al Giro nello spettacolare finale di Tropea. Fa parte stabilmente del gruppo azzurro. Ricapitoliamo dunque i nove titolari: Bennati, Modolo, Oss, Viviani, Tosatto, Paolini, Gavazzi, Visconti e Quinziato. Per Modolo, Viviani e Quinziato (quest’ultimo già titolare in passato nella crono) si tratterà del primo Mondiale da pro’. Velocità «Le strade sono abbastanza strette e in alcuni punti i piedini delle transenne potrebbero rappresentare un problema — fa notare Luca Paolini, bronzo iridato a Verona 2004 —. Ma negli ultimi 30 km la distanza sarà un fattore importante e le differenze cominceranno ad emergere». C’è unità di vedute sulla media, destinata ad essere molto alta: «L’ultimo giro potrebbe volare a 50 all’ora», dice più di un azzurro. Qualcosa di simile successe per esempio a Salisburgo nel 2006, quando l’ultima tornata registrò una media di 49,110 e certificò la prima maglia iridata di Paolo Bettini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ma dai
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CICLISTI DANESI INDISCIPLINATI UNA MAMMA: «BASTA BICI» Un paradosso in piena regola: in una delle capitali mondiali della bici, le bici cominciano a dare fastidio. E proprio durante la settimana dei Mondiali! Succede a Copenaghen, dove le piste ciclabili possono essere larghe anche 4 metri. Eppure i malumori crescono: troppi ciclisti indisciplinati, irrispettosi delle regole e arroganti. E una mamma si è spinta a dichiarare: «Nelle ore di punta non prendo piú in bici i miei bambini. È troppo pericoloso».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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BASKET IL NOSTRO CONTINENTE E’ INVASO DAI GIOCATORI PRO’
Nba in Europa
LOCKOUT I PRINCIPALI GIOCATORI NBA IN EUROPA
Williams, la super stella è in Turchia: «La serrata ci toglie ciò che amiamo» L’asso di New Jersey al Besiktas: «Noi vogliamo giocare a basket All’estero è divertente: è tutto nuovo e conosci culture diverse»
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I NUMERI
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Le squadre in cui ha giocato nella Nba: Utah e New Jersey
20.1
Media punti nell’ultima stagione in cui è passato da Utah a New Jersey
42
max punti in una gara Nba contro Oklahoma City
GIUSEPPE NIGRO
Deron Williams, 27 anni, 1.91, all’arrivo a Istanbul: ha vinto l’oro a Pechino con gli Usa AFP
All Star negli ultimi due anni, play d’oro del Dream Team di Pechino 2008, Deron Williams è il più forte tra i giocatori che hanno scelto l’Europa durante la serrata Nba. «Il lockout ci impedisce fare quello che amiamo — si accalora —. Noi vogliamo giocare a basket e farlo all’estero è una possibilità anche per conoscere culture e una pallacanestro diversa». Dopo lo sbarco messianico a Istanbul, la sua nuova esperienza europea è iniziata tra la Valtellina e Castelfiorentino, dove il suo Besiktas ha svolto il precampionato, prima di ripartire per la Turchia. «E’ divertente, è tutto nuovo: la squadra, la vita, l'esperienza nel complesso. Ma abbiamo un grande allenatore e giocatori sicuramente di livello diverso ma ottimi: con Hawkins ho già giocato. E c'è una grande organizzazione, tutti vogliono farmi sentire a mio agio».
to, è un’esperienza entusiasmante, e Istanbul è una bella città. Se qualcuno mi ha cercato per un consiglio? Sì, c’è chi mi ha scritto per sentire come mi trovavo». Che notizie ha del lockout?
«Nulla di diverso da quello che si legge sui giornali. Sono in contatto con un paio di colleghi dell'Unione giocatori, e il mio agente». Negli States l'hanno definita crumiro: lavora, mentre gli altri sono fermi per una vertenza di lavoro.
«Non lavoro in Nba, quindi è una cosa diversa». La scelta di venire in Europa mette pressione sui proprietari?
«Io voglio solo giocare a basket. Non voglio fare nessuna pressione. E' la possibilità di mettere insieme un'esperienza nuova a livello umano con il desiderio di restare in forma e fare quello che amo».
16.3
L’impatto con la Turchia? Alcuni commentatori americani hanno scritto di riti con capre decapitate...
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«Più che in Turchia finora sono stato in Italia. Ma forse chi scrive certe cose non è mai stato qua. A Istanbul ho fatto solo una grande cena e non ho visto nessuna capra sacrificata. Non credo che la mia esperienza in Turchia sarà come se ne parla in quell'articolo».
«Sei anni belli, anzi cinque e mezzo. Mi hanno dato l'opportunità di giocare in Nba, mi hanno dato il primo grande contratto e sono stato bene. Certo separarsi è stato triste, ma fa parte del business».
Come sta andando l'adattamento al basket Fiba?
«Aspettiamo di giocare questa stagione, dobbiamo vedere il nuovo accordo collettivo prima. Cosa chiedo ai Nets per pensare di restare? Voglio vincere, come ogni giocatore. Ora abbiamo pochi giocatori a roster, ma dal nuovo accordo collettivo dipende a che tipo di free agent possiamo arrivare. L'Europa? A fine carriera forse, ma il mio obiettivo è vincere l'anello Nba».
Milioni di dollari che guadagnerebbe quest’anno a New Jersey
mila dollari il costo mensile lordo per il Besiktas
«Cambiano alcune chiamate: la più evidente è il diverso modo di valutare l’infrazione di passi. Ma ho anche imparato che non puoi urlare quando l'avversario tira». Reduce da un intervento al polso, non è un rischio tornare in campo per una squadra diversa da quella che le deve 34 milioni per i prossimi due anni?
A freddo, quali sensazioni le ha lasciato l’addio a Utah?
Nel 2012 può uscire dal contratto coi Nets. Cosa farà?
«
L’arbitraggio è diverso, specie per i passi. E non puoi urlare se tira l’avversario...
«Il polso non era rotto, era solo necessario ripulirlo chirurgicamente. E dopo è meglio giocare che stare fermi». Si aspettava che qualche altro top player la seguisse?
«
Altri big Nba in Europa? Qualcuno mi ha cercato per un consiglio
«Non so, molti ne hanno parla-
ANDREA TOSI BOLOGNA
Si sta facendo pesante il gioco attorno a Kobe Bryant ma Claudio Sabatini vuole giocare fino in fondo la partita per portare a Bologna il fuoriclasse dei Lakers. In nottata Lauro Bon, fiduciario dello sponsor Canadian Solar, che ha rinnovato la partnership
con la Virtus e intende partecipare attivamente a questa operazione, ha preso un altro contatto con Rob Pelinka, lo storico agente di Kobe, per capire dove può spingersi il club bolognese. Pelinka ha chiesto per il proprio assistito un anno di contratto nell’eventualità che il lockout Nba faccia saltare tutta la stagione. Sembrava una doccia gelata perchè Sabatini aveva dichiarato fino al giorno prima di potersi espor-
re solo per due mesi e invece il patròn bianconero ieri pomeriggio, dopo una riunione fiume coi suoi più stretti collaboratori, ha accettato la sfida. Offerta Dopo aver firmato
Chris Douglas Roberts, già al lavoro nel ritiro di Lizzano, l’imprenditore bolognese sogna una Virtus ancora più competitiva. «Kobe vuole un anno di contratto? Ok, gli ho inviato la mia offerta modulata su tre
EX NBA SONO 54
Sono arrivati a 54 i giocatori l’anno scorso nella Nba che hanno firmato in Europa, Cina (ieri Kenyon Martin) e Sudamerica (Barbosa al Flamengo). Nel grafico in alto abbiamo indicato i principali tra coloro che, sotto contratto con la Nba, devono tornare negli Usa appena il lockout finisce. La lista potrebbe aumentare presto con un big come Tony Parker, che è tra i proprietari del Villeurbanne. Per quanto riguarda Andrea Bargnani, deve prima risolvere la complicata situazione dell’assicurazione sui 42 milioni di dollari del suo contratto con Toronto.
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SERIE A DECISE LE PRIME PARTITE IN TV
VIRTUS E BRYANT IL GIOCATORE CERCA UN ACCORDO PER TUTTA LA STAGIONE
Kobe, un anno di contratto? Sabatini gli offre 5 milioni
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scadenze e ovviamente su tre importi. Per tutta la stagione gli propongo un ingaggio di 5 milioni di dollari lordi, per due mesi fanno 1,8 e per una sola partita, quella dell’esordio in campionato contro Roma, 900mila. Tutte le cifre sono comprensive dei premi assicurativi e di extra legati ad attività benefiche che Kobe vuole inserire nel contratto. Come faccio a raccogliere 5 milioni di dollari? Sto lavorando per allestire un consorzio di sponsor». La chiamata di Sabatini a istituzioni ed imprenditoria bolognese infatti è caduta nel vuoto, dovrà farcela da solo o insieme a pochi eletti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La7 apre con Teramo-Siena e Pozzecco Doppietta di Milano: Varese e a Pesaro (canf) Decise le dirette televisive nel primo anno post Sky: si comincia sabato 8/10 su La7 con Teramo Siena (accanto al telecronista Ugo Francica Nava ci sarà Gianmarco Pozzecco), domenica su RaiSport 1 l’attesa Milano Varese. Nella seconda giornata, sabato 15 su La7 Pesaro Milano, il giorno dopo su RaiSport 1 Casale Bologna. BIGLIETTI SUPERCOPPA E’ possibile acquistare i biglietti della Supercoppa di Forlì (1/10, ore 17.50) su www.ticketone.it e www.bestticket.it.
COPPA LEGADUE Ottavi, andata: Ostuni Enel BR 73 77, Morpho PC Sigma Barcellona 69 73, S.Antimo Scafati 57 81, Bologna Aget Imola 79 89, Centrale Latte BS Trenkwalder RE 70 65, Tesi PT Prima Veroli 81 68, Marcopoloshop FO Fileni Jesi 77 80. Oggi: Tezenis VR Umana VE. DNA SPORTITALIA Presentato ieri a Milano il primo campionato di DNA, la nuova serie B con 5 under su 10 giocatori. SportItalia darà 2 gare la settimana: domenica alle 18, si parte con Recanati Torino.
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RUGBY MONDIALE IN NUOVA ZELANDA
y Masi e l’Italia
Domani dvd All Blacks con Gazzetta Da domani con la Gazzetta la prima uscita della collana «I miti del rugby» che apre con il dvd dedicato a «All Blacks, i campioni leggendari». Il dvd è in vendita a 10,99 euro
macchina da meta «Usa più forti» «Gli Stati Uniti hanno giocatori migliori e sono più organizzati. Una sola squadra per gli ultimi due match» DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI NELSON (Nuova Zelanda)
GDS
L’EX COACH DI SIENA ALLENA WILLIAMS
«Il segreto turco: Milan, Inter e Juve qui fanno basket» Ataman: «Noi del Besiktas siamo la Juventus. E sfidiamo Fener e Galatasaray» Ataman, com’è allenare Deron Williams?
«E' un ragazzo molto serio, si è adattato bene allo spogliatoio, fuori dal campo non è un prepotente. Ed è un grandissimo giocatore, allenare un playmaker di quel livello è molto comodo: dopo Naumoski è il regista più eccezionale che ho visto nella mia carriera in Europa». Il Besiktas come lo ha convinto a venire?
«Lui non voleva stare fermo in questo periodo di lockout, lo ha aiutato sapere dell'esperienza di Allen Iverson dell'anno scorso. Ha creduto nella società, nel progetto: è arrivato a Istanbul con tutta la sua famiglia, la moglie, quattro figli che hanno già iniziato la scuola. Ha voluto fare un'esperienza: mi ha detto che si diverte a conoscere la vita europea, oltre al nostro basket». Che tipo è il presidente Demironen? Da dove nasce questa passione?
«E' lo stesso presidente del calcio, e il Besiktas è la Juventus di Turchia, siamo anche bianconeri. Gli piace lavorare con le star: nel calcio sono arrivati Guti, Quaresma, Fernandez. Anche nel basket, dopo aver visto l'interesse generato da Allen Iverson, quando gli abbiamo proposto questo progetto ha accettato e ha visto la risposta dei tifosi». Perché il Besiktas che non fa neanche l'Eurolega fa una squadra del genere?
«Perché ci sono io! E' un periodo in cui in Turchia si investe molto: sei-sette squadre lotteranno per il titolo, di cui due sono Fenerbahce e Galatasaray che sono grandi rivali del Besiktas. Abbiamo fatto capire al presidente che anche il Besiktas doveva stare al loro livello. E poi non faccia mo l'Eurolega ma vogliamo arri-
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SAPORTA CON SIENA
Ergin Ataman, 45 anni, è un allenatore turco: a Siena dal 2001 al 2003, l’ha portata al primo successo, la coppa Saporta. In Turchia ha allenato Efes Pilsen, Ulker e Besiktas vincendo un titolo e 4 coppe nazionali. Ha disputato anche due due Final Four CAST
vare fino in fondo in Eurocup». Da turco, a cosa si deve l'esplosione, soprattutto economica, del vostro basket?
«Soprattutto all'interessamento dei tre big Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas. E' come se Inter, Milan e Juventus facessero tre squadre di basket, sarebbe lo stesso anche in Italia. Il basket è molto seguito in Turchia: abbiamo un contratto da tre milioni euro l'anno di diritti tv, e ogni squadra guadagna quasi un milione e mezzo dal nostro ''totocalcio''». Non solo Deron Williams e Kobe Bryant: il vostro mercato ha guardato anche all'Italia prendendo Hawkins e Kemp.
«Seguivo Kemp da quando era in Legadue a Sassari e l'abbiamo pescato quando l'anno scorso ho preso il Besiktas durante l'anno. Hawkins è sempre stata una delle mie guardie preferite in Eurolega: l'avevo voluto anche quando ero all'Efes Pilsen, ma lui scelse Siena». Dieci anni fa ha preso Siena e l'ha portata al primo trofeo e alla prima Final Four da Eurolega. Ora è una big.
«La riconoscenza che il pubblico di Siena ha ancora nei miei confronti mi fa molto piacere e gratifica il lavoro fatto. Ma devo dire che come organizzazione Siena è la numero uno in Europa». Che idea si è fatto degli Europei dell'Italia?
Per me erano una grande sorpresa, perché io credevo che Pianigiani avrebbe adattato alla sua filosofia Belinelli, Bargnani e Gallinari, invece sono stati loro a risucchiare Simone. E' il destino degli allenatori, può capitare a tutti. Soprattutto quando ho visto l'ultimo quarto di Italia-Germania, pensando alla pallacanestro organizzata di Siena mentre in Nazionale dopo 5" tutti tiravano, ho visto la faccia di Pianigiani e ho detto: "Mamma mia, adesso si suicida". g.n © RIPRODUZIONE RISERVATA.
PHILLIPS IN NUOVA ZELANDA PER TINDALL? E’ arrivata in Nuova Zelanda Zara Phillips, nipote della regina Elisabetta e moglie del capitano della squadra inglese, Mike Tindall, pizzicato le settimana scorsa mentre parlava con una biondina al bar. La Phillips, che ha sposato Tindall lo scorso 30 luglio, è madrina di uno sfilata di moda per beneficenza e per ora non è chiaro se andrà a Dunedin, dove l’Inghilterra giocherà dopodomani contro la Romania
L’appuntamento, come sempre, è alla Riwaka Room del Rutherford Hotel, quartier generale azzurro a Nelson. Stavolta, però, con una certezza in più: l’Italia può anche essere una macchina da mete. Certo, l’opposizione della Russia è stata modesta. Ma le nove realizzazioni di martedì hanno dimostrato che il XV tricolore sa come si fa. Andrea Masi, una delle poche pedine insostituibili sulla scacchiera di Nick Mallett, lo conferma: «Abbiamo ben letto la loro difesa — dice — e, in tempi brevi, siamo passati ripetutamente. Anche coi trequarti, come raramente». Lui, dopo gli 80’ contro l’Australia, è stato in campo altri 60’. Disputando, da estremo, l’ormai consueta partita tutta-sostanza. «Abbiamo avuto qualche problema in difesa — ammette — ma si è trattato di episodi. La squadra è stata all’altezza». Titolari Masi, che un sondag-
gio on-line gestito dagli organizzatori, ha decretato miglior giocatore dell’ultimo Sei Nazioni con oltre 5000 preferenze ricevute («ma sono consapevole di non essere il miglior giocatore europeo» minimizza), è alla terza Coppa del Mondo. «Potrei essere alla quarta — ricorda Masi — se nel 1999, a 18 anni, non fossi stato tra gli ultimi esclusi... Nel 2003 eravamo un gruppo di ragazzini, nel 2007 sappiamo quali problemi ci siano stati, stavolta abbiamo esperienza e continuità. Il 2015? Comincio a essere un vecchietto...». Intanto c’è da inseguire un obiettivo: i quarti di finale di Nuova Zelanda 2011: «Ci aspettano Stati Uniti e Irlanda — ricorda — e non so che idea di formazione abbia Mallett. Credo però sarebbe sbagliato non riproporre la squadra ipoteticamente titolare fino all’ultimo match. Anche perché, dalla sfida all’Australia, sarebbero passate tre settimane, troppe. Io vorrei giocare sempre: negli ultimi tempi col Racing
Andrea Masi, 30 anni, trequarti nato a L’Aquila, alto 1.86 per 92 kg GETTY
Parigi ho avuto poche occasioni». Frecce Dev’essere pure per
questo che, dopo sei stagioni in Francia, tornerà in Italia sponda Aironi. «A Viadana ho già disputato tre campionati — ricorda — l’ambiente mi piace. Ho fatto trasloco: vivrò a Parma, come la maggioranza dei compagni. Dovrei giocare estremo, all’occorrenza centro. Ma, come con l’Italia, dove valida alternativa a me è McLean, mi starà bene ovunque. Anche all’apertura, servisse». Ritroverà, tra gli altri, Totò Perugini, inseparabile compagno di stanza. «Avevo un paio di proposte da club transalpini — dice — ma, anche in funzione Nazionale, ho sposato un progetto che dovrà presto portarci a essere competiti-
vi in tutta Europa». Martedì, contro gli Stati Uniti, ritroverà un pezzo del passato francese: «A Biarritz — spiega — ho giocato due anni a fianco di Takudzwa Ngwenya, ala da 10"5 sui 100. Spesso, contro, mi son trovato il centro Paul Emerick (ex Catania e Parma). Sono atleti di talento, veloci e prestanti. In più hanno una buona terza linea. E rispetto alla Russia è certo una squadra meglio organizzata». Da aquilano, nel mentre, non può non rivolgere un pensiero alla popolazione di Christchurch colpita dal terremoto: «A unire questa città e la mia ci sono tante analogie e la passione per il rugby — sostiene —: spero che in entrambi i casi la ricostruzione si concluda in fretta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino GIRONE A
GLI ALTRI GIRONI
Kirwan deluso Tonga domina
Gioca il Sudafrica Habana per il record
Tonga-Giappone 31-18 (18 13). Marcatori: 6’ m. Ma’afu (T), 14’ m. Hatakeyama (G), 15’ m. Lokotui tr. Morath (T), 26’ m. Leitch (G), 28’ e 31’ c.p. Morath (S), 39’ c.p. Webb (G); s.t. 9’ c.p. Morath (T), 14’ m. Vai nikolo tr. Morath (T), 23’ m. Tupuai lai (G), 26’ c.p. Morath (T). WHANGAREI Tonga domina in mi schia e conserva qualche speran za di passaggio del turno. Per il Giappone di Kirwan, vincitrice de gli ultimi cinque scontri diretti, delu sione cocente. Classifica: N. Ze landa, Francia 10; Canada, Tonga* 4; Giappone* 0 (*una in più).
Oggi si gioca una sola partita: Suda frica Namibia. Rientra Habana: se segna dopo 15 mesi una meta, di venta il migliore Springboks (è a 38 a pari con van der Westhuizen) GIRONE B Classifica: Inghilterra, Scozia 9; Argentina 6; Georgia, Ro mania 0. GIRONE C Domani (ore 10.30): Au stralia Usa. Classifica: Irlanda 8; Australia, Italia 5; Usa 4; Russia 1. GIRONE D Oggi (ore 10, diretta Sky Mondiale): Sudafrica Namibia. Classifica: Sudafrica 9: Samoa 6; Galles, Figi 5; Namibia 0.
Vainikolo supera Kitagawa REUTERS
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PALLAVOLO IL C.T. D’ARGENTO ALL’EUROPEO FA LE CARTE AL CAMPIONATO Berruto è alla prima stagione alla guida dell’Italia TARANTINI
«Macerata sfida Trento nella battaglia per lo scudetto»
uomini chiave
Mitar Djuric Centrale Trento È un giocatore di grandissima prospettiva, un talento vero. Come Zaytsev ha cambiato ruolo.
Berruto vede Cuneo subito dietro. «Ma sarà decisiva la gestione dei giocatori» Dragan Travica Palleggiatore Macerata Avrà finalmente una macchina molto veloce da guidare. È la sua responsabilità ed è prontissimo a farlo
1a GIORNATA Domenica alle 18 SISLEY BELLUNO ANDREOLI LATINA ITAS TRENTOPARADISO MONZA FIDIA PADOVA COPRA PIACENZA LUBE MACERATA CMC RAVENNA BRE CUNEO LANZA VERONA ENERGY SAN GIUSTINO CALLIPO VIBO
la situazione CON IL PRIMO MINISTRO Il c.t. della Nazionale polacca, terza all’Europeo, Andrea Anastasi ieri ha pranzato con il primo ministro della Polonia, Donald Tusk. Per Anastasi un riconoscimento dietro l’altro dopo la seconda medaglia conquistata con la Nazionale in pochi mesi. E’ la prima volta che la Polonia sale due volte sul podio in un anno. AMICHEVOLI (an.me. - m.mar.) La M.Roma Volley (che si presenta oggi) ha pareggiato 2-2 (25-22, 22-25, 25-20, 19-25), nella prima amichevole con i reduci dall’Europeo. La Sir Safety Perugia ha battuto 3-0 (33-31, 25-23, 30-28) la Ngm Mobile Santa Croce. Migliori realizzatori Petric (21 punti) e Tamburo (18) per gli umbri, Baldaccini (14) per i toscani. m.mar) In amichevole, Monza-Piacenza 1-3 (25-18, 18-25, 21-25, 18-25) con 23 punti di Zlatanov e 19 di Papi. DEBUTTO MARTINO (ni.ba.) Amichevole questa sera a Trento, ore 20, fra Itas Diatec e Casa Modena per celebrare i 190 anni dell'Itas Assicurazioni. Trento ha il dubbio Birarelli, al suo posto forse Burgsthaler, mentre Modena per almeno un set dovrebbe schierare Matteo Martino.
VALERIA BENEDETTI
Domenica scorsa una finale europea, domenica prossima via la campionato. In mezzo sei giorni scarsi per metabolizzare un argento che riporta l’Italia ai piani alti e ripartire subito pensando alla Coppa del Mondo e aspettando dal campionato conferme e sorprese. E il c.t. Mauro Berruto si aspetta molto dal campionato italiano.
1Parte la stagione: quali squadre sono candidate a lottare per lo scudetto?
«Io lo vedo polarizzato intorno a due club che hanno qualcosa in più delle altre che secondo me sono Trento e Macerata. C’è anche Cuneo con Ngapeth: anche lui è un bel talento, anche se non è italiano purtroppo. Sarà decisivo nell’equilibrio della squadra perché è un ragazzo molto forte. Bisognerà vedere se riuscirà a mettere tutte le sue energie a disposizione del gruppo. Comunque Cuneo è lì anche perché si è costruita in questi anni, la mentalità di una squadra che gioca sempre fino alla fine. Poi ci sono tante squadre ottime secondo me costruite anche molto bene. Questo volley mercato è stato fatto con grande intelligenza, le società
hanno costruito squadre equilibrate e solide. C’è una fascia immediatamente dietro a queste tre in cui chiunque può rappresentare una sorpresa. Penso a Modena, penso a San Giustino, penso a Monza, a Belluno stessa. Un minimo di variabile è quella legata agli anni preolimpici e quindi al partire tardi, all’interruzione per i tornei di qualificazione (Coppa del Mondo o altri) al riprendere con i giocatori che vanno e vengono. Soprattutto i club che vorranno arrivare alla fine dovranno gestire molto bene il periodo gennaio-marzo».
2 Quali saranno i giocatori protagonisti, italiani e stranieri.
«Mi aspetto di vedere confermate le scelte di questo gruppo e non mi riferisco solo ai quattordici che erano a Vienna, ma anche alla lista della World League, con ragazzi che sono scesi in campo in ruoli chiave con grande impegno e responsabilità. Mi aspetto un ennesimo salto di qualità da alcuni nostri giocatori. Mi riferisco a Dragan Travica che avrà finalmente una macchina molto veloce da guidare e ovviamente ne sarà responsabile e lui è prontissimo per farlo. Mi aspetto tanto da Giulio Sabbi. Mi aspetto da tutti i ragazzi che erano con me di essere protagonisti nei rispettivi ruoli e di godersi questa esperienza e
che deve essere letta come un momento di continuità con la Nazionale. Penso che tornino ai club atleti migliori e carichi per la stagione. Per gli stranieri cito "greco" Djuric, il nuovo centrale di Trento. Sarà protagonista in questo campionato. Per quelli visti all’Europeo guardo al ricordo più recente: la Serbia ancora una volta si esprime al massimo delle sue potenzialità. Fra i suoi giocatori cito Podrascanin che è un talento straordinario, È dell’87 e con la sua Nazionale gioca praticamente tutte le manifestazioni dal 2007 in avanti, quindi Mondiali, Europei, World League, Giochi, e questo fa la differenza».
3 Quanto incide il cambio di formula (due retrocesse e le altre 12 tutte ai playoff) sugli equilibri del campionato anche in basso?
«Quest’anno è difficile. Tranne le due che retrocedono tutti fanno i playoff e questo dà magari uno stimolo in più. I valori sono abbastanza delineati credo che se uno va a prendere i nomi dei giocatori che sono nelle squadre potenzialmente più fragili scopre che bisogna fare attenzione. Il campo darà i suoi verdetti, ma la formula a me piace perché garantisce intensità e agonismo fino all’ultima giornata».
EURODONNE YANEVA OUT
Che bufera in Bulgaria sms sexy ed esclusioni La federazione bulgara ha sospeso per due anni la capitana della nazionale, Eva Yaneva (foto sotto), per motivi disciplinari e per violazione del codice etico. La 26enne è stata punita per aver criticato pubblicamente l’ex c.t. della Nazionale femminile — lo sloveno Dragutin Baltic, esonerato il 6 settembre scorso dopo essere stato accusato di molestie sessuali da due sue giocatrici — e per non essersi presentata agli allenamenti in preparazione dell’Europeo al via venerdì (in Italia si gioca a Monza e Busto Arsizio). Per la Yaneva, passata dal Cannes alla Dinamo Mosca la scorsa estate, anche una multa di 5 mila euro che fa seguito alle critiche anche al nuovo c.t. Dimo Tonev. A nulla sono servite le sue scuse davanti a tutto il consiglio, a cui la Yaneva ha detto che le sue parole erano causate da un periodo di stress. «Sarà una lezione per lei» ha detto il presidente della Federazione bulgara, Dancho Lazarov. Messaggi Lazarov nei giorni
Giulio Sabbi Opposto M. Roma Fa un percorso ideale: 21 anni, dopo una grande A-2, ha fatto l'estate in Nazionale e gioca titolare in A-1
Earvin Ngapeth Schiacciatore Cuneo Un bel talento, molto forte. Sarà decisivo se riuscirà a mettere tutte le sue energie al servizio di Cuneo
scorsi si era trovato a gestire la delicata questione di Baltic. Licenziato, ufficialmente, per «aver guidato allenamenti totalmente inefficaci e a causa dei risultati scarsi raccolti nelle amichevoli in preparazione per l’Europeo». In realtà è emerso che avrebbe molestato due giocatrici, le centrali Hristina Ruseva e Tsvetelina Zarkova, chiedendo loro, via sms, di andare nella sua camera di hotel (dove erano in ritiro) alle 2 di notte. «Bussate tre volte, così saprò che siete voi, e siate discrete» ha scritto l’ex c.t. alle giocatrici via telefono. Le atlete hanno subito informato la federazione, che ha aperto un’inchiesta e quindi cacciato l’allenatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Marko Podrascanin Centrale Macerata Da 4 anni protagonista. La finale con la Serbia ha ridato emozione al volley, è l’eredità migliore per il campionato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ATLETICA Norma retroattiva della Iaaf, ma sarà sempre l’inglese la primatista
Maratona: la Radcliffe perde il record bisex GIANNI MERLO
Il congresso della IAAF a Daegu, prima dei Mondiali, aveva votato la nuova norma per la ratifica dei record femminili della maratona: d’ora in avanti il primato potrà valere solo nelle gara in cui le donne corrono da sole e non possono andare al traino dei cosiddetti «gabbiani», cioè gregari uomini. Così il record di Paula Radcliffe di 2h15’25”, ottenuto a Londra nel 2003, quando uomini e donne partivano assieme, è diventato miglior prestazione mondiale. Però l’atleta
britannica rimane detentrice del primato mondiale in quanto è stato stabilito che il suo 2h17’42”, segnato sempre a Londra nel 2005, aveva i crismi della regolarità secondo questa nuova norma. Retroattività E’ curioso che sia stato usato il principio della retroattività, che invece in altre specialità non è stato accettato. Probabilmente la decisione è stata presa in questo modo, in quanto non hanno tolto nulla all’atleta, ma solo aperto la possibilità in futuro di vedere questo record battuto prima e la regola entrerà in vigore dal 1˚ novembre. Finora in mara-
tone esclusivamente femminili la migliore delle sue concorrenti è stata la giapponese Mizuki Noguchi che nel 2005 a Berlino ha ottenuto 2h19”12”. La protesta Gli organizzatori del circuito World Marathons Mayors, che comprende Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York, e l’Associazione internazionale delle maratone, protestano e sostengono che dovrebbero essere riconosciuti due record, uno per gare miste e uno per gare unisex. Comica e pericolosa La propo-
Il record incriminato del 2003 AP
sta è sotto un certo profilo comica e sotto un altro pericolo-
sa per la IAAF. Perché pericolosa? Per il semplice fatto che se dovesse riconoscere un mondiale senza l’aiuto di gregari e l’altro con i gregari ammessi, probabilmente le sarebbe richiesto in futuro di adottare lo stesso criterio anche per le gare di mezzofondo e fondo in pista, dove esiste una differenza ormai abissale fra i risultati ottenuti nei meeting con il traino rispetto a quelli segnati ai Mondiali o alle Olimpiadi, dove un campione deve fare tutto da solo. Il rifiuto Finora Lamine Diack, il presidente mondiale, si è sempre rifiutato di mettere ma-
no all’albo d’oro dei primati, chiudendo i capitoli del passato per cominciare a scriverne di nuovi, visto che alcuni primati, ottenuti in tempi in cui il controllo antidoping non era così severo, sono davvero difficili da avvicinare: basta guardare a quelli femminili fino ai 1500 metri. Inoltre alcune nuove regole introdotte, come ad esempio la squalifica nella velocità alla prima falsa partenza, hanno certamente cambiato le possibilità di arrivare al record. Lasciamo da parte Bolt, guardiamo al resto e al futuro, un cambiamento è necessario anche se ci sarà da mettere nella bacheca dell’All of Fame un primato del mondo come quello di Bubka nell’asta. Ma la storia del campione non sarà mai cancellata o dimenticata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TENNIS SORTEGGIO COPPA DAVIS 2012
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GRUPPO MONDIALE: SI PARTE IL 10 FEBBRAIO, LA FINALE ANTICIPATA AL 16 NOVEMBRE. SPAREGGI A SETTEMBRE
Questi i cechi
Questi gli azzurri
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Tomas Berdych, 26 anni, n. 9 Atp (già 6), alto 1.96, gran servizio-dritto, 5 titoli di singolare (su ogni superficie), buon doppista
Fabio Fognini, 24 anni, n. 39 Atp, giocatore in ascesa, ogni superficie, ha toccato i quarti al Roland Garros, buon doppista
S Radek Stepanek, 32 anni, n. 25 mondiale (già 8), attaccante classico, 5 titoli in carriera (sul cemento), è il cervello e il leader dei cechi
GDS
A casa Berdych l’Italia non andrà proprio alla ceca Tomas e Stepanek sono più forti, ma dopo Melbourne potrebbero essere diversi... VINCENZO MARTUCCI
S Jan Hajek, 28 anni, n. 151 Atp (massimo 71), vanta al massimo una finale di doppio Atp, a Monaco 2007, giocatore di livello Challenger
S Lukas Rosol, 26 anni, n. 74 Atp (massimo 65), buon servizio (è alto 1.96), sta brillando soprattutto sulla terra rossa
Ci faranno giocare sul teak o sul ghiaccio? Comunque sceglieranno una superficie-saponetta, dove la palla schizza via velocissima dopo le mazzate del loro numero 1, Tomas Berdych, «appena» 9 del mondo, solo per lapsus vuoi mentali, vuoi fisici. Questo è il primo pensiero che viene in mente all’annuncio del sorteggio di Bangkok: il 10-12 febbraio 2012, l’Italia festeggia in Repubblica ceca il ritorno in serie A di coppa Davis dopo 11 anni di purgatorio. Realtà Se poi al biondino anco-
ra incompiuto, con quell’unica finale dello Slam di Wimbledon 2010 (battendo Federer), e quel micidiale arsenale di potenza (servizio-dritto), ci aggiungiamo la vecchia volpe Radek Stepanek, restituito al tennis dopo infortuni, strani-fidanzamenti (con Martina Hingis) e matrimoni-lampo (con Nicole Vaidisova), allora il futuro de-
Berdych (a sin) e Stepanek: la coppia che fa paura all’Italia di Davis REUTERS
gli azzurri diventa più buio. Poiché l’attaccante classico, furbissimo e provocatore, sembra fatto apposta per asfissiare gioco e tenuta mentale di Fognini e Bolelli. Cioé i due giovani, in cre-
scita (o recupero, nel caso del bolognese), che capitan Barazzutti dovrebbe metter in campo in singolare nel durissimo ostacolo del 2012. A meno di un ripescaggio di Andreas Seppi
che, dopo la polemica auto-esclusione dalla nazionale, si è riavvicinato ed avrebbe caratteristiche tecniche importanti, da fondo, per contrastare i cechi. Pronostico Sulla carta, analiz-
zando classifiche, risultati, fattore-campo e precedenti, siamo già rimandati agli spareggi per restare in serie A. Ma c’è più di un ma. Come suggerisce il c.t. azzurro, Corrado Barazzuti: «Anche noi in Cile abbiamo dimostrato di essere una squadra vera, di aver raggiunto la consapevolezza di essere forti. Siamo una squadra difficile per qualunque avversario ed andremo in Repubblica Ceca con giocatori che hanno preso coscienza di potersi esprimere bene su tutte le superfici. Penso a Starace, un vero uomo Davis, a Fognini e Bolelli che hanno grandi margini di miglioramento. E possiamo disporre di due delle coppie più forti del mondo in doppio. Sarà una trasferta molto dura, ma andremo per vincere. E non partiamo battuti». Armi Bisognerà vedere se la Repubblica Ceca si presenterà davvero coi suoi due bau-bau all’indomani degli Australian Open di gennaio. Eppoi se Berdych l’incostante sarà in grado di giocare alla grande singolare e anche doppio, come nel playoff dell’ultimo week-end. O se lascerà spazio ai ben più abbordabili Hajek e Rosol. Così come bisognerà verificare le condizioni fisiche di Stepanek, che non è più un bambino ed è sempre più spesso in infermeria. E allora ecco che lo spiraglio prospettato da Barazzutti potrebbe diventare un varco anche storico: perché nel 3-7 dei precedenti, non c’è mai un nostro successo a Praga. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I TESTA A TESTA
Bolelli e Seppi due souvenir per sorridere Berdych-Fognini 1-1 (successo azzurro su terra); Berdych-Bolelli 2-2 (la vittoria di Basilea 2008 fa sognare); Berdych-Starace: 2-0 (e sulla terra!); Berdych-Seppi 2-2 (indicativo il successo a Cincinnati 2008); Stepanek-Fognini 1-1 (Toronto 2010 per «Fogna», Miami 2011 per Tomas); Stepanek-Bolelli 1-0 (tre 6-4 agli Us Open 2009); Stepanek-Starace 2-0 (ma in 5 set a Wimbledon 2009); Stepanek-Seppi 2-0 (ma combattuto a Sydney 2009)
Taccuino S Potito Starace, 30 anni, n. 50 (già 27), terraiolo, buon doppista. Uomo-esperienza e sicurezza della nazionale che è tornata in serie A
S Simone Bolelli, 25 anni, n. 138 (già 36), talento tennistico scaduto per limiti di fisico, tattica e nervi. Intanto, brilla in doppio
S Daniele Bracciali, 33 anni, n. 27 del mondo in doppio, «spalla» ideale di Starace e Bolelli. Gran servizio e risposta
A BUCAREST
Seppi ai quarti Starace si ferma A Bucarest (Rom, 423.000e, ter ra), Andreas Seppi (n. 51 mondiale) batte Andreev (Rus, 99) e si qualifi ca ai quarti col campione uscente e numero 1 del torneo, Juan Ignacio Chela (Arg, 23), con in quale è 2 1 nei precedenti (1 0 sulla terra). Po tito Starace, che non aveva recu perato da fatiche e di Davis (dal Ci le) si ritira invece nel 2˚ set contro Riba ma poi vince in doppio con Bracciali (6 2 6 2 a Crivoi Lunca nu). Oggi, nel 2˚ turno: Alessandro Giannessi (183) Gil (Por, 100) e Filip po Volandri (86) Granollers (Spa, 31). Diretta SuperTennis dalle 11. Secondo turno: SEPPI b. Andre ev (Rus) 6 2 3 6 6 1; Chela (Arg) b. Serra (Fra) 6 1 6 0; primo turno: Ri ba (Por) b. STARACE 6 1 3 2, rit.
DONNE
Bartoli fuori a Seul Secondo turno sul cemento (160.000e), a Seul (Cor); King (Usa) b. Bartoli (Fra) 6 3 7 5; Cibulkova (Slk) b. Shvedova (Kaz) 7 6 (4) rit.; Hercog (Slo) b. Suarez Navarro (Spa) 6 3 7 5; Zakopalova (Cec) b. Begu (Rom) 6 1 6 1; a Guangzhou (Cin): Zheng (Cin) b. Lertche ewakarn (Tha) 6 3 7 5; Rybarikova (Slk) b. Rezai (Fra) 6 4 6 1; Schee pers (S. Af) b. Su Wei (Tai) 3 6 7 6 (1) 6 1; Luzhanska (Ucr) b. Yijing (Cin) 6 4 2 6 7 5; Kirilenko (Rus) b. Bremond (Fra) 6 3 6 1; Gajdosova (Aus) b. Minella (Lux) 4 6 6 2 6 3; U. Radwanska (Pol) b. Yung Jan (Tai) 2 6 6 2 6 2; Martic (Cro) b. Di yas (Kaz) 4 6 6 2 6 4.
BASEBALL COPPA CAMPIONI A BRNO, OGGI LA FINALE
La fame di Parma contro la forma di San Marino Eliminate Bologna e Amsterdam. Gli emiliani non vincono da 12 anni e trovano i campioni d’Italia DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI BRNO (R.Ceca)
L’Europa rimbalzerà tra Parma e San Marino, che si sono date il cambio per lo scudetto e stasera nel diamante ceco si contenderanno la Coppa Campioni che il Bologna aveva vinto un anno fa e che adesso potrà solo guardare dalla tribuna insieme agli olandesi con i quali giocherà solo per il terzo posto.
Nel gioco spietato delle alternanze, dopo due semifinali che definire serrate non rende abbastanza l’idea, i bolognesi s’arrendono di un punto contro il Parma che vanta più trofei di tutti e lotterà per il 14˚ dopo 12 anni di attesa; e di un punto (contro Amsterdam) vince il San Marino e soltanto agli extra inning.
to al tie-break: Giovanni Pantaleoni si distingue prima in difesa avviando un doppio gioco a casa base, poi in attacco con un bunt per un doppio avanzamento. Il punto matura sul sacrifico di Vasques e a siglarlo è Reginato. Un punto liberatorio che vale la finale continentale. Gli olandesi ci restano male. Derby Le deluse del campiona-
Prima semifinale San Mari-
no-Amsterdam è ben condotto dai lanciatori: Bonilla e Cordemans controllano i rispettivi attacchi rivali ben sorretti dalle difese. All’8˚ i neo tricolori sprecano troppo, al nono tremano e per fermare gli ardori olandesi tocca a Darwin Cubillan rilevare un Bonilla sempre capace di variare i suoi lanci contro un attacco da paura. Non si sblocca lo 0-0 e il verdetto è consegna-
to e della Coppa Italia spendono tutto su questa semifinale: il Bologna punta inizialmente su Matos, reduce da una contrattura, il Parma s’affida all’azzurro Grifantini. E’ al 5˚ inning che si spezza l’equilibrio: dal singolo di Scalera al doppio di Leoni, da un lancio pazzo di Matos al singolo interno di Dallospedale, alla linea di Medina, è un susseguirsi di situazioni che scatena i parmigiani. Sono 3 i punti
all’incasso. Tocca ai detentori reagire, frenati anche dalla difesa rivale: bisogna attendere altre 2 riprese per tentare un recupero. Ora sul monte c’è Cicatello, cui tocca gestire le basi piene con un solo out. Santaniello trova un varco e batte il 3-1. Su base forzata, Bologna si prende il secondo punto. Ci prova anche contro D’Amico nel penultimo attacco: ma solo Malengo riesce a spaventare la difesa parmigiana. Il 9˚ inning si apre con la hit di Santaniello, che raggiunge la seconda grazie a Infante e la terza su rubata. Burlea rileva D’Amico e lascia strikeout Ermini. Mazzuca si vede offerta la base, ma servirebbe un altro Clemente, che non va oltre un fly a sinistra. Parma fa scendere dal trono Bologna, ma ora deve saperci salire.
Mattia Reginato esulta dopo il punto decisivo per San Marino FERRINI
UNIPOL BOLOGNA-CARIPARMA 2-3. Cariparma: De Simoni (7) 0/4, Yepez (6) 0/3, Dallospedale (4) 1/4, Medina (9) 2/4, Zileri (3) 2/3, Bertagnon (2) 0/4, Ugolotti (bd) 0/3, Scalera (5) 1/3, Leoni (8) 1/4. Unipol Bologna: Infante (6) 0/2, Ermini (7) 0/4, Mazzuca (5) 0/3, Clemente (8) 0/5, Castellito (9) 2/2, Angrisano (2) 1/4, Malengo (3) 3/4, Sartori (bd) 0/3, Santaniello (4) 1/4. Lanciatori: Matos 6-5-1-7 (p.), Pugliese 1-1-0-0, Moreno 2-3-2-0; Grifantini (v.) 6.1-6-4-4; Cicatello 0.1-0-1-0; D’Amico 1.2-0-0-3; Burlea (s.) 0.2-1-1-0. Punti - Pr 000.030.000: 3 (7-0); Bo 000.000.200: 2 (7-1). Note: doppio Leoni. T&A SAN MARINO-AMSTERDAM 1-0 (10˚). Amsterdam: Connor (8) 1/4, Henrique (4) 0/4, S.De Jong (c) 1/4, B.De Jong (9) 0/5, Rooi (6) 2/3, Berkenbosch (7) 0/4, Isenia (3) 0/4, Nooy (bd) 1/2, Gerard (5) 0/3. T&A San Marino: Granato (6) 0/4, Pantaleoni (5) 1/3, Vasquez (3) 1/3, Ramos G. (bd) 0/4, Chapelli (8) 0/3, F.Imperiali (4) 2/3, Avagnina (7) 1/3, Suardi (9) 0/3, Albanese (2, Reginato 0/1) 0/2. Lanciatori: Bonilla 8rl, 6so, 1bb, 5bv, Cubilan (v.) 2-2-2-0; Cordemans 9-9-1-3, Morales (p.) 0.1-0-0-1. Punti, Am 000.000.000.0: 0 (5-0); SM 000.000.000.1: 1 (4-1). Oggi - Ore 13, finale 3˚ p: Amsterdam-Bologna; ore 18, finale 1˚ p.: T&A San Marino-Cariparma (Da Silva-Corradini).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
GAZZATRAINER LO SPORT PER CHI LO FA
Se fai il pieno fai meno fatica Alimentarsi durante gli sforzi moderati aiuta il risultato. E subito dopo fa scattare il recupero MANLIO GASPAROTTO MILANO
Fare sport a digiuno? Generalmente è un errore. E sottolinearlo non è scontato come sembra. Perché il cibo e i liquidi che ingeriamo non sono energia da bruciare durante lo sforzo, ma anche uno strumento fondamentale per il dopo, il momento del recupero. Bere e mangiare sono esercizi fondamentali da compiere prima durante e immediatamente dopo lo sport. Aerobico Di questo e di molto al-
tro si è parlato sabato a Milano nel convegno — promosso da Equipe Enervit — su nutrizione e salute, aperto dalla relazione del professor Giancarlo Carli (dip. Fisiologia dell’Università di Siena) che, tra l’altro, ha sottolineato l’esigenza di valutare sempre l’intensità di un lavoro per scegliere la benzina. Perché anche durante un esercizio aerobico prolungato, a un’intensità costante di circa il 70% delle nostre capacità «si assiste a una caduta progressiva della glicemia e dell’ossidazione dei carboidrati associata all’aumento dell’azotemia e all’instaurarsi della fatica, e così ci si ferma in circa 90 minuti. In atleti ben allenati lo stop arriva in 2 ore. E sempre per fatica. Che la somministrazione orale di glucosio invece ritarda». I dati illustrati da Carli parlano di fatica e non di esaurimento delle scorte, anche se il risultato per l’atleta può essere lo stesso: «O si rallenta e si rovina la prestazione, o ci si ferma. Invece l'ingestione di carboidra-
ti aumenta la capacità di endurance migliorando, almeno in parte, l'energetica muscolare».
COSÌ LA RISPOSTA METABOLICA CON IL GLUCOSIO E SENZA
Lavori ad alta intensità Cambia tutto se l'intensità del lavoro supera l'80% (anaerobica): l’ingestione di carboidrati «non migliora la performance e non modifica la latenza della fatica». In sostanza, quando andate a tutta (che si pedali, si corra o altro) assumere zuccheri non modifica la prestazione mentre al diminuire della richiesta corrisponde l’aumento dell’importanza degli zuccheri presi durante lo sforzo.
Radio corsa di LINUS
Primi «lunghi» per capire come funziona il nostro corpo D’ARCO
D’ARCO
Recuperare dopo Se Carli ha
spiegato «l’importanza del durante», molti colleghi hanno sottolineato l’esigenza del recupero già nell’immediato dopo gara. Gli studi evidenziano che assumere zuccheri e proteine nelle ore immediatamente successive allo sforzo, quando comincia il ristoro nei muscoli depauperati dal lavoro e il ripristino delle scorte di glicogeno, esalta le risposte del nostro corpo e lo prepara all’allenamento/gara successivo. Si parlava di zona (alimentazione in equilibrio tra carboidrati, proteine e grassi, con rapporto 40-30-30, con cibo assunto ogni 4-5 ore) ma si è detto che durante e subito lo sforzo il corpo non ha problemi bensì benefici anche da un’assunzione sbilanciata di nutrienti — che ovviamente vanno scelti in funzione del momento e della disciplina, un maratoneta e un ciclista non hanno le stesse esigenze e possibilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Domenica prossima mi aspettano 32 chilometri, che ad occhio e croce chiuderò in poco più di due ore e quaranta. Comincia ad essere uno sforzo importante, nel quale ha un ruolo altrettanto importante l'alimentazione e l'integrazione. Non sono un professionista e, pur avendo amici, conoscenti ed esperienza, non ho (come voi) un'equipe che mi segue passo passo. Il tennista Roger Federer, come molti altri colleghi sportivi mangia una banana tra un set e l’altro. Questo frutto contiene molto potassio AFP
Valerio Cleri durante un rifornimento in gara nella 25 km di nuoto di fondo. Anche in acqua gli atleti hanno bisogno di alimentarsi REUTERS
l’esperto
Anche il cibo previene gli infortuni
ENRICO ARCELLI*
bato scorso a Milano. Giancarlo Carli (Università di Siena) ha tenuto la lezione «Mente e sport» parlando fra l’altro, dei vantaggi che la pratica costante dell’attività sportiva porta a livello del cervello: potenzia la memoria e l’apprendimento, migliora il sonno, l’umore e l’autocontrollo. Luca Mondazzi (centro Mapei di Castellanza) ha sottolineato l’importanza del glicogeno, quella specie di amido da cui i muscoli traggono l’energia per lavorare. Se durante una
La dietologia dello sport è in una fase di grande evoluzione. Le novità sono continue e riguardano, per esempio, l’utilizzo dei cibi per ridurre il rischio di infortuni o per combattere l’anemia, per accelerare il recupero o per favorire l’incremento della massa e della forza dei muscoli. Questi e molti altri argomenti sono stati trattati nel corso di nutrizione dello Sport svoltosi sa-
Per quelli che correranno le maratone d'autunno questo è il periodo decisivo, quello in cui i lavori veloci cominciano ad essere anche piuttosto lunghi e i lunghi della domenica arrivano a diventare lunghissimi. Bisogna abituare corpo e testa a «tenere», a rimanere sulle gambe per periodi prolungati.
prova lunga si esaurisce, si avverte la fatica e si deve ridurre l’intensità dello sforzo o addirittura fermarsi. Dopo un allenamento lungo, dunque, le sue scorte vanno subito ricostruite. Carmine Orlandi (consulente nutrizionale del Siena calcio e di varie federazioni) ha spiegato com’è possibile, attraverso una corretta alimentazione, permettere agli atleti di controllare il proprio peso corporeo mantenendo efficienza. Uno dei medici della Nazionale di
calcio, Luca Gatteschi, ha sottolineato come in una squadra di calcio se si dovrà giocare una partita già dopo pochi giorni, subito alla fine della partita sia necessario assumere carboidrati per accelerare la ricostruzione del glicogeno muscolare. L’argomento trattato da Fulvio Marzatico (Università di Pavia) ha riguardato i rapporti fra alimentazione e forza muscolare. A parità di allenamento, l’incremento della massa e della forza dei muscoli è maggiore se l’ap-
porto di proteine con gli alimenti è quantitativamente corretto e avviene con il giusto timing. Un aminoacido, la leucina, ha un ruolo fondamentale. Giovanni Scapagnini (Università del Molise), infine, ha parlato dei mitocondri, le «centrali energetiche» dei muscoli. In essi, infatti, dalla combinazione dell’ossigeno con glucosio o acidi grassi, si produce l’ATP, la «benzina» dei muscoli. *medico e dietologo
Così queste sedute diventano anche un'occasione di studio, di approfondimento e di apprendimento. E' fondamentale capire in quale momento assumere qualcosa, quando e quanto bere, per farsi trovare pronti il giorno della gara. In questo siamo uguali ai professionisti, nel senso che ogni persona, ogni organismo, ha reazioni e necessità differenti. E' anche uno degli effetti collaterali più importante dell’attività fisica, capire come funziona il nostro corpo e di cosa ha bisogno. Non ci fa diventare campioni ma sicuramente ci aiuta a vivere meglio. Anche la vita di tutti i giorni. CHIEDI ALL’ESPERTO per scrivere ad Arcelli
a
Science in Nutrition Francesca Schiavone
Alessandro Fabian, campione italiano assoluto triathlon 2010.
gazzatrainer@rcs.it
PRIMA, DURANTE, DOPO OGNI GARA E OGNI ALLENAMENTO www.enervitsport.com
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI GOLF PER DRAVET ONLUS
Manassero per la ricerca Matteo Manassero tornerà in campo all’Alfred Dunhill la settimana prossima in Scozia, nel frattempo si dedica a iniziative benefiche. Martedì a Gardagolf Matteo è stato protagonista di una pro am benefica dal titolo «In buca per un sorriso», insieme, tra gli altri, al c.t. della Nazionale Cesare Prandelli. «In buca per un sorriso» è stata un’iniziativa a favore di Dravet Onlus, che si occupa di finanziare progetti di ricerca per la sindrome di Dravet, una forma di epilessia che colpisce i bambini. Oggi Manassero sarà impegnato nel «Caccia al record del Golf Varese, insieme al suo maestro Alberto Binaghi (fra i detentori del record del campo), Silvio Grappasonni, e Giacomo Garbin, neo campione italiano ragazzi (under 16).
Tiro a segno COPPA DEL MONDO
Finali carabina Campriani 2o
Niccolò Campriani, 23 anni
Alle finali di Coppa del Mondo di Wroclaw, Niccolò Campriani è 2o nella carabina tre posizioni ed eguaglia la sua miglior prestazione in Coppa. «Sono soddisfatto — dice — dopo la brutta prova a terra, sono contento di come mi sono ripreso». Alla fine della sessione a terra era solo 9˚. Poi in ginocchio e in piedi è stato capace di risalire fino alla terza posizione, con cui è entrato in finale. Dove ha recuperato un altro posto. «Ma il norvegese Bryhn aveva 7 punti di vantaggio, mangiargliene 3.5 è stato possibile, 7 no. Ha fatto davvero una garona». Bravo quindi l’azzurro. «A Colorado Springs – ha proseguito Nicco – il mio psicologo è Ed Etzel che è stato oro olimpico a Los Angeles nella carabina a terra, gli chiederò qualche consiglio». Oggi l’azzurro torna in linea nella 10m, di cui è campione del Mondo. In linea anche Mauro Badaracchi, nella pistola 10 m. Risultati Carabina Tre Posizioni uomini: 1. Bryhn (Nor) 1278.5 (1181+97.7); 2. Campriani 1274.6 (1174+100.6); 3. Mirosavljev (Ser) 1273.5
Atletica
Pistorius chiude con 46"65 (si.g.) Oscar Pistorius ha chiuso la stagione dei meeting europei martedì con una vittoria a Varsavia (Pol), nel Memorial Skolimowska. Uomini. 400: Pistorius (Saf) 46”65. 800: Kszczot 1’45”48. Peso: Cantwell (Usa) 21.42; Armstrong (Can) 21.23; Majewski 20.86. Disco: Kanter (Est) 67.99; Kovago (Ung) 66.69; 4. Malachowski 63.93. Donne. 100 (+0.8): 4. Ottey (Slo) 11”84. 1000: Cichocka 2’37”33. Martello: Lysenko (Rus) 72.19; Wlodarczyk 71.02. AFRICANI (si.g.) Conclusi a Maputo (Moz), con la Nigeria 1ª nel medagliere (10 ori), i Giochi africani. Uomini. 5000: Kipsiro (Uga) 13’43”08. Lungo: Manyonga (S.Af.) 8.02 (-0.1). 4x100: Kenya 3’03”10. Donne. 200 (+1.9): Osayomi (Nig) 22”86. Eptathlon: Simpson (Gha) 6172.
Ippica GOODWOOD: C’E’ ANCHE DETTORI
Sceicco esagerato Vince 4 corse con fantini diversi (m.f.) Sheikh Mohammed, 63 anni, è primo ministro del Dubai e uno dei più grandi proprietari mondiali del galoppo contemporaneo. Ha vinto di tutto e di più, servendosi principalmente del talento e della forza di Lanfranco Dettori fin dal 1994. Ma ieri gli è capitato qualcosa di probabilmente inedito, in un convegno di corse come tanti sulla pista inglese di Goodwood. Ha vinto con la giubba azzurra di Godolphin quattro delle sette corse in programma che non è poco. Ma assolutamente straordinario, soprattutto a causa di una serie di coincidenze, è che in sella ai vincitori ci fossero quattro fantini diversi e due di essi sono italiani. Ha aperto la serie Lanfranco Dettori, andato segno nella prova d’apertura in sella al promettente 2 anni Genius Step. Anche il secondo Okimomp era un Godolphin, in coppia con Ahmed Ajtebi, il 29enne ex jockey di cammelli che ha poi vinto per lo sceicco un handicap con Sanduski, la quarta vittoria dell’incredibile poker. In mezzo quella firmata del 24enne Antioco Murgia, da tempo alla corte del principe del Dubai e sempre più prezioso. Welcome
Gft il cavallo, una maiden la corsa con l’alleato Samba King (Ajtebi) quinto. E poi il 38enne Ted Durcan in una listed conquistata con Hunter’s Light mentre Dettori finiva ultimo con il compagno di colori Debussy. «Solo due» invece gli allenatori, Saeed bin Suroor per Hunter’s Light a Mohammed al Zarooni per gli altri tre cavalli. Intanto Dettori si appresta a dare l’assalto finale al traguardo dei 500 Gran Premi vinti. Gliene mancano tre dopo la vittoria di gruppo 3 sabato scorso a Newbury. E una delle
occasioni dovrebbe averla sabato a San Siro nel Di Capua (gr. 1) in sella a Rio della Plata, fresco secondo nel parigino Moulin de Longchamp vinto da Excelebration allenato in Inghilterra da Marco Botti. Frankie ha già vinto 5 volte la volata sul miglio di San Siro: 12 mesi fa in sella allo stesso Rio de la Plata. Aveva iniziato con Muthatir (1999), poi due volte Slickly (2002 e 2002) e Ancient World (2004). FATTO IL MERANO Domenica a Maia la 72ª edizione del GP di Merano, la corsa più importante per gli ostacolisti in Italia. Saranno in 15 al via, nutrita la rappresentanza straniera: cinque francesi, due tedeschi, due cechi e uno svizzero. Fra i nostri anche il nuovo acquisto di Paolo Favero Zarkali. GP MERANO - m 5000: 1 Alba Reale (J. Vana Jr); 2 Alpha Speed (A. Thierry); 3 Asselin (B. Gicquel); 4 Budapest (J. Bartos); 5 Character Building (D. Columbu); 6 Chercheur d’Or (J. Reveley); 7 Imprezer (J. Kousek); 8 Kandinskiy (R. Romano); 9 Oh Calin (C. Monjon); 10 Ole Companero (J. Ricou); 11 Our Hero (A. Ragno); 12 Puncho (J. Zuliani); 13 Royal Fou (M.A. Dragon); 14 Sharpmon (D. Fuhrmann); 15 Zarkali (P.A. Carberry).
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A sinistra Sheikh Mohammed 1 L. Dettori 2 A. Murgia 3 T. Durcan 4 A. Ajtebi
Baseball MAJOR LEAGUE
Impresa Liddi Fuoricampo bis
Atletica I big al Peppe Greco (l.m.) Sabato a Modica (Rg) e domenica a Scicli (Rg) tradizionale appuntamento in Sicilia con la grande atletica su strada con il 22˚ Peppe Greco. A Modica sabato tutti a caccia della keniana Sylvia Kibet che punta al bis e partirà con al collo il bronzo sui 5000 vinto a Daegu e con al fianco la connazionale Jeptoo argento nella maratona iridata. Domenica a Scicli, punta al poker il keniano Edwin Soi, bronzo sui 5000 a Pechino 2008 e sulla sua strada troverà l’etiope Imane Merga bronzo sui 10000 a Daegu (poi ha perso per squalifica il bronzo sui 5000). Domani prologo con il 3˚ memorial «Candido Cannavò» che quest’anno andrà all’avv. Massimo Costa presidente del Coni Sicilia. Donne (sabato alle 21, Modica, 6 km): Kibet (Ken), Jeptoo (Ken), Geletu (Eti), Hagos (Eti), Chojecka (Pol), Wolde (Eti), Vikotoriia (Ucr), Muriuki (Ken), Sule (Eti), Lamachi (Mar), Toniolo, Rinicella, B. La Barbera. Uomini (domenica alle 21, Scicli, 10 km): Soi (Ken), I. Merga (Eti), Longosiwa (Ken), Toroitch (Uga), T. Bekele (Eti), Dereje (Eti), Tola (Eti), Negewo (Eti), Pertile, Floriani, Lo Piccolo.
Boxe LAURI (r.g.) Partito ieri per Helsinki (Fin) Giuseppe Lauri (52-7): domani sera affronterà il russo Denis Shafikov (26-0-1) per il vacante europeo superleggeri. Gli allibratori danno Shafikov favorito con quote incredibili, che vanno da 1-25 a 1-30.
Ghiaccio GROVES SALUTA Kristina Groves, 4 medaglie olimpiche e 18 ai Mondiali, si è ritirata a 34 anni. Argento nei 1500 e bronzo nei 3000 ai Giochi di Vancouver la Groves ha subito una commozione cerebrale in una caduta in Coppa del Mondo nel novembre scorso.
Golf Solheim Cup Da domani in Irlanda Sul percorso del Killeen Castle a Dunsany, in Irlanda, si disputa da domani la 12a edizione della Solheim Cup, la sfida tra le proette statunitensi e quelle europee, in pratica una Ryder Cup al femminile. La formazione continentale, affidata per la seconda volta consecutiva all’inglese Alison Nicholas, viene da tre sconfitte di fila in un bilancio favorevole per 8-3 alle statunitensi. Senza italiane in squadra, l’Europa si presenta le inglesi Melissa Reid e Laura Davies, Suzann Pettersen, Christel Boeljon, Catriona Matthew e le svedesi Maria Hjorth, Anna Nordqvist e Sophie Gustafson. Hanno avuto le quattro wild card a disposizione della capitana: Azahara Muñoz, Caroline Hedwall, Karen Stupples e Sandra Gal. La formula di gara prevede quattro foursome e quattro fourball in ciascuna delle prime due giornate di gara e dodici singola nell’ultima. In palio 28 punti: in caso di parità il trofeo rimarrà agli Stati Uniti.
Hockey ghiaccio Supercoppa al Val Pusteria (m.l.) A Brunico, il Val Pusteria ha vinto la sua prima Supercoppa italiana battendo i tricolori dell'Asiago con i gol di David Ling, Oberrauch (assist di Ling) e Jensen nel finale, dopo il vantaggio iniziale di Marchetti per gli Stellati. Val Pusteria-Asiago 3-1 (1-1, 0-0, 2-0).
NUOTO: COME CONDUTTRICE DEL FESTIVAL
(s.a.) Di impresa in impresa, Alex Liddi non si ferma più in Major League: al Target Field contro Minnesota, il terza base 23enne sanremese, alla sesta partita tra i big con Seattle, ha realizzato il secondo fuoricampo consecutivo in 2 partite e da 2 punti. Spettacolare, a sinistra. L’azzurro lo ha battuto al 6o inning su un lancio di Liam Hendricks: grazie ai due punti dell’italiano, i Mariners hanno pareggiato 4-4 per poi vincere 5-4 con il singolo interno battuto da Adama Kennedy e il punto segnato da Kyle Seager al 7o inning, mentre sul monte a vincere è stato Jason Vargas con la salvezza firmata da Brandon League. Mike Carp ha chiuso 5/5 mentre Liddi (1/4) è stato diligente anche in difesa e completato l’ultimo out del match con una presa sulla battuta di Danny Valencia. «E’ qualcosa di speciale — ha dichiarato al termine Liddi complimentandosi con l’esterno Carp —, siamo arrivati insieme dalla Minor League e abbiamo giocato insieme tutto l’anno, questo ci aiuta molto». Ora è quasi impossibile che i Mariners lo prestino all’Italia per il Mondiale di Panama di ottobre.
Pellegrini: «Io a Sanremo? Ho detto no, ma nel 2013...» Dalla piscina al palco di Sanremo: Federica Pellegrini ha detto no alla proposta di condurre la prossima edizione del Festival e l’ha raccontato ieri sul blog del suo sito ai tifosi che le chiedevano notizie. «Buongiorno a tutti ragazzi, ho visto che la notizia su una possibile mia presenza da co-conduttrice a Sanremo vi ha un po’ scosso (ieri erano circolate indiscrezioni sulla possibile conduzione della coppia Pellegrini-Ambra Angiolini, ndr). Non preoccupatevi, so bene quali sono le mie priorità in questo momento e cioè prime su tutto il resto l’Olimpiade di Londra e da questo mio pensiero non mi schiodo. Sono stata onorata e sorpresa positivamente quando mi arrivò la proposta, ma ho dovuto rinunciarvi proprio per il motivo che vi ho spiegato sopra e anche perché sinceramente non sono pronta a ricoprire un ruolo così importante in un
evento così importante! Ci sarebbero voluti mesi di preparazione e io questo tempo quest’anno non ce l’ho... ma per il prossimo Sanremo (2013) chissà!? Forse però avrò l'onore di essere intervistata da Morandi durante una delle serate del Festival e per me sarebbe un onore assoluto anche quello... Un abbraccio a tutti. Fede». Già Massi Rosolino riscosse successo a Sanremo quando dopo i Giochi di Sydney fu sul palco con Pippo Baudo. La Pellegrini a Ostia continua a lavorare al meglio — sabato è stata anche in discoteca con le compagne della 4x200 — e sta discutendo con il suo allenatore Federico Bonifacenti gare e modalità dei collegiali da fare per il prosieguo della stagione. Da lunedì tornerà in collegiale a Ostia con Alessia Filippi e Martina Caramignoli, dovrebbe partecipare anche al Salone nautico in programma a Genova dall’1 al 9 ottobre.
RITIRO MODANO Mike Modano, il miglior marcatore statunitense di tutti i tempi, doop 21 stagione di Nhl ha annunciato ieri il ritiro sulla sua pagina di Facebook. «Dopo una lunga estate di riflessione sul mio futuro — ha scritto il 41enne Modano, che per domani ha convocato una conferenza stampa —, sono arrivato alla conclusione che è arrivato il momento di ritirarmi». In 1499 partite della Nhl, ha segnato 561 reti e 813 assist, per un totale di 1374 punti. Modano ha giocato dal 1989 al 2010 a Dallas, vincendo la Stanley Cup nel 1999, poi tornare nei Detroit Red Wings la scorsa stagione. Nel 2002 è stato d’argento ai Giochi di Salt Lake City.
Ippica Milano: 9-11-8-2-10 8ª corsa - m 2000: 1 Damnable (U. Rispoli); 2 Sugarello; 3 Zundapp; 4 Faidibiri; 5 Gaddo; Tot.: 5,45; 1,99, 2,91, 3,89 (51,99). Quinté: e 14.041,44 alle 2 comb. Coi rit. (n˚ 1 e 4) n.v. Quarté: e 943,70 alle 41 comb. Coi rit. e 58,03. Tris: e 334,02 alle 576 comb. Coi rit. e 28,73. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 14.30) scegliamo Gaby North (7), Raggiante (18), Mamurra (14), Milgaus (2), Capo Falconara (9) e Elusive Force (3). SI CORRE ANCHE Trotto: Milano (14.25), Modena (15.30), Montecatini (15.10) e Napoli (15.15).
Nuoto CAMBIO FILIPPI? (al.f.) A bordo vasca se ne parla da un po’, e una voce darebbe Alessia Filippi pronta a presentare la domanda di iscrizione all’Aniene. La vicecampionessa olimpica ed ex iridata è tesserata Aurelia da cui attende spettanze economiche: il patron Malagò non intende andare allo scontro con il club che fa riferimento al presidente federale Barelli. Il passaggio dipenderà dunque dallo svincolo. BIDONE MANAUDOU Delusione a Gallara-
te, dove ieri alle 17 Laure Manudou era attesa per l’inaugurazione del negozio Boneswimmer. Con un sms la campionessa francese ha comunicato di aver perso l’aereo e di non poter quindi prendere parte all’evento. Per gli ammiratori solo un video di saluto. SICUREZZA FONDISTI (al.f.) Al congresso degli sport acquatici americani di Jacksonville, al quale non ha partecipato il direttore esecutivo della federnuoto Chuck Wielgus reduce da un’operazione per asportare un cancro al colon, è stata fissata in 85˚ F (29.45˚ C) la temperatura massima consentita delle gare di 5 km e oltre sotto l’egida di Usa Swimming. La Fina consente di gareggiare fino a 31 gradi.
Pallamano CONVERSANO OUT (an.gal) Nella Coppa Italia maschile, già fuori, a sorpresa, il Conversano, vincitore delle ultime tre coppe Italia, che si consola con le 5 reti del 16enne Sperti. Girone A (3a giornata): Merano-Bressanone 28-29 (dopo i rigori); Pressano-Mezzocorona 33-24. Classifica: Bolzano e Pressano 6; Merano 4; Bressanone 2 e Mezzocorona 0. Girone G (2a giornata): Noci-Conversano 30-25; Fasano-Altamura 39-12. Classifica: Noci e Fasano 6; Conversano e Altamura 0.
Pallanuoto TEMPESTI SI OPERA Stefano Tempesti, portiere della Pro Recco e della Nazionale, dovrà operarsi alla spalla sinistra. Una visita ha sciolto i dubbi (parziale distacco del capo lungo del bicipite) e ora verranno valutati tempi e modi dell’intervento. Si prevedono almeno 3 mesi di stop. EURO CUP Da oggi a domenica, primo turno di Euro Cup a Bogliasco (avanzano le prime due di ogni girone): si comincia alle 18 con Szolnok (Ung)-Heybeliada (Tur), alle 19.45 Bogliasco-Wurzburg (Ger), riposa l’Hapoel Qiryat (Isr). FESTA E PRESENTAZIONE Giovedì 29, a Roma, doppio appuntamento nella piscina del Foro Italico. Alle 12 la presentazione dei campionati e la premiazione del Settebello campione del mondo, alle 19 un workshop con l’illustrazione di un piano marketing sulle discipline acquatiche: tra i relatori Mario Pescante, vicepresidente del Cio e presidente del Comitato promotore Roma 2020.
Sci di fondo RACE IN THE CITY (m.l.) Esito positivo ieri per il secondo sopralluogo tecnico (ispezione internazionale) del circuito che il 14 e 15 gennaio ospiterà all’interno del parco Sempione a Milano la Race in the City gara valida come tappa di Coppa del Mondo. Quattro gare della specialità sprint, due maschili e due femminili (una individuale e una a squadre) si svilupperanno lungo l’anello (620 metri) molto veloce da ripetere 2 volte e il rettilineo finale, con partenza e arrivo in piazza del Cannone al Castello Sforzesco.
Sci nautico ALL’IDROSCALO (m.l.) All’Idroscalo milanese, Teleski, si sono svolti i campionati italiani di cablewakeboard e cablewakeskate. Questi i vincitori. Cablewakeskate: Andrea Vargiu. Cabewakeboard. Open: Manuela Cicalini e Damiano Solbiati.
Tennis SERENA Serena Williams diventa Goodwill Ambassador (ambasciatore di buona volontà) Unicef. CLEMENT Sorpresa a Metz (Fra, 400.000e, sint. indoor), 1˚ turno: Clement (Fra) b. Llodra (Fra) 6-3 6-4; Dolgopolov (Ucr) b. Bagdatis (Cyp) 6-7 (5) 7-5 6-3.
Triathlon CORTASSA RIENTRA (al.f.) Nadia Cortassa (33), quinta ai Giochi di Atene 2004 e due volte vice campionessa europea, rientra alle gara dopo tre anni di stop e una gravidanza: domenica farà parte della staffetta azzurra ai mondiali di duathlon di Gijon (Spa). Uomini: Antonioli, Hofer, Picco. Donne: Capone, Chmet, Cortassa.
Varie Donna e sport Sabato un convegno Un convegno sul tema «Donna e Sport nell’Unità d’Italia», in programma sabato dalle 11 alle 13.30, è l’avvenimento che precederà la conclusione (domenica) dell’esposizione «Donnaèsport 1861-2011» al Museo del Risorgimento di Milano. Fra gli argomenti trattati da importanti storici e studiosi dello sport figurano il primo convegno sullo sport femminile in Italia, tenutosi 90 anni fa, la storia delle prime giornaliste sportive a cavallo della fine dell’Ottocento, un saggio sul corpo femminile nell’equitazione e la storia della prima corsa rosa di ciclismo. Fra i relatori, Angela Teja, Felice Fabrizio, Sergio Giuntini ed Elio Trifari. Il Convegno si terrà al primo piano del Museo, in una delle sale della mostra, la cui esposizione a piano terra rimane comunque aperta e visibile al pubblico.
Vela MELGES 32 (r.ra.) Nel Mondiale Melges 32 di Palma ( 2 le prove disputate) la classifica vede sempre al comando l’americano Samba Pa ti (tattico Vascotto), 2 Fantastica di Lanfranco Cirillo (tattico Paoletti), 3 il tedesco Opus One. Così gli altri italiani: 5 Mascalzone Latino, 7 Brontolo, 10 Torpyone, 16˚ Cuervos y Sobrinos, 18 Audi Fratelli Giacomel, 19 Rush Diletta, 20 B-Lin Sailing, 26 Frà Martina, 27 Atlantica.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_torna l’emergenza
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Guerriglia a Lampedusa Ma cosa è successo tra isolani e immigrati? In centinaia hanno protestato con violenza contro il rimpatrio: gli abitanti dell’isola stavolta hanno reagito Ieri a Lampedusa un centinaio di tunisini s’è radunato intorno alla pompa di benzina del porto, sono state rubate delle bombole di gas, gli abitanti hanno visto che venivano agitate e che vi si accostavano dei fiammiferi… Una cinquantina di lampedusani si sono allora avventati contro questi tunisini, i quali gridavano di voler tornare liberi e che li si portasse in terraferma. I poliziotti, che erano già in assetto anti sommossa, hanno caricato. Ma il fuggi fuggi che ne è seguito non ha riportato la pace: lampedusani di qua, tunisini di là si sono tirati addosso sassi e, se capitava, anche oggetti. Nel Poliambulatorio dell’isola sono cominciati ad arrivare i feriti. Uno di questi, tunisino, in semicoma, è stato portato in eliambulanza a Palermo. S’è fatto male anche l’attivista per i diritti umani Alexandre Georges, franco-canadese. Il responsabile sanitario dell’isola, Pietro Bartolo, ha chiesto che gli si inviassero altre ambulanze. Il sindacato di polizia ha emesso un comunicato in cui paventa che qualcuno, nei disordini di queste ore, ci rimetta la pelle. Si segnalano intanto gruppi di lampedusani che danno la caccia agli immigrati, altri abitanti dell’isola chiedono che gli si dia il permesso di girare armati, «magari solo per spaventarli», i bambini sono rimasti molte ore chiusi nelle scuole, lo stesso sindaco De Rubeis s’è barricato nel suo ufficio e ha fatto sapere che, in un cassetto della scrivania, tiene una mazza da baseball. La sua opinione è questa: «Siamo stanchi, Lampedusa ha già dato l’accoglienza a 55 mila immigrati e non vuole più saperne. Vogliamo essere liberati da 1500 delinquenti». Poi ha aggiunto: «Napolitano muova il culo e faccia qualcosa», espressione per la quale ha chiesto su-
«
Siamo stanchi di essere sfruttati dal governo, la vita dei cittadini e delle forze dell’ordine è in serio pericolo BERNARDINO DE RUBEIS SINDACO DI LAMPEDUSA
4 notizie
I NUMERI
29
Le strutture in Italia Le strutture destinate all’accoglienza degli immigrati sparse per il Paese sono 29, per un totale di 7.653 posti
13
I Cie italiani I centri di identificazione ed espulsione (Cie), sono invece 13, con 1.920 posti disponibili. Il più grande si trova a Ponte Galeria, Roma (364 posti)
Tascabili A Pescara, illesa la sorellina
Muore a 5 anni travolta da una statua all’outlet Tragedia all’Outlet di Città Sant’Angelo, Pescara. Catherina Wassilissa, bambina russa di 5 anni, è morta travolta da una statua di bronzo nel parco del Centro Commerciale. Nell’incidente avvenuto davanti agli occhi della madre e della nonna, è rimasta illesa la sorellina di 6 anni che si trovava con lei. Dai primi accertamenti sembra che la statua non fosse fissata sul piedistallo e secondo alcuni testimoni sarebbe stata spostata di recente nel corso di una manifestazione di bellezza. I carabinieri hanno sequestrato l’intera ala dell’outlet.
Outlook negativo per 15 istituti
S&P declassa il rating di sette banche italiane Moody’s colpisce Fiat
5
I centri per rifugiati politici I centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), sono 5, con 998 posti disponibili Nel fermo immagine dalle riprese televisive gli scontri tra la polizia e i tunisini fuggiti dal Cpa di Lampedusa
3 Come faranno se devono procedere al ritmo di cento al giorno?
La polizia presidia la pompa di benzina dove sono scoppiati gli scontri EPA
bito scusa. Sulla mazza da baseball ha precisato: «Mi devo difendere, e sono pronto a usarla. Scrivetelo pure». I giornalisti non sono però ben visti. Quelli di Sky e l’operatore Marco Sacchi della Rai sono stati aggrediti, un collega dell’AdnKronos è stato minacciato.
1 Tutto questo perché?
I tunisini hanno capito che sarebbero stati rimpatriati. Questo li ha fatti impazzire. L’altra sera, nel Centro d’accoglienza di contrada Imbriacola, hanno dato fuoco ai materassi e lasciato poi che le fiamme s’appiccassero ai padiglioni. Ne son venuti giù due su tre, mentre un fumo acre e nero (plastica, ferraglia, gomma bruciata) oscurava il cielo. L’aeroporto è rimasto chiuso per molte ore. Gli immigrati sono fuggiti per tutta l’isola, gli agenti ne hanno poi recuperati 700, che hanno ammassato nel campo sportivo, altri trecento si sono nascosti fra molo, spiagge e campagne. Tra i 1.040 disperati ci sono quattro famiglie con sei bambini.
2 Non è possibile rimpatriarli?
L’accordo con la Tunisia prevedeva il rimpatrio di 30 immigrati al giorno. Adesso, se ne
RAID PROLUNGATI
Nato in Libia: «In missione altri tre mesi» La Nato ha deciso di prolungare di tre mesi la missione in Libia che formalmente doveva terminare il 27 settembre. Lo ha deciso il Consiglio atlantico riunito al livello degli ambasciatori. La decisione di prolungare la missione Nato, a quanto si è appreso, è stata adottata anche alla luce della richiesta giunta dalle nuove autorità libiche e in considerazione dell’esigenza di proseguire le operazioni di protezione dei civili che giustificarono l’intervento, dopo le repressioni di Gheddafi. Intanto, gli attacchi continuano: ieri, secondo i ribelli, ci sarebbero stati almeno dieci raid aerei Nato sulla città di Misurata.
possono rimandare a casa cento al giorno. Il sottosegretario all’Interno, Sonia Viale (Lega anche lei come il ministro Maroni), ha annunciato che «entro le prossime 48 ore tutti i clandestini presenti a Lampedusa saranno trasferiti per essere poi rimpatriati».
Essendo la situazione nell’isola esplosiva, intanto è stato deciso di toglierli da lì. Sono previsti voli e l’arrivo di una nave. Duecento immigrati sono già stati portati via. Il sindaco De Rubeis racconta che Maroni s’è impegnato con lui a liberare Lampedusa dal compito della prima accoglienza. Questo significa che chi arriverà con i barconi sarà trasferito a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Lampedusa, a quanto sembra, non essendo più considerata “porto sicuro”, sarà liberata di questo problema.
4 Berlusconi aveva fatto un sacco di promesse.
Sì, alla fine di marzo andò giù a garantire che il problema sarebbe stato risolto in 48 ore, voleva colorare le case in stile Portofino, proporre l’isola per il Nobel della pace, reclamizzarla sulle reti Rai e Mediaset, comprarsi una villa in zona per diventare lampedusano, eccetera. Non è successo praticamente niente.
5 Questi tunisini che protestano sono rifugiati politici?
No, sono quasi tutti “migranti economici” e dunque senza diritto allo stato di rifugiati. Non so dire se sia vero quello che sostengono i lampedusani, e cioè che si tratta di delinquenti comuni. Anche se fosse, restano degli infelici la cui sorte stringe il cuore. Paolo La Rosa, un lampedusano che ha sull’isola un bed and breakfast, ha detto a una cronista. «In fondo tunisini e lampedusani sono uguali. Entrambi abbandonati».
La sede di Standard & Poor’s a New York A poche ore dalla decisione di tagliare il rating sovrano sull’Italia, Standard and Poor’s ha declassato sette banche. L’agenzia ha infatti abbassato i giudizi da A+ ad A del rating a lungo termine di Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Findomestic Banca e delle controllate di Intesa Sanpaolo Banca Imi, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo e Cassa di Risparmio in Bologna. Ridotto anche il rating della Bnl a A+/A-1. La S&P ha deciso inoltre di cambiare in «negativo» l’outlook sul rating di altri otto istituti di credito. Si tratta di Unicredit (e tre sue controllate), Banca Fideuram, Agos-Ducato, Istituto per il Credito Sportivo. «Ritengo che l’economia italiana non dipenda dalla valutazione di agenzie di rating come questa» minimizza il ministro degli Esteri». Ma S&P spiega che il cambio dell’outlook dei 15 istituti «riflette la possibilità di un abbassamento del rating, se le cose resteranno uguali, a seguito di nuovi tagli del rating sull’Italia». E sempre ieri, Moody’s, altra agenzia di rating, ha tagliato quello della Fiat, passato da Ba2 da Ba1 con outlook negativo. Immeditate le ripercussioni sul titolo che ha chiuso perdendo il 6,22%.
Le motivazioni: «Non fu una bomba»
«Il Dc9 di Ustica cadde per un’azione militare» Nessuna bomba. Il Dc 9 esploso nel cielo di Ustica il 27 giugno 1980 con 81 persone a bordo fu abbattuto in una vera e propria azione di guerra. È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza con cui il Tribunale ha condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti al risarcimento dei familiari delle vittime con oltre cento milioni di euro. Secondo il giudice non ci sono dubbi: «A far precipitare il Dc 9 fu un missile o una quasi collisione tra due caccia militari non identificati che volavano attorno all’aeroplano al momento del disastro».
L’infermiera malata mai visitata
Il «caso Tbc» al Gemelli Indagati 7 dipendenti Sette indagati. Epidemia e lesioni colpose i reati contestati. La procura di Roma ha deciso di procedere nei confronti di medici e impiegati del Policlinico Gemelli per il «caso tubercolosi» a Roma. Secondo i Nas il bacillo sarebbe stato diffuso ad un centinaio di bimbi ma solo uno è risultato positivo al test. Emergono particolari anche sulle condizioni dell’infermiera che li ha contagiati. La donna per 6 anni non è stata sottoposta alle visite obbligatorie, nonostante nel 2005 fosse risultata positiva al micobatterio.
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ALTRI MONDI
LA PROCURA CONTRO IL GIP
«L’inchiesta Tarantini deve restare a Napoli» L’inchiesta sui ricatti a Berlusconi deve restare a Napoli: la Procura di Napoli ha presenta to ieri al gip Amelia Primavera e al
Si vota alla Camera sul caso Milanese Governo alla prova
tribunale del Riesame, un’istanza per chiedere l’annullamento dell’ordinanza con cui ieri lo stesso gip ha dichiarato l’incompetenza territoriale dei pm napoletani in relazione alla vicenda dei ricatti al premier da parte di Gianpaolo Tarantini (nella foto Ansa) e Valter Lavitola.
PREMIER AL QUIRINALE
E Berlusconi sfida il Colle «Ho i numeri Non mollo»
Oggi scrutinio segreto sulla richiesta d’arresto del deputato Pdl. E Bossi: «Salvare l’esecutivo» DAVIDE ROMANI
È l’ultimo giorno d’estate e il governo si appresta a vivere un momento chiave del proprio cammino: oggi si vota la richiesta di arresto del parlamentare del Pdl Marco Milanese, coinvolto nell’inchiesta P4, che nel frattempo ieri ha comunicato di essersi autosospeso da giorni dal gruppo parlamentare e dal partito «in attesa di potervi rientrare a pieno titolo appena sarà acclarata la mia estraneità ai fatti che mi sono stati addebitati». Mercoledì prossimo poi sarà il turno della mozione di sfiducia contro il ministro delle politiche agricole Saverio Romano. Momento chiave perché negli ultimi giorni l’esecutivo è andato spesso sotto alla Camera (martedì 5 volte) senza dimenticare che il 20 luglio la
Tensioni nella Lega. Maroni incontra Bersani, poi annuncia: «Mi allineo al partito» Marco Milanese, 52 anni, braccio destro del ministro Tremonti ANSA
maggioranza non si compattò in occasione della votazione sulla richiesta di autorizzazione a procedere per Alfonso Papa (ora rinchiuso a Poggioreale), deputato del Pdl. Per cercare di limitare i danni il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, aveva chiesto che si votasse con le palline (per impedire che i deputati potessero usare l’indice della mano sinistra per rendere palese la loro posizione) ma il presidente della Camera Gianfranco Fini, ricordando il regolamento, non ha accolto la richiesta confermando la votazione con il sistema elettronico. Respinta al mit-
tente anche la tesi del Pdl sul «plenum» dell’Aula, modificato dalla mancanza del deputato Papa. Fini ha ricordato che la Costituzione riconosce alle Camere il diritto di pronunciarsi sulla restrizione della libertà dei suoi membri, restrizioni che inevitabilmente producono «effetti» sulla composizione dell’assemblea. Lega L’appuntamento odierno è così importante che nella giornata di ieri il premier e il leader della Lega Nord Umberto Bossi si sono intrattenuti per un lungo vertice di maggioranza. «Voterò per non far cadere il
governo» ha annunciato alla fine il Senatur, facendo prevedere un no della Lega all’arresto di Milanese. All’incontro non era presente il ministro dell’Interno Roberto Maroni che, dopo essersi intrattenuto alla Camera con il segretario del Pd Pierluigi Bersani, ha rassicurato i suoi: «Ha detto tutto Bossi. Mi atterrò alla linea del mio partito». A questo punto anche l’opposizione non sembra credere alla caduta del governo. È lo stesso Bersani ad affermarlo: «Non credo che il governo cada su Milanese, ma nel caso noi siamo pronti».
Ieri è stato anche il giorno del faccia a faccia al Quirinale tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nell’incontro durato oltre un’ora era presente anche il sottosegretario Gianni Letta. All’uscita il premier non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma secondo fonti interne al Pdl Berlusconi avrebbe ribadito la volontà di andare avanti forte della maggioranza parlamentare. Napolitano non avrebbe nascosto la sua preoccupazione di fronte alla situazione economica e alla difficoltà, vista la fragilità dell’esecutivo, di far fronte ad un eventuale peggioramento dell’economia italiana. Il capo dello Stato insomma avrebbe messo in chiaro che l’esecutivo può andare avanti solo se garantisce di avere i numeri. Anche per questo martedì Napolitano ha incontrato Maroni, Cicchitto e Gasparri. Continua nel frattempo lo strappo tra Lega e Quirinale con Umberto Bossi che bolla così il confronto tra premier e presidente della Repubblica: «Non so cosa sia andato a fare Berlusconi dal presidente Napolitano». L’incontro tra Napolitano e Berlusconi è stato infine anche l’occasione per uno scambio di vedute sulla successione di Mario Draghi al vertice di Bankitalia che concludersi con la nomina di Fabrizio Saccomanni. d.rom. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lotta contro la Sla, una speranza italiana
C’è uno studio italiano sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) familiare e sporadica che dà speranza. È stato identificato un nuovo gene, principale responsabile della malattia. Non è il primo gene identificato e passeranno ancora anni prima di scoprire una cura decisiva, ma è comunque uno dei più importanti passi nella lotta contro la Sla, forse un risultato storico. Lo studio, pubblicato sulla
rivista Neuron, è stato condotto da ricercatori del centro Sla delle Molinette, dell’università Cattolica del Sacro Cuore e dell’università di Cagliari, assieme a un gruppo del Laboratorio di Neurogenetica del National Institutes of Health americano. La ricerca, inoltre, è stata finanziata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, dalla Fondazione Vialli e Mauro e dal ministero della Salute. Causa genetica Per Mario Sabatelli, dell’università Cattolica «dimostra in maniera incontrovertibile che la predisposizione genetica è una causa di gran lunga più importante rispetto ad eventuali fattori ambienta-
Roberto Baggio, 44, e Stefano Borgonovo, 47, malato di Sla IPP
I pm del Rubygate: no al conflitto di poteri Il legale del Procuratore della Repubblica di Milano, ha depositato una memoria alla Corte Costituzionale per chiedere
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ATTACCO A ZAVOLI «Sergio Zavoli dice che il Tg1 non giova alla Rai? Per me il presidente della commissione di vigilanza è di parte e lo dimostra nelle dichiarazioni che continua a fare» AUGUSTO MINZOLINI DIRETTORE TG1
LA DURA REPLICA «Ho trovato le parole di Minzolini nei confronti del presidente Zavoli inaccettabili. Minzolini deve imparare a tacere quando è il momento, non si attaccano le istituzioni» PAOLO GARIMBERTI PRESIDENTE RAI
PASSO AVANTI LO STUDIO CONDOTTO DA RICERCATORI DI TORINO, DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA E DI QUELLA DI CAGLIARI
Su 268 casi, il 58% erano portatori di uno specifico gene: il c9orf72
MEMORIA ALLA CONSULTA
li». Da dieci anni i laboratori di tutto il mondo stavano tentando di identificare il gene di cui era nota solo la localizzazione a livello del cromosoma 9. L’analisi su 268 casi di Sla americani, tedeschi ed italiani e 402 casi di Sla finlandesi ha permesso di scoprire che il 38% dei casi familiari e circa il 20% dei casi sporadici erano portatori di un’alterazione di uno specifico gene (lo c9orf72). Il risultato è stato ottenuto con l’applicazione di moderne tecnologie, anche se Sabatelli smorza gli entusiasmi: «C’è ancora bisogno di tanti sforzi, soprattutto di ordine economico-organizzativo, per raggiungere il risultato finale: una terapia per la Sla».
l’inammissibilità o l’infondatezza del conflitto di attribuzione tra poteri sollevato dal Parlamento sul caso Ruby che vede imputato Silvio Berlusconi: «La Camera si è arrogata il potere di interferire con l’esercizio del potere giudiziario al di fuori di qualsiasi previsione costituzionale».
ROMA VIOLENTA ARRESTO NELLA NOTTE
lefrasi DEL GIORNO
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L’auto incendiata usata per lo scippo a Roma ANSA
Difende la moglie dallo scippatore: ridotto in fin di vita Ha cercato di farsi giustizia da solo, cercando di difendere la moglie da uno scippatore. Ma è stato investito dal malvivente e ora è in fin di vita. È finito in tragedia l’ennesimo episodio violenza a Roma. A lottare tra la vita e la morte è un romano di 68 anni, Ennio Lupparelli. Martedì sera, attorno alle 20, sera stava camminando sul marciapiede con la moglie, nel quartiere di San Basilio. All’improvviso la coppia è stata affiancata da una Fiat Panda rossa. L’uomo che era a bordo dell’auto ha afferrato la borsa della donna ed è fuggito. Ma la strada era senza via d’uscita e così è stato costretto a fare retromarcia: a quel punto l’anziano ha tentato di fermare il rapinatore, che lo ha investito. Il 68enne è stato travolto, ed è caduto a terra, sbattendo violentemente la testa: è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, ma le sue condizioni, secondo i medici, sono disperate. Poco dopo lo scippo la polizia ha trovato un’auto in fiamme, sulla rampa di accesso di un’autorimessa: si tratterebbe della Panda rossa usata dai malviventi. Nella notte, lo scippatore, un pregiudicato di 33 anni, anche lui di Roma, è stato arrestato: è accusato di rapina e tentato omicidio. E nel pomeriggio di ieri un altro fatto di sangue ha scosso la Capitale. Un romeno di circa 40 anni è stato accoltellato alla stazione Termini, dopo una lite per futili motivi. L’autore del gesto, un anziano di 84 anni, è stato fermato dalla polizia ferroviaria che lo ha bloccato e lo ha portato in commissariato. Il romeno è ricoverato in ospedale in gravi condizioni.
MILANO STOP AI VOLI FINO A SERA
Linate per due ore nel caos: uomo salta i metal detector Caos, ieri pomeriggio, a Linate. Tutti i voli in partenza dallo scalo milanese sono stati bloccati per due ore. A far scattare l’allarme, un uomo che ha superato i controlli ed è sparito nell’area protetta dell’aeroporto. L’intruso è stato individuato dalle telecamere di sicurezza, ma gli agenti della polizia non sono riusciti a prenderlo. Così, nello scalo è partita una vera e propria caccia all’uomo, che non ha avuto esito. Secondo una prima ricostruzione, potrebbe essere stato un passeggero che aveva molta fretta e si è imbarcato subito, saltando il metal detector. Pochi minuti dopo che è scattato l’allarme, infatti, c’erano diversi aerei in partenza e non è escluso che l’uomo sia arrivato all’imbarco e, sbrigate le ultime procedure, sia salito sul volo. È stato descritto come bianco, sui 30 anni, con un trolley: si sarebbe diretto verso un imbarco dove era in partenza il volo delle 18 per Francoforte. È attorno a quell’ora che la polizia ha allertato il 113 per segnalare che poco prima un uomo aveva saltato il controllo al metal detector introducendosi nella cosiddetta «area sterile» che conduce agli imbarchi. Per precauzione lo scalo è stato chiuso ed è scattato il controllo dei passeggeri in attesa ai gate e di quelli già imbarcati sui voli in partenza sulle piste, oltre all’intera area protetta. Dopo la lunga attesa è arrivato il disco verde per far ripartire gli aerei. Non sono stati pochi, quindi, i disagi per chi doveva partire dallo scalo milanese.
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ALTRI MONDI SUL LORO SITO DOPO 31 ANNI E 80 MILIONI DI DISCHI VENDUTI IL GRUPPO ROCK STATUNITENSE DI MICHAEL STIPE DICE BASTA
Annuncio choc: i Rem si sciolgono «Abbiamo deciso di smettere di essere una band. Grazie a chiunque ci abbia ascoltati» Una notizia inaspettata, piombata all’improvviso sul sito di un gruppo che ha fatto la storia della musica dagli anni Ottanta a oggi. I Rem hanno deciso di sciogliersi. Lo hanno comunicato con un messaggio pieno di belle parole, rivolto a chi li ha seguiti in tutti questi anni: «Ai nostri
fan e ai nostri amici: come Rem, come amici di una vita e co-cospiratori abbiamo deciso di smettere di essere una band. Ce ne andiamo con un grande senso di gratitudine, di compiutezza e di stupore per tutto quello che abbiamo realizzato. A chiunque sia mai stato toccato dalla nostra musica va il nostro più profondo ringraziamento per averci ascoltato». Viene da chiedersi chi non lo sia stato. Chi almeno una volta non si sia imbattuto in Losing My Religion, chi non si sia commosso con Everybody Hurts. La band aveva ufficialmente iniziato la sua attività il 5 aprile
Mike Mills, Michael Stipe e Peter Buck avevano fondato i Rem con Bill Berry nel 1981 in Georgia
MILANO AL VIA LE SFILATE
del 1980. Quattro i membri del gruppo statunitense, nato all’università di Athens in Georgia: Michael Stipe con la sua voce inconfondibile («Quando si va a una festa bisogna sapere quando è il momento di andare via. Abbiamo costruito qualcosa di straordinario insieme», ha scritto ieri), Peter Buck alla chitarra, Mike Mills al basso e Bill Berry alla batteria, che lasciò la band nel 1997 per motivi di salute. Da allora 15 album, tra cui «Out of Time», vincitore nel 1992 di tre Grammy. Il loro ultimo lavoro, «Collapse into Now», è uscito lo scorso marzo. In questi 31 anni di carriera hanno venduto 80 milioni di dischi in tutto il mondo. grei © RIPRODUZIONE RISERVATA
Almodovar più Banderas: premiata coppia fantasia Il regista e l’attore in Italia per La pelle che abito: un thriller che è anche una riflessione sulla scienza: «L'identità va oltre ai genitali» EMANUELE BIGI ROMA
DA DOMANI NELLE SALE
E le scimmie intelligenti sono di nuovo al cinema
Pedro Almodóvar cambia registro, e si concede al thriller che accarezza l’horror, ma non rinuncia all’ironia. La pelle che abito, il film che esce domani al cinema, mescola vari stili, come dice lo stesso regi-
I due insieme dopo 21 anni. La star: «Solo con Pedro mi lancio nel vuoto» Il regista Pedro Almodóvar con Elena Anaya e Antonio Banderas ANSA
sta: «Mi affido a un genere per scardinarne le regole». Ci sono riferimenti a La donna che visse due volte, di Hitchcock, come sostiene Almodóvar, ma anche a Dario Argento, Buñuel e a Frankenstein: «Erano fantasmi che mi accompagnavano sul set ma non li ho mai inseguiti, seguivo solo la mia strada». Scienziato folle Antonio Banderas, che ritorna a lavorare con il suo mentore dopo 21 anni, cioè da Legami!, interpreta Robert Ledgard, uno scienziato folle capace di riprodurre in
laboratorio la pelle umana. La vittima su cui testarla è Vera (Elena Anaya), una bellissima donna che nasconde un segreto, come lo stesso Ledgard. Il viaggio è nei meandri della genetica «nella forza della nostra identità e nell’abuso di potere — racconta il regista spagnolo —: l’identità è qualcosa di incorporeo che va oltre ai genitali e che ci si ritrova dalla nascita». E, a proposito di chirurgia plastica, scherza sulle star rifatte: «Sarebbero adatte per una sit-com. Al posto di "Donne disperate" dovrebbero fare "Don-
ne disperate per trovare i soldi per operarsi"», ride. Ma l’argomento è anche serio. «L’umanità potrebbe cambiare, l’uomo potrebbe riprodurre in laboratorio l’uomo, è un argomento affascinante e allo stesso tempo pericoloso». Interviene anche Banderas: «Questo film riflette anche sulla creazione artistica: quando ero sul set pensavo a cosa avrebbe potuto provare Leonardo se si fosse portato a letto la Gioconda». E poi confessa: «Solo con Pedro mi lancio nel vuoto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
A Donne Gucci
Tornano le scimmie intelligenti. Esce domani nelle sale italiane «L’alba del pianeta delle scimmie», prequel dello storico film del 1968 di Franklin L. Schaffner e del remake del 2001 di Tim Burton. Il film distribuito da Warner negli Usa, dove è uscito ad agosto, ha sbancato il box office. Firmato da Ruper Wyatt, narra quello che è accaduto prima dello strano viaggio nella terra dei primati. Uno scienziato, interpretato da James Franco, conduce esperimenti genetici per trovare una cura al morbo di Alzheimer. Ottiene risultati sorprendenti sulle scimmie che iniziano a sviluppare un'intelligenza superiore da cui nasce la rivolta. Il film è fantascienza con effetti visivi di ultima generazione. In particolare colpisce l’espressività degli animali, realizzati al computer. Dietro a Cesar però si nasconde Andy Serkis che ha indossato una tuta dotata di sensori e ha usato la tecnica della «motioncapture» come aveva già fatto per Gollum ne «Il Signore degli Anelli» e nel remake di «King Kong».
IL NUOVO VASCO
S «Più folle e scomodo» Un nuovo post su Facebook dalla clinica Villalba in cui Vasco Rossi racconta come sta cambiando: «Adesso esco di scena… Ma non dalla Storia! Adesso cambio la forma, cambio la mira… mi lancio in una sfida nuova! Adesso alzo la posta! Adesso sono in trasformazione…! Sono in KOM.VALE… SCIENZA! E ne Vale La Pena...! Adesso sta per nascere un Vasco nuovo, inedito, ancora più libero, più vivo e più solo... Ancora più folle, temerario... e scomodo!»
supersexy Da Ferretti è una giungla FABRIZIO SCLAVI MILANO
Milano moda donna, prima giornata, in passerella l’estate 2012. Nonostante la crisi, sono arrivati compratori e giornalisti da tutto il mondo per poter entrare in un sogno di perfezione e glamour. Rigore e fiducia nel lusso in passerella da Gucci: Frida Giannini, direttore creativo della maison, fa sfilare preziosissimi e severi abiti dalle linee squadrate e sensuali; ora trasparenti e corti, sempre a vita bassa, ora stretti pantaloni bianchi abbinati ad un leggerissimo top ricamato. La musica che dà ritmo alla sfilata riprende i ritmi della Berlino Anni 40 interpretata in versione rock da Nina Hagen. Anche da Alberta Ferretti regna la magica atmosfera di quegli anni berlinesi: abiti corti, realizzati con esperta manualità, che esprime il massimo nei preziosi abiti da sera. I colori sono tenui, con eccezioni di verde petrolio, rosso rubino, giallo zinco e tessuti stampati come giungle irreali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
In alto, abito a linee geometriche di Gucci. Sotto, un’esplosione di colore per Alberta Ferretti EPA/AFP
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
20/2 - 20/3
Ariete 5,5
Toro 7+
Gemelli 6
Cancro 7,5
Leone 6-
Pesci 8
Lavoro, casa e famiglia allietano come un calcolo biliare, ma durerà poco, tranqui. L’amor forse non appaga, ma lo slancio suino è muy vivo.
Luna ottima per colloqui, viaggi, p.r. e lavoro. La forma fisica è buona, il sudombelico salta, dribbla, palleggia e voi fornicate briosamente.
Rischiate di spendere troppo o male. Oltre che di non incassare. Volendo, entro sera potete recuperare. Lavoro e sudombelico un po’ statici.
Luna nel vostro segno che vi manda, per l’appunto, a segno. Nel lavoro, in amore, ovunque. Avete pure ideone realizzabili e sensibilità suina.
Il lavoro stanca, qualche rogna c’è, il sex è una pallissima: non è che la giornata sia poi tutto ’sto granché. Un po’ di solitudo gioverà.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
IL MIGLIORE Intuito, rapporti con luoghi lontani e una bella botta di glutei vi conducono al successo. La forma fisica recupera, l’ormone s’accende e ascende...
Vergine 7+
Bilancia 5,5
Scorpione 7,5
Sagittario 6-
Capricorno 6-
Acquario 6-
Nel lavoro c’è cooperazione, gli amici v’appoggiano, i clienti aumentano. E potete fare i suini con sufficiente tempo a disposizione. Sport OK.
Gli zebedei e il morale stramazzano, il lavoro suscita conati, gli obblighi rompono. Si rendono necessarie certe decisioni, sennò sclerate.
Produrrete parecchio nel lavoro, grazie a grinta, motivazione e riconoscimenti provenienti da più parti. Sudombelico più motivato.
Cupezze e drammi non servono. Le strategie sì. Specie se furbe. Applicatele. E amministrate con attenzione i vostri soldi. Ricreazioni suine.
La gente vi pesta gli zebedei come la menta per il mojito. Ahia. Lavoro, amore e soldi, dunque, stentano. Ma la fornicazione conforta.
Gasperini è Acquario: occhio a non essere estromessi da progetti e lavori ai quali tenete. La cura del dettaglio premia, il sudombelico meno.
LE PAGELLE
A CURA DI
ANTONIO CAPITANI
JOAKIM NOAH
Il pivot francese è nato a New York il 25 febbraio 1985. Nona scelta al draft Nba del 2007, è un punto di forza dei Chicago Bulls
alla Radio
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UNOMATTINA TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG 1 L' EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA SOLITIIGNOTI DON MATTEO 8 Fiction PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA APP. AL CINEMA
RAIDUE
RAITRE
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ITALIA 1
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Teo Teocoli, Monica Sala e Max Venegoni ospitano l’attrice e scrittrice Catherine Spaak (nella foto)
12.00 CICLISMO: MONDIALE SU STRADA Cronometro femminile. Da Copenaghen, Danimarca
13.15 CICLISMO: MONDIALE SU STRADA
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Paola Maugeri (nella fo to) racconta la storia degli Skid Row. Della band Usa ascoltiamo «18 And Life»
HOCKEY GHIACCIO: VAL PUSTERIA ASIAGO Supercoppa Italiana
Domani
Dopodomani
Giornata nel complesso stabile e soleggiata sulla maggior parte del territorio. Addensamenti pomeridiani sui rilievi più compatti sull'Appennino tra basse Marche, Abruzzo e Lazio con diffusi rovesci. Clima ancor più caldo nelle pianure.
Tempo ancora in prevalenza stabile e soleggiato ma con addensamenti più estesi al pomeriggio sul Centrosud Appennino associati a rovesci e locali temporali. Clima sempre molto mite con massime tra 25 e 29° C in pianura.
Ancona
Firenze
L'AQUILA
22
9.15
11.00 Teo in tempo reale
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GENOVA
PALERMO
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Rmc
Bologna Genova
Molto forti
Calmi
EUROSPORT
Fabiola e Dario Spada ospi tano David Guetta (nella foto) che presenta il nuovo cd «Nothing but the beat»
15 26
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Miglioramento del tempo anche al Sud e sul basso versante adriatico. Tuttavia è atteso il transito di nubi stratificate su buona parte dell'Italia, specie al Nordest, al Centro e Campania ma senza fenomeni. Ulteriore aumento termico. Trieste
Trento Aosta
7.30 TG LA7- COFFEE BREAK 10.35 CHIAMATA D’EMERGENZA 11.00 G’ DAY (R) 11.30 (AH)IPIROSO 12.25 I MENÙ DI BENEDETTA 13.30 TG LA7 14.05 IL MAGNIFICO AVVENTURIERO 16.15 ATLANTIDE 17.30 L’ISPETTORE BARNABY 19.30 G’ DAY - TG LA7 20.30 OTTO E MEZZO 21.10 PIAZZAPULITA Attualità 23.45 TG LA7 23.55 MOVIE FLASH 0.10 CROSSING JORDAN 1.05 N.Y.P.D BLUE 2.05 OTTO E MEZZO (R)
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Oggi
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20 28
Catania 20 29
Il sole domani MILANO
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Sorge
Tramonta
7:10
19:19
6:57
19:05
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
29 ago.
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12 set.
20 set.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
TERZO TEMPO GazzaFocus
LETTERE
Il circuito di corsa più pazzo del mondo attira un numero crescente di podisti
Com’è strano a Milano scalare il grattacielo più «verticale» d’Italia La Vertical Sprint approda domenica nel nuovo Palazzo Lombardia: 39 piani da fare tutti di corsa dopo un allenamento specifico sui gradini
CACCIA A DOLD Nata cinque an-
ni fa da un'idea del governatore Roberto Formigoni, la corsa fa parte del Vertical World Circuit, il Campionato del Mondo della specialità. Al via tutti i migliori «scalatori» a partire dal numero uno assoluto, Thomas Dold, che quest'anno ha già vinto le prove di New York, Taipei e Berlino portandosi al comando della classifica generale. Ex mezzofondista, il 27enne tedesco ha lasciato la pista ancora giovanissimo per dedicarsi prima al retro-running, nel quale ha conquistato titoli e primati in serie (su tutti un 1000 metri corso al contrario in 3'20"09"…), poi alle corse sui grattacieli dove ha pochi rivali: parlano per lui le vittorie negli
VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it SEGRETARIO DI REDAZIONE Daniele Redaelli dredaelli@gazzetta.it Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2011
A cura di FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: gol@rcs.it
Non mandate al macello l’hockey su ghiaccio Migliaia di appassionati italiani alla costante ricerca di latitanti notizie sull’hockey ghiaccio vengono puntualmente delusi da maltrattamenti o indifferenza. Mi riferisco all’articolo che affronta sì l’hockey ghiaccio, ma nella solita veste di sport puramente violento e pericoloso. Quello che più mi disgusta in ogni caso, tralasciando la poca attenzione rivolta a questa disciplina che da anni rantola cercando di sopravvivere nel nostro paese, è il fatto che invece che dedicare articoli corposi in tempo utile ad una sciagura come quella di Yaroslavl, la Superga dell’hockey per intenderci, vi permettiate di buttare sporcizia su uno sport non più violento di tanti altri (boxe e football americano per esempio), che sicuramente non manda persone al macello come vorreste far intendere. Secondo lei la CNN, che come tutti i giornali Usa ha dedicato ampi servizi all’allarme dei suicidi nell’hockey, ha interesse a «mandare al macello» uno dei più popolari sport degli States. Loro, come noi, fanno semplicemente i giornalisti e hanno rilanciato una storia che ha risvolti medici e sociali. Riguardo alla Superga dell’hockey ha letto male: la Gazzetta, a differenza di altri giornali generalisti, ha dedicato alla tragedia immediatamente un’intera pagina (sempre la penultima, denominata Focus) e ci è tornata anche nei giorni successivi. E le è sfuggito anche l’annuncio della Continental Cup a cui abbiamo dedicato (e dedicheremo) ampi spazi.
La scalata del 2010 disputata in due manche nei due grattacieli
ISCRIZIONI CHIUSE
Terzultima tappa Gli atleti elite in gara alle 11.30 (o.car.) La Vertical Sprint si svolgerà domenica a Palazzo Lombardia, la sede della Regione. I 154 atleti al via (iscrizioni chiuse) sono stati suddivisi in batterie da 10-12 l'una: prima partenza alle 10.30, il gruppo degli atleti elite alle 11.30. In occasione della gara, il grattacielo più alto d'Italia aprirà le porte a tutti: a partire dalle 10 sarà possibile salire in ascensore fino al 39˚ e ultimo piano, il punto di osservazione più alto della città. La Vertical Sprint è la sesta tappa del circuito mondiale dopo New York, Basilea, Londra, Taipei e Berlino. A seguire Singapore e San Paolo.
S.p.A. DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it
Non solo calcio
Gabriele Zucal
OMAR CARELLI
«Scusi signor portinaio, posso entrare nel palazzo per correre sulle scale?». Pare che in giro per Milano, là dove ci sono edifici di 10-12 piani, si siano sentite molte richieste di questo tipo nelle ultime settimane. Non è una strana moda o una nuova forma di fitness. E' solo gente che si allena per la Vertical Sprint, la corsa che domenica porterà i 154 partecipanti in cima a Palazzo Lombardia, il grattacielo che ospita gli uffici della Regione. Trentanove piani, 142 metri di ascesa (sui 161 di altezza dell'edificio) e soprattutto 866 gradini. Sono i numeri dell'inconsueta corsa e del palazzo che dal 21 marzo 2011, il giorno dell'inaugurazione, ha soppiantato il vecchio Pirellone strappandogli il titolo di grattacielo più alto d'Italia.
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Piergaetano Marchetti CONSIGLIERI Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti e Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE SETTORE QUOTIDIANI ITALIA Giulio Lattanzi
ultimi due Mondiali, i 6 successi sull'Empire State Building e anche i 2 di Milano. L'Italia punta su Fabio Ruga, quest’anno secondo sulla Tower 42 di Londra e primo inseguitore di Dold nella classifica iridata. Al via anche Rino Lavelli, classe 1928, azzurro del mezzofondo all’Olimpiade di Melbourne 1956. In campo femminile occhi puntati su Cristina Bonacina, che guida la generale. La 37enne di Pontida se la vedrà con la quotatissima neozelandese Melissa Moon e con la sorprendente Valentina Belotti: l’azzurra della corsa in montagna ha esordito in questo tipo di competizioni a giugno, vincendo subito sul Taipei 101 a Taiwan. L'ALLENAMENTO La Vertical Sprint parte nel piazzale antistante Palazzo Lombardia: 50 metri in piano da correre a tutta per raggiungere l’ingresso e attaccare i primi scalini in buona posizione. Poi 866 gradini e una volta arrivati al 39˚ piano
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altri 20 metri in piano prima del traguardo, situato su una terrazza all’aperto. In cima ad accogliere gli atleti ci sarà la «Madunina»: non un'apparizione visibile solo agli atleti più stanchi, ma una copia dell’originale che sta sul Duomo. Uno sforzo breve ma intenso: 7-8 minuti per il vincitore, un quarto d'ora e più per gli ultimi. Per prepararsi c'è chi fa le ripetute sulle scale di casa, chi si allena sulle rampe delle piste ciclo-pedonali, i più forti atleti italiani hanno accesso a Palazzo Lombardia quando gli uffici sono chiusi. Daniela Vassalli, la bergamasca vincitrice del titolo mondiale 2009, si allenava portando in salita i sacchi della biancheria nell'ospedale in cui lavora come infermiera. Marco De Gasperi, più volte campione del mondo di corsa in montagna, si prepara sulle scale di una centrale idro-elettrica vicino a casa. Non si potrebbe, ma finché corre più veloce degli addetti alla sorveglianza…
Non credo al 19"26 di Blake
Allarme olimpico
Sono un lettore della Gazzetta appassionato di atletica leggera. Riguardo ai 200 metri di Bruxelles, leggendo nei vari siti internet ho visto che si va da esaltazioni di Blake come atleta al livello di Bolt ecc., a sospetti di doping su di lui ed eventualmente su altri sprinter giamaicani. Nessuno, che io abbia letto, ha nemmeno ipotizzato che possa esserci stato un errore nel sistema di rilevazione cronometrico. Io trovo questa ipotesi quantomeno verosimile considerando sia il risultato non solo di Blake ma dei primi tre alla luce della loro storia e dei loro risultati nelle ultime settimane, sia l’andamento della gara che ho rivisto su Youtube, sia il tempo di reazione di Blake. Vi chiedo se è ipotizzabile con i sofisticati cronometraggi dei grandi meeting un errore di circa 30 centesimi e se è possibile verificarlo analizzando il filmato
Chiusi i mondiali di canoa slalom, tiro a volo e lotta e in corso quelli di ciclismo su strada rimane stabile la situazione delle medaglie mondiali degli azzurri nelle discipline estive. In attesa dei Mondiali di ginnastica ritmica si può già dire che il numero dei qualificati rispetto ad Atene e Pechino è in costante calo. Gli sport di squadra sono in crisi ma anche altri (atletica, canoa, judo, lotta ed equitazione ad esempio con l'ultimo fallimento del salto ad ostacoli) hanno inanellato diversi flop. Mancano totalmente gli exploit inattesi, se si eccettua quello del 2 senza femminile di canottaggio e ci sono state anche diverse controprestazioni. Alla faccia di quel che dice Pagnozzi(360 qualificati) io credo che rimarremo ben al di sotto di quella cifra, probabilmente sotto i 300 (sicuramente sotto il massimo storico di Atene 2004 dove c’erano ben 7 squadre, tra cui baseball e softball ora esclusi dal programma olimpico, ma anche sotto Pechino). Ma al Coni se ne rendono conto?
Ermanno Gallinari
Gentile signor Gallinari, non possiamo negare che il dubbio su quel 19"26 è sorto anche a noi, sia attraverso l’analisi della gara sia valutando la storia dei protagonisti. Però a questi livelli non possiamo che rimetterci al cronometraggio ufficiale: a Bruxelles, come dimostrano altre performance, c’erano condizioni ideali e gli sprinter, recuperato lo sforzo dei Mondiali, erano al top stagionale della condizione. La prossima stagione di Blake ci dirà se quel 19"26 è veritiero.
Christian Mondini
Da «semplice appassionato» , signor Mondini, lei in fatto di competenza sportiva potrebbe dar punti a tanti «esperti». L’analisi è inappuntabile e anche al Coni, a giudicare dalla recente intervista del presidente Petrucci al nostro giornale, emerge qualche preoccupazione. Aspettiamo anche i Mondiali di scherma.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011 In collaborazione con ACI/CSAI
SPECIALE TRICOLORE RALLY in Vetrina TERMINA UN’ANNATA MEMORABILE
FRANCO CUNICO
PAOLO ANDREUCCI
LUCA ROSSETTI
ALESSANDRO PERICO
Trionfo meritatissimo
Stagione pazzesca
Che bel duello
Prospetto sicuro
Franco Cunico, al volante della Peugeot divisa in gara con Rudy Pollet ha colto un meritatissimo successo nel Trofeo Indipendenti PHOTO4
Quella del toscano della Peugeot è stata un’annata incredibile: al S. Martino Andreucci ha colto il settimo successo in otto gare PHOTO4
Quello tra il friulano della Abarth e Andreucci, che alla fine ha premiato la Peugeot del toscano. Ma la prestazione di Rossetti e della Abarth è stata notevole PHOTO4
Alessandro Perico (Peugeot) è un pilota di cui sentiremo senz’altro parlare in futuro: veloce e di talento, ha chiuso con 78 punti nella classifica assoluta PHOTO4
Andreucci chiude in bellezza Al toscano pure l’ultima prova. Rimonte di Campedelli e Cunico tra Junior e Indipendenti LUCA BARTOLINI
la guida
Due generazioni a confronto, quella del venticinquenne Simone Campedelli vincitore del Campionato Italiano Rally Junior, e quella di Franco Cunico, 300 gare al suo attivo, vincitore del Trofeo Csai Indipendenti. Nel mezzo l'inarrestabile Paolo Andreucci, ancora una volta primo in una gara dell'italiano 2011 per la settima volta su otto gare disputate.
En-plein Peugeot Vince il titolo piloti e il costruttori
Spettacolo Che bello questo Campionato Italiano Rally, serie organizzata dalla Csai, la Commissione Sportiva dell'Automobile Club d'Italia, e che belli i rally, che anche quando tutto sembra deciso riescono sempre a raccontare storie nuove e affascinanti. Ed è così che al termine del 31˚ Rally di San Martino di Castrozza, partito all'insegna del tutto scontato, possiamo invece raccontare una gara bella e capace di sovvertire i pronostici della vigilia. Paolo Andreucci (Peugeot) e Luca Rossetti (Abarth), se le sono date di santa ragione dal primo all' ultimo chilometro, con il toscano della Peugeot che ha avuto la meglio sull'avversario di soli 4"7. Per Andreucci la degna chiusura di una stagione indimenticabile, per Rossetti la conferma di una ritrovata serenità che ora lo guiderà all’ultimo decisivo assalto al titolo europeo.
Simone Campedelli, Danilo Fappani e la loro Ds3 R3 del team Citroen Italia si sono aggiudicati il Campionato Italiano Rally Junior PHOTO4 Altri verdetti Ma parlavamo anche di pronostici sovvertiti e di grandi rimonte. La prima, quella forse più clamorosa, è stata quella di Simone Campedelli, Danilo Fappani e della loro Ds3 R3 del team Citroen Italia, che si sono aggiudicati il Campionato Italiano Rally Junior superando di un solo punto la Re-
nault di Andrea Nucita, qui ritiratosi. Un successo i cui meriti vanno divisi tra i piloti, Citroen Racing, Citroen Italia e la Procar, scuderia alla quale la casa francese ha affidato le sue vetture. Un capitolo a parte deve essere dedicato a Franco Cunico e alla Peugeot divisa in gara con Rudy Pollet. Bravo Franco,
capace di sfruttare la sua grande esperienza e le sue capacità tattiche, ma anche e soprattutto il fatto di essere ancora uno dei piloti più veloci. Per lui un meritato successo nel Trofeo Indipendenti e un prestigioso terzo posto nell’assoluta battendo piloti di cui sentiremo ancora parlare come Alessandro Peri-
co (Peugeot) e Umberto Scandola (Ford). Per quanto riguarda i trofei in gara, la Mitsubishi Castrol Evo Cup è stata vinta da Antonio Pascale in coppia con Cristiana Biondi, mentre nel Trofeo Clio R3 Top, monomarca Renault, successo per Andrea Carella e nella generale per l’emiliano Ivan Ferrarotti.
Le classifiche finali del 31 ˚Rally di S. Martino di Castrozza e Primiero e il quadro complessivo nei vari trofei in palio nel campionato italiano rally 2011: ORDINE D’ARRIVO: 1. Paolo Andreucci-Anna Andreussi (Peugeot 207 Super 2000) in 1h 11'25" 3 ; 2. Rossetti-Chiarcossi (Abarth Grande Punto Super 2000) a 4"7 ; 3. Cunico-Pollet (Peugeot 207 Super 2000) a 2’56"8; 4. Pisi-Florean (Peugeot 207 Super 2000) a 2’59"2; 5. Perico-Carrara (Peugeot 207 Super 2000) a 3’49"3; 6. Campedelli - Fappani (Citroen DS3 R3T) a 4’51"9 ; 7 .Taddei-Gaspari (Peugeot 207 Super 2000) a 5’47"4; 8. Bresolin-Zortea (Peugeot 207 Super 2000) a 5’49"3 ; 9. Crugnola-Monetti (Citroen Ds3) a 5’49"3. CLASSIFICHE FINALI — Piloti: 1. Paolo Andreucci punti 175 (193, campione italiano) ; 2. Rossetti 106; 3 Cunico e Perico 78; 5. Scandola 63. Costruttori: 1. Peugeot, 313; 2. Abarth 110; 3. Ford, 75; 4. Citroen 47; 5. Renault 35; 6. Skoda 17. Campionato Italiano Rally Junior: 1. Campedelli 193 punti; 2. Nucita 192 ; 3. Signor 168; 4. Carella 136 ;5. Andolfi, 77. Campionato Italiano Rally Produzione: 1. Gianfico 130 punti; 2. Angrisani 93 ; 3. Vallario 76; 4. Pascale 61 Trofeo Indipendenti: 1. Cunico 64 punti; 2. Scandola 61; 3. Perico 57; 4. Pisi 53. Campionato Femminile: 1. Penserini 39 punti; 2. Zupanc 35; 3. Mainiero 18.
II
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011
SPECIALE TURISMO ENDURANCE
Due gare da brividi Seat illumina Vallelunga Nella Ibiza Cup successi per Baroncini-Vinella e la Albanese, tra le Leon Supercopa dettano legge Geraci e Fumi ROSARIO GIORDANO
Due gare appassionanti quelle del sesto e penultimo appuntamento della Seat Ibiza Cup, categoria della divisione Super Production del Campionato Italiano Turismo Endurance, che ha corso da sola all' Autodromo romano «Piero Taruffi» nell'ambito dell'ACI CSAI Racing Week End. Ancora apprezzamento unanime dei piloti, dai più esperti ai neofiti, verso le agili e divertenti Ibiza. Autoritari In gara 1 vittoria pe-
rentoria per Marco Baroncini e Giorgio Vinella, l'affiatato e complementare equipaggio del Team Girasole, che ha allungato le mani sul Trofeo. Vinella, autore anche del miglior giro in 1'58"373 è partito dalla pole, mentre Baroncini si è assicurato il Trofeo gentleman. Valentina Albanese si è attestata in seconda posizione fino a pochi giri dal termine, quando è stata costretta alla resa per
I vincitori delle gare 1 a Vallelunga in fuga nelle classifiche generali una foratura. A quel punto Matteo Pedon è stato pronto ad agguantare la seconda posizione e tenerla fino alla bandiera a scacchi. Terza piazza per l'esperto romagnolo Imerio Brigliadori, che con bravura ed esperienza ha rimontato dalla nona posizione di partenza. Brigliadori ha ben respinto i decisi attacchi del giovane Matteo Feraresi, che ha preso il posto di Tresoldi sulla Ibiza BD Racing con cui è sempre più al comando della classifica Junior. Gara 2 In gara 2 spettacolare ri-
monta dalla 12ª posizione in griglia e già al comando a metà gara, completata dalla bella e meritata vittoria per la capar-
Baroncini e Vinella lanciati verso il successo in gara 1 a Vallelunga, in lotta con l'agguerrito Pedon PHOTO4
bia Valentina Albanese sulla sua pista di casa, dove ha regolato tutti precedendo Imerio Brigliadori, di nuovo sul podio, e i russi Rodion Shushakov e Vladmir Udalenkov, dopo il ritiro per uscita di pista in gara 1. La Albanese ha atteso fino alla prova romana per provare la vettura e testarne gli sviluppi in versione Trofeo, apprezzando particolarmente la versatilità e l'ottimo set up. In supercopa Anche il penultimo appuntamento del Trofeo Seat Castrol Leon Supercopa si è svolto a Vallelunga nell'ambito dell'ACI CSAI Racing Week End. In gara 1 dominio e vittoria per il sempre più leader Leonardo Geraci, pilota dello Starteam partito dalla pole. Appassionante la lotta per il secondo posto, andato a Roberto Gentili, concittadino e compagno di squadra del vincitore, alla fine di una avvincente e a tratti aspra lotta con Eoin Murray e con il bergamasco dell'AGS Simone Pellegrinelli, giovane
la guida Leon Supercopa Frolov è in testa tra gli Junior Classifiche di Vallelunga e serie: Gara 1: 1. Baroncini-Vinella in 51'05"092; 2. Pedon a 19"141; 3. Brigliadori a 20"487; 4. Tresoldi - Feraresi a 21"635; 5. Nespoli-Venier a 39"724. Supercopa: 1. Geraci in 51'11"041; 2. Gentili a 4"591; 3. Pellegrinelli a 11"288; 4. Murray a 15"726; 5. Galvagno a 17"586. Gara 2: 1. Albanese in 51'03"088; 2. Brigliadori a 15"317; 3. Udalenkov-Shushakov a 18"921; 4. Capriati-Smurra a 19"800; 5. Bernasconi-Brambati a 21"675. Supercopa: 1. Fumi in 51'31"369; 2. Pellegrinelli a 5"743; 3. Murray a 7"798; 4. Galvagno a 23"019; 5. Geraci a 23"358. Classifiche — Seat Ibiza Cup: 1. Baroncini-Vinella 151 punti; 2. Pedon 120; 3. Feraresi 108; 4. Tresoldi 93; 5. Udalenkov-Shushakov 69. Supercopa: 1. Geraci 142; 2. Fumi 110; 3. Gentili 91. Team: 1. Starteam 164; 2. Drive Technology Italia, 154; 3. AGS Motorsport, 138. Junior: 1. Frolov 100. Gentleman: 1. Fumi 161; 2 Gentili 157.
ma esperto pilota che sul finale ha saputo sopravanzare il caparbio irlandese e conquistare il terzo posto Seconda prova Ha vinto il par-
mense Franco Fumi, in lotta proprio con Gentili per il Trofeo Gentleman. Il pilota della Drive Technology Italia è scattato bene dalla pole per via delle prime otto posizioni invertite, poi ha dominato la corsa. Seconda piazza per un determinato Pellegrinelli, che nel fine settimana ha trovato un'ottima intesa con la sua Leon ed il riscatto dalla sfortuna che troppo spesso lo ha preso di mira. Terzo l'esperto Eoin Murray, autore di lotte accese in entrambe le gare alla sua prima stagionale nel monomarca di Seat Motorsport Italia. Geraci rimane l'uomo da battere: comanda la classifica di monomarca e vede da vicino il Trofeo. L’unico in grado di impensierire il romano è Fumi, pilota comunque abituato alle rimonte ed alle sfide difficili.
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I NUMERI
4 le vittorie conquistate dai leader della Seat Ibiza Cup Baroncini-Vinella, il duo del Team Girasole ha vinto a Vallelunga nell’appuntamento d’apertura e nell’ultimo, Imola e Mugello. Tre i secondi posti a Franciacorta, Misano e Imola. 6 in calendario La Seat Ibiza Cup, neonato monomarca Seat, ha riscosso un buon interesse considerato che al sesto appuntamento stagionale conta trentasette classificati, tra piloti singoli ed equipaggi con più di un conduttore 3 a testa le vittorie in Supercopa per il leader Leonardo Geraci e per il secondo in classifica Franco Fumi. A vantaggio di Geraci quattro secondi posti, contro uno solo del parmense. Tra i due sono 32 i punti a favore del romano, mentre Fumi precede Gentili di 4 lunghezze nella classifica Gentleman. Tra le scuderie vantaggio Starteam di 10 punti sulla Drive Technology Italia
I due trofei monomarca in salsa spagnola condiscono lo spettacolo
VALENTINA ALBANESE
Profeta in patria Valentina Albanese durante la bella rimonta di gara 2, che l’ha vista protagonista sul circuito di casa, dopo che la sfortuna si era fatta viva nella prima prova con una foratura PHOTO4
LEONARDO GERACI
Vicino al trionfo Leonardo Geraci comanda il gruppo di inseguitori in gara 1 della Leon Supercopa. Il pilota dello Starteam, partito dalla pole, mantiene anche la prima posizione della classifica generale PHOTO4
FRANCO FUMI
Gara di testa Franco Fumi davanti a Capra-Tanca e Pellegrinelli in gara 2: il parmense della Drive Technology Italia è scattato bene dalla pole per via delle prime otto posizioni invertite, poi ha dominato la corsa PHOTO4
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
III
SPECIALE TRICOLORE GT
Tre titoli da assegnare Monza deciderà tutto Dopo gli appuntamenti di Vallelunga, con Corvette e Ferrari sugli scudi, è lotta aperta nelle classi GT3, GT4 e GT Cup GAUDENZIO TAVONI
Sono ancora da assegnare tre dei quattro titoli del Campionato Italiano Gran Turismo. Dopo le due gare di Vallelunga dello scorso weekend, infatti, le classi GT3, GT4 e GT Cup debbono ancora indicare i rispettivi vincitori e, quindi, tutto è rimandato all'ultimo appuntamento di Monza a metà ottobre. Anche per la classe riservata alle vetture in configurazione monomarca, nonostante sia previsto un ulteriore appuntamento al Mugello il 2 ottobre, la lotta al vertice della classifica lascia pensare che il titolo si assegnerà solo all'ultima gara. Che debutto Il sesto round stagionale è stato caratterizzato anche dal debutto nel tricolore GT della Ferrari F 458 dell'AF Corse nella classe GT3, che con l'equipaggio Geri-Cioci ha conquistato una vittoria, un terzo posto e una splendida pole, quanto basta per dimostrare tutto il suo potenziale in ottica
Sul circuito romano esultano Merendino-Di Benedetto e Geri-Cioci 2012. Il gradino più alto del podio in gara-1 è andato, invece, alla Corvette Z06 di Merendino-Di Benedetto (Island Motorsport/Sikelia), al terzo successo stagionale. «È davvero un peccato non aver partecipato a tutte le gare — tiene a precisare Michele Merendino sul podio di gara-1 — perché oggi abbiamo dimostrato che avremmo potuto lottare per la vittoria finale. Io e Davide formiamo un ottimo equipaggio e la vettura è semplicemente fantastica». Lotta aperta Per il titolo della
classe GT3 a Monza se la giocheranno Audi e Porsche. A Vallelunga i portacolori di Audi Sport Italia Marco Bonanomi,
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I NUMERI
550 che potenza La Ferrari F458 che ha debuttato con una vittoria ed un terzo posto nel Tricolore GT, guidata magistralmente da Geri e Cioci, sviluppa ben 550 cavalli 4 punti Flavio Montrucchio, vincitore della seconda edizione del Grande Fratello e volto noto della Tv, è stato ospite a Vallelunga della Scuderia 27-Baldini Mode, conquistando 4 punti in gara nella GT Cup 6 le Ginetta Sul circuito di Vallelunga erano ben 6 le G50. Sono le vere regine della categoria, la classe GT4
Nessuno si arrende La serie si infiamma A metà ottobre gran finale
MARIO CORDONI
Rimonta minacciosa Mario Cordoni (Porsche GT3R-Autorlando), con i due secondi posti in coppia con Paolo Ruberti, si è avvicinato ai portacolori di Audi Sport Italia Marco Bonanomi e Andrea Sonvico (Audi R8 LMS) nella classifica GT3 PHOTO4
Geri-Cioci (Ferrari F458), primi in gara-2 davanti a Merendino-Di Benedetto (Corvette Z06), padroni in gara-1 PHOTO4
leader della classifica provvisoria, e Andrea Sonvico hanno preferito sdoppiarsi e, pertanto, il pilota lecchese, in virtù di un miglior score, ha ora undici punti di vantaggio sul suo compagno di squadra. Alle loro spalle si è fatto sotto Mario Cordoni (Porsche GT3R-Autorlando), che in coppia con Paolo Ruberti ha portato a casa due ottimi secondi posti. A questo punto, tenendo conto anche dei due risultati da scartare, il pilota torinese si è avvicinato sensibilmente ai due piloti Audi e, quindi, il doppio appuntamento monzese si presenta davvero al cardiopalma. GT Cup Tutto da definire anche
qui: a Vallelunga c’è stato un bel passo in avanti in classifica delle Lamborghini Gallardo. Sanna-Stancheris (Team Imperiale) e Piccini-Livio (Mik Corse) si sono divisi le due vittorie e ormai sono ad un passo dai leader del campionato Malucelli-Pierleoni (Ferrari F430-Scuderia 27-Baldini Mode). Rispet-
la guida Nella classe GT3 Sonvico a caccia di Bonanomi Classifiche di Vallelunga e serie: GARA-1 GT2,GT3,GT4: 1. Merendino-Di Benedetto; 2. Cordoni-Ruberti a 14"622; 3. Geri-Cioci a 16"567; 4. Sonvico-Capello a 35"408; 5. De Lorenzi-"Spidey" a 1’40.905. GT Cup: 1. Sanna-Stancheris; 2. Passuti-Gagliardini a 1"454; 3. Fornaroli-Mastronardi a 36"349; 4. Malucelli-Pierleoni a 38"613; 5. Baccani-Gaiotto a 56"033. GARA-2 GT2,GT3,GT4: 1. Geri-Cioci; 2. Cordoni-Ruberti a 27.258; 3. Bonanomi-Giraudi a 37.817; 4. Merendino-Di Benedetto a 1'14.138; 5. Frazza-Cressoni a 2 giri. GT Cup: 1. Piccini-Livio; 2. Sanna-Stancheris a 30.189; 3. Passuti-Gagliardini a 33.897; 4. Malucelli-Pierleoni a 39.725; 5. Fornaroli-Mastronardi a 1'24.868. CLASSIFICHE — GT2: 1. Victor e Giovanni Coggiola 165 (già campioni). GT3: 1. Bonanomi 180; 2. Sonvico 169; 3. Cordoni 148. GTCup:1. Malucelli e Pierleoni 142; 3. Sanna e Stancheris 137; 5. Piccini e Livio 128. GT4: 1. Cappelletti 154; 2. Lasagni e Foglio 146.
to alle altre classi, la GT Cup è attesa a due gare ulteriori, e quindi i giochi sono ancora aperti, magari con il coinvolgimento anche della Porsche 997 di Passuti-Gagliardini (Star Cars-Antonelli Motorsport), in grande evidenza a Vallelunga.
PICCINI/LIVIO
Fiammanti e vincenti Alle Lamborghini Gallardo di Piccini-Livio (Mik Corse) e Sanna-Stancheris (Team Imperiale) le due vittorie in GT Cup, la cui classifica vede al comando Malucelli-Pierleoni (Ferrari F 430-Scuderia 27 Baldini Mode) PHOTO4
GT4 Appuntamento decisivo a Monza anche per la GT4, classe monopolizzata dalle Ginetta G 50. Sul veloce tracciato lombardo si contenderanno il Trofeo Nazionale Csai i portacolori della Nova Race Tiziano Cappelletti e l'equipaggio Lasagni-Foglio che, tenendo conto degli scarti da effettuare, è ora virtualmente al comando della classifica. Tutto scritto Unico titolo già assegnato quello della GT2, andato ai fratelli Victor e Giovanni Coggiola, (Porsche RSR-Victor Racing Team), assenti a Vallelunga ma pronti a scendere in pista a Monza per la passerella finale.
TIZIANO CAPPELLETTI
L’uomo da inseguire Tiziano Cappelletti (Ginetta G50-Nova Race), leader della classifica GT4, a Monza dovrà dare fondo a tutta la sua esperienza per contenere la rimonta dei compagni di squadra Lasagni-Foglio PHOTO4
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