Portfolio 2024

Page 1


Giovanni Telve 2024 portfolio

Giovanni Telve

Roma, 6 Gennaio 2001

contatti

qualifiche telve.1900280studenti.uniroma1.it +39 3297916727

@giovannitelve @giovannivelvet

giovannitelve.it

National Contact EASA Italia European Architecture Students Assembly @easaitalia easanetwork.org

formazione scolastica

formazione

Sapienza Università di Roma

Technische Universität München

Technische Universität Darmstadt

Aranmore College

Liceo Scientifico Augusto Righi 2019-25 2023, 2025 2021-22 2017 2014-19

Roma

Monaco di Baviera

Darmstadt, Francoforte

Perth, Australia

Roma

esperienza lavorativa

SDB architettura

esperienze formative extracurriculari 2023 2022-23

Tutor Workshop EASA Shanzai

Guida Open House

Workshop di Illustrazione

Corso intensivo di Tedesco

Corso di Disegno

Benidorm, Spagna

Roma

E23 startup Roma Roma 2024 2023 2021 2019 2017

Libreria Centostorie, Roma

DID - Deutsch Institut, Berlino Fondazione smART, Roma

lingue programmi Italiano

Inglese

Tedesco

Adobe Photoshop

Adobe InDesign

Rhinoceros

Twnimotion

AutoCAD

Figma

Miro

Archicad

madrelingua C1 A2

avanzato avanzato avanzato intermedio intermedio avanzato avanzato base

workshop

esperienze

Pavillion Landesgartenschau 2025

Living with urban soil

INCM Riflessi - EASA Italia

EASA Commons

Bosco Colto

Dumb Emancipatory Housing

Oriolo Romano: un comune ideale

mostre

Taccuini (personale)

Ghisa (collettiva)

TEDxCountdown (collettiva)

Oltreverso, Metamorfo (collettive)

Trastickers (collettiva)

Be**pArt (collettiva)

Street Voice (collettiva)

Vernissage Rome (collettiva)

concorsi

Europan 17: Living Cities

Was Ihr Wollt: Akaflieg Campus Hall

Ethiopian Satellite preschools

pubblicazioni

Urban fragm. and community involvment

What was mine is now ours

TUM + FADU, Buenos Aires

TUM, Monaco di Baviera

Borca di Cadore

Sheffield, UK

Università di Catania

Valle Giulia, Roma

Oriolo Romano

Sinestetica Expo, Roma

Sinestetica Expo, Roma

Nuovo Teatro di Ateneo Sapienza

Teatro India, Roma

Up! Urban Perspective Factory, Roma

Galleria Montez, Roma

Villaggio Globale, Roma

Palazzo Velli, Roma

SDB Architettura, Roma

TU Darmstadt

Roma

TU München

TU München

progetti accademici

centro di ricerca

centro culturale rionale

complesso residenziale il sistema delle piazze

workshop

europan 17 competition ongrowing pavillion

(re)assembling spaces of interaction

CENTRO DI RICERCA

Siracusa 2023

corso università programma

laboratori, spazio espositivo, sala congressi, mensa e residenze

professoressa assistente autore

Dina Nencini

Luigi Savio Margagliotta

Giovanni Telve

Progettazione IV

Sapienza Università di Roma

Il progetto affronta diversi modi di costruire lo spazio, inserendo gli spazi in un gradiente da pubblico a privato secondo la loro destinazione d’uso: dallo spazio espositivo, per la sala congressi, la mensa, i laboratori ed infine le residenze. Gli spazi sono distribuiti nel lotto considerando questo ordine come criterio di disposizione, insieme ai rapporti che i diversi spazi generano tra loro. Una particolare attenzione è stata posta, secondo le diverse esigenze tipologiche, nel definire precisi criteri di altezza dei volumi interni, di spessore del corpo di fabbrica e di rapporto con il portico, l’elemento che distingue e caratterizza, facendo da tramite tra spazio definibile e definito.

spazio espositivo
vuoti urbani
laboratorio
città formale/informale
biblioteca insediamenti
residenze
spazi aperti
spazio espositivo
vista dal mare
vista dalla terraferma

professoressa assistente autore corso università programma

CENTRO CULTURALE RIONALE

Via Clementina, Rione Monti, Roma

spazio per laboratori, biblioteca, espositivo

Anna Giovannelli

Camille Innamorati

Giovanni Telve

Progettazione II

Sapienza Università di Roma

Il progetto si pone come un edificio pubblico a servizio del complesso monumentale “Angelo mai”: i temi approfonditi sono il linguaggio dell’inserimento nel contesto storico, esplicitato nei prospetti verso la strada ed il cortile, insime al dialogo tra spazi di uso collettivo (laboratori e biblioteca) con spazi di carattere pubblico (ingresso su strada, area di ricezione, espositivo).

Approccio progettuale e considerazioni

Il tema di questo progetto riguarda un’area all’interno del Rione Monti: un contesto denso, risultato di una lenta stratificazione di epoche storiche che manifesta secondo un approccio di integrazione ed adattamento al passato: l’antico si unisce al nuovo senza soluzioni di continuità e se la storia viene preservata, prima ancora viene vissuta e digerita dalle architetture più recenti. Il delicato tema dell’inserimento nel contesto, presente per la definizione stessa di architettura in ogni fabbricato umano che si trovi sulla terra, ad eccezione del puro deserto, assume quindi in questo caso un valore significativo che richiede un approccio delicatissimo e consapevole.

Franco Purini descrive l’inserimento di un nuovo edificio in un contesto come un processo duplice che comprende da una parte la volontà dell’edificio di essere identificabile nella sua unicità e dall’altra il suo essere l’ideale prolungamento di una vicenda corale di cui rappresenta una conclusione, seppur non ultimativa.

Sulla base di queste considerazioni e in seguito allo studio del contesto e del territorio, ho apprezzato il carattere degli isolati di Monti, che presentano un rapporto con la strada netto e definito, frutto proprio di una stratificazione spontanea che non può permettersi arretramenti. Questo gesto stringe la strada generando una forte tensione e contrasto con l’interno degli isolati, che appare invece frammentato e leggero: è infatti il risultato della sottrazione dei singoli edifici all’isolato e mai progettato.

Questo forte contrasto tra la facciata esterna e interna dell’edificio, sottolineato dall’esigenza di rapportarsi con una corte interna vivibile, quindi esigente di un’attenzione ancora maggiore, mi ha portato al pensare l’edificio come una massa chiusa verso la strada e aperta verso il cortile tramite svuotamenti di volume dai quali far nascere poi le aperture. D’altra parte l’esigenza di far vivere l’edificio alla comunità, espressa come parametro richiesto in partenza, richiede quindi che ci sia una permeabilità tra la strada e l’edificio

che possa facilitare l’ingresso della comunità: l’esigenza, poi volontà, di netta chiusura e al tempo stesso di permeabilità genera un conflitto che si trasforma in dialogo attraverso la soluzione progettuale dello svuotamento del piano terra dell’edificio. Il livello stradale vuole diventare uno spazio quasi pubblico, estraniandosi dal resto dell’edificio che è invece rivolto a sé stesso per esigenze funzionali: si formano in maniera quasi spontanea gli ambienti dei laboratori e delle aule nei piani primo e secondo, mentre il piano terra ospita lo spazio espositivo, la libreria e la caffetteria. L’ingresso all’edificio è risolto attraverso una serie di gradini che seguono l’andamento in salita di via Clementina e che diventano così un’alternativa facilmente considerabile al percorso della via, nell’ottica di rendere l’ingresso alla struttura un evento spontaneo.

Diagrammi di studio dello spazio: Danteum (Terragni) e Neue Galerie (Chipperfield)

COMPLESSO RESIDENZIALE

Quadraro, Roma 2020 complesso di social housing con tipologie a schiera e a ballatoio

professore assistente autore

corso università programma

Fabrizio Toppetti

Eleonora Giannetti, Giulia Giampietro

Giovanni Telve

Progettazione I

Sapienza Università di Roma

Inserendosi in un lotto che rappresenta uno dei margini del quartiere Quadraro, il progetto si pone come ricucitura di un importante vuoto urbano attraverso la definizione di corpi abitativi e spazi pubblici urbani. Una linea spezzata di edifici a ballatoio divide il lotto in uno spazio urbano più aperto al dialogo con il contesto (a sud) e ad un secondo, a nord, più riservato. L’arredo urbano, distinto tra spazi di seduta e pocket parks, disegna e definisce un gradiente ampio di tipologie di spazio, dall’ambito quasi domestico fino ad un carattere di piazza.

coordinatore assistenti autori workshop università programma riconoscimenti

IL SISTEMA DELLE PIAZZE

Oriolo Romano, Viterbo 2022 connessione della città dentro e fuori le mura tramite le piazze primo premio per il progetto di gruppo

Orazio Carpenzano

Fabrizio Marzilli, Claudia Ricciardi

Jacopo Di Biase, Chiara Pucci, Angela Girardo, Giovanni Telve

Oriolo Romano: un comune ideale

Sapienza Università di Roma

Dopo un’analisi sul campo dei sistemi di spazi aperti di Oriolo Romano, il seminario “Le piazze dell’area centrale” interpreta e offre una proposta alternativa al presente sviluppo urbano del paese. Il progetto ambisce a ricucire i tessuti urbani superando il limite della via Claudia, attraverso un’attenzione particolare al ruolo del dislivello tra una metà e l’altra del centro storico del paese, che impedisce una continuità tra passato e presente o futuro del borgo. Un sistema di percorsi a terra, strutture leggere usate come landmark e la ridefinizione della mobilità urbana sono azioni progettuali che permettono di riconnettere i principali ambienti pubblici storici con quelli più frequentati dell’insediamento recente.

coordinatrice autori studio concorso programma

EUROPAN 17 COMPETITION

Rimbo, Svezia 2023

progetto del nodo stazione e riqualificazione dello spazio pubblico urbano

Fiamma Ficcadenti

Mattia Cerasaro, Daniel Ciotti, Edoardo Ferrari, Nicola Corradetti, Giovanni Telve

SDB architettura

Europan 17: Living Cities

Nel contesto scandinavo del paese di Rimbo, vicino Stoccolma, il progetto mira a costruire un nodo stazione con spazi pubblici e commerciali che permettano un migliore collegamento tra il paese e il territorio e una migliore fruibilità degli spazi di transito intorno all’area della stazione stessa. La strategia progettuale include la rifunzionalizzazione di capannoni industriali presenti sull’asse della ferrovia in collegamento con la stazione, come anche la pedonalizzazione e ridefinizione del disegno a terra della piazza antistante.

dell’asse

disegno
che segue la ferrovia e connette la stazione con il resto del paese
diagrammi di visualizzazione degli spazi pubblici intorno all’area della stazione
sezione sul nodo della stazione
vista sulla piazza antistante alla stazione

ONGROWING PAVILLION

Garching, Monaco di

Baviera

2024

programma

padiglione per spazio pubblico e food truck

professori assistenti autori

Ferdinand Ludwig, Pierluigi D’Acunto

Qiguan Shu, Christoph Fleckenstein

Ben Nepomuk Klages, Giovanni Telve

corso università

Green Technologies in Landscape Architecture

Technische Universität München

Il progetto di questo padiglione rientra in un concorso per la permeabilizzazione di un’area nel campus universitario di Garching. La struttura punta a permettere una fruizione degli spazi di riposo e consumo presenti in modo che sia più protetta da sole, pioggia e neve, appoggiandosi però ad una superficie in gran parte permeabile e non pavimentata, considerando l’uso degli alberi come strumento di supporto principale per la struttura del padiglione, come richiesto dal corso.

Il padiglione si inserisce nel contesto di sperimentazione con strutture botaniche che appartiene alla avanguardistica sfera di ricerca del prof. Ludwig e mantiene un carattere flessibile ed adattabile proprio della natura degli alberi stessi.

Manifesto di progetto

Il progetto proposto si fonda sui seguenti principi:

1. Gli alberi funzionano molto bene di per sé, quindi possiamo imparare molto imitando la loro struttura e organizzazione interna.

2. Poiché gli alberi giovani non forniscono un riparo sufficiente e quelli vecchi non possono essere piantati, il nostro obiettivo è quello di fare da ponte tra le due età per anticipare ciò che verrà e fornire un riparo in anticipo, lasciando comunque che l’albero cresca come farebbe da solo.

3. La nostra struttura non è mai completa e sempre temporanea, e si riduce decostruendosi man mano che gli alberi crescono.

4. Poiché un giovane albero da solo non sarebbe in grado di sostenere la struttura, contiamo sulla connessione e sulla collaborazione (attraverso la struttura) con altri giovani alberi per avere un sistema più rigido e stabile che possa sostenere la struttura stessa.

5. Lavoriamo progettando lo spazio attraverso gradienti per rendere il processo complessivo il più fluido possibile e rapportabile alla natura e alla crescita degli alberi.

vista del padiglione e di una struttura di servizio
disegno della struttura reciproca intorno al tronco dell’albero
Foto: Dara Docheva

programma riconoscimenti

tutor partecipanti workshop ambito

(RE)ASSEMBLING SPACES OF INTERACTION

Benidorm, Spagna 2024

costruzione collettiva di una mappa partecipata della città esposizione permanente nella sezione turistica del municipio di Benidorm

Elisa Cordaro, Giovanni Telve

Ana, Angela, Dara, Dea, Kata, Kitty, Klea, Lis, Liv, Mesi, Mykhailo, Natalie, Patricijia, Sam, Sean, Tadijan, Yannis

The Treasure Map: (re)assembling spaces of interaction

EASA Shanzai (European Assembly of Students of Architecture)

L’idea dietro al workshop nasce da una forte curiosità di indagare il singolare contesto della città di Benidorm: uno dei casi più interessanti di urbanizzazione verticale e gestione del flusso stagionale di residenti e visitatori.

La programmazione sulla base di esperienze passate a permesso a me ed Elisa una gestione orizzontale del workshop per cui i diciassette partecipanti hanno potuto prendere sempre più iniziativa e responsabilità nel corso delle due settimane di lavoro.

La divisione in quattro gruppi di lavoro ci ha permesso di affrontare a fondo la forma della città, le sue diverse densità di frequenza da parte di residenti e turisti, i caratteri definiti di ogni quartiere e la resa grafica e materica dell’indagine. Un attento ascolto del carattere della città tramite diverse modalità di intervista e l’uso delle mappe percettive come strumento di restituzione ma anche di investigazione ci ha permesso di produrre un esito molto soddisfacente, che ha ricevuto l’onore di essere esposto permanentemente nel municipio di Benidorm. Il processo progettuale portato avanti durante le due settimane è documentato in maniera approfondita sulla pagina instagram @the.treasure.map workshop.easa

il progetto strutturale di autocostruzione in legno e inserimento del pannello con diversi livelli di stratificazione

aggiunta di informazioni di carattere soggettivo sulla mappa disegnata processo di scelta e definizione dei gruppi di lavoro nel workshop

costruzione collettiva della struttura

il disegno collettivo della città

l’esito finale della mappa con la stratificazione dei percorsi di presenza nella città e informazioni soggettive sui luoghi

produzione artistica personale

2017-2024

Settembre 2024

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.