Giovanni Telve
Roma, 6 Gennaio 2001
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National Contact EASA Italia European Architecture Students Assembly @easaitalia easanetwork.org
formazione scolastica
formazione
Sapienza Università di Roma
Technische Universität München
Technische Universität Darmstadt
Aranmore College
Liceo Scientifico Augusto Righi 2019-25 2023, 2025 2021-22 2017 2014-19
Roma
Monaco di Baviera
Darmstadt, Francoforte
Perth, Australia
Roma
esperienza lavorativa
SDB architettura
esperienze formative extracurriculari 2023 2022-23
Tutor Workshop EASA Shanzai
Guida Open House
Workshop di Illustrazione
Corso intensivo di Tedesco
Corso di Disegno
Benidorm, Spagna
Roma
E23 startup Roma Roma 2024 2023 2021 2019 2017
Libreria Centostorie, Roma
DID - Deutsch Institut, Berlino Fondazione smART, Roma
lingue programmi Italiano
Inglese
Tedesco
Adobe Photoshop
Adobe InDesign
Rhinoceros
Twnimotion
AutoCAD
Figma
Miro
Archicad
madrelingua C1 A2
avanzato avanzato avanzato intermedio intermedio avanzato avanzato base
workshop
esperienze
Pavillion Landesgartenschau 2025
Living with urban soil
INCM Riflessi - EASA Italia
EASA Commons
Bosco Colto
Dumb Emancipatory Housing
Oriolo Romano: un comune ideale
mostre
Taccuini (personale)
Ghisa (collettiva)
TEDxCountdown (collettiva)
Oltreverso, Metamorfo (collettive)
Trastickers (collettiva)
Be**pArt (collettiva)
Street Voice (collettiva)
Vernissage Rome (collettiva)
concorsi
Europan 17: Living Cities
Was Ihr Wollt: Akaflieg Campus Hall
Ethiopian Satellite preschools
pubblicazioni
Urban fragm. and community involvment
What was mine is now ours
TUM + FADU, Buenos Aires
TUM, Monaco di Baviera
Borca di Cadore
Sheffield, UK
Università di Catania
Valle Giulia, Roma
Oriolo Romano
Sinestetica Expo, Roma
Sinestetica Expo, Roma
Nuovo Teatro di Ateneo Sapienza
Teatro India, Roma
Up! Urban Perspective Factory, Roma
Galleria Montez, Roma
Villaggio Globale, Roma
Palazzo Velli, Roma
SDB Architettura, Roma
TU Darmstadt
Roma
TU München
TU München
progetti accademici
centro di ricerca
centro culturale rionale
complesso residenziale il sistema delle piazze
workshop
europan 17 competition ongrowing pavillion
(re)assembling spaces of interaction
CENTRO DI RICERCA
Siracusa 2023
corso università programma
laboratori, spazio espositivo, sala congressi, mensa e residenze
professoressa assistente autore
Dina Nencini
Luigi Savio Margagliotta
Giovanni Telve
Progettazione IV
Sapienza Università di Roma
Il progetto affronta diversi modi di costruire lo spazio, inserendo gli spazi in un gradiente da pubblico a privato secondo la loro destinazione d’uso: dallo spazio espositivo, per la sala congressi, la mensa, i laboratori ed infine le residenze. Gli spazi sono distribuiti nel lotto considerando questo ordine come criterio di disposizione, insieme ai rapporti che i diversi spazi generano tra loro. Una particolare attenzione è stata posta, secondo le diverse esigenze tipologiche, nel definire precisi criteri di altezza dei volumi interni, di spessore del corpo di fabbrica e di rapporto con il portico, l’elemento che distingue e caratterizza, facendo da tramite tra spazio definibile e definito.
professoressa assistente autore corso università programma
CENTRO CULTURALE RIONALE
Via Clementina, Rione Monti, Roma
spazio per laboratori, biblioteca, espositivo
Anna Giovannelli
Camille Innamorati
Giovanni Telve
Progettazione II
Sapienza Università di Roma
Il progetto si pone come un edificio pubblico a servizio del complesso monumentale “Angelo mai”: i temi approfonditi sono il linguaggio dell’inserimento nel contesto storico, esplicitato nei prospetti verso la strada ed il cortile, insime al dialogo tra spazi di uso collettivo (laboratori e biblioteca) con spazi di carattere pubblico (ingresso su strada, area di ricezione, espositivo).
Approccio progettuale e considerazioni
Il tema di questo progetto riguarda un’area all’interno del Rione Monti: un contesto denso, risultato di una lenta stratificazione di epoche storiche che manifesta secondo un approccio di integrazione ed adattamento al passato: l’antico si unisce al nuovo senza soluzioni di continuità e se la storia viene preservata, prima ancora viene vissuta e digerita dalle architetture più recenti. Il delicato tema dell’inserimento nel contesto, presente per la definizione stessa di architettura in ogni fabbricato umano che si trovi sulla terra, ad eccezione del puro deserto, assume quindi in questo caso un valore significativo che richiede un approccio delicatissimo e consapevole.
Franco Purini descrive l’inserimento di un nuovo edificio in un contesto come un processo duplice che comprende da una parte la volontà dell’edificio di essere identificabile nella sua unicità e dall’altra il suo essere l’ideale prolungamento di una vicenda corale di cui rappresenta una conclusione, seppur non ultimativa.
Sulla base di queste considerazioni e in seguito allo studio del contesto e del territorio, ho apprezzato il carattere degli isolati di Monti, che presentano un rapporto con la strada netto e definito, frutto proprio di una stratificazione spontanea che non può permettersi arretramenti. Questo gesto stringe la strada generando una forte tensione e contrasto con l’interno degli isolati, che appare invece frammentato e leggero: è infatti il risultato della sottrazione dei singoli edifici all’isolato e mai progettato.
Questo forte contrasto tra la facciata esterna e interna dell’edificio, sottolineato dall’esigenza di rapportarsi con una corte interna vivibile, quindi esigente di un’attenzione ancora maggiore, mi ha portato al pensare l’edificio come una massa chiusa verso la strada e aperta verso il cortile tramite svuotamenti di volume dai quali far nascere poi le aperture. D’altra parte l’esigenza di far vivere l’edificio alla comunità, espressa come parametro richiesto in partenza, richiede quindi che ci sia una permeabilità tra la strada e l’edificio
che possa facilitare l’ingresso della comunità: l’esigenza, poi volontà, di netta chiusura e al tempo stesso di permeabilità genera un conflitto che si trasforma in dialogo attraverso la soluzione progettuale dello svuotamento del piano terra dell’edificio. Il livello stradale vuole diventare uno spazio quasi pubblico, estraniandosi dal resto dell’edificio che è invece rivolto a sé stesso per esigenze funzionali: si formano in maniera quasi spontanea gli ambienti dei laboratori e delle aule nei piani primo e secondo, mentre il piano terra ospita lo spazio espositivo, la libreria e la caffetteria. L’ingresso all’edificio è risolto attraverso una serie di gradini che seguono l’andamento in salita di via Clementina e che diventano così un’alternativa facilmente considerabile al percorso della via, nell’ottica di rendere l’ingresso alla struttura un evento spontaneo.
COMPLESSO RESIDENZIALE
Quadraro, Roma 2020 complesso di social housing con tipologie a schiera e a ballatoio
professore assistente autore
corso università programma
Fabrizio Toppetti
Eleonora Giannetti, Giulia Giampietro
Giovanni Telve
Progettazione I
Sapienza Università di Roma
Inserendosi in un lotto che rappresenta uno dei margini del quartiere Quadraro, il progetto si pone come ricucitura di un importante vuoto urbano attraverso la definizione di corpi abitativi e spazi pubblici urbani. Una linea spezzata di edifici a ballatoio divide il lotto in uno spazio urbano più aperto al dialogo con il contesto (a sud) e ad un secondo, a nord, più riservato. L’arredo urbano, distinto tra spazi di seduta e pocket parks, disegna e definisce un gradiente ampio di tipologie di spazio, dall’ambito quasi domestico fino ad un carattere di piazza.
coordinatore assistenti autori workshop università programma riconoscimenti
IL SISTEMA DELLE PIAZZE
Oriolo Romano, Viterbo 2022 connessione della città dentro e fuori le mura tramite le piazze primo premio per il progetto di gruppo
Orazio Carpenzano
Fabrizio Marzilli, Claudia Ricciardi
Jacopo Di Biase, Chiara Pucci, Angela Girardo, Giovanni Telve
Oriolo Romano: un comune ideale
Sapienza Università di Roma
Dopo un’analisi sul campo dei sistemi di spazi aperti di Oriolo Romano, il seminario “Le piazze dell’area centrale” interpreta e offre una proposta alternativa al presente sviluppo urbano del paese. Il progetto ambisce a ricucire i tessuti urbani superando il limite della via Claudia, attraverso un’attenzione particolare al ruolo del dislivello tra una metà e l’altra del centro storico del paese, che impedisce una continuità tra passato e presente o futuro del borgo. Un sistema di percorsi a terra, strutture leggere usate come landmark e la ridefinizione della mobilità urbana sono azioni progettuali che permettono di riconnettere i principali ambienti pubblici storici con quelli più frequentati dell’insediamento recente.
coordinatrice autori studio concorso programma
EUROPAN 17 COMPETITION
Rimbo, Svezia 2023
progetto del nodo stazione e riqualificazione dello spazio pubblico urbano
Fiamma Ficcadenti
Mattia Cerasaro, Daniel Ciotti, Edoardo Ferrari, Nicola Corradetti, Giovanni Telve
SDB architettura
Europan 17: Living Cities
Nel contesto scandinavo del paese di Rimbo, vicino Stoccolma, il progetto mira a costruire un nodo stazione con spazi pubblici e commerciali che permettano un migliore collegamento tra il paese e il territorio e una migliore fruibilità degli spazi di transito intorno all’area della stazione stessa. La strategia progettuale include la rifunzionalizzazione di capannoni industriali presenti sull’asse della ferrovia in collegamento con la stazione, come anche la pedonalizzazione e ridefinizione del disegno a terra della piazza antistante.
dell’asse
ONGROWING PAVILLION
Garching, Monaco di
Baviera
2024
programma
padiglione per spazio pubblico e food truck
professori assistenti autori
Ferdinand Ludwig, Pierluigi D’Acunto
Qiguan Shu, Christoph Fleckenstein
Ben Nepomuk Klages, Giovanni Telve
corso università
Green Technologies in Landscape Architecture
Technische Universität München
Il progetto di questo padiglione rientra in un concorso per la permeabilizzazione di un’area nel campus universitario di Garching. La struttura punta a permettere una fruizione degli spazi di riposo e consumo presenti in modo che sia più protetta da sole, pioggia e neve, appoggiandosi però ad una superficie in gran parte permeabile e non pavimentata, considerando l’uso degli alberi come strumento di supporto principale per la struttura del padiglione, come richiesto dal corso.
Il padiglione si inserisce nel contesto di sperimentazione con strutture botaniche che appartiene alla avanguardistica sfera di ricerca del prof. Ludwig e mantiene un carattere flessibile ed adattabile proprio della natura degli alberi stessi.
Manifesto di progetto
Il progetto proposto si fonda sui seguenti principi:
1. Gli alberi funzionano molto bene di per sé, quindi possiamo imparare molto imitando la loro struttura e organizzazione interna.
2. Poiché gli alberi giovani non forniscono un riparo sufficiente e quelli vecchi non possono essere piantati, il nostro obiettivo è quello di fare da ponte tra le due età per anticipare ciò che verrà e fornire un riparo in anticipo, lasciando comunque che l’albero cresca come farebbe da solo.
3. La nostra struttura non è mai completa e sempre temporanea, e si riduce decostruendosi man mano che gli alberi crescono.
4. Poiché un giovane albero da solo non sarebbe in grado di sostenere la struttura, contiamo sulla connessione e sulla collaborazione (attraverso la struttura) con altri giovani alberi per avere un sistema più rigido e stabile che possa sostenere la struttura stessa.
5. Lavoriamo progettando lo spazio attraverso gradienti per rendere il processo complessivo il più fluido possibile e rapportabile alla natura e alla crescita degli alberi.
programma riconoscimenti
tutor partecipanti workshop ambito
(RE)ASSEMBLING SPACES OF INTERACTION
Benidorm, Spagna 2024
costruzione collettiva di una mappa partecipata della città esposizione permanente nella sezione turistica del municipio di Benidorm
Elisa Cordaro, Giovanni Telve
Ana, Angela, Dara, Dea, Kata, Kitty, Klea, Lis, Liv, Mesi, Mykhailo, Natalie, Patricijia, Sam, Sean, Tadijan, Yannis
The Treasure Map: (re)assembling spaces of interaction
EASA Shanzai (European Assembly of Students of Architecture)
L’idea dietro al workshop nasce da una forte curiosità di indagare il singolare contesto della città di Benidorm: uno dei casi più interessanti di urbanizzazione verticale e gestione del flusso stagionale di residenti e visitatori.
La programmazione sulla base di esperienze passate a permesso a me ed Elisa una gestione orizzontale del workshop per cui i diciassette partecipanti hanno potuto prendere sempre più iniziativa e responsabilità nel corso delle due settimane di lavoro.
La divisione in quattro gruppi di lavoro ci ha permesso di affrontare a fondo la forma della città, le sue diverse densità di frequenza da parte di residenti e turisti, i caratteri definiti di ogni quartiere e la resa grafica e materica dell’indagine. Un attento ascolto del carattere della città tramite diverse modalità di intervista e l’uso delle mappe percettive come strumento di restituzione ma anche di investigazione ci ha permesso di produrre un esito molto soddisfacente, che ha ricevuto l’onore di essere esposto permanentemente nel municipio di Benidorm. Il processo progettuale portato avanti durante le due settimane è documentato in maniera approfondita sulla pagina instagram @the.treasure.map workshop.easa
il progetto strutturale di autocostruzione in legno e inserimento del pannello con diversi livelli di stratificazione
aggiunta di informazioni di carattere soggettivo sulla mappa disegnata processo di scelta e definizione dei gruppi di lavoro nel workshop
il disegno collettivo della città
l’esito finale della mappa con la stratificazione dei percorsi di presenza nella città e informazioni soggettive sui luoghi
produzione artistica personale
2017-2024