Graphics for two

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l ’ i r r a z i o n a l e e i l c o n c r e t o d i u n o g g


e t t o c h i a m a t o m a c c h i n a p e r s c r i v e r e



Una mostra introspettiva che esalta il fascino di due artisti italiani che hanno saputo dare, con maestosa seduzione, massimo risalto alla grafica di un oggetto di uso quotidiano nel nostro Paese.


Olivetti

82

Diaspron,

dettaglio

del

manifesto,

1959


sinergia Pintori si forma con insegnanti del calibro di Marcello Nizzoli - uno dei maggiori esponenti delle originali ricerche razionaliste in Italia tra le due guerre e figura di spicco della nostra cultura artistico-architettonica.


Nizzoli si impone come architetto che cura non solo l’aspetto formale dei prodotti, ma anche la loro veste grafico-comunicativa e impone un linguaggio che da qui in avanti verrà utilizzato da molti grafici italiani e della Olivetti stessa, in particolare da Giovanni Pintori. Pintori sarà colui che seguirà per più di dieci anni dopo Nizzoli lo studio Olivetti e il reparto comunicazione. Pintori come Nizzoli userà la stessa tecnica compositiva, cioè quella di presentare contemporaneamente l’oggetto visto nella sua realtà e l’interpretazione astratta dell’oggetto stesso o di qualcosa legato all’oggetto: nell’esempio abbiamo una macchina da scrivere fotografata in assonometria e l’elemento grafico-simbolico astratto che è preponderante. Ricorda un uccellino, una rondine, uno interno ed uno esterno, composto dal reticolo nero e dalle cromie ciano, giallo e rosso all’interno.

La collocazione giusta del lavoro grafico di Pintori è senza dubbio da affiancare all’attività di Nizzoli designer che, come lui, per molti anni ha progettato per Olivetti; non è un caso infatti che esista un legame strettissimo tra le pagine ideate dal grafico e le macchine progettate dal designer, che spesso appaiono su quelle pagine.


Marcello Nizzoli, manifesto per per scrivere Olivetti Lexicon

macchina 80, 1950

per macchina Diaspron, 1959

Giovanni Pintori, copertina per scrittura edito da Olivetti 1938

Giovanni Pintori, manifesto da scrivere Olivetti 82

Costantino Nivola e il libro Storia della


astrazionevsrealismo Si tratta della singolare capacitĂ di sintesi iconica, della peculiare virtĂš di giungere a produrre concentrate guizzanti energie visive, della magica abilitĂ di estrarre, indirizzare, ridurre la rappresentazione a idea una di vibrante essenza, attraverso un misterioso lavorio congiunto della mente e della mano. Giovanni Pintori, manifesto per le macchine da calcolo Olivetti, 1949



Giovanni macchine Pintori, manifesto per le da calcolo Olivetti, 1947

Giovanni Pintori, manifesto per la macchina per scrivere Olivetti Lexicon 80, 1953

Grafica assolutamente moderna per l’Italia nel 1933, un anno cruciale per la grafica; la cosa essenziale è che in questa operazione grafica i progettisti respirano già una dimensione europea, molto legata al Bahuaus. Perchè Bahuaus? Perchè c’è una razionalità compositiva, c’è un gusto per la ricerca del dettaglio senza farlo diventare protagonista, senza insistere troppo su di esso perchè altrimenti diventerebbe decorativo, perchè c’è il gusto di far vedere quello che è il prodotto: la macchina per fare le macchine in uno spazio aziendale; gli uffici e la macchina virata in colore rosso fanno vedere a cosa serve la macchina per scrivere.


Nizzoli, Campari, Cordial

Marcello Nizzoli, manifesto per i Lubrificanti Fiat, 1930

manifesto 1927

In Nizzoli troviamo componenti futuriste e neocubiste riferite al contesto parigino; all’invenzione fantastica di un personaggio-idea clownesco, alla Depero, preferisce l’attenzione sul prodotto e sull’ambiente circostante. Crea manifesti che fondono insieme riferimenti a Picasso, al classicismo italiano.

Marcello per

Un valore di massima astrazione e quindi una durata molto più lunga rispetto ad una fotografia che parla con i colori della realtà. In questa grande razionalità compositiva, c’è anche un momento di follia compositiva dato dalla fotografia con andamento diagonale e i frammenti, schegge di parole che seguono la direzione, l’andamento e il profilo dell’oggetto.



Olivetti dal manoscritto all’elettroscritto, annuncio pubblicitario, 1963

geometriadisostanza Il design ha un valore di sostanza e non solo di forma; è lo strumento con cui l’azienda, attraverso i prodotti, la grafica e l’architettura, trasmette all’esterno la sua immagine intesa come modo reale di fare e di essere.


Giovanni Pintori, copertina del pieghevole pubblicitario per la macchina da calcolo elettronica Olivetti Tetractys, 1956

Marcello Nizzoli, bozzetto di manifesto per la XIX Biennale di Venezia, 1934. Il bozzetto non vinse il concorso


Vision, mission, user experience: questi concetti, molto moderni nei termini, sono gli stessi principi che fanno già da riferimento per Adriano Olivetti in merito al design, alla grafica e all’architettura, tre branche assolutamente correlate tra loro perché devono parlare tutte in modo univoco di Olivetti e dell’Azienda. Pintori ha potuto, grazie ad un rapporto che si è protratto per molti anni, dimostrare tutta la ricchezza inventiva delle sue creazioni, insieme ad una intelligenza progettuale, capaci di declinarsi in risultati sempre sorprendenti. Dagli annunci carichi di sospensione poetica, a quelli più propriamente geometrici, a quelli definibili oggettuali, in cui vengono mostrate, stilizzate, parti meccaniche delle macchine per scrivere, o brani di alfabeti attuali, antichi o immaginari e di numeri, da quelli in cui l’oggetto è visibile, riprodotto fotograficamente, a quelli, più numerosi, in cui esso è solo un pretesto per “mettere in scena” lo stile Olivetti. Non sarebbe giusto neanche per Pintori parlare di un linguaggio fatto di rigore progettuale, in quanto vi è spesso l’inserimento di elementi insoliti, che danno un tono quasi surrealista e favolistico ai suoi annunci o manifesti, tanto che essi sembrano essere capaci di vivere di vita propria.

Olivetti annuncio

un altro pubblicitario

scrivere 1963


seduzione La

grafica

doveva

essere

spettacolo,

stupire

e

affascinare.


Marcello

Nizzoli,

manifesto

per

Venezia

Lido,

1931


Marcello per la

Nizzoli (studio casa automobilistica

per a

22,

macchina 1958

la III Mostra Monza, 1927

la

Maga), manifesto OM, Milano 1924

Marcello Nizzoli, cartellone locandina internazionale delle Arti Decorative

Giovanni Pintori, manifesto per da calcolo Olivetti Elettrosumma


Lo Studio Boggeri ha sempre attribuito alla grafica la qualità principale della seduzione: la grafica doveva essere spettacolo, stupire e affascinare. Una grafica questa lontana sia dalla progettazione fredda, ipersistemica, e per intenderci di stampo svizzero-tedesco, che da quella iper scientifica americana. Importante per la formazione di Marcello Nizzoli è la collaborazione con Persico nella realizzazione di stand fieristici e di mostre - caratterizzati da una semplicità progettuale e una incantata poeticità, che tanto impressionò Walter Gropius.


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