PORTFOLIO - Giulia degiovanni

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PORTFOLIO GIULIA DEGIOVANNI


INDICE DEGLI ARGOMENTI

PRESENTAZIONE 5 LA FABBRICA URBANA 9 LA CITTA’ NEL TEMPO DELLA CRISI 19 TEMPORARY ICON 31 A’ REBOURS 39

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GIULIA DEGIOVANNI Studentessa di Architettura

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

TESI DI LAUREA

Liceo Classico “La Grangia”, Vercelli Settembre 2007 - Giugno 2012 Corso Giuridico-Economico-Informatico Diploma di maturità classica 70/100

“Le facciate verdi: tecniche, effetti ed economia del sistema”

Politecnico di Milano Triennale Scuola di Architettura e Società Corso di Scienza dell’artchitettura Ottobre 2012 - Febbraio 2016 Laurea triennale in Architettura 99/110

“Opere di compensazione ambientale per il territorio realizzate nell’ambito della costruzione di A58-TEEM”

Politecnico di Milano Magistrale Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria Corso di Architettura Settembre 2016 - in corso ESPERIENZE LAVORATIVE

INFORMAZIONI PERSONALI data di nascita: 19 Maggio 1993 Nazionalità: Italiana Indirizzo: Via E. Bassini, Milano e-mail: degio93@live.it telefono: +39 349 5816171

PUBBLICAZIONI

COMPETENZE PERSONALI Lingua Italiana - madre lingua Lingua Inglese - buona conoscenza certificato TOEFL COMPETENZE TECNICHE Autocad

Baglietto S.P.A., La Spezia Ottobre - Dicembre 2015 Stage nell’ufficio tecnico del cantiere

Illustrator

TEEM, Milano Aprile 2016 - Luglio 2016 Stage e redazione pubblicazione

Sketch up

Photoshop Indesign Microsoft Office

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Milano, 04 marzo 2016

Alla Cortese Att.ne Responsabile Procedure

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA, INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI E AMBIENTE COSTRUITO

Oggetto: Referenze Giulia De Giovanni

La neo-laureata Giulia Degiovanni ha frequentato il Laboratorio Tematico Opzionale in cui ero co-docente dal titolo “Social Housing Zero Energy” durante l’anno accademico 2014/2015 nel quale ha elaborato un progetto di una casa per studenti a Bergamo Porta Sud utilizzando programmi di simulazione di dinamica semplificati su base Energy Plus per verificare gli effetti delle scelte progettuali sul miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio. Durante il laboratorio ha dimostrato spiccate capacità organizzative e di lavoro in team, ha svolto in modo corretto e puntuale le consegne assegnate da me e dagli altri docenti del corso, dimostrando di essere in grado di collaborare attivamente e in modo propositivo. Ho seguito Giulia, in qualità di relatrice, anche nella realizzazione della tesi di laurea triennale che ha avuto per titolo “Facciate verdi: tecniche, effetti ed economia del sistema”. Giulia ha portato avanti un lavoro completo e critico che è in grado di fornire una visione approfondita del tema da lei stessa scelto. È stata in grado di indagare e relazionare a fondo il tema, seppur in un tempo limitato, supportando il lavoro con una ricerca bibliografica ampia e mirata, corredata da articoli scientifici internazionali in grado di confermare molti degli aspetti trattati. Reputo Giulia una persona in grado di collaborare in team in modo attivo e propositivo, una neo-laureata con un approccio professionale e pragmatico rispetto ai progetti ed elaborati che è chiamata a svolgere. Resto disponibile a fornire eventuali informazioni da Voi richieste. Prof. Arch. Ph.D. Annalisa Galante annalisa.galante@polimi.it

Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito Via Giuseppe Ponzio, 31 20133 Milano

Tel. 02 2399 6237 Fax 02 2399 5195 www.abc.polimi.it

Partita Iva 04376620151 Codice Fiscale 80057930150


LA FABBRICA URBANA Riqualificazione della Ex Snia di Varedo Varedo (MB) 2016-2017 Laboratorio di progettazione urbanistica Realizzato con: M. Mosquera, I. Riello, R. Scotto d’Abusco Professori: E. Donadoni, F. Infussi, P. Mazzoleni

Il caso studio rigurada l’area dell’ex Snia a Varedo, una grande area dismessa dal 2014 con una superficie di 430.000 mq. Si tratta di un sito caratterizzato da grandi oggetti edilizi in avanzato stato di degrado e allo stesso tempo da un ampia area a sud inedificata e con elementi naturali di pregio. Il progetto ha l’obiettivo di restituire alla città un’area che da sempre le è stata negata e la cui estensione ha ridotto metaforicamente il confine del comune di Varedo. Questo obiettivo si identifica nella creazione di una “Fabbrica Urbana”. La fabbrica urbana viene intesa come una nuova tipologia di fabbrica, in quanto essa pur mantenendo un nucleo centrale produttivo, si circonda di spazi aperti pubblici con una nuova destinazione d’uso. Il mantenimento dell’attività produttiva è dovuto al fatto che essa rappresenta il valore intrinseco che da sempre caratterizza la Brianza, e fornisce vantaggi dal punto di vista dell’offerta di lavoro nei confronti in primo luogo dei cittadini dei comuni limitrofi e poi anche, data la vicinanza, di quelli di Milano. Inoltre, l’impronta distintiva che il progetto vuole assumere, tende a supportare valori di sostenibilità ambientale che mirano all’abbassamento dell’inquinamento industriale e allo sfruttamento di energie rinnovabili grazie al contributo delle fonti idriche adiacenti. Per quanto concerne gli spazi aperti circostanti, essi assumerebbero oltre al ruolo di integrazione con il tessuto urbano, essendo fonte di zone ludiche, parchi pubblici e percorsi ciclabili, quello di potenziamento del corridoio verde che collega i parchi della Brianza. Tale tipologia di fabbrica modifica dunque radicalmente la reputazione delle aree industriali, troppo spesso associate a luoghi esclusivi di lavoro e difficilmente vivibili nella quotidianità. La Fabbrica Urbana si riscopre come mezzo innovativo per integrare la realtà industriale a quella della città.

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Un nuovo spazio per la produzione, non solo materiale ma anche di idee, aperto alla città di Varedo e alla Brianza. In questo modo i 430.000 mq, oggi inutilizzati, potranno soddisfare i bisogni del territorio.

Offre alla città nuovi spazi: • lavoro • coworking • produttivi • flessibili e polifunzionali • spazi aperti • attrezzatura sportive

Il progetto si svilupperà per fasi; innanzitutto si attiveranno: landmark lungo la ferrovia, orti urbani nella zona più naturale a sud e le numerose ciminiere presenti ospiteranno attività a loro non convenzionali.


Interventi sulle coperture

Landmark

Nuovi spazi aperti

Riqualificazione del parco

Nuovi percorsi

Interventi sul costruito


Maquette progetto


LA CITTA’ NEL TEMPO DELLA CRISI Progetto per un nuovo urban center a Milano Milano 2016-2017 Laboratorio di progettazione architettonica Realizzato con: D. Giacinti Professori: G. Allen, A. Arioli, M. Roca

La città di Milano viene letta attraverso i tre principali momenti di crisi che l’hanno investita e gli interventi che ne sono scaturiti. Il risultato è una lettura della città che mostra perdite, permanenze e trasformazioni allo scopo di esplicitare i punti di attrito all’interno dello spazio urbano nei momenti di crisi. La prima fase, tra il 1884 e il 1910, riguarda lo spazio urbanizzato che esce dalla cerchia delle mura spagnole disponendo l’espansione lungo gli assi radiali della città. I suoli vengono dedicati alla speculazione, a scapito degli spazi collettivi. La città pubblica viene realizzata esclusivamente per grandi interventi di trasformazione del centro città. Concluso il conflitto mondiale, tra il 1945 e il 1972, inizia la seconda fase dove buona parte dell’edificato risulta distrutto o profondamente danneggiato. L’emergenza abitativa porta a numerosi interventi di edilizia popolare e sperimentazione costruttiva e urbana. L’ultimo grande momento di crisi riguarda il periodo a noi più vicino, tra il 2000 e il 2017. Con la terziarizzazione della città, e la conseguente dismissione delle attività industriali, parti consistenti del tessuto urbano sono investite da processi di trasformazione che coinvolgono il comparto finanziario. Gli interventi sono realizzati in discontinuità morfologica e formale rispetto al tessuto urbano circostante; ricercando l’ubiquità che caratterizza i grandi distretti finanziari di tutto il mondo. Per questi motivi il progetto prende il nome di “La città nel tempo della crisi”; infatti solo grazie allo studio attento della storia ed evoluzione della città di Milano può nascere il progetto per un nuovo Urban Center. L’edificio, collocato nel lotto triangolare di piazzale Pagano, presenta uno svilippo a torre caratterizzato da un ingresso attraverso una nuova piazza ipogea nella zona sud. All’interno della torre trovano spazio diverse funzioni e per evitare una successione di piani tutti uguali tra loro si è adottata la soluzione di due blocchi di ascensori inclinati, che diventano anche i principali elementi strutturali. In questo modo ogni piano dell’edificio presenta una pianta differente e unica, caratterizzate anche da grande flessibilità.

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Schema funzionale

Pianta al suolo e sezione sulla piazza ipogea


Pianta primo piano interrato, ingresso principale

Prospetto Ovest

Prospetto Est


Pianta piano terzo

Pianta piano nono


Vista su spazio di ingresso principale

Vista su spazio museale


Maquette di progetto


TEMPORARY ICON Progetto per usi temporanei dello scalo di Porta Romana Milano 2017-2018 Laboratorio di progettazione architettonica Realizzato con: A. Abeni, I. Riello, C. B. Ronconi Professori: N. Aste, G. Galloni, E. Mussinelli

L’attività di progettazione ha portato all’ideazione del Padiglione della Cultura Nord all’interno di un masterplan più ampio caratterizzato da edifici destinati a usi temporanei, situati nel sedime dello scalo ferroviario di Porta Romana. Il masterplan si compone di due aree principali: a Nord quella caratterizzata dal Padiglione della Cultura Nord e dalla Factory della creatività, mentre a Sud l’area destinata al Padiglione della Cultura Sud ed al Mercato Ortofrutticolo a km 0. Gli edifici sono stati disposti rispetto ad un asse diagonale, sul quale si instaura il ponte, elemento di cerniera tra i due lembi dello scalo ferroviario. Al trattamento dello spazio aperto è stata riservata particolare attenzione, data l’imposibilità di bonificare completamento l’area ma date la volontà da una parte, e la necessità dall’altra, di inserire spazi verdi che contribuissero alla qualità dell’ambiente ed a ridure l’inserimento di ulteriori barriere architettoniche. Il Padiglione della Cultura Nord è stato progettato cercando un dialogo fra i vari temi di progetto: riattivazione urbana, risparmio economico, ottimizzazione energetica e temporaneità della struttura. Dal punto di vista planimetrico, il progetto si presenta come un sistema di blocchi autonomi, ciascuno con una funzione differente, addossati a uno spazio centrale di distribuzione chiuso ma non riscaldato. Questa soluzione permette di utilizzare il padiglione per parti ed in modi e tempi differenti a seconda delle esigenze. Tutti gli edifici presentano una copertura inclinata (tra i 20 e i 30 gradi) e sono orientati secondo l’asse Nord-Sud per poter sfruttare al meglio l’impianto fotovoltaico integrato. Le funzioni presenti nel Padiglione sono: un auditorium di 1200 posti, uno spazio espositivo interno con un’ulteriore spazio espositivo nella piazza adiacente, un caffè con bookshop e una zona uffici.

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FACTORY DELLA CREATIVITA’ POLO DELLA CULTURA NORD POLO DELLA CULTURA SUD MERCATO ORTOFRUTTICOLO km 0

Piazze: 19.500 m2 Nursery Alberi: 44.808 m2 Parcheggi: 3850 m2 (210 posti) Spazi aperti: 8.599 m2 Scalo Ferroviario: 56.000 m2 Spazio di percorso: 35.382 m2

Superficie impermeabile: 23.350 m2 Superficie permeabile: 53.410 m2 Spazi di percorso: 35.382 m2

SUPERFICIE COPERTA: 4.500 m2

VOLUME TOTALE: 23.925 m3

SLP: 3300 m2


Sezione Ovest

Pianta piano terra

Sezione est


Dettaglio trave principale

Dettaglio facciata


A’ REBOURS Progetto per nuovi collegamenti e un nuovo museo Nizza 2017-2018 Laboratorio di progettazione architettonica II Realizzato con: J. Perez, I. Riello, P. Voltini Professori: G. Bertelli, M. Galluzzi, D. Vanetti

Il progetto ha avuto come sfondo la città di Nizza e si è concentrato in particolar modo su due aspetti: il rapporto tra la nuova Tramway e il mare e poi sulla costruzione di un nuovo museo dell’lacqua nella zona del Magnan. Il Magnan è un importante torrente interrato, sotto Rue de la Madeleine, che scende dalle montagne retrostanti la città e sfocia in mare; si tratta di una zona, esterna rispetto al centro storico e alle zone più turistiche di Nizza, caratterizzata da un altissima densità urbana e allo stesso tempo circondata da promontori altamente naturali. Il progetto si concentra in particolar modo sull’ultimo tratto del Magnan e lo affinca valorizzandolo e utilizzandolo come filo conduttore; “A’ Rebours”, ossia controcorrente, vuole porre l’attenzione sui nuovi percorsi che si vengono a creare, che non sono più solo quelli turistici ma anche quelli nuovi del museo che valorizza una zona oggi periferica. Data l’alta densità urbana per construire il museo e i collegamenti con la nuova Tramway ci si è dovuti confrontare con i limiti e gli intervalli presenti nel territorio. E’ per questo motivo che il progetto si sviluppa completamente in modo ipogeo, incidendo e scavando, al livello del Magnan. Il percorso inizia da una rotonda, dove convergono importanti collegamenti stradali, e prosegue in modo molto lineare fino ad arrivare al museo, che si pone come ultima soglia tra la città e il mare. Il museo è stato progettato come “museo diffuso” che accompagna, con una serie si stanze e spazi a cielo aperto, il visitatore lungo il suo percorso fino allo spazio museale inteso in modo tradizionale. Anche negli spazi espositivi si fa sentire la presenza del torrente che sfocia sulla spiaggia creando una piazza d’acqua. Sul mare, a conclusione del percorso, è stata progettata una passerella semicircolare che diventa punto di attracco o semplimente di svago.

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Fotoinserimento progetto

Interpretazione artistico-strategica


Pianta piano terra e piano interrato

Assonometria piano interrato


Sezione longitudinale


Sezione trasversale


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