Li Cunti te lu nonnu.

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Li Cunti te lu nonnu...


Li Cunti Li Cunti salentini si possono paragonare alle fiabe e alle favole, per questo sono rivolti soprattutto ai bambini...


... portatori di alti valori morali e ricchi di insegnamenti, trattano i temi delle favole: la lotta tra il bene e il male, gli animali parlanti, le principesse prigioniere, la sconfitta dell’orco cattivo... Nel passato,durante i bui pomeriggi d’inverno, il nonno chiamava vicino a se i suoi nipotini. Tutti seduti intorno al grande focolare, ascoltavano attentamente le favole che il vecchio saggio raccontava loro. Attraverso il gioco i piccoli avrebbero imparato cose importanti. Il nonno, infatti, servendosi di una bella fata, di un lupo famelico o di una volpe furba, avrebbe fornito delle lezioni di vita fondamentali per la giusta crescita dei piccoli nipoti. I bimbi con la fantasia viaggiavano lontano da lì e si sentivano essi stessi protagonisti della favola.


Lu nonnu cu li neputi.


Li Cunti te lu nonnu : Li pesci. C’era una volta una donna che voleva cucinare un po’ di pesce. Disse al figlio di andare a pescare. Il ragazzo prese la canna, retina e vermi e andò sugli scogli. Ad un certo punto prese un pesce che gli disse: “Lasciami ancora un po’ in acqua, perché sono piccolino, passa tra qualche giorno e sarò cresciuto “. Il ragazzo rispose : “ Dimmi come ti chiami, così farò meno fatica a trovarti. Il pesce rispose :” Senso”. Il ragazzo ributtò il pesce in mare e si rimise a pescare. Il secondo pesce gli disse la stessa cosa. Si chiamava “ Giudizio “. E così il terzo pesce. Si chiamava “ Sale “. Tornato a casa raccontò tutto alla mamma che lo prese in giro. Il ragazzo rispose :“ Mi hanno promesso che la prossima volta si faranno prendere, conosco il loro nome !” Passata una settimana il ragazzo tornò sugli scogli e gridò:“ Sensooooo “. Il pesce gli rispose: “ Se senso avessi avuto a mare non mi avresti ributtato!”Gridò ancora: “ Giudizioooo “ Il secondo pesce rispose :“ Se Giudizio avessi avuto a mare non mi avresti ributtato “. Il ragazzo confuso gridò al terzo pesce :“ Saleeeee”. Il terzo pesce rispose:“ Se sale avessi avuto adesso sarei cucinato! “ A casa furono costretti a mangiare frise e pomodori.




Li cunti te lu nonnu: Lu Natale de na fiata… C’era una volta il Natale… Era la festa de le feste ca se zziccava a sentire già de la vigilia de la mmaculata cu lu disciunu( guai a cci ‘ncamerava) ca se ‘nterrumpia allu sonu delle campane de menzadia, quando tutti cuntenti mangiavame la puccia cauta cauta cu lu tonnu, le sarde o li pesciolini. E la sira ne tuccavane li vermiceddhi fatti ccasa cu lu sucu te baccalà. La mamma ia misu tantu tiempu cu li face…” Con un sapiente gioco torsorio tra il pollice e l’indice che tentava di insegnare a noi che le eravamo vicini, ma noi lo trovavamo molto difficile e ci rinunciavamo “. E poi … le famose pittule, opera magistrale di mia madre circondata dall’attesa e dall’allegria di tutti noi piccoli che facevamo sparire dal piatto, man mano che le friggeva, per mangiarle croccanti: friscennu, mangiannu. Vermiceddhi e pittule erano ancora di rito per la vigilia di Natale, carteddhate e purciddhuzzi erano invece rigorosamente limitati al periodo natalizio ed erano una grande golosità.



L’emergenza sanitaria che ha colpito tutti noi ci ha fatto riflettere sull’importanza della scuola. In poco tempo le scuole si sono organizzate con la Didattica a Distanza. La tecnologia ha reso possibile l’interazione con i bambini e le famiglie. Come docente mi sono trovata a reimpostare le mie proposte didattiche, senza perdere di vista le finalità educative proprie della scuola primaria. Ho pensato di proporre ai miei alunni, come laboratorio di lettura animata, “Li Cunti Salentini “. Li Cunti si possono paragonare a favole ricchi di valori e di insegnamenti. Nel passato i nonni raccontavano li Cunti vicino al camino, io ho raccontato ai miei alunni le favole antiche davanti al computer,collegata alla piattaforma Office. Questo eBook è il prodotto finale del progetto che ha molto interessato e coinvolto non solo gli alunni ma anche le famiglie, realizzato nelle classi 3B e 3C della scuola primaria Via San Cesario dell’istituto comprensivo Lequile , coordinato dalla docente Giuseppa Schito.


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