Planetek Italia La gazzetta del mezzogiorno 05 07 2016mq

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1A GAZZF1TA DEI.MEZZOGIORNO Manedi S '1Qlio 2016

LOTTA ALLA CRISI

ALLA RICERCA DEI MODELLI

«MOVIMENTO DECRESCITA FELICE» (<Nei paesi si usava fare le conserve in casa, scambiarsi i vestiti, ancora oggi si consumano alimenti prodotti in loco))

UN CORSO DI QUATTRO GIORNI Si terrà a Giovinazzo dagiovedì a lunedì Si svolgerà nella Casa Fra· Camillo Campanella dei frati Cappuccini

«Impariamo a fare economia»

De Padova, consulente di Casamassima: le tradizioni dei nostri nonni siano una guida RITA SCHENA • «Nei nostri paesi più piccoli, l'economia della condivisione, la produzione autonoma cli betti cli prima necessità, la loro trasformazione, l'evitare lo spre<.'O è anc'Ora uno stile (U vita pottalo avanti. 1,;cco perché quando si parla <li "decrescita'', di una economia del risparmio, le ri�poste sono di assoluta suflicienza>>. Nello De Padova, di Casamassima, consulente cli organizzazioni pubbUche e private per 1'in· novazione tecnologica e di processo, tra i soci fondatori deUa sezione di (lari del <•Movimento della decrescita felice». spiega quello che potreb­ besembrare tm paradosso: certi concetti stentano a decollare nel nostro territorio perché in realtàè vita quotidiana. 1<Nci piccoli centri n1cridionali si fanno ancora

le conserve in casa, si consmna ciò che si produce •<Da noi vale molto di più il concetto "compro in loco, tra familiari ci si scambia i vestiti per i dunque sono" · sottoIinea De Padova -. Certo bambini ma è un sistema econornlco che si fa qualoosa si sta muovendo. ma si traua di piccoli quasi di nascosto, come se ci si vergognasse. per­ gntppi. Rispetto al resto d'Ualia ci manca l'apché si punta più al compr.ire poggioche puòarrivaredaa1n· come modello d i benessere so­ minislratori localL come inve­ ciale, risPOndendo a clichè di ce accade noi Nord. o anche semplic:emente la costa.n:za dei cultura industriale che invcc..-e nelle grandi città settentrio­ 1'.obiettivo è lidimensionare singoli di sposare scelte che ti nali si stanno invertcndoi>. cambian: la vita». il concetto dominante del dom1bbcro RiuWizzat-e abiti smessi da De Padova sta organizzando «compro dunque sono>• per settembre a Giovinazzo la alrri, comprare meno, produr­ re da sé, condividere. sono le seconda ediziono pugliese della ,.scuola estiva della decre­ basi pot1anli di W1a filosofla di vita che pW1ta al risparmio. elle potrebbe sem­ scita» presso la Casa Fra' Camillo Campanella del brare1noltoutile in un periodo di crisi econonlica, sernlnario dei frati Cappuccini. Dal 7 ali'! I qual· ma che in una società come quella meridionale tro giorni interi dedicati a comprendere ed af­ frontare cosa sono le economie sostenibili. Tra i trarlizionaln1cnt.o povera non appare <(di n1<xla>).

NIENTE VERGOGNA

temi: i sistemi di scambio e di credito di tipo mutuale senza denaro. le difficoltà delle n,ti del­ J'eoonomia sostenibile nel sud Italia. Tutto il pro­ gramma si 1mò t t·ovat-e suUa specifica pagina F-•cebook. ,,La nostra è una scuola particol are - sottolinea De Padova - chi partecipa è invitato a rima�t'e per quattro giorni insieme a noi, a sentire e con• dividere percorsi in 1m clima di massima con­ vivialità. Puntjarno a coinvolgct·c piccoli nu1ncri, "germi" che possano dar frulli nel tempo. Anche la sede della scuola ha lU1 significato: nel 2011 bo conosciuto frate Antonio Imperato che ha su­ bilo creduto nel progetto, tallto da metterci a disposizione la strutttu-a, nel 2013 per la prima edizione della scuola e nuovamente quest'anno. Ecco. diciamo, che il modello 11-ancescano è per noi uno stile cti vita che scntian10 n101to nostro�>.

IL PERSONAGGIO

• <.Siamo soggetti che e1npati• camente si a..'<lOltano. cercando di cogliere il valore della diversità». Vito Mruwui, imprenditore ba, rese. per 1.;annl è stato presidente del consorzio Costellazione Apu­ lia, un gruppo di in1prenditori che f ha puntalo sul inuo\'azioue e la cooperazione per far crescere lo proprie azlende ese stessi. Che cosa banno significato questi l5 anni? «Sono ,m imprenditore per caso. Face,'O il dirigente pet· la società per la quale lavora\ou. poi in LITT momento di dlITTcoltà economica ho comprato alcune quote dell'a. zienda e mi sono trovato ..dal)'a), tt-a parte della barricata". È cosi che ho deciso di assu1nc-nni delle nuove responsabilità ed inevita­ bilmente ho p1-eso coscienza delle logiclle egoistiche che muo,'Ono oggi il fare impresa. Semplice­ mente non ho voluto rar parte <ti questo gioco. dove si scambia il fine con il mezzo: io credo che un imprcnd itorc abbia una rcspon. sabilità sociale e che con la sua impresa de,-e sostenere la crescita comune e non solo sfruttare le OC· casioni». Concetti arditi, ma inaspet­ tatamente condivisi a nche da altri. 11Già prin1a del consorzio 1ni sono trovato con altri giovani in1pren· ditori che condividevano i miei stes..">i concetti, nbbiamo fondato una associa,ione, pal nel 2001 àb· biamo awWo il consorzio Costei· lazione Apulia grazie anche ad un bando della Regione Puglia che sl chiama,,a "Ava11Zat'e". E,-a queUo che ccrcavam0>t Il primo progetto condi,1de ­ l'e «esternalità>•. ,<Ognl in1pre..<a produce ;,esuberi", possono rappresentarecosti in piil o una risorsa se condivisi. noi ab, biamo deciso di condividerti at· traverso una piattaforma infor­ matica che avvisava ogni socio di quat1to era disp0nlbile». In pratica quello che si è a,,. viato è tma economia diffe, rente basata su W1 sistema ciroolare dj scambio. «n nostro progetto ini:dale nasce su mia base fortemente razionale di ottimir.l37.ionc delle risorse, so­ lo che con il tempo ci siamo resi conto che il salto di qualità poteva a1Tivare solo con un cambio cul, turaleed emozionale. Lesoelle �n­ prenditoriall che facevamo non potevano solo risponde-re a logi­ che razionali, nia at>che alle emo­ zioni che provavamo nello stare

«Ogni azienda può avere esuberi ma se condivisi sono una risorsa>>

Vito Manzari lascia dopo 15 anni la guida di Costellazione Apulia. «Non solo profitto» insieme nello scambiat'Ci idee e progetti, tutte t'06e che inevitabil· mente cambiavano anche noi sies­ si 001nc personcn. A questo punto il gioco si fa più duro e la sfida si aUarga. «JI nostro consorzio non ha n1ai avuto l'atnbizione di fare ,ma ra­ pida t·ivoluzioue, pl'eteriamo stra­ tegie più lcnte che però stanno dando i loro lhttli: da qualche ,m­ no e gi-azie ancbe all'impegno del Club cultura di Confindustria Ba· ri-Bal siamo riuscià a portare le nostre idee all'interno di Confin, dustria. Questo perché non ,·oglla­ mo rjn1anere chiusi in un;i nic· chia di chi riflette solo su se stessi. Anche per questo negli ultimi tre anni abbiamo organizzato "I Col· loqui di Martina Franca·•: mo­ menti di incontro in cui impren­ ditot·i, società civile, studenti, mi­ i;l-anU sl parlano e soprattutto si ascoltano. Noi sianio convinti che sono tutte queste diversità che creano va1ore. un dJ più che ar­ ricchisce il singolo. l'impresa e la società;,. Un bel progetto. ma dop0 15 a1.tni d.i inipegno le diJnisslo­ ni ed oggi un nuovo prcsiden� te, con1e mai? ((Jn questi anni ho fatto un lavoro

Barbieri nuovo leader del consorzio <!Imprenditori in modo alternativo 11

BARBIERI

MANZARI

• <1Non mi aspettavo questa nomina, sa� rò banale ma per me è un onore essere stato nominato presidente del consorzio Costellazione Apulia». Vincenzo Barbieri, responsabile ufficio marketing dell'azienda barese Planetek Ita­ lia, ha da due mesi assunto il ruolo che per 15 anni è stato di Vito Manzari. «Sono cresciuto molto in questi anni come mem­ bro del consorzio, nei valori della respon­ sabilità e della condivisione, cosi credo che ora da presidente cercherò di ritagliar­ mi il ruolo di •moderatore" delle varie ani­ me imprenditoriali che vivono al nostro in• terno),. Barbieri non nasconde l'entusiasmo: «li cuore del consorzio non cambierà, noi fac­ ciamo impresa in un modo alternativo, fondando le nostre azioni sull'etica e la par­ tecipazione, ma siamo sempre imprendi­ tori e questo è un elemento che ci ha carat· terizzato dall'inizio del percorso e resterà per sempre)). E nel fu1uro? uPer noi il con• fronto è il sistema per avviare le strategie. Ora ci servirà un momento di confronto e poi si riparte. Rispetto a qualche anno fa il territorio è più fertile ai concetti di solida­ rietà e condivisione e questo ci darà una mano grazie anche all'appoggio di Confin­ dustria Bari-Bat». /r.s./

su n1e stesso e n1i sono reso conto

chec·era ilrisch.Joche Uconsordo . Costellazione Apulia si persona­ liZ7.assc troppo. Si è quindi creata la necessità di aprire il sistema a visioni nuove e la persona giusta è stata O"Ovata in Vincenzo llarbic­ ri. dirigente di Planetek, colto. umtle, moralmente impegnato,,. Co1nc consorzio a, ctc sentito la necessità di cambiare, ma in questi l5 anni il te.n'itocto imprenditoriale barese è cambialo? (,Qui è sempre molto difficile rar rete. Non siamo l'Emilia Romagna o la Toscana. gli imprenditori tan­ no fatica a collaborare tra loro, specie se operano nello stesso set· tore. Diversamente èdi>-entato più facile. 1nagari per progetti cultu, rall, che le imprese lavorino in­ sieme alle associazioni, che il pro­ ni interagisca con il no prolll, nel­ l'assenzaptU'troppodelleislimzio­ ni. Ln questi ultitni anni il ca111· biatnento si è 1-egistrato in questo leggero cambio di passo e qui ci sono ampi margini per investire e crescere insieme. Tenendo pre­ sentechequcstees1>1rienzehanno bisogno di essere coltivate aU'in· terno di ,ma rete di conoscenza e fiducia reciproca». (r. s.) 1


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