Anno II DICEMBRE 2003/GENNAIO 2004 Numero 8 - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Caltanissetta
ATTIVITA’ DEL POR SICILIA 2000-2006
Mensile di informazione a cura del Dipartimento della Programmazione della Presidenza della Regione Siciliana
BENI CULTURALI: UNA GESTIONE INNOVATIVA
In questo numero: Sommario Gli itinerari archeologici siciliani Bandi e scadenze Il Partenariato e il sociale: Cooperativa sociale Progetto vita Il POR e la creazione artistica Forme d’acqua. Visioni e Pratiche nel Mediterraneo Il Partenariato e il sociale: Cooperativa sociale Azzurra Le nuove adesioni al Partenariato della Comunicazione
Parte dalla Biblioteca Centrale di Palermo il workshop realizzato dall’Assessorato ai BB. CC. con l’obiettivo di presentare le opportunità offerte dalla Misura 2.03 - Gestione innovativa e fruizione del patrimonio culturale dell’Asse II, POR Sicilia 2000-2006. Il workshop si muoverà poi per le nove province della Regione Siciliana secondo un calendario in fase di pubblicazione al fine precipuo di rendere agli interessati un supporto qualificato e di coinvolgere quanti intendano realizzare interventi volti a migliorare la qualità dell’offerta integrata in rapporto diretto e partecipato con la P.A.. Obiettivo del bando di recente pubblicazione è quello di finanziare attività imprenditoriali finalizzate ad una gestione innovativa di beni che presentano un alto interesse culturale nonché migliorare la fruizione del patrimonio culturale. Destinatari della Misura 2.03 sono imprenditori che operano nel settore dei beni culturali e dei servizi allo stesso connessi ed in particolare PMI e loro Consorzi, in qualsiasi forma costituiti che operano nel settore del restauro dei servizi legati alla gestione e fruizione dei beni culturali, dei servizi connessi e dei servizi specialistici; enti morali, fondazioni ed associazioni, consorzi, organizzazioni no profit che svolgono attività di interesse culturale; società miste a prevalente partecipazione privata (art. 33 L.R. 32/2000). L’iniziativa si presenta come una occasione pregevole per la Sicilia ed il suo ricco patrimonio culturale, costituisce opportunità di lavoro per tanti giovani che nel settore dei beni culturali operano già o che in esso vogliano iniziare a cimentarsi, funge da volano di sviluppo di attività imprenditoriali di una certa rilevanza culturale e perciò meritevole di aiuti. Obiettivi questi assicurati, da un lato, dall’assenza di limiti agli importi massimi dei finanziamenti richiesti e, dall’altro, dal peso riconosciuto all’occupazione creata ed al coinvolgimento di giovani e donne nel progetto. Le tipologie d’intervento sono quelle proprie degli aiuti allo sviluppo locale per il sostegno degli investimenti finalizzati al rafforzamento del tessuto imprenditoriale quale artigianato di restauro, edilizia per il recupero, produzioni multimediali, editoriali,
teatrali e musicali, servizi per la gestione dei siti di interesse culturale. Le tipologie degli interventi ammissibili sono riconducibili a: - interventi di recupero funzionali agli investimenti produttivi (interventi conservativi e di ristrutturazione funzionale di immobili, di complessi architettonicourbanistici o di complessi di archeologia industriale dismessi, ovvero di parchi e giardini storici;realizzazione di spazi attrezzati per l’erogazione dei servizi culturali); - attività o produzione di servizi artistici e culturali collegati esclusivamente a uno o più beni culturali (quali realizzazione di itinerari di visita integrati, con particolare riferimento a quelli archeologicopreistorico fenicio, greco romano - inerenti alla valorizzazione del patrimonio storico-bizantino, arabo, normanno, spagnolo, barocco, artistico e museale e delle arti figurative, etno antropologico, paesaggistico, musicale, in particolare nei centri storici delle città minori, finalizzata al miglioramento della qualità e diversificazione dell’offerta turisticoculturale; promozione e gestione di itinerari culturali e relativi pacchetti escursionistici; gestione di servizi e attività culturali complementari a quelle attivate tramite i servizi aggiuntivi; qualificazione degli aspetti legati alla comunicazione nei musei o nelle aree archeologiche e sviluppo dei sistemi informatici e telematici per la gestione e la fruizione dell’informazione multimediale; laboratori per la realizzazione e la vendita di immagini; realizzazione di centri servizi a supporto del turismo culturale in piccoli e medi centri; servizi di accompagnamento, cartellonistica, segnaletica, etc.; sistemi per l’archiviazione ottica dei beni librari e sistemi integrati di documenti digitali; sistemi di teleprenotazione e di biglietteria elettronica; produzioni di gadgets di artigianato artistico legati alla cultura tradizionale locale; centri e laboratori per la diagnostica ed il restauro per la sperimentazione di tecnologia innovativa ed il recupero di quelle tradizionali; gestione innovativa e fruizione del patrimonio culturale delle biblioteche). Dott. Giuseppe Grado Dirigente Generale Dipartimento Beni Culturali e Ambientali
Tunisi, Dar Bash Hamba Marzo – Aprile 2004
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N.8 DICEMBRE 2003/GENNAIO 2004
GLI ITINERARI ARCHEOLOGICI SICILIANI Tra gli itinerari relativi ai siti preistorici, ne sono stati presi in considerazione due , per l’interesse che rivestono e le opportunità che offrono ai fini della valorizzazione del territorio. Il primo riguardante i siti preistorici e protostorici di Sicilia si articola in due sub itinerari: l’itinerario che va dal paleolitico all’età del rame – eneolitico, caratterizzato dalle abitazioni in grotta e l’itinerario che va dall’età del bronzo all’età del ferro, caratterizzato dal passaggio da un’economia basata sulla caccia e sulla pesca ad un’economia agricola e dalla nascita delle prime forme di vita associata e dalla creazione dei primi villaggi. Il secondo concerne, invece, i centri indigeni ellenizzati, abitati dalle popolazioni indigene o perlomeno dalle più antiche popolazioni giunte in Sicilia: i Sicani e i Siculi. ITINERARIO 1 SITI PREISTORICI E PROTOSTORICI DI SICILIA Sub itinerario a) - Dal paleolitico all’età del rame - eneolitico - (abitazioni in grotta). La Sicilia, all’interno del Mediterraneo, possiede una centralità che non è solo geografica: da essa sono passate innumerevoli migrazioni le cui origini affondano nella notte dei tempi. L’isola era coperta per intero da densi boschi e le grotte erano l'unica abitazione. In Sicilia il rinvenimento di attestazioni dell’uso delle grotte a fini abitativi, cultuali ed artistici, specie a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso, si è moltiplicato in virtù di una maggiore attenzione alla preistoria in generale, i cui risultati delle conoscenze erano relative alla parte orientale dell’isola e, seppure ancora oggi valide per linee generali, ferme alle scoperte di Paolo Orsi agli inizi del secolo scorso. Sarà con L. Bernabò Brea nella Sicilia orientale e con J. Marconi Bovio nella Sicilia occidentale che la conoscenza della preistoria vedrà una modesta accelerazione a seguito della scoperta a Palermo delle grotte Niscemi e dell’Addaura, quest’ultima contenente le più antiche testimonianze della cultura figurativa umana dell’isola, e della Grotta del Genovese a Levanzo (TP). La provincia di Trapani, con le grotte delle isole Egadi e con quelle dell’agro di Monte S. Giuliano (Erice) in particolare (da S. Vito lo Capo a Custonaci, Erice e Valderice), costituisce un vero e proprio esempio emblematico per la preistoria isolana e su di essa l’Amministrazione dei Beni Culturali ha diretto i suoi sforzi per rendere fruibili ad un pubblico sempre più vasto il sistema delle grotte preistoriche. Sub itinerario b) Preistoria e protostoria. Dall’età del bronzo all’età del ferro. (villaggi – nascita delle forme di vita associata – agricoltura). Dopo un lungo periodo in cui vive di caccia e di pesca, fermandosi nelle grotte che abita così come sono, l’uomo primitivo scopre la vita associativa e attraverso questa egli raggiungerà un livello di conoscenze di crescente complessità, che porterà la sua evoluzione sempre più vicina a quella dell’uomo dell’età storica. Questo lento processo dura lungo parecchi secoli. Dai primi villaggi in cui si organizzerà in forma associata, dipendendo ancora per un po’ dalla pesca e da ritmi naturali, l’uomo comincia una lenta opera di trasformazione delle aree in cui abita ed agisce.
Poco alla volta si incrementeranno le scoperte dell’uomo che, per mezzo dei metalli, arriverà perfino ad affrancarsi dalla pietra, realizzando con le sue mani opere di metallurgia talmente importanti che la sua stessa evoluzione sarà scandita dal rapporto con la tecnica metallurgica. Dapprima sarà il rame a prestare il proprio nome all’Età del Rame. Successivamente il rame combinato con lo stagno darà luogo ad una delle più antiche e famose leghe, il bronzo. L'Età del Bronzo, sarà caratterizzata dalla produzione di oggetti diversi, dalle pentole alle spille, ai cinturoni, agli elmi e alle armi. L’uomo, adesso si rivela artefice del proprio destino e, con la capacità di auto determinarsi, imprimerà al paesaggio un’orma indelebile che ancora oggi connota la Sicilia. Con l’auto esaltazione della morte egli renderà le montagne luoghi privilegiati per la sepoltura, con tombe sempre più grandi e monumentali. Le tombe dell’Età del Bronzo testimoniano ancora una delle presenze fondamentali delle popolazioni autoctone della Sicilia: i Sicani che verranno sempre più spinti verso l’interno dell’isola dai nuovi venuti, i Siculi-Ausoni (XIII-IX sec. a. C.) che si insedieranno nei Peloritani e negli Iblei.
I Sicani saranno in tal modo costretti dal lato orientale dai Siculi e dal lato occidentale dagli Elimi, provenienti dall’Italia peninsulare o dall’Anatolia, che insediandosi in Sicilia obbligheranno i Sicani a restare confinati nell’agrigentino e nel nisseno della media ed alta valle del Platani. Le tombe di S. Angelo Muxaro, ricche di corredi funerari straordinari, con vasi e gioielli d’oro, testimoniano eloquentemente il forte grado di civiltà raggiunto dall’uomo siciliano autoctono che a partire dal VI sec. a.C. si avvicinerà lentamente al suo declino, fino al completo assorbimento nella cultura greca, una delle ultime grandi civiltà che si sono spinte ad occupare l’isola. ITINERARIO 2 CENTRI INDIGENI ELLENIZZATI L’affermarsi della vita stanziale produsse l’affermarsi delle città. In ambiente autoctono, sovente non lontano dal mare, vivevano le più antiche popolazioni giunte in Sicilia: i Sicani e i Siculi. La crescita delle città indigene fu il risultato finale dell’organizzazione degli antichi villaggi dell’età del bronzo e del ferro. Infatti, quando i rapporti di forza tra gli autoctoni e i nuovi arrivati si stabilizzarono, emerse una maggiore disponibilità al dialogo, innescata principalmente dallo scambio delle merci prodotte nell’isola con quelle esotiche, provenienti dagli empori fenici o dagli
insediamenti greci. Ebbe così origine un fenomeno nuovo di captazione culturale che produsse l’avvio verso una nuova dimensione che incise sugli usi e i costumi tradizionali delle antiche popolazioni siciliane. Lo scambio non fu unidirezionale, ma si vide spesso la tradizione greca sposare usi e costumi autoctoni, che diedero vita ad espressioni artistiche di sicura originalità, come è possibile vedere nei resti degli insediamenti religiosi. E' certamente nella città vera e propria che si produsse la forte necessità di rinnovamento delle antiche civiltà autoctone. Le strutture urbanistiche delle città greche e di quelle fenicie furono ad un dato momento prese come riferimento dai centri indigeni. La volontà di emulare e di gareggiare con le grandi realizzazioni greche e fenicie, divenne una esigenza imprescindibile che indusse a rifondare e ridisegnare le città. I centri indigeni, molto spesso, vennero abbattuti e ricostruiti di sana pianta, come fossero il frutto di una normale evoluzione culturale autoctona, architetture rispondenti a costumi e abitudini tipici dei greci. Vennero costruiti templi che riportavano le linee architettoniche dei greci e i teatri dei centri indigeni ellenizzati divennero, come nel mondo greco, i luoghi di riunione e di confronto tra gli abitanti e la cultura locale che si arricchiva sempre più, forte delle istanze che provenivano dal mondo greco. A Morgantina, uno dei centri più emblematici, le case sono di tipo greco, il teatro era simile a quello delle città greche e l’ekklesiasterion divideva l’agorà con una scalinata monumentale. Questi centri dislocati in una Sicilia impervia e molto difficile da raggiungere, tuttavia necessitano di una particolare attenzione che l’itinerario in programma tenderà a consolidare e cioè la salvaguardia dei siti indigeni ellenizzati che ne prevede la tutela , lo scavo e la valorizzazione per la fruizione turistica. Tale fatto potrebbe contribuire non poco alla definitiva scomparsa della diffusa piaga degli scavi clandestini che hanno preso di mira, proprio per il loro isolamento e per la difficile tutela, centri indigeno-ellenizzati che conservavano monumenti d’arte di non secondaria importanza. Sabucina, centro di grande importanza, dove sono in corso da qualche tempo scavi archeologici, continua purtroppo ad essere meglio conosciuta per i reperti trafugati illegalmente e trasportati all’estero. Infatti, le più note collezioni degli Stati Uniti, come quella di Malibù, nel Museo Paul Getty, si arricchiscono di reperti di grande livello artistico: qui si conserva la statua della Venere ellenistica proveniente dal noto centro indigeno ellenizzato. Da Morgantina poi, proviene un importante servizio di argento dorato del III sec. a. C., esposto nel Museo Metropolitan di New York, scavato da clandestini ed illecitamente venduto all’estero. Da Caltavuturo, infine sembra provenire la nota Phiale d’oro, un oggetto unico per il grande valore artistico, si tratta di una patera umbilicata con motivi scultorei (ghiande, api, etc.) ad altorilievo, ritrovata non molto distante dall’antico centro indigeno ellenizzato, rivenduta a trafficanti d’arte e ritrovata negli Stati Uniti, e recentemente riportata con molta difficoltà in Italia, dopo un lungo processo non ancora concluso.
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Bandi e scadenze Dipartimento Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e dell’Educazione Permanente Misura 2.03 (ex .2.1.3) “Gestione innovativa e fruizione del patrimonio culturale dell’Asse II” Risorse Culturali - Programma a regia regionale - Bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n.1 del 2 gennaio 2004 Il bando finanzia le attività che favoriscono il turismo culturale attraverso il miglioramento dei servizi connessi alla fruizione del bene culturale presente nell’Isola. Obiettivo centrale è valorizzare le risorse umane, in particolare quelle giovanili e femminili; stimolare lo sviluppo dell’imprenditorialità in attività connesse alla fruizione culturale, quali: artigianato del restauro, edilizia per il recupero, produzioni multimediali editoriali, spettacoli di valenza culturale, servizi per la gestione dei siti d’interesse culturale. Dotazione finanziaria: La dotazione finanziaria pubblica ammonta a
Euro 60.000.000 per i progetti che perverranno a norma del presente bando e Euro 6.311.366 per interventi relativi ai PIT nn. 2, 3, 7 e 31. Soggetti abilitati alla presentazione dei progetti: - Piccole e Medie Imprese e loro Consorzi, in qualsiasi forma costituiti, che operano nel settore del restauro dei servizi legati alla gestione e fruizione dei beni culturali, dei servizi connessi e dei servizi specialistici come definiti nel bando. -Enti morali, fondazioni ed associazioni, consorzi, organizzazioni no profit che svolgono attività di interesse culturale
-Società miste a prevalente partecipazione privata (art. 33 L.R. 32/2000) Scadenza: 90 giorni a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione dell’avviso pubblico sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Responsabile dell'attuazione della misura: Arch. Raffaele Greco Tel.091/6961668 Referente per il Piano di Comunicazione: Gaetano Dolcemascolo Tel. 091/6961623 e-mail g.dolcemascolo@regione.sicilia.it
Il Partenariato e il sociale: Cooperativa sociale Progetto vita tossicodipendenza;
Lo stand di progetto vita alla Fiera del Sud
Siamo in rete con numerose realtà, locali e non, che come noi hanno a cuore lo sviluppo del territorio e la promozione umana per diffondere azioni innovative: tra gli altri, il Partenariato della Comunicazione con la Regione Siciliana, strumento per far conoscere alle altre imprese le opportunità offerte dall’Unione Europea. Ci impegnamo dunque a migliorare i servizi offerti, con innovazioni tecnologiche che accrescano la qualità della vita di tutti. Progetto Vita, nata a Siracusa nel 1995 dall’Associazione per i diritti civili del portatore di handicap, è una coop. sociale di tipo B costituita ai sensi della legge 381/91 e finalizzata all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Abbiamo scelto di diventare soci, soci di un progetto, di una idea diversa di società. Rischiando una quota, le abilità diverse, le diverse esperienze di vita. Abbiamo sognato una società in cui la diversità è un valore e non un errore da correggere.Volevamo partecipare anche noi come protagonisti, produttori di beni e servizi, non solo utenti. La cooperativa, formata in prevalenza da persone svantaggiate, sceglie dall’inizio, come attività primaria, di rispondere a un bisogno molto sentito dai propri
soci: la mobilità per le persone con disabilità, prerequisito per la integrazione sociale. Gli obiettivi della cooperativa vengono tradotti nel 1998 nel Progetto Pilota Mobilità Totale promosso dalla Comunità Europea con un servizio di trasporto accessibile a chiamata del tipo “porta a porta” rivolto ai cittadini disabili siracusani, con partners attivi Comune e Provincia. Il servizio, coordinato da soci disabili, è un traguardo storico di doppia portata: mobilità per i disabili e inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Dal 1996 produciamo anche ceramiche artistiche per il mercato turistico siracusano e collaboriamo alla realizzazione di pacchetti turistici “senza barriere”. La cooperativa è oggi una risorsa del territorio: - Un parco automezzi per la mobilità accessibile a disposizione delle P. A.; - “Consulenza alla pari” per le persone disabili con una segreteria organizzativa gestita da soci lavoratori disabili; - Esperienze lavorative “vere” per persone svantaggiate con disabilità fisica o esperienza di
- Un laboratorio per attività produttiva e formativa nell’artigianato tipico; - Partner nella rete di comunicazione della Regione per la diffusione gratuita delle informazioni sul POR Sicilia attraverso il nostro sportello informativo. Nell’Anno Europeo delle Persone con Disabilità, incoraggiati da BANCA ETICA con l’apertura del conto Pro per la raccolta fondi, stiamo rinnovando il parco automezzi con mezzi elettrici, ai sensi del Decreto Ronchi, coniugando un servizio di massima utilità sociale con un doveroso contributo alla qualità ambientale del nostro territorio (c/c bancario 109893) Info: progettovita@supereva.it
Alcuni manufatti realizzati dai disabili
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IL POR E LA CREAZIONE ARTISTICA Forme d’acqua. Visioni Vicende e Pratiche nel Mediterraneo Il tema dell’acqua è il filo conduttore che si snoda lungo un percorso di installazioni, video multimediali, videoproiezioni e più tradizionali apparati ostensivi, proponendo un viaggio che tocca i temi dell’immagine e dell’immaginario, dello spazio architettonico, del giardino, della storia naturale, della cultura materiale, della storia dell’arte, ma anche del complesso e talvolta contraddittorio rapporto degli individui con l’elemento acqua, forza creatrice e disgregatrice, che unisce e divide, fisicamente e culturalmente. Si tratta di una interessante mostra realizzata grazie ai fondi provenienti dalla Misura 2.02 azione D del Por Sicilia 2000 - 2006. L'esposizione, che grande successo ha riscosso a Palazzo Belmonte Riso di Palermo, dove è rimasta aperta dal 17 dicembre 2003 al 31 gennaio 2004, a partire da Marzo e sino ad Aprile sarà visitabile a Tunisi, Dar Bash Hamba. Visioni Un gruppo di artisti rappresenta le proprie visioni sul tema dell’acqua: Il suggestivo dispositivo di accesso alla mostra: telai e colonne realizzate con tessiture di materiali naturali che, irrorati d’acqua, producono al lume delle candele un elegante gioco di percolazioni. (Marc Bowditch). La stanza sonora, interamente realizzata
con 3000 bottiglie di plastica, è una grande clessidra ad acqua in cui il suono del liquido che goccia a goccia passa da un contenitore all’altro, crea un luogo d’ascolto al cui interno il gocciolio dell’acqua diviene sinfonia. (Mario Ciccioli e Antonio De Luca, con il contributo di Mario Crispi). Una performance con un intervento musicale dal vivo, con strumenti ad acqua, in occasione della giornata inaugurale arricchisce la spazializzazione e amplificazione delle musiche della stanza sonora. (Mario Crispi, con Giovanni Lo Cascio). Touch screen, su un grande telo sospeso vengono proiettate dall’alto immagini d’acqua; il visitatore, procedendo al di sotto dello schermo e alzando il telo con le mani si trova immerso in uno spazio liquido.(maO).
Lo spazio esterno è attraversato da una via d’acqua in cui viene proposta l’immagine di un giardino e delle sue vie d’acqua. Nello spazio aperto dietro il palazzo è realizzato un giardino delle Esperidi, in cui esemplari di arancio amaro e di altri agrumi accompagnano lo sguardo verso una fontana effimera, con giochi d’acqua e luci. Vicende La sezione introduce il tema del Mediterraneo, che sul rapporto con l’acqua ha definito le culture e le civiltà dei popoli che lo hanno abitato e dove si sono costruiti dialoghi e scambi, ma anche separazioni e chiusure. Fra i temi rappresentati quello dell’immigrazione clandestina, fenomeno innescato dai processi della globalizzazione (Stalker, Multiplicity, Armin Linke, Matteo Fraterno, Stefano Savona, Ingrid Simon, Fluid Video Crew, Mauro Folci, Osservatorio Nomade, Antonio Scarponi e Barbara Galassi).
Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, Caltanissetta. Fondazione Istituto di alta cultura “Orestiadi”, Gibellina. Tunisi, Dar Bash Hamba: Marzo – Aprile 2004
Il Partenariato e il sociale: Cooperativa sociale Azzurra Il Carcere e il Mare... …un piccolo cantiere per la costruzione di manufatti in vetroresina dove in questo momento, con contratto a norma di legge e con regolare busta paga, dieci detenuti del Pagliarelli insieme alla Cooperativa Sociale Azzurra producono “canoe”. Lo scopo di Azzurra è favorire e promuovere l'inserimento sociale attraverso la formazione e il lavoro, di tossicodipendenti detenuti ed ex detenuti, superando le difficoltà strutturali del mercato economico, i vincoli della condizione detentiva e i luoghi comuni associati a tali categorie, in un'ottica di equiparazione ad ogni altra persona. Nel corso degli anni la Cooperativa Azzurra in collaborazione OPPORTUNITA’ Europa Attività del POR SICILIA 2000-2006 Mensile di informazione a cura del Dipartimento della Programmazione della Presidenza della Regione Siciliana - Servizi della Comunicazione tel. 091 6960021 – 091 6960089 Editore Innovazioni Culturali P.s.c. a r.l. Direttore Gabriella Palocci Direttore responsabile Gianpiero Casagni Redazione Valentina Velis Progetto grafico Rino Liotta Stampato presso Officine grafiche riunite SpA - Palermo Registrazione Tribunale di Caltanissetta n. 179 del 6 marzo 2003
con Partners Istituzionali e del Privato Sociale ha promosso diverse iniziative di grande rilievo e innovatività nel campo della formazione rivolta a categorie svantaggiate, suscitando l’interesse di importanti Istituti di Ricerca Sociale Nazionali ed Europei quali l’ISSAN e il CRIDA. Proprio per La metodologia che la Coop. Azzurra utilizza, fondata sul recupero dell’istruzione, della formazione e sul graduale inserimento nel mondo del lavoro, che non può prescindere dalla specializzazione qualificata. Aderire al Partenariato della Comunicazione significa per noi, ampliare il circuito e favorire la circolarità dell’informazione per raggiungere una parte di popolazione che diversamente non avrebbe modo di utilizzare tali risorse. La nostra Cooperativa rappresenta un target di persone che non hanno facile accesso ai cambiamenti generati dalla società contemporanea, per mancanza di mezzi e per i disagi
di cui sono portatori, noi interveniamo in una piccola parte del loro vissuto, fornendo strumenti adeguati sia in termini culturali e sociali, che di inserimento nel mercato del lavoro. www.socialeazzurra.it
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Le nuove adesioni
Comune di Roccalumera, Cidec Caltanissetta, Studio Onorato, Pro Loco Riposto, Cesis s.p.a., Eureka 2000 s.r.l., Eurodevelopment s.a.s., Comune di Castelvetrano, Roberto Noto. Per ulteriori informazioni sul Partenariato della Comunicazione contattare i numeri 091 6960021/6960089 Per la visione del protocollo d'intesa e del fac-simile del modulo di adesione consultare il sito www.euroinfosicilia.it Nel modulo dovranno essere, in particolare, specificati: l'ente o società, la struttura ed il personale che si intende mettere a disposizione ed il nominativo del referente per le attività del Partenariato della Comunicazione.
Tiratura 60.000 copie
Pubblicazione cofinanziata dall’Unione Europea
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