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L’occhio di EucLid sull’universo oscuro
di Giuseppina Pulcrano nazionale di astrofsica (Inaf) e l’Istituto nazionale di fsica nucleare (Infn), gioca un ruolo da protagonista. Il satellite ospita un telescopio che utilizzerà uno specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifci, il Vis (VISible Instrument) e il Nisp (Near Infrared Spectrometer Photometer), che avranno l’obiettivo principale di osservare il cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini con altissima risoluzione e misurare gli spettri di milioni di galassie.
Alle 17.12, ora italiana dello scorso 1° luglio, dopo un lancio da manuale avvenuto dalla piattaforma numero 40 della base di Cape Canaveral Space Force Station con un vettore Falcon 9, la missione Euclid ha iniziato il suo viaggio per raggiungere l’orbita attorno al punto lagrangiano L2, uno dei punti di equilibrio gravitazionale del sistema Sole-Terra, a 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Euclid è un programma scientifco dell’Esa, tra i più ambiziosi della linea Cosmic Vision, dove l’Italia, attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Istituto
L’Agenzia spaziale italiana supporta l’Inaf nell’importante ruolo di guida del Science Ground Segment (SGS) e per lo sviluppo del software di bordo dei due strumenti scientifci della missione, coordinando a livello nazionale tutti gli enti di ricerca per le attività nei Science Working Groups. L'afdamento ad Altec delle attività industriali per la progettazione e la realizzazione del Science Data Center italiano della missione, sotto la guida di Inaf e le ulteriori risorse di calcolo necessarie per l’analisi dati e per le simulazioni dei risultati scientifci, fornite dall’Infn alla componente italiana della missione, vedono il coordinamento dell’Asi. In questo contesto, Asi ha guidato inoltre il team industriale per i contributi agli strumenti, attraverso un’Associazione Temporanea d’Imprese con Ohb Italia mandataria, Sab Aerospace e Temis.
Italiana è anche la leadership per la realizzazione della piattaforma, afdata da Esa a Thales Alenia Space Italia del gruppo Leonardo.
«Oggi è un altro importante giorno per lo spazio italiano sia sotto l’aspetto scientifco sia industriale. Il lancio di Euclid - ha dichiarato Teodoro Valente pre- sidente dell’Agenzia spaziale italiana durante la diretta del lancio - aprirà nuove strade alla comprensione di noi e dell’Universo che ci circonda. Missioni di questo calibro sono la conferma del ruolo che gioca la ricerca scientifca nello sviluppo della conoscenza e della crescita a tutto tondo. Un importante programma nel quale l’Asi ha coordinato un notevole insieme di realtà nazionali, un lavoro che ci permette di mettere a disposizione di un ambizioso progetto europeo il patrimonio di saper fare e che fa salire il nostro Paese sul palco dei protagonisti. Euclid, che ha visto la collaborazione di oltre 200 tra scienziati e ricercatori italiani, rappresenta una eccellenza che rende lustro alla fliera spaziale italiana».
La missione mapperà la distribuzione 3D di miliardi di galassie fno a 10 miliardi di anni luce di distanza, guardando oltre la Via Lattea per ottenere immagini di circa un terzo dell'Universo osservabile. Rivelando la struttura su larga scala dell'Universo e il suo modello di espansione, la missione getterà luce sulla misteriosa energia oscura e sulla materia oscura che costituiscono il 95% del cosmo.
Il grande specchio e altri cinque specchi, insieme al telescopio e più di 30 parti, dieci delle quali compongono lo spettrometro e il fotometro del vicino infrarosso e il banco ottico che li circonda, fanno parte della ‘Confgurazione Korsch’ di Euclid e sono tutti realizzati con lo stesso materiale: non vetro, ma una ceramica realizzata con il carburo di silicio (SiC), uno dei materiali più duri conosciuti, utilizzato per realizzare utensili da taglio, freni ad alte prestazioni e persino giubbotti antiproiettile, pur essendo molto più leggero del vetro. Simile a un metallo, per l’elevata conducibilità termica, si diferenzia dai metalli perchè può subire sbalzi di temperatura estremi senza deformarsi.
La forma fnale dello specchio è precisa fno a nove milionesimi di millimetro sotto la gravità terrestre.
Subito dopo il lancio, mentre si dirigeva verso il suo punto di osservazione nello spazio, Euclid ha virato verso il Sole per un totale di 96 ore previste. La manovra era necessaria, aferma Mauricio Portaluppi, ingegnere Esa per il controllo della contaminazione, perché Euclid aveva bisogno di far evaporare tutta l'umidità che potenzialmente avrebbe potuto fnire per congelarsi sugli specchi del suo telescopio, oscurando le sue visioni altrimenti incontaminate del cosmo distante oltre la nostra galassia, la Via Lattea.
L’arrivo a destinazione, l’orbita attorno al punto L2, è previsto a 4 settimane dal liftof con telescopio allineato e tutti gli strumenti accesi.
Il programma Euclid è partito più di dieci anni fa con la costituzione di una comunità che ad oggi conta circa 2600 membri: il Consorzio Euclid è attualmente composto dai primi team che hanno immaginato, progettato e proposto la missione Euclid
Ad oggi 14 paesi europei contribuiscono alle attività scientifche del consorzio: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Anche il Canada e gli Stati Uniti attraverso la Nasa, alcuni laboratori statunitensi e altri giapponesi stanno contribuendo e fanno parte del Consorzio Euclid.
Lo specchio principale di 1.2 metri durante l'assemblaggio, l'integrazione e i test.
Crediti: Airbus