3 minute read

Gege’ Telesforo

Next Article
StraBassotti

StraBassotti

Un artista dai mille colori e dalle mille sfumature e un talento innato per la musica

Musica

Gege Telesforo e un Artista poliedrico e multiforme, innamorato e profondo conoscitore della Musica, che scorre come linfa vitale nelle sue vene, a ritmo sincopato. La curiosita lo spinge verso orizzonti sempre nuovi, stimolato da bellezze dai mille profumi, sapori e spezie esotiche, ascoltando “storie antiche di figli lontani”.

Ciao Gegè, mi piace molto la definizione di viaggio data da Chatwin: “Diversivo, distrazione, fantasia, cambiamenti di moda, di cibo, amore e paesaggio”. Ne abbiamo bisogno come l’aria che respiriamo?

“Ti rispondo con un pensiero del poeta Rabindranath Tagore, che ha in qualche modo definito il mio modo di essere e di vivere: ‘La religione dell’Universo e il Movimento. Il peso dell’immobilita rende grevi e soffoca chi non procede oltre’. C’e una pena per il camminatore che e costretto a separarsi da tutto e non possedere nulla. Poiche per le tribu africane tutto cio che e in movimento e guidato dal ritmo, la poesia di Tagore descrive in toto la mia personalita. Sono un musicista, vivo muovendomi, a ritmo, andandolo a ricercare e questo e uno dei motivi che mi da la possibilita di visitare luoghi magici e incontrare persone speciali. La musica non e solo mero intrattenimento, come ci vuole far credere una certa comunicazione becera radio televisiva, ma e l’arte dell’incontro. La musica ha il potere di educare a valori alti, non ha confini, non ha barriere di alcun tipo. E un linguaggio universale ed e un messaggio liquido che arriva ovunque.

Un musicista, dopo aver studiato e appreso il linguaggio musicale, deve imparare anche la complicata arte del vivere di musica. Arte che si apprende facendola e frequentando le persone che hanno piu esperienza di te. A 60 anni continuo a vivere di musica con l’obiettivo principale di sentirmi libero di esprimermi e di fare quello che mi piace”.

La tua carriera e ricca di momenti indimenticabili e incontri con persone straordinarie. So che da ragazzino sei salito sul palco e hai suonato la batteria insieme al grande Franco Cerri.

“Si, e accaduto a Foggia dove sono nato e cresciuto in una casa piena di vinili jazz e strumenti. Mio papa, architetto, ha sempre avuto il pallino della musica, in particolare del jazz, e quindi capitava spesso di accompagnarlo a concerti organizzati in citta o a La Taverna del Gufo, l’unico Jazz Club accreditato, gestito da suoi amici. Una volta andammo a vedere la performance di Franco Cerri, con Julius Farmer al basso, e Cerri mi invito alla batteria. Mi precipitai sul palco e mi ritrovai a suonare. Puoi ben immaginare la mia grande emozione! Ed e la stessa che provo ogni volta che salgo su un palco”.

Alla fine, e proprio questa emozione che fa da volano e coinvolge il pubblico. Tu hai affermato che la musica e “una piacevole patologia e una migliore terapia”.

“Esatto! Ho realizzato 10 podcast per il nuovo canale digitale Rai play Sound. Con

'Riflessioni disordinate di un malato di musica’ mi sono divertito a ricreare un improbabile ambiente di seduta psicoanalitica per ‘musicisti anonimi’ e a raccontare, insieme ad altri due malati di musica, la nostra visione del mondo attraverso le nostre attivita. Ad ottobre tornero in TV, su Rai 5, insieme a Renzo Arbore con il programma ‘Appresso alla musica’. Da casa di Renzo presenteremo alcuni dei momenti piu importanti prodotti nelle due stagioni indimenticabili di ‘Doc’, inserendo momenti di musica inediti, estratti dai nostri archivi”.

So che sei molto legato alla cultura africana e questo si riscontra anche nei suoni e nei colori della tua musica.

“Sono una persona curiosa e la musica mi ha dato la possibilita di poter fare molta ricerca. Sono un musicista ma, al tempo stesso, sono anche un musicologo. Continuo a divulgare la musica sia alla radio che in televisione e per farlo devi continuamente stare sul pezzo. Con la pubblicazione de ‘Il Mondo in Testa’, l’ultimo album realizzato in studio e pubblicato durante il periodo della pandemia, riflettendo sulle spezie ritmiche che volevo utilizzare all’interno della produzione per creare un mondo ritmico personale, fatto di tutti quegli ingredienti della Musica che piu mi piacciono, sono andato a prendere ritmiche africane, sonorita indiane e caraibiche. Quando mi hanno chiesto che tipo di album fosse, ho risposto di getto: ‘e un album afro-meridionale’. Gli sta bene come vestito,

This article is from: