Maldive

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T NEWS A CUP OF TIME

MALDIVE ATOLLO DI ARI - MAAFUSHIVARU


A CUP OF TIME Alle 5 del pomeriggio in tutti i TClub del mondo viene servito il Tè, una miscela speciale prodotta in Sri Lanka in esclusiva per i nostri resort.


EDITORIALE Ci sono momenti, nella vita, che meritano di essere vissuti per poter essere raccontati. Ci sono momenti, nella vita, in cui si partecipa, o semplicemente si assiste alla realizzazione di progetti incredibili. Abbiamo cercato nel mondo strutture, luoghi, ambienti e soprattutto persone che abbracciassero questo ambizioso progetto: i TClub! Grazie a tutti i nostri collaboratori che hanno creduto insieme a noi al progetto che vi racconteremo in questo primo numero.

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NEWS PARTECIPA AL PROGETTO IMPATTO ZERO® DI LIFEGATE Le emissioni di anidride carbonica prodotte per la realizzazione di TNews sono state compensate con la riforestazione e tutela di un’area boschiva in crescita, con processi certificati. www.lifegate.it

SOMMARIO TCLUB 5

Nel mondo

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Un momento elegante nella vita di tutti i giorni

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Un nuovo concetto di vacanza

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Il resort unico, elegante ma informale

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Atollo di Ari

A CUP OF TIME L’IDEA TCLUB TCLUB MALDIVE MAAFUSHIVARU SCOPRIRE & IMPARARE 10 Elogio alla vita

NATURA 12 Paradiso silenzioso

MITI E LEGGENDE 13 Cipree, l’oro nel mare

CUCINA MALDIVIANA 14 Dalle palme, dal mare

BENESSERE 15 Il fiore del Frangipane

CD 16 Musica per viaggiare

SUONI 18 Ritmo paradisiaco

PROPOSTE TCLUB 11 I segreti del mare

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TCLUB NEL MONDO MALDIVE MAAFUSHIVARU

Informazione redazionale

Un’isola di sabbia bianchissima, ricca di vegetazione e con una grande laguna di facile accesso. Un paradiso nelle tonalità dei blu, a sud dell’Atollo di Ari e circondata da una delle più incantevoli barriere coralline di tutto l’arcipelago.

ANTIGUA THE INN AT ENGLISH HARBOUR

KENYA DREAMS OF AFRICA

365 spiagge una più bella dell’altra, un’isola ricca di storia riconoscibile sui visi dei suoi abitanti. Il resort sorge su una delle spiagge più belle ma soprattutto a pochi minuti dal celebre Nelson Dockyard.

Africa, paese dai colori caldi, dai profumi intensi, dalla natura rigogliosa. Sulla costa oceanica, dove sorge il TClub, il clima e il paesaggio sono quelli tipici di un’isola tropicale. Kenya, uno scrigno dalle mille emozioni.

EGITTO EL BEY E EL HANEM

MAROCCO RIAD MEDHI

Due TClub realizzati su tipiche imbarcazioni a vela “Dahabeyat”, costruite per noi. “Dahabeya”, in arabo, significa “barca dorata”: trasformate in TClub è su di esse che si navigherà da Luxor ad Assuan e ritorno, tra storia e misteri millenari.

La parola “Riad” significa “casa con il giardino interno”. Antichi e splendidi palazzi divenuti piccoli alberghi nel cuore delle città, dove assaporare atmosfere, aromi, colori ed emozioni, tutti da ... “Mille e una notte”.

MAURITIUS LA PALMERAIE

BELIZE KANANTIK

Perla dell’Oceano Indiano dai molteplici aspetti, dal blu intenso del mare al verde brillante delle foreste; una miscela di storia, cultura e religioni. Il resort sorge su una delle spiagge più belle dell’isola in un ambiente elegante ma informale.

Natura, tradizioni e mare questi gli ingredienti di una destinazione ancora sconosciuta al turismo di massa. Il TClub sorge in una riserva naturale a 40’ di barca dalla barriera corallina seconda al mondo per grandezza.

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Informazione redazionale

A CUP OF TIME un momento elegante nella vita di tutti i giorni La filosofia alla base del progetto TClub è nata pensando a un momento elegante nella vita di tutti i giorni, che potesse unire le persone senza nessuna distinzione. Così ci siamo accorti che per tutti noi quel momento è rappresentato dalla pausa del tè. Forse per un retaggio storico, forse perché in realtà questa pausa non ce la possiamo mai permettere o forse perché sorseggiare il tè conferisce a chiunque eleganza. Abbiamo scelto questo “magico” rituale amato in tutto il mondo per rappresentare la nostra nuova idea di vacanza. Così ci piace pensare che se potessimo vivere quella pausa e addirittura prolungarla per una settimana, trasformeremmo un sogno in una realtà interessante. Ecco come è nata la filosofia TClub, con l’ambizione di riuscire a trasferire questa sensazione di eleganza attraverso la proposta di una vacanza, in un ambiente particolare, dalla bellezza incontaminata, circondati da persone che hanno voglia di raccontare la destinazione, con tutti i suoi segreti, utilizzando momenti nuovi con una rinnovata capacità comunicativa. Questi sono i TClub.

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Informazione redazionale

L’IDEA TCLUB un nuovo concetto di vacanza L’idea dei TClub è nata nel 2004. Ci siamo immaginati alberghi con una “atmosfera particolare” che mettesse in risalto principalmente la destinazione, offrendo l’opportunità di conoscere, attraverso il contributo di professionisti qualificati, aspetti nascosti della natura e dell’ambiente circostante. Un nuovo concetto di vacanza, in cui si possa facoltativamente abbinare al divertimento la possibilità di conoscere meglio i luoghi che abbiamo deciso di visitare. Riassumendo questo concetto in una frase si potrebbe dire: “Imparare, Divertirsi e Viaggiare”. Abbiamo scelto alberghi eleganti, non sempre di lusso, ma con uno standard minimo di 4 stelle, posizionati in luoghi straordinari che consentissero a tutti gli ospiti di vivere comodamente la vacanza, e avere un rapporto personale con la natura circostante e con le bellezze straordinarie che il viaggiare ci offre. Il tutto sotto la supervisione e il supporto del nostro gruppo di persone, che sapranno dedicarsi a voi interamente. Volevamo in sintesi che il “popolo dei viaggiatori” potesse scegliere un Club sapendo di poterci trovare divertimento, assistenza e un poco di cultura, il tutto in una cornice elegante e di alto livello.

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TCLUB MALDIVE

“Le isole che giocano con il mare”

Informazione redazionale

Jacques Costeau

Il resort unico, elegante ma informale Maafushivaru si trova a sud dell’Atollo di Ari, circondata da una delle più belle barriere coralline di tutto l’arcipelago. Il resort è costituito da 29 splendidi “beach bungalow”, tutti con una veranda privata arricchita da lettini e sedie, direttamente di fronte al mare. Una sistemazione elegante e molto accogliente con una notevole cura dei particolari. A questi si aggiungono gli “overwater bungalow”: sono 20, situati in una laguna i cui colori toccano tutte le tonalità dal blu all’azzurro. Questa tipologia di bungalow offre la suggestione di una vacanza incredibile, allietata dal rumore del mare e dalle sue bellezze a portata di mano. Ognuno dispone di una terrazza su cui appartar-

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si in compagnia del mare o dalla quale si può scendere direttamente in acqua. Il bar, con il suo piccolo teatro, sarà il luogo ricreativo dove dilettarsi nel gioco o nelle attività che vi verranno proposte; qui potrete inoltre sorseggiare gustosissimi succhi di frutta locali godendo di una vista incredibile. L’albergo dispone anche di una libreria, con libri letti e scambiati dai clienti. Troverete uno spazio in cui potrete rilassarvi e leggere, comodamente adagiati su divani eleganti e molto confortevoli. Una piccola ed elegante boutique vi sorprenderà per la scelta dei prodotti offerti e per la cura con cui sarete trattati.


Maafushivaru Atollo di Ari

Cura dei particolari Nelle strutture comuni, come la reception, la luonge e il bar, il pavimento è di sabbia corallina. Unica eccezione è il ristorante dove, per questioni igieniche, si è preferito un pavimento tradizionale. Per tutta la durata del soggiorno potrete così girare comodamente scalzi e dimenticarvi completamente dell’esistenza delle scarpe. Una piscina per adulti ed una per bambini completano il quadro di un ambiente in grado di soddisfare le esigenze di tutti.

“Araam” Centro Benessere Costruito su palafitte direttamente sul mare, offre varie tipologie di trattamenti e servizi in un ambiente che sembra essersi fuso con la natura in perfetta armonia. E’ dotato di due stanze per massaggi singoli e di una per massaggi di coppia con Jacuzzi vista mare. I massaggi proposti possono essere ayurvedici o tailandesi con personale specializzato di grande esperienza, in grado di effettuare anche trattamenti Shiatsu. Un salone di bellezza arricchisce l’offerta di proposte del centro, offrendo trattamenti alle alghe o maschere per il viso. Per un servizio migliore abbiamo aggiunto ai nostri prodotti una nuova linea cosmetica creata da Philos Svizzera che si avvale dell’antica conoscenza dell’uso di oli essenziali.

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ALLA SCOPERTA

logio alla vita

Bellissimo e incontaminato, l’arcipelago dà il meglio di sé sott’acqua, dove l’eccezionale vitalità della barriera corallina offre uno dei paesaggi sommersi più suggestivi al mondo. Mentre sulla terraferma si celebra la qualità della vita. L’esistenza delle barriere coralline è regolata dall’equilibrio di numerosi elementi naturali, che alle Maldive sono nella loro forma ideale. Il grado di salinità dell’acqua, ad esempio, è in una percentuale per litro (34.37 g.) ottimale per la crescita della barriera, che è formata da colonie viventi di piccoli polipi. Anche la temperatura dell’acqua, che si mantiene in una precisa fascia termica (20-28 °C) ne preserva il benessere, così come la trasparenza del mare e la quantità di luce che penetra in profondità, le maree, i venti e il moto ondoso. Per chi volesse però scoprire altri aspet-

ti della vita degli atolli, oltre a quelli naturalistici, gli itinerari culturali non mancano: sull’isola di Dangheti si trova il Centro Cuturale dell’Atollo di Ari che, costituito da edifici realizzati con tecniche antiche e materiali locali, riproduce fedelmente le tipiche case maldiviane e i luoghi dove si svolgevano le attività delle comunità isolane. Al Centro è possibile assistere a dimostrazioni di antiche lavorazioni artigianali e ad esibizioni di danze popolari. Il tutto in una cornice da sogno e inebriati dall’inconfondibile fragranza dei fiori di Frangipane.

Paola Magni

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Informazione redazionale

PROPOSTE TCLUB

I segreti del mare Diverse le escursioni proposte, come quella all’isola di Dangheti, villaggio di pescatori, a circa 30’ di navigazione da Maafushivaru dove sarà possibile visitare un centro culturale e ammirare la riproduzione di un villaggio maldiviano. Inoltre si potrà visitare una laguna da sogno e ancora sconosciuta ammirando le bellezze dell’oceano, dal corallo di fuoco alla “madrepore fungia” e un’infinità di pesci come il famoso pesce “pagliaccio” o i coloratissimi pesci “angelo” o “pappagallo”. Nelle vicinanze si trova Lonubo, piccola isola di sabbia bianchissima disabitata dove è possibile pas-

sare una giornata a crogiolarsi al sole o organizzare uscite snorkeling ammirando i fondali incontaminati. Maafushivaru ospita infatti uno dei centri marini più conosciuti alle Maldive. Per i subacquei brevettati sono previste due uscite giornaliere, una al mattino ed una al pomeriggio. Possono inoltre essere programmate uscite di mezza giornata e full day ed anche immersioni notturne. La scuola sub segue la didattica PADI e organizza corsi per principianti, per il conseguimento del brevetto Open Water Diver. Per chi ne fosse già in possesso è possibile conseguire il brevetto Advanced.

Per tutti i gusti La ristorazione è stata oggetto di una radicale rivisitazione per assecondare sempre di più le svariate esigenze della clientela. Gli ospiti del TClub Maafushivaru saranno piacevolmente sorpresi dall’eleganza del ristorante e dalla qualità del cibo orientata soprattutto ai sapori mediterranei con incursioni nella gustosa cucina locale. Non mancano suggestive alternative, come la cena sull’isola deserta di Lonubo o la cena a lume di candela sulla spiaggia. IL NOSTRO IMPEGNO VERSO LA NATURA TClub sta preparando alcuni strumenti che permetteranno la gestione della propria struttura secondo linee guida di sostenibilità: minor impatto ambientale quindi, ma anche divulgazione delle problematiche del territorio, così da stimolare i visitatori ad adottare comportamenti ancor più rispettosi dell’ambiente che li circonda.

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NATURA

aradiso silenzioso

Una lunga collana di anelli chiari, circondati da un evanescente alone di coralli, incastonati nel blu profondo dell'acqua. Una grande placca oceanica si inarca dagli abissi, come a voler tastare la superficie dell'Oceano Indiano e sentire, in punta di dita, il tepore di un clima piacevole, accogliente, tropicale-monsonico. Queste sono le Maldive. E’ il rapporto tra vegetazione costiera e coralli a sostenere e stabilizzare le isole. La struttura corallina riceve molte attenzioni, soprattutto dopo l’impatto dello tsunami, che l’anno scorso ha mostrato come una barriera in buona salute può contribuire a smorzare eventi catastrofici. Le isole sono un habitat ideale per diverse specie, come la “volpe indiana volante”, da proteggere. Due specie di alberi da frutto e alcune farfalle sono endemiche: sono nate e vivono solo qui. La vegetazione è di tipo “foresta pluviale”. Nell’arcipelago Maldive-Lakshadweep-Chagos si possono trovare antichi alberi, arbusti di Scaevola e alberelli di Arguzia, Ficus dalle ampie foglie, Morinda e Terminalia, boschetti di Casuarina. Noci di cocco e alberi da frutto, introdotti successivamente,

sono ormai naturalizzati. Nelle acque vivono i delfini dal muso corto e la balena zifio indiana. Le Maldive sono importanti per la riproduzione di molti uccelli, anche rari, come l’airone indiano, la rondine di mare bianca, la fregata, la sterna dagli occhi truccati di nero e quella dalle ali brune, la sula dalle zampe rosse. Altri animali, rettili e anfibi, prezioso indice di ricchezza ecologica, vivono qui, incluse due specie di gecko. Nelle spiagge più tranquille nidificano le rarissime tartarughe verdi e altre tartarughe di mare. Finora, questo ecosistema così delicato, è stato in grado di “sopportare” l’impatto dovuto alla presenza della popolazione locale. Ora, con la ricchezza generata dal turismo e il conseguente aumento della popolazione, la capacità di “autoguarigione” dell’ambiente potrebbe essere a rischio. Fondamentale è il contributo che i turisti e le strutture che li ospitano possono dare, adottando comportamenti sempre più consapevoli che permettano di non rappresentare un ulteriore aggravio e che parallelamente diffondano buone prassi anche all’esterno. Andrea Amato

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L’equilibrio tra spiagge candide, acque cristalline e biodiversità marina è il vero tesoro maldiviano. Una bellezza fragile e vitale. Da proteggere, da ammirare, da godere.

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foto tratta da “I molluschi e le loro conchiglie” Franco Muzzio Editore, 2005

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MITI E LEGGENDE

ipree, l’oro nel mare

Strategicamente collocate su una delle principali rotte marittime della Terra, le Maldive sono fin dall’antichità una tappa preziosa per i grandi viaggiatori. Le isole sono abitate da più di 2500 anni, racconta l’archeologia, ma da dove provenissero i suoi primi abitanti è ancora un mistero. La leggenda parla dei mitici Redin, il popolo marinaro che per primo avrebbe colonizzato l’isola, a cui si sarebbero aggiunti, mille anni più tardi, immigranti arii provenienti dalle coste dell’India. Il noto esploratore norvegese Thor Heyerdhal, grande studioso delle civiltà oceaniche, sostiene la singolare ipotesi che l’origine dei maldiviani sia da ricercare lontano dall’Oceano Indiano, e più precisamente nelle isole del Pacifico, data l’estrema somiglianza di tutte le immagini dipinte e scolpite in entrambe le terre. Le Maldive occupano una posizione strategica in una delle principali rotte marittime da ovest a est, e questo, nel corso della storia, le ha rese meta preziosa per gli esponenti di tutte le principali civiltà marinare: le cita lo storico cinese Ma Huan, l’esploratore arabo Ibn Batuta, e lo stes-

so Plinio, raccontando dei doni che gli emissari maldiviani hanno portato all’imperatore romano. L’importanza delle Maldive nel 15° e 16° secolo è facilmente deducibile dalle dimensioni con cui le isole venivano raffigurate, rispetto alla vicina Sri Lanka, per esempio. Un’importanza dovuta senz’altro al suo buon pesce, all’apprezzata capacità di trasformare gli alimenti - che permetteva di trasportare in mare per lunghi tragitti pesce accuratamente essiccato e speziato –, alla sorprendete abilità degli isolani nell’eseguire riparazioni, ma anche, e soprattutto, alla ricca presenza nelle acque locali di “Cypraea moneta” e “Cypraea tigris”, molluschi dalla bella conchiglia, adottati come moneta corrente per più di mille anni in quasi metà del mondo. Fino al 1921, prima di essere sostituita dalla rufiya, la Ciprea è stata la moneta ufficiale dello Stato Maldiviano. Marcella Danon

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CUCINA MALDIVIANA

alle palme, dal mare

Una cucina fatta di ingredienti essenziali, dove pesce, cocco, riso e spezie si abbinano in piatti semplici, gustosi e multicolore. Seguendo ricette di antica tradizione importate dalle vicine Indie. Il pesce fresco è sicuramente il piatto base della cucina delle Maldive, dove il mare offre all’uomo più della terra in termini di risorse per la sopravvivenza: tonni, sgombri, seppie, barracuda, gamberi e aragoste sono solo alcune delle varietà che popolano le trasparenti acque locali e che da sempre arricchiscono di gusto e salute le ricette del luogo. Accanto al pesce non manca mai il riso, fritto o bollito. Ne sono un esempio la tradizionale zuppa di pesce, la “garudya”, preparata con cipolle, succo di limone e peperoncino oppure il “mas riha”, il curry di pesce, due specialità servite sempre accompagnate dal riso. L’influenza della cucina indiana è forte e si esprime in tutta la sua essenza attraverso il grande e variegato uso che, nella “povera” cucina maldiviana, si fa delle spezie: curry, peperoncino, curcuma, pepe, zenzero, cumino, coriandolo, cardamo-

mo, semi di finocchio, chiodi di garofano, cannella vengono inseriti pressoché in ogni piatto, talvolta dopo essere stati miscelati tra loro e trasformati in una caratteristica pasta di spezie che si utilizza per farcire il pesce. Noce di cocco e frutto del pane sono i frutti della terra maldiviana, ovvero gli unici a non essere importati. Le specialità che li vedono protagonisti sono numerose, tra le più tradizionali troviamo la “kurumba”, che si prepara con succo e polpa di cocco “giovane”, non del tutto formato; il “bambukeyo”, preparato con fette sottili di frutto del pane che vengono fritte; il “suji”, l’antica bevanda locale a base di semolino, latte di cocco, noci ed erbe aromatiche. Povera e squisita, la cucina tradizionale maldiviana è lo specchio del paesaggio che l’ha ispirata: in entrambi i casi, infatti, la semplicità ha saputo dare il meglio di sé, con risultati del tutto eccezionali. Paola Magni

CIBO E TRADIZIONE Un volta seduti a tavola è il momento di scambiarsi l’ “Ufaaveri Keumeh”, il “buon appetito” in Dhivehi, il dialetto locale legato alla lingua indiana e a quella araba.

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BENESSERE

l fiore del Frangipane

Simbolo di Ribudhoo, la sua gomma è curativa e il suo aroma inebriante. In viaggio tra il profumo di Frangipane, il massaggio Ayurvedico e l’energia del rosso succo di Betel.

do l’aumento della salivazione e la stimolazione della circolazione sanguigna. Segue un senso di benessere totale e di energia e, se si consuma il Betel per lungo tempo, l’illusione è quella di non avvertire fatica e stanchezza. Per rinvigorire e rilassare mente e corpo, un valido rimedio proviene da un’antichissima medicina, l’Ayurveda, che in sanscrito significa “scienza della vita”, originaria dell’India. Alle isole Maldive sono numerosi i luoghi dove è possibile beneficiare di un massaggio ayurvedico a base di oli ed erbe naturali. L’aspetto dell’Ayurveda che più direttamente può interessare tutti noi è quello che riguarda il mantenimento del benessere, della salute e della vitalità dell’organismo. Attraverso il massaggio ayurvedico si rinforzano le difese naturali e si riequilibra il sistema nervoso. Questo massaggio è utile nei casi di insonnia, ansia, stress, depressione e nelle affezioni del sistema muscolare ed articolare.

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Impossibile non ammirare i fiori bianchi, profumatissimi, dell’albero del Frangipane che da febbraio ad aprile è nel pieno del suo splendore. Chiamato anche “fiore del tempio”, il Frangipane è un fiore tipicamente tropicale dall’aroma dolciastro, utilizzato dalle donne maldiviane per la preparazione di delicati profumi per il corpo. La gomma che si ricava dalla pianta è l’ingrediente principale di alcune medicine tradizionali, in particolare della “thoonu beys”, utilizzata per alleviare i gonfiori dopo l’asportazione delle vesciche. Tipica delle Maldive è l’abitudine di masticare il frutto della palma di Betel, un “vizio” diffusissimo. Simile alla noce di cocco, il frutto del Betel è ovale, grande come un’albicocca, ha una buccia verde, mentre l’interno si presenta bianco con un nucleo giallo-rossastro. Curioso è l’effetto che crea quando viene masticato: il succo, che in bocca diventa rosso, contiene due sostanze eccitanti che agiscono da stimolante del sistema nervoso parasimpatico, determinan-

Sonia Tarantola

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CD

Musica

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Anouar Brahem Le pas du chat noir ECM

Stan Getz and the Oscar Peterson Trio Verve

Chucho Valdés Fantásia Cubana Blue Note

Artista difficile da intrappolare in definizioni, Anouar Brahem è uno dei maggiori musicisti tunisini. Virtuoso dell'oud, fonde in questo disco le sonorità arabe del suo strumento a quelle europee colte del pianoforte di François Couturier intorno a cui si sviluppa un lavoro dalla lentezza suggestiva e notturna, con sonorità raccordate dal timbro latino dell’accordion di JeanLouis Matinier. L’organico dell’album vede anche violino, percussioni, sax, tablas, contrabbasso e clarinetto. Né araba, né classica, ma un incrocio raro e per pochi.

Un cd molto godibile che testimonia una session memorabile. Si tratta di una registrazione datata 1957 per le due stelle della Verve: Stan Getz al sax tenore e Oscar Peterson al piano, che interpretano una serie di standard e tre composizioni dello stesso Getz. A completare l’organico sono chitarra (Herb Ellis) e contrabbasso (Ray Brown). Manca la batteria e questo rende l’atmosfera ancora più notturna e raffinata. Un disco con uno swing morbido ed elegante da apprezzare tra luci basse e magari un ottimo scotch in un tumbler basso.

Il sottotitolo di questo album è Variations on Classical Themes, e spiega bene a cosa siamo di fronte: un cd di musica classica suonata per solo pianoforte. Chucho Valdés è il fondatore della leggendaria orchestra cubana Irakere. Nel disco improvvisa con gusto latino, eleganza jazz e tecnica consumata su composizioni di Chopin, Debussy, Ravel e rende omaggio al compositore cubano Ernesto Lecuona, del quale Valdés fu allievo, con un'interpretazione in tre chiavi diverse della sua Comparsa. Presenti anche alcuni brani a propria firma.


per viaggiare SCELTA DA

Tabla Beat Science – Live in San Francisco at Stern Grove Axiom

AA. VV. Arabic Groove Putumayo

Brian Keane & Omar Faruk Tekbilek Beyond The Sky Celestial Harmonies

Il bassista (ma soprattutto produttore e manipolatore di suoni) Bill Laswell è uno dei pochi capace di far interagire culture musicali differenti e lontanissime. In questo progetto è l’India a farla da padrona. E quindi perché vi piaccia questo disco devono piacervi i ritmi sincopati delle tablas che si amalgamano con il drum ‘n’ bass in un ondeggiare lento e ipnotico. In questo doppio live il tutto si dilata ancor di più in una ricchezza di percussioni, basso, elettronica, strumenti tipici indiani e anche la voce dell’etiopica Gigi.

Musica giovane dal Nord Africa e dal Medio Oriente, undici pezzi molto vivi e in molti casi ballabili. Le sonorità arabe si mischiano al funk, all’hip hop e alla dance con risultati che si possono ascoltare nei club di Parigi come al Cairo. I pezzi sono firmati in prevalenza da artisti giovani, ma ci sono anche Khaled e i remix fatti da Transglobal Underground, Volodia e Bill Laswell. Insomma, musica per ballare mille e una notte! E se vi piace il genere, Putumayo ha fatto uscire anche Asian Groove, Latin Groove e African Groove.

Il polistrumentista turco Omar Faruk Tekbilek si unisce per il terzo album al chitarrista e tastierista Brian Keane e insieme si lasciano ispirare dal film “Il Tè nel Deserto” di Michelangelo Antonioni (del 1990) per poi lasciar scorrere le dita sugli strumenti e incidere un disco che conduce l’ascoltatore lungo le sponde meridionali del Mediterraneo, fin nel cuore del deserto, sotto un cielo ”che protegge da ciò che c’è al di là”. Le chitarre di Keane si uniscono a una teoria di strumenti arabi in un disco di grande atmosfera.

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SUONI

itmo paradisiaco

Feste, danze e riti alle Maldive sono sempre accompagnati dall’autentica musica tradizionale. Ecco uno scorcio dell’antica cultura musicale di queste incantevoli isole.

Bandiyya jehum, rito di ringraziamento per il buon raccolto e la buona pesca. È una danza di derivazione indiana eseguita da giovani donne che percuotono una pentola di metallo sfruttando gli anelli che portano alle dita per amplificare il suono. Col tempo sono stati introdotti diversi strumenti musicali. Bodu Beru (o Baburu Lava), coreografia di matrice africana sostenuta dal ritmo trascinante di tre tamburi e dal canto aspro di un solista e di un coro fatto solitamente di tre

voci (maschili). Il bodu beru è una sorta di grande tamburo che dà il nome al più famoso genere di musica e danza popolare. Il Bodu Beru veniva un tempo eseguito al termine di una dura giornata di lavoro, ma ora fa parte anche degli spettacoli per i turisti. Gaa odi lava, festeggiamento corale per il felice esito di un lavoro. Questa tradizione risale al XVII secolo, quando nacque come rito gioioso di celebrazione del sultano in occasione di grandi lavori portati a compimento. Langiri, risale a un secolo fa come evoluzione di un’altra danza popolare, la Thaara. La danza è uno spettacolo in cui in realtà i “ballerini” sono seduti, disposti su due file da sei persone. Ognuno ha due bastoncini, colorati e decorati con fiori artificiali, con i quali colpisce quelli dei compagni. C’è poi una cantante principale che siede di fronte ad ogni fila. Claudio Vigolo

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Ormai tutto il mondo è paese, e anche i ragazzi maldiviani ascoltano più o meno gli stessi artisti seguiti dai coetanei americani ed europei. Accanto a loro però non perdono terreno i moderni artisti locali che cantano in lingua Dhivehi. Per la musica più tradizionale, legata a feste e riti, ecco un piccolo glossario.

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BUONO A SAPERSI Distanza: dall’Italia sono necessarie circa 10 ore di volo per raggiungere le Maldive.

Lingua: Dhivehi come lingua ufficiale. L’ inglese è parlato dalla maggioranza della popolazione.

Documenti d’ingresso: passaporto con almeno sei mesi di validità, biglietto aereo di ritorno. Non è richiesto alcun visto. Tassa d’uscita di 10 $ (inclusa nelle tariffe TClub).

Religione: islamica sunnita 100%.

Fuso orario: +4 ore, con l’ora solare italiana in vigore; + 3 ore, con l’ora legale Italiana in vigore. Clima: la stagione secca va da novembre ad aprile; quella umida, caratterizzata da forti piogge va da maggio a ottobre. La temperatura media è di 28 - 30 °C; quella dell’acqua è di 26 - 27 °C. Il periodo migliore per una vacanza va dalla fine di dicembre ad aprile, quando le isole non sono interessate dal monsone. Nella valigia: abbigliamento leggero ed essenziale in tessuti naturali. Gli abiti formali non sono richiesti, così come le scarpe potrebbero non servire per tutto il soggiorno, in pieno stile maldiviano. Indispensabili gli occhiali da sole, un copricapo e creme solari ad alta protezione. Moneta: Rufiya maldiviana (Rf). 1Rf vale 0,06 euro. E’ comunque diffuso l’uso del dollaro. Tutti i resort accettano le principali carte di credito per i pagamenti.

Divieti: topless e nudismo. Non si possono introdurre alcolici, carne di maiale, insaccati, statue di divinità o immagini sacre, pena il sequestro. Pene severe per la detenzione di materiale pornografico, che è considerato alla stregua di armi e droga. Non si possono esportare oggetti in corallo nero non lavorato, conchiglie e monili di carapace di tartaruga. Corallo e tartaruga sono specie protette. Norme sanitarie: le vaccinazioni non sono obbligatorie (e nemmeno consigliate). E’ utile munirsi di repellenti contro gli insetti e medicinali di uso comune. A Malè si trovano un piccolo ospedale e una clinica con assistenza europea. Telefono: il costo delle chiamate è molto elevato. In quasi tutte le isole possono essere utilizzati telefoni cellulari, ma la copertura non è sempre ottimale. Elettricità: il voltaggio dell’energia elettrica è di 220 volt. E’ meglio portarsi da casa adattatori universali.

TNEWS Direttore editoriale: Simona Roveda Direttore responsabile: Paola Magni Redazione: LifeGate Progetto grafico: Daniela Brovelli, Barbara Gotti per LifeGate ECOmmunication Fotografie: F. Braibanti e archivio fotografico LifeGate ECOmmunication Hanno collaborato: Andrea Amato, Monica Panzeri Proprietario: Hotelplan Italia SpA - corso Italia 1 - 20122 Milano Editore: LifeGate Spa, via Manzoni 18 - 22046 Merone - Como tel 031 61803 - fax 031 6180310 - info@lifegate.it - www.lifegate.it Stampa: Stige SpA - via Pescarito 110 - 10099 San Mauro - Torino

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