verso la ripartenza
Giacomo Bigliardi
QUANDO VA A RUBA IL LIEVITO DI BIRRA CAMBIANO LE PROVVISTE ALIMENTARI DEI CORREGGESI
Le abbiamo viste tutti: foto di file chilometriche davanti ai supermercati, bancali d’acqua minerale completamente deserti nei primi giorni di pandemia, scaffali presi d’assalto e svuotati da clienti allarmati. Vogliamo parlare del lievito di birra? Dell’alcol? Quanto sono cambiate le abitudini d’acquisto dei correggesi nell’ultimo periodo? Per rispondere a questa domanda e far un po’ di chiarezza, ci siamo rivolti ad Andrea Paolini, direttore della società Supermercati del Po, proprietaria da alcuni anni dei due punti vendita Conad
presenti nel nostro comune. Ecco cosa ci ha spiegato: «Il primo momento di grande cambiamento corrisponde alla chiusura di inizio marzo. Da quel momento, sono andati a ruba i prodotti per la panificazione: farine, lieviti, in particolare lievito di birra. Tutto quello che è legato alla cucina fatta in casa è esploso, fino al punto che l’industria che la rifornisce è andata in difficoltà. Questo è dovuto al fatto che la gente si è ritrovata costretta a stare in casa con i ristoranti chiusi e ha iniziato a farsi da mangiare da sola. Se pensiamo ai dati
relativi alla fine dello scorso anno, notiamo che i prodotti take-away e di gastronomia pronta andavano molto forte: le persone infatti avevano poco tempo per cucinare, mentre invece con la chiusura di marzo tutti hanno avuto modo di stare di più ai fornelli». Quindi molto più tempo per prepararsi da mangiare, ma anche molte meno possibilità di uscire. Le persone hanno iniziato ad andare al supermercato una sola volta a settimana, riempiendo i carrelli più che potevano. «In pratica, è diminuito
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giugno 2020