Romano Prodi per Primo Piano
OPINIONI D’AUTORE
ROMANO PRODI: IL PAESE DEVE PEDALARE internazionale vede due player che si contendono piuttosto malamente la leadership, con momenti di scontro anche acuti tra di loro: Cina e Stati Uniti. Penso che a una rottura non si arriverà, ma in mezzo c’è un’Europa smarrita, frammentata. Mi ricorda una noce già posta nello schiaccianoci. Le due superpotenze pensano al loro mercato interno, molto più di prima e iniettano nell’economia stanziamenti pubblici impressionanti. Vedi un po’: la pandemia ha riportato in auge ovunque l’intervento dello Stato nell’economia, tanto demonizzato fino a ieri. I liberisti al governo sono diventati i più fedeli seguaci di Keynes. Noi siamo costretti a pedalare con dei freni alle ruote: il debito pubblico molto elevato, la bassa produttività del sistema economico, la lentezza della burocrazia amministrativa. È giunta l’ora di affrontare questi nodi».
Dopo uno sguardo di commiato al tapis, oggi, 12 maggio, di buon mattino, il professore è sceso di casa per salire in sella. Una bella pedalata in città e dintorni, il primo giorno dopo una lunga reclusione volontaria. Finalmente! «Pedalare all’aperto è ritrovare gioia. Spero sia così anche per il nostro Paese che dopo l’apnea da coronavirus deve pedalare con tutto il fiato che ha» mi dice Romano Prodi, il professore con cui converso piacevolmente al telefono. «Sul tapis mi sono sudato dieci chilometri al giorno per un paio di mesi. Sono arrivato fin giù in Croazia, volevo passare i Carpazi e percorrere tutta la Romania, ma adesso che posso godermi Bologna e la terra emiliana, figurati: il mar Nero può attendere, il paradiso no».
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Ma riuscirà il Paese a pedalare all’aperto, contro il vento della recessione e nel clima di una competizione internazionale “virata”, più incattivita di prima? Terremo la ruota dei Paesi leader? «Siamo deboli in un’Europa già debole di suo, questo è il guaio. Il contesto
Pensi che la globalizzazione abbia subito un colpo micidiale e che, con la rivincita dello Stato protagonista, il nazionalismo stia trionfando? «Non sarei così drastico. Non dimentichiamo che la globalizzazione in questi anni ha dato da mangiare a due miliardi e mezzo di persone nel mondo. Tu buttala via! Piuttosto dopo la banale esperienza delle mascheri-
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giugno 2020