verso la ripartenza
Lorenzo Soldani
IL FUTURO NON È SOLO ONLINE
UNA RIFLESSIONE REALISTA SUL MONDO DELLA COMUNICAZIONE
Marco Magnanini di Studio il Granello
Con l’avvento di internet, i media hanno raggiunto una pervasività senza precedenti: possiamo acquisire informazioni in qualsiasi momento, da ogni angolo del globo, con un piccolo gesto delle dita. Non è però tutto oro quel che luccica: la difficoltà di certificare la veridicità delle notizie ha creato preoccupanti distorsioni nella trasmissione del sapere, come le ormai arcinote “fake news”, la sfiducia verso gli organi tradizionali di informazione, il complottismo da bar e un preoccupante impoverimento del linguaggio, aspetti facilmente riscontrabili consultando Facebook durante la pandemia (e non solo). Per cercare di capire meglio la direzione presente e futura della comunicazione mi sono rivolto a Marco Magnanini di “Studio il Granello”, storico partner di Primo Piano: con mio grande piacere impone subito al dialogo un pragmatismo tipicamente emiliano, per evitare di restituire ai lettori l’immagine stereotipata del guru, tipica di certi “galletti” del suo settore che spesso si rivelano tutto fumo e niente arrosto.
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primo piano
Partiamo dallo smart working: come vi siete organizzati? La consideri un’opzione perseguibile anche in futuro, per scelta e non per necessità? «Abbiamo attivato lo smart working fin dalla prima metà di marzo, quando sono arrivate le prime indicazioni che lo suggerivano: per diverse delle nostre attività (anche se non tutte) è un’opzione che abbiamo attivato abbastanza semplicemente, almeno dal punto di vista tecnologico, ma nelle settimane successive abbiamo toccato con mano le tante fatiche – soprattutto nella comunicazione tra di noi – che mi fanno pensare che non siamo ancora pronti ad una modalità di lavoro di questo tipo, almeno in forma stabile. Diciamo che faccio ancora fatica a definirlo “smart working”, perché ho l’impressione che sia ancora troppo macchinoso e frammentato, almeno per una realtà come la nostra che ha sempre considerato la relazione tra colleghi uno dei punti centrali della mission. Sicuramente ci possono essere spazi e momenti in cui lavorare da casa è più fruttuoso (a partire dal riconsiderare spazi e tempi che il lavoro in ufficio, almeno personalmente, mi aveva fatto dimenticare), ma credo che il contatto diretto coi colleghi, il “sentire” l’umore e lo stato d’animo del nostro open-space, siano un’altra cosa...».
re i nostri pensieri, anche in modo non corretto. In questa situazione generale anche i nostri servizi di comunicazione e web marketing sono stati sollecitati a rispondere a tante esigenze di clienti storici (che in tanti casi hanno dovuto adattare il loro modello di business per sopravvivere) e di nuovi clienti che ci hanno contattato per avviare una vendita online, promuovere le consegne a domicilio o sviluppare attività digitali di vario tipo. Non so sinceramente se questa “corsa all’e-commerce” porterà frutti nel medio-lungo periodo, soprattutto per piccoli produttori o rivenditori, ma sicuramente abbiamo visto uno scatto in avanti verso la digitalizzazione di tante persone e aziende, che penso rimarrà». Primo Piano ha colto l’occasione del lockdown per aumentare la
Mai come in questo periodo si è rivelato fondamentale il ruolo dell’informazione e della comunicazione: avete vissuto settimane particolarmente intense? «Ho vissuto in prima persona – credo come tantissimi altri - la “dipendenza” dagli aggiornamenti quotidiani di dati e informazioni sull’andamento della pandemia e mi sono reso conto in modo più evidente di quanto la comunicazione (soprattutto sul web) possa influenza-
giugno 2020