a cura di Mauro Degola
INTERVISTE IMPROBABILI A CORREGGIO
IL PAESE DEI CAPANNELLI Fine marzo. É un avvio di primavera freddo, l’aria si infila per le orecchie e ti spettina i pensieri. É il solo modo che ha per penetrare la mascherina FFP2, la cuffia e la giacca a vento. Davanti al bar un paio di persone sono in attesa di asportare il caffè, che sa di plastica. Più in là, a venti metri, davanti a GB, c’è un folto capannello che occupa un’oasi di sole. La gente sembra in attesa che arrivi il tram. Cosa improbabile, direte voi Se Siete Di Correggio.
D – Mi sembri nervoso (mi rivolgo a uno che si guarda intorno con circospezione) R – Qui loro sono già passati tre volte. Bisogna stare in campana D – Chi è passato? R – La Vigilanza. Questo posto la domenica è un porto franco, tra bar e giornalaio. Come quello tra farmacia e tabaccheria. Qui è facile dare una giustificazione da autocertificare. Anche se c’è da dire che i regolamenti un po’ di cattiva coscienza la provocano Tra la gente s’alza un brusio d’allarme. Da corso Mazzini viene con lentezza esasperante non il tram, ma un’auto
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della Vigilanza. La gente assembrata smette di chiacchierare, non si guarda più nemmeno in faccia; anzi, ognuno si volta da un’altra parte, colto da un qualche intimo pensiero. Scendono due Vigili, molto comprensivi, che allargano le braccia sconsolati, senza bisogno di fare grandi prediche. «Lo sapete, vero, che sono proibiti i campanelli?» chiede il più alto in grado. Nessuno si sogna di correggerlo. I gruppetti sembrano sul punto di sciogliersi, in diversi mostrano di allontanarsi, fanno due passi indietro e tre di lato. Intanto noi prendiamo per i portici: io, il freddo e l’uomo circospetto che si aggrega.
D – Non trovi che sia infantile tutto questo? R – Siamo un Paese fatto così: o poco o troppo. Fino a qualche settimana fa i giovanotti s’ammassavano spudoratamente intorno ai tavolini dei bar, e i vigili passavano oltre. Ora ci vergogniamo per qualche chiacchiera a due metri di distanza. Il fatto è che siamo diventati tutti dei raffinati interpreti di regolamenti, fino ad esserne schiavi Vedo che tira giù il passamontagna e accelera il passo. «Siamo osservati» bisbiglia. D – Tu hai delle ossessioni! R – Ah sì? Guarda quella sessantenne
maggio 2021