CASA DI BAMBOLA

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CASA DI BAMBOLA


CASA DI BAMBOLA a cura di Graziano Menolascina

Orazio Battaglia Nikil Bhandari Danilo Bucchi Miki Carone Maurizio Cattelan Gino De Dominicis Maril첫 Eustachio Andrea Fogli Ettore Frani Michele Iodice Myriam Laplante Emilio Leofreddi Felice Levini Urs L체thi Renato Mambor Franco Menolascina Luigi Ontani Francesco Patriarca Vettor Pisani Sergio Ragalzi Giuseppe Salvatori Mario Schifano Andres Serrano Beppe Sylos Labini


Graziano Menolascina

E

schilo e Shakespeare misero in scena eroi, perchè vissero in un mondo eroico e tumultuoso, mentre Ibsen vive in mezzo a una grigia vita, dunque la riprodurrà così com'è, e appunto, dalle sue angustie, ricaverà la tragedia. Ibsen accetterà di sottoporsi a quelle esigenze meccaniche, imposte dal dominio positivista, di quella fissità, e delle condensazioni di luogo e di tempoch'essa impone. Man mano che si restringe l'orizzonte epico, eroico, leggendario, lo spazio tende a rientrare, a fissarsi nell'immagine del salotto. Nei primi drammi borghesi, l'esterno resiste, forse disciplinato e più controllato nella misura del giardino, in cui si accede attraverso la classica porta veranda. Poi, a poco a poco, la compattezza aristotelica dell'intreccio connota una chiusura verso l'esterno, e in compenso le didascalie dell'autore riempiono di oggetti-arredo le stanze. La dialettica spaziale sarà allora minima, tra lo studiolo del personaggio maschile, e il salottino dove si riceve. Ecco allora gli immancabili pianoforti, tavolinetti, le poltroncine, i divanetti, le stufe, le sedie a dondolo, i tappeti, le stampe alle pareti, le vetrinette piene di oggetti. Tutto si lascia intendere che l'anima nuova anela alla felicità, e la modernità pare offrirle tutti i mezzi atti alla sua conquista: ma ognuno di noi porta in sè un cadavere, di cui non sa liberarsi. Esso è l'eredità del passato che ci soffoca, impedendo a ciascuno d'essere se stesso, di vivere con serenità. I ventiquattro artisti, attraverso le loro testimonianze lavorative, ricostruiscono il loro salotto ottocentesco, la loro casa di bambola, creando un osmosi spazio-temporale. Un lavoro iconografico quello di Andrea Fogli, ricorda molto la visione di Maria nella Divina Commedia, dove Dante riporta la straordinaria preghiera del doctor marianus musicata da Giuseppe Verdi, affinchè Dante stesso possa ottenere per grazia la visione della Trinità divina. La Maria-e come la persona in cui si risolvono i paradossi terreni irrisolvibili, (Vergine-Madre, figlia del tuo figlio), la creatura umilissima da Dio nell'eternità per la salvezza degli uomini, colei che è amata assolutamente, infinitamente e incodizionatamente dal Padre e dal Figlio, la Mater Dei nella e della storia, distributrice di carità per i beati e di speranza per gli uomini, la necessaria mediatrice dell'ottenimento di ogni grazia, la persona in cui ricongiungono la perfezione ideale di una dea e la concretezza fisico storica di una creatura. Un mondo onirico, fantastico e allo stesso tempo terreno, ove osservare ed essere osservato, accettato è costretto a nascondersi! mimetizzarsi come un animale alla ricerca del proprio habitat, quasi affetto da agorafobia cerca sempre un guscio. Nikhil Bhandari attraverso l'immagine della donna, esplora la forma oltre l'eros, la figura femminile nelle sue complesse espressioni; la solitudine, la rabbia, la sofferenza e l'emarginazione sentimenti soverchiati che risalgono dall'anima oltre il corpo. Le figure e le storie vengono sbattute in scena quasi scorressero su uno schermo che rivela un'unica apertura esistenziale. La scena si ripete pe Urs Luthi, narrazioni continue, nostalgia di un mondo fatto di realizzazione, desiderio e raggiungimento della felicità, la libertà importante per gli esseri umani, l'amore idem, la bellezza, il successo, la sicurezza. La vita è un'opera difficile da distinguere, travestimenti, isolamenti, confronti uomini e donne alla ricerca della vera identità. Associale, uno sguardo che tende all'infinito, un tentativo di volo, Gino De Dominicis fa deviare il tempo, fuori forma in perenne visione, la forma toglie il respiro, è un filo spinato non compatibile con il desiderio di un'immagine in transito, mani come fiamme, statue invisibili. Per ritrovare la forma dobbiamo assistere al funerale della calamita cosmica, lo scheletro dell'alieno. Della forma Gino ci ha lasciato solo le ossa con il profilo sumero. Non esistono soluzioni di continuità tra passato e presente nelle opere di Vettor Pisani, rivisita con originalità immagini reali, surreali e mitologiche, rinnovandone il linguaggio, creando una vera e propria seduzione visiva tra mondo onirico e mondo fantastico. Le metamorfosi non finiscono mai, in Luigi Ontani l'identità è assolutamente auto-

E tutti in scena... noma del tutto originale. Provocazione, sogno, dissacrazione sociale, le indossa costantemente tutte finendo per concludere che la somma di tutte le maschere indossate è il suo stesso volto. Volto e figura che ritroviamo ripetutamente nel suo lavoro, tenendo fede al principio secondo cui l'arte è in fin dei conti l'assunzione delle stigmate della realtà sul corpo dell'artista. Ma il confine tra arte, realtà e vita è impossobile da tracciare in modo netto e la ricerca dell'altro da sè sposta l'obbiettivo sempre più lontano, rendendo l'artista di trovare una sosta. Questa instancabile peregrinazione tra identità, luoghi e tempi altri, permette all'artista di proiettarsi fuori da sè pur conservando le proprie fattezze, non imitate ma effetivamente trasferite. Blasfemo, scioccante, con la rappresentazione della vero sviscera la vera essenza drammatica, Andres Serrano fiammingo nelle sue espressioni, è sempre alla ricerca dello spizzamento sensoriale con un esibizionismo esasperato che diventa un espediente per aprire le porte del suo privato e renderci partecipi del suo mondo malinconicamente perverso e poeticamente contraddittorio. Antiche simbologie nell'orologio di Mario Schifano, la terra calpestata da piccoli dinosauri gioccattolo, la memoria infantile si accavalla all'origine del pianeta, il cielo, la luna e il sole formando una grande eclissi, lo zodiaco, la vita la morte, le lancette un equilibrio mancato, i numeri mancanti immaginari l'economia mancante di quel determinato periodo, l'acqua appena accennata l'energia che viene a mancare per la sopravvivenza ma soprattutto la non comprensione dei fatti. Piume, occhi di vetro, donna e dea, comprensione, la luce dopo la soluzione di un problema, la civetta il primo animale che Miki Carone rappresenta, misteriosa, notturna indica la rivelazione, la luce come uscita dalle tenebre, Atene e Roma, Minerva e Atena. Lana ruvida e dura, la trappola, il capro, l'uomo, Dioniso fuggente, inizialmente considerato simbolo di prolificità e fertilità cambiato successivamente come in una sorta di rovesciamento e di fraintendimento del simbolo stesso, divenuto l'immagine della lussuria e della iniquità. Il tempo e la memoria non cambiano gli eventi. Un principio sociale che deve guidare gli uomini! si è fedeli ad un'idea, ai principi sociali, ai propri progetti, o si è fedeli al capobanda! questo è l'argomento trattato da Orazio Battaglia, quale più contemporanea visione. Uno dei dodici chiamato Giuda Iscariote, andò dai grandi Sacerdoti e disse: "che cosa siete disposti a darmi se io ve lo consegnerò?" Essi gli fissarono trenta sicli d'argento. E da quel momento egli cercava un'occasione propizia per consegnarlo nelle loro mani. Qual è il terrore che viene spacciato attraverso l'episodio di Giuda? E' uno dei maggiori attentati alle istituzioni europee che vengono organizzati e la base su cui si articolano i sistemi sociali fascisti e nazisti! la fedeltà non è data dai principi, alle idee, ai sistemi sociali ai loro processi di costruzione nell'infinito, ma si impone la fedeltà ad un individuo. Si è fedeli al padrone! anzichè essere fedeli allo stato in quanto manifestazione di istituzioni fedeli agli individui, si è fedeli all'individuo che diventa padrone delle istituzioni! Eccolo il Gesù di Nazareth che si proclama figlio del dio, padrone e padrone lui stesso e in questo moto di proclamazione chiede sottomissione e fedeltà! Per essere fedeli è necessario essere poveri culturalmente, miseri, e costruire un legame di dipendenza. Diversa è la fedeltà a ideali, ad uno stato che sia espressione degli uomini chelo vivono, in quel caso è necessario essere liberi, forti, sapienti. In quel caso la propria forza, la propria consapevolezza diventa arricchimento degli ideali che serviamo, dello stato che è espressione anche di noi, del sistema sociale di cui facciamo parte. l'universo artistico di Beppe Sylos Labini, viene evidenziato con la rappresentazione massima di una società ormai divisa in lobby, il galleggiare dei cilindri che sfiorano il concetto della divisione in cantoni sociali, la presenza di immobili figure leader, e il vorticoso movimento dei comuni mortali che cercano l'affannosa scalata sociale emulando i grandi, il desiderio di diventare a tutti i costi... "io sono". Siamo dinanzi al salto finale, optare per la


finzione o la realtà, indursi alla tentazione o alla rinuncia, diventiamo leader o nessuno, andiamo in paradiso o all'inferno! La scelta è vitale purchè sia quella giusta. Immagine-immaginario, il disprezzo per la bella forma sono il mezzo per arrivare alla preminenza del contenuto dell'opera di Ettore Frani. L'immediatezza della realtà quotidiana, all'interno di essa è possibile ricostruirne una nuova, capace di mascherare le falsità e i miti, inoltre lo scambio di ruolo fra immagini, oggetti, simboli, visioni, sogni, sono il riflesso immediato e diretto di un'azione e di un pensiero che si configurano come reali! Il Decadentismo, nella sua essenza più profonda, è stato volto all'esplorazione e alla rivalutazione del subcosciente considerato come la più vera e più gelosa realtà dell'individuo contro la realtà fisica mutevole e ingannatrice: la concezione della vita nell'opera di Danilo Bucchi è tutta impostata su questa intuizione decadentistica della condizione umana, da cui nasce il suo atteggiamento umoristico verso un'umanità incapace di comprendere questa realtà tutta soggettiva, una realtà che vorrebbe non essere vulnerabile alle violenze esterne e che invece è continuamente "offesa" dagli altri che giudicano. In un mondo dove tutto è messo in discussione, l'uomo si ritrova solo e deluso, senza fede e senza fiducia e questo sbandamento delle coscienze si ripercuote, inevitabilmente. i personaggi poveri derelitti, non rassegnati al loro destino ma anime inquiete, tormentate, pronte alla ribellione, ossesionate dal desiderio di evadere non appena urla in essi la consapevolezza di vivere una vita che non è la loro. Il dato realistico rimane indubbiamente il punto di partenza "il segno" il primo momento in cui si prende contatto con la realtà umana, osservata come essa è. Dall'osservazione diretta e realistica delle cose, si sviluppa una più attenta meditazione, che tende ad andare oltre le apparenze, per penetrare nella condizione intima della vita di tanti individui e cogliere i contrasti tra l'essere e il parere. Un calcolo è un processo volontario che trasforma un o più dati in ingresso in uno o più risultati. Francesco Patriarca usa il termine in vari sensi: dal significato ben definito di calcolo aritmetico a quello molto più vago, usato in euristica, di calcolo di una strategia in una competizione o del calcolo della probabilità di una relazione fruttuosa tra due persone. Anche il decidere il modo migliore di costruire una relazionecon una persona dell'altro sesso, può essere il risultato di un calcolo, ma non si tratta di un procedimento chiaramente definito e predicibile. Questa applicazione indefinita del termine, apre un'area di significato esterno al valore matematico del termine, considerato sopra. Giuseppe Salvatori ci parla di gerarchie esprimendosi attraverso segni riconoscibili "simboli" di iniziazioni, che permettono di distinguere tra quelli che esercitano le funzioni gerarchiche "iniziatori", e i destinatari delle norme, si direbbe quasi "iniziati". La gerarchia come un ordine, cioè una disposizione ontologica voluta da Dio, laddove anche i corpi dei morti vengono sepolti in luoghi diversi in base alla disposizione gerarchica di cui fanno parte. Una gerarchia intesa cosmologicamente, a partire dall'alto verso il basso, gli angeli, uomini, animali, piante ed esseri inanimati in un ordinamento sacro. Se un tempo l'artista immaginava miraggi oggi li costruisce; Myriam Laplante non subisce la fantasia ma ne accoglie le provocazioni. Il fantastico è reazionario poichè viviamo un'epoca scientista e razionalista, dalla quale l'individuo però non trae certezze. Il fantastico è libertario e pure libertino. L'incongruità con la quale l'artista registra questo stato di dubbio è esattamente una reazione a simile condizione di sfiducia verso il dato di fatto. Le inquietudini aumentano poichè le scoperte della scienza, anzichè fissare le conoscenze accellerano nuove curiosità, si affaccia su nuovi ignoti territori sterminati che i nostri predecessori non potevano neppure intuire. Un momento mutevole e fluente che dalle radici del pensiero sviluppa le sue forme progredendo con la storia. Al centro dell'universo, sembra ignorare il pensiero altrui, una sindrome molto diffusa nel nostro mondo, non riesce a cogliere la differenza tra il proprio punto di vista e quello degli altri. Felice Levini sottolinea questa sindrome l'egocentrismo, l'incomprensione linguistica, il

non capirsi, non ascoltare, ascoltare solo se stessi. La non differenza tra individui, ma soprattutto il pensiero degli individui. Un personaggio destinato a scardinare i propri rapporti sociali, a rimanere solo, convinto annuisce per opportunità, difficilmente condivide un pensiero, la comprensione è solo apparente, banale, costruita. Evita il confronto per rassegnazione riguardo al risultato, non c'è più cieco di chi non vuol sentire! Nel teatro tutto si traduce nel recupero di una tecnica libera e fantasiosa, sostanziata in continui mutamenti di scena, senza limiti di spazio, di tempo, di persone. Di carattere spiccatamente autobiografico Renato Mambor, non segna una sola riga che non abbia vissuto, continuamente si rinnova, in quanto si rinnova continuamente la sua vita. Autoanalisi, frammenti di un'unica grande confessione. Un modo diverso e illuminato di analizzare e interpretare la natura, la società, la storia, un profondo senso per la musicalità della lingua, di un'acuta introspezione psicologica. Tracce mnemoniche che formano una serie di avvenimenti, Marilù Eustachio e i suoi ricordi fugaci, riconducibili ad impressioni e ad episodi isolati. Un viaggio tra inconscio e preconscio, i ricordi infantili riaffiorano attraverso simboli oggettivi sempre presenti. Si presentano più livelli di lettura, allegorie e risvolti psicoanalitici chiari e in certi casi oscuri. L'illusione della libertà è un fenomeno generale che rigurda indiscriminatamente sia l'individuo che i gruppi. Michele Iodice pone l'accento sul fatto che l'essere umano è essenzialmente un animale culturale. Lo scimmiottare gli altri, l'istinto di imitazione che non solo spinge ad emulare gli altri ma, paradossalmente, anche a superarli e ad auto-affermarsi. Da questa base originano alcuni sentimenti quali l'ambizione, l'invidia e la gelosia, e in ultima analisi, è a tendenza a superare gli altri che porta alla ricerca di cose come il successo, il prestigio, il potere, l'elevazione sociale; questi sentimenti spingono alcune persone ad acquisire un'indiscussa posizione di superiorità nei confronti della massa che si muove, come un gregge, sulla base del semplice istinto di imitazione. Sergio Ragalzi ci dimostra che è per mezzo del corpo fisico che l'uomo entra in contatto con il mondo materiale, definendo il corpo come lo strumento per mezzo del quale acquistiamo coscienza del mondo. L'anima comprende l'intelligenza, che ci aiuta in questo stato della nostra esistenza e le emozioni che provengono dei sensi. Poichè l'anima appartiene all'io dell'uomo e rivela la sua personalità, è definita come la parte che ci dà coscienza di noi stessi. Mentre attraverso lo spirito, l'uomo entra in contatto con il mondo spirituale e con lo spirito di Dio; con il suo corpo l'uomo è in contatto con il mondo materiale, influenzando ed essendone influenzato. L'anima si colloca fra questi due mondi, appartenendo all'uno e all'altro. e' legete al mondo spirituale mediante lo spirito e al mondo materiale mediante il corpo. Adesso le donne sono finalmente cittadine di serie A, al pari degli uomini. Esse sono padrone di se stesse e godono dell'egualianza giuridica e di tutti gli stessi diritti degli uomini. Per Emilio Leofreddi l'emancipazione della donna sancirebbe una grande verità base a tutte le altre, l'unità del genere umano, e assocerebbe nella ricerca del vero e del progresso comune una somma di facoltà e di forze, isterilite da quella inferiorità che dimezza l'anima. Un ragazzo difficile quello di Franco Menolascina, sogna le nuvole, non gli sembra di essere molto diverso dagli altri, forse quello che non piace è quel suo starsene in disparte da solo in silenzio a pensare i suoi pensieri, che spesso lo portano da un'altra parte. Villaggi fatti di nuvole, gli succedono cose incredibili, è come se di colpo le cose di tutti i giorni si trasformassero e un 'altra realtà prendesse vita, densa di umori, odori, di fisicità ed esperienze concrete. Si sente le ali ai piedi, si solleva e riparte per una nuova avventura. Un sognatore ad occhi aperti, non può fare a meno delle sue fantasie, esse vengono da sole, lo prendono e se lo portano via. Diverso perchè? Ha solo la capacità di esercitare sulle cose del mondo uno sgardo che un tempo è appartenuto a tutti e che crescendo abbiamo perso. E' Maurizio Cattelan? quel furbacchione pensa sempre alla strategie di mercato!


Orazio

Nikhil

Battaglia

Bhandari


Danilo

Miki

Bucchi

Carone


Maurizio

Gino

Cattelan

De Dominicis


Maril첫

Eustachio

Andrea

Fogli


Ettore

Frani

Michele

Iodice


Myriam

Emilio

Laplante

Leofreddi


Felice

Urs

Levini

L端thi


Renato

Franco

Mambor

Menolascina


Luigi

Ontani

Francesco

Patriarca


Vettor

Sergio

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Mario

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Schifano


Andres

Beppe

Serrano

Sylos Labini


CASA DI BAMBOLA da un’opera di Henrik Ibsen


Via Velletri, 30 Roma Tel. 06 64780359


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