The Naim magazine. Per chi riconosce il valore di una cosa ascoltandola.
Inverno 2013/2014
connection 50 Anni di Rock Cinque decenni di storia della musica attraverso le immagini del famoso fotografo Gered Mankowitz
All’interno Sabina Sciubba, ex cantante dei Brazilian Girls e di Meet Me In London arriva in Naim Edge Un impianto Naim for Bentley di altissimo livello per la nuovissima berlina Flying Spur Storie di design: la progettazione del DAC-V1 e degli amplificatori integrati NAIT
welcome
Ovator S-800
I nostri diffusori di riferimento, gli Ovator S-800, sono ora disponibili con finiture in colori diversi e una verniciatura speciale in fibra di carbonio (nella foto)
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Unire classico e moderno: ecco il tema portante di Naim nel 2013. Il DAC-V1 e il NAP 100 sono esempi perfetti di questa dicotomia. Da una parte, una categoria di prodotti completamente nuova, che riflette i cambiamenti del modo in cui molti di noi ascoltano la musica e dall’altra un distillato classico di ciò che abbiamo imparato negli ultimi 40 anni di progettazione audio. Insieme, sono molto di più della somma delle loro parti e, come tutti i prodotti Naim, arrivano diritti al centro della vostra musica. Nel 2013 abbiamo riprogettato quella che forse è la gamma di prodotti più iconica, gli amplificatori integrati Naim. Scoprite quale è stato l’approccio dei nostri ingegneri alla progettazione di questi prodotti a pagina 8 e 9. Molti di voi ricorderanno Sabina Sciubba per la sua ormai classica collaborazione con Antonio Forcione nell’album Meet Me In London del 1998. Siamo davvero molto contenti di annunciare che Sabina è tornata a Naim Edge Records e che pubblicherà nel 2014 il suo primo album da solista. Trovate tutte le informazioni a pagina 14 e 15. Le interviste con i Sons of Kemet, vincitori del MOBO Award con l’etichetta Naim Jazz Records (pagina 10 e 11) e con il famoso fotografo musicale Gered Mankowitz sulla sua esperienza con alcuni dei protagonisti più famosi del rock (pagina 18 e 19) completano le tematiche musicali di questo numero. Questi sono solo alcuni esempi di quanto troverete nell’ultimo numero di Connection. Se guardo indietro ai nostri 40 anni di storia nella musica e nell’audio, mi viene in mente il viaggio che abbiamo intrapreso e posso dire che siamo nella posizione giusta per annunciarvi qualcosa di molto speciale al CES di Las Vegas. Rimanete collegati al nostro sito Internet e alle nostre pagine sui social network il prossimo gennaio e sarete i primi a saperne di più. Nel frattempo, buon ascolto a tutti!
Paul Stephenson Managing Director
all’interno
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04 Naim news
Le ultime novità da Naim e Naim Label
06 La scienza del suono
Analisi della nostra complessa relazione con la musica
08 Storie di progetti
Gli ingegneri Naim parlano del loro approccio alla progettazione
10 Sons of Kemet
Connection parla con il quartetto vincitore del MOBO Award
12 Riflettori sui rivenditori
Uno sguardo nuovo sull’esperienza dei rivenditori
14 Sabina Sciubba
La famosa femme fatale di Naim Label torna nel 2014
16 Il futuro dell’hi-fi
Le ultimissime novità sullo streaming multiroom e la memorizzazione della musica
www.naimaudio.com
18 Ritratti
Il famoso fotografo musicale Gered Mankowitz ci racconta la sua storia
20 Naim per Bentley
Il contributo Naim alla personalizzazione totale di Bentley
22 Incontriamo ...
Il Group Director of Design di Naim e Focal risponde alle nostre domande
23 Cosa ascoltiamo
Album nuovi e classici di cui non ci stanchiamo mai
24 Storie di maestria
La creazione dell’amplificatore NAP 500
26 Riflettori sulla Russia
Scopriamo che cosa fa dei russi degli appassionati audiofili
27 Restauro
L’assistenza Naim restaura un amplificatore originale NAIT del 1983
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frontend
Naim news Che cosa sta succedendo?
Le ultime novità direttamente dal quartier generale di Naim
Moderno e classico
VINCI “50 Years of Rock & Roll Photography”
I nostri nuovi prodotti del 2013 fondono il meglio della progettazione classica Naim con una tecnologia completamente innovativa. Il nuovo DAC-V1 e il suo amplificatore, il NAP 100, sono la dimostrazione di questa unione ideale tra classico e moderno. Il lettore compatto UnitiQute 2 è stato aggiornato nella progettazione con il lancio della nuova versione del software (3.2) che attiva la funzionalità multiroom sui prodotti Naim per lo streaming (pagina 16 e 17). Abbiamo anche riprogettato una delle nostre gamme più famose, gli amplificatori integrati Naim, per celebrare i nostri 40 anni. Andate a leggere quale è stato l’approccio dei nostri ingegneri alla progettazione di questi prodotti a pagina 8 e 9.
Quest’anno organizziamo un concorso che mette in palio cinque copie autografate da Gered Mankowitz del volume fotografico: “50 Years of Rock and Roll Photography”, come potete vedere dalla copertina e leggere a pagina 18 e 19. Per partecipare, scegliete un album classico e uno nuovo che avete ascoltato di recente e motivate la scelta, scrivendo su uno dei social network che vedete in elenco in basso a destra (è possibile anche allegare una foto). Se avete bisogno di ispirazione, leggete quali sono i nostri preferiti a pagina 23*.
Dammi un cinque! Cinque prodotti Naim hanno avuto un riconoscimento agli What Hi-Fi? Awards di Londra nel 2013. Il CD5si ha vinto il premio “Product of the Year” nella categoria lettori CD, come pure il NAIT 5si e il DAC-V1. Lo UnitiQute 2 ha trionfato per la seconda volta da quando l’originale è stato incoronato “Product of the Year” nel 2010 e il NAC-N 172 XS si è aggiudicato il premio come “Best Streamer” per il secondo anno consecutivo.
per i Sons of Kemet
I Sons of Kemet di New Naim Label hanno vinto il premio MOBO nella categoria Best Jazz Act nel corso della 18a edizione tenutasi a Glasgow nel 2013. Sono stati il secondo gruppo di Naim Jazz Records a ottenere questo riconoscimento dopo che gli Empirical si sono portati a casa il premio nel 2010. Tutte le informazioni sul loro album di debutto, contagiosamente radicale, a pagina 10 e 11.
* Visitate il sito www.naimaudio.com/connectioncompetition-2014 per i termini e le condizioni
Quarant’anni Nel 2103, Naim ha festeggiato il suo 40° compleanno. Julian Vereker, ingegnere e pilota automobilistico, si è dedicato alla progettazione di hi-fi all’inizio degli anni ‘70 e il 4 giugno del 1973 a Salisbury è nata Naim. Per celebrare la ricorrenza, abbiamo realizzato in città un evento per il personale, gli amici e i partner, con un’esposizione di prodotti Naim storici, una torta a forma di impianto hi-fi e performance di artisti Naim Label attuali e del passato, compresa una breve “reunion” di Antonio Forcione e Sabina Sciubba.
Nuove pubblicazioni
Max Raptor
Get the Blessing
Empirical
Kairos 4tet
Pylo
Il primo album completo dei campioni del punk rock del XXI secolo, amatissimi nei festival, i Max Raptor.
L’attesissimo quarto album dei questi multicromatici punk-trip-hop-progjazzer di Bristol centra il bersaglio.
Un album doppio, ricco di sonorità, del quartetto che il Daily Telegraph ha definito “la più cool delle giovani band inglesi”.
Il supergruppo jazz britannico unisce il classico al contemporaneo nell’impressionante debutto con Naim Label.
La maestria musicale in stile King Of Leon mescolata all’atmosfera del progressive classico. Uno straordinario EP con 4 brani.
Mother’s Ruin
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Lope and Antilope
Tabula Rasa
www.naimlabel.com
Everything We Hold
Bellavue EP
Le lettere dei lettori a Naim Riceviamo molte lettere, molte e-mail, leggiamo molti post sulle pagine dei social network e apprezziamo davvero gli sforzi fatti dai nostri amici e clienti per restare in contatto. Ecco alcuni esempi. Qualche settimana fa dovevo far riparare il mio amplificatore SUPERNAIT e per caso lo stesso giorno in cui sono andato a portarlo in assistenza Alan di Hi-Fi Cinema aveva ricevuto il suo nuovo SUPERNAIT 2 ed è stato felice di prestarmelo. Quando ho collegato il SUPERNAIT 2 al mio impianto per la prima volta, sono rimasto immediatamente colpito dall’enorme miglioramento della qualità del suono e dalla definizione della tridimensionalità, assolutamente straordinaria! Un settimana dopo sono tornato a riprendere il mio SUPERNAIT e ho scherzato con Alan, dicendogli che ero “lì lì per essere deluso”. E com’era vero! Il SUPERNAIT è un ottimo amplificatore, ma impallidisce fino a diventare insignificante se paragonato ai NAIT Naim di nuova generazione. La decisione di cambiare col nuovo è stata semplice. Sono da circa quattro settimane l’orgoglioso possessore di
un SUPERNAIT 2 ed è un piacere notare come il suono continui a migliorare, dando maggiore profondità e più calore, arricchendo la gamma media e quella alta per produrre una tridimensionalità straordinaria da ascoltare, in ogni momento del giorno. Ken Robson, Regno Unito (e-mail) Sono un nuovo cliente Naim e ho appena comprato uno dei vostri sistemi integrati NaimUniti 2. Non riesco nemmeno a dirvi quanto sono rimasto impressionato dalla demo in negozio: l’ho portato a casa e l’ho installato immediatamente. Che fantastica introduzione per me al mondo degli audiofili! L’unità è facilissima da usare e il cassettino manuale del CD con il clamp magnetico è un vero tocco di genialità. Per favore, continuate a realizzare prodotti così straordinari! Rich Stone, Regno Unito (Facebook)
www.naimaudio.com
Naim Radio in onda Lanciata nel luglio del 2013, la Naim Radio mette a disposizione l’originale, autentica ed eclettica musica Naim Label in streaming in formato MP3 a 320 mbps a chi dispone di prodotti Naim connessi in rete. Il servizio è disponibile dal menù Naim Choice su tutti i prodotti per lo streaming, oppure online su naimaudio.com e naimabel.com.
Naim community
Entrate a far parte della community online di appassionati e fan e condividete le vostre idee su tutto ciò che riguarda l’hi-fi su:
naimaudio @naimaudio naimaudioltd naimaudio +naimaudio forums.naimaudio.com
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Approfondimenti: la scienza del suono
L’esperienza umana
Analisi della percezione musicale
La musica può essere analizzata da un punto di vista fisico e matematico, ma la sua ragion d’essere rimane oggetto di accesi dibattiti. Alan Sanderson dell’Università di Southampton analizza la questione.
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e esaminiamo le registrazioni musicali con un analizzatore spettrale, rileviamo pochissimo della bellezza della musica. Non c’è nulla di intrinsecamente bello o brutto, felice o triste nelle note di per se stesse. Quando vengono percepite dall’orecchio umano, analizzate nell’apparato uditivo e presentate alle aree del cervello interessate alla memoria, alle emozioni, ai modelli e ai movimenti fisici, sperimentiamo certo qualcosa di totale, ma meravigliosamente intangibile. Che cosa ce ne facciamo dei modelli di vibrazione dell’aria, percepiti come tono, ritmo e armonia che evocano risposte emotive? I campi scientifici della psicoacustica e della neuroscienza uditiva hanno iniziato a svelare come la musica influenzi il cervello e faccia nascere esperienze soggettive. Tuttavia, per capire a fondo le ragioni del perché la musica sia un aspetto così profondo e radicato della condizione umana, è necessario rifarsi alle teorie degli antropologi, degli psicologi e degli scienziati dell’evoluzione.
Lo scopo della musica Lo scopo ultimo della musica è stato discusso fin da quando ne scrisse Charles Darwin e
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rimane comunque controverso. Tra le numerose opinioni, sono due le argomentazioni che dominano attualmente la questione. Steven Pinker, scienziato cognitivo e grande divulgatore, nel suo libro How the Mind Works (W W Norton, 2009) afferma che la musica non è stata solo un motore dell’evoluzione umana. Usa la metafora del “cheesecake uditivo” per descrivere come la musica riesca a creare gioia e consenta la comunicazione cavalcando i nostri sistemi linguistici. Secondo Pinker, la musica gratifica
Non c’è nulla di intrinsecamente bello o brutto, felice o triste nelle note di per se stesse il nostro sistema linguistico esattamente come il cheesecake stimola al massimo il nostro gusto per gli zuccheri e i grassi, scarsi nella dieta dei nostri antenati. Secondo questa argomentazione, il linguaggio è una facoltà della mente che evolve, perché ha degli ovvi vantaggi per la vita sociale dei primati. La musica, asserisce Pinker, si spiega meglio come prodotto accessorio del linguaggio, non avendo un vantaggio chiaro in sé. Un’argomentazione contraria relativa all’origine della musica ci viene dalla teoria di www.naimaudio.com
Charles Darwin sulla selezione sessuale, che si basa sulla preferenza per il sesso opposto. Il ragionamento è che l’abilità musicale è allettante e aumenta le possibilità dell’individuo di accoppiarsi. La cosa interessante di questo concetto è che la caratteristica musicale, come l’abilità di suonare il piano, potrebbe servire solo come prova di altre e più ampie capacità dell’individuo. Un’analogia riscontrata in natura è il pavone, il cui piumaggio della coda viene prodotto a caro prezzo, senza alcun chiaro vantaggio funzionale per il maschio. Il messaggio alla potenziale partner è che il maschio è sano abbastanza da creare questo ornamento lussurioso e ha energia da vendere. Allo stesso modo, le abilità musicali dimostrano capacità fisiche e mentali ai nostri partner potenziali. Daniel Levitin, importante esponente nel campo delle neuroscienze uditive, parteggia per Darwin. Nel suo This is Your Brain on Music: Understanding a Human Obsession (Atlantic Books Ltd, 2013) afferma che la musica ha diversi ruoli, nati dal suo vantaggio evolutivo. Un esempio importante è che ascoltare e suonare musica insieme favorisce la creazione del gruppo, essenziale per la formazione della società. Gli individui che esibiscono queste capacità di suonare e ascoltare in gruppi avrebbero tratto vantaggio dai benefici del lavoro di
squadra, che ha aumentato le possibilità di tramandare i geni alla generazione futura. Il fatto è che la musica svolge un ruolo essenziale per la maggior parte di noi. La prova discussa qui dimostra l’universalità della musica nelle popolazioni umane e nelle nostre vite. Le sue origini sono complicate e intrecciate con il linguaggio, ma non vi sono dubbi circa la sua importanza. Gli scienziati e i medici stanno studiando approfonditamente la relazione tra linguaggio e musica, con lo sviluppo di
modelli di formazione musicale che aiutano le persone con problemi di elaborazione del discorso. La partecipazione ad attività musicali non migliorerà il loro udito, ma amplierà l’abilità di ascoltare, che costituisce un investimento per il loro benessere futuro.
I nostri cervelli si sono evoluti per essere musicali o la musica è un prodotto accessorio della nostra capacità di avere sviluppato un linguaggio? Sono ovvie le differenze tra la musica e il linguaggio, per quel che riguarda la frequenza e le fluttuazioni di intensità. La distinzione si riflette nella nostra percezione: siamo in grado di distinguere immediatamente una parola da una nota musicale e ciò è reso possibile dal nostro apparato uditivo e dalle abilità cognitive. Tecniche di immagini come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) rivelano, nel cervello di chi ascolta, modelli specifici di attività. Alcune aree del cervello vengono attivate esclusivamente da una o dall’altra, mentre altre aree hanno una funzione duplice. Esiste quindi una zona grigia che unisce la neurologia del linguaggio alla musica. Che cosa rende la musica diversa in termini emozionali? Questo aspetto della percezione musicale dipende dal sistema limbico che contiene i circuiti regolati dalla dopamina che si attivano quando mangiamo, facciamo sesso e assumiamo certe sostanze. Probabilmente, questa area è attiva quando ascoltiamo la musica. Si ritiene che sia un’antica parte del cervello che si è evoluta negli animali motivati per dar vita a comportamenti con vantaggi biologici. Nel caso della musica, il vantaggio diretto sfugge ...
• Alan Sanderson è professore associato presso l’Institute of Sound and Vibration Research dell’Università di Southampton. Ha studiato neuroscienze, audiologia e produzione musicale www.naimaudio.com
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Nuovi prodotti Storie di progetti
Nel 2013 Naim non ha solo lanciato il suo primo convertitore digitale/ analogico collegabile al computer, il DAC-V1, ma anche una nuova gamma completa di amplificatori NAIT. Steve Sells, Electronic Design Director e Dave Barber, Senior Engineer, raccontano a Andrew Everard come lo sviluppo digitale e analogico vadano di pari passo e come la modellizzazione al computer stia rendendo il design più veloce e più affascinante.
Steve Sells Electronic Design Director
Dall’alto in basso: Gli amplificatori integrati NAIT 5si, NAIT XS 2 e SUPERNAIT 2
Oggi, nel tempo che prima ci voleva per realizzare il prototipo di un circuito, è possibile pensare e testare molte più idee e intuizioni. La decisione finale su un prodotto, cioè se va bene o meno, avviene sempre nella stanza di ascolto.
Dall’alto in basso: Il convertitore digitale/ analogico DAC V1 e l’amplificatore NAP 100
Dave Barber Senior Engineer
Storie di progetti: dal concetto alla realtà
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n passato, ogni modifica nei circuiti implicava la costruzione di prototipi e i relativi test: adesso possiamo preparare un modello sul computer prima di iniziare la costruzione vera e propria dei prototipi. Possiamo verificare come anche i cambiamenti più piccoli influiscano sulla progettazione generale, per arrivare fino agli effetti termici della posizione dei componenti.” Steve Sells, Electronic Design Director di Naim spiega il modo in cui è cambiato, per i prodotti Naim, il processo di progettazione e come tali cambiamenti abbiano influenzato non solo il convertitore digitale/analogico DAV-V1, uno dei nuovi arrivati più di successo, ma anche la nuovissima gamma di amplificatori integrati Naim. Sells indica la posizione dei transistor di uscita in uno degli amplificatori: “Utilizzando la modellizzazione computerizzata, possiamo trovare non solo la posizione migliore di questi componenti in termini sonori, ma ottimizzare anche le regolazioni sulla temperatura massima per il prodotto.
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Questo non solo accelera la progettazione, ma consente anche maggiore creatività e sperimentazione. In questo modo è possibile inserire molte più idee e intuizioni ed è possibile testare il tutto nel medesimo tempo che prima ci voleva per realizzare il prototipo di un solo circuito o addirittura un prodotto completo.” Come dice Dave Barber, Senior Engineer in Naim: “Questo tipo di progettazione ci permette di verificare molto rapidamente parecchie versioni, di provare cose diverse, anche quelle che con i vecchi metodi non avremmo affatto tenuto in considerazione. Ed è possibile che vi siano delle vere e proprie sorprese e che nascano nuovi percorsi da esplorare.” I due ci spiegano anche che ora è molto più facile “portare” la tecnologia da un prodotto all’altro, anche se si tratta di prodotti completamente diversi, dall’amplificatore per cuffie del DAC-V1 inserito nella nuova linea NAIT alle tecniche digitali di isolamento sviluppate per l’NDS che vengono applicate anche nel DAC-V1,
www.naimaudio.com/nait-evolved
insieme alla tecnologia DAC proveniente dall’NDX e dal SuperUniti. Dave Barber racconta che l’idea di progettare un DAC da collegare direttamente al computer è stata certamente allettante, ma ha posto alcuni problemi, nello specifico la necessità di isolare la circuitazione del DAC dal rumore elettrico del computer o proveniente dal cavo di connessione. A tale scopo, l’ingresso USB non utilizza l’alimentazione dell’uscita USB del computer, ma viene utilizzato l’isolamento galvanico per escludere completamente il rumore; vengono effettuati dei test bit-perfect per essere certi che il DAC riceva ciò che è presente sui file musicali digitali. Per fare tutto questo, gli ingegneri hanno scoperto, nei test di ascolto, che le diverse costruzioni del cavo e addirittura le diverse lunghezze del cavo USB avevano effetti percettibili sul suono. Spiega Barber: “Dopo la modellizzazione computerizzata e l’analisi, la decisione finale su un prodotto,cioè se va bene o meno, avviene sempre nella stanza di ascolto.” Nella nuova gamma NAIT, che
comprende il NAIT 5si, il NAIT XS 2 e il SUPERNAIT 2, l’approccio è stato quello di migliorare i componenti e gli alimentatori per ottenere una migliore qualità del suono e della gamma dinamica, semplificando il layout dei prodotti con la riduzione delle opzioni. La cosa più evidente è l’abbandono degli ingressi digitali del SUPERNAIT originale: Steve Sells spiega che si è trattato di una decisione semplice da prendere, anche se apparentemente in netto contrasto con quello che stanno facendo altri. Il team dei progettisti era determinato ad ottenere il massimo delle prestazioni dall’amplificatore senza aumentarne il prezzo; adottare questo approccio “essenziale” significava avere un miglioramento importante e al contempo ridurre veramente il costo del nuovo amplificatore. Come afferma Sells: “Non è facile migliorare un’icona. Ma rimanendo fedeli al più puro approccio minimalista che è valso al NAIT originale un successore così duraturo, crediamo di esserci riusciti.”
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Sons of Kemet Naim Jazz
La preparazione dello studio Il Mix Engineer di Burn, Dilip Harris, vanta un’esperienza impressionante: ha lavorato con gruppi del calibro degli Zero 7, con Roots Manuva, con Jamiroquai e con Michachu. Harris ci dice che è cresciuto nel fertile ambiente musicale della Camden degli anni ‘70. È cresciuto con la musica giamaicana e si è formato all’arte della registrazione negli studi Hip Hop della New York degli anni ‘80.
Risplendenti I Sons of Kemet di Naim Label, vincitori del MOBO Award 2013 per la categoria Best Jazz Act, sono gli astri nascenti di una nuova generazione di jazz.
D Qual è stato il tuo approccio nella registrazione di Burn? R Abbiamo registrato l’album negli studi Antonio
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Sons of Kemet, guidati dal polifiatista Shabaka Hutchings, sono stati incoronati Best Jazz Act ai MOBO Awards 2013. La vincita del premio è un ulteriore riconoscimento per il quartetto che si è imposto sulla scena del jazz contemporaneo, guadagnandosi la stima dei fan e della critica grazie a un suono visceralmente terrestre. Che cosa ha significato per Hutchings vincere il premio? “Moltissimo. I MOBO sono uno degli ultimi premi che veramente fanno del jazz una musica di successo. È meraviglioso avere avuto questa opportunità.” E quanto è importante che il jazz sia un genere popolare? “Penso che sia importante perché sembra che la percezione che la gente ha del jazz, in linea di massima, sia diversa da quanto avviene in realtà. È veramente importante per la gente avere diverse opzioni musicali.” Il gruppo è composto da Hutchings, Oren Marshall alla tuba e dai percussionisti Tom Skinner e Seb Rochford. Hutchings spiega perché ha scelto questa formazione non convenzionale: “Una delle cose che stavo studiando in particolare era la musica dell’Africa occidentale e volevo riprodurre quel suono ricco di percussioni. Volevo anche togliere l’enfasi del sax. Penso che con due percussionisti ci sia così tanto ritmo
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Sembra che la percezione che la gente ha del jazz, in linea di massima, sia diversa da quanto avviene in realtà
Feola’s Fish Factory su nastro multitraccia. Talvolta il controllo è stato difficile, perché due batterie possono davvero suonare molto forte, ma molto spesso hanno dato vita a un ambiente fluido e creativo. Utilizzando una registrazione a nastro abbiamo fatto tre registrazioni di ogni pezzo, abbiamo scelto quella che preferivamo, l’abbiamo trasferita sul computer e poi abbiamo ripetuto il processo con la stessa bobina di nastro. Dopo questa sessione iniziale, Seb ha portato via i brani da editare, poi io ho mixato nuovamente quei brani sul nastro per la masterizzazione nel mio studio. Con questi diversi stadi di produzione, il disco ha assunto un formato molto ibrido tra l’analogico e il digitale.
D Come hai affrontato le interferenze tra le due batterie? R Quando si possiede uno studio molto empatico, lo scambio tra gli strumenti può contribuire in modo speciale all’atmosfera e consentire alla stanza di diventare essa stessa protagonista. Shabaka è stato abile nell’utilizzare lo scambio come parte attiva della registrazione, il contagio tra tutti i microfoni ha creato quel brodo primordiale dal quale i Sons of Kemet hanno saputo emergere.
D La tuba ha un ruolo interessante nell’album. Come sei riuscito a ottenerlo? R Ho capito che la tuba negli arrangiamenti di da far sì che il sax divenga praticamente parte della struttura ritmica.” Marshall è stato aggiunto perché la tuba è molto generosa con la musica. Le sue funzioni cambiano, può essere talvolta un basso, può intervenire ritmicamente, oppure comportarsi da solista. Su un altro livello, c’è qualcosa nella sonorità della tuba che è più caldo: ha veramente un suono molto fisico.” Il premio segue la pubblicazione del loro primo album, Burn, contagiosamente www.naimjazz.com
radicale. Hutchings, ferocemente appassionato della sua arte, descrive l’evoluzione dell’album. “Volevo che la caratteristica principale fosse l’unione di vecchio e nuovo e una vera registrazione che suonasse come i vecchi dischi Afrobeat. Un suono ruvido, veramente naturale, ma anche qualcosa che lo rendesse attuale.” Come è stato creato quel suono? “In studio di registrazione abbiamo suonato senza separazione e senza cuffie. Suono entrato e
ho detto all’ingegnere che volevo che l’atmosfera fosse la cosa più importante. Ci siamo seduti in cerchio e abbiamo posizionato i microfoni in modo da non avere troppe interferenze.” Qual è il brano più bello per Hutchings? “Song for Galeano significa molto per me. Eduardo Galeano è uno dei miei autori preferiti in assoluto, ha davvero cambiato il modo in cui vedo molte cose.” L’album Burn comprende una toccante cover di “Rivers
of Babylon”, ma Hutchings spiega che non ha niente a che vedere con i Boney M. “Non ho nemmeno sentito la cover di Boney M. Si tratta di un brano rasta di successo dei Caraibi, una di quelle cose che attraversano i confini culturali.” Considerando i concerti che li aspettano e il nuovo album già previsto, l’astro dei Sons of Kemet sta nascendo e sta brillando per un jazz di nuova generazione. www.naimjazz.com
Shabaka occupava sì la parte bassa ma era in grado anche di contribuire con ritmi e melodie intorno al sax. Quindi la registrazione e il mixaggio hanno richiesto molta sensibilità ... e anche molta bravura.
D Nell’album c’è molta energia, ma anche molta chiarezza tra i diversi strumenti. Come ci sei riuscito? R Chiarezza e atmosfera: ecco le esigenze chiave di Shabaka. Penso che la mancanza di bassi profondi abbia avuto un ruolo importante, come pure la scelta di separare le batterie nell’immagine stereo.
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Riflettori su un rivenditore Il set-up di un impianto
Un approccio personale La dimostrazione, l’installazione e il settaggio meticoloso del sistema sono operazioni cruciali nell’esperienza di acquisto Naim, sono servizi che è logico attendersi da tutti i rivenditori specializzati sparsi per il mondo. Siamo stati da Ultimate Home Entertainment Solutions (uhes) nel Warwickshire (Regno Unito) per capire il loro approccio unico all’assistenza clienti.
Gli esperti dell’installazione offrono un servizio personalizzato per il settaggio dell’impianto
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uando abbiamo parlato con uhes, l’azienda stava programmando l’installazione di un impianto per un nuovo cliente che era appena stato da loro per la dimostrazione e stava aspettando la squadra di lì a pochi giorni. Norman Solomon spiega che le richieste e le scelte dell’impianto finale di ogni cliente sono diverse; in questo caso, invece, si tratta di un impianto abbastanza classico, alla stregua di quelli recentemente installati dall’azienda. Il cliente era stato da uhes per una dimostrazione dei diffusori Ovator S-400. L’azienda tiene in stock quasi tutti i prodotti Naim, in modo da poterli dimostrare a ogni richiesta. “È arrivato questa mattina, abbiamo preso un caffè insieme e abbiamo fatto un giro del negozio”, dice Solomon. “Abbiamo iniziato ad ascoltare e a valutare le diverse possibilità di impianto. In origine lui pensava di volere un CDS3, per sostituire il suo CDS2 ma, dopo una dimostrazione, ha rapidamente caldeggiato l’idea di un sistema streaming digitale.” Il cliente ha ordinato un NDS con un 555 PS, un NAC 252 con SuperCap, un NAP 300 e un paio di diffusori Ovator S-400. “Abbiamo parlato questa mattina (giovedì) e programmato l’installazione per il prossimo lunedì.” Solomon afferma che, a seconda delle disponibilità degli stock, è possibile effettuare il montaggio in tempi davvero stretti, ma sottolinea la disponibilità dell’azienda al montaggio di impianti anche solo per dimostrazione. A parte le cose ovvie, cioè trovare il supporto adatto, posizionare e cablare l’impianto e
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spiegare al cliente il funzionamento dell’impianto per assicurarsi che abbia dimestichezza con ogni componente, un’installazione di questo tipo comprende anche l’importantissimo “aspetto digitale”, cioè il settaggio del sistema di ripping e del NAS e assicurarsi che il cliente sia in grado di gestire anche queste caratteristiche dell’impianto. E naturalmente uhes offre un servizio completo di assistenza post vendita e consulenza, nel caso in cui il cliente inciampi in qualcosa che non gli è del tutto chiaro. “La differenza tra un sistema istallato con il minimo sforzo e uno che invece è stato installato in modo professionale può essere come quella tra il giorno e la notte,” esclama Solomon. “Include l’esperienza dell’utente, con le corrette impostazioni digitali e, forse ancora più importante, la qualità del suono.”
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Visita a un rivenditore Naim: uhes Uhes ha un’eccezionale esperienza nella vendita.
È in grado di fare ogni cosa, dalla dimostrazione di un UnitiQute 2 all’installazione completa di un impianto con un prezzo a sei zeri. Il dottor Norman Solomon, co-fondatore dell’azienda, afferma che sono i clienti a stabilire che cosa è necessario per fornire “assistenza di livello superiore”. Significa fare tutto, dal pranzo per i clienti in visita all’assistenza completa per l’impianto venduto. Naturalmente la sede conta: hanno iniziato in un castello e ora, sempre nel
Costworlds, si trovano a Stirling House, che Solomon definisce “una villa da calciatori”, nella cittadina di Great Wolford (Warwickshire), con sei stanze per le dimostrazioni e altri uffici ausiliari. Come le bellissime stanze, dimensionate e arredate come quelle delle case dei clienti, la nuova sede è anche la base della fiorente attività relativa all’installazione degli impianti. Parlando, Solomon sottolinea il ruolo del lavoro di installazione svolto dal suo partner Ian Rocchi (nella foto), che ha un passato nella
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robotica e nell’automazione industriale. Rocchi è responsabile della pianificazione e della valutazione dei sistemi domestici, che spesso sono complicati. Che il cliente arrivi per acquistare un singolo componente o un sistema completo, il trattamento è lo stesso: la possibilità di ascoltare tutte le opzioni che desiderano in stanze diverse, seguita dall’offerta di un ampio periodo di prova a casa e l’installazione del prodotto scelto con piena soddisfazione. Ecco che cosa significa offrire un eccellente servizio alla clientela.
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Sabina Sciubba Naim Edge
CommeToujours Sylvia Patterson parla con Sabina Sciubba del suo viaggio dal fondamentale “Meet Me In London” del 1998 all’album di debutto come solista “Toujours” che uscirà per Naim Edge Records nel marzo del 2014.
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nella new wave newyorchese con Serge Gainsbourg, è una abina Sciubba, nota “femme fatale”, ha una lunga Marlene Dietrich multilingue, art-punk che ipnotizza i vagabondi relazione con Naim Label. Nel 1994, a 19 anni, la in un bar di periferia durante la Repubblica di Weimar. Uno sensualissima cantante è stata scoperta ad sguardo di sbieco, penetrante, alla vita contemporanea, il brano Amburgo dal virtuoso chitarrista di Naim Antonio di apertura “Cinema” lamenta il declino culturale, paragonando Forcione. La loro collaborazione, “Meet Me In London” (1998) la decadenza dei film a “una vecchia puttana che ha perso il suo è un classico audiofilo e l’album più venduto nella storia fascino”. dell’etichetta. La singolare carriera di Sabina è iniziata così: Sul brano che dà il titolo all’album “Toujours”, nel frattempo, viveva a New York ed era la cantante dei Brazilian Girls (sotto decide che “potremmo anche essere felici”. Il video contratto nel 2013 con Verve, etichetta americana di jazz), artigianale semi-animato della canzone, un omaggio al una specie di Scissor Sister elettro-punk d’avanguardia con surrealismo dei Monty Phyton, la mostra su un asino mentre una sola ragazza (Sabina) e senza brasiliani. Sabina era, e suona un ukulele, una stella intorno alla testa, resta, un enigma sia vocale che visivo, che con addosso solo un sorriso goffo. Non è canta in quattro lingue (inglese, tedesco, La maggior esattamente quello che ci si aspetta da una francese e italiano), con gli occhi sempre parte delle case “femme fatale” ed è in parte il rifiuto delle nascosti da una pettinatura concettuale e con discografiche sirene del pop di oggi, sessualmente aggressive una mise che Lady Gaga approverebbe preferiscono la e fisicamente “perfette”. (l’abito che si gonfia sembra uno sfiato per certezza al gusto. “Sì, perché trovo tutto ridicolo”, grugnisce. l’areazione in tessuto increspato). Addirittura al gusto “Non ho voluto né trucco né ritocchi Oggi, dopo essersi trasferita a Parigi nel fotografici. A dire in vero ho tirato un po’ in 2009, la fine vicina della pausa con la band personale. Questo dentro la pancia, perché avevo appena e la nascita di due figli, finalmente torna a per via della struttura partorito, non lo dite a nessuno! Ma l’ho casa, torna in Naim Label con il suo primo aziendale: le persone trovato rigenerante: non me ne frega niente, album da solista, “Toujours”, un convincente che prendono le questo è quello che sono, prendere o lasciare.” paesaggio incantato, intimo, narcotico che decisioni non ascoltano Ci sono voluti sette mesi di esperimenti, “tre potrebbe essere definito la versione nemmeno la musica. settimane solo per far camminare l’asino”. parigina e divertente dei “Velvet L’idea originale era quella di fare “una parodia Underground & Nico”. dell’archetipo del Messia.” Per arrivare a quel punto c’è voluta “Non ho ascoltato tantissimo i Velvet Underground, ma è una colonna sonora adatta alla vita reale”, ci dice, con il suo un’immagine meno teologica. “Mi sono fotografata nuda, seduta su uno sgabellino, come accento basso, pan-europeo, da vera cittadina del mondo, una costumista francese”, ride. “Le foto vere sono ridicole. nata a Roma e cresciuta a Monaco di Baviera e Nizza. Mio figlio maggiore mi guardava e sembrava pensasse “oh no, “Volevo qualcosa che fosse adatto a un pubblico più è pazza.” contemplativo. Talvolta con i Brazilian Girls pensavo “voglio che la gente senta la mia voce e invece questi Sabina Sciubba, 38 anni, spirito anticonformista della ballano e urlano!” vecchia scuola, ossessionata per tutta la vita dalla musica, da “Toujours”, scritto con la chitarra a Parigi con la supervisione bambina, voleva “sposare Michael Jackson”, prima di virare del produttore dei Brazilian Girls, Frederick Rubens, è un drink verso il jazz, Billie Holiday e il global electro-pop
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Sabina ha debuttato per Naim Label nel 1998 con “Meet Me In London”, prima di diventare la cantante dei Brazilian Girls.
underground. “La mia personalità è estrema, vado fino in fondo quando voglio una cosa che mi piace, fino all’esagerazione”, nota in maniera affascinante. Senza compromessi, “troppo idealista”, mantiene la sua originalità di fronte a un’industria musicale traumatizzata, lontana dal rischio. È tornata a casa in Naim per una ragione: la libertà creativa. “La maggior parte delle case discografiche preferisce di gran lunga la certezza al gusto, addirittura al gusto personale,” si lamenta. “Questo a causa della struttura aziendale: le persone che prendono le decisioni non ascoltano nemmeno la musica, guardano i numeri e tolgono dalle liste la gente che non fa fare soldi. Ma questo è vero per tutto.” Nel meditabondo e forcaiolo “Fields of Snow”, afferma drammaticamente “e ora non abbiamo più soldi!” in una storia d’amore ai tempi dell’austerità. In Francia, nota Sabina, i tagli del governo sono “dolorosi”, la tassazione è pesante, mentre una generazione creativa lotta nel nostro mondo online di “dacci la tua arte gratis”. “È terribile”, si dispera. “Nella cerchia dei miei amici, e vivo in un quartiere socialmente elevato, sono tutti al verde. E non lo ammettono! Non muoio di fame, ma rispetto a cinque, otto anni fa, ho assolutamente meno soldi.” “Internet, aggiunge, è ottimo per l’autonomia artistica, ma è senza speranza per la realtà. Personalmente, per il modo in cui influenza le nostre vite quotidiane, mi piacerebbe far saltare tutto il sistema della rete”, afferma, diventando sempre più radicale. “Sono sempre tutti al telefono o al computer e io lo trovo assolutamente orribile. Le persone non si vedono nemmeno più, è tutto sul quel maledetto Facebook.” Ipotizza che si tratti di un problema importante che nessuno avrebbe potuto prevedere: siamo costretti a rispondere immediatamente al brillio di una luce. “La reazione umana al movimento e alla luce è guardare,” afferma. “Internet è la stessa cosa: la gente non può fare a meno di guardare, è così seducente. È fatta per essere in quel modo, non da spiriti maligni, ma da persone che onestamente pensano sia una gran cosa, mentre invece, dovremmo parlare insieme, fare musica insieme, imparare a suonare. È impossibile tenere i miei figli lontani da YouTube. Stavo pensando al terrorismo!” Nel 2014, prima di tornare con i Brazilian Girls, Sabina porterà in giro “Toujours” con un tour che toccherà le grandi capitali europee, insieme a una band. La vedremo su un asino? “Andare in tournée con un asino sfortunatamente è molto costoso”, sorride. “Magari salgo in groppa a qualcuno dei musicisti della band”! Lo spirito è questo. Bentornata a casa ... L’uscita dell’album “Toujours” con Naim Edge Records è prevista per marzo 2014. www.naimedge.com
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Il futuro dell’Hi-Fi Aggiornamenti
La musica in tutta la casa L’ultimo firmware dei prodotti Naim per lo streaming e per i lettori di hard disk/server offre non solo quanto di più recente esista nel campo dell’audio multiroom, ma anche nel modo prescelto per la memorizzazione della vostra musica.
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ono passati cinque anni da quando Naim ha riscritto il futuro dell’hi-fi con l’arrivo del NaimUniti originale, basandosi sul riuscito lancio, avvenuto l’anno prima, dell’HDX. Da un singolo prodotto Naim, che associa un lettore CD, un lettore di rete e un amplificatore, la gamma si è ampliata e comprende ora sistemi di rete con e senza CD, due lettori di hard disk/server, un preamplificatore streaming, due DAC e ovviamente un gamma completa di lettori di rete. Dall’arrivo dei primi prodotti di rete Naim, le offerte della gamma si sono ampliate con miglioramenti e aggiornamenti del software e dell’hardware. Partendo già solo con uno UnitiQute2 o quasi qualsiasi altro prodotto Naim per lo streaming, ora è possibile ascoltare stazioni radio di qualsiasi parte del mondo, riprodurre musica oltre la risoluzione dei CD standard e addirittura riempire tutta la casa di musica. È il futuro dell’hi-fi, ma è già disponibile: i prodotti Naim per lo streaming consentono di impostare l’opzione multiroom su un dispositivo e poi diffondere ciò che viene riprodotto, da una sorgente UPnP, da una stazione radio Internet o anche da un iPod o da una chiavetta di memoria USB, fino a quattro altre unità Naim per lo streaming sparse per la casa. Con la app n-Stream su iPhone, iPad o iPod Touch potete decidere a quali altre stanze inviare la musica mentre state ascoltando, opzione perfetta se vi spostate dalla cucina al soggiorno o alla sala da pranzo mentre preparate la cena. Attivate il Party Mode per mettere online simultaneamente
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Possiamo decidere a quali stanze supplementari inviare la musica che stiamo ascoltando: perfetto se ci spostiamo all’interno della casa.
Con i prodotti Naim per lo streaming, la musica raggiunge ogni stanza della casa
La app n-Stream consente il controllo totale dei prodotti Naim per lo streaming
tutti gli streamer e abilitare il controllo del volume comune per tutta la festa. Basta con la manopola del volume al massimo per cercare di “riempire” la casa da una sola stanza: adesso tutta la vostra collezione Naim può suonare assieme! La festa sarà un successo! L’ultima versione del software per i lettori di hard disk e per i server Naim, l’HDX e lo UnitiServe, offrono maggiori opzioni di memorizzazione della musica. Se desiderate avere più spazio di memorizzazione senza aggiungere
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unità supplementari, potete rippare la musica in formato FLAC con compressione lossless invece che nel formato standard WAV dei CD, oppure convertire una libreria esistente dal formato WAV al FLAC. Potete fare anche una copia “fantasma” della vostra libreria in formato MP3, per la riproduzione su dispositivi portatili o in auto, per esempio. Tutta la gamma dei prodotti Naim per lo streaming è in grado di riprodurre la musica con qualità al di là del CD, ottenendo il meglio dal vostro impianto audio con album scaricati dal Naim Label Hi Definition Download Store o da altri siti a 24 bit/96 kHz o addirittura a 24 bit/192 kHz, avvicinandosi alla qualità dei master realizzati in studio. Ascoltate una registrazione Naim Label, come il classico Meet Me In London, o una novità come l’album Tabula Rasa degli Empirical e sentirete che cosa riesce a fare questo nuovo mondo di download ad alta risoluzione.
Volete sentire che cosa è disponibile in Naim Label? Potete avere un’idea di tutto il catalogo grazie alla Naim Radio che vi permette di ascoltare la musica di Naim Jazz, Naim Edge e Naim Classical. Lo trovate alla voce Naim’s Choice su tutti i prodotti Naim connessi in rete oppure online sui siti naimaudio.com e naimlabel.com
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Ritratti Gered Mankowitz
Obiettivo sulle stelle
Indossava quel look meglio di chiunque altro. È stato fantastico poter fotografare quell’uomo favoloso e tuttavia così vulnerabile.
Gered Mankowitz, fotografo rock che festeggia i 50 anni di carriera, ha immortalato Jimi Hendrix, i Rolling Stones e gli Oasis. Giles Chapman di Connection lo ha incontrato in occasione della sua nuova mostra presso la Atlas Gallery di Londra.
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uasi si avvertono, le potenti vibrazioni, le gocce improvvise e i passi veloci di “Hey Joe”, quando incontri lo sguardo di Jimi nelle fotografie di Gered Mankowitz. Curiosamente, però, l’abile lavoro della leggenda della chitarra era ancora quasi sconosciuto quando Hendrix andò nello suo studio per una sessione fotografica nel febbraio del 1967. “È stato appena prima che “Hey Joe” uscisse in Inghilterra”, ci dice Gered. “Era stato contattato dal produttore Chas Chandler nel 1966 e tutto stava per succedere, doveva suonare ancora tutto, e quindi era ottimista e felice. In realtà era una persona tranquilla, quasi umile. “Non posso dire che la sua musica mi piacesse molto. Non all’epoca, almeno. Ma era abbastanza evidente che era davvero speciale, nell’aspetto e nel carisma. Indossava quel look meglio di chiunque altro. È stato fantastico poter fotografare quell’uomo favoloso e tuttavia così vulnerabile”. Hendrix trova il suo posto tra un’enorme collezione di ritratti selezionati all’interno dello straordinario lavoro di Gered con le rock star
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durato 50 anni. Ha illuminato e incorniciato il suo percorso attraverso il rock & roll, il glam rock, il punk, i New Romantic, fino al Britpop dei nostri giorni. Talvolta il cinema o la pubblicità lo hanno lusingato, ma è sempre tornato a lavorare con i musicisti. Alla fine degli anni ‘60, ha avuto una lunga relazione con i Rolling Stones; i ritratti e le fotografie di Gered incarnano la spavalda indifferenza propria di questo gruppo. Curiosamente, però, l’abile lavoro della leggenda della chitarra era ancora quasi sconosciuto quando Hendrix andò nello suo studio per una sessione fotografica nel febbraio del 1967. “È stato appena prima che “Hey Joe” uscisse in Inghilterra”, ci dice Gered. “Era stato contattato dal produttore Chas Chandler nel 1966 e tutto stava per succedere, doveva suonare ancora tutto e quindi era ottimista e felice. In realtà era una persona tranquilla, quasi umile.”
Lavorare con gli Stones “Vedi, quello sguardo intenso, accigliato, incrollabile: non li ho messi in posa, ma era www.mankowitz.com
quello che volevamo. All’inizio degli anni ‘60, cercavamo di rompere i vincoli dello showbiz patinato; l’idea di musicisti controllati dagli impresari e rivolti ai giovani. Volevo combattere queste cose, trovare un look volubile, sexy, spigoloso. Di fatto non avevo molta esperienza e ora penso che le mie fotografie siano per loro innocenti e naif. Ero senza pregiudizi. Ho sempre pensato che gli Stones fossero affascinanti. Era il loro manager a essere minaccioso. Li ho fotografati per tre anni, compreso durante il tour negli Usa. Sapevano che non ne avrei approfittato e che mi imponevo dei limiti”.
Un lavoro che definisce un’era Si è davvero divertito nei rumorosi e sgargianti anni ‘70, gli anni degli Slade e di Susy Quatro, ma è veramente lo stesso ritrattista il cui lavoro perfetto ha contribuito a descrivere gli ABC e gli Eurythmics negli anni ‘80? “La scena musicale era tornata a essere più professionale e gli artisti come Annie Lennox cercavano persone come me. A quell’epoca, entrambi volevamo aggiungere luminosità.” Di fatto, le foto dell’ultimo periodo di Gered, www.mankowitz.com
comprese quelle dei Jam, dei Generation X e di Kate Bush sono quelle che desiderava esporre di nuovo da tempo. “Credo che le foto degli anni ‘60 siano le prime cose che la gente vuole vedere perché è stata un’epoca di influenze culturali eccezionali. Tutto quello che ho fatto dopo è rimasto in secondo piano. Quando ho cambiato studio, mi portavo dietro l’archivio in buste di plastica, lo tenevo sotto la scrivania, pile di vecchi negativi utilizzati come poggiapiedi. Anche se ho fatto la prima mostra nel 1982, non ero particolarmente attento alla catalogazione. Adesso lo sono. È stato straordinario essere presente all’inizio di alcune carriere eccezionali. In alcuni casi, come per i Moody Blues e gli Status Quo, ero lì anche quando il successo non sorrideva più ...”
• Gered Mankowitz: 50 Years Of Rock And Roll Photography è pubblicato da Goodman al prezzo di £ 30. • Gered Mankowitz: La mostra Vintage Stones apre il 5 dicembre presso la Atlas Gallery di Londra e termina alla fine di gennaio del 2014.
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Naim for Bentley personalizzazione al top
Lo “sprone” del momento Bentley ha recentemente lanciato la nuova berlina Flying Spur con un design del marchio integralmente nuovo e miglioramenti non solo in termini di velocità e comfort, ma anche di personalizzazione. Naturalmente Naim è stata parte integrante di questo processo, poiché ha progettato appositamente un sistema audio tale da fornire al cliente la migliore esperienza car-audio possibile.
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entley lanciò l’originale Flying Spur nel 2006. Allora i fedelissimi del marchio furono stupiti dalla sua bellezza, dal suo motore W12, dall’ambiente silenzioso, ma anche dalla straordinaria velocità massima di 315 Km/h. Oggi le ragioni per essere eccitati sono ancora maggiori: gli ingegneri di Crewe svelano la nuova Flying Spur. Il motore biturbo resta il cuore della vettura, ma praticamente è stato ridisegnato tutto. Noterete immediatamente il nuovo profilo, più basso e scolpito che, senza dubbio, potrebbe piacere al fantasma di Henry Moore. Praticamente tutti i 600 componenti dell’abitacolo sono nuovi. Questa nuova berlina segna un salto in avanti nelle possibilità di personalizzazione offerta da Bentley. Il contributo di Naim qui è il segno di un ampliamento della nostra partnership con questa icona dell’ingegneria britannica. Lo straordinario sistema audio Naim for Bentley diventa la personalizzazione definitiva per ascolti esaltanti. In realtà la struttura stessa della vettura ha migliorato il sistema. È più rigida, ma le sospensioni ad aria, regolabili via computer vi coccoleranno ancora di più. L’attenta aerodinamica e l’isolamento hanno ridotto il rumore. Le portiere hanno meno componenti per una migliore qualità. Sono installati anche pannelli ad altissimo isolamento acustico sotto il pianale. Senza contare che anche i cerchi e gli pneumatici sono stati selezionati tenendo ben presenti le richieste di una esperienza audio unica. In questa struttura ben definita, Naim ha progettato nuovi diffusori frontali custom così da ricreare la sua famosa esperienza di
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“musica live”. Come richiesto da Bentley, questo sistema rivoluzionario prevede un amplificatore da 110 watt che include un DSP (processore digitale del suono), con la possibilità di selezionare quindi diverse modalità così da corrispondere esattamente a qualunque disposizione dei posti (la Flying Spur può avere quattro o cinque sedili) e/o genere musicale. Il motore sei litri della Spur ringhia mentre porta la macchina alla velocità di crociera e il pilota può scegliere la modalità NBF (Feedback negativo), in modo da regolare automaticamente sia il volume che la risposta in frequenza. I progettisti Naim hanno passato
Naim ha progettato nuovi diffusori frontali custom così da ricreare la sua famosa esperienza di “musica live” centinaia di ore sulla strada per ottimizzarla, perché solo l’esperienza personale di regolazione alle varie velocità poteva dare il tocco finale. Il nuovo subwoofer aggiunge peso in bassa frequenza e poiché ciascuna seduta è un hotspot acustico, l’esperienza sonora è costruita da minuziosi strati di ritardi temporali e risposte in frequenza personalizzati. La brillante qualità sonora Naim può essere completata, per i molti proprietari nel mondo che si avvarranno di un autista, da un completissimo sistema di connettività multimediale nei sedili posteriori. Una volta iniziata la personalizzazione della vostra Bentley, budget e fantasia saranno i soli limiti. www.naimaudio.com/naim-for-bentley
Tim Hodgson, responsabile delle relazioni con i VIP britannici, si è immerso nelle possibilità di personalizzazione Bentley. “Il tutto inizia, solitamente, con una visita nella nostra fabbrica che si risolve sempre in un’entusiasmante giornata in un luogo molto interessante”, dice. Tutti sono affascinati dalla zona di montaggio o dalla falegnameria, con tutti i nostri artigiani in assoluta concentrazione. Un americano l’ha definito, appropriatamente: “Una pasticceria strapiena solo ed esclusivamente di dolci’.” La Flying Spur è proposta, come standard, in diciassette diversi colori e, come opzione, in cento. Ma una volta entrati nel mondo Mulliner, si aggiungeranno cinque ulteriori opzioni di finitura in pelle oltre alle dodici standard, cinque diverse essenze di legno, tre ulteriori tipi di cerchi; oltre che in pelle trapuntata, la vettura può essere rifinita con magnifici dettagli, quali il tappo della benzina “ingioiellato” e pedali forati in stile sportivo. Spiega Hodgson: “Una vettura come questa è spesso la celebrazione di una conquista. Fintanto che la vettura rimane entro i limiti di legge, possiamo fare qualunque cosa, come, ad esempio, uno speciale bracciolo per un cliente con problemi fisici. Bentley, naturalmente, non ammetterà mai di aver implementato una “politica del gusto.” “Ogni cliente è una persona diversa e a questo noi diamo il massimo rispetto. In ogni caso, utilizziamo diagrammi, configurazioni computerizzate e, qualche volta, chiediamo perfino a un designer di preparare un rendering di quanto effettivamente risulterà piacevole una vettura con i colori e le scelte giuste.”
La nuova berlina Bentley “Flying Spur”
Ogni dettaglio degli interni richiede l’attenzione degli esperti artigiani Bentley
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Incontriamo ... il Group Director of Design
Cosa ascoltiamo Il vecchio e il nuovo
Cosa ascoltiamo...
Il design del suono Connection ha incontrato Simon Matthews, Group Director of Design, per parlare della sua esperienza in Naim e del suo approccio al design industriale.
Dall’alto in basso: il lettore CD5si e l’amplificatore integrato NAIT 5si
D Qual è la tua esperienza di lavoro in Naim? E quando hai conosciuto il marchio per la prima volta? R Innanzi tutto sono un appassionato di musica da quando ero bambino e un patito dell’hi-fi dalla fine degli anni ‘80. Sono stato letteralmente travolto dalla mia prima esperienza con Naim, durante una demo in un negozio! Ho passato una lunghissima estate prima della laurea a lavorare a tutte le ore per potermi comprare un NAIT per il mio impianto. Non mi sono mai pentito! Dopo la laurea in ingegneria meccanica e in design, la mia prima esperienza con Naim in senso lavorativo è stata alla fine degli anni novanta, quando ho avuto la fortuna di incontrare e lavorare per un breve periodo di tempo con Julian Vereker. Da allora sono stato il responsabile del design della maggior parte dei prodotti Naim mentre lavoravo per due dei più importanti studi di design industriale del Regno Unito. L’itinerario si completa quando assumo la funzione di Group Director of Design nel 2012. D Che cosa comporta la tua attuale funzione? R Fondamentalmente devo immaginare e
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realizzare una visione globale per il look di tutti i prodotti del gruppo. Il mio lavoro è cercare di catturare il cuore e l’anima di ogni marchio e rappresentarlo fisicamente. Lo scopo è sempre creare progetti che piacciano e interessino i nostri clienti vecchi e nuovi e rendere giustizia alle tecnologie e all’elettronica che stanno all’interno di queste magiche scatole. D Lavori in stretta collaborazione con gli ingegneri Naim quando disegni questi prodotti?? R Quando creo la prima bozza di tutti i nuovi programmi di sviluppo mi coordino con gli ingegneri, il management, il marketing e gli acquisti. Poi continuo a lavorare a stretto contatto con tutti i team per fare in modo che i risultati finali siano prodotti con il massimo dell’integrità e della prestazioni possibile. Questa metodologia e questo approccio sono validi sia per i prodotti entry-level che per quelli di gamma alta.
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I membri del forum Naim conoscono bene l’argomento: solo nell’ultimo anno sono stati postati più di 13.000 consigli musicali. Abbiamo chiesto ad alcuni nostri collaboratori di dirci quali siano i loro album preferiti rispettivamente nella categoria moderno e classico. I risultati sono stati interessanti ...
Lo scopo è sempre quello di creare progetti che piacciano e interessino i nostri clienti, vecchi e nuovi
D Qual è stato il prodotto Naim che ti è piaciuto di più disegnare e perché? R Devo dire che come appassionato di musica non mi riesce affatto difficile essere motivato dall’idea che le mie creazioni contribuiscono alla soddisfazione generale che i nostri prodotti forniscono. Adoro lavorare a prodotti di riferimento, dal NAP 500 in avanti, ma provo lo stesso piacere quando sviluppo i prodotti entry-level perché la sfida è sempre fornire la vera esperienza Naim in tutta la gamma, senza eccezione alcuna. D Che tipo di opera ispira e influenza i tuoi progetti? R Mi piace guardare i risultati creativi dei designer e degli artisti in molti campi. Amo la funzionalità di una sedia Eames, la sartorialità di un abito classico e anche le grandi opere architettoniche. Ovviamente Dieter Rams è una figura cardine nel design dell’hi-fi ed è per me fonte di ispirazione. E, per favore, non fatemi parlare di chitarre vintage e orologi perché potrei star qui tutto il giorno!
Lee Sanger
Becky Clark
Montatore specializzato (Diffusori)
Ingegnere informatico Io ho scelto The Paradigm Shift dei Korn, il primo album da quando Head, il chitarrista originale, si è di nuovo unito al gruppo. Il mio brano preferito è Spike in the Veins: la voce ossessiva di Jonathan Davies ti fa pompare il sangue nelle vene. Ho visto gli Incubus suonare dei brani da Make Yourself al Manchester Carling Apollo quando ero ancora a scuola. Per me rimane sempre uno dei migliori concerti che io abbia mai visto. Un mix di rock, acustica, hip-hop e nu-metal con la formidabile voce di Brandon Boyd. Il brano migliore è Drive.
Un album nuovo che ho ascoltato spesso di recente è One Love, di David Guetta. È un mix straordinario di ballo e voce. Una scelta forse commerciale, ma una buona scelta. C’è un album che per me è il più importante di tutti, ed è The Black Album dei Metallica, uscito nel 1991. È un momento unico per l’heavy metal e per la straordinaria carriera di questa band. Evidenzia la loro diversità, sia nei pezzi trash che nelle potenti ballate. Ma prima di tutto, è musica eccezionale.
Ryan Latham Direttore Marketing e Comunicazione Di recente ho rispolverato un album di Terry Callier del 1998, TimePeace. Purtroppo lui se n’è andato nel 2012, ma sono stato abbastanza fortunato da averlo sentito suonare questo album e lo riascolto spesso e volentieri. Ha un background jazz, essendo stato in tournée con George Benson, ma musicalmente questo lavoro unisce meravigliosamente soul, folk e jazz. Per me Keep Your Heart Right è il brano più bello. Una novità della mia playlist è Troubadour degli Step Kids, americani del Connecticut, un altro album di R&B con influenze funk e jazz. Moving Pictures è il mio brano preferito, canzone ben strutturata, mi ricorda gli Steely Dan.
Kenny Vaughan
Adesso tocca a voi.
Raccontateci quali sono i vostri album preferiti (nuovo e classico) sul Forum Naim o sulle nostre pagine Facebook, Twitter o Instagram e avrete la possibilità di vincere una copia autografata del volume fotografico di Gered Mankowitz “50 Years of Rock and Roll Photography”, come potete vedere sulla copertina e leggere a pagina 18 e 19. Maggiori informazioni su come partecipare a pagina 5. www.naimaudio.com
Assistente Naim Label La mia nuova scelta è Instrumentals Vol. 2 di Clams Casino. Come produttore ha utilizzato il suo materiale con artisti di hip-hop come Mac Miller e A$AP Rocky, ma è capace anche di portare qualsiasi brano dall’hip-hop standard a livelli straordinariamente epici e ricchi di ispirazione. Non si può non aver ascoltato brani come Leaf, Numb e One Last Thing. Il mio classico è l’album del 1977 dei Prodigy, The Fat of The Land. Il granchio in copertina riassume bene l’atteggiamento e l’atmosfera di tutto l’album, piedi nella sabbia, mani (o chele) in alto e una mossa fulminea che potrebbe sfidare l’ultima Canon SLR per l’intensità che esprime.
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Fornitori Naim Finiture di qualità
Nato nel fuoco L
o speciale dissipatore di calore dell’amplificatore NAP 500 è diventato un’icona della qualità Naim. Per creare questa struttura complessa dall’alluminio massiccio abbiamo collaborato con una fonderia specializzata nel nord del Galles, più avvezza alla realizzazione di parti a elevate prestazioni per applicazioni aerospaziali e di difesa che all’hi-fi. Offrono la qualità e le tolleranze minime richieste dal nostro amplificatore di riferimento. Il processo di produzione avviene in più stadi: prima si realizza un modello da cui viene fuso lo strumento per l’iniezione. Poi questo strumento viene portato a temperature incredibilmente elevate (ma rimane un segreto il numero esatto di gradi) grazie a una grande fornace (nella foto) prima che venga iniettato l’alluminio fuso. Dopo il raffreddamento e la solidificazione, lo stampo esterno viene rotto e rimosso con getti d’acqua ad alta pressione per estrarre il pezzo di alluminio finito.
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Lo speciale dissipatore di calore dell’amplificatore NAP 500 è diventato un’icona della qualità Naim
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Viaggi Russia
Il restauro del NAIT
Restaurare un classico
Riflettori sulla Russia
La storia dell’amato amplificatore NAIT di Paul Warrilow è il racconto di 21 anni di alti e bassi trascorsi sullo sfondo della devozione alla gioia dell’ascolto. Recentemente, abbiamo avuto il piacere di rimettere a nuovo questo esempio classico nel nostro reparto assistenza.
La Russia è uno dei mercati in più rapida crescita per Naim. Abbiamo chiesto a Sergey Gudim, amministratore delegato del distributore Alef Hi-Fi, che cosa fa dei russi degli appassionati audiofili.
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lef Hi-Fi ha una rete di 100 negozi in tutta la Russia, che comprende 40 specialisti Naim. L’amministratore delegato Sergey Gudim afferma che è entrato in questo settore non come appassionato, ma come uomo d’affari. In 16 anni di lavoro ha imparato a conoscere il settore e ha perfezionato il suo approccio, per mettere l’accento sul “massimo supporto al rivenditore” nella ricerca della qualità e non solo della crescita del fatturato. Sergey sostiene che la comunità degli audiofili in Russia è cresciuta dai tempi dell’Unione Sovietica, quando la maggior parte degli entusiasti costruiva da sé i propri apparecchi hi-fi. Il crollo dell’URSS e l’apertura della Russia alla musica occidentale e all’hi-fi ha significato un rapidissimo sviluppo del mercato, come ci spiega Sergey. “Penso che il picco sia stato tra il 2005 e il 2008 e anche se la crisi finanziaria ha pesato molto sull’hi-fi, la gente ha iniziato a pensare e a scegliere con maggiore attenzione.” Quando si parla di impianti, i consumatori russi, afferma Sergey, “sono più interessati alla qualità dei prodotti, al loro design e preferiscono oggetti realizzati in Europa; solo dopo vengono affidabilità e prezzo.” La filosofia Naim della ricerca della migliore qualità possibile
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del suono e l’enfasi messa sulle emozioni grazie a ritmo e precisione è apprezzata in Russia? “Certo”, dice, aggiungendo che “la Russia è un paese di persone sensibili, che apprezzano molto i prodotti inglesi.” Che cosa ascoltano i clienti russi sui loro impianti Naim? “Non cose tanto diverse dagli altri paesi: ai Russi piace una gamma molto vasta di musica, proveniente da tanti paesi. Se facciamo la domanda, i preferiti sono il jazz e il blues, poi viene il rock, dal soft all’hardcore, poi la musica classica e il pop. Ma i nostri clienti ci dicono che con un impianto Naim tutta la musica è bella: Naim crea prodotti universali!” Anche se lo streaming di alta qualità è una battaglia difficile in un mercato in cui, come nel resto del mondo, “molte persone preferiscono cercare musica gratis invece di pagare per averla.” Sergey vede crescere la musica in streaming in Russia soprattutto tra i giovani, “ma, anche se molti audiofili rippano la loro librerie musicali su hard drive, continuano a tenere i propri CD.” Sembra che vi sia ancora molto spazio per far crescere gli appassionati di Naim in Russia; e così sarà, grazie ai prodotti di qualità che i clienti russi desiderano acquistare. www.naimaudio.com
Il Sales Director di Naim, Doug Graham e il Sales Manager di Naim Jason Gould a Volgograd
Sergey Gudim di Alef Hi-Fi
Jason Gould mostra l’importanza del set-up del sistema durante la sessione di formazione per i negozianti in Russia
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estauro è un termine che si associa facilmente ai mobili, agli edifici antichi o alle automobili storiche, ma che vale anche per l’hi-fi classico fatto a mano. È davvero possibile considerare il NAIT un oggetto storico? Certamente sì, almeno nel contesto del nostro patrimonio. Arrivato 30 anni fa, è stato il nostro primo amplificatore integrato, una pietra miliare della nostra ricerca della riproduzione sonora di qualità eccezionale. Il NAIT di Paul è uno dei primi tra questi amplificatori ormai divenuti icona ed è stato realizzato nel 1983. Lo ha comprato nel 1992, come ci racconta: “Avevo 22 anni, mi ero appena sposato ed ero abbastanza al verde. Ma un mio amico aveva un NAIT e un LP12. Suonava meravigliosamente e lo volevo anch’io!”. È stato usato ininterrottamente per parecchi anni, prima di essere messo in naftalina per sopravvivere ai bambini, alla fine del matrimonio e a un trasloco. Essendo passato a un impianto Naim con componenti separati, Paul lo vendette su eBay ... ma fece infuriare l’appassionato acquirente quando si rese conto che non riusciva a separarsene al momento del loro incontro. Lo ha, invece, regalato a sua figlia Laura, appassionata di vinile. “Ha sostituito il suo impianto e ha fatto la differenza nella separazione e nel nitore. Suona ancora benissimo.” Un guasto intermittente ha tuttavia costretto la dinastia Warrilow ad affidare l’amato NAIT a Naim, perché fosse sottoposto a un restauro totale. Beverly Haysom, che ha accettato l’incarico, lavora in azienda da 21 anni e negli ultimi 10 è stata responsabile del reparto assistenza. Incarna la preziosa longevità dello staff che consente a quasi tutto quello che Naim ha prodotto (un archivio contiene un esemplare di ogni prodotto) di essere restaurato da specialisti esperti. “Trasmettono le loro abilità ai giovani con training, circuiti e cablaggi campione, insomma, tutta la filosofia Naim”, ci spiega. Un’ispezione dettagliata e un test rilevano anche i difetti di cui il proprietario potrebbe non essersi accorto.
Esperti di altissimo livello lavorano alla riparazione di diversi prodotti, come l’amplificatore NAIT di Paul, presso il dipartimento assistenza di Naim.
“I componenti si logorano e si seccano e questo compromette la qualità del suono dopo qualche tempo. I voltaggi possono essere cambiati e spesso i prodotti più vecchi necessitano di una nuova calibrazione.” Beverly controlla la redazione dell’elenco dei “lavori da fare”, compresi il riposizionamento o l’upgrade dei componenti. Poi la palla passa a un ingegnere che analizza il tutto scrupolosamente. Una notte di funzionamento ininterrotto, l’ispezione finale con test di ascolto e funzionamento, rimessa a punto e pulizia completano il programma. “Laura non vede l’ora di riaverlo e sono sicuro che funzionerà al meglio per altri 21 anni.” Dice Paul. Poi saremo felici di rimetterlo in salute e aggiornarlo di nuovo. Però, Laura, se lo fai andare senza sosta, preferiremmo averlo qui per una piccola visita tra 15 anni!
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