O CO PE N RE TIE M NE IS IN ER S IC ER O TO RD IA
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Mensile del santuario di CHIAMPO (VI) Frati minori - anno XCI MARZO 2016
Sommario N° 3 Marzo 2016 Lettera del frate Rettore..............................................................................3 Anno della misericordia (2) di fra Damiano Baschirotto..................................................4 Bellezza e arte liturgica a cura di suor Annachiara Rizzo...............................................6 Le Parole di Papa Francesco a cura di suor Annachiara Rizzo..........................................8 Appuntamenti a cura della Redazione ....................................................................10 Speciale inserto anno della misericordia (1) di suor Annachiara Rizzo..........................12 Parole che uniscono di fra Lorenzo Raniero.........................................................14 Aiuterò e consolerò tutti............................................................................16 Sopra una conchiglia fossile prof. Francesco Celsan...........................................18 Fra Claudio Amico di fra Liberio Fochesato............................................................20 News ........................................................................................................22 Pellegrinaggi..............................................................................................23
La fraternità dei frati francescani, augura a tutti i nostri lettori, benefattori e amici una felice Pasqua di Risurrezione. Grazie di cuore a chi con il proprio sostegno fa vivere la nostra rivista e permette che il Santuario sia un luogo bello e uno spazio sacro per chiunque lo visiti.
MENSILE DEL SANTUARIO DI CHIAMPO (VI) - FRATI MINORI Via Pieve, 170 - 36072 Chiampo (VI) - Tel. 0444 623250 - Fax 0444 422921 - Servizio al pellegrino 3332744781 Indirizzo e-mail rivista: grottadilourdes@libero.it - Mail convento: fratichiampo@libero.it PRIVACY: nel rispetto della legge 675/96, sulla tutela di riservatezza delle persone e dei dati personali, “La Grotta di Lourdes” garantisce che le informazioni relative agli associati, custodite nel proprio archivio elettronico, non saranno cedute ad altri e saranno utilizzate esclusivamente per l’invio della rivista.
Direttore responsabile: fra Luigi Secco Redazione: Servizio foto:
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fra Giuseppe Bonato, fra Damiano Baschirotto, fra Alberto Burato, fra Lorenzo Assolani, Suore Francescane Alcantarine e Giovanni Fanton fra Alberto Burato, fra Stefano Marchioro, Stefano Lovato, Norberto Rancan Cora Print s.r.l - Trissino (VI)
Autorizzazione Tribunale di Vicenza 16/07/1949 - N.13 R.S. Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori. IN COPERTINA: NOÈ FLORIO “PASSIONE DI CRISTO” OPERA DONATA DALLO SCULTORE CHIAMPESE AL SANTUARIO DI CHIAMPO E POSTA SULLA PARETE LATERALE DELLA CHIESA DELLA PIEVE.
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Lettera del frate Rettore frate
Giuseppe Bonato
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ari fratelli e sorelle,
il tempo della Quaresima ci ha preparato a vivere questo tempo di grazia della Pasqua; abbiamo attraversato il deserto della Quaresima e i giorni dolorosi della Passione, diamo allora spazio al grido di vittoria: “E’ risorto il Signore, veramente è il Signore!”. Il nostro incontro con il Risorto cambia la nostra vita e in questa visita noi sperimentiamo tutta la verità e la bontà di Dio. Cristo è la mia speranza: questo significa dire che ogni mio desiderio di bene trova in Lui la pienezza. Il Signore che ha vinto la morte e il male, sostenga il nostro cammino, il percorso delle nostre comunità per affrontare e gestire le difficoltà del presente. L’augurio che ci scambiamo reciprocamente lo prendiamo dalla conclusione della Bolla d’indizione del Giubileo straordinario della misericordia: “In questo Anno Giubilare la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo e ogni donna e ripeta con fiducia e senza sosta: «Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre» (Sal 25,6)”. Buona Pasqua a tutti!
Importante : Nuovo orario delle Sante Messe durante la settimana da martedì 29 marzo a venerdì 28 ottobre ore 16.30 - Santa messa del pellegrino Sante Messe durante la settimana ore 7.00 e 9.00 MARZO 2016
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Anno giubilare della misericordia (2) La misericordia del padre
fra
Damiano Baschirotto
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l tema della misericordia si incrocia inevitabilmente con la lettura di Luca 15, 1-25, ossia la parabola del Padre Misericordioso (o del figliol prodigo). Nel mio studio ho messo un quadro che rappresenta la celeberrima tela di Rembrandt intitolata ‘Dio Padre amoroso’. Molti, di fronte a questa opera, sono rimasti e rimangono meravigliati e stupiti per come un pittore abbia potuto rendere così visibile e concreto l’amore e la misericordia di un padre. Un giorno, presentando e commentando questo quadro a scuola, ho chiesto agli alunni (I° media) di dire le loro impressioni. Dopo un dibattito che aveva dimostrato un interesse inaspettato, ho chiesto perché il Padre avesse gli occhi chiusi. Dopo alcune risposte scontate, uno mi dice: perché l’amore è cieco.
fa ogni cosa a puntino e per questo pensa di essere un buon figlio che riceverà a suo tempo la meritata ricompensa. Questo racconto evangelico potrebbe essere anche chiamato: la parabola dei figli perduti. Non si è perduto solo il figlio più giovane, ma anche quello che è rimasto. Esteriormente faceva tutto ciò che fa un ‘bravo ragazzo’. Ma interiormente si era allontanato dal padre ed era infelice.
Il peccato dell’uomo, il suo allontanarsi da Dio ci rende incapaci di sentirci figli e fratelli tra noi. E’ una amara constatazione che trova riscontro nelle nostre esperienze familiari e comunitarie. Il figlio maggiore riconosce di non avere un padre bensì un padrone, quando dice: E’ proprio la cecità dei due figli che rende “Io per tanti anni ti ho servito” e non riconosce ancora più grande la misericordia del Padre. di avere un fratello quando dice: “Questo tuo Il figlio maggiore della parabola, ritornando figlio”. a casa dopo la giornata di lavoro, resta come Al versetto 31 il padre cerca di far entrare bloccato dalla cosa più naturale di questo mondo: in casa sua si fa festa. Chiede spiegazioni. nella logica dell’amore e della festa colui che Quando capisce che in casa c’è il fratello ribel- è rimasto sempre impigliato nell’orizzonte del le e prodigo, prova un sentimento di ripulsa e puro dovere, della sola osservanza di una religione rigida che esclude qualsiasi sentimento, rifiuto. gioia e festa e, soprattutto, perdono. Uscendo Il più giovane è un servo ribelle che scap- di casa, il Padre va ad incontrarlo e lo chiama: pa dal padre perché la vita di famiglia è troppo Figlio! Così gli manifesta la cosa più importanstretta per le sue esigenze di totale libertà; il te della fede (ossia il rapporto che ognuno ha secondo, il maggiore, è un vero servo, perché con Dio). Traducendo l’appello, che Padre po-
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Dio padre amoroso di Rembrandt
trebbe essere: “tu hai un padre, tu sei sempre con me, nel mio cuore, nelle mie attenzioni. Tu non sei uno schiavo come tu ti definisci, ma un figlio che deve gioire di tutto ciò che ho perché ciò che è mio è tuo. Vieni, abbracciami, baciami ed entra nella festa per tuo fratello che è ritornato”. Il figlio maggiore deve morire ai suoi schemi mentali, alla sua religione fatta di leggi ed entrare in una fede imperniata sull’amore per cui il padre accoglie il figlio ribelle e il figlio-schiavo. Senza condizioni, solo perché sono suoi figli.
Saprà fare questo salto? La parabola non lo dice. Lo sappiamo fare noi questo salto? Ciò che emerge in questa parabola più che il peccato del figlio minore, più che la ristrettezza mentale del figlio maggiore è la misericordia del Padre nei confronti dei due figli tutti e due ‘peccatori’. Veramente l’amore è cieco perché sa superare ogni ostacolo. E’ cieco perché questo amore è esistito prima ancora che fosse possibile qualsiasi rifiuto e starà ancora lì, sulla soglia di ogni casa, fino a che tutte le ribellioni del cuore umano si saranno consumate.
DISGRAZIA GRANDE ESSERE CIECHI. CHISSÀ CHE NON VEDENDO LE COSE DI QUESTO MONDO, POSSANO VEDER MEGLIO CON GLI OCCHI DELL’ANIMA DEL SIGNORE. (FRA CLAUDIO)
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Bellezza e Arte Liturgica Il Beato Claudio Granzotto nel mosaico di padre Marko Ivan Rupnik, sj ...Segue... (dal numero 1-2 del 2016 della nostra Rivista) l’intervento di p. Marko Ivan Rupnik, autore del mosaico. Il testo mantiene volutamente lo stile orale e non è stato rivisto dall’autore. a cura di suor
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Annachiara Rizzo
an Francesco è una montagna to san Paolo al capitolo 15 della prima lettera
dentro la quale ci sono tutti i francescani. E perciò lo dovevamo inserire di sicuro. Ma come fare? I frati volevano anche s. Chiara, guai a lasciare fuori anche lei, allora il passaggio è stato questo: la passione l’abbiamo trovata in Veronica che con il sudario testimonia la passione e in Claudio che ricorda la passione di Cristo. Noi siamo testimoni della passione, non occorre metterla lì. In Francesco ho voluto far vedere proprio questo: nella stigmatizzazione, dietro di lui si intravvede questa croce dell’essere concrocifisso con Cristo. Quando Francesco va a baciare il lebbroso ha capito una cosa importantissima: che per amare si muore, non si può amare risparmiando se stesso. L’amore ti consuma ma è l’unico modo per passare alla vita. È l’arte del morire che ci salva. Chi non sa morire non si salverà. Se non si muore per amore si crepa (e scusate il termine!). Non si risorgerà. È esplici-
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ai Corinzi: un chicco di grano. Voi sapete bene come ci sia un periodo nella terra quando il chicco è già marcio, da buon contadino lo so molto bene, è già marcio ma non si vede ancora il germoglio, ed è il tempo difficile: tu soffri, ti
picchiano, ti sparlano, non so cosa fanno di te e tu ami, ti viene il dubbio: ma sono stupido... ha senso questo? Perché non batto il pugno...? Perché c’è quella notte prima che spunti il germoglio... e non sembra che il germoglio c’entri con il seme. Il seme è come una pietruzza, ma
il germoglio è succoso e fresco, tutta un’altra storia, e questo è l’esito dell’amore. Perciò volevo far vedere questo Francesco che vive la concrocifissione ma la vive non come tragedia, ma come una consegna, come una preghiera, come un orante che prega, e santa Chiara, che anche vorrebbe partecipare, delicatamente mette la sua mano sotto quella di Francesco per essere anche lei perforata dal male del mondo, dalla sofferenza. Vedete: Veronica ha avuto scolpito il volto di Cristo sulla stoffa, Claudio nella pietra, Francesco nella propria carne, e Chiara nella sua anima, nel suo modo di essere donna. Tra questi due si usavano parole forti per esprimere l’amore e la fede perché non erano delicati ma forti. Perciò mi sembrava bene così, che Chiara mette pian piano anche lei la mano lì per essere anche lei concrocifissa, ma anche questo quasi in un passo di danza. È quasi come se si aprisse davanti a noi un Cantico dei Cantici dei primordi della spiritualità francescana. (continua...)
DIO PARLA ANCHE ATTRAVERSO L’ARTE. (FRA CLAUDIO)
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Le parole di Papa Francesco Il Triduo pasquale
a cura di suor
Annachiara Rizzo
Cari lettori, prepariamoci e viviamo il Triduo Pasquale con le parole di papa Francesco tratte dall’Udienza generale del 1 aprile 2015:
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l Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo, è il culmine di tutto l’anno liturgico e anche il culmine della nostra vita cristiana e si apre, il Giovedì Santo, con la commemorazione dell’Ultima Cena. Gesù, la vigilia della sua passione, offrì al Padre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del pane e del vino e, donandoli in nutrimento agli Apostoli, comandò loro di perpetuarne l’offerta in sua memoria. Il Vangelo di questa celebrazione, ricordando la lavanda dei piedi, esprime il medesimo significato dell’Eucaristia sotto un’altra prospettiva. Gesù – come un servo – lava i piedi di Simon Pietro e degli altri undici discepoli (cfr Gv 13,4-5). Con questo gesto profetico, Egli esprime il senso della sua vita e della sua passione, quale servizio a Dio e ai fratelli: «Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire» (Mc 10,45). Questo è avvenuto anche nel nostro Battesimo, quando la grazia di Dio ci ha lavato dal peccato e ci siamo
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rivestiti di Cristo (cfr Col 3,10). Questo avviene ogni volta che facciamo il memoriale del Signore nell’Eucaristia: facciamo comunione con Cristo Servo per obbedire al suo comandamento, quello di amarci come Lui ci ha amato (cfr Gv 13,34; 15,12). Se ci accostiamo alla santa Comunione senza essere sinceramente disposti a lavarci i piedi gli uni agli altri, noi non riconosciamo il Corpo del Signore. E’ il servizio di Gesù che dona sé stesso, totalmente. Il Venerdì Santo meditiamo il mistero della morte di Cristo e adoriamo la Croce. Negli ultimi istanti di vita, prima di consegnare lo spirito al Padre, Gesù disse: «E’ compiuto!» (Gv 19,30). Che cosa significa questa parola?, che Gesù dica: “E’ compiuto”? Significa che l’opera della salvezza è compiuta, che tutte le Scritture trovano il loro pieno compimento nell’amore del Cristo, Agnello immolato. Gesù, col suo Sacrificio, ha trasformato la più grande iniquità nel più grande amore.
[…] Anche oggi ci sono tanti uomini e donne, veri martiri che offrono la loro vita con Gesù per confessare la fede. E’ un servizio, servizio della testimonianza cristiana fino al sangue, servizio che ci ha fatto Cristo: ci ha redento fino alla fine. E questo è il significato di quella parola “E’ compiuto”.
Cristo Risorto centro e fine del cosmo e della storia; vegliamo pieni di speranza in attesa del suo ritorno, quando la Pasqua avrà la sua piena manifestazione.
A volte il buio della notte sembra penetrare nell’anima; a volte pensiamo: “ormai non c’è più nulla da fare”, e il cuore non trova più Il Sabato Santo è il giorno in cui la Chie- la forza di amare… Ma proprio in quel buio sa contempla il “riposo” di Cristo nella tomba Cristo accende il fuoco dell’amore di Dio: un dopo il vittorioso combattimento della croce. bagliore rompe l’oscurità e annuncia un nuovo Nel Sabato Santo la Chiesa, ancora una vol- inizio, qualcosa incomincia nel buio più prota, si identifica con Maria: tutta la sua fede è fondo. […] raccolta in Lei, la prima e perfetta discepola, Cari fratelli e sorelle, in questi giorni del la prima e perfetta credente. Nell’oscurità che Triduo Santo non limitiamoci a commemorare avvolge il creato, Ella rimane sola a tenere la passione del Signore, ma entriamo nel miaccesa la fiamma della fede, sperando contro stero, facciamo nostri i suoi sentimenti, i suoi ogni speranza (cfr Rm 4,18) nella Risurrezione atteggiamenti, come ci invita a fare l’apostodi Gesù. lo Paolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti E nella grande Veglia Pasquale, in cui di Cristo Gesù” (Fil 2,5). Allora la nostra sarà risuona nuovamente l’Alleluia, celebriamo una “buona Pasqua”. MARZO 2016
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Settimana Santa 20 marzo Domenica delle Palme
Sabato ore 18 e domenica ore 10.00 Benedizione degli ulivi in Grotta e processione alla Chiesa del Beato Claudio
24 marzo Giovedì Santo giovedì
Ore 18.30 S. Messa nella Cena del Signore24 d
25 marzo Venerdì Santo
Ore 15.00 Liturgia nella Passione e Morte del Signore (chiesa nuova) Ore 20.30 Solenne Via Crucis
26 marzo Sabato Santo
Ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale
27 marzo Pasqua di Risurrezione Sante Messe con orario festivo4 d 28 marzo Lunedì dell’angelo
Sante Messe con orario festivo Non c’è la celebrazione dei vespri
Nella Settimana Santa le confessioni sono sospese durante tutte le celebrazioni liturgiche: invitiamo a prepararsi con tempo alla celebrazione del Sacramento della Riconciliazione.
Concerto 3 aprile “DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA”
Ore 15 Chiesa della Pieve CONCERTO MEDITAZIONE SUL MISTERO PASQUALE Coro Polifonico Progetto Musica di Valdagno (VI) Diretto da Claudio Ferro
Anno Santo della Misericordia I pellegrini che giungeranno al santuario per varcare la PORTA SANTA DELLA MISERICORDIA, saranno guidati attraverso un percorso specifico fino a giungere, come afferma San Francesco, ad essere “interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito perché possiamo seguire le orme del Figlio tuo, il Signore nostro Gesù Cristo”
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Importante In questo ANNO GIUBILARE abbiamo programmato
LA SANTA MESSA DEL PELLEGRINO alle ore 16.30 in Grotta (alla Pieve se piove). Inizieremo martedì 29 marzo fino a venerdì 28 ottobre.
La celebrazione sarà da lunedì a venerdì.
Preghiamo tutti i pellegrini che prenotano la loro visita di tenere presente questo appuntamento comunitario. Grazie! SS. Messe durante la settimana: ore 7.00 (Pieve) a cui segue la preghiera delle Lodi. Ore 9.00 e 16.30 (Grotta) Nb. La S. Messa delle ore 8.00 viene sospesa
INIZIATIVE PER L’ANNO GIUBILARE La sfida educativa in terra santa, tra conflitti e speranza
Il progetto caritativo che vi presentiamo come FRATERNITA’ FRANCESCANA DEL NORD ITALIA mette al centro l’educazione in due luoghi molto importanti per la custodia della Terra Santa: Siria e Palestina. Il progetto prevede di raccogliere fondi per: • •
SIRIA: Borse di studio a Damasco e Aleppo e sostegno ai centri di aiuto allo studio. BETLEMME: Sostegno di attività extra scolastiche per i giovani con problemi di apprendimento che frequentano la Terra Santa Girls School e Terra Santa Boys School. Sostegno per borse di studio sia per gli studenti delle scuole elementari e superiori, sia per studenti universitari iscritti alla Bethleem University, università cattolica sostenuta dalla Chiesa cattolica e in parte dalla Custodia di Terra Santa.
CONTO CORRENTE DI RIFERIMENTO:
Associazione di Terra Santa: Piazza Sant’Angelo, 2 – 20121 MILANO IBAN : IT67 W050 18121010 0000 0122691 BIC/Swift Code: CCRTIT2T84A CAUSALE: EMERGENZA EDUCATIVA INFO: a.avveduto@proterrasancta.org
Le sette opere di Misericordia Spirituali
(1) Perdonare le offese di suor
Annachiara Rizzo
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ietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. (cfr. Mt 18,21-22) Padre nostro … “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Quanti martiri ancora oggi
della Parola, del Vangelo, quante volte devo perdonare? domanda Pietro a Gesù. Sono esperienze che possono portare all’orlo della pazzia. Sono momenti in cui le parole umane non servono e nessuno, fortunatamente, in quel momento (ndr della strage) mi ha detto «forza Carlo!». Avevo la certezza che il perdono mi avrebbe aiutato a sopravvivere, a trovare quella pace del cuore che diversamente avrei rischiato di perdere”.
muoiono invocando da Dio il perdono sui loro Carlo Castagna è divenuto un vero apostolo uccisori sull’esempio di Cristo: “Padre, perdo- del perdono con la sua testimonianza ovunque nali, perché non sanno quello che fanno”. venga invitato.
Ma quanto è difficile perdonare nella vita quotidiana! Eppure solo grazie al perdono offerto e ricevuto può sorgere un nuovo sole sulle relazioni spezzate. Se abbiamo fatto l’esperienza di Pietro nel cortile del Sommo sacerdote, se cioè i nostri occhi si sono sciolti in lacrime incrociando lo sguardo misericordioso del Signore Gesù e il nostro cuore di pietra è diventato morbido, misericordioso, potremo allora essere misericordiosi come il Padre verso i nostri fratelli e sorelle. Un apostolo del perdono, nostro contemporaneo, è Carlo Castagna e vive a Erba (CO). Tutti ricordiamo la “strage di Erba” del 2006 quando gli uccisero la moglie, la figlia e il nipotino di due anni. In una delle tante interviste Castagna ha detto che “il perdono ci viene in aiuto perché innanzitutto perdonare significa essere sulla stessa lunghezza d’onda
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(per ascoltare una breve intervista a Carlo Castagna: su youtube al seguente indirizzo: https://youtu.be/1wkpxeR5Q44)
OGNI VOLTA CHE SOPPORTIAMO UNA INGIURIA PER AMORE DI DIO, DI GESÙ, GLI DIAMO UNA GRANDE CONSOLAZIONE ED EGLI CI CONCEDE LA CONSOLAZIONE DI CONVERTIRE QUALCHE ANIMA. (FRA CLAUDIO)
Corporali
(1) Seppellire i morti di suor
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l senso profondo di questa opera di misericordia lo troviamo scritto nel corpo umano che ci è stato donato da Dio e che con il Battesimo è diventato “tempio dello Spirito Santo”. Il nostro corpo si nutre dell’Eucarestia corpo e sangue del Signore Gesù. Attraverso il nostro corpo lodiamo il Signore per la bellezza della creazione, ascoltiamo e mettiamo in pratica la sua Parola. Per questo il corpo deve essere onorato con la sepoltura, ed è una cura che ritroviamo già nell’Antico testamento, possiamo vedere ad
Annachiara Rizzo
esempio, nel libro di Tobia, la storia di Tobi che seppellisce i morti a rischio della propria vita. Una testimone della nostra storia recente è Lucia Pisapia in Apicella, più conosciuta come “mamma Lucia”, nata a Cava de’ Tirreni (SA) il 18 novembre 1887 e morta sempre a Cava il 23 luglio 1982. Dopo lo sbarco degli alleati durante la seconda guerra mondiale si erano susseguiti, nei dintorni di Cava de’ Tirreni, violentissimi scontri con l’inevitabile e inutile carneficina. Centinaia di soldati morti erano stati sepolti alla meglio in cimiteri improvvisati ma molti altri giacevano qua e là sotto il sole e la pioggia, nei boschi e lungo le scarpate e non avevano ricevuto degna sepoltura. Mamma Lucia una notte fa un sogno: sulla montagna vicina a Cava vede otto croci bianche e sotto otto bellissimi giovanotti che si levavano in piedi dalle zolle. Inizialmente si spaventò ma poi si fece coraggio e domandò chi fossero. Gli risposero: siamo tanti e di tante nazioni diverse e implorarono “Riportaci alle nostre mamme”. Per mamma Lucia questa divenne una missione e cominciò a cercare i resti mortali che lavava e componeva in cassette di zinco, e faceva arrivare alle famiglie.
Ha dato sepoltura a più di 800 soldati italiani, tedeschi, polacchi, marocchini e americani.
(per ascoltare una breve intervista a mamma Lucia: su youtube al seguente indirizzo: https://youtu.be/K03mX0oIrGI)
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“Il Tempo della salvezza” Parole che uniscono
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Lorenzo R aniero
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li antichi saggi orientali descrivevano il tempo in questo modo: «Ieri è storia, domani è un mistero, oggi è un dono; per questo si chiama presente!». In questo proverbio viene sottolineata la caratteristica dell’attimo presente come “dono”, come il momento opportuno in cui accogliere consapevolmente la vita che ci viene offerta nell’istante che ci è regalato, come il solo che realmente e concretamente ci appartiene. Questa concezione del tempo si avvicina a quella cristiana, poiché nella bibbia viene detto che il tempo è creato da Dio e quindi ha un valore positivo: è il segno della cura e dell’amore che Dio ha per tutti gli uomini. In ogni attimo che noi viviamo, dunque, è contenuto un segno della presenza amorosa di Dio; vi è per noi l’op-
50° Sartori Espedito e Ramponi Amelia
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portunità di raccogliere il regalo d’amore che il Signore ci ha preparato, costituisce cioè una vera occasione di salvezza, di vivere una vita piena e realizzata. Il linguaggio biblico chiama questo tempo kairos che si distingue dal tempo cronologico, quello dello scorrere interminabile dei minuti, delle ore e dei giorni. Nel vangelo di Marco, le prime parole pronunciate da Gesù parlano proprio di questo kairos: «Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino» (Mc 1,15). Si tratta di un tempo pieno della presenza di Dio, nel quale ogni istante e ogni attimo trasuda della cura e dell’amore che Dio ha per gli uomini; potremmo immaginarlo come un tempo “denso” da gustare in ogni suo momento perché in esso Dio ora è presente a nostro favore. In questa prospettiva cristiana, dunque, non c’è
più nulla da aspettare, non esiste più un’attesa infruttuosa, un tempo vuoto e senza senso; tutto è già qui, ora, alla nostra portata, nelle nostre possibilità; il bene e la salvezza si sono già fatte presenti nel tempo e impregnano ogni istante della nostra esistenza. Nella vita degli sposi cristiani questa prospettiva è di fondamentale importanza. Nel giorno del matrimonio, la coppia credente celebra il dono della salvezza a proprio favore; ossia riconosce l’amore incondizionato che Dio ha avuto per ciascuno dei due e, per tutto il tempo della loro vita, gli sposi si affidano a questa tenera cura di Dio. Ciò significa che i coniugi cristiani credono fermamente che ogni istante della loro vita insieme e che giorno che passano nell’amore reciproco è un’occasione per sentire su di loro l’amore misericordioso di Dio Padre. In forza di questa fede, allora, impareranno a valorizzare ogni attimo e ogni minuto della loro giornata per donarsi reciprocamente l’amore; non si lasceranno sfuggire l’occasione per vivere gesti, sguardi e parole d’amore l’un per l’altro e faranno di tutta la loro vita quotidiana un vero tempo di salvezza e di vita piena. Il segreto sta proprio qui: credere che in ogni istante della vita vi è un dono che Gesù Cristo ha preparato per noi, per la nostra felicità. La sapienza orientale ha tramandato un racconto che ci aiuta a capire questa verità. Si racconta, infatti, che il potente e ricchissimo re di Ben-
40° Matrimonio Albarello Giorgio e Biondani Emilietta
godi riceveva ogni giorno l’omaggio dei suoi sudditi. Aveva conquistato tutti i regni possibili, aveva ricchezze immense e si annoiava un po’. In mezzo agli altri, puntuale ogni mattina, arrivava anche un silenzioso mendicante che portava al re una mela. Poi, sempre in silenzio, si ritirava. Il re, abituato a ricevere ben altri regali, con un gesto un po’ infastidito, accettava il dono, ma appena il mendicante voltava le spalle cominciava a deriderlo, imitato da tutta la corte. Il mendicante non si scoraggiava. Tornava ogni mattina a consegnare nelle mani del re il suo dono che il re deponeva meccanicamente in una cesta accanto al trono. La cesta, che conteneva tutte le mele portate dal mendicante con gentilezza e pazienza, ormai straripava. Un giorno, la scimmia prediletta del re prese uno di quei frutti e gli diede un morso, poi lo gettò via sputacchiando ai piedi del re. Il sovrano, sorpreso, vide apparire nel cuore della mela una perla iridescente. Fece subito aprire tutti i frutti accumulati nella cesta e trovò all’interno di ogni mela una perla. Meravigliato, il re fece chiamare lo strano mendicante e lo interrogò. «Ti ho portato questi doni, sire – rispose l’uomo – per farti comprendere che la vita ti offre ogni mattina un regalo straordinario, che tu dimentichi e butti via perché sei circondato da troppe ricchezze. Questo regalo è il nuovo giorno che comincia». Ognuno dei nostri giorni è come una perla preziosissima. Ciò che conta è accorgersene e non sprecarlo gettandolo via.
50° Matrimonio Miotto Angelo Viezzer Teresa
CERTO È DIFFICILE SALVARSI. ANCHE IO SONO UN POVERO PECCATORE; MA CON L’AIUTO DELLA MADONNA BENEDETTA E DEL SIGNORE, SPERO DI SALVARMI! (FRA CLAUDIO)
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Aiuteró e consoleró tutti
Florio Alice e Confente Enrico (Monteforte d’Alpone – VR)
Famiglie Muraro (San Patrizio di Conselve – RA) e Zanotti (San Pietro Terme – BO)
Dal Maso Alex (Montebello Vicentino – VI)
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Santin Rachele e Riccardo (Trevenzuolo – BG) e il cugino Matteo (Zevio – VR)
Balconi Mosè e Leo Sala ( Garbagnate – LC)
Zatti Ernesto e Pozzati Irma nel loro 50° anniversario di Matrimonio assieme al nipote Simone (Vigevano – PV)
Preghiera per la giornata mondiale del malato Alla Madonna e Beato Claudio
O madre di misericordia Madonna di Lourdes e Beato Claudio, Gesù, ha manifestato la sua solidarietà con l’umanità sofferente; ascoltate la voce e la preghiera di tutti i vostri figli infermi che ricorrono ai vostri piedi con certezza di trovare chi li accoglie, guarisce, e conforta. Esaudisci, Madre Celeste e Beato Claudio, le invocazioni che vi rivolgiamo: soccorreteci nelle nostre infermità, trasformate le nostre sofferenze, in momenti di crescita, convertite la nostra solitudine in contemplazione, la nostra attesa in speranza, non disprezzate questa supplica, ma ascoltateci, sotto la Vostra protezione: non si è mai udito che qualcuno sia stato da Voi abbandonato, non negate mai a quanti vi chiedono con fiducia.
Francesco Carabaich con Don Eugenio (Nogarole – VI)
Bruna Vivian
Gini Chiara e Monica (Vestenanova – VR)
Spedite le vostre testimonianze e foto alla nostra Rivista grottadilourdes@libero.it
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Sopra una conchiglia fossile... Circa la forma della nuova chiesa del Beato Claudio
prof.
Francesco Celsan
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e la chiesa dedicata al Beato Claudio possiede la forma di una conchiglia, una qualche responsabilità ce l’ha anche Giacomo Zanella, celebre sacerdote poeta, nato a Chiampo nel 1820. Fino a qualche decennio fa, non c’era studente italiano che non conoscesse, almeno i primi versi, di una sua poesia, presente in tutte le antologie scolastiche. Figuriamoci per chi viveva a Chiampo e dintorni! Si tratta della sua lirica più famosa intitolata: Sopra una conchiglia fossile nel mio studio; questo il folgorante inizio:
Sul chiuso quaderno di vati famosi, dal musco materno lontana riposi, riposi marmorea dell’onde già figlia, ritorta conchiglia….
di anni prima della comparsa dell’uomo, all’origine del nostro mondo. Sul suo dorso sono impresse tracce di lunghi, misteriosi sconvolgimenti avvenuti sulla terra.
Conchiglia da cui è stato elaborato il modello architettonico della nuova chiesa del Beato Claudio.
Noi siamo di ieri Il poeta ci ricorda che l’uomo è giovane rispetto alla conchiglia,che è nata miliardi di anni fa, sul fondo del mare. Durante la sua vita il mondo si è evoluto ed ha preso la forma attuale attraverso impressionanti sconvolgimenti. Riferendosi alla grande antica Roma, il poeta dice che la sua nascita e la sua caduta sono recentissime rispetto all’età della conchiglia. Infine parla del genere umano: si crede vecchio ma, in realtà, è stato appena creato da Dio.
Anche se spesso considerata poesia della scienza, la lirica dello Zanella tocca, partendo da argomenti di carattere scientifico, le questioTu, prima che desta a l’aure feconde, ni che stanno alla base della filosofia e della reItalia la testa levasse da l’onde ligione: l’origine del mondo, l’origine della vita, Prima che l’Italia sorgesse dalle acque, la conil destino dell’uomo. chiglia viveva già nelle valli occupate dal mare e dai coralli. La fiamma dei vulcani si rifletteva Del giovane mondo vedesti il mattino Giacomo Zanella ha sul suo tavolo, sopra un li- sull’azzurro mare circostante, violenti terremoti bro di poesie, una conchiglia fossile, usata come squarciavano gli argini di mari ormai scomparfermacarte. Pensa alla sua origine. Alla sua vita si. Raccontano questi sconvolgimenti le palme negli abissi marini. Viveva milioni e milioni sprofondate nel fondo dei laghi, i fossili dei
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Lapide in marmo di Chiampo recante il testo della lirica di G.Zanella, situata nella sezione paleontologica del Museo “P.Aurelio Menin”.
di Dio nell’opera di completamento del programma nobile ed in parte misterioso che gli è stato assegnato. Non ci si deve scoraggiare dalla presenza del male nel mondo: siamo appena agli inizi! Se sarà guidato dalla fede e dalla sua intelligenza l’obiettivo sarà alfine raggiunto. L’uomo sulla terra è chiamato divino straniero: straniero perchè appena arrivato e comunque di passaggio, divino perchè è stato creato da Dio, a sua immagine.
Attenda sull’àncora il cenno divino per novo cammino. E quando lo Spirito scenderà sul mondo unificato e pacificato, l’uomo aspetterà come una nave ancorata al porto i nuovi obiettivi che gli saranno assegnati da Dio. Come si può capire, la familiarità col mondo dei fossili, per i chiampesi, è sempre stata totale: da bambini, a scuola, si imparava a memoria la poesia di Giacomo Zanella, poi da grandi si andava a lavorare nelle cave di marmo –per molto tempo unica alternativa al lavoro dei campi- ed i grandi rettili impressi nelle pietre, le orme la- fossili erano quotidiane presenze in un lavoro sciate dai cigni che scappavano da paludi di- faticoso e pericoloso. ventate montagne. “Un nuovo punto di vista per il Museo!
T’avanza, t’avanza, divino straniero; conosci la stanza che i fati ti diêro L’uomo è l’ultimo arrivato sulla terra e cammina sulle ceneri di un mondo scomparso. Il nostro autore lo incalza a farsi collaboratore
Venite al museo e prenotate la vostra visita guidata (minimo 20 persone) o, se siete una scolaresca, il vostro percorso didattico telefonando al 349.1364173 o inviando una mail a didattica.museomenin@ gmail.com... l’esperienza sarà indimenticabile!
Vi aspettiamo numerosi!”
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Fra Claudio Amico Raffineria del grezzo
P. Liberio Fochesato
O
gni persona nasce anche con uno zaino pieno di materiale grezzo: tendenze, istinti, umori. Grezzo che può venire raffinato, come accade per il petrolio o per i metalli. San Francesco di Sales era collerico, San Ignazio di Loyola impaziente, San Romualdo ghiottone, Santa Teresa d’Avila autoritaria. Ebbene, riuscirono tanto a correggere queste angolosità da risultare esemplari proprio in quella virtù che più loro mancava.
un ammalato. Il campanaro lo accompagnava con il cero acceso. Nessun altro, perché anche lì il rispetto umano, cioè il timore di frizzi, aveva le sue vittime. Infatti, purtroppo, « come tra i pesci, così tra i cristiani / sono più i baccalà che i pescecani » (Trilussa). Gli balenò una riflessione: come mai il Signore passa e nessuno si muove? Se si è credenti, bisognerebbe prostrarsi e poi seguirlo.
Non l’aveva mai fatto, per rispetto umano. Fra Claudio invece pendeva verso il rispetto umano, ma se ne sbarazzò a calci spietati. Ma quella volta trionfò della pavidità, non A Santa Lucia di Piave da borghese vide per badò a nessuno, seguì la comitiva fino alla strada il parroco che portava la Comunione ad casa. Da allora non ebbe più riguardi nel compiere opere di pietà .
Durante l’estate 1944 a Chiampo, mentre completava la statua di Santa Bernardetta, dovette dormire in una stanza di tre letti nell’infermeria del collegio. Gli sguardi degli altri due inquilini gli furono addosso.
Carta d’identità 1934
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A tarda sera, giungendo per il riposo, prima si poneva in ginocchio presso il letto; poi, tolti i sandali, si disponeva a dormire con l’abito nonostante il caldo estivo. Si metteva al collo una corona grande, da cui pendeva un grosso crocifisso e si adagiava sotto le lenzuola
La cella di fra Claudio (Chiampo museo Menin)
con le braccia sul petto.
Certo, la coerenza cristiana non si improvvisa; è frutto di sforzo su sforzo, di preghiera su preIl mattino, al segno della campana, era svel- ghiera come di pietra su pietra per un monuto ad alzarsi e a recarsi nel santuario mariano mento. Il kerosene più efficace della coerenza della Pieve. è sapere che Dio ci stimola e ci ama: nulla impegna maggiormente uno quanto la fiducia che ha in lui chi lo ama. Divenne un intrepido delle sue idee, emergen- E, va notato, qui non si tratta di semplice codo sempre dalla mediocrità e suscitando attor- erenza esteriore ma d’una coerenza piena e no a sé l’ammirazione. conquistata, nonostante la disavventura a volte di chi ama davvero e altrettanto davvero cade, Un amico racconta che fra Claudio si recò più esperimentando - osserva Fabbretti - la strana volte a casa sua a Treviso. Scalzo, con veste distanza tra il bene desiderato e quello vissupovera e capelli assai corti; portava anche con to; tra la volontà di tener fede e la fragilità di sé immaginette pie che dispensava ai compo- sdrucciolare; tra il godimento di elevarsi e il nenti della famiglia. tormento sofferto per rialzarsi: tra questi due misteriosi tempi del proprio film interiore. Giungendo a lui, con fare bonario e scherzoso, ne porgeva una dicendo nel pittoresco dialetto “DALLA MIA CONVERSIONE IN POI GODO UNA natio: «Ciàpa, canàja! Piglia, o birbone!». DePACE VERAMENTE SERENA, E, IN GRAZIA DELLA MISERICORDIA DI DIO, NON L’HO MAI PERDUTA, siderava far del bene anche in quel modo. Commenta quello: «Io lo veneravo. Sono convinto da morire che è un santo, e così tutti in casa mia».
FORSE QUALCHE VOLTA LEGGERMENTE APPANNATA PER QUALCHE TIMORE DI COSCIENZA, NON DICO SCRUPOLOSA, MA ASSAI DELICATA O PER QUALCHE DISPIACERE DATO AL SIGNORE SENZA RENDERMENE CONTO.” (FRA CLAUDIO)
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NEWS Scuola Melotto Ogni anno, gli alunni della nostra Scuola ‘Angelico Melotto’, partecipano alla esposizione del presepe con i loro piccoli presepi. Il tema di quest’anno è stato: “Nasce il Pane della Misericordia, un pane dato a tutti”. L’attualità della Misericordia, proposta da papa Francesco, fa riferimento anche all’Expo di Milano (che i ragazzi hanno visitato il 10 ottobre). Sono una quarantina di elaborati che con tanta fantasia e creatività, suggeriscono meraviglia e stupore. Non è certo il presepio nelle scuole che ci deve dividere. Congratulazioni ai ragazzi.
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Vita Consacrata
Esercizi Spirituali
Religiosi e religiose del Vicariato valle del Chiampo il primo Febbraio per la Giornata della Vita Consacrata: il giorno dopo tutti i religiosi sono stati invitati dal Vescovo Beniamino Pizziol in cattedrale per la solenne celebrazione a conclusione dell’anno dedicato da Papa Francesco alla vita consacrata.
Come ogni anno, noi frati, viviamo il tempo forte degli esercizi spirituali.
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Pellegrinaggi Gennaio Totale pellegrinaggi: 7 Totale da inizio anno: 7
Pordenone
Coro di Costalunga (VR) – Modena – Pordenone – Coro di Terrossa di Roncà (VR) – Coro di Meano (TN) – Tavernelle (VI) – Parr. Busa di Vigonza (PD).
Busa di Vigonza
Aiutateci ad accogliervi meglio, prenotate il vostro pellegrinaggio! Nuovo servizio telefonico per assistenza e accoglienza pellegrini chiamare: 3332744781
Busa di Vigonza
Gruppo giovani di Arzignano (VI)
Gruppo Valchiampo in ritorno da Medjugore assieme a frate Lorenzo
Meano (TN)
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO POSTALE DI VICENZA C.P.O. IL MITTENTE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA PREVISTA TARIFFA
Prossime Iniziative giovani Per conoscere le prossime iniziative rivolte ai giovani tenete d’occhio il nostro sito: www.santuariochiampo.org oppure andate su www.fratiminorigiovani.it
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Giovani 18-35 anni
TRIDUO PASQUALE Frati Minori, Suore Alcantarine
Convento La Pieve Chiampo (Vi) La nostra fraternità “desidera ardentemente mangiare la Pasqua con voi” come fece il Signore con i suoi discepoli. Per questo ti invitiamo a ripercorrere le tappe salienti del Triduo Pasquale: la Cena, la Passione, la Morte e la Risurrezione del Signore, partecipando da Giovedì 24 marzo alla Pasqua del 27 mattina a seconda della tua disponibilità. Per info: frate Lorenzo 3408031816 lorenzo.toto@tiscali.it Suor Silvia 3933137674 sfa.chiampo@alcantarine.org Banco Popolare Società Cooperativa - Agenzia di Chiampo - Piazza G. Zanella 23 Codice IBAN: IT 02 C 05034 60290 000000005540 - BIC: BAPPIT21110 A favore di Provincia Veneta di S. Antonio O.F.M. - Specificare la causale del versamento (Chiesa B. Claudio … offerta … per la Rivista … )