O CO PE N RE TIE M NE IS IN ER S IC ER O TO RD IA
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Mensile del santuario di CHIAMPO (VI) Frati minori - anno XCI GIUGNO 2016
Sommario N° 6 Giugno 2016 Lettera del frate Rettore..............................................................................3 Anno della misericordia (4) di fra Damiano Baschirotto..................................................4 Bellezza e arte liturgica a cura di suor Annachiara Rizzo...............................................6 Le Parole di Papa Francesco a cura di suor Annachiara Rizzo..........................................8 Nuova Chiesa del Beato Claudio a cura della Redazione ......................................10 Speciale inserto anno della misericordia (3) di suor Annachiara Rizzo..........................12 I Gesti dell’amore di fra Lorenzo Raniero..............................................................14 Aiuterò e consolerò tutti............................................................................16 News ........................................................................................................18 Fra Claudio Amico di fra Liberio Fochesato............................................................20 Pellegrinaggi..............................................................................................22
ORARIO SANTE MESSE Sabato e Vigilie:
dal 7 maggio al 3 settembre 2016
ore 20.30
dal 10 settembre 2016 a fine aprile
ore 18.00
Festivo:
ore 7.00 alla Pieve ore 8.30 - 10.00 - 11.30 - 16.30 - 18.00 ore 15.30 - Canto del Vespro (presso la Pieve) (Sospeso: Luglio e Agosto)
Feriale:
ore 7.00 - 9.00
ore 16.30 S.Messa del Pellegrino
ORARIO CONFESSIONI
solo alla Pieve ore 8.00 - 11.30 e 15.00 - 18.30
VIA CRUCIS: Ogni venerdì:
ore 15.00 (1 sett. - 31 maggio) ore 20.30 (1 giugno - 31 agosto)
Orario del MUSEO e del NEGOZIO Tel. 0444 42.29.22 9.00-12.30 / 14.30-18.00 invernale 9.00-12.30 / 14.30-19.00 estivo (Lunedì chiuso)
MENSILE DEL SANTUARIO DI CHIAMPO (VI) - FRATI MINORI Via Pieve, 170 - 36072 Chiampo (VI) - Tel. 0444 623250 - Fax 0444 422921 - Servizio al pellegrino 3332744781 Indirizzo e-mail rivista: grottadilourdes@libero.it - Mail convento: fratichiampo@libero.it PRIVACY: nel rispetto della legge 675/96, sulla tutela di riservatezza delle persone e dei dati personali, “La Grotta di Lourdes” garantisce che le informazioni relative agli associati, custodite nel proprio archivio elettronico, non saranno cedute ad altri e saranno utilizzate esclusivamente per l’invio della rivista.
Direttore responsabile: fra Luigi Secco Redazione: Servizio foto:
Stampa:
fra Giuseppe Bonato, fra Damiano Baschirotto, fra Alberto Burato, fra Lorenzo Assolani, Suore Francescane Alcantarine e Giovanni Fanton fra Alberto Burato, fra Stefano Marchioro, Stefano Lovato, Norberto Rancan Cora Print s.r.l - Trissino (VI)
Autorizzazione Tribunale di Vicenza 16/07/1949 - N.13 R.S. Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori. IN COPERTINA:
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SANT’ANTONIO DI PADOVA PROTETTORE DEI FRATINI. ALTORILIEVO POSTO SULLA PARETE DI INGRESSO DELLA SCUOLA MELOTTO, REALIZZATO NEGLI ANNI 30 CON L’EDIFICAZIONE DELLA NUOVA ALA DEL COLLEGIO SERAFICO IN OCCASIONE DEL CENTENARIO ANTONIANO.
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Lettera del frate Rettore frate
Giuseppe Bonato
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ari fratelli e sorelle,
In questi mesi dell’anno giubilare della Misericordia il nostro Santuario è meta scelta da molti pellegrini; questo permette loro di vivere l’esperienza giubilare dell’amore del Signore con il passaggio della Porta Santa. Il pellegrinaggio è segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. (Papa Francesco, Misericordiae Vultus) Per tutti noi il pellegrinaggio diventa un’opportunità, dove sperimentare l’accoglienza come luogo d’evangelizzazione. Un’accoglienza credente e competente che ci pone dentro un orizzonte nel quale il sentimento umano e religioso s’incontra con l’arte e i luoghi dove essa è custodita (la Grotta, la Pieve, la chiesa del Beato Claudio, la Via Crucis). Nella Bibbia troviamo molti episodi d’ospitalità, di condivisione e d’annuncio; il pellegrinaggio diventa un aspetto di possibilità d’annuncio in cui la Chiesa si fa parola, la Chiesa si fa messaggio, la Chiesa si fa colloquio. Il modo che caratterizza quest’accoglienza è la gratuità e la relazione: “Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date” (Mt 10,10). Chi viene in questi giorni a visitare il Santuario vede una realtà che si sta trasformando gradualmente con la realizzazione del pavimento della chiesa del Beato Claudio e la sistemazione del percorso pedonale. Sono opere che ci permettono di dare un’accoglienza ancora più bella e confortante per tutti quelli che visitano questo luogo. Un grazie a tutti quelli che con la loro generosità rendono questo realizzabile, e a quanti lavorano per l’edificazione!
Il 16 Maggio nella Basilica del Santo a Padova si è celebrata la nascita della Nuova Provincia dei Frati Minori del Nord Italia ed è iniziato il capitolo provinciale. www.fratiminori.it GIUGNO 2016
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Anno giubilare della misericordia (4) La Misera e la Misericordia
fra
Damiano Baschirotto
Il brano della donna adultera, letto nell’Anno della Misericordia, assume la grandezza della bontà di Dio. Il brano è noto ma forse vale la pena di leggerlo (Gv 8,1-12).
Peter Bruegel Il vecchio : Cristo e l’adultera Il pittore mise la donna al centro della composizione, con un’espressione umile mentre abbassa lo sguardo, circondata da un fitto gruppo di astanti in parte in ombra, e a destra i farisei, tra cui uno grottescamente piegato, mentre a sinistra Gesù si sta inchinando per scrivere sul gradino del tempio, la sua risposta. La differente illuminazione stacca i protagonisti rispetto alle comparse (compreso il gruppo degli apostoli sulla sinistra dietro Gesù).
Gli scribi e i farisei conducono una donna colta in adulterio. Nel loro cuore la donna è già condannata. La legge giudaica è molto esplicita su questa materia: l’adultera deve morire. Ora, se Gesù assolve la peccatrice si mette contro la Legge e quindi si condanna da solo; se si mostra giudice severo si scredita davanti a tutti, rinnegando la sua dottrina su Dio clemente e misericordioso. La domanda degli scribi e dei farisei si rivela molto abile e astuta. «Allora, condannata, proclama solennemente: «Neppure io ti condanno». Egli non ignora che c’è stache ne dici?». to peccato, ma discretamente lascia che sia la Gesù non abbocca, ma, chinatosi, scrive sul- donna stessa a rendersene conto. la terra col dito. Forse Gesù, con questo gesto I gesti e le parole di Gesù pongono i giudiha voluto manifestare la volontà di non mostraci dinanzi alle loro responsabilità. I presenti re la sua indignazione per la loro ipocrisia. riconoscono di essere peccatori e se ne vanno. “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo L’accenno ai più anziani vuole insinuare che la pietra contro di lei”. Questa risposta, degna costoro erano più assennati e capirono per pridel Figlio di Dio per la saggezza, la semplicità mi la lezione. O forse c’è una constatazione e la profondità toglie agli avversari ogni argo- sagace: col crescere degli anni si accumulano mento per infierire. Come può un peccatore anche i peccati. condannare un altro peccatore? In questo racconto c’è un’eco della storia di Colpisce il fatto che Gesù non accenni alla Susanna (Dn 13), nella quale gli anziani che colpevolezza della donna ma piuttosto insi- tentarono di sedurre la donna sono presentati sta sulla ‘non’ condanna: dopo aver notato lui come uomini perversi, invecchiati nel male, stesso, e fatto notare a lei, che «nessuno» l’ha pieni di peccati e di iniquità.
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Gli accusatori lasciano la scena, rimangono solo Gesù e la donna. Ma il Figlio dell’uomo non è venuto per condannare, ma per salvare. ‘Va e non peccare più’. Dio non vuole la morte del peccatore, ma la sua conversione, perché viva felice.
nell’applicare la legge di Mosè contro l’adultera, Gesù si manifesta come la misericordia incarnata e pronuncia un giudizio di assoluzione piena: “Neppure io ti condanno”.
Sant’Agostino ha commentato la scena con una frase lapidaria: “Relicti sunt duo, misera Il brano contiene un dramma di squisita bel- et misericordia”, “rimasero in due, la misera lezza, nel quale sono posti a confronto una fra- (donna) e la misericordia (Cristo). gile creatura e l’unico uomo senza peccato. La Nella prefazione alla esortazione di Papa povera peccatrice appare in tutta la miseria delFrancesco ‘ Amoris laetitia’è scritto: Gesù inla sua colpa: non solo ha perso pubblicamente segna che non siamo a noi a dover morire (o l’onore, ma sta per perdere anche la vita. uccidere) per lui, per difenderlo (o per difendeLa drammaticità della scena è data soprattut- re le legge), ma che è lui a morire per noi, per to dal confronto tra la miseria della creatura e salvarci. la santità del Cristo. MI SENTO COSÌ UNITO AL SIGNORE, CHE NON SAREI In antitesi con gli scribi e i farisei, spietati
PIÙ CAPACE DI FARE UN PECCATO, OPPURE DOVREI FARE MOLTA FATICA A FARLO. (FRA CLAUDIO)
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Bellezza e Arte Liturgica Il Beato Claudio Granzotto nel mosaico di padre Marko Ivan Rupnik, sj
...Segue... (dal numero 4-5 del 2016 della nostra Rivista) l’intervento di p. Marko Ivan Rupnik, autore del mosaico. Il testo mantiene volutamente lo stile orale e non è stato rivisto dall’autore.
a cura di suor
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Annachiara Rizzo
a fonte dell’amore è una sola, è la Santissima Trinità, Dio è la carità, e se noi non siamo capaci di offrire a Dio, non offriremo a nessuno. Perciò i cristiani fanno vedere le cose che sono preziose ma non costose, non costose ma preziose. E se c’è buio e si accende un lumicino tutto l’oro splenderà e perciò i santi Padri già nel VII secolo in pieno iconoclasmo scrivevano che l’oro è l’immagine della santità di Dio e della sua misericordia, perché in un buio assoluto una
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sola piccola luce fa splendere tutto l’oro, se un peccatore invoca una sola volta la misericordia si accende su di lui tutto l’oro della misericordia di Dio. Perciò
non dobbiamo aver paura, non è possibile che altre cose siano più belle della chiesa, non deve essere ricchezza ma bellezza. I cristiani non hanno legato la bellezza alla ricchezza, ma alla santità. Ed è una grande differenza! Dopo il rinascimento la bellezza è legata alla ricchezza, ma per i cristiani non era così, la bellezza era
una mano forte, all’ing. Ferruccio Zecchin, alla Ditta che è stata selezionata, che assistenza!... a questo signore qui (n.d.r. Sergio) che ci serviva con una delicatezza incredibile!... veramente io vi ringrazio tutti e davvero il nostro senso della vita è compiuto se voi qui dentro trovate qualcosa di bello, che vi da luce, che se venite qui dentro abbattuti, tristi, offesi, sofferenti, feriti, Io ringrazio tanto i frati che ci avete invita- possiate trovare un po’ di luce, un chicco di to qui, insieme agli artisti con i quali abbiamo luce per tornare a casa diversamente, lavorato con tanta dedizione, con tanto amore, questo è il compimento della nostra vita, e io in profonda amicizia. Siamo da dodici-tredici spero che qui si possa compiere questo. nazioni diverse, ma dove è la carità, lì c’è Dio; siamo peccatori ma sono certo che questo Consegniamo questo alla chiesa di Chiampo mosaico è abitato da Dio per la profonda con tutto l’amore e che Dio parli e sia precarità con la quale l’abbiamo fatto, in un grande sente attraverso quest’opera. (Fine) dono di grazia. E grazie ai frati, a p. Bruno che allora era guardiano qui, agli altri frati. P. Bruno BISOGNA SENTIRE LA PIETÀ; È ALLORA CHE SI PUÒ ogni mattina celebrava con noi, vedeva come TRASFONDERE NEL MARMO IL BUONO E IL BELLO. SE NON SI È PROFONDAMENTE BUONI E RACCOLTI noi pezzo per pezzo spiegavamo la teologia, NON SI PUÒ FARE DELL’ARTE SACRA. UN’ OPERA le scene, affinché potevamo lavorare in queVERAMENTE ARTISTICA DEVE ISPIRARE SOLO sto mare di teologia, di spiritualità. Veramente SENTIMENTI GRANDI, NOBILI, E , SE È SACRA, SANTI. (FRA CLAUDIO) grazie! Grazie ai collaboratori che ci avete dato legata alla santità. E quando ho lavorato da p. Pio è venuto un elettricista, un uomo semplice e mi dice: padre, questa è la mia casa più bella! Perché la chiesa è di noi tutti, la casa è mia ma la chiesa è di tutti noi, perciò si entra dentro per vedere un mondo nuovo, un mondo trasfigurato diverso di quello che è fuori.
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Le parole di Papa Francesco Il PALLIO come una PECORA
a cura di suor
Annachiara Rizzo
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arissimi lettori,
in questo numero vogliamo parlare di una festa importante ma forse poco conosciuta e valorizzata: la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo che ricorre il 29 giugno di ogni anno. All’Angelus del 2013 papa Francesco diceva che questa solennità “è in modo speciale la festa della Chiesa di Roma, fondata sul martirio di questi due Apostoli. Ma è anche una grande festa per la Chiesa universale, perché tutto il Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede1. Fin dai tempi antichi la Chiesa di Roma celebra gli Apostoli Pietro e Paolo in un’unica festa nello stesso
Cari fratelli,
insegnate la preghiera pregando; annunciate la fede credendo; date testimonianza vivendo! papa Francesco
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giorno, il 29 giugno. La fede in Gesù Cristo li ha resi fratelli e il martirio li ha fatti diventare una sola cosa. San Pietro e San Paolo, così diversi tra loro sul piano umano, sono stati scelti personalmente dal Signore Gesù e hanno risposto alla chiamata offrendo tutta la loro vita. In entrambi la grazia di Cristo ha compiuto grandi cose, li ha trasformati. Eccome li ha trasformati! Simone aveva rinnegato Gesù nel momento drammatico della passione; Saulo aveva perseguitato duramente i cristiani. Ma entrambi hanno accolto l’amore di Dio e si sono lasciati trasformare dalla sua misericordia; così sono diventati amici e apostoli di Cristo2.
CURIOSITÁ Il 21 gennaio di ogni anno, nella festa di s. Agnese vergine e martire, vengono presentati
al Papa due agnelli dalla cui lana verranno prodotti i pallii che lo stesso Pontefice consegnerà agli Arcivescovi Metropoliti nella festa dei santi Pietro e Paolo il 29 giugno di ogni anno. I due agnelli sono allevati dai monaci trappisti dell’Abbazia delle Tre Fontane a Roma e, secondo un’antica tradizione, il 21 gennaio di ogni anno vengono benedetti nella Basilica di Sant’Agnese sulla via Nomentana a Roma e poi presentati al Papa. Dalla lana di questi agnelli le Monache Benedettine del Monastero s. Cecilia in Trastevere a Roma, tessono e cuciono i pallii che verranno poi conservati nella Basilica Vaticana, in una teca accanto all’altare della confessione, fino al 29 giugno dell’anno successivo.
Ed è proprio in questo giorno di festa che ogni anno il Papa consegna il Pallio agli Arcivescovi Metropoliti di ultima nomina e, nella celebrazione del 2015 papa Francesco, nell’omelia, rivolgeva queste parole agli Arcivescovi: “esso è il segno che rappresenta la
tene mondane. Anche voi per i più bisognosi siate angeli e messaggeri della carità!
La Chiesa vi vuole uomini di fede, maestri di fede: che insegnino ai fedeli a non aver paura dei tanti Erode che affliggono con pecora che il pastore porta sulle sue persecuzioni, con croci di ogni genere. Nesspalle come il Cristo, Buon Pastore, ed sun Erode è in grado di spegnere la luce della è pertanto simbolo del vostro compito pastora- speranza, della fede e della carità di colui che le; esso è segno liturgico della comunione che crede in Cristo! unisce la Sede di Pietro e il suo Successore ai La Chiesa vi vuole uomini di testiMetropoliti e, per loro tramite, agli altri Vescomonianza . Diceva san Francesco ai suoi fravi del mondo”. ti: predicate sempre il Vangelo e, se fosse neLa Chiesa vi vuole uomini di pre- cessario, anche con le parole!”3 ghiera, maestri di preghiera; che insegnino al popolo a voi affidato dal Signore che la liberazione da tutte le prigionie è soltanto opera di Dio e frutto della preghiera, che Dio nel moFrancesco, Angelus 29 giugno 2013 mento opportuno invia il suo angelo a salvarci 1. 2. Francesco, Angelus 29 giugno 2014 dalle tante schiavitù e dalle innumerevoli ca- 3. Francesco, dall’Omelia del 29 giugno 2015 GIUGNO 2016
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Chiesa del Beato Claudio Situazione lavori
a cura della
Redazione
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on l’arrivo della primavera sono inferiore della chiesa. maturati i tempi necessari per Dopo un lungo dibattito sulla scelta del procedere con i lavori alla Chiesa: Sistemazione del p ercorso materiale e del tipo di pavimentazione, data la particolarissima conformazione della chiepedonale e pavimento. sa, si è optato per realizzare un pavimento in Per realizzare il percorso pedonale, che dal “battuto alla veneziana”, quella che in gergo parcheggio porta verso la chiesa, abbiamo comune viene indicata come “pavimento alla dovuto realizzare un muro di contenimento veneziana”. Si tratta di un composto, realizche un giorno fungerà da muro perimetrale zato in opera su grandi superfici, di piccoli per il chiostro da cui si accederà alla parte pezzi di pietre colorate impastate con un le-
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gante pure colorato con appositi ossidi. Il risultato è di avere una superficie uniforme e estesa, ricompresa tra i giunti di dilatazione in ottone.
è di 100 euro. Ovviamente questa non è la cifra minima che si può offrire, ma si possono offrire liberamente, secondo le proprie possibilità, anche porzioni di metro quadrato.
La superficie della pavimentazione del vano chiesa e della sacrestia inferiore e superiore è di circa 1520 metri quadrati. La realizzazione dipende anche dalla vostra generosità; abbiamo diviso il modello del pavimento in tanti quadrati e il costo per ogni quadrato
Man mano che riceviamo un contributo coloriamo il quadrato relativo sul modello, e siamo così giunti, finora a coprire circa 150 metri quadrati. Confidiamo nella generosità dei devoti al Beato Claudio che qui vengono a pregare volentieri.
FARÒ CON FEDELTÀ E DEVOZIONE IL LAVORO CHE MI VERRÀ AFFIDATO (FRA CLAUDIO)
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Le sette opere di Misericordia Spirituali
Insegnare agli ignoranti di suor
Annachiara Rizzo
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«Fa elemosina chi riconduce l’errante sulla via della verità; fa elemosina chi istruisce l’ignorante, chi annuncia la parola di Dio ai suoi vicini» (Rabàno Mauro)
uesta opera di misericordia spirituale è stata spesso intesa come insegnamento scolastico, in realtà è un’opera di misericordia che ognuno può fare e ricevere a sua volta, così come tutte le opere di misericordia spirituale. Ignorante è colui che ignora qualcosa e non è quindi riferita al non avere cultura o istruzione. San Bernardo da Chiaravalle scrive in un sermone che “vi sono coloro che vogliono conoscere solo per conoscere, e questa è solo curiosità, vi sono coloro che vogliono conoscere solo per essere conosciuti, e questa è vanità, vi sono coloro che vogliono conoscere solo per vendere il loro sapere, e questo è guadagno ingiusto, vi sono coloro che vogliono conoscere solo per essere edificati, questa è la saggezza, vi sono infine coloro che vogliono conoscere per edificare e questa è carità: sapere per costruire la vita altrui”. Equipe 10 comandamenti di Chiampo
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L’opera di misericordia spirituale si colloca proprio qui: sapere per costruire la vita altrui. Ed è quello che ha intuito don Fabio Rosini, sacerdote e biblista della diocesi di Roma, che nel 1993 ha dato inizio al percorsoi Dieci Comandamenti, esperienza che si è presto diffusa in tutta Italia. In una intervista don Fabio diceva che “la gente prima di ascoltare il contenuto di quello che si dice, ascolta la musica delle parole. E se la musica è noiosa, o, peggio, esigente, moralista, non ascolta. Molto spesso quando si è nell’occasione di ascoltare tanti predicatori odierni, si stacca l’audio e si pensa ai fatti propri. Per essere ascoltati bisogna prima ascoltare quello spiffero di angoscia dentro di noi, saper parlare ai poveri da poveri e non da teoreti. E, magari, parlare da innamorati. Non perché lo si sappia fare. Perché lo si è.”
MA SI’ BEPPINO, IO PREGO OGNI GIORNO PER TE E PER TUTTI GLI ALTRI. PREGO PER I POVERI E PER I SIGNORI; PER GLI UOMINI DI GOVERNO E PER TUTTI QUELLI CHE HANNO GRANDE RESPONSABILITA’ SULLE ANIME (FRA CLAUDIO)
Corporali
Visitare i carcerati di suor
Annachiara Rizzo
Ero in carcere e siete venuti a trovarmi…l’avete fatto a me. (Mt 25,36.40)
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apa Francesco nell’udienza generale del 10 settembre 2014 dal tema “la Chiesa è Madre, insegna le opere di misericordia”, riferendosi al visitare i carcerati così si esprimeva: “la madre Chiesa insegna a stare vicino a chi è in carcere. «Ma Padre no, è pericoloso questo, è gente cattiva». Sentite bene questo: ognuno di noi è capace di fare lo stesso che ha fatto quell’uomo o quella donna che è in carcere. Tutti abbiamo la capacità di peccare e di fare lo stesso, di sbagliare nella vita. Non è più cattivo di te e di me! La misericordia supera ogni muro, ogni barriera, e ti porta a cercare sempre il volto dell’uomo, della persona. Ed è la misericordia che cambia il cuore e la vita, che può rigenerare una persona e permetterle di inserirsi in modo nuovo nella società”. E dobbiamo davvero ringraziare le molte
persone che si fanno accanto ai detenuti e ai loro familiari, con tanta dedizione e delicatezza. Fra Giuseppe Prioli della provincia Sant’Antonio dei Frati Minori, da più di cinquant’anni spende la sua vita accanto ai carcerati. Tutto è iniziato leggendo l’articolo di un giornale che parlava di un ragazzo, ventenne come lui, condannato all’ergastolo. Fra Giuseppe rimase molto colpito e decise di andarlo a trovare, da allora questa fu la sua missione-vocazione girare tutta l’Italia per incontrare, visitare e parlare con i carcerati. Fra Beppe, o “Frate Lupo” come è stato soprannominato, ha fondato a Verona, dove vive nel convento San Bernardino, l’associazione “La fraternità”, che si occupa dei carcerati, delle loro famiglie ma anche delle famiglie delle vittime di chi ha commesso reati e per questo si trova dietro le sbarre.
“Tutti i giorni chiedo a Dio la forza di andare incontro, di saper accogliere i carcerati che vado a visitare, cercando di vivere in pienezza il Vangelo della carità”. frate Lupo
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“Un corpo per amare” I Gesti dell’amore
fra
Lorenzo R aniero
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ella nostra vita di uomini ci sono alcuni momenti speciali in cui le parole non servono; anzi, a volte sono superflue, oppure banali o addirittura intollerabili. Sono i passaggi cruciali della nostra vita, nei quali la ragione e la logica non funzionano più tanto bene; si tratta di quegli eventi che superano le nostre spiegazioni perché toccano il senso profondo dell’esistenza, sconfinano con una dimensione più grande di noi che non riusciamo a contenere né con le parole, né con la nostra ragione. Mi riferisco, per esempio, all’innamoramento, alla nascita di un figlio; oppure ad una morte imprevista e ingiusta, all’esperienza di una ma-
lattia inaspettata e inspiegabile. Una ragazza di diciannove anni morta di cancro osseo, nel suo diario personale ha lasciato scritto questi pensieri: «Che parole bisogna dire per dare gioia? Che parole bisogna dire per dare felicità? Bisogna dire amicizia? Bisogna dire concordia? Bisogna dire “ti amo”? Bisogna dire “per sempre”? O forse bisogna prenderti la mano? Che parole bisogna dire? E se non dico niente? E se taccio? Se ti guardo semplicemente e ti sorrido, allora la mia mano prenderà da sola la tua e tu sentirai parole nuove. Nel mio silenzio!».
L’amore, la compassione, la gioia, come anche il dolore, la sofferenza, l’angoscia spesso non hanno parole per esprimersi. È inutile cercarle: sarebbero fuori luogo; sarebbero parole impacciate, banali, a volte anche irritanti. Ma noi abbiamo un corpo intero per esprimere tutto questo; un corpo per stringere, per accarezzare, per abbracciare, per baciare, per cantare, per sorridere. Il nostro corpo è fatto per amare. Attraverso i gesti della nostra carne noi esprimiamo quello che a volte le parole non riescono a dire. Il corpo che siamo noi, ci permette di dire quello che va oltre le ragioni e le spiegazioni, e ci introduce nella sfera vitale delle relazioni. Il gesto più sublime dell’amore che noi conosciamo è quello del corpo donato senza riserve, senza condizioni, fino alla fine: “Questo è il 50¯ matrimonio Beggio Gelmio mio corpo, che è dato per voi… Quee Villanova Gina (Altavilla - VI)
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sto calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi” (Lc 22,19-20). Sulla croce Gesù non dirà più nulla, ma solo realizzerà materialmente il significato delle sue parole! Siamo di fronte ad un amore corposo, concreto, reale, estremamente serio. In altre parole, il nostro corpo non è semplicemente una zavorra che ci portiamo dietro, ma è un compito da svolgere: il compito del “dono di sé”. Se scorriamo i canali televisivi oppure apriamo le riviste più diffuse ai nostri giorni, ci si imbatte nel corpo sotto molti aspetti: in ogni modo ci viene detto che esso deve essere abbellito, ostentato, nutrito, curato, addirittura modificato. La pubblicità, inoltre, fa del corpo un oggetto di consumo: non si percepisce più che nel corpo c’è una persona che ha degli interessi, degli affetti, che ha una sua verità profonda. Lo si tratta come se fosse staccato dal suo significato più vero e profondo, come se fosse una “cosa” priva di interiorità. Il nostro mondo ha dimenticato che il corpo per essere felice e realizzato ha bisogno dell’anima strettamente unita alla carne; in realtà, la felicità non è un’esperienza fisica, ma uno stato personale che coinvolge tutto l’uomo nella sua completezza di anima e corpo. Se, dunque, il corpo è fatto
per amare e se nell’amore sta la nostra felicità, di conseguenza l’uomo raggiunge la vera gioia quando ama con un corpo unito in tutte le sue parti, quando i gesti di amore che fa, sono una reale espressione della sua vita interiore. Forse i bambini riescono a vivere intensamente, con tutto se stessi, gli eventi della vita! Essi sono capaci di esprimere con il linguaggio dei gesti corporei quello che vivono dentro più di ogni altra persona, mantenendosi così semplici e genuini. Mi hanno raccontato di una bambina che si era recata a casa di una vicina alla quale era appena morta, in modo tragico, la figlioletta di otto anni. Quando rientrò a casa sua, il padre le chiese: «Perché sei andata?». «Per consolare la sua mamma» rispose la piccola. «E che cosa potevi dirle, tu, così piccola, per consolarla?», soggiunse il genitore con un po’ di ironia. «Non ho detto nulla: le sono salita in grembo e ho pianto con lei!». A volte, il nostro corpo offerto e donato è l’unica parola che possiamo dire!. HO CHIESTO DI PATIRE COME LUI SULLA CROCE, MA TEMO DI NON ESSERNE CAPACE, NO, NO ; CON IL SUO AIUTO SOPPORTERÒ TUTTO CON PAZIENZA! (FRA CLAUDIO)
45¯ matrimonio Anita e Bruno Sager Svizzera
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Aiuteró e consoleró tutti Carissimo Padre, con un po’ di ritardo vorrei donare la mia testimonianza di una grazia che ho ricevuto per l’intercessione del Beato fra Claudio. Circa dieci anni fa iniziai ad avvertire dei dolori forti all’inguine e subito corsi in ospedale per fare degli accertamenti nel reparto di urologia. I medici mi somministrarono una flebo con dell’antidolorifico e mi congedarono con delle impegnative per alcuni esami che avrei dovuto fare nel mese seguente. Il giorno dopo, terminato l’effetto dell’antidolorifico, ricominciai ad avere ancora forti dolori. Quindi mi rivolsi ad una casa di cura per farmi ricoverare e per eseguire gli accertamenti: la diagnosi fu la presenza di un grosso calcolo che non riuscivo ad espellere. Ma poiché quella casa di cura non aveva i mezzi per operarmi, mi prenotarono un letto e un intervento nell’ospedale centrale. Finita la degenza nella casa di cura, tornai a casa in attesa di essere ricoverato in ospedale. La notte precedente al ricovero sentii dei dolori più forti del solito, tali da costringermi ad andare in bagno frequentemente, constatando amaramente che urinavo solo sangue, senza però espellere il calcolo. Verso le cinque del mattino ero ormai esausto e con tutta la mia fede invocai fra Claudio in mio aiuto. Fu allora che piombai nel sonno, stanco per la difficile notte. Sognai di camminare affianco ad un frate che indossava il saio con il cappuccio; io non riuscivo a vedere il volto del frate, perché lui mi precedeva sempre di qualche passo. Quando lo raggiunsi vidi che era fra Claudio, identico al santino che ancora oggi porto con me. Mi svegliai e capii subito che il santo frate aveva interceduto per me presso Dio. Andai in bagno e vidi che non perdevo più sangue. La mattina seguente venni ricoverato in ospedale secondo la prenotazione precedente, ma il calcolo era sparito: non lo espulsi, eppure i medici poterono constatare con molti esami che ero guarito. Ancora oggi benedico Dio e ringrazio chi dall’alto mi ha degnato del suo sguardo umile e benevolo e mi ha ricolmato di grazie. In fede, Giovacchino Carrer
Giubileo delle famiglie Piccoli e Fioravanzo
Suore Orsoline da Verona
Carissimi frati, sono devota del Beato Claudio, lo era la mia mamma, e ci parlava di lui con tanto amore. Vorrei affidare tutti i miei nipoti a fra Claudio davanti alla foto del loro nonno che non li ha potuti conoscere perché morto giovane, ma che dal cielo prega per loro e li protegge. Caro fra Claudio segui il cammino dei miei nipoti, aiutali a vivere da cristiani. Nonna Bruna
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Beato Claudio prega per le nostre famiglie, approfondisci la nostra fede, donaci capacità d’amare e la salute. Beato Claudio proteggi gli sposi Daniel e Lucrezia.
Sotto lo sguardo di Maria
Sacro Cuore - Schio (VI)
Lozzo Atestino (PD)
Bertipaglia (PD)
Sovizzo (VI)
Este (PD)
Monselice (PD)
La redazione saluta i nuovi abbonati
benefattori Teresa Iadarole, Maria Teresa Possumato, Mastrandone Claudia, Ing.
Angelo Guido, il Dott. Mario Coscione e il Dott. Teofilo Orlacchio, da Benevento.
San Pio X di Vittorio Veneto (TV)
Spedite le vostre testimonianze e foto alla nostra Rivista grottadilourdes@libero.it GIUGNO 2016
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Capitolo elettivo OFS Ordine francescano secolare
A cura della Fraternità OFS
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omenica 31 gennaio 2016 la FraterSi è quindi passati alle elezione dei cinque nità “S. Maria Assunta” di Chiam- fratelli/sorelle che costituiscono il Consiglio lopo ha celebrato il Capitolo elettivo, cale. Al primo scrutinio sono risultati eletti: presieduto dalla Ministra RegioMinistro: Maria Grazia Bruni nale, Marina Mazzego con la partecipazione Vice Ministro: Maria Assunta Carrarini dell’Assistente Regionale, fr. Silvano Galuppi. Consiglieri: Faustina Schiavo La giornata ha avuto inizio con la celebrazioMariano Bruni ne delle Lodi mattutine, nelle quali sono state Mario Volpiana proposte la lettura biblica sui carismi (1Cor 12) La celebrazione dell’Eucaristia è stato un e la lettura francescana sulla figura del vero frate minore secondo San Francesco (FF 1782); la vero e proprio rendimento di grazie per il dono riflessione di fra Silvano ha sottolineato il valo- e la disponibilità di questi fratelli ad animare e guidare la Fraternità. re della fraternità e della corresponsabilità. Dopo l’invocazione dello Spirito Santo sono iniziate le varie fasi della celebrazione del Capitolo. Il Presidente ha salutato l’assemblea e ha sottolineato l’importanza che riveste il Capitolo nella vita della Fraternità. È seguita la Relazione del Ministro locale, il quale ha messo in luce soprattutto il cammino compiuto dalla Fraternità dopo la Visita fraterna e pastorale e i percorsi formativi in atto. L’assemblea ha accolto e valorizzato la Relazione con un caloroso applauso di condivisione e di consenso. È stato quindi letto il “Documento finale del Capitolo” preparato e lungamente discusso nelle precedenti Assemblee precapitolari, il quale indica gli ambiti di impegno che costituiscono le priorità per il triennio 2016-2019. Essi sono: la dimensione missionaria; la formazione; i fratelli della terza età; la comunicazione; la presenza nel territorio; la conoscenza dell’OFS ovvero la promozione vocazionale. All’unanimità l’Assemblea ha approvato questo Documento.
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Fr. Silvano, prendendo spunto dalla liturgia del giorno, ha sottolineato la virtù della carità come fondamento della vocazione e della vita cristiana e francescana. Il pranzo nel vicino ristorante ha fatto fiorire la gioia dello stare insieme nella fraternità e ha concluso la celebrazione del Capitolo.
40 anni Coro TAU
Il CORO TAU nasce a Chiampo nel 1975 dal desiderio di alcuni giovani di svolgere un servizio di animazione liturgica presso la parrocchia. L’esigenza di approfondire la fede cristiana e conoscere più da vicino la spiritualità francescana ha portato alcuni componenti del gruppo a seguire un cammino di preghiera presso il convento dei frati francescani della Pieve. Dal 1985 il coro è perciò presente nell’ambiente francescano con il nome di “Coro Tau”, dove mantiene viva quella finalità per la quale era sorto: lodare Dio con il cuore e con il canto. Attraverso varie attività corali il gruppo si impegna a sostenere concretamente quanti, in varie forme, operano in terra di missione o dedicano la loro vita ad aiutare e a sostenere chi è in difficoltà.
Cantico della famiglia Il giorno 3 aprile abbiamo celebrato al nostro Santuario la seconda edizione del “Cantico della famiglia” e sono arrivate circa cinquanta famiglie con i loro figli. La mattina è stata dedicata all’ascolto di Ezio Aceti, psicoterapeuta che ha toccato alcuni nodi della relazione di coppia dal punto di vista educativo dei figli. Ezio Aceti è partito dalla responsabilità e dalla bellezza dell’educazione e, passando attraverso altri nuclei come la sfida educativa, i compiti propri del genitore, la madre e il padre, e la collaborazione dei ruoli senza scadere nella delega reciproca, ha fatto poi fare un salto di qualità
parlando della relazione di coppia fondata su Cristo, perché solo da lui si può imparare l’amore vero e che rende capaci di accogliere il limite dell’altro fino ad arrivare a dire: Grazie perché esisti! Dopo il pranzo di condivisione, tutte le famiglie si sono ritrovate in grotta per compiere un breve pellegrinaggio e attraversare insieme la Porta Santa della Misericordia. Ringraziamo il Signore per il grande dono che fa a noi frati e suore con la presenza e la testimonianza delle famiglie al nostro santuario.
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Fra Claudio Amico Impennate di frate asino
P. Liberio Fochesato
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a voce di Dio è come le onde-radio. Le percepiamo in proporzione del lavoro fatto sul nostro apparecchio ricevente. La preghiera, la buona lettura, la partecipazione ai sacramenti misero anche il prof. Granzotto sempre meglio nella condizione di vivere con Dio. Sì, gli era permesso girare tra prati e campi, sugli argini del Piave, salire le vette dei monti specialmente delle Dolomiti.
E’ bello vedere l’uomo domare gli animali, soggiogare le forze del creato; più bello vederlo in duello con i propri istinti e gusti. Non a caso Napoleone osservò che la più sfolgorante vittoria è vincere se stessi. Anche Fra Claudio ebbe delle impennate. Da giovane sentiva l’argento fuso nelle vene, sognava di comperarsi una motocicletta, tanto più che i motori erano una sua passione. Gli venne detto: « Non farlo. Sarai sempre in giro e addio arte! ». Così, per l’arte, vi rinunciò. Aveva un insegnante di scultura che era bevitore onorevole; e imparò anche quella lezione. Una volta erano assieme a Conegliano. — Professore, io parto. E l’altro: — Ma come? Andiamo prima a salutarci.
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Ed entrati in osteria, vi bevvero per due ore. Ci fu chi, con sollecitudine, gli fece notare: « Ti tremerà la mano ». E per l’arte seppe fare a meno anche del vino.
Durante l’anno di noviziato al Deserto un mattino, sonata la sveglia, usò il lavandino comune per la pulizia personale. Si dimenticò di chiudere il rubinetto e, quando i frati tornarono dalla chiesa, trovarono il locale allagato. Il Padre Maestro domandò ai novizi chi fosse stato, ma nessuno fiatò. Però il giorno seguente, davanti a Da frate percorse più volte a piedi i venti chilo- tutti, fra Claudio accusò la mancanza dichiaranmetri, da Vittorio Veneto al suo paese natio, per do d’aver taciuto per debolezza d’animo. fare una visita alla cara mamma. Era visto assai volentieri, ma in varie occasioni ci fu anche un Occorre notarlo, fra Claudio non dormì sui suoi pizzico di pepe. difetti, evitando quasi del tutto, specialmente nel secondo periodo della vita, di crollare Un giorno a mensa la sorella sbottò: — Fra Claudio, tu rubi alle galline! nell’abitudine e nella tiepidezza. Mai si scalInfatti egli, invece di usare il pane intero, conti- dò, se qualcuno lo avvertiva di incoerenza con nuava a raccogliere dal cestino i minuzzoli e a i fatti; tanto meno si scaldò, poi, se gli veniva sfamarsi con essi. chiesto un cristianesimo integrale. Un’altra volta: — Come mai indossi una veste così vecchia? Chi te la rattoppa così male? Sai, mi vergogno di te. Ed egli con calma: — Bada che è pulita, e non stona con la povertà. Ebbe qualche rimbrotto anche dalla madre. Quando si metteva accanto per tenerle compagnia, si sedeva in modo assai scomodo. — Siedi meglio, non così, storto e sull’orlo. Ed egli sorridendo, con gentilezza: — Mamma, anche questo è un sistema. — Un sistema? — Sì, un modo per fare penitenza.
Ma aumentando, con la grazia, giorno per giorno nell’autocontrollo, risultò un dominatore di se stesso e dei suoi sentimenti: sostituendo all’alterigia la mitezza, alla diffidenza la comprensione, all’indifferenza la solidarietà; operando così, di fatto, il riscatto rapido dei suoi limiti e collassi. Dunque, niente a casaccio. Da queste trasparenze potremmo dire: magnifica fede. Magnifica, perché corpo e spirito, sincronizzati quasi navicella e razzo vettore, erano riusciti a diventare preghiera e a salire alti vicino a Dio. BISOGNA ESSERE POVERI E OSSERVARE LA POVERTA’. BASTA IL CROCIFISSO, LA MADONNA, LA REGOLA : AMANDO QUESTE TRE COSE SI E’ GIA’ RICCHI (FRA CLAUDIO)
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Pellegrinaggi Aprile Totale pellegrinaggi: 72 Totale da inizio anno: 204 Parr. S. Maria Ausiliatrice Chioggia (VE) – 80 ragazzi prima comunione Altavilla Valmarana – Parr. San Felice e Fortunato Vicenza – Prato – Malo – Finale Emilia (MO) – Molvena (VI) – Cresimandi Noventa Vicentina (VI) – Tresto (PD) – parr. San Pietro Montecchio Maggiore (VI) – Maglio di Valdagno (VI) – Classe quinta elementare Montorso Vicentino (VI) – Gr. Preghiera Verona – Locara (VI) – Pregnana Milanese e Vitone (MI) – Gruppo Progetto Nazareth – Classe seconda Media Montebello (VI) – Borgosatollo (BS) – Prime Comunioni da Villafranca (VR) – Ass. “La Viandanza” Padova – Comunità Ucraina diocesi di Vicenza – Classe V elementare Chiampo (VI) – Parr. Madonna della Pace Vicenza – Trezzo sull’Adda (MI) – Trissino (VI) – Parr. San Nicolò Val d’Ultimo (BZ) – Vittorio Veneto (TV) – Martignano (TN) – Parr. Sacro Cuore di Gesù Verona – Ascoli Piceno – Camponogara (VE) – Melzo (MI) – Buttapietra (VR) – Pionca di Vigonza (PD) – Gruaro (VE) – Ragazzi prima media Montebello Vicentino (VI) –
Carmignano di Brenta (PD)
Scout Novale di Valdagno (VI) – Centro Aiuto alla Vita Padova – Andalo (TN) – Unità Pastorale di Figino (CO) – Ponte San Pietro (BG) – Ass. Figli in Cielo Venezia – Grancona (VI) – Borgosesia (VC) – Nogarole Vicentino (VI) – Riva del Garda (TN) – Sernaglia della Battaglia (TV) – Rovigo – Treviso Bresciano (BS) – Classe seconda e Terza Media Chiampo (VI) – Suore Orsoline (VR) – OFS Cologna Veneta (VR) – Gr. Terza età Carugate (MI) – Caselle e Sabbion (TV) – Scuola Primaria Arzignano (VI) – Circolo Anziani Locara (VR) – Parr. Sacro Cuore Vicenza – Val di Ledro (TN) – Carmignano di Brenta (PD) – Arcugnano (VI) – Concesio (BS) – Anconetta (VI) – Gr. Famiglie Chiampo (VI) – Fondi (LT) – Noicattaro (BA) – Cogollo di Tregnago (VR) – Oltreserchio (LC). 50° Matrimonio di: Mainente Valentino e Beschin Santa, Beggio Gelmino e Villanova Gina. ESTERO: Gruppo di Tedeschi ospiti ad Abano Terme Aiutateci ad accogliervi meglio, prenotate il vostro pellegrinaggio! Nuovo servizio telefonico per assistenza e accoglienza pellegrini chiamare: 3332744781
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Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice Chioggia (VE)
Pregnana Milanese (MI)
Centro aiuto alla vita Padova
Classe seconda media Chiampo (VI)
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Cogollo di Tregnago (VR)
Coro Parrocchia Sacro Cuore di Verona
Grancona (VI)
Andalo (TN)
Trezzo sull’Adda (MI)
Locara (VI)
Martignano (TN)
Montebello Vicentino (VI)
Montorso Vicentino (VI)
Parrocchia San Felice e Fortunato Vicenza
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO POSTALE DI VICENZA C.P.O. IL MITTENTE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA PREVISTA TARIFFA
Prossime Iniziative giovani Per conoscere le prossime iniziative rivolte ai giovani tenete d’occhio il nostro sito: www.santuariochiampo.com oppure andate su www.fratiminorigiovani.it
Missione universitaria a Padova “Occhi Nuovi” Dal 4 al 14 aprile un’ottantina di missionarievangelizzatori si sono sparsi per il centro di Padova andando incontro agli 80.000 universitari iscritti; un po come Davide e Golia. Presenti nelle strade, nelle piazze, centri universitari, nei luoghi di ritrovo, nelle mense, nei collegi, nelle chiese abbiamo voluto testimoniare la gioia della nostra fede con “occhi nuovi”, uno sguardo di amicizia che si rinnova ogni giorno con l’incontro di Gesù eucarestia portato per donare accoglienza, relazione, dialogo. Un esserci per l’altro con una parola amica, un sorriso, e per chi lo desiderava una serie di iniziative serali centrate sull’annuncio della Parola di Dio. In una mensa universitaria una ragazza mi diceva: “Per la prima volta qualcuno qui dentro si interroga sulla presenza di Dio nella sua vita, grazie di esserci”. Piccole attenzioni e testimonianze che rendono “occhi nuovi”, capaci di vedere tracce del Risorto nella vita dell’uomo. Fra Lorenzo A Il Triduo si è svolto da giovedì 24 alla Pasqua del 27 marzo. Erano presenti 20 giovani dal Triveneto. I tre momenti più significativi del Triduo per me sono stati la Via Crucis, vissuta con intensità e partecipazione da parte di noi giovani, dai frati e da tutta la comunità di fedeli, e le due catechesi del Venerdì Santo. Di quest’ultime, in particolare, mi sono rimaste impresse e mi hanno fatto riflettere molto due tematiche: le’ porte strette’ dell’affettività per le quali dobbiamo passare in ogni fase della nostra vita, i “buchi”di amore che portiamo con noi, la condivisione e lo sguardo di Amore che Dio ha verso ciascuno di noi - anche su di me - nonostante le nostre incredulità sul suo amore gratuito e nonostante la nostra pochezza. Francesca Padovani. Banco Popolare Società Cooperativa - Agenzia di Chiampo - Piazza G. Zanella 23 Codice IBAN: IT 02 C 05034 60290 000000005540 - BIC: BAPPIT21110 A favore di Provincia S. Antonio O.F.M. - Specificare la causale del versamento (Chiesa B. Claudio … offerta … per la Rivista … )