Grotta di Lourdes Chiampo Marzo 2018

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Mensile del santuario di CHIAMPO (VI) Anno XCIII - Marzo/Aprile 2018

n.3/4

1867-2017- 150 anni di presenza francescana alla Pieve di Chiampo

Contiene inserto storico: Il discorso di inaugurazione del convento (1907)


SOMMARIO

N° 3-4 Marzo/Aprile 2018

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LETTERA DEL FRATE RETTORE SPARTIREMO IL NOSTRO PANE CON VOI

A CURA DI

GIOVANNI FANTON

ORDINE FRANCESCANO SECOLARE UNA VIA PER I LAICI LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO LE LACRIME

DI FRA

A CURA DI SUOR

A CURA DELL’OFS

ANNACHIARA RIZZO

LORENZO RANIERO

GUFO GIOVANI

DI SUOR

FABIOLA DALL’AGNOL

APPUNTAMENTI IN SANTUARIO INIZIATIVE PER I 150 ANNI VITA DEL SANTUARIO

DI FRA

DAMIANO BASCHIROTTO E SUOR RITA BARBATO

PELLEGRINAGGI

ORARIO SANTUARIO Orario Sante Messe Sabato e Vigilie festività: ore 18.00 fino al 28 aprile 2018

Festivo: ore 7.00 alla Pieve ore 8.30 - 10.00 - 11.30 - 16.30 - 18.00 ore 15.30 - Canto del Vespro (Alla Pieve) (Sospeso: Luglio e Agosto)

Dal 5 maggio fino al 1 settembre ore 20.30

Feriale (dal lunedì al venerdì): ore 7.00 - 9.00 - 16.30

ORARIO CONFESSIONI: solo alla Pieve ore 8.00 - 11.30 e 15.00 - 18.30 VIA CRUCIS: Ogni venerdì: ore 15.00 (1 sett. - 31 maggio) - ore 20.30 (1 giugno - 31 agosto)

ORARIO DEL MUSEO E DEL NEGOZIO - Tel. 0444 42.29.22 9.30-12.30 / 14.30-19.00 - Domenica dalle 8.00 alle 19.00 con orario continuato PRIVACY: nel rispetto della legge 675/96, sulla tutela di riservatezza delle persone e dei dati personali, “La Grotta di Lourdes” garantisce che le informazioni relative agli associati, custodite nel proprio archivio elettronico, non saranno cedute ad altri e saranno utilizzate esclusivamente per l’invio della rivista.

Direttore responsabile: fra Luigi Secco Redazione: fra Giuseppe Bonato, fra Damiano Baschirotto, fra Alessandro Poggiato, Suore Francescane Alcantarine e Giovanni Fanton Servizio foto: Suor Rita Barbato, Stefano Lovato, Norberto Rancan Stampa: Cora Print s.r.l - Trissino (VI) Autorizzazione Tribunale di Vicenza 16/07/1949 - N.13 R.S. Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori.

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Lettera del frate Rettore

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arissimi fratelli e sorelle, nella tradizione popolare maggio è il mese dedicato a Maria. San Giovanni Paolo II in un’udienza generale diceva:” Il mese di maggio ci incoraggia a pensare a lei. Infatti, questo è il suo mese: invita i nostri cuori ad aprirsi in modo particolare a Maria”.

È il mese dove la natura mostra ai nostri occhi le gemme migliori: i virgulti fioriscono e i fiori sbocciano nei giardini delle nostre case. Com’è tradizione nel nostro Santuario, ci ritroveremo ogni sera alla Grotta del beato Claudio a pregare Maria per chiedere la sua intercessione. Durante la costruzione della Grotta che rispecchia fedelmente quella di Lourdes, il beato Claudio ha scolpito la statua dell’Immacolata di splendida bellezza, con gli occhi rivolti verso il cielo per ricordarci dove indirizzare il nostro sguardo nel cammino della vita.

Sempre e di nuovo la Grotta ci richiama alla mente il nostro essere “popolo in cammino” di partecipazione e di coinvolgimento di tutta la comunità cristiana, dei tanti fedeli che in questo luogo vengono per incontrare, lodare e supplicare il Signore. “Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro ‘sì’ nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù. Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne. Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen. Alleluia”. (Papa Francesco – dalla preghiera a Maria in Evangelii Gaudium) frate Giuseppe rivista@santuariochiampo.com

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SPARTIREMO IL L NOSTRO PANE CON VOI A CURA DI GIOVANNI FANTON

7. L’edificazione del Pieve Chiesa e Convento anni ‘30 convento (2) (1907) 8. La visita del Ministro Generale l’inaugurazione dell convento. l e l’i i d t Durante l’estate del 1906 i lavori furono bloccati per più di due mesi a causa di incresciose vicende burocratiche, a cui fecero fronte il popolo di Chiampo attraverso la straordinaria convocazione del Consiglio Comunale del 27 luglio 1906. I lavori ripresero il 9 settembre. Scrive il Padre Paolino Battilana: “I consiglieri, incoraggiati dalla presenza d’immenso popolo, furono ad unanimità favorevoli. S’Antonio adunque aveva dato una prova di più della sua potenza. E però giustamente, a lavori compiuti, fu collocata la statua di Lui nel piccolo chiostro ed ai suoi piedi furono scritte quelle espressive parole della Cantica: POSUERUNT ME CUSTODEM. Si, o caro Sant’Antonio, tu che fosti tutore e custode della Pieve in passato, tale sarai sempre anche in avvenire!” I lavori continuarono fino alla metà di maggio 1907. Il giorno 27, il Ministro Generale dei frati minori fra Dionisio Schuler visitò Chiampo. Così ne scrissero le cronache dell’epoca: “Questo buon popolo di Chiampo, e specialmente i numerosissimi terziari, avvertiti del suo arrivo dall’Arciprete, vollero accoglierlo quale amatissimo loro Padre e vero rappresentante di San Francesco, organizzando da loro stessi una dimostrazione grandiosa. Dalla stazione tramviaria alla Pieve molte scritte portavano gli evvi-

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va all’ospite insigne, e un arco trionfale e fiori sparsi lungo la via indicavano la fede e l’entusiasmo di quelle persone. L’arciprete e i terziari lo attendevano alla stazione per accompagnarlo in trionfo mentre le campane della Parrocchia e della Pieve suonavano a festa. Lo sparo dei mortaretti accresceva la comune letizia. Giunto il corteo alla Pieve si svolsero le cerimonie di rito e il Visitatore appariva assai commosso, al punto che terminata la funzione volle presentarsi all’atrio del nuovo fabbricato e ringraziare e benedire tutti, intrattenendosi paternamente, mentre si accostavano a baciargli la mano.” Scrive il Padre Paolino Battilana: “Il Ministro Generale fu molto soddisfatto di vedere che il nuovo Convento era finalmente conforme alla leggi Pontificie e dell’Ordine, soprattutto per la tanto richiesta congiunzione del Convento con la Chiesa. Egli ammirò la bella e comodissima Sacrestia e i quattro camerini per le confessioni; encomiò il maestoso atrio che conduce alla porta d’ingresso del Convento, si compiacque della nuova spaziosa Cappellina interna ad uso dei fratini; infine trovò di sua piena soddisfazione tutte le altre modifiche, aggiunte ed abbellimenti eseguiti alla Pieve in questi ultimi anni, per opera specialmente dell’infaticabile Padre Placido, a cui tutta la Veneta Provincia serberà perenne riconoscenza.” rivista@santuariochiampo.com


Il 30 Giugno 1907 finalmente si inaugurò il convento e il nuovo ponte delle Pieve. Fu un vero avvenimento. Un avvenimento così importante che per l’occasione venne edito il libro di Padre Paolino Battilana: “Memorie storico critiche riguardanti la Chiesa e il Convento-Collegio Serafico della Pieve di Chiampo” oggi consultabile nella biblioteca civica di Arzignano o alla biblioteca di San Francesco alla Vigna a Venezia. Scrive Padre Paolino: “Tutta la laboriosa vallata del Chiampo si riversò alla storica Pieve per ammirare l’opera; al mattino ci fu la Santa Messa solenne del parroco di Chiampo Mons. Baldi, per raccogliere fondi per far fronte alle spese si tenne una pesca di beneficenza organizzata da un gruppo di volenterosi con a capo Don Antonio Zanin i signori Giuseppe Bocchese di Arzignano, Agostino Cisco e i Fratelli Nicolato di Chiampo. Sempre a favore dei lavori, a cura degli eredi Zampiva di Arzignano, fu allestito un bar gestito dal sig. Pietro Billo. Grazie a generosi benefattori i frati organizzarono un lieto banchetto per tutti coloro che avevano aiutato nella costruzione del convento. La festa fu onorata dalla presenza del Padre Provinciale Domenico Faccin e dal clero locale. Il Curato di San Zeno Don Urbano Urbani curò la fornitura solenne della Chiesa. I muri del convento erano tappezzati da numerose scritte inneggianti a Maria Santissima, a Sant’Antonio, ai Padri Francescani e ai loro benefattori.

le bande di Chiampo e San Zeno. Al ritorno canto solenne del Si quaeris e benedizione del nuovo Fabbricato. La funzione religiosa si chiude col canto del Te Deum e la benedizione del Santissimo. Alla sera illuminazione, rallegrata dai concerti delle bande. Sempre folla immensa, quale Chiampo forse non vide mai.” Il discorso di Mons. De Marchi Cancelliere Vescovile di Vicenza fu così “sentito” che nonostante le difficoltà economiche dell’epoca i frati decisero di darlo alle stampe. In occasione del giubileo dei 150 anni, come inserto speciale della nostra rivista, lo pubblichiamo nel suo testo integrale e nella sua veste editoriale originale. Come l’ode di Zanella, anche questo prezioso documento è la testimonianza della fede e dell’operosità dei nostri antenati. (Vedi inserto centrale).

L’oratore della giornata è Mons. Dott. De Marchi, il quale tenne il suo discorso davanti all’atrio del nuovo Convento, in cui era esposta su un trono la statua di Sant’Antonio. Dopo il discorso venne benedetta la nuova statua e si svolse la processione passando sul nuovo Ponte al Grumello. La processione è immensa, fanno servizio rivista@santuariochiampo.com

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Ordine Francescano Secolare: una via per i laici 6. PRESENZA NELLA SOCIETÀ I terziari francescani, assieme ai frati del Prim’Ordine, diventano capaci di istituzioni notevolissime, in grado ad esempio di sottrarre all’usura gli uomini del tempo, attraverso i Monti di Pietà. Nell’esercizio di questa vigilanza evangelica per la situazione di ogni uomo, i penitenti francescani scoprono di potersi identificare con la figura del “buon samaritano”, facendosi prossimo come singoli e come fraternità ai più diseredati. Nascono in questo modo tante iniziative: ospedali, poderi dei poveri, assistenza ai carcerati, assistenza alle puerpere; nasce sui campi di battaglia il primo servizio di soccorso; nascono opere per la difesa di chi non può difendersi. L’attendere fedele allo spirito di penitenza, di conversione, da parte di questi uomini e donne raccolti in fraternità, produce una presenza, e piano piano diventano forme di assistenza che

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riconoscono concretamente ai più piccoli la loro dignità umana. Progressivamente tali istituzioni vengono assunte dalla società stessa e diventano parte del vivere civile. La fecondità espressa sul piano esistenziale in forme associate non ha certamente minor riscontro su altri piani, per esempio su quello artistico, letterario, scientifico, se si pensa a figure come Giotto, Dante, Petrarca terziari francescani; a figure come Tommaso Moro; Colombo e Vespucci, alla ricerca di un nuovo mondo; o ancora nell’ambito scientifico, Galvani, Volta, Ampere. Mentre nei primi secoli l’Ordine è fortemente caratterizzato da una incidenza della fraternità, nei secoli successivi sarà più la testimonianza di singoli importanti personaggi ad esprimere il valore del vivere la penitenza nel secolo. Questo non significa che l’incidenza sia minore; ne è la prova il fatto che ogni regime oppressivo fino ad oggi ha visto sempre con grande preoccupazione questa sorta di ordine “religioso” presente nel mondo. Basti pensare anche a tempi vicini a noi, alla soppressione delle Fraternità del Terz’Ordine Francescano operata da Napoleone, alla proibizione durante il regime nazista di riunirsi in Fraternità, simile a quella vigente fino a pochi anni fa in tutti i paesi dell’Est.

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7. LA NASCITA DELLE ISTITUZIONI La forte caratterizzazione personale che contraddistingue alcuni secoli della storia dell’Ofs, ha fatto nascere centinaia di istituzioni, proprio in quell’ardore di conversione e di salvezza per ogni uomo che solo può scaturire dalla coscienza di essere “ministri” del Signore, da Lui mandati a costruire il suo regno di pace e di amore nel mondo. Dal ramo del Terz’Ordine Secolare nasce già alla fine del 1300, potremmo dire, il primo ordine di suore di vita attiva: Angiolina da Marsciano ottiene il riconoscimento della vita comune pur professando la Regola del Tof. Le varie Congregazioni di suore francescane, direttamente o indirettamente, fanno capo nel loro albero genealogico al ceppo del Terz’Ordine Francescano. Ma non solo: anche tante altre famiglie trovano qui la loro nascita. Citiamo per tutte l’Istituto di Angela Merici, una terziaria francescana che riesce in una forma tutta particolare ad anticipare gli istituti secolari, mettendo al centro la promozione di donne che sentono come loro missione il servizio alla famiglia. Tante sono le istituzioni nate da sacerdoti secolari, a cui l’ordine della Penitenza è aperto fin dal suo sorgere. Istituzioni nate spesso in modo esemplare proprio per la comunione tra laici e sacerdoti terziari. Da Don Bosco, Cottolengo, Murialdo, Faà di Bruno, da tanti altri sacerdoti terziari francescani prende inizio una prolifera-

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zione di missionarietà sociale per la tutela della donna, per la salvaguardia dei ragazzi, per la cura della umanizzazione del lavoro in risposta alla situazione prodotta dalla prima industrializzazione. Queste opere costituiranno il terreno preparatorio alla Rerum Novarum (promulgata dal Papa terziario Leone XIII) e alla sua attuazione che vede in primo piano terziari francescani di tutta Europa, da Leone Harmel a Leone Dehon a Von Ketteker, a Marmillod, al Cardinal Manning, a Paolo Pio Perazzo. L’Opera dei Congressi e le stesse Settimane Sociali hanno come ideatori e organizzatori terziari francescani (Cazzani, Toniolo, Card. Maffi, Rezzara, Montini, Tovini…). E così dal terziario Cardinal Ferrari con il p. Gemelli e i terziari Armida Barelli, Ludovico Necchi, Contardo Ferrini, Panighi ed altri, nasce l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal terziario Mario Fani nasce il primo progetto di Azione Cattolica, sostenuta poi per oltre cinquant’anni a tutti i livelli da una dirigenza di terziari francescani. La stessa stampa cattolica nasce e si sostiene inizialmente ad opera di vari terziari francescani (Albertario, Grosoli, Petrix…). Che dire poi di personalità della levatura di un Dossetti, di un La Pira, che sono patrimonio non solo del popolo italiano ma del mondo intero, proprio per la loro capacità profetica? E come non pensare a Robert Schuman, padre dell’Europa? Tra i Papi valga per tutti ricordare Giovanni XXIII, che oltre ad impostare un nuovo stile nel suo servire la Chiesa come Vicario di Cristo, innesta la più grande trasformazione ecclesiale dei nostri tempi: il Concilio Vaticano II. MARZO/APRILE 2018

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LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO

Senza la domenica non possiamo vivere A CURA DI SUOR

ANNACHIARA RIZZO

Carissimi lettori, a partire da questo numero, ro, vi proponiamo le catechesi di papa Francesco sco sull’Eucaristia con l’augurio che tutta la nostra tra vita sia una vita eucaristica!

Iniziamo oggi una nuova serie di catechesi, che punterà lo sguardo sul “cuore” della Chiesa, cioè l’Eucaristia. È fondamentale per noi cristiani comprendere bene il valore e il significato della Santa Messa, per vivere sempre più pienamente il nostro rapporto con Dio.

cleziano, un gruppo di cristiani, del nord Africa, furono sorpresi mentre celebravano la Messa in una casa e vennero arrestati. Il proconsole romano, nell’interrogatorio, chiese loro perché l’avessero fatto, sapendo che era assolutamente «Senza la domenica Non possiamo dimenticare il gran numero di cri- vietato. Ed essiArisposero: CURA DI SUOR ANNACHIARA RIZZO non possiamo vivere», che voleva dire: se non stiani che, nel mondo intero, in duemila anni di storia, hanno resistito fino alla morte per difen- possiamo celebrare l’Eucaristia, non possiamo dere l’Eucaristia; e quanti, ancora oggi, rischia- vivere, la nostra vita cristiana morirebbe. no la vita per partecipare alla Messa domenicale. Nell’anno 304, durante le persecuzioni di Dio- In effetti, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,53-54). Quei cristiani del nord Africa furono uccisi perché celebravano l’Eucaristia. Hanno lasciato la testimonianza che si può rinunciare alla vita terrena

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per l’Eucaristia, perché essa ci dà la vita eterna, rendendoci partecipi della vittoria di Cristo sulla morte. Una testimonianza che ci interpella tutti e chiede una risposta su che cosa significhi per ciascuno di noi partecipare al Sacrificio della Messa e accostarci alla Mensa del Signore. Stiamo cercando quella sorgente che “zampilla acqua viva” per la vita eterna?, che fa della nostra vita un sacrificio spirituale di lode e di ringraziamento e fa di noi un solo corpo con Cristo? Questo è il senso più profondo della santa Eucaristia, che significa “ringraziamento”: ringrazia-

pensare a questo. “Padre, è che le messe sono noiose” - “Ma cosa dici, il Signore è noioso?” - “No, no, la Messa no, i preti” – “Ah, che si convertano i preti, ma è il Signore che sta lì!”. Capito? Non dimenticatelo. «Partecipare alla Messa è vivere un’altra volta la passione e la morte redentrice del Signore».

È molto importante tornare alle fondamenta, riscoprire ciò che è l’essenziale, attraverso quello che si tocca e si vede nella celebrazione dei Sacramenti. La domanda dell’apostolo san Tommaso (cfr Gv 20,25), di poter vedere mento a Dio Padre, Figlio e Spi- e toccare le ferite dei chiodi nel corpo di Gesù, rito Santo che ci coinvolge e ci trasforma è il desiderio di potere in qualche modo “tocnella sua comunione di amore. […] care” Dio per credergli. Ciò che San Tommaso chiede al Signore è quello di cui noi L’Eucaristia è un avvenimento meraviglioso tutti abbiamo bisogno: vederlo, toccarlo per nel quale Gesù Cristo, nostra vita, poterlo riconoscere. I Sacramenti vengono insi fa presente. Partecipare alla Messa «è contro a questa esigenza umana. I Sacramenti, vivere un’altra volta la passione e la morte e la celebrazione eucaristica in modo particoredentrice del Signore. È una teofania: il Si- lare, sono i segni dell’amore di Dio, le vie prignore si fa presente sull’altare per essere of- vilegiate per incontrarci con Lui. […] ferto al Padre per la salvezza del mondo» (Omelia nella S. Messa, Casa S. Marta, 10 febbraio 2014). Il Signore è lì con noi, presente. Tante volte noi andiamo lì, guardiamo le cose, chiacchieriamo fra noi mentre il sacerdote celebra l’Eucaristia… e non celebriamo vicino a Lui. Ma è il Signore! […] Pensa: quando

tu vai a Messa, lì c’è il Signore! E tu sei distratto. È il Signore! Dobbiamo rivista@santuariochiampo.com

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Le lacrime I gesti dell’amore

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e i rapporti interpersonali siamo stati educati a trattenere il più possibile le lacrime e a non manifestare esternamente debolezza e fragilità. L’immagine che soprattutto l’uomo doveva dare di sé era quella di una persona tutta d’un pezzo, misurata, controllata, refrattaria ad emozioni e sentimenti, considerati atteggiamenti da “femminucce”, che non si addicevano certo al genere maschile che doveva invece ostentare sicurezza e fredda razionalità. Ma la nostra umanità non è fatta solo di razionalità e di controllo rigoroso delle emozioni; è piuttosto un impasto di sentimenti che coinvolgono il cor-

25° di Matrimonio Marchetto Renato e Valdegamberi Silvana

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FRA LORENZO R ANIERO

po e l’anima, e che riescono a dare calore alla nostra vita. Un’educazione matura e completa di tutta la persona, non può dimenticare la parte emotiva dell’uomo e la sua libera espressione. Pertanto, piangere è un atto molto nobile e alto, che esprime in toto la nostra umanità, che dice il carattere relazionale e compartecipativo dell’essere umano. Infatti si piange per le cose o per le persone a cui teniamo; si piange di gioia, di dolore per una persona che ci sta a cuore. Il pianto, allora, diventa il segno del coinvolgimento totale della persona, della vicinanza, della compartecipazione dei sentimenti profondi. Le lacrime hanno, dunque, questa funzione: unire anima e corpo, e rendere totale e completo l’amore per l’altro. Piangere per l’amore che si ha verso l’altro: ecco il segno della verità di una relazione. La spiritualità cristiana distingue vari tipi di pianto: vi sono lacrime di autocommiserazione, e lacrime di dolore o di gioia per qualcuno. È chiaro che nel primo caso si gira attorno a sé stessi e ci si compatisce fino anche a godere del proprio pianto; sono un tipo di lacrime infantili, tanto che la tradizione monastica antica parla di “finte lacrime”. È la tristezza che diventa piagnucolosa, poiché le proprie illusioni riguardo alla vita non si realizzano, e allora si piange come bambini capricciosi. Le lacrime che si versano per qualcun altro, invece, hanno un’altra qualità. Il pianto autentico è suscitato in me da una persona o cosa estranea, quindi dall’incontro con un altro, con un tu (cf. A. Grün, Preghiera e conoscenza di sé, pp. 45 e 60). Il pianto vero è quello che impatta sulla rivista@santuariochiampo.com


realtà dell’altro, che scoppia quando tu hai permesso alla realtà dell’altro di entrare dentro di te. Solo così le lacrime diventano il segno della vicinanza, dell’affetto e dell’amore autentico per qualcuno. Il pianto è un incontro con l’altro che avviene senza intermediari: esso si realizza non attraverso le parole che possono mascherare o soffocare i sentimenti, ma nella commozione degli animi. Le lacrime sono spesso liberatorie e l’uomo si libera dalle sue resistenze abbandonandosi al pianto che lo coglie per intero. Diventa l’unica risposta possibile ad un’esperienza alla quale la persona non sa replicare con la parola. Allora il corpo risponde al suo posto scoppiando in lacrime; la ragione e l’intelletto rimangono senza parole. Adesso parlano le lacrime. Come esprimere una relazione d’affetto e d’amore, o la commozione profonda, se non con le lacrime e il pianto? Nella sua profonda umanità Gesù Cristo ha vissuto tale relazione nei confronti dell’amico Lazzaro per il quale nutriva un profondo amore di amicizia: “Gesù allora, quando vide piangere Maria, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!»” (Gv 11,33-35). Cristo fissa lo sguardo nel dolore degli altri e piange per Lazzaro. In questo senso, le lacrime sono davvero un

50° Matrimonio Rigoni Assunta e Zoccante Luciano

dono di Dio, come narra un antico racconto. Quando Adamo ed Eva furono cacciati dall’Eden se ne andarono pieni di rabbia e di acredine. I loro volti erano lividi e le loro labbra piegate in smorfie di dolore. Si erano accusati a vicenda, insultati, minacciati e avevano il cuore colmo di amarezza: «Maledetto, sei solo un incapace», aveva detto Eva. «È tutta colpa tua!», aveva gridato Adamo. Camminavano con i pugni stretti, con un peso dentro all’anima, opprimente come un macigno. Tutto questo provocava a Dio una grande tristezza. Decise così di aggiungere qualcosa alla sua creatura, la più bella di tutto il creato. Qualcosa che non aveva previsto nel progetto originale. Passò lieve tra l’uomo e la donna e sfiorò il loro cuore e i loro occhi. E Dio creò le lacrime! Allora Adamo ed Eva cominciarono a piangere, e il macigno di rabbia e di astio che avevano dentro si sciolse. Una nuova tenerezza li sommerse e si abbracciarono. Le lacrime distruggono l’orgoglio, sciolgono le durezze delle proprie ragioni e aprono all’amore per l’altro. Quante volte, dopo un momento di rabbia e di litigio, il pianto riavvicina gli amanti! Le lacrime sono un grande dono di Dio, e noi possiamo piangere… se vogliamo!

40° di Matrimonio Roverso Silvano e De Franceschi Carla

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Seguendo la preparazione al SINODO DEI GIOVANI…

Dal 3 al 28 ottobre prossimi, la Chiesa vivrà un grande evento, primo nella storia per le modalità, infatti i giovani partecipano direttamente, anche attraverso i social a domande e proposte alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi dal tema:

i giovani, la fede e il discernimento vocazionale Nei giorni 19-24 MARZO prossimo, ci sarà una riunione pre-sinodale, UNA VERA E PROPRIA RIUNIONE DI GIOVANI per preparare questa assemblea dei vescovi. I giovani sono non solo partecipi, ma PROTAGONISTI in ogni sua parte. Infatti alcuni giovani che saranno presenti a questa riunione hanno scritto una lettera rivolta a tutti i giovani per invitarli a partecipare attraverso i social, perché tutti i giovani del mondo, cristiani e non, credenti e non possano dire la loro. Di seguito alcuni stralci che danno un po’ l’idea di come sarà strutturata la riunione: “Ciao! Siamo Stella, Leticia, Giulia, Nelson, Paul e Matthias. Papa Francesco ha indetto un Sinodoo dei vescovi per parlare di noi, i gio-vani del mondo…. Papa Francesco ha affermato che “tutti i giovani hanno qualcosa da dire alla Chiesa, ai vescovi e al Papa!”. Perciò ha voluto che prima del Sinodo vi fosse un incontro di giovani. …Noi, insieme ad altri trecento delegati di tutti i paesi, ci saremo e potremo prendere la parola. Puoi comprendere il nostro imbarazzo: alzarsi in quella grande aula e parlare a Papa Francesco, alla Chiesa, al mondo! Con la certezza che le nostre parole non andranno perdute: saranno parte dei contributi per il Sinodo di ottobre. Per questo chiediamo il tuo, il vostro aiuto. Come possiamo far sentire la voce di tutti i giovani del mondo? Come trasmettere le paure e le speranze, le ferite e i sogni di milioni di nostri coetanei? Ogni frammento di vita, in ogni angolo del pianeta, ha diritto di entrare in quell’aula. Aiutaci a portarlo attraverso la nostra voce: #DilloAFrancesco.” Il cammino di questa riunione si struttura in tre parti, eccone alcuni stralci e le domande che ci offrono:

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Con questo piccolo segno, noi frati della Pieve, restituiamo a voi, cari amici e benefattori, un po’ della nostra storia. Il discorso del Cancelliere Vescovile Mons. Antonio Dott. De Marchi ha elogiato in maniera stupenda l’arrivo e la presenza dei frati. Noi oggi ci rendiamo conto che a distanza di 150 anni, Chiampo si ritrova ad accogliere un grande Santuario Mariano con la Grotta di Lourdes del Beato Claudio, con una Via Crucis, forse la più bella al mondo e una nuova chiesa che contiene un prezioso mosaico, i musei… Ma soprattutto a distanza di tanti anni ci sono ancora i frati francescani che vogliono continuare a vivere a Chiampo e ringraziano tutto il paese per l’accoglienza che sempre è stata loro offerta. La nascita della fraternità francescana a Chiampo ha costituito un luogo di incontro per tanti poveri, affamati, bisognosi. Oggi la presenza dei frati incontra altre povertà, soprattutto la povertà di un Dio assente nella società attuale. Cari amici e benefattori, insieme, con l’aiuto di Dio, vogliamo continuare ad essere ‘Santuario’ per tutti coloro che si avvicinano.

I frati francescani della Pieve di Chiampo, 30 Maggio 2018


di suor Fabiola Dall’Agnol

Prima parte

sfide e opportunitÀ dei giovani nel mondo di oggi

... e t t a no l l e n de e v e ch Colui

Abbiamo bisogno di conoscerci come generazione, di scoprire in cosa ritrovarci, di capire su cosa contare e da cosa prendere le distanze, di definire le differenze, accoglierle e andare oltre, di guardare in avanti e intuire cosa ci aspetta…. Quante volte siamo costretti a chiederci #ChiSonoIo? E chissà per quanto tempo questa domanda ci accompagnerà. Tante mani hanno plasmato il nostro volto, tante esperienze hanno definito la nostra identità. Attorno a noi crescono disuguaglianze e #diversità, che spesso generano divisioni e conflitti. Spesso ci sentiamo dire che siamo la generazione del futuro, ma il domani si presenta incerto e pieno di punti interrogativi. Quali aspirazioni e speranze possiamo coltivare per il nostro #futuro?...Nel mondo ipercomunicativo e iperconnesso come possiamo entrare in contatto con la nostra #interiorità e aprire il nostro cuore alla spiritualità? Seconda parte

fede e vocazione, discernimento e accompagnamento …La fede in Gesù Cristo racconta di un’umanità che è stata visitata, anzi abitata da Dio. La conseguenza di tale incontro ci mette in movimento con entusiasmo verso il nostro vero bene che ci è sconosciuto. Solo … in un cammino, … si dischiude la verità su noi stessi che orienta le nostre scelte. Ha ancora qualcosa da dire la vicenda di #Gesù ai giovani di oggi? Come lo conoscono e cosa pensano di lui? Quali sono le ragioni che sostengono le nostre vite? Qual è la speranza che fa dire a tanti giovani: io #credo? Possiamo riconoscere che ognuno di noi è #chiamato ad essere felice e realizzare qualcosa di speciale? Proviamo a raccontare come prendono forma le #scelte importanti della nostra vita. Sentiamo il bisogno di essere sostenuti perché abbiamo gli occhi per guardare al di fuori di noi, ma per scoprire cosa c’è dentro noi stessi è necessario lo sguardo di un altro, di una #guida che ci accompagni. Terza Parte

l’azione educativa e pastorale della chiesa La speranza della Chiesa oggi è che i giovani possano essere testimoni veri dell’annuncio di Gesù... Alla base del cambiamento deve esserci la corresponsabilità tra la Chiesa e i giovani. Alla prima viene chiesto di sperimentare nuove proposte e nuovi linguaggi adeguati alle nuove generazioni. A queste viene chiesto di essere presenti e di mettere la propria impronta. Come dovrebbe essere la #Chiesa per testimoniare il Vangelo ed essere credibile per i giovani? Quale stile dovrebbe assumere perché ogni giovane possa sentirsi #protagonista in essa? La Chiesa ha bisogno dello sguardo e della sensibilità dei giovani per compiere fedelmente la sua missione. In quale #piazza li potrebbe incontrare? Quali sono le #proposte che smuovono il cuore dei giovani e li mettono in cammino? Partecipa anche in: Quali #linguaggi permettono di parlare in www.instagram.com/synod2018 modo autentico della vita e di raccontare la www.twitter.com/synod2018 gioia del dono e della comunione? rivista@santuariochiampo.com

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APPUNTAMENTI IN SANTUARIO MAGGIO 2018

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MARTEDÌ

INIZIO DEL FIORETTO MARIANO ORE 20.30 ALLA GROTTA TUTTE LE SERE DAL LUNEDI’ AL VENERDI’.

DA SABATO 5 MAGGIO FINO A SABATO 1 SETTEMBRE 2018

LA S. MESSA FESTIVA DEL SABATO SI CELEBRA ALLE ORE 20.30

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ore 10.00-16.30 Convegno “VERSO UN FUTURO ACCESSIBILE. PROGETTARE I BENI CULTURALI IN OTTICA INCLUSIVA”. ORE 21.15 CONCERTO D’ORGANO ALLA PIEVE DI RUGGERO LIVIERI CON LA PARTECIPAZIONE DEI “LIONS” DI ARZIGNANO

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ASCENSIONE DEL SIGNORE ORE 11.30 S.MESSA CON SERVIZIO D’INTEPRETARIATO ITALIANO/LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (LIS) ANNIVERSARIO APPARIZIONE A FATIMA. AL TERMINE DEL CANTO DEL VESPRO, PROCESSIONE ALLA GROTTA E PREGHIERA ALL’IMMACOLATA.

SABATO

DOMENICA

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DOMENICA DI PENTECOSTE GIORNATA DI ANIMAZIONE MISSIONARIA FRANCESCANA.

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CONCLUSIONE DEL MESE MARIANO E DELL’ANNO IN RICORDO DEI 150 ANNI DI PRESENZA DELL’ARRIVO DEI FRATI A CHIAMPO. ORE 20.30 S. MESSA PRESIEDUTA DA S.E. MONS. DINO DE ANTONI, ARCIVESCOVO EMERITO DI GORIZIA. AL TERMINE PROCESSIONE CON FIACCOLATA LUNGO IL PERCORSO DELLA VIA CRUCIS.

DOMENICA

MERCOLEDÌ

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DOMENICA

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MERCOLEDÌ

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SABATO

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SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO ORE 10.00 s. MESSA AL TERMINE DELLA PROCESSIONE ALLA GROTTA CON IL SS. SACRAMENTO E BENEDIZIONE. FESTA DI SANT’ANTONIO Ss. MESSE ORE 7.00- 9.00 E 20.30 (la s. Messa delle ore 16.30 è sospesa) BENEDIZIONE DEI BAMBINI CON BACIO DELLA RELIQUIA OGNI MEZZ’ORA A PARTIRE DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 18.00 ALLA GROTTA. AL TERMINE DELLA S. MESSA ORE 20.30 CONSEGNA DEL PANE BENEDETTO. CAMMINATA PER I CAPITELLI DELLE CONTRADE DI CHIAMPO. ORE 17.30 RITROVO DAVANTI ALLA PIEVE ORE 18.00 PARTENZA. ARRIVO PREVISTO PER LE ORE 20.00.

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GRANDI NOVITA’... ACCESSIBILI!

H

a preso avvio a gennaio il progetto “Apriamo le porte a tutti: inclusione e accessibilità”, promosso dalla Comunità Francescana di Chiampo al fine di sensibilizzare e formare la comunità locale e il territorio sui temi dell’accessibilità e dell’accoglienza di persone con necessità diverse, sia dal punto di vista fisico sia intellettivo. Dopo i primi incontri tenuti dalla prof.ssa Anna Cardinaletti (Università Ca’ Foscari Venezia) sull’utilizzo della Lingua Italiana dei Segni (LIS) e sulla dislessia, si procederà con altri due momenti dedicati al turismo accessibile, incontrando proprietari di ville palladiane e intervistando chi, grazie alla tecnologia, offre preziosi servizi di interpretariato LIS anche a distanza. Questa prima fase del progetto terminerà sabato 12 maggio 2018 con il convegno “VERSO UN FUTURO ACCESSIBILE. PROGETTARE I BENI CULTURALI”, che i frati ospiteranno nell’Auditorium della Scuola. I relatori della giornata, sempre coordinati dalla Prof.ssa Cardinaletti, tratteranno il tema dell’accessibilità, dal punto di vista progettuale e applicativo, per conoscere, nel campo delle diverse abilità, le nuove tecnologie applicabili ai beni culturali. Interverranno esperti nel campo della progettazione accessibile, quali Giulia Bencini (Università Cà Foscari), Alberto Arenghi (Università di Brescia), gli architetti Lucia Baracco e Consuelo Agnesi. Verranno poi analizzati alcuni casi studio presentati da Enrico Capiozzo (VEASYT s.r.l.), Andrea Del Principe e Mauro Rossini (RAI - Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica) e Andrea Santini (Creative Media Artist - UBIK Associazione Culturale). Alla sera, alla Pieve, Concerto d’organo di Ruggero Livieri, a cura del “Lions-Club” di Arzignano. Il giorno successivo al convegno, domenica 13 maggio, la Santa Messa delle ore 11.30 avrà una traduzione simultanea in LIS.

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L’intento finale è quello di avviare, all’interno del Santuario di Chiampo, un processo di valorizzazione del complesso religioso, con una particolare attenzione al Museo Francescano “Padre Aurelio Menin”. Tale iniziativa, che qui avrà il suo punto di partenza, verrà poi ampliata a tutto il territorio circostante, al fine di programmare iniziative e azioni indirizzate a rendere accessibile, in chiave multisensoriale, il patrimonio storico-naturalistico, paesaggistico e culturale dell’intera Valle del Chiampo, creando un progettualità di rete tra gli enti e le comunità locali. Il progetto, promosso dalla Comunità Francescana, è coordinato dalla prof.ssa Anna Cardinaletti (Università Ca’ Foscari Venezia), affiancata dal punto di vista operativo dalla Cooperativa Sociale Scatola Cultura ONLUS e dal CIF (Centro Italiano Femminile). Inoltre, hanno già dato la propria adesione il CFP “G. Fontana” di Chiampo, la Parrocchia di Chiampo e tutti i comuni della Valle del Chiampo. Referenti del progetto sono le dott.sse Valentina Carpanese e Cinzia Rossato (Scatola Cultura s.c.s. ONLUS), curatrici del Museo Francescano. Informazioni: tel. 349/1364173 museo@santuariochiampo.com. MARZO/APRILE 2018

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Mercoledì 21 febbraio, alle ore 8.00, sul parcheggio del santuario ferve una preparazione attorno ad un pullman. Le classi I° e II° media della nostra scuola paritaria ‘Angelico Melotto’ partono per la montagna. Saranno tre giorni di festa e allegria. Sarà scuola ‘senza banchi’. Saranno gli scii, saranno i pattini su ghiaccio, saranno i bob gli strumenti che abiliteranno questi ragazzi a divertirsi e condividere una giusta gioia e spensieratezza, lontani dallo sguardo dei genitori, ma sempre accompagnati e seguiti da solerti e bravi professori. Prima di scendere da Brentonico (Tn) ecco che i ragazzi si dispongono a forma di cuore per una posa e una fotografia. Un segno per dire la bella esperienza e per quanto tutto questo ha loro insegnato.

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VITA DEL SANTUARIO

FRATE DAMIANO BASCHIROTTO E SUOR RITA BARBATO

27 GENNAIO Alle ore 10, presso la sala cinema della scuola, primo incontro sull’accessibilità e l’inclusione. L’evento è organizzato dalla Comunità francescana, la Scuola media “Melotto”, cooperativa sociale “Scatola Cultura”, il Centro Italiano Femminile, con il patrocinio del Comune di Chiampo. Presenti una quarantina di persone. C’è il saluto del padre Guardiano, del sindaco, della Preside della scuola e di Valentina e Cinzia curatrici del nostro museo. L’incontro si ripete il 17 febbraio. La prof. ssa Anna Cardinaletti (ordinaria della Università Ca’ Foscari di Venezia) intrattiene genitori e insegnanti sul tema: “Diversi tipi di dislessia e le difficoltà con la lingua orale”.

8 FEBBRAIO: si aprono i nuovi confessionali Subito dopo la festa della Epifania la cappella delle confessioni è stata chiusa, assicurando la celebrazione del sacramento in altra sede. Sono stati ricostruiti quattro nuovi confessionali che ora risultano spaziosi, comodi e pieni di luce. Potrà questo per celebrare degnamente le nostre confessioni? Intanto abbiamo posto una condizione positiva per poterlo fare.

2 FEBBRAIO: Festa della vita consacrata Ad ogni celebrazione ha luogo la processione con le candele, segno della luce nuova di Cristo. Oggi è festa della vita consacrata e anche noi siamo presenti in cattedrale con il Vescovo. Ritiriamo il dono del Vescovo (un orologio … per segnare il tempo?) per padre Franco (70 anni di professione religiosa) e padre Luigi Albiero (60 anni).

8-10 FEBBRAIO: triduo in preparazione alla festa dell’11 febbraio Il 9 febbraio si compie il gesto significativo della ‘colletta delle croci’ (ognuno pone in un cesto uno o più biglietti dove è scritto un nome di un ammalato. Nel giorno della festa chi vuole può ritirare un foglietto e pregare per quella persona che porta quel nome). Ascoltiamo in queste tre sere altrettante testimonianze di fede significative di un cammino di sofferenza per arrivare alla fede. Ne riportiamo una sintesi nelle pagine successive.

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VITA DEL SANTUARIO

FRATE DAMIANO BASCHIROTTO E SUOR RITA BARBATO

TESTIMONIANZA N.1 Ai piedi della croce ci troviamo anche noi, ogni volta che i nostri sogni e i nostri desideri si frantumano contro dure realtà. Abbiamo vissuto le difficoltà nella quotidianità della vita familiare; la sofferenza nel curare la straziante malattia dei nostri genitori e il loro successivo doloroso distacco terreno. Abbiamo sperimentato la scomparsa di amici cari e la separazione di altri; abbiamo provato preoccupazioni e difficoltà nel vedere i percorsi di crescita dei nostri figli non in linea con quelle che erano le nostre aspettative. Ognuna di queste sofferte verità ci ha fatto capire quali sono i nostri limiti, le nostre fragilità e quanto disarmati e impotenti siamo di fronte alle vicissitudini che la vita ci pone. In questi momenti di prova, anche noi due ci siamo trovati disorientati e confusi. Ognuno di noi si sentiva solo e incapace di affrontare le problematiche che stavamo vivendo. Grazie all’incontro con un sacerdote che fisicamente e spiritualmente ci ha accompagnati lungo il difficile cammino, abbiamo incominciato a pregare assieme. Ci siamo affidati a Maria, abbandonandoci completamente nelle sue mani, fiduciosi e si-

curi che non ci avrebbe negato il suo aiuto materno: aiuto invocato con la preghiera quotidiana del rosario. Una preghiera che inizialmente sembrava un peso gravoso, ma che via via si è trasformata in un appuntamento rasserenante, un incontro desiderato e fiducioso dove la presenza di Maria ci confortava: Lei condivideva le nostre difficoltà e ci consolava, sentivamo che si sarebbe presa cura della nostra famiglia. È cambiato il nostro rapporto con la preghiera: più intima e spontanea, preghiera di intercessione sì, ma anche di abbandono; preghiera condivisa con chi sta nel bisogno. È cambiato il nostro rapporto con Maria, madre di Dio ma anche Madre nostra: è diventata per noi un rifugio, una consolazione e una speranza.

Confidiamo che, come l’acqua venne trasformata in vino, a Cana di Galilea, così il miracolo avvenga anche nella nostra vita: le nostre fragilità e la nostra debolezza, innestate nell’amore materno di Maria, diventino forza e vigore per affrontare ancora quello che Dio ha riservato nel nostro futuro. D. e M.

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TESTIMONIANZA N.2 Il discepolato parte dalla nostra realtà di ogni giorno, il Signore non ci chiede cose impossibili, ma di partire dalla nostra realtà quotidiana, dalla nostra casa per camminare con Maria nel cammino di fede. La mia è una testimonianza di vita normale,

sono cresciuta in una famiglia credente e praticante, ma per un certo tratto della mia vita mi sono allontanata da Dio… le difficoltà, la malattia delle persone a me vicine, il conseguente senso di solitudine mi impedivano di vivere la vita che avrei voluto e che pensavo di meritarmi. Poi una catechesi ascoltata qui alla Pieve in cui si raccontava di Pietro che torna da una notte di pesca con le reti vuote ed il Signore che gli suggerisce di gettare le reti a destra e questo gli consente di fare una pesca eccezionale. Il frate alla fine chiedeva “le vostri reti come sono? vuote o piene?”. Mi sono vista con la fatica di vivere e le reti vuote...ho iniziato poi a seguire quel cammino sulle 10 Parole. Cosa è cambiato da allora? Nessun stravolgimento, nessun apparente sconvolgimento, ma in realtà una variazione fondamentale nel guardare gli avvenimenti della vita a partire da una consapevolezza: il sentirmi amata da Dio, discepolo amato. Scoprire l’amore di Dio nei nostri confronti non può non cambiarivista@santuariochiampo.com

re il baricentro dell’esistenza. Quando scopri di essere amato da Dio non puoi lasciarlo ai margini della vita perché solo in Lui si capisce il senso della nostra esistenza, delle cose che accadono, delle croci che dobbiamo portare, ma non da soli. Il desiderio di Dio è di vederci felici, il progetto che Lui ha per noi è molto più grande di quello che noi possiamo immaginare. L’incontro con la Sua Parola è importante per conoscere Gesù ed imparare a camminare secondo il suo insegnamento Ora non è tutto facile, non è tutto chiaro. I momenti difficili ci sono sempre, ma cerco di affrontarli non chiedendomi “perché a me?”, ma “che senso ha? Cosa mi vuole dire il Signore con questa cosa?”. Mi rendo conto che quello che vivo, i dolori, le difficoltà mi servono a riconoscere le sofferenze nelle parole e nei volti degli altri e a non rimanerne indifferente perché gratuitamente siamo amati ed in modo gratuito siamo chiamati ad amare. Sicuramente qualcuno ha pregato per me affinchè ritrovassi la strada. L’appartenenza alla Chiesa ci insegna che non camminiamo da soli e che la nostra salvezza passa per il rapporto con i fratelli. A.C.

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VITA DEL SANTUARIO

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11 FEBBRAIO È la festa del nostro santuario. Memoria delle apparizioni di Maria a Santa Bernardetta nella Grotta di Massabielle a Lourdes. La giornata è coperta, ma non piove e non pioverà. Buona la presenza dei fedeli. Al termine di ogni Messa si snoda la processione alla Grotta dove viene letta

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la preghiera dell’ammalato e un omaggio floreale alla Vergine, da parte di un gruppo operante nel santuario. Le Messe delle ore 10 e 11.30 hanno visto la chiesa tutta occupata nei posti disponibili. La Messa delle ore 16.30, presieduta dal nostro Vescovo, mons. Beniamino Pizziol, e concelebrata da nove sacerdoti più un diacono, vede la chiesa stracolma. La corale della Pieve anima la celebrazione. Al termine si snoda la processione con il Santissimo verso la Grotta. Davanti alla Madonna si prega per gli ammalati e riceviamo la benedizione. I portaceri, davanti a Maria e alla tomba del

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sul progetto che riguarda il nostro museo. Prendono la parola la dott.ssa Carpanese Valentina e successivamente la dott.ssa Rossato Cinzia le quali aprono il discorso sulla inclusione e accessibilità al nostro museo. La prof.ssa Fontanella informa che il progetto coinvolge tutta la vallata e 17 FEBBRAIO potrebbe risultare una prima grande espeAlle ore 12.30 sono invitati a pranzo i rienza di condivisione per una storia, una sindaci della vallata, accompagnati dalle cultura di cui la nostra vallata è ricca. Il due insegnanti del nostro Museo Valenti- tutto è riassunto nel tema: Un museo … per na e Cinzia. C’è anche la prof.ssa Giuliana la vallata. Fontanella. Dopo il pranzo ha luogo un incontro dove i sindaci vengono aggiornati Beato Claudio, sono completamente pieni. Tutte quelle luci accese sono il segno di una domanda, un ricordo, una preghiera. Durante la cena ci scambiamo qualche parere e c’è il grande consenso per una giornata preparata bene e riuscita egregiamente.

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Gennaio e Febbraio 2018

PELLEGRINAGGI Totale pellegrinaggi: 25 Totale del 2018: 25

Prenotate il vostro pellegrinaggio per aiutarci nella vostra accoglienza. Servizio telefonico per assistenza e accoglienza pellegrini:

333 2744781 www.santuariochiampo.com info@santuariochiampo.com Inviate le foto del vostro pellegrinaggio, noi le pubblicheremo sulla rivista e sulla nostra pagina di fb rivista@santuariochiampo.com

Pasiano (PN) – Ragazzi III media e catechiste Locara (VR) – Lonigo e Madonna di Lonigo (VI) – Lions Club Monfalcone (GO) – Barbarano Vicentino (VI) – Università della terza età Codroipo (UD) – Circolo “Noi” San Liberale (TV) – Soave (VR) – Verona – Taggì di Sotto (PD) – Ragazzi V° elementare parrocchia di Arzignano (VI) – U.P. Bastia - Carbonara Rovolon Bastia di Rovolon (PD) – Cresimandi Bavaria (TV) – U.P. San Pietro Valdastico (VI) – U.P Schio (VI) – Carrè (VI). Pellegrinaggi dell’11 febbraio festa della Madonna di Lourdes: Gruppo Foulard Bianchi del Veneto e del Trentino, Silvelle di Trebaseleghe (PD), Cassano Magnago (VA), Rho e Milano, Montegrotto (PD), Sassuolo (MO), San Martino di Lupari (PD), Oltrepo’ Pavese (PV).

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Fontaniva (PD)

La redazione saluta i nuovi abbonati amici di Giovanni Sale: Sig Clorinda Fiorentino, Piera Midiri, Giovannina Marino, Lucrezia Colucci, Nicola Panella. rivista@santuariochiampo.com


Bari

Gazzolo di Lumezzane (BS)

Lugagnano (VR)

Lusiana (VI)

Meolo (VE)

Mori (TN)

Unità Pastorale Bastia Carbonara Rovolon (PD)

Unità Pastorale Bavaria (TV)

Unità Pastorale di San Vito di Leguzzano (VI)

Vestone (BS)

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO POSTALE DI VICENZA C.P.O. IL MITTENTE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA PREVISTA TARIFFA

MENSILE DEL SANTUARIO DI CHIAMPO (VI) - FRATI MINORI Via Pieve, 170 - 36072 Chiampo (VI) - Tel. 0444 623250 - Servizio al pellegrino 3332744781 Indirizzo e-mail: rivista@santuariochiampo.com - E-mail santuario: info@santuariochiampo.com www.santuariochiampo.com Banco Popolare Società Cooperativa - Agenzia di Chiampo - Piazza G. Zanella 23 Codice IBAN: IT 02 C 05034 60290 000000005540 - BIC: BAPPIT21110 A favore di Provincia S. Antonio O.F.M. - Specificare la causale del versamento (Chiesa B. Claudio … offerta … per la Rivista … )


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