Anno XCII Novembre 2017
n.11
1867-2017
150 anni di presenza francescana alla Pieve di Chiampo
Mensile del santuario di CHIAMPO (VI)
ALE NI I C E A SP GIOV O T R INSE
SOMMARIO N° 11 Novembre 2017
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LETTERA DEL FRATE RETTORE SPARTIREMO IL NOSTRO PANE CON VOI
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LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
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PRENDERSI PER MANO
DI
A CURA DI
A CURA DI SUOR
GIOVANNI FANTON
ANNACHIARA RIZZO
FRA LORENZO RANIERO
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APPUNTAMENTI IN SANTUARIO
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#GUFO GIOVANI
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VITA DEL SANTUARIO
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MI SONO ACCORTO CHE I FRATI MI VOGLIONO BENE
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DI SUOR
FABIOLA DALL’AGNOL
DI FRA
DAMIANO BASCHIROTTO E SUOR RITA BARBATO
DI
GIOVANNI FANTON
PELLEGRINAGGI In copertina: Particolare della Madonna di Lourdes decorazione in bronzo dell’altare della Grotta di Lourdes (Chiampo)
PRIVACY: nel rispetto della legge 675/96, sulla tutela di riservatezza delle persone e dei dati personali, “La Grotta di Lourdes” garantisce che le informazioni relative agli associati, custodite nel proprio archivio elettronico, non saranno cedute ad altri e saranno utilizzate esclusivamente per l’invio della rivista.
Direttore responsabile: fra Luigi Secco Redazione: fra Giuseppe Bonato, fra Damiano Baschirotto, fra Alessandro Poggiato, suore Francescane Alcantarine e Giovanni Fanton Servizio foto: Suor Rita Barbato, Stefano Lovato, Norberto Rancan Stampa: Cora Print s.r.l - Trissino (VI) Autorizzazione Tribunale di Vicenza 16/07/1949 - N.13 R.S. Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori.
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Lettera del frate Rettore
arissimi fratelli e sorelle abbiamo vissuto tanti avvenimenti in questi mesi estivi, e le tante celebrazioni e feste ci hanno permesso di trovarci e stare insieme per celebrare le meraviglie del Signore. Molti pellegrini e visitatori hanno gustato e trovato pace e serenità nel cuore per aver incontrato il Signore nei Sacramenti, nella preghiera silenziosa alla Grotta. Ora le foglie dei grandi alberi del parco hanno assunto colori diversi con le varie gradazioni di giallo, rosso e marrone. E’ il segno dello scorrere del tempo e che l’autunno è già cominciato e ci stiamo avviando al termine dell’anno. Domenica tre dicembre inizierà il tempo liturgico dell’Avvento: è il tempo durante il quale la Chiesa celebra la venuta di Dio nei suoi due momenti. La prima parte è l’invito a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo, e poi avvicinandoci al Natale la seconda parte dell’Avvento rimanda al mistero dell’Incarnazione e chiama ad accogliere il Verbo fatto uomo per la salvezza di tutti. In questo tempo la Chiesa colloca la festa dell’Immacolata Concezione di Maria, che ci aiuta a entrare sempre più in questo grande mistero dell’amore di Dio. In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella, riconosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio. Guardiamo lei, nostra Madre, e lasciamoci guardare da lei, perché è la nostra Madre e ci ama tanto; lasciamoci guardare da lei per imparare a essere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio; per accogliere il tenero abbraccio del suo Figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace. (Dall’Angelus di papa Francesco) Frate Giuseppe Bonato
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SPARTIREMO IL NOSTRO PANE CON VOI 5. Avvenimenti e personaggi Gli anni successivi all’edificazione della prima ala del Collegio Serafico Missionario (1882), recano l’impronta dell’organizzazione di questa nuova realtà per l’ordine francescano, e la cura della Chiesa della Pieve. Il segno tangibile di come il popolo di Chiampo ha amato e tenuto in estrema considerazione la presenza dei frati alla Pieve, è visibile ancora oggi nelle vie adiacenti al Santuario dedicate a frati francescani che si distinsero per la loro opera. Un nome, ai più oggi sconosciuto, è quello del Padre Pacifico Monza da Vicenza, Ministro Generale dell’Ordine e Vescovo Titolare di Troade (1845 – 1917). Nel 1879 giovane sacerdote arrivò a Chiampo in aiuto del Rettore Padre Emidio. Padre Pacifico fu uno dei più strenui difensori della presenza dei frati a Chiampo e l’uomo che attraverso la predicazione e le missioni al popolo raccolse i fondi per l’erezione del Collegio Serafico. Come educatore compose il regolamento interno del Collegio, approvato poi dai superiori nel 1892. In seguito il papa Leone XIII lo nominò Amministratore Apostolico nell’Arcidiocesi di Scopia in Albania, dove operò un bene immenso. Nel 1911 Papa Pio X lo elesse Ministro Generale di tutto l’Ordine Serafico. Il primo Rettore del Collegio, a fianco di Padre Emidio, fu Padre Michele da Verona (1839 -1906) il quale dimorò a Chiampo per 17 anni impegnandosi a realizzare quei programmi di “studio e pietà” tanto caldeggiati dal Ministro Generale Padre Bernardino da Portogruaro. Scrive Padre Barban:
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A CURA DI
GIOVANNI FANTON
“ Nel suo primo decennio di esistenza il nostro Collegio donava alla Provincia circa una quarantina di novizi, che entravano a riempire le file, diradate e disperse dal turbine della soppressione”.
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Un’altra via del quartiere della Pieve è dedicata a Padre Bernardino dal Vago, oggi meglio conosciuto con il nome del Servo di Dio-Padre Bernardino da Portogruaro Ministro Generale dell’Ordine e Arcivescovo Titolare di Sardica (1822 – 1895). E’ impossibile tratteggiare in questa breve rubrica la portata di questo frate per l’ordine serafico: egli è considerato il terzo fondatore dell’ordine dopo San Francesco e San Bonaventura. Nel 1869, in quegli anni bui e durissimi per la Chiesa di Roma e per tutti gli ordini religiosi, padre Bernardino fu scelto dal papa Pio IX come Ministro Generale, incarico che mantenne per vent’anni. Nell’agosto del 1883 il Padre Bernardino fu a Chiampo per visitare il Collegio Serafico Missionario, il secondo in Italia dopo quello di Quaracchi in Toscana, collegio che vedrà, di lì a pochi anni, tra i suoi alunni anche Beppino di San Giovanni Ilarione: il futuro Padre Ignazio Beschin. Egli, da adulto, fu conquistato dalla figura di Padre Bernardino da Portogruaro a tal punto che decise di attivarsi per la preparazione della causa di beatificazione, cercando e raccogliendo i suoi scritti e testimonianze per tutta Europa. E’ quindi a Padre Ignazio che si deve la prima documentatissima biografia del grande Generale dell’Ordine.
magine della Madonna, che in mezzo alle vicende di tanti secoli aveva continuato a spargere all’intorno le sue grazie, come regina di quelle contrade. Dalle due dopo mezzanotte avevano cominciato le buone popolazioni delle Vicarie di Montecchia, Montebello, Montorso e Chiampo, a peregrinare processionalmente, con a capo i loro Pastori e recitando il Rosario. Alle nove aveva luogo all’aperto, la Messa del Pellegrinaggio, celebrata da Mons. Cavedon, Vicario Generale. Il grande pellegrinaggio era stato indetto e promosso dal Comitato Diocesano per le Opere Cattoliche. Intervennero il cav. Paganuzzi di Venezia, il co. Girolamo Arnaldi, il dott. Bertolini, il cav. Bottazzi, l’avv. Zaglio di Verona ed altri illustri personaggi del movimento cattolico. Di questo pellegrinaggio si volle conservare perpetua memoria con una bella lapide, murata nell’interno della Chiesa della Pieve, a cura del Comitato Parrocchiale.” (continua)
Il 1883 segna anche un altro avvenimento importante che testimonia la fede e devozione alla Madonna della Pieve. Scrive il Padre Barban “ Di lì a qualche settimana dalla visita del R.mo P. Bernardino da Portogruaro, il 10 settembre 1883, un altro fatto più grandioso, si svolgeva presso l’antico santuario della Pieve. Ventimila fedeli delle Parrocchie circonvicine vi affluivano in devoto Lapide ricordo del pellegrinaggio del 1883 oggi posta fuori pellegrinaggio per venerare la cara im- della Chiesa sulla parete esterna, sopra la porta lato campanile. rivista@santuariochiampo.com
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LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
1. CANTA E CAMMINA A A CURA DI SUOR
ANNACHIARA RIZZO
Carissimi lettori/lettrici, vi proponiamo in tre puntate, parte del discorso rso tenuto da papa Francesco ai partecipanti al 40° 0° Congresso Internazionale dei “Pueri Cantores”” il 31 dicembre 2015. Il discorso tenuto in forma di dialogo, domanda e risposta, con i ragazzi, ha toccato temi interessanti anche per la nostra ra vita. Di seguito la prima parte.
Domanda: Che cosa pensa del nostro canto? Le piace cantare? Papa Francesco – “Che cosa pensi del nostro canto? Ti piace cantare?”… Mi piacerebbe sentirvi cantare di più! Ho sentito soltanto un canto, spero che ne facciate altri... Mi piace sentire cantare, ma, se io cantassi, sembrerei un asino, perché non so cantare. Neppure so parlare bene,
perché ho un difetto nel modo di parlare, nella fonetica... Ma mi piace tanto sentir cantare. E vi dirò un aneddoto. Da bambino - noi siamo cinque fratelli - da bambini, la mamma, il sabato, alle due del pomeriggio, ci faceva sedere davanti alla radio per ascoltare. E cosa ascoltavamo? Tutti i sabati siAfaceva trasmissione di Run’oCURA DIla SUOR ANNACHIARA IZZO pera [lirica]. E la mamma ci insegnava com’era quell’opera, ci spiegava: “Senti come fa questo…”. E da bambino ho provato il piacere di sentir cantare. Ma mai ho potuto cantare. Invece, uno dei miei nonni, che era falegname, mentre lavorava cantava sempre, sempre. Il piacere di sentire cantare mi viene da bambino. Mi piace tanto la musica e il canto. E cosa penso del vostro canto? Spero di sentirne qualcun altro. D’accordo? E’ possibile? Vi dico una cosa: il canto educa l’anima, il canto fa bene
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all’anima. ll’ Per esempio, quando la mamma vuol fare addormentare il bambino, non gli dice: “Uno, due, tre, quattro…”. Gli canta la ninna nanna… la canta… e gli fa bene all’anima, il bambino diventa tranquillo e si addormenta. Sant’Agostino dice una frase molto bella. Ognuno di voi deve impararla nella propria lingua. Parlando della vita cristiana, della gioia della vita cristiana, dice così: “Canta e cammina”. La vita cristiana è un cammino, ma non è un cammino triste, è un cammino gioioso. E per questo canta. Canta e cammina, non dimenticare! […] Ecco. Ricordatevi di questo: canta e cammina. E così la tua anima godrà di più della gioia del Vangelo.
un po’ di tutto… Noi abbiamo sempre quella ferita del peccato originale che ci porta a non essere tanto buoni sempre… Ma, ricordati sempre: solo Dio è buono, e se tu vuoi trovare bontà, va’ dal Signore, Lui è tutta bontà, tutto amore, tutto misericordia. E sai come faccio io per essere un po’ buono? Mi avvicino al Signore. E chiedo al Signore: “Signore, che non sia tanto peccatore, che non sia tanto cattivo, che non faccia cattiverie a nessuno, che non abbia gelosie, invidie, che non mi mischi nelle cordate, che sono tante…”. E tutte queste cose. Chiedere la grazia di essere buono, perché solo Dio è buono. Anche questo dovete impararlo. […] Solo Dio è buono. Ricordatevi bene questo.
Domanda: Come fa ad essere sempre così buono, si arrabbia mai? […]
Ma ci sono persone buone, sì, che si avvicinano al Signore, i santi! Tanti santi nascosti nella Papa Francesco - Una volta si avvicinò a Gesù vita quotidiana, nella nostra vita, tante persone un ragazzo e ha detto una parola che assomi- che soffrono e offrono le sofferenze per la conglia alla tua; ha detto: “Gesù, maestro buono”. versione dei peccatori. Tanta, tanta gente che E Gesù lo guardò e gli disse: “No, solo Dio è si avvicina tanto alla bontà di Dio, sono i santi. buono”. Solo Dio è buono, ha detto Gesù. E […] Solo Dio è buono. (continua) noi? Siamo cattivi? No, metà e metà, abbiamo
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“Prendersi per mano”
I gesti dell’amore
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enersi per mano è uno dei gesti più semplici e originari che abbiamo. Ci ricorda la nostra infanzia, quand’eravamo bambini e cercavamo la mano grande e robusta del papà: ci attaccavamo ad essa e non avevamo paura di niente. Con la sua mano che ci teneva forte, potevamo attraversare la strada senza paura, andare in mezzo alla folla senza perderci, salire la montagna senza fatica. Ma ci ricorda anche gli anni della scuola, quando la maestra diceva ai suoi alunni di tenersi tutti per mano per restare uniti, per non smarrirsi, per andare bene ordinati. Anche i nostri giochi erano fatti di mani che si stringevano le une con le altre: “giro, giro tondo…”, oppure “la povera cieca…” e ancora “l’uomo nero…”. Due mani che si stringono portano con sé ricordi di fami-
50° Matrimonio Bruttomesso Giancarlo e Dal Ceredo Diana
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FRA LORENZO R ANIERO
glia, di amicizia, di unità. Basta poco per sentirsi più sicuri, per sentirsi guidati, per sentirsi amici e fratelli degli altri: bastano due mani che si cercano e che si stringono. È il dono più semplice e immediato che possiamo fare all’altro. Ma noi, così sofisticati e complicati, a volte non ci pensiamo e ci lasciamo prendere da altre cose! Un papà e il suo bambino camminavano sotto i portici di una via cittadina su cui si affacciavano negozi e grandi magazzini. Il papà portava una borsa di plastica piena di pacchetti- regalo e sbuffò, rivolto al bambino: «Ti ho preso la tuta rossa, ti ho preso il robot trasformabile, ti ho preso le bustine dei calciatori… Che cosa devo ancora prenderti, adesso?». «Prendimi la mano», rispose il bambino. La cosa più spontanea e naturale, ma forse proprio per questo anche la più dimenticata! Sicurezza, fiducia, presenza: è tutto in questo gesto semplice ed essenziale. Il bambino finché è piccolo ha bisogno che una persona lo prenda per mano per dargli coraggio, forza, sicurezza. Ma anche gli adulti cercano una mano amica che dia conforto e che aiuti a vincere la solitudine. Un uomo che aveva subito un intervento a cuore aperto raccontava la sua esperienza. Il giorno prima dell’operazione una giovane infermiera era venuta nella sua stanza per visitarlo. Dopo aver espletato il suo compito professionale, si avvicinò a lui, gli prese la mano, la strinse lievemente e gli disse di sentire la sua, e di stringerla a sua volta. «Ascolti», disse la donrivista@santuariochiampo.com
na, «durante l’intervento di domani lei verrà separato dal suo cuore e tenuto in vita solo dalle macchine. Quando il suo cuore sarà finalmente sistemato e l’operazione terminata, riprenderà conoscenza e si sveglierà in una stanza di rianimazione. Tuttavia dovrà restare immobile per sei ore. Potrebbe non riuscire a fare alcun movimento, a parlare, persino ad aprire gli occhi, ma sarà cosciente; sentirà e comprenderà tutto ciò che le succede intorno. Durante quelle sei ore io rimarrò al suo fianco e le terrò la mano, proprio come sto facendo ora. Starò con lei finché non si sarà ripreso completamente. Anche se potrà sentirsi debole e indifeso, quando sentirà la mia mano saprà che io non la lascerò». Il giorno seguente successe esattamente quello che l’infermiera aveva detto. «Mi svegliai» diceva quell’uomo, «ma non riuscivo a fare nulla. Potevo però sentire la sua mano che stringeva la mia, per ore, e fu questo a fare la differenza!». Una mano che stringe la tua può tenerti in vita, ti può dare vita. Nel vangelo, Gesù risuscita una bambina morta con un gesto elementare: prendendola per mano. “Gesù prese la mano della bambina e le disse: Fanciulla, io ti dico: alzati! E subito la fanciulla si alzò e camminava;
50° di Matrimonio Coniugi Urbani con i figli
aveva infatti dodici anni” (Mc 5,41-42). Quando siamo perduti e disorientati, quando ci sentiamo abbandonati e trascurati, abbiamo bisogno di una mano che ci prenda e ci sollevi, di una mano che ci cerchi e ci trovi, che ci accompagni e ci guidi. Ma il tenersi per mano è anche il gesto caratteristico degli innamorati: due giovani che si amano si tengono teneramente per mano per dirsi che non si lasceranno mai. Così anche due sposi maturi manifestano la loro fedeltà nel tempo tenendosi per mano, come segno di ciò che hanno costruito insieme, come simbolo della loro unione che ha superato le difficoltà degli anni e del tempo. Marito e moglie che si tengono ancora per mano si dicono l’un l’altro: Tu sei il compagno della mia vita con il quale ho camminato e voglio ancora camminare insieme; tu sei accanto a me per condividere la stessa strada. Tutto questo è racchiuso in due semplici mani che si tengono strette tra loro!
50° Matrimonio Dal Zovo Albino Zuccon Elda
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APPUNTAMENTI IN SANTUARIO DICEMBRE 2017
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DOMENICA
INIZIO DEL TEMPO DI AVVENTO
SOLENNITÀ IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. V. MARIA
05/07
DA MARTEDÌ A GIOVEDÌ
Ore 20.30 alla Pieve Preparazione alla Solennità
07
Ore 7.00-9.00 alla Pieve Ss. Messe Ore 18.00 Chiesa del Beato Claudio (S.Messa vigiliare) Ore 20.30 alla Pieve Preparazione alla Solennità
08
Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe Ore 15.30 Canto del Vespro, al termine processione alla Grotta e omaggio floreale all’Immacolata
GIOVEDÌ
VENERDÌ
15
VENERDÌ
Ore 20.30 alla Pieve Tradizionale Concerto di Natale
18/22
DA LUNEDÌ A VENERDÌ
NOVENA DI NATALE ore 18.30 alla Pieve
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Ore 7.00-9.00 alla Pieve Ss. Messe Ore 18.00 Chiesa del Beato Claudio (S.Messa vigiliare)
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Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe (NB.: anche la messa delle ore 7.00 alla Chiesa del Beato Claudio) Ore 21.30 Veglia di preghiera Ore 22.00 Santa Messa della notte
SABATO
DOMENICA
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NATALE DEL SIGNORE
LUNEDÌ
Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe (NB.: anche la messa delle ore 7.00 alla Chiesa del Beato Claudio)
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SANTO STEFANO
MARTEDÌ
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Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00
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APPUNTAMENTI IN SANTUARIO DICEMBRE 2017
30 SABATO
Ore 7.00-9.00 e 18.00 Ss. Messe
Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
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DOMENICA
Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe Ore 15.30 Canto del Vespro e inno Te Deum per ringraziare dell’anno 2017 Ore 20.30 alla Pieve Veglia di preghiera per accogliere il Nuovo Anno 2018
GENNAIO 2018
01
Maria Ss. Madre di Dio Giornata mondiale per la pace
LUNEDÌ
Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe
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Ore 7.00-9.00 e 18.00 (Messa vigiliare) Ss. Messe
VENERDÌ
06
Epifania del Signore Epifan
07
Battesimo del Signore
SABATO
DOMENICA
Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe
Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe
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l’autunno sfoggia con fierezza la sua vasta gamma di co-lori, con essi tinge i paesaggi. Guardare la primavera e il variare dei colori fino all’inverno, è certamente un dono che ci apre al mistero dell’amore e della cura di Dio per il creato, e per il cuore e i sensi di ogni sua creatura. Proprio i colori sono stati il punto di partenza della ricerca per questo numero. Mi sono soffermata sul tedi suor Fabiola Dall’Agnol sto dell’Apocalisse che cita l’arrivo di 4 cavalli di colore diverso…e lì mi sono chiesta: « Cosa ci indicano i colori nella Bibbia o nella Tradizione». I colori nel Testo Sacro, così come all’interno della liturgia e dell’arte sacra, hanno sempre avuto profondi significati e scoprirne il senso può aiutarci ad accostarci ai Misteri di Dio, comprendendo anche ciò che vediamo come una Parola, che comunica anche attraverso il colore. Vi propongo una sintetica tavola che raggruppa citazioni e significati, nei vari ambiti in cui i colori sono citati o usati nel mondo cristiano, sperando di approfondire ogni singolo colore a tempo opportuno.
an l l e n ede v e h c Colui
rosso
NELLA S SCRITTURA S.
SIGNIFICATO SPIRITUALE
Ess 35,23; Sap 13,14; E IIss 63,1; Ger 22,14; Zac Za Z a 1,8; Mt 16,3; Ap 6,4; 6,4 6 ,4 4 Ap 12,3;
Richiama la vita e il sangue, e il dono della vita, la forza del fuoco e l’azione dello Spirito Santo. Usato per la virtù teologale della carità. ma anche per indicare anche tutta la forza del male (il drago rosso o lo scarlatto del peccato).
Il rosso ricorda anzitutto la passione di Cristo e il sangue versato da Cristo e dai martiri, ma anche il fuoco dello Spirito Santo. Si utilizza:Nelle celebrazioni della Passione del Signore. La Pentecoste. Nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Nelle solennità, feste e memorie dei Santi Apostoli, evangelisti e martiri. Nel Sacramento della Cresima. Nelle esequie del Papa.
Ricorda il sangue e quindi richiama alla vita. E’ un colore che si impone e viene usato anche come fondo dell’icona. Usato per indicare la vita che proviene da Dio il solo che la può dare, e che a Lui ritorna. CINABRO rosso fuoco, è il colore dei serafini, simbolo dell’amore divino.
SIGNIFICATO SPIRITUALE
NELLA LITURGIA
NELL’ARTE ICONOGRAFICA
Richiama i misteri, e ciò che è spirituale. Nel Vangelo Dio è chiamato Padre celeste. Usato per la virtù teologale della fede.
L’uso di questa gradazione è tollerata nel rito romano. Viene utilizzato essenzialmente per le celebrazioni in onore della Beata Vergine Maria, e talvolta anche nell’occasione dell’Ascensione.
Rappresenta la trascendenza e l’ineffabilità divina. Gesù è raffigurato vestito di blu durante i tre anni della sua predicazione. Rappresenta dunque l’umanità di Cristo. Maria dopo la morte di Cristo spesso è raffigurata in blu.
SIGNIFICATO SPIRITUALE
NELLA LITURGIA
NELL’ARTE ICONOGRAFICA
turchese NELLA SCRITTURA zaffiro EEsS. 24,10; Es 28,18; LLam 4,7; Ap 21,19
giallo
NELLA S. S SCRITTURA LLev Le e 13,36
12 1 2
NOVEMBRE NO N OVE V EM MB BRE RE 2017
Richiama il colore della lebbra e dei cattivi raccolti.
NELLA LITURGIA
NELL’ARTE ICONOGRAFICA
Spesso sostituisce l’oro nel fondo della tavola, in una tonalità calda quasi arancione lo troviamo nel clavo di Cristo o nelle vesti del Cristo in gloria.
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verde
. e t t o n
..
bianco b ianco
nero
NELLA S. SCRITTURA
SIGNIFICATO SPIRITUALE
NELL’ARTE ICONOGRAFICA
Est 1,6; Est 11,5; Is Esso è il colore del rinnova15,6; Ger 3,13; Ez mento, della nuova fertilità, 6,13 del “nuovo giardino”. Richiama il germoglio che è Cristo ed è simbolo di rinascita. Applicato alla virtù teologale della speranza.
Il verde, già simbolo della speranza, indica la vita nel suo aspetto di quotidianità e ferialità. Viene utilizzato nel tempo ordinario.
NELLA S. S. SCRITTURA
SIGNIFICATO SPIRITUALE
NELLA LITURGIA
Es 16,31; Es 1 Lev 13,19; Gdc Gd G dcc 5,10; 2Mac 11,8; d Est 11,5; Ct 5,10; Est Sa Sal S a 51,9; Mc 9,3; Mt5,36; Mt 28,3; At Mt Mt5 t5 t5 1,10; 11,1 ,110; 0; Ap 6,2; Ap 7,13; Ap 119,14; Ap 20,11 Ap
Colore della Trasfigurazione, della Rivelazione. afferma sulla terra il Regno di Dio.
Il bianco rimarca il mistero di Gesù risorto, regnante e glorioso, a significare anche la fede, la gioia e la purezza. È utilizzato: Nelle solennità e nelle feste di Nostro Signore Gesù Cristo. Nelle solennità e feste della Beata Vergine Maria. Nelle solennità, feste e memorie dei Santi,. Nel tempo di Pasqua e del Natale. Per i Sacramenti: Battesimo, Matrimonio, Ordine Sacro, Unzione degli infermi. Nella festa dei Santi Angeli.
È il colore del mondo divino. E’ simbolo di purezza e calma. Per la sua assenza di colorazione, appare vicino alla luce è considerato al pari della luce. In molte icone della Risurrezione, la veste di Cristo è bianca, bianche sono le vesti liturgiche dei capi della Chiesa bizantina con croci nere richiamano la gloria e la passione del Signore. Rappresenta anche il colore di quelli che sono penetrati dalla luce di Dio, il colore dell’innocenza ed anche la gioia delle grandi feste liturgiche.
NELLA S. SCRITTURA
SIGNIFICATO SPIRITUALE
NELLA LITURGIA
NELL’ARTE ICONOGRAFICA
Simboleggia essenzialmente il lutto ed è utilizzabile nel giorno della Commemorazione dei Defunti, per le messe dei defunti e nelle esequie. Dopo la riforma del Messale è divenuto facoltativo.
Raffigura la notte, la quasi assenza di luce, gli inferi, le grotte spesso hanno un interno nero. Anche la grotta della Natività, per ricordare che Cristo nasce «per illuminare coloro che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79)
Qo 11,10; Ct 5,11; Zc L’assenza totale 6,2; Mt 5, 36; Ap di luce, richiama le 6,5; Ap 6,12 tenebre e l’oscurità. L’assenza di Dio e lo smarrimento nella notte. Simbolo per eccellenza del peccato e della morte.
oro
NELLA LITURGIA
Simbolo della vita creata, della terra e della natura, dello Spirito Santo che dona la vita. Simboleggia la rigenerazione della coscienza. Del giardino dell’Eden.
NELL’ARTE ICONOGRAFICA
NELLA S. SCRITTURA
SIGNIFICATO SPIRITUALE
NELLA LITURGIA
NELL’ARTE ICONOGRAFICA
Ricorre nella S. Scittura oltre 500 volte. Come colore e come materiale
Luce, Luce divina. Ciò che ha a che fare con Dio o che tocca Dio. Ciò che trascende il terreno.
Esistono anche paramenti di colore dorato: possono essere utilizzati nelle occasioni più solenni sostituendo il colore liturgico del giorno. Tale colore può comunque essere utilizzato in sostituzione di tutti gli altri, ad eccezione del viola e del nero.
Per l’iconografo è pura luce, luce immateriale. Non è considerato un colore è il simbolo della Presenza del Divino.
SIGNIFICATO ROSSSSv RO oNELLA olor lorre de dell lla la rreegga ali lità tà, d deel el ch hiitton one d deel el Cr Criissto, tNELLA to o, d deel el m maaph pho orrio ion de dell llNELL’ARTE aV Veerg rgiin ne e viola iolaRA è ill col SPIRITUALE LITURGIA ICONOGRAFICA ssp peesssso o deelll’l’ab abit abit ito mo mona naS. stico st iSCRITTURA ic co. o. Es 26.27.28. 35.39; Richiama la regalità. Nm 4; Est 11,5-6;
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È il colore della penitenza e dell’attesa. Se ne fa uso: Nel tempo di Avventoe di Quaresima, Nella Commemorazione dei Defunti. Nella celebrazione delle esequie. Nella celebrazione del Sacramento della Penitenza.
ROSSO PORPORA è il colore della regalità, del chitone del Cristo, del maphorion della Vergine e spesso dell’abito monastico.
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Vita del Santuario
FRATE DAMIANO BASCHIROTTO E SUOR RITA BARBATO
L’estate 2017 la ricorderemo per i giorni di caldo torrido che l’ha caratterizzata. Ma nonostante il disagio del caldo, le attività del santuario hanno avuto il loro normale svolgimento. 15 agosto, solennità dell’Assunta. È la festa della vallata. La nostra Pieve è dedicata alla Madonna Assunta. Quando nel 1500 la sede parrocchiale è stata portata nel centro di Chiampo, anche quella Chiesa è stata dedicata, alla Madonna Assunta, oltre a S. Martino. Il tutto è stato preparato con fervore. La settimana che precedeva la festa, ogni sera era occupata da una iniziativa di preghiera. Abbiamo cantato l’inno alla Madre di Dio, chiamato Akathistos. C’è stato un concerto vocale dell’Ensemble “Laus veris”. Abbiamo celebrato il transito di
paesi e città. Alle ore 10 ha celebrato il parroco di Chiampo. Alle ore 18.00 il nostro vescovo di Vicenza, Mons. Beniamino Pizziol. La festa si è conclusa con l’assalto
alla pesca di beneficenza e a mezzanotte un grande spettacolo pirotecnico.
Santa Chiara. Il giorno della solennità la nostra Grotta è stata presa d’assalto. Tutte le Messe in orario hanno visto il piazzale antistante la Grotta riempirsi di gente, non solo di Chiampo, ma proveniente da altri
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dre Giovanni Cavazzola. Presiede il vicario provinciale, padre Mario Vaccari. Giorno di lode e di festa per la nostra comunità. In questa Domenica abbiamo avuto anche
3 settembre,, festa del Beato Claudio. La scadenza liturgica del beato è il 2 settembre. Nel nostro santuario è celebrata alla d i successiva. i P dda un trii domenica Preparata duo, la festa ha avuto una buona partecipazione di fedeli. Alle ore 18.00 presiede l’eucaristia mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona. Nella sua omelia, il vescovo sottolinea come la bellezza che fra Claudio ha espresso nelle sue opere è frutto dello spirito che abitava in lui. Il comune di Chiampo offre l’olio per la lampada che rimarrà accesa durante l’anno in corso. Erano presenti i sindaci della vallata e il parroco di Chiampo.
la visita del sig Cuzziol nipote del Beato Claudio, del quale Fra Claudio in gioventù realizzò un busto in bronzo. 13 settembre, inizia la scuola. Alle ore 8.30 suona il primo campanello del nuovo anno scolastico. I ragazzi, vecchi e nuovi (75 alunni), sono accolti alla porta da padre Damiano. Alle ore 11.00 siamo tutti in Grotta per iniziare il nuovo cammino sotto l’azione dello Spirito Santo. Sono presenti anche molti genitori. Si comincia con insegnanti nuovi e domani ci sarà già l’orario completo. Auguri, ragazzi e insegnanti!
10 settembre, festa dei giubilei. Alla messa delle ore 11.30 abbiamo celebrato il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre Luigi Albiero, padre Giuseppe Contran, padre Adriano Campesato, padre Giuseppe Grigoli, padre Angelo Visentin e padre Cipriano Molon – mancava solo parivista@santuariochiampo.com
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17 settembre, adunata degli alpini. Una domenica che Chiampo ricorderà nella sua cronaca. Si è svolta l’adunata degli alpini del Triveneto. Oltre 25.000 persone hanno camminato per le vie del paese in una festosa marcia partita da via Mistrorigo per arrivare e sciogliersi davanti al nostro santuario. Una giornata da non dimenticare. Per tutta la giornata uomini con il cappello dell’alpino hanno girato per la Grotta e per gli spazi adiacenti. Il comitato genitori della nostra scuola ha preparato un posto di ristoro. Hanno lavorato molto e sono stati gratificati dal risultato. Una splendida giornata anche per il sole che ha illuminato e riscaldato. La Sezione Alpini di Chiampo capitanata dal responsabile Valerio Ceretta è sempre attiva al nostro Santuario, prodigandosi in diversi lavori. Quest’anno il nostro grazie va per la tinteggiatura delle aule della Scuola Melotto.
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20 settembre, ci lascia sr. Santina. Sr Santina, delle suore Alcantarine, ci lascia dopo 5 anni di servizio presso il nostro santuario. Conosciuta per le varie attività che svolgeva e per le quali era chiamata, sr Santina lascia un bellissimo ricordo della sua persona. La sera prima della partenza è venuta a salutare i frati uno per uno. Le auguriamo un buon lavoro dove i superiori l’hanno chiamata. Il Signore sia sempre con te, sr Santina.
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Mi sono accorto che i frati mi vogliono bene! DI
GIOVANNI FANTON
“….dobbiamo cercare di scrivere quello che agli altri piace leggere, non quello che interessa solo a noi stessi…” (Padre Redento)
Il 4 agosto di quest’anno, si è spento, serenamente, Padre Redento Fusato. Trascorse quasi tutta la sua vita al convento di Chiampo, ed è quindi annoverato tra i frati “storici” più conosciuti dalla popolazione come lo furono Padre Desiderio o Fra Casimiro. Padre Redento era nato nel 1924 a Sant’Urbano di Montecchio Maggiore; nel 1935 entrò in Collegio a Chiampo; tra i suoi compagni c’erano i futuri Padre Stefano, Padre Liberio, Padre Luca. Ordinato sacerdote nel 1948 viene assegnato al Collegio di Chiampo fino al 1957. Per un triennio fu poi Superiore al Convento di Feltre. Nel 1960 ritornò a Chiampo dove dimorò fino al 2012, per poi trasferirsi nell’Infermeria di Saccolongo. Padre Redento fu un uomo che si dedicò sempre alle esigenze altrui, senza mai badare ai propri bisogni. Dietro un fare taciturno e introverso vi era un uomo timidissimo, preoccupato di non essere adeguato, accettato e amato: Padre Redento aveva sempre paura di disturbare, ma ecco che quando finalmente si apriva, rivelava una personalità di una immensa ricchezza interiore, arguta e perfino spiritosa: “Io amo raccontare barzellette”. Nella vita io ho avuto la grazia di poterlo affiancare nel suo lavoro, durante gli ultimi anni, quando diceva, “oramai sono stanco”; l’eredità che io mi porto dentro è il dono della “perseveranza”. Mi disse: “Tu non sai quante volte nella vita è arrivato anche per me il momento di scoraggiarsi e di lasciarsi andare, ma sempre all’ultimo momento è arrivata una parola, un gesto, un sorriso, una mano che rivista@santuariochiampo.com
mi hanno spinto a non mollare: questa, è per me, la natura della Provvidenza. Ricordati Giovanni, se in ogni nostra parola non ci mettiamo il cuore, non vale niente, tutto perde di significato”. Ebbe a dire, commosso, che la sua malattia fu la sua conversione: “Finalmente ho provato i veri sentimenti umani, eccomi qui in balia delle cure altrui come un bambino piccolo”. Dalle premure che ricevette nel momento del bisogno dai suoi confratelli e dalle innumerevoli persone che lui nella vita aveva incontrato, esclamò con le lacrime agli occhi: “Mi sono accorto che i frati mi vogliono bene!”. Per una vita Padre Redento tenne i contatti con tutti i benefattori del Santuario, passando anche notti intere al suo scrittoio, per rispondere a tutti, perché aveva fatto suo quel “Aiuterò e Consolerò tutti” di fra Claudio. Collaborò per tanti anni con la rivista del Santuario, con la sua rubrica “Voce Amica”. Confessore e direttore spirituale molto ricercato, predicatore focoso, si adoperò nella raccolta di documenti e testimonianze ( circa 33mila) su fra Claudio Granzotto, del quale scrisse una bellissima biografia. Nel 2006 ebbe modo di celebrare la Santa Messa nella nuova Chiesa dedicata al Beato Claudio, opera di cui fu da sempre un entusiasta sostenitore. “Poter celebrare la Santa Messa in questo luogo dedicato al Beato Claudio è per me la grazia delle grazie, una grazia attesa da tantissimi anni.” NOVEMBRE 2017
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Tra le innumerevolii testimonianze e ricordi giunte in redazione…. Novello sacerdote nel 1948
Caro Padre Redento, nni di presenza fr francescana mancavi tu, si mancavi proprio tua i festeggiamenti ai 150 aanni a Chiampo! Ma ora sei arrivato, anche se in modo inconsueto. In tutti gli anni vissuti tra noi sei stato una “colonna portante”, “un sostegno” per tutto il paese! Hai camminato, camminato e camminato: ogni via, ogni strada riconosceva il tuo passo ed ogni angolo avvertiva il fruscio della tua veste francescana! Sei stato instancabile: hai portato l’Eucarestia, hai benedetto, consolato, confortato, sorretto, asciugato tante lacrime, sempre disponibile verso chi si rivolgeva a te. Hai raggiunto tante nostre famiglie, portando concordia, pace e amore. Accompagnaci nel nostro cammino, fa, che non ci perdiamo nel groviglio di questo mondo! Non ti dimenticheremo…. Grazie, grazie, grazie per quanto ci hai donato! Ciao, Padre Redento…aspettaci !!!
••• - ••• - ••• Grande uomo, grande amico, confidente, saggio consigliere, re, re, re confessore, predicatore, Sento ancora la tua voce che “risuona” traa llee mura della Chiesa: silenzio assoluto durante nte le tue omelie, questa voce importante, questo pregio che ch he en navevi di farti seguire mentre predicavi, silenzio assoluto tra l’assemblea, facevi nascere ere il desiderio di farti seguire, venivamo quasi assi “catturati” dai tuoi discorsi, nulla andava avva dimenticato e perso di quello che dicevi:: il tuo tono importante della voce, i tuoi cammbiamenti in base all’importanza del discorso rso so da cui ti facevi prendere, le tue pause, i tuoi uooi silenzi…nulla di scontato…che ricordi…
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Padre Redento nel 2012 rivista@santuariochiampo.com
Mi piaceva quando a piedi, passavi per recarti all’ufficio postale e ti fermavi a casa di mia mamma. Ti vedo ancora lì seduto al solito posto, mentre ti concedevi una meritata pausa, che poi pausa non era, perché eri sempre a dare consigli, a ricordare vicende passate, a ricordare con profondo affetto anche vicende tristi che la vita aveva fatto affrontare ai miei genitori, ma usciti alla fine vincenti! Ti ricorderò sempre per il sostegno morale che hai saputo dare a mia mamma, rimasta sola, nel momento di una scelta importante che avrebbe poi segnato dei cambiamenti di vita. Anche lì ti sei mostrato “saggio confidente”, le hai dato sicurezza, l’hai aiutata a prendere la giusta decisione. Il tuo consiglio si è rivelato prezioso, un tempo come ora. G Grazie Padre Redento n potrò mai dimenticarlo. non 1998 - 50° di sacerdozio G Grazie di cuore. M piace ricordarti così semplicemente, umilmente. Mi M Mentre prendevi il caffè a casa mia, ti piaceva come ti veniva p presentato, era un tuo piccolo rituale di felicità, ti piaceva il suo p profumo, apparteneva alla serie dei piccoli attimi felici della vita, fa fa facevi mille complimenti. Ti voglio ricordare così mentre ti lasc sciavi “coccolare” poi, dal dolce sapore di quel cioccolatino che fa fa facevi sciogliere lentamente in bocca per non far finire troppo in fr fretta quel momento tutto per te. E Ecco…voglio ricordarti così… G Grazie Padre Redento per avermi dato la possibilità di trascorrere tanti momenti insieme a te, grazie g di tutti i consigli: li porterò sempre con me: nulla e nessun li potrà mai cancellare. no G Grazie Padre Redento per avermi dato la possibilità di conoscerti. Ti penso fi fin n almente l llassù, assù, n ellaa P a e Infi ac fini nita ta,, nella Gioi oiaa pe pere r nne: nalmente nella Pace nita, Gioia perenne: e da llassù assù as sù veglia veg egli liaa an anco cora ra ssu u di m oi ttutti. utti ut ti. ancora mee e su n noi
7 agosto - Ministro Provinciale Fra Mario Favretto e confratelli alle esequie rivista@santuariochiampo.com
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Luglio e Agosto 2017
PELLEGRINAGGI Totale pellegrinaggi: 42 Totale del 2017: 329
Mantova - Martina Franca (TA) - Pavia – Palazzolo Milanese (MI) - Modugno (BA) - Pastorale Giovanile San Pancrazio di Barbarano (VI) - Varese – Brescello (RE) - Parr. Ponte Rodoni e Ospitale (FE) - Città di Castello (PG) (Vescovo Mons. Domenico Cancian e suoi famigliari) - Cento (FE) - Como - Rossano Veneto (VI) Borsea (RO) - Gruppo ragazzi Roma – 200 ragazzi Grest Albaredo d’Adige (VR) - Suore Divina Volontà Monte di Malo (VI) - Trevignano (TV) - Valdagno (VI) Castelfranco (TV) - Cittadella (PD) - Verona - Fornovo San Giovanni (BG) - Fermo - Gruppo Cammino dei due Santuari in partenza per la Madonna della Corona - Casa di Riposo Montebello Vicentino (VI) - Turi (BA) - San Damiano d’Asti (AT) - Recoaro Terme (VI) - Soligo
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Aiutateci ad accogliervi meglio, prenotate il vostro pellegrinaggio! Nuovo servizio telefonico per assistenza e accoglienza pellegrini chiamare:
333 2744781 www.santuariochiampo.com info@santuariochiampo.com Inviate le foto del vostro pellegrinaggio, noi le pubblicheremo sulla rivista e sulla nostra pagina di fb rivista@santuariochiampo.com (TV) - Cavarzere (VE) - Imola (BO) - Palo del Colle (BA) - Fondi (LT) - Rovigo - Affi (VR) - Latina Mantova - Valdagno (VI) - “Residenza Montalbieri” Castelvecchio di Valdagno (VI). ESTERO: Sacerdote Salesiano con gruppo dalla Slovenia
Gruppo Pittoti
Cagliari
Angiari (VR)
Fanano (MO)
Caldaro (BZ)
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Fidenza (PR)
Asti
Monzanbano (MN)
Quero (BL)
Paderno Dugnano (MI)
Settimo torinese
Schio (VI)
UNITALSI Dueville (VI)
Albaredo d’Adige (VR)
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Settembre 2017
PELLEGRINAGGI Totale pellegrinaggi: 48 Totale del 2017: 400
Aiutateci ad accogliervi meglio, prenotate il vostro pellegrinaggio! Nuovo servizio telefonico per assistenza e accoglienza pellegrini chiamare:
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Asso (CO) - Giovinazzo (BA) - Castione Marchesi (PR) - Rauscedo (PN) - Pergine Valsugana (TN) Lecce - Eraclea (VE) - Ludriano (BS) - Piove di Sacco (PD) - Landriano (PV) - Gr. famiglie Bergamo - Abbiategrasso (MI) - Brescia - Lomazzo (CO) - Riva del Garda (TN) - Padova - Palosco (BG) - Maniago (VE) - Gruppo dall’Abruzzo - Vigevano (PV) - Reggio Emilia - Trezzano Rosa (MI) Barbarano Vicentino (VI) - Nardo (LE) - Raduno Nazionale Nordic Walking - Palo del Colle (BA) Zevio (VR) - AC adulti diocesi di Vicenza - Milano - Santa Lucia di Piave (TV) - Borgo di San Pietro di Morubio (VR) - Goito (MN) - Prato - “Coro San Daniele” Parrocchia Reschigliano di Campodarsego
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ESTERO: Parrocchie di Kamnje e Crnice Slovenia
Ponte Rodoni e Ospitale (FE)
Mantova
Imola (BO)
Pavia
Marano Vicentino (VI)
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Rossano Veneto (VI)
Palosco (BG)
Trevignano (TV)
Venegono (VA)
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Fornovo San Giovanni (BG)
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO POSTALE DI VICENZA C.P.O. IL MITTENTE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA PREVISTA TARIFFA
DAL 3 NOVEMBRE 2017 OGNI VENERDÌ ORE 21.00. 17/11; 8/12; 5/01 ESCLUSI “Dio allora pronunciò tutte queste Parole” (Es 20,1)
SANTUARIO DELLA PIEVE CHIAMPO (VI) Frati Minori e Suore Francescane Alcantarine
info: 3408031816
ORARIO SANTUARIO Orario Sante Messe Sabato e Vigilie festività: ore 18.00 dal 9 settembre fino al 28 aprile 2018 Poi ore 20.30 dal 5 maggio fino al 1 settembre 2018
Festivo: ore 7.00 alla Pieve ore 8.30 - 10.00 - 11.30 16.30 - 18.00 ore 15.30 - Canto del Vespro (Alla Pieve) (Sospeso: Luglio e Agosto)
ORARIO CONFESSIONI solo alla Pieve ore 8.00 - 11.30 e 15.00 - 18.30 VIA CRUCIS: Ogni venerdì: ore 15.00 (1 sett. - 31 maggio) ore 20.30 (1 giugno - 31 agosto)
Feriale (dal lunedì al venerdì): ore 7.00 - 9.00 - 16.30
ORARIO DEL MUSEO E DEL NEGOZIO - Tel. 0444 42.29.22 9.30-12.30 / 14.30-19.00 Domenica dalle 8.00 alle 19.30 con orario continuato
MENSILE DEL SANTUARIO DI CHIAMPO (VI) - FRATI MINORI Via Pieve, 170 - 36072 Chiampo (VI) - Tel. 0444 623250 - Servizio al pellegrino 3332744781 Indirizzo e-mail: rivista@santuariochiampo.com - E-mail santuario: info@santuariochiampo.com www.santuariochiampo.com Banco Popolare Società Cooperativa - Agenzia di Chiampo - Piazza G. Zanella 23 Codice IBAN: IT 02 C 05034 60290 000000005540 - BIC: BAPPIT21110 A favore di Provincia S. Antonio O.F.M. - Specificare la causale del versamento (Chiesa B. Claudio … offerta … per la Rivista … )