domani
ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 3 - APRILE 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: info@marchedomani.com redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
PAOLO PETRINI
SERGIO SCHIAVONI
GIACOMO ROSCIONI
Nostro speciale Le prospettive per il futuro del territorio hanno un legame con l’evolversi di un settore in stretto binomio con la cultura per lo straordinario patrimonio di cui le Marche sono dotate. Ambiente, arte, storia, tradizioni enogastronomiche, sport: un’attrattività che passa attraverso la messa in rete di molteplici potenzialità e suggestioni. Sotto i riflettori un comparto suscettibile di giocare un ruolo di primo piano per il rilancio dell'economia
Le mongolfiere di Maravaglia Travel
Turismo: Turismo: uniamo uniamo le le forze! forze! Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, SERENELLA MORODER, PIETRO MARCOLINI, CORRADO CECCARELLI, AMLETO ROSCIONI, RODOLFO GIAMPIERI, PATRIZIA CASAGRANDE, MATTEO RICCI, SMERALDA TORNESE, GUGLIELMO MASSUCCI, ERMINIO MARINELLI, DANIELE SILVETTI, EUSEBIO FALCETELLI, PALMIRO UCCHIELLI, FABIANO BELCECCHI, LUCA CERISCIOLI, NARDO FILIPPETTI, GIANLUCA PASQUI, ROBERTO SORCI, SATURNINO DI RUSCIO, MARIO ANDRENACCI, MORENO MISITI, CARLO NEUMANN, ALESSANDRO DESIDERI, ROMANO CARANCINI, PIER LUIGI PIZZI, LUDOVICO SCORTICHINI, SERGIO MARZETTI, CLETO SAGRIPANTI, LUCIANO POMPILI, GIUSEPPE CASALI, ANDREA SANTORI, MASSIMILIANO POLACCO, IGINO CACCIATORI, GIANFRANCO MARIOTTI, VELIA PAPA, ANNA OLIVUCCI, GINO TROLI
Cultura
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Sport
La parola a:
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MORETTI – Buonasera cari amici; ho il piacere di avere ospite di questa trasmissione un personaggio che ha una storia molto in-
MARCHEdomani nel corso del tempo le aziende sono certamente diventate in numero minore, e purtroppo minore è anche l’occupazione, però queste aziende hanno migliorato moltissimo la loro qualità e ormai il distretto delle calzature marchigiane contiene tutti i migliori marchi che noi conosciamo. MORETTI – Come assessore regionale le è stato affidato un numero tale di deleghe che io mi pongo sempre la domanda di come facciate, lei e tutti i suoi colleghi assessori, a reggere a queste quantità di lavoro. Lei è assessore al-
munque immaginare quello che poi bisogna fare. MORETTI – Senta, la nostra regione come ha reagito a questa crisi tremenda che ha colpito tutto il Paese? PETRINI – La contrazione dei consumi è stata molto forte, come tutti i telespettatori sanno, quindi le Marche, essendo una regione con una marcata vocazione dell’export, hanno sofferto tantissimo: molte delle nostre aziende, in seguito a questa contrazione, hanno davvero avuto un abbattimento degli ordini. Per contro, nel momento in cui la domanda
a programmazione, sento molto parlare di un nuovo ruolo che la Regione Marche dovrà assumere; qual è? PETRINI – Noi stiamo facendo una riflessione molto importante, perché stiamo cercando di individuare in maniera attenta quelli che sono gli obiettivi da perseguire per il prossimo futuro e per poterlo fare dobbiamo mettere in moto una capacità di programmare non comune, una grande capacità di programmazione, guardando a ciò che siamo diventati, oltre che al contesto che stiamo vivendo e che va inter-
APRILE 2011 molti obiettivi, ma a livello istituzionale è davvero una disgrazia: se tra Regione, Comuni e Province non vi sarà un livello di cooperazione molto più alto di quello che abbiamo avuto sino ad oggi, certamente per noi sarà più complicato riuscire a farcela. MORETTI – Anche perché i finanziamenti europei arriveranno non più ad una singola regione, ma a delle aree più vaste. So che voi già da tempo lavorate per questo… PETRINI – …i finanziamenti europei arrivano perché ci sono delle quote che
sorse che certamente non può essere confinabile alla Regione Marche, ma che deve abbracciare le Regioni che si affacciano sull’Adriatico, anche quelle dell’altra sponda, in questo caso altri Stati… MORETTI – …quali potranno essere i partner? PETRINI – Certamente tutte quelle realtà che stanno al di là dell’Adriatico: la Serbia, il Montenegro, la Croazia, realtà che hanno fatto parte della ex repubblica jugoslava, oltre ovviamente alle Regioni italiane che si affacciano sull’Adriatico…
“Selezionare al meglio gli obiettivi, concentrando le risorse. Oggi che siamo chiamati ad individuare in maniera attenta le finalità da perseguire per il prossimo futuro, dobbiamo mettere in moto una grande capacità di programmazione”. Insieme per lo sviluppo. Cui la politica deve dare preciso imprinting, vedendo le istituzioni disponibili a co-progettare. Ruolo forte da parte della Regione, sottolinea il vicepresidente Paolo Petrini ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti. L’accento sull’importanza di una direzione univoca, così valorizzando le singole vocazioni
PAOLO PETRINI
“Cooperare, l’imperativo” teressante: Paolo Petrini, vicepresidente della Regione Marche, l’uomo che in un’elezione ha avuto nella regione il più alto numero di preferenze, ottenendo oltre 15 mila voti. Nato a Porto San Giorgio, Petrini abita a Porto Sant’Elpidio, dove è stato sindaco per circa 5 anni, poi è stato anche presidente del Comitato di coordinamento e indirizzo del distretto industriale calzaturiero. A proposito: come vanno le scarpe nelle Marche, con questa crisi che ci ha colpito? PETRINI – Io direi abbastanza bene, poiché è stata confermata una tendenza che avevamo previsto anche negli anni passati, e cioè che in questa competizione prodotti come la scarpa che riescono, grazie ad aziende flessibili, a soddisfare una domanda molto differenziata, molto varia e non costante, resistono molto meglio che non i prodotti -come ad esempio gli elettrodomestici o molti altri della meccanica- che sono soggetti ad altro tipo di domanda, molto più costante ma standardizzata e rispetto alla quale i nostri competitori sono più forti. MORETTI – I nostri calzaturieri sono capaci di una qualità produttiva eccellente… PETRINI – …sì, la tendenza è stata proprio questa:
l’Agricoltura, alle Politiche comunitarie, allo Sviluppo rurale, all’Agriturismo, Zootecnia, Forestazione, eccetera, eccetera. Oltretutto, Spacca nel 2008 l’ha chiamata a ricoprire il ruolo di vicepresidente della Regione… scusi, ma lei a che ora si alza la mattina? PETRINI – Mi alzo sempre alle sette, in tempo per prepararmi e poi svegliare i miei figli che devono andare a scuola; vado forse a dormire un po’ più tardi la sera, ma il mattino prima delle sette non mi alzo mai. MORETTI – Lei è uno capace di organizzarsi nel lavoro? PETRINI – Beh, se non si è capaci di organizzarsi questo lavoro non lo si fa molto a lungo, perché o non si raggiungono i risultati oppure si diventa pazzi. MORETTI – Come si lavora con Spacca? PETRINI – Si lavora bene perché lui ha la capacità di individuare subito i problemi e spesso anche di indicare subito le soluzioni. (Scherzando) E poi si acquisisce un altro dono lavorando con Spacca, che è quello della telepatia, perché bisogna a volte intuire, leggere nel suo cervello… MORETTI – …intercettandolo così nella parte del mondo in cui di volta in volta si trova! PETRINI – Certo, o co-
mondiale è ripresa, le Marche si sono dimostrate capaci di avere un passo più accelerato di altre regioni, un passo che oggi ci permette di guardare al futuro con qualche timore in meno, anche se permane una preoccupazione che non è certamente da poco, perchè vediamo degli incrementi nelle esportazioni e nella produzione, ma quegli incrementi non si riversano sull’occupazione. MORETTI – So che siete stati molto bravi anche nel reperimento di aiuti finanziari: avete vinto degli appalti, siete andati a scovare dei bandi intercettando risorse che erano dormienti a Bruxelles… PETRINI – …beh, con il quadro finanziario con cui abbiamo a che fare, in seguito alla crisi e agli straordinari tagli operati dal Governo, per forza di cose bisogna far di necessità virtù, quindi il reperimento delle risorse da tutti i luoghi possibili è diventato un imperativo categorico, come direbbe il filosofo. Data la propensione all’export delle nostre imprese, avendo dunque una visione del mondo molto aperta, già da tempo siamo abituati ad elaborare progetti insieme con altre regioni o altre nazioni anche fuori dall’Europa, penso ad esempio ai Balcani. MORETTI – In quanto
pretato nella maniera più virtuosa possibile. Le Marche sono sempre state rappresentate come una regione policentrica, di piccole dimensioni e dove tuttavia ci sono tanti centri, ciascuno con una sua specializzazione. In passato siamo riusciti a mettere insieme tutti questi diversi talenti per raggiungere il medesimo obiettivo: se pensiamo a quello che è stato lo sviluppo di questa regione nei decenni passati, questo è avvenuto. Oggi, però, non siamo più una regione policentrica: oggi siamo una regione multicentrica, con pezzi di territorio che pensano di avere in sé tutte le risorse per potersela cavare e quindi tendono ad andare da soli, generando una situazione certamente non positiva proprio adesso che siamo chiamati a selezionare al meglio i nostri obiettivi, a concentrare di più le risorse, affrontando uno sviluppo che certamente non è quello spontaneo a cui eravamo abituati in passato, ma che ha anche bisogno di avere una direzione dalla politica; per questo il Governo regionale deve essere più forte. MORETTI – I marchigiani sono persone che vogliono agire da sole... PETRINI – …l’individualismo ha vizi e virtù, come sappiamo tutti, e attraverso l’individualismo siamo riusciti anche a raggiungere
vengono distribuite tra i diversi territori, dunque bisogna essere bravi a negoziare per far sì che non si rimanga indietro. Poi però bisogna essere ancora più bravi ad elaborare progetti per attrarre le risorse dirette che la comunità europea mette a disposizione e quindi raggiungere gli obiettivi che altrimenti con le nostre risorse o con i finanziamenti dei fondi strutturali europei non riusciremmo a centrare. Per questo il segreto sta nel cooperare, mettersi insieme, coprogettare. MORETTI – Poi nel 2014, se non sbaglio, i finanziamenti non saranno più dati ad una regione singola, ma a delle macroregioni… PETRINI – …nel 2014 ci saranno certamente delle riforme: delle quote per le singole Regioni verranno mantenute, poi, come giustamente diceva lei, molte risorse verranno date per progetti elaborati a livello interregionale, a livello transfrontaliero, al fine di raggiungere obiettivi e strategie inerenti ad un territorio molto più vasto della singola Regione. Prendiamo l’esempio della Macroregione adriatica, un obiettivo che tra l’altro il nostro presidente sta perseguendo con molta convinzione. E l’obiettivo è quello di avere un’area di attrazione di ri-
MORETTI – …come sono i rapporti tra la Regione con questi Stati? PETRINI – Sono buonissimi, perché noi, per ogni settore -per quel che mi riguarda per l’agricoltura-, abbiamo fatto progetti che l’Unione europea ha finanziato più volte -anche riguardo allo stesso settore, penso alla zootecnia-, e che a tutt’oggi stiamo portando avanti in maniera molto brillante, soprattutto con la Serbia e il Montenegro. MORETTI – Adesso le faccio una domanda che potrebbe sembrare irriverente nei confronti dei marchigiani: lei si occupa molto di politiche comunitarie, ma i cittadini marchigiani conoscono l’Unione europea, secondo lei? PETRINI – E’ questo un problema che non può essere confinabile alla Regione Marche. Oggi, come lei sa bene, la comunicazione è molto più veloce che nel passato, eppure per quello che riguarda l’Unione europea veniamo colpiti solo da qualche meteora, e molto spesso, tra l’altro, sono notizie che hanno a che fare più con le cose che non vanno che con quelle che vanno. Pensiamo ad una questione come le concessioni demaniali: la Comunità europea non ci ha riconosciuto questa nostra specificità, questa nostra peculia-
MARCHEdomani
APRILE 2011 rità di organizzare il turismo con i tanti stabilimenti balneari che abbiamo nelle nostre spiagge e pretende che
tura marchigiana? PETRINI – Le rispondo per com’è oggi, non per com’era ieri, e spiego subito
ne Marche è inserita in molte reti delle Regioni europee, cercando noi di essere attivi non solo nel nostro territorio, ma anche là dove sono i centri nevralgici di certe decisioni. Per quel che riguarda l’agricoltura, noi facciamo parte sia della Repo -un network di Regioni che si occupa di prodotti di qualità, e che quindi punta alla qualità nell’agricoltura-, sia della rete delle Regioni europee Ogm free, anzi questa la presiediamo… MORETTI – ...infatti so che è lei il presidente di questa rete… PETRINI - …sì, sono io il presidente, quindi sono impegnato a Bruxelles per difendere la nostra produzione, la sua qualità e diversità -che rappresentano un forte vantaggio competitivo-, impedendo che tutto questo possa essere inquinato e anche messo in cattiva luce con l’introduzione degli organismi geneticamente modificati. E nel fare questo l’obiettivo a cui in definitiva si punta è quello di difendere il reddito degli agricoltori, consapevoli che solo attraverso una produzione di migliore qualità ri-
innovazioni, anche se va detto che oggi c’è una coscienza nuova: ormai in maniera molto netta si ravvisa una visione del mondo agricolo molto diversa rispetto già solo a qualche anno fa, quando io ho iniziai a fare l’assessore all’Agricoltura, perché oggi si guarda al mercato, alle innovazioni, alle novità in generale con maggiore interesse. In sostanza, non c’è più quella pigrizia che vedeva ogni novità evitata per continuare a fare quello che si era sempre fatto. MORETTI – Ho letto in varie occasioni che l’agroalimentare è uno dei settori che hanno retto meglio alla crisi… PETRINI – …ha retto meglio perché, anche se i consumi si contraggono molto, quelli alimentari non possono contrarsi più di tanto, sia pur vedendo il nostro paniere mutato notevolmente. Va comunque detto che l’agroalimentare è andato bene anche perché ha migliorato la percentuale di produzione che ha esportato, e questo ha portato più valore aggiunto rispetto al passato. MORETTI – Devo dare
“La reputazione di un territorio dipende dalla qualità dei propri prodotti. Dunque nella qualità e diversità delle produzioni agricole un forte vantaggio competitivo”
(Foto Rillo) noi, come i sacri principi della concorrenza indicano, ogni sei anni si debba rimettere in palio queste concessioni senza automatismi che in qualche modo salvaguardino l’investimento di chi è concessionario. Per noi sarebbe una disgrazia, ma per l’Europa è difficile capirle queste cose, visto che sono specificità che appartengono a singole realtà. Ecco, forse i cittadini conoscono di più l’Europa per questi motivi che non per le tante cose positive in cui è impegnata, soprattutto quelle che la vedono oggi molto attiva sul fronte dell’innovazione, del cambiamento, della tutela dell’ambiente, del miglioramento delle possibilità di conoscenza e di istruzione che certamente sono decisive per il prossimo futuro. MORETTI – Tra le sue deleghe, quella all’Agricoltura: nelle Marche, se non sbaglio, sono 60 mila le aziende agricole. PETRINI – Sì, anche se molte di queste sono aziende che ormai non stanno più sul mercato; quelle iscritte alle Camere di Commercio ad oggi sono circa 35 mila. MORETTI – Qual è lo stato di salute dell’agricol-
perché. Perché l’agricoltura oggi combatte con un’oscillazione dei prezzi che somiglia a quanto avviene per i prodotti finanziari più raffinati. Anche sui prodotti dell’agricoltura c’è ormai una speculazione che non era neanche immaginabile già solo qualche anno fa, e mentre a luglio abbiamo avuto proteste in tutte le regioni d’Italia, in Francia ed in altri Paesi, perché i prezzi ad esempio dei cereali erano crollati -a livello del grano duro addirittura di 12-13 euro al quintale-, oggi abbiamo proteste nei Paesi arabi -le cui conseguenze sono note-, perché i prezzi dei cereali sono cresciuti troppo: dunque la protesta dei produttori per i prezzi troppo bassi e 6-7 mesi dopo la protesta dei consumatori per i prezzi troppo alti. In pochissimo tempo c’è stata una forte oscillazione, è per questo che oggi l’agricoltura, anche se non sta certamente bene, sta meglio di ieri, quando i prezzi erano davvero sotto i tacchi. MORETTI – Lei, tra l’altro, a Bruxelles è impegnato in un’azione a difesa del reddito degli agricoltori… PETRINI – …la Regio-
spetto ad altre possiamo assicurare ai nostri imprenditori agricoli un reddito sufficiente. MORETTI – Come sono i rapporti con la Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica? PETRINI – Molto buoni: Santilocchi è un bravissimo preside, un bravissimo professore, e davvero ha passione da vendere. Bisogna considerare che nelle Marche noi siamo i leader in Italia dell’agricoltura in sodo: seminare senza arare, e sono 24 mila ettari nelle Marche… MORETTI - …seminare senza arare? PETRINI – Senza arare: è una modalità che, oltre ad essere meno costosa rispetto a quella tradizionale, permette anche un maggior rispetto del suolo. Non richiede un diverso talento, una diversa conoscenza o chissà quale scienza da parte dell’agricoltore: richiede una diversa consapevolezza, diciamo così, che alcuni hanno avuto e altri no. Certo la nostra terra non è l’Argentina e neanche la Pianura padana: nelle Marche ci sono molte colline, il terreno non si presta così facilmente a questi nuovi metodi di coltivazione, ma grazie anche alla passione di Santilocchi e all’attività della Facoltà di Agraria constatiamo che sempre più agricoltori si convertono a questo tipo di modalità colturale che certamente migliora anche le loro condizioni. MORETTI – C’è facile adesione da parte degli operatori? Perché c’è molta tradizione in questo settore... PETRINI – …c’è molta tradizione anche perché c’è poca rigenerazione, nel senso che sono pochi i giovani che vanno a lavorare in agricoltura. E se gli uomini sono pochi, è difficile pure abbracciare con entusiasmo le
atto che in Regione lavorate veramente bene in questo settore: ho visto che avete persino fatto una campagna dedicata alla frutta nelle scuole… PETRINI – …sì, ed è ancora in corso; anche in passato abbiamo proposto iniziative di questo genere, e si tratta di un’attività essenziale, in quanto noi dobbiamo difendere la salute dei cittadini e intanto il reddito degli agricoltori. Per farlo, bisogna informare, comunicare ed educare anche sotto il profilo alimentare il cittadino, che si educa meglio se è un piccolo cittadino, cioè se è un ragazzino, e quindi gli si può rappresentare in maniera simpatica in che mese si trova la pesca, in che mese la mela, gli si può consigliare di mangiare la pesca anziché la brioche… MORETTI – …bella questa iniziativa; come l’hanno accolta i ragazzi? PETRINI – Benissimo, anche perché ci sono ormai modalità di comunicazione, di marketing, che sono vivaci, vistose, simpatiche, e quindi tutto si svolge come una festa. In questo caso un’autentica inondazione di frutta, che gratuitamente arriva in centinaia di scuole marchigiane; quindi un’iniziativa molto positiva, che facciamo con la collaborazione del Ministero. MORETTI – Io, come tutti i marchigiani, sono molto tifoso delle Marche… PETRINI – …bisogna essere patriottici: non nazionalisti, ma patriottici sì... MORETTI – …quando lavoravo in Brasile e in Argentina, mi inorgoglivo molto quando sentivo parlare della razza bovina marchigiana come prima nel mondo; continua questa fama? PETRINI – Continua, tant’è che uno dei progetti con i Balcani di cui parlavo
PAGINA prima si chiama “Marcbal” e riguarda proprio l’introduzione dei bovini di razza marchigiana in quei Paesi, realtà che hanno bisogno di migliorare anche la loro capacità di produrre carne e che attraverso i bovini di razza marchigiana possono riuscirci. Abbiamo richieste in merito anche da parte di molti Paesi africani: abbiamo una relazione con il Governo del Gabon per introdurre la nostra razza e anche con altri Stati non equatoriali; in Gabon sarà un po’ difficile, ma in altri Stati probabilmente ci riusciremo. MORETTI – Uno dei settori che danno molto successo alle Marche è quello del vino, che è un elemento trainante della nostra economia. Com’è la situazione del vino marchigiano? PETRINI – A questo proposito sono particolarmente soddisfatto. Non faccio riferimento alla qualità dei vini marchigiani, perché questo è tutto merito dei vitivinicoltori che sono bravissimi, che hanno affinato le loro capacità, che con le scelte fatte 20 anni fa si sono concentrati sui vitigni autoctoni senza cedere alle facili sirene del Merlot, dello Chardonnay, insomma di ciò che non appartiene alla nostra tradizione. Quello cui mi riferisco e di cui sono orgoglioso è il fatto che oggi abbiamo un sistema di promozione del vino marchigiano che è … MORETTI – … che ha contribuito molto al successo... PETRINI – …sì, e che io credo rappresenti un modello anche per altri settori. Noi abbiamo responsabilizzato i produttori in proposito, chiedendo loro di elaborare le strategie più appropriate per il loro prodotto e scegliere loro i Paesi dove questo deve essere portato. Noi approviamo queste strategie, questi progetti, e diamo un contributo, ma non ad ogni singolo operatore: lo diamo ai consorzi all’interno dei quali questi operatori sono riuniti, consorzi che, tra l’altro, oggi fanno promozione insieme perché non hanno ceduto alle lusinghe della frammentazione, che a volte soddisfa di più ma raggiunge meno efficacemente i risultati. Siamo già stati in Germania, oltre che in diversi altri luoghi, e adesso torneremo con operatori di tutta la regione ad Amburgo e Berlino; lo stesso Governo tedesco, la stessa segreteria della cancelliera Angela Merkel, oltre alla nostra Ambasciata, ha collaborato per un evento sul quale puntiamo. MORETTI – Questo è molto importante. So che
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anche ultimamente lei ha avuto un incontro con Mazzoni dell’Istituto Tutela Vini, incontro che ha avuto un buon risultato, e poi soprattutto mi giungono notizie dall’estero che in tutte queste mostre il vino è molto apprezzato... PETRINI – ...sì, il vino è molto apprezzato: è il nostro ambasciatore per tutto il resto della produzione agroalimentare ma anche per quella manifatturiera, perché oggi siamo sempre più convinti che la reputazione del territorio dipende dalla qualità dei suoi prodotti: maggiore è la reputazione, più valgono i prodotti. MORETTI – I produttori accettano l’idea di operare insieme? PETRINI – L’accettano, perché si rendono conto che quello che si chiama comarketing, cioè promozione insieme del territorio, oggi funziona sempre di più: è difficile vendere all’estero una scarpa di qualità con un valore aggiunto se la stessa non viene rappresentata come prodotta in Italia, rendendo così gli acquirenti esteri più certi che in Italia c’è una qualità -anche della vita- che conferisce maggior valore a quel prodotto. MORETTI – La ringrazio molto, dottor Petrini, del tempo che ci ha dedicato; complimenti per il lavoro che fa (adesso il tono è scherzoso), veda se può creare un apparecchio strano per collegarsi con Spacca più facilmente… colgo l’occasione per salutare anche lui e ringraziarlo per quello che fa per la nostra regione: è veramente una cosa incredibile… mi telefona da Shanghai, poi dopo due giorni mi telefona da Barcellona, poi so che è a Bruxelles, poi è all’Aquila… credo che il Governatore le abbia contagiato la malattia… grazie ancora, buon lavoro e complimenti. PETRINI – Grazie a lei. MORETTI – Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 10 febbraio 2011
Marche domani - Anno XXVI Numero 3 - Aprile 2011 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: info@marchedomani.com Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: info@rotoin.it Chiuso in tipografia il 15 marzo 2011 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
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MARCHEdomani
APRILE 2011
Alluvione nelle Marche: accolta dal Consiglio dei ministri la richiesta; decisivo l’incontro di Spacca con il sottosegretario Letta
Provincia di Ancona: risorse per 580 mila euro
“Sì allo stato d’emergenza”
Incentivi per le assunzioni
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ingraziamo il sottose gretario Gianni Letta ed il Consiglio dei ministri per aver accolto la nostra richiesta di stato d'emergenza per le Marche fino a marzo 2012”. Un incontro decisivo quello di Gian Mario Spacca con Letta: “Offriamo ora -inciso del Governatore- tutta la nostra collaborazione per stilare l’ordinanza di competenza del presidente del Consiglio per avviare concretamente la risposta alla situazione di emergenza che tocca famiglie, imprese e territorio”. Dichiarazione dello stato di
emergenza, nomina del commissario delegato e ordinanza di Protezione civile con le priorità degli interventi: l’incontro a Palazzo Chigi di Spacca con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Letta, e il capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, per discutere delle misure urgenti e della ricostruzione da avviare in seguito agli eventi alluvionali dei primi di marzo. Spacca aveva illustrato, con puntuale documentazione, la drammatica situazione in cui versano le Marche dopo l’alluvione,
presentando la ricognizione dei danni che ammontano a 462,7 milioni di euro, cui andranno aggiunti quelli dell’agricoltura, ancora in fase di valutazione. In merito alla situazione dell’agricoltura, adesso si punta allo stato di calamità. La Regione, da parte sua, è già pronta a stanziare per l’emergenza 74,5 milioni di euro tra interventi per dissesto idrogeologico, interventi a favore delle imprese e interventi specifici per l’agricoltura. Di seguito alla dichiarazione dello stato d’emergenza, la nomina del commissa-
rio e l’approvazione dell’ordinanza di Protezione civile all’interno della quale saranno inseriti tre capitoli di interventi, in ordine di priorità. Con Spacca erano presenti all’incontro con Letta il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Paolo Petrini, la presidente dell’Upi Marche Patrizia Casagrande, il presidente dell’Anci Marche Mario Andrenacci, il capo della Protezione civile delle Marche Roberto Oreficini, i dirigenti della Regione Mario Conti, Fabrizio Costa e Cristina Martellini.
Congresso eucaristico: Messa del Papa in Fincantieri Santa Messa alla Fincantieri celebrata da Papa Benedetto XVI a chiusura del 25° Congresso eucaristico nazionale. L’annuncio da parte del Governatore delle Marche Gian Mario Spacca e dell’Arcivescovo di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli dopo il via libera allo svolgimento della celebrazione -che si terrà alle ore 10 dell’11 settembre all’interno del cantiere navale dorico- da parte dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono. Migliaia i fedeli che il Congresso richiamerà nel capoluogo; per l’evento, in pro-
L’Arcivescovo Menichelli con il Governatore Spacca (foto Rillo). le Ameno, quartier generale del gramma dal 3 all’11 settemCongresso, il resto spalmati tra bre, la Regione investirà comi Comuni della Metropolia, tra plessivamente circa 1 milione e cui Ancona), mentre lo Stato 600 mila euro (1 milione per il dovrebbe mettere a disposiziorecupero della struttura di Col-
ne 2 milioni di euro. Non solo un avvenimento ecclesiale il Congresso, che avrà anche un carattere culturale: nel calendario degli appuntamenti, l’importante mostra che sarà inaugurata il 2 settembre alla Mole Vanvitelliana e che vedrà proposti capolavori dell’arte europea da Raffaello a Tiepolo. Resterà invece aperta fino al 29 marzo, alla Mole, la mostra del maestro Gennaro Solferino sulla Divina Commedia, esposizione inserita nell’ambito delle celebrazioni per il Congresso eucaristico e propedeutica allo stesso.
Ammontano a 580 mila euro le risorse messe a disposizione dalla Provincia di Ancona per una serie di incentivi destinati a imprese, agenzie del lavoro e associazioni che assumeranno uno o più lavoratori, dopo averli ospitati per un tirocinio formativo di tre mesi. Il progetto rientra nel programma Welfare to Work, promosso dal ministero del Lavoro nell’ambito delle politiche di reimpiego delle persone che hanno perso l’occupazione. I contributi saranno diversificati in base alla durata e alla tipologia del contratto. Cinque mila euro per ogni assunzione a tempo indeterminato e due mila per inserimenti a tempo determinato per periodi uguali o superiori ai 12 mesi. Inoltre, è previsto un bonus aggiuntivo di 1.500 euro per chi assumerà lavoratori con problemi di disabilità previsti dalla legge 68/99. Per il periodo del tirocinio la Provincia di Ancona erogherà a ciascun lavoratore un somma di 500 euro. “È una misura – afferma la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande– che va ad incidere su una delle maggiori criticità create dalla crisi economi-
ca: l’espulsione dal mondo del lavoro delle figure meno qualificate, o che comunque, per diverse ragioni, trovano difficoltà di reinserimento. Una problematica purtroppo tipica di un modello di sviluppo come il nostro, la cui fragilità colpisce i soggetti più deboli e a cui rispondiamo con progetti di welfare come questo. Nel frattempo, però, è necessario continuare a lavorare per il graduale cambiamento di un modello che, troppo spesso, ha scommesso su un’economia mono prodotto, a basso livello tecnologico e scarsa tutela della forza lavoro”. “Incentivare la riassunzione di queste persone è fondamentale – spiega l’assessore al Sistema formativo Maurizio Quercetti– perché sono quelle che purtroppo sono soggette a lunghi periodi di disoccupazione. Ma con il meccanismo che abbiamo creato, a trarre vantaggio saranno anche le imprese che, durante il periodo di tirocinio, potranno formare on the job questo nuovo personale, in vista di una possibile futura assunzione”. L’avviso pubblico e la scheda di adesione sono scaricabili sul sito www.istruzioneformazionelavoro.it
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Incontro con la politica
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INTERVISTA CON MASSIMO VANNUCCI, ONOREVOLE PARTITO DEMOCRATICO La legge elettorale: “Va cambiata: è la causa prima del degrado, avendo fatto saltare la mediazione” Elezioni amministrative: “Un passaggio decisivo, considerato che quelle politiche non si svolgeranno”
“Far crescere il senso civico” ROBERTO I. ROSSI
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ome valuta l’attuale momento della politica nazionale, con la nascita di nuovi partiti ed associazioni? “E’ uno dei momenti più bassi della politica italiana, siamo tornati ai primi anni della storia unitaria, il famoso trasformismo, la rappresentazione in Parlamento di interessi particolari e non generali. Questo è grave. Un brutto spettacolo, che allontana i cittadini dalle istituzioni, proprio perché la politica, che dovrebbe svolgere un ruolo di mediazione fra cittadini e istituzioni, tale ruolo non lo svolge. Pensa solo a riprodursi all’interno del palazzo dimenticando il paese. Questi fenomeni interessano una parte politica precisa -il centrodestra che aveva vinto le elezioni-, ma il discredito accomuna tutti nello stesso calderone con il sostegno di campagne di stampa. Anche chi cerca di comportarsi coerentemente e correttamente viene associato a questi fenomeni
negativi”. Un giudizio su Italia Futura. “Italia futura non c’en-
sistema malato, il cui cancro è rappresentato dalla legge elettorale. È la legge elettorale la causa prima del
Crisi economica: “La Regione si è mossa bene, ha messo in campo le azioni che poteva, ha rivisto le priorità indirizzando le risorse a favore dello sviluppo e dell’occupazione” tra con questo ragionamento, anzi, mi sembra nasca proprio per porre un freno a questo degrado. Se mantiene la propria azione di stimolo, di laboratorio di idee, di volontà di partecipazione, tesa a far crescere un nuovo senso civico è estremamente utile. Se Italia Futura, come io credo, entrerà nell’agone politico verrà risucchiata da questo
degrado, avendo fatto saltare la mediazione della politica togliendo ai cittadini la possibilità di scegliersi, di fatto, i loro rappresentanti”. Nel prossimo mese di maggio ci saranno le elezioni amministrative che nelle Marche interesseranno la Provincia di Macerata e diversi Comuni. Come vede questo passaggio elet-
torale? “E’ un passaggio decisivo, considerato che, verosimilmente, le elezioni politiche anticipate non si svolgeranno. Sarà il vero test dal quale ripartire. Sapremo che cosa pensa il paese, se vi è volontà di cambiare, se viene indicata una alternativa attraverso la bocciatura delle forze di Governo nazionale. Nelle Marche andranno bene per il centrosinistra, ma sono certo soprattutto nelle due sfide principali: un capoluogo di provincia, Fermo, una provincia intera, Macerata. Siamo ben organizzati con idee, uomini e donne all’altezza della sfida”. Come sta procedendo la nostra regione rispetto alla ripresa dalla crisi economica? “Mi sembra che la Regione si sia mossa bene, ha messo in campo le azioni che poteva, ha rivisto le priorità spostandole a favore della crescita, del lavoro, dell’occupazione, pensando a chi rimaneva più indietro. Cosa che non ha fatto il Governo nazionale e che fa s che gli strumenti regionali si vedano poco, proprio perché sono limitati.
Molto apprezzabile la stretta data alla spesa improduttiva e il forte rigore imposto alla macchina amministrativa”. I giovani sono al centro delle problematiche di questo periodo: che tipo di segnale si sente di lanciare per agevolare il loro ingresso nel mondo del lavoro? “Questo dovrebbe essere il vero assillo della classe dirigente. Di fronte ad ogni legge o azione noi dovremmo chiederci quanti posti di lavoro si potranno creare, soprattutto per i giovani. Invece non è cosi, i provvedimenti sono di pura ragioneria e spesso deprimono la crescita. Per far lavorare i ragazzi bisogna tornare a crescere e fare riforme che rompano privilegi, caste, corporazioni, liberalizzando l’economia affinché venga premiato chi merita”. Energie alternative. Lei sta spingendo il Governo Berlusconi nel favorire il finanziamento ai Comuni per l’installazione di impianti fotovoltaici. Il punto della situazione. “Vi è stato uno sviluppo molto interessante, che
è in corso, purtroppo le ultime notizie sulle decisioni che sta prendendo il Governo in ordine alla forte diminuzione degli incentivi bloccherà questo processo. Quello che sta avvenendo è suicida; altri paesi, gli Usa per primi, hanno messo in campo piani di riconversione industriale verso la green economy, noi andiamo in senso contrario, senza un progetto paese, senza una politica industriale integrata. Solo ripensando al nostro sviluppo potremmo tornare a crescere; solo migliorando il pianeta in cui viviamo potremmo creare lavoro e garantire futuro a chi verrà dopo di noi”. Che tipo di federalismo interessa il Pd? “Un federalismo vero dove si decide nei territori e non dove tutto venga imposto dalla capitale. Per avere amministratori responsabili dobbiamo offrire autonomia di entrate e di spesa. Lo Stato deve rinunciare ad entrate a favore di Comuni, Province, Regioni che gestiscono da soli e non devolvere dall’alto. Questo non responsabilizza nessuno. Purtroppo, non sta nascendo cos e noi siamo molto preoccupati”.
Intervista con Nella Brambatti, candidata del centrosinistra a sindaco del Comune di Fermo
Attivo tra la Casa di cura Villa dei Pini e il poliambulatorio Villa Alba; nasce anche un Centro per la cefalea
“Progetto per i giovani”
Un nuovo centro podologico
Qual è la coalizione che sostiene la candidatura di Nella Brambatti? “A Fermo siamo riusciti a costruire uno schieramento unitario del centrosinistra, con un unico candidato. Al momento le liste che sostengono la mia candidatura a sindaco sono quelle del Partito democratico, di Sinistra ecologia e libertà, di Federazione delle Sinistre, della lista civica La Spiga e di Italia dei Valori. Stiamo lavorando per allargare ulteriormente il fronte della coalizione. Al di là della convergenza sul mio nome, per la città di Fermo l’impegno è stato sin da subito unanime nel ripercorrere lo schieramento che è al governo della Provincia guidata dal presidente Cesetti. In provincia vige un accordo di programma tra le varie forze del centrosinistra che sta assicurando un buon governo di questo nuovo ente territoriale”. Quali sono le percentuali di vittoria del centrosinistra e, quindi, di Nella Brambatti? “In virtù di questa unità e della condivisione delle linee programmatiche che supporteranno il progetto di governo della città, credo che ci si sia messi sulla buona strada per riscoprire un modo di fare politica che guarda al bene comune. Sulla base di questa aspirazione crediamo di interpretare un sentimento diffuso da parte dei cittadini che è quello che pro-
muove un’idea di politica trasparente, concreta e che guarda al futuro dei giovani e alla sicurezza, in senso solidaristico, delle famiglie”. Quali sono i punti fondanti del programma? “Il nostro slogan è Fermo, il bene comune. Pensiamo infatti che una città e un territorio debbano essere amministrati avendo come punto di riferimento l’interesse generale. Le linee programmatiche su cui si articolerà il progetto di governo della città sono il lavoro, i giovani, la solidarietà, la cultura, l’utilizzo responsabile del territorio (che eviti quanto più possibile le disgrazie cui abbiamo assistito recentemente), la trasparenza e il rispetto delle regole, nella certezza della necessità di aprire una nuova stagione per Fermo. Vogliamo una città capace di incarnare una prospettiva, attraverso il recupero del centro storico, la riqualificazione dei quartieri, la valorizzazione
del patrimonio culturale ed universitario. Una città che sappia affrontare gli scenari complessi che si aprono per chi sarà chiamato a governarla, con una cronica riduzione di risorse finanziarie disponibili e la necessità di avviare percorsi virtuosi di ottimizzazione e razionalizzazione delle spese”. Quali scelte non condivide della amministrazione Di Ruscio? “Credo che la colpa più grande sia stata quella di privilegiare la politica del particolare piuttosto che quella della generalità dei cittadini. E poi Di Ruscio è mancato sulle grandi questioni di rilancio della città, a cominciare da una seria politica di riqualificazione e valorizzazione del centro storico e del patrimonio culturale cittadino”. Cosa pensa delle province? Ritiene valida l’esperienza della neonata provincia fermana? “Penso che la provincia di Fermo sia stata la conseguenza di anni di mancate risposte alle richieste dei cittadini del fermano. Adesso occorre gestire ed amministrare questa istituzione nel migliore dei modi, come sta facendo il presidente Cesetti è una istituzione che c’è e che occorre gestire ed amministrare nel migliore dei modi, in un’ottica di rete con gli altri enti territoriali, a cominciare proprio dal comune capoluogo”.
dei Pini–; questo Centro rare conseguenze serie. Sono 160mila i chilooffrirà un approccio speciQuesto nuovo servizio –ha metri che i nostri piedi ci fico, che consentirà di anaaggiunto- fa parte delle permettono di percorrere lizzare la natura della ceazioni di potenziamento nell’arco di una vita, prafalea, spesso sintomo di che la Clinica sta attuando ticamente quattro volte il altro, e individuare la cura in una sempre maggiore sigiro del mondo. Eppure più adeguata. Verrà inoltre nergia con il sistema sanispesso sottovalutiamo quepotenziato il servizio di tario pubblico regionale: la sto distretto anatomico. Ma le patologie sono dietro l’angolo: alterazioni dell’appoggio plantare, ipercheratosi, deformità delle dita, malattie delle unghie, piede doloroso. Ora nasce un Centro podologico unico per trattare tutte queste diverse patologie. Il Centro sarà attivo dal mese di aprile tra il poliambulatorio Villa Alba di Da sinistra: Antonio Aprile, direttore generale di Villa dei Pini, Macerata (dove e Aldo Tesei, amministratore delegato check up specifico per anastruttura privata convensono concentrati i servizi lizzare lo stato generale zionata è infatti un prezioprincipali) e la Casa di della persona, perché la so supporto per la sanità cura Villa dei Pini di Ciprevenzione è un fattore pubblica, ad esempio nel vitanova Marche e offrirà assolutamente cruciale per ridurre mobilità passiva e un servizio multidisciplila salute”. Sempre riguarliste d’attesa”. Ma le novinare, garantito dalla predo alla cefalea, è imminentà non finiscono qui. A senza di diverse figure prote un importante convegno Villa dei Pini, sempre dal fessionali che si occupano dal titolo “Governo clinimese di aprile, verrà attiin maniera integrata della co della cefalea in medivato anche un Centro per cura del piede. cina generale”, in prola cefalea e verrà arricchiLa novità è stata illugramma a Villa dei Pini to ulteriormente il servizio strata alla stampa a Villa sabato 2 aprile, con inizio di check up completo per dei Pini: “Nelle Marche alle ore 8.30. Rivolto a spevalutare lo stato di salute: mancava un Centro unico cialisti del settore, l’incon“Il Centro per la cefalea che trattasse questi disturtro mira ad approfondire le nasce per dare risposta ad bi in modo completo –ha conoscenze per una corretun disturbo largamente difsottolinea l’amministratore ta diagnosi differenziale fuso tra la popolazione e delegato Aldo Tesei-; abdella cefalea primaria e seche incide molto sulla nobiamo effettuato degli stucondaria, con approccio stra qualità della vita –ha di e riscontrato che si tratpratico al problema e dispiegato Antonio Aprile, ta di disturbi a volte trascussione di casi clinici. direttore generale di Villa scurati che possono gene-
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Lectio magistralis dell’onorevole Pd Massimo D’Alema a chiusura del corso di formazione politica promosso dall’associazione “Lavoro & welfare”; la Costituzione al centro di un’ampia riflessione
“Un nuovo patto democratico per regolare il bipolarismo” ROSEMARY MARTARELLI
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ostituzione e democrazia, ma anche ruolo dei partiti, bipolarismo e populismo: una riflessione ad ampio raggio quella al centro dell’intervento di Massimo D’Alema, onorevole del Partito democratico e presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nei giorni scorsi ad Ancona per tenere una lectio magistralis a conclusione del corso di formazione politica per i giovani promosso dall’associazione Lavoro & welfare. “Più che altro parlerei di intervento di un discepolo”, ha esordito D’Alema, introdotto da Cesare Damiano, onorevole Pd e presidente dell’associazione Lavoro & welfare, e da Palmiro Ucchielli, segretario regionale Pd, e subito il via alla riflessione sulla nostra Costituzione: “Per noi un grande tornante positivo”. La sottolineatura dell’onorevole sul carattere di rovesciamento impresso dalla Costituzione rispetto ai cardini del passato: “Tre sono i punti di cambiamento –ha precisato
D’Alema-, ovvero: il principio di uguaglianza come affermazione programmatica, il ripudio della guerra come soluzione delle controversie internazionali e il principio di interdipendenza e limite dell’idea di sovranità, che sancisce la prevalenza del diritto internazionale in un equilibrio di giustizia e pace”. Un insieme di valori, dunque, più che una semplice raccolta di regole, che ha reso la nostra Costituzione “un collante antifascista, soprattutto nei difficili anni del
Rinnovabili: convenzione tra Legambiente e Federazione Bcc La collaborazione tra Legambiente Marche e Federazione marchigiana Banche di Credito Cooperativo continua, dopo il grande successo della prima convenzione a sostegno delle energie rinnovabili stipulata nel 2006. Nei quattro anni di convenzione, sono stati erogati 18,9 milioni di euro per il finanziamento di 524 progetti. Uno straordinario successo in crescita quello delle rinnovabili, confermato dai risultati del 2010, anno in cui il capitale finanziato è raddoppiato rispetto agli anni precedenti. Firmato dunque il rinnovo della convenzione tra l’associazione ambientalista e le banche di Credito Cooperativo marchigiane che negli anni passati ha permesso un risparmio di Co 2 stimato intorno a 6,5 milioni di kg. L’accordo è stato sottoscritto dal presi-
dente della Federazione marchigiana Banche di Credito Cooperativo Bruno Fiorelli e dal presidente di Legambiente Marche Luigino Quarchioni e, per adesione al progetto, dal presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e dalla presidente dell’Upi Marche Patrizia Casagrande. Quest’anno la convenzione si arricchirà di elementi aggiuntivi. Gli investimenti finanziari concessi da ogni Banca di Credito Cooperativo riguarderanno infatti non solo le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, ma anche interventi di ristrutturazione per case ecologiche, interventi per il risparmio idrico e una nuova linea per la mobilità sostenibile. Destinatari dei finanziamenti previsti sono i privati cittadini, le imprese e gli enti pubblici.
dopoguerra, e un elemento di salvaguardia del Paese”. “Un collante su cui -ha insistito D’Alema- forte è stato l’intervento dei partiti democratici, veri e propri mediatori tra i cittadini e lo Stato, assumendosi l’innovativo compito di avvicinare le masse popolari alla vita politica”. L’onorevole ha poi ripercorso la storia della democrazia italiana, segnata dalla guerra fredda, dal bisogno di ricambio della classe dirigente espresso nella seconda metà degli anni ’70, e dal congelamento del sistema politico degli inizi anni ’90. E proprio dalla crisi di questi anni D’Alema è partito per spiegare i problemi della democrazia di oggi, succube del passaggio del ruolo di mediazione dai partiti ad altri attori della scena, come i
mass media e la grande azienda capitalistica. Dal declino dei partiti, ripiegati su se stessi e trasformati in macchine del potere, al bipolarismo imperfetto con assenza di ricambio ai vertici e conseguente produzione di patologie sistemiche: tutto ciò ha concorso, secondo l’onorevole, all’ascesa di Berlusconi ed allo spostamento dei rapporti di forza a vantaggio dei più forti. “Ci troviamo in un sistema plebiscitario e populista –ha tuonato D’Alema-, con marcata personalizzazione della politica. Abbiamo un presiden-
fettuate enormi riforme, mentre ora il populismo di Berlusconi, fondato sul sondaggio continuo, galleggia sugli umori della gente, non cambiando nulla per non risultare impopolare”. E, infine, la proposta di un governo costituente che non sia solo un’alternativa a quello attuale, ma che operi verso una ricostruzione del sistema: “Un nuovo patto democratico per regolare il bipolarismo, maggiore attenzione alle nuove generazioni e controllo dello sviluppo, perché la democrazia, affatto scontata, è tornata ad essere un discrimine”.
Maltempo: da Banca dell’Adriatico un plafond di 50 milioni Banca dell’Adriatico, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo che opera lungo la dorsale adriatica, mette a disposizione un plafond di 50 milioni di euro per speciali finanziamenti, a condizioni agevolate, a sostegno delle famiglie e delle imprese marchigiane gravemente danneggiate dalle calamità naturali di questi giorni. Le richieste possono essere presentate
presso uno degli oltre 200 sportelli di Banca dell’Adriatico presenti sul territorio. I finanziamenti verranno erogati a condizioni agevolate e in tempi rapidi, per rispondere nel più breve tempo possibile alle richieste provenienti dalle diverse realtà coinvolte dall’eccezionale ondata di maltempo. “Con questa iniziativa – ha dichiarato Dario Pilla, direttore generale di Banca
dell’Adriatico– vogliamo fornire una risposta tempestiva e concreta ad una situazione di emergenza che sta colpendo con particolare intensità le Marche e desideriamo essere vicini alle famiglie e agli imprenditori danneggiati dalle avversità atmosferiche con la concessione di prestiti a condizioni particolari e in tempi il più possibile immediati”.
Parla Giovanni Gaspari, candidato a sindaco Comune di San Benedetto del Tronto, rappresentante Lista civica di centrosinistra
“Potenziare il settore portuale” Ancora due mesi e il Comune di San Benedetto del Tronto avrà il nuovo sindaco. Dalle elezioni amministrative, in programma nelle giornate di domenica 15 e luned 16 maggio 2011, scaturirà, dunque, il primo cittadino della città picena, circa 50 mila abitanti, uno dei maggiori centri rivieraschi dell’Adriatico, località balneare rinomata e molto frequentata, oltre ad essere centro industriale e commerciale. E tra i candidati c’è l’attuale sindaco Giovanni Gaspari, 51 anni, nato a Montedinove in provincia di Ascoli Piceno, alla guida di San Benedetto del Tronto dal 28 maggio 2006, in rappresentanza di una Lista civica di centrosinistra.
Quante le possibilità di confermarsi alla guida del Comune di San Benedetto del Tronto? “Per ora il primo importante traguardo da conseguire è quello di essere il candidato sindaco del centrosini-
Micam, Spacca: ”Segnali di ottimismo” Segnali decisamente positivi dal Micam di Milano, dove il distretto calzaturiero delle Marche si è presentato con tutte le sue eccellenze, dimostrando di essere conosciuto in tutto il mondo per l’alto livello qualitativo che è in grado di proporre. Circa 300 gli espositori della regione che al Micam hanno potuto disporre di uno spazio di 160 metri quadrati, all’interno del quale ha trovato sviluppo un intenso programma di iniziative. “Finalmente, dopo tanta pioggia, un raggio di sole: girando per gli stand, si colgono segnali di ottimismo e di una ripresa forte degli ordini”,
zialismo di fatto, senza che però siano presenti i giusti contrappesi per bilanciare tutto questo potere del capo del Governo”. Ed ancora: “Il berlusconismo è diventato un insieme di norme non scritte che hanno segnato questa nostra seconda Repubblica. Il Paese non deve liberarsi solo di Berlusconi, ma anche del berlusconismo”. Una stoccata al Governo anche sul piano delle riforme: “Abbiamo criticato la democrazia consociativa della prima Repubblica –ha detto l’onorevole- eppure in quel periodo sono state ef-
Il Governatore Spacca durante l’inaugurazione al Micam dello spazio espositivo dedicato alle Marche
aveva commentato il Governatore Gian Mario Spacca in occasione della sua visita al Micam. Dati confortanti, molti i contatti che gli operatori del settore hanno allacciato durante la kermesse, che ha avuto luogo dal 6 al 9 marzo scorsi al polo fieristico di Rho. Tra i mercati emergenti, la Turchia e il Medio Oriente, che mostrano crescente attenzione nei confronti di una qualità altrove introvabile: calzature di altissimo pregio cui stanno dimostrando grande interesse i buyer mondiali, russi in primis, ma anche cinesi, americani ed europei.
stra. La scelta avverrà attraverso uno dei processi democratici e civili più importanti per la partecipazione popolare: le elezioni primarie. A San Benedetto si terranno domenica 27 marzo 2011. Sono stato candidato dal mio partito, il Pd, e sostenuto dai partiti che attualmente compongono la Giunta, Italia dei Valori, Verdi e Partito socialista italiano. Attraverso questo strumento i cittadini saranno i veri protagonisti della vita politica di San Benedetto e potranno scegliere se riconfermare la loro fiducia nella mia persona”. Che tipo di coalizione sta creando il centrosinistra per questo appuntamento elettorale? “Abbiamo allargato la maggioranza che ha governato per cinque anni San Benedetto a Sinistra ecologia e libertà. Nel caso in cui, con le elezioni primarie, sarò il candidato sindaco del centrosinistra, sono certo che avremo l’appoggio di molti esponenti della società civile, tanto che potremmo anche pensare di creare una Lista civica in appoggio del sindaco”. Quali i punti fondanti della sua campagna elettorale? “In questi cinque anni, attraverso l’ascolto dei cittadini, ho guidato la città misurandomi con i problemi reali della gente e garantendo una guida salda della macchina amministrativa. Ho cercato di trasformare idee in soluzioni concrete operando sempre in piena trasparenza ed onestà. Vorrei continuare
su questa strada in tutti i settori: dall’ambiente alle attività produttive, dalla mobilità sostenibile alle opere pubbliche, dalla cultura allo sport. La San Benedetto del futuro la vedo come una città delle opportunità che accrescerà la sua potenzialità attrattiva in tanti settori, tra gli altri anche quello turistico e portuale, con un’attenzione particolare alla cantieristica navale”. Energie rinnovabili: quali sono le sue priorità? “L’economia verde è una vera e propria opportunità per uscire da due grandi crisi, quella climatica e quella economica. Pensando alle generazioni future e al modo di lasciar loro un mondo vivibile che rispetti il vincolo delle risorse naturali, non posso che essere favorevole alle politiche per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili di energia. In città abbiamo già attivato politiche della green economy promuovendo eco-incentivi destinati a sostituire auto inquinanti, tutelando i beni comuni, in primo luogo l’acqua, incentivando contribuiti per il trasporto pubblico sostenibile”. Come giudica l’eventuale attivazione di una centrale nucleare nel territorio del suo Comune? “Una eventuale scelta scriteriata. Non possiamo assolutamente promuovere la salute dei cittadini, prevenire rischi all’ambiente, e poi attivare il nucleare, è un controsenso”. Roberto I. Rossi (Intervista del 9 marzo 2011)
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Incontro con la politica
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INTERVISTA CON REMIGIO CERONI, ONOREVOLE, COORDINATORE REGIONALE PDL I cambiamenti: “I nuovi partitini, come Fli, hanno perso in partenza la loro gara” Elezioni amministrative: “Stiamo lavorando per offrire ai cittadini coalizioni il più ampie possibile”
“Il terzo polo? E’ nato morto” ROBERTO I. ROSSI
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ome valuta l’attuale momento della politica nazionale, con la nascita di vari nuovi partiti ed associazioni vicine alla politica? “Non posso certamente negare che il momento storico che sta attraversando il Paese sia delicato sotto molti punti di vista: la crisi economica, da cui ancora non siamo usciti pienamente nonostante l’ottima tenuta dei conti pubblici garantita dal ministro Tremonti; la dura battaglia sul piano giudiziario, che certi pm politicizzati hanno intrapreso con maggior grinta nei confronti del presidente del Consiglio; il clima di veleni che da questa situazione scaturita e da ultimo i recenti fatti nella politica internazionale, soprattutto nel nord del continente africano sono tutti episodi che non contribuiscono a garantire un periodo di serenità politica di cui il nostro Paese, proprio nel 150 anniversario della sua unità, ha bisogno. Detto questo, sulla seconda parte della domanda farei due distinguo. I partiti, o meglio, i partitini nati per destabilizzare il quadro
politico come Fli hanno perso in partenza la loro gara. Chi a suo tempo ha lasciato il Pdl sta rientrando nella maggioranza,
di maggiore sintesi politica per poter procedere a passi spediti sulla via delle riforme. Sulle associazioni vicine alla politica,
I giovani: “Molti sono sfiduciati e non credono più nel loro futuro; è necessario recuperare l’entusiasmo. Anche la politica deve fare la sua parte, valorizzando i talenti ed il merito; in quest’ottica la ministra Gelmini si è mossa egregiamente” consapevole di aver investito su un progetto sbagliato, quello di Gianfranco Fini, volto a capovolgere il mandato ricevuto dagli elettori nel 2008. Il terzo polo credo che sia un progetto nato morto fin dall’inizio, perché volto a minare il necessario processo di semplificazione del quadro politico esistente nel nostro Paese, formato da una miriade di partiti. C’è bisogno
invece, penso che debbano nascere per aiutare i partiti nel loro ruolo istituzionale guardando anche a quegli aspetti sociali di cui c’è senza dubbio bisogno, ma non possono operare in contrapposizione o sostituzione ai partiti”. A livello parlamentare si sta lavorando per la modifica della legge elettorale? “Al momento ci sono cose
più urgenti all’ordine del giorno. Non credo che agli italiani interessi molto la legge elettorale. Qualsiasi legge elettorale ha lo scopo di selezionare la classe dirigente del Paese ma non può consentire, come qualcuno pretende, di ottenere la maggioranza in Parlamento senza avere un equivalente consenso popolare. L’attuale legge garantisce rappresentanza e governabilità”. Nel prossimo mese di maggio ci saranno le elezioni amministrative che nelle Marche interesseranno diversi Comuni. Come vede questo passaggio elettorale? “Un passaggio molto importante e delicato. Nelle Marche vanno al voto tre Comuni sopra i 15mila abitanti, Fermo, Castelfidardo e San Benedetto del Tronto, più una serie di altri Comuni più piccoli, ma non certo meno importanti. Alcuni di questi sono attualmente governati da Giunte di centrodestra e puntiamo a riconfernare il successo delle passate elezioni, altri ancora speriamo di strapparli al centrosinistra. Stiamo lavorando per offrire agli elettori coalizioni il più ampie possibili e stiamo selezionando candidati credibili e programmi in grado di risolvere i numerosi problemi a livello locale. A
maggio tornerà poi al voto la Provincia di Macerata che amministravamo e che a causa di una sentenza incomprensibile ha visto togliere il diritto di governare a chi era stato legittimamente eletto nel 2009, sconfiggendo l’amministrazione di centrosinistra guidata da Silenzi”. Come sta procedendo la nostra regione rispetto alla crisi economica? “La crisi nelle Marche è stata più virulenta rispetto ad altre regioni italiane; lo testimoniano il crollo nelle esportazioni, la chiusura di numerose aziende, l’aumento della disoccupazione e della cassa integrazione. Tutto questo ha certamente come causa la crisi internazionale, ma è anche la conseguenza delle politiche di saccheggio delle imprese marchigiane che il centrosinistra ha operato per alimentare sprechi con i quali è stata gestita la regione: faccio riferimento, in particolare, al servizio sanitario. La tassazione supplementare alla quale sono state sottoposte le aziende locali ha indebolito il sistema produttivo regionale, togliendo risorse importanti con le quali si sarebbe potuto investire in formazione, ricerca, innovazione e promozione dei prodotti sui mercati internazio-
nali”. I giovani sono al centro delle problematiche di questo periodo: che tipi di segnale si sente di lanciare per agevolare il loro ingresso nel mondo del lavoro? “Molti giovani sono sfiduciati e non credono più nel loro futuro, ma io penso che sia necessario recuperare fiducia ed entusiasmo perché il nostro futuro dipende dai giovani. Anche la politica deve fare la sua parte, valorizzando i talenti e il merito. Proprio in quest’ottica si è mossa egregiamente la ministra Gelmini, che con la riforma universitaria appena varata dal Parlamento tende ad incentivare la selezione della classe dirigente di domani”. Che tipo di federalismo interessa al Pdl? “Il federalismo così come proposto dal Governo e dal Ministro Calderoli è un impianto legislativo che può solo favorire gli enti locali. Se dovessi fare un’equazione direi che federalismo è uguale a responsabilizzazione. In particolare nelle Marche credo che l’attuazione del federalismo fiscale non stravolgerà particolarmente gli assetti finanziari attuali delle istituzioni locali”. (Intervista del 24 febbraio 2011)
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Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, all’inaugurazione della nuova sede della Cna e Fidimprese Marche ad Ancona: “L’impegno dello Stato nei confronti del mondo artigianale deve essere più incisivo”
“Erogare più risorse alle pmi” Picciaiola: “Dedicata una sala al compianto Giuliano Drudi” ROBERTO I. ROSSI
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l mondo dell’artigianato è uno dei nerbi produttivi dell’Italia, soprattutto in un momento particolare contraddistinto dalla crisi economica con i giovani che sono sempre più a rischio nel trovare il lavoro”. E’ l’approccio di Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati, all’inaugurazione della nuova sede della Cna e di Fidimpresa Marche ad Ancona. “La Cna è una realtà importante e di spessore del territorio marchigiano ha aggiunto Fini- determinante per il rilancio dell’economia. Considerato che il nostro Paese e soprattutto le Marche sono caratterizzati da una piccola presenza di grandi aziende e di una corposa squadra di piccole e medie imprese. E il mondo delle pmi, nonostante le vincenti peculiarità che le caratterizzano, non possono più agire da sole per provare ad uscire dalla crisi, necessitano di un corroborante aiuto da parte dello Stato. Non è un caso che la proiezione del Pil per il 2011 è tra le più basse dell’Unione europea. Per l’Italia è prevista una crescita del prodotto interno lordo nell’ordine dell’uno per cento, rispetto all’oltre il due per centro in nazioni come la Germania, la Gran Bretagna e la Francia”. “Si è perso troppo tempo -ha precisato Finiper fornire una mano alle pmi verso la tanto attesa ripresa. Indispensabili le riforme strutturali per superare le anomalie del sistema Italia. Se vogliamo costruire un futuro fondato sulla crescita economica è indispensabile intervenire, a livello politico, sull’innovazione, a tutti i livelli legati al mondo produttivo, con ampi spazi ed iniziative legati ai giovani, che rappresentano il nostro futuro. E per centrare questo obiettivo serve una maggiore erogazione di risorse da parte dello Stato. Come è altrettanto fondamentale attivare delle semplificazioni amministrative”. Un inciso: “Il federalismo fiscale -ha sottolineato Fini- è uno dei pilastri sui quali si deve poggiare il futuro prossimo nazionale. Non solo, anche il federalismo istituzionale comporta una riforma importante e di grande rilievo che può cambiare in meglio la dinamicità del Parlamento italiano, con modifiche che vedranno l’istituzione del Senato delle Regioni e l’avvio della Camera delle autonomie”. Un consiglio: “Sviluppare e realizzare le infrastrutture, non solo a livello di strade, ma soprattutto quelle virtuali, come, ad esempio, l’attivazione della banda larga per mettere gli artigiani e gli imprenditori delle pmi del nostro territorio nelle condizioni di poter operare al livello di chi già lavora con l’utilizzo dell’adsl. Come fondamentali sono le riforme da attuare il prima possibile relative al sistema fiscale, con una diminuzione delle tasse e delle impo-
ste in grado di fornire gli aiuti necessari al mondo artigianale e a quello dello delle pmi di poter incidere sempre più forte nel contesto della ripresa”. Una sottolineatura: “Con questa inaugurazione -ha affermato Renato Picciaiola, presidente Cna
di, presidente di Fidimpresa e prima ancora della Cna Marche, al quale abbiamo voluto dedicare una sala di questa sede”. La Cna Marche fa leva su oltre 19 mila artigiani e piccole e medie imprese e Fidimprese, il Confidi della Cna, fornisce ga-
un pil pari al 19,9 per cento, un’associazione che esercita un ruolo importante, non solo nella tutela degli interessi della categoria ma anche per la sua partecipazione alla vita sociale ed economica”. “La nostra -ha raccontato Picciaiola- è parte
sostiene che “ la legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato”. “Riteniamo che in un momento come questo -ha detto Picciaiola-, dove i valori dell’Unità d’Italia e gli stessi principi fondamentali della nostra Costituzione vengono messi in di-
Marche- diamo alla nostra associazione ed a Fidimpresa una sede più grande e prestigiosa come punto di riferimento di una rappresentanza ancora più forte. Una sede che è stata fortemente voluta dal compianto Giuliano Dru-
ranzie a 20 mila soci imprenditori. “Una realtà, la nostra -ha evidenziato Picciaiolacaratterizzata da un sistema produttivo formato prevalentemente da artigianato e da piccola impresa, con oltre 52 mila aziende che producono
della storia e della cultura politica del nostro Paese”. La Cna Marche nasce ad Ancona l’11 novembre 1947, e il 22 dicembre 1947 l’Assemblea costituente approva la Costituzione della Repubblica italiana che all’articolo 45
scussione da più parti, l’artigianato e la piccola impresa possano rappresentare un importante punto di riferimento per la difesa di quei valori che sono a fondamento del nostro Paese e che hanno sempre ispirato la nostra
azione: la libertà, la dignità del lavoro, la solidarietà e la coesione sociale”. “Grazie all’attività artigianale e delle pmi - ha concluso l’assessore regionale all’Industria e Artigianato, Sara Giannini- le Marche stanno mettendo a regime un sistema sinergico con altre attività produttive con dei risultati già di un certo rilievo. La nostra comunità è chiamata ad affrontare grandi sacrifici, soprattutto nei confronti dei giovani, il cui futuro si prospetta difficile e spingere sull’attività della Cna è molto importante per offrire concrete opportunità alla nostra regione per uscire dal tunnel della crisi economica”. All’inaugurazione della nuova sede di Cna e Fidimpresa Marche sono intervenuti, tra gli altri, il segretario nazionale Cna, Sergio Silvestrini, il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi, il vicepresidente della Provincia di Ancona, Giancarlo Sagramola, il sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano e l’Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo, Monsignor Edoardo Menichelli, che ha benedetto la nuova sede dopo il taglio del nastro.
Intervista con Franco Capponi, candidato del Popolo della libertà alle prossime elezioni amministrative, in programma nel mese di maggio, per la Provincia di Macerata
“Ridurre i costi della politica” Le elezioni amministrative di maggio si stanno avvicinando. Lei è il candidato del Popolo della libertà per le elezioni della Provincia di Macerata? “Il mandato della coalizione di centrodestra -Pdl, Udc, Lega, La Destra e la lista civica Una Forza per Cambiare’- che ha guidato la Provincia di Macerata dal giugno 2009 si è interrotto solo per un corto circuito della magistratura amministrativa, che prima ha sancito, con il dispositivo dei cinque giudici componenti la commissione elettorale presso il Tribunale di Macerata, l’esclusione dalla competizione elettorale di una lista minore, la Lam, assimilabile al cartello del centrosinistra. Poi, dopo un anno, nella piena operatività dell’Ente, ha deciso -
dopo ben 4 giudizi ai vari livelli (Cep, Tar, Consiglio di Stato, Tar) escludenti la riammissione della lista con una sentenza del Consiglio di Stato– l’annullamento di quel risultato e la conseguente indizione di nuove elezioni. Un danno inestimabile per la Provincia per costi diretti (due milioni di euro per le nuove elezioni) ed indiretti, con danni per diversi milioni di euro a
Danni maltempo: iniziativa Ubi-Banca Popolare di Ancona Di fronte alla situazione d’emergenza venutasi a determinare per gli ingenti danni causati dal maltempo, è pronta la risposta della Ubi-Banca Popolare di Ancona, che ha immediatamente stanziato un primo plafond di 10 milioni di euro a sostegno delle attività economiche che hanno sub to danni. Questo plafond è stato assegnato per supportare concretamente le imprese e i piccoli operatori economici del territorio, fornendo loro un prezioso strumento per favorire la ripresa delle proprie attività imprenditoriali.
causa della perdita di alcuni progetti Ue ed altri programmi strategici nazionali ed europei. La coalizione, quindi, non ha avuto nessuna crisi, anzi ha dimostrato di essere all’altezza del difficile momento che stiamo attraversando e ritengo, quindi, di essere stato il candidato presidente di tutti i cittadini che hanno condiviso il programma che portava con se un cambiamento e un nuovo metodo di governo, il 52% di cittadini elettori per l’esattezza. Questo programma intendiamo completarlo e la coalizione ha scelto ancora Franco Capponi, di questo sono lusingato ma cosciente del grande lavoro che ci attende”. Rispetto alla precedente coalizione l’Udc ha dichiarato che correrà da sola, questo fatto come e quanto potrà incidere sul risultato finale? “Ritengo sempre meno importanti le scelte indicate dai singoli partiti quando dobbiamo pensare al governo di area vasta”. Il Pdl sta attivando qualche tipo di coalizione nella provincia di Macerata? “Il Pdl ha soprattutto un progetto di sviluppo autentico ed armonico del territorio provinciale, che non può prescindere dal creare un ambiente favorevole allo sviluppo e rafforzamento delle piccole e medie imprese. Infatti, la provincia di Macerata mostra molto meno i segni del
declino del sistema produttivo della nostra regione, con meno ore di cassa integrazione, meno persone in mobilità e meno aziende chiuse. L’alleanza, quindi, deve condividere questa strategia che vede soprattutto nelle forze moderate, responsabili ed impegnate i loro punti di forza con il Pdl, i cattolici responsabili, la Lega, La destra e altre forze sociali ed economiche impegnate negli stessi obiettivi evidenziati. Noi sosteniamo che in futuro le Province dovranno servire per valorizzare tutto il territorio, in particolare le aree più in difficoltà come quelle montane e dell’entroterra”. Quale parte politica avversaria teme di più il Pdl in questa nuova corsa alla conquista della Provincia? “Non temiamo nessuno. La guida politica e amministrativa la scelgono i cittadini e la loro valutazione sino a pochi mesi fa è stata sicuramente positiva nei confronti della squadra che ho messo in campo: assessori preparati e persone stimate da tutti. Tra gli aspetti che si possono temere c’è l’astensionismo, su cui la sinistra punta. Conteranno i programmi e sempre di più le persone e la loro affidabilità”. Quali sono i punti fondanti del suo programma elettorale? “L’economia è sicuramente l’aspetto dove il territorio dovrà concentrarsi di più. La ripresa c’è, ma
non è per tutti. Dobbiamo puntare sulle reti d’impresa in quanto rispondenti all’obiettivo di spingere verso l’aggregazione, la riduzione dei costi di approvvigionamento delle materie prime e una maggiore possibilità di penetrazione dei mercati. L’aspetto più importante è anche il ritorno del made in Italy e per questo servono sempre più nuove competenze e professionalità, organizzazione d’impresa e tempi rapidi di programmazione. I punti di forza del programma possono sintetizzarsi: riduzione dei costi della politica e dei costi burocratici; destinare le poche risorse alle soluzioni infrastrutturali non procrastinabili: completare la diffusione della banda larga, realizzare il completamento della superstrada Civitanova-Foligno e le opere di aggancio al reticolo viario provinciale come il Cavalcavia a Civitanova Marche e l’Uscita di San Claudio; sostenere l’avvio di nuove attività produttive innovative attraverso il sostegno del Fse e uno stretto collegamento scuolaalta formazione-impresa innovativa con sostegno alla ricerca; riavviare una programmazione territoriale rispettosa dell’ambiente e che favorisca lo sviluppo di un modello nuovo per valorizzare il turismo attraverso il fitness outdoor, le produzioni di qualità dell’agricoltura e dell’artigianato”. Roberto I. Rossi (Intervista del 2 marzo 2011)
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Luca Cordero di Montezemolo ad Ancona per il debutto di Italia Futura: “Solidarietà e meritocrazia: valori da recuperare per la crescita. Il territorio marchigiano ricco di eccellenze”
“La vera sfida è l’ottimismo” Maria Paola Merloni: “Non siamo un partito politico, ma un laboratorio di idee” ROBERTO I. ROSSI
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ecuperare i valori della crescita economica, della meritocrazia e della solidarietà”. E’ quanto ha sostenuto Luca Cordero di Montezemolo a conclusione dell’incontro organizzato dall’Associazione Italia Futura ad Ancona per parlare di imprenditoria e di giovani. “Quella che stiamo vivendo –ha evidenziato Montezemolo- è una storica giornata, luned 21 febbraio 2011, contraddistinta dalla nascita della prima sede regionale, nelle Marche, di questa Associazione. “Un territorio –ha sottolineato Montezemolo-, quello marchigiano, molto importante, significativo e ricco di eccellenze, e la folta presenza qui nella sala della Loggia dei Mercanti è una concreta testimonianza del desiderio di partecipare a questo nostro progetto, nato nel 2009 con l’obiettivo di promuovere il dibattito civile e politico e di elaborare proposte sul futuro del Paese”. “Italia Futura –ha ricordato Montezemolo- vuole diventare il luogo dove riunire idee, proposte ed energie per quel processo di ricostruzione corale del Paese a cui dobbiamo tutti contribuire. Crescerà la nostra presenza sul territorio, alla ricerca di quelle eccellenze civili di cui l’Italia è ricca soprattutto nelle realtà locali”. Il confronto della serata si è basato sul tema “Le imprese e i giovani delle Marche: quali prospettive per il futuro?”, ed è stato avviato dall’onorevole del Partito democratico Maria Paola Merloni, con i successivi interventi di Stefano Micelli, professore di Economia, di Gianluca Gregori, preside della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, di Eleonora Fiori, dottoranda della Politecnica e di Monsignor Edoardo Menichelli, arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo. “Non siamo un partito politico –ha affermato la Merloni-, neanche un movimento, ma un laboratorio di idee, un luogo aperto e trasparente per rendere più aperto e vivace il dibattito di idee, e un incontro tra persone diverse con storie e provenienze culturali diverse che appartengono al mondo dell’impresa del sapere delle professioni. Con questa nostra Associazione, aperta a tutti i cittadini, vogliamo raccogliere le migliori risorse umane ed intellettuali del territorio e costituire un punto di riferimento per tutti i marchigiani, con l’obiettivo di contribuire a realizzare la rinascita del Paese e la crescita della nostra società”. “La situazione per l’Italia non è positiva –ha rimarcato la Merloni-, Il reddito pro-capite degli italiani nel 2010 è stato inferiore a
gori ha ribadito che “quelli degli altri Paesi sono molto più aggressivi dei nostri”, e in merito alla fuga dei cervelli, ha detto: “E’ un fatto positivo che i nostri laureati vadano ad acquisire esperienza all’estero ma poi non ritornano perché nel nostro Paese non hanno gli stessi ritorni economici. lavorare sulle Luca Cordero di Montezemolo motivazioni è importante, come un aspetquello del 2000; to determinante è la traabbiamo le tasse e l’vasiosmissione della passione ai ne fiscale più alte in Eurogiovani”. A seguire, la dotpa; siamo strangolati dal toranda Fiori ha evidenziadebito pubblico che non ci to la sua esperienza “che permette di intraprendere ritengo essere molto siminessuna politica di sviluple ad altri dottorandi della po; i nostri lavoratori hanPolitecnica. La passione in no i salari più bassi della noi è ben presente. Ritenmedia dell’area europea, go, ovviamente, determimentre il sistema pensioninante per il nostro futuro stico, nonostante le numeincrementare i finanziarose riforme, è tra i più comenti nei confronti della stosi d’Europa; la disoccuricerca. Sono fiduciosa per pazione, specie quella gioil futuro. I giovani hanno vanile, continua a crescetanta voglia di fare ma hanre. Attorno a noi il panorama è piuttosto sconfortante con un sistema di istruzione dal rendimento assai basso; una burocrazia pesante e complicata; una rete infrastrutturale -strade, autostrade, ferrovie- inadeguata: è come se l’Italia ogni giorno perdesse dei colpi”. “La politica –ha aggiunto la Merloni- non riesce a dare le risposte Le aziende italiane necessarie. La rivoluzione devono avere “un segno liberale che doveva moderpiù avanti: devono essenizzare in profondo la re più grandi, più compestruttura del Paese si sta titive e con prodotti più trasformando nel suo esatbelli”. Cos Diego Della to contrario. Il miracolo Valle, parlando ad un promosso da questa magvasto pubblico in occagioranza sta svanendo e sione dell’inaugurazione con un po’ di autocritica dell’anno accademico dico che anche l’opposidell’Istao: la cerimonia si zione non è in grado di è svolto in questi giorni proporre un’alternativa crenella cornice di Villa Fadibile, mentre cresce la divorita ad Ancona. Platea stanza dei cittadini nei condelle grandi occasioni fronti della politica. Anche per applaudire il presiper questo, sapendo dove dente e amministratore siamo e che cosa sta accadelegato di Tod’s, che ha dendo, ci proponiamo, tenuto una relazione dal come Italia Futura, di dare titolo significativo: “Le il nostro contributo di idee imprese del futuro in un e programmi per uscire da mercato globale: compequesta situazione e per rititività e solidarietà”. “La prendere la via della creglobalizzazione in questi scita, per fare in modo che anni si è sviluppata in il nostro Paese torni ad modo cruento -ha sottoessere competitivo”. Selineato l’imprenditore condo Micelli, “la grande marchigiano- e le nostre sfida è il tema dell’artigiaaziende non erano purnato, il talento creativo è troppo preparate ad afancora presente, anche se frontare un mercato cos mancano alcuni ingredienfortemente competitivo. ti come la politica induEcco che molte imprese striale. Il modello marchinon ce l’hanno fatta; giano lega creatività e camentre altre hanno cercapacità di fare. Dobbiamo to di riconvertirsi ma con aggredire il mondo con un grandi difficoltà”. Una salto di qualità. L’imperacrisi, questa, ha continuativo è di attivare un perto Della Valle, che ha corso di operazioni con i colpito soprattutto le picPaesi che stanno emergencole imprese “che sono do in questo periodo, quali state purtroppo lasciate la Cina, l’India, il Brasile e sole dalla politica, dalle il SudAfrica”. Per Gregori, banche d’affari”: “Nessu“nelle Marche è cambiata no le ha preparate circa la competitività e sopratgli scenari futuri e la spietutto adesso è indispensatata concorrenza asiatibile investire, in maniera ca”, ha argomentato il sempre più forte, sui giopresidente della Tod’s, vani”. E sui giovani Greparlando di una proble-
Maria Paola Merloni no bisogno di un supporto da parte del territorio”. Ma gli aspetti economici, ha sottolineato Monsignor Menichelli, “non sono l’unico aspetto da seguire per il futuro; c’è la necessità di potenziare quelli legati alla cultura e al sociale. La crisi è una parola positiva in quanto invita a muoversi e a darsi da fare per uscirne. Ma queste nuove generazioni le abbiamo rese consapevoli della crisi? Credo, purtroppo, di no. Per avere un fu-
turo positivo è necessario porre la persona al centro del mondo, infondendo solidarietà e fraternità. Serve una primavera di speranza, dando spazio ai ragazzi”. In chiusura, Montezemolo ha espresso le sue idee legate ad Italia Futura: “Nel rispetto della politica, come Associazione siamo chiamati a riscoprire la passione della speranza, recuperando la cultura della coesione e di fare squadra, contribuendo a modernizzare la società. Abbiamo bisogno di rinnovarci, evitando di diventare un paese fai da te’, come è altrettanto essenziale investire sul futuro delle nostre aziende, a fronte di tanti sacrifici. Come c’è la necessità di un rinnovamento, rendendoci conto che l’Italia è di fronte ad una sfida mon-
diale”. Sul perché Italia Futura ha deciso di partire dalle Marche, Montezemolo ha indicato le motivazioni: “E’ una terra che offre grandi vantaggi attraverso un insieme di elementi eccellenti. La qualità della vita è un qualcosa che si crea e che si sviluppa grazie anche all’artigianato, un settore molto sostanzioso che merita un incremento di investimenti, soprattutto riguardo alla formazione. Il turismo è una altro elemento fondamentale sul quale impegnarsi, perché c’è la voglia di partecipare e di contribuire al cambiamento e al miglioramento”. Un altro elemento messo in evidenza: “Chi oggi esporta è vincente”. E poi: “Viviamo in un paese troppo complicato, c’è il dovere di attivare una semplificazione burocratica ed istituzionale”. Inoltre: “Avere concorrenza significa avere più possibilità di aprire i mercati, avendo la possibilità di scegliere”. Montezemolo ha chiuso l’incontro dorico sostenendo che “la vera sfida è quella di guardare avanti con ottimismo, perché le prospettive esistono e sono tante”.
Diego Della Valle all’inaugurazione dell’anno accademico Istao; le imprese del futuro in un mercato globale al centro della relazione
“Competitività e partecipazione”
matica che le grandi aziende non hanno, “essendo queste dotate di uffici-studio, sedi all’estero e personale preparato”. Che cosa allora si può fare per l’Italia in una situazione cos difficile? Della Valle cos ha offerto lo spunto della ripartenza: “ Gli stranieri invidiano il nostro Paese perché abbiamo cultura, arte, bellezza. E’ necessario far diventare l’Italia il Paese più turistico, più organizzato del mondo: questa è la ricetta per risolvere i nostri problemi, poichè coloro che oggi sono i nostri concorrenti sul mercato globale domani saranno i nostri clienti; mi riferisco soprattutto al mondo asiatico: milioni di persone vogliono venire in Italia per turismo ma il nostro Paese non è preparato all’accoglienza. Penso, ad esempio, alle infra-
strutture non pensate per soddisfare un pubblico di turisti, abituati ad avere ottimi servizi nei propri Paesi. Bisognerebbe dunque costruire una filiera per rendere il nostro Paese più organizzato a livello turistico”. Un cenno anche alla globalizzazione “in entrata”, altro punto importante, su cui è necessario, ha sottolineato Della Valle, lavorare di più: “Bisogna investire su cultura, infrastrutture per l’accoglienza di turisti stranieri, e poi, ancora, aiutare le imprese dotate di altissimo livello di eccellenza a fare ricerca e sviluppo, magari detassandole”. Altro argomento chiave la questione solidarietà: “Le aziende che vanno bene –ha concluso Mr Tod’s- siano solidali restituendo qualcosa al proprio territorio: il futuro è anche nella partecipazione.
Mi riferisco alle imprese di grandi dimensioni, quelle che vanno bene, che sono fortemente competitive e che hanno prodotti di eccellenza: ecco, proprio queste dovrebbero destinare parte del proprio utile di bilancio alla propria terra. C’è già chi lo fa ma non lo fa sapere, mentre secondo me è importante anche quest’ultimo aspetto, perché può rappresentare un incoraggiamento per gli imprenditori dormienti’. I consumatori oggi apprezzano le imprese attente all’ecosostenibilità, all’ecocompatibilità. Dunque credo che in un momento di crisi complicato come questo avere delle aziende che operano sul territorio sia un segnale importante, pratico: un fatto moralmente coinvolgente che restituisce, a chi lo pratica, grandi soddisfazioni”. Alla seduta inaugurale dei Corsi Istao, oltre all’intervento di Della Valle, anche quello di Adolfo Guzzini, presidente Istao, che da parte sua ha sottolineato l’importanza, per l’Istituto Adriano Olivetti, di attivare una rete per il tessuto produttivo marchigiano. Guzzini ha ricordato il grande riconoscimento che l’Istao ha ottenuto e continua ad ottenere dalle istituzioni, dalle università, dagli organismi confindustriali e dalle aziende in generale. Martina Alliney
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Convegno del Partito democratico della provincia di Ancona sul tema del lavoro e della coesione sociale per il futuro. Il responsabile nazionale Enti locali Davide Zoggia
“Investire sulla ripartenza per uscire dalla crisi” ROBERTO I. ROSSI
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iglare un nuovo patto per lo sviluppo del territorio con le forze sociali ed economiche per sostenere la crescita e migliorare la coesione sociale, offrendo una prospettiva futura su come la nostra provincia potrà uscire dal contesto di crisi: è la sfida da affrontare e da vincere”. E’ l’obiettivo presentato dal segretario del Partito democratico della provincia di Ancona, Emanuele Lodolini, nel corso di un incontro, svoltosi di recente nella Dorica, imperniato sul tema: “Lavoro, sviluppo, coesione sociale per il futuro del territorio”, al quale hanno partecipato, il responsabile nazionale Enti locali del Pd, Davide Zoggia, la presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, il professor Carlo Carboni ed Enzo Giancarli, responsabile Enti locali Pd Marche, oltre a Paolo Santini (Cisl), Franco Sturani (Cgil), Otello Gregorini (Cna) e Gilberto Gasparoni (Cgia). “Le problematiche da affrontare –ha affermato la Casagrande- sono diverse ed impegnative, legate alla manovra economica che dallo scorso mese di luglio con i tagli che non stanno risolvendo le difficoltà legate all’occupazione, vedi la Fincantieri e le fabbriche della Merloni, non consentendo un adeguato sviluppo economico. Per quanto ci riguarda, come Provincia, stiamo attivando la diffusione delle forme di energia alternativa. L’economia stenta a trovare il canale per la rimessa in campo di un’imprenditoria sana. Purtroppo, non si stanno intravedendo gli assi di sviluppo strategico; per quanto ci riguarda abbiamo codificato gli impegni affinché la crisi non cadesse sulle categorie più deboli ed abbiamo dovuto fare delle scelte che dobbiamo legittimare. Avendo avuto a disposizione gli adeguati fondi avremmo operato sullo sviluppo del nostro territorio. Bisogna ritrovarsi più uniti e forti di prima; le sfide che abbiamo di fronte sono molto impegnative, ma faremo di tutto per affrontarle al meglio e poterle vincere”. “La politica –ha evidenziato Carboni- è diventata un problema con l’era Berlusconi; dobbiamo assumerci le nostre responsabilità a livello locale; la gestione del contingente si fa sempre più dura; dobbiamo attrezzarci una difesa alla crisi economica che sta avendo una durezza sociale molto importante. La buona politica parla di futuro, questa è una regione abituata a giocare la partita non solo in difesa ma anche in attacco. E’ importante parlare di futuro, questa è l’era della discontinuità ed esplorare il futuro è un compito della politica”. Il professor Carboni ha poi affrontato una questione molto calda in questo periodo, quella lega-
Un momento del convegno del Partito democratico ad Ancona; da sinistra: Enzo Giancarli, Patrizia Casagrande, Emanule Lodolini, Davide Zoggia e Carlo Carboni ta ai nostri giovani: “Esistono realtà drammatiche, ci sono giovani che non stanno né studiando e né lavorando, e questo è un aspetto allarmante sul quale bisogna intervenire attivando le dovute risoluzioni”. Una sottolineatura: “Il modello di sviluppo marchigiano è in difficoltà e considerata la fuga di talenti la ripresa è sempre più ricca di difficoltà. Un dato emblematico e chiaro: il 63% dei posti persi negli ultimi due anni sono dei giovani; se non c’è la-
voro c’è degrado sociale. Sostenere a spada tratta le autoimprenditoriali dei giovani che non trovano lavoro è un nostro impegno per migliorare il tenore e lo stile di vita della nostra società”. Giancarli è poi entrato nel merito delle responsabilità degli Enti locali: “Le prossime elezioni amministrative nel mese di maggio che interesseranno circa 30 Comuni nelle Marche, saranno un punto molto importante per puntare a fornire le adeguate risposte al territo-
rio per uscire dalla crisi. Abbiamo il compito di ricomporre la drammatica situazione che si sta vivendo. Autonomia e responsabilità sono i punti fondanti per la legge sul federalismo. Purtroppo, la povertà sta aumentando ogni giorno, con la classe media che sta soffrendo sempre di più”. Una precisazione: “Se viene smantellato il welfare non ci saranno tutele per i precari e sei servizi pubblici continueranno a ridursi il pericolo è che l’attrazione di inve-
stimenti nella nostra regione diverrà sempre più difficile. Bisogna pensare al mercato come terreno di espansione. A seguito della crisi economica il ciclo della globalizzazione si è chiuso ed è quindi indispensabile battersi per difendere la dignità del lavoro, costruendo un percorso di crescita, rilanciando la programmazione, l’autonomia, la capacità di essere in rete, riprendendo le politiche delle semplificazioni”. “Occorre guardare allo sviluppo-ha detto Santini- proponendo un tavolo unico per analizzare tutti gli aspetti della crisi con tutte le forze sociali, offrendo idee concrete. La questione dei giovani, purtroppo, è presa sottogamba, è necessario lavorarci sopra, tutti insieme, per uscire dal tunnel”. “Il Pd –ha rimarcato Gregorini- sta portando avanti un buon rapporto con le forze sociali, mi auguro che quando il centrosinistra tornerà a governare abbia delle idee chiare per sostenere il mondo delle imprese; è necessario dare corpo ad una massa critica per tornare ad essere competitivi, avviando i vari tipi di sinergie e giochi di squadra”. “Il cen-
trodestra –ha evidenziato Sturani- ha indebolito la partecipazione dei cittadini a livello politico; nello specifico, il nostro sistema politico ha fornito in questi ultimi tempi delle valide risposte alla crisi; servono scelte importanti per mantenere la coesione sociale”. “Il 2011 –ha dichiarato Gasparoni- si sta presentando in maniera complicata, è necessario un confronto continuo tra imprenditori, associazioni di categoria ed istituzioni e tale confronto dovranno scaturire scelte importanti e condivise. Il lancio delle borselavoro da parte della Provincia di Ancona è un modo per muoversi nel mondo dell’occupazione. Investire risorse per la formazione è fondamentale, mentre il carico fiscale in essere in questo periodo è devastante per le nostre imprese”. “Politicamente nelle Marche –ha concluso Zoggia- c’è una buona impostazione per il futuro. Dopo una crisi profonda la ripartenza è nell’aria e se non si investe nell’industria, nelle pmi, nella tecnologia, nei saperi, ci si ritrova in difficoltà. Noi siamo gli unici in Europa ad avere le opportunità della ripartenza. Il centrodestra non sta offrendo le risposte dovute e necessarie ai cittadini. Nei mesi passati, nel pieno della crisi economica questo governo è andato avanti senza un ministro per l’economia e ciò ha provocato dei forti e devastanti rallentamenti nella ripresa. Il riordino istituzionale è un tema che deve essere affrontato e realizzato. Il federalismo sta impegnando molto il nostro partito, bisogna responsabilizzare i territori”.
Casagrande e Sagramola all’incontro con i Giovani Imprenditori di Confindustria Ancona per sviluppare argomenti strategici in sinergia con i Comuni e la Regione
“Potenziare il trasporto pubblico” Un incontro molto partecipato ed estremamente proficuo quello svoltosi, di recente, nella sede di Confindustria Ancona tra i Giovani Imprenditori e i vertici della Provincia di Ancona, il presidente Patrizia Casagrande e il vicepresidente Giancarlo Sagramola. A fare da padroni di casa Giuseppe Casali, presidente di Confindustria Ancona e Beatrice Garofoli, presidente Giovani Imprenditori. “Per fronteggiare la crisi ha detto Sagramola- abbiamo messo in piedi, in stretta collaborazione anche con i Co-
muni e con la Regione, una serie di iniziative, lavorando sugli ammortizzatori sociali, sui fondi in conto garanzia, sulla ricerca e sulla formazione. E credo che gli investimenti che sono stati fatti abbiano portato i loro frutti”. Del cruciale tema dell’energia ha parlato la Casagrande, che ha ricordato il progetto “Eternit free”, promosso dalla Provincia e realizzato in collaborazione con Legambiente e AzzeroCo2 per eliminare l’amianto ancora presente nel territorio, beneficiando degli incentivi speciali introdotti dallo Stato. “E’
un protocollo d’intesa -ha spiegato la Casagrande- con cui le parti s’impegnano a promuovere sul territorio la sostituzione dei tetti in eternit con pannelli fotovoltaici. Questo significa che imprese, cittadini e istituzioni della regione saranno informati sulla possibilità di utilizzare gli incentivi nazionali del conto energia per interventi di sostituzione dell’eternit, presente sulle coperture di edifici pubblici, e di capannoni destinati ad attività agricole e industriali, con impianti fotovoltaici”. “La tutela del paesaggio ci sta a cuore –ha continuato la Casa-
grande–; i pannelli fotovoltaici sui campi, diciamolo, ci creano un certo disagio. Ecco perché vogliamo promuovere l’installazione dei pannelli sui tetti”. Altro tema caldo quello della formazione. Critici i Giovani Imprenditori sull’apprendistato che costringe i lavoratori ad uscire dalle aziende dove, in concreto, vengono formati per frequentare corsi inutili e non pertinenti. “L’apprendistato –ha spiegato la Casagrandeè un istituto che deriva da leggi europee e nazionali che noi dobbiamo solo applica-
re. Questo non significa che condividiamo i metodi di applicazione, anzi: ecco perché lavoreremo affinché i corsi proposti siano più centrati sulle esigenze reali dei lavoratori e di conseguenza anche delle imprese”. Sulle infrastrutture la Casagrande ha sottolineato l’importanza, per la città di Ancona, ma non solo, di potenziare il trasporto pubblico anche per favorire la lotta all’inquinamento: “Confido che la metropolitana di superficie che collega la zona della Baraccola e l’ospedale di Torrette diventi presto realtà”.
BpA e Cooperativa Pierucci: sostegno alle imprese Misure concrete per agganciare la ripresa, agevolando l’accesso al credito per le migliaia di imprese localizzate sul nostro territorio. Questa la mission di Ubi-Banca Popolare di Ancona e Cooperativa di Garanzia Pierucci di Macerata che hanno confermato la loro union, alla luce dei risultati conseguiti in passato. Il rinnovo della convenzione è stato siglato e presentato alla stampa nei giorni scorsi, nella sede della BpA, all’Esagono di Jesi. La Pierucci è l’unico confidi con sede legale, direzione operativa e filiali in provincia di Macerata ad aver ottenuto l’iscrizione come soggetto vigilato della Banca d’Italia, secondo i dettami
dell’art. 107 del Tub (Testo unico bancario). Solo altri due confidi hanno caratteristiche simili nelle Marche. La Cooperativa ha messo in campo strumenti finanziari a supporto delle imprese sia per esigenze di liquidità che per investimenti produttivi e innovativi: nell’ultimo periodo 2009-2010, la Pierucci ha garantito 169 milioni di euro di nuovi finanziamenti, arrivando a consolidare una base associativa di circa 9 mila imprese socie ed una struttura operativa di 18 dipendenti. “Nell’ultimo biennio –ha detto il presidente della Pierucci, Silvano Quacquarini-, la Cooperativa ha garantito 3.500 nuovi finanziamenti per 169 milioni di euro,
mentre l’importo di garanzie nuove è pari a 81 milioni di euro. Al 31 dicembre 2010, i numeri della Pierucci parlano di 7.500 finanziamenti in essere per 250 milioni di euro, mentre l’importo delle garanzie rilasciate in essere è pari a 113 milioni di euro e il patrimonio di vigilanza a 16 milioni”. La nuova convenzione prevede l’attivazione di linee di credito e nuove modalità operative a sostegno dei processi di innovazione, investimento, consolidamento e liquidità aziendali. La convenzione fa riferimento alle norme di Basilea ed in particolare è incentrata sulla formula della “garanzia a prima richiesta” che consentirà ai soci della Cooperativa di ottene-
re credito agevolato a costi sostanzialmente più contenuti rispetto a quelli di mercato. “Con questo accordo -ha dichiarato il direttore generale della BpA, Luciano Goffi- Banca e Cooperativa Pierucci si propongono di promuovere e sostenere sul territorio regionale i progetti delle piccole e medie imprese anche tramite l’utilizzo dei Fondi Bei (Banca europea degli investimenti), di cui Ubi-Banca Popolare di Ancona –con un plafond di 100 milioni di euro– è gestore per la Regione Marche”. “Inoltre -ha aggiunto il direttore della Pierucci, Giuseppe Tesei-, il Confidi e la BpA intendono utilizzare al meglio le opportunità previste dai sistemi di contro-garanzia re-
gionali, e in particolare la contro-garanzia del nuovo Fondo regionale che sarà riattivato entro marzo”. All’incontro hanno portato il loro significativo contributo Salvatore Fortuna e Giorgio Cippitelli, rispettivamente presidente e segretario regionale della Confartigianato, i quali hanno sottolineato il significato dell’accordo, frutto dell’opera svolta negli anni proprio dalla Confartigianato maceratese e regionale. All’incontro sono anche intervenuti, fra gli altri, Simone Baglieri, responsabile supporto commerciale Ubi-BpA, Sandro Simonetti (Area fidi Cooperativa Pierucci) e Graziano Ciccarelli (Area commerciale Cooperativa Pierucci).
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Speciale a cura di Silvana Coricelli e Roberto I. Rossi
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Le prospettive per il futuro del nostro territorio hanno un legame con l’evolversi del turismo, settore in stretto binomio con la cultura per lo straordinario patrimonio di cui siamo dotati. Ambiente, arte, storia, tradizioni enogastronomiche, sport: un’attrattività che passa attraverso la messa in rete di molteplici potenzialità e suggestioni. Abbiamo chiamato a raccolta gli ‘addetti ai lavori’, per fare un punto rispetto ad un comparto suscettibile di giocare un ruolo di primo piano per il rilancio della nostra economia. Zone di luce e di ombra, proposte e riflessioni perché le Marche diventino laboratorio per una sfida tutta orientata alla crescita
Turismo: uniamo le forze!
Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche
“Una chiave per lo sviluppo” “La Regione Marche ha investito e continuerà ad investire sul turismo energie e risorse consistenti, con la consapevolezza che, in binomio con la cultura, esso rappresenta un settore-chiave per lo sviluppo del territorio e dell’economia, aprendo in particolare alle nuove generazioni prospettive di occupazione e reddito. Nel bilancio 2011 il turismo è, non a caso, una delle quattro aree su cui si è deciso di puntare con forte convinzione, aumentando addirittura le risorse a disposizione nonostante i pesanti tagli del Governo nazionale. La politica turistica regionale degli ultimi anni, culminata con la scelta di Dustin Hoffman quale testimonial delle Marche, ha prodotto risultati al di sopra delle aspettative: nonostante la crisi, anche nel 2010 il numero degli arrivi e delle presenze è cresciuto, con un costante aumento dei turisti stranieri. Qualche dato per tutti: nel 2010 gli arrivi hanno registrato un +3,7% di italiani e un +7,5% di stranieri rispetto al 2009, dato al di sopra della media nazionale; meglio dell’Italia anche per permanenza media dei turisti che, anche nel 2010, si mantiene molto alta, 6,8 giorni contro i 3,7 giorni nazionali. Un risultato centrato grazie anche alle nostre campagne promozionali declinate per l’Italia e per i mercati esteri, mondo anglosassone in testa: in base ai dati Isnart, l’Istituto di ricerche sul turismo, l’indice che mette in correlazione campa-
gne promozionali e flussi turistici nelle Marche è all’8%, quattro volte la media italiana che è al 2%. Segno che le nostre scelte promozionali hanno funzionato e molto. Ora dobbiamo consolidare il trend positivo. La nostra strategia per farlo si basa su tre assi principali: il consolidamento sui mercati storici come l’Europa, la crescita su quelli anglosassoni, in particolare Stati Uniti, e la penetrazione su nuovi mercati come la Cina, la Russia e il Medio Oriente. Per ciascuno di questi assi stiamo portando avanti progetti specifici. Per l’Europa stiamo lavorando, tra l’altro, sulle attività di incoming legate all’Aeroporto delle Marche, in cui si registra ormai da tempo un trend di passeggeri in crescita. Ciò che più conta è che questa crescita riguarda non i passeggeri che partono dalle Marche, verso luoghi stranieri o altre città d’Italia, ma i turisti in arrivo per visitare le Marche. Quanto al mercato anglosassone, proseguiamo e anzi consolidiamo la scelta di Dustin Hoffman quale testimonial delle Marche, con la novità di una campagna non solo televisiva ma anche su quotidiani e riviste, con scatti fotografici realizzati dal noto musicista-fotografo Bryan Adams, in cui Hoffman lega la propria immagine a prodot-
ti della regione, come fashion ed enogastronomia. Per i nuovi’ mercati, da registrare che il Ministero degli Esteri ha finanziato, unico in Italia, il progetto marchigiano Travel di promozione turistica e organizzazione di itinerari a misura del mercato cinese, attualmente in forte espansione. E accanto alla promozione continuiamo ovviamente a lavorare sul miglioramento della ricettività, con la linea Bei a sostegno degli operatori per la crescita qualitativa delle strutture. L’offerta integrata con cui ci presentiamo sul mercato, dal turismo balneare -che è la nostra principale linea d’offerta- fino a quella più di nicchia che è il turismo di meditazione religioso-spirituale -che intendiamo potenziare ulteriormente-, è la nostra carta vincente, come dimostra l’enorme successo di pubblico –operatori e turisti– dello stand marchigiano all’ultima Bit di Milano”.
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Turismo: uniamo le forze!
Un momento dell’inaugurazione; da sinistra: il presidente Napolitano, Vittorio Sgarbi, l’assessore Moroder; dietro il sindaco di Roma Alemanno
MARCHEdomani Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale – La Regione partner istituzionale della mostra e del progetto di attivazione di itinerari lotteschi. Marcolini: “Un avvenimento strategico che fungerà da traino anche a livello internazionale”. Moroder: “Riflettori accesi sulle Marche”
“Preziosa occasione per valorizzare il nostro territorio” U
nanime, a Roma, il riconoscimento del ruolo culturale e propositivo della Regione Marche durante la presentazione della mostra dedicata a Lorenzo Lotto e allestita alle Scuderie del Quirinale. Regione che ha reso possibile l’evento, come ricordato dal sottosegretario Francesco Maria Giro, dando esempio, inciso di Emmanuele Emanuele, presidente Azienda Speciale Palaexpo di come “la collaborazione istituzionale possa far crescere la cultura nel Paese, intercettando le politiche per far fronte alla crisi”. Riconoscimento ben visibile nell’itinerario della mostra, dove le Marche aprono con il “Polittico di San Domenico” (Recanati) e chiudono con la “Presentazione al
Tempio” (Loreto). Sono già 25 mila le prenotazioni per un’esposizione che non si chiuderà il 12 giugno, perchè “la sfida –cos il curatore Giovanni Villa– è l’attivazione degli itinerari del Lotto, grazie alla funzione pulsante di Regioni come le Marche”. La Regione Marche è infatti partner istituzionale della mostra e dell’annesso progetto di valorizzazione territoriale “Terre di Lotto”. “Un evento –echeggiando le parole dell’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini- di supremo rilievo artistico che pone le Marche di nuovo protagoniste a livello internazionale”. E di un avvenimento di grande rilevanza culturale e artistica, “oltre che strategico per la promozione del nostro
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territorio”, ha detto l’assessore regionale al Turismo Serenella Moroder al taglio del nastro della mostra, affiancando il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita privata ad un’esposizione (molte le autorità presenti, tra cui il sindaco di Roma Gianni Alemanno) che promette di “accendere i riflettori –ha aggiunto la Moroder- sulle Marche, che ospitano molti capolavori del genio rinascimentale”. Tra i maggiori artisti del Rinascimento, Lotto “scelse la nostra regione come terra di adozione regalandoci decine di opere diffuse nel territorio, tra Ancona e Macerata: capolavori –la sottolineatura di Marcolini- che nel loro insieme consentono alla storia dell’arte di ripercorrere
la genesi, il significato e lo sviluppo dell’intero percorso dell’artista. Ora, con orgoglio e soddisfazione, vediamo sui maggiori media promuovere l’evento con l’immagine della nostra Annunciazione di Recanati’. Su invito dell’Azienda Speciale Palaexpo, abbiamo accettato di partecipare e condividere il progetto della mostra e di Terre di Lotto’, siglando una convenzione finalizzata a sostenere le indagini diagnostiche sulle opere marchigiane dell’artista, a promuovere i risultati delle indagini con un volume scientifico Lotto nelle Marche’ (Silvana editoriale, ndr.), a collaborare con gli enti locali e la Soprintendenza per assicurare le attività di prestito e il restauro delle opere, a favorire la creazione e promozione di veri e propri itinerari culturali lotteschi, la cui attivazione seguirà la mostra, alla scoperta del patrimonio non solo artistico ma anche paesaggistico, storico ed enogastronomico dei territori che conservano le opere dell’artista”. Il progetto Lorenzo Lotto nella sua globalità come “preziosa occasione di promozione –questo anche il commento di Maracolini- che fungerà da traino a livello nazionale ed interna-
zionale, realizzando in pieno il felice connubio tra cultura, turismo e ambiente, e rinsaldano i legami tra i percorsi della costa e l’entroterra”. Grazie agli artisti e ai geni figli Lorenzo Lotto, di queste terre, o che le hanno scelte come luogo eccelso di adozione, “la nostra regione con le sue ricchezze diffuse, come un museo a cielo aperto, insieme all’alta qualità della vita, è –ha concluso l’assessore- tra i fiori all’occhiello del Paese per capacità attrattive”. Le opere che Lorenzo Lotto esegu per le Marche coprono tutto l’arco della sua lunga carriera: dalla prima opera lasciata nella regione, il “Polittico” di Recanati datato 1508, a quello che è considerato l’ultimo dipinto del pittore, ovvero la “Presentazione al tempio di Loreto”, Lotto ha eseguito per le Marche numerosi dipinti e polittici, di cui rimane un cospicuo numero: ventiquattro opere, diffuse nel cuore della regione tra le sette città lottesche di Ancona, Recanati, Lo-
“Annunciazione” reto, Jesi, Mogliano, Monte San Giusto, Cingoli. Di seguito le opere delle Marche in mostra a Roma. Recanati, Musei civici Villa Colloredo Mels: “Trasfigurazione di Cristo”, “Polittico di San Domenico”, “Annunciazione”; Cingoli, Chiesa di San Domenico: “Madonna del Rosario”; Loreto, Museo della Santa Casa, Palazzo Apostolico, piazza della Madonna: “I santi Cristoforo, Rocco e Sebastiano”, “La Forza che sconfigge la Fortuna”, “Presentazione di Cristo al tempio”; Jesi, Musei civici e Pinacoteca: “Angelo annunciante e Madonna annunciata”. L’esposizione allestita alle Scuderie del Quirinale è dedicata a Pietro Zampetti, grande storico dell’arte marchigiano, da poco scomparso, uno dei principali fautori della riscoperta del Lotto.
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Serenella Moroder, assessore regionale Turismo
“Consolidare un prodotto fruibile tutto l’anno” “Il Programma promozionale turistico 2011, appena approvato dall’Assemblea regionale, rappresenta l’accoglimento di una sfida, un cambio di passo, perché individua i punti di forza e le criticità del settore turistico della nostra regione e propone azioni concrete per diffondere un’immagine attraente e veritiera del territorio. Per citare una delle azioni innovative che il Programma contiene, stiamo procedendo alla realizzazione di un sistema informatizzato che consenta al turista di entrare in possesso in tempo reale di tutte le informazioni necessarie per realizzare anche una vacanza su misura delle proprie esigenze. Il potenziamento dell’Osservatorio regionale sul turismo, le azioni promozionali sui voli di linea con i paesi che fanno scalo nel nostro Aeroporto, gli educational tour, l’ampliamento delle tipologia dell’offerta, la valorizzazione delle eccellenze, una precisa attenzione al turismo accessibile e sostenibile costituiscono ulteriori aspetti qualificanti del programma. Tutto questo per far s che il turismo diventi davvero una delle maggiori voci del Pil regionale, un sistema efficiente che sia considerato da tutti impresa, fonte di sviluppo e occupazione giovanile. Di fronte alla crisi economica e alla pesante riduzione delle risorse da trasferire alle Regioni per effetto delle manovre finanziarie del Governo, il turismo è infatti
uno dei comparti che non devono assumere un atteggiamento arrendevole. Turismo è industria, servizi e offerte al pubblico ma anche promozione e valorizzazione delle destinazioni. In questo contesto il percorso promozionale è stato aperto dalla campagna Marche. Le scoprirai all’Infinito che, con Dustin Hoffman impegnato a penetrare nello spirito più autentico della regione simboleggiato dall’Infinito di Giacomo Leopardi, ha scolpito nell’opinione pubblica l’idea dell’unità tra paesaggio e cultura, natura e poesia, quale cifra identitaria dei tanti turismi che la compongono. La riflessione si allarga necessariamente all’idea di Marche che si vuole trasmettere per consolidare la percezione del brand, tenendo conto dei differenti segmenti di turismo e delle esigenze del turista del terzo millennio. I turisti sono sempre più alla ricerca di esperienze multisensoriali e di emozioni. Sulla scia di quanto rea-
Corrado Ceccarelli, ad Amatori T.O. Srl
lizzato, la Regione continuerà a perseguire azioni per consolidare un prodotto turistico fruibile tutto l’anno, che restituisca la percezione di una terra dove si vive bene, dalle radici antiche, misteriose, che aspettano di essere scoperte e nel contempo una regione dove si muovono e operano persone, idee, imprese che guardano al futuro e a scenari cosmopoliti. Una regione che è in grado di offrire più turismi, che destagionalizzino l’offerta attorno a un unico fattore di coesione: il brand Marche. Adotteremo quindi un programma di promozione finalizzato ad intercettare le nuove tendenze del turismo orientate al marketing esperienziale e che sia in grado anche di sostenere le aziende interessate a conquistare nuove quote di mercato all’estero, facendo in modo che il prodotto Marche sia colto non solo nella sua dimensione economica, ma anche come espressione della nostra civiltà del fare. Le linee della politica turistica regionale si inquadrano, inoltre, nell’ottica di riferimento di un turismo sostenibile e responsabile che posizioni le Marche quale destinazione di qualità. In questo le Bandiere blu, le Bandiere arancioni e i numerosi Borghi più belli d’Italia sono i principali testimonial delle azioni regionali in materia di promozione del territorio e di quella cultura dell’accoglienza che ci deve contraddistinguere sempre di più”.
dalità di accesso alle informazioni non deve essere un ostacolo, ma un’opportunità. 3) Condividendo con tutti gli attori del territorio i piani di azione, in modo da ottimizzare le risorse e creare sistemi di offerta coerenti ed organici con le linee di sviluppo: la pluralità diviene valore aggiunto quando inserita in un’adeguata strategia. 4) Dialogando con un turista che, nel terzo millennio, non è più alla ricerca di una destinazione ma di un’esperienza: solo chi sarà in grado di interpretare questo bisogno e di costruire, partendo dalle proprie risorse, un’offerta che lo possa soddisfare continuerà ad essere attrattivo agli occhi del turista stesso”.
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Pietro Marcolini, assessore regionale Cultura
“Lotto e grandi eventi del 2011 come volàno” “Lotto e Guercino, passando per Leopardi e Tolstoj, la grande musica lirica di Rof, Sof e Festival Pergolesi Spontini, il cinema d’autore di Pesaro che caratterizzeranno l’estate marchigiana 2011, fino a settembre. Dei cinque sensi che alla recente edizione della Bit, la Fiera del turismo di Milano, hanno valorizzato il percorso emozionale dello stand Marche, le scoprirai all’infinito’, l’udito e la vista hanno costituito lo scenario ideale per presentare la ricca stagione 2011 della musica e degli eventi delle Marche della cultura’, avvenuta sabato 20 febbraio. Le Marche rappresentano in Italia una regione che, in controtendenza con i tagli imposti dal Governo in materia di beni e attività culturali, ha stabilito di aumentare le risorse destinate a questo comparto. Una scelta lungimirante che darà dei risultati già da quest’anno perché investire in cultura equivale a investire nello sviluppo e nella crescita dell’intera comunità, con effetti misurabili anche dal punto di vista economico. Ecco perché anche per il 2011 l’assessorato alla Cultura intende sostenere grandi eventi per contraddistinguere e arricchire l’offerta complessiva della nostra regione, che proprio alla Bit di quest’anno ha registrato un successo e un riconoscimento di pubblico e di critica sorprendenti. Oltre agli storici appun-
tamenti culturali in programma ogni anno nelle Marche, riuniti in un Calendario unico distribuito alla Bit e disponibile on line nel sito www.cultura.marche.it, il 2011 presenta una serie di importanti eventi che vedono la partecipazione straordinaria della nostra regione, a cominciare dalla splendida mostra monografica dedicata al geniale artista del Rinascimento Lorenzo Lotto. La mostra, allestita alle Scuderie del Quirinale, rappresenta la maggior esposizione mai dedicata al maestro veneziano. La Regione Marche partecipa inoltre all’annesso progetto di valorizzazione territoriale “Terre di Lotto”, perfetto esempio di sinergia tra cultura e turismo, regioni diverse poichè sono coinvolte anche la Lombardia e il Veneto e di proficua collaborazione tra pubblico e privato. Prendono il via anche le iniziative per celebrare il 2011 come Anno della cultura e della lingua russa
in Italia e della cultura e della lingua italiana in Russia’. In questo contesto spicca la mostra in programma a Recanati che intende mettere a confronto due grandi figure della letteratura mondiale dell’800: Leopardi e Tolstoj. Il 2011 è anche l’anno del 150° anniversario dell’Unità di Italia e la Regione Marche contribuisce con iniziative culturali su scala nazionale e regionale. Altro importante evento: il Congresso Eucaristico Nazionale che avrà luogo nell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo dal 3 all’11 settembre e che prevede la mostra Alla mensa del Signore – Capolavori dell’Arte europea da Raffaello a Tiepolo’, che si aprirà il 5 settembre alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Accanto a questi eventi che vedono il diretto coinvolgimento della Regione, sono in programma nelle Marche altre importanti mostre: penso a quella che vede il ritorno a Fano di un capolavoro del Guercino, il San Giovanni Battista’ di Montpellier, l’interessante proposta di mettere a confronto Osvaldo Licini con Giorgio Morandi a Fermo; il progetto di valorizzazione dell’asset del contemporaneo con mostra dedicata al design applicato La bellezza delle cose’ e la Biennale dell’Arte contemporanea in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, entrambi ospitati ad Ancona”.
Amleto Roscioni, presidente Sezione Turismo di Confindustria Ancona ed operatore del settore
“Fare sistema è la soluzione, ma bisogna organizzarsi”
“Opportunità di crescita e sviluppo” “Il turismo rappresenta una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo per le Marche: la nostra regione ha tutte le carte in regola per essere protagonista in questo settore e va dato atto all’attuale governo regionale di aver inserito il turismo tra le priorità programmatiche della propria Giunta. A questo grande passo delle istituzioni deve corrispondere la diffusa consapevolezza che non è più sufficiente, per nessun territorio, addormentarsi sugli allori dei propri tesori ambientali, naturali o artistici. In un contesto in cui divampa la sfida per attirare i flussi internazionali e davanti a scenari competitivi sempre più mutevoli, come possono le Marche sviluppare le proprie potenzialità? 1) Contrapponendo alla scarsità delle risorse un posizionamento chiaro e forte della regione, che permetta di avere pochi obiettivi ben definiti in relazione, ad esempio, ai mercati stranieri da aggredire e ai target su cui puntare. 2) Comunicando in modo efficace e innovativo: il modo in cui la rete ha modificato la mo-
Turismo: uniamo le forze!
“Attraversate le Alpi, si dovrebbe pagare un biglietto per visitare questo nostro meraviglioso paese, l’Italia, un museo all’aperto, dove monti, mare, città d’arte, storia, cultura e paesaggi meravigliosi si susseguono, creando attrattive per un turismo unico al mondo. Cos era e purtroppo cos non è più. Si è vissuto per troppo tempo sugli allori. Ora altri paesi con pochissime attrattive sono diventati più appetibili di noi: vuoi per i loro costi, vuoi per la loro organizzazione, vuoi per gli aiuti da parte dei loro governi, sono in fase di costante incremento turistico. Noi viviamo da anni momenti di grande difficoltà, momenti che purtroppo sembrano destinati a durare a lungo. Soluzione: fare sistema, ma in concreto nessuno sa esattamente cosa si deve fare. C’è mancanza di riferimenti preparati e costanti all’interno degli enti pubblici, Regione, Provincia, Comuni, Ente Parco, i quali dovrebbero fare un tavolo di riferimento programmatico concordato, con l’aiuto di tecnici, per individuare i punti critici da rimuovere e le leve da promuovere per lo sviluppo delle potenzialità turistiche nella salvaguardia dell’ambiente. Per rendere
l’idea, basta pensare un attimo al cosiddetto Piano casa’ che la Regione applica, ma nella delibera
incastonato sotto il Monte Conero e ricco di siti unici come la Chiesetta di Santa Maria (1034, che Dante cita nella Divina Commedia), la Torre De Bosis, detta anche la Torre dei poeti, e lo stesso Fortino Napoleonico Beauharnais (1811), è l’esempio tipico di questa mancanza di programmazione e di strategie volte a migliorare potenzialità turistiche di indiscutibile valore in questo tratto di scogliera. Basti pesare che ad oggi non è stato ancora programmato se e quando
“Gli enti pubblici dovrebbero fare un tavolo di riferimento programmatico concordato, con l’aiuto di tecnici, per individuare i punti critici da rimuovere e le leve su cui spingere riguardo alla salvaguardia dell’ambiente” del Comune di Ancona non sono previsti gli stessi benefici per gli hotel di Portonovo. Questa disarmonia tra i vari enti crea delle notevoli difficoltà e lungaggini burocratiche. Fra i numerosi piccoli gioielli della costa marchigiana, Portonovo, realtà che conosco fin troppo bene,
la Chiesetta romanica sarà aperta ai visitatori, se i due campeggi apriranno e con quali modalità, chi gestirà e da quando i parcheggi saranno funzionanti, se il ripascimento della spiaggia, già da tempo programmato grazie a un accordo tra i sindaci dei Comuni di Ancona e di Grottam-
mare con il beneplacito e l’accordo con la Regione, è ancora in essere, se il trasporto gratuito delle persone dal parcheggio a monte alla spiaggia di Portonovo, con pulmino ecocompatibile a metano, sarà nuovamente funzionante e da quando, se il trasporto programmato da Falconara fino a Portonovo per gli studenti e i giovani sarà ripristinato, se e chi dovrà ripulire e tenere in ordine i sentieri del Monte del bosco di Mezzavalle, e tanti altri problemi. Si capiscono perfettamente le enormi difficoltà di chi si deve organizzare per affrontare al meglio una stagione turistica cos piena di difficoltà; Portonovo è un indotto che dà lavoro a circa 600 persone, persone che non sanno se, e quante di loro, potranno tornare a lavorare. Auspichiamo uno sforzo comune da parte di tutti affinché si possa riuscire ad eliminare parte dei problemi e cercare di risvegliare quel sano ecologico turismo che è l’unico futuro possibile in questa zona. Noi privati siamo pronti e siamo già in prima linea. E’ chiaro che abbiamo bisogno di aiuto: senza spiaggia non c’è mare, senza mare non c’è lavoro, senza lavoro non c’è benessere, senza benessere non c’è futuro”.
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Turismo: uniamo le forze!
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Giornata di apertura dello stand delle Marche; da sinistra: Paolo Petrini, Gian Mario Spacca, Neri Marcorè e Serenella Moroder
Belle in tutti i sensi
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arche da vedere, da assaporare, da toccare. Un percorso dei sensi per scoprire l’infinita ricchezza del nostro territorio e un modo nuovo per comunicarne il fascino. Si è presentata cos , questa regione al plurale, alla Borsa internazionale del turismo, riscuotendo consensi e registrando una forte presenza di pubblico. “Abbiamo concepito un
progetto promozionale che vuole accompagnare il turista verso una nuova ed indimenticabile esperienza emotiva, che lo induca a ritornare in tutte le stagioni dell’anno”, ha spiegato alla kermesse milanese Serenella Moroder, assessore regionale al Turismo. “Lo spot con Dustin Hoffman –ha continuato– sintetizza perfettamente il concetto che la nostra re-
Rodolfo Giampieri, presidente Camera di commercio Ancona
“Una leva per l’economia” “In questi anni di crisi e di progressiva terziarizzazione delle economie, il comparto turistico mostra capacità di reazione e tenuta. La forza di attrazione del nostro turismo può consentire all’economia italiana di vincere la sfida che va affrontata a livello mondiale: è essenziale intercettare nuovi mercati, nuovi clienti e nuovi viaggiatori. L’Italia baricentro mondiale della bellezza in tutte le sue manifestazioni- è di fatto un bene del mondo intero. Per questo, parallelamente è necessario intercettare e riconquistare la clientela tradizionale’ con la qualità, certo, ma anche con una proposizione di offerta coordinata, efficiente, chiara, tempestiva. Operazione possibile solo con un lavoro condotto a livello di sistema, dove l’interazione tra pubblico e privato è quanto mai necessaria: il successo, ad esempio, dell’esperienza del progetto Isnart -Marchio di ospitalità italiana che ci vede impegnati con Regione e Provincia- ne è una riprova importante. Solo quest’anno sono stati certificati 69 esercizi ricettivi del nostro territorio ed uno degli alberghi ha ricevuto, nella scorsa edizione, anche il premio nazionale per la categoria 3 stelle. Il sistema di lavoro a rete, il lavoro di squadra in un’ottica di integrazione e ottimizzazione di sforzi e risorse, è da anni il nostro obbiettivo e punto di forza, un metodo che, applicato dal nostro Ente in diversi contesti, ha sempre portato ai risultati più soddisfacenti. Ogni progetto di sviluppo legato al turismo non può prescindere poi dall’infrastruttura aeroportuale, fattore fondamentale per la competitività e lo sviluppo dell’intera regione, sia sotto il profilo delle attività produttive che di quelle turistiche . Per conquistare nuove fette di mercato occorre favorire l’incoming, l’aeroporto diventa una struttura essenziale e strategica per tutto il territorio, in un momento particolarmente duro per l’ economia. Anche nella gestione di questa infrastruttura, nell’obbiettivo di un rilancio effettivo basato sulla sviluppo di nuovi voli, la collaborazione mista pubblico e privato può risultare determinante. Un altro aspetto, poi, da cui oggi non si può prescindere è quello del carattere sostenibile anche nell’offerta turistica: la promozione dei territori può rappresentare uno strumento privilegiato per sensibilizzare il pubblico sulle questioni di rispetto dell’ambiente e del patrimonio storico e culturale locale”.
gione è da studiare’ per scoprirne i capolavori spesso nascosti e da percepire attraverso un percorso quasi primordiale dei cinque sensi, per poi farsi rapire dal fascino delle emozioni che sa suscitare”. Emozioni affidate, dunque, a vista, udito, olfatto, gusto e tatto, con la creazione, all’interno dello stand, di cinque diversi spazi funzionali, ciascuno dedicato
l’offerta territoriale. Riguardo alla informazione e promozione, annunciato dalla Moroder alla Bit un progetto ambizioso: offrire al turista la possibilità di ottimizzare i tempi della vacanza attraverso le nuove tecnologie. Ventisei gli operatori del Buy Italy, con una predominanza di Olanda e Stati Uniti, il cui interesse si è concentrato principalmente su destinazioni
come, nonostante la crisi ed i tagli del Governo nazionale nel settore, anche nel 2010 il numero degli arrivi e delle presenze turistiche nelle Marche sia cresciuto, con un costante aumento dei turisti stranieri. “Merito delle campagne promozionali declinate anche per i mercati esteri –ha commentato il Governatore-, mondo anglosassone in testa”. Per il mercato anglo-
La Regione Marche alla Bit di Milano. Tre gli asset all’attenzione: consolidamento dei mercati tradizionali, apertura ai nuovi e miglioramento delle strutture ricettive. Bryan Adams fotografo d’eccezione per la campagna con Dustin Hoffmann ni, in particolare Stati Uniti, e penetrazione di nuovi mercati come Cina, Russia e Medio Oriente”. Un plauso al nuovo modo marchigiano di promuoversi da parte di Neri Marcorè, protagonista della giornata di apertura dello stand delle Marche. “La nostra regione era poco conosciu-
Maraviglia: nei luoghi che sanno sorprendere
Metti una giornata a caccia. Caccia insolita: di tartufi e intanto dei nobili sapori del Montefeltro. Urbino e Raffaello, d’attorno una valle che è terra d’elezione per i palati più raffinati. Il gusto dell’arte e non solo: nelle Marche un territorio onorato dalla presenza di una capitale mondiale del Rinascimento e che le sue propaggini spinge fino ad un’autentica poesia di profumi.
Cultura, certo. Anche nelle sinfonie di una tradizione enogastronomica che rinviene in umbratili località i suoi prodotti di base. E’ una delle accattivanti proposte di Maraviglia: dalla nobil mensa della Gola del Furlo alle delizie di caciotta di cui fu estimatore Raffaello, un viaggio che si addentra nei sottoboschi e qui un cercatore di tartufi poter essere. Ma ce n’è davvero per ogni piacevolezza ci
si voglia concedere: le soddisfazioni dell’anima, dei sensi, o un più terreno shopping tour, a richiesta con tappe che appaghino intanto la ricerca del bello o tutto incentrato su qualità e stile per cui il made in Marche va famoso nel mondo. Shopping in tour in limousine? Perché no. Un antidoto contro la crisi dagli indubbi benefici psicologici. S. C.
turismo e della conoscenza del mercato internazionale. Competenze messe a frutto nell’elaborazione di una strategia che punta alla crescita del turismo di qualità, rendendo questa terra sempre più attraente agli occhi del mondo. Terra capace di dare emozioni. Soprattutto se viene percorsa scovandone gli angoli più reconditi nelle maglie di una rete che lega le eccellenze di un patrimonio meritevole di essere fatto conoscere. Ben 25, e studiati a misura delle esigenze, i percorsi che integrano i variegati profili che le Marche offrono: ambientale, storico-artistico, enogastronomico, culturale. Proponendo le migliori strutture di accoglienza: “Una sfida –dice Guido Guidi, presidente di Maraviglia Travel’– nell’alveo di una grande opportunità: quella che vede nel turismo un grande motore di sviluppo per la nostra regione. Abbiamo già firmato accordi con buyer internazionali e ricevuto l’attenzione di clienti prestigiosi: il 24° uomo più ricco del mondo verrà presto nelle Marche con il nostro gruppo”. Vacanze diverse dal solito e lontani dalle masse. In una terra da assaporare magari grazie anche ad un cooking class, corso di cucina tutto ispirato alle nostre tradizioni. Molteplici le proposte, tutte chicche di attenzione: dal tour in moto al workhshop fotografico, all’eccentrico shopping tour in limousine se si vuol viaggiare attraverso l’eleganza e la qualità del made in Marche. Silvana Coricelli
ad un senso. Un’immersione nel paesaggio marchigiano attraverso l’apprezzata campagna fotografica di Renato Gatta, un percorso snodato tra l’area dedicata alle degustazioni, quella della grande musica marchigiana, quella dei profumi locali. E ancora, uno spazio dedicato alla cultura regionale ed uno alla presentazione degli eventi che caratterizzano
dell’entroterra marchigiano. Presenti anche numerose testate giornalistiche (una settantina), network e trasmissioni televisive, che hanno cercato contatti presso lo stand delle Marche. Una dimostrazione che la scelta della Regione di investire maggiormente sul turismo è stata azzeccata. Lo ha ricordato anche il presidente Gian Mario Spacca, evidenziando
sassone, la riconferma di Dustin Hoffman quale testimoniale delle Marche, con la novità di una campagna non solo televisiva, ma anche su quotidiani e riviste, con scatti fotografici realizzati da Bryan Adams. “La nostra strategia turistica –ha spiegato Spacca- si sviluppa su tre assi: consolidamento dei mercati storici come l’Europa, crescita su quelli anglosasso-
ta fino a due anni fa –ha detto l’attore-, ma ora stiamo recuperando terreno e siamo sempre più oggetto di interesse e curiosità”. I dati segnalano per la nostra regione un trend turistico positivo: nel 2010 le Marche hanno registrato un + 3,76 per cento di arrivi rispetto all’anno precedente ed un 7 per cento in più di presenze straniere. Ro. Ma.
Alla Bit di Milano hanno raccontato le Marche che sanno sorprendere il viaggiatore. Quelle capaci di suscitare stu-
promesse. E alla Borsa internazionale del turismo il primo tour operator specializzato nel promuovere le Marche hanno col-
pefazione: una regione distillato d’Italia se l’Italia è un distillato del mondo. “Maraviglia”, il nome è già carico di
to e interpretato gli echi di infinito cui rimanda lo spot che vede Dustin Hoffmann immerso nel paesaggio sospeso delle colline
leopardiane. Potendo ammirare quelle stesse colline dall’alto di una mongolfiera o respirarne le armonie partecipando ad una caccia ai tartufi. Nel percorso dei cinque sensi proposto dalla Regione alla kermesse milanese, il valore aggiunto di un viaggio della mente: dai castelli ai piccoli borghi medievali, alle abbazie, alle campagne che degradano verso le scogliere, alle tante suggestioni che screziano un paesaggio disseminato di luoghi insospettati. La cui fascinazione è aumentata da un insolito angolo di visuale. Proprio per valorizzare le Marche il lavoro di un tour operator che si avvale della forte esperienza accumulata nel settore del
Caccia al tartufo o shopping in limousine
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Patrizia Casagrande, presidente Provincia di Ancona
“Il potenziale dei turismi, un capitale che va investito” “Turismi, più che turismo. Questa è la scelta di campo della Provincia di Ancona per una concezione ampia dell’accoglienza che esalti le differenze espresse dal territorio in tema di formazione professionale, di marketing e prodotti (in senso lato) di qualità. Non a caso, la più recente fase di riordino scolastico ci ha visti promotori dell’introduzione di un indirizzo turistico all’istituto di istruzione superiore Savoia-Benincasa del capoluogo dorico. La perdurante congiuntura negativa ci obbliga a rintrac-
ciare nuove linee di sviluppo per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. E, facendo ricorso alle tante
“Considero il turismo un tassello strategico su cui edificare un nuovo pezzo di economia locale. Si tratta infatti di un settore fondamentale, in combinazione con lo sviluppo della green economy, sia per uscire dalla crisi economica, sia per l’incremento dei posti di lavoro. Le Marche possono diventare sempre più una regione di moda. E ne ho avuto la conferma nell’aria che si respirava durante l’ultima edizione della Borsa internazionale del turismo di Milano, dove abbiamo registrato il grande interesse degli operatori e dei visitatori nei confronti della nostra offerta turistica. Nei prossimi anni, però, ci attendono sfide importanti. E serve fare un salto di qualità ulteriore. Siamo al bivio: o crediamo in noi stessi, come ha fatto di recente la Puglia, oppure ci accon-
tentiamo e rimaniamo poco conosciuti come oggi. Per questo è necessario trasmettere un messaggio unitario all’esterno, in termini di comunicazione, convogliato su un unico brand. In tal senso, la conferma della campagna Marche, le scoprirai all’infinito’ -grande investimento in termini di riscontri e ritorni grazie al testimonial d’eccezione Dustin Hoffman– ha rappresentato un passo avanti importante. Dobbiamo evitare inutili campanilismi, che spesso sono stati il nostro limite, e pensare in grande tutti insieme. Se la Regione è il livello fondamentale della promozione, la Provincia è quello della strategia e dell’accoglienza. Abbiamo rilanciato il Sistema turistico locale aprendolo alla combinazione pubblico-privato, con l’ingresso di attori importanti
risorse della nostra provincia, siamo al lavoro per superare il livello teorico e giungere al caso concreto dell’albergo diffuso e della competitività. Gli elementi di attrattività dell’area vasta sono molteplici e, tutti, validissimi: itinerari naturalistici, religiosi, enogastronomici e d’arte, eventi culturali, congressi, crociere. Pensare immediatamente al Congresso Eucaristico nazionale risulta quasi scontato, essendo l’evento che ci porterà al centro dell’attenzione nazionale, e non solo. A settembre, si stima l’arri-
vo di 500 mila pellegrini in provincia, per un’intera settimana che si concluderà con la visita del pontefice. Un’occasione da non considerare come mera questione di protezione civile, ma come possibilità per lanciare quell’itinerario religioso già ben delineato nei suoi storici punti-chiave: l’unicità di Loreto, la casa di santa Maria Goretti a Corinaldo, le arti monastiche di Serra de’ Conti, le abbazie e i luoghi di spiritualità disseminati in tutto il territorio, che non prescindono né dall’offerta enogastronomica né dalla
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concorso di incoming e l’installazione di grandi touch screen informativo-orientativi. E, nonostante gli effetti della crisi, incoraggianti sono i più recenti dati sulle presenze nella riviera del Conero, a Senigallia o alla Gola della Rossa. Non è tutto qui. Abbiamo tante potenzialità da esprimere per sviluppare il settore e creare indotto. A cominciare da eventi culturali ben collaudati come l’unicum del festival Jamboree, di Adriatico Mediterraneo o Poiesis. E, ancora, l’ospitalità di anteprime dei concerti o delle prime d’opera, cos come Sensoriabilis (turismo rivolto alla disabilità) e il Museo Omero, costituiscono elementi di un puzzle da comporre e ricomporre all’infinito, in un’unica visione di accoglienza, condita di buona qualità della vita e buona tavola”.
“Evitare i campanilismi, pensando in grande tutti insieme” come la Camera di commercio, l’Università di Urbino e la Soprintendenza. E dal trasferimento di funzioni dalla Regione alle Province sulle attività legate all’informazione e all’accoglienza, abbiamo già intrapreso la riorganizzazione dei quattro centri Iat di Pesaro, Fano, Urbino e Gabicce Mare. A Pesaro, in particolare, sarà inaugurata a breve l’ambasciata del territorio’, una sede rinnovata nel cuore della città in grado di offrire i nostri prodotti enogastronomici e artigianali, ma anche servizi culturali, come i ticket per gli spetta-
coli teatrali. Mentre a Tavullia puntiamo sulla sinergia con il fans club di Valentino Rossi, che si allargherà e
“Incentivare l’incoming, ridefinendo l’offerta territoriale”
risulta la maggiore industria del pianeta, generatore di quasi l’11% del Pil mondiale. L’aumento della competitività globale, difatti, impone alla destinazione-Marche di offrire dei prodotti turistici articolati che valorizzino le risorse e le specificità locali senza perdere di vista la concorrenza, il viaggiatore’ e le esigenze che esprime nonché le innovazioni tecnologiche necessarie per giungere al mercato in maniera rinnovata. La Marca Anconetana, sistema tra i sistemi della regione, punta quindi ad una ridefinizione dell’offerta territoriale che, per essere competitiva, necessita di processi aggregativi innovativi che implicano nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato per l’elaborazione di progetti volti a favorire lo sviluppo locale. Creare
quieta bellezza del nostro paesaggio. Una concreta responsabilità politica a cui noi amministratori siamo chiamati a rispondere, per rendere il turismo dell’intera regione un settore trainante dell’economia. Se è vero, com’è vero, che il turismo è fattore trasversale a molti altri (ambiente, urbanistica, trasporti, infrastrutture, cultura, istruzione, sport, agricoltura) è altrettanto reale la necessità di relazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati per costituire una rete dialogante che superi campanilismi e occasionali protagonismi. In virtù di tale convinzione, la Marca Anconetana si è costituito come sistema turistico unico, con l’adesione dei Comuni e della Camera di Commercio, tutti disposti a investire il proprio capitale nell’operazione di valorizzazione. A buon fine sono già andati il
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Matteo Ricci, presidente Provincia di Pesaro Urbino
Smeralda Tornese, direttore Sistema Turistico Marca Anconetana
“In un contesto globale’ caratterizzato da bruschi cambiamenti e da un crescente grado di complessità, sociale e culturale, ma anche e soprattutto economico, il turismo -o meglio la sua declinazione al plurale, turismi’- assume un valore fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio. La destinazione-Marche è quindi chiamata a ridisegnare le proprie politiche di governance e a ripensare le strategie di marketing e comunicazione, puntando su strumenti innovativi per potenziare la propria offerta, agendo in un’ottica di sistema-Paese, con l’obiettivo di farsi scoprire’. Questo impone di concentrarsi su strategie unitarie (possibili grazie anche allo strumento strategico-operativo a disposizione dei territori, cioè il Sistema Turistico’) e sulla valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, artistico, enogastronomico, naturale che è proprio della provincia di Ancona e delle Marche. Sviluppare il turismo è un obiettivo comune. Considerarlo come un’attività economica, un motore di sviluppo ed il vero volano per la crescita dei nostri territori una necessità. Non a caso, pur risentendo della crisi globale tuttora in atto, esso
Turismo: uniamo le forze!
un portafoglio di prodotti turistici in base alle filiere che il mercato domanda; incentivare l’incoming e sostenere la promo-commercializzazione dei diversi prodotti; realizzare percorsi formativi professionali per accrescere conoscenze e competenze negli operatori del settore; sensibilizzare i cittadini verso una nuova cultura dell’accoglienza’; costruire la rete’ di contenuti ed informazioni; contribuire a realizzare eventi di richiamo: queste le principali linee su cui si sta lavorando. I rapidi cambiamenti nella domanda turistica richiedono adattamenti altrettanto rapidi nella fruizione dei nostri prodotti (mare, natura, enogastronomia, spiritualità, cultura, business e congressuale), che via via si sono modificati cercando di andar sempre più incontro ai desiderata dei viaggiatori, sempre più attenti ad aspetti come le attività sportive, il mangiar bene e il degustare prodotti tipici, ma anche a eventi di richiamo, culturali, musicali, sportivi e religiosi, proponendosi cos sui mercati con indosso nuovi prodotti legati proprio alla destagionalizzazione. La nostra terra costituisce un patrimonio rilevan-
te che ha consentito di sviluppare nel tempo una vasta offerta turistica che, oltre a possedere un sempre più valorizzato litorale, può vantarsi anche di un entroterra fatto di paesaggi e tradizioni di enorme valore, ancora incontaminati. La Marca Anconetana crede fermamente nel suo territorio, nella capacità dei
ospiterà un corner dedicato alla promozione turistica di Provincia e Regione. C’è anche l’azione verso la costituzione dei nuovi punti Iat nel territorio, con una collaborazione su più livelli tra Comuni, Provincia e Pro loco. L’obiettivo è intercettare ancora di più la domanda turistica, rafforzando al tempo stesso l’agricoltura locale. Perchè i punti Iat saranno anche bookshop e sedi di vendita gestibile dei prodotti tipici, dai salumi al miele, passando per vini, formaggi e birra. In sostanza, tutto quello che può essere confe-
zionato: un modo per aumentare la visibilità dei produttori, sostenere l’agricoltura locale e incentivare il benessere. Proprio la nostra grande qualità della vita, che è alla base del Piano strategico Provincia 2020. Progetti per una comunità più felice”, è l’elemento fondante e il valore aggiunto di ogni brand e strategia turistica del territorio. Sul quale la nostra amministrazione sta lavorando da tempo, con un disegno che unisce trasversalmente ogni ambito, competenza e risorsa della comunità provinciale”.
suoi attrattori’ di valorizzarne le bellezze, ma soprattutto crede nella qualità dell’esperienza di viaggio, possibile grazie all’accoglienza dei nostri operatori e all’ospitalità delle nostre genti, al valore dell’esperienza dei nostri artigiani, a quel saper fare’ che ne rappresenta l’anima. Raccogliere la sfida alla competitività significa anche ripensare ad un piano strategico nazionale per il rilancio del settore, che vede l’Italia in caduta libera a causa dello spostamento del baricentro dei flussi turistici mondiali
verso i Paesi emergenti (dal 5,6% del 1990 all’attuale 4,1% di quota mondiale di turismo; ma si prevede possa ulteriormente ridursi nel 2020 al 3,7% secondo il Rapporto Italia 2011 di Eurispes). Le sfide attuali rappresentano uno stimolo al fare’, a quel sapiente far di più e meglio’ che connota la nostra regione. E di sicuro interesse saranno proprio le evoluzioni nel settore, possibili grazie allo spirito imprenditoriale dei nostri operatori, che si andranno a delineare in una prospettiva organizzata, integrata e sinergica tra Italia-Regioni-Enti locali”.
Matteo Marzotto al convegno organizzato da Confesercenti a Senigallia sul futuro del settore
“Una linea strategica” Quello organizzato da Confesercenti e che ha avuto luogo alla Rotonda a mare di Senigallia è stato un convegno di grande importanza soprattutto perché, a seguito del confronto tra le parti, è stato possibile delineare, anche se non in modo definitivo, il futuro del comparto turistico territoriale. “Era finalmente ora -ha detto con convinzione Matteo Marzotto, presente in qualità di presidente dell’Agenzia nazionale del turismo- che le realtà territoriali cominciassero a confrontarsi. Credo sia necessario riusci-
re a trovare una linea strategica comune con cui implementare quella straordinaria risorsa italiana che è il turismo”. “Turismo balneare Emilia Romagna e Marche: due regioni a confronto”, come il convegno titolava, è stata l’occasione per approfondire la ricerca commissionata da Confesercenti al Centro studi turistici e nella quale sono stati analizzati i dati relativi all’ultimo decennio. I nodi fondamentali che sono emersi secondo Alessandro Tortelli, direttore scientifico del Centro studi, sono due: “Per prima cosa va tenu-
ta in considerazione la specificità nazionale del turismo balneare sia nelle Marche che sulla costa dell’Emilia Romagna: questo deve diventare il punto di partenza per lo sviluppo futuro di strategie che possano attirare una fetta di turismo internazionale, latitante in questo momento. L’altro dato è la forte stagionalità che caratterizza il comparto e che va superata coinvolgendo nuovi target e cercando di superare quella standardizzazione che in realtà si sta rivelando una fossilizzazione”.
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Turismo: uniamo le forze!
MARCHEdomani
Guglielmo Massucci, assessore al Turismo Provincia di Fermo
“Costruire filiere per incentivare il soggiorno” “Un territorio delle qualità’ è l’obiettivo che la nuova Provincia di Fermo si pone di essere e di rappresentare. Ma per far ciò occorre innanzitutto essere consapevoli del contesto in cui si opera per poi intervenire. Ed in tale ottica, basta allargare l’orizzonte a livello regionale per capire come la regione Marche sia commercializzata da una quota ristretta di buyer internazionali, perché non conosciuta come destinazione, ed è concentrata su due prodotti: città d’arte e turismo balneare. Grazie alle ultime campagne promozionali poste in essere dalla stessa Regione Marche, si è recuperato in notorietà, ma, come spesso accade, tale
fattore non è sufficiente a generare domanda, anche se aiuta. La Provincia di Fermo, essendo di nuova costituzione, fa ancora più fatica a posizionarsi sul mercato, anche se segnali positivi in queste ultime stagioni turistiche si sono
“La situazione del Programma promozionale turistico 2011 delle Marche è incredibile e paradossale. In due mesi, quando a febbraio la promozione doveva già essere avviata da tempo, la Giunta Spacca ha abolito il piano Marche di Charme’, da essa stessa approvato. Un modo schizofrenico di procedere e offensivo per l’Assemblea e la Terza Commissione. Una Regione che non riesce a fare una programmazione né a medio né a brevissimo termine. Marche di Charme’, giusto o sbagliato che fosse, era nato con un peccato originale: sconfessava i fior di milioni spesi per Hoffman, e quindi smentiva implicitamente le scelte fatte da Spacca nell’ultimo anno. E infatti Spacca, dopo aver approvato il progetto, non ha alzato un dito per difenderlo di fronte agli attacchi incro-
ciati del presidente della Provincia di Pesaro e del Cal (Consiglio delle autonomie locali), che hanno impallinato l’assessore Moroder. Un silenzio sospetto che alla fine è stato rotto da una dichiarazione gambero’ per tornare al vecchio programma. Ma allora perché due mesi prima la Giunta aveva votato il nuovo Piano? Risultato: mesi persi dietro ad una battaglia sterile fra possibili testimonial, da Hoffman a Valentino Rossi, da Diego della Valle a Raphael Gualazzi. Come se il testimonial’ sia la panacea a tutti i mali o trasporti qui migliaia di turisti. Sta di fatto che il centrosinistra è al Governo della Regione da sempre e in tanti anni nulla è cambiato. Nel piano 2011, riscritto dall’Amministrazione Spacca, si evidenzia che “le Marche sono commercializzate da una quota ri-
avuti, come si evince dagli ultimi dati dell’Osservatorio regionale sul turismo. Da ciò si è allora partiti per elaborare un apposito Programma operativo turistico’ della Provincia di Fermo, frutto della concertazione posta in essere con tutti gli attori del Tavolo azzurro’ provinciale (organi di consultazione turistico provinciale). Un programma ambizioso che parte da un fattore imprescindibile ed ineludibile quale il territorio. Un territorio inteso a trecentosessanta gradi per offrire al turista ciò che realmente richiede e cioè, per l’appunto, un prodotto territoriale integrato. L’ospite di oggi chiede di conoscere le abitudini, i sapori, i pro-
fumi di una terra insomma, tutto ciò che lo può rendere parte integrante della realtà in cui si tuffa per un periodo più o meno lungo. Ma per far ciò noi dobbiamo essere in grado di costruire filiere turistiche che se da un lato possono rendere accattivante e coinvolgente il soggiorno, in base alle esigenze che il turista vuole soddisfare, dall’altro abbiano un unico minimo comune denominatore quale l’accoglienza. Ma per poter parlare di buona accoglienza, il turista dovrà trovare un territorio sicuro e salubre. Sicuro dato che chi viene a soggiornare nei nostri luoghi deve innanzitutto avere la tranquillità di trascorre un periodo senza
APRILE 2011 paure, pensando solamente a rilassarsi; salubre perché il territorio che dobbiamo offrire deve essere pulito e non inquinato. Questi due fattori che rendono un ambiente vivibile dovranno continuare a fungere da biglietto da visita per il nostro turismo, che, al fine di migliorare ancor di più l’accoglienza, dovrà essere formato verso una sempre maggiore qualità, sia delle strutture ricettive, sia del personale che lavora nel turismo (ma non solo): una buona accoglienza, intesa a livello strutturale ed umano, è il miglior ricordo e la miglior promozione che si possa fare. Fare turismo, in tale ottica, vuol dire coinvolgere tutti i settori della nostra società, della nostra economia: dalla cultura alle attività produttive artigianali, dalla viabilità all’ambiente, ecc., ponendo particolare attenzione all’agricoltura e ai frutti della terra che si traducono in eccellenze enogastronomiche, le quali debbono essere organizzate
e quindi commercializzate anche in funzione del turismo, fungendo da attrattiva. Un turismo, dunque, da concepire a trecentosessanta gradi e per trecentosessantacinque giorni all’anno (migliorando la destagionalizzazione). Il turista dovrà essere quindi coinvolto e messo in grado di scegliere come sviluppare al meglio il proprio soggiorno. Il compito che abbiamo è quello di fornire gli strumenti utili affinché ciò possa avvenire. In tale ottica sono state pensate le varie filiere turistiche che toccano tutti gli aspetti e le peculiarità del territorio e che dovranno essere sviluppate concretamente con tutti i soggetti pertinenti allo sviluppo delle stesse (associazioni di categoria, Enti, ecc.) per poi essere adibite alla commercializzazione anche attraverso la realizzazione di pacchetti turistici. Questa è la nostra ricetta per uno sviluppo reale di un comparto economico fondamentale nella nostra regione”.
Erminio Marinelli, capogruppo Pdl Consiglio regionale
“Un settore che può dare molte soddisfazioni” stretta dei grandi buyer internazionali che trattano l’Italia, soprattutto perché non sono conosciute come destinazione. ( ) mentre il turismo straniero è marginale”. Roba da dimissioni istantanee. Tuttavia, come ho più volte detto nell’ultimo anno, il turismo è l’industria del futuro della nostra regione e i dati 2010 dimostrano che il settore può dare soddisfazioni. Infatti, nello scorso anno si è registrato un lieve aumento di arrivi dall’estero. Ma se gli spot di Dustin Hoffman –mi chiedo- sono stati mandati in onda quasi esclusivamente in
Italia, non sorge il dubbio che le vere strategie di promozione siano altre piuttosto che roboanti testimonial utili solo a
pubblicizzare i politici? Oggi è il momento di agire. Nel 2011 al turismo sono state destinate molte risorse in più rispetto allo scorso anno. E questo è positivo. A ciò si aggiungono circa 4 milioni di euro che arriveranno dallo Stato. È dunque l’ora di smetterla con l’epoca della pubblicità interna e di affrontare il nodo di una regia unica e funzionante. Serve una politica di vendita professionale che abbandoni le fiere di facciata (secondo l’Isnart le Marche sono quartultime nella classifica delle regioni italiane vendu-
te dai tour operator europei), cos come occorre una politica nuova sul web: chi non compra attraverso agenzia, infatti, lo fa direttamente su internet (circa il 43%). Per questo bisogna razionalizzare in fretta le centinaia di micrositi’ nei quali si disperde la promozione regionale e lavorare ad un portale unico ma di qualità superiore. Per capire lo stato attuale della comunicazione basta farsi un giro fra le foto della versione inglese del sito turistico regionale. Roba da anni 90, come tutta la politica turistica del centrosinistra”.
Daniele Silvetti, capogruppo Fli Consiglio regionale
Eusebio Falcetelli, resp. com. Conero Caravan
“Dal turismo una spinta, ma bisogna crederci”
“Il viaggiare itinerante, importante indotto”
“Le Marche possiedono per conformazione territoriale e per tratto storico le potenzialità della regione a chiara vocazione turistica. Potrebbero, e il condizionale è d’obbligo, vivere e sviluppare la propria economia grazie alle diversificate risorse ambientali e ad un patrimonio culturale spesso sconosciuto agli stessi marchigiani. In realtà, il comparto turistico marchigiano vive da anni il proprio oblio, privo di una reale e concreta programmazione, per non parlare dell’assenza totale di una strategia che possa mettere in rete le infrastrutture, i servizi e le enormi potenzialità del turismo locale. Nel recente Piano del turismo approvato dal Consiglio regionale non vi è traccia di quella guida indispensabile a rendere il turismo marchigiano realmente competitivo ed attrattivo sul mercato globale. Le Marche si apprestano a spendere pochi milioni di euro facendo finta di credere su un settore sempre più ai margini di un’autentica azione di governo; l’impresa del turismo è ancora troppo vincolata alle spontanee iniziative dell’imprenditore singolo ancor più vessato da un impianto fi-
scale soffocante e da una contorta burocrazia che non consente i necessari ammodernamenti delle strutture ricettive. Il tanto decantato sistema’ con il mondo della cultura rimane al momento pia illusione, cos come le aspettative dell’industria del turismo sono ancora un vero e proprio miraggio per operatori che hanno avuto modo di constatare quanto sia cambiato il proprio mondo d’impresa e quanto siano mutate le pretese della domanda negli ultimi decenni. Credo, comunque, che la nostra Regione sia nelle possibilità di invertire il proprio senso di marcia se avesse veramente fra le proprie priorità il potenziamento del settore turistico, che non può prescindere da nuove
rotte di collegamento con il mercato estero e da un serio progetto culturale che metta in sinergia la fitta rete di musei, dimore e borghi storici. Altra falla sul tema turismo è costituita dall’incerta politica della Regione sul fronte fieristico, altro grande indotto che consentirebbe al nostro territorio di essere conosciuto e di affacciarsi cos su vetrine più prestigiose del turismo commerciale. Purtroppo, anche su questo tema la Regione ha deciso di rimandare e di invalidare una tradizione che vantava qualche decennio di storia. Ci troviamo di fronte ad una situazione di empasse straordinaria che non consente a questa regione di acquisire nuove presenze al proprio mercato in termini commerciali e quindi anche turistici. Siamo, purtroppo, di fronte ad uno scenario ancora troppo rinunciatario che non lascia intravedere una vera e propria volontà politica all’orizzonte, forse ancora oggi ostaggio di un campanilismo senza ragioni e di una divisione per aree ancora troppo marcata che fanno delle Marche una regione s plurale ma troppo frammentata al suo interno”.
“Le Marche sono una regione molto promettente per quanto riguarda lo sviluppo del turismo: un territorio affascinante, con spiagge ed insenature bellissime e con un entroterra di grande attrattività grazie alla varietà del suo paesaggio, punteggiato di centri storici spesso ricchi di monumenti, teatri e musei. Un luogo, dunque, dotato di eccellenze, con prodotti di alta qualità, spesso frutto di una tradizione antica. E tutto ciò fa delle Marche una regione decisamente affascinante dove trascorrere le proprie vacanze. Terra dalle forti potenzialità, la nostra, ma dove a volte, purtroppo, credo manchi ancora tra gli enti pubblici e i privati un progetto comune, coeso, per fare accoglienza. Bisogna sviluppare sinergicamente la promozione del nostro territorio, ad esempio attraverso incontri, forum capaci di coinvolgere, oltre alle istituzioni, gli imprenditori del settore, che, grazie al loro intuito, sono in grado di proporre idee nuove e originali proprio per valorizzare al meglio le nostre tipicità culturali, paesaggistiche ed
enogastronomiche. Dunque fare squadra, creando una sinergia tra tutte le realtà che ruotano intorno alle aziende, soprattutto in un momento cos difficile come quello attuale, elaborando un programma turistico comune per sostenere e valorizzare sempre più il senso dell’ospitalità. Nel nostro settore, ad esempio, che è quello dei camper, purtroppo si avverte ancora una forte penalizzazione nei confronti della vacanza all’aria aperta, perché sembra non ci sia la volontà, da parte delle amministrazioni comunali, di lanciare questo tipo turismo. Mancano ad esempio le aree di sosta attrezzate e credo che si dovrebbe fare qualcosa in
questo senso anche perché andrebbe a tutto vantaggio dell’economia del singolo Comune e dunque anche regionale. Contrariamente ad un diffuso modo di pensare, quello camperistico è un turismo di qualità, che vede coinvolte persone interessate ad una vacanza di nicchia, alternativa, sfruttando al massimo la mobilità per visitare i luoghi: persone che amano mangiare al ristorante, acquistare nei negozi i prodotti tipici del territorio, andare in giro per musei, visitare i centri storici, generando in tal modo un indotto importante per l’economia locale. Il viaggiare itinerante è senza ombra di dubbio compatibile con lo sviluppo di una vacanza sostenibile, in quanto permette la crescita dell’attività turistica senza imporre al territorio costruzioni permanenti, dunque risultando ideale per le aree protette da vincoli naturalistici. Chi sceglie la vacanza in camper è certamente un amante della vita en plein air e quindi inevitabilmente diventa un cultore e perfino un guardiano del territorio”.
MARCHEdomani
APRILE 2011
Palmiro Ucchielli, segretario regionale Pd
“Tre vie per ridare slancio all’economia” “Il turismo e la cultura delle Marche sono fattori strategici per la nostra economia. Una regione ricca di beni monumentali, ambientali, archeologici, enogastronomia, un patrimonio da proteggere e valorizzare, su cui investire con convinzione per agganciare la crescita. In passato questi settori venivano considerati come un optional, come una risorsa in grado di dare frutti senza particolare impegno ed investimenti. Oggi, dopo aver compreso che la cultura e il turismo non sono capitoli di spesa effimeri, si è dato il via ad una politica del turismo che sta dando risultati anche se, naturalmente, la strada da percorrere è ancora tanta per sviluppare un rapporto più stretto fra industria turistica e patrimonio artistico e culturale. Ora occorre una gestione imprenditoriale di questo patrimonio, con una regia politica che comprenda Regione, Comuni, Province, Camere di commercio, cioè i sistemi turistici previsti dalla legge, proprio per dare impulso al rafforzamento di questo rapporto e ad una visione in-
tegrata delle politiche del settore. Se si pensa che l’Italia è un immenso museo all’aperto, che possediamo, infatti, il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale con 43 siti Unesco è perciò indispensabile utilizzare anche nella nostra regione, in maniera sinergica e in una logica di stretta filiera, il rapporto fondamentale che esiste in Italia fra patrimonio artistico, culturale e industria
turistica. E’ questa la vera, grande e inesauribile risorsa del nostro Paese: turismo, arte, cultura. Sono queste le tre vie per ridare slancio alla nostra economia. Il comparto turistico marchigiano è prevalentemente caratterizzato dal fenomeno della stagionalità, che influisce sugli investimenti e sulle decisioni imprenditoriali. Occorre, invece, superare questo concetto per ragionare sul fatto che un sistema turistico acquista valore se attivo tutto l’anno. Per far ciò credo sia necessario creare una partnership pubblico-privato, tra istituzioni ed imprese del turismo, dell’agroalimentare, del manifatturiero, della cultura, dello spettacolo, della comunicazione, per creare un prodotto turistico di qualità fruibile 360 giorni all’anno ed a tutto tondo”.
Turismo: uniamo le forze!
Fabiano Belcecchi, sindaco di Jesi
“L’enogastronomia come vettore di sviluppo” “Da anni l’attenzione per l’enogastronomia, i prodotti tipici, il biologico, la qualità dell’ambiente e la valorizzazione della diversità paesaggistica rappresenta un elemento di grande rilevanza culturale ed economica, divenendo espressione di un’evoluzione nel modo di vivere e nel modo di concepire il tempo libero. Questa sorta di piccola rivoluzione culturale, peraltro ancora in atto, ha contributo alla nascita di un turismo enogastronomico che si sta affermando sempre di più anche nella nostra regione. Nella convinzione di dover accompagnare e favorire questa tendenza, il Comune di Jesi, in collaborazione con 16 Comuni dell’area Vallesina e con il sostegno del Sistema Turistico della Marca Anconetana, ha messo in opera un progetto dal nome particolarmente suggestivo: il Teatro dei Profumi e dei Sapori. Sorta di palcoscenico (ecco la ragione dell’utilizzo del termine Teatro nella regione dei 100 teatri storici), il Teatro dei Profumi e dei Sapori è un grande contenitore dov’è possibile raccogliere tutte le esperienze e i progetti di sviluppo del settore enogastronomico e turistico della Vallesina nella convinzione che le eccellenze espresse dal comparto agroalimentare possono costituire volano di sviluppo per le imprese, vetrina di riconoscibilità del territorio, elemento qualificante dell’offerta turisti-
ca. Jesi, inoltre, in quanto città d’arte con un notevole patrimonio storico-artistico e la presenza di prestigiosi istituti culturali come i Musei Civici, la Biblioteca Planettiana e il Teatro Pergolesi, crede con forza nel connubio tra enogastronomia e cultura, connubio che il Teatro dei Profumi e dei Sapori vuole interpretare e declinare in tutte le sue potenzialità. Con la volontà di creare sinergie e federare l’offerta variegata, ma spesso f r a m mentata, espressa dalle varie realtà del territorio, il Teatro dei Profumi e dei Sapori sta diventando un marchio che dà vita a un’offerta riconoscibile e coordinata. Presentato al pubblico nel mese di no-
vembre 2009 con tre giorni di manifestazione, il marchio ha federato nel 2010 diverse iniziative a valenza turistica ed enogastronomica, tra le quali, a dicembre, Stracibo-Festival del cibo di strada, svoltosi nel centro storico di Jesi con un grande successo di pubblico. Oltre ad essere un marchio, il Teatro dei Profumi e dei Sapori è anche un luogo fisico, ubicato in via Federico Conti, nel cuore del centro storico, che ospita la sede di Ital.Cook, Istituto superiore di gastronomia, e dell’Enoteca della Regione Marche, sezione di Jesi. Il marchio Teatro dei Profumi e dei Sapori intende dunque fare dell’identità e delle eccellenze culturali, turistiche ed enogastronomiche del territorio un vero asse di sviluppo che coinvolga gli operatori in
un progetto coordinato e ambizioso che mano a mano, con il valore dell’esempio, potrà consolidarsi e diventare un vero e proprio sistema”.
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Turismo: uniamo le forze!
MARCHEdomani
Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro
“Lo sport, settore determinante per il nostro futuro” “La vocazione turistica di Pesaro, nata in riva al mare alla fine del 1800, è un aspetto fondamentale dell’identità cittadina. Per predisposizione naturale grazie al mare Adriatico, al ricco patrimonio culturale, alla dimensione e ai ritmi a misura d’uomo-, la città si apre ad accogliere ospiti durante i mesi estivi. Ma la città è naturalmente accogliente durante tutte le stagioni, e questo grazie allo straordinario territorio di cui dispone: dal mare, che ha meritato il prestigioso riconoscimento della Bandie-
ra blu per il sesto anno consecutivo, ai paesaggi mozzafiato del San Bartolo e alla particolare atmosfera
del centro storico tra palazzi, musei, chiese, biblioteche antiche e modernissime. I grandi eventi di fama internazionale, il Rossini Opera Festival, unica manifestazione lirica internazionale dedicata al celebre compositore, la Mostra internazionale del Nuovo cinema, tra i più importanti festival cinematografici italiani, sono le punte di diamante della nostra offerta turistica. Dunque, una straordinaria ricchezza da sempre valorizzata, che nei momenti di crisi economica è ancora più sostenuta in
quanto in grado di produrre positive ricadute economiche sull’intera comunità. Negli ultimi anni si è scelto di investire e di credere con fiducia nelle possibilità di sviluppo del turismo. Si è molto puntato sull’idea di Pesaro città ospitale’, superando il concetto di meta turistica, in uno scenario internazionale sempre più competitivo. Pesaro città ospitale significa, in sintesi, portare tutti gli elementi che rendono accogliente la città verso un buon livello di qualità, partendo dalle infrastrutture e dai servizi
Nardo Filippetti, presidente Eden Viaggi
“Cultura dell’accoglienza, quella meravigliosa scienza umana” “Il turismo è la possibilità di fare esperienza delle risorse naturali e culturali di un luogo attraverso l’utilizzo di un sistema di servizi. Per fare’ turismo sono necessari risorse e servizi. Riguardo alle prime, partiamo da un dato: il turismo non si delocalizza. Ogni giacimento naturale, culturale, artistico delle Marche è unico. E ogni buon imprenditore sa che disporre di un prodotto unico’ è il miglior punto di partenza per il successo della propria impresa. Alla riflessione sui prodotti tangibili’ aggiungo un dato relativo ad una importante risorsa intangibile’: la qualità della vita. Il Sole 24Ore ha stilato la classifica delle province italiane per qualità della vita: le province marchigiane sono tutte nei primi 10 posti.
Gli economisti internazionali dibattono sul passaggio dal calcolo del Pil al calcolo del Bil (benessere interno lordo): valutare i territori sulla base della felicità dei propri abitanti. C’è un’economia basata sui sentimenti e sulle possibilità di benessere offerte da un territorio
e siamo già ai primi posti. Adesso tocca a noi. Passiamo ai servizi: alla base di quelli turistici ci sono la cultura dell’accoglienza e il senso dell’ospitalità. Qui tocca rilevare un punto dolente. Gli ingredienti principali del boom turistico degli anni ’60 erano le straordinarie qualità umane che mettevamo a disposizione dei turisti. Non sto parlando di effetti speciali, ma di elementi a costo zero in grado di produrre risultati strepitosi: il sorriso; la gentilezza; l’educazione; la capacità di far sentire l’ospite a casa propria; l’abilità di anticiparne i desideri e le esigenze con un gesto. Tutto questo sembra essere finito. Sembriamo sazi, appagati, incapaci di essere grati alle persone che decidono di visitare le nostre ter-
Il progetto presentato all’Hotel Excelsior
Ecco il circuito marchigiano dello stile Eccellenza manifatturiera, lusso, bellezza e piacere enogastronomico: ci sono tutti gli ingredienti per fare delle Marche un “distillato d’Italia”, come ebbe a scrivere Piovene. Bisogna però creare una sinergia tra questi aspetti, dando vita ad un vero e proprio circuito del lusso marchigiano capace di mettersi in mostra e di valorizzarsi al meglio. Ed è questo l’obiettivo di “Le Marche con stile”, progetto presentato nel corso di un evento organizzato all’Hotel Excelsior di Pesaro. Una serata all’insegna dell’eleganza e dell’unicità, insomma degli elementi che caratterizzano la produzione manifatturiera marchigiana. Un nutrito parterre, con oltre 250 ospiti di prestigio, ha plaudito a questa iniziativa, vera e propria associazione dello stile, un circuito creato per mettere in rete le eccellenze imprenditoriali del nostro territorio e dar loro voce, promuovendo insieme la nostra regione ed il turismo leisure e di business. “Le Marche sono una regione al plurale –ha detto durante il suo interven-
to Vittoriano Solazzi, presidente dell’Assemblea legislativa– e ciò ne esprime l’insita ricchezza. Dobbiamo solo imparare a comunicarle di più, puntando sulla qualità e mettendo in sinergia le diverse imprese. Le Marche con stile’ costituisce una grande operazione di marketing che ha l’intelligenza di segmentare il mercato ed offrire prodotti mirati alle diverse nicchie di settore”. Uno stile che il circuito promosso da Nardo Filippetti, titolare dell’Hotel Excelsior e presidente di Eden Viaggi, e da Guido Guidi, presidente di Ggf Group- vuole valorizzare attraverso azioni multicanale, a partire dalla pubblicazione dell’elegante volume che, distribuito in 15 mila copie sul territorio locale e nazionale, offre una significativa panoramica delle bellezze della nostra regione e delle eccellenze imprenditoriali, selezionate e suddivise per settori di appartenenza. Ma c’è altro: dal sito i n t e r n e t (www.lemarcheconstile.com), un vero e proprio percorso per l’utente con guida allo shopping, agli eventi
ed alle bellezze del territorio, al numero verde a disposizione per informazioni sui servizi offerti, fino alle loyalty card, che danno accesso ad una serie di servizi, sconti e privilegi messi a disposizione in esclusiva dalle strutture aderenti al circuito. Un progetto che vuole dare un forte contributo alla cultura dell’ospitalità, come ha sottolineato Filippetti, “per ritrovare la buona accoglienza che le Marche hanno perso, ma che è insita nella loro natura”. Un appello ad abbandonare l’individualismo e a fare sistema per valorizzare le eccellenze territoriali condiviso anche da Sara Giannini, assessore regionale alle Attività produttive, che ha sottolineato anche l’importanza di comunicare questa sinergia, mostrando che il vero lusso non è tanto l’opulenza, quanto il vivere bene apprezzando il territorio che si abita. Tra i tanti ospiti della serata, il senatore Francesco Casoli, l’onorevole Carlo Ciccioli e Gloriana Gambini, assessore alla Cultura del Comune di Pesaro. Rosemary Martarelli
re. Ma il turismo è innanzitutto scienza umana. Prima ancora di parlare di sistema ricettivo, di infrastrutture viarie, di campagne di marketing e comunicazione, bisogna parlare di persone alle persone. Io scelgo di rivolgermi ai più giovani e parlar loro del futuro: la manifattura e l’industria tradizionale non potranno reggere per sempre la nostra economia territoriale. Il passaggio da produzione a servizi è già in atto: la
APRILE 2011 (il contesto urbano, i parcheggi, le strade, il trasporto, eccetera), dalle strutture turistiche e ricettive (le spiagge, gli alberghi, la ristorazione), per arrivare all’accoglienza (di animazione, di spettacolo, di cultura e sportive) e chiudere con la comunicazione e l’informazione. Significa ancora mettere in rete e gestire in modo coordinato, da parte del pubblico e del privato, le eccellenze per soddisfare le aspettative di turisti con un’esperienza positiva di vacanza, perché è questo quello che cercano, non un luogo, un albergo, una spiaggia. I risultati sono arrivati e su diversi fronti. Tra questi, uno dei settori determinanti è stato quello del turismo sportivo, che ogni anno porta in città migliaia e migliaia di ospiti. Anche gli appuntamenti del piano di accoglienza sono stati un
successo; in particolare, tra le novità del 2010 c’è la Mezzanotte bianca dei bambini’, in programma anche quest’anno sabato 4 e domenica 5 giugno. Pesaro, unico Comune sul territorio nazionale, ha lanciato una festa tutta per i più piccoli, con attività educative e formative, animazione, giochi e spettacoli. La partecipazione è stata sorprendente con più di 15 mila partecipanti, non solo bimbi, ma anche genitori, nonni, adolescenti, adulti. Dunque, continuare a puntare sul turismo ci ha dato ragione, come attestano i numeri: oltre un milione di presenze nel 2010. Turismo significa anche riqualificazione alberghiera e pure in questo caso abbiamo raggiunto livelli pregevoli come dimostra l’apertura dell’Hotel Excelsior, il primo cinque stelle delle Marche”.
produzione mostra la corda, mentre i servizi mostrano solo una parte del loro potenziale. Ma il turismo e i turisti bisogna innanzitutto volerli e perciò dobbiamo cambiare una mentalità che ci ha visti troppo spesso chiusi. I giovani dovrebbero diventare i primi ambasciatori del loro territorio. Ripartiamo, allora, dalle basi: conoscenza e rispetto. L’Italia detiene l’80% del Patrimonio culturale Unesco. Le scuole, dalle elementari alle Università, dovrebbero darsi l’obiettivo di insegnare agli studenti la storia e la cultura del loro territorio: avremmo studenti più interessati e più propensi a raccontare quanto sia bella la loro terra. E il passaparola’ è il
migliore dei marketing. Veniamo a parlare del rispetto e dell’educazione: ogni contatto umano contribuisce a creare l’esperienza turistica, perciò nulla va lasciato al caso. Ricominciamo ad insegnare nelle scuole l’educazione civica e premiamo i ragazzi che si distinguono in operazioni di tutela e rispetto del territorio. Io credo che da qui potrebbe partire una piccola rivoluzione culturale. Per questo metto la mia vicenda umana e professionale al servizio gratuito di coloro che sono interessati al futuro della nostra regione e credono che questo futuro passi attraverso quella meravigliosa scienza umana che è la cultura dell’accoglienza e della condivisione”.
MARCHEdomani
APRILE 2011
Gianluca Pasqui, vicesindaco di Camerino
“Noi puntiamo sul turismo open air” “Negli ultimi anni abbiamo deciso di puntare sul turismo open air con una serie di iniziative mirate in primis ai lavori di ristrutturazione dell’area attrezzata camper adiacente al parcheggio, con lavori finalizzati che rendono la zona davvero accogliente e a due passi dal centro storico; il percorso meccanizzato consente la risalita a piazza Cavour in pochi minuti. Itinerari su misura per i camperisti con giornate e programmi dedicati a loro, pubblicizzati sulle principali riviste di settore. In questo modo in pochi anni abbiamo contattato un significativo aumento delle presenza dei camperisti che, con la bella stagione, arrivano numerosi, provenienti da tutta Italia e dall’estero. Abbiamo deciso di puntare su questo tipo di turismo e i camperisti sono entusiasti di scoprire Camerino e il territorio circostante con le tante ricchezze artistiche, la natura suggestiva, i panorami mozzafiato. Da tre anni a questa parte sono arrivati a Camerino circa quattromila camper e siamo davvero felici di tanto successo. Abbiamo innescato un effetto tam tam che sta producendo ottimi effetti e, specialmente con l’arrivo delle belle giornate, arrivano visitatori a Camerino, su suggerimento di amici camperisti, soddisfatti dell’accoglienza nel nostro Comune. Lavoreremo ancora per accogliere que-
sti turisti della vacanza itinerante, con sempre nuove migliorie dell’area sosta camper e con itinerari su misura. Sia-
“Itinerari suggestivi ed accogliente area camper: innescato un effetto tam tam che sta producendo ottimi risultati” mo certi, infatti, che la città è in grado di offrire molto a chi ama vacanze tranquille a contatto con la natura, vicino a importanti luoghi d’arte e per chi sa apprezzare i sapori del-
la buona tavola e della tradizione. Tutto l’anno è facile accedere ai principali monumenti cittadini, ai palazzi storici all’interno dei quali si svolgono eventi di qualità: imperdibili itinerari museali (il prossimo grande appuntamento espositivo si svolgerà nel 2013: Il Duecento a Camerino e nelle Marche’, nella sede del Convento San Domenico, Pinacoteca e Musei civici), appuntamenti musicali, stagioni concertistiche e teatrali che attirano appassionati da tutta Italia e dall’estero. Da aprile la città, nei fine settimana, si apre maggiormente ai visitatori; la nutrita squadra dei Volontari per i monumenti di Camerino’ garantisce la visita dei monumenti del centro, alla mattina e nel pomeriggio. Ci sono poi gli itinerari fuori porta’, da Rocca Varano -un tempo roccaforte inespugnabile, oggi avamposto turistico e Centro dell’artigianato artistico’a Rocca d’Aiello, castello da favola. Particolarmente suggestive sono poi le tappe del turismo religioso con le tappe del Monastero delle Clarisse, dove si formò Santa Camilla Battista da Varano, e di Renacavata, casa madre dei Cappuccini. Il prossimo Raduno dei camperisti a Camerino è in programma dal 19 al 22 maggio, in occasione della Rievocazione storica della Corsa alla Spada e del Palio.
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Roberto Sorci, sindaco di Fabriano
“Un’offerta più ampia ed articolata” “Non ci sono dubbi: il turismo ha rappresentato, rappresenta, ed ancor più rappresenterà un importante fattore di sviluppo socio-economico. Il nostro è un Paese che per sua natura’ –ambiente, storia, architettura, arte, ecc.– ha grandi potenzialità e grandi capacità di attrazione. Abbiamo tanto a tutti i livelli anche in centri di dimensioni più piccole come la mia Fabriano: centri che, ci dicono tutti gli indicatori, dobbiamo sempre più mettere in gioco. E’ chiaro: Roma, Venezia, Firenze rappresenteranno sempre il tridente’ d’attacco come nelle squadre di calcio, ma se è vero che nello sport si vince sempre di squadra è altrettanto vero che, anche nel settore turistico, sempre più l’offerta dovrà essere ampia ed articolata. Fra l’altro a richiederci di mettere in gioco’ i tesori abbondanti che anche noi abbiamo sono proprio i turisti, i potenziali visitatori, italiani e soprattutto stranieri. L’Italia meno nota eppure cos bella ed affascinante, cos ricca di ambienti naturali e di ambienti costruiti dall’uomonel corso dei secoli, le nostre città hanno una grande capacità di attrazione perché rappresentano un modo di vivere e di re-
lazionarsi. La mia Fabriano, sotto questo aspetto, è ricchissima grazie ad un vasto ambiente collinare e montano pressoché intatto: una città in cui respirano e si vedono gli ultimi ottocento se non mille anni. Gli oltre centomila visitatori della mostra su Gentile di quasi cinque anni fa hanno unanimente mostrato apprezzamento, in molti casi stupore, nei confronti di una città e di una porzione di Marche che non conoscevano, ma da cui sono rimasti stregati. Molto probabilmente, nel recente passato, siamo stati noi fabrianesi, noi marchigiani, a non ritenere all’altezza i cospicui tesori di cui siamo possessori’. Anche il nostro carattere troppo spesso schivo e quasi esterofilo verso grandi città o altre regioni non ci ha di certo giovato.
Eppure siamo gli artefici di prodotti caratterizzati da marchi ultra prestigiosi noti in mezzo mondo. Siamo costruttori di prodotti ricchi di bellezza perché è bello l’ambiente nel quale sono stati pensati e realizzati. La carta e gli elettrodomestici del mio territorio, tanto per rimanere ancorati ai cliché più noti, sono conosciutissimi. Ma potremmo fare un elenco lungo e moltissimi rimarrebbero sorpresi nel sapere che quel marchio è marchigiano. Come i più restano sorpresi quando vedono le nostre piazze, le nostre chiese, le tante opere d’arte, le vestigia di un passato anche lontano molti e molti secoli, o montagne innevate o verdissime ricche di prodotti naturali o il lungo e qualificatissimo elenco dei prodotti enogastronomici. Lo sforzo ulteriore da fare –perché molto è già in atto– è legato all’ulteriore crescita dell’essere consapevoli del patrimonio di cui disponiamo e di allargare ulteriormente la promozione, magari mirata verso soggetti e categorie. Uno sforzo da fare utilizzando i più giovani, perché da loro può venire una grande spinta e per loro può essere un importante filone occupazionale”.
Saturnino Di Ruscio, sindaco di Fermo
“Serve uno spirito di squadra allargato” “Non sarà il turismo a fare uscire le Marche dalla crisi, ma può certo rappresentare uno dei tanti volani per rilanciare la regione creando uno spirito di squadra allargato. Quello che il turista di oggi cerca è fare un’esperienza, conoscere direttamente il territorio, vivere tra la gente. Il turista vuole sperimentare in prima persona, toccare con mano, senza filtri come invece avviene per i tanti villaggi vacanza’ sparsi nel mondo. Vivere appieno la quotidianità, scoprire i prodotti tipici enogastronomici, portarli a casa, magari partecipando a corsi di cucina specifici, assimilan-
do appieno non solo il ricordo’ dei luoghi visitati, ma anche l’esperienza di quanto vissuto. Il significato stesso della parola ricordo’ ci indica la strada: mettere prima nel cuore e poi nella mente. La nostra regione si presta per questo tipo di turismo e non per quello mordi e fuggi’ tipico invece delle grandi città. Perché, invece, le Marche sono in grado di offrire questa alternativa? Per la genuinità delle persone, la bellezza dei luoghi, la loro intimità, il paesaggio in alcune zone ancora poco contaminato, per le ridotte distanze, le grandi tradizioni culturali, eno-
gastronomiche, per l’artigianato. La priorità è ora quella di riuscire ad attrezzarci per essere in grado di supportare al meglio questa forma di turismo d’esperienza’. Come? Investendo sull’informazione. Sono numerose le realtà che fanno oggi informazione-promozione: i Comuni, le Pro loco, i sistemi turistici locali, le Province e i privati. Dobbiamo far crescere e raffinare l’accoglienza, curando maggiormente l’ospitalità. E’ importante mettere a punto una gamma di prodotti turistici tra loro integrati. Porto alcuni esempi. Il Comune di Fermo ha puntato sulla
promozione del territorio con le dirette di Radio Uno Rai con il professor Umberto Broccoli e le trasmissioni Con parole mie’ e In Europa’, con grandi eventi sportivi internazionali come i Mondiali di motocross, le partite della nazionale italiana Under 21, gli internazionali di scacchi, la nazionale di ginnastica artistica maschile e tanto altro ancora. Ultimo, in ordine cronologico, l’avvio delle riprese del nuovo film dei fratelli Avati Il cuore grande delle ragazze’, interamente girato nel nostro territorio e che porterà il Fermano in giro per il mondo all’interno dei più
importanti festival internazionali del cinema oltre che in tutte le sale italiane. C’è poi Tipicità, oggi diventato Made in Marche Festival’, la cui edizione 2011 è prevista nei prossimi 19, 20 e 21 marzo. Una vetrina delle eccellenze della nostra regione che vede il prodotto strettamente collegato al territorio di appartenenza e produzione come indiscusso valore aggiunto. A livello culturale è partito il progetto del museo diffuso’, che consiste nel mettere in rete tutte le strutture museali ed i siti di interesse storico del territorio fermano, anche grazie all’aiuto delle
nuove tecnologie come i cellulari. Grazie ad appositi codici posizionati di fronte ai siti d’interesse si potranno avere tutte le informazione storiche sul monumento o museo che si sta visitando. Ci sono poi i tanti outlet: dalla calzatura al cappello. Tutti gli interventi vanno in un’unica direzione: poter offrire al turista tutta la qualità di un’esperienza e non di un semplice viaggio”.
Mario Andrenacci, sindaco di Porto Sant’Elpidio
“Le carte in regola per essere dei leader” “Per le attrattive del territorio, della cultura e per il fascino di cui gode lo stile marchigiano nel mondo, la nostra regione ha tutte le carte in regola per essere una vera e propria leader in campo turistico. Un settore, quest’ultimo, che fino al 2007 ha conosciuto un marcato e costante trend di crescita. Una tendenza che è stata, in parte, frenata dalla difficile congiuntura economica mondiale che ha iniziato a manifestarsi nel corso del 2008 e da una molteplicità di fattori che, sommati, attualmente contribuiscono a rendere meno
competitivo il comparto turistico locale e nazionale. In particolare, manca un coordinamento unitario e un controllo da parte del governo centra-
le. Un aspetto, questo, che genera uno svantaggio per l’intero settore, rendendolo frammentato, disomogeneo e meno concorrenziale a livello internazionale. Il turismo, inoltre, è uno dei comparti in cui la sfida si gioca sulla capacità di coniugare innovazione tecnologica, qualificazione delle produzioni e dei servizi e competenza delle risorse umane. Una innovazione che non si stimola solo con la creazione di siti web, quanto piuttosto mettendo a sistema la costellazione di microimprese che operano nei diversi sistemi turistici locali. Un’of-
ferta che deve anche migliorare la qualità dei servizi, per poter soddisfare i bisogni di un turista nazionale e internazionale. Per fare ciò sono necessari gli incentivi e la formazione, strumenti che debbono essere orientati a creare una varietà di servizi, sostenendo tutte quelle aziende che offrono formule alternative e che sono capaci di differenziare la loro offerta. Una flessibilità dell’offerta che si ottiene aiutando le imprese a offrire servizi non soltanto in alta stagione, ma adottando formule di prodotto e di prezzo coerenti con le
nuove tendenze del mercato. Obiettivi strategici che debbono essere necessariamente condivisi da tutti i livelli di governo e che debbono essere alla base di una nuova e più incisiva politica nazionale per il turismo. E’ necessario stilare un programma condiviso, con la partecipazione dei protagonisti pubblici e privati del settore, con interventi concreti nella programmazione economica a livello centrale e locale. In quest’ottica una soluzione possibile nell’immediato potrebbe essere la costituzione di un Comitato permanente per il tu-
rismo. Un ente che dovrà prevedere la presenza di tutti i livelli istituzionali, vale a dire Stato, Regioni ed Enti locali. Soltanto unendo le forze e lavorando insieme, infatti, sarà possibile trasformare il turismo in una industria moderna e competitiva in grado di garantire la qualità dei servizi locali e l’accessibilità a tutte le destinazioni turistiche di cui la nostra regione si compone. In questo modo il sistema nel suo complesso riuscirà finalmente a puntare all’eccellenza, diventando leader nell’industria turistica”.
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Turismo: uniamo le forze!
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Moreno Misiti, sindaco di Sirolo
“Infrastrutture ricettive al passo con i tempi” “Le Marche sono in grado di proporre un’offerta molto variegata: mare, montagna, collina, ambienti incontaminati e ancora: storia, cultura, arte, archeologia, enogastronomia. Le Marche, l’Italia in una regione’: mai slogan fu più azzeccato e veritiero. La nostra forza è la bellezza di singole località, che debbono fare da trampolino di lancio per il resto del territorio. Non si tratta di localismi o campanilismi ma di valorizzazione delle singole peculiarità. Per
rilanciare il turismo occorrono adeguate infrastrutture ricettive al passo con i tempi e con la domanda
“Il turismo può giocare davvero un ruolo chiave per il rilancio della nostra economia. Anche per questo l’associazione Riviera del Conero, che riunisce 12 Comuni, operatori balneari, commercianti, albergatori, agenti immobiliari, la Banca di Credito Cooperativo di Filottrano e il Parco del Conero, sta portando avanti tanti progetti in vista della stagione estiva, con l’obiettivo di far conoscere sempre di più questo magnifico territorio, cos ricco di bellezze artistiche, culturali, naturali, di eccellenze enogastronomiche e artigianali. L’intento è dunque anche quello di destagionalizzare la nostra offerta, puntando, oltre che sul turismo balneare, sulle peculiarità di cui è ricco l’entroterra, sempre più apprezzato dai turisti. La nostra attività punta moltissimo sull’accoglienza: stiamo con-
quistando nuovi target, non più solo di nicchia, tipologie di viaggiatori attenti alla tutela dell’ambiente e al rispetto del territorio in cui scelgono di soggiornare, per sentirsi parte della comunità locale, seppur nel breve periodo di vacanza. Crescono anche i turisti stranieri, provenienti da Paesi come Olanda, Germania, Belgio, Svezia, Francia, Norvegia. C’è un mondo che non ti aspetti dentro la Riviera del Conero, che abbraccia la provincia di Ancona con il suo capoluogo e i Comuni di Agugliano, Camerata Picena, Camerano, Castelfidardo, Loreto, Numana, Ostra Vetere, Offagna, Polverigi, Santa Maria Nuova e il Comune di Porto Recanati. L’associazione si occupa di attività di promozione, prima accoglienza ed uffici informazione di tutte le iniziative di sviluppo turistico.
sempre più esigente, nonché, nel contempo, un’adeguata rete di trasporti e di collegamento viario tra le varie località. Bisogna creare una rete di collegamento funzionante che consenta al turista di visitare, oltre che le località costiere, anche le altre attrazioni territoriali. Il compito della Regione dovrà essere quello di creare le idonee infrastrutture viarie, collaborare con gli enti locali per migliorare l’offerta e, soprattutto, fungere da ente coordinatore. Per questi motivi, du-
“Dritti al cuore delle Marche per il rilancio” Le proposte sono molteplici e sfaccettate: ambientali, sportive, balneari, culturali, archeologiche, religiose, enogastronomice, wellness, by night, che ben si adattano alle esigenze di tutti. L’associazione organizza inoltre convegni, educational tour, fam trip, fornisce informazioni su strutture ricettive, ristoranti, prodotti tipici, eventi e rievocazioni storiche e propone ai suoi ospiti itinerari mirati alla scoperta delle infinite peculiarità del territorio. Al centro, nel cuore’ è lo slogan che abbiamo scelto per il rilancio, un messaggio fortemente emozionale
Uno strumento in più al servizio del Parco
negli ultimi anni sostanziali evoluzioni: sempre meno i turisti che arrivano con il solo obiettivo di trascorrere una vacanza al mare, sempre più numerosi quelli che scelgono un soggiorno verde’ nel Parco, abbinando la scoperta delle caratteristiche spiagge ad attività sportive nel cuore dei boschi. Per valorizzare e tutelare al meglio l’ambiente naturale del Conero ed offrire ai visitatori la possibilità di godere al meglio di questo straordinario patrimonio, Forestalp ed Ente Parco da anni lavorano fianco a fianco alla realizzazione di prodotti turistici di qualità, cercando di soddisfare le esigenze di ogni tipologia di turista: da questa efficace collaborazione nasce il progetto di valorizzazione del territorio Scopri il Conero, elemen-
creando un pacchetto di offerte e di iniziative di richiamo al di fuori del solito periodo giugno– agosto; bisogna, dunque, puntare anche sul turismo alternativo: quello sportivo, quello verde, quello religioso, quello culturale, meno influenzabile da fattori climatici. In questa ottica Sirolo, già nello scorso anno, ha organizzato, con grande successo, la prima edizione del Sirolo Waterman Contest’, originale evento multidisciplinare di gare di windsurf, kite, wake board e sup. Con questo obiettivo, in sinergia con il Comune di Numana, l’Amministrazione comunale di Sirolo sta organizzando un happening settimanale per giovanissimi e famiglie da tenersi nei prossimi mesi primaverili”.
Carlo Neumann, presidente associazione Riviera del Conero
Forestalp è oggi anche Tour Operator
Forte dell’esperienza maturata in anni di gestione di servizi di turismo naturalistico, culturale ed enogastronomico nella regione Marche, la cooperativa Forestalp è oggi anche Tour Operator: uno strumento in più al servizio del Parco del Conero e dell’intera Riviera, per guardare insieme a nuove importanti opportunità di sviluppo in chiave di promozione turistica del territorio. Escursioni giornaliere e pacchetti di turismo naturalistico, sportivo, culturale ed enogastronomico: il primo catalogo incoming Marche edito da Forestalp TO, già presentato alla Bit di Milano lo scorso febbraio, è un ventaglio di proposte innovative, pensate per portare il turista alla scoperta del paesaggio, delle tradizioni e dei sapori più autentici dell’area protetta. Turismo naturalistico e turismo sportivo, in particolare, sono tipologie di viaggio che, di anno in anno, conquistano un numero sempre maggiore di appassionati e rappresentano per il territorio fattori di sviluppo economico sempre più significativi. Il target del turista che sceglie l’area del Parco e della Riviera del Conero per le proprie vacanze, ad esempio, ha conosciuto
rante un incontro, tenutosi lo scorso 4 gennaio, con rappresentanti della Regione, della Provincia, dell’Ente Parco del Conero e dei Comuni limitrofi, ho avanzato la proposta di creare frequenti collegamenti diretti, oltre che fra le suddette località, fra la Riviera del Conero, l’aeroporto internazionale di Falconara Marittima e la rete ferroviaria (con particolare riferimento alla stazione di Osimo, che dovrà divenire, nella stagione estiva, uno scalo primario da coordinarsi
con la stazione ferroviaria di Falconara-aeroporto e la stazione di Ancona). Detta proposta è stata accolta dagli altri enti con entusiasmo, tant’è che si è iniziato, durante una riunione tenutasi il 28 febbraio, ad elaborare una strategia operativa e a discutere tale progetto di trasporto turistico. Inoltre, soltanto quando si uscirà dai vecchi schemi della promozione turistica si darà forza alla nostra proposta. Su internet va concentrata la promozione, in quanto il potenziale turista programma la sua vacanza utilizzando i motori di ricerca. Pertanto, occorre che i siti internet della Regione e degli Enti locali siano potenziati e maggiormente valorizzati. Occorre, infine, puntare alla destagionalizzazione del turismo,
to distintivo dell’offerta turistica integrata del Parco che continua a registrare un significativo e costante incremento di adesioni. Risultati gratificanti, resi possibili da un importante lavoro di progettazione e promozione dei servizi, condotto in sinergia da Forestalp ed Ente Parco con il coinvolgimento degli operatori turistici della Riviera. La proposta Scopri il Conero offre tutto ciò che si può desiderare da una vacanza all’interno del Parco, attraverso un programma escursionistico ed attività pensate per accontentare ogni tipologia di utente: trekking a piedi e in mountain bike, trekking notturni, eventi culturali, eventi benessere, attività per bambini e famiglie e numerosi eventi speciali. Proposte innovative e sempre attente a venire incontro alle esigenze di appassionati, turisti e residenti, che nascono dal desiderio di far conoscere e valorizzare e dalla volontà di tutelare lo straordinario patrimonio paesaggistico del Parco del Conero e di calare l’ospite nella scoperta del territorio attraverso esperienze emozionanti in un ambiente naturale incontaminato.
che esprime la centralità di questo territorio, da qualsiasi prospettiva lo si guardi. Al centro dell’Italia, al centro
delle Marche. Un centro che si identifica con il cuore, da dove scaturiscono le emozioni, i desideri, le passioni di tutti noi. Stiamo lavorando a pieno ritmo, forti dei dati incoraggianti relativi al 2010 forniti dall’Osservatorio regionale, con aumenti di presenze un po’ in tutti i Comuni associati. Per il 2011 abbiamo scelto di puntare ancora di più sul web e il marketing on-line, per sviluppare un turismo sempre più dinamico. Sarà un anno di grandi cambiamenti: oltre alla rivisitazione del logo per dare più forza al brand, il fiore all’occhiello sarà il sito web
sempre più funzionale e indicizzato nei principali motori di ricerca, tradotto in quattro lingue, e un’ampia newsletter grazie al database dai target mirati. Si punterà inoltre sui social network come Facebook (la nostra pagina ha oltre 3.500 amici) e Twitter e sulla tecnologia grazie a nuovi applicativi in fase di studio per gli smartphone e Ipad. Continueremo ad organizzare, prima dell’estate, workshop e seminari per operatori, parteciperemo a nuove fiere di settore e allestiremo punti informativi in centri commerciali e outlet village nel nord Italia”.
Alessandro Desideri, assessore Turismo Offagna
“Valorizzare le attività artigianali” “Il turismo sarà sicuramente il volàno economico della nostra Regione per gli anni a venire, gli investimenti fatti in tal senso dall’Amministrazione regionale permetteranno alle Marche di ritagliarsi la sua fetta di mercato. Offagna ha scelto di investire su questo settore viste le eccellenze su cui può contare in questo ambito (Rocca, Musei). Le azioni da intraprendere sono molteplici visto che gli interessi del turista stanno diventando sempre più particolari, ecco che nasce quindi il turismo culturale, sportivo, enogastronomico, naturalistico, ecc. Come Amministrazione comunale pensiamo che Offagna possa dire la sua in molti di questi settori, ci siamo quindi attivati per far conoscere il nostro borgo e presentarci in giro per l’Italia e all’estero. Le azioni intraprese nel primo anno della nostra amministrazione stanno già dando i loro frutti. Il riconoscimento della qualità del nostro paese, ottenuto con l’accesso al prestigioso club dei Borghi più Belli d’Italia’, ha già fatto lievitare il numero di presenze e di visite della scorsa stagione (+ 20%), il tutto ci fa capire che la via imboccata è corretta.
Da un punto di vista culturale Offagna può offrire molto: Museo delle Armi Antiche; Museo Provinciale di Scienze Naturali “Luigi Paolucci”; Museo della Liberazione di Ancona. Passeggiando per il centro storico si possono ammirare la splendida Rocca e il Torrione medievale, senza dimenticare le opere realizzate dall’Architetto Vici nel XVIII secolo. Dalla collaborazione con le associazioni di volontariato nascono eventi di grande richiamo: Offagna in Fiore (21/ 22 maggio), Mostra ortofloro-vivaistica; Feste Medievali (23/30 luglio), oltre 30 mila visitatori in una settimana; Offagna Sotto le Stelle (agosto), eventi spettacolari di teatro e musica; Fiera del Colombaccio (10/11 settembre), Mostra mercato di prodotti tipici ed espo-
sizione di animali; Natale sotto la Rocca (dicembre), serie di eventi realizzati sul tema. Oltre a questi eventi principali ne vengono organizzati altri sugli argomenti più diversi: stage sportivi (calcio, taekwondo), convegni, presentazioni di libri, il tutto finalizzato all’aumento di visite fuori stagione. Naturalmente puntiamo anche al miglioramento dei servizi a disposizione del turista, ecco perché sono state potenziate le aree picnic esistenti e puntiamo a realizzarne altre recuperando aree particolarmente suggestive, anche da un punto di vista paesaggistico. In collaborazione con l’assessorato alle Politiche economiche stiamo incentivando la nascita di nuove attività artigianali da collocare nel centro storico per poter accogliere in modo adeguato il turista, valorizzando ulteriormente quelle esistenti che sono già di ottima qualità. In collaborazione poi con l’Unione dei Comuni (Agugliano, Camerata Picena, Polverigi, Santa Maria Nuova) ci siamo attivati per formare 10 giovani che possano collaborare con le nostre amministrazioni per migliorare l’accoglienza nei nostri paesi”.
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Romano Carancini, sindaco di Macerata
Pier Luigi Pizzi, direttore artistico Sferisterio Opera Festival
“Cogliere la sfida per un nuovo sviluppo” “La consapevolezza di vivere in un territorio bello e ricco di cultura diffusa ci permette oggi di pensare al territorio della marca maceratese come ad un’area territoriale che ha una omogeneità culturale e una coesione identitaria di grande potenzialità per lo sviluppo economico e la crescita globale. Nella nostra storia, campanilismi e personalismi non sempre hanno favorito lo sviluppo di un’identità territoriale maceratese forte e coesa, in grado di proporsi coerentemente all’esterno come luogo vario e multiforme ma sostanzialmente unito. Questo ha rallentato lo sviluppo turistico della nostra provincia. Oggi la crisi economica in atto, una crisi che, ben si sa, coinvolge pesantemente il settore industriale manifatturiero con gravi conseguenze sulla occupazione e su tutti gli altri settori, nel dramma può offrire, tuttavia, una opportunità: quella di riflettere
sull’inutilità delle divisioni e sulla necessità di mettersi insieme, di fare sistema e sinergia economica e progettuale. In questo ambito e per questo motivo, turismo e cultura, valore aggiunto del nostro territorio, possono rappresentare uno spazio creativo di sperimentazione che non è più possibile trascurare e sul quale si può impostare una nuova
politica di coordinamento tra i soggetti che, a vario titolo, si occupano di turismo. Un valore aggiunto che punti non più sulle isolate e velleitarie azioni poste in essere in questi anni, a macchia di leopardo, da alcuni Enti, ma che costituisca, al contrario, un collante capace di favorire una reale e concreta sinergia nel territorio. In questo senso Macerata, come Comune capoluogo, deve essere in grado di favorire la realizzazione di questo ambizioso obiettivo promuovendo, insieme agli altri Comuni ed accogliendo positivamente anche le osservazioni che provengono
“Un luogo che vale il viaggio” dagli operatori economici privati che operano nel settore, la messa in rete delle eccellenze culturali di una provincia capace per varietà, qualità e bellezza di essere davvero scoperta all’infinito’, per citare il celebre spot. Il graduale incremento della presenza turistica registrato in questi ultimi anni ci testimonia l’estremo interesse che il territorio maceratese, ricco di storia e tradizioni, con un paesaggio affascinante ed ancora fortunatamente preservato da un massiccio sfruttamento, riscuote, grazie anche al forte veicolo promozionale rappresentato dalla presenza di iniziative di rilievo nazionale come lo Sferisterio e Musicultura. Dobbiamo, dunque, essere pronti ad accogliere la sfida per un nuovo sviluppo del territorio maceratese che, attraverso storia, cultura e qualità, sia in grado di veicolare in modo efficace la forza e la bellezza di un’Italia autentica”.
Ludovico Scortichini, membro Consiglio direttivo Confindustria Ancona
“Competenze e marketing per l’industria del turismo” “Il ruolo del turismo? Sempre più strategico, e non solo per le Marche, per l’economia del territorio. Se è ormai condiviso da tutti che è necessario fare sistema, non possiamo prescindere da competenze professionali specifiche: il turismo deve essere visto come una vera e propria industria che necessita al suo interno di figure specializzate. Il viaggiatore oggi è sempre più consapevole, si informa e programma il viaggio nei minimi, ecco perché dobbiamo farci trovare pronti a rispondere alle sue nuove esigenze. Tut-
“Ogni paese della nostra meravigliosa Penisola ha le potenzialità per diventare una località turistica. Noi marchigiani lo sappiamo bene, ma sappiamo anche quanto sia difficile per le realtà più piccole inserirsi nei circuiti del turismo internazionale. Per questo occorre analizzare la capacità attrattiva di un territorio e captare le mutevoli esigenze ed interessi dei visitatori. La formula che abbiamo adottato a Civitanova è questa: essere capaci di offrire tutto, i migliori servizi al mare, mostre d’arte, festival culturali, concerti e danza, degustazioni, e tanta moda, facendo sistema con i titolari delle strutture ricettive, i commercianti e gli esercenti balneari. In questi anni il territorio è stato riconvertito e si è prestata maggiore attenzione all’ambiente. Sono stati realizzati 12 chilometri di piste ciclabili e 70 ettari di verde attrezzato; un adeguato servizio garantisce la pulizia sia nel centro urbano che nelle spiagge e la raccolta differenziata sfiora il 70 per cento. Non c’è solo un mare certificato da sette
to questo anche considerando come i mercati concorrenti e i competitor siano diventati sempre più agguerri-
anni con la Bandiera Blu di cui andare fieri, ma abbiamo un gioiello come Civitanova Alta da valorizzare, borgo medievale perfettamente conservato i cui incantevoli scorci sono stati descritti da poeti e pittori come Annibal Caro e Arnoldo Ciarrocchi. L’obiettivo che ci poniamo non è più legato alla durata del soggiorno -sappiamo che per ragioni anche economiche questo si è notevolmente accorciatoma a garantire tanti momen-
ti e in grado di offrire destinazioni da sogno a prezzi accessibili ai più. Su che cosa dobbiamo puntare, allora, per attirare turisti nelle Marche? Naturalmente sul nostro valore aggiunto che è quello del paesaggio, della storia millenaria, della cultura e dell’arte. Chiese, teatri, musei ma anche occasioni di divertimento, wellness e sport all’aria aperta, una bellissima costa ideale per il turismo balneare e proposte enogastronomiche eccellenti. Senza scordare gli itinerari del turismo religioso e i numerosi spacci aziendali di
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grandi marche famose in tutta Italia per gli amanti dello shopping. E’ importante lavorare con logiche imprenditoriali, definire un vero piano di marketing territoriale a medio e lungo termine che metta a sistema tutte le nostre peculiarità. Le Marche sono una terra incantevole, con una qualità della vita ben al di sopra della media nazionale e un sistema sanitario e di welfare all’avanguardia. Quello che manca? Semmai un approccio più specializzato al marketing territoriale, in grado di fare da elemento attrattivo anche a favore del-
“Tra le tante risorse che le Marche offrono al turismo internazionale, lo Sferisterio è certo una delle più attraenti. Il monumento in se stesso, per la sua unicità, vale il viaggio. Da sei anni un festival di opera, da me inventato, vuol fare dello Sferisterio un luogo d’arte lirica, seguendo una tradizione quasi cinquantennale, e di cultura. Il prossimo appuntamento sarà il 22 luglio 2011 con Un ballo in maschera di Verdi, cui seguirà il 23 luglio una nuova produzio-
ne di Rigoletto. Contemporaneamente al Teatro Lauro Rossi, vero gioiello bibienesco, si rappresenterà l’opera mozartiana Così fan tutte, che debutterà il 24 luglio. Lo Sferisterio Opera Festival, coi suoi tanti eventi collaterali, e tutti i tesori d’arte del territorio faranno del soggiorno a Macerata un momento indimenticabile, da ripetere ogni anno come un appuntamento imprescindibile nell’agenda di ogni turista illuminato”.
l’industria locale. Per questo ringrazio il presidente di Confindustria Ancona, Giuseppe Casali, che crede molto nelle politiche turistiche (a cui sta dedicando energie e risorse), portando avanti azioni concrete per il suo rilancio anche a livello europeo. Insieme stiamo lavorando per il quinto anno consecutivo al progetto Sensoriabilis’ dedicato al turismo accessibile, con l’obiettivo ambizioso di creare un modello di territorio accogliente a 360 gradi. L’anno scorso ho deciso di fare un passo ulteriore, fondando una rivista che trattasse l’argomento sotto diversi punti di vista, offrendo di volta in volta al lettore chiavi di lettura differenti: questo prodotto, unico nella nostra regione, è un periodico semestrale, si chiama Che Marche’ e la prima uscita è stata
stampata in 50 mila copie. E’ nato dalla voglia di trasmettere agli altri l’amore per la mia terra: in 25 anni di lavoro nel campo del turismo ho cercato di farlo sempre verbalmente’, adesso invece ho deciso di dar vita a qualcosa che rimanga, una rivista da sfogliare e assaporare lentamente, che susciti emozioni. Un successo che si avvia a fare il bis con la stampa del secondo numero che parlerà di arte, cultura, enogastronomia, con interviste esclusive. Che Marche’ è interamente tradotta in inglese british e si rivolge ai turisti che ci visitano e sono alla ricerca di qualcosa di nuovo: fino ad oggi mancava infatti un organo che parlasse di territorio in modo costruttivo ma reale e per dare una immagine prestigiosa alla regione abbiamo fatto scelte di qualità”.
Sergio Marzetti, assessore al Turismo Comune di Civitanova Marche
“Capacità di proporre tutto: la nostra formula è questa” tro ancora. Appuntamento di spicco in questo 2011 sarà Popsophia, primo festival italiano del contemporaneo che si terrà a Civitanova dal 15 luglio al 7 agosto. Sarà Umberto Galimberti, docente di antropologia culturale e di filo-
ti di svago e di cultura a chi arriva, in modo che al suo ritorno a casa possa parlare bene della nostra città. Non disdegniamo il turismo pendolare, anzi vi puntiamo perché crea movimento alle attività ad esso connesse: ristoranti, stabilimenti bal-
neari e negozi. Da parte sua, l’Amministrazione organizza manifestazioni che, soprattutto d’estate, lasciano il turista senza fiato. Ogni sera una proposta diversa: festival Civitanova Danza, festività in onore del patrono, festa del mare, festival degli aquiloni, feste del 1° Maggio e Ferragosto, concerti di musica classica e pop, teatro per ragazzi e dialettale, il concorso Miss Italia, Vita Vita e molto al-
“L’obiettivo che ci poniamo è garantire tanti momenti di svago e di cultura a chi arriva, in modo che al suo ritorno a casa possa parlare bene della nostra città”
sofia della storia, ad inaugurarlo. Si parlerà di filosofia, fiction, fashion, futuro, utilizzando il pensiero filosofico per indagare la quotidianità. In occasione dei singoli appuntamenti, saranno predisposti pacchetti-soggiorno in collaborazione con gli operatori del settore, a prezzi estremamente competitivi; sarà poi cura dell’Amministrazione veicolarli attraverso il nuovo portale del Turismo e tramite depliant che saranno distribuiti nelle più importanti fiere in Italia e all’estero. Dai frequenti monitoraggi del gradimento del pubblico emergono risultati eccellenti. Stiamo raccogliendo i primi piccoli frutti, nel 2010 i turisti sono aumentati e siamo sicuri che nel 2011 avremo tante gradite sorprese. Con l’augurio di lasciarci tutti questa crisi alle spalle”.
MARCHEdomani
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Cleto Sagripanti, presidente Aerdorica
“Varietà, un segreto per diversificare l’offerta” “Il turismo continua a rappresentare una risorsa fondamentale per l’economia regionale, determinando una consistente fetta del prodotto interno lordo. Le Marche sono una terra di eccellenza capace di attrarre e soddisfare le varie richieste dei turisti. La varietà del paesaggio e la facile fruibilità sono certamente due peculiarità di questa regione e uno dei segreti che sta alla base dell’offerta diversificata che le Marche propongono al turista. La regione Marche offre, con brevi spostamenti, una vasta gamma di possibilità permettendo ai viaggiatori di usufruire di un’offerta fatta di mare, natura, città d’arte, piccoli borghi, enogastronomia e shopping. All’interno della piattaforma turistica l’Aeroporto delle Marche, unico scalo regionale, rappresenta un punto di riferimento importante per l’arrivo di turisti da città italiane e internazionali e per questo motivo l’attività di sviluppo dell’aeroporto marchigiano è improntata al consolidamento e alla crescita del mercato italiano ed europeo. Infatti, già dalla prossima stagione estiva Iata (International Air Transport Association, ndr.), saranno operative
nuove destinazioni verso mercati nazionali e internazionali, con i voli per Milano Orio al Serio, Siviglia e Spalato, che vogliono contribuire al mantenimento di un consistente flusso turistico sia di passeggeri italiani che stranieri. In linea con la trasformazione che il trasporto aereo ha vissuto negli ultimi anni, con lo sviluppo del modello lowcost, l’Aeroporto delle Marche ha saputo differenziare la sua offerta garantendo alla popolazione residente nel territorio marchigiano un’efficiente servizio di connettività e allo stesso tempo permettendo la scoperta, da parte di molti turisti stranieri, di territori
diventati cos più appetibili e fruibili. La scelta delle compagnie lowcost di volare su scali secondari, si è dimostrata strategica per l’economia territoriale, dimostrando una correlazione positiva tra voli a basso costo, l’aumento dei flussi turistici e lo sviluppo dell’economia regionale. Proprio per questo è importante il coinvolgimento di tutti gli operatori del settore per far conoscere al territorio la realtà aeroportuale, un’infrastruttura importante per la regione e per la sua economia. Proprio in quest’ottica, da qualche mese, Aerdorica ha intrapreso una strategia d’ascolto nei confronti di tutti gli operatori e delle istituzioni che hanno suggerimenti per promuovere la vicinanza della realtà economica regionale all’aeroporto. Lo scalo marchigiano, grazie all’importanza data dalla precedente gestione Conti-Morriale e dall’attuale Sagripanti-Morriale, ha superato una fase di emergenza finanziaria che ha consentito il risanamento del bilancio e ora può contare su un ottimo piano di sviluppo che gli permetterà di consolidare la sua funzione sociale nel territorio regionale”.
Turismo: uniamo le forze!
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Luciano Pompili, presidente Federalberghi Marche
“Spiccare in qualità, per una scossa positiva” “Il turismo porta evidenti benefici al sistema socio-economico regionale e nazionale poiché, quantomeno in prima battuta, permette l’immissione costante e continua di denaro fresco nell’economia locale. La crisi che stiamo vivendo ormai da anni è una crisi di consumi che ha attaccato interi settori dell’economia e che potrebbe espandersi se non si affrontassero in maniera sistematica e strategica le problematiche di vaste fette di mercato. Il turismo è un volano importante per dare una scossa positiva soprattutto se avrà caratteristiche sempre più spiccate in qualità e nell’argomento prodotto. Serviranno investimenti mirati e un lavoro sulla promozione e sulla destagionalizzazione che permetta un turismo costante e redditizio agli operatori della nostra regione. Un sistema di questo tipo può andare a regime, e dare una spallata alla congiuntura negativa, solo se si colmeranno le lacune di rete evitando pericolosi accavallamenti istituzionali in chi opera e norma il settore turistico. Ognuno deve fare la propria parte al meglio, tenendo ben presente mission ed obiettivi: solo operando in questa maniera potremo avere il
massimo dalla rete tecnicoistituzionale che deve mantenere un ruolo guida nel settore. Una spinta in questo senso potrebbe permettere di superare ogni tipo di lungaggine derivata da incontri infruttuosi, dispersioni nell’individuazione dei referenti e delle indispensabili fonti di finanziamento. Ognuno dunque deve svolgere il proprio ruolo e avviare un progetto di sviluppo, interno ed esterno, individuando le eccellenze da portare avanti e da promuovere. Per quel che riguarda l’ambito della promozione è indispensabile la costruzione e la ricerca di prodotti turistici spendibili e costanti nel tempo. E’ indispensabile altres promuovere ed indirizzare ogni tipologia di prodotto verso i canali e le nicchie di mercato rispondenti. La Regione
Marche può certamente conquistare una immagine generale-globale, ma in fase di promozione e commercializzazione è necessario scendere nel particolare del prodotto territorio e nei segmenti specifici, poiché il generico’ è difficile da vendere. Le associazioni private e i singoli privati hanno il compito e l’esigenza di vendere i posti letto, facendo leva sui prodotti turistici, sull’accoglienza, eventi e manifestazioni, sulle infrastrutture, sulla promozione regionale, provinciale-territoriale, su azioni di comunicazione convincenti ed efficaci. E’ forse un po’ arduo assegnare ad ogni attore il suo giusto ruolo ma si potrebbe partire da una maggiore pianificazione e progettualità tra Regione e Province affinché ogni territorio raggiunga una sua caratterizzazione o specializzazione di base. La nostra terra è la migliore e più bella del mondo ma il mercato purtroppo ci risponde freddamente e a differenza di altri non riusciamo a vivere di rendita. Per questo non possiamo perdere tempo ad autoilluderci o a disperdere le risorse in qualche rivolo superfluo o improduttivo: dobbiamo invece mantenere promesse e aspettative”.
Arianna e Donatella Paduano, titolari di Advanced Meeting Solutions
Turismo congressuale e attenzione all'ambiente Advanced Meeting Solutions si conferma una delle realtà più solide e strutturate di tutta la regione Marche. Nata venti anni fa ad Ancona per opera delle sorelle Arianna e Donatella Paduano, Advanced ha raggiunto livelli ragguardevoli: da studio di traduzione linguistica simultanea e interpretariato, una realtà che è diventata negli anni un saldo punto di riferimento per professionisti provenienti da tutta Italia e che vogliono mettere in mani sicure l’organizzazione di meeting di alta qualità, a struttura organizzata per la realizzazione di corsi e meeting di portata nazionale e internazionale. Advanced da sempre si distingue per professionalità, efficienza, costante aggiornamento ed anche attenzione all’ambiente. “Il congresso è immagine, pubblicità ed alta tecnologia -spiega Donatella Paduano-, dunque una vera e propria vetrina. L’aggiornamento per noi è fondamentale: le soluzioni tecnologiche conoscono una continua evoluzione, quindi di primaria importanza è tenere il passo con i tempi, perché il congresso ha un consistente corredo di filmati, foto, rassegne stampa, tutti aspetti che vanno curati nei minimi dettagli. Il settore che investe maggiormente nei congressi è quello medico, e sono soprattutto le aziende farmaceutiche a destinare ingenti risorse a queste occasioni, data l’influenza che hanno sul loro mercato. Il congresso puro, se si esclude quello di tipo politico, non esiste quasi più, in quanto si tratta ormai di corsi di aggiornamento. Per questo motivo anche gli organizzatori devono ottenere determinate certificazioni e
specializzazioni per poterli organizzare. Advanced Meeting Solutions sta ottenendo la certificazione di qualità ISO 9001 e si sta accreditando anche presso la Regione Marche quale ente accreditato per la Formazione. Ovviamente bisogna godere di una forza organizzativa importante per organizzare corsi di questo tipo e noi abbiamo già docenti e strutture di appoggio per le lezioni. Ci arrivano moltissime richieste di corsi di formazione di tutti i tipi: dai corsi di lingue, a corsi di cerimoniale per eventi politici, ai corsi di preparazione del personale congressuale, a corsi di organizzazione congressuale, nonchè corsi ECM (Educazione Continua in Medicina) cioè corsi di aggiornamento obbligatorio per i medici (la normativa dei quali sta conoscendo in questi mesi una vera e propria rivoluzione). Noi siamo pronte ad affrontare situazioni nuove ed in continua evoluzione; inoltre, da poco abbiamo anche ampliato la nostra offerta in fatto di attrezzature tecniche, acquistando nuove audio guide e impianti di amplificazione per i congressi (Conference System), oltre a tutta l’attrezzatura necessaria per la traduzione simultanea”. La crisi economica mondiale ha inciso anche nel settore congressuale? “Sicuramente la crisi ha colpito anche il settore congressuale in particolare congressi di natura medica, ma allo stesso tempo abbiamo impiegato le nostre forze in altri tipi di meeting: solo nei prossimi tre mesi ci occuperemo dell'organizzazione di un corso accreditato per avvocati e notai, di un evento indirizzato ad un pubblico di bancari, del Congresso della Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia, non mancano però le richieste da parte di grande aziende o multinazionali per organizzare incentive aziendali. Un settore questo sicuramente in
espansione, ultimo nato della famiglia di Advanced. In realtà le fasi organizzative di un incentive sono simili a quelle di un corso di formazione perchè la sua preparazione ha bisogno della consulenza di esperti e psicologi in grado di programmare tutte le fasi del lavoro. Prima parlavamo dell’attenzione di Advanced per l’ambiente; vuole spiegarci in che modo? “Un argomento che ci sta particolarmente a cuore è appunto quello della salvaguardia ambientale: abbiamo già organizzato congressi a impatto zero e ci impegnamo per proporre un'organizzazione ad impatto zero per tutti i nostri eventi, scegliendo prodotti che rispettano al cento per cento l’ambiente, che siano riciclabili o biodegradabili. Da sempre stampiamo su carta riciclata ed evitiamo spedizioni inutili -cosa che oggi è fortemente facilitata dall’utilizzo delle nuove tecnologie-, scegliamo stampe ad acqua, coloranti e pitture che inquinano molto meno di quelle tradizionali. Anche a livello logistico e di trasporti cerchiamo sempre di scegliere mezzi, se possibile, elettrici. In Paesi come la Germania realizzare un congresso a impatto zero è molto più semplice; da loro abbiamo importato la tecnica della filiera a km zero da applicare per i catering: utilizzare, cioè, per la ristorazione solo prodotti locali, evitando così trasporti e spedizioni inutili che non fanno che incrementare l’inquinamento ambientale e lo spreco di risorse. Dalla Francia importiamo invece piatti e stoviglie riciclati o interamente biodegradabili; tutto viene realizzato con gli scarti della canna da zucchero spremuta, o anche in bambù senza l’aggiunta di alcun colorante. Altra accortezza che imponiamo a qualunque catering lavori con noi è il riciclo dell’olio esausto, processo dal quale si ottengono oli raffinati che vengono riutilizzati in altri settori”.
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Turismo: uniamo le forze!
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Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona
“Definire strategie a medio-lungo termine” “Che cosa ha a che fare il turismo con il mondo industriale? Moltissimo, credo. Se è vero infatti, come si dice in molti contesti, che oggi la sfida è tra territori’, sono convinto che il turismo sia un volàno potentissimo per rendere il nostro territorio attrattivo nella sua totalità e di conseguenza capace di portare indubbi vantaggi a tutte le componenti che su di esso vivono, lavorano e operano. La nostra provincia ha in sé delle potenzialità uniche, purtroppo non sempre valorizzate a suffi-
cienza: bellezze naturali, città d’arte, località montane e balneari, un sito straordinario come il Par-
“La provincia di Fermo ha rilevanti potenzialità turistiche, con capacità di attrarre, se adeguatamente valorizzata e promossa, un notevole flusso, tanto di livello nazionale che internazionale. Perché questo trovi piena realizzazione è necessario procedere ad una riorganizzazione funzionale dell’offerta, ricercando un orientamento competitivo che sia in grado di posizionare il territorio tra le aree di eccellenza turistica, nel rispetto delle specificità attrattive del territorio stesso e di quanto richiesto dal mercato. L’obiettivo deve essere quello di perseguire il total quality nell’offerta turistica. Occorre concentrarsi sull’elaborazione di proposte riqualificate, flessibili ed integrate, anche con la creazione di
reti web collegate tra loro in un sistema armonico. La cultura dovrà rappresentare un fattore di rilancio, potenziando l’area dei relativi servizi, creando iniziative di animazione territoriale che si richiamino alle specificità attrattive della provincia e che prevedano il diretto coinvolgimento dei turisti. Il turismo enogastronomico, poi, ha mostrato un costante trend espansivo. Si tratta ora di promuovere la collaborazione dei soggetti pubblici e privati, un progetto di conversione e di reciproca attenzione delle diverse e spesso opposte forme di fruizione turistica. Non sono più attuali modalità del tutto alternative di rivolgersi alle specifiche caratteristiche di un territorio da parte delle
co del Conero, ma non solo. Percorsi enogastronomici, wellness, turismo religioso, e perché no, spacci aziendali di grandi marche famose in tutta Italia. Il compito che ci aspetta non è facile, ma come presidente degli industriali dico: definiamo strategie a medio-lungo termine, non siamo miopi, non rimettiamo sul piatto ogni anno progetti che spesso fanno nascere discussioni sterili e inutili. Lavoriamo con logiche imprenditoriali, di pianificazione e programmazione; sediamoci tutti
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insieme, tecnici, operatori del settore e politici per definire un vero piano di marketing territoriale di ampio respiro e immediatamente questo sia il punto di riferimento. Le opportunità che ci si pongono davanti sono tantissime e se sapremo coglierle al meglio riusciremo a rendere più attrattivo il nostro territorio nel suo complesso: per una provincia come la nostra, costituita in prevalenza da piccole e medie imprese fortemente radicate sul territorio, il turismo può e deve rappresentare un elemento fondamentale del marketing territoriale. Voglio fare solo due esempi su cui lavorare: il primo è l’imminente Congresso eucaristico, che porterà nella nostra regione oltre 150 mila persone, prepariamoci al meglio! un’opportunità unica: presentia-
moci come un territorio accogliente e organizzato, creiamo le basi affinché queste persone abbiano il desiderio di ritornare a trovarci. Il secondo è l’Expo 2015 di Milano, un’occasione imperdibile in cui milioni di persone visiteranno la metropoli lombarda e potranno entrare in contatto anche con la nostra regione: in quell’occasione sarà essenziale presentarsi con un progetto forte, unitario e condiviso e con pacchetti integrati che valorizzino tutti gli aspetti del nostro territorio. E qui mi aggancio per lanciare una provocazione: oggi non si può più ragionare in termini localistici, tanto meno nel turismo. Il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, che è stato recentemente in Confindustria Ancona, ha proprio sotto-
lineato questo aspetto: ci ha suggerito di lavorare di concerto all’interno dell’Unione europea per costruire pacchetti turistici addirittura europei, non solo italiani! A testimonianza concreta di quanto il mondo degli industriali dedichi energie e risorse a questo settore ho voluto all’interno del Consiglio direttivo una persona come Ludovico Scortichini, che è stato per anni presidente della Consulta regionale del Turismo di Confindustria Marche e membro anche del Consiglio di Federturismo. Con Ludovico, tra le altre cose, continuiamo a lavorare sul progetto Sensoriabilis dedicato al turismo accessibile, con l’obiettivo ambizioso di creare un modello di territorio accogliente a 360° per riuscire ad esportarlo anche in altri territori”.
Andrea Santori, presidente facente funzioni Confindustria Fermo
“Posizionare il territorio tra le aree di eccellenza” utenze turistiche che lo raggiungono. Se partiamo dal principio che la meta turistica per eccellenza è di carattere religioso (Loreto) e culturale (Urbino), e rilevandosi per il resto una presenza diffusa di microiniziative del loisir (costa adriatica a specificità balneare), la soluzione è obbligata. Necessita promuovere un forte raccordo con le organizzazioni del turismo sociale e solidale per omogeneizzare la fruizione turistica regionale, creando dei canali di comunicazio-
ne e di conferma reciproca in termini di presenza delle diverse offerte turistiche. La valorizzazione in termi-
Massimiliano Polacco, coordinatore Confcommercio Marche
“Vanno create sinergie tra pubblico e privato” “C’è un’importante, e crescente, percezione in positivo delle Marche all’estero quale nuova frontiera di un turismo locale completo, in grado di intercettare molteplici flussi di varie tipologie ed utenze. E’ il frutto di una campagna promozionale vincente che ha lanciato un messaggio promozionale contenente un’idea precisa con un’importante continuità temporale grazie alla quale le Marche hanno una presenza reiterata e massiccia su vari mercati. Ottimizzare lo sforzo promo-commerciale significa infatti anche non disperdere le risorse disponinili in centinaia di rivoli di spesa e va dato atto alla Regione di aver bene operato in questi anni proprio per eliminare questo tipo di carenze. Sbaragliare il campo da certe negatività permette di concentrare l’attenzione sulla qualità, che è l’elemento fondamentale di riferimento per il futuro del turismo locale. In questo senso è opportuno assistere la riqualificazione delle strutture ricettive, specialmente in un periodo economicamente cos difficile, anche valorizzando il ruolo dei Centri di assistenza tecnica autorizzati dalla Giunta regionale, come il Cat Confcommercio, strumenti preziosi per l’assistenza al credito delle Pmi
del turismo utilizzando anche la rete regionale dei Confidi. Ulteriori strumenti di analisi per rendere ancora più efficaci gli interventi di promozione e riqualificazione ci vengono dati dall’Osservatorio turistico regionale, che ci ha fornito un quadro esaustivo su quelle che sono le attuali tendenze e risultanze dei flussi turistici registrati nel territorio regionale. Oltre l’80% delle presenze turistiche viene garantito da turisti italiani: un elemento significativo che indica come si debba continuare a profondere il massimo sforzo promo-commerciale verso un mercato interno che vede regioni come la Lombardia, il Lazio, l’Emilia Romagna, il Veneto e il Piemonte tra quelle maggiormente interessate al nostro prodotto turistico. Per quanto concerne l’estero, il mercato europeo, con partico-
lare riferimento all’area settentrionale del continente, resta un caposaldo, ma sono già attivi canali di sviluppo favoriti anche dalla Confcommercio, come quelli con gli Stati Uniti tramite l’Aarp, ad esempio, associazione che conta milioni di pensionati iscritti, o con il Belgio, giusto per citare uno scambio di lavoro recente, dove sono stati promossi tour operator e bellezze del nostro territorio. Come detto in apertura, le Marche possono contare su più turismi possibili che possono attivare molti canali di ingresso: quello ambientale-naturalistico, ad esempio, quello culturale, quello sportivo collegato ai grandi eventi o quello enogastronomico. Un salto di qualità passa poi per un’efficace e migliorata rete di collegamento infrastrutturale, viaria, ferroviaria, aerea e portuale. Ci troviamo dunque di fronte ad un quadro di base importante, collaudato e già in grado di dare buone risposte. Abbiamo perciò gli strumenti per far volare il nostro turismo e per renderlo elemento di spinta del nostro territorio. Un traguardo condiviso da Confcommercio e dagli enti di riferimento, per i quali l’obiettivo deve rimanere la formazione del prodotto turistico creando sinergia tra pubblico e privato”.
ni di presenze del turismo culturale e religioso deve legarsi ad una proposta globale che dall’offerta culturale si completa con quella commerciale e professionale diffusa come messa in circolo di una continuità storico sociale ed anche sportiva capace di muovere attenzione senza creare fratture tra il visitatore colto e l’acquirente interessato ai prodotti artigianali, industriali o alla fruizione di eventi sportivi. E’ opportuno stimolare la crescita attraverso la conoscenza del settore con lo
sviluppo di una coscienza critica del fruitore, la crescita dei residenti nei Comuni Fermani e l’aumento delle imprese operanti nel turismo. Il circolo virtuoso è rappresentato da attrattività, soddisfazione, potenziale di sviluppo. Cercando di attrarre investitori si può creare movimento per rendere quelle zone inutilizzate risorsa economica sicura in modo da creare soddisfazione in chi acquista e decide di impegnarsi nella valorizzazione del territorio, apportando valore alla nostra comunità”.
Igino Cacciatori, presidente Confcommercio Marche
“Turismo tutto l’anno: è questo l’imperativo” “Ci sono molti aspetti che possono essere sviluppati a livello turistico nella nostra regione. Tale dato ci deve far riflettere e portare ad un’analisi attenta degli interventi da attuare per far crescere un settore dalle possibilità molteplici non ancora sfruttate. Le Marche hanno un potenziale turistico enorme che non viene utilizzato ed amplificato a dovere mentre dovremmo muoverci su dei sentieri di crescita troppo spesso sconosciuti e a torto marginalizzati. Questo perché siamo vittime di un turismo tradizionale legato a concetti ormai superati come quello della stagionalizzazione troppo caro a diversi siti turistici marchigiani e dei circondari che vivono di indotto. Dobbiamo capovolgere questa istantanea in bianco e nero e rivedere i classici parametri che si legano all’idea di un turismo del passato. Le Marche devono vivere di turismo tutto l’anno, non più solo nei mesi estivi o negli altri segmenti temporali che caratterizzano l’afflusso verso determinate mete. Quanto affermo è sostenuto dai fatti, non è quindi lettera morta o retorica. Possiamo fare rete, sistema, possiamo portare il settore ad un regime di rendita costante e lo dobbiamo fare il prima possi-
bile perchè un turismo di livello significa occupazione, significa nuove risorse e anche un calcio a questa crisi che continua a farci soffrire. Per raggiungere questi risultati dobbiamo metterci d’accordo su alcuni concetti fondamentali. Una volta fatto questo potremo muoverci d’intesa e in forza massima. Superiamo intanto il concetto di stagionalizzazione turistica e respingiamo l’idea di strutture che lavorano per alcuni mesi dopo di che diventano cattedrali nel deserto. Diciamo no ai personalismi ed avalliamo la ricerca di una qualità collettiva, oltre che di esaltazione delle tipicità locali, che permetta a tutti di godere della crescita altrui. Per fare questo dobbiamo superare le spinte individualistiche interne al settore e quelle di chi lavora per il settore come i
tecnici e i rappresentanti delle istituzioni pubbliche. Procediamo inoltre per gradi senza fare il passo più lungo della gamba. Di certo voleremo alto, prima però recuperiamo su altre realtà ricollocandoci in un’ottica di credibilità locale. Questo passaggio è fondamentale. Investiamo su quello che siamo, conoscendo a fondo le nostre ricchezze e promuovendole a dovere in un sistema di rete e sinergie stretto, forte, partecipe e concorde. Sviluppiamo i cosiddetti turismi possibili: quello religioso, ad esempio, quello accessibile, che favorisce la fruizione dei luoghi alle categorie meno protette, o quello congressuale per il quale noi di Confcommercio ci stiamo impegnando moltissimo. Su questi aspetti ci sono anche tendenze da incrociare che ci favoriscono. Non si investe più sui grandi centri o sulle grandi strutture ma si chiede logistica di qualità in aree vivibili (quali meglio delle nostre?). Non dobbiamo più essere una terra di passaggio verso altre mete: le Marche devono diventare un luogo di turismo permanente. Dobbiamo essere pronti a questa rivoluzione delle esigenze che è già in atto. Possiamo farlo, dobbiamo farlo”.
Gianfranco Mariotti, sovrintendente Rof
“Difendere sempre la qualità della cultura” “Non è davvero il caso di ribadire la validità del binomio cultura-turismo, tanto più in un Paese come l’Italia, che ha nel turismo culturale la sua maggiore risorsa economica. Lo stesso Rof ne è la chiara testimonianza con tutta la sua storia, che è quella di un investimento produttivo su un bene culturale, origine di un importante indotto economico, commerciale, occupazionale e di immagine, nonché di una ricaduta turistica sul territorio di particolare ampiezza e qualità. Tuttavia, nel momento in cui cerchiamo nuove forme di opposizione alla notte della cultura che minaccia di scendere sul Paese, vorrei ricordare il paradosso dell’investimento culturale, che quanto meno è esplicitamente finalizzato a scopi paralleli (ad esempio il turismo), tanto migliori risultati produce. L’arte è ricerca, dubbio, inquietudine, curiosità, coraggio: dunque, è libertà. Perché possa fiorire e determinare l’indotto che ci interessa deve essere appunto libera, autonoma, non condizionata. Sarà poi l’amministratore avveduto che, prevedendo l’indotto che si produrrà, si attrezzerà per promuoverlo e finalizzarlo. Per quanto ci riguarda, anche il Rof non
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nasce per’ il turismo, e tuttora si muove in modo autonomo rispetto al problema. L’unico gesto espressamente indirizzato alla audience è stato il cartellone modulare, che favorisce lo spettatore stanziale’, quello che dorme in albergo e va nei ristoranti, nei negozi, nei musei, nella spiaggia, nell’entroterra. Per il resto, sono state esclusivamente le caratteristiche culturali e le strategie artistiche tenacemente perseguite per oltre un trentennio a formare un pubblico come il nostro, diverso da tutti gli altri, fidelizzatissimo, composto per due terzi da stranieri, laico, cioè senza modelli precostituiti e invece attento, informato, curioso. Si tratta di un soggetto collettivo con comportamenti significativi e costanti, dunque una risorsa certa per la
città anche in un’ottica economica e turistica: esso nasce, paradossalmente, come epifenomeno di una politica di gelosa indipendenza del fatto culturale da qualunque altra finalità. Insomma, non aspettiamoci vantaggi in altri campi attraverso la popolarizzazione e la strumentalizzazione della cultura: al contrario, quanto più ne difenderemo la qualità tanto migliori saranno i risultati, anche quelli paralleli. Nell’attuale situazione di crisi, caratterizzata dalla marginalizzazione della cultura, in cui, a fronte di irrisori vantaggi per le casse dello Stato, si consente la progressiva rovina di un settore vitale per l’identità e per l’economia del Paese, conforta la posizione della nostra Regione, forse l’unica ad aver affrontato l’emergenza non diminuendo, ma aumentando l’impegno e l’investimento sulla cultura: da un lato l’istituzione di uno strumento operativo come il Consorzio Marche Spettacolo, dall’altro con la dislocazione di nuove risorse nel settore. Un gesto in controtendenza, insieme deontologico e consapevolmente produttivo: dunque di grande significato. Perché, in tempi come questi, certi segnali contano il doppio”.
“E’ ormai evidente che non ci troviamo più in un’epoca di turismo di massa, quando la strategia era puntare su un’immagine unica da comunicare ad un pubblico indifferenziato. Da cinque o sei anni si è invertita la rotta: si è iniziato a parlare di turismi diversi e specializzati, alcuni già individuati, altri da segmentare e definire meglio. Ed è da almeno dieci anni che ha preso campo il concetto di cineturismo’, ovvero di una forma di turismo indotto dal cinema, per cui esiste già un segmento di pubblico. Da diversi anni la Regione Marche ha cominciato a muoversi verso questa direzione, a partire dalla prima filmografia marchigiana, voluta proprio dall’Ente regionale. D’altronde le Marche in questo settore hanno saputo spesso anticipare i tempi, basti pensare che la prima indagine pilota sul cineturismo è stata condotta proprio dalla nostra Regione, anche se in pochi lo sanno. Ed è proprio nel comunicare ciò che si fa che le Marche difettano. Molti giovani che si occupano di cineturismo per le loro tesi vengono da noi, da tutta Italia, per documentarsi; i nostri concittadini vanno al cinema, e i dati dicono che questo trend è aumentato nella nostra regione, ma il problema è che gli amministratori locali non hanno ancora compreso fino in fondo le potenzialità del cinema. In questo ultimo periodo la Regione ha sapu-
to velocizzare i tempi, grazie anche all’attenzione riservata al cinema dall’assessore alla Cultura Pietro Mar-
“Rovesciare il punto debole delle Marche sotto il profilo filmico, e cioè il suo anonimato, in un punto di forza. Tante sono le possibilità e le differenti location che la nostra regione offre” colini. Recente, ad esempio, il primo bando marchigiano a sostegno della produzione audiovisiva regionale. Adesso sta per essere varato il
piano cinema: ci troviamo su un ciglio e il futuro è incerto; dovremmo avere un moto d’orgoglio e rovesciare il punto debole delle Marche sotto il profilo filmico, e cioè il suo anonimato, in un punto di forza. La nostra regione potrebbe ospitare film di ogni genere, tante sono le possibilità e le differenti location che essa offre, ma a questa possibilità dovrebbero innanzitutto credere i cittadini e gli amministratori locali, abbandonando la proverbiale resistenza insita nella cultura marchigiana. Marche Film Commission, nata circa tre anni fa per espresso interessamento di Raimondo Orsetti, che ne è dirigente, è stata proprio un’operazione trasversale, a cavallo tra cinema e cultura. E il cinema è strettamente legato al turismo, poiché è indubbio che la scelta di una location per un film crea un forte ritorno di visibilità per il territorio. Un film è molto più efficace, dal punto di vista promozionale, di uno spot, in quanto ci immerge in una storia e crea fascino, arrivando dritto all’animo. E pensare che la nostra regione ha perso in proposito occasioni importanti; cito, uno fra tutti, il caso del film “Il compleanno”, di cui è stata girata una breve parte a Jesi: avremmo potuto ospitarlo tutto noi, con un ritorno di immagine ed un indotto diretto ed indiretto di gran lunga superiori a quelli avuti, già di per sé molto positivi”.
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Velia Papa, direttore Fondazione Teatro delle Muse
“Quando è l’evento a rendere unico lo spazio” “Come direttore del Teatro delle Muse ho la fortuna di sperimentare quotidianamente la ricaduta turistica del bene culturale. La posizione privilegiata di cui dispone questo Teatro, al centro della città, con affaccio sul porto, rappresenta simbolicamente l’apertura della città verso il mare, elemento che di per sé richiama l’idea del viaggio. Il Teatro delle Muse, architettura imponente e gloriosa forte delle sue molte sale, della possibilità di ospitare al suo interno attività molteplici per un grande numero di persone, è il luogo ideale dell’accoglienza, del dialogo, del confronto. Lo sfruttamento quindi del luogo come attrattiva turistica di eccellenza dovrebbe essere parte integrante di una strategia di promozione del territorio che non può che considerare l’interazione virtuosa tra turismo, spettacolo, cultura. Del resto sono molte le analogie tra le politiche per il turismo e quelle per la cultura nella comune tendenza ad attivare energie creative atte ad aumentare la capacità di attrazione dei luoghi e degli eventi, a creare reti di conoscenze, a promuovere lo scambio, l’apertura, l’integrazione, l’accoglienza e la convivialità. Nel caso, poi, dei luoghi deputati alla produzione culturale, essi devono essere considerati elementi fondamentali della promozione della città per la spinta a raccogliere il maggior numero di fruitori ma an-
Anna Olivucci, responsabile Marche Film Commission
“Nel cineturismo una grande opportunità”
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che per la naturale capacità di narrazione’ dei territori. Nella mia precedente esperienza di assessore alla cultura ed alla promozione di una città a vocazione turistica come Senigallia ho lavorato al rilancio del Teatro La Fenice ed alla riapertura della Rotonda a Mare, cercando, con successo, di mettere in pratica queste idee, le stesse che oggi mi guidano come direttore delle Muse di Ancona. Il Teatro delle Muse, tra l’altro, è un formidabile spazio polifunzionale con 2 sale spettacolo, 3 sale prove, 1 salone delle feste, 3 spazi bar e ristoro, che va fatto vivere e va attivato come luogo permanente di produzione artistica e culturale. Gli obiettivi che cerchiamo di perseguire in questa direzione sono quelli prioritari del potenziamento della programmazione e della qualità della stessa, ma anche quelli del miglioramento dei servizi offerti al pubblico. Il lavoro di attenzio-
ne verso il pubblico è stato premiato con un aumento del 40% degli abbonati alla Stagione lirica. Naturalmente si tratta di non arretrare sul piano della produzione culturale, della progettazione, di non farsi spaventare dai tagli, di non abdicare a quel ruolo primario di promozione culturale che il teatro deve svolgere nei confronti del territorio. E’ infatti l’evento culturale che qualifica e rende unico lo spazio, che attira l’attenzione del pubblico, degli operatori, della stampa, dei turisti. La forza della produzione artistica è l’elemento fondamentale che crea identità culturale all’edificio teatrale ed al tessuto cittadino e quella dimensione di unicità e straordinarietà che spinge il turista a voler visitare, sostare, perché attratto da un’offerta culturale dinamica e qualitativamente competitiva. Ma questi sforzi non possono essere fatti da un solo soggetto in modo isolato. Devono essere parte di una visione più complessiva, di una strategia di promozione turistica del territorio coordinata dalle Amministrazioni competenti. Le istituzioni culturali devono essere considerate soggetti protagonisti di questa strategia e svolgere un ruolo riconoscibile e riconosciuto dove ciascuno, nel rispetto della propria specificità e vocazione, possa sentirsi parte, a pieno titolo, di un progetto di sviluppo capace di slancio propositivo”.
Gino Troli, presidente Amat
“Dare sostegno a un percorso già avviato” “Non siamo addetti ai lavori’ del settore turistico ma di quello della cultura. I quattro vocaboli della nostra sigla illustrano la natura e indicano le linee d’intervento dell’Amat: insieme di Comuni riuniti in associazione per il raggiungimento di un obiettivo condiviso; marchigiana perché questo è il territorio in cui viviamo e nel quale -per il quale- svolgiamo attività teatrali, dalla progettazione all’organizzazione alla gestione di iniziative attinenti alle arti e ai luoghi della rappresentazione dal vivo. Per questa nostra natura e per il nostro ruolo, il contatto stretto con le città che formano la nostra ossatura ci ha spinto talvolta a riflettere e a chiederci in quale modo è possibile coniugare un’idea di cultura come attivatore turistico. Particolarmente in questo momento storico, sembra necessario capire come estrarre valore futuro da ciò che oggi è, a sua volta, riconosciuto in modo indiscusso come valore. Dal punto di vista della cultura dello spettacolo, le Marche hanno un patrimonio proverbiale di quasi cento’ spazi in funzione fra teatri storici e sale moderne in alcuni casi costruite ex-novo negli ultimi dieci anni. Non luoghi da visitare ma spazi da vivere: pubblici, funzionanti e attivi nella loro funzione per gran parte
dell’anno. Con cartelloni di prosa, di danza e di concerti pensati in una dimensione nazionale per rispondere a un pubblico che chiede qualità e innovazione. Il pubblico che frequenta i teatri, e le tantissime iniziative in ogni angolo delle Marche, se da una parte è testimone di una passione, dall’altra ribadisce l’intrinseca capacità dello spettacolo di richiamare e raccogliere persone. In aggiunta, la nostra regione offre un territorio che stratifica costa, colline e montagna e le punteggia di città balneari, luoghi d’arte e di storia, siti archeologici e città semplicemente belle. Un paesaggio che è ancora quel tanto sconosciuto da essere affascinante. Le espressioni della cultura, dall’architettura alle arti performative, esercitano attrazione per la loro unicità: unico’ non come evento, come accadimento inusuale, ma come contestualizzato in
un progetto finalmente liberato dalla costrizione dell’immediato circondario e parte di un disegno di respiro più ampio. Questa è una condizione che crea pubblico, capace di attivare prima e poi alimentare movimenti e flussi. Consideriamo che questi spazi e questa cultura diffusa agiscono, da più di trent’anni e grazie al nostro lavoro, in una organizzazione a rete definita, efficiente e capillare. Che va sostenuta perché -occupando, direttamente o indirettamente per indotto, professionisti, giovani e imprese- costituisce essa stessa una risorsa sul piano economico. Nelle Marche il binomio cultura e territorio non è applicazione di espedienti di marketing ma realtà quotidiana. Bisogna tenerlo presente, facendo attenzione a non cercare funzioni ancillari fra cultura e turismo, affinché la cultura come motore dello sviluppo delle Marche non sia solo uno slogan. Siamo un parco europeo dello spettacolo... basta aprire le porte dei teatri e accendere le luci, inutile investire su altro. Come si diceva, l’Italia in una regione: le Marche’. Non sempre però questa nostra vocazione è messa al centro di ogni politica turistica, non occorre cominciare ma solo proseguire e sostenere il percorso avviato”.
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MORETTI – Buonasera cari amici, sono veramente lieto di presentare l’ospite di oggi, anche se ho dovuto faticare molto nel convincerlo a venire in televisione, oltre al grande impegno dei miei collaboratori nel ricercare le notizie, perché sembra una persona chiusa, ma a lui basta stipulare i contratti in Cina, in Europa ed è contento, poi se la gente lo sa o non lo sa è la stessa cosa. Sto parlando di Sergio Schiavoni. SCHIAVONI – Buonasera.
MARCHEdomani scito? SCHIAVONI – S ; impiegai tre mesi. Andai a Cortemaggiore, dove c’era il magazzino ricambi di tutta la parte elettrica del gruppo, feci un’indagine per vedere quali erano i materiali più usati nelle sonde, ed una ricerca in Italia per verificare chi poteva fornirci quei materiali, ricambi che all’epoca erano abbastanza preziosi, perché la parte elettrica in Italia, negli anni Sessanta, era d’élite, non essendoci, allora, molti costruttori in grado di fornire questi materiali. Al termine della ricerca preparai una relazione con nome e cognome delle ditte che potevano offrici il materiale richiesto. Poi, tornai a Cortemaggiore dove c’era un ingegnere, un certo De Sous, che mi disse: “Bravo, hai fatto un ottimo lavoro, adesso lo comunichiamo all’ingegner Mattei che sarà soddisfatto”. MORETTI – Poi, hai avviato tante altre cose. SCHIAVONI – Dopo aver appreso bene il mestiere nel campo elettrico, ad un cer-
soli?”, e nel 1972 abbiamo aperto un’officina a Jesi con quattro persone, avviando un’attività elettromeccanica, basata sulla costruzione di quadri di bassa e media tensione, sistemi di supervisione e controllo e tutto quello che concerne l’alimentazione di industrie petrolifere, navi da crociera, da guerra e industrie. MORETTI – Dopo alcuni anni hai avuto, per la prima volta, una grossa commessa per dei quadri allo Zuccherificio Sadam. SCHIAVONI – Esattamente. MORETTI – Che è stato un punto importante della tua carriera… SCHIAVONI – lo Zuccherificio Sadam normalmente si serviva da alcune ditte fuori regione, specialmente da Bologna, e noi siamo riusciti a farci interpellare per l’impianto e la costruzione dei quadri elettrici. Mi ricordo che facemmo una gran fatica a farci chiamare, perché eravamo nuovi del mestiere, poi, ad un certo punto, ci hanno richie-
ché dicevano: “Ma lasciate perdere, i quadri sono roba di Milano, di Bergamo, cosa potete fare voi qui nella nostra zona?”. Insomma, ci presero un po’ per campagnoli. Io feci presente a quell’ingegnere, del quale mi sfugge il nome ma lo ricordo bene come fisionomia, un tipo alto, milanese sia di aspetto che di caratteristiche, che la legge elettrotecnica di Ohm è uguale sia a Milano che ad Ancona, quindi non fa tanta differenza. MORETTI – E’ stato il momento della partenza. SCHIAVONI – L’avvio non è stato immediato, perché ad un certo punto mi scoraggiai un po’ a seguito del modo di fare di quel signore, in quanto era lui a decidere se farci svolgere del lavoro o meno, e quindi dissi: “Va bene, cerchiamo dell’altro lavoro nella nostra zona dove siamo conosciuti”. Sennonché, ad un certo punto, loro si dimenticarono di ordinare un quadro elettrico in un impianto molto importante e fu la nostra fortuna, perché ci chia-
APRILE 2011 società molto più grandi, più importanti, che però sia come consegna che come prezzo erano meno competitivi di noi. Noi ci siamo presentati, avendo già un certo nome nel campo marino. Da decine di anni forniamo la Fincantieri per le navi da crociera, che sono
ginare e quindi, di fatto, la Fincantieri quando deve costruire delle navi ci fa partecipare ad una gara, però, alla fine, l’ordine lo affibbia a noi. MORETTI – Vorrei passare ad altri campi, ma non posso dimenticare alcune cose importanti che ho sapu-
SERGIO SCHIAVONI
“Il successo? Si crea con grande determinazione” MORETTI – Intanto grazie di aver trovato il tempo e la voglia di venire in trasmissione. SCHIAVONI – Mi sembra doveroso, considerata anche la familiarità con il gruppo Moretti. MORETTI – Ti ringrazio molto di questo. (Rivolto ai telespettatori) Sergio lo seguo da tanti anni, con immensa simpatia, abbiamo anche dei legami familiari. Sergio ha iniziato con il grande Enrico Mattei che gli aveva fornito un lavoro per creare delle sonde. (Rivolto all’ospite) Te le ricordi? SCHIAVONI – S , era il 1960, quando sono stato assunto dall’Agip Mineraria. All’epoca si stavano perforando dei pozzi di metano nella zona del bolognese. Arrivò una comunicazione da Mattei in cui diceva “siccome queste attrezzature di perforazione acquistate negli Stati Uniti, essendo gli Usa all’avanguardia su tutto il sistema del petrolio e del gas, quando occorrono dei pezzi di ricambio spendiamo moltissimi soldi con delle consegne molto lunghe”, di fatto era un costo notevole MORETTI – …poi, conoscendo il tipo, ti avrà invitato a risparmiare soldi. SCHIAVONI – Sicuramente, perché Mattei era uno di larghe vedute, però, il cordone della borsa lo teneva sempre lui. Poi, appena arrivato al gruppo dell’Agip Mineraria mi affidarono l’incarico per esaminare tutte le parti di ricambi elettrici, parti elettriche che potevano, all’epoca, essere acquistate in Italia a prezzi più competitivi rispetto a quelli presenti negli Stati Uniti. MORETTI – E ci sei riu-
to punto mi venne fatta una proposta da una ditta di Ancona, proposta che accettai lasciando l’Agip e tornando ad Ancona. Dopo essere entrato come dipendente in quella ditta, diventai socio e poi proprietario unico. MORETTI – Tra l’altro, tu sei perito elettrotecnico, un diploma acquisito nella bellissima scuola di Fermo. SCHIAVONI – Esattamente. MORETTI – Una scuola che ha prodotto tante professionalità, tra le quali quella di un mio cugino americano che era andato a studiare a Fermo. SCHIAVONI – E’ davvero un’ottima scuola; tutto ciò che ora so l’imparai all’epoca. MORETTI – Infatti, mi risulta che sia un’ottima scuola. E da lì hai avviato la tua attività vendendo una piastrella, se non sbaglio, antifulmine. SCHIAVONI – Era un paletto di terra in acciaio e rame. MORETTI – E poi, piano piano, sei arrivato a costruire, diventando specialista dei quadri, che cosa sono questi quadri? Non è pittura… SCHIAVONI – no, assolutamente; dopo un periodo di formazione commerciale e industriale, in quel periodo mi ero abituato a vendere prodotti che costruivano industrie di Bergamo, di Milano MORETTI – …poi, hai detto: “Perché non farli io”? SCHIAVONI – Esattamente, siccome poi eravamo abbastanza bravi nel vendere, nel pubblicizzare bene quello che fornivamo, ovvero il servizio e l’utilizzo di quelle apparecchiature, pensai: “Ma sarà il caso che queste apparecchiature ce le facciamo da
sto l’offerta e lo studio di quello che volevano realizzare, e poi ci hanno affidato l’ordine. E’ stata una delle prime commesse che ci ha fatto compiere un salto di qualità, perché gli zuccherifici che devono lavorare in un periodo molto ristretto durante la campagna saccarifera non si devono fermare, quindi vogliono tutte apparecchiature che non si guastano durante il funzionamento e un servizio di manutenzione di pronto impiego, oltre a dei quadri elettrici di comando che rispondano alle loro esigenze. Di fatto questa commessa andò molto bene, tant’è che la Sadam è ancora nostro cliente. E sono passati quasi trentacinque anni MORETTI – …questo è il miglior riconoscimento che un’azienda può avere, no? SCHIAVONI – S , certo. MORETTI – I miei ragazzi hanno fatto un lavoro stupendo nella creazione della documentazione relativa ai tuoi tanti successi. Il primo dei quali è legato alla consacrazione dell’azienda ad alto livello per via delle forniture, nel settore metallurgico, della Snam in Algeria, te lo ricordi questo episodio? SCHIAVONI – Fu una delle commesse da considerare un’altra pietra miliare che abbiamo ottenuto. La Snam Progetti, che aveva sede a Milano, creò una filiale a Fano e questo per noi fu un colpo di fortuna eccezionale, perché noi marchigiani a Milano non venivamo presi molto in considerazione, a Fano, invece, giocavamo un po’ in casa, anche se i tecnici, i primi che avevano realizzato questo nuovo centro, erano tutti di Milano, quindi, quando noi siamo andati a presentarci ci hanno preso un po’ in giro, per-
marono, pur facendo un po’ di storie, dicendo: “Vogliamo mettervi alla prova, perché abbiamo visto che avete una buona volontà”. Vennero da noi, dimostrando che ci davano importanza, e ci ordinarono il quadro; era una cifra modesta e noi glielo abbiamo realizzato in quattro e quattr’otto. Quindi, capirono che non stavamo scherzando: ciò che a Milano servivano tre mesi per realizzarlo, noi lo riuscivamo a costruire in quindici giorni, facendo una gran bella figura. MORETTI – Mi devi raccontare come sei riuscito, tu parli sempre di fortu-
sempre navi importanti, però le navi da guerra hanno delle peculiarità e delle caratteristiche completamente differenti dalle navi da crociera. MORETTI – E qui c’entra l’abilità, il mestiere, la competenza. Parli di crociera e ho visto che hai installato degli impianti sulle navi da crociera Costa, la Costa Classica e la Costa Romanica, navi molto importanti… SCHIAVONI – s , queste sono state le prime navi. Di navi da crociera ne abbiamo equipaggiate almeno venticinque, perché la Fincantieri riceve ordini per sei navi alla
La parentesi sportiva: “Dopo aver dato vita all’A.c. Ancona, a seguito del fallimento dell’Ancona Calcio, sono riuscito a mantenere la promessa della risalita in serie B, poi la necessaria cessione ai soci milanesi. Ora sto dando una mano a Marinelli; il mio ingresso nell’Ancona 1905 non è in programma” na, io credo che sia l’abilità, la competenza, la tenacia, eccetera, una serie di elementi da non trascurare, ad avere un ordine dei tuoi quadri per diverse navi da guerra. E la nave da guerra non è una sciocchezza... no, SCHIAVONI – devo dire, senza falsa modestia, che noi in Italia siamo gli unici costruttori di quadri elettrici destinati alle navi per la Marina Militare. MORETTI – Attualmente, ma allora? SCHIAVONI – Allora ce n’erano degli altri, però erano
volta da parte degli armatori, per lo più americani, quelli della Carnival, che in lire costano mille miliardi. Certo, ci sono delle apparecchiature molto costose e delicate; la maggior parte di tali apparecchiature in questi ultimi anni le hanno ordinate a noi, perché siamo precisi nelle consegne e competitivi. I prodotti vanno bene e hanno tutte le certificazioni, perché per poter montare un quadro in una nave, considerata la sicurezza che ci vuole, bisogna avere tutte le certificazioni che nel campo elettrico si possono imma-
to, credo che ti sarai emozionato quando ti hanno ordinato i quadri elettrici per la prima portaerei italiana… SCHIAVONI – s , molto. Tenendo conto che la prima portaerei italiana è stata studiata nei minimi dettagli essendo una nave nuova, moderna, automatica, quindi i tecnici della Marina Militare hanno voluto, insieme all’affido della Fincantieri, il meglio di quello che c’era sul mercato. Siamo stati chiamati per effettuare lo studio e proporre l’offerta, alla fine la commessa l’hanno assegnata a noi. Poi, ci hanno ordinato quadri per altre dieci navi, delle Fregate, che stiamo consegnando adesso, in questo periodo. MORETTI – C’è un contatto anche con la Francia? SCHIAVONI – S , in quanto è un progetto italofrancese, e naturalmente la parte italiana che viene costruita nei cantieri di Genova è stata affidata a noi, le ultime navi le consegneremo nel 2014. MORETTI – Accipicchia, oh! Tra i vari impegni, da diversi anni stai lavorando in Cina… SCHIAVONI – s , in Cina e in Mongolia. MORETTI – Come sei riuscito ad avere gli ordini da queste nazioni? SCHIAVONI – Tenendo conto che sono stato già diverse volte in Mongolia, la Mongolia è un paese diciamo desertico, con i cittadini che sono quasi tutti concentrati nella capitale Ulan Bator, circa centomila persone. Poi, c’è il popolo itinerante che vive con delle tende che, dal tempo di Gengis Khan, vengono trasportate da una parte all’altra del paese e sono prive della corrente elettrica. A questo punto, il Ministero degli Esteri italiano per offrire un aiuto ha fornito delle centraline che abbiamo realizzato noi insieme all’Eni e all’Eni Ricerche. Tali centraline sono state destinate un po’ sulle tende dei nomadi e un po’ ai confini della Mongolia con la Cina e la Russia, dove sono presenti dei presidi doganali di frontiera e tali presidi vengono alimentati da centrali fotovoltaiche. Noi il fotovoltaico lo
MARCHEdomani
APRILE 2011 gestiamo da almeno dieci, dodici anni, e di queste centraline ne abbiamo realizzate diverse centinaia. Ma un particolare che mi ha stupito e meravigliato quando sono andato in Mongolia, è che di fronte a queste tende che sono rotonde, divise all’interno per uomini e donne, fuori avevano il biliardo per giocare a stecca! Una cosa che mi ha fatto morire dal ridere, perché poi vedevo la tenda, i cavalli che andavano avanti e indietro, gente che giocava a biliardo, proprio una scenetta MORETTI – …quante cose strane s’imparano… SCHIAVONI – s , effettivamente la Mongolia è un paese tutto da scoprire. MORETTI – Come te la cavi con le lingue quando sei in questi paesi? SCHIAVONI – Oddio, io sapevo discretamente l’inglese, ma non avendolo praticato molto riesco s a capire quando altri lo parlano, ma io, a parlarlo, non ci riesco, mi porto sempre dietro un interprete. MORETTI – E’ un problema. Allora (riferito ai telespettatori) dovete sapere che questo signore con la sua azienda è riuscito a lavorare in trentanove paesi del mondo; (riferito all’ospite) quante lingue hai sentito… SCHIAVONI – moltissime, però vedo che per lo più, dove si tratta il petrolio, si parla solo l’inglese, è la lingua mondiale. I termini in certi ambienti hanno un modo particolare di comunicare, e chi sta all’interno del settore lo capisce, uno che viene da fuori, che cerca di capire di che cosa si stia discutendo, anche se parla inglese gli resta difficile comprendere di che cosa si stia parlando. MORETTI – Tu sei laureato in ingegneria a New York? SCHIAVONI – S , nel 1994 mi hanno conferito una laurea in ingegneria elettrotecnica grazie ad un lavoro che ho realizzato sulle navi; per una nave che è stata creata negli Stati Uniti, mi hanno conferito questa laurea Honoris causa. MORETTI – Un fatto che mi colpisce… SCHIAVONI – ma io non lo dico a nessuno perché MORETTI – …ma tu non hai detto un sacco di cose a nessuno, neanche a noi! SCHIAVONI – L’università l’ho iniziata ma non l’ho terminata e quindi coloro che la laurea se la sono guadagnata all’università si possono anche offendere, insomma. MORETTI – Però, molti ingegneri che hanno studiato regolarmente all’università non hanno avuto l’intelligenza e l’intuito di risolvere, e adesso ne parleremo, il grosso problema presente in Algeria. In Algeria c’era un elettrodotto, se non sbaglio si chiama così? SCHIAVONI – Un gasdotto. MORETTI – Un gasdotto di centoventiquattro chilometri, e c’era il problema che il gas ad un certo punto avrebbe potuto perdere la carica per arrivare a destinazione, soprattutto grazie al clima, eccetera; e tu hai avuto una particolare idea, ce la vuoi spiegare? SCHIAVONI – Diciamo che fino ad ora tutti i gasdotti o oleodotti ogni dieci, quindici chilometri hanno delle valvole di intercettazione del flusso o del gas o dell’olio, perché se succede qualche cosa al tubo presente dove passa l’olio o il gas, naturalmente può provocare un disastro, allora uno intercetta, chiude le valvole prima e dopo e quindi il tratto viene isolato. Questi
comandi venivano alimentati da dei cavi elettrici che partivano da una centrale distante cento chilometri, e quindi le centraline fotovoltaiche, che producono energia, messe a punto da noi insieme alla Saipem di Fano, possono alimentare la chiusura e l’apertura delle valvole motorizzate del metanodotto o del gasdotto e trasmettere dei dati, oltre ad alimentare il circuito delle radiofrequenze che manda i segnali alla centrale per dire che la valvola è chiusa MORETTI – …quindi, invece di essere centoventiquattro chilometri… SCHIAVONI – ognuno, naturalmente, ha la valvola che è comandata da una centrale autonoma, questo signi-
era rimasto l ha detto: “Ma perché non chiamiamo l’Imesa che è una ditta che conosciamo, che ha lavorato bene e che, quindi, sicuramente non ci tradisce?”. MORETTI – (Ironizza) Sei tanto conosciuto che i ladri di rame ti vogliono bene. Ho letto nella documentazione dei miei ragazzi che hai subìto sei tentativi di furto di rame negli ultimi mesi, quattro riusciti e due sventati. SCHIAVONI – Negli ultimi anni quattro tentativi sono, purtroppo, riusciti, con del materiale che è stato portato via, mentre gli ultimi due tentativi, nel corso della scorsa settimana, sono andati a vuoto da parte dei ladri. Marted e mercoled sera gli stessi
SCHIAVONI – S , è una piccola Imesa che lavora in Bulgaria, è autonoma e riesce a lavorare per la Bulgaria, per la Romania e per l’Ucraina. MORETTI – Bulgaria che ha il tuo genero, essendo Giacomo Bugaro Console della Bulgaria, no? SCHIAVONI – S , in effetti questa fabbrica che noi volevamo realizzare in Romania quando venne, non ricordo bene, o il Re di Bulgaria o il primo Ministro ad inaugurare il Consolato di Giacomo Bugaro, io portai tale personaggio istituzionale a far vedere la mia fabbrica insieme al ministro Scajola e lui mi disse a pranzo: “Sergio tu devi creare una piccola Imesa in Bulgaria, perché sicuramente,
L’imprenditore Sergio Schiavoni, timoniere di una realtà leader mondiale nel settore della tecnologia elettrica -con specializzazione in quadri per navi, da crociera, da lavoro e da guerra- è ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti. Cresciuto come perito elettrotecnico -diploma conseguito allo storico istituto di Fermo-, entrò dapprima a far parte del Gruppo Agip Mineraria. Poi accettò una proposta di una ditta anconetana: “Dopo esservi entrato come dipendente, diventai socio e di seguito proprietario unico”. Da lì il via ad un’attività che avrebbe conosciuto riscontri a livello internazionale. Nel 1994 è stata conferita a Schiavoni, a New York, la laurea in Ingegneria honoris causa. Tra le tante vittorie conquistate, l’installazione dei sistemi nella prima portaerei italiana. Una particolarità: la diffusione del fotovoltaico in… Mongolia fica non subire degli attentati, perlomeno per tutto il gasdotto in contemporanea, perché se ne potrà far saltare una, due di valovole ma non tutte e dieci. Questa è stata un’intuizione che noi abbiamo messo insieme alla Saipem di Fano e dopo numerose prove che abbiamo fatto nel nostro stabilimento abbiamo trovato il progetto giusto e l’abbiamo prodotto e consegnato al cliente che adesso lo sta installando. MORETTI – Le cose che mi hanno colpito sono tante e, piano piano, quelle che mi vengono in mente le cito. Tra l’altro, questa è un’azienda che lavora (ironizza) con piccoli organismi, tipo l’Eni, l’Ansaldo, l’Enel, la Terna, la Saipem, eccetera. La cosa bella che credo sia stata un’enorme soddisfazione scusate, ma oggi gli tiro fuori le notizie con il tenaglioneè legata alla città di Bassora quando nel corso del conflitto iracheno ha avuto tutto distrutto, compresi tutti gli impianti e ti hanno immediatamente chiamato per mettere a posto l’impianto elettrico stradale che tu, con la tua società, hai rifatto. SCHIAVONI – S , l’abbiamo rifatto completamente. MORETTI – Mi spieghi come mai da Bassora, dove tutto è distrutto, pensano alle Palombare di Ancona? Adesso ti viene da ridere? SCHIAVONI – S , diciamo che noi in Iraq avevamo già lavorato quando c’era Saddam Hussein, abbiamo mandato giù diversi quadri per diverse centrali, quindi il nostro nome nel campo era conosciuto, quindi, quando c’è stato da rifare tutto l’impianto elettrico della città di Bassora hanno chiamato naturalmente quelli che si conoscevano nell’ambiente, perché Bassora è un centro petrolifero importante, quindi di roba nostra l ce n’era abbastanza e uno degli ingegneri iracheni che
ladri hanno tentato due volte di entrare all’interno della nostra fabbrica ma è suonato l’allarme e poi è arrivata la Sureté, che sarebbe l’azienda di sicurezza con cui noi siamo collegati, e naturalmente il tentativo è stato sventato. Devo
siccome la nostra rete elettrica è tutta distrutta, è tutta da rifare, ci farai compiere un salto di qualità, considerate le apparecchiature che produci”. MORETTI – E tu non hai lasciato cadere. SCHIAVONI – No, asso-
PAGINA SCHIAVONI – beh, gli ho detto che aveva già dato tanto all’Associazione Industriali, e che adesso è l’ora di dedicarsi a pieno ritmo all’azienda. Devo dire che gli abbiamo affidato importanti incarichi, lui è amministratore delegato dell’Imesa e di questa nuova società sul fotovoltaico che abbiamo attivato insieme ad altri soggetti esperti del settore. MORETTI – Poi, hai il nipotino, Francesco, che è già entrato in azienda… SCHIAVONI – s , siccome si era stancato di studiare, quindi l’abbiamo cooptato in azienda e devo dire che sta ottenendo un discreto successo, penso che farà carriera. MORETTI – Bene. Il tempo, purtroppo, l’abbiamo usato tutto, ma c’è ancora qualcosa di importante che ho lasciato per ultimo. L’altro giorno ho letto sul Corriere della Sera, il più importante giornale d’Europa, a dimostrazione dell’importanza che ha raggiunto la tua società, l’accordo che tu hai raggiunto con una potente società olandese, che è venuta addirittura ad Ancona per firmare tale accordo. E questo mi sembra che sia una laurea sul campo, perché prima che il Corriere della Sera… SCHIAVONI – effettivamente devo dire che questo accordo ci ha restituito molta soddisfazione, perché sono stati proprio questi olandesi ai quali noi forniamo i nostri apparecchi da sei, sette anniche ci hanno consegnato molte costruzioni importanti, tra le altre delle navi da lavoro con grosse potenze a bordo, a voler sottoscrivere l’accordo con noi. Tenendo conto che questa società olandese ha venticinquemila dipendenti, quindi non è cosa da poco, e un fatturato annuo di circa sette miliardi di euro, è venuta da noi a chiederci di fare l’accordo, perché ritengono che noi, sia per le nostre capacità, per le strutture, la serietà con cui lavoriamo e per la ricerca
Sergio Schiavoni all’interno della sua azienda, l’Imesa, dove si producono i quadri elettrici che svolgiamo, riusciamo a ridire che mi sono molto lamenlutamente, io, naturalmente, gli solvere i problemi nelle navi tato perché questi furti, che avho dato retta e sono convinto dove loro effettuano già della vengono alla Zipa, mi lasciadi aver fatto bene. manutenzione, ma non per tutno un po’ perplesso, perché le MORETTI – Senti, tu hai, ta la nave Loro sono una forze dell’ordine dovrebbero tra l’altro, quattro meraviditta nata centocinquant’anni controllare, visto che non sono gliosi figli, Camilla dirige la fa, quindi con una grande stosolo furti da noi ma anche in tua azienda a Milano. ria alle spalle, hanno settanta altre aziende. Insomma, voglio SCHIAVONI – Cura la centri di manutenzione nel dire che noi tutte le volte abparte commerciale, abbiamo mondo, avendo centinaia di biamo chiamato le forze delun ufficio robusto l a Milano. navi, e quindi dovrò istruire il l’ordine, fornendo tutta la doMORETTI – Poi Giampersonale che naturalmente cumentazione ma non è sucpiero, adesso è presidente deldovrà effettuare la manutencesso assolutamente nulla. l’Imesa. zione per nostro conto. MORETTI – Senti una SCHIAVONI – E cura con MORETTI – Avendo lacosa, dopo arriviamo ad un me la parte generale, commervorato dieci anni al Corriere punto che ti sta molto a cuociale, finanziaria del Gruppo. della Sera, ti posso dire che re, credo. Tra l’altro, tu hai MORETTI – Poi, hai il una notizia così se non fosse anche una società in Bulgagiovane Claudio, brillante stata considerata importanria? presidente dei Giovani Indute dal Corriere della Sera SCHIAVONI – S . striali di Confindustria Annon sarebbe stata pubblicaMORETTI – Che fa lo cona e che tu con il tuo lavota. Adesso rubiamo ancora stesso lavoro? ro adesso l’hai un po’…
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due o tre minuti alla televisione perché il tempo è finito, parlando di sport. Tu, ad un dato punto, in un momento nel quale era sparito il calcio ad Ancona e nessuno riusciva a mettere insieme una società, hai avuto il coraggio di dare vita ad una società per acquisire la società fallita, l’Ancona Calcio, e hai detto, incosciente, perché una dichiarazione così è da incosciente in quella situazione, “in cinque anni riporto l’Ancona in serie B”, ci sei riuscito in quattro anni e dopo quattro anni hai lasciato. Mi spieghi perché adesso ancora c’è un piccolo gruppo di tifosi che, mentre tutta la città si augura che tu ritorni al calcio, ti sta creando delle difficoltà? Tra l’altro, so che stai già sponsorizzando l’Ancona di Marinelli… SCHIAVONI – s , certo, gli sto dando una mano. MORETTI – Perché Marinelli si trova indeciso nell’attivare una combinazione con te, sostenendo che “sentiremo i tifosi”, forse sta esagerando perché solo un piccolo gruppo di tifosi ce l’ha con te? SCHIAVONI – Io non è che voglio entrare in società, lui ritiene che riesce a portare avanti questa società da solo e quindi non vuole nessuno tra i piedi. Io stesso dico che le società di calcio per come vengono gestite, per i problemi che capitano tutti i giorni, a guidarle deve essere una sola persona, perché altrimenti si crea solo confusione MORETTI – …su questo siamo d’accordo, però, perché ancora questo piccolo gruppo di tifosi ce l’ha con te? Perché hai venduto la società? SCHIAVONI – S , perché loro ritenevano che questa società l’avrei dovuta tenere cento anni; io, invece, avevo già cominciato a dire: “Guardate noi l’Ancona la portiamo in serie B, però, dopo un certo numero di anni, viste le spese di cui uno si fa carico, avrei la necessità di qualche aiuto dal punto di vista economico”, e nessuno si è fatto vivo e nel frattempo avevo trovato i soci di Milano che MORETTI – …sfortunatamente poi… SCHIAVONI – che economicamente stavano meglio di me, però erano gestiti da questo amministratore delegato che loro avevano messo, Petocchi, che purtroppo non era proprio MORETTI – Sergio io sono ammirato, grandi complimenti per tutto quello che hai fatto, mi ricordo partivi dalle sonde, hai fatto una piccola società, oggi hai creato una società che quest’anno ha fatturato duecentoventi miliardi di vecchie lire e non è finito, perché i contratti da tutto il mondo continuano ad arrivare; complimenti, sei stato di una bravura eccezionale. Grazie per la pazienza, grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 3 marzo 2011
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SILVANA CORICELLI
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a disamina della recente legge è “senza sconti”. La legge intestata al ministro Gelmini, anche se “pesante si sente la mano del ministro dell’Economia e delle Finanze che ha pienamente sposato il paradigma thatcherianoreaganiano consistente nell’ affamare la bestia’ per convincerla a mite docilità e poi cos trasformare il sistema”. Una riforma epocale? “Forse lo sarà, ma non è detto che lo sia per aspetti positivi”. Effetti, al contrario, peggiorativi per il sistema, “affrettamente burocratizzando ogni funzione in cambio dell’attenuazione di pesanti tagli finanziari”. La critica del Rettore Marco Pacetti alla legge 240/2010 è durissima: la decisione di non sospendere la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico come avvenuto in molte sedi universitarie italiane quale segnale alla pubblica opinione di difficoltà gravi-, per “condividere con l’intera comunità una serie di riflessioni, anche scomode, sul presente e sul futuro”. Dunque un’occasione pubblica di protesta, rilanciando “motivazioni e speranze in quanti operano per lo sviluppo dell’ateneo”. Atmosfera di “forte disagio”, dice il Rettore della Politecnica delle Marche. E nella sua relazione d’apertura della cerimonia demolisce, punto per punto, i cardini della riforma. A partire da uno dei temi più
MARCHEdomani
APRILE 2011 tivi e di norme vigenti. Il vero problema è che, con risorse sempre calanti, favorire il merito significa specularmene punire il demerito, ma non sembra proprio che esista la forza politica per farlo”. Sintetizzando il giudizio sulla riforma, il Rettore della Politecnica sotto-
propagandati, il “taglio alle unghie dei baroni”: “L’accentramento di potere nelle mani dei Rettori, la scomparsa dei Consigli di Facoltà. luogo di faticose mediazioni ove però vige il metodo one man, one vote’, le commissioni di concorso riservate ai soli professori ordi-
Inaugurazione anno accademico, dura critica del Rettore della Politecnica delle Marche, Marco Pacetti, alla riforma Gelmini
“La meritocrazia? Per il nostro virtuoso ateneo 15 milioni in meno” nari, la possibilità teorica di escludere intere componenti deboli’ dagli organi collegiali di governo; tutti questi sono al contrario elementi di ulteriore concentrazione di potere nelle mani dei baroni”. Anche la premialità ai comportamenti virtuosi, “altro slogan caro ai sostenitori della legge”, è “più declamata che implementata e con risorse globalmente e vistosamente in calo”. E qui Pacetti tocca un altro dei temi in cui “la distanza tra affermazioni e comportamenti concreti diventa siderale”:
“Una delle parole d’ordine della riforma è il mantra della meritocrazia; ebbene, l’ultima applicazione pratica del concetto, e cioè la distribuzione del Fondo per il finanziamento ordinario che il Miur ha effettuato ad esercizio finanziario 2010 già chiuso, ha rimodulato i criteri, posto un plafond alle crescite premiali e un plancher ai tagli punitivi con il risultato grandioso che, per effetto della riduzione a monte delle risorse, tutti gli atenei riconosciuti da premiare hanno ricevuto nel 2010 meno risorse del 2009.
In questo modo, paradosso nel paradosso, il nostro ateneo, unico nella regione ad essere destinatario della premialità, è anche l’unico a vedersi ridurre i finanziamenti, e, considerando che è stata improvvidamente cancellata la quota destinata a riequilibrare le differenze di costi standard, per noi assai favorevoli, il nostro virtuoso Ateneo dovrà affrontare il 2011 con circa 15 milioni di euro in meno di quanto legittimamente e prudenzialmente sarebbe stato possibile programmare sulla base di dati ogget-
linea come essa “nei proclami indichi parole d’ordine come meritocrazia, valutazione, spazio ai giovani, ma nei fatti produca burocrazia soffocante”. L’affondo: “L’impostazione dirigista della legge renderà assai difficile l’emergere delle forze migliori: questo è l’errore culturale più grave”. Pericolosa deriva che va contrastata, secondo Pacetti, è inoltre la “tendenza a colpire l’ università di massa’, peraltro mai realmente esistita nei numeri nel nostro Paese”: “L’accesso di massa all’università è
stato figlio di una lotta generazionale e sociale per permettere a molti giovani provenienti da classi non abbienti di sfuggire ad un destino di lavoro subalterno o di subalternità culturale. Questo meccanismo che vede l’università come un ascensore sociale si è bloccato e i danni ricadono sulle prospettive di sviluppo dell’intera società”. A seguire la pars destruens, il richiamo, nella relazione di Pacetti, ad alcune idee-valori “intorno alle quali tentare di porre comunque le basi di un ateneo forte, rispettabile per i suoi concreti risultati e che riconquisti con i fatti ogni possibile spazio di autonomia”. Inciso sul ruolo che l’università deve svolgere nel promuovere creatività e innovazione, le scelte della Politecnica improntate alle generali linee ispiratrici descritte nella pars construens. E si ribadisce che sarà la qualità della produzione scientifica il terreno su cui si giocherà la competizione tra atenei; “Proprio per sostenere gli sforzi del nostro potenziale di ricerca, il Consiglio di amministrazione, nell’approvare il peraltro difficile bilancio 2011, ha voluto aprire spazi per promuovere investimenti fino a 10 milioni di euro in piattaforme tecnologiche innovative”. Al termine della relazione del Rettore, la prolusione affidata al professor Andrea Risaliti, ordinario di Chirurgia generale, sul tema: “I trapianti d’organo: fra mito, storia e realtà”. A seguire la consegna dei premi di laurea e ricerca.
Imparare l’inglese per inserirsi nel mercato del lavoro Come si può pensare di evolversi, spaziare, emergere, viaggiare, esprimersi, riuscire e anche sognare senza avere nessuna conoscenza della lingua inglese? L’inglese è considerata ufficialmente la lingua universale, parlata e capita in tutto il mondo. Da oggi vivere un’esperienza a diretto contatto con chi l’inglese lo parla davvero, sarà più facile. Wall Street Institute, la scuola di inglese Internazionale diffusa in tutto il mondo e presente in Italia con oltre novanta centri, dal 6 settembre è arrivata anche ad Ancona. “In un mercato sempre più flessibile e dinamico – spiega Mascia Angelozzi- General Manager Wall Street Institute di Ancona- la conoscenza della lingua inglese è indi-
spensabile per l’inserimento dei giovani nel mercato dell’occupazione, dove, molto spesso, ogni offerta di lavoro, richiede ai possibili candidati una conoscenza base o avanzata dell’inglese scritto e parlato. Da sottolineare poi che la conoscenza della lingua – spiega sempre Angelozzi- appare di notevole importanza anche per tutti i lavoratori o professionisti che già occupano una posizione nel mercato del lavoro ma che devono riqualificarsi per mantenersi aggiornati e competitivi. Dunque l’esigenza di competenze linguistiche è di immediata evidenza in una città capoluogo di regione la cui economia ha un tessuto industriale costituito da piccole e medie imprese di notevole livello e che trova nel commercio un’elevata fonte di reddito. Oggi dunque saper parlare ingleseconclude- significa aprirsi ed aprire infinite possibilità di lavoro anche
senza spostarsi all’estero, significa poter fare nuove conoscenze e amicizie, significa soprattutto non sentirsi più esclusi da un’ottica oramai assolutamente internazionale” Dunque ad Ancona un centro d’inglese all’avanguardia. Ecco quali sono i servizi che offrite? “Il moderno centro Wall Street Institute di Ancona si sviluppa lungo una superficie di 240 mq e dispone di dotazioni tecnologiche all’avanguardia, come le postazioni multimediali fornite di pc a schermo piatto dello Speaking Center, l’internet point o la tv al plasma nel Social Club, utilizzata per proiettare ai fini didattici film, documentari e concerti live in lingua inglese. Sfruttando l’esperienza acquisita nell’insegnamento agli adulti in oltre 40 anni di attività offriamo una didattica personalizzata con programmi di inglese generico ovvero GENERAL ENGLISH,
studiato per approfondire e migliorare la scioltezza del linguaggio quotidiano, e/o a carattere tecnico/manageriale, BUSINESS ENGLISH per professionisti e aziende e MEDICAL ENGLISH, per operatori sanitari, medici e infermieri”. In che cosa Vi differenziate rispetto ai corsi tradizionali? “Ciò che distingue un corso Wall Street Institute dai corsi di inglese tradizionali è la rapidità di risultato perché con il nostro metodo si inizia a parlare da subito, fin dalla prima lezione, nel rispetto della capacità di apprendimento naturale che è diversa per ogni persona. Flessibilità e dinamicità sono i punti di forza principali dei nostri corsi che, grazie alla struttura modulare e ad una vasta gamma di specializzazioni, sono in grado di adattarsi a qualsiasi esigenza”. Dove si trova il centro? “Siamo nella presti-
Lo staff della scuola Wall Street Institute di Ancona
giosa zona commerciale e direzionale della Baraccola, a pochissimi km dall’uscita dell’autostrada Ancona Sud e a soli 3 km dalla città di Ancona, il centro è dotato di ampi parcheggi gratuiti ed è facilmente raggiungibile sia in auto sia con i mezzi pubblici. Vi rivolgete anche al mondo imprenditoriale? “Certo. La Wall Street Institute Ancona sorgendo nel capoluogo di regione ha un ruolo istituzionale e di riferimento rispetto alle altre sedi della regione Marche anche per la formazione linguistica aziendale poiché il nostro sistema è studiato
espressamente per rispondere alle esigenze di persone adulte, studenti universitari e lavoratori, che normalmente affrontano il corso insieme a molteplici altri impegni lavorativi, familiari e di studio. Inoltre i nostri certificati e soprattutto le competenze che permettiamo di acquisire in lingua inglese anche a livello settoriale (business english), sono un ottimo biglietto da visita nel CV di ogni studente e/o lavoratore, poiché la nostra realtà collabora da anni e con successo con grandi aziende a marchio nazionale e internazionale”.
One Team srl via I Maggio, 25 60131 Località Baraccola Ancona - tel 071.29.00.376 - 071.28.63.282
MARCHEdomani
APRILE 2011 Lo stabilimento della Eusebi Impianti ad Ancona
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Il Gruppo Eusebi di Ancona ha vinto la gara di appalto da 8 milioni di euro per la realizzazione di sei sistemi antincendio a protezione delle diverse unità della centrale slovacca di Mochovce
Nucleare, la sicurezza parla marchigiano
L
a Eusebi Group, tramite la società Eusebi Impianti Srl ha vinto la gara per il contratto per la progettazione, fornitura e installazione degli impianti antincendio presso la centrale nucleare di Mochovce, nel sud della Slovacchia. L’ordine è stato assegnato dalla Slovenske Elektrane joint-stock company slovacca di Enel Spa la quale sta ampliando e potenziando la centrale di Mochovce, oggi in esercizio con 2 reattori nucleari da 880 MW di potenza a cui si aggiungeranno altre due unità in funzione entro il 2013. “Siamo particolarmente orgogliosi di questa importante commessa –commenta Armanda Brandoni, presidente di Eusebi Group–, primo perché eravamo l’unica azienda italiana qualificata e ammessa a partecipare alla gara e abbiamo dovuto vincere la concorrenza di 4 colossi, multinazionali o gruppi di aziende estere. Secondo, perché è una fornitura particolarmente complessa, dove utilizzeremo soluzioni innovative mai installate prima, frutto di severissimi test, collaudi e analisi durati mesi. Un risultato di spessore l’aver vinto questo appalto da 8 milioni di euro, conseguenza dell’ottimo gioco di squadra attivato all’interno della nostra azienda. La commessa si concluderà nel 2013, e, successivamente, contiamo di dare seguito a questo approccio nel territorio slovacco”. La tutela e la protezione antincendio di una centrale nucleare rappresentano una sfida sotto molteplici aspetti. Evitare il propagarsi di un principio di incendio che possa mettere in pericolo il nucleo significa garantire il funzionamento di tutto il sistema anche in caso di eventi esterni, come un terremoto o un urto violento. “La soluzione non è semplice, basti pensare che installeremo 6 diversi sistemi antincendio per la protezione delle diverse zone e delle diverse tipologie di tecnologie presenti all’interno della centrale stessa –continua Bruno Cerquiglini, amministratore delegato di Eusebi Impianti –; i sistemi di spegnimento che verranno installati, oltre ai quadri e collegamenti elettrici per l’attivazione ed il controllo degli stessi, sono calibrati su misura per le diverse esigenze: sprinkler a diluvio per la protezione dei trasformatori, sistemi ad acqua schiuma per la protezione dei serbatoi olio, automatici con gas FM 200 a protezione della pompa di circolazione del reattore, si-
Un momento della conferenza stampa. Da sinistra: Emanuele Eusebi, vicepresidente Eusebi Group; Bruno Cerquiglini, amministratore delegato Eusebi Impianti; Armanda Brandoni, presidente Eusebi Group; Marco Pesaola, direttore tecnico Eusebi Impianti; Emiliano Eusebi, direttore commerciale Eusebi Group; a lato, la presidente Brandoni (foto Cimino) stemi a lama d’acqua a protezione del locale turbine, ad anidride carbonica per la protezione delle scorie
radioattive e infine sistemi “water Mist” ad acqua ad alta pressione per la protezione dei tunnel cavi, aree
Energy Resources ha realizzato un grande progetto in Toscana
SolarLab, energia e ricerca Cinquanta tipologie diverse di installazioni monitorate giorno per giorno per scoprire il fotovoltaico perfetto. Non è un semplice impianto ma un vero e proprio laboratorio scientifico SolarLAB , l’impianto realizzato a Bibbiena, in provincia di Arezzo, dalla marchigiana Energy Resources per lo stabilimento Baraclit. L’impianto nasce dalla collaborazione tra le due aziende, che hanno messo in sinergia le loro competenze (Energy Resources come system integrator nel settore delle energie rinnovabili e Baraclit come produttore di capannoni per uso industriale) con lo scopo di individuare per ogni tipologia di tetto e a seconda della diversa esposizione alla luce solare quale sia la migliore combinazione di tecnologie che massimizza le prestazioni dell’impianto, dal punto di vista della resa sia energetica sia eco-
particolarmente estese e sensibili al rischio d’incendio. E’ un impianto molto particolare che utilizza ac-
qua nebulizzata a una pressione tra i 100 e i 120 bar, in grado di spegnere l’incendio con la combinazione di 3 effetti: l’azione di raffreddamento, di inertizzazione e di schermatura. Oltre ad essere fortemente innovativo ha vantaggi economici ed ambientali, grazie al minor utilizzo di acqua. Quindi minori costi e ingombri per i serbatoi d’acqua e più tutela delle persone e dell’ambiente per la minore quantità di acqua contaminata dopo l’azione di spegnimento”. Questo importante appalto conferma la leadership
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La centrale nucleare slovacca di Mochovce di Eusebi Group nel campo della protezione antincendio a livello internazionale e continua la fruttuosa e attiva collaborazione fra la società ed Enel S.p.A. per la protezione di centrali elettriche, idroelettriche e termoelettriche sia in Italia che all’estero. La Eusebi Group è formata da 12 aziende presenti in tutto il mondo, nel 2010 ha prodotto un fatturato di 62 milioni di euro con una squadra di collaboratori nell’ordine delle 422 unità. Da sempre i fatturati annui sono stati in
crescita e ad oggi ha degli impianti attivi in 56 Paesi del mondo.
Alla vicepresidenza del nuovo direttivo nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria
Garofoli candidata del comitato di presidenza, composto da sette persone, guidato dal candidato Davide Canavesio, presidente del Gruppo dei Giovani Imprenditori dell’Unione industriale di Torino.
Un marchigiano, l’ennesimo, a livello nazionale. Beatrice Garofoli il prossimo 29 aprile potrebbe essere nominata vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria per il triennio 2011-2014, a seguito delle elezioni per la nomina del nuovo Consiglio direttivo dell’associazione per il triennio 2011-2014, facendo seguito alla presidenza di Federica Guidi. Beatrice Garofoli, presidente dei Giovani Imprenditori di Ancona fa parte
A Berlino il via all’evento organizzato dall’Istituto di tutela vini; seconda tappa ad Amburgo
Wine tour in Germania nomica. “SolarLAB è una grande ricerca scientifica a cielo aperto –sottolinea Emanuele Mainardi, vicepresidente e responsabile Ricerca e Sviluppo di Energy Resources–; grazie ai dati raccolti riusciremo a definire l’impianto che si dimostra più efficiente a seconda delle caratteristiche del tetto, dando cos al mondo dell’industria soluzioni testate, certificate, massimizzate e di alto profilo estetico. Questo progetto rispecchia al massimo la filosofia di Energy Resources: portare avanti una ricerca continua delle soluzioni perfette per ogni specifica situazione, grazie alla padronanza di tutte le tecnologie esistenti sul mercato. Baraclit, con il suo spirito innovativo propenso alla sperimentazione, ci ha dato questa interessantissima opportunità, che fornirà dati inediti alla letteratura sulle energie rinnovabili”. SolarLAB ha una potenza di 2,5 MW, occupa una superficie di 31.700 mq e utilizza oltre 11 mila pannelli fotovoltaici. Il monitoraggio è stato avviato, con l’obiettivo di verificare i dati di letteratura e misurare il comportamento dei moduli in Italia, considerato anche il fatto che i dati disponibili ad oggi sono per la gran parte riferiti a performance testate in Germania. Is.T.
Alla presenza di un pubblico molto attento e conoscitore delle peculiarità marchigiane, ha avuto luogo la prima tappa del wine tour’ dedicato ai vini marchigiani in terra di Germania. Nel cuore di Berlino, all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Italia, per un’intera giornata si sono susseguite presentazioni, degustazioni ed incontri tra i 29 produttori marchigiani presenti ed i circa 150 ospiti, attentamente selezionati, che hanno risposto all’invito lanciato dal Vigneto Marche. Ad accogliere la delegazione marchigiana ed il vicepresidente della Regione Marche, Paolo Petrini, la signora Caren Marbe-
Sans, in rappresentanza della cancelliera tedesca Angela Merkel, e la responsabile economica dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, Lara Lanzarini. Si è trattato di una giornata molto intensa, che, condotta dal direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni, ha registrato la presenza di oltre 40 giornalisti, con partecipazioni prestigiose quali quella della testata Die Welt, ed una sessantina tra agenti ed importatori. Presenti, inoltre, circa 50 opinion maker, enotecari e ristoratori di locali blasonati. A Berlino si è rilevata vincente la strategia di proporre ben 19 denominazioni d’origine
marchigiane presentandole come produzioni intimamente legate al territorio di provenienza. Una regione, le Marche, che, oltre a grandi vini, è capace di offrire splendidi paesaggi, arte, cultura, gastronomia ed un’ottima qualità della vita. Tutte queste peculiarità sono state illustrate agli ospiti attraverso filmati, materiale promozionale e degustazioni di piatti e prodotti tipici della nostra regione, che hanno fatto da degna cornice ai vini proposti. Amburgo seconda tappa del wine tour’, organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini in collaborazione con il Consorzio Vini Piceni.
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MORETTI – Buonasera cari amici, questa nostra iniziativa di presentare personaggi politici, del-
MARCHEdomani to immobiliare… ROSCIONI – le notizie sono incoraggianti, ma io aspetterei a dire che la situazione è rosea: eravamo abituati all’oscurità e adesso che vediamo un barlume di luce riaffiora l’ottimismo, però da questo a dire che ormai è giorno ancora c’è della strada da fare, diciamo. MORETTI – Con gli ultimi anni di crisi terribile che abbiamo avuto, poter dire che si intravede qualche raggio di luce è già un bel sollievo… ROSCIONI – è già un bel sollievo. MORETTI – Parliamo adesso di questa bella real-
Ancona; sono anche presenti tramite loro municipalizzate i Comuni di Fano, di San Severino, di Tolentino, poi abbiamo i Comuni soci di Falconara, Castelfidardo, Chiaravalle... insomma, una molteplicità di MORETTI – …questo è un esempio molto importante, molto raro, perché mettere insieme tutti e fare in modo che tutti vadano d’accordo non è facile... ROSCIONI – però quando si trova una buona matrice, un buon sistema, non è neanche cos difficile. Poi quando si ha un consiglio, un Cda come quello che io ho la fortuna e l’onore di rappresentare, composto da persone capaci, molto valide, il tutto risulta più
levatura: il dottor Salvatore Cravena è il nostro direttore generale, il dottor Francesco Pieia il nostro responsabile commerciale, la dottoressa Chiara Saccomanno la nostra responsabile marketing... MORETTI – …che è una forza della natura nel campo della comunicazione: lo so attraverso i miei ragazzi, che mi parlano sempre della grande professionalità di questa signora... ROSCIONI – s , è una persona veramente di spessore: Chiara, Francesco e Salvatore mettono l’anima in questa società e la considerano un po’ casa loro. Devo dire che questa è una grande fortuna, perché io
APRILE 2011 matore marchigiano rappresenta proprio l’essenza della nostra marchigianità: è un cliente che vuole capire, che vuole entrare anche nello specifico del dettaglio. Noi abbiamo fatto una bandiera della nostra presenza sul territorio: siamo abituati a confrontarci, abbiamo degli sportelli dove fisicamente possiamo accogliere i nostri clienti. Noi usiamo dire che ci mettiamo la faccia: insomma, non ci copriamo dietro un unico numero verde, di certo un po’ antipatico dopo sette volte che ti fa digitare numeri diversi e poi la linea cade noi sul territorio ci stiamo fisicamente. MORETTI – A proposito della vostra relazione
mensilmente pesa di media 90 centesimi per ogni utente. MORETTI – Voi avete un forte utile, che ridistribuite nella regione; in che maniera? ROSCIONI – Prometeo non è solo una società presente nella regione: Prometeo appartiene alla regione, appartiene al territorio. Noi abbiamo soci prevalentemente pubblici, quindi, come dicevo prima, i Comuni, con le partecipazioni dirette ed indirette, ai quali poi distribuiamo utili che vengono reinvestiti sul territorio. Oltre alla distribuzione degli utili, noi diamo sostegno alle iniziative del territorio, iniziative che possono essere di carattere
GIACOMO ROSCIONI
l’imprenditoria, ecc., della nostra regione ha molto successo: lo vedo dalle mail che arrivano, dalle tante telefonate. Questa sera ho il piacere di avere ospite il presidente di un organismo che ha suscitato molta ammirazione nelle Marche, e poi spiegherò il perché: con me è l’ingegnere Giacomo Roscioni; grazie di aver trovato il tempo per venire qui. ROSCIONI – Grazie a lei. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Roscioni si è laureato all’Università di Ancona, ed è, tra l’altro, uno sportivo, un appassionato d’arte, di teatro... ROSCIONI – appassionato anche di teatro, s MORETTI …che cosa pensa della situazione del teatro di Ancona? ROSCIONI – Il teatro di Ancona è una nuova realtà, perché si affaccia con l’avvento delle Muse, anche se ovviamente era già presente prima, ed è qualcosa che noi anconetani abbiamo desiderato per tanti anni. MORETTI – Svolge una buona attività, no? ROSCIONI – Svolge indubbiamente una buona attività, un’attività importante, che può essere ancora incrementata, spinta, considerata la funzione delle Muse: un teatro giovane, che sta facendo bene, ma che sicuramente può fare ancora molto. MORETTI – Senta ingegnere, lei è costruttore? ROSCIONI – Io sono costruttore, s . MORETTI – In questo momento sta costruendo? ROSCIONI – S , stiamo costruendo. MORETTI – Com’è adesso la situazione?, si sta muovendo un po’? ROSCIONI – Rispetto a due anni fa, sicuramente c’è un cenno di una ripresa. MORETTI – Mi sembra appunto di leggere delle buone notizie sul merca-
“Più forti sul territorio: nell’aggregazione c’è il futuro” tà che lei presiede: (rivolto ai telespettatori) l’ingegnere Roscioni è presidente della Prometeo, azienda che sta facendo molto bene e che in tutta la sua struttura sta onorando la nostra regione; è nata, mi sembra, nel 2001… ROSCIONI – è nata nel 2001 dietro la spinta di alcuni pionieri della Astea di Osimo, addirittura: sulla spinta di questa realtà di allora è nata un’azienda che forse nessuno si aspettava avrebbe avuto il successo che sta avendo. MORETTI – Tra l’altro devo dire che ha avuto uno sviluppo poderoso nella forma sociale, perché ho visto che soci sono molti
semplice. MORETTI – Lei ha fatto raccolta di mosche rare... ROSCIONI – diciamo che, più che io, c’è chi l’ha fatta per me, perché ho avuto dei predecessori come l’avvocato Ranci, come il dottor Giacobelli, che sicuramente sono stati esempi importanti, persone che hanno costruito bene, e io ora ho l’onore e l’onere di seguire la loro azione. MORETTI – Rilevo in lei molta modestia… senta, dalle informazioni che ho, oltre ad avere un ottimo Consiglio di Amministrazione, lei ha anche un ottimo staff direzionale, con un direttore generale,
sono solo un ingranaggio di questo meccanismo: quello che conta è la squadra, e noi possiamo contare su delle professionalità . MORETTI – …in genere quando le squadre sono buone ma hanno allenatori che non vanno bene non vincono i campionati: ci vuole sempre una bella guida. ROSCIONI – Fino adesso abbiamo avuto la fortuna di avere allenatori buoni; io spero di essere all’altezza. MORETTI – Parliamo adesso delle dimensioni di questa azienda, che in pochi anni è diventata importantissima: so che, riguardo alla fornitura di gas,
con il territorio, lei ha fatto in una conferenza stampa una dichiarazione che mi ha colpito: me la deve spiegare, anche per chiarezza dei miei telespettatori. Com’è la storia del caffè? ROSCIONI – Il nostro utile pesa mediamente su ogni nostro utente un caffè al mese; la nostra è una società che realizza degli utili eccellenti grazie ad una gestione estremamente attenta, parsimoniosa. Io sono orgoglioso di dire che quando abbiamo bisogno di un caffè, ci alziamo e andiamo a farcelo alla macchinetta da soli, e se abbiamo degli ospiti –lo faccio io stesso, lo fa il direttore generale-
sociale, culturale, sportivo. Quindi appoggiamo realtà come il Teatro Stabile, le Muse, l’Ospedale Salesi, il Carnevale di Fano, il Festival dell’Umorismo di Tolentino, società sportive; insomma, siamo sempre presenti. Noi apparteniamo al territorio, quindi la nostra vocazione non è capitalizzare, portare via da qualche parte gli utili: gli utili vengono restituiti al territorio o investiti sul territorio. MORETTI – Questo è un fatto piuttosto raro, perché gli utili di solito prendono varie strade. ROSCIONI – Da noi non si può. MORETTI – Voi consumate molto gas e quindi
Implementare la fornitura di energia elettrica tra gli obiettivi: “E’ un settore su cui puntiamo molto, perché può avere un grande sviluppo”. Ventunomila, attualmente, i clienti serviti Comuni... ROSCIONI – soci sono molti Comuni, sia direttamente che indirettamente: socio di maggioranza che è la Multiservizi, ovviamente partecipata da numerosi Comuni della provincia di
il dottor Salvatore Cravena, di grande esperienza... ROSCIONI – s , una persona di grande esperienza, e io sono in qualche modo deresponsabilizzato per il fatto di poter contare su una squadra di questa
servite 150 mila famiglie, il che non è poco, perché è vero che il cliente marchigiano è un buon cliente, serio, ma è anche vero che è puntiglioso ed è difficile che sia soddisfatto. ROSCIONI – Il consu-
abbiamo il piacere di servire noi il caffè a tavola ai nostri ospiti. Questo perché noi stiamo attenti, come si usava dire, alla lira, ed è proprio da questa oculatezza che deriva il nostro risultato commerciale, che
vi dovete rifornire; c’è problema per il rifornimento del gas in questi momenti? ROSCIONI – No, in questi momenti non abbiamo grandi problemi di rifornimento di gas, anche se
MARCHEdomani
APRILE 2011
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I vertici dell’azienda ad un recente incontro con la stampa la situazione libica può certo far venire qualche pensiero. L’Italia, la nostra zona, fondamentalmente è servita da tre gasdotti che arrivano dal nord Europa e
solo agli utenti, ai nostri consumatori domestici, ma anche alle imprese, che sono un fattore portante di questa regione: le Marche si connotano proprio per
MORETTI – In tutti e due i campi, gas ed energia elettrica? ROSCIONI – S ; riguardo alla fornitura di elettricità, noi abbiamo in questo
Nasce nel 2001 grazie alla sinergia tra alcune delle più importanti aziende di servizi pubblici delle Marche; soci sono molti Comuni, sia direttamente che indirettamente. Leader del mercato regionale del gas, una realtà che “appartiene” al territorio e i cui risultati sullo stesso si riverberano: un legame saldo, basato su un’oculata gestione di bilancio. Prometeo sotto i riflettori degli “Incontri”: il presidente Giacomo Roscioni, ospite della trasmissione di Alceo Moretti, restituisce la fisionomia di una società giovane e dinamica, aperta a nuove alleanze per continuare a concimare la terra in cui opera. “Realizziamo degli utili eccellenti, reinvestiti anche attraverso il sostegno ad iniziative di carattere sociale”: dalla cultura allo sport, dalla sanità al tempo libero. Giusto equilibrio, dunque, tra sana gestione e distribuzione di benefici; “Il nostro utile pesa mediamente su ogni utente un caffè al mese” da due gasdotti che arrivano dal nord Africa. Purtroppo questo è un momento in cui ancora la crisi viene sentita sia dalle aziende che dalle famiglie, le quali sono particolarmente parsimoniose nel consumo di gas, mentre la taratura dei gasdotti era stata numerata su dei consumi, diciamo, più ottimistici. Quindi, nonostante la situazione libica, a mio avviso non c’è nessun motivo di preoccuparsi per l’approvvigionamento. MORETTI – Ho visto che intelligentemente avete stretto accordi con organismi importanti come la Confindustria di Ancona, la Confindustria di Pesaro Urbino, anche con organismi dell’artigianato: accordi speciali per i loro iscritti. ROSCIONI – Noi studiamo periodicamente delle convenzioni, convenzioni che vengono rivolte nella fattispecie alle categorie locali e questo sempre nell’ottica di essere vicini non
una realtà di micro imprese familiari che poi diventano piccole e medie imprese, diventano delle eccellenze mondiali e ne abbiamo molti esempi sotto gli occhi. Quindi non possiamo non essere attenti anche a questa realtà, che noi consideriamo una realtà sociale. MORETTI – Siete am-
momento 21 mila clienti MORETTI – …pur avendo cominciato da poco... ROSCIONI – pur avendo cominciato da poco, pur avendo fondamentalmente acquisito questo settore da una fusione con una municipalizzata. Ed è un settore su cui puntiamo molto, perché secon-
Ascolto del cliente e facilità di contatto. “Di questo abbiamo fatto una bandiera: come noi usiamo dire, ci mettiamo la faccia”. Capillare diffusione di sportelli per garantire una presenza “fisica” biziosi riguardo agli obiettivi per il futuro? ROSCIONI – S , siamo ambiziosi.
do noi può avere un grande sviluppo. Siamo fiduciosi nei nostri progetti, tra cui quello di aumentare la no-
stra massa critica: noi ci stiamo aprendo ad altre realtà, vogliamo colloquiare con altre realtà, vogliamo ingrandirci. Come dice giustamente un nostro membro del Consiglio di Amministrazione, a volte sentiamo il peso della nostra leggerezza, perché, pur essendo l’azienda leader delle Marche, siamo comunque ancora un’azienda non grande: grande per le Marche, ma non grande in senso assoluto. Vogliamo crescere,
mo, abbiamo solo dei problemi tecnici: lo sviluppo dell’eolico, ed anche, sia pur in maniera minore, lo sviluppo del fotovoltaico sono legati a dei fattori tecnici che possono essere quelli dei conduttori, ma anche quelli degli accumulatori, nel senso che la rete elettrica è una rete che deve stare in equilibrio, ossia è una rete fatta di nodi, e a questi nodi diciamo che ci potrebbero essere delle centrali che distribuiscono
perché sicuramente nella crescita, nell’aggregazione, c’è futuro. MORETTI – Qualche volta è un vantaggio non essere molto grandi. ROSCIONI – E’ vero. MORETTI – Si è più agili…. ROSCIONI – più elastici, più flessibili... MORETTI – …lo avete dimostrato in questi anni nel conquistare la vostra fetta di mercato. ROSCIONI – E’ vero. MORETTI – In altre condizioni forse non sarebbe stato facile. Senta, lei ha partecipato a campionati del mondo della vela. ROSCIONI – Bei ricordi, vecchie passioni. MORETTI – Che cosa mi dice della green economy, dove il vento ha un ruolo molto importante? Lei dovrebbe essere un intenditore... ROSCIONI – ...sicuramente noi abbiamo bisogno di spingere le fonti alternative; la green economy è uno dei fattori portanti dell’economia del futuro, però ci sono ancora, secondo me, molti studi da fare. L’energia eolica, per dire, è un settore interessantissi-
energia su tutto il reticolo. Ma questa energia deve essere in equilibrio, ossia non ci possono essere dei punti adiacenti dove carichi e degli altri punti meno carichi o scarichi. Questo significa che se una centrale ha dei problemi e deve spegnere, attorno ci deve essere una serie di centrali che colma questo vuoto per mantenere la rete in equilibrio. Quindi, finché l’eolico rappresentava una quantità, diciamo, modesta di tutto ciò, l’eventuale spegnimento di una centrale dovuta a poco vento o troppo vento veniva ovviamente colmata dalle centrali tradizionali. Nel caso in cui l’eolico avesse invece una forza preponderante, nel momento in cui dovesse andare via il vento o ho la potenzialità di produrre in maniera tradizionale quell’energia elettrica per equilibrare la rete o devo spegnere, innescando cos il famoso effetto domino, i famosi black out. Quindi un anello ancora più esterno di centrali deve riuscire a colmare questo gap, se non ce la fa devono spegnere anche loro e cos via, com’è successo qualche anno fa con il black out nazionale.
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Tutto questo può essere sorpassato da una maggiore efficienza del trasporto dell’energia elettrica -quindi poter colmare a distanza questi gap- e da nuove tecnologie, non ultima quella che sta portando avanti il professor Rubbia al Cern di Ginevra, un nuovo tipo di energia solare con surriscaldamento di sali: questi sali si surriscaldano, ma soprattutto mantengono il calore; accumulano e possono rilasciare gradatamente, quindi senza buchi. Certo è che comunque noi non possiamo fare a meno di confrontarci e prendere in esame ciò che è la green economy, ciò che sono le fonti alternative, ciò che serve per lasciare ai nostri figli un posto in cui ancora si possa vivere, respirare e bere un bicchiere d’acqua. MORETTI – In questi anni di crisi terribile, avete avuto problemi riguardo ai pagamenti della vostra clientela? ROSCIONI – Di liquidità purtroppo ce n’è poca, però devo dire che le aziende hanno dimostrato grande elasticità in merito. Io penso che le aziende locali abbiano capito che bisogna far corpo comune con il cliente, con i fornitori: venirsi incontro, insomma, e riguardo a questo il sistema marchigiano ha funzionato. MORETTI – E in genere la famiglia marchigiana com’è? Rispetta le regole? ROSCIONI – Quella marchigiana è una famiglia seria, che rispetta le regole: è una famiglia di risparmiatori, attenta. Devo dire che noi viviamo ancora in un’isola relativamente felice. MORETTI – Ultimissima domanda: avete ambizioni extraregionali? ROSCIONI – Al di là di pochissimi esempi isolati, di forniture mirate, per adesso no: per adesso noi puntiamo a rafforzarci nelle Marche e ad essere forti sul nostro territorio. MORETTI – E nel futuro? ROSCIONI – Vedremo; devo dire il futuro è sempre qualcosa di emozionante, sarebbe bello prevederlo. Io però sono per la politica dei passi: è importante guardare lontano, questo è vero, però, in un momento come questo, è anche importante guardare dove si mettono i piedi, perché a volte per guardare troppo lontano non si vede la buca e si inciampa. MORETTI – Ad ogni modo, da sportivo a sportivo, le dico che i miei, in azienda, mi parlano molto bene della Prometeo, di questa squadra ben allenata, e quindi complimenti. ROSCIONI – Grazie. MORETTI – Grazie per la sua presenza, grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 24 febbraio 2011
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cultura
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L’opera di Anna Ambrosi vincitrice della sezione del concorso “Viaggio nella sostenibilità”
La potenza e la grazia E
sprimono la potenza e allo stesso tempo la grazia delle nuove tecnologie verdi le foto vincitrici del concorso “Sustainable living in changing economy”, promosso da Svim, la società di sviluppo della Regione Marche. La giuria, presieduta dal maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin e composta inoltre da Ziva Kraus, direttrice dell’Ikona Gallery di Venezia, Enzo Carli, storico della fotografia, e
stato scelto per il forte impatto emotivo e il rigore grafico; la foto della centrale fotovoltaica, si precisa nelle motivazioni, “richiama l’elemento della serialità, allude alla potenza industriale contenuta nella tecnologia solare che si può dispiegare, mantenendo una compatibilità ambientale, nei contesti adatti, cioè dove esistono spazi già antropizzati, in cui i pannelli possono essere inseriti anche in quantità
A “Cloro-Fille (Camerun 2010)” del marchigiano Marco Mancini assegnata una delle tre menzioni speciali Antonio Cianciullo, giornalista consistenti senza controindicazioesperto di tematiche energetiche ni”. e ambientali, ha decretato le “La foto in notturna delle opere vincitrici, al termine della pale eoliche –commenta la giuria selezione dei 540 lavori per l’opera di Silvia Alvarez pervenuti. Per la sezione di Adalia- apre, anche visivamente, concorso “Nuova economia una finestra su un futuro Green economy: valori possibile. Mostra una tecnologia culturali e opportunità” vincitori che si inserisce con grazia nel ex equo sono “Veduta aerea” contesto, richiamando forme di Cristina Patuelli (Ravenna) e presenti in natura. Le rinnovabili “Mulini a vento in campagna” come parte del paesaggio di Silvia Alvarez Adalia quotidiano, elemento di artificiali(Roma). Lo scatto di Patuelli è tà che viene assunto nel senso
comune dell’estetica. Dopo decenni di invasione di capannoni industriali, villette a schiera e ripetitori che hanno aggiunto
Il Concorso si è chiuso con la premiazione dei vincitori al Teatro delle Muse di Ancona ed uno speciale omaggio a Gianni Berengo Gardin: sono state ripercorse le principali tappe della straordinaria carriera del fotografo e proiettati alcuni dei suoi scatti più significativi. Una tavola rotonda ricca di esperienze ha inoltre dato l’opportunità di riflettere sul particolare momento attraversato dal settore energetico. Sandro Donati, assessore regionale all’Energia, e Fabrizio Costa, neo amministratore unico di senza nulla togliere, siamo di fronte ad un inserimento antropico cui corrisponde finalmente una sottrazione, quella delle centrali a combustibili fossili”. Per la II sezione del concorso, “Viaggio nella sostenibilità”, la preferenza è andata all’opera di Anna Ambrosi (Milano): “La foto del vulcano, carica di suggestione,
flamenca disegna forme nell’aria, insegue la vita del pittore spagnolo. L’uno narrando l’arte dell’altra. Foto, immagini e colori si rincorrono: attraverso la “soleà”, uno dei suoi palos più profondi, il flamenco racconta il periodo “blu” di Picasso e poi il linguaggio cambia, le ballerine si La compagnia FlamenQueVive in dispongono nel “Pinturas” quadro con grazia e tutto assume le tinte del rosa. danza -le coreografie di Adesso ecco il rapporto Maria José Leon Soto, di Picasso con le donne, Gianna Raccagni e Claue l’omaggio a Parigi, dio Javarone-, musica ed “Alegrias” che illumina a arte. Flamenco, lo stile festa la fine dello spettaandaluso per eccellenza. colo ripetendo il brio Picasso andaluso di della capitale francese Malaga, la città che che a lungo ospiterà affiora dal ritratto in Picasso. Prima, a campegseppia di fine Ottocento e giare, era stata “Guernidal fondo rimbalza in un ca”, il capolavoromélange di grande raffidenuncia sugli orrori natezza, intercettando il della guerra. dipinto che il ballo crea Silvana Coricelli sulla scena. La gestualità inseriti nei cartelloni realizzati dai rispettivi Comuni e dall’Amat) è meraviglioso equilibrio di
Enzo Zanni (Reggio Emilia) e allo scatto di Giovanni Presutti (Firenze) sull’Ecovillaggio di Findhorn (Scozia). Nella
“Il futuro è nella green economy”
Picasso raccontato dal flamenco Picasso, un fiume in piena. La danza restituisce tutta la forza di una vita vivida, di un talento che pulsa. La natura esplosiva del genio sullo sfondo. Il giocoliere delle forme che scompone, accorpa, riassembla e sono volti tagliati in verticale, le visioni spezzate di un’audacia che qui, sul palco, è il travolgere di un ritmo incalzante. Il flamenco racconta Picasso. Quattro ballerini e un quintetto di musicisti in scena: “Pinturas”, diretto da Gianna Raccagni, è passione e struggente tristezza, potente suggestione del cante e di una danza che ha movenze nette e incisive come le emozioni che lasciano i quadri di uno dei maestri della pittura del Novecento, lo spagnolo che scardinerà il rapporto tra forma e spazio. Lo spettacolo della compagnia FlamenQueVive, proposto nelle Marche nei teatri di Matelica, Urbania e Osimo (appuntamenti
rende bene l’idea della potenza della natura che, nonostante la pervasività di un inquinamento che lascia le sue tracce anche ai
Le foto vincitrici del concorso “Sustainable living in changing economy”, promosso da Svim. La giuria, presieduta da Gianni Berengo Gardin, ha selezionato i tre lavori migliori tra i 540 pervenuti. L’opera di un marchigiano tra le menzioni speciali
Svim, hanno ricordato in apertura la centralità del settore della green economy e l’importanza di divulgare i temi del risparmio energetico e delle rinnovabili, mettendo al centro la particolare esperienza marchigiana di attenzione alla tutela del territorio, contemperata allo sviluppo delle opportunità economiche. Antonio Cianciullo, collegandosi anche al recente disastro in Giappone, ha messo in evidenza le criticità di una produzione accentrata, maggiormente a rischio di blackout e di incidente, mentre quella garanti-
ta dalla green economy risulta più diffusa e decentrata, oltre che non dipendente dall’estero. La voce dell’impresa ha posto l’attenzione sull’aumento continuo dell’efficienza delle rinnovabili grazie a nuovi strumenti tecnologici (Federico Vitali, presidente di Faam), sulla necessità di fare leva sulla crescita culturale e di sviluppare un senso estetico aperto al cambiamento (Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources) e sulla centralità del settore per la creazione di nuovi posti di lavoro
(Enrico Loccioni, presidente del Gruppo Loccioni). Daniela Lautizi, del Ministero dell’Ambiente, ha sottolineato la necessità di avvicinare le persone alle trasformazioni in atto nel settore energetico ed ha espresso la volontà del Ministero di spingere la green economy, importante volano per l’economia. Sono intervenuti inoltre Giovanni Latini, preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, e Daniele Olivi, presidente di Alleanza per il Clima.
Poli, sa ancora farsi apprezzare. Il successo del turismo natura, che in Italia rappresenta un segmento in crescita continua nonostante la crisi generale e la flessione della competitività turistica del Paese, ne è una dimostrazione”. Menzione speciale, inoltre, a “Cloro-Fille (Camerun 2010)” di Marco Mancini (Porto San Giorgio), “Voglia di volare” di
categoria junior non è stato assegnato alcun riconoscimento, a causa della scarsa attinenza ai temi rilevata dalla giuria. Ad Ancona la premiazione ufficiale, nell’ambito di un evento pubblico dedicato ad una riflessione sul tema oggetto del concorso (vedi riquadrato in pagina). “Sustainable living in changing economy”, promosso da Svim per sensibilizzare sui
temi della transizione energetica e dei processi innovativi indotti dalla Green economy, ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Regione Marche, del Kyoto Club e di Alleanza per il Clima Italia ed è realizzato nell’ambito del progetto europeo SetCom, finanziato dal Programma Intelligent Energy Europe. Is. T.
Isabella Ferrari alle Muse Il titolo si ispira al Don Giovanni di Mozart e al celebre seduttore rimanda il personaggio maschile di questa delicata e divertente commedia di Jean-Claude Carrière: Il catalogo, di scena dal 24 al 27 marzo alle Muse di Ancona nell’ambito della Stagione teatrale organizzata dallo Stabile delle Marche. Protagonisti Isabella Ferrari (nella foto) ed Ennio Fantastichini, regia di Valerio Binasco che ha anche tradotto il testo di questa commedia che “gioca con l’impossibile e con l’assurdo” e il cui autore, scrive Binasco, “sembra divertirsi molto a mandare a gambe all’aria le nostre pretese di vivere in una realtà normale’. Il tema narrativo è di quelli molto cari al teatro e al romanzo tardo novecentesco: l’impossibile incontro tra un uomo e una donna”. E per salvarsi dall’impossibile amore, i personaggi, come si legge nelle note di regia, “si aggrappano in modo quasi ossessivo alla verosimiglian-
za dei dialoghi e delle situazioni, ma solo per approdare ad un’atmosfera di intimità senza scampo, e
tuttavia leggera e primordiale, dove la realtà si rivela per quella che è: una specie di prigione dell’anima”. Da quel momento in poi sarà tutto come in un sogno; scene e luci di Massimo Bellando Randone, costumi di Sandra Cardini e musiche di Arturo Annecchi-
no, Il catalogo, continua Binasco, “sembra uno di quei film meravigliosi di certa Nouvelle Vague, che si accanivano a scoprire l’assurdo delle storie d’amore, e di quell’assurdo finivano per innamorarsi e farci innamorare. Tutto si gioca nel dialogo tra un solo uomo e una sola donna”. Due persone molto sole, eppure non se n’erano neanche accorte. L’autore le fa incontrare nel momento in cui la loro vita “sembra ormai assuefatta a tanta solitudine”. Disordinata ed evanescente lei, un Don Giovanni lui, che nella quotidianità è un consulente legale. “Personaggi tanto distanti –commenta il regista- potevano incontrarsi solo in forza di un equivoco”. Ed eccolo il luogo dell’equivoco: la casa di lui. Che “nell’immaginario collettivo specialmente femminile rappresenta La Casa Di Un Uomo. E lei, la protagonista, come in un sogno ci entra, se ne appropria, e con destrezza la ruba”.
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Tour 2011, sold out l’anteprima nazionale
Parla il musicista urbinate vincitore della categoria Giovani al Festival di Sanremo; a maggio Gualazzi rappresenterà l’Italia a D sseldorf
Renga, debutto a Senigallia
Con Raphael in Europa
“Gli anni sono passati, tanti. Il bagaglio è pesante, difficile da trasportare. Ma ci siamo costruiti ali possenti per spiccare il volo”. Il tour dei ricordi comincia da qui: da Senigallia dove aveva già avuto occasione di suonare e che adesso è ribalta di questa
Francesco Renga attesa anteprima nazionale. Scenografia essenziale, minimalista: trenta elementi sul palcoscenico, le luci che si mescolano con la musica e colorano la fusione delle due anime di Francesco Renga. Rock e pop, quasi due ore di concerto attraverso gli anni, da alcuni pezzi storici dei Timoria ai tanti successi della sua attività da solista. “La prima canzone che ho scritto è del 1996, racconta di una madre e di un amore disperato, perduto troppo presto”. Quindici anni: ripercorsi i momenti migliori di una
carriera artistica che riannoda la memoria e si allaccia agli inizi, ai brani del gruppo di provenienza, riarrangiati e proposti insieme con le canzoni dell’ultimo album, “Un giorno bellissimo”, per questo Francesco Renga Tour 2011 che partirà il 16 marzo da Brescia. Debutto marchigiano, sold out il Teatro La Fenice: sul palcoscenico l’Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno al pianoforte e i musicisti della band di Renga. Dal pubblico il tributo di un entusiasmo che continua a scandire con gli applausi la scaletta: da “Dimmi che tu ci sarai” al nuovo singolo “Per farti tornare”; da “Sangue impazzito” a “Vedrai”, a “Amore raccontami”, a “Favole”, “quando la vita ti viene difficile e la speranza si consola con le illusioni”. E poi “La voce del silenzio”, “L’immensità”, canzoni che Francesco Renga non ha scritto ma “indossa come un vestito su misura”. “Angelo”, con cui l’artista bresciano ha vinto il Festival di Sanremo nel 2005, è un brivido in chiusura. Ma Francesco non si lascia pregare: ha già concesso due bis, si offrirà al pubblico di questa riuscitissima data “zero” del tour 2011 una terza volta. Silvana Coricelli
L
o senti parlare, incalzante per nascondere quella sua visibile timidezza, e ti fai rapire dalla sua voce suadente e dolce, ma al contempo decisa e forte. Energia di velluto, vibrazioni che ti riportano indietro nel tempo. Raphael Gualazzi, vincitore della categoria Giovani all’ultimo Festival di Sanremo, è un trentenne modesto e introverso. Ma con talento da vendere. Al Festival, infatti, il musicista e cantante di origine urbinate ha fatto incetta di premi: oltre a trionfare tra i giovani, con un settetto di musicisti tutti marchigiani, ha anche vinto il prestigioso premio della critica Mia Martini e quello della sala stamparadio-tv, nonché il premio Assomusica, assegnato dall’associazione degli organizzatori e dei produttori di musica dal vivo. Lo hanno premiato le radio, trasmettendo a ripetizione il brano vincitore, “Follia d’amore”, e lo hanno premiato gli utenti internet, scaricando in massa i suoi pezzi. Lo ha accolto con entusiasmo il pubblico del Teatro La Fenice di Senigallia, dove Raphael si è recentemente esibito per l’anteprima del suo
Stabile delle Marche: teatro da camera Lo Stabile delle Marche, rispetto all’attività di formazione legata alla Scuola di Teatro, con un progetto a cura di Nicoletta Robello lancia tra marzo e maggio, a partire dalle suggestioni della Stagione teatrale 2010-11 di Ancona e dalla presenza di titoli ed attori che animano il cinema italiano, un ciclo di quattro laboratori per l’Alta formazione ai linguaggi cinematografici che si rivolgono a giovani attori e registi interessati ad acquisire le tecniche di recitazione cinematografica. I cicli di lezione, pur collegati idealmente, hanno ciascuno un proprio percorso e possono essere frequentati separatamente. Il primo, partito da qualche giorno, è Teatro da Camera 0, il laboratorio con Edoardo Scatà rivolto ad attori: tenuto da un casting, è finalizzato alla comprensione delle proprie caratteristiche espressive al fine di orientare gli allievi verso i ruoli congeniali. Il laboratorio si terrà anche nelle
giornate del 18, 19, 20 marzo; il corso è di 30 ore. A seguire Teatro da Camera 1 (scadenza iscrizioni 20 marzo), laboratorio con Edoardo Erba, rivolto a scrittori e sceneggiatori. Il laboratorio insegna a utilizzare un codice di scrittura specifico proprio della sceneggiatura cinematografica, tutti lavoreranno alla stesura di un testo originale che sarà utilizzato in Teatro da Camera 2 dagli attori coinvolti nel progetto, per poi essere ripresi dai registi di Teatro da Camera 3 fino alla realizzazione di brevi cortometraggi. Le date: 25, 26, 27 marzo - 8, 9, 10 aprile e 15, 16, 17 aprile; le ore di corso 40, numero massimo di partecipanti 15, costo del laboratorio 300 euro. Teatro da Camera 2 (scadenza iscrizioni 30 marzo) è il laboratorio con Karina Arutyunyan: rivolto a giovani attori, approfondisce le molteplici forme della grammatica attorale per
Dolcini in mostra
Sarà inaugurata il 19 marzo, alle ore 18, alla Galleria Art 065 di Pesaro (via Giordano Bruno n. 65) la mostra del fotografo Luciano Dolcini “Berlino… c’era una volta un muro”. La mostra resterà aperta fino al 30 marzo tutti i giorni dalle ore 18 alle 20.
realizzare sia scene individuali che scene di gruppo, veicolando le tecniche utilizzate nella recitazione cinematografica; durante il laboratorio i registi di Teatro da Camera 3 avranno l’occasione di osservare il lavoro degli attori che si stanno preparando alle riprese. Le date: 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 maggio e 16, 17, 18 e 23, 24, 25 maggio; lavoro con i registi di Teatro da Camera 3 e riprese. Ore di corso 40, numero massimo di partecipanti 20, costo del laboratorio 300 euro. Teatro da Camera 3 è il laboratorio con Saverio Smeriglio (scadenza iscrizioni 30 aprile): rivolto a registi, approfondisce le tecniche di conduzione nel lavoro con gli attori e i principali principi tecnici della ripresa cinematografica. Il laboratorio è finalizzato alla realizzazione di un corto che ogni regista girerà avvalendosi della partecipazione degli attori di Teatro da Camera 2. Le date: 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19 maggio e 23, 24, 25 maggio. Le ore di corso sono 80, il numero massimo di partecipanti 6, costo del laboratorio 500 euro. I corsi si terranno se sarà raggiunto il numero dei partecipanti indicato. Al termine del progetto è prevista una serata di proiezione dei cortometraggi frutto del lavoro di Teatro da Camera. Per informazioni: Teatro Stabile delle Marche, tel.: 071 5021611 segreteria@stabilemarche.it www.stabilemarche.it Per iscrizioni: latilla@stabilemarche.it
tour, un omaggio alla sua regione prima di girare l’Italia. Viaggio che il giovane affronta con una
li. Cos ti snocciola un bagaglio da far tremare i polsi: il jazz e lo stride piano dei primi del 900
Raphael Gualazzi valigia colma di sonorità mixate, in una sorta di tela tessuta con l’esperienza classica maturata al Conservatorio di Pesaro, dove Gualazzi ha studiato pianoforte, e la passione smisurata per il blues, l’anima sanguigna e disperata della musica nera. Ne risultano opere di un’intensità unica, raccolte nel disco “Reality and fantasy” che contiene il brano vincitore, scritto, prodotto e arrangiato dall’artista (etichetta Sugar di Caterina Caselli). Non smette di parlare Raphael, quando l’argomento va sulle sue influenze musica-
di Fats Walzer, Duke Ellington, Scott Joplin e Jelly Roll Morton, il ragtime ed il blues di Robert Johnson e Roosevelt Sykes, le vibrazioni di Stevie Wonder, Jamiroquai e Ray Charles e gli accenti di Fred Buscaglione e Paolo Conte. Un amalgama perfetto di sonorità, perché “la musica deve unire e deve essere collaborazione”. Un successo, per Gualazzi, che arriva dopo anni di partecipazioni ad importanti festival ed un’esperienza americana che, dice, gli ha insegnato molto. Ed ora sarà lui a rappresentare
l’Italia all’Eurovision Song Contest 2011 che si terrà a maggio a D sseldorf. E con le idee ben chiare: “Con il mio contributo vorrei restituire il jazz alla sua originaria dimensione popolare, com’era fino agli anni ’50, perché questo genere, elogio della libertà, ha dentro di sé colori meravigliosi, matrice di tutta la musica moderna”. Se gli chiedi del rapporto dei giovani con questi “generi alti” della musica, Raphael si dimostra ottimista: “Non è vero che i giovani non amino queste sonorità; bisognerebbe solo sensibilizzare maggiormente la società a questo patrimonio artistico di cui disponiamo. Penso, ad esempio, alla Francia, dove il sistema culturale è sovvenzionato dallo Stato. E anche noi italiani abbiamo le potenzialità per farlo”. Di certo lui ce la metterà tutta per avvicinare il pubblico alle sue note, e c’è da scommetterci che ce la farà. Parlano per lui i fatti: la sua “Follia d’amore” fa parte della colonna sonora del film di Carlo Verdone “Manuale d’amore 3”, mentre il brano “Reality and fantasy” è il nuovo sfondo musicale degli spot europei del marchio Fiat. Rosemary Martarelli
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Civitanova danza per domani, sesta edizione Si svolgerà al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche nei giorni 2 e 3 aprile il 6° Concorso internazionale “Civitanova danza per domani” (un’immagine relativa all’edizione 2010 nella foto a lato), organizzato dal Comune di Civitanova, Azienda speciale Servizi Cultura Turismo e Spettacolo
“Teatri di Civitanova”, Amat, Regione Marche e Ministero per i Beni e le Attività culturali in collaborazione con Scuola di Ballo dell’Accademia di Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala. Il concorso ha la finalità di promuovere e mantenere viva la cultura della danza classico-accademica tramite la ricerca di giovani
TeatrOltre, ecco gli appuntamenti in calendario
Sulla scena contemporanea Un prezioso dittico, West + Him di Fanny & Alexander, incontra il pubblico di TeatrOltre il 24 marzo al Teatro Bramante di Urbania. West rappresenta un’ulteriore tappa del lavoro che il gruppo fondato a Ravenna da Luigi de Angelis e Chiara Lagani ha effettuato ispirandosi al Mago di Oz. Unica protagonista è Dorothy incarnata da Francesca Mazza. In Him prosegue il dialogo di Fanny & Alexander tra teatro e cinema in una pièce comica ed audace. Seguito alla rassegna che, per il settimo anno consecutivo, propone le più importanti esperienze della scena I Motus in “Alexis. Una tragedia greca”
contemporanea; origini lontane ha il legame tra TeatrOltre (iniziativa promossa dalla Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, dai Comuni di Pesaro e Urbino ai quali si aggiunge quest’anno Urbania, dalla Provincia di Pesaro e Urbino e dall’Amat, in collaborazione con Regione Marche e Ministero per i Beni e le Attività culturali) e i Motus, ospiti il 30 marzo al Teatro Rossini di Pesaro con Alexis. Una tragedia greca: preceduta da tre Contest -Let the Sunshine In e Too Late! ospiti delle precedenti edizioni di TeatrOltre e Iovadovia, è la quarta parte di un progetto artistico dal titolo Syrma Antigónes che i Motus hanno avviato nel 2009. La danza è la protagonista il 7 aprile al Teatro Sanzio di Urbino con Nuova danza italiana. Anticorpi Explo; nel corso della serata, in scena gli ultimi lavori di quattro promesse come Marco D’Agostin, Marta Bevilacqua, Matteo Fantoni e Giulio D’Anna. Due promettenti realtà di “Matilde. Piattaforma per la nuova scena marchigiana” come Carrozzeria Orfeo e Nim. Neuroni in movimento protagoniste, rispettivamente, il 28 aprile allo Sperimentale di Pesaro con Studio per Idoli e il 3 maggio il Sanzio di Urbino con Orphans. Il 18 maggio torna protagonista la danza, questa volta internazionale: dai Paesi Bassi al Teatro della Fortuna di Fano, Ann Van Den Broek presenta il 18 maggio We solo men, un’affascinante creazione per sei danzatori. La conclusione di TeatrOltre, il 20 maggio al Teatro Rossini, è affidata ad un curioso spettacolo dal titolo De divina proporzione. Allegorie numeriche in musica tra Rinascimento e contemporaneità, un progetto del Conservatorio Rossini di Pesaro e Bella Gerit di Urbino. Lo spettacolo mira a far riemergere la tradizione dell’umanesimo scientifico realizzando il progetto affascinante di reinterpretare attraverso la multimedialità le regole di proporzione e armonia fissate nel Rinascimento e in particolare nel De Divina Proportione, testo chiave che il frate matematico Luca Pacioli dedicò a Ludovico Sforza detto “il Moro”. Info: Amat 071 2072439 - 0721 638882, www.amat.marche.it.
talenti da indirizzare allo studio professionale della stessa; due le categorie di partecipanti previste: allievi Junior, a partire dai candidati che nell’anno scolastico 2010/ 2011 frequentano la classe quinta della scuola elementare fino a coloro che alla data di scadenza delle iscrizioni non abbiano ancora compiuto il
strumenti che danno la possibilità di entrare in contatto con le istituzioni operanti in questo settore. Questi gli argomenti che saranno trattati: Introduzione al sistema dell’arte (il curatore, il critico, il museo, la galleria, l’artista, il collezionista, ecc.); Il sistema Museo e gli spazi privati (la storia degli spazi museali, la loro struttura, le collezioni, le fondazioni, le
Scadenza iscrizioni gioved 24 marzo 2011; regolamento e informazioni: www.civitanovadanza.it
Festeggiamenti 150° anniversario Unità d’Italia – La conferenza
Dal papa al re: il Risorgimento nelle Marche
N
ello scorcio finale del dominio temporale dei papi, le Marche si presentavano al resto dell’Italia come una regione condannata all’immobilismo produttivo da un regime papale insensibile alle esigenze della modernizzazione e timoroso che lo sviluppo della borghesia potesse alterare profondamente il profilo sociale e culturale di una zona in cui clero e aristocrazia avevano un assoluto predominio. Lo Stato della Chiesa applicava una politica esclusivamente di “soccorso” verso il territorio, e i marchigiani si resero conto di aver bisogno di altro mentre assistevano allo sviluppo delle altre regioni. Al momento dell’unificazione delle Marche, si contavano tre milioni di persone e la regione si basava su un’economia rurale; forte la presenza dell’aristocrazia, il 25 per cento circa della popolazione era rappresentato dagli ecclesiastici e il resto dai contadini che vivevano con la mezzadria. Il 18 settembre del 1860, con la battaglia di Castelfidardo, le Marche si staccano definitivamente dallo Stato del Papa. “Dal papa al re, le Marche nel Regno d’Italia”: di grande interesse la conferenza di recente tenuta ad Osimo da Giuseppe Monsagrati, professore di Storia del Risorgimento alla Sapienza di Roma, in occasione dell’appuntamento dedicato dalla Fondazione Don Carlo, nell’ambito della stagione “Cultura in teatro”, alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Tra le prime fasi dell’annessione delle Marche al Regno Sardo ci fu la designazione del regio
Corso per curatori di mostre a Pesaro Il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro organizza un corso per curatori di mostre tenuto dal professor Ludovico Pratesi. Il corso, strutturato in 14 ore di lezione distribuite nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 aprile, si svolgerà nella sede del Centro e mette subito in contatto i partecipanti con la professione di curatore fornendo gli
quattordicesimo anno di età; allievi Senior, candidati che alla data di scadenza delle iscrizioni abbiano già compiuto il quattordicesimo anno di età e non ancora compiuto il diciottesimo. I vincitori (i primi classificati di entrambe le categorie) saranno premiati con una medaglia d’oro e
uno dei due potrà usufruire di una borsa di studio della durata di un anno –mentre l’altro della durata di un mese per frequentare la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Sono previsti premi anche per i secondi e i terzi classificati. Tutti i concorrenti riceveranno un attestato di partecipazione; ai finalisti anche un attestato di merito.
gallerie, gli spazi noprofit, tra gli altri temi); Operazioni tecniche. Il corso, al termine del quale verrà rilasciato un attestato di frequenza, prevede l’elaborazione di un progetto di mostra, che verrà discusso e analizzato con il docente. Termine ultimo iscrizioni 8 aprile 2011; info: tel. 0721 387651 www.centroartivisivepescheria.it centroartivisive@comune.pesaro.ps.it
Un’immagine simbolo del Risorgimento in Italia
popolazione marchigiana tuttavia non si presentò, a causa dell’opera di convincimento degli ecclesiastici. Con le elezioni del 27 gennaio e l’elezione di deputati nei collegi marchigiani, cominciò la lenta trasformazione anche economica della regione; il sistema mezzadrile venne pian piano abbandonato e contemporaneamente la popolazione iniziò ad avvertire tutti i pesi e i sacrifici dell’Unità d’Italia come le tasse e il servizio di leva obbligatorio. Tutte le innovazioni vennero introdotte gradualmente nel tessuto sociale ed
commissario Cesare Valerio che s’insediò ad Ancona dove svolse un’intensa attività di governo applicando la legislazione piemontese e organizzando il plebiscito: un importante momento al quale il 35 per cento della
economico: trasformazione delle attività produttive, costruzione dei primi collegamenti ferroviari e organizzazione della situazione amministrativa dei vari capoluoghi, vedendo Ancona affermarsi a scapito di Macerata. “Il Risorgimento nelle Marche –ha sottolineato il professor Monsagrati- mise in luce nella popolazione la consapevolezza di una propria identità con una forte tenuta morale e una predisposizione a orientare il senso della vita collettiva in direzione di uno sviluppo lento ma costante”.
Il libro
Con quattrocento pagine e una ventina di contributi, che indagano anche gli avvenimenti nella provincia di Pesaro e Urbino, il libro studia la nostra regione nel momento del passaggio dal secolare dominio della Chiesa all’annessione al Regno di Sardegna. Un momento davvero decisivo, che tra settembre 1860 e gennaio 1861 –dopo i fatti della breve campagna militare– quasi si personifica nell’opera legislativa del regio commissario straordinario Lorenzo Valerio. A cura di Marco L’artiSeverini, Le Marche e l’Unità d’Italia sta (Codex, Milano, 1a ed. 2010) -presentato marchi- di recente da Claudia Colletta a palazzo giano Montani Antaldi di Pesaro nell’ambito Carlo della serie “Incontri a palazzo MontaIaconi”, proposta dalla società pesarese di mucci studi storici in collaborazione con il ha Comune di Pesaro e con la Fondazione dipinto Cassa di Risparmio di Pesaro-, è una e pubblicazione in cui vengono esaminati i intermolti aspetti delle realtà locali: dai pretato protagonisti del Risorgimento ‘eroico’ la alle successive vicende politico-amminibandiestrative, dalla dimensione economicora sociale delle diverse realtà marchigiane italiana al (ri)costituirsi di quella rete di notabili per la che poi governerà per decenni le città mostra della regione. Frutto di un progetto di che, in ricerca biennale, il volume è stato già occapresentato a Roma e in molte città delle sione Marche: pubblicato nel settembre 2010, del nel 150° anniversario della battaglia di 150° Castelfidardo, il libro ha visto rapidaanniver- mente esaurita la prima edizione di mille sario dell’Unità d’Italia, si terrà la prossima copie ed è già alla terza. Marco Severini, primavera a Spilimbergo a cura della Quadreria professore aggregato dal 2006, inseMuseo Cras. L’opera di Iacomucci, “Il volo del gna Storia del Risorgimento all’Unitricolore” (nella foto), in seno all’esposizione che versità di Macerata e nella stessa ha per titolo: “Verde, bianco, rosso. La bandiera città presiede l’Associazione di Storia italiana vista dagli artisti”; tutte le opere saranno contemporanea. I suoi principali temi messe in vendita e il ricavato della manifestazione di ricerca sono stati Mazzini e la sarà devoluto in beneficenza alla sezione di Repubblica romana del 1849, GaribalPordenone della Sclerosi multipla e al restauro di di, l’età giolittiana, il problema dei due affreschi del 1500 presenti in due edifici di notabili, lo studio della rappresentanSpilimbergo. za parlamentare nel Regno d’Italia.
L’opera
Xsianixnoi, i progetti di formazione Promossa dal Comune di Recanati ed Amat, nell’ambito della Stagione del Teatro Persiani, l’iniziativa Xsianixnoi, una serie di progetti di formazione dedicati alle diverse fasce di pubblico. Articolato in due progetti Xsianixbambini vedendo protagonisti più di 400 bambini delle scuole elementari coinvolti anche nelle attività del laboratorio di movimento a cura di Manuela Recchi e Tony Santos-, per quanto riguarda Xsianixragaz-
zi una nuova avventura attende gli allievi delle scuole medie di Recanati: in 25 a partecipare al laboratorio L’isola che si tuffò nel mare che, a cura di Andrea Caimmi, terminerà il 22 maggio con spettacolo al Persiani. Due i percorsi per Xsianixgiovani: Scuola di platea e Scuola di scena, progetto di formazione dedicato agli studenti delle scuole secondarie superiori il primo, l’altro un progetto di
formazione teatrale che vede un gruppo di 30 studenti protagonista del laboratorio tenuto da Antonio Mingarelli, Looking for Amleto. Xsianixinsegnanti prevede un laboratorio di lettura espressiva a cura di Lisa Ferrari. Xsianixdomani, in ultimo, un’occasione speciale per gli studenti delle ultime classi superiori cui, con If&maybe di Lorenzo Bastianelli, è stato offerto un importante momento di riflessione.
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Ancora una consacrazione per l’arte di Daniele Duca: a due anni da “Estensione”, la seconda monografia pubblicata da Alinari 24 Ore: “Moto contrario”: 140 immagini inedite, quasi un ventennio percorso
Fotografo tra i grandi SILVANA CORICELLI
A
seguire questo ritorno si ha il pudore di chi si accosta alla sfera dei luoghi intimi. Il timore, quasi, di violare anche solo con lo sguardo la sacralità di un codice prezioso preservato in questi luoghi del silenzio che il respiro del tempo sospende sul dettato di un moto contrario. Ritratti, paesaggi, ricordi. Un viaggio dentro, a ritroso nel passato che riannoda alla memoria brani di vita affidati ad un’arte senza infingimenti. Un ritorno che tutte le immagini contenute nel volume lega anche riguardo all’approccio tecnico: fotografie fatte in pellicola, “un mezzo inarrivabile –dice Daniele Duca-, cui mai il digitale può essere paragonato”, la pellicola “spessore visibile che è supporto al materiale sensibile”. Raccordi che esaltano nella purezza dell’ispirazione il rapporto di osmosi tra una partitura tutta interiore e il sostrato della narrazione. “Moto contrario”: 140 immagini inedite e datate dal 1992 al 2010, quasi un ventennio percorso in questa
seconda monografia pubblicata –a poco più di due anni da “Estensione”da Alinari 24 Ore, raccolta curata da Enzo Carli e come la precedente dunque inserita nella collana Alinari dei grandi fotografi. Dal tempio della più antica azienda al
Daniele Duca mondo operante nel campo della fotografia e nel settore delle immagini, una nuova consacrazione al lavoro del marchigiano Duca, scoperta del Carli “compagno di poesia” di Mario Giacomelli e come questo aderente al Manifesto del Passaggio di Frontiera: del gruppo -con autori del valore di Gianni Berengo Gardin, Giorgio Cutini, Paolo Mengucci, Marco Melchiorri, Massimo Ranzi, Loriano Brunetti e Sofio Valenti- nel 2008
Accordo Fondazione Pergolesi Spontini ed Ascoli Piceno
Traviata degli specchi al Ventidio Basso Il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, ha conferito alla Fondazione Pergolesi Spontini l’incarico per la gestione della Stagione lirica del Teatro Ventidio Basso per il triennio 2011/2013. Si inizia il 23 e 25
sarà invitato a far parte Daniele Duca. Il cui talento è stato incoraggiato anche da una personalità preminente nel mondo della fotografia, per la lunga attività di studioso e critico, come quella di Angelo Maggi. “La svolta è stata nel Duemila, quando tre mie immagini vennero acquisite dal Museo di storia della fotografia della Fratelli Alinari e pubblicate sull’autorevole Fotologia’: Copywriter e giornalista, Daniele, il mestiere del pubblicitario che riesce a dare agli oggetti, concordano gli addetti ai lavori, un significato “altro” e il fotografo professionista capace di risultati sorprendenti nella pura ricerca estetica. “Raffinato gusto per la qualità pittorica, per la proporzione, per gli accordi chiaroscurali per l’armonia”, scrive Maggi in “Moto contrario”, introducendo alla raccolta di immagini che, rispetto ad “Estensione”, non si sofferma solo sulla fotografia di still life, allargandosi a ricomprendere quelle dell’album di famiglia che Daniele Duca ha aperto. Offrendo una prospettiva interiore al suo punto di osservazione del mondo e di questo scrutando la bellezza con gli occhi
“D’estate”, 1998 della dimensione intima che dilata, sfoca, emoziona. Suggestioni di convivenze in bianco e nero dall’impressiva efficacia nelle immagini di paesaggio dove calligrafica è la tessitura di tutte le componenti: un lavoro di scavo che ha marcato segno pittorico e la ieraticità che il tempo conferisce alla memoria. “Marchigiano dell’anno” per l’arte nella fotografia nel 2010 e nello stesso anno nominato Accademico dei Georgofili (per le sue illustrazioni a
corredo del libro “Il piacere della carne, tra scienza e arte”, autore Natale Frega); attività espositiva in molte località (approdando nel 2009 alla prestigiosa Galleria Ikona di Venezia), con il riscontro di lusinghieri riconoscimenti (nel 2003 vince la 22a “Biennale internazionale dell’umorismo nell’arte” di Tolentino nella sezione pubblicità), sul nome di Daniela Duca si sta concentrando un’attenzione sempre crescente da parte di un pubbli-
co internazionale: distribuite in Europa e negli Stati Uniti le monografie che Alinari 24 Ore ha dedicato al fotografo di Ancona, la prima con significativa accoglienza in Germania, Austria, Polonia e in Inghilterra (dove anche la più importante rivista di fotografia si è occupata del lavoro di Daniele). Una cifra che è marchio d’autore. Pronta ad affermarsi –promettenti i contatti a New Yorkanche oltreoceano.
Marrozzini: viaggio attraverso l’umanità Ormai di ritorno il fotoreporter fermano Giovanni Marrozzini, partito in missione lo scorso 5 febbraio alla volta del Paraguay, nella capitale Asunci n per scrutare, scoprire e raccontare, dando forza e voce a quella parte di umanità che non ha voce, che non ha attenzione in una città in cui il ritmo incessante non ha occhi per le centinaia di bambini che ogni giorno lavorano e vivono in strada: i Niños en situación de calle. In collaborazione con l’associazione Funima International il reportage fotografico di Marrozzini sui bambini di strada del Para-
guay; l’opera umanitaria della onlus elpidiense ormai da più di tre anni si rivolge a questa fascia
sociale disagiata del Paraguay, grazie alle molteplici attività di recupero per l’infanzia
Immagine dal reportage di Giovanni Marrozzini sui bambini di strada del Paraguay
svolte nel centro di accoglienza “Hijos del Sol” (“Figli del Sole”), creato in una zona di Asunci n particolarmente a rischio, tanto che il Ministero dell’Infanzia e dell’Adolescenza paraguaiano la riconosce come zona roja (zona rossa). Dove abbandono, sfruttamento, assunzione di alcool e di sostanze stupefacenti, prostituzione infantile raccontano storie di un’infanzia mai vissuta: ora storie di solidarietà che l’obiettivo e l’arte di Marrozzini sapranno restituire.
Premio Moriconi a Monica Guerritore marzo con La traviata di Giuseppe Verdi. Si tratta della celebre “traviata degli specchi” (nella foto) con le scene di Josef Svoboda e la regia di Henning Brockhaus, vincitrice del Premio Abbiati 1992. L’allestimento originale, di proprietà dell’Associazione Arena Sferisterio di Macerata, è riprodotto ad opera della Fondazione Pergolesi Spontini, con la riduzione dell’allestimento scenico a cura di Benito Leonori ed i costumi di Giancarlo Colis. Giampaolo Maria Bisanti dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana; il Coro “Ventidio Basso” è diretto da Carlo Morganti. Nel ruolo di Violetta Irina Dubrovskaya, ad interpretare Alfredo Germont Leonardo Caimi. Dopo Fermo, che da anni collabora con la Fondazione Pergolesi Spontini per i titoli della Stagione lirica del Teatro dell’Aquila, anche il Comune di Ascoli ha dunque scelto di affidarsi alla Fondazione: stretto contatto con l’amministratore delegato William Graziosi e il direttore artistico Gianni Tangucci, per allestire due titoli l’anno (previsto in autunno un secondo titolo del grande repertorio). L’intesa consentirà di portare in palcoscenico comuni produzioni operistiche nella prospettiva della razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse garantendo al contempo alta qualità artistica.
Monica Guerritore
Il Premio internazionale Valeria Moriconi “Protagonista della scena” è andato quest’anno a Monica Guerritore in riconoscimento della sua forte personalità artistica, della passionalità delle interpretazioni teatrali e cinematografiche nelle diverse declinazioni delle arti della recitazione e insieme della sua idea di teatro come forma di impegno civile. La cerimonia di premiazione ha avuto luogo a Jesi dove l’attrice romana, in un incontro aperto al pubblico, ha presentato il suo libro autobiografico “La forza del cuore”. Al Teatro Pergolesi è andato in scena lo spettacolo “Dall’Inferno all’Infinito”,
di cui, oltre che interprete, la Guerritore è autrice e regista. La stessa Guerritore ad insignire con la targa “Futuro della scena” l’autrice e regista marchigiana Sonia Antinori e l’attrice Nicoletta Robello per il progetto di nuova opera teatrale tratta dal volume “Valeria Moriconi. Come in uno specchio”.
Sonia Antinori
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I festeggiamenti per il centenario della Banca di credito cooperativo di Corinaldo con una serie di eventi culturali, sportivi e solidali
Accordo tra Western Union e Intesa Sanpaolo
La storia verso il futuro
Spedizioni vantaggiose
ROSEMARY MARTARELLI
C
ent’anni di storia proiettata al futuro. E il segreto è nelle radici e nell’attaccamento al territorio. Perché non si guarda avanti senza tener conto del passato. E’ su questi principi che la Banca di credito cooperativo (Bcc) di Corinaldo ha aperto un importante anno di festeggiamenti, quello che registra il centenario della sua fondazione. Un anno nel corso del quale saranno numerose le occasioni per celebrare questa ricorrenza, con eventi che spazieranno dalla cultura allo sport, dall’arte alla solidarietà. Un ricco programma presentato in modo davvero singolare nei giorni scorsi, ripercorrendo la strada di un altro centenario importante, quello della prima corsa in autobus Senigallia–Corinaldo realizzata dalla ditta Bucci nel marzo 1911. Due realtà del territorio si sono cos unite per marcare una salda unione tra costa ed entroterra, per sottolineare come la comunicazione, intesa in senso lato, sia linfa vitale per una comunità. Ne è cos scaturita un’originale iniziativa: un viaggio su un autobus del 1935 messo a disposizione
L’autobus della ditta Bucci datato marzo 1911, anno in cui venne realizzata la prima corsa Senigallia-Corinaldo dalla ditta Bucci per tornare sulle tracce di quella prima tratta verso Corinaldo, un’emozione per fare un tuffo nel passato e tenerne i legami con il futuro. “Questa non è solo la festa della nostra banca –ha commentato Mauro Tarsi, direttore generale della Banca di credito cooperativo di Corinaldo-, ma la festa delle comunità di Corinaldo, Senigallia e dintorni, che ci hanno sempre sostenuto e permesso la nostra crescita ed il radicamento sul territorio”. Ed è proprio in stretta connessione con le realtà territoriali più vicine che la Bcc ha ideato il calendario di iniziative per i festeggiamenti del centenario, come ha ricordato Felice Saccin-
Sostegno alle imprese Accesso al credito più facile, conveniente, burocraticamente snello e soprattutto ideato per sostenere le imprese nelle fasi cruciali della vita aziendale. E’ quanto si sono proposti la Confindustria di Macerata e la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana nello stipulare un protocollo d’intesa a favore delle imprese della provincia maceratese. In virtù di questo accordo la Carifac ha messo a disposizione delle aziende iscritte alla Confindustria maceratese un plafond di 10 milioni di euro articolato in quattro linee di intervento create per altrettante voci fondamentali nelle strategie imprenditoriali. Le linee di credito andranno a sostenere gli investimenti in innovazione e ricerca, sviluppo e capitalizzazione aziendale, attività produttiva (acquisto macchinari e attrezzature, impianti, opere immobiliari) e fabbisogno circolante. L’iniziativa sarà valida per tutto il 2011; Carifac e Confindustria Macerata non escludono, qualora se ne presentasse la richiesta da parte delle imprese, la proroga dei termini o l’eventuale ampliamento del plafond a disposizione.
to, presidente della Bcc di Corinaldo. Si va dalla presentazione di libri a concerti bandistici, da manifestazioni sportive ad opere liriche, da mostre di pittura e scultura all’inaugurazione di un parco fossile. Occasioni in molti casi organizzate in collaborazione con il Comune di Corinaldo. Eventi di grande interesse, tra cui spicca, il 15 aprile 2011, la presentazione dell’opera “Corinaldo–Storia di una Terra marchigiana”, quattro volumi coordinati da Fabio Ciceroni ed editi dalla Bcc di Corinaldo e da “Il lavoro editoriale”. Alla conferenza di presentazione hanno preso parte anche Oddo Bucci, presidente dell’omonima ditta, Livio Scattolini, sindaco
di Corinaldo, e Maurizio Memè, vicesindaco di Senigallia, che hanno evidenziato la centralità dei servizi per una comunità e l’importanza dei collegamenti e della comunicazione all’interno di un territorio, per rafforzare il senso di appartenenza che lega ad esso. Da tutti il plauso alla Bcc di Corinaldo per essere stata in grado di crescere insieme alla sua comunità, creando un rapporto di reciproco sostegno che ha permesso all’istituto di credito di diventare un punto di riferimento fondamentale, passando da 25 soci fondatori, con sede nell’ufficio del parroco don Alessandro Marinelli, suo autentico ispiratore, agli oltre 1.550 soci attuali.
Western Union Company, leader mondiale nei servizi di trasferimento di denaro e Intesa Sanpaolo, tra i principali gruppi bancari dell’area euro e forte di una rete di distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale, hanno siglato un accordo per offrire i servizi Money TransferSM Western Union . Per la prima volta in Italia le rimesse verso l’estero si potranno effettuare tramite lo sportello bancomat senza limiti di orario. Il servizio sarà operativo da giugno 2011. Intesa Sanpaolo metterà a disposizione la sua rete di oltre 7.200 sportelli bancomat presenti in tutte le regioni italiane. Inoltre, da settembre 2011, attiverà 700 postazioni internet all’interno delle filiali e il servizio Money TransferSM Western Union sarà disponibile anche attraverso il canale web (internet banking) e il telefono cellulare (mobile banking). Gabriel Sorbo, Western Union Regional Director per l’Italia, Grecia, Malta e Cipro, ha dichiarato: “Questo accordo segna l’inizio di una solida alleanza tra Western Union e il
novazione e distretti, abbiamo stanziato risorse per oltre 17 milioni di euro, di cui 6 per la ricerca, 8 per l’innovazione e 3,24 per i distretti produttivi. Puntiamo con decisione a promuovere gli investimenti aziendali maggiormente efficaci per innalzare il livello competitivo e facilitare la ripresa economica”. Le imprese interessate avranno, quindi, più tempo per mettere a punto i progetti. Nel dettaglio, la proroga dei termini riguarda il bando dedicato a ricerca e sviluppo, le cui domande dovranno essere presentate entro il 28 marzo 2011, anziché entro il 28 febbraio 2011. Questo strumento prevede contributi in conto capitale e in
adottare soluzioni innovative per il trasferimento di denaro”. Marco Siracusano, responsabile della Direzione marketing privati di Intesa Sanpaolo sottolinea: “Poter inviare denaro a costi vantaggiosi è importante per tutti i nostri clienti che hanno esigenze di trasferimento di fondi all’estero. L’accordo con Western Union ci consente di essere il primo operatore bancario in Italia a rendere disponibile un’operazione molto richiesta come il trasferimento fondi, 365 giorni l’anno e 24 ore su 24, alle migliori condizioni di mercato”.
Elena Viezzoli nominata amministratore delegato di Aethra.net Un riconoscimento internazionale da VCInsight
“Un cambiamento interno strategico” Aethra.net, società leader nel settore dei servizi di collaborazione a distanza e a valore aggiunto -tra i quali multiaudioconferenza, video-webconferencing, webcast/web tv, servizi managed, realizzazione di sale ed eventi in multivideoconferenza- ha recentemente nominato Elena Viezzoli Amministratore delegato. Inoltre, ha ricevuto un importante riconoscimento internazionale da VCInsight, analista inglese del settore tra i più accreditati al mondo, che l’ha riconosciuta tra i migliori 10 Service provider a livello globale, con la qualifica di “the Best Managed Conferencing Provider of
Elena Viezzoli the year 2010”, cioè miglior fornitore di servizi Managed per l’anno 2010. I servizi Managed
integrano prodotti e servizi di videoconferenza con un’assistenza tecnica da remoto per fornire al cliente l’affidabilità e la professionalità di una soluzione su misura, a fronte di un canone mensile predeterminato. “Siamo molto soddisfatti ed orgogliosi di aver ottenuto questo riconoscimento internazionale da un’analista importante come Richard Line”, afferma Elena Viezzoli. “E’ stato un anno di cambiamenti strategici interni –aggiunge Viezzoli- che sono stati premiati da risultati positivi, abbiamo infatti chiuso l’anno 2010 con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente grazie ad
Innovazione: più tempo per presentare i progetti Prorogati i termini di presentazione delle domande di contributo per la promozione della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale nelle piccole e medie imprese, oltre che per il sostegno all’innovazione dei processi aziendali e ai distretti produttivi. “Recependo le istanze avanzate dalle associazioni di categoria che siedono al tavolo di concertazione per le politiche industriali e artigiane -commenta Sara Giannini, assessore regionale alle Attività produttive–, vogliamo dare tutto il tempo necessario alle imprese per studiare e predisporre progetti efficaci. Complessivamente, tra ricerca, in-
Gruppo Intesa Sanpaolo. La nostra collaborazione ha l’obiettivo di raggiungere nuovi clienti che preferiscono i canali elettronici. Abbiamo già visto una buona crescita in questo segmento, che ci suggerisce come il mercato sia incline ad
conto interessi alle micro, piccole e medie imprese, in forma singola o aggregata anche mediante contratto di rete. L’aiuto è finalizzato alla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo, in collaborazione con organismi di ricerca e/o parchi scientifici e tecnologici e/o centri per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico. Vengono finanziati gli investimenti sostenuti in specifici ambiti tematici quali energie rinnovabili, efficienza energetica ed ecosostenibilità di prodotti e processi, domotica per l’Ambient assisted living, materiali innovativi e soluzioni tecnologiche avanzate nei prodotti made in Italy verdi.
La proroga riguarda poi il bando dedicato all’innovazione, in questo caso il termine di presentazione delle istanze è stato prorogato all’8 aprile 2011, dal precedente 3 marzo 2011. Questo bando intende incentivare le piccole e medie imprese industriali e artigiane per la realizzazione di progetti di sviluppo aziendale nell’innovazione di prodotto, in quella organizzativa, commerciale e/o di processo, nella tutela della proprietà intellettuale e difesa del made in Italy. Prorogato infine anche il termine relativo alla presentazione dei progetti di sostegno dei distretti produttivi, le relative domande andranno presentate en-
tro l’8 aprile 2011, anziché entro il 28 febbraio 2011. Lo strumento agevolativo prevede contributi per sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico, scambio di conoscenze tra mondo distrettuale e della ricerca, promozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, miglioramento ambientale, risparmio energetico, energia pulita, sviluppo di servizi logistici, radicamento nei mercati esteri. I progetti dovranno coinvolgere almeno tre imprese e potranno vedere la partecipazione di università e centri di trasferimento tecnologico. Informazioni e bandi reperibili su www.impresa.marche.it.
una serie di investimenti in infrastrutture tecnologiche e Risorse Umane davvero importanti”. Aethra.net, che è presente in maniera diretta su Milano, Roma e Torino e mantiene la sua sede principale ad Ancona, da cui segue tutte le aree del centro e del sud Italia, ha in previsione per l’anno 2011 di investire a livello commerciale per coprire in maniera capillare altre aree strategiche del paese ed iniziare un processo di internazionalizzazione sui paesi emergenti. Nel 2010 i due progetti più significativi sono stati il lancio della nuova piattaforma di servizi di webcast e l’accordo di esclusiva per tutto il mercato italiano dei prodotti di videoconferenza professionale Ceelab (basati su tecnologia Sony) e di infrastruttura VisualNexus. Grazie a queste novità la società ha già siglato accordi commerciali con otto diversi partner ed altri sono già in trattativa. “La nostra strategia è molto chiara e definita”, precisa la Viezzoli. “Avendo ereditato dalla storica Aethra 20 anni di esperienze, di conoscenze e di competenze relative al mercato della videocomunicazione e dei servizi a valore aggiunto, abbiamo la capacità intrinseca di offrire al mercato una soluzione unica fatta di servizi e prodotti insieme; siamo in grado di offrire tutto ciò di cui ha bisogno il cliente finale, qualunque sia la sua dimensione, grande o piccola azienda, e il suo settore di appartenenza, pubblico o privato, e continueremo a sviluppare un livello qualitativo sempre più elevato e a ricercare nuovi servizi ad integrazione di quelli attuali”.
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Football americano – I Dolphins tornano al Dorico Il campionato italiano di football americano edizione 2011 sta per prendere il via. La formazione anconetana dei Dolphins esordirà domenica 27 marzo affrontando allo stadio Dorico del capoluogo regionale, un ritorno storico in questa struttura cittadina, la compagine vice campione d’Italia, l’Elephants Catania. Il calendario prevede per la seconda giornata, in programma domenica 3 aprile, la trasferta a Parma contro i campioni tricolori in carica, i Panthers Parma, quindi una successiva gara esterna a Bologna contro gli esordienti Doves e poi due gare casalinghe, il 17 e il 30 aprile, contro, rispettivamente, i Marines Lazio e i Rhinos Milano, e una doppia trasferta, il 14 e il 22 maggio, in casa dei Giants Bolzano e dei Seamen Milano.
Volley – Intervista con Franco Brasili, presidente Comitato regionale Fipav Marche che annuncia la gara del 2 giugno al PalaRossini della World League contro i vice-campioni del mondo
“Italia-Cuba: una super-sfida” “Dopo i Mondiali, Ancona tornerà ad essere protagonista” “Pensavamo con entusiasmo di dover continuare. Poi ci siamo presi una pausa di riflessione che è servita per portare avanti altre iniziative”. Chi si ferma è perduto, si dice: è per questo che ha chiesto ed ottenuto la
PAOLO PAPILI
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opo l’esperienza molto intensa vissuta ad ottobre dello scorso anno con il Mondiale di pallavolo maschile, Ancona sportiva è in procinto di vivere un’altra competizione che dà lustro non solo al capoluogo ma a tutte le Marche. Con Franco Brasili, presidente del Comitato regionale Marche della Fidal-Federazione italiana pallavolo, abbiamo fatto il punto della situazione ripercorrendo tutte le tappe di questo cammino delle Marche del volley. A sei mesi di distanza dal campionato del mondo maschile di Ancona, che cosa le è rimasto di quella esperienza? “Come sempre succede in queste occasioni, ho avuto modo di ripensare a tutta la strada che abbiamo percorso. Un cammino iniziato dieci anni fa che si è chiuso ospitando il Mondiale. Sono stati dieci anni molto intensi ed una competizione di questo tipo ha concluso un ciclo. L’interesse e la partecipazione del pubblico intervenuto al PalaRossini ha cancellato ogni evento negativo. Inoltre, aggiungo un altro dato: Ancona dal mondo pallavolistico è molto stimata. Per due volte è riuscita ad ospitare un torneo del genere, non capita spesso”. Ci pensa ancora alla ‘farsa’ mandata in scena dal Brasile? “E’ stata una farsa, è vero. Abbiamo ricevuto le scuse dopo quella gara, non pensiamoci più. ItaliaCuba è un gioiello che cancellerà tutto”. Da semplice tifoso, lei avrebbe voltato le spalle a quello ‘spettacolo’, come ha fatto tutto il pubblico presente nell’occasione al PalaRossini? “S , avrei voltato le spalle anch’io. Un modo garbato per manifestare il proprio disappunto”. Che beneficio ha tratto il movimento pallavolistico marchigiano da quel Mondiale? “Ha portato senz’altro un ottimo ritorno di immagine su Ancona, ma anche su tutte le Marche, sia a livello di sponsor ma soprattutto a livello scolastico: dopo il Mondiale, molti giovani hanno mostrato interesse verso questa meravigliosa disciplina”. Un campionato del mondo è il punto più alto di uno sport: come si riparte dopo averne organizzato un girone?
farla disputare gioved 2 giugno in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. E’ un simbolo importante per questo sport e per la nostra Regione che negli ultimi 20 anni ha visto la nostra nazionale molto presente sul nostro territorio”.
In arrivo, molto probabilmente, il torneo iridato femminile nel 2014: “La nostra città è molto stimata dal settore pallavolistico” partita tra Italia e Cuba di World League del prossimo 2 giugno ad Ancona? “L’intenzione è quella di organizzare benissimo questa partita. Abbiamo fatto tutto il possibile per
Franco Brasili
Italia-Cuba può essere vista come una sorta di ‘risarcimento’ per il popolo del volley marchigiano dopo quel Brasile-Bulgaria? “Ospitare Cuba è motivo di enorme soddisfazione e,
sicuramente, sarà una gara caratterizzata da una forte dose adrenalina considerate le forze e le potenzialità di entrambe le nazionali che scenderanno in campo nell’occasione. I cubani sono vice-campioni del mondo, e, dunque, non sarà una sfida qualsiasi. La squadra azzurra sarà particolarmente motivata nel cercare di vincere tale sfida”. Che cosa si aspetta dalla prossima sfida del PalaRossini? “Mi attendo il tutto esaurito. Tre mesi di grande fervore con tanti giovani da ospitare. Magari grazie alle scuole che promuoveranno di certo l’esibizione”. Quante speranze ci sono per vedere ad Ancona i Mondiali femminili del 2014? “Per le Marche ci sono buone possibilità”.
Presentato al PalaRossini il calendario dell’attività del Comitato regionale Fise Marche dalla presidente Gabriella Moroni; 44 le Società e 3.280 i tesserati
Il rilancio dell’equitazione Gli sport equestri nelle Marche stanno ottenendo, nel corso di questi ultimi anni, dei risultati interessanti. I tesserati sono 3.280 su un totale nazionale di 125.981 iscritti alla Fise-Federazione italiana sport equestri. Quarantaquattro le Società affiliate al Comitato regionale Marche della Fise. I cavalli disponibili ed utilizzati sono 714, cos divisi per specialità: attività ludico-addestrativa 14; da concorso 194; italiani 178; per discipline non olimpi-
Un momento della conferenza stampa nella sede del Coni al PalaRossini di Ancona. Da sinistra: Giorgio Cingolani, consigliere Comitato regionale Fise Marche e responsabile settore endurance, Gabriella Moroni, presidente Fise Marche e Sandro Palmetti, responsabile settore salto ad ostacoli Fise Marche
Basket – La manifestazione giovanile a livello nazionale in programma dal 4 al 9 aprile 2012
Il Trofeo delle Regioni si disputerà nelle Marche “E’ nostro, il Trofeo delle Regioni 2012 è nostro”. Trasuda felicità e soddisfazione la voce di Davide Paolini, presidente del Comitato regionale delle Marche della FipFederazione italiana pallacanestro, che assieme ai consigliere federali Pino Rutolini, Marco Cannella e Valentino Renzi hanno fortemente lavorato in questo mese per presentare una candidatura il più credibile e concreta possibile. Il Trofeo delle Regioni è la più importante manifestazione di basket giovanile a livello nazionale. E il Consiglio della Federazione italiana pallacanestro nella mattina di
sabato 12 marzo 2012 ha sciolto i dubbi. All’unanimità la candidatura delle Marche (gli altri competitor erano Abruzzo e Liguria) è stata accettata dal massimo organo federale, e, dal 4 al 9 aprile 2012, il Fermano sarà la sede che ospiterà la più importante manifestazione italiana di basket giovanile. Ancora Paolini: “Abbiamo messo in questa candidatura e nell’attività organizzativa che ne deriverà, tanta passione e professionalità e tanto entusiasmo e slancio. E’ innegabile che questa aggiudicazione rappresenterà un grande sforzo organizzativo ed economico, ma al tempo stesso costi-
tuisce una grande opportunità per le Marche cestistiche e per tutto il territorio. Siamo pronti ad accogliere uno degli eventi clou del 2012 a livello di basket giovanile. La scelta di individuare nella provincia di Fermo la location del Trofeo ci ha dato ragione, vista l’adesione pronta ed entusiastica con cui le istituzioni hanno raccolto il nostro appello. Ora possiamo veramente dire che daremo al Trofeo ottima qualità organizzativa accompagnata dalla calda e accogliente ospitalità marchigiana e in particolare del Fermano”.
che 178; pony 112; pony attività ludico-addestrativa 38. “La nostra –ha dichiarato Gabriella Moroni, presidente Comitato Marche Fise, nel corso della conferenza stampa organizzata e svoltasi nella Sala Coni del PalaRossini ad Ancona nel presentare la stagione 2011- è una disciplina che sta riscontrando un certo seguito da punto di vista degli atleti che la praticano. I progetti in essere per il 2011 sono tutti dedicati agli Juniores e riguardano i pony e l’endurance, una disciplina quest’ultima che si svolge in campagna su percorsi ad ostacoli naturali, come i ruscelli, i fossi e i tronchi d’albero”. Riguardo al progetto endurance, il consigliere regionale del Comitato Marche Fise e tecnico, Giorgio Cingolani ha spiegato che “abbiamo costruito una squadra per avvicinarla a livello nazionale. Il 2011 è il quarto anno di questo progetto; dal primo anno abbiamo ottenuto risultati di un certo rilievo a livello internazionale, con la partecipazione di un nostro ragazzo ai Campionati europei in Spagna; nel secondo anno di attività abbiamo partecipato ai Campionati mondiali in Ungheria; nel terzo anno, invece, siamo
stati presenti ai Campionati europei in Germania. La squadra 2011 di endurance è composta da sei atlete: Elena Manotti, Emma Berti, Chiara Baiardelli, Silvia Magagnino, Ortensia Revelant e Lucrezia Accotoni”. Un altro progetto in essere è relativo al salto ad ostacoli, ed è il quarto anno che viene confermato. “Lo scorso anno siamo riusciti, come Marche, a vincere a Piazza di Siena –ha raccontato Sandro Palmetti, tecnico del settore salto ad ostacoli della Fise regionale-, un risultato inatteso e che sta producendo positivi riscontri nell’organizzazione di questa stagione, e questo vuol dire che stiamo lavorando bene sui giovani”. Questo il calendario delle manifestazioni sportive nelle Marche per il 2011: 8-10 aprile, Fabriano, tappa Campionati regionali; 16-17 aprile, Fabriano, tappa Progetto Giovani; 30 aprile e 1° maggio, Pesaro, tappa Progetto Giovani; 7-8 maggio, Fabriano, tappa Campionati regionali; 22 maggio, Pesaro, Pony games-gimkana; 2829 maggio, Pesaro, tappa Progetto Giovani; 11-12 giugno, Urbisaglia, Pony games-gimkana; 18-19 giugno, Fabriano, tappa Campionati regionali; 25-26 giugno, Fabriano, tappa progetto Giovani; 30-31 luglio, Pesaro, tappa selezione Squadra Pony; 13-14 agosto, Avenale di Cingoli, tappa Progetto Giovani; 20-21 agosto, Pesaro, Pony games-gimkana; 17-18 settembre, Fabriano, tappa Campionati regionali; 2425 settembre, Pesaro, selezione Squadra Pony; 15-16 ottobre, Fabriano, selezione Squadra Pony. Rob. I. Ros.
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Volley – La Lube Macerata conquista la Challenge Cup La Lube Macerata torna ad esultare a livello europeo, conquistando, per la prima volta, la Challenge Cup, battendo nella gara di ritorno l’Arkas Smirne con il risultato di 3-2, dopo il rotondo 3-0 ottenuto nella gara di andata. Questi i parziali della finale: 25-22; 20-25; 31-33; 25-19; 15-13. Una gara, quella di ritorno, che la Lube Macerata pensava di potersi aggiudicare con molta più tranquillità, invece il team dell’Arkas Smirne ha dato il massimo per cercare di ribaltare il risultato dell’andata. Ma il tie-break lo ha vinto, con grande determinazione, la Lube Macerata, che ha potuto cos esultare alzando il prezioso trofeo continentale.
Calcio, Eccellenza Marche – Intervento del presidente dell’Ancona 1905, Andrea Marinelli, sui programmi del team biancorosso. Diversi i progetti in essere, tra i quali l’acquisizione del marchio dell’A.c. Ancona
“La D in gioco con la Fermana” Cittadella sportiva: “Il programma dovrebbe partire a settembre” PAOLO PAPILI
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ue settimane di fuoco per l’Ancona. I dorici si avvicinano ad un periodo decisivo per il prosieguo della stagione: i biancorossi restano in corsa sia in campionato di Eccellenza che in Coppa Italia. Un ciclo d’impegni terribile, ma il presidente del team biancorosso, Andrea Marinelli, non si abbatte, anzi è fiducioso: “Sono tranquillo, la stagione sta entrando nel vivo e noi ci siamo. I ragazzi hanno dimostrato grande abnegazione e affidabilità: sono certo che non falliremo”. Le previsioni restano, comunque, difficili: “Lo sono, considerato che partite semplici non esistono. Anche nell’ultima gara di campionato siamo riusciti a vincere, ma la Sangiustese non ci ha regalato nulla. Cos faranno anche le altre squadre che quando affrontano l’Ancona si esaltano in maniera incredibile pur di contrastarci. Oltretutto, i punti sono pesantissimi per tutti; no, non sarà facile, per niente, vincere il campionato o la Coppa Italia”. Marinelli è convinto che anche in Coppa Italia la truppa dorica saprà farsi rispettare: “Contro il Pisa abbiamo dimostrato grande solidità. Ora ci toccherà l’Inveruno Milano: in casa vorranno farsi certamente rispettare. In Lombardia (si giocherà il 23 marzo, ndr.) l’ambiente sarà particolarmente effervescente e vorranno farci uno sgambetto, come giusto che sia. Dovremo essere davvero bravi a gestire la partita, passi falsi non possiamo permetterceli”. Di certo non dovrà essere trascurato il campionato: “Diciamo le cose come stanno: sia noi, sia la Fermana, siamo in corsa per il primo posto. E’ una bella lotta. Entrambi siamo costretti a vincere ed ognuno spera in un passo falso dell’altro. Gli addetti ai lavori sostengono che i canarini abbiano un calendario più morbido del nostro: non sono d’accordo, perché la Fermana dovrà affrontare diverse squadre che al momento sono in corsa per i playoff e i play-out. Naturalmente, noi siamo concentrati sui nostri impegni: siamo perfettamente consapevoli che il programma non sarà in discesa. La ricetta per fare bene? Giocare sereni con la solita determinazione”. Nel frattempo, va seguita con at-
Volley/F – Coppa Italia alla Esse-Ti Carilo Loreto Al PalaParenti di Santa Croce sull’Arno, a Pisa, la Esse-Ti Carilo Loreto, formazione di pallavolo femminile che sta disputando il campionato di serie A-2, ha vinto la Coppa Italia edizione 2010-2011, superando in finale la squadra salernitana Lavoro.Doc di Pontecagnano al tie-break, al termine di una partita con parziali altalenanti. Questo il dettaglio dell’incontro: Esse-Ti Carilo Loreto-Lavoro.Doc Pontecagnano 25-21; 25-27; 22-25; 25-22; 15-9.
tenzione la situazione societaria. L’ex ad dell’A.c. Ancona, Enrico Pitocchi, ha messo in vendita il marchio, ma il numero uno biancorosso ha le idee molto chiare: “Per una questione di rispetto e correttezza verso la tifoseria, ho dato mandato all’associazione Sosteniamolancona di occuparsi della questione. La struttura è talmente ben organizzata che saprà affrontare il caso con trasparenza ed efficacia. Il legale Robert Egidi è già attivo, stime non ne abbiamo fatte, ma sono certo che alla fine la spunteremo. Il marchio per me ha solo un valore affettivo e simbolico, non federale. Non spenderemo cifre folli, visto che sono dell’idea che la storia di una società la facciano i tifosi, non i marchi. Meglio investire soldi per un even-
tuale ripescaggio”. Nei prossimi giorni, infine, ci dovrebbero essere novità in merito alla cittadella sportiva. “Abbiamo un accordo ben preciso –afferma Marinelli-, non ci sono grossi ostacoli. Aspettiamo solo l’uscita del bando, specie quello per la convenzione decennale per il Del Conero. Una volta ricevuto l’ok procederemo con i lavori, che da programma dovrebbero partire a settembre. A fine mese ci vedremo con tutti gli sponsor, poi presenteremo il progetto alla città”. Presto l’Ancona diventerà una Srl. “Il nostro commercialista –precisa, infine, Marinelli- sta analizzando la documentazione. Tra aprile e maggio tutto sarà a posto. I nuovi soci? Entreranno quando saremo tra i professionisti. L’ingresso dei tifosi? Sarà immediato”.
Atletica – La sesta edizione consecutiva dei Campionati italiani paralimpici al Banca Marche Palas Palaindoor di Ancona. Una pioggia di medaglie
Argento all’artista Annalisa Minetti Pioggia di medaglie nella due giorni dei Campionati italiani paralimpici di atletica che è chiusa domenica 13 marzo nella sede del Banca Marche Palas Palaindoor di Ancona, campioanti organizzati per il sesto anno consecutivo in collaborazione tra le Federazioni Fispes, Fisdir e Fidal. Pioggia di medaglie ma anche di record, con la bellezza di 62 nuovi primati italiani fatti registrare dai 100 atleti (di 33 società sportive provenienti da tutta Italia, ndr.) che hanno gareggiato nel pomeriggio di sabato e nella mattinata di domenica in 8 discipline (lancio del peso, salto in alto, salto in lungo, 60, 200, 400, 800 e 1500 metri). Soddisfazione per il tasso tecnico degli atleti in gara e per l’ottima riuscita della manifestazione è stata espressa dai presidenti nazionali Sandrino Porru (Fispes) e Marco Borzacchini (Fisdir), entrambi presenti nella “due giorni” del Palaindoor. Soddisfatto anche il presidente del Comitato Paralimpico Marche Luca Savoiardi per il trend di crescita della manifestazione. Cinque le società sportive marchigiane presenti: Asd Atletica Amatori Osimo, Asd Santo Stefano Sport Porto Potenza Picena, Anthropos Civitanova Marche, Polisportiva Disabili Fabriano e So Sport Urbino. Per le compagini marchigiane un campionato italiano indoor davvero soddisfacente con ben 24 medaglie conquistate: la parte da leone è stata giocata dalla Santo Stefano Sport e dall’Anthropos. Tra le tante medaglie del fine settimana an-
che quella di Annalisa Minetti. La 34enne non vedente, artista popolare per aver vinto il Festival di Sanremo nel 1998, ha conquistato l’argento nei 400 correndo in 1’06”19 e anche negli 800 ha realizzato un buon tempo: 2’32”46, migliorando il 2’32”90 ottenuto un paio di mesi fa proprio ad Ancona. In entrambe le discipline la Minetti ha gareggiato accompagnata dall’ex azzurro Andrea Giocondi, finalista mondiale nel ’95 sugli 800 metri. Per la Minetti i campionati indoor di Ancona sono stati un’importante tappa di avvicinamento e banco di prova per quello che è il suo obiettivo dichiarato: partecipare alla Paralimpiade di Londra 2012. Forfait forzato, invece, per
32° anno
l’osimano Andrea Cionna costretto allo stop per un problema muscolare ereditato dall’ultimo impegno in Nuova Zelanda dove, nella maratona, ha conquistato l’argento ai Mondiali. I campionati italiani indoor di Ancona si sono svolti in sinergia con il Panathlon An-
cona e con l’Associazione “Marco Vive”. Nel corso della due giorni al Palaindoor sono state molte le autorità civili e sportive che non sono volute mancare. Tra queste Fabio Sturani e Fabio Luna, rispettivamente presidente del Coni regionale e del Coni provinciale di Anco-
na, e Giuseppe Scorzoso, consigliere nazionale Fidal. Presenti, tra gli altri, anche Tarcisio Pacetti del Panathlon Ancona, Alberto Gatto, presidente dell’Atletica Castelfidardo e Michela Ionna, dell’Ufficio scolastico regionale, da sempre vicina alla manifestazione.
Lanci, Albertazzi oro ai tricolori invernali Ancora un successo per l’ascolano Eduardo Albertazzi, che conquista la sua prima maglia tricolore under 23 nel lancio del disco. L’allievo di Armando De Vincentis, dopo aver fatto incetta di titoli e primati nazionali in tutte categorie giovanili, si è imposto nei Campionati italiani invernali a Viterbo, sotto il diluvio, al suo esordio nella categoria promesse. Per Albertazzi un miglior lancio a 53.82, valido anche per ottenere il sesto posto nella classifica assoluta, in cui il campione uscente Giovanni Faloci, finanziere proveniente dall’Avis Macerata, ha ottenuto l’argento (56.35), con il poliziotto ascolano Nazzareno Di Marco quinto e autore di 54.76. Conferma il suo titolo italiano under 23 nel giavellotto Gianluca Tamberi. L’anconetano realizza 68.17, che però non consente di andare oltre la quinta piazza nella gara assoluta, dove è nono Claudio Favi (63.30). Nel martello femminile, quarto posto tra le under 23 per la sambenedettese Sara Pizi (Tecno Adriatletica Marche), 50.93.
Giovedi 17 marzo ore 23,20
su
Domenica 20 marzo - ore 13,05
Enrico Cappanera Amministratore delegato Energy Resources
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MARCHEdomani
APRILE 2011