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ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 7 - ESTATE 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: info@marchedomani.com redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it

Nostro speciale

Le Marche chiamano l'Italia Il XXV Congresso eucaristico nazionale in programma nella Metropolia di Ancona dal 3 all’11 settembre Sono intervenuti:

MONSIGNOR MARIANO CROCIATA, MARCELLO BEDESCHI, GIAN MARIO SPACCA, PATRIZIA CASAGRANDE, MONSIGNOR EDOARDO MENICHELLI, MONSIGNOR FRANCESCO GIOVANNI BRUGNARO, MONSIGNOR GIANCARLO VECERRICA, MONSIGNOR FRANCESCO MARINELLI, FRANCESCO RUTELLI, FIORELLO GRAMILLANO, PAOLO NICCOLETTI, MAURIZIO MANGIALARDI, MONSIGNOR LUIGI CONTI, CARLO CAMMORANESI, VINCENZO VARAGONA, ALDO TESEI, RENATO PICCIAIOLA, IGINO CACCIATORI, MASSIMILIANO POLACCO, ROBERTO OREFICINI, GIUSEPPE CASALI, SERENELLA MORODER

Parliamo di politica La parola a: Giacomo Bugaro, Patrizia Casagrande, Daniele Silvetti, Palmiro Ucchielli

MONS. EDOARDO MENICHELLI

Cultura Rossini Opera Festival: “Adelaide” in apertura; due nuovi allestimenti, due riprese e tanti altri appuntamenti Biennale di Venezia, Padiglione Italia: la Dorica e Urbino capitali dell’arte; 87 autori per una mappatura tutta regionale Sof 2011: due titoli di Verdi nel 150° dell’Unità del nostro Paese; cartellone ricco, firmato Pizzi “Così fan tutte” di Mozart Leopardi-Tolstoj: mostra a Recanati fino al 21 agosto Tau: sulle scene del teatro antico anche nel capoluogo

MARCO PACETTI

Economia Interviste con:

Giuseppe Casali Giampaolo Giampaoli

Sport Coni Marche - Convegno sulle diverse tipologie di allenamento


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MORETTI – Buonasera cari amici, l’ospite di questa trasmissione mi onora con la sua amicizia e soprattutto onora la nostra regione: è un marchigiano di élite, un marchigiano che ci invidiano in tanti, in tanti Paesi e in tante situazioni. Parlo di Marco Pacetti, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche; quante volte è stato eletto alla guida di questo Ateneo? PACETTI – Cinque volte. MORETTI – Allora qualcuno si pone la domanda: perché, considerato che vi sono stati dei validi contendenti, di calibro, ecc., viene eletto cinque volte il professor Pacetti? PACETTI – Io sono quello che ha meno titoli per dare una risposta a questa sua domanda; posso dire che ho proposto la mia candidatura presentando un programma e dopo la prima volta presentando anche l’elenco delle realizzazioni, illustrando,

MARCHEdomani PACETTI – …certo, tradizioni plurisecolari che altri Atenei della regione hanno, anche se le specializzazioni dal punto di vista dei contenuti sono diverse dalle nostre. In questi anni, dicevo, noi abbiamo saputo conquistare sia la quantità degli studenti -siamo oggi la più grande Università della regione-, che la qualità –a dimostrazione la nostra permanenza ai vertici dei vari tipi di graduatorie-: addirittura siamo stati tra i fondatori di Aquis, associazione che riunisce un gruppo di Università che hanno dei parametri, dal punto di vista scientifico, della sostenibilità economica, ed altri che comunque garantiscono la qualità, un po’ più alti degli altri. MORETTI – Torneremo sull’argomento. Per dettagliata informazione dei miei telespettatori, dovrei raccontare, elencare gli episodi professionali di Pacetti, ma rinuncio altrimenti volerebbe così tutto il tempo della trasmissione. Il professor Pacetti ha avuto incarichi nazionali, incarichi internazionali, tra l’altro ha rappresentato il nostro Governo in Somalia in certe operazioni; ma, ripeto, sorvolo, altrimenti, a ricordare i suoi incarichi, le presidenze e i riconoscimenti, occuperemmo tutto il tempo che abbiamo a disposizione. PACETTI – Tra gli incarichi all’estero lei ha citato la

MORETTI – (scherzando) …forse hanno pensato che siccome voi siete bravi… PACETTI – …beh, se l’idea è questa, ci sembra una presa in giro: siccome ci sono quelli bravi, capaci di una gestione oculata, che amministrano bene, a quelli togliamo finanziamenti e continuiamo a darli a chi –almeno apparentemente-li scialacqua; non mi sembra che sia un messaggio molto educativo… MORETTI – (sempre in tono scherzoso) …però rimane a voi la soddisfazione di pensare che i vostri contributi sono andati ad aiutare qualche altro... PACETTI – …io preferirei avere meno medaglie e più euro. MORETTI – A proposito di medaglie, voglio dire una cosa: il professor Pacetti si è laureato nel 1972 in Inge-

Effettivamente posso dire con un certo orgoglio che in pratica io sono stato tra i fondatori di una scuola che si occupa di energie rinnovabili e che ha più di trent’anni, quasi quarant’anni, come diceva lei, di esperienza in questo settore. Ormai da molto tempo nel nostro Dipar-

ESTATE 2011 regione ci sono diverse aziende importanti in questo campo: Energy Resources, Imesa... PACETTI – …ce ne sono tante di assoluto rilievo. MORETTI – Parliamo adesso della sua Università: quanti studenti avete? PACETTI – Abbiamo su-

zione privilegiata. Lo studente capisce che venendo nelle nostre facoltà, proprio per la loro caratterizzazione tecnico scientifica, fatica di più, fatica però in un ambiente che gli agevola lo studio e alla fine ha il vantaggio di conseguire un titolo di studio che è spendibile sul

MARCO PACETTI

“Tecnologia e scienza: la nostra linfa all’economia” rispetto alle aree problematiche, ciò che era stato risolto e quello che ancora c’era da affrontare. Ho proposto dei modi per affrontarlo, mostrando i risultati ottenuti come garanzia delle mie capacità. Escludendo che i miei colleghi siano afflitti dalla sindrome di una coazione a ripetere, devo immaginare, visto che il corpo elettorale nel frattempo è anche cambiato, che riscuota fiducia la mia azione e che i risultati siano soddisfacenti. Da considerare anche il fatto che, per esempio, nell’ultima elezione i colleghi potevano scegliere fra più candidati, addirittura cinque candidati… MORETTI – …di valore, tra l’altro... PACETTI – …alcuni sicuramente di valore e abbastanza conosciuti sia nell’ambiente accademico che fuori. MORETTI – Diceva lei prima di aver portato al cospetto dei votanti le realizzazioni, così che si potesse constatare l’efficacia degli interventi… PACETTI – …in questi anni siamo riusciti a portare avanti dei programmi realistici, anche se duri per molti aspetti, verificando che le nostre strategie funzionassero. Il risultato più evidente è che noi nel frattempo siamo diventati la più grande Università della nostra regione, stabilmente in testa nelle varie classifiche… MORETTI – …regione che peraltro vanta una tradizione notevole…

Somalia, un altro è stato nella ex Jugoslavia: (in tono scherzoso) tutte zone turbolente, ma erano incarichi di tipo scientifico, vorrei precisarlo. MORETTI – Lei ha prima detto della qualità garantita dal suo Ateneo; (in tono ironico) immagino dunque che il Governo le riconosca contributi aggiuntivi… PACETTI – …lei tocca un punto che mi sta particolarmente a cuore... MORETTI – …lo faccio apposta, perché voglio che i telespettatori sappiano come stanno le cose… PACETTI – …chi ha la bontà di seguirci, saprà probabilmente che la parola meritocrazia, soprattutto negli ambienti dei sistemi scolastici ed educativi, ormai risuona come un nuovo mantra. A noi va benissimo favorire il merito –è una parola che addirittura abbiamo inserito nei nostri slogan comunicativi-, però un conto è declamare il merito e un conto è declinarlo poi nella pratica. Questo Governo, non molto differentemente dai precedenti, del merito si riempie la bocca, ma vuota le tasche, perché, e vengo alla sua domanda, quest’anno a noi, nonostante i meriti fortemente riconosciuti, hanno tagliato svariati milioni di euro. L’assurdo è che, per vari meccanismi, altri Atenei della regione i cui demeriti erano riconosciuti hanno ottenuto più di noi, cioè hanno conservato i finanziamenti storici…

gneria elettronica… tra l’altro, l’elettronica in quarant’anni che cammino ha fatto? PACETTI – Io credo che se mi rimettessi a fare l’ingegnere elettronico dovrei seguire dei corsi di rieducazione e penso che neanche recupererei mai. L’ingegneria elettronica, come tutti i settori dell’information and communication technology, ha fatto dei passi da gigante ed ha cambiato il nostro modo stesso di esistere. Difficilmente in passato si sono riscontrati cambiamenti nella vita quotidiana dei cittadini così intensi come quelli promossi proprio dallo sviluppo della microelettronica, delle nuove forme di telecomunicazione, dell’informatica, cambiamenti ai quali abbiamo assistito negli ultimi vent’anni. Basti pensare agli stessi strumenti quotidiani di cui disponiamo, dai telefonini alle macchine fotografiche digitali, alla televisione digitale: sono strumenti che quarant’anni fa neanche si immaginavano. MORETTI – C’è una situazione che mi ha fatto tornare con la mente ad una cosa che ho scoperto, parlo del grave incidente nucleare in Giappone: ecco, questo fatto mi ha ricordato che un giovane ingegnere, ormai quasi quarant’anni fa, intraprendeva uno studio sull’energia solare. E quest’ingegnere si chiamava, se non sbaglio, Marco Pacetti... PACETTI – …sì, e non è un caso di omonimia (ridono).

timento di Energetica si sono avviate ricerche con risultati importanti, conosciuti a livello internazionale, in vari settori delle energie rinnovabili, perché fin dalla prima crisi energetica, parliamo del 1973, vedevamo chiaro che un’economia tutta basata sul petrolio avrebbe avuto ricorrentemente delle crisi e che si doveva immaginare un nuovo modello di sviluppo anche nei consumi energetici, ciò che adesso è patrimonio comune. Noi, credo facendo bene il nostro mestiere di ricercatori, di universitari, avevamo cominciato questa azione in cui antivedevamo lo scenario che si sarebbe creato… MORETTI – …doveroso ricordare che allora, però, eravate in pochi... PACETTI – …eravamo in pochi, ma in questi anni abbiamo preparato generazioni di ingegneri che su quelle idee, su quelle tecnologie, su quelle professionalità si sono formati e che adesso, oggi che cambia la politica energetica in generale nel mondo, sono pronti a mettere le loro professionalità a disposizione. Ci piace pensare che dietro all’esplosione di un’industria energetica delle rinnovabili che vede tra i protagonisti il sistema delle imprese della nostra regione ci sia anche questa azione di educazione e di apertura ad una nuova professione che noi da oltre trent’anni nella nostra facoltà di Ingegneria portiamo avanti. MORETTI – Nella nostra

perato ormai da un paio d’anni stabilmente i 17 mila studenti. MORETTI – Mi ricordo che non molti anni fa -quattro, cinque anni fa- erano 13 mila; perché questo forte numero di studenti che vengono ad abbeverarsi alla cultura della Politecnica delle Marche? PACETTI – Innanzitutto spieghiamo il quadro nazionale, che in questi anni ha visto, e aggiungo purtroppo, un calo della propensione degli studenti che finiscono i licei ad iscriversi all’università, e questo è grave. MORETTI – Allora rinforzo la domanda: perché alla Politecnica delle Marche rimane lo stesso numero? PACETTI – Rimane lo stesso numero oppure addirittura cresce perché noi ci siamo focalizzati per tempo su discipline di contenuto tecnico-scientifico le quali richiedono, certamente, un impegno più forte da parte dello studente: è difficile che lo studente non molto motivato venga nelle nostre facoltà e abbia successo nelle nostre facoltà, ma se ha motivazione noi cerchiamo di coltivarla mettendo a disposizione le migliori strutture e molti spazi: laboratori informatici, uffici per gli studenti e quant’altro. Insomma, facciamo tutto il possibile: il nostro studente affronta dei percorsi molto impegnativi, ma alla fine ottiene un titolo di studio che, anche nelle difficoltà del mercato del lavoro che oggi riguardano tutti, gli dà una posi-

mercato del lavoro. E’ ben vero che in Italia c’è ancora questa sorta di tabù del valore legale del titolo di studio, però nella realtà le imprese -soprattutto quelle private, quindi la gran parte dei datori di lavoro- sanno bene confrontare una laurea presa in un’università piuttosto che in un’altra, una laurea presa tirando via in un certo ateneo o una laurea guadagnata con sudore e fatica in un altro ateneo. Quindi, dietro un titolo di studio apparentemente uguale, sa vedere dove c’è del contenuto solido e dove invece, come dire, c’è un po’ di fumo. MORETTI – Quali sono le facoltà più frequentate della Politecnica delel Marche? PACETTI – La più numerosa ha oltre 7 mila iscritti: è la facoltà di Ingegneria. Segue la facoltà di Economia, con più di 4 mila iscritti, poi Medicina, che ha conosciuto negli ultimi anni una forte crescita, non tanto con riferimento al corso di laurea in Medicina, che ha un numero chiuso per ordinamento europeo, ma soprattutto riguardo a quelle che una volta si chiamavano impropriamente le professioni paramediche, cioè le professioni sanitarie, per le quali serve ormai una laurea a tutti gli effetti. Noi abbiamo una fortissima richiesta soprattutto nel settore infermieristico, sia da parte degli studenti, che, soprattutto, da parte del mercato del lavoro: sforniamo alcune centinaia di laureati in Infermieristica all’anno e tutti hanno imme-


MARCHEdomani

ESTATE 2011 diatamente un riscontro molto favorevole sul mercato del lavoro. Questo è ovviamente apprezzato dagli studenti, che infatti vogliono in massa entrare in questi corsi, a numero chiuso per una questione fattuale: ci si deve esercitare in strutture sanitarie, quindi c’è un rapporto con

tà - università? PACETTI – Il rapporto città – università, i rapporti con le amministrazioni locali sono buoni, scorrevoli, tranquilli… MORETTI – …e con la popolazione? PACETTI – …credo che ormai ci sia una sorta di orgo-

, si focalizza sul mare, il mare come risorsa economica, ma anche ambientale, turistica, risorsa comunque da preservare. E’ un tema molto importante, sul quale noi ci stiamo spendendo: siamo anche protagonisti di un tentativo, un’idea cui stiamo lavorando insieme

noto in tutto il mondo, ma vi sono anche altre realtà note nel mondo con cui noi abbiamo collaborato… MORETTI – …ne citi qualcuna per i miei telespettatori... PACETTI – …nel settore dell’avionica l’Alenia, per

L’ultimo caso si chiama Home Lab, l’innovativo consorzio della domotica: esempio di ‘sistema’ in un settore dalle robuste prospettive come quello della casa intelligente. In rete con le eccellenze industriali di questa regione la Politecnica delle Marche: “La formazione tra le armi strategiche per riprendere la traiettoria dello sviluppo. Da sempre –sottolinea il Rettore Marco Pacetti ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti- noi svolgiamo un’azione proattiva molto forte nei confronti delle imprese”. Competenze offerte, mettendo in campo anche la capacità di anticipare gli scenari futuri: erano gli anni Settanta quando un gruppo di ricerca nell’allora giovanissima Università di Ancona sposò la causa dell’energia solare; “Nel nostro Dipartimento sono stati conseguiti risultati importanti, conosciuti a livello internazionale, in vari settori delle rinnovabili. E nel tempo abbiamo preparato generazioni di ingegneri della cui professionalità ora si può disporre”. Green economy, un’avanguardia alla Politecnica. Pronta adesso a spendersi anche sul fronte della blu economy: “Stiamo lavorando per creare una sorta di osservatorio sull’Adriatico” il numero di letti o di strutture ospedaliere a disposizione. MORETTI – Quanti sono i docenti dell’Università Politecnica? PACETTI – Di ruolo, parliamo quindi dei dipendenti stabili dello Stato, sono un po’ meno di 600 persone fra ordinari, associati e ricercatori. MORETTI – E’ un bel gruppo di menti! PACETTI – Un bel gruppo di menti, cui si affianca un numero variabile di persone stimabile in circa 300/400, quindi un numero importanteche sono o dottori di ricerca o assegnisti di ricerca, borsisti di vario tipo. Parliamo dunque davvero della futura classe dirigente, delle menti migliori, cui però purtroppo le nuove leggi, il quadro complessivo nazionale, non riescono a dare una fondata speranza di poter entrare stabilmente nel sistema universitario, nel sistema della ricerca. MORETTI – La Politecnica delle Marche ha aperto delle sezioni fuori Ancona? PACETTI – Da anni noi abbiamo delle sezioni aperte in tutte le province marchigiane; le operazioni di maggior successo, ne parlavo prima, oggi sono nei decentramenti che abbiamo fatto presso gli ospedali principali delle cinque province e che riguardano le Scienze infermieristiche: sono corsi molto seguiti, molto ben strutturati, e danno immediatamente un accesso al mondo del lavoro. Segnalo poi un’esperienza più recente, ma di grande successo: il corso di laurea di Economia che abbiamo aperto a San Benedetto, dove abbiamo davvero un successo notevole, anche grazie all’accoglienza locale delle imprese, del sistema dei governi locali, del Comune, delle banche, delle fondazioni locali. Un successo notevole, perché raccoglie un bacino importante togliendo forse a qualche altra università di fuori regione-, nello stesso tempo richiamando all’università persone che per questioni di censo, di spesa, non potevano affrontare investimenti in sedi lontane: in questo modo abbiamo aumentato per le famiglie dei ceti meno abbienti l’opportunità di mandare i figli, magari per la prima volta in famiglia, all’università. MORETTI – Lei ha detto, riguardo a San Benedetto, del rapporto con la città; ad Ancona com’è il rapporto cit-

glio della città per essere diventata, in pochi anni, partendo da zero, un’importante sede universitaria, senza considerare il riscontro positivo che la presenza di migliaia di studenti quotidianamente dà in termini di apporto economico: gli studenti affittano case, mangiano, vanno nei ristoranti, forse più nelle pizzerie, in ogni caso ‘muovono’ la città e ci piacerebbe che ci fosse una maggiore integrazione, però questa si costruisce con il tempo, si costruisce lavorando quotidianamente. Non mi preoccupano le discussioni o qualche critica che ogni tanto affiora sul fatto

al sistema delle imprese, alla Regione, alla Camera di commercio, all’Autorità portuale, per creare una sorta di osservatorio sull’Adriatico. Ancona sta proprio al centro dell’Adriatico e ha una funzione internazionale, anche politica, riconosciuta riguardo all’area adriatica: dunque l’importanza di portare in un unico osservatorio i tantissimi e diversi aspetti delle attività legate al mare. Ci sono attività economiche -la pesca e il turismo-, attività ecologiche, attività marittime di trasporti, attività di sfruttamento delle risorse marittime di altro tipo; c’è la possibilità di

esempio, che è un grosso produttore internazionale di aeroplani, oppure Texas Instruments, STMicroelectronics -per intenderci quella che fa i microchip che stanno in tutti i nostri telefonini-, o Alcatel, dunque i giganti delle telecomunicazioni: sono tutte aziende con le quali noi abbiamo avuto… MORETTI – …come fate ad avere rapporti con tutti questi organismi che sono di livello mondiale? PACETTI – Noi laureiamo 3 mila persone l’anno, molte delle quali fanno stage in queste aziende. Le aziende i migliori li cercano, e per fortu-

PAGINA decennio abbiamo perduto, se, come si sta facendo, si disinveste dal sistema scolastico, dalla ricerca, dalla formazione, dall’università, perché saranno sicuramente queste le armi strategiche per riprendere e per competere. Ma se si riduce pesantemente la spesa e nello stesso tempo non si è capaci di fare quello che si afferma, cioè di selezionare le cose buone da quelle cattive, quindi di migliorare l’efficienza della spesa –ciò che si declama ma non lo si fa, perché poi il ministro Tremonti fa i famigerati tagli orizzontali in cui buoni e cattivi sono trattati allo stesso modo, se tutto questo continua, allora noi non avremo, e bisogna essere tragicamente chiari su questo, prospettive per i nostri giovani, speranza che possano avere qualità del lavoro e qualità della vita migliori di quelle che noi abbiamo conosciuto. Saremo, cioè, un paese destinato inesorabilmente al declino. MORETTI – Non posso chiudere la trasmissione senza citare la grande iniziativa per la domotica presentata di recente a Fabriano: Home Lab, un consorzio di ricerca… PACETTI – … e questo è proprio un esempio di quello che dicevo prima, cioè della capacità del nostro Ateneo di mettersi in rete, e con i maggiori protagonisti… MORETTI – …ho visto dei bellissimi nomi ... PACETTI – …quelli dei fondatori sono nomi eccellenti, direi leader nei rispettivi settori, e per fortuna quasi tutti marchigiani… MORETTI – …se lei me lo consente li leggo addirittura: Indesit Company, Ariston Thermo Group, Elica, Loccioni, Spes, Mr&D Institute… PACETTI – …questa è l’unica realtà non marchigiana... MORETTI – …poi Teu-

Il nostro studente affronta dei percorsi molto impegnativi, ma il titolo di studio che ottiene lo vede in posizione privilegiata nel mercato del lavoro, sia pur nelle difficoltà odierne che gli studenti non sono molto integrati: ricordo anche recentemente polemiche tra il Comune e l’Università di Bologna, che è la più antica del mondo. E se a Bologna, dopo oltre 900 anni dalla fondazione dell’Università, ancora si perde tempo a discutere di queste cose, allora io penso che più che un problema sia un vezzo da salotto. Comunque mi consolo: noi abbiamo quarant’anni, Bologna ne ha più di novecento; bisognerà aspettare per questa perfetta integrazione. Del resto, l’esperienza dice che quando l’integrazione è troppo forte, cioè quando esiste un’università troppo grossa rispetto alle dimensioni della città, si fa il male sia della prima che della seconda, perché si rischia una monocultura anche dal punto di vista economico. Ce ne sono di esempi di queste difficoltà quando si hanno 10 mila studenti e 10 mila abitanti; io credo che quella di Ancona, 17 mila studenti su 100 mila abitanti, sia una giusta proporzione: l’Università può lavorar bene e non soffoca la città, né è soffocata dalla città. MORETTI – Senta, che cos’è la blu economy? PACETTI – La blu economy, così come nel gergo internazionale si intende per distinguerla dalla green economy -cioè dall’economia delle energie rinnovabili, dell’ambiente-

pensare, e ci stiamo lavorando proprio noi dell’Università Politecnica delle Marche, allo sfruttamento dell’energia eolica in mare, una risorsa che non ha impatti e che può nel contempo riservare ottime prospettive anche per i nostri imprenditori nell’Adriatico. Quindi il mare, cercando di pensarlo in un modo olistico, cioè di vedere l’insieme delle attività attorno al mare. Noi stiamo lavorando all’idea di un osservatorio, con gli enti cui accennavo prima, perché anche in questo campo abbiamo delle professionalità riconosciute internazionalmente e che operano nel nostro corso di Biologia marina. MORETTI – Una cosa mi ha reso molto orgoglioso: io ho avuto dei contatti, per motivi di lavoro, con la Ferrari, parlo di qualche tempo fa: l’ingegner Forghieri, famoso progettista, mi ha detto di un lavoro intenso con l’Ateneo di Ancona. Che cosa fate per la Ferrari? PACETTI – Noi abbiamo lavorato e abbiamo ancora dei contatti con la Ferrari per i settori tipici della stessa: quello motoristico, ma soprattutto i settori legati ai controlli, alle misure all’interno di tutta la filiera motoristica della Ferrari. Ci sono nostri laureati che lavorano alla Ferrari, ne sono lieti loro e altrettanto lieta ne è l’azienda. La Ferrari è un nome

na noi abbiamo alcuni dei migliori laureati sul mercato, per loro talento e per le capacità formative dei nostri colleghi nelle varie facoltà. Dunque gli stage, dopo di che i rapporti vengono consolidati; noi peraltro da sempre, da almeno un ventennio, abbiamo un’azione pro-attiva molto forte nei confronti delle imprese, cercando in tutti i modi di trovare con queste accordi o occasioni di collaborazione, perché le imprese creano valore aggiunto, creano ricchezza e assorbono i nostri laureati; questa è la nostra missione. MORETTI – Un promemoria di questo genere non starebbe bene sulla scrivania della ministra Gelmini? PACETTI – Un promemoria di questo genere certamente farebbe comodo anche sulla scrivania del ministro Tremonti, del collega professor Tremonti. Certamente è difficile immaginare, e qui il discorso si fa davvero serio, un’uscita del nostro paese dalla crisi che ci avvolge ancora, con prospettive di riprendere una traiettoria di sviluppo che nell’ultimo

co Guzzini… PACETTI – … e l’Univer-

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sità Politecnica delle Marche… MORETTI – …addirittura credo che voi siate stati… PACETTI – …tra i promotori, sicuramente... MORETTI –…appunto... PACETTI – …dunque tutte queste eccellenze industriali e le capacità di ricerca del nostro Ateneo messe insieme attorno al tema della domotica, un tema unificante e che può offrire una prospettiva… MORETTI – …spieghi, per i miei telespettatori, che cos’è la domotica. PACETTI – Domotica significa automazione di tutte quelle cose che stanno dentro una casa odierna e che ci permettono, in prospettiva, di vivere meglio, in maniera più ecologica, di risparmiare nei consumi energetici, di fare meglio e con minori costi le cose che facciamo o addirittura di farle, si pensi alla vita in casa degli anziani. Noi tutti speriamo di diventare anziani e di rimanerlo a lungo ed è una speranza fondata, considerato che la nostra regione ha l’aspettativa di vita più alta in Italia: la domotica potrà fare dunque molto per permettere una vita di qualità più alta alle persone che hanno difficoltà di tipo motorio o di qualunque altro tipo. Dunque la domotica serve a tutto questo: sfruttare le nuove tecnologie dell’informatica, dell’elettronica e della microelettronica, delle telecomunicazioni, per vivere in un ambiente, in questo caso l’abitazione, che sia il più possibile attrezzato, così da poter fare meglio e con maggiore sicurezza le cose che si fanno nella vita domestica. MORETTI – Adesso le posso dire con certezza quello che pensa la gente: non avrà in mente lei per caso di non presentarsi alla sesta elezione… PACETTI – …se sarà possibile, quando sarà ora, ci ragioneremo. MORETTI – La ringrazio molto, soprattutto per quello che fa. PACETTI – Grazie a lei e anche ai telespettatori. MORETTI – Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.

Trasmissione del 5 maggio 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti Marche domani - Anno XXVI Numero 7 - Estate 2011 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: info@marchedomani.com Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: info@rotoin.it Chiuso in tipografia il 12 luglio 2011 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it


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ESTATE 2011

Riqualificare le città delle Marche Inizia l’iter per una proposta di legge innovativa La Giunta regionale ha recentemente formulato, su iniziativa dell’assessore Luigi Vivenzione al fine di premiare la qualità dell’intervento. Oltre alla premialità riferita agli indici ti, una proposta di legge in tema di riqualificazione urbana (DGR n. 871 del 14.06.2011), edificatori, il Poru si caratterizza anche per la “snellezza amministrativa”. Con l’approvaora passata al vaglio dell’Assemblea legislativa per l’approvazione finale. “L’obiettivo dizione comunale l’iter è concluso, non essendo previsto il parere favorevole della Provinchiarato della legge - spiega Viventi - è di migliorare la qualità del sistema insediativo cia. Nel caso la riqualificazione interessi aree localizzate sul territorio di due o più Comudelle Marche, favorendo la trasformazione ni, la Regione, le Province o i Comuni interesurbana del costruito a scapito del consusati promuovo accordi per la definizione di mo di nuovo suolo e incrementando le PORU comunali tra loro coordinati. In queprestazioni energetico-ambientali degli sto caso i PORU possono prevedere increinsediamenti. La proposta potrà inoltre fornimenti degli indici edificatori fino al 15%, La proposta di legge introduce una verifica di compatibilità re un ulteriore impulso al settore edilizio”. aumentabile al 20% nel caso di interventi idraulica che deve integrare tutti gli strumenti di pianificazione Le principali novità che la proposta introduce effettuati mediante concorso di progettadel territorio e le loro varianti da cui derivi una trasformazione sono: zione. territoriale in grado di modificare il regime idraulico. La verifica è - un nuovo strumento di pianificazione urAl fine di garantire al Comune la disponibilità volta ad accertare che non vi sia un peggioramento del rischio banistica denominato PORU; di suoli da destinare a verde, ad attrezzature idraulico esistente e che non sia pregiudicata la riduzione, anche - un meccanismo di premialità applicato pubbliche o ad altre funzioni di pubblica utilifutura, di tale livello. Ai fini dell’ammissibilità delle agli indici edificatori; tà, la proposta di legge ha inoltre previsto un trasformazioni devono essere previsti interventi per la - un meccanismo di perequazione tra i promeccanismo di perequazione urbanistica mitigazione del rischio, quali le opere di difesa fluviale, gli invasi prietari delle aree. che permette di incrementare l’interesse e il compensativi, le aree verdi conformate in modo da massimizzare Ma andiamo con ordine. coinvolgimento di tutti i proprietari delle aree. la capacità di invaso, i rilevati e le valli artificiali. Inoltre viene Il primo passo per l’attivazione delle proceduLa perequazione viene realizzata attraverso introdotto il concetto di “invarianza idraulica”: ogni re per la riqualificazione è l’approvazione, da l’attribuzione di diritti edificatori e dei relatrasformazione del suolo che provochi una riduzione di parte del Comune, di un atto con il quale intivi oneri a tutte le proprietà immobiliari permeabilità superficiale deve prevedere misure compensative dividua le aree che necessitano di trasforcomprese nelle aree oggetto di trasformarivolte ad azzerare tale variazione. Sarà la Giunta regionale a mazione. L’individuazione delle aree deve zione, indipendentemente dalle destinastabilire i criteri per la redazione della verifica di compatibilità però essere preceduta dalla definizione di zioni specifiche assegnate alle singole aree idraulica. precisi obiettivi di qualità urbana e da una ridal Poru, evitando forti discriminazioni tra cognizione sullo stato dell’edilizia sociale. In i proprietari delle aree da riqualificare. questo processo è prevista la partecipazione dei cittadini. L’individuazione preliminare La proposta di legge prevede anche una verifica del Poru volta a prevenire i rischi di disdelle aree va infatti portata a conoscenza del pubblico al fine di acquisire le manifestasesto idrogeologico (frane e alluvioni), di cui si parla nel box. zioni di interesse dei proprietari e degli operatori. I cittadini possono altresì segnalare La proposta è ora all’esame della IV commissione dell’Assemblea legislativa. Entro l’anl’interesse anche su aree diverse rispetto a quelle preliminarmente individuate dal Cono è prevista l’approvazione della legge, alla quale seguirà in brevissimo tempo il regolamento di attuazione, approvato dalla Giunta, che è già in corso di redazione tecnica. mune. Le manifestazioni di interesse vengono poi valutate dal Comune sulla base dei criTramite il regolamento la Giunta definirà: teri stabiliti con apposito regolamento regionale. - i criteri e le modalità per la valutazione delle proposte che i Comuni riceveranno dai A questo punto il Comune può approvare il programma finalizzato ad attivare le operazioproprietari e dagli operatori interessati dalle riqualificazioni; ni di trasformazione. - i criteri per l’applicazione dell’incremento percentuale degli indici edificatori; Lo strumento che viene introdotto dalla normativa è definito PORU: Programma - le modalità applicative della perequazione urbanistica. operativo per la riqualificazione urbana. Il Poru trasforma in un disegno urbano coeUna volta entrata in vigore, la legge sulla riqualificazione urbanistica prevede lo stop alrente gli obiettivi di riqualificazione individuati dal Comune caratterizzandosi come un l’adozione di nuovi PRG o di varianti ai PRG vigenti, anche con il procedimento gestito vero e proprio piano attuativo particolareggiato, anche in variante al Piano regolatore getramite lo sportello unico per le attività produttive (SUAP), che prevedono ulteriori espannerale (PRG) vigente. Con il Poru il Comune definisce: la delimitazione delle aree, l’assetsioni di aree edificabili se nel Comune non è stata ancora completata l’edificazione di alto urbanistico, le destinazioni d’uso, gli indici edilizi e urbanistici. La leva che permette di meno il 90% delle aree esistenti con medesima destinazione d’uso. Le varianti ai PRG viincentivare l’utilizzo dello strumento è la possibilità di incrementare gli indici genti sono consentite solo se necessarie all’ampliamento di attività produttive insediate, edificatori delle aree interessate fino al 10% di quanto previsto dal PRG, purché le nuove aree siano contigue a quelle già edificate. aumentabile al 15% in caso di interventi effettuati mediante concorso di progetta-

Sicurezza idrogeologica

Programma di recupero urbano (PRU) dell’ERAP di Ancona denominato “Riqualificazione edilizia e ambientale delle case popolari ex quartiere Villa Aosta in via R. Sanzio a Senigallia” Il complesso edilizio confina a Nord con un tratto della ferrovia Bologna -Lecce, a Sud con un tratto della Statale Adriatica Nord (Via Raffaello Sanzio), ad Est con una strada urbana (Via Zanella) perpendicolare alla Statale e costituente un sottopasso della ferrovia per consentire l´accesso al mare e ad Ovest con un corso d´acqua, detto “fosso della Giustizia”. Elenco degli interventi: - bonifica ambientale degli argini del “fosso della Giustizia” con pulizia delle essenze arboree infestanti e piantumazione di vegetazioni autoctone; - realizzazione sull’argine del fosso, per il tratto a confine con il quartiere “Villa Aosta”, di una “passeggiata” verde; - costruzione a confine con la ferrovia di un corpo di fabbrica ad un piano destinato ad autorimessa con copertura a giardino pensile (30 posti auto); - posizionamento a confine con la ferrovia di elementi frangi-rumore e alberature al fine

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di ridurre l´inquinamento acustico; realizzazione di area verde alberata a ridosso della Statale Nord per riparo da rumore veicolare e come zona di cuscinetto per assorbire le precipitazioni meteorologiche che attualmente invadono le costruzioni fronte strada; sistemazione delle aree scoperte con destinazione pedonale e a giardino comune con possibilità di percorrenza carrabile e per sole emergenze tramite dissuasori di traffico elettro-comandati; trasformazione degli alloggi in unità abitative anche di superficie maggiore per dotarli di servizi adeguati e di vani che permettano l´uso a nuclei familiari maggiori di due unità; rifacimento dei servizi a rete quali fognature, illuminazione, gas, telefono, strade, marciapiedi, ecc.; interventi sugli edifici di ristrutturazione ediliizia, restauro, manutenzione straordinaria, nuova costruzione.


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La proposta di legge attivata da Giacomo Bugaro sulla riduzione dei consiglieri regionali

“Un’idea di risparmio” R

ivoluzionare” l’assetto dell’Assemblea legislativa delle Marche, attivando una riduzione dei consiglieri regionali nell’ordine del 20%, passando dagli attuali 43 agli, eventuali, futuri, 36. E’ l’idea lanciata, attraverso una proposta di legge, dal consigliere e vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Giacomo Bugaro, che abbiamo contattato per avere delle delucidazioni riguardo a tale eventuale modifica del Consiglio regionale. In tempi di crisi economica, ritiene che una riduzione del numero di consiglieri regionali possa essere un vantaggio per il territorio? “Per quarant’anni (1970 2010) le Marche hanno visto funzionare la propria Assemblea legislativa con 40 consiglieri ed il processo legislativo e amministrativo ha funzionato bene. L’aumento da 40 a 43 consiglieri regionali ha appesantito notevolmente il bilancio del Consiglio, non portando di fatto alcun concreto beneficio alla vita pubblica. Con una revisione dello statuto che preveda la riduzione del numero dei rappresentanti in seno all’Assemblea, si arriverebbe ad un cospicuo risparmio di denaro, senza compromettere con questo l’efficienza del processo legislativo; un risparmio

Giacomo Bugaro di circa due milioni di euro (soprattutto pubblici) e, di questi tempi, non mi sembra una poca cosa”. Quali sono, secondo lei, gli interventi da attivare per ridurre la spesa politica a livello regionale? “Ritengo doveroso interpretare un sentimento diffuso, legato alla diminuzione dei costi della politica, e nell’ampio quadro di razionalizzazione e di snellimento delle strutture pubbliche, reputo corretto inserire anche la ‘nostra’ istituzione, avanzando un pacchetto di provvedimenti che possano liberare risorse contribuendo a fare dell’Assemblea legislativa delle Marche un vero modello di efficienza per tutti, cittadini ed altre istituzioni. In questo progetto inserisco sia la riduzione del numero dei consiglieri, arrivando a licenziare una Proposta di legge che riduca il numero ripor-

tandolo a 36, ovvero studiare l’ipotesi di andare anche sotto tale soglia qualora un numero inferiore non pregiudichi i lavori dell’Aula, e, più che altro, delle Commissioni, e, in una regione come la nostra di 1.5 milioni di abitanti, credo si possa arrivare anche a 30-35; sia rivedendo o meglio abolendo l’assegnazione dei vitalizi, provvedendo piuttosto ad una consistente liquidazione al termine dell’esperienza del mandato in seno alle istituzioni, utile a favorire la ripresa dell’attività lavorativa e professionale interrotta per il mandato popolare ricevuto. Quest’ultimo provvedimento aiuterebbe, inoltre, ad eliminare il privilegio di alcuni nel percepire più di un emolumento pensionistico, riconoscimento, questo, che deve essere un obiettivo di carattere sociale strettamente legato alla vita lavorativa”. Gli assessori esterni sono da nominare? “Credo che l’eventuale proposta di legge debba fortemente limitare la facoltà di nominare assessori esterni da parte del presidente della Giunta regionale, limitandola ad un solo assessore esterno, in casi straordinari di necessità e utilizzando personalità con comprovata esperienza tecnico-istituzionale”. Rob. I. Ros.

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Ex Tubimar, l’intervento di riqualificazione

Svolta con le rinnovabili Undici capannoni della ex Tubimar restituiti alle attività portuali grazie ad un vasto intervento di riqualificazione, con bonifica da amianto e installazione di un impianto fotovoltaico. Si è svolta, di recente, la cerimonia di inaugurazione che ha segnato il completamento del progetto voluto dal’Autorità portuale di Ancona e dalla Holding Porto Ancona e realizzato con il concorso di tre realtà: Conscoop, Consorzio di cooperative con sede a Forlì, Edra Ambiente, impresa che opera nel settore delle costruzioni e gestioni ambientali con sede a Senigallia, ed Energy Resources, azienda attiva nel settore delle rinnovabili con sede operativa a Jesi. L’intervento di bonifica da amianto ha interessato una superficie di 52 mila mq; successivamente, sulle coperture è stato installato un impianto fotovoltaico da 3.200 kilowatt di picco, che occupa 18.907 mq. Come hanno messo in evidenza gli interventi, un esempio eccellente di sinergia tra pubblico e privato per il recupero di aree inquinate e per la produzione di energia pulita: “Una splendida idea quella di coniugare la necessità della bonifica con la realizzazione di un impianto fotovoltaico -ha detto Luciano Canepa, presidente dell’Autorità portuale di Ancona-; non possiamo che compiacerci di questa realizzazione: al porto sono restituiti spazi importanti per le attività merceologiche e cantieristiche, e a costo zero per l’Autorità portuale, grazie alla collaborazione con i privati che hanno ottenuto una concessione per

l’impianto fotovoltaico per 20 anni”. Nei capannoni riqualificati sono già operative tre aziende e altre ne verranno: come ha sottolineato Paolo Zoppi, vicepresidente della Holding Porto Ancona, l’intervento rappresenta anche un volàno per le attività dello scalo. Sull’aspetto ambientale ha focalizzato l’attenzione Sandro Donati, as-

sfazione è stata espressa da Mauro Carboni, presidente di Edra Ambiente, che ha sottolineato l’impiego importante di maestranze locali, e da Giovanni Emidi, presidente di Energy Resources, che ha ribadito l’importanza di una sinergia tra pubblico e privato, che in momenti di difficoltà economiche, occupazionali e sociali può dare ri-

Gli stabilimenti industriali ex Tubimar dopo l’intervento di riqualificazione sposte valide e durature alla colletsessore regionale all’Energia: “La tività. Erano presenti alla cerimoRegione Marche, prima Regione in nia, tra gli altri, Monsignor Italia, ha aderito alla rete eternit Edoardo Menichelli, Arcivefree. L’amianto è ancora un problescovo di Ancona-Osimo; l’ammirama diffuso e vogliamo promuovere glio Giovanni Pettorino; l’opportunità degli interventi di Marcello Mariani, assessore albonifica: come Regione abbiamo l’Ambiente della Provincia di Ancontribuito al grande risultato di cona; Enzo Giancarli, presidenun’alta incentivazione a sostegno. te della Commissione Ambiente Il progetto realizzato al Porto di dell’Assemblea legislativa delle Ancona presenta tre aspetti di utilità: la promozione delle fonti rinMarche; Alberto Rossi, presinovabili, la riqualificazione con dente della Frittelli Maritime Group Spa, e Roberto Oreficibonifica amianto, e l’impiego di foni, direttore del Dipartimento deltovoltaico su tetto che non toglie la Protezione civile regionale. spazio al territorio”. Forte soddi-


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Incontro con la politica

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INTERVISTA CON PALMIRO UCCHIELLI, SEGRETARIO PD MARCHE Risultato Amministrative: “Il Partito democratico gode ottima salute; nella regione il più votato” Festa nazionale di Pesaro: “Appuntamento per il rilancio della partecipazione alla politica”

“Rapporto più forte con i cittadini” n seguito al risultato delle ultime elezioni amministrative e al successo dei quattro “sì” ai quesiti del referendum abrogativo, quali le prospettive per il Partito democratico? “Vorrei evidenziare, innanzitutto, la grande affluenza registrata al referendum, ben oltre le nostre più rosee aspettative. Questo, a mio avviso, dimostra che quando i temi politici sono percepiti come vicini ai cittadini si ha una risposta viva ed attiva da parte degli italiani. Dal risultato ottenuto alle elezioni amministrative possiamo, con piacere, costatare come, a livello nazionale, il Pd sia un partito in ottima salute”. E nelle Marche? “Per quanto riguarda la regione Marche, il Pd è il partito più votato. Vinciamo a Fermo, a San Benedetto del Tronto e nella provincia di Macerata con oltre nove punti di scarto rispetto al centrodestra. Nelle Marche abbiamo costruito un’alleanza molto larga che va da Sel all’Udc; il risultato alle urne ci ha nettamente premiato e questo ci permette di affrontare una programmazione futura con grande serenità. Tra i prossimi obiettivi del Partito democratico c’è sicuramente quello di rafforzare e radicare il rapporto con i cittadini, perché la partita con il centrodestra non è chiusa, anche se il vento è cambiato”. Un buon auspicio per le prossime elezioni politiche, quindi? “Tutto questo ci fa ben sperare per le prossime elezioni politiche, sia che si arrivi al 2013, e cioè allo scadere della legislatura, sia nel caso le elezioni vengano anticipate. Qualche settimana fa, nel tradizionale raduno leghista a Pontida il ministro Umberto Bossi ha dichiarato di non poter sciogliere la sua alleanza con Berlusconi per non far vincere il centrosinistra in Italia: un’affermazione che ci dimostra come sia ormai ben chiaro anche ai ministri che questo governo ha fallito su tutti i fronti, dal lavoro alla

ca non è solo consenso, e la grande partecipazione alla tornata referendaria ci insegna come anche temi concreti fondamentali che stanno a cuore ai cittadini spingano ad una maggiore affluenza all’esercizio democratico”. Lei ha

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fiscalità, dall’immigrazione ai temi della modernizzazione dello Stato. Saranno questi gli argomenti che il Partito democratico affronterà alla festa nazionale di Pesaro, un appuntamento di speranza e di rilancio della partecipazione democratica alla politica”. Da molti anni l’affluenza alle urne è in calo; anche le ultime Amministrative hanno visto un aumento dell’astensionismo: secondo lei, che cosa deve fare il Pd per recuperare una parte dell’elettorato che non si reca alle urne? “Bisogna cercare di aumentare gli strumenti e le opportunità della partecipazione, perché questo permette di consolidare il rapporto diretto con la gente che non bisogna mai dare per scontato. La conquista della fiducia dei cittadini si ottiene con la serietà dimostrata quotidianamente, coinvolgendo gli elettori attraverso l’azione degli eletti, dei loro partiti”. Quindi non ritiene che i leader carismatici o i nuovi media abbiano avuto un ruolo importante alle scorse elezioni amministrative? “Sebbene esistano tanti nuovi media, il rapporto umano con i cittadini rimane ancora fondamentale: questa è la fatica più grande della politica, ma anche la fatica più bella. Certo un leader carismatico ha un grande appeal, ma la politi-

Commissione Coter: approvazione del parere per la Macroregione Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, nella sua veste di relatore in Europa per la Macroregione adriatico-ionica, ha ottenuto nei giorni scorsi a Bruxelles l’approvazione del parere a larghissima maggioranza da parte della Commissione Coter (la Commissione di Coesione territoriale) del Comitato delle Regioni europee. L’approvazione rappresenta un ulteriore, importantissimo passo avanti nel percorso di avvicinamento al 2014, data fissata dai Paesi adriatico-ionici per l’avvio della Macroregione: “Collegare e proteggere, sostenere la crescita e favorire lo sviluppo. Queste –sottolinea Spacca- le parole chiave che riassumono il significato profondo della strategia per la Macroregione adriatica, il cui percorso verso l’avvio definitivo segna una tappa importante: dopo che il Consiglio europeo, riunito per l’ammissione definitiva della Croazia nell’Ue, ha riconosciuto ufficialmente anche l’avvio della strategia macroregionale adriatico-ionica, la proposta di parere è stata dunque approvata nella Commissione Coter del Comitato delle Regioni d’Europa”. Il parere presentato da Spacca alla Coter ha seguito un iter procedurale in tutto simile a quello di una proposta di legge; in questi mesi il presidente ha condotto le consultazioni per raccogliere suggerimenti utili alla redazione del parere nel contesto del più ampio confronto finalizzato allo sviluppo dei territori coinvolti.

accennato prima al tema del lavoro: il governo, secondo l’opposizione, non ha saputo dare una risposta al calo dell’occupazione generato dalla crisi. Com’è la situazione nelle Marche e quali sono le prospettive in vista di una ripresa? “Tengo innanzitutto a ribadire che quella del lavoro è la questione principale. Il lavoro è un elemento fondamentale nell’esistenza di una persona, al pari della salute. Una persona senza lavoro, e quindi senza prospettive, è una persona che vive un drammatico disagio. Chiunque abbia responsabilità di governo deve darsi da fare

per creare opportunità di lavoro e cercare di tendere sempre ai più bassi livelli di disoccupazione possibile”. Serve un cambio di passo nella politica di governo nazionale? “Nelle tematiche del lavoro la politica economica europea e quella nazionale hanno un grande ruolo, ma con la riforma del Titolo V della Costituzione gran parte dei poteri, dei ruoli e delle funzioni sono stati attribuiti agli enti territoriali, quindi anche localmente si può agire con efficacia”. Anche le Marche stanno subendo gli effetti della crisi, ma la situazione

sembra migliore rispetto ad altre realtà: perchè secondo lei? “Nelle Marche stiamo un po’ meglio rispetto a tante altre realtà: qui si è attuata un’azione sinergica tra Regione, Province, Camere di commercio ed enti locali per attutire la crisi economica internazionale. Io ritengo che per rilanciare l’economia sia importante risanare i conti dello Stato attraverso la lotta all’evasione fiscale, così da poter investire per creare opportunità di lavoro, congiuntamente al colmare una grave ingiustizia sociale”. Luca Baldini


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Incontro con la politica

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INTERVISTA CON PATRIZIA CASAGRANDE, PRESIDENTE PROVINCIA ANCONA Manovra: “Nessuna politica di sviluppo avviata; in Italia la percezione di rischio non fa che dilagare” Tagli: “Al minimo la spesa strutturale; non abbiamo voluto, però, interrompere gli investimenti”

“L‘Europa per le buone pratiche” ROBERTO I. ROSSI

ome giudica l’attuale momento politico nazionale? “Da troppo tempo viviamo una situazione fluida, aspettando di giorno in giorno una novità che ci liberi dall’incertezza e dal senso di precarietà del presente. Forme di reazione allo stallo politico ed economico cominciano a manifestarsi in modo diffuso: l’esito dei referendum, le elezioni di Milano, Napoli, Cagliari o Macerata, il calo di gradimento nei confronti del capo di governo registrato dai recenti sondaggi. Un governo che, però, reagisce a sua volta, con la sprezzante demagogia di una manovra da 47 miliardi di euro consegnata in massima parte alla coalizione che vincerà le prossime elezioni, presumibilmente fra due anni. Un governo che chiede nuovi sacrifici e impone tagli lineari senza avviare una qualsiasi politica di sviluppo -basti pensare agli effetti della crisi della cantieristica- né una seria politica energetica. Dopo tre anni di crisi, con

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un debito pubblico al terzo posto al mondo senza essere la terza potenza del pianeta, in Italia la percezione di

guito dei tagli attivati dal governo centrale? “Abbiamo ridotto al minimo la spesa strutturale del-

“Mentre si riducono i fondi ai servizi sociali, colpendo le fasce più deboli, il nostro ente è partner di un progetto per azioni formative rivolte a giovani e a studenti disabili. Premiati, inoltre, con un contributo europeo per un innovativo processo informatizzato sul fronte della sicurezza” rischio non fa che dilagare. Tre anni durante i quali gli enti locali hanno fatto di tutto per tenere in piedi l’economia locale e la coesione sociale”. Come sta procedendo la Provincia di Ancona a se-

l’ente, i costi del personale, dell’amministrazione e di gestione, risparmiando quanto più possibile. Non abbiamo voluto, però, interrompere gli investimenti sul territorio per garantire ai cittadini i servizi di cui la Provincia è unica

responsabile: scuole superiori, strade provinciali, demanio idrico. Peraltro, chiudendo i cantieri delle scuole e delle strade, la Provincia stessa si sarebbe trasformata in fattore di crisi, producendo ulteriore disoccupazione e danno sia alle imprese che al tessuto socio-ecomico”. Lei, di recente, ha partecipato a Roma alla costituzione del Coordinamento nazionale tra Consigli delle Autonomie locali, in qualità di presidente del Consiglio delle Autonomie locali delle Marche. Quali i punti focali di tale Coordinamento? “Con la riforma costituzionale in atto e in vista del federalismo fiscale, le autonomie locali sono chiamate ad essere protagoniste nell’elaborazione delle norme che daranno un nuovo volto allo Stato. Intanto, il fatto

che gli enti locali siano stati i più colpiti dai tagli induce i Cal di tutta Italia a promuovere nuove forme di raccordo per assicurarsi un buon grado di interlocuzione con il governo e con gli organi costituzionali. È necessario e possibile allentare un patto di stabilità che, anno dopo anno, ci costringe a contrarre sempre più gli investimenti sul territorio e che penalizza soprattutto gli enti virtuosi come il nostro”. Il suo ente promuove due progetti europei, “GoesGood On Emergency Situation”, di cui la Provincia di Ancona è capofila, e “Social and Labour Integration of the Disabled”. Di che cosa si tratta? “Mentre il governo taglia i fondi ai servizi sociali colpendo le fasce più deboli, la Provincia di Ancona è partner del progetto europeo ‘So-

cial and Labour Integration of the Disabled’, che destina quasi 2 milioni e mezzo di euro ad associazioni dalmate, montenegrine, albanesi, bosniache e al nostro ente per realizzare innovative azioni formative e stage aziendali rivolti a giovani e studenti disabili. Guardiamo con molta attenzione alle possibilità che l’Europa può offrirci nel campo delle buone pratiche. Così il progetto ‘Goes’ ci vede premiati, insieme alla Spagna e alla Bulgaria, con un contributo europeo per l’innovativo processo informatizzato che porterà la protezione civile e le nostre strade ad un’elevatissima quantità di informazioni utilissime alla sicurezza di tutti i cittadini”.

Intervista del 30 giugno 2011

Marchigiani nel mondo, rieletto Berionni Il Consiglio dei Marchigiani nel mondo, riunitosi di recente a Sirolo, ha rinnovato il suo esecutivo e nominato il presidente: con un programma dedicato al miglioramento delle relazioni culturali in

funzione della promozione e valorizzazione delle Marche è stato rieletto Emilio Berionni, che svolgerà così il suo terzo mandato. Questo l’esecutivo al completo: vicepresidente Franco Nicoletti; Ma-

ria Stella Trombetta (Australia), Lorena Noè (Belgio), Giuseppe Puglisi (Svizzera), Luca Javier (Argentina), Gabriela V. Manetta (Argentina), Anna Claudia Casini (Uruguay).

INTERVISTA CON DANIELE SILVETTI, CAPOGRUPPO FLI ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE Per uscire dalla crisi: “Interventi finalizzati alla crescita dei sistemi del territorio” Numero consiglieri: “Concordiamo con la proposta di una diminuzione del 20 per cento ”

“Abbassare le tasse locali” ROBERTO I. ROSSI

’approccio di questa intervista lo dedichiamo alla proposta di legge lanciata dal Pdl sulla riduzione dei consiglieri regionali. Qual è il suo punto di vista a tal proposito? “La diminuzione dei costi della politica è una battaglia che Fli ha messo in campo a livello nazionale; per questo non possiamo che essere d’accordo con la proposta presenta in Assemblea legislativa dal consigliere Bugaro sul taglio del 20% dei consiglieri regionali. La riduzione dei consiglieri regionali da 43 a 36 e il risparmio sui loro emolumenti sarebbe un segnale forte per andare a ridurre la distanza che si è creata tra i cittadini e il ‘palazzo’ e per combattere il virus demagogico dell’antipolitica. Un provvedimento in grado di dare un segnale forte dell’impegno della Regione in direzione della generale diminuzione del costo della politica ancora più importante in un periodo in cui molte famiglie marchigiane devono affrontare problemi economici abbastanza pesanti e gravi”. Che tipi di interventi vorrebbe che fossero attivati per ridurre le spese politiche a livello regionale? “Tenuto conto che sono

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da preservare la salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie attraverso l’erogazione di servizi, il sostegno alle persone e alle famiglie -nido,

interno è ancora asfittico. Anche la regione Marche, caratterizzata da un tessuto imprenditoriale costituito da una rete di piccole e medie imprese, sta

”I risultati dei recenti referendum rappresentano una ulteriore e sonora bocciatura di Berlusconi. Ha vinto la partecipazione libera dei cittadini contro l’arroganza di un governo che vuol tirare a campare” non autosufficienza, fondo per l’affitto, eccetera-, le politiche di mobilità e gli investimenti infrastrutturali, una rigorosa attività di razionalizzazione e riduzione delle spese dovrebbe riguardare i finanziamenti alle società regionali, i costi relativi alle spese di rappresentanza e consulenza e, infine, le spese di comunicazione e le locuzioni passive, cioè gli affitti”. Alcuni consigli per provare ad uscire dalla crisi economica. “La crisi economica continua a persistere. Ci sono segnali di ripresa ma il mercato

subendo gli effetti di questa crisi. Occorre avviare una ripresa costante mediante risorse e interventi che siano finalizzati alla crescita dei sistemi territoriali. Si deve migliorare la produttività con incentivi creati dall’intervento pubblico; un intervento che deve avere come obiettivo di favorire l’iniziativa privata che si sviluppa con la ricerca, l’innovazione tecnologica, la rivalorizzazione del capitale umano ed una migliore qualità delle strutture organizzative che producano efficienza e qualità. Occorrono interventi, di concerto con il sistema ban-

cario marchigiano, necessari per favorire l’afflusso di credito e sostenere l’attività delle piccole e medie imprese, che operano in un sistema in continua evoluzione. Da parte della Regione è assolutamente necessario un impegno ad una semplificazione delle normativa a favore delle imprese ed un abbassamento delle tasse locali”. Come sta procedendo il cammino di Fli all’interno del Consiglio regionale? “Fli è con convinzione opposizione al centrosinistra guidato da Spacca: siamo fermamente rispettosi del mandato che ci hanno dato i cittadini e continueremo a fare un’opposizione decisa e costruttiva, come stiamo facendo ora. Mi piace ricordare alcuni temi dove Fli si è impegnata: la sospensione degli studi di settore nel Fabrianese; la battaglia a sostegno della sopravvivenza economica dell’istituto musicale Pergolesi; la tutela dei posti di lavoro degli operatori delle emittenti televisive marchigiane messi a rischio dal digitale terrestre; la battaglia a fianco degli operai della Fincantieri e il sostegno dato alle associazioni ambientaliste per l’interramento dell’elettrodotto Fano-Teramo”. Come Fli siete per la modifica della legge elettorale in atto? “Assolutamente sì. Fli è per una nuova legge elettora-

le che prevede il ritorno alla preferenza: il cittadino deve poter scegliere chi eleggere come proprio rappresentante. A tal proposito, Futuro e libertà ha presentato un emendamento alla riforma elettorale in discussione al Senato, per ripristinare il ritorno alle preferenze contro quel meccanismo che faceva sì che pochi potessero scegliere il destino di molti. Con candidati nominati per via del listino bloccato e non eletti, infatti, si sta mortificando il diritto di partecipazione dei cittadini alla vita politica”. Come giudica i risultati del recente referendum? “Il risultato dei referendum parla chiaro e rappresenta una ulteriore e sonora bocciatura di Berlusconi. Ha vinto la par-

tecipazione libera dei cittadini contro l’arroganza di un governo che vuol tirare a campare grazie agli Scilipoti di turno. Gli italiani stanno dimostrando che ormai l’asse PdlLega è minoritario nel Paese. La strada maestra sarebbe l’abbandono dell’accanimento terapeutico da parte del governo con dimissioni utili a chiarire il quadro politico. Mi preme che sia notato che si è tenuta la seconda consultazione dalla rottura di Berlusconi con Fini e si è sempre trattato di sconfitte, a riprova della nostra tesi che vede Berlusconi senza Fini impossibilitato a vincere”.

Intervista del 30 giugno 2011

Lavoro, presentato il rapporto 2011: disoccupazione al 5,7% Presentato, di recente, il Rapporto annuale 2011 sul mercato del lavoro, redatto dall’Osservatorio regionale. Marco Luchetti, assessore al Lavoro: “Relativamente ai dati emergenti, alcuni segnali positivi sono evidenti: crescono infatti gli occupati, diminuisce la disoccupazione, attestatasi nel 2010 al 5,7 per cento, uno dei migliori dati in Italia. Continua, invece, a preoccupare la disoccupazione giovanile, anche se le azioni messe in campo dalla Regione lasciano ben sperare per il futuro. Il prestito d’onore regionale ha visto infatti una grande domanda complessiva e 400 nuove imprese giovanili sono in procinto di partire”.


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Intervista con Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona

“Rinnovata sinergia tra impresa e banca” n commento sull’entrata in vigore del decreto sviluppo. “Nel decreto sviluppo approvato ci sono elementi che testimoniano uno sforzo da parte del governo di andare incontro alle esigenze delle imprese e della collettività, per esempio le norme sulla semplificazione amministrativa. Si eliminano anche le troppe norme sulla privacy tra le imprese, si introduce un credito d’imposta per la ricerca, anche se in questo caso manca una quantificazione delle risorse. Vi sono anche norme positive sulla razionalizzazione dei controlli fiscali, burocratici e contributivi. Tra i punti importanti del decreto, anche quello che riguarda il credito di imposta per la ricerca, anche se manca la quantificazione delle risorse”. Come valuta l’aumento dei costi di utilizzo del trasporto merci a seguito dei recenti provvedimenti varati dal governo centrale? “Abbiamo fatto un passo indietro, ritornando a prima del 2005, quando il settore dei trasporti era pesantemente regolamentato: il risultato della revisione delle norme è l’ennesimo aumento dei costi a danno delle imprese che utilizza-

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Giuseppe Casali no i servizi di trasporto, già, peraltro, lievitati a seguito dell’aumento dei prezzi dei carburanti. E sappiamo bene che i costi dei trasporti incidono in maniera rilevante sui prezzi di vendita, con conseguenti effetti sulla competitività delle aziende stesse”. Nel corso dell’ultima assemblea pubblica di Confindustria Ancona, che si è svolta all’Aeroporto delle Marche, lei ha lanciato uno slogan: “Vogliamo spiccare il volo verso il futuro”. Quali gli obiettivi da raggiungere? “Essere sempre di più un punto di riferimento per i nostri soci sul territorio, cogliere le loro esigenze, supportarli nel difficile mestiere che è quello dell’imprenditore. Per fare questo abbiamo ripensato la struttura organizzativa, stiamo

proponendo nuovi servizi e stiamo portando avanti una serie di iniziative in ambito del credito che resta, nonostante tutto, il ‘nervo scoperto’ per le nostre Pmi”. Il 2011 sarà l’anno della ripresa per uscire dalla crisi che sta mettendo in difficoltà anche il territorio marchigiano? “Difficile fare previsioni. I segnali di ripresa ci sono, ma parlare di uscita dalla crisi mi sembra prematuro: tutti gli indicatori ci dicono che ci vorranno anni per ritornare ai livelli del 2007. C’è, comunque, da sottolineare che il nostro Paese, e di conseguenza anche la nostra regione, ha tenuto meglio rispetto ad altri, grazie ad un sistema bancario più solido e meno inquinato e anche grazie alla pace sociale che, pur in condizioni di estrema tensione sul mercato del lavoro, è stata mantenuta”. Che consigli si sente di offrire agli imprenditori per provare ad uscire dalla crisi economica? “Di uscire dall’individualismo che ci caratterizza e cominciare a valutare seriamente le opportunità di mettersi insieme, di fare rete. Credo che oggi da soli non si vada più da nessuna parte. In un tessuto impren-

ditoriale come il nostro, dove il 95 per cento delle imprese sono di piccole e piccolissime dimensioni, il tema delle aggregazioni diventa fondamentale per la crescita delle singole aziende e dell’intero sistema”. Quali sono i mercati sui quali lei pensa sia opportuno puntare in questo particolare periodo? “Quello che forse è più importante è capire come si va nei nuovi mercati piuttosto che dove. In assemblea, tra le varie tesi, abbiamo anche sottolineato come sia necessario trovare massa critica per accorciare le distanze fisiche e culturali che separano le tante piccole imprese del territorio, per lo più componentiste, dai mercati emergenti; occorre mettere a sinergia rinnovata impresa, diplomazia economica e sistema bancario per promuovere il prodotto locale in Paesi specifici, senza disperdere le energie sul mondo intero, per un periodo di media durata. Tutto questo deve avvenire in maniera unitaria, a livello regionale. Noi abbiamo proposto la creazione di un unico soggetto e all’avanguardia che operi per tutta l’impresa marchigiana nell’ambito dell’internazionalizzazione”. Rob. I. Ros.

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Approvato dall’assemblea dei soci, utile di 126 mila euro

Aerdorica: bilancio 2010 ok Approvato, di recente, il bilancio d’esercizio 2010 di Aerdorica nel corso dell’assemblea dei soci della società che gestisce l’Aeroporto delle Marche. Il bilancio si è chiuso con un risultato netto che presenta un utile di 126 mila euro. I ricavi consuntivano a 11.633.000 euro contro i 10.260.000 euro del 2009, il mol (margine operativo lordo) mostra un risultato di 2.627.000 euro, nel 2009 tale mol ammontava a 2.291.000 euro, e i costi del personale nel 2010 valgono 4.269.000 euro, rispetto i 3.588.000 euro del 2009. Il presidente di Aerdorica, Cleto Sagripanti, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato ottenuto e per le prospettive di crescita in tempi relativamente brevi, sia nel settore merci che in quello passeggeri, dello scalo marchigiano, punto nevralgico per lo sviluppo del turismo e del business nell’intera regione. Per quanto inerente il traffico passeggeri, il direttore generale di Aerdorica, Marco Morriale, ha presentato una crescita nel primo semestre del 2011 del 31%, che dovrebbe permettere di superare il risultato previsto a budget del +21%. Nello specifico, il traffico ha registra-

to buoni livelli di crescita, per le linee nazionali ed internazionali. Ottima la performance del settore cargo che chiude l’anno 2010 a +20%, e con una previsione a fine 2011 di +30%, grazie anche all’ingresso del vettore Ups che si va ad aggiungere agli operatori Dhl e FedEx già presenti sullo scalo. “Si va nella direzione giusta -ha detto l’assessore ai Trasporti della Regione Marche, Luigi Viventi-, sia per quanto riguarda il risanamento dei conti che lo sviluppo in diverse direzioni dello scalo marchigiano. Partivamo da una situazione difficile, e al di là del sostegno e del contributo che la Regione Marche ha sempre garantito, l’Aerdorica ha fatto veramente bene, come testimoniano i dati presentati nel corso dell’assemblea dei soci, che addirittura puntano ad inserire l’Aeroporto delle Marche fra i primi 5 aeroporti nazionali per il movimento merci”. Gennaro Pieralisi, come socio di Aerdorica, ha espresso il suo apprezzamento per i risultati di bilancio e per le prospettive future che confermano l’importanza dell’infrastruttura aeroportuale per una regione industriale come le Marche.


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Intervista con Giampaolo Giampaoli. “L’incoming è un aspetto sul quale puntare per catalizzare l’attenzione sulla nostra terra, facendo conoscere una regione ricca di eccellenze”

“Obiettivo: attirare turisti” “L’Aeroporto delle Marche? Sta andando bene. Siamo in fase di rilancio” ROBERTO I. ROSSI

artiamo, parlando del prossimo Congresso eucaristico nazionale. Che importanza ha, secondo lei, per il nostro territorio? “E’ scontato valutare l’importanza di tale evento. E’ una tappa importante per il nostro territorio. In un momento abbastanza difficile per tutti noi, considerato che il mercato non tira più di tanto e il settore industriale sta registrando diverse problematiche. Quindi, il Congresso può offrire un’adeguata spinta economica alla nostra regione considerate le presenze già previste. Un evento che farà conoscere le Marche a chi non ci è mai venuto, offrendo movimento all’attività commerciale, industriale e artigianale”. Un Congresso, dunque, che offrirà una mano al mondo del turismo… “Assolutamente sì, ci sarà un motivo in più per venire nelle Marche. Una carta, quella del Congresso, che va giocata al meglio da tutti quanti noi”. Un’opportunità per far conoscere le nostre eccellen-

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Giampaolo Giampaoli ze… “Ora tutti dobbiamo lavorare per centrare il tipo di obiettivo che lei ha ora citato”. Sempre a proposito di turismo, come stanno procedendo le cose nell’ambito dell’Aeroporto delle Marche, di cui lei fa parte nell’ambito del Consiglio direttivo? “L’Aeroporto delle Marche continua a migliorare la propria attività, pur non avendo ancora risolto tutti i problemi, soprattutto a livello finanziario. Comunque, nell’ultimo bilancio del 2010 come Aerdorica abbiamo registrato, dopo tanto tempo, un piccolo attivo. Chi ha fatto un buon lavoro è stato negli anni scor-

si il presidente Conti che ha preceduto l’attuale presidente, Cleto Sagripanti, avviando una sana riorganizzazione della struttura; lavoro che sta proseguendo Sagripanti con un direttore generale, Marco Morriale, che si sta impegnando molto, in positivo. Il lavoro di tale staff sta permettendo un costante recupero di voli, di attività e di passeggeri. Abbiamo tanti progetti in essere per attivare degli investimenti, sistemando, tra le altre cose, la parte centrale dell’aeroporto, creando hangar nuovi, ma soprattutto per incrementare il trasporto merci. L’aeroporto

può essere un punto di aggregazione di persone, organizzando degli avvenimenti all’interno della struttura, come l’esposizione dei nostri prodotti tipici. Siamo in fase di rilancio”. Come valuta l’eventuale creazione di una fiera nelle vicinanze dell’Aeroporto delle Marche? “E’ un pensiero che non condivido. Sono per una fiera itinerante nel nostro territorio, l’importante è avere la governance con una società che punti ad obiettivi moderni, di supporto alle nostre imprese”. L’incoming è uno degli

aspetti sui quali si sta puntando per incrementare l’attività dell’Aeroporto delle Marche? “Assolutamente sì, l’abbiamo sempre sostenuto, l’incoming, un aspetto che può catturare un gran numero di persone, non solo come turisti ma anche come imprenditori”. “Welcome to Ancona”, iniziativa legata allo sbarco delle navi-crociera da lei attivata quando era presidente della Camera di commercio di Ancona, come sta procedendo? “Molto bene; certo, sarebbe necessaria una maggiore

attenzione nei confronti dei turisti, creando, tra le altre cose, dei gadget, stimolando l’acquisto della territorialità”. E’ vero che lei potrebbe entrare nel mondo della politica? “Non è il mio campo e sono convinto che se mi candidassi a sindaco di Ancona non verrei eletto, perché non ho mai fatto politica”. Una puntata sullo sport. Come valuta l’attività dell’Ancona 1905? “Il presidente Marinelli sta lavorando molto bene. Il peggio è passato, la società sta percorrendo la strada giusta”.

Ubi-Banca Popolare di Ancona - Convegno sui mercati esteri “Lungo la dorsale adriatica si nota una discreta ripresa economica nelle aziende medio–grandi, mentre in quelle piccole la ripresa è ancora troppo lenta. In Italia il rilancio dell’economia è più lento che in altri Paesi europei, e le aziende del Nord Est crescono molto più di quelle delle Marche. C’è un gap del 5% da colmare e se la domanda interna non basta a risollevare le imprese dalla lunga crisi, è

necessario fare uno scatto e affrontare con decisione, ma anche con strumenti finanziari e partner adeguati i mercati esteri, che oggi sono più vicini di quanto si possa pensare”. E’ la sintesi fatta da Nunzio Tartaglia, condirettore della Bpa, aprendo i lavori del workshop “International Open Day”, organizzato dalla Ubi-Banca Popolare di Ancona, in collaborazione con Regione Marche, Confindustria Marche, Mar-

chet-Camera di commercio di Ancona e con il supporto di Spf-Studio progetti finanziari di Roma, svoltosi, di recente, nella sede dell’Ubi-Banca Popolare di Ancona, l’Esagono a Jesi. All’evento, dedicato alle imprese senza confini, cioè a quelle aziende particolarmente intraprendenti e animate dalla volontà di accettare la sfida dell’internazionalizzazione, hanno partecipato circa duecento fra imprenditori e operatori impe-

gnati sui mercati esteri o in procinto di farlo. “Con questa iniziativa –ha detto in apertura, Luciano Goffi, direttore generale Ubi-Banca Popolare di Ancona- vogliamo aprire delle finestre sul mondo e dare alle imprese che guardano all’estero per ampliare le loro prospettive future, tutto il supporto che un grande gruppo come il nostro -il quattro/quinto in Italia, ndr., può garantire”.


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Speciale - XXV Congresso eucaristico nazionale, 3-11 settembre 2011

Le Marche chiamano l’Italia La settimana si articolerà in momenti spirituali e culturali, di riflessione e di testimonianza. Culminando con la solenne Messa che sarà celebrata da Papa Benedetto XVI al porto dorico, nella sede di Fincantieri “Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana”. È questo il tema del XXV Congresso eucaristico nazionale che si terrà ad Ancona e nelle Diocesi della metropolia dal 3 all’11 settembre 2011. Il secondo nella storia del nostro territorio, dopo quello svoltosi a Loreto nel 1930. La settimana si articolerà in momenti spirituali e celebrativi, riflessioni e testimonianze e culminerà con una solenne celebrazione eucaristica domenica 11 settembre 2011 ad Ancona, con la presenza di Papa Benedetto XVI, al porto dorico nella sede di Fincantieri. I significati del Congresso eucaristico sono molteplici. In primo luogo, si tratta di un atto di fede nell’Eucarestia e un evento di comunione per l’intera Chiesa italiana, che in quei giorni vedrà convergere nel capoluogo marchigiano migliaia di fedeli da tutte le Diocesi. L’evento riveste anche un significato sociale e culturale, perché l’Eucarestia, sacramento dell’amore di Dio per gli uomini, è pane del cammino storico dei credenti e fermento di novità in tutti gli aspetti del vivere umano. È per questo che ad Ancona verrà sottolineato il dono dell’Eucaristia per la vita quotidiana, attraverso la ripresa dei cinque ambiti dell’esistenza già al centro del Convegno ecclesiale di Verona nel 2006: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione e la cittadinanza. Sfondo biblico dell’intero appuntamento sarà il capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, da cui è tratto il versetto posto nel titolo: “Signore, da chi andremo?”, è la domanda che l’apostolo Pietro rivolge a Gesù a conclusione del discorso sulla Parola e il Pane di vita. Ed è anche la domanda che dopo duemila anni ritorna come la questione centrale della vita dei cristiani di oggi. R.I.R.

Papa Benedetto XVI e una panoramica di Ancona, città che ospiterà la solenne Messa a conclusione del XXV Congresso eucaristico

Monsignor Mariano Crociata, Segretario generale Cei-Conferenza episcopale italiana

“Ancona l’erede di questa vivace tradizione” “Non soltanto eventi liturgici: i 24 Congressi eucaristici nazionali sono altrettante tappe attraverso le quali si potrebbe scrivere un’originale storia della nostra Chiesa e del nostro Paese, dalla fine del XIX secolo ad oggi. Si ripercorrerebbero, allora, innanzitutto le tese stagioni della ‘questione sociale’: non a caso il primo Congresso –a Napoli, nel 1891, lo stesso anno di promulgazione della Rerum Novarum– fu marcato da una forte valenza apologetica, in reazione alle leggi del governo Crispi, che cercavano di ridurre la vita di fede ad un fatto privato. La prospettiva sociale torna a Torino (1894), quando ci si interrogò su come l’Eucaristia possa essere sorgente di moralità tanto per la classe lavoratrice, quanto per quella dirigente; a Milano (1895), dove rimbalzarono i temi legati alla crisi econo-

a Bologna (1927), da Loreto (1930) a Teramo (1935) e, addirittura, a Tripoli (1937), dazio alle conquiste coloniali del fascismo. Dopo le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale, si dovrà attendere il 1951 per riprendere -ad Assisi- l’appuntamento congressuale, che nel ’53 avrebbe stazionato a Torino, quindi a Lecce (1956) e a Catania (1959), dove si congiunse alla consacrazione del Paese al Cuore Immacolato di Maria. Nel dopo Concilio fu la volta di Pisa (1965), Udine (1972) e Pescara

Monsignor Mariano Crociata mica e al conseguente fenomeno migratorio, il pericolo costituito dalla massoneria, la dimensione mondiale della solidarietà che dall’Eucaristia scaturisce; ad Orvieto (1896) –‘L’Eucaristia e l’azione sociale’-, a Venezia (1897), con il servo di Dio Giuseppe Toniolo, che intervenne su L’Eucaristia e l’avvenire

della società. La celebrazione dei Congressi riprende dopo la Grande Guerra, in un clima di maggiore conciliazione tra Stato e Chiesa: da Bergamo (1920) a Genova (1923) –che avanzò la richiesta dell’insegnamento della religione nelle scuole statali– da Palermo (1924), con la sua forte dimensione missionaria,

(1977) con Chiara Lubich, Madre Teresa e Fr. Roger Schulz, mentre Milano (1983) fu animato dalla presenza del Papa fra i giovani, i lavoratori e gli artisti; e se Reggio Calabria (1988) rimarcò la necessità di uno sviluppo unitario del Paese, Siena (1994) ribadì l’Eucaristia quale fonte di comunione, di solidarietà e di servizio; Bologna (1997) ha infine passato il testimone a Bari (2005) per ricordarci che ‘senza la domenica non possiamo vivere’. Ancona 2011 è erede di questa vivace tradizione”.

Speciale a cura di: Roberto I. Rossi, in collaborazione con Rosemary Martarelli


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XXV Congresso eucaristico nazionale

Il programma della settimana Venerdì 2 settembre Mostra artistica “Alla Mensa del Signore. Capolavori dell’Arte Europea da Raffaello a Tiepolo”. Ore 11: presentazione alla stampa; ore 17: Mole Vanvitelliana, Inaugurazione mostra. Sabato 3 settembre Accoglienza del Legato Pontificio e inaugurazioni La giornata si svolgerà ad Ancona. Ore 10.30: Cattedrale di San Ciriaco, celebrazione eucaristica per i volontari; ore 15.30: Cattedrale di San Ciriaco, accoglienza del Legato Pontificio; ore 16.30: Teatro delle Muse, incontro e saluti delle Autorità civili e dei Congressisti al Legato Pontificio; ore 18.30: Fiera di Ancona, inaugurazione stand informativi; ore 19.30: Mole Vanvitelliana, inaugurazione del Punto Giovani da parte del Legato Pontificio; ore 20: Fiera di Ancona, accoglienza Croce proveniente dalla XXV GMG di Madrid e preghiera animata dai Giovani; ore 22: Piazza del Plebiscito, rappresentazione artistica. Domenica 4 settembre Solenne apertura del Cen - La giornata si svolgerà ad Ancona. Ore 10.30: Piazza del Plebiscito, celebrazione eucaristica di apertura (ripresa TV); ore 14.30: Piazza Cavour, Piazza Roma, Piazza Pertini, incontro con i ragazzi della prima Comunione, delle aggregazioni laicali e dei ministranti; ore 18: processione in mare delle imbarcazioni; ore 19: Cattedrale di San Ciriaco, celebrazioni dei vespri con lection sul tema del Cen: ore 21.30: Piazza del Plebiscito, rappresentazione artistica. Lunedì 5 settembre Eucaristia: passione di Dio per l’uomo - Eucaristia per l’affettività - La giornata si svolgerà ad Ancona. Ore 8: Santa Messa in ogni Diocesi della Metropolia, presieduta da un Vescovo marchigiano o da un Vescovo presidente di Commissione; ore 9.30: lodi e lectio; ore 10- 12: Fiera di Ancona, proiezione video introduttivo-approfondimento sul tema della giornata; ore 15: percorsi turistici, culturali e religiosi; ore 17.30: Cattedrale di San Ciriaco, celebrazione eucaristica; ore 21: rappresentazione artistica. Martedì 6 settembre Eucaristia: presenza di misericordia - Eucaristia per la fragilità - La giornata si svolgerà a: Loreto, Ancona ed Osimo. Ore 8: Santa Messa in ogni Diocesi della Metropolia, presieduta da un Vescovo marchigiano o da un Vescovo presidente di Commissione; ore 9.30: lodi e lectio; ore 10-12: Piazza della Madonna, proiezione video introduttivo-approfondimento sul tema della giornata; ore 12: Piazza della Madonna, celebrazione eucaristica; ore 16: Piazza della Madonna, benedizione eucaristica; ore 20: Ancona, Via Crucis. Mercoledì 7 settembre Eucaristia nel tempo dell’uomo - Eucaristia per il lavoro e la festa - La giornata si svolgerà a: Fabriano, Ancona, Falconara e Loreto. Ore 8: Santa Messa in ogni Diocesi della Metropolia, presieduta da un Vescovo marchigiano o da un Vescovo presidente di Commissione; ore 9.30: lodi e lectio; ore 10-12: Teatro Gentile, proiezione video introduttivo-approfondimento sul tema della giornata; ore 15: percorsi turistici, culturali e religiosi; ore 17.30: Concattedrale di San Venanzio, celebrazione eucaristica; ore 19: Centro Storico con avvio dalla Cattedrale, Festa contadina. Giovedì 8 settembre Eucaristia pane del cammino - Eucaristia per la tradizione - La giornata si svolgerà a: Senigallia, Ancona e Jesi. Ore 8: Santa Messa in ogni Diocesi della Metropolia, presieduta da un Vescovo marchigiano o da un Vescovo presidente di Commissione; ore 9.30: lodi e lectio; ore 10-12: stand fieristici zona stadio, proiezione video introduttivo-approfondimento sul tema della giornata con gli operatori pastorali dell’evangelizzazione; ore 15: percorsi turistici, culturali e religiosi; ore 17: Ancona, Piazza del Plebiscito, celebrazione eucaristica; ore 18: partenza da Piazza del Plebiscito e arrivo Piazza 4 novembre, processione eucaristica. Venerdì 9 settembre Eucaristia: luce per la città - Eucaristia per la cittadinanza. La giornata si svolgerà ad Ancona ed Osimo. Ore 8: Santa Messa in ogni Diocesi della Metropolia, presieduta da un Vescovo marchigiano o da un Vescovo presidente di Commissione; ore 9.30: lodi e lectio; ore 10-12: Fiera di Ancona, proiezione video introduttivoapprofondimento sul tema “La città vissuta”; ore 15: percorsi turistici, culturali e religiosi; ore 17.30: Cattedrale di San Ciriaco, celebrazione eucaristica; ore 21: Cattedrale di San Ciriaco, rappresentazione artistica. Sabato 10 settembre Inizio celebrazioni conclusive - La giornata si svolgerà ad Ancona. Mattina: Ancona, Palaindoor, ore 9, lodi e Lectio; ore 10: Santa Messa per le famiglie; Ancona, PalaRossini, ore 9: lodi e lectio; ore 10: incontro famiglie; Fiera di Ancona, ore 9: lodi e lectio; ore 10: delegazioni diocesane Cen; Fiera di Ancona, ore 9: lodi e lectio; ore 10: incontro Cavalieri del Santo Sepolcro. Pomeriggio: Ancona, area portuale, ore 16.30: incontro di testimonianze; ore 21: veglia di preghiera. Domenica 11 settembre Visita del Santo Padre e conclusione del Cen - Ore 10: area portuale, Ancona, Santa Messa presieduta dal Santo Padre. Pomeriggio: Cattedrale di San Ciriaco, incontro con sacerdoti e sposi; Piazza del Plebiscito, incontro con fidanzati.

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Excursus storico – A Napoli nel 1891 il primo Congresso nazionale A Palermo, nel 1924, l’avvio dedicato ai bambini

Un percorso ricco di novità L

’Italia è stato il primo Paese del mondo a celebrare un Congresso nazionale. Il primo fu celebrato a Napoli dal 19 al 22 novembre 1891. Presero parte i Cardinali Sanfelice, Capecelatro, Rende e 45 Vescovi. Il Congresso si rivelò “una grandiosa manifestazione della fede e pietà del popolo cattolico”. Seguì, tre anni dopo, dal 2 al 6 settembre del 1894, quello di Torino. Erano presenti 2 Cardinali e 47 Arcivescovi e Vescovi. Il terzo Congresso si tenne a Milano dal 31 agosto al 6 settembre 1895. Il quarto ad Orvieto, dal 5 all’8 settembre 1896,

ristia e la santificazione personale; l’apostolato individuale e la Santa Eucaristia; l’influenza dell’Eucaristia nelle associazioni cattoliche”. Poi, nel 1923, fu la volta di Genova. Il settimo Congresso fu celebrato dal 5 al 9 settembre. La fastosità di questo Congresso è facilmente desumibile anche dal numero dei corrispondenti dei giornali che in quei giorni arrivarono a 280; dal fatto che per la prima volta le rappresentanze del governo, insieme a tutte le autorità, con a capo il duca di Genova, vi presero entusiastica parte; e, infine, dal fatto che per la prima vol-

La città di Napoli nella città che conserva il Corporale intriso del Sangue miracoloso. Il quinto Congresso si tenne a Venezia dall’8 al 12 agosto 1897. Successivamente, la mancanza di una vera organizzazione nazionale impose una battuta d’arresto che parve dovesse cessare, allorché il 10 settembre 1913 i Sacerdoti Adoratori, riuniti a Roma nel loro primo Congresso nazionale, approvarono un voto riguardante l’istituzione di un comitato per i Congressi eucaristici nazionali, con funzione di sottocomitato per i Congressi internazionali. Pio X, infatti, il 22 ottobre 1913, nominava il primo presidente: il Vescovo di Cremona, Monsignor Padovani. Trascorsero, però, altri 7 anni prima che i Congressi eucaristici in Italia riprendessero il loro cammino. Dall’8 al 12 settembre del 1920 a Bergamo si celebrò il sesto Congresso. I temi generali dei lavori furono i seguenti: “L’Euca-

ta nei Congressi eucaristici nazionali figura il legato pontificio, nella persona del Cardinale Gaetano de Lai. L’ottavo Congresso, che si tenne a Palermo il 1924, dal 4 all’8 settembre, fu caratterizzato dal primo congressino dei bimbi, commovente manifestazione che resterà in tutti i Congressi successivi. Il nono Congresso fu celebrato a Bologna, dal 7 all’11 settembre del 1927, ed ebbe quale Cardinale legato Pio Boggiani. Fu tra i Congressi nazionali meglio riusciti. A Loreto, città della Santa Casa, il 10-14 settembre 1930 si celebrò il decimo Congresso. Il tema fu La santissima Eucaristia e la famiglia cristiana. Fu in questa occasione che il Papa elargì l’indulgenza plenaria per la recita dell’Ufficio divino davanti al SS. Sacramento. L’undicesimo Congresso si tenne a Teramo, il 4-8 settembre 1935, sul tema “L’Eucaristia nella Sacra Scrittura”. Il Congresso di Tripo-

Due momenti dedicati alla famiglia e ai fidanzati

La croce dei giovani nella Dorica Ad agosto si svolgerà a Madrid la Giornata mondiale della gioventù. Il Congresso eucaristico sarà vissuto come una continuazione di questo evento. La croce dei giovani, che già in questi giorni è in pellegrinaggio tra le Diocesi della Spagna, sarà trasferita ad Ancona. Qui verrà collocata in un luogo chiamato Villaggio Giovani, nel quale saranno presenti ragazzi provenienti da tutta l’Italia. Due grandi momenti saranno dedicati alla famiglia e ai giovani fidanzati, quest’ultima un’autentica novità per il Congresso eucaristico,, nel corso dell’incontro con il Santo Padre.

li, dodicesimo della serie, presieduto dal legato pontificio Cardinale A.M. Dolci, fu celebrato il 10-14 novembre 1937, e fece rivivere nella terra di Sant’Agostino gli splendori della Chiesa dei primi secoli. A seguito degli eventi bellici il cammino fu ripreso con il tredicesimo Congresso di Assisi. Come legato pontificio, con la lettera “In urbe Assisiensi” del 2 agosto 1951, fu nominato il Cardinale I. Schuster, Arcivescovo di Milano. Nella lettera “Quinto jam espleto” del 15 agosto 1953, Pio XII annunziava la futura celebrazione del quattordicesimo Congresso di Torino (6-13 settembre 1953). Tema del Congresso fu “L’Eucaristia nella società moderna”, e una delle illustrazioni più commoventi del tema la diedero i 1.500 operai partiti da Roma a bordo di 30 pullman, scortanti il SS. Sacramento esposto in un’auto adibita a cappella. Poi venne la volta di Lecce, che, dal 29 aprile al 6 maggio 1956, accolse il quindicesimo Congresso. L’insegnamento fondamentale impartito agli ascoltatori durante quelle feconde giornate di adorazione, di preghiera e di studio fu “L’Eucaristia, sacramentum unitatis, vinculum charitatis”. A trentacinque anni dall’ottavo Congresso di Palermo (1924), le celebrazioni nazionali tornarono in Sicilia con il sedicesimo Congresso, tenutosi a Catania dal 6 al 16 settembre 1959, sul tema “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Dal 6 al 13 giugno 1965, a conclusione delle celebrazioni del settimo centenario della bolla Transiturus, con cui Urbano IV estendeva a tutta la Chiesa la festa del Corpus Domini (11 agosto 1264), si celebrò a Pisa il diciassettesimo Congresso. Il 10-17 settembre 1972 si celebrò a Udine il diciottesimo Congresso, primo dopo il Concilio Vaticano II, sul tema “Eucaristia e comunità locale”. Il diciannovesimo Congresso fu celebrato a Pescara, 11-18 settembre 1977, sul tema “Il giorno del Signore è la Pasqua settimanale del popolo di Dio”. La novità fu la presenza personale del Papa

nella giornata conclusiva. Il ventesimo Congresso si tenne a Milano dal 14-22 maggio 1983, sul tema “L’Eucaristia al centro della comunità e della sua missione. Il Congresso ha visto la presenza del Papa per due giorni e mezzo, con una fitta rete di incontri con tutti gli stati della società civile, religiosa, culturale, operaia e imprenditoriale. Il tema del ventunesimo Congresso “L’Eucarista segno di unità”, è un invito a tutti i cattolici italiani a considerare l’Eucaristia come una continua donazione di sé da parte di Cristo per favorire una vita più solidale nella Chiesa e nella società. Il Congresso fu celebrato a Reggio Calabria il 5-12 giugno 1988. Siena, città di uno dei 18 miracoli eucaristici verificatisi in Italia (nel mondo sono circa 123), è la città dove si tiene, dal 28 maggio al 5 giugno 1994, il ventiduesimo Congresso, sul tema “L’Eucaristia dalla comunione al servizio”. È stato un momento significativo di quella “grande preghiera” per l’Italia e l’Europa che Giovanni Paolo II aveva proposto a Vescovi italiani il 15 marzo 1994, durante la preghiera sulla tomba di San Pietro. Il ventitreesimo Congresso, sul tema “Gesù Cristo, unico salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre”, è stato celebrato a Bologna dal 20 al 28 settembre 1997, nel contesto della preparazione al Giubileo del 2000. Quello di Bologna è stato definito il “primo Congresso eucaristico multimediale” per la vasta presenza degli operatori della comunicazione. Infatti, uno dei momenti più emblematici è stato l’incontro del Santo Padre con oltre 300 mila persone, in gran parte giovani. È stata un’esperienza di preghiera e di festa, animata dal canto e dalla musica. La novità dell’incontro ha attirato l’attenzione dei grandi mezzi di comunicazione sociale anche per la presenza di artisti conosciuti a livello mondiale. Il XXIV Congresso si è tenuto a Bari dal 21 al 29 maggio 2005, sul tema “Senza la domenica non possiamo vivere”.

La cronologia nazionale Nel contesto del rinnovamento sociale 1891, Napoli: Difesa dell’Eucaristia e del suo culto 1894, Torino: L’Eucaristia nella devozione e nel culto 1895, Milano: L’Eucaristia, presenza del Redentore 1896, Orvieto: L’Eucaristia e l’azione sociale 1897, Venezia: Fede, storia, culto dell’Eucaristia Nel contesto della riconciliazione tra Chiesa e Stato 1920, Bergamo: Eucaristia e santificazione personale 1923, Genova: Cristo, mediatore tra Dio e gli uomini 1924, Palermo: Gesù nell’Eucaristia è l’Emmanuele 1927, Bologna: Dottrina e vita eucaristica in Italia 1930, Loreto: L’Eucaristia e la famiglia cristiana 1935, Teramo: L’Eucaristia e la sacra Scrittura 1937, Tripoli (Libia): Senza un tema specifico Nel contesto del rinnovamento dottrinale 1951, Assisi: L’Eucaristia, mistero della fede 1953, Torino: L’Eucaristia nella società moderna 1956, Lecce: Sacramento di unità e vincolo di carità 1959, Catania: Dacci oggi il nostro pane quotidiano 1965, Pisa: L’Eucaristia, reale presenza di Cristo Nel contesto del rinnovamento ecclesiale 1972, Udine: Eucaristia e comunità locale 1977, Pescara: La Domenica. Giorno del Signore La Basilica di Loreto 1983, Milano: L’Eucaristia, centro della comunità 1988, Reggio Calabria: L’Eucaristia, segno di unità 1994, Siena: Eucaristia, dalla comunità al servizio 1997, Bologna: Gesù Cristo, unico salvatore del mondo 2005, Bari (21-29 maggio): “Senza la Domenica non possiamo vivere”

Dati del XXV Congresso eucaristico nazionale tratti dal sito internet www.congressoeucaristico.it


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Marcello Bedeschi, Segretario generale Congresso eucaristico nazionale

“Un evento di popolo da vivere in carità” “Il lungo e complesso cammino spirituale e organizzativo che ha coinvolto la Chiesa italiana in preparazione al XXV Congresso eucaristico nazionale si concluderà nell’Arcidiocesi di AnconaOsimo, dal 3 all’11 settembre 2011. Tema centrale: ‘Signore da chi andremo?’, una icona biblica -capitolo sesto del Vangelo di Giovanni- con cui confrontarsi, interrogare ed essere interrogati. Il lavoro è stato contrassegnato da un’ampia partecipazione delle Diocesi italiane, un confronto che si è materializzato in ben due con-

Marcello Bedeschi vegni nazionali dei delegati diocesani, svoltisi ad Ancona a metà 2010 e ai primi del 2011. Una riflessione in-

nanzitutto religiosa e spirituale che è stata posta coerentemente anche alla base della giornata-tipo della settimana conclusiva: celebrazione eucaristica, adorazione e lectio divina. A seguire altri momenti di riflessione sociale e appuntamenti di carattere artistico, culturale e di intrattenimento. Significativi, inoltre, lo svolgimento di altri eventi preparatori di rilievo come la Marcia della Pace di fine 2010 e la riunione ad Ancona del Consiglio permanente della Cei-Conferenza episcopale italiana che ha messo a punto, in quella

occasione, il messaggio dei Vescovi italiani per illustrare il significato del grande evento. Un avvenimento storico che pone Ancona e la sua Metropolia –a distanza di 81 anni dal Congresso di Loreto- al centro dell’attenzione nazionale. Le istituzioni, a partire dalla Regione alla Provincia e al Comune capoluogo, hanno avvertito la portata enorme dell’appuntamento e collaborato pienamente nei modi possibili e concordati. Un grazie particolare al presidente Gian Mario Spacca, che si è assunto anche l’impegno di commissario governativo

XXV Congresso eucaristico nazionale del XXV Congresso eucaristico nazionale. Personalmente sono molto felice per Ancona, una città che amo e che cerco di servire in molteplici modi; sono certo che uscirà cambiata da questa esperienza, più consapevole delle sue origini richiamate nello stemma:

“Le istituzioni hanno avvertito la portata dell’appuntamento e collaborato pienamente nei modi possibili e condordati. Un grazie particolare al Governatore”

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Ankon dorica civitas fidei. Mi auguro che gli anconetani sentano il bisogno di riscoprire e di ravvivare le loro radici cristiane. Non dimentico, infine, che S.E. Monsignor Edoardo Menichelli, nostro Arcivescovo e infaticabile presidente del Comitato organizzatore del Cen, ha espresso con molta determinazione la volontà di legare lo svolgimento del XXV Congresso eucaristico nazionale con un’opera che lasci un segno sociale forte, coerente con il tema dell’Eucaristia. L’appello di un contributo personale per completare i lavori della struttura di Capodimonte che arricchirà l’offerta della Caritas diocesana -sono necessari 800 mila euro- a favore del disagio sociale, va accolto con slancio e sensibilità umana e sociale sapendo che il grande evento di settembre, che vivremo insieme nella tradizionale dimensione popolare, ci chiama all’amore e alla carità”.

Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche “Lo straordinario evento che le Marche e la provincia di Ancona in particolare ospiteranno a settembre rappresenta un’occasione unica e meravigliosa per vivere da protagonisti momenti spirituali intensi e iniziative culturali di grande pregio. E’ con queste aspettative e con enorme emozione che ci prepariamo ad accogliere dal 3 all’11 settembre il XXV Congresso eucaristico nazionale che culminerà con l’attesissima messa celebrata dal Santo Padre Benedetto XVI nell’area Fincantieri di Ancona. Siamo onorati che le Marche siano state scelte per ospitare questo evento, il cui significato profondo di pace, solidarietà, vicinanza e gioia nella fede, sarà esaltato dalla presenza del Santo Padre Benedetto XVI nella giornata conclusiva. Un premio per la nostra comunità, da sempre ospitale ed aperta ai messaggi di unione e fratellanza, di amicizia ed accoglienza, messaggi

che il Congresso eucaristico nazionale esprime alla perfezione. Accoglieremo il Santo Padre ai piedi della Cattedrale di San Ciriaco, in un luogo dalla forte valenza simbolica, su quel mare che

“Sarà un’esperienza unica e indimenticabile”

”Siamo onorati che le Marche siano state scelte per ospitare questo avvenimento, il cui significato profondo di pace, solidarietà, vicinanza e gioia nella fede, sarà esaltato dalla presenza del Santo Padre Benedetto XVI nella giornata conclusiva. Un premio per la nostra comunità, da sempre ospitale ed aperta ai messaggi di unione e fratellanza” oggi per molti significa dolore, ma anche speranza. Ma non ci sarà solo Ancona nella ‘mappa’ del Congres-

so: tutte le comunità della Metropolia saranno infatti coinvolte con un ruolo da protagoniste, con eventi re-

Gian Mario Spacca ligiosi e culturali, alcuni dei quali già avviati. Oltre 70 le iniziative, tra mostre, concerti ed eventi. La Regione Marche ha compreso sin da subito l’importanza di ospitare il Congresso eucaristico nazionale, anche per la visibilità che il nostro terri-

Patrizia Casagrande, presidente Provincia di Ancona

torio potrà avere: basti pensare che saranno decine e decine le testate nazionali ed internazionali accreditate, centinaia di migliaia le persone attese negli otto giorni del Congresso. Solo 300 mila quelle previste per la Santa Messa di Papa Benedetto XVI. Le Marche ed Ancona sono pronte ad ospitare queste migliaia di donne e uomini che vorranno vivere questo grande evento spirituale, ma anche vera e propria festa di popolo. Per loro ci sarà anche occasione di conoscere e scoprire le Marche compiendo un viaggio tra i suggestivi borghi storici che invitano ad un viaggio nella tradizione, le dolci colline, le città d’arte, la natura, i numerosi teatri storici e i musei, le spiagge e le

montagne in cui ambiente e divertimento convivono in armonia. E poi il patrimonio culturale ed architettonico che consente di ripercorrere secoli in poche ore e i monasteri, gli eremi, le abbazie dove silenzio, raccoglimento e bellezza innalzano lo spirito. Per la nostra regione, dunque, il XXV Congresso eucaristico nazionale rappresenta anche una grande occasione per mostrare al mondo le attrattive culturali e paesaggistiche delle Marche, in un clima fatto di armonia, sicurezza e raccoglimento. L’impegno della macchina organizzativa e la passione dei tantissimi volontari, ne siamo certi, renderanno la settimana dal 3 all’11 settembre un’esperienza indimenticabile”.

Protezione civile – L’impegno per gestire l’accoglienza

“Siamo felici dell’incontro Una squadra tra il Papa e gli operai Fincantieri” di tremila volontari “La storia ha consegnato alla nostra provincia un luogo di culto molto importante per il mondo cristiano, la Santa Casa. La dimora in cui la Vergine ricevette l’annuncio della nascita di Gesù, fortunosamente approdata a Loreto e custodita come meta di pellegrinaggio al riparo di audaci strategie di marketing, conserva per i fedeli il valore di una reliquia preziosissima. Da secoli, milioni di pellegrini la visitano in cerca di conforto spirituale. Grandi musicisti, scienziati, letterati e regnanti di tutto il mondo hanno affrontato lunghi viaggi per entrare nella casa di Nazareth. Nel 1930 si tenne proprio a Loreto quell’evento congressuale che tra poco meno di tre mesi sperimenterà, per la prima volta nella sua lunga storia, la territorialità, là dove sarà l’intera provincia di Ancona ad ospitare il XXV Congresso eucaristico nazionale. Sentiamo la responsabilità dell’impegno a cui ci stiamo preparando coralmente per garantire ai fedeli e ai prelati l’ospitalità, i servizi e i trasporti adeguati, senza dimenticare l’importanza della sicurezza di ciascuno dei convenuti, in ogni momento. Le istituzioni civili ed ecclesiali locali si preparano

Patrizia Casagrande da mesi al Congresso, forti di un’esperienza decennale in materia di grandi raduni religiosi, curati con una professionalità organizzativo-logistica che ha più volte meritato il plauso pubblico da parte delle autorità nazionali. Tutti desideriamo che l’evento congressuale si svolga nel migliore dei modi, che la serenità stia alla base di riflessioni utili anche a superare il lungo e drammatico periodo di crisi che la società italiana sta attraversando. Di particolare valenza è il tema portante del Congresso che per noi amministratori della cosa pubblica rappresenta un forte richiamo alla responsabilità in materia di garanzia dei diritti, di coesione e giustizia sociale, di solidarietà. Ed è per questo che siamo felici del fatto che

il momento culminante del Congresso vedrà Papa Benedetto XVI insieme agli operai della Fincantieri. Una lunga serie di incontri e iniziative preliminari, avviata da oltre un anno, precedono la fase congressuale articolata in numerosi appuntamenti distribuiti sul territorio. Solo qualche giorno fa abbiamo inaugurato ‘I segni dell’Eucarestia’, una mostra diffusa in sette Comuni che avvicina i visitatori a tutti quei preziosi oggetti della liturgia, frutto della manifattura locale. La storia ci insegna quanto la committenza della

trale della liturgia cattolica, l’Eucaristica. L’ampia cornice in cui il Congresso eucaristico si svolgerà è di grande suggestione e concede ampi spazi sia al raccoglimento spirituale che alla riflessione. Desideriamo che quanti parteciperanno al Congresso eucaristico possano apprezzare l’armonia e la bellezza dei nostri paesaggi. La nostra è una provincia dal fascino poco esibito, persino poco conosciuto, ma che conserva un autentico patrimonio della storia religiosa e della devozione popolare, dai santuari alle abbazie e

L’interno della Santa Casa a Loreto Chiesa abbia arricchito il padalle chiese ai conventi, distrimonio culturale del nostro seminati nelle valli e sulle Paese. Non a caso, nella pricolline. In attesa dei giorni ma giornata del Congresso del Congresso, che si avvicisarà inaugurata alla Mole na a grandi passi, auguro a Vanvitelliana un’esposizione tutti buon lavoro e rivolgo di opere dei più grandi maeun saluto a quanti saranno stri dedicate al momento cenpresenti”.

Una squadra di circa tremila volontari della Protezione civile scenderà in campo per il prossimo Congresso eucaristico nazionale in programma nella metropolia di Ancona dal 3 all’11 settembre. Attualmente risultano iscritti al registro 117 gruppi comunali e 87 associazioni, con oltre 2.200 volontari – compresi quelli socio assistenziali e sanitari-. È prevedibile l’utilizzo di circa 800 volontari per gestire l’accoglienza dei congressisti ad Ancona e nei luoghi in cui si svolgeranno le varie iniziative. I volontari vengono suddivisi in “generici-logistici” (quelli capaci di allestire una tendopoli, confezionare pasti e svolgere altri servizi durante le emergenze) e “sanitari” (Croce rossa italiana e pubbliche assistenze). Nelle Marche opera anche un’associazione di emergenza sanitaria regionale –Aresa-, che ha partecipato con il proprio personale –medico e parame-

dico- a diverse emergenze nazionali e internazionali, specializzandosi nel veloce allestimento di un attrezzatissimo ospedale da campo, dotato di sala operatoria. Al Comitato organizzatore è stato istituito l’ufficio volontari con il compito di reclutare, formare e coordinare altri giovani e adulti che vorranno partecipare al Congresso, in spirito di gratuità e dono personale di sé. “L’adesione al Progetto volontari –riporta una nota della Regione

Marche- rappresenta un’occazsione di crescita spirituale e umana, avendo la consapevolezza di essere protagonisti di un progetto comune”. Ogni informazione può essere richiesta all’indirizzo di posta elettronica: volontari@congressoeucaristico.it.


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MORETTI – Buonasera cari amici, sono onorato di avere come ospite Monsignor Edoardo Menichelli, Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo, e come normale peccatore mi vergogno di essergli presente davanti. (Rivolto all’ospite) Grazie di essere venuto e soprattutto grazie dell’onore che ci trasmette. MENICHELLI – Grazie a lei, grazie di questo incontro.

MORETTI – …lei ha anche insegnato? MENICHELLI – Sì, nelle scuole pubbliche, ma per breve tempo. A Fano il Vescovo di quel tempo della mia Diocesi, accolse l’invito che fu fatto dall’Ufficio Vaticano e mi mandò a prestare servizio presso la Santa Sede a Roma, dall’8 luglio 1968 fino al 9 luglio 1994, curiose queste date di luglio; ho prestato servizio in due Uffici della Santa Sede, uno che ha un nome piuttosto altisonante, Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica… MORETTI – …infatti, volevo chiederle, qual è la funzione, perché mi ha molto colpito questo nome dell’Ufficio… MENICHELLI – …la funzione è triplice da un certo punto di vista; intanto, può essere considerato, facendo un parallelo con lo Stato, come un Ministero della

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sto del sottolineare, del segnare è rimasto… MORETTI – …lei è entrato nelle Marche come Arcivescovo con questa dichiarazione: “Arriva un figlio delle Marche per una chiesa lieta e coraggiosa”, dopo alcuni anni la trova ancora così la chiesa marchigiana? MENICHELLI – Per la verità, quando sono entrato ho detto questa frase perché desidero che la Chiesa, che il buon Dio mi ha affidato, si descriva, si costituisca, si presenti con queste due aggettivazioni: lieta, perché la sua connotazione di origine è soprannaturale, il credere non può che avere letizia, noi non siamo testimoni di un defunto, Gesù, ma di un vivente, il Cristo risorto; coraggiosa, perché stando nel mondo occorre che la Chiesa abbia il coraggio della profezia, perché il Vangelo è profetico…

MONSIGNOR EDOARDO MENICHELLI

“Congresso eucaristico nazionale, un progetto a tre C: Celebrazioni, Carità e Cultura” MORETTI – Lei ha una carriera ecclesiastica eccezionale; lei è nato, tra l’altro, in una località vicino a San Severino Marche. MENICHELLI – Sì, il Comune è San Severino Marche, la località di campagna si chiama Serripola, che è una piccola borgata distante qualche chilometro dalla città, lì sono nato, cresciuto e lì ho trascorso la mia infanzia, e, come tante infanzie di quel tempo, è stata un’infanzia piuttosto tribolata, anche se per quel tempo era un’infanzia normale, tra piccoli disagi, ma con grande contesto familiare che suppliva molto alle carenze di carattere sociale. MORETTI – Tra l’altro, il rapporto con la marchigianità lei non l’ha perduto, quando è diventato Arcivescovo di Ancona-Osimo ha detto: “Arrivo come cuore marchigiano”. MENICHELLI – Sì, non l’ho mai perduta e non voglio assolutamente perderla, perché le radici sono quelle che costituiscono un po’ l’ossatura della nostra identità, della nostra formazione, della nostra cultura. MORETTI – Per fortuna. MENICHELLI – Anche se la mia vita mi ha un po’ ‘estirpato’ dalla regione, nel senso che, ordinato sacerdote nel 1965, il 3 luglio, dopo aver fatto i corsi di studi teologici…

Giustizia, in quanto organizza i Tribunali, eccetera; poi, è anche Cassazione per alcuni ricorsi, soprattutto per il contenzioso amministrativo e ha anche la potestà di fare delle cause vere e proprie anche per delega pontificia; poi, c’è un settore di questo Tribunale che è in rapporto con le Corti di Appello regionali dell’Italia, dal momento che esiste un concordato per l’aspetto dei fatti giuridici inerenti al matrimonio. Faccio un esempio, esiste il matrimonio concordatario, si celebra con rito religioso e ha valore civile, domani questo matrimonio per motivi che le parti producono viene dichiarato nullo, allora per via concordataria, le Corti di Appello possono delibare la sentenza del Tribunale ecclesiastico. Quindi, questo tipo di lavoro sta tutto dentro il Tribunale della Segnatura. MORETTI – Rimanendo in questo caso, lei è stato ufficiale al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, che cosa vuol dire? MENICHELLI – Ufficiale vuol dire impiegato, non ha altro significato. MORETTI – Ma che cos’è la Segnatura Apostolica? MENICHELLI – La parola Segnatura deriva da un costume che su certe problematiche io ho messo dei segni, delle sottolineature che magari il Papa faceva e poi delegava, da questo ge-

MORETTI – …e anche il coraggio di lottare con tante cose che ci sono… MENICHELLI – …il lottare non lo prendiamo con il termine della armigeria… MORETTI – …diciamo

Ministeri, diciamo luoghi di riflessione, un po’ come le Commissioni governative o parlamentari; una legge prima di arrivare al Parlamento viene studiata da una Commissione, che l’appro-

Uno dei miei desideri è che la Chiesa si basi su due aggettivi: lieta, perché il credere non può che avere letizia – noi non siamo testimoni di un defunto, Gesù, ma di un vivente, il Cristo risorto-, e coraggiosa, perché stando nel mondo occorre che la Chiesa abbia il coraggio della profezia affrontare… MENICHELLI – …ma del confronto, della non cessione della verità, del servizio della verità, oggi credo che questo coraggio sia quanto mai necessario. MORETTI – Completo un momento per i miei telespettatori l’immagine dell’Arcivescovo: lei è anche Segretario per la Famiglia della Conferenza episcopale italiana, che è la riunione di tutti i Vescovi italiani, è giusto? MENICHELLI – La Conferenza episcopale è divisa in varie parti, in Commissioni. MORETTI – Tipo i Ministeri. MENICHELLI – Più che

fondisce, la elabora, e sul versante pastorale anche la Cei ha delle Commissioni, tra cui quella della Famiglia, a cui appartenevo fino all’anno scorso in qualità di Segretario; ora faccio parte della Commissione della Scuola e dell’Università. Ogni Commissione è costituita da sei o sette, otto Vescovi… MORETTI – …avete un ruolo importante? MENICHELLI – Sì, perché, ripeto, si affrontano problematiche sulle quali poi la Chiesa non legifera; ogni questione problematica la si deve affrontare sul versante pastorale. MORETTI – Quindi, lei conosce bene la situazione

della scuola italiana; com’è la scuola italiana adesso? Svolge bene la sua funzione? MENICHELLI – In linea di massima credo assolutamente di sì; certo, come tutte le istituzioni anche la scuola attraversa quella che si chiama la via della riforma o la via della crisi, che, però, credo dia risposte che ci si attende. Il mondo della scuola non bisogna vederlo in un modo isolato, se la scuola è educazione, formazione, avviamento del giovane, è necessario che si stabilisca una specie di sinergia e di alleanza; allora, perché poi le nuove generazioni passino dentro queste agenzie, chiamiamole educative, ci metto la società, la famiglia, la scuola, la chiesa, bisogna che tra queste agenzie si addivenga ad una alleanza con l’obiettivo di accogliere il soggetto da far crescere e maturare con responsabilità. MORETTI – Io leggo con molta attenzione tante cose e spesso leggo che i giovani di oggi non vedono più nella scuola un elemento di futuro sicuro, è così? MENICHELLI – …il discorso meriterebbe un approfondimento più serio; il problema è questo: noi siamo in una società in cui è cresciuta una idea di fondo, che è quella che “io studio e devo arrivare subito ad avere un’occupazione o meno”. Purtroppo…

MORETTI – …e questa era una nostra spinta per i giovani… MENICHELLI – …bravo, era una spinta, purtroppo, per motivi che ci sfuggono o che non riusciamo ancora a leggere compiutamente, questa conseguenza dello studio, del titolo di studio, della preparazione e di una professione esercitata oggi si è rotta; allora, un po’ di fiducia si è persa, ma credo che ci sono elementi e motivi per rinsaldare tutto ciò. MORETTI – Ecco, vorrei approfondire questo aspetto: nei giovani oggi c’è meno fiducia nel futuro, la Chiesa può fare qualche cosa in questo senso? MENICHELLI – Di fatto la Chiesa non ha mai smesso di fare qualche cosa; certo, sul versante di sua competenza, non possiamo pretendere di entrare là nella sfera dove, però, se io penso alla storia degli oratori per un verso, alle scuole professionali gestite da ordini religiosi, alle attenzioni educative, la Chiesa non ha mai smesso di esercitare questa maternità educativa. Il problema oggi va letto in un’altra prospettiva. Qualche giorno fa sono stato invitato ad un dibattito, organizzato da un Comune della nostra Diocesi, improntato sulla prevenzione del disagio giovanile, e ci sono andato volentieri. Quando sento parlare del disagio dei giovani un po’ mi indispettisco e mi faccio una domanda, va bene, il disagio c’è, c’è nella vita…


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ESTATE 2011 MORETTI – …si indispettisce più verso i giovani o verso… MENICHELLI – …le spiego, mi indispettisco perché mi pongo questa domanda: ma il grembo del disagio dov’è? MORETTI – Punto interessante. MENICHELLI – Allora, a qualcuno verrebbe da dire che il grembo del disagio è nei giovani, cioè che quel giovane nasce nel disagio, io sono convinto dell’opposto: il disagio oggi non è delle nuove generazioni, il disagio oggi… MORETTI – …lo subiscono i giovani… MENICHELLI – …bravo, oggi il disagio è degli adulti, perché seppur non lo vogliono, essi sono dentro la ‘frustrazione educativa’, con la mancanza di alcune certezze. Non c’è più la certezza valoriale, se io domando ad un ragazzo ‘qual è il bene e qual è il male’, non sa che il bene e il male hanno tra loro un elemento di separatezza ben preciso; qual è, allora, l’idea della libertà che oggi suggeriamo alle nuove generazioni? La libertà non è ‘faccio quello che mi pare’, la libertà è fondamentalmente e radicalmente la scelta del bene; se tu scegli il bene sei libero, se scegli il male, per esempio il suicidio, non è la scelta del bene. Un altro elemento, oggi molto diffuso, è il cosiddetto disorientamento valoriale ed etico. C’è un’espressione che gira, che è questa: “faccio così perché tutti fanno così”. Allora, tutto questo ha creato un grande disagio; gli adulti, i genitori in particolare, si sentono inadeguati a far fronte a tutto ciò, perché poi, tra l’altro, c’è una dimensione…

che non lo sono più. MENICHELLI – Generalmente succede così, ora tra le generazioni non ci deve essere competizione, ma quello che la Bibbia chiama ‘il passaggio di generazione in generazione’. MORETTI – Allora l’appoggio della generazione precedente dovrebbe essere... MENICHELLI – …diciamo pure la parola appoggio, a me piace di più un altro aspetto, che cosa consegno a quelli che vengono dopo di me? Prima mi domando che cosa ho trovato. Adesso, senza fare né piagnistei, né discorsi difficili, se guardo la mia vita sono molto più contento di vivere oggi rispetto a 60 anni fa. Oggi ci sono molte più cose, una situazione complessiva della vita che me la rende più gradevole, però, ieri avevo più speranza, perché c’era un desiderio comunitario che ci spingeva, oggi ci siamo un po’ impantanati nell’assicurato e nella vita, caro dottore, di assicurato non c’è nulla. MORETTI – E’ questo il grande problema dei giovani di oggi che, come diceva lei prima, non vedono più nella scuola una preparazione al futuro, non vedono nelle iniziative dei governanti provvedimenti a loro favore, vedono solo tagli, soppressioni, bisognerebbe che ci fosse un colpo di frusta generale. MENICHELLI – Oggi nei confronti della società nessuno deve essere spettatore, tu fai parte di una storia, di una città, ti devi rendere conto che questo ti appartiene, allora anche il mondo giovanile ha vivacità, idee nuove, è vero che magari il mondo degli adulti qualche volta tenta di sbarrare questa dinamica di cammino,

150 mila euro, e moltiplica per 20, 300 mila euro, moltiplica per 30…”; insomma, la matematica lo metteva un po’ di difficoltà, ma alla fine mi rispose “450 mila euro”. E conclusi dicendogli: “Il tuo papà per vedere questa cifra ci impiega 30 anni, per vederla, non per spenderla, come mai tu giovane accetti un costume sociale che attraverso un gioco, qualunque esso sia, chi vi partecipa e vince prende all’improvviso la stessa cifra che tuo padre prende in 30 anni?”. Ora, tutto questo non è uno scherzo, crea nella testa dei giovani la via delle cose facili, non delle cose impegnative e fa pensare ad un tipo e ad un modello di vita dove tutto sia giocabile, non è così. MORETTI – Occorrerebbero molte ore per ascoltarla, perché lei è affascinante. Senta, parliamo del Congresso eucaristico. Un avvenimento enorme per la nostra regione. Ho visto una comunicazione che ha fatto il Governatore Gian Mario Spacca, che è sempre molto attento, il quale ricorda a tutti i cittadini della regione l’importanza di tale avvenimento, che si concluderà l’11 settembre con la Messa del Santo Padre. Io ho l’impressione, e lo chiedo a lei che sta vivendo questa cosa, che non si sente ancora molto nella nostra regione l’importanza di questo evento. Io vedo che lei è attivissimo perché sta incontrando gli industriali, sta parlando in varie situazioni, inoltre Roberto Oreficini (direttore del Dipartimento di Protezione civile della Regione Marche, ndr.) con la sua organizzazione si sta dando enormemente da fare, ma al di fuori di queste cose non vedo

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pubblicato per intero, celebrazioni che si terranno nel nostro territorio e che saranno di carattere religioso e liturgico; poi, c’è una seconda C: la Carità. Per quanto riguarda la Caritas di Ancona, in via Podesti abbiamo un centro, appunto della Caritas, nel quale negli ultimi due anni e mezzo sono passate più di 46 mila persone, un numero che fa pensare, e in questo periodo si è diversificata la tipologia del passaggio, cioè siamo passati da una popolazione prevalentemente, chiamiamola con un termine che a me non piace, ma lo dico per farmi capire, extracomunitaria, ad una realtà ormai locale e cittadina. MORETTI – Purtroppo… MENICHELLI – …46 mila persone, e la Caritas che cosa distribuisce? Quello che ha, quello che alla Caritas viene offerto, poi la Caritas distribuisce. E la struttura che abbiamo per ospitare questo popolo così numeroso non è più sufficiente, allora ne stiamo preparando un’altra, a Capodimonte, con la speranza di offrire anche un pasto la sera, oltre le cose tanto belle e meritorie che fa la mensa di Padre Guido, dando alloggio, secondo le leggi, alle donne con bambini rimaste

ternità, è fornire delle adeguate risposte, soprattutto da parte di coloro che sono credenti, ma anche coloro che si definiscono laici non si devono dimenticare che noi siamo una storia di compagnia, di fraternità: tu sei obbligato a vivere con gli altri, in una storia di compagnia e sei responsabile del vicino, come il vicino è responsabile di te, in una sinergia che passa attraverso quelle strade possibili. Allora Celebrazione, prima C, Carità, seconda C, terza C, Cultura. Durante questa settimana congressuale proporremo dei fatti culturali, ne dico due per tutti: il 3 settembre sarà aperta una mostra alla Mole Vanvitelliana, con circa ottanta produzioni artistiche, quadri, soprattutto pitture, sul tema dell’Eucarestia, con dei pezzi che provengono anche dai Musei Vaticani, mostra che rappresenterà una grande occasione per la città e resterà aperta fino al 12 di gennaio 2012; poi, domenica 4 settembre ci sarà un concerto del nostro Allevi, dove tutti sono invitati. MORETTI – Quindi, non solo la grande occasione, ma tante altre di sostegno…

purtroppo sole e abbandonate, inserendoci, nella nuova struttura, un mercatino solidale… MORETTI – …scusi se la interrompo, ma lei pensa di riuscire ad ottenere sostegno per queste cose? MENICHELLI – Lo sto chiedendo. MORETTI – Che l’ottiene sì… MENICHELLI – …sta arrivando. Approfitto sempre della sua bontà, ho chiesto 1 euro per il 2010 e 1 euro per il 2011 a tutti i componenti della Diocesi, quindi non ho chiesto la luna nel pozzo, e sto vedendo che c’è movimento… MORETTI – …e spero che tale movimento aumenti…. MENICHELLI – …perché il grande problema di oggi è che noi conosciamo i problemi attraverso i mass media, ma non ce ne assumiamo totalmente la responsabilità; certo, non tutti i problemi li posso risolvere io. L’impegno che nasce dalla Eucarestia, che è la fra-

MENICHELLI – …io vorrei far capire a tutti che la nostra fede, se uno la capisse e la vivesse, è una fede che si impasta con la vita. Io farei una domanda a lei: “Le nostre città marchigiane di che cosa sono ricche?”, diciamo attualmente di tante cose che produciamo; se lei va in qualunque centro delle Marche, compresa Ancona, che cosa va a vedere? Che cos’è che costituisce la bellezza di una città?, la ricchezza della città è il Museo, pieno di opere d’arte e religiose, si va a vedere il Museo diocesano, la Cattedrale, la Chiesa di San Domenico, cioè le nostre città sono impastate di una storia culturalmente vivace e bella, anzi, si dice che le Marche siano un museo all’aperto… MORETTI – …indubbiamente…

L’evento -in programma nella Metropolia dorica dal 3 all’11 settembre, con Santa Messa di Papa Benedetto XVI nella sede di Fincantieri a chiusura- vede l’Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo tra gli organizzatori Monsignor Edoardo Menichelli, sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti, evidenzia gli aspetti importanti per una comunità: inciso sul sociale, con attenzione particolare “ai poveri e alle donne con bambini rimaste purtroppo sole”. Caritas: “Stiamo preparando un’altra struttura, a Capodimonte, con la speranza di offrire anche un pasto la sera” MORETTI – …e non fanno nulla di positivo. MENICHELLI – Bisogna anche capirli, perché qualche genitore dice “ma io se faccio così sono solo, poi, la società dice il contrario e io mi trovo in una specie di conflitto”. Allora, bisogna recuperare questa idea fondamentale che “la società non piove dall’alto”, la società è il frutto di una sinergia, di una collaborazione di bene comune da parte di tutti. Al di là delle impostazioni religiose e spirituali, che anche quelle sono determinanti, tuttavia, però, bisogna partire dal valore, dalla centralità della persona e dal concetto del bene comune. Su questi due perni si deve costruire la società. MORETTI – Tra l’altro, ho visto che il problema è tanto sentito; ad esempio, il Papa, l’altro giorno, si è rivolto in maniera indignata sulla situazione del precariato dei giovani, perché veramente non vede delle iniziative tendenti a risolvere questo problema. MENICHELLI – Sì, ha l’impressione qualche volta, ma lo dico anche questo con grande pudore e rispetto, che la parola giovani o mondo dei giovani infastidisca. MORETTI – Forse, quelli

però la potenzialità dei giovani unita ad una formazione seria, ad una responsabilità… MORETTI – …sarebbe una forza enorme… MENICHELLI – …sì, sarebbe una forza enorme. Lei sa che in questi giorni in una nazione d’Europa va in giro la parola ‘indignados’; se le fa piacere, qualche tempo fa, visitando alcune scuole di Ancona, io feci un amabile e paterno rimprovero ai giovani e dissi loro “vorrei vedervi indignati”; cioè, non si può essere spettatori di rovesciamenti sociali, culturali, di ingiustizie, tu giovane non puoi stare fermo, non ti invito alla rivoluzione che sfascia, ti invito alla rivoluzione che fa pensare. Specificatamente facevo un esempio, lo faccio anche qui, non ho paura e non ho vergogna di farlo. Il problema della giustizia. Allora, io un giorno in una scuola chiamai un ragazzo e gli dissi: “Vieni vicino a me. Papà tuo che lavoro fa?”, il ragazzo mi rispose: “Papà fa il conduttore del tram”; “quanto guadagna tuo papà?”, mi disse una cifra, 1.200 euro, poi gli chiesi: “Moltiplica un po’ 1.200 per 12, un anno, facciamo conto paro, facciamo finta che venga fuori 15 mila euro, ed ancora: moltiplica un po’ per 10, fa

gli enti locali attivi... MENICHELLI – …io sono abituato, come mi si diceva quando ero piccolo, ad usare sempre gli occhiali chiari, e cioè a registrare le cose positive, le cose buone. Allora, diciamo che in linea di massima è entrata l’idea. MORETTI – Ancora molto debolmente. MENICHELLI – L’idea è entrata, diciamo con fatica, ma è entrata, e sta entrando ancora di più. Personalmente sperimento questo. Debbo essere grato ad alcune associazioni della Provincia, mi riferisco alla Camera di commercio, alla Confartigianato, alla Cna, all’Associazione industriali, che hanno posto molta attenzione. E devo evidenziare tre parole. Il Congresso eucaristico… MORETTI – …per fortuna abbiamo una trasmissione che è molto ascoltata… MENICHELLI – …l’ultimo nelle Marche c’è stato nel 1930, a Loreto, sono quindi trascorsi 81 anni, e per il prossimo, dopo quello di Ancona, io non ci sarò sicuramente, intanto viviamo quello di settembre in questa modalità. Attorno al mistero dell’Eucarestia noi elaboriamo un progetto caratterizzato da 3 C: le Celebrazioni, il programma c’è e fra poco sarà

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MENICHELLI – …ma la gente se ne accorge? Io sono convinto che anche molte persone di questa nostra città, forse, non hanno mai visitato il Museo diocesano. MORETTI – Io sono contento di questa mia trasmissione, perché mentre avevo la sensazione che non tutti si fossero accorti dell’importanza di questo avvenimento, lei me la rafforza con una idea ancora più attuale e generale, la gente non si accorge di tutti questi valori. MENICHELLI – Per il Congresso, ad esempio, per dare spazio e valore alla terza C, abbiamo pensato di attivare dei percorsi turistico-religiosi in tutte le città della Metropolia di Ancona, cioè Ancona, Osimo, Senigallia, Jesi, Fabriano e Loreto. MORETTI – Bello! MENICHELLI – Qui noi abbiamo pensato alla Chiesa del Santissimo Sacramento per questa via più semplice, Piazza del Papa, perché questa è la storia della città, e mi piacerebbe tanto poterla vedere viva e animata questa parte della città. I monumenti se rimangono da soli si ammuffiscono, si intristiscono, diventano ragnatele, e le ragnatele sono sempre improduttive. MORETTI – Io sono molto contento di questo fatto, dovevo chiudere le trasmissioni la scorsa settimana in vista delle vacanze estive, ed invece, appena ho visto la possibilità della sua bella e importante adesione, l’ho spostata di una settimana. Sono molto contento perché sono convinto che questa sua serie di messaggi che lei sta lanciando e che si sente che vengono dal cuore, avrà un bel risultato, perché se lo merita e perché finalmente ho sentito parlare con cuore e con argomentazioni di avvenimenti veramente importanti. MENICHELLI – Grazie; il Congresso eucaristico non è un Congresso di élite, cioè non è una giornata di studio, non è il congresso dei radioterapisti… MORETTI – …eh no, perché dato il numero delle persone che arriveranno… MENICHELLI – …il Congresso in questo caso è semplicemente un convegno di popolo, è per tutti. Il secondo pensiero che mi piace evidenziare è che mi sono inventato uno slogan: al Congresso eucaristico nazionale io c’ero, non guardavo, partecipavo. MORETTI – Spero che si aggiunga anche ‘ho ascoltato’… MENICHELLI –…grazie, grazie molte. MORETTI – Grazie, grazie ai telespettatori, ci rivediamo a settembre.

Trasmissione del 23 giugno 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti


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XXV Congresso eucaristico nazionale

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Il messaggio dell’Arcivescovo di Ancona e Osimo Edoardo Menichelli, nell’incontro con Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona

L’11 settembre, alle ore 10, al Cantiere navale dorico

“Imprenditori: un aiuto”

Il programma di Benedetto XVI

ROBERTO I. ROSSI

S

arei molto lieto di poter contare su un contributo libero e personale da parte di tutti gli imprenditori del nostro territorio per offrire risposte alle moltiplicate povertà, presentando un volto vivo della nostra realtà culturale”. E’ quanto ha dichiarato Monsignor Edoardo Menichelli, Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo, nel corso dell’incontro svoltosi di recente nella sede di Confindustria di Ancona, nell’ambito della presentazione dell’avvenimento religioso del XXV Congresso eucaristico nazionale in programma dal 3 all’11 settembre 2011 nell’intero territorio della provincia di Ancona, con la presenza di Papa Benedetto XVI, nella giornata conclusiva dell’evento, domenica 11 settembre alla Fincantieri del porto dorico. “Un evento religioso –ha precisato Monsignor Menichelli- che riveste anche significati di carattere culturale, caritativo, economico e sociale, con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone

Da sinistra, l’Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo, Monsignor Edoardo Menichelli, e il presidente di Confindustria Ancona, Giuseppe Casali provenienti da tutta Italia, e per noi sarà una favorevole occasione per presentare il volto religioso, solidale e laborioso delle nostre care Marche. Un Congresso che sintetizzo in tre C: Celebrazioni, Carità e Cultura. Per tutte e tre le C l’impegno economico ed organizzativo è di grande spessore”. “Quanti vorranno sostenere le varie iniziative previste in occasione della visita del Santo Padre –ha detto Monsignor Menichelli-, verranno inseriti in una

pubblicazione che sarà realizzata per l’occasione e verrà ad essi consegnato un attestato di ringraziamento per la solidarietà dimostrata”. “Tra le realizzazioni previste –ha precisato Monsignor Menichelli- due sono particolarmente significative: un’opera di carità per l’ospitalità di donne sole con bambini e mensa serale; l’altra, una mostra dal titolo ‘Alla Mensa del Signore. Capolavori dell’arte europea da Raffaello a Tiepolo’, in programma a partire da venerdì 2

settembre fino al mese di gennaio 2012, all’interno della Mole Vanvitelliana di Ancona”. “Di sicuro – ha sottolineato Giuseppe Casali, presidente di Confindustria Ancona- gli industriali del nostro territorio raccoglieranno la richiesta di aiuto della Diocesi, come già dimostrato in occasione dell’assemblea pubblica dello scorso 21 aprile 2011: durante la cena di beneficenza sono stati devoluti alla Caritas diocesana di Ancona 30 mila euro per contribuire alla realizzazione dell’Opera Beato Gabriele Ferretti, un progetto a favore delle persone in difficoltà, senza fissa dimora, con problemi legati a disagi di tipologie diverse, progetto che prevede la realizzazione di un centro diurno, una mensa, una casa di accoglienza e servizi per un valore complessivo di circa 800 mila euro, come affermato da Monsignor Menichelli”. “Il Congresso eucaristico nazionale –ha concluso Casali- rappresenta un momento fondamentale per il nostro territorio che godrà di ampia visibilità anche a livello turistico; un evento che offrirà l’opportunità a tante persone di conoscere le Marche e tutte le sue eccellenze”.

Papa Benedetto XVI ha previsto, per la prima volta nei suoi viaggi pastorali, un incontro con coppie di giovani fidanzati durante la sua visita pastorale ad Ancona, il prossimo 11 settembre. La visita ha per oggetto la partecipazione del Pontefice alla chiusura del XXV Congresso eucaristico italiano, che si celebrerà nel Cantiere navale di Ancona, alle ore 10. Domenica 11 settembre, il Papa partirà dal Vaticano in elicottero alla volta del “Molo Wojtyla” del porto di Ancona. Dopo la Messa di chiusura del Congresso eucaristico, reciterà

l’Angelus nel Cantiere e poi si dirigerà al Centro Pastorale di Colle Ameno, dove pranzerà con i Vescovi italiani presenti e con i rappresentanti degli operai in sciopero e dei poveri assistiti dalla Caritas locale. A seguire, Benedetto XVI si dirigerà alla Cattedrale di San Ciriaco di Ancona per celebrare un incontro con le famiglie e i sacerdoti, atto che sarà, infine, seguito in Piazza del Plebiscito da un incontro con coppie di fidanzati. A conclusione di quest’ultimo incontro il Papa riprenderà l’elicottero per tornare in Vaticano.

Incontro con i fidanzati: un’idea di Menichelli Una novità storica: Papa Benedetto XVI domenica 11 settembre, alle ore 18, incontrerà i giovani fidanzati in Piazza del Plebiscito ad Ancona. L’iniziativa rappresenta una novità. “E’ la prima volta che avviene -ha dichiarato l’Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo, Monsignor Edoardo Menichelli, durante la presentazione del Congresso eucaristico nazionale, nella Sala stampa della Santa Sede in Vaticano-; l’invito, natu-

ralmente, è rivolto a tutte le giovani coppie d’Italia”. “L’iniziativa ha spiegato Monsignor Menichelli- è nata da una mia idea. Mi sono sempre occupato del mondo degli innamorati, dei fidanzati, della preparazione al matrimonio. Oggi vedo un’attesa forte e il mondo che guarda al matrimonio come a una vocazione, manifesta la richiesta di essere accompagnato. Ci è sembrato bello che il Papa potesse dialogare con loro”.

Lettera dei Vescovi delle Marche ai turisti

Capolavori dell’arte europea, da Raffaello a Tiepolo, visitabili dal 2 settembre fino all’8 gennaio 2012 alla Mole Vanvitelliana

“Riconciliarsi con la natura”

“Alla Mensa del Signore”

I Vescovi delle Marche hanno scritto una lettera aperta ai turisti, con un invito a riconciliarsi con la natura e un richiamo al XXV Congresso eucaristico nazionale. “Il tempo della vacanza – si legge nella lettera– è un dono. In esso riscopriamo il senso e il valore della vita attraverso il riposo, che si fa necessario per chiunque viva con impegno e responsabilità il tempo dell’operosità. Tempo per rigenerare ciò che si consuma, per distendere ciò che è contratto, per riconciliare ciò che è diviso. Il tempo della vacanza sia, anche, la possibilità di incontrarci, senza fretta, con le persone più care, rinsaldando le relazioni più importanti e ricercando una sempre maggiore autenticità in esse”. “Questo desiderio profondo –affermano i Vescovi delle Marche– ci dà occasione di invitare ciascuno di voi al XXV Congresso eucaristico nazionale che avremo la grazia di vivere nella Diocesi di Ancona-Osimo e con la partecipazione delle altre Chiese della nostra regione dal 3 all’11 settembre prossimi. Il Congresso eucaristico vuole essere una sosta, una pausa di raccoglimento e di meditazio-

ne davanti a Cristo Signore che di Sè ci ha fatto dono nella Eucaristia. Una spiritualità che ci faccia riscoprire esistenzialmente la celebrazione dell’Eucaristia come fonte che genera, nutre, interpreta, educa la vita quotidiana”. “Gli ultimi accadimenti che abbiamo vissuto a livello mondiale –si legge ancora nella lettera– sono segni che vanno interpretati per dare prospettiva e valore alla vita quotidiana. Dalla guerra che si insinua nella convivenza tra i popoli alla natura che nelle sue manifestazioni catastrofiche ci ricordano la nostra fragilità di creature, emerge un fatto incontestabile: le scelte e i comportamenti dell’umanità debbono tenere conto maggiormente della vita e della persona e non essere condizionati da esigenze puramente mercantili”. “Il tempo della vacanza sia, dunque –è l’esortazione dei Vescovi marchigiani-, l’occasione per riconciliarsi con l’uomo e con la natura, riconoscendo che il grande limite dell’umanità è quello di confidare troppo nella propria forza, non riservando un’attenzione adeguata al creato e alla propria dimensione interiore, scrigno dell’Infinito che vive in noi”.

Un evento di grande rilievo spirituale, ma anche di notevole importanza culturale: è la mostra “Alla mensa del Signore. Capolavori dell’arte europea da Raffaello a Tiepolo”, che sarà ospitata alla Mole Vanvitelliana di Ancona dal 2 settembre 2011 all’8 gennaio 2012, ed allestita in occasione del XXV Congresso eucaristico nazionale. Curata da Giovanni Morello e Vittoria Garibaldi, Soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Regione Marche, l’esposizione ospiterà una serie di capolavori dell’arte italiana ed europea dal Quattrocento all’Ottocento, tutti legati al tema dell’Ultima Cena. Undici le sezioni in cui la mostra sarà articolata, a partire da quella dedicata alle Nozze di Cana, fino a quella in cui si raccoglieranno le opere sull’Eucarestia nell’arte del ‘900, passando, tra le altre, per le tematiche della Comunione degli apostoli, dei Santi eucaristici e delle Allegorie eucaristiche. Capolavori pittorici, sculture, arazzi ed oggetti antichi e preziosi, per un totale di centoventi opere esposte. Fondamentale la collaborazione dei Musei Vaticani, grazie all’apporto culturale, scientifico ed artistico del loro direttore Antonio Paolucci e di Micol Forti, direttrice della Sezione di Arte contemporanea dei Musei Vaticani. Da loro anche il prestito di alcune opere di altissimo valore: Manifat-

La Mole Vanvitelliana, ad Ancona, sede della mostra tura di Tournai, Arazzo con sti: Gang nach Emmaus, gli Episodi della Passioxilografia; Ardengo Soffine; Ivo Dulcic, Ultima ci, Cena in Emmaus, olio Cena, tempera su tela; Fersu tavola; Raffaello, Cariruccio Ferrazzi, Cristo e gli tà, elemento di predella Apostoli, olio su tavola; Gedalla Pala Baglioni, temorges Rouault, Porte de tapera su tavola; Manifattubernacle, smalto; Karl Schra romana di San Michele, midt-Rottluff, Leben ChriArazzo con l’Ultima Cena

Mostra itinerante “Oggi devo fermarmi a casa tua” In preparazione del XXV Congresso eucaristico nazionale il Comitato organizzatore del Congresso e la casa editrice Itaca hanno promosso una mostra itinerante sull’Eucaristia dal titolo: “Oggi devo fermarmi a casa tua, la grazia di un incontro imprevedibile”. La mostra consta di 36 pannelli e propone un percorso artico-

lato in quattro sezioni attraverso le quali emerge la radicale necessità che l’uomo ha dell’Eucaristia. In apertura, il celebre episodio di Zaccheo, emblema dell’uomo curioso e desideroso di vedere Gesù: “Perché? Cosa gli mancava? E cosa accade quando Gesù entra nella casa, cioè nella vita di un uomo?”.

(da Leonardo), cotone, lana, seta. In mostra anche capolavori di Tiziano, Tintoretto, Rubens, Barocci, Tiepolo, Guercino e Pomarancio, mentre nella sezione di arte del ‘900 saranno ospitate opere di Franco Gentilini, Carlo Mattioli, Aligi Sassu, Daniel Spoerri, e forse anche Andy Warhol ed Emil Nolde, per i quali si sta ancora trattando. Per rendere ancora più preziosa l’esposizione è, inoltre, prevista un’apposita sezione di oreficerie sacre, di ambito marchigiano, scelte soprattutto tra i significativi doni fatti dai Pontefici, nel corso dei secoli, alle varie chiese della Regione. La mostra si avvale della collaborazione di un prestigioso comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Alessandro Zuccari, Università di Roma “La Sapienza”, Monsignor Timothy Verdon, direttore Ufficio diocesano catechesi per l’arte Firenze, don Stefano Russo, direttore Ufficio Beni culturali della Cei, Maria Luisa Polichetti, consigliere culturale del presidente della Regione Marche, Micol Forti, Musei Vaticani, Claudia Caldari, Soprintendenza di Urbino, Gabriele Barucca, Soprintendenza di Urbino, suor Maria Gloria Riva, Monsignor Cesare Recanatini, direttore Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, Monsignor Ermanno Carnevali, Rettore della Cattedrale di Ancona. Rosemary Martarelli


MARCHEdomani

ESTATE 2011

XXV Congresso eucaristico nazionale

Monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche

“Eucaristia: comunione e servizio per la vita quotidiana” “Eucaristia: comunione e servizio per la vita quotidiana. Due i punti da evidenziare. 1) Dopo aver scandalizzato i Giudei dicendo di essere ‘il pane vivo disceso dal cielo’ (Gv 6,51), Gesù li sfida ancora di più, compresi i discepoli, affermando che il pane che egli darà è ‘la mia carne per la vita del mondo’. Nella sinagoga di Cafàrnao Gesù ha tenuto il discorso più lungo di tutto il vangelo di Giovanni e vi sviluppa il tema più duro quale è il legame tra il pane che egli darà e la carne che è la sua vita donata per la salvezza del mondo. E’ chiaro che il pane non significa soltanto la Parola di Gesù, ma il sacramento dell’Eucari-

Monsignor Francesco Giovanni Brugnaro stia. Non solo è venuto nel mondo come Figlio di Dio, ma ha dato la propria vita per noi: vita dal dono della vita! Dalla sua morte in croce derivano i doni eucaristici: la sua carne e il suo sangue. Se ne mangia-

mo e ne beviamo li facciamo nostri; cibandocene confessiamo con la nostra fede che Egli è presente in essi e che solo tramite Lui, l’incarnato e il crocefisso e il risorto, noi abbiamo la vita eterna. Egli ha messo in gioco la sua umanità per la vita nostra e del mondo. Non c’è un Gesù diverso da quello che sulla croce ha liberamente donato la propria vita e che continua a offrirsi come cibo e bevanda nell’Eucaristia. Così il cristiano ottiene di aver parte alla sua vita: ‘Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno’ (6,54). I termini più ricorrenti sono ‘carne e sangue’ e

‘mangiare e bere’. E’ importante non dimenticare che il discorso di Gesù ha voluto intenzionalmente riunire i due temi: la Parola e il Sacramento. La Parola e l’ascolto si completano nel Sacramento che ne diventa il vertice. Ma Giovanni, nella sua ‘omelia eucaristica’, ci presenta anche l’intera vita di Gesù. E’ il Padre vivo, il Dio vivente che invia Gesù e che gli dà la vita. Tutto dipende dal fatto che Gesù ha la sua origine in Dio. Si tratta di una vita divina, non solo perché è dono che viene da Dio, ma perché i discepoli, i cristiani sono resi capaci di condividere la sua stessa vita. Dimorare con Dio è già possibile

ora all’uomo che si apre alla Parola di Cristo, mediante la Chiesa, e accoglie l’invito di sedersi con Lui alla mensa dell’Eucaristia per farlo conoscere poi in un amabile ed inesausto servizio all’uomo e al mondo. 2) L’evangelista Giovanni evidenzia ben sei volte il legame stretto tra eucaristia e vita. Il prossimo Congresso eucaristico nazionale (Cen, Ancona 311 settembre 2011) partendo dalla domanda di Pietro (Gv 6,68) a Gesù: ‘Signore, da chi andremo?’ si prefigge proprio di farci meditare, pregare, crescere e impegnarci su ‘l’Eucaristia per la vita quotidiana’. E’ il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, l’Eucaristia che ci fa resistere pazientemente nella comunione con la Chiesa attraverso tutte le vicissitudini della nostra vita e di quella del mondo. Il Pane spezzato e condiviso nella Celebra-

zione eucaristica deve esplicare l’energia soprannaturale della carità nella concreta esistenza degli uomini e nella storia di ogni giorno. L’apostolo Paolo ci ammonisce a fare autenticamente memoria dell’ultima cena. Un cristiano non può credere di partecipare all’Eucaristia per poi vivere per sé, come propria la cena (to idion deipnon), non tenerla, magari devotamente, per la propria vita. Una comunità cristiana e ogni singolo fedele nutrendosi del Corpo del Signore non possono vivere nella logica di un proprio progetto, ecclesiale o personale. L’Eucaristia ci vuole richiamare il sottotitolo del Congresso, essendo Corpo-datoper-voi deve sviluppare le due relazioni fondamentali della vita cristiana: di comunione (koinonìa) e di servizio (diakonìa)”.

Monsignor Giancarlo Vecerrica, Arcivescovo di Fabriano-Matelica “Dal momento della sua istituzione nel cenacolo fino ad oggi l’Eucaristia ha segnato i giorni e le opere della Chiesa, tracciando nella storia una scia luminosa di vita spirituale e sostenendo con la sua energia divina ognuno di noi. L’Eucaristia è vita. Senza Eucaristia non c’è vita. ‘Nella Santissima Eucaristia –afferma il Concilio Vaticano– è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo, dà vita agli uomini’. Questa convinzione di fede ha sostenuto nei secoli i martiri ed i fedeli di tutte le lingue e continenti. L’adesione dei fedeli all’Eucaristia non è solo una realtà del passato, ma esperienza quotidiana del presente. E’ il cuore pulsante della Chiesa. Anche la mia Diocesi di Fabriano-Matelica avrà il suo spazio all’interno del Congresso eucaristico na-

zionale del prossimo settembre. Infatti, mercoledì 7 settembre sarà proprio Fabriano ad ospitare una giornata di incontri e di riflessioni sul tema del rapporto tra Eucaristia e lavoro. Il tema della crisi dell’occupazione ci sta tremendamente a cuore e fin dalle prime avvisaglie siamo stati sempre vicini come Chiesa ai lavoratori, nei convegni, nelle liturgie, nelle manifestazioni di piazza, nella carità e solidarietà. Cosa c’entra l’Eucaristia, verrebbe da dire… Ma l’Eucaristia è l’avvenimento che ripropone ogni domenica la presenza del Mistero nella vita dell’uomo, quindi anche nel lavoro. Le risposte alla vita dell’uomo si possono costruire meglio nella logica del Mistero e quindi dell’Eucaristia che lo rende presente. L’evento eucaristico non sradica l’uomo dalla sua condizione umana. Il vero male della società umana, la vera insidia è la ricerca del

“Costruire il legame ontologico fra le persone” proprio bene a prescindere o perfino a spese del bene dell’altro. L’insidia più grave è la negazione che esista un bene umano comune. Il Vangelo ci dice: ‘Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici’. E’ illusorio pensare che questa malattia sia guarita dalle leggi. Queste sono diventate sempre più le regole del traffico dei singoli egoismi alla ricerca della propria felicità. E’ il legame ontologico fra le persone che va costruito. Questo è l’evento eucaristico. E con la consacrazione eucaristica, un pezzo del nostro mondo, un pezzo di realtà creata (pane e vino) viene trasformato e diviene segno efficace del futuro del mondo, destinato a ricapi-

Monsignor Giancarlo Vecerrica tolarsi in Cristo. Il cambiamento di sostanza che si verifica nel mistero eucaristico è germe di speranza per il mondo nuovo. I cristiani sono chiamati ad essere eucaristia nel mondo, sono chiamati a dare un’ani-

Monsignor Francesco Marinelli, Arcivescovo di Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado

“I Congressi momenti di culto d’intensità notevole” “I Congressi eucaristici sono luoghi privilegiati di culto e di approfondimenti teologici del mistero eucaristico. Essi hanno un’importanza particolare, perché mentre esprimono la coscienza teologale che la Chiesa ha, in quel momento, dell’Eucaristia si situano come momenti tesi ad interpretare i segni dei tempi, ecclesiali ed umani, cui la Chiesa vuole dare una risposta alla luce dell’Eucaristia. È la storia vissuta dalle comunità in certi periodi ed in certe concrete situazioni a suggerire specifici temi eucaristici e conseguenti loro modalità di svolgimento. ‘Chiesa–mondo-eucaristia’ è un trinomio da non dimenticare nella interpretazione dei Congressi; essi rappresentano uno stadio della pietà eucaristica. Nonostante ampi processi di secolarizzazione si riscontra oggi una diffusa esigenza di spiritualità ed un

Monsignor Francesco Marinelli rinnovato bisogno di preghiera quotidiana. Il Congresso eucaristico di Ancona promuove l’adorazione e la contemplazione di Gesù Eucaristia dove l’incontro con Cristo non si esprime soltanto in implorazione d’aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, ascolto, ardore di affetti, fino ad un ‘invaghimento’ del cuore. Una estasi intensa, dunque, che tuttavia non distoglie dall’impegno della storia: aprendo il cuore all’amore di Dio, ci si apre an-

che all’amore dei fratelli, e ci si rende capaci di costruire la storia secondo il disegno di Dio. L’Eucaristia è un tesoro inestimabile: non solo il celebrarla. Anche il sostare davanti ad essa fuori della Messa, consente di attingere alla sorgente stessa della grazia. L’adorazione è la Messa che continua, è un prolungare la Messa. È l’atto principale della virtù della religione. Il Signore non sta nel tabernacolo per sé, ma per noi, perché ama stare vicino ai figli degli uomini; ed inoltre sa che abbiamo bisogno della sua presenza. Abbiamo bisogno di adorarLo, di essere bocca a bocca con Dio, di respirare insieme a Lui. L’adorazione è il respiro della vita di Dio che diventa nostro ed è la nostra vita che si consegna a Lui. L’adorazione è conseguenza della presenza del Signore. Molti sono i modi di presenza di Cristo nella Chiesa. È presente in primo luogo

nell’assemblea stessa dei fedeli riuniti in suo nome; è presente nella sua parola, allorché si legge in Chiesa la Scrittura e se ne fa il commento; è presente nella persona del ministro; è presente, infine, e soprattutto sotto le specie eucaristiche: una presenza, questa, assolutamente unica, perché nel sacramento dell’Eucaristia vi è il Cristo tutto e intero, Dio e uomo, sostanzialmente e ininterrottamente. I Congressi eucaristici sono dei momenti di culto eucaristico di intensità notevole. Pio IX ha definito i Congressi eucaristici ‘tra le più belle e consolanti pagine nella storia dell’Eucaristia e della Chiesa cattolica’. Sono sicuro che il Congresso eucaristico di Ancona risponderà puntualmente all’appello del mondo attuale, mettendo al centro di ogni riflessione l’Eucaristia come la forma eccellente e permanente dell’apparizione pasquale di Cristo risorto”.

ma nuova al mondo che nasce. Alla fame e alla sete dell’uomo, che non si esauriscono nel cibo, Dio risponde con il dono di sé: ‘Io sono il pane della vita’. Dono che esalta la libertà dell’uomo che è messo di fronte ad un’alternativa radicale: seguire se stesso, accontentandosi dei pani e dei pesci, oppure accettare di nutrirsi del Suo corpo e del Suo sangue, come sorgente di vita nuova. Solo il divino può salvare l’umano. L’esperienza umana si presenta come un dramma irrisolto: un desiderio sconfinato cui l’uomo non sa rispondere da sé. Questo dramma è diventato l’oggetto proprio dell’iniziativa di Dio in Gesù Cristo. Pensia-

mo a Cristo che vede Zaccheo e vuole fermarsi a casa sua. Perché? Perché il Padre, ricco di misericordia, vuole che Gesù vada a ‘cercare e salvare ciò che era perduto’ (Lc. 19, 10). La grazia di quell’incontro imprevedibile fu tale da cambiare completamente la vita di Zaccheo. Questa è l’Eucaristia. Questo è ciò che andremo a vivere ad Ancona e nelle altre città della Metropolìa dal 3 all’11 settembre. Cristo ci restituisce un’umanità capace di giustizia, di gioia e di accoglienza, un’umanità vera e lo fa venendo a casa nostra. Anche noi vorremmo essere riacciuffati dagli alberi dei nostri diversi progetti e sentirci dire: ‘Vengo da te’”.

Il senatore Francesco Rutelli, Allenza per l’Italia

“Parteciperò all’evento” “La XXV edizione del Congresso eucaristico nazionale sarà un evento molto importante per il nostro Paese e soprattutto per le Marche, e, nello specifico, per il territorio Anconetano”. E’ quanto ha dichiarato il senatore Francesco Rutelli, leader di Alleanza per l’Italia-Api, nel corso della presentazione del progetto Api-Alleanza per l’Italia, svoltosi nei giorni scorsi ad Ancona nelle sale del ristorante Enopolis di corso Mazzini. “Il Congresso è un evento molto interessante –ha precisato Rutelli- che personalmente seguirò con grande entusiasmo. Il mio ritorno ad Ancona è legato anche all’amicizia con il Monsignor Edoardo Menichelli, Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo. Sono particolarmente felice di partecipare al Congresso eucaristico, e la mia, e questo lo tengo a sottolineare, sarà una partecipazione in punta di piedi”. Nel corso del suo intervento, il senatore Rutelli

Francesco Rutelli ha evidenziato che “il Laboratorio Marche, che ha sperimentato con successo nella Regione Marche e nella Provincia di Macerata una coalizione tra Udc-PdIdv, oltre ad altre sigle tra cui Api, è una situazione che ha grandi potenzialità per un buon governo e un equilibrio innovatore legato alle esigenze dei cittadini che vivono, come tutti gli italiani, momenti difficili”. R.I.R.


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XXV Congresso eucaristico nazionale

MARCHEdomani

Fiorello Gramillano, sindaco di Ancona

“Una grande sfida quella che la nostra città affronterà” “E’ iniziato il conto alla rovescia per l’appuntamento con il XXV Congresso eucaristico e con il Santo Padre. La città si è riempita di manifesti che annunciano l’evento, sono partiti i primi cantieri per sistemare asfalti, marciapiedi, aree di sosta e tutto quanto serve per renderla facilmente percorribile e adeguatamente accogliente, per le migliaia di visitatori attesi nella settimana dal 3 all’11 settembre, giornata clou per la presenza di Benedetto XVI in vari luoghi, dal porto a piazza del Papa, a

Fiorello Gramillano Colle Ameno. E’ sicuramente un grandissimo onore e al contempo una grande sfida quella che Anco-

“Era il 1930 quando la nostra amata Regione si preparava ad ospitare il X Congresso eucaristico che si sarebbe svolto a Loreto, dal 10 al 14 settembre. Oggi, ad 81 anni di distanza da quello storico evento, la nostra terra si prepara, con trepidante attesa, a rivivere un’esperienza che rimarrà nel cuore di tutti coloro che avranno la possibilità di parteciparvi. La città che ho l’onore e l’onere di rappresentare racchiude tra le sue mura una delle reliquie più preziose della cristianità: ospita la Santa Casa dove Maria ricevette l’Annuncio dell’Angelo Gabriele e dove ‘Il Verbo si fece carne’, trasformando quelle mura nella casa dell’umanità intera. Il Santo Padre, Benedetto XVI, in occasio-

ne della sua visita a Loreto avvenuta il 2 settembre del 2007, ci spronò con queste parole: ‘Non dimenticate mai il privilegio che avete di vivere all’ombra della Santa Casa’, e noi facemmo nostro il suo invito a ‘rendere, con la nostra accoglienza, ai visitatori e ai devoti una quotidiana testimonianza di quell’amore materno che in questo luogo Maria vuole dispensare a tutti i suoi figli’. Con la stessa predisposizione d’animo accolgo l’invito che l’Arcivescovo di Ancona-Osimo, Monsignor Edoardo Menichelli, ha formulato a tutti noi sindaci a partecipare alla giornata del 9 settembre dove gli amministratori avranno modo di approfondire il tema ‘L’Eucaristia per la città’, che

na si appresta ad affrontare. Una sfida che si assomma ad altre tante iniziative messe in campo dall’Amministrazione per rivitalizzare e riqualificare il capoluogo e la sua vita artistica e culturale, che quest’anno assume uno spessore sempre più consistente grazie al ruolo centrale affidato alla Mole Vanvitelliana. Il settecentesco fortilizio affacciato sull’Adriatico, infatti, oltre ad ospitare centinaia di eventi fino all’ormai celebre ‘Festival Adriatico Mediterraneo’, sarà la sede del-

la prestigiosa mostra ‘Alla mensa del Signore. Capolavori dell’arte europea, da Raffaello a Tiepolo’, allestita in occasione proprio del Congresso eucaristico. E sempre nell’occasione, in attesa del progetto che scaturirà dal relativo concorso di idee, stiamo cercando di rendere accogliente per i pellegrini (che la percorreranno in processione) la passeggiata da mare a mare, che collega il Passetto al porto, passando per il centro storico; inoltre, la parte più antica della città, il Gua-

ESTATE 2011 sco, con il Duomo di San Ciriaco sulla vetta, riportando ad antico splendore il Palazzo degli Anziani, che presto diverrà anche sede di uffici e Consiglio comunale, oltre che spazio di rappresentanza e sala per iniziative culturali. E, poco più in là, il parco del Cardeto con il cimitero degli ebrei, il percorso Chaiym e il sito archeologico dell’anfiteatro romano che, per la prima volta, questa estate ospita una prestigiosa rassegna di Teatro antico. Nel pacchetto di accoglienza, includerei naturalmente la marineria anconetana e le sue tradizioni anche enogastronomiche, che costituiscono un elemento di richiamo per il turismo. Turismo che il Comune di Ancona vuole sempre più promuovere e sostenere in sinergia con le istituzioni

preposte e le associazioni di categoria. Non dimentichiamo che il porto turistico di Marina Dorica e la non lontana Portonovo che speriamo i visitatori del Cen possano raggiungere per un bagno nelle sue acque terse- hanno ottenuto di nuovo la Bandiera Blu, segno che il nostro territorio ha tutti gli elementi per essere tra i protagonisti delle destinazioni turistiche di successo. L’incontro con i pellegrini e con il Papa costituisce, inutile negarlo, un’occasione per accendere i riflettori su Ancona, sul suo patrimonio artistico e culturale, sulla variegata offerta turistica e enogastronomica del territorio, dal centro storico al litorale con le magnifiche spiagge, all’entroterra ricco di monumenti, colori e sapori”.

Paolo Niccoletti, sindaco di Loreto

“Fede, arte e storia: un connubio perfetto da offrire” rappresenterà un momento importante di riflessione e di dialogo. Il percorso di preparazione che culminerà con la visita del Papa l’11 settembre ad Ancona è stato denso e coinvolgente, penso alla ‘Peregrinatio Mariae’, durante la quale il nostro Arcivescovo, Monsignor Giovanni Tonucci, ha accompagnato l’immagine della Madonna di Loreto nelle Diocesi marchigiane, penso alla mostra ‘Segni dell’Eucarestia’, ma anche alla gior-

Paolo Niccoletti

nata del 6 settembre, quando a Loreto si svolgerà la Giornata dedicata alla fragilità fisica e psichica. Questo sarà per noi un ulteriore momento di festa e di preghiera, che avremo il grandissimo piacere di trascorrere assieme al Cardinale Angelo Comastri, già Vescovo di Loreto, che accoglierà, insieme all’intera città, tutti i malati e i diversamente abili che giungeranno al Santuario per questa occasione. Saranno giornate intense e

impegnative che vedranno l’arrivo ad Ancona e nelle zone limitrofe di milioni di fedeli; sarà questa, per loro, un’occasione preziosa per godere delle ricchezze di questa Regione capace di offrire quel connubio perfetto tra fede, arte, storia e cultura. Con l’auspicio che il XXV Congresso eucaristico possa realmente ‘incrementare la comprensione e la partecipazione al Mistero eucaristico’; auguro un buon lavoro a tutti!”.

lità. E’ proprio la territorialità la novità di questo XXV Congresso. Ed aver scelto, per questa finalità, l’allestimento di sette mostre nelle città della Metropolia di Ancona-Osimo (Ancona, Osimo, Loreto, Jesi, Senigallia, Fabriano, Matelica) per raccontare e descrivere tutti gli oggetti espressione della religiosità popolare nel tempo e del suo strettissimo rapporto con il territorio, la ritengo una scelta molto felice e ricca di valenze culturali e sociali: ciò significa rendere ‘visibile’ e fruibile la dimensione

popolare dell’evento congressuale. La mostra che è stata allestita nell’Episcopio della nostra città evidenzia, infatti, con efficacia e sorprendente interesse, un territorio ricco di storia e arte da percorrere, da visitare e da scoprire. Essa testimonia come il Congresso eucaristico possa essere sì, ovviamente, un grande evento fondamentalmente religioso, ma possa anche costituire una preziosa e singolare opportunità culturale che si esprime attraverso l’arte. C’è un altro aspetto che mi ha colpito nell’impostazione di questo Congresso, una seconda novità: la ‘tematicità’. L’invito alla meditazione e alla riflessione si orienta su alcuni ambiti della vita, personale e sociale, a cui ciascuno si può

avvicinare secondo la propria sensibilità ed interesse: l’affettività, la fragilità, la festa e il lavoro, la tradizione e la cittadinanza. I significati del Congresso eucaristico, come si vede, sono molteplici. Ad una Amministrazione comunale, pur fortemente consapevole delle prioritarie valenze religiose e di fede, interessano direttamente e come proprio quelli, presenti con assoluta evidenza nell’evento, di carattere sociale e culturale, in primis il lavoro e il diritto di cittadinanza nelle sue molteplici declinazioni. Sono certo che il Congresso sarà occasione di riflessione e confronto sugli aspetti dello sviluppo integrale della persona orientato al bene comune dell’Italia”.

Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia

“Una preziosa e singolare opportunità culturale” “Fin dal primo momento ho seguito con interesse e sostenuto, con l’intera Amministrazione comunale di Senigallia, la proposta di celebrare il XXV Congresso eucaristico nazionale ad Ancona. Da subito ho colto, insieme alla mia Giunta e al Consiglio comunale, l’eccezionale portata dell’evento che, man mano andava strutturandosi, evidenziava aspetti di grande novità nella sua impostazione e profili di elevato livello religioso e culturale nei suoi contenuti: a prescindere dalla adesione o meno alla fede, di cui il

Maurizio Mangialardi congresso è altissima espressione, essi coinvolgono tutta la comunità civile e sociale marchigiana nelle

sue diverse espressioni e nelle sue realtà locali. Per questo una Amministrazione comunale non può che promuovere ogni iniziativa che contribuisca al miglior successo possibile di un evento storico di queste dimensioni. Proprio per essere presenti, con attenzione e fattiva partecipazione, in tutte le sue fasi, già da oltre un anno ho designato un consigliere delegato. La prima caratteristica dell’evento che sollecita e coinvolge la nostra comunità cittadina, come, penso, tutte le altre, è la sua territoria-


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ESTATE 2011

Monsignor Luigi Conti, Arcivescovo metropolita di Fermo

“La riscoperta del quotidiano nella fedeltà al Vangelo” “Possiamo indicare la scelta della Chiesa Fermana, nel suo prepararsi al Congresso eucaristico nazionale, con queste parole: la Chiesa educa celebrando l’Eucaristia. È la dimensione fortemente educativa della celebrazione dell’Eucaristia lo specifico che intendiamo mettere in evidenza. Vogliamo inserire il cammino precongressuale e postcongressuale negli Orientamenti Pastorali per il decennio 20102020, proposti dalla Cei alla Chiesa italiana, che pongono al centro l’attuale sfida educativa. Non vogliamo caricare le nostre comunità ecclesiali di iniziative aggiunte, ma piuttosto che si impegnino con grande fede a vivere in modo nuovo, e più autentico, la celebrazione dell’Eucaristia, facendo di

Monsignor Luigi Conti essa il culmine e la fonte della vita ecclesiale. Per questa ragione ci impegniamo a valorizzare lo specifico di questo Congresso: l’Eucaristia per la vita quotidiana. Riscoprire la forza educativa e la presenza vivificante dei riti della celebrazione dell’Eucaristia per la vita di ogni giorno, il suo riverbero nel vissuto della gente. La riscoperta del

quotidiano nella fedeltà al Vangelo; il rapporto vivificante ed educante dell’Eucaristia con la vita quotidiana dei cristiani, come singoli e come comunità: ciò è al centro del Congresso e della preparazione della Chiesa Fermana ad esso. La celebrazione dell’Eucaristia deve educare il nostro Popolo di Dio. Ciò implica anche la scelta della nostra Chiesa di rimeditare e rivivere in modo nuovo tutto il cammino della ‘iniziazione cristiana’, che deve trovare nella celebrazione dell’Eucaristia il suo culmine e la fonte di tutta la vita cristiana. Altra dimensione della nostra scelta, nel cammino preparatorio al Congresso, la ritroviamo nel valorizzare al massimo le parole del suo tema: ‘Signore da chi andremo?’. Il tema del

Congresso, formulato con l’interrogativo di Pietro, vuole infatti esprimere la voce dei cristiani che hanno la gioia di poter rispondere con la fede: ‘Tu hai parole di vita eterna’, ma vuole esprimere anche la voce sommessa che si eleva dal profondo di ogni uomo di buona volontà, contribuendo a renderla consapevole e cosciente. La nostra scelta vuole essere l’atteggiamento di una Chiesa che non cura solo chi ‘viene’, ma ‘va’, aperta verso tutti gli uomini e dialogante con tutti, consapevole del mandato di Cristo: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’. Una Chiesa che si mette in ascolto della cultura del mondo d’oggi, per discernere i semi del Vangelo già presenti nella vita quotidiana dei

XXV Congresso eucaristico nazionale nostri contemporanei: la fede cristiana oggi non può essere presupposta, ma deve essere proposta, partendo anche da quella domanda sommessa che può emergere dalla voce inconsapevole di chi non è ‘credente’. Varie iniziative hanno accompagnato, e stanno accompagnando, il cammino della nostra Chiesa verso il Congresso eucaristico. Ci limitiamo a ricordare le Giornate di studio su ‘L’Eucaristia per la fragilità umana’, organizzate dagli Uffici nazionali della Cei nella nostra Fermo. Molto significativo della nostra scelta preparatoria al Congresso è il fatto che stanno fiorendo ora proposte varie, tutte mirate a mettere maggiormente in evidenza che la Celebrazione dell’Eucaristia ha una capacità forte di educare il Popolo di Dio per vivere il Vangelo nella vita quotidiana. Riscoprire in modo sempre più consapevole la dimensione della testimonianza cristiana, generata, educata e nutrita dalla celebrazione dell’Eucaristia: fractio verbi, fractio panis, fractio vi-

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tae. Tutto ciò nelle varie dinamiche della vita affettiva, compresa la componente costitutiva della sessualità; nelle varie manifestazioni della fragilità umana, per la quale la nostra Chiesa locale ha una sensibilità particolare; nelle varie forme del lavoro e della disoccupazione disumanizzante, che affligge in modo forte il territorio fermano; nella festa e nella dimensione ludica della vita; nella tradizione dei valori, della cultura, della fede; nella costruzione della cittadinanza e nella vita politica, che anche nel Fermano necessita di essere rianimata da valori umani e cristiani ad opera anche di una nuova presenza di cattolici. La missione della Chiesa e dei cristiani, educata e nutrita dall’Eucaristia, si configura perciò come ‘spezzare la Parola accogliendola e annunciandola; spezzare il Pane eucaristico e il pane materiale; spezzare la vita propria per donarla agli altri’. Tutto ciò incominciando con il proporre forme rinnovate di itinerari per l’Iniziazione Cristiana”.

Carlo Cammoranesi, direttore responsabile de L’Azione “Non si arriva impreparati a questo grande evento della Chiesa italiana che coinvolgono le nostre Marche all’inizio di settembre (3-11) con il XXV Congresso eucaristico nazionale. Ma non si è preparati mai abbastanza per comprendere fino a che punto il tema dell’Eucaristia sia legato a doppio filo con la vita quotidiana di ognuno di noi. Ci ha provato ad individuarne i punti focali nell’agosto dell’anno scorso, il Cardinale Angelo Scola, presente a Fabriano per la 61a Settimana liturgica nazionale, quando ha ribadito a chiare lettere che l’Eucaristia, ‘in forza della sua specifica integralità, deve essere per la vita quotidiana’. Vale a dire per l’uomo, non in senso astratto, ma per me, per te, per ognuno di noi, in carne ed ossa, non come soggetti ideali. Infatti ‘la vita quotidiana, in quanto espressione propriamente umana, si gioca nell’esperienza che ogni uomo fa del tempo’. Toccare il quotidiano, il presente, vale a

“Non si arriva impreparati a questo grande appuntamento della Chiesa italiana, ma non si è preparati mai abbastanza per comprendere fino a che punto il tema dell’evento sia legato a doppio filo con la vita di ogni giorno di ciascuno di noi”

“L’Eucaristia cibo del cammino, alimento vero delle persone” dire l’oggi di ciascuno non vuol dire dimenticare la dimensione liturgico-sacramentale e quindi disincarnare il rapporto con Cristo. Perché a questo punto parlare di presenza reale del Mistero nell’esperienza dell’Eucaristia equivarrebbe a confinare la peculiarità dell’evento cristiano nelle maglie anguste di una generica religiosità. E dimenticarne la dimensione sacrificale, sono ancora parole di Scola, ‘sradicherebbe l’Eucaristia dalla singolare missione redentrice di Gesù’. O se vogliamo spingendola in una riduzione individualistica, che è quello che rischia di diventare il Cristianesimo nel contesto odierno. Qualcosa ad uso e consumo dell’io, a livello esclusivamente personale. Una pratica, magari devozionale, piut-

la comunità, testimonianza pubblica, vita umana toccata da una presenza che cambia. Infatti Cristo, donandosi, perfeziona l’uomo in se stesso e così l’Eucaristia diventa cibo del cammino, alimento vero delle persone e delle loro aspettative. Allora, presentare l’Eucaristia come pane quotidiano nella condivisione per il nostro territorio che soffre per la crisi economica e per le difficoltà occupazionali non è retorica di basso profilo e argomento demagogico, ma costituisce un segno di speranza e di unità da vivere. Cristo ha compassione del bisogno dell’uomo, moltiplica i pani e i pesci, ma essi non bastano, serve altro. Non sono sufficienti. E il Suo dono (‘Io sono il pane della vita’) chiama in causa la libertà

dell’uomo, sfidata dalla domanda: ‘Volete andarvene anche voi?’. Ma Pietro, pur nella sua fragilità, può rispondere con decisione: ‘Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna’. Parole, ma anche fatti, che guidano l’uomo e lo sostengono nell’affronto della realtà. Perché ‘l’Eucaristia –ricorda Benedetto XVI– è il cibo che li sostiene nel lungo cammino dell’esodo attraverso il deserto dell’esistenza umana’. Non è scontata la scelta del rimanere attaccati alla Sua storia. Il rimanere è la caratteristica della vita cristiana. Ovvero, il rimanere del Signore nella sua Chiesa e il nostro rimanere nel Suo amore. Anche qui il passo non è meccanico, ma tenere la domanda aperta è già un inizio. Di serietà e di verità verso se stessi”.

siale, perché mobilita decine di migliaia di persone e si rivolge a tutta la comunità civile, oltre che cristiana. Il cammino di preparazione è stato lungo: i delegati si sono già riuniti due volte si capisce l’Eucaristia: se si ad Ancona, dove lo scorso vive una fede non matura, gennaio si è riunito anche piena di abitudini e autoil Consiglio permanente matismi, anche l’Eucariestia della Cei. In quella circoperde quel significato distanza, proprio per avvicirompente che invece ha. nare la gente al ‘Cen’ otto Ecco, rendere tutto questo tra Vescovi, Arcivescovi e Cardinali hanno incontrato i cittadini in altrettanti centri della Metropolia di Ancona (territorio provinciale), proprio per spiegare cos’è l’Eucaristia e cosa sarà Il quartiere di Capodimonte di Ancona, zona il Congresdove verrà realizzata la nuova casa di so eucariaccoglienza stico. un percorso non è sempliNello scorso mese di ce, ma è quello che sta tenmaggio l’Arcivescovo di tando di fare il comitato Ancona-Osimo, Monsignor promotore di questo granEdoardo Menichelli, ha de evento, non solo ecclescritto agli artigiani e ai

commercianti, per sensibilizzarli sull’evento che si va preparando e ‘per fare in modo -spiega– che sia un evento veramente di tutti’. Hanno risposto gli esponenti locali di Confartigianato, Cna e Confcommercio che si sono proposti per sostenere alcune iniziative forti: la prima è un concorso dedicato agli artigiani dell’oro. I lavori migliori oltre ad essere esposti, con gli altri pervenuti, saranno donati, rispettivamente, a Benedetto XVI, al presidente dei Vescovi italiani, Cardinal Angelo Bagnasco e allo stesso Arcivescovo Menichelli. Nello stesso tempo le organizzazioni economiche si impegnano a sostenere l’ ‘opera-segno’ del Cen, una casa di accoglienza in corso di realizzazione nel centro storico di Ancona, nel rione di Capodimonte, dove sorgevano gli ambienti della locale parrocchia. Anche a questo proposito sono state inviate a artigiani e commercianti quasi ventimila lettere di sensibilizzazione e invito a una partecipazione corale all’evento”.

Carlo Cammoranesi tosto solipsistica, senza quello slancio unitario che apre ad una dimensione comunionale e ad uno sguardo di popolo in cammino. Una diversità di prospettiva che nasce da un lavoro educativo che spinge a veder l’Eucaristia come radice nella vita cristiana e profezia per

Vincenzo Varagona, giornalista, già presidente Ucsi-Marche

“Sostenere la casa di accoglienza, l’opera-segno del Cen” “C’è una bella immagine che può aiutarci a capire veramente quale sia la forza, la potenza dell’Eucarestia: ce la offre un grande comunicatore della Chiesa, il Cardinale Angelo Comastri, che ama citare la straordinaria testimonianza del Cardinale vietnamita Francesco Saverio Nguyen Van Thuan. Il porporato fu incarcerato dal regime nel 1975 e racconta che in cella la cosa che più gli mancava era proprio l’impossibilità di continuare a celebrare la Santa Messa. Così Comastri racconta che il Cardinale non si perse d’animo, ricorrendo a uno stratagemma: fece finta di soffrire mal di stomaco e si fece mandare la medicina, che in realtà era vino in una bottiglia, mentre, in una fiaccola contro le zanzare e l’umidità, fece nascondere alcune ostie. Non solo l’operazione riuscì perfettamente, ma questa genu-

Vincenzo Varagona ina testimonianza alla fine commosse anche i carcerieri, alcuni dei quali, verificando la forza di quella fede si convertirono. Quelle gocce di vino, con una goccia d’acqua nel palmo della mano sinistra, con l’ostia nella mano destra, soleva dire il Cardinale ‘mi facevano sentire come in una cattedrale’. Ecco, avvicinandoci al grande evento di settembre, credo che occorra avere la capacità di rendere

in modo palpabile l’idea della potenza dell’Eucarestia. A questo deve puntare l’ormai imminente Congresso eucaristico nazionale di Ancona, che si concluderà con la presenza di Benedetto XVI, invitato a celebrare la Santa Messa nell’area Fincantieri di Ancona. Comastri, nella stessa riflessione, comunicata a Colonia, Giornata mondiale della Gioventù, il 18 agosto del 2005, cita un’altra bellissima immagine: quella della mamma che allatta il suo bambino, nutrendolo con qualcosa che viene dalla sua vita, senza però intaccare la sua vita. Così è l’Eucaristia: un gesto attraverso il quale l’Amore maternamente dirompente di Dio dà la vita ai suoi figli nutrendoli d’amore: è l’amore, infatti, il cibo eucaristico!. Ecco: l’Eucaristia va capita e vissuta, come la fede. Se si ha una fede matura e autentica


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XXV Congresso eucaristico nazionale

MARCHEdomani

ESTATE 2011

Aldo Tesei, presidente del Comitato di coordinamento dell’Unione di centro delle Marche

“Meditare, come credenti” “La fortuna di avere nella nostra Diocesi di AnconaOsimo la celebrazione del Congresso eucaristico nazionale rappresenta per tutti un evento eccezionale che non si può lasciare passare senza una responsabile ed approfondita meditazione come credenti, soprattutto quando l’intento è quello di evidenziare nel concreto il rapporto tra Eucaristia e famiglia, lavoro, malattia, immigrazione, e, di fronte a questo grande miracolo d’amore, il nostro atteggiamento dovrebbe essere di disponibilità, anche per chi esercita una qualsiasi funzione nella società. Guardando il programma del Congresso eucaristico nazionale si evince chiaramente che la Chiesa vuole esprimersi su questi

Aldo Tesei temi che coinvolgono la società laica, ma per la tutela delle esigenze di ciascuno svolgono un ruolo in politica. A fronte della grave crisi che il Paese sta attraversando si deve collegialmente maturare una forte reazione

per un radicale cambiamento generale. Chi può e chi deve esercitare una reazione propositiva? Certo la politica dovrà essere capace di indicare percorsi e scelte, ma una risposta deve venire anche dal mondo cattolico che guarda con attenzione verso la politica, credo che le gerarchie ecclesiastiche ne avvertano la necessità. Compito decisivo e assolutamente prioritario di ogni credente è coltivare la propria fede e mostrarla in tutti gli ambiti della vita di ogni giorno, con coerenza di giudizio, di atteggiamenti, di scelte e di comportamenti, soprattutto per quanti rivestono responsabilità pubbliche, in qualsiasi sede le esercitino. La crisi e lo scioglimento dei partiti fortemente radicati

nell’area cattolica a partire dal 1994 hanno diviso il grande patrimonio ideale su cui il Paese aveva potuto contare, segnando la fine dell’aggregazione dei cattolici pensando che la presenza, anche dispersa, nei vari partiti potesse consentire di essere collegialmente al servizio del Paese. La realtà dei due blocchi del Pd e del Pdl-Lega ha dimostrato che non sono riusciti a svolgere e sostenere azioni di governo capaci di incidere nell’attuale riforma, perché anche l’Italia, come le Nazioni più avvedute dell’Europa, potesse salvaguardare i veri valori legati alla persona, con particolare riferimento agli anziani, ai giovani con prospettive occupazionali più dignitose e alle famiglie che

compiono un cammino faticoso ogni giorno. Quindi, in questa ottica le persone legate ad una fede religiosa dovranno riconsiderare il ruolo che specialmente nei momenti di difficoltà deve essere propositivo, meglio se unitario, superando le pur legittime diversità nei metodi per il cambiamento. particolare per i cattolici impegnati in politica e nelle pubbliche istituzioni, ruolo che deve costituire la base di un comune sentire e agire, portando avanti scelte coerenti. Come presidente del Comitato di coordinamento dell’Unione di centro delle Marche, mi sento di dire che nuove proposte politiche legate a queste realtà sono presenti nel Paese: l’Unione di centro, con il proprio leader Casini e con la partecipazione attiva di Pezzotta, Adornato, De Mita e Rutelli, dopo la propria esperienza all’interno di un Partito formato dall’ex-Pds e Popolari, che però non ha dato i risultati sperati, oggi, è il progetto più concreto per riaggregare quanti hanno abban-

donato non solo la politica, ma anche il diritto/dovere di essere elettori, con il ritorno alla scelta dei propri candidati e la modifica del premio di maggioranza, è la possibilità di trovare l’unica formazione politica autonoma che si definisce come partito di ispirazione cristiana. Ora, ritengo sia un dovere di chi vuole un recupero di moralità, serietà e capacità, non restare alla finestra, ma essere protagonisti aderendo o comunque partecipando. Nel mese di settembre si svolgeranno tutti i congressi provinciali, regionali e nazionale dell’Unione di centro, dove ciascuno potrà esserci, sperando che il Partito abbia la sensibilità sufficiente per riuscire a richiamare un maggior numero di persone di provenienza cattolica e di quanti vogliono essere utili per garantire una migliore qualità della politica. Partecipare con tenacia e continuità alle scelte generali è un preciso dovere per quanti ritengono che la persona vada posta al centro di tutte le decisioni”.

Renato Picciaiola, presidente Cna Marche “Anche gli artigiani collaboreranno per la riuscita del XXV Congresso eucaristico nazionale. Come Cna abbiamo invitato i nostri iscritti ad accogliere le richieste di aiuto e collaborazione avanzate dal Comitato organizzatore e dalla Diocesi anconetana. Un evento storico per le Marche ed un’occasione unica per valorizzare il nostro territorio, l’ambiente, la cultura, l’economia di cui gli artigiani e le piccole imprese sono protagonisti. Un’occasione unica per presentare le Marche agli oltre 100 mila visitatori attesi e promuoverle in mondovisione in tutte le nazioni dei cinque continenti. I valori al centro del Congresso e della visita del Santo Padre Benedetto XVI saranno la solidarietà, la coe-

sione sociale, il bene comune. Sono gli stessi valori che da sempre guidano lo sviluppo del sistema produttivo regionale. Un sistema di piccole e medie imprese diffuse sul territorio che genera un benessere condiviso e attento a non creare fratture sociali. La Cna Marche crede fermamente nei valori della solidarietà di cui il Congresso eucaristico si farà portatore e già in passato ha saputo tradurli in azioni concrete. La lista è lunga. Abbiamo contribuito alla costruzione di una scuola in un villaggio brasiliano per i bambini poveri, raccolto ed inviato medicinali e generi di prima necessità in Palestina, contribuito alla ricostruzione di una città cubana gravemente danneggiata dagli uragani, partecipato ad un progetto

”Un’occasione importante per promuovere il territorio di solidarietà per la protezione e l’istruzione dei bambini lavoratori in Afghanistan, contribuito alla costruzione di un ospedale in Malawi. Come disse Sallustio ‘Signore, con la concordia crescono le piccole cose, con la discordia anche le più grandi vanno distrutte’. Una verità che dobbiamo avere sempre ben presente e che deve guidare le nostre azioni in ogni campo: dall’impegno sociale a quello imprenditoriale ed a quello politico che oggi, forse più di altri, deve ritrovare l’attualità di questa

Igino Cacciatori, presidente Confcommercio Imprese per l’Italia Marche

“Azioni concrete ed efficaci” “Colpisce tutti noi il profondo significato spirituale e religioso del venticinquesimo Congresso eucaristico che si terrà il settembre prossimo in vari luoghi della provincia di Ancona, come Ancona, Osimo, Fabriano, Jesi, Loreto e Senigallia. La settimana di celebrazioni culminerà con una solenne celebrazione eucaristica domenica 11 settembre 2011 ad Ancona, un momento nel quale si raccoglieranno migliaia di fedeli a conclusione di una serie di eventi intensi ed importanti. La valenza della manifestazione è sotto gli occhi di tutti, così come è sotto gli occhi di tutti l’importanza economica del Congresso per le nostre imprese coinvolte come indotto dalla presenza di migliaia e migliaia di pellegrini. La Confcommercio Imprese per l’Italia Marche si è preparata da tempo all’appuntamento cui si arriva forti di un coinvolgimento dei nostri operatori che si sono adoperati per preparare una degna accoglienza ai pellegrini, utile anche in chiave di promozione del nostro territorio per futuri ritorni. Abbiamo studiato

Igino Cacciatori dei pacchetti appositamente mirati con i responsabili organizzativi del Vaticano e ci siamo preoccupati di coordinare di gran parte del territorio marchigiano, pur tenendo conto che la maggior parte dei nostri ospiti sosterà nella provincia di Ancona. Insomma, un grande movimento fatto di azioni concrete ed efficaci. Il Congresso eucaristico rappresenta un lancio a livello internazionale che nessuno vuole perdere, anche perché potrebbe essere prodromo per altri eventi di questa portata. Non è detto, infatti, soprattutto in caso di buona riuscita della manifestazione, che questo impianto, a corollario dell’evento, non pos-

Renato Picciaiola frase e il senso di responsabilità di un agire per il bene comune e non solo per interessi personali o particolari.

Lasciare da parte le divisioni e privilegiare le cose che uniscono per costruire una società migliore, capace di coniugare la libertà d’impresa con la solidarietà verso chi resta indietro, i disoccupati, i giovani precari, gli anziani ed i malati. Impegni che noi tutti dovremo fare propri, cogliendo l’occasione del XXV Congresso eucaristico nazionale per una seria riflessione in tal senso. ‘Favorire una economia etica reale e non astratta o utopica’, ha affermato Monsignor Menichelli di recente, e noi tutti, imprenditori

laici, credenti o non credenti, dovremmo sentirci vincolati alle sue parole nel nostro impegno quotidiano in azienda e all’interno delle associazioni di categoria. Perché se la comunione in Gesù Cristo è solo di chi ha il dono della fede, la legge morale è in ognuno di noi. Sempre. Prima, durante e dopo la celebrazione del Congresso eucaristico, che rappresenta comunque un’occasione importante non solo per promuovere le Marche ma anche e soprattutto per guardare dentro il nostro cuore”.

Massimiliano Polacco, coordinatore regionale Confcommercio Imprese per l’Italia Marche

“Momento di rilancio e volàno per l’economia” sa essere ripetuto per altre occasioni. Questo evento deve essere cavalcato, e non tutti si sono resi conto della possibilità che ci troviamo di fronte, perché abbiamo la possibilità di mostrare le grandi qualità che ha il nostro territorio per arrivare e sfondare in tutti i palcoscenici, nazionali e internazionali. In questo nostro intento ci supporta la dimensione del Congresso eucaristico che vuole rendere sempre più visibile la dimensione popolare dell’evento congressuale, evidenziando il rapporto tra Eucaristia e quotidianità. Abbiamo, dunque, una grande opportunità di crescita dello spirito e dell’economica del territorio. Non possiamo sbagliare soprattutto in un momento come questo, nel quale ogni occasione va colta al volo e accompagnata al meglio affinché ne porti un’altra in un ciclo che sia positivo e fruttuoso per tutti. Ci prepariamo a vivere questo momento certi che la Confcommercio ha fatto tutto il possibile per sfruttare al meglio l’evento. Ci auguriamo che lo stesso zelo ed impegno siano profusi dalle istituzioni locali”.

“Il venticinquesimo Congresso eucaristico nazionale, che si terrà ad Ancona e nelle diocesi della metropolia dal 3 all’11 settembre prossimi, ha una forte valenza spirituale che sta al di sopra di ogni questione. Il Congresso avrà come obiettivo la spinta ad una migliore interpretazione di questo sacramento così importante, soprattutto nella sua relazione con il quotidiano. Questo elemento è e resta il momento più alto di un Congresso che può essere anche un grande momento di rilancio e un volàno per l’economia del nostro territorio. Il Congresso eucaristico è un’incredibile opportunità anche mediatica per tutto il territorio, soprattutto per Ancona e circondario. Se l’istituzione pubblica del capoluogo marchigiano non saprà cogliere la portata di questa grande ed importante possibilità non troverà un pari immobilismo nelle categorie produttive che non vogliono più accampare scuse o farsi scudo di lamentele. Ci dobbiamo e vogliamo riprendere la responsabilità di essere attori economici, mettendo in campo la nostra forza per il bene di Ancona. Non

Massimiliano Polacco incarniamo delle figure di secondo piano in questo importantissimo passaggio che può costituire un segno di ripresa economica in un momento di grandissima difficoltà per tutte le imprese. Non siamo dei comprimari e sin dal momento dell’organizzazione dell’evento abbiamo intuito le potenzialità dell’appuntamento di settembre. Lo abbiamo capito perché sappiamo come oggi il riscatto delle città e la ripresa dell’economia delle imprese passano sempre attraverso un lavoro forte che viene fatto sull’identità. Noi, quindi, già da un anno e mezzo con largo anticipo rispetto a tanti altri, stiamo lavorando sul concetto di accoglienza perché il Congresso eucaristico sarà un

banco di prova proprio rispetto a questo valore. Siamo stati noi per primi a parlare di ‘Ancona città aperta’, nel cui programma già avevamo evidenziato come la Mole Vanvitelliana doveva essere la sede di grandi eventi e non solo artistici. Da qui abbiamo avviato un lavoro importantissimo con i Musei Vaticani, che porterà ad Ancona l’esposizione di capolavori dell’arte europea da Raffaello a Tiepolo. Inoltre, Confcommercio Imprese per l’Italia Marche sta predisponendo da tempo l’accoglienza nelle strutture ricettive e negli alberghi della zona. Certo è che in questo senso non siamo agevolati nel nostro lavoro. Dal disinteresse generale si passa anche agli ostacoli concreti quotidiani che vengono messi sul cammino della promozione e della rivoluzione dell’accoglienza. Un’assurdità. Pensiamo alla tassa di soggiorno, giusto per fare un esempio attualissimo. Un’imposta decisa solo per fare cassa, proprio in vista del Congresso eucaristico. Se questa è la prospettiva dei nostri amministratori, non possiamo andare lontano”.


MARCHEdomani

ESTATE 2011

Roberto Oreficini, direttore del Dipartimento di Protezione civile della Regione Marche

“I volontari? Decisivi” “L’organizzazione del XXV Congresso eucaristico nazionale –Cen- costituisce una novità sotto il profilo della operatività, affidata, come è noto, alle varie amministrazioni pubbliche interessate. Le manifestazioni preparatorie e preliminari sono infatti iniziate nel 2009, ed hanno già interessato una decina di località della Regione. Per la fase congressuale vera e propria -dal 2 all’11 settembre prossimi- il comitato organizzatore ha calendarizzato una settantina di manifestazioni, distribuite anche in contemporanea, su tutto il territorio della provincia di Ancona. Per favorire l’accoglienza, la permanenza ed il deflusso delle persone al Congresso in generale ed ai singoli avvenimenti, ma anche per coniugare le esigenze dei congressisti con quelle della popolazione residente, già da tempo stanno lavorando 9 gruppi di lavoro (ordine e sicurezza pubblica; trasporti e viabilità; assistenza sanitaria ed accoglienza diversamente abili; servizi reti e ristorazione; allestimento aree e spazi per gli eventi; informazione e comunicazione di servizio; accoglienza–ricettività ed itinerari turistico–culturali; sistemi tecnologici e

Orrei, dalla presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande e dal sindaco di Ancona Fiorel-

ci di servizi di pubblica utilità che assicurano la loro collaborazione per garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni e, soprattutto, della giornata in cui sarà presente il Santo Padre. Il centro di controllo e coordinamento sarà istituito nei locali dell’Istituto Nautico, messo a disposizione dalle autorità scolastiche e dalla Provincia e dal Co-

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mune di Ancona. Decisivo sarà poi il ruolo del volontariato: i volontari ecclesiali si occuperanno dei servizi di accoglienza ed informazione a favore dei congressisti, mentre i volontari di Protezione civile si occuperanno del presidio del territorio e del soccorso sanitario. Per tutti sarà ancora una volta una grande esercitazione… dal vero”.

Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona

Roberto Oreficini centro decisionale; volontariato; amministrazione). Questi gruppi trovano poi una sintesi nella Segreteria di coordinamento che ha il compito di armonizzare ed integrare i singoli piani settoriali. Il presidente del Consiglio dei Ministri ha poi stabilito, con una propria ordinanza, che tutte le attività poste in capo alle Amministrazioni pubbliche per garantire il regolare ed ordinato svolgimento del Congresso vengano affidate ad una Commissione generale di indirizzo presieduta dal presidente della Regione – Commissario delegato Gian Mario Spacca- e composta dal Segretario generale della Conferenza episcopale italiana Monsignor Mariano Crociata, dal Vescovo di Ancona Monsignor Edoardo Menichelli, dal Prefetto di Ancona Paolo

“Il Congresso eucaristico chiama, Confindustria Ancona risponde. E risponde in maniera articolata agli inviti dell’Arcivescovo Menichelli, perché siamo convinti che il Congresso eucaristico sia una grande opportunità per tutta la comunità che opera sul territorio. Al di là delle polemiche che scuotono l’opinione pubblica sul tema e che presentano la città di Ancona come incapace di accogliere un evento del genere, sono convinto che i vantaggi sono sicuramente maggiori delle difficoltà. Difficoltà che indubbiamente esistono, ma che potranno essere superate se tutti noi adotteremo un atteggiamento propositivo nella loro risoluzione. In primo luogo è l’occasione di mostrare in modo concreto la nostra attenzione alle esigenze di chi è meno fortunato di noi, e la seconda è di fare sistema, tutti insieme, per rendere il nostro territorio accogliente a 360° per tutte le persone che arriveranno a settembre. Oltre 150 mila persone visiteranno la

Serenella Moroder, assessore Turismo Regione Marche

“Un’opportunità: scoprire le reali bellezze” “È davvero grande l’occasione che questo evento offre alla comunità marchigiana: una straordinaria opportunità di mostrare non solo la proverbiale accoglienza della nostra gente, che conserva anche una profonda cultura del pellegrinaggio, ma anche quel ricchissimo patrimonio di monumenti, chiese, abbazie, borghi e capolavori che si devono in gran parte all’arte religiosa e di cui le Marche sono storicamente ricchissime, avendole anche sapute conservare pressoché intatte. Basti pensare, come esempio di attualità, a Lorenzo Lotto e agli itinerari lotteschi che la Regione Marche ha organizzato per attirare, nei luoghi dove i capolavori sono nati, il flusso turistico che ha già ammirato le opere del grande pittore alle Scuderie del Quirinale. Ma il turismo religioso significa anche altro, rappresenta perfettamente una sintesi della vacanza completa: andare cioè alla ricerca non solo di luoghi affascinanti per la loro geografia, ma anche di luoghi dello spirito che permettono di ‘fissare’ per sempre un’emozione vissuta. In tal senso, non è un caso che le Marche contino più conventi e monasteri francescani della stessa Umbria. Può voler dire solo che questa terra da sempre ha suscitato senso di intimità ma anche di benessere psico-fisico. Il turismo religioso e devozionale riguarda quindi una pluralità di dimensioni: ricerca di una vacanza diversa, ritorno sui cammini che conducono ai santuari, ricorrenze del calendario liturgi-

lo Gramillano. Complessivamente sono oltre cinquanta i soggetti istituzionali e le imprese erogatri-

XXV Congresso eucaristico nazionale

Serenella Moroder co, partecipazione a feste popolari legate al folklore religioso; tutte queste esperienze manifestano un intimo bisogno di serenità e sono sempre accompagnate dall’apprezzamento dell’offerta turistica nella sua completezza: la bellezza del paesaggio e degli ambienti naturali, i capolavori artistici dei luoghi di culto, le eccellenze enogastronomiche. Questo tipo di turismo che porta ogni anno milioni di persone sul nostro territorio basti pensare alla devozione mariana per Loreto- testimonia la scelta di allontanare il disagio, che scaturisce dagli aspetti più esasperati della società dell’apparire e del consumare, per avvicinarsi alla ricerca di valori e di dimensioni umanistiche. In questo senso, molto forte è la relazione tra la ricerca di sé attraverso un viaggio che passa per luoghi d’arte e di cultura, per arrivare alle fonti del misticismo e della spiritualità. E se le Marche sono state storicamente caratterizzate da una doppia anima -terra di confine ma anche di dolce approdo- ora stanno sempre più dimostran-

do la loro vocazione ad essere regione da contemplare. Cioè da scoprire, da conoscere nel profondo per le loro tantissime sfumature che sono colte certamente meglio da chi nella vacanza cerca anche la dimensione spirituale. Una ricerca ‘guidata’ anche dallo straordinario patrimonio artistico legato alla spiritualità. Le Marche, però, hanno anche un potenziale unico per sviluppare percorsi innovativi ed ampliare quelli già esistenti, diversificando la stagione turistica, ottimizzando così la capacità dell’accoglienza e la validità di un’offerta turistica in grado di soddisfare le aspettative di quanti arriveranno in occasione del Congresso eucaristico nazionale e della visita pastorale di Benedetto XVI. La Protezione civile delle Marche è, infatti, pronta per garantire, dal 7 all’11 settembre, la sicurezza ai partecipanti che vorranno vivere questa straordinaria esperienza religiosa, ma anche turistica. Siamo sicuri che ancora una volta il sistema di Protezione civile marchigiano, non nuovo a simili eventi, dimostrerà l’efficienza e la capacità organizzativa che l’hanno reso un modello a livello nazionale ed internazionale. L’attività che la Regione Marche sta assicurando per l’ottima riuscita di questo importante evento, farà sì che quelli che già conoscono Ancona e il territorio provinciale rafforzino il loro legame e coloro che non hanno mai visitato la nostra regione e ne scoprano quella reale bellezza che li inviterà, ne sono certa, a ritornare”.

“Ancora solidarietà da parte dei nostri soci”

Giuseppe Casali nostra regione per alcuni giorni e noi dovremo essere così bravi affinché queste persone possano unire l’esperienza religiosa alla conoscenza delle bellezze culturali, artistiche e paesaggistiche del nostro territorio. Come industriali abbiamo già dato prova della solidarietà alla Diocesi di Ancona, devolvendo il ricavato della cena di beneficenza alla Caritas Anco-

na, tenutasi in occasione dell’Assemblea pubblica del 21 aprile all’Aeroporto delle Marche, per la realizzazione dell’Opera Beato Gabriele Ferretti. Si tratta di un progetto a favore delle persone in difficoltà, senza fissa dimora, con problemi legati a disagi di tipologie diverse, e prevede la realizzazione di un centro con numerosi servizi: casa di accoglienza, centro diurno, mensa ed altro ancora. L’assegno di 30 mila euro è stato consegnato personalmente al Vescovo durante la cena di beneficienza. In occasione poi del Congresso eucaristico abbiamo concordato con il Vescovo Menichelli, l’invio di una lettera a tutti gli imprenditori associati a Confindustria Ancona, chiedendo il loro supporto concreto per la realizzazione di opere caritatevoli e

culturali, in particolare un’opera di carità per l’ospitalità di donne sole con bambini e mensa serale e l’allestimento della mostra dal titolo ‘Alla mensa del Signore, capolavori dell’arte da Raffaello A Tiepolo’. Ognuno dei nostri imprenditori è naturalmente libero di aderire o meno alla richiesta e di farlo secondo la propria disponibilità. Sono convinto, però, che molti di noi faranno sentire la loro voce, perché credo che, come detto prima, la molteplice valenza di un evento del genere, che nasce come evento religioso, ma porta con sé un significato di carattere culturale, economico e sociale, potrà essere davvero un’occasione preziosa per noi di mostrare il volto delle vere Marche, laboriose e attive, ma anche generose e solidali”.


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Imesa, chiuso il bilancio 2010: valore della produzione a 30,1 milioni; Giampiero Schiavoni: “Investimenti per la competitività”

Quattro ingegneri della Politecnica vincitori di “Accade domani”

Utile a 5,9 milioni

Marchigiani “campioni”

mesa spa, società del Gruppo Schiavoni che opera dal 1972 nel campo delle costruzioni elettromeccaniche, ha chiuso il bilancio 2010 con un valore della produzione operativa pari a 30,1 milioni di euro, con una crescita del 28 per cento, mentre si attesta a 5,9 milioni di euro l’utile netto. “Risorse che saranno impiegate in azienda commenta Giampiero Schiavoni, presidente di Imesa– per renderla ulteriormente competitiva con investimenti in ricerca, formazione e miglioramento della produzione. E’ un grande risultato che esprime ancora una volta la nostra capacità di produrre reddito. Numeri resi possibili grazie all’incremento dell’acquisizione di commesse all’estero ‘main contractor’, alla formazione e alla preparazione del personale in ambito marketing, commerciale, finanziario; agli investimenti per l’ottimizzazione dell’organizzazione produttiva e del sistema gestionale. Inoltre, all’estero è sensibilmente aumentata la fornitura

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di stazioni elettriche in container e l’attività di service sulle navi che conferma la nostra efficienza e la ca-

Giampiero Schiavoni, presidente Imesa

pacità di interventi qualificati, oltreché immediati. Da sottolineare, infine, l’acquisizione di una commessa importante per Terna, in consorzio con altre società del settore, per un importo complessivo di circa 75 milioni di euro”. Un capitolo a parte merita il fotovoltaico, dove Imesa si è distinta costruendo impianti chiavi in mano, fornendo quadri di media tensione di tipo secondario e partecipando alla costituzione di “Marche energia srl”, società che si occupa della progettazione e installazione di impianti di energia solare chiavi in mano, con una quota del 75%. “Abbiamo inoltre pro-

gettato, costruito e collaudato -conclude Schiavoniun impianto di proprietà per vendere energia all’Enel, usufruendo dei contributi Gse del 2° conto energia”. Imesa spa, basata a Jesi (An), con sedi a Roma, Milano e Dubai, è tra i leader europei nella produzione di quadri elettrici di media e bassa tensione, sezionatori isolati in sf6 per la media tensione da interno e da esterno, sistemi di supervisione e controllo e impianti elettrici chiavi in mano. Conta 250 dipendenti e vanta collaborazioni con importanti aziende italiane ed estere come: Enel, Saipem, Terna, Snam Progetti, Technimont, Converteam, Fincantieri, Eni, Enipower, Ansaldo S.I., Technip Italy e Lukoil.

“Accade domani”, questo il nome del concorso di idee organizzato dalla Fondazione Italia Futura creata dal presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. “Accade domani” è un concorso d’idee innovative con un duplice scopo: far conoscere l’Italia dell’innovazione e della ricerca, e aiutare l’idea più interessante con un premio in denaro da reinvestire nel progetto. Il concorso, alla sua seconda edizione, è stato caratterizzato dal tema “green economy e sviluppo sostenibile”, ed è stato diviso in due aree: “profit” e “no profit”. Per l’area profit, cioè di quei progetti che puntano a generare idee imprenditoriali dal valore commerciale, ha visto la vittoria di quattro brillanti ingegneri dell’Università Politecnica delle Marche. Si chiamano Marco Sotte, Alessandro Galassi, Tommaso Cieri e Vitale Melchiorre. Sono gli autori del progetto vincente -il cui responsabile scientifico è Giovanni Latini-, progetto dal nome affascinante: “Calore solare per processi industriali”. L’idea nasce dall’esigenza di un imprenditore di Civitanova Marche, Daniele Centioni, il quale nel suo processo di produzione impiega grandi quantità di calore, sotto forma di acqua ad alta temperatura o di olio diatermico. L’uso di fluidi ad alte temperature richiede un grande

Marco Sotte quantitativo di energia e l’uso dei pannelli solari termici classici non permette di raggiungere temperature così alte. L’idea dei quattro ingegneri si basa sulla concentrazione della radiazione solare attraverso uno specchio concavo, questo specchio permette di concentrare i raggi del sole in un tubo ricevitore posto a una precisa distanza dallo specchio, così da riuscire ad ottenere temperature molto alte e soddisfare le esigenze dei processi industriali. Il premio in denaro stanziato da Italia Futura ammonta a 30 mila euro: del premio 5 mila euro sono destinati alla realizzazione del nuovo prototipo, quasi pronto, 15 mila euro dovrebbero essere dedicati alla realizzazione di un impianto di test, e i restanti 10 mila euro saranno utilizzati per la realizzazione di un impianto sperimentale da installare in uno stabilimento. Luca Baldini


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È l’obiettivo del progetto Rsc-Regions for Sustainable Change, che vede partecipe la Regione Marche Messo a punto un modello d’analisi che permetterà di individuare le azioni concrete più efficaci

Economia a basse emissioni ISABELLA TOMBOLINI

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a necessità di passare ad un’economia green, sia per esigenze ambientali che per stimolare la crescita, sta diventando consapevolezza collettiva. Più difficile pare capire quale sia il modo migliore per realizzare questa transizione, tenendo conto di benefici reali. In altre parole, se sia meglio, viste le specificità di un territorio, concentrare le risorse su impianti ad energia rinnovabile o su una diversa organizzazione del trasporto, sull’efficienza energetica o piuttosto su un programma di forestazione. Una risposta arriva dal progetto Rsc-Regions for Sustainable Change, attuato dalla Regione Marche insieme con organizzazioni di otto Stati dell’Unione europea. Tra i risultati più interessanti del progetto c’è infatti uno studio, realizzato nelle Marche dalla società Mercados Emi in collaborazione con il Servizio territorio ambiente energia della Regione, che mira ad individuare costi e benefici di un passaggio ad un’economia a basse emissioni. Lo studio è stato condotto in realtà su tre regioni europee: oltre alle Marche, la Cornovaglia (Gran Bretagna) e il Burgenland (Austria), ed

ha consentito la messa a punto di un modello denominato Pace (Prioritarization of Actions for a Low Carbon Economy), utile per mettere a confronto una serie di azioni in base a costi, emissioni e posti di lavoro prodotti. L’elaborazione del modello è stata

Una centrale eolica preceduta dalla raccolta di un’ampia quantità di informazioni. E’ stato creato un registro dei rischi legati ai cambiamenti climatici: rischi fisici (quali l’incremento del livello del mare e l’impatto su pesca e turismo), energetici (come la crescita dei consumi per impianti di condizionamento a causa dell’innalzamento della temperatura), o di carattere politico/normativo (come l’insufficiente sostegno finanziario). E’ seguita la fase di raccolta dati, da cui sono emerse informazioni significative:

in particolare il settore trasporti nelle Marche è risultato quello con i più alti consumi di energia e con il maggiore quantitativo di emissioni di Co2. A questo punto sono state individuate dieci misure da sottoporre a test attraverso il modello Pace: efficienza

energetica negli edifici pubblici, impianti di cogenerazione nelle piccole e media imprese (pmi), minieolico, bus pubblici ecologici, impianti a biogas, efficienza energetica nell’illuminazione pubblica, forestazione, impianti fotovoltaici nel settore residenziale e commerciale, intermodalità, efficienza energetica per condizionamento/riscaldamento nelle pmi. Ciascuna misura viene valutata rispetto a tre parametri: emissioni, costi, posti di lavoro netti creati. Per effettuare un primo

test, sono stati impostati dati quantitativi, ambiziosi ma realistici per la realtà marchigiana: isolamento termico di 50 edifici pubblici entro il 2015, realizzazione di impianti di cogenerazione per 200 mw entro il 2020, sostituzione di 706 autobus con bus ecologici entro il 2020, realizzazione di turbine eoliche per 5,5 mw entro il 2020, 9 mw di recupero biogas entro il 2020, sostituzione di 9700 lampadine con lampadine ad alta efficienza entro il 2020, riforestazione dell’1% dei territori di propriet? pubblica entro il 2018, 80 mw di fotovoltaico nei settori residenziale e commerciale entro il 2013, realizzazione di una stazione intermodale per il trasferimento di 25 mila tonnellate di merci dalla strada alla ferrovia entro il 2020, sostituzione di 2.290 unità di impianti di riscaldamento e di condizionatori nelle pmi con modelli ad alta efficienza entro il 2017. Secondo questa simulazione in una proiezione al 2020, un potenziamento della capacità cogenerativa installata dalle pmi e incentivata con fondi regionali risulterebbe particolarmente efficace sotto il profilo della creazione di posti di lavoro (considerando l’intera filiera: produzione, installazione, manutenzione); rispetto alla riduzione delle

emissioni, i risultati migliori arrivano dall’intermodalità, che prevede una forte partecipazione dei privati e presenta la criticità di costi alti e lunghi tempi di realizzazione. Facendo, inoltre, una valutazione complessiva che tenga conto dei costi e della riduzione delle emissioni (su scala globale), risulterebbero più efficaci fotovoltaico ed eolico. Valutazioni da prendere con cautela: i risultati non vanno considerati in assoluto, perché ogni misura dipende da ipotesi specifiche, legate alla scala di realizzazione

(quali la potenza degli impianti o il numero di veicoli ecologici), ai contributi regionali necessari e alla partecipazione richiesta al settore privato. In realtà è proprio la flessibilità il principale vantaggio del modello: si possono aggiungere altre misure e variare i parametri quantitativi di partenza per elaborare scenari diversi. Grazie al progetto Rsc, i decisori politici hanno dunque a disposizione uno strumento efficace e scientificamente fondato per individuare le scelte più opportune verso un’economia a basse emissioni.

Un contributo alla crescita sostenibile Il progetto europeo Rsc vede impegnata la Regione Marche insieme con un partenariato che comprende amministrazioni pubbliche nazionali, regionali, locali e agenzie a partecipazione pubblica di Austria, Bulgaria, Italia, Polonia, Malta, Regno Unito, Spagna ed Ungheria. Ha l’obiettivo di favorire, attraverso la cooperazione regionale e fornendo alle regioni strumenti e metodologie opportune, politiche efficaci per un’economia a basse emissioni di Co2, vista non solo come necessità ambientale ma anche come opportunità di sviluppo economico e sociale. Iniziato nell’ottobre del 2008 ed ora in fase conclusiva, il progetto è cofinanziato dal Programma europeo Interreg IVC, nell’ambito della strategia di “Cooperazione territoriale europea” e raccoglie i frutti di un precedente progetto europeo. Rsc parte dalla convinzione che le regioni europee abbiano un elevato potenziale per contribuire alla crescita sostenibile, ed investe in questo potenziale, favorendo la condivisione di esperienze pratiche, conoscenze e strumenti concreti.


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Spiaggia di Velluto, festa grande a Senigallia organizzata da Vladimiro Riga: parata di vip e parterre delle grandi occasioni. Il riconoscimento, tra gli altri, a Berloni della DonDup e ad Alice Bellagamba

“Lunga vita al Premio” Il ricordo di Fabiola Seta nelle parole di Sebastiano Somma SILVANA CORICELLI

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al maxischermo il passato di una meta tra le più modaiole in Europa si proietta sul palco: revival con grandi ospiti, con gioco di rimandi al parterre dove sono i testimoni di quell’epoca. Alla sua seconda edizione, il “Premio Città di Senigallia Spiaggia di Velluto” ha saputo regalare alla platea del suo teatro naturale, il lungomare epicentro della Senigallia che negli anni ’60 e ’70 si guadagnava fama incontrastata anche oltre i confini italici, il sapore evocativo di estati irripetibili. Spiaggia di velluto galeotta di giorno, mitica la notte tuffata nei dancing e i tanti locali cult che alimentavano i sogni degli avventori con indimenticate serate cui partecipavano i mostri sacri dello spettacolo. Scorrono le immagini in bianco e nero sullo sfondo, riverberano il passato sul palco allestito tra i locali dirimpettai Sugar Coffe e Casa del Mar. Dei rispettivi titolari, Michele Ercole e Umberto Pacini, l’idea del progetto, realizzato da Vladimiro Riga e cui Senigallia ha tributato calorosa accoglienza, con patrocinio del Comune. Fitto cordone di pubblico, parata di

vip su una delle passerelle più calde dell’estate marchigiana: “Lunga vita al Premio”, ha detto la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande dal palco, con lei il sindaco e il vicesindaco della città rivierasca, Maurizio Mangialardi e Maurizio Memè, questi ultimi a ribadi-

accompagnato dalla sua band; rock and roll, blues e pop in miscellanea con la lirica, protagonista il tenore Edoardo Guarnera, che ha celebrato musicalmente il 150° anniversario dell’Unità dell’Italia –ad

onorare la ricorrenza, anche il poetico ‘cameo’ che ha visto protagonista la piccola Anna Maria Donninelli-, e poi le canzoni che

hanno scritto la storia della musica italiana nell’interpretazione di Michele Pecora. La Fisarmonica Marchigiana del maestro

Premio “Città di Senigallia Spiaggia di Velluto”: a sinistra la piccola Anna Maria Donninelli durante la dedica della serata al 150° dell’Unità d’Italia; a lato, da sinistra: Sebastiano Somma, Michele Ercole, Patrizia Casagrande e Vladimiro Riga; sotto uno spaccato del pubblico re l’impegno per il calendario di appuntamenti di spicco che l’estate senigalliese vanta. E’ uno dei momenti clou della serata, spettacolo “varietà vecchia maniera” ma che bandisce la nostalgia e tesse i racconti, le parole, i ricordi sulla trama e l’ordito della musica, colonna portante del format: nel cast artistico l’irrefrenabile Andrea Mingardi –riconfermato a furor di popolo dopo il successo della scorsa edizione-

Marcello Borselli e le ballerine di Danza in Scena elementi di spicco nell’orchestrazione dell’eclettica Melissa Di Matteo, sua la regia e anche la conduzione della serata, affiancata dal giornalista Ciro Montanari, nel parterre a raccogliere interviste tra viveur e dj di allora: gli anni ’60 e ’70 che riaffiorano anche nel ricordo di Franco Gasparri, la figlia Stella presente alla manifestazione. Sebastiano Somma è tra i premiati: toccanti le parole che l’at-

tore ha voluto rivolgere all’ “amica” Fabiola Seta –sei mesi sono trascorsi dalla prematura scomparsa della promoter senigalliese-, cui ha dedicato, duettando con Guarnera, “Reginella”. Nella rosa dei premiati sono Daniele Tombolini, già arbitro di calcio e adesso brillante opinionista; Alice Bellagamba, artista jesina alla ribalta nazionale attraverso la scuola di “Amici” di Maria de Filippi; Giancarlo Tomassetti, grande regista televisivo di eventi sportivi della Rai; Massimo Berloni e Tommaso Raffone, rispettivamente titolare e amministratore delegato della DonDup, marchio nazionale di stampo tutto marchigiano, la Vigor Senigallia Calcio. Il riconoscimento anche a realtà del mondo dell’economia che si distinguono per un’attività improntata ad un forte radicamento nel territorio: Banca Suasa Credito Cooperativo, Viaggi del Turchese, Consorzio Le Grotte di Frasassi, Consorzio di calzature Multimarche. A consegnare la raffinata scultura artistica in argento, tra gli altri, il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi, l’imprenditore Giampaolo Giampaoli, il giornalista e scrittore Giancarlo Trapanese, Saturnino Di Ruscio ed Elio Pasquini.


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Sof 2011: due opere di Verdi, Un ballo in maschera e Rigoletto, e poi Così fan tutte di Mozart. Nel cartellone anche Monteverdi, uno spettacolo su Mahler e la grande danza. Il direttore artistico Pier Luigi Pizzi

“Estetica e rigore”

Pier Luigi Pizzi

SILVANA CORICELLI

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edici appuntamenti dal 22 luglio all’11 agosto tra opera, danza, recital, musica e incontri culturali. Libertà e destino il tema di questa edizione 2011 dello Sferisterio Opera Festival, che a Macerata continuerà a richiamare melomani di tutto il mondo. Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, due titoli di Giuseppe Verdi –due nuove produzioni- inseriti nel cartellone della 47a Stagione lirica di tradizione della città marchigiana, promosso ed organizzato dall’Associazione Arena Sferisterio sotto la direzione artistica del maestro Pier Luigi Pizzi che ha trasformato la storica rassegna estiva in un festival, giunto alla sua sesta edizione. “Estetica associata all’etica e al rigore”, ha ribadito Pizzi, ricordando gli elementi caratterizzanti il suo progetto, durante la presentazione del programma a Roma insieme con il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, la vicesindaco di Macerata Irene Manzi, la presidente della Commissione Cultura regionale Rosalba Ortenzi, Maurizio Belloni di Banca Marche, sponsor ufficiale del Festival 2011, e Barbara

Una veduta dello Sferisterio di Macerata Gabrielli del gruppo Gabrielli, sostenitore del progetto “La musica per la crescita dei giovani nella provincia di Macerata”. Conferenza inaugurale di Massimo Cacciari, a seguire la prima di Un ballo in maschera di

Verdi, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi: “Una lettura –ha spiegato il maestro- che

tiene conto della versione bostoniana: ambientazione negli anni ’70, in epoca kennediana, la storia, pur

senza riferimento alcuno alle vicende di Dallas, vive in quel clima e risente di quelle tensioni, risultando

“Così fan tutte”, l’allestimento firmato Pier Luigi Pizzi

Le date e i cast L’edizione 2011 del Sof si aprirà allo Sferisterio con “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi (22–26–29 luglio e 5 agosto, ore 21), direttore Daniele Callegari, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. Nel cast: Stefano Secco (Riccardo), Marco Di Felice (Renato), Teresa Romano (Amelia), Elisabetta Fiorillo (Ulrica), Gladys Rossi (Oscar). L’opera sarà preceduta, alle ore 18 nell’Auditorium di San Paolo, dalla conferenza inaugurale di Massimo Cacciari. Seguirà un’altra opera verdiana, “Rigoletto” (23-27-30 luglio e 4-6 agosto, ore 21), direttore Andrea Battistoni, regia, scene e costumi di Massimo Gasparon. Cast: Ismael Jordi (Duca di Mantova), Giovanni Meoni (Rigoletto), Desirée Rancatore (Gilda), Alberto Rota (Sparafucile), Tiziana Carraro (Maddalena). Al Teatro Lauro Rossi andrà in scena “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart (24-28-31 luglio, ore 21) in

coproduzione con la Fondazione Teatro delle Muse di Ancona. Direttore Riccardo Frizza, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, nel cast Carmela Remigio (Fiordiligi), Ketevan Kemoklidze (Dorabella), Andreas Wolf (Guglielmo), Juan Francisco Gatell (Ferrando), Giacinta Nicotra (Despina), Andrea Concetti (don Alfonso). Il Festival si avvarrà anche quest’anno della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, del Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, il cui maestro è David Crescenzi, e della Banda “Salvadei” Città di Macerata. Sempre al Teatro Lauro Rossi, il 3 agosto, alle ore 21, si rappresenterà una “Festa Monteverdiana”, diretta da Marco Mencoboni,

col complesso vocale e strumentale del Cantar Lontano, che, proponendo il repertorio profano di Claudio Monteverdi, si lega idealmente al “Vespro della Beata Vergine”, l’opera sacra che ha inaugurato il Sof 2010. Protagonista di questa serata sarà Anna Caterina Antonacci. In collaborazione con Civitanova Danza, l’11 agosto allo Sferisterio (ore 21) verrà presentato il Gala di balletto Svetlana Zakharova & Étoiles del Bolshoi Ballet, in prima ed esclusiva regionale a Macerata, grazie al progetto Danza all’Opera. Il 2 agosto, al Teatro Italia alle ore 21, andrà in scena, nel centenario della morte di Gustav Mahler, lo spettacolo Il tempo di Mahler con Massimiliano

Finazzer Flory e con la partecipazione di Quirino Principe, Gilda Gelati e Gianni Dallaturca. Come ogni anno, durante il Festival sono previsti molti eventi collaterali, che vedranno avvicendarsi nei vari spazi teatrali maceratesi personaggi della cultura internazionale, la cui organizzazione è affidata a Sferisterio Cultura con gli Aperitivi Culturali e con le rassegne: Pomeridiana, organizzata dall’associazione Adam e OperAperta curata dall’associazione Divini Versi. Informazioni e biglietteria piazza Mazzini 10 Macerata dalle 9.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20. Tel.: 0733 230735 boxoffice@sferisterio.it www.vivaticket.it

dunque la passione d’amore tra i due personaggi protagonisti ancora più inquieta e coinvolgente”. Altra opera verdiana, Rigoletto, direttore Andrea Battistoni –giovanissima personalità del podio che sta facendo molto parlare di sé-, regia, scene e costumi di Massimo Gasparon: “Ambientazione ottocentesca –ha spiegato quest’ultimo-, la festa una versione a metà strada tra Veronesi e Tiepolo: un carnevale perenne che non conosce giorno né notte, per quanto riguarda il lato spettacolare”. Coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini e circuito Lirico Lombardo, le riprese, ha annunciato Gasparon, andranno avanti tutto l’anno; nel ruolo del Duca di Mantova Ismael Jordi, una novità assoluta per l’Italia. Così fan tutte di Mozart sarà proposto al Teatro Lauro Rossi: in coproduzione con la Fondazione Teatro delle Muse e firmato Pizzi, un allestimento che il pubblico di Ancona ha già avuto modo di apprezzare, andato in scena qualche mese fa con grande successo al Massimo dorico. Alla presentazione romana del cartellone, anche Renato Pasqualetti, presidente della Form, e Carlo Pesaresi, presidente Consorzio Marche Spettacolo.

Tau: il teatro antico anche ad Ancona Anche gli Anfiteatri romani di Ancona e di Castellone di Suasa ad ospitare, in questa edizione 2011, l’arricchita proposta del Tau/Teatri antichi uniti, che passa dagli otto appuntamenti dello scorso anno ai diciannove in cartellone, sulle linee direttrici di un programma che presenta testi dell’antichità greco-latina che si prestano anche a letture drammaturgiche più attuali, oltre ad opere che, pur appartenendo a tradizioni letterarie più recenti e moderne, sono accomunabili per argomenti e stile ai canoni della classicità. Centrali nella progettazione della rassegna sono i luoghi di interesse archeologico: anfiteatri, siti e

Monica Guerritore in “La Favola di Amore e Psiche” spazi di straordinaria suggestione utilizzati per la spettacolarizzazione sono in questo modo restituiti ad un ampio uso dall’impe-

gno congiunto di Province, Comuni, Regione, Amat e Soprintendenza ai Beni archeologici. Un omaggio alla commedia plautina è in scena il 13 luglio a Falerone (Teatro romano) con Truculentus: Nei panni della protagonista femminile Eleonora Brigliadori diretta dal regista Aurelio Gatti. Grande tragedia di contrasti, l’Antigone di Sofocle nella “lettura in concerto” che ne offrono Elena Bucci e Marco Sgrosso viene proposta il 14 luglio a Monte Rinaldo (area archeologica La Cuma) e il 15 luglio ad Urbisaglia (Anfiteatro romano). Il 22 luglio la scena dell’Anfiteatro

romano di Ancona è per due grandi nomi del teatro italiano, Paola Gassman ed Edoardo Siravo, protagonisti di Edipo o della colpa, un viaggio nel mito da Sofocle a Seneca. Il Tau prosegue il 22 luglio a Falerone (Teatro romano) e il 23 luglio ad Urbisaglia (Anfiteatro romano) con Eratosthénes. Il volto della terra, un progetto dell’Università di Camerino – Scuola di Scienze ambientali che tratta in forma scientifica e poetica gli albori della geografia matematica. Monica Guerritore è la protagonista il 24 luglio a Falerone (Teatro romano) de La favola di Amore e Psiche, una favola popola-

re, comica, semplice come le grandi opere raccontata direttamente al pubblico. Sulle note degli Afrolibè la voce di Enzo Decaro ripercorre, il 24 luglio al Teatro romano di Ascoli Piceno, momenti dell’Eneide virgiliana nella traduzione di Vittorio Sermonti. Il 28 luglio ancora ad Ascoli Piceno (Teatro romano), il 29 luglio ad Ancona (Anfiteatro romano) e il 30 luglio ad Urbisaglia (Anfiteatro romano) l’appuntamento è con la commedia plautina Miles Gloriosus con protagonista un’inedita Vanessa Incontrada. Ultimi appuntamenti della rassegna il 31 luglio a Falerone (Teatro romano) e il 3 agosto ad Ancona (Anfiteatro romano) con

Fedra rivista a tranci di Andrea Casentino per la regia di Valentina Rosati, giovane artista anconetana che fa parte di Matilde. Piattaforma per la nuova scena marchigiana promossa dalla Regione Marche e dall’Amat. L’allestimento è prodotto da Teatro Stabile delle Marche e Infinito srl/ Pierfrancesco Pisani in collaborazione con Amat, Belteatro, Bottega Rosenguild e Argot Studio. La conclusione del Tau il 12 agosto al Teatro romano di Ascoli Piceno è affidata ai Canti d’amore di Catullo recitati da Vanessa Gravina accompagnata dalle musiche originali di Gabriele Bonolis, eseguite dal vivo dal Laboratorio Ensemble diretto da Federico Paci.


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Dal 10 agosto la XXXII edizione del Festival di Pesaro: due nuovi allestimenti, due riprese e tanti altri appuntamenti in cartellone

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L’Adelaide apre il Rof D

ue nuovi allestimenti, due riprese e molti altri appuntamenti, nel nome del genio locale Gioachino Rossini. E’ una trentaduesima edizione che sembra non risentire della crisi quella che il Rossini Opera Festival si appresta a dispiegare quest’anno, dal 10 al 23 agosto a Pesaro: merito della peculiarità del Rof, come ha sottolineato il sovrintendente Gianfranco Mariotti alla presentazione romana della rassegna, commentando lo stato di salute artistico finanziario dell’ente; “Noi siamo un caso a parte rispetto agli enti lirici italiani –l’inciso-. Siamo un festival ideologico, con un binario già tracciato ed un compito, la restituzione rossiniana, sostenuto dallo Stato”. Garantite dunque anche quest’anno due settimane all’insegna della qualità, con scelte innovative nel cartellone e cast con interpreti di grande prestigio. L’edizione si apre col nuovo allestimento di Adelaide di Borgogna (Teatro Rossini, 10-13-16-19 e 23 agosto, ore 20), una delle pochissime partiture che ancora mancavano per completare la messa in scena del vastissimo catalogo rossiniano, come ha ricordato il direttore artistico del Rof Alberto Zedda. L’opera, curata nella sua edizione critica da Gabriele Gravagna

e dallo stesso Zedda, è messa in scena da Pier’Alli -sulla scia dei successi conseguiti a Roma col Moïse et Pharaon diretto da Riccardi Muti- e metterà in luce apprezzati artisti dell’ultima generazione per la prima volta al Rof: il direttore d’orchestra Dmitri Jurowski, il soprano Jessica Pratt, il tenore Bogdan Mihai, oltre ai già noti Nicola Ulivieri, Jeannette Fischer, Francesca Pierpaoli

molto amato dallo stesso Rossini: Mosè in Egitto (Adriatic Arena, 11-14-17 e 20 agosto, ore 20); la regia dell’opera è curata da Graham Vick, lo stesso che firmò la memorabile messa in scena al Rof del Moïse et Pharaon nel 1997. Ad affiancarlo, un cast di prima grandezza, con Riccardo Zanellato, Alex Esposito, Dmitry Korchak, Yijie Shi, Sonia Ganassi e Olga

Un bozzetto del Mosè in Egitto, uno dei due nuovi allestimenti della XXXII edizione del Rof impattante della scorsa Senderskaya. Seguirà la e Clemente Antonio Daliotti edizione. A dirigere, José ripresa de La scala di seta che affiancheranno la grande Miguel Pérez-Sierra, che (Teatro Rossini, 12-15-18 e Daniela Barcellona. L’altro torna a Pesaro dopo il plauso 21 agosto, ore 20), riproposta nuovo allestimento di questa conseguito con Il viaggio a dopo una pausa di tempo edizione pesarese ripropone Reims del 2006. L’altra insolitamente breve grazie al un capolavoro fra i più ripresa riguarda l’allestimento successo di uno spettacolo apprezzati dal pubblico e

La Corbo a Roma Arte di strada, arte che fa strada. Anche Ancona è approdata alla Street Parade di Roma, la mostra ospitata da MondoPop International Gallery e curata da David Vecchiato nell’ambito dello Urban Superstar Project, evento che ha preso il via nel 2009 al Museo Madre di Napoli. In esposizione, alcuni dei migliori lavori di arte di strada degli ultimi anni, di provenienza sia italiana che internazionale. Nella selezionata rosa dei nomi, un’artista di spicco della nostra regione, l’anconetana Allegra Corbo, l’eclettica direttrice artistica di Pop Up!. Le opere di Allegra saranno in mostra, insieme a quelle di altri 22 artisti, fino al 31 luglio, e saranno acquistabili a prezzi accessibili, di gran lunga inferiori a quelli di mercato. Un’opportunità eccezionale per toccare con mano il mondo dell’arte urbana, un mondo che sta ottenendo sempre più riconoscimenti, ma che non vuole dimenticare quelle origini che hanno portato alla definizione di New Art. Per Allegra Corbo questa non è l’unica presenza nella capitale: nello stesso periodo, fino al 21 luglio, sarà infatti possibile trovarsi al cospetto delle sue creazioni anche al laboratorio-galleria Laszlo Biro, dove sarà esposta un’installazione da Aletheia, volume illustrato cui Allegra ha lavorato insieme all’artista romano Andreco e nella città dorica già presentato all’inizio di quest’anno (vedi Marche domani n. 1 – gennaio 2011, pag. 19). L’allestimento proposto approfondisce un tema caro ai due artisti: quello delle maschere rituali e della ricerca, attraverso il simbolismo onirico, di una verità archetipica difficile da afferrare. Ros. Ma.

guepazzo), Davide Lorino e Maria Sole Mansutti. Restituite dunque quelle Marche che hanno fatto da scenario “funzionale all’intreccio ( i territori del maceratese, Monti Sibillini e Monti Azzurri ndr.) anche perché spesso sono le location a scrivere il film”, come ha dichiarato il regista Zampino, alla sua opera prima. Paesaggi autunnali che hanno prestato atmosfera e colori ad una complessa storia familiare, tra commedia noir e dramma esistenzia-

Il sovrintendente del Rof, Gianfranco Mariotti di Emilio Sagi de Il viaggio progetto di recupero dell’intea Reims (Teatro Rossini, 14 e ro corpus dei Péchés de 17 agosto, ore 11) ripreso da vieillesse (Rocca Costanza, Elisabetta Courir e diretto 13-14-20 e 21 agosto, ore 19) dalla giovane musicista cinese in collaborazione con l’Ente Yi-Chen Lin. Interpretano Concerti di Pesaro, l’Accadel’opera gli allievi finalisti dei mia Musicale Napoletana e la corsi dell’Accademia RossiFondazione Rossini, con i niana. Al posto del consueto pianisti Stefan Irmer, Bruno concerto sinfonico-corale, Canino, Marco Sollini e quest’anno è in programma Giovanni Bellucci; quattro un’esecuzione concertante del Concerti di Belcanto affidati Barbiere di Siviglia (Teatro a Marianna Pizzolato, Rossini, 22 agosto, ore 20.30) Dmitry Korchak, Nicola videotrasmessa in piazza, a Alaimo – Mario Cassi, e coronamento di un convegno Marina Rebeka (Auditorium di presentazione della nuova Pedrotti, 13-16-19 e 21 edizione critica dell’opera a agosto, ore 17) ed il Festival cura di Alberto Zedda, data Giovane (Teatro Sperimentaalle stampe l’anno scorso le, 22 luglio, ore 20), che dalla Fondazione Rossini e porterà in scena il concerto da Casa Ricordi. L’opera degli allievi dell’Accademia verrà diretta dal maestro Rossiniana. L’Orchestra e il Zedda e cantata da Mario Coro del Teatro Comunale Cassi, Juan Francisco Gatell, di Bologna interpreteranno Marianna Pizzolato, Nicola Mosè in Egitto, Adelaide di Alaimo, Nicola Ulivieri, Borgogna e Il barbiere di Jeannette Fischer, Francesca Siviglia; l’Orchestra SinfoniPierpaoli, Clemente Antonio ca G. Rossini interpreterà La Daliotti. Completano il scala di seta e Il viaggio a calendario del Festival la Reims. terza frazione dell’ambizioso Rosemary Martarelli

L’estetica dei visionari alla rassegna Salvi La Rassegna internazionale d’arte - Premio “G.B. Salvi”, che si inaugura a Palazzo della Pretura di Sassoferrato (An) il 29 luglio, scrive un altro capitolo, il 61°, della sua lunga e affascinante storia. Un capitolo dal tema suggestivo ed intrigante, “La vertigine della visione”, che trae spunto da una riflessione del grande storico dell’arte e letterato francese Henri Focillon, così magistralmente espressa nel suo saggio “L’estetica dei visionari”. Curata da Gabriele Simongini con la collaborazione di Silvia Cuppini, questa nuova edizione della rassegna racchiude tre mostre, originali e dense di contenuti, che, seppur caratterizzate da forme espressive e linguaggi stilistici diversi, riconducono all’elemento centrale, quello, appunto, “visionario” dell’intera manifestazione. Tre i momenti espositivi: Vasco Bendini: la pittura come soffio vitale, Liquid Flags.

Nelle sale L’erede, girato nelle Marche E’ uscito nelle sale cinematografiche italiane l’8 luglio L’erede, primo lungometraggio girato interamente nelle Marche. Anteprima nazionale ad Amandola come omaggio al territorio regionale, la pellicola, prodotta dalla Panoramic Film e sostenuta da Marche Film Commission, è per la regia di Michael Zampino e ha tra gli interpreti Alessandro Roja (Incantesimo 7, Romanzo criminale), Guia Jelo (Il commissario Montalbano, La vita rubata),Tresy Taddei (San-

già considerato cult per i pregi della regia di Damiano Michieletto, la giovane star che al Rof ha affermato il suo talento. Con lui una schiera di brillanti rossiniani, taluni debuttanti a Pesaro ed altri abituali collaboratori del Festival, che si uniscono allo scenografo e costumista Paolo Fantin, recente vincitore del Premio Abbiati per le scene ed i costumi del Sigismondo, la novità

le, dando seguito “a una sorta di vocazione –spiega Anna Olivucci, responsabile MFC- che sempre più sembra costituire motivo di scelta per le produzioni cinematografiche”. La Regione , fra breve anche attraverso la neo Fondazione Marche Cinema Multimedia, sta rilanciando l’immagine di una nuova filmogenia per le Marche, per valorizzare la presenza in questo settore che sta conoscendo nuovi e importanti momenti di visibilità.

Identità liquide e Marche visionarie e plurali: Exempla. Vasco Bendini è uno dei massimi artisti italiani dei nostri tempi, presenta una sintetica, ma significativa rassegna di 11 opere, una per decennio a partire dagli anni ’50, oltre ad una piccola selezione di quadri recentissimi. Una presenza, quella del maestro emiliano, che dà lustro alla manifestazione. Liquid Flags. Identità liquide, che costituisce il nucleo centrale della rassegna, ospita 28 artisti (di cui 4 stranieri) di grande intensità, ciascuno presente con due opere. Un gruppo di autori, di varie generazioni e di diversa formazione artistica, i quali presentano una loro riflessione creativa sui vessilli ideali dei propri valori in relazione anche ad una prospettiva sociale, geografica e culturale in continuo mutamento. Gli artisti in mostra sono: Marco Brandizzi, Michele Ciribifera, Ugo Cossu,

Luciano De Liberato, Iginio De Luca, Fabio Domenicali, Mehran Elminia, Sidival Fila, Giorgio Galli, Franco Giuli, Francesco Guerrieri, Andrea Lelario, Danilo Maestosi, Marcello Mariani, Claudio Marini, Piero Marsili, Matteo Montani, Gianluca Murasecchi, Franco Paletta, Stefano Piali, Pupillo, Andrzej Rachon, Reinhard, Paolo Spoltore, Mariarosaria Stigliano, Mariantonietta Sulcanese, Marco Tamburro, Giovanni Temini. La terza sezione propone 32 autori residenti o attivi nelle Marche, i quali presenteranno un’opera ciascuno. Questi i protagonisti: Elena Amoriello, Matteo Angelini, Vitaliano Angelini, Sante Arduini, Franco Bastianelli, Luciano Bongiovanni, Adriano Calavalle, Silvia Caldarigi, Marco Ceccarini, Piero Cicoli, Noris Cocci, Bruno Cristallini, Giorgio Cutini, Antonio Delle Rose, Antonio De Luca, Giovanna Forlani, Giuseppe

Gentili, Soha Khalil, Roberto Moschini, Claude Victor Offray III, Sandro Pazzi, Alessandro Petrolati, Piero Piangerelli, Nino Pieri, Caterina Prato, Roberto Recanatesi, Wilson Santinelli, Roberto Stelluti (con un omaggio a Piranesi), Vincenzo Tiboni, Sandro Trotti, Giovanni Turria, Amir Yeke, Franco Zingaretti. “Sembra che il visionario soggiaccia al potere della vertigine”, scrive Focillon nell’Estetica dei visionari; “Nelle Marche -commenta la curatrice Cuppini- la grande pittura del passato, da Raffaello a Lotto, si è misurata con la visione anche come trans-figurazione, come si possa andare oltre la figurazione”. Organizzata dal Comune con il patrocinio dell’Università di Urbino, la rassegna, che resterà allestita fino al 4 settembre, si avvale della collaborazione di Regione Marche e Provincia di Ancona e del contributo della Fondazione Carifac.

“Non a voce sola”: il calendario fino a ottobre “Un progetto di qualità per una riflessione che spazia dalla poesia alla filosofia, dalla narrativa alla musica, alle arti, con un linguaggio tutto al femminile”. Con queste parole, l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, ha definito la rassegna itinerante “Non a voce sola”, presentata in Regione, alla presenza degli assessori alla Cultura dei Comuni di Ancona, Andrea Nobili, di Macerata, Irene Manzi, di Porto Sant’Elpidio, Anna

Linda Pasquali, di Sant’Elpidio a Mare, Sibilla Zoppo Martellini, e della curatrice e ideatrice, Oriana Salvucci. Una rassegna itinerante, che si ripete dopo il successo dello scorso anno: tema di questa edizione, il rapporto della donna con lo “spazio pubblico”, sia esso scenico, narrativo, filosofico, economico o politico. Verrà ascoltata la voce di donne quali Lidia Ravera (Ancona, 16 luglio); Barbara Alberti (Sant’Elpidio a Mare, 23 luglio), con lei

Cinzia Pennesi, Clara Galante e Claudia Mencarelli; Elena Varvello (29 luglio, Corridonia), Francesca Comencini (Porto Sant’Elpidio, 9 settembre), con lei Roberta Biagiarelli; Paola Maugeri (Senigallia, 15 settembre), per citare le più note. Fitto il calendario degli appuntamenti fino al 19 ottobre, quando, all’Accademia di Belle Arti di Macerata, sarà attribuito il premio Svoboda al talento artistico e creativo a Maria Giuseppina Grasso Cannizzo.


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cultura

Biennale di Venezia, nell’ambito del Padiglione Italia

Ancona e Urbino capitali dell’arte ROSEMARY MARTARELLI

Anche le Marche hanno la loro Biennale, anzi due. Ottantasette gli artisti che contribuiscono a tracciare per la prima volta una mappatura della storia dell’arte contemporanea regionale in tutte le sue declinazioni. Il merito va all’impostazione data, quest’anno, alla 54a Esposizione internazionale

In mostra nel capoluogo, le imponenti creazioni di Valeriano Trubbiani, gli acrilici di Leonardo Cemak, omaggio al tricolore; le stampe alla gelatina d’argento di Lorenzo Cicconi Massi, la tela dipinta con tempera e carbone di Carlo Cecchi, l’accostamento insolito di tronchi ed ombrelli di Marco Bernacchia. Insieme a queste, esposte le opere di Federica Amichetti, Paolo Annibali, Ezio Bartocci, Ubaldo Bartolini,

Vittorio Sgarbi all’inaugurazione di Ancona d’arte della Biennale di Venezia, organizzata all’insegna delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ed in particolare alla volontà di Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia all’interno della mostra, di valorizzare tutte le esperienze artistiche regionali, ramificando le sedi espositive. Sono nate così, in seno al Padiglione Italia, le Biennali delle Regioni, estensioni dell’esposizione veneziana. Nelle Marche due sono le sedi dove la Biennale ha già preso il via e dove sarà visitabile fino al 27 novembre: la Mole Vanvitelliana di Ancona e l’Orto dell’Abbondanza di Urbino. Una scelta che ha permesso di indagare la produzione artistica degli ultimi dieci anni ad ampio raggio. Trentuno gli artisti in mostra ad Ancona, e 56 ad Urbino, tutti scelti da una commissione regionale tecnica che ha affiancato quella nazionale. “Un’operazione democratica”, l’ha definita Sgarbi, ad Ancona per l’inaugurazione della sezione marchigiana alla Mole. E sulle estensioni regionali ha detto: “L’Italia è un insieme di capitali della diversità e le Marche incarnano bene questa pluralità. Ho ritenuto che, nell’anniversario dell’Unità d’Italia, queste diverse realtà andassero celebrate, per restituire loro un’identità”. Ha parlato di promozione e valorizzazione delle diverse esperienze creative Pietro Marcolini, assessore alla Cultura della Regione Marche, ente organizzatore del progetto, con un inciso, alla presenza anche di Andrea Nobili, assessore dorico alla Cultura, sull’importanza di mettere l’arte in relazione con l’economia del territorio, per renderla un motore di sviluppo.

Sirio Bellucci, Francesca Bilò, Roberta Bilò, Elia Cantori, Silvio Craia, Curzia Curi, Giorgio Cutini, Anna Maria Ferretti Damati, Francesca Gentili, Alessandro Giampaoli, Franco Giuli, Paolo Gobbi, Marco Luzi, Bruno Mangiaterra, Marina Mentoni, Stefania Pignatelli, Sirio Reali, Mario Sasso, Iginio Straffi, Stefano Tonti, Rita Vitali Rosati e Massimo Vitangeli. Ad Urbino, invece, in mostra i lavori di Mariano Andreani, Walter Angelici, Alfredo Bartolomeoli, Franco Bastianelli, Antonio Battistini, Renato Bertini, Claudio Boccolacci, Leonardo Bollini, Simona Bramati, Mauro Brattini, Federico Cacciapaglia, Adriano Calavalle, Patrizia Calovini, Fabrizio Carotti, Christian Cassar, Bruno Cerboni Bajardi, Mara Cerri, Marco Cingolani, Madalin Ciuca, Giulia Corradetti, Bruno D’Arcevia, Chiara Diamantini, Anna e Laura Facchini, Rosalia Filippetti, Umberto Frangi, Ennio Giuliani, Giuliano Giuliani, Rossano Guerra, Tonino Guerra, Sebastiano Guerrera, Eriberto Guidi, Carlo Iacomucci, Enrico Maria Lattanzi, Mario Logli, Giulia Marchi, Arnaldo Marcolini, Giovanni Marinelli, Giorgio Matteini, Giorgio Mercuri, Rocco Natale, Sergio Pari, Sandro Pazzi, Oscar Piattella, Riccardo Piccardoni, Michele Pierpaoli, Athos Sanchini, Enrico Ricci, Nino Ricci, Claudio Schiavoni, Rita Soccio, Stefano Solimani, Roberto Stelluti, Sandro Trotti, Walter Valentini, Luca Zampetti, ed Abel Zeltman. Sette i marchigiani presenti al Padiglione Italia a Venezia: Enzo Cucchi, Bruno D’Arcevia, Mario Dondero, Paolo Icaro, Gino Marotta, Tullio Pericoli e Giuliano Vangi.

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ESTATE 2011

Intruders: alla scoperta delle architetture abbandonate nelle Marche; il libro fotografico di Luca Blast Forlani e la mostra di Senigallia

Esploratori urbani I

ntruders è un progetto ospedali e sanatori, manicomi, i Beni e le Attività culturali, fotografico che nasce orfanotrofi, colonie, ville, dalla Provincia di Ancona e dalla passione per cinema e arene, cartiere, dal Comune di Senigallia, l’esplorazione urbana, alla filande, parchi acquatici, trova articolazione in un riscoperta di quei luoghi apparentemente inaccessibili che, oltre al loro stato di abbandono, raccontano di un mondo passato rimasto come cristallizzato nel tempo. Un’attività che ha origini lontane per il fotografo anconetano Luca Blast Forlani, da quando negli anni ’90 andava con il padre a fotografare gli edifici pericolan- Industria cartiera di Fermignano, foto di Luca Blast Forlani ti della zona franata di fornaci, depositi treni, aree e libro, una mostra fotografica, Posatora. Nel tempo questo caserme militari, chiese, una videoinstallazione, oltre bisogno di riscoprire i luoghi cimiteri, mulini, conventi, che nel ciclo di conferenze abbandonati del territorio è fabbriche, hotel, discoteche, che sono state tenute da cresciuto, vedendo Luca Giorgio Cozzolino, sovrintencentrali elettriche, ecc. Forlani coinvolgere un dente ai Beni architettonici e Ulteriore selezione, con una gruppo di amici: durante i paesaggistici delle Marche, e raccolta di 40 scatti fotogranella schedatura di precataloloro viaggi esplorativi fici, nella mostra che resterà go della citata Soprintendencondotti nelle Marche negli aperta fino al 4 settembre ultimi 10 anni oltre 200 i siti za riguardo ad alcuni degli (dalle ore 8.30 alle 19.30) immortalati. edifici fotografati da Forlani. alla Rocca Roveresca di Curato da Monica Il libro (Franco Cosimo Senigallia: in un allestimenPanini Editore), “Intruders. Caputo e Allegra Corbo, il to coerente con lo spirito del Urban explorers. Luca Blast progetto, presentato dall’assoprogetto, attraverso scale e Forlani, photographer”, ciazione Mac -Manifestazioni stanze passanti di una torre racchiude una suggestiva artistiche contemporanee e angolare della Rocca, le selezione di immagini tra patrocinato dal Ministero per opere interagiscono con lo

Dolcini racconta Dolcini Prorogata fino al 30 agosto, in considerazione dell’interesse suscitato, la mostra fotografica “In assenza di iniziative. Dolcini racconta Dolcini”, allestita al Bibe et impera di Pesaro, in viale Trieste 5. Scatti Il fotografo inediti Luciano Dolcini di Luciano Dolcini, fotografo pesarese raffinato e anticonvenzionale, documentano l’iniziativa “Mille manifesti per Massimo”, promossa da Italo Campagnoli ad un anno dalla scomparsa dell’artista e grafico Massimo Dolcini. Immagini gioiose e disinvolte, all’apparenza estemporanee, da cui emergono la profondità del legame che unisce l’opera del grafico Dolcini alla città di Pesaro, la cui storia sociale e culturale è stata raccontata per vent’anni dai suoi manifesti, l’affetto degli amici artisti che “in assenza di iniziative” hanno ricordato un compagno d’arte e di vita realizzando a loro volta un manifesto, e il valore storico, oltre che artistico, che assume lo sguardo sensibile e attento di Luciano Dolcini. Alla mostra è abbinato un raffinato cortometraggio che racconta la performance “Mille manifesti per Massimo” realizzato da Gianni Balista. Maria Chiara Ballerini

spazio. Alla Rocca sarà inoltre possibile visionare il video dei filmaker Matteo Giacchella e Gastone Clementi, girato durante alcune esplorazioni degli Intruders (già proposto anche all’Atelier dell’Arco Amoroso ad Ancona). Il progetto può contare su partecipazioni illustri come quelle di Salvatore Settis, storico dell’arte, Pippo Ciorra, noto architetto del Maxxi di Roma, che ha curato l’introduzione del libro. La schedatura di precatalogo della Soprintendenza – da cui l’eventuale tutela da parte della stessa riguardo ad alcuni edifici tra quelli fotografati dagli Intruders- a riprova di come un’esperienza nata “illegalmente”, così come per molti dei movimenti artistici contemporanei, possa diventare indispensabile testimone di un patrimonio culturale da non dimenticare. Luca Baldini

musicAmuseo saluta il ritorno del grande Sokolov Edizione ricca ed un programma che tocca il centro storico di Ancona ed altri luoghi d’arte dell’entroterra marchigiano,

abbinando artisti di calibro internazionale a talenti marchigiani: molte le novità in questa XIII edizione di musicAmuseo, che il 15 luglio saluta il ritorno del grande Valeriy Sokolov (foto sopra di Stéphane Olivier – Artéphoto) e del suo prodigioso violino: l’appuntamento è ad Ancona, nel Chiostro del Museo Diocesano; al pianoforte Evgeny Izotov. Il 25 luglio la rassegna si sposta alla

corte della Mole Vanvitelliana con Enrico Casazza e La Magnifica Comunità, ensemble di musica barocca tra i più apprezzati del mondo; tra i brani in programma, tutti di Antonio Vivaldi, le straordinarie “Quattro Stagioni”. Il 29 luglio al Chiostro del Museo Diocesano concerto della pianista bulgara Plamena Mangova, che ha iniziato una intensa carriera internazionale. Il 7 agosto la rassegna si sposta a Polverigi, al Cortile di Villa Nappi, dove si esibirà il Coro “Francesco Tomassini” di Serra de’ Conti con un programma del periodo risorgimentale e con un originale accompagnamento di arpa, corno e pianoforte. Ultimo appuntamento il 17 settembre a Castelfidardo nel suggestivo Parco delle Rimembranze, con l’Orchestra Fiati di Ancona che suonerà per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia musiche che appartengono al repertorio risorgimentale. Il Sistema museale della Provincia di Ancona propone degli itinerari che prevedono la visita guidata ai musei e/o al centro storico di Castelfidardo. Concerti del 3 e 10 luglio, 7 agosto e 17 settembre ad ingresso gratuito; ragazzi fino a 18 anni ingresso libero

“Summer Jamboree” dal 30 luglio; anche Renzo Arbore e Wanda Jackson nel nuovo cd E’ nato quasi per scommessa e oggi è uno dei principali appuntamenti dell’agenda estiva italiana, il più grande e importante festival del genere in Europa, nonché tra i primi tre al mondo, vedendo rivolta ogni anno a Senigallia un’attenzione internazionale. Parliamo del “Summer Jamboree”, la cui prossima edizione, la dodicesima, si svolgerà dal 30 luglio al 7 agosto. Organizzato dall’omonima associazione culturale e promosso dall’Amministrazione comunale senigalliese in collaborazione con Regione Marche, Provincia di Ancona, Sistema turistico locale Marca Anconetana e sponsor privati, il Summer Jamboree vedrà distribuito durante l’imminente, nuovo appuntamento che questo festival internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50 fissa con il suo numeroso pubblico, il disco “Summer Jamboree #11 Live”, che raccoglie le migliori esibizioni dal vivo ascoltate durante l’edizione 2010 della manifestazione e in cui sono presenti anche Renzo Arbore (nella foto sopra durante il

“Summer Jamboree” 2010) e la leggendaria Wanda Jackson. Realizzato in tiratura limitata e attesissimo ad ogni edizione, il cd del “Summer Jamboree” è considerato ormai da anni un vero oggetto da collezione, attraverso cui gli appassionati possono rivivere le grandi atmosfere rock and roll dell’entusiasmante baldoria estiva appena trascorsa, preparandosi a quella in arrivo. Il cd 2010 “Summer Jamboree #11 Live”, mixato nello Studio Castrista, contiene ventuno tracce da ascoltare, ma soprattutto da ballare, dalla prima all’ultima.


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cultura

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Festival del contemporaneo, apre Umberto Galimberti

Leopardi-Tolstoj: mostra a Recanati, poi tappa alla Tenuta-Museo di Jasnaja Poljana in Tula. Spacca: “Più saldi rapporti con la Russia”

Pop filosofia a Civitanova

Due anime, un progetto

Popsophia ai nastri di partenza. Evio Hermas Ercoli e Umberto Curi rispettivamente direttore artistico e presidente del comitato scientifico di questo festival del contemporaneo che prevede un contenitore principale dedicato alla filosofia: inaugurazione il 15 luglio affidata ad Umberto Galimberti, con un incontro ideato per l’occasione dal titolo “Dove andiamo”. Si continua il 17 luglio con Umberto Curi che presenterà una lezione inedita,“Lo straniero”, a precedere quella dedicata al fashion, per il quale Remo Bodei sta preparando un saggio su “La filosofia della moda”. Il 29 luglio Massimo Cacciari parlerà invece dell’apparenza con una relazione dal titolo “Fingere”. Chiuderà Margherita Hack il 5 agosto con una dissertazione sul futuro. L’amministrazione comunale di Civitanova, in collaborazione con molteplici istituzioni della provincia di Macerata, è impegnata nell’organizzazione di questo primo appuntamento nazionale della filosofia che si trasforma in filosofia popolare, o pop filosofia. La formula si articola in quattro weekend tematici:

Filosofia, Fashion, Fiction e Futuro. Protagoniste del festival personalità di spicco della cultura e dello spettacolo: oltre a quelle già citate, Giordano Bruno Guerri, Giulio Giorello, Alessandro Bergonzoni, Franca Leosini, Giacomo Marramao, Santo Versace, Platinette, Arnaldo Colasanti, Barbara Alberti, Francesca Rigotti, Luciano Canfora, Simone Regazzoni, Leonetta Bentivoglio, Carola Barbero, Vincenzo Mollica, Aldo Busi, Elio Matassi, Quirino Principe, David Riondino, Federico Moccia, Enrico Ghezzi. Il festival sarà inaugurato da un complesso di sei mostre –curatore Stefano Papetti-, in collaborazione con la Pinacoteca civica Galleria d’arte Marco Moretti e tutte attraversate dal tema della cura del bello.

Quattro i weekend tematici; protagoniste personalità di spicco della cultura e dello spettacolo

L

a mostra prevede due problemi e tutti e due suggeriinaugurata ad aprile alla Mole di tappe: a Recanati, scono soluzioni. E’ giusto anche Ancona, la retrospettiva che il Casa Leopardi, fino al proporre maggiormente Giacomo Pesaro Film Festival ha dedicato 21 agosto, e alla Tenuta- Museo a livello internazionale, dove è al cinema russo contemporaneo di Jasnaja Poljana in Tula, dal 1 ottobre al 27 novembre. Promosso dalla Regione Marche in collaborazione con Svim e dall’Istituto federale della cultura “TenutaMuseo di N.L. Tolstoj di Jasnaja Poljana”, l’evento si inserisce nell’ambito dell’Anno della cultura e lingua italiana in Russia e della cultura e lingua russa in Italia: “Un’occasione che ci vede Lev Tolstoj sullo sfondo di una prateria; a destra Giacomo Leopardi fortemente ancora poco conosciuto: a breve, e questo prestigioso progetto impegnati nel rafforzare la già finalmente, sarà pubblicato lo Leopardi-Tolstoj, che offre proficua collaborazione culturale Zibaldone in inglese”. Da parte l’occasione per far conoscere con la Federazione Russa”, del conte Leopardi e del sindaco maggiormente in Russia la inciso del Governatore Gian di Recanati Francesco Fiordomo nostra terra”. D’altra parte, non Mario Spacca presentando il ringraziamento alla Regione poche cose legano Leopardi a l’esposizione “Leopardi-Tolstoj. per la “sensibilità che ha Tolstoj, come ha spiegato il Il respiro dell’anima”, che, permesso questo evento e ancor conte Vanni Leopardi alla curatrici Galina Alexeeva e prima per aver ideato il celebre presentazione: “L’impegno Fabiana Cacciapuoti, è nella spot dove Dustin Hoffman legge sociale, l’indagine sui comportarosa degli avvenimenti promossi l’Infinito, un veicolo eccezionale menti umani, la ricerca del quest’anno dalla Regione in per la promozione della terra contatto con la natura, la collaborazione con autorevoli natia del poeta e che interpreta le suggestione roussoiana dell’uopartner russi con cui, ha Marche come luogo di cultura e mo e l’appartenenza ad un sottolineato Spacca, “si intende di poesia”. mondo aristocratico. Molti i anche per il futuro consolidare i La mostra che accosta contatti possibili tra i due grandi: rapporti culturali: la grande Leopardi a Tolstoj si inserisce in entrambi si occupano degli stessi mostra di Zurab Tsereteli,

un progetto più ampio di cooperazione per la creazione di una rete di parchi letterari europei e per lo sviluppo delle

case-musei degli scrittori come i centri culturali. Molto più di un solo evento, il progetto è anche l’occasione per lanciare il bicentenario dell’apertura della Biblioteca di Monaldo Leopardi al pubblico. Molte, nei Comuni che ospiteranno le mostre, le iniziative collaterali: il conte Vladimir Tolstoj ad aprire il progetto che riguarda i grandi letterati dell’800. Fra i momenti culturali più significativi, il concerto del duo Federico Moldeci e Paolo Bioni previsto per il 27 luglio a Villa Colloredo Mels.


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GLI ALLENAMENTI

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Il contratto avrà durata triennale

L’Indesit sponsorizza

l’A.C. Milan

Da sinistra, i tre relatori del convegno svoltosi al PalaRossini di Ancona: Inigo Mujika, Duccio Ferrari Bravo e Carlo Castagna

Indesit è nuovo sponsor dell’Ac Milan. Il contratto, che avrà durata triennale, prevede l’esibizione del marchio Indesit sia allo stadio che sui campi di allenamento, sui materiali dell’A.C. Milan e in appuntamenti ufficiali sia in Italia che in Europa vista la prossima partecipazione della squadra milanese alla Champions League. Indesit, il brand leader nel mercato degli elettrodomestici free standing in Europa, già sponsor dell’Arsenal Football Club, per la prossima stagione sigla un nuovo importante accordo di sponsorizzazione internazionale con l’Ac Milan, in qualità di Premium Sponsor. Con questo nuovo accordo, Indesit conferma il suo impegno nel mondo delle sponsorizzazioni calcistiche che, a partire dalla stagione 2011-2012, la vedrà a fianco dei più grandi e blasonati football club europei.

Uno degli aspetti evidenziati dal relatore Inigo Mujika al convegno organizzato dalla Scuola regionale dello Sport del Coni Marche alla sala “Terzo Censi” del PalaRossini ad Ancona

”Distribuire correttamente i carichi” ROBERTO I. ROSSI

T

roppo spesso la gara viene affrontata senza la necessaria freschezza e anni di lavoro vengono vanificati per una non corretta distribuzione dei carichi nelle settimane/giorni precedenti alla competizione”. E’ uno dei tanti aspetti evidenziati da Inigo Mujika, massimo esperto mondiale delle tecniche di allenamento, mirate a massimizzare le prestazioni in vista di una gara e i tempi di recupero dopo un infortunio, che ha lavorato, fra l’altro, per l’Atletico Bilbao (ha inoltre allenato una squadra di cicli-

smo, è professore associato all’Università di Scienze applicate nei Paesi Baschi e direttore dell’Araba clinic), tra i relatori del convegno dal titolo “Scientific coaching: l’allenamento basato sull’evidenza”, organizzato, di recente, dalla Scuola regionale dello Sport del Coni Marche, alla sala “Terzo Censi” del PalaRossini ad Ancona. L’obiettivo del convegno: delineare linee guida per la pratica dell’allenamento a qualsiasi livello, dallo sport d’elite a quello amatoriale e per estensione alla tutela della salute. “Il tapering –ha spiegato Mujika- costituisce quella serie di tecniche utili per massimizzare la prestazione in vista delle competizioni mediante l’uso

di modelli matematici che individuano le più opportune strategie di allenamento. Nel piano annuale di allenamento le fasi di transizione e di recupero da un infortunio costituiscono fasi funzionali di rilevante importanza per programmare il ritorno alla competizione. Lo studio dell’inerzia e della latenza degli adattamenti fisiologici si integrano nella disciplina scientifica identificata con il termine di ‘de-training’. Lo studio del de-training ha come obiettivo quello di verificare i tempi di acquisizione e di decadimento della perfomance in seguito a sospensione casuale del necessario processo di allenamento”. Duccio Ferrari Bravo, preparatore atleti-

co di calcio di primissimo livello, responsabile del settore giovanile della Juventus, dottore di ricerca in attività fisica e sport all’Università degli Studi di Milano, ha poi affrontato le tematiche legate “all’allenamento ad alta intensità che si è dimostrato di grande interesse per lo sviluppo della capacità prestativa sia aerobica che anaerobica. Particolare interesse riveste l’applicazione di questa tipologia di allenamento negli sport di squadra nei quali molteplici sono le sollecitazioni utili per il determinismo della prestazione”. A concludere il convegno Carlo Castagna, un “orgoglio” anconetano, docente del corso di laurea in Scienze motorie della Facol-

tà di Medicina e chirurgia di Roma Tor Vergata, coordinatore scientifico della rivista Coaching & Sport Science Journal, responsabile per la metodologia dell’allenamento dell’Aia-Figc (Associazione italiana arbitri della Federazione italiana giuoco calcio), nonché preparatore atletico per l’Aia-Can (Commissione arbitri nazionale) e Can-pro, consulente per la preparazione olimpica per gli sport di squadra e docente Scuola regionale dello Sport delle Marche. Castagna ha analizzato “i risultati di un allenamento che vengono determinati dal funzionale rapporto ‘dose-risposta’ tra il carico proposto, ‘dose’,- e le indotte variazioni fisiologiche nell’organismo dell’atle-

ta, ‘risposte’. Uno degli obiettivi dei nostri studi è quello di sviluppare un metodo per controllare le risposte ai carichi di allenamento su base individuale, in corridori amatoriali di lunga distanza, attraverso l’analisi del training impulse Trimp- che consente di fornire un giudizio di qualità agli allenamenti”. Un saluto particolare è stato rivolto in avvio di convegno da Fabio Sturani, presidente del Coni Marche: “La Scuola dello Sport si sta qualificando nel tempo per la diffusione di un programma di grande spessore informativo ed educativo. Una Scuola che sta trasmettendo dei messaggi positivi a fronte dei diversi problemi che lo sport sta vivendo”.


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