Marche domani n4 - Maggio

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I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE

I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE

domani

ALCEO MORETTI DIRETTORE

ore 20.20: Gli Incontri di Alceo Moretti

Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVII - N. 4 - MAGGIO 2012 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: info@marchedomani.com

Nostro Speciale

ore 21.00: Servizio Pubblico di Michele Santoro

Si profila come una nuova rivoluzione industriale: fondata sull’energia, è la sfida da cogliere per produzioni in chiave sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Ma per guadagnare queste frontiere servono tecnologia ed infrastrutture. Oltre ad un quadro di riferimento in cui elaborare un preciso programma: necessarie politiche di pianificazione e di controllo, lungo le linee direttrici p ffi z del risparmio e dell’efficienza

Verso un’era a zero emissioni Sono intervenuti:

GIAN MARIO SPACCA, SANDRO DONATI, ROBERTO OREFICINI, ENRICO CAPPANERA, MARCELLO MARIANI, MATTEO RICCI, MICHELE AMBROSINI, ANTONIO ANGELINI, COSTANTINO RICCI Politecnica delle Marche, inaugurato l’Anno accademico

La terza via dell’università Presente il Ministro Francesco Profumo; intesa Miur-Regione per lo sviluppo di ricerca ed innovazione

A tu per tu con

Politica

ANTONIO APRILE, OSVALDO BONI, RODOLFO GIAMPIERI, MAURIZIO MIRABELLA

La parola a:

“Alzati e va’…”: 2013, 2° Convegno ecclesiale nel capoluogo e a Loreto

IOSELITO ARCIONI, GIANCARLO SAGRAMOLA, URBANO URBANI, YOURI VENTURELLI

GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI

GIAN MARIO SPACCA

Cultura

Sport

Poiesis:

il 25, 26 e 27 maggio quinta edizione del festival ideato e diretto da Francesca Merloni

Volley Lube: vinto secondo scudetto

Polo

Vela Intervista con Filippo Baldassari

bibliotecario e delle arti visive: a Fabriano, nel complesso di San Francesco, un centro di aggregazione per i giovani

Spettacolo dal vivo: i numeri del primo censimento regionale

Vela Mondiali Orc 2013 ad Ancona


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MARCHEdomani neanche un anno prima l’alluvione e i danni che ne erano derivati, nonostante il grande aiuto che abbiamo avuto dal Governo centrale… SPACCA – …colgo una sottile vena di ironia… MORETTI – …(spiega, rivolto ai telespettatori) quando l’alluvione ha coperto le Marche d’acqua, Spacca ha avuto un’idea intelligentissima: accompagnato da un operatore di ripresa e da un fotografo, con un elicottero ha sorvolato le zone più colpite della nostra regione per documentare l’entità, la vastità dell’evento. Gian Mario ha poi portato la documentazione al Ministro di competenza, il quale si è congratulato per il bel servizio: il nostro Gover natore, che è un ottimista, pensava a quel punto a chissà quale contributo per far fronte ai danni, fatto sta che ancora le Marche aspettano un euro di aiuto (stanziati

della Protezione civile delle Marche, il quale ha restituito una fotografia completa della situazione della nostra regione in seguito a quest’ultima calamità: l’eccezionale nevicata di febbraio. SPACCA – Abbiamo fatto una prima stima dei danni (ricognizione nel frattempo completata, ndr.); diciamo che possiamo distinguere tre capitoli. C’è il capitolo che riguarda la fase di prima emergenza, quella dove siamo intervenuti tutti, Regione, Comuni soprattutto, e Province: sgombero delle strade, il lavoro per tenere liberi gli accessi ai punti sensibili come gli ospedali e per garantire la sicurezza delle persone; tutto questo impegna il bilancio della comunità regionale attraverso le sue istituzioni per 43 milioni di euro. Poi ci sono i danni all’agricoltura –e questo è il secondo capitolo-, che ammonteranno a circa 250 milioni di euro; stiamo valutando anche quelli ad altre attività e i danni ai beni culturali, e credo che per questo terzo capitolo il bilancio sarà molto superiore (quantificati 479 milioni di euro per i dissesti e le infrastrutture compromesse, ndr.). Siamo riusciti a convincere il Governo a pagare tutto per la somma urgenza: quindi tutti i soldi anticipati dai Comuni, dalle Province,

attrezzati per far fronte a tutti i danni, oltre che all’emergenza. In più, stiamo attivando le procedure per far intervenire anche l’Europa attraverso il Fondo di solidarietà. Riassumendo, credo che, come ha già detto Oreficini, il comportamento da parte della Regione sia stato ineccepibile sia nella fase dell’emergenza, del pronto intervento, sia nella fase di ripresa delle normali attività, sia per quanto riguarda il tentativo di ristoro del danno attivando tutte le procedure nella maniera più corretta possibile. Adesso è questione di volontà e di determinazione da parte del Governo nazionale e dell’Unione europea. MORETTI – L’attenzione che avete dimostrato è stata costante: un lavoro lungo e complesso, e questo è molto importante. SPACCA – Devo dire che, oltre ad una continuità d’azione da parte nostra, nella fase dell’emergenza c’è stata anche una grande solidarietà da parte di altre Regioni, altrimenti non ci sarebbe stata la capacità di risposta dimostrata. Quello di cui parliamo è un fenomeno che a memoria d’uomo non si ricorda: guardando gli annali, bisogna tornare non al secolo scorso, ma addirittura a quello precedente, e anche sotto il profilo

MAGGIO 2012 volmente… SPACCA – …anche gli altri presidenti hanno fatto la stessa cosa, addirittura mi raccontava la Polverini che, in una comunità evidentemente meno responsabile di quella marchigiana, lei era costretta a ‘svegliare’ i sindaci perché intervenissero. Nelle Marche questo non è successo: i sindaci sono stati i primi ad aprire le scuole per offrire un ricovero a chi ne aveva necessità, per dare soccorso alle popolazioni, e via dicendo. Quindi devo dire che noi, anche nelle situazioni di emergenza, dimostriamo di essere una comunità dotata di grande senso di responsabilità: i marchigiani si distinguono sempre e sono in grado di organizzarsi nel migliore dei modi. MORETTI – Finito il periodo acuto dell’emergenza, i marchigiani -gli imprenditori, gli agricoltori- si stanno dando da fare per riorganizzarsi, per ripartire? SPACCA – Certo, non stanno aspettando il ristoro dei danni da parte del Governo, delle altre istituzioni: hanno ripreso la loro attività, però hanno bisogno di sostegno, anche perché questo è un momento di crisi particolare. Meno bella, devo dire, è l’azione speculativa di qualche professionista, di

sciuto come il “rabdomante dei finanziamenti”, che cosa fa quando c’è bisogno di una campagna promozionale per il turismo marchigiano? Non è che sceglie come testimonial uno qualsiasi: si informa e scopre che il personaggio che ha il maggior appeal è Dustin Hoffman, grande attore americano famoso in tutto il mondo e indicato dagli organismi competenti come l’uomo di maggior attrazione pubblicitaria. Ecco allora che Spacca lo contatta e lo coinvolge nella campagna promozionale delle Marche... SPACCA – …noi abbiamo due grandi testimonial, non uno solo. E direi che il secondo è ancora più importante di quello che lei ha appena citato. Dustin Hoffman è il nostro testimonial per l’Occidente, per il mondo anglosassone, per l’America, per i Paesi scandinavi, ma ne abbiamo uno ancora più forte per l’Oriente: Padre Matteo Ricci, il nostro testimonial in Cina e in tutti i Paesi che maggiormente faranno crescere i flussi di turismo. MORETTI – Infatti, quando per ragioni professionali mi capita di parlare con qualche industriale cinese mi sento raccontare della conoscenza fatta con il pronipote di Matteo Ricci... SPACCA – …pronipo-

GIAN MARIO SPACCA

Sulla strada maestra dell’internazionalizzazione MORETTI – Buonasera cari amici; mio ospite è il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, che ringrazio di essere qui nonostante la faticata della giornata: stiamo infatti registrando la trasmissione ad un orario decisamente insolito, quindi il mio ringraziamento va anche a Lorenzo (operatore televisivo di Tv Centro Marche, ndr.) e ai suoi colleghi per la disponibilità ad accendere le telecamere a quest’ora. Gian Mario viene da Roma; (in tono scherzoso) adesso dovrà accontentarsi dell’incontro con me, abituato com’è: solo in questi ultimi giorni ha incontrato tre Ministri, l’Ambasciatore cinese e via dicendo, poi ne parleremo. Apro intanto con una notizia molto bella per la nostra regione, che ribadisce il talento, la vivacità e la creatività dei marchigiani: mi riferisco all’Oscar vinto da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, e ricordo che per lo scenografo maceratese si tratta della terza statuetta d’oro. Altra bella notizia, l’importante scoperta scientifica che vede tra i protagonisti il professor Antonicelli e che riguarda il nuovo bio-marcatore dell’infarto dell’anziano. Ho voluto cominciare la trasmissione con queste due note positive, perché adesso dobbiamo purtroppo parlare delle conseguenze che ha avuto la calamità neve per le Marche;

nel frattempo da parte dello Stato 25 milioni di euro per l’emergenza alluvione, ndr.)... SPACCA – …innanzitutto buonasera ai telespettatori e buonasera a lei: vedo che a quest’ora della notte (quando si registra la puntata, ndr.) ha ancora una lucidità straordinaria... MORETTI – …beh, ci sono episodi nella vita che ti impongono di essere lucido, perché quando il Governatore di una regione che viene dissestata, danneggiata da un evento calamitoso, va dal Ministro competente e gli porta la documentazione… SPACCA – …però adesso ci siamo presi una bella rivincita, perché abbiamo ottenuto da parte della Corte costituzionale, che ha accolto il nostro ricorso, il riconoscimento della incostituzionalità della legge che non obbligava il Governo nazionale ad intervenire in caso di calamità, costringendo le Regioni colpite ad incrementare tributi ed accise per far fronte alle spese della ricostruzione. A questo punto toglieremo l’accisa sulla benzina, perché non é giusto che siano i marchigiani a pagare questa situazione (la Regione ha eliminato l’addizionale introdotta a seguito della “tassa sulle disgrazie”, ndr.). MORETTI – Ho avuto ospite in queste ultime settimane Oreficini, il capo

dalla Regione per far girare i mezzi di soccorso, per far intervenire le turbine, per far agire i mezzi spargisale e così via, verranno coperti dal Governo nazionale… MORETTI – …e già questo è un buon passo... SPACCA – ...per quanto riguarda l’agricoltura, ci sarà probabilmente un ristoro attraverso il Ministero apposito di circa il 50-60% dei danni subiti dalle aziende: a riguardo c’è una linea forte, che è già consolidata e che ad ogni calamità si rinnova. Viceversa, ci sarà da soffrire per quanto riguarda gli altri danni, perché fino a questo momento il Governo non ha dato nessun tipo di affidamento. Alla metà del mese di marzo presenteremo il resoconto, che sarà ancora una volta fatto con certosina dovizia di particolari (la stima è stata comunicata alla presidenza del Consiglio dei Ministri: le rilevazioni hanno segnalato danni che superano complessivamente i 770 milioni di euro, ndr.). Con la dichiarazione di incostituzionalità della “tassa sulle disgrazie” introdotta dalle legge cosiddetta Milleproroghe, tassa che imponeva alle Regioni di intervenire con la propria fiscalità, come ricordavo prima, abbiamo chiesto il riconoscimento dello Stato d’emergenza, perché è il Governo che è obbligato ad intervenire. Quindi ci siamo

dell’estensione si è trattato di un fenomeno eccezionale, perché ha riguardato tutto il territorio regionale, ed era quindi molto difficile intervenire. Importantissima è stata quindi la solidarietà delle altre Regioni: tutte quelle del nord, dal Piemonte alla Lombardia, al Friuli Venezia Giulia, al Veneto, al Trentino… MORETTI – …posso dire che questo può essere in parte attribuito anche alla sua capacità di buoni rapporti. SPACCA – Oltre ai rapporti personali, credo che sia cresciuta da parte delle Regioni la consapevolezza del ruolo che rivestono: vicine alle comunità, capaci di interventi appropriati nei momenti maggiormente critici; sono in grado di fare disegni di politica economica, di politica ambientale, e questa crescita del ruolo e del protagonismo amministrativo delle Regioni determina anche un mutuo soccorso, un senso di responsabilità e di solidarietà che nei momenti di emergenza si palesa nella capacità di collaborazione. MORETTI – Passeremo ad altri argomenti, ma intanto ricordo quello che mi ha detto Oreficini, e cioè che ogni volta che si trovava ad operare in una situazione dolorosa, anche pericolosa, Spacca c’era, e questo ha impressionato molto favore-

qualche avvocato che si inserisce nelle pieghe di queste difficoltà per organizzare dei comitati e cercare di speculare qualche punto di vantaggio. In realtà, non ci sarà punto di vantaggio per nessuno: ci sarà un trattamento equanime per situazioni analoghe in corrispondenza delle risorse che avremo a disposizione. MORETTI – Vorrei adesso parlare di una cosa molto positiva per la nostra regione e che riguarda i dati riconsegnati dal turismo a seguito di quella fantastica campagna con Dustin Hoffman che ha sollevato all’inizio, da parte dei benpensanti (in tono ironico), alcune critiche che poi ricorderò: nel 2011 abbiamo avuto nelle Marche 2 milioni e 599 mila arrivi e 16 milioni e 974 mila presenze, con un aumento delle presenze straniere del 10,35%. SPACCA – Questi sono buoni risultati ma dobbiamo fare molto di più, perché le Marche… MORETTI – …parliamo di gente che prima non si muoveva per venire da noi... SPACCA – …prima le Marche non erano neanche conosciute: non eravamo identificabili. MORETTI – So che non vorrebbe parlarne, ma io ne parlo: (rivolto ai telespettatori, riferendosi a Spacca) allora, questo signore che ormai a Bruxelles è cono-

ti di Padre Matteo Ricci nelle Marche ce ne sono tanti, perché ci sono tanti imprenditori che, seguendo le orme di Padre Matteo Ricci, hanno fatto investimenti in Cina. Lei sa, ad esempio, chi è Lao Li? Lao Li è il nome cinese di Federico Vitali, imprenditore di Monterubbiano conosciuto, ripeto, come Lao Lì in Cina. Parliamo di imprenditori che controllando il mercato cinese fanno affari, vendono i loro prodotti, guadagnano e questo guadagno lo reinvestono nelle Marche. Nel caso citato, a Monterubbiano continua dunque a crescere l’attività di Federico Vitali, che crea occupazione e reddito per quel territorio, così come succede in riferimento a tanti altri imprenditori che hanno seguito lo stesso percorso. MORETTI – Adesso, come sono abituato a fare con i miei telespettatori da parecchi anni, voglio raccontare i retroscena della campagna promozionale della Regione, perchè quando ad un dato punto è uscita la notizia che il qui presente presidente aveva scritturato Dustin Hoffman, ed essendoci sempre qualcuno che si diverte a parlare contro… SPACCA – …più di uno, direi, in questo caso... MORETTI – …si sentiva dire: “Ah, in cambio di un po’ di pubblicità adesso


MARCHEdomani

MAGGIO 2012 straordinariamente positivi: il rischio ha quindi moltiplicato per tante e tante volte quello che abbiamo speso. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Adesso racconto un’altra bella storia: Gian Mario era assessore all’Industria quando ebbe l’idea, siccome è stato sempre un innovatore, di formare un piccolo gruppo di industriali e portarli con sé in Cina, nella provincia dello Shandong; un’operazione dai grandi risultati, perché quegli industriali hanno poi venduto facilmente i loro prodotti… SPACCA – …beh, c’è voluto un po’ di tempo: nel 1992 non è stato così facile… MORETTI – …però hanno avviato i rapporti... SPACCA – …sì; l’ingresso nel mercato cinese di quegli stessi industriali è avvenuto poi negli anni

dall’interno del Consiglio regionale -perché c’era un consigliere di origine fanese che faceva polemica-, che da parte di un imprenditore che poi ha fatto anche grossa carriera dentro Confindustria, fino a diventarne presidente, e che costantemente ha polemizzato nei confronti di queste operazioni. Il Weichai Group, uno dei più grossi gruppi industriali del mondo, ha fatto adesso questo investimento sul Gruppo Ferretti, di cui Pershing fa parte, e quindi è intervenuto proprio su Fano, salvando una situazione che sarebbe potuta diventare esplosiva. Come deve essere la vita… c’è una sorta di nemesi per cui chi fa più polemica poi se la ritrova addosso. MORETTI – Stranamente, poi, se in queste storie della vita vai a vedere c’è sempre una strada che

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Sviluppo di solide collaborazioni economiche con i Paesi in espansione: una strategia che ha già visto le Marche pioniere in Cina e che è sempre pronta a cogliere le occasioni legate a realtà del mondo in forte crescita. India, Medio Oriente ed anche Brasile, dove c’è segno concreto di relazioni consolidate e dove la Regione guidata da Gian Mario Spacca sarà al timone della missione nazionale in programma dal 21 al 25 maggio. Il Governatore ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti: ampio excursus, toccando tutti i temi d’attualità

aumentare l’immissione di conoscenze, di innovazioni nelle attività per incrementare la produttività. MORETTI – Si riesce a far penetrare questa idea nei nostri ambienti industriali? SPACCA – Questa idea ha bisogno di nuovi imprenditori, perché ormai c’è l’esigenza di una rigenerazione del tessuto produttivo regionale. Ciò non significa dover necessariamente cambiare settori d’attività: quello che è necessario è trovare dei profili, delle combinazioni in maniera più moderna, come dicevo. C’è bisogno di maggiori conoscenze, di maggiore padronanza degli strumenti che la tecnologia contemporanea ci mette a disposizione, di maggiore disponibilità all’innovazione. Dunque di una nuova generazione di imprenditori che sia capace di padroneggiare maggiormente anche il fattore internazionalizzazione, che non è così diffuso nella nostra regione come dovrebbe, nonostante ci siano imprese molto forti da questo punto di vista. MORETTI – Un’altra perla dell’impegno di Spacca, la Macroregione adriatico-ionica: che sviluppo avrà, dopo l’approvazione del progetto da parte del Comitato delle Regioni d’Europa? SPACCA – Qui c’è una data ben chiara, il 2014, perchè c’è l’impegno dell’Italia, quando avrà la presidenza l’Unione europea, ad approvare la strategia della Macroregione. Nel frattempo

a sviluppare collaborazioni economiche con realtà che promettevano una forte crescita; ad esempio ti sei accorto per tempo che il Brasile è destinato a diventare uno dei centri del futuro sviluppo mondiale. Adesso le Marche guideranno una missione nazionale in Brasile, incaricate dal Ministero dello Sviluppo economico di studiare le varie … SPACCA – …abbiamo fatto già degli incontri. Sono circa 500 gli imprenditori italiani che vogliono venire in Brasile in occasione della missione di sistema del prossimo mese di maggio (dal 21 al 25. ndr.); i posti, però, saranno 300, quindi dovremo fare una selezione. Noi parliamo sempre di Cina in questi nostri incontri, in realtà la strategia di internazionalizzazione delle Marche ha guardato a diverse aree geografiche del mondo: all’ India, al Medio Oriente –ricordo i contatti con il Ministro dell’Economia federale degli Emirati Arabi, Sultan Al Mansouried anche al Brasile, dove, c’è da sottolineare, già da molti anni il Cosmob, che è un centro servizi partecipato dalla Regione Marche, è attivo. Ci sono dei protocolli di intesa con le regioni brasiliane dell’Amazzonia, Amazonas e Parà, per far nascere delle collaborazioni con le imprese del distretto del mobile pesarese; questa esperienza ha avuto un successo straordinario, al punto che il Governo brasiliano

la cosa che più di tutti bisogna mettere in evidenza è che il Governo brasiliano, nei seminari che propone per sottolineare gli investimenti che vengono fatti in Brasile, porta sempre due esempi: quello della Fiat, che sta facendo un grande investimento nella regione del Pernambuco, appunto ad evidenziare come le grandi multinazionali abbiano possibilità di appoggio e di sostegno in Brasile, e quello della nostra regione e del Cosmob, per testimoniare come anche le piccole imprese possono internazionalizzare attraverso percorsi appropriati in un clima di collaborazione. MORETTI – Devo dire che molto bene ha lavorato Fabbri. SPACCA – E’ stato il pioniere, Mario Fabbri: come presidente del Cosmob, lui ad iniziare questo percorso. MORETTI – Gian Mario, grazie di questa chiacchierata. SPACCA – E’ stato un piacere, come sempre.

Duemila e sta esplodendo adesso, in questi ultimi anni. MORETTI – Altre iniziative sarebbero seguite, e con successo, ma questa del ’92 ha avuto uno sviluppo notevolissimo, con particolare risvolto: ad un certo punto scoppia la crisi del Gruppo Ferretti –realtà che fa magnifiche barche e le vende in tutto il mondo, ma che si è trovata appunto in una forte crisi economica- e guarda caso, con meraviglia di chi è sempre un po’ restio ad approvare quello che fa il Governatore, dalla provincia dello Shandong arriva il Gruppo Weichai che sul Gruppo Ferretti fa il più grande investimento che la Cina abbia mai fatto in Europa: un’operazione industriale di 400 milioni di euro… SPACCA – … è il più grande investimento fatto da un gruppo industriale cinese in Europa: hanno comprato la Volvo, ma quello è stato un investimento nell’ordine di 270-280 milioni. MORETTI – Chissà come mai proprio dallo Shandong arrivano queste cose e chissà come mai stamattina Spacca ha reincontrato l’Ambasciatore cinese a Roma… SPACCA – …Alceo, la cosa più divertente è che, com’è successo per l’operazione con Dustin Hoffman, anche il confronto e l’apertura riguardo al mercato cinese hanno conosciuto contestazioni, contrasti furiosi: i viaggi in Cina venivano presentati come se fossero una specie di vacanza, quando invece erano massacranti e particolarmente impegnativi, e il cuore di tutta questa polemica, dal punto di vista movimentista e anche da un punto di vista industriale, era a Fano. Tutte le contestazioni più accese nei confronti dell’azione di collaborazione verso la Cina sono partite da Fano, sia

le cose vanno avanti, anche se non come ci saremmo aspettati e per una ragione, soprattutto: la crisi della Grecia, che è uno dei punti di forza di questa strategia macroregionale insieme alla Slovenia. Parliamo infatti di Paesi che sono già dentro l’Unione europea, mentre gli altri cinque sono in fase di ingresso: la Croazia non è ancora nell’Unione europea, lo sarà tra qualche tempo, così pure il Montenegro, e poi la Bosnia Erzegovina, l’Albania e la Serbia. La Grecia ha dunque un ruolo propulsore al pari dell’Italia: la nascita della Macroregione nel 2014, quando si avrà il passaggio di testimone dalla prima alla seconda alla presidenza dell’Ue. Però la Grecia oggi non vive un momento felice, tutt’altro, e quindi sta pensando alla propria sopravvivenza più che a disegni di altra natura. Inoltre c’è da considerare che la crisi della Grecia così forte incide pesantemente anche sulla nostra regione, in modo particolare sul porto di Ancona, che vive una fase di riflusso derivante proprio dalla riduzione dei traffici con questo Paese. Ci sono, in sostanza, delle difficoltà che nascono dalle congiunture che stiamo vivendo. MORETTI – Tu sei sempre stato molto attento

che la finanzia, considerato che il Cosmob svolge questa attività non con risorse della Regione Marche, ma con risorse del Governo brasiliano regolate… MORETTI – …ancora un’occasione pagata da altri… SPACCA – …esatto, dal Sebrai, che è l’agenzia per lo sviluppo del Brasile. Ma

MORETTI – Il piacere è mio e penso anche dei nostri telespettatori, che devono sapere bene che presidente hanno. SPACCA – Salutiamoli con affetto; buonanotte a tutti. MORETTI – Grazie, grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.

dovremo fare un sacco di debiti per pagare questo attore”, eccetera. (Rivolto ai telespettatori) Allora, tengo a precisare che ho due nipoti che sono due dirigenti dell’Unione europea e che mi raccontano che Spacca là è ormai conosciutissimo, perché questo presidente sa tutto di Bruxelles, studia, va a fondo delle cose. E in questo caso che cosa ha fatto? Ha studiato tutti i provvedimenti del Governo europeo, scovando una legge da cui ricavare i fondi per finanziare l’operazione: fondi che erano fermi perché nessuna Regione europea li aveva ancora utilizzati e con cui il nostro presidente è riuscito ad ingaggiare anche Dustin Hoffman. Dunque è stata l’Europa a pagare la campagna… SPACCA – …e poi non erano tanti soldi, perché

tutta l’operazione, lo ricordo, è costata un milione e 700 mila euro, considerati produzione, cachet di Dustin Hoffman –ad una condizione, tra l’altro, di grande favore, dovuta al suo desiderio di ritornare nelle Marche dopo aver qui girato, negli anni Settanta, il film “Alfredo Alfredo”- e passaggi televisivi. I budget di campagne pubblicitarie fatte da altre Regioni –campagne che non hanno creato nessuna polemica, che sono passate inosservate, che non hanno attratto nessun turista- risultano essere almeno sette-otto volte superiori alla cifra che ho citato e vengono magari anche pagati dai cittadini di quelle regioni, perché si tratta di fondi regionali e non di fondi europei. Credo dunque che questa operazione con Dustin Hoffman sia da considerarsi non solo riuscita ma riuscitissima, tant’è che la ripeteremo quest’anno: Dustin Hoffman sarà qui tra qualche tempo, girerà un nuovo film e lo avremo con noi nelle Marche in diverse occasioni. (In tono scherzoso) Quindi ci sarà motivo per fare altre polemiche... MORETTI – …immagino come si sentono quelli che avevano detto: “Ah, tutto questo sperpero!”... SPACCA – …bisogna distinguere tra le risorse che vengono spese e non generano nessun effetto e le risorse che vengono spese e generano dei risultati positivi per la nostra comunità. Questa si chiama produttività dell’impiego delle risorse, che noi cerchiamo anche attraverso operazioni piuttosto ardite, innovative con forti dosi di rischio come la campagna di cui parliamo è stata, perché il risultato avrebbe potuto anche dar ragione a tutti quelli che inizialmente l’hanno criticata. Abbiamo rischiato molto, però credo che i risultati dell’investimento che abbiamo fatto siano stati

conduce ad un certo punto. Parliamo adesso degli incontri avuti con importanti esponenti del Governo Monti; arriveremo alla sospensione dei pagamenti fiscali? SPACCA – Non lo so, perché il Governo mi pare molto rigido dal punto di vista finanziario. MORETTI – Quali sono i vantaggi di questi colloqui? SPACCA – Intanto a fine marzo il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo verrà ad inaugurare l’anno accademico dell’Università Politecnica delle Marche e quindi sarà ospite del Magnifico Rettore Pacetti: in quell’occasione sottoscriveremo un accordo di programma con il Ministero per costruire un’intesa volta ad imprimere maggiore innovazione al nostro sistema economico (protocollo d’intesa siglato da Miur e Regione lo scorso 30 marzo, vedi pag.5). Noi abbiamo puntato molto, in questa fase di crisi, su due fattori: sull’innovazione, appunto, ed anche sull’internazionalizzazione, perché è chiaro che se l’economia dell’Europa è ferma possiamo far crescere le nostre imprese soltanto portandole laddove i mercati si sviluppano, dove c’è un’esplosione di consumi e dove quindi si possono conquistare quote di mercato e risorse finanziarie per le proprie attività. Tornando all’innovazione, la necessità di una spinta è nell’indicatore della produttività della nostra regione, più basso della media nazionale: se si mette una lira in un’impresa delle Marche, in sostanza, quello che ne deriva è inferiore rispetto ad un’altra impresa dello stesso settore di un’altra regione e ciò è conseguenza proprio di una scarsa propensione all’innovazione. La nostra attività industriale è molto basata sul lavoro, ma c’è poco capitale e c’è poca tecnologia: bisogna quindi

Trasmissione del 1° marzo 2012 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti Marche domani - Anno XXVII Numero 4 - Maggio 2012 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: info@marchedomani.com Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: info@rotoin.it Chiuso in tipografia il 24 aprile 2012 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail info@alceomoretti.it www.alceomoretti.it


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MARCHEdomani

MAGGIO 2012

Elezioni amministrative 6-7 maggio 2012 - I candidati per il Comune di Fabriano Ioselito Arcioni, Movimento 5 Stelle

Giancarlo Sagramola, Pd-IdvUdc-Verdi e Cresci Fabriano

“Sviluppo, “Uno squarcio di coesione e trasparenza sicurezza sociale” e freschezza” “Vi inseguiranno sin dentro le vostre case: ‘sono quello che vi ha fatto coprire la buca davanti casa’. Vi guarderanno sorridenti, anche se fino a qualche settimana fa gli eravate più indifferenti di un ciottolo tra i binari. Vi inviteranno a mirabolanti vernissage e cenoni di comitatoni elettorali da migliaia di euro al mese, investiti per ‘il bene della comunità’. Ma, soprattutto, vi ammorberanno con la storiella del ‘voto utile’. Vi diranno che se non voti Sagramola consegnerai la città a Urbani e viceversa e che riconsegnerai, nel primo caso, la città ai soliti noti, mentre nel secondo caso pure. E vi diranno che si poteva fare di più al governo della città ma che non si può far vincere il centrodestra. La sinistra al potere è stata catastrofica, sempre a legare l'asino dove vuole il padrone, ma

“I giovani vanno stimolati, gli anziani protetti, i disoccupati aiutati a riqualificarsi per divenire anche nuova imprenditoria, il turismo allargato verso l’Umbria cosi che Fabriano, non sia lasciata una città di frontiera. Gli antichi mestieri riscoperti, la lealtà dei cittadini elevata, ad esempio, per chi arriva da lontano, la sicurezza come un bene inespugnabile, il commercio come momento di crescita, la viabilità come strumento per comunicare, la sanità come contenitore costruito a protezione di chi soffre, il volontariato bene indimenticabile e per ultima ma non ultima la fiducia nel credere che assieme potremmo farcela. E noi ce la faremo. Le elezioni amministrative del 2012 si collocano in un quadro di riferimento politico, economico e sociale caratterizzato da forte instabilità. In questo contesto non abbiamo la pretesa di avere la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi della nostra comunità, tuttavia siamo convinti di poter avere un metodo politico nuovo ed un diverso approccio ai problemi che in una parola possiamo sintetizzare così: partecipazione dei cittadini alle scelte importanti della città. Per progettare una città migliore dovremo impegnarci su alcune

il centrodestra può essere anche peggio se peggio si possa fare a Fabriano. Vi prego, svegliamoci!!! Chi ci ha conosciuto sta apprezzando la nostra proposta per Fabriano e il suo territorio. Sa quanto essa sia immediatamente applicabile ma anche quanto essa presupponga una rivoluzione culturale e mentale, soprattutto nella parte sana della cittadinanza che deve riacquisire la consapevolezza che per cambiare è ormai indispensabile impegnarsi in prima persona. Informarsi, controllare, esprimersi sui grandi temi della città. La democrazia diretta è arsenico per i partiti, anche se somministrata a piccole dosi. L’ingerenza del cittadino sventa tutte le opportunità dei giganteschi comitati di affari che si annidano nelle amministrazioni. Per questo il vero voto utile è quello

sentito davvero, e non dato turandosi il naso, come nella migliore tradizione degli ultimi decenni. Il nostro progetto ha bisogno di linfa, di essere legittimato da una larga fetta dell’elettorato, che possa vedere in noi una testa d’ariete lanciata verso il Palazzo comunale, che apra uno squarcio di trasparenza e di freschezza in un Consiglio fatto da professionisti della politica di lungo corso impegnati solo a perpetuare le proprie posizioni di privilegio. Il nostro risultato elettorale sarà termometro della febbre di democrazia di Fabriano. Ci darà misura di quanto abbiamo lavorato bene, e, soprattutto, di quanto ancora c’è da lavorare. La prossima volta che vi parleranno di voto utile, pensa a quale possa esserlo davvero... e ricordate: uno in più di noi, è uno in meno di loro”.

“Terra come ambiente e risorse naturali, ma anche territorio, includendo le frazioni che sono parte integrante della città. Ferro come lavoro e piccole imprese, che devono entrare in rete per uscire dalla crisi, ma anche come grandi aziende e domotica a sostegno dell’innovazione. Carta come percorso culturale legato al museo e alle tradizioni fabrianesi. Microchip come conoscenza e programmazione di software liberi e Fabriano potrebbe diventare una ‘Linuxlandia’, con il web perfettamente integrato e a servizio della società. E ancora sport come cittadella dello sport, veicolo del turismo ed elemento educativo. Infine, salute come sviluppo della città del check up, dove venire per fare tutti gli esami e godersi ciò che Fabriano offre, e come ospedale, struttura di servizi di alta

qualità, fortemente integrata con il territorio. Queste sono le parole chiave che identificano il nostro programma per la Fabriano del futuro. Siamo una coalizione ampia e innovativa, legata a una filiera istituzionale che ha come capofila il modelloMarche realizzato in Regione. Crediamo che solo una coalizione del genere, fortemente rappresentativa della società, potrà portare a compimento un progetto ambizioso che vuole guardare al futuro, partendo dalle solide basi costruite in questi anni, pur sapendo che stiamo affrontando uno scenario difficilissimo, una via nuova in un mondo inesplorato. Questa coalizione è un albero: i Verdi sono le radici, i partiti storici (Pd, Idv e Udc) sono il tronco e i rami e la lista civica ‘Cresci Fabriano con Sagramola’ costitui-

Urbano Urbani, Pdl-Urbani sindaco-Fabriano cambia

Youri Venturelli, Partito comunista dei lavoratori

“Un nuovo approccio ai problemi”

“L’obiettivo: un cambiamento radicale”

priorità: un bilancio dove efficienza, rispetto delle regole, trasparenza e partecipazione saranno le fondamenta del lavoro che ci attende. Sette assessorati aperti al contributo di commissioni tecnico scientifiche a costo zero. Uno specifico assessorato dedicato alle frazioni e al territorio. Efficiente organizzazione della struttura comunale: zero burocrazia. Distribuzione equa delle risorse potenziando le manutenzioni di strade, edifici pubblici, strutture sportive. Interventi che privilegino

la qualità della vita in città e nelle frazioni, la tutela dell’ambiente, la lotta all’inquinamento, il recupero del patrimonio edilizio e di quello storico-culturale. Interventi in favore del lavoro e delle aziende che hanno la sede e producono nel territorio nel rispetto delle norme di legge e nella massima trasparenza amministrativa. Per le aziende che vantano crediti nei confronti del Comune sarà necessario ricercare formule di soddisfacimento anche tramite servizi erogabili dal Comune”.

“Il Partito comunista dei lavoratori, dopo aver presentato un appello di unità a sinistra contro i due schieramenti ed i potentati locali, prende atto della scelta presa dal resto della sinistra cittadina di non rompere con il centrosinistra e prosegue da solo il proprio percorso elettorale. Le nostre proposte erano chiare: c’è bisogno di un cambiamento radicale, proprio a partire dai partiti che dovrebbero rappresentare i lavoratori. Per questo abbiamo proposto di rompere con il centrosinistra, di sviluppare

un programma radicale a favore dei lavoratori e delle loro famiglie, e presentare una lista di candidati nuovi ed indipendenti. Non si può ripartire presentando gli stessi personaggi che ancora oggi sostengono la giunta Sorci e si sono resi partecipi del disastro sociale di Fabriano! Per questo il Pcl ha deciso di rilanciare quello che manca da anni nella nostra città: una vera opposizione, radicale ed indipendente, che rappresenti senza ambiguità gli interessi di chi non ha lavoro, lo ha appena perso o di chi un

Diritti dei lavoratori, Pesaro nella storia dello Statuto Dal pesarese Giuseppe Righetti, già senatore, riceviamo e di seguito pubblichiamo: “All’indomani dell’approvazione da parte del governo di centrosinistra, a fine anno 1968, della proposta di legge sullo Statuto dei diritti dei lavoratori, il Ministro proponente, sen. Giacomo Brodolini, venne a Pesaro e nel salone dell’albergo Zongo illustrò il provvedimento nel corso di una pubblica manifestazione. Il Ministro Brodolini già nel suo intervento al congresso Psi del novembre 1965 aveva rivendicato l’esigenza di uno Statuto dei diritti dei lavoratori e, fin d’allora, disse che doveva essere “non una proclama-

zione solenne di principi, ma la garanzia di una più alta condizione di dignità, di libertà e di responsabilità del cittadino lavoratore da conseguirsi con molteplici strumenti e su più piani”, ma soprattutto auspicò “una politica generale capace di superare atteggiamenti e mentalità arcaiche verso le lotte operaie e le rivendicazioni sindacali”. Egli disse anche che “chi alimenta ancora oggi nei sindacati la tendenza ad un’azione rivendicativa incontrollata ed isolata dal contesto economico finisce in definitiva non per sviluppare il potere e l’autonomia, ma per condurre il sindacato ad una posizione strumentale e subordina-

ta…senza consentirgli alcuna possibilità di influire nella determinazione del carattere delle scelte della nostra politica economica”. Le citazioni riportate del pensiero di Giacomo Brodolini hanno grande attualità politica ora che si discute delle modifiche dello Statuto dei diritti dei lavoratori (Legge n. 300 dell’aprile 1970). Chi scrive questa nota è subentrato nel luglio del 1969, a seguito della scomparsa del Ministro, a Giacomo Brodolini nel seggio senatoriale delle Marche. Al Senato ho avuto occasione di votare la legge istitutiva dello Statuto dei diritti dei lavoratori prima in Commissione Lavoro e poi in

aula. Relatore del provvedimento fu il sen. Sandro Bermani, già sindaco di Novara (nell’immediato dopoguerra aveva istituito una colonia marinara a Pesaro per i bambini dei Comuni novaresi); Bermani mi chiese di aiutarlo a coordinare i molti emendamenti che in Commissione Lavoro vennero presentati anche dal nuovo Ministro del Lavoro, on. Donat-Cattin. Ricordo con emozione quelle intense sedute di Commissione ed il voto conclusivo in aula sulla legge, che era stata tenacemente voluta da Giacomo Brodolini, parlamentare socialista marchigiano, molto affezionato a Pesaro dove era protagonista di frequenti manifestazioni politiche”.

scono le nuove fronde. Il nostro è un programma nel quale sono confluite moltissime idee diverse ma complementari, che hanno fatto sintesi e si sono tradotte in progetti a favore di cittadini, famiglie e imprese. Ma non è un programma chiuso, anzi siamo aperti ad accogliere nuovi pensieri per metterci in gioco. Così come si sono messe in gioco moltissime delle persone in lista per la prima volta. ‘Cresci Fabriano’, ad esempio, è fatta di persone che sono riuscite nel loro ambito professionale e lavorativo per dare un contributo alla città e costruire un progetto amministrativo. È una sfida difficile, ma nella quale crediamo perché è da qui che passano sviluppo, coesione e sicurezza sociale, ovvero il futuro della nostra comunità”.

lavoro ce l’ha ma vede ogni giorno di più i propri diritti calpestati. In segno di discontinuità con i partiti di pseudo-sinistra che hanno governato in questi anni, i candidati scelti sono tutti operai, precari, disoccupati e studenti, con la presenza anche di due pensionati. Una lista giovanissima e ricca di presenze femminili. Il nostro obiettivo è di riuscire ad eleggere uno o più consiglieri, onesti, integerrimi e coerentemente comunisti che, fuori e dentro il Comune, diano battaglia per far valere le ragioni di chi guadagna, o vorrebbe guadagnarsi, il pane col proprio sudore. In un momento di crisi come questo non c’è più spazio per posizioni ambigue: o si sta con chi ha costruito con il proprio lavoro la ricchezza del nostro territorio, oppure con chi, per mantenere i propri privilegi e per voracità, ci sta affamando tutti. Noi una scelta chiara l’abbiamo fatta: per questo chiediamo ancora di votare il Partito comunista dei lavoratori, per una sinistra che non tradisce!”. Tutti i candidati a sindaco del Comune di Fabriano sono stati invitati ad intervenire con un proprio scritto; alla nostra iniziativa hanno risposto i candidati presenti in questa pagina.


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Intesa Miur-Regione per la crescita La domotica riservata agli anziani per mantenere in essere ed anche migliorare, quanto possibile, la longevità attiva, considerato che le Marche sono la prima regione europea per il più elevato numero di anni di vita delle persone: è il punto di partenza del Protocollo d’intesa sottoscritto, di recente, dal Governatore Gian Mario Spacca e dal Ministro dell’Università e della Ricerca (Miur) Francesco Profumo, con l’obiettivo di incrementare lo sviluppo di ricerca ed innovazione nel nostro territorio attraverso l’adozione di una strategia complessiva che

riguarda l’intera economia regionale. Il tutto coinvolgendo, tra gli altri, il sistema universitario regionale, con il fine ultimo di sostenere il potenziamento di competenze e tecnologie abilitanti volte al miglioramento della qualità della vita e alla ecosostenibilità dell’abitare. “Abbiamo tutte le carte in regola per giocare al meglio questa sfida”, ha dichiarato Spacca. “Con i punti focali di questo Protocollo –ha evidenziato il Ministro Profumo- è di creare un Paese sempre più robusto, incrementando la conoscenza attraverso le risorse investite”.

Con la firma del Protocollo il Miur e la Regione Marche, nell’ambito delle rispettive competenze, s’impegnano ad operare congiuntamente al fine di rafforzare la capacità del sistema Paese, contribuendo al rilancio dell’economia e ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, in coerenza con le priorità fissate dalla strategia di Europa 2020 e secondo le opportunità che si svilupperanno nel Programma quadro di ricerca e innovazione (20142020) Horizon 2020, tra le quali il Partenariato europeo per l’innovazione a favore

dell’invecchiamento attivo e in buona salute recentemente avviata dall’Unione europea con l’iniziativa “Unione dell’innovazione”. Queste, infine, le altre linee d’intervento del Protocollo: sviluppo di conoscenze e progetti nel campo della ricerca energetica, dei nuovi materiali, delle tecnologie di frontiera; sviluppo di proposte e progetti innovativi per implementare nuovi ed efficaci modelli di social housing (edilizia sociale); messa a sistema degli investimenti e delle iniziative destinate al sostegno e alla valorizzazione della ricerca;

Da sinistra, il Ministro Profumo e il Governatore Spacca (foto Rillo) sperimentazione di nuove azioni per favorire investimenti innovativi e la creazione e lo sviluppo di nuove imprese

ad alto contenuto tecnologico; supporto alla costituzione di piattaforme tecnologiche. Roberto I. Rossi

Politecnica delle Marche, inaugurato l’Anno accademico 2011-2012: nella relazione del Rettore Marco Pacetti illustrata la strategia d’Ateneo, insieme ai risultati conseguiti; prolusione di Roberto Danovaro

La terza via dell’università SILVANA CORICELLI

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delle tre “T” dà sponda a quanto Pacetti ha appena detto ed ha centralità nella sua relazione: l’Università Politecnica delle Marche inaugura l’Anno accademico 2011-2012 forte dei risultati conseguiti seguendo da anni tre assi principali: Tecnologie, Ta-

della ricerca e sulla stretta collaborazione con imprese private ed istituzioni pubbliche si propone di agire –spiega il Rettore- come soggetto primario nelle reti di creazione di capitale sociale per lo sviluppo del territorio”. Una strategia in cui si incastona la “ter-

iene chiamato “effetto Regina Rossa”. Prende nome da un racconto di Carroll ed è conosciuto tanto dai biologi evoluzionisti che dagli aziendalisti: correre molto veloci non basta neanche a restare fermi. “E’ questo che si rischia a seguire parole d’ordine spesso effimere”. Il Rettore Marco Pacetti ha appena descritto lo schema prodotto dalla legge 240/2010: università meno autonoma e più controllata, “con soffocamento delle esperienze più avanzate ed originali”. Meglio correre una corsa diversa, il commento: su una via fatta di “differenzia- Un momento dell’inaugurazione dell’Anno accademico zione delle vocazioni, 2011-2012 dell’Università Politecnica delle Marche di specializzazione che sia capace di rispondelenti, Territorio. “Il nostro za missione” dell’universire positivamente ad esigenAteneo, concentrato sulla tà: farsi “snodo centrale ze sociali ed economiche valorizzazione del capitale nella creazione di reti di differenti, più plurali e umano, sulla spendibilità competenza”, architetture legate ai territori di ridei titoli di studio, sulla connettive che legano il ferimento”. La strategia trasferibilità dei risultati mondo della scienza e della

formazione al territorio. Insomma, mettere a “fattore comune” le capacità di ricerca dell’università, “infrastruttura sociale indispensabile per dotare il Paese del capitale umano utile a ridurre, nell’orizzonte di Europa 2020, l’insostenibile gap di laureati rispetto ai Paesi competitori”. Nella scarsa dotazione di capitale umano qualificato, aveva sin dall’inizio ricordato Pacetti, una delle cause del basso tasso di crescita evidenziato dall’Italia. La strategia della Politecnica illustrata segnalando le principali iniziative che caratterizz eranno l’Anno accademico: investimenti in aumento lungo tutta la filiera della ricerca, rafforzamento della compagine docente, attenzione crescente verso gli studenti. Dopo la relazione del Rettore, la prolusione del professor Roberto Danovaro, ordinario di Ecolo-

gia della Facoltà di Scienze, sulle “Nuove frontiere nella ricerca scientifica e tecnolo-

gica in mare”. Al termine della cerimonia, la consegna dei premi di laurea.

Profumo: “Attrezzarci per competere” “E’ arrivato il momento di cambiare: modo di lavorare e mentalità”. La sfida di un paese che “può farcela” chiama ad una “visione strategica”, ad “integrare tutte le componenti” in un “percorso di corresponsabilità”. Perché “progetti e finalità” devono camminare insieme. “Attrezzarci per competere”: lo dirà più volte il Ministro Francesco Profumo, partecipando all’inaugurazione dell’Anno accademico della Politecnica. Con un inciso sulla “natura culturale” della spinta ai processi di cambiamento: è “dalla formazione e dalla ricerca” che passa lo sviluppo, “spendendo meglio quanto abbiamo a disposizione” e con “migliore utilizzo dei fondi europei”, importantissime risorse sfruttate poco e male dall’Italia. “Dobbiamo rivolgerci agli obiettivi di Europa 2020”, esorta il Ministro: 80 miliardi destinati a ricerca e innovazione per

stimolare la crescita e noi dobbiamo esserci, “attrezzandoci a livello sistemico per imparare le regole della competizione”. Intanto lo “sforzo comune” per dare riscontro alle domande degli studenti. E della necessità di maggiore investimento sul diritto allo studio parla Profumo, rispondendo anche così alla contestazione, da parte di realtà studentesche, che lo aveva interrotto proprio all’inizio del suo discorso: “Stimoli rispetto ai problemi –il commento-, su cui dobbiamo riflettere”. Un’ampia pagina dell’intervento del Ministro dedicata alle “città intelligenti”, infrastrutture tecnologiche immateriali che richiedono nuove piattaforme della conoscenza: significativi gli sviluppi nel settore della domotica, e della domotica per anziani, dice Profumo; chiaro il riferimento al protocollo siglato con la Regione. Si. C.

Pacetti agli “Incontri”: “Noi, attori di sviluppo” L’accento è su uno dei punti che il Rettore Marco Pacetti richiamerà con forza all’inaugurazione dell’Anno accademico e rispetto al quale la Politecnica ha fatto una scelta esplicita, tanto da inserirlo nella bozza del suo nuovo Statuto. Valorizzazione anche economica dei nuovi

saperi: è la cosiddetta “terza missione” dell’università. Come si attua? Sotto i riflettori degli “Incontri”, un robusto patrimonio di esperienza: brevettazioni, imprese di spin off (“Ne abbiamo attivate più di 30 in questi ultimi anni, un numero altissimo”), partecipazione a parchi e

distretti tecnologici. Con le imprese, insomma, una vicinanza stabile: la Politecnica, dice il Rettore ospite della trasmissione di Alceo Moretti (www. youtube.com/GruppoAlceoMoretti), tra le prime università in Italia ad istituire un Industrial Liaison Office. “Tutto ciò significa

La popolazione studentesca 16.378 gli studenti iscritti ai 40 corsi di laurea nell’Anno accademico 2011-2012; di cui 3.894 al 1° anno di corso 721 gli iscritti alla Facoltà di Agraria, di cui 180 al 1° anno di corso 4.219 gli iscritti alla Facoltà di Economia, di cui 1.087 al 1° anno di corso 7.025 gli iscritti alla Facoltà di Ingegneria, di cui 1.565 al 1° anno di corso 3.349 gli iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, di cui 752 al 1° anno di corso 1.064 gli iscritti alla Facoltà di Scienze, di cui 310 al 1° anno di corso 17.645 il totale della popolazione studentesca, compresi corsi post laurea e master 438 gli iscritti alle Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia 394 gli iscritti ai dottorati di ricerca 435 gli iscritti ai master e corsi di perfezionamento 3.253 i titoli rilasciati nel 2011 2.861 laureati 95 specializzati 145 dottori di ricerca 152 master

che non restiamo chiusi dentro la famosa turris eburnea, dove spezziamo il pane della scienza ai nostri studenti senza interessarci di tutto il resto. Al contrario, siamo convinti che dobbiamo essere attori di sviluppo economico. I cittadini pagano le tasse perché noi si faccia anche questo: la scienza ha un valore se viene messa a disposizione della comunità”. L’ultima “T” dello slogan scelto dalla Politecnica delle Marche si riferisce proprio al territorio ed indica la volontà di stringere con questo un rapporto di intensa dialettica, “fermo restando l’orizzonte mondiale della ricerca, in una doverosa sintesi “glocale”. Inciso di Pacetti sul ruolo dell’ateneo come agente di sviluppo nei confronti del sistema locale di appartenenza: forte la collaborazione – addirittura “motore” per il determinante apporto di carattere scientifico e tecnologico- a progettibandiera come la longevità

attiva, la domotica, la creazione della Macroregione adriatico-jonica. “Sono alcuni degli assi caratterizzanti l’azione del nostro governo regionale, che in merito accompagniamo per quanto di nostra competenza”. Trasferibilità dei risultati della ricerca, stretta collaborazione con le imprese, dunque più alta spendibilità dei titoli di studio su un “sentiero di vitale progresso” per il territorio. Con realtà marchigiane leader come Indesit, Loccioni, Faam, la Politecnica ha sviluppato originali progetti per l’inserimento precoce nelle aziende dei migliori talenti studenteschi: “Sono iniziative tendenti ad azzerare il tempo tra conseguimento della laurea ed ingresso nel mondo del lavoro attraverso una sorta di adozione –spiega il Rettore- degli studenti più bravi, cui sono offerti tirocini pagati e rimborso delle tasse prima del conseguimento del titolo”. L’innovazione, dunque, “ha gambe

e cervello dei giovani”: innovazione nelle imprese, come nella pubblica amministrazione, come nell’università. “Solido il nostro bilancio per il 2012, che sarà ancora un anno di investimenti in ricerca, soprattutto per i giovani”. Aumento delle borse di dottorato e degli assegni di ricerca, incremento di fondi per la mobilità internazionale dei dottorandi ed anche per la ricerca libera dei Dipartimenti, dotazioni per i ricercatori neo-assunti ed un piano straordinario per il rinnovo di apparecchiature di laboratorio. “Ma la ricerca si qualifica soprattutto con le persone che la portano avanti”: investimenti anche per assunzioni di ricercatori e professori, “soprattutto nuovi professori associati, con dei progetti molto interessanti –anticipa Pacetti agli “Incontri”- in un settore di forte interesse per i cittadini: per la sanità abbiamo delle idee brillanti”. Sil. Cor.


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Gli asset prioritari del programma di attività 2012 della Camera di commercio di Ancona evidenziati dal presidente Rodolfo Giampieri agli “Incontri” di Alceo Moretti

“Blue economy: lo sviluppo ha gli orizzonti del mare” ROBERTO I. ROSSI

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lue economy, Internazionalità e progettazione comunitaria, Sviluppo sostenibile, Nuove imprenditorialità e competenze, Identità e cultura per lo sviluppo, Regolazione e trasparenza del mercato: sono gli asset su cui si articola il programma di attività 2012 della Camera di commercio di Ancona. Molti gli aspetti in merito approfonditi dal presidente Rodolfo Giampieri, nel corso della trasmissione “Incontri” di Alceo Moretti (www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti). “Abbiamo a cuore il futuro, dunque le strategie devono tenere conto dei giovani, che vanno sostenuti nell’orientamento e nella creazione d’impresa, rispettando il passato attraverso il recupero di storie e vocazioni”. E a proposito di tradizione, una sottolineatura di Giampieri sul bicentenario, la ricorrenza è dello scorso anno, dell’Ente camerale dorico. Blue economy: “Rafforza-

re i rapporti con le associazioni di categoria, con l’Università, la Regione e gli Enti locali per il rilancio del territorio, riportando la risorsa mare al centro dello sviluppo della città, con evidenti ricadute sotto il profilo turistico”. Giampieri sui risultati del turismo crocieristico: “Negli ultimi due anni le toccate

territorio, e in molti casi abbiamo creato la voglia di tornare”. Ricordiamo che Ancona si arricchisce di nuovi approdi, a partire dal prossimo primo maggio e fino al 31 ottobre: le navi da crociera che faranno scalo al porto dorico saranno anche la “Regent” e la “Voyager”, che appartengono alla compagnia americana

Panoramica del porto di Ancona di Costa e di Msc hanno Voyager/Mariner. portato sul territorio 120 Sviluppo sostenibile: mila persone l’anno e sono “Fare dello sviluppo sostepersone che, nella maggior nibile e della green economy parte dei casi, hanno conoun modello di competitività sciuto Ancona e il nostro e crescita del sistema eco-

nomico locale, fungendo da stimolo ed esempio con la registrazione Emas conseguita dall’ente e con il bilancio di sostenibilità”. Internazionalità e progettazione comunitaria: “Rendere l’internazionalizzazione una leva di sviluppo verso nuovi mercati, svolgendo un ruolo centrale nelle politiche regionali attraverso l’azienda speciale Marchet, con prioritario coinvolgimento delle Pmi e con offerta di servizi personalizzati, anche promuovendo l’aggregazione e la creazione di reti d’impresa”. Nuova imprenditorialità e nuove competenze: “L’obiettivo è il sostegno della nuova imprenditorialità, della creazione di nuove professionalità e della diffusione della cultura di impresa, anche come risposta ai problemi occupazionali rispetto alla crisi in atto, sostenendo i giovani. Parteciperemo quest’anno al ‘Progetto Start it up-Nuove im-

prese di cittadini stranieri’, promosso dal ministero del Lavoro e da Unioncamere: si tratta di un’iniziativa che vuole dare un’opportunità concreta agli immigrati che aspirano a diventare imprenditori, facilitando così l’integrazione economica e culturale”. Identità, turismo e cultura: “Legare lo sviluppo economico del territorio anche alla produzione di cultura, a una propensione alla

Rodolfo Giampieri

“Abbiamo a cuore il futuro, dunque le strategie devono tenere conto dei giovani, che vanno sostenuti nell’orientamento e nella creazione d’impresa, rispettando il passato attraverso il recupero di storie e vocazioni” qualità e al bello capace di incrociare l’innovazione, la ricerca, le nuove frontiere della green economy e il recupero dei tratti identitari del territorio”. Regolazione e trasparenza del mercato: “Consolidare il ruolo della Camera di commercio come authority

locale a tutela delle imprese e dei consumatori, mediante l’ulteriore sviluppo di tutti gli strumenti individuati dalla legge di riforma delle Camere di commercio in tale ambito, in primis quelli di composizione dei conflitti alternativi alla giustizia ordinaria”.


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irca 10,6 milioni di euro di danni erariali contestati nel 2011 dalla Procura regionale della Corte dei Conti, con 29 citazioni, 245 sentenze tra pensionistica e responsabilità, condanne per 439 mila euro, sequestri per 3,5 milioni di euro e 476 delibere della Sezione di controllo con 27 pronunce di grave irregolarità. Sono i dati resi noti durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario della magistratura contabile. Con il Procuratore regionale della Corte dei Conti delle Marche, sezione Giurisdizionale, Maurizio Mirabella, facciamo il punto su quanto accaduto nel corso del 2011. Quali le difficoltà maggiori segnalate nell’attività della Procura? “In linea di massima la Procura non ha grandi difficoltà, se non quella della limitatezza delle risorse finanziarie ed umane. Abbiamo un’ottima collaborazione con le Forze di Polizia (Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia), con le indagini che procedono speditamente nei settori che vengono loro assegnati. La collaborazione è costante e continuativa anche con altri organi dello Stato, come la Regione che fa opportune segnalazioni su eventuali lesioni al bilancio dello Stato. La Corte dei Conti si occupa di perseguire le condotte che possono creare danni erariali. Abbiamo una duplice funzione: la prima di controllo di legittimità e collaborativi nei confronti

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Intervista al Procuratore regionale della Corte dei Conti delle Marche, sezione Giurisdizionale, Maurizio Mirabella

“Riformare il codice della magistratura contabile” Danni erariali per 10,6 milioni di euro contestati nel 2011 delle amministrazioni e la seconda della funzione repressiva, che è in pratica la chiusura del sistema”. La corruzione è uno dei principali fenomeni da combattere, in che modo? “La corruzione si può combattere in diversi modi, non solo sotto l’aspetto repressivo, ma anche sotto quello di deterrenza, ovvero un’azione efficace della Procura in merito agli aspetti di cattiva amministrazione. A seguito dell’effetto di deterrenza siamo riusciti a recuperare somme per 433 mila euro, quindi senza andare in giudizio. L’azione di deterrenza è efficace”. La Procura regionale sta rivolgendo una particolare attenzione alle frodi e alle irregolarità in danno del bilancio comunitario. Quali gli aspetti da evidenziare? “Noi perseguiamo le condotte sugli sprechi di denaro pubblico a livello nazionale ed europeo; per esempio, nel settore dell’agricoltura accade che i fondi vengono dispersi con un’alterazione

Maurizio Mirabella del programma. Una volta la Corte perseguiva solo quelle condotte di danno erariale causate dai funzionari o dipendenti dello Stato o di Enti locali legati alle Amministrazioni, poi il campo si è allargato e siamo andati a perseguire anche gli agenti, ed ora perseguiamo i privati che, inseriti in un programma comunitario, abbiano prodotto degli sprechi di pubbliche risorse. Quindi, il campo d’azione della Corte è vasto e nel tempo si è sviluppata una giurisprudenza che si può definire pretoria. La prudenza e la saggezza dei giudici riesce

Professioni sotto la lente di Stefano Sabatini

Avvocatura: “Opportunità dall’eliminazione delle tariffe minime”

La figura dell’avvocato secondo il profilo di Stefano Sabatini, che dà seguito al suo excursus attraverso le varie categorie professionali. Alla stesura del testo ha collaborato l'avvocato Andrea Dotti. “Il profondo cambiamento cui è sottoposta l’Avvocatura non è cosa nuova: sono anni che, da più parti, si tenta di scardinarne non solo le fondamenta giuridico-economiche ma anche di metterne in discussione la funzione sociale, che, in una nazione civile e moderna, così come nell’antichità, dovrebbe vedere nella figura dell’avvocato un baluardo di legalità, un difensore dei diritti del cittadino nei confronti di uno Stato sempre più invasivo della sfera privata e, al giorno d’oggi, nei confronti delle multinazionali. Il solo sentire che i governi nazionali inseriscono la ‘questione Avvocatura’ all’interno di provvedimenti economici tesi, a loro dire, alla crescita economica di un paese è la dimostrazione di come, sempre più spesso,

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‘il diritto venga piegato alle logiche economiche’… ma così non dovrebbe essere. Prendiamo atto, con un certo sollievo, che non è stata disposta (come più volte ventilato) la liberalizzazione dell’accesso alla professione: quella, sì, sarebbe stata, davvero, la fine di una delle professioni liberali più antiche dell’umanità: il dover superare un esame, senza previsioni di un numero chiuso, non sembra davvero un ostacolo all’accesso alla professione quanto un sacrosanto sistema di garanzia per la cittadinanza che chi può affiggere una targa con su scritto ‘studio legale’ sappia cosa sia un atto di citazione, un Appello… abbia, cioè, i rudimenti minimi ed essenziali per poter tutelare i diritti dei propri assistiti e non diventare lui stesso un problema per i medesimi. Che tuttavia la professione sia negli anni cambiata e che, forse, sia necessario che cambi ancora è fuori discussione. Il vecchio avvocato, barricato nel proprio studio dietro montagne di carte a scrivere atti a penna, è figura ormai consegnata alla storia; ma non basta la tecnologia, non bastano le banche dati di sempre maggiore semplicità di accesso… è necessario che l’Avvocatura prenda atto che il proprio ‘sapere’, se non inserito in un rapporto sinergico con le altre professioni liberali, è destinato sempre di più a divenire un mero aspetto (non esaustivo) di

una consulenza al ‘consumatore’ che deve essere sempre più interdisciplinare, sempre più a 360°, alla luce di una legislazione sempre più complessa, macchinosa ed essa stessa interdisciplinare. Ecco allora che anche in realtà come quella marchigiana –da sempre caratterizzata da una certa ritrosia ad assumere modelli esterofili di gestione aziendale- sentiamo nascere l’esigenza di strutture che riuniscano al loro interno tutta la gamma possibile di professionalità di cui possa aver bisogno un’azienda, un privato e, sì, anche un ente pubblico. Una struttura come questa permette numerosi benefici pratici: la possibilità, in primis, di avere un unico punto di riferimento professionale, che presenta benefici in termini logistici ma anche di garanzia circa il fatto che una problematica (ma anche una qualunque opportunità) possa essere analizzata e considerata sotto tutti i punti di vista: da quello legale a quello commerciale-fiscale, a quello tecnico, se necessario, a quello finanziario. Da ultimo, e non un aspetto di poco conto, il fatto che è possibile rendere consulenze a costi più competitivi, mantenendo alti standard qualitativi: ecco perché una moderna Avvocatura non può avere paura dell’eliminazione delle tariffe minime, anzi, può trarre da tale innovazione spunti di crescita e di innovazione”. (3-continua)

a supplire quelle che sono le eventuali limitazioni della legislazione”. Qual è il punto di riferimento della magistratura contabile? “E’ la sana e corretta gestione delle risorse, perché la Corte svolge un ruolo di servizio e quindi si adopera a sapere come vengono utilizzate le risorse pubbliche, un servizio rivolto al cittadino in modo tale che tali risorse vengano impiegate in maniera corretta”. Attività Procura regionale: quante le nuove istruttorie avviate nel 2011?

“Un numero rilevante: 1.566 istruttorie. Come Procura, nonostante i mezzi finanziari limitati e un numero ridotto di magistrati qui in servizio, con una scopertura di organico pari al 66,66%, siamo veramente pochi con un carico di lavoro notevole, riusciamo a fare fronte alle necessità”. Dei 26 atti di citazione emessi, qual è quello che ha procurato un danno maggiore? “E’ quello del settore Set Aside per un danno di 2.729.789,11 euro relativo a frodi comunitarie poste in essere nel settore Set Aside, con coinvolti 13 soggetti privati destinatari di contributi agricoli e tre funzionari pubblici incaricati a gestire le relative pratiche per conto dell’Agenzia per le erogazione in agricoltura; ma non è solo questo il settore che noi monitoriamo, è grande l’attenzione anche nei settori della sanità e degli appalti, diciamo che al Corte opera a 360°”. Qual è la durata media delle indagini? “E’ abbastanza celere, si

attesta sui 736 giorni dall’apertura dell’istruttoria, quindi l’attività della Corte è rapida, in genere in un paio di anni si arriva dalla citazione al giudizio, questo per merito anche della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che svolgono un’attività istruttoria molto precisa e tempestiva”. Quali gli aspetti più importanti da evidenziare riguardo all’attività investigativa? “E’ da evidenziare l’aspetto di deterrenza oltre che a quello punitivo, perché l’azione corretta della magistratura contabile legittima, anche nei confronti del cittadino, la funzione giudiziaria stessa dal punto di vista etico, questo aspetto educativo ha la sua efficacia”. Il suo sogno nel cassetto per far migliorare la situazione attuale. “Potrebbe essere quello della riforma del codice della magistratura contabile. Siamo ancora ancorati alla vecchia ed antiquata legislazione e quindi abbiamo la necessità di nuovi strumenti”.


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Antonio Aprile, direttore generale della casa di cura Villa dei Pini, agli “Incontri” di Alceo Moretti

Flessibilità e soluzioni integrate: i vocaboli dell’efficienza SILVANA CORICELLI

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iù di due Italie in sanità”, un sistema che ha “configurazione molto diversificata” nel nostro Paese: al centro nord “sovrapponibile a quelli dei nostri cugini europei migliori” e cui fanno da “zavorra” le problematiche evidenziate dall’altra metà dello stivale. “Con la regionalizzazione si sono poste le basi per importanti innovazioni e avanzamenti, però si sono anche create differenze notevoli”. Parla per aver “toccato con mano queste velocità diverse”, Antonio Aprile, figura di spicco nel mondo della sanità: già ti-

L’ortopedia uno dei settori di punta della struttura di Civitanova; fiore all’occhiello, anche il servizio di check up completo

moniere dell’Asur –Azienda sanitaria unica regionale e dell’Inrca –Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ha collaborato con importanti istituzioni in Francia, Svizzera, Austria e Germania. Medico con distinzione onirifica di commendatore, attualmente è direttore generale della casa di cura Villa dei Pini di Civitanova Marche. Di recente ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti (www. youtube.com/GruppoAlceoMoretti), l’accento di Aprile sui risultati di cui è capace il comparto sanità nella nostra regione: “Una realtà di cui a volte non ci vantiamo

sufficientemente. E, al di là dei numeri, è il gradimento della popolazione che lo dimostra”. L’ultimo attestato viene dall’indagine nazionale condotta dal Ministero della Salute su prestazioni e ricoveri del 2010: promosse le strutture ospedaliere marchigiane, che si collocano sopra la media delle altre regioni per numerosi indicatori. Significativo, fa notare Aprile, il rallentamento nelle Marche della ‘mobilità passiva’, quella del cittadino-paziente alla ricerca di soluzioni in altre regioni: un dato che gratifica “l’operazione condotta da anni” in un percorso di crescita qualitativa; nell’arginare il fenomeno, “costosissimo per le casse pubbliche”, il ruolo giocato dal settore privato per la sua flessibilità, “cromosomicamente maggiore rispetto al pubblico”, si argomenta, e conseguente efficienza organizzativa. Ampio il ventaglio delle prestazioni specialistiche offerte da Villa dei Pini (Gruppo Santo Stefano), struttura di rilievo per assetto (232 posti letto, complessiva-

Antonio Aprile, direttore generale della casa di cura Villa dei Pini (foto in basso) mente, per acuti, sub e post acuzie) e radicamento nel territorio: una reputazione che è cresciuta nel tempo, “in termini strettamente professionali ma anche organizzativi”. A riprova, l’utilizzo di équipe ‘itineranti’ sul versante dell’operatività chirurgica: una caratteristica della casa di cura di Civitanova, che ha visto ospitato anche un nome di fama mondiale come quello di Erik De Witte per un impianto di protesi all’anca. L’ortopedia uno dei settori di punta della struttura, dotata anche di un innovativo centro podologico: mul-

tidisciplinare l’approccio, garantito dalla presenza di figure professionali che si occupano in maniera integrata della cura del piede. “Vezzo squisitamente latino è quello di privilegiare i solisti rispetto alle orchestre: noi cerchiamo invece di spingere in senso opposto, perché le problematiche complesse –spiega Aprile- si possono affrontare solo in questo modo. Le patologie del piede rappresentano da un punto di vista epidemiologico entità importantissime; si tratta di disturbi spesso sottovalutati, che possono generare conse-

Già alla guida dell’Asur e dell’Inrca, una figura di spicco nel mondo della sanità ospite della trasmissione: riflettori su un comparto che nelle Marche riconsegna risultati ragguardevoli guenze serie”. La prevenzione un fattore cruciale: fiore all’occhiello di Villa dei Pini, un servizio di check up completo, ma anche per organo, che consente al cittadino di eseguire esami diagnostici e visite cliniche in poche ore, concentrate al massimo nell’arco di una giornata; “Riusciamo ad essere disponibili anche nel fine settimana, il venerdì pomeriggio e il sabato: l’obiettivo è di personalizzare l’intervento, con risvolti importanti –sottolinea Aprile- circa l’abbattimento dei tempi di attesa durante il ricovero”.


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Verso un’era a zero emissioni Gian Mario Spacca, Governatore delle Marche

“Green economy, l'alleato su cui puntare”

“Sempre più ricercatori e scienziati della comunità internazionale concordano sul fatto che il bilancio delle risorse naturali del pianeta Terra sia entrato in rosso. Su questo scenario hanno influito sia l’aumento della popolazione che l’incremento dei consumi pro capite. La chiave per invertire la tendenza è l’innovazione tecnologica. Grazie ad essa è possibile infatti fare di più consumando di meno. La green economy è

quindi l’alleato su cui puntare, con l’ambizione di dare vita a una nuova ‘rivoluzione industriale’ capace di innovare le produzioni in chiave etica, sostenibile e rispettosa delle risorse naturali. Per centrare questi obiettivi è d’obbligo abbinare allo sviluppo delle rinnovabili e all’efficienza energetica il ricorso a strumenti innovativi al servizio della distribuzione, dell’accumulo e dell’utilizzo dell’energia. Il mutamento delle condizioni climatiche e le limitate risorse di combustibile fossile spingono d’altronde a ricercare un sistema energetico ‘intelligente’, in grado di gestire in modo efficiente tanto le sorgenti di energia tradizionali quanto le fonti rinnovabili. Non possiamo farci trovare impreparati, tantomeno lasciare ad altri competitor internazionali le tante ‘filiere tecnologiche’ che si stanno sviluppando al servizio di questa vi-

Roberto Oreficini, direttore Arpam

“Legame forte con la collettività”

“L’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche, la sua organizzazione funzionale, la sua gestione tecnica ed amministrativa rappresentano oggi, per competenza e capacità, la garanzia per il raggiungimento della ‘mission’ declinata dalla Legge regionale 60 del 1997. Il processo di specializzazione di Dipartimenti provinciali ha consentito di raggiungere l’obiettivo di garantire uniformità comportamentale e metodologica su tutto il territorio regionale, permettendo una vicinanza diretta alla collettività marchigiana che ormai identifica stabilmente l’ambiente, la sua tutela e la sua difesa con l’Arpam. Un riconoscimento non solo formale, un legame tra la collettività e l’Agenzia che viene quotidianamente alimentato dal rapporto costante con gli enti di riferimento, con l’associazionismo ambientalista e con i cittadini marchigiani. L’Arpam, quindi, consolida la propria attività ma non si fer-

ma ad essa. L’Agenzia è infatti direttamente coinvolta nell’Osservatorio epidemiologico ambientale istituito dalla Regione Marche (per ora unica Regione in Italia), che rende compiuto il nesso tra ambiente e salute nel solco non solo dei programmi regionali ma anche di quanto voluto dall’Oms e dalla Ue. Le ispezioni integrate ambientali volute dal protocollo regionale interforze sulla vigilanza ambientale hanno ricevuto un incremento da parte dell’Arpam e delle altre autorità ispettive proseguendo nell’attività di vigilanza derivante dalla esecuzione delle verifiche sulle Aia e industrie Rir. Il Centro regionale amianto, ubicato presso il Dipartimento provinciale Arpam di Pesaro, ha completato la strumentazione analitica mediante l’uso di un apposito microscopio elettronico Sem con microanalisi, acquisendo una competenza di alta professionalità a supporto dell’Asur e per le indagini chimiche e morfologiche in campo ambientale. L’ampliarsi dello spettro delle nostre attività e il conseguente aumento del suo volume chiede ad Arpam di rafforzare l’impegno e di consolidare il legame con la collettività, consci del fatto che solo procedendo insieme si possono raggiungere gli obiettivi, fossero anche ambiziosi, che il territorio marchigiano ci propone quotidianamente”.

sion. In Italia si registra da qualche anno un notevole incremento del ricorso alla generazione distribuita. Il fotovoltaico, in particolare, ha superato abbondantemente la fase di nicchia, per affermarsi come una realtà crescente, che ha già oltrepassato la rilevante quota di 13 GW complessivi di potenza installata (di cui 0,8 solo nelle Marche). Per una regione, come la nostra, ai primi posti in Italia per produzione di energia fotovoltaica, è fondamentale che il sistema elettrico sia equilibrato e moderno, in grado di gestire e favorire l’autoconsumo attraverso sistemi di smart-home e smart-building. Va creata una convergenza di strategie pubbliche, private e della comunità scientifica, affinché l’Ict supporti efficacemente ogni fase del ciclo energetico, dalla generazione fino all’accumulo, al trasporto, alla

Si profila come terza rivoluzione industriale: fondata sull’energia, è la sfida da cogliere per innovare le produzioni in chiave sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Ma per guadagnare nuove frontiere servono tecnologia ed infrastrutture. Oltre ad un quadro di riferimento in cui elaborare un preciso programma di sviluppo: necessarie politiche di pianificazione e di controllo, lungo le linee direttrici del risparmio e dell’efficienza distribuzione, alla vendita e, soprattutto, al consumo intelligente di energia. Le vie da perseguire sono le cosiddette smart grid, che consentono la fornitura di servizi affidabili per l’energia elettrica e garantiscono l’equilibrio permanente tra la generazione di energia e la domanda”.

Speciale a cura di Silvana Coricelli e Roberto I. Rossi

Sandro Donati, assessore regionale Ambiente ed Energia

“Regolamentare i diversi settori delle rinnovabili” Chiuso il tavolo StatoRegioni con il Ministero dello Sviluppo economico per la definizione del Burden Sharing, il 15 marzo 2012 sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il nuovo decreto che assegna le quote di energia che ciascuna Regione dovrà raggiungere per gli obiettivi legati alle politiche europee al 2020. Questo significa che ciascuna Regione ha come obiettivo l’attuazione di una percentuale di produzione da energia rinnovabile sul totale della quota relativa ai consumi. I risultati fin qui prodotti in relazione agli obiettivi del Piano energetico regionale chiedono quindi uno sforzo legato anche a fonti rinnovabili che nelle Marche ad oggi stentano a raggiungere produzioni significative. Infatti, a fronte di una produzione da fotovoltaico che sfiora ormai il 12,3% (tra le più alte quote prodotte in Italia, ha raggiunto una produzione pari a 13 volte quella ipotizzata dal Pear), la produzione da energia eolica, biomasse, cogenerazione deve ancora assumere il ruolo delineato nel 2005 dal Piano energetico ambientale regionale. “Deve quindi ripartire –afferma l’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia, Sandro Donati- una verifica delle politiche per le energie rinnovabili, per l’abbattimento dei gas

climalteranti, per i cambiamenti climatici, in una fase in cui è necessario fare una riflessione su quanto avvenuto dall’app rova z i o n e d e l P i a n o energetico regionale nel 2005 ad oggi ed anche e soprattutto in riferimento ad un contesto nazionale in cui gli obiettivi del 20-20-20 risultano ancora più difficili da raggiungere. Infatti –spiega Donati- l’obiettivo del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili nel 2020 si è ridotto per l’Italia al 17%, mentre in Europa gli standard legati alla riduzione dei gas climalteranti si stanno rafforzando e consolidando ben oltre il 20%. Lo dimostra l’attuale crescita, in controtendenza, del settore energetico, il più noto della green economy: il 62% della nuova capacità di energia elettrica installata nel 2009 in Europa proveniva da fonti rinnovabili, mentre nel 2008 la percentuale era del 57% (rapporto “Renewable Energy Snapshots” della Commissione europea); se questa tendenza rimarrà costante, entro il 2020 circa il 35-40% dell’energia elettrica prodotta proverrà da fonti rinnovabili. Affrontare e superare la crisi attuale significa progettare e creare un nuovo modello economico capace di dare risposte alle nuove domande, rafforzare la coesione sociale e valorizzare i territori e le

loro produzioni: tutto ciò si chiama green economy. Il ministero dello Sviluppo economico –continua l’assessore- ha posto in evidenza in queste settimane la questione degli incentivi, mettendoli fortemente in discussione. Di altra opinione è il Ministro dell’Ambiente Clini, che rivendica per il settore misure, seppur ridotte, ma incentivanti, proprio per garantire gli obiettivi che legano l’Italia all’Europa e comunque ad un’economia verde più competitiva. E’ vero anche che lo sviluppo delle rinnovabili legato solo ad alcune for me, come il fotovoltaico a terra, ha trovato grandi resistenz e da parte di molti soggetti, non ultimi i cittadini, schierati nella difesa del paesaggio. Così è accaduto anche per l’eolico e per alcuni impianti a biomasse ed anche all’elettrodotto Fano-Teramo. Occorre

“Riflettere su quanto avvenuto dal 2005, quando è stato approvato il Pear, ad oggi, soprattutto considerando il contesto nazionale”

quindi saper indirizzare e regolamentare anche i diversi settori delle rinnovabili, per evitare che investimenti speculativi compromettano una diffusione a scala più diffusa o addirittura compromettano una risorsa e un valore quale quello del nostro paesaggio con il risultato, peraltro scontato, di incentivare le fonti fossili. Il raggiungimento dell’obiettivo del Protocollo di Kyoto e delle successive integrazioni – inciso di Donati- richiede una politica energetica forte, basata sul risparmio energetico, l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, andando ad incidere su tutte le politiche di settore: l’industria, l’agricoltura, l’edilizia, i trasporti, il turismo, per rendere più forti gli obiettivi perseguiti da anni dalla nostra Regione. Le Marche, da sempre attente a coniugare la propria crescita economica con la qualità e la sostenibilità ambientale e sociale, raccolgono la sfida per il futuro, per continuare ad essere un laboratorio attivo della green economy e di eccellenze nel settore energetico”.


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Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources, sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti parla del nuovo progetto: Zew Store, il negozio per chi vuole vivere a zero emissioni

“Guardiamo a chi esprime innovazione” ISABELLA TOMBOLINI

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arte dalle Marche l’idea di una catena di negozi di nuova concezione, dove siano a portata di mano tutte le soluzioni e i prodotti per vivere a zero emissioni. L’innovativo progetto è di Energy Resources, gruppo

Enrico Cappanera marchigiano leader nel settore delle rinnovabili e della sostenibilità, che di recente ha inaugurato il primo Zew (Zero Emission Way) Store a Jesi. Ne ha parlato agli “Incontri” di Alceo Moretti l’amministratore

delegato, Enrico Cappanera (www.youtube.com/ GruppoAlceoMoretti): “Zero Emission Way è il nostro motto –ha sottolineato–, il negozio di Jesi è il prototipo di quanto vorremmo realizzare in Italia e all’estero: tutto per la casa, l’azienda e la mobilità secondo i principi della sostenibilità”. Un modo per portare le soluzioni vicino ai cittadini: realizzazione di impianti ad energia rinnovabile, veicoli elettrici, prodotti per la casa come il kit per il risparmio idrico e strumenti hi-tech per il risparmio energetico, alimenti biologici e a chilometro zero. La mobilità elettrica trova molto spazio nello Store, anche se il settore fa fatica a decollare: “Una scelta forse anticipatrice, ma noi ci crediamo, prima o poi esploderà”; un cambiamento favorito anche da alcune amministrazioni lungimiranti: Cappanera plaude all’iniziativa del Comune di Ancona, che ha incentivato l’uso di mezzi elettrici con contributi e park gratuito. Zew Store è una delle novità che vede il Gruppo rilanciare in un contesto dove la crisi si fa sentire: ai microfoni di Alceo Moretti, Cappanera parla dei progetti all’estero: “Il mercato italiano ha corso

qualificato per recuperare in Puglia una masseria del ‘500 secondo i principi della sostenibilità. Un percorso che ha portato Energy Resources a rap-

borazione di un Piano per un’Italia sostenibile; un incontro positivo secondo Cappanera: “Ho visto una politica nuova, un atteggiamento paritario con gli imprenditori”. Cappanera mostra soddisfazione anche per un

stimata in fase progettuale”. Pur con lo sguardo fuori regione e all’estero, resta stretto il legame con il territorio. La concorrenza? Per Cappanera bisognerebbe collaborare, perché l’obiettivo è comu-

mania, Croazia e Albania”. Energy Resources guarda alle nuove sfide con alle spalle risultati di rilievo. A cominciare dai grandi nomi che hanno scelto l’azienda: Tod’s, Lo Zew Store di Jesi presentare una delle voci Rainbow, Scavolini, iGuzpiù autorevoli sulle scenazini, Ferrari, Autostrade rio nazionale in tema di per l’Italia ed anche una sostenibilità: l’azienda è coppia di star: Helen Mirstata chiamata nel febbraren (premio Oscar per io scorso in una rosa di “The Queen”) e il marito 20 imprese (tra cui Fiamm Taylor Hackford (regie Moncada), ad un insta di grandi film come contro con il ministro “L’avvocato del diavolo” e dell’Ambiente Corrado “Ufficiale e gentiluomo”), che cercavano un partner Clini, finalizzato all’ela-

dato che dimostra nero su bianco la qualità espressa: “Per i 550 impianti fotovoltaici che abbiamo realizzato in cinque anni non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di indennizzo assicurativo, segno che i nostri impianti funzionano sopra la media della produttività energetica

ne: costruire un futuro sostenibile. Ed in merito al sostegno delle banche all’economia del territorio, Cappanera riconosce la difficoltà di questo ruolo ma fa anche una richiesta: “Guardiamo a chi esprime innovazione, a chi punta su giovani, idee e futuro”.

molto, stiamo guardando all’estero, in particolare a quei Paesi dove il know how italiano è più apprezzato: Bosnia, Ro-


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Marcello Mariani Assessore Ambiente Provincia di Ancona

“Come assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona, a proposito di energia non posso che ribadire quanto sta scritto nel programma Appear (Attuazione provinciale del piano energetico regionale) che la Provincia di Ancona ha presentato il 15 marzo scorso. In quel programma, assai vasto in verità, vengono confermati con maggiore dettaglio e puntualità i principi fondamentali affermati nel piano regionale, che sono: favorire il risparmio energetico nell’uso dei combustibili fossili; favorire le fonti rinnovabili;

Energia: come generarla e utilizzarla al meglio produrre energia non in modo unigenere e concentrativo, ma differenziato e distribuito sul territorio provinciale. Per questo motivo non vi trova spazio nessuna previsione di ulteriori megacentrali ad alta intensità di produzione. Il problema della nostra provincia non è quello di avere sempre più energia (già oggi siamo esportatori) ma come generarla e utilizzarla al meglio, ossia in modo economico e non distruttivo per l’ambiente. Si tratta dunque di offrire questo strumento alle politiche correnti. Tradizionalmente l’Italia manteneva un accettabile rapporto intensità energetica per unità di prodotto, ma a partire dal 2003 è stata scavalcata da quasi tutti i paesi europei. Questo aggravamento dipende non solo dalla scarsa efficienza nella produzione di merci, ma è anche a causa dell’inefficienza nella produzione e distribuzione di energia elettrica. In questi giorni

l’Autorità per l’energia ha deciso di aumentare il costo dell’elettricità del 5,8% e prevede un ulteriore aumento del 4% a maggio. Tra le cause dell’aumento è indicata anche quella del costo dell’incentivazione alle energie rinnovabili. Falso problema, perché estrapolato da tutte le altre, e improprie, incentivazioni che gravano sulla tariffa. Ma ci sono due osservazioni da fare: gli incentivi sono spesso finiti in operazioni speculative, inoltre la scarsa coerenza degli interventi di molti settori di governo ha prodotto dispersione e ha fatto in modo che non fossero colti appieno i benefici indotti dal nuovo indirizzo energetico. In Germania ormai sono arrivati al limite della produzione solare ed eolica economica e senza incentivi; e adesso il sole è gratis. Non dipende dunque dalle fonti, ma dalla qualità delle politiche e da quella delle persone se le cose vanno bene o male”.

Matteo Ricci Presidente Provincia Pesaro e Urbino

“La Provincia di Pesaro e Urbino ritiene che la green economy sia un settore strategico su cui investire. Non significa solo energie rinnovabili. E’ anche un nuovo modo di concepire la produzione. E a ciò si collegano i temi -contenuti anche nel nostro Piano strategico ‘Provincia 2020: progetti per una comunità più felice’– dell’edilizia sostenibile, costruita con criteri di efficienza energetica. Nuove sfide, anche culturali, delle nostre imprese. In grado di dischiudere, come è già successo, nuovi mercati e nuovi consumatori. Siamo stati tra i primi, mesi fa, a riunire centinaia di operatori della green economy del

Rapporto Legambiente Comuni rinnovabili 2012

Quarchioni: “Obiettivi al 2020 raggiungibili” Sono 236, su un totale di 239, i Comuni marchigiani che hanno installato sul proprio territorio almeno una tecnologia da fonti rinnovabili. Di questi Comuni, 234 hanno installato complessivamente 785 MW di solare fotovoltaico. Questo il risultato del rapporto Comuni rinnovabili 2012, lo studio condotto da Legambiente -con il contributo di Gse e Sorgenia- che scatta la fotografia dell’energia verde in Italia. Da evidenziare, tra tutte, l’esperienza del Comune di Ascoli Piceno che, in pieno centro storico, ha installato un impianto da 5 kW formato da particolari tegole fotovoltaiche piatte in resina riciclabile che permettono non solo di ridurre l’inquinamento e i costi in bolletta ma anche di mantenere integre le caratteristiche architettoniche della struttura. L’impianto occupa una superficie di 50 metri quadri e copre integralmente il fabbisogno energetico dell’abitazione. Grazie alla particolare tariffa incentivante riconosciuta per gli impianti cosiddetti a “caratteristiche innovative” sarà possibile rientrare dei costi in meno di 10 anni. Per restare in tema di fotovoltaico, sono 37 i Comuni che possiedono impianti installati su proprie strutture edilizie con una potenza complessiva di 1.615 KW. Ottimo il dato che riguarda la rimozione di eternit e la sostituzione con il fotovoltaico: 33,1 MW il risultato di questa operazione.

In questo scenario, sono 98 i Comuni marchigiani che producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie residenti. Per quanto riguarda l’eolico sono 6 i Comuni che hanno installato piccoli e piccolissimi impianti eolici, spesso ad uso dimostrativo o sperimentale. Oltre al già premiato comune di Peglio (PU), fanno girare piccole pale i Comuni di Saltara, Monte Cerigone nel pesarese, Recanati (Mc), Porto San Giorgio (Fm) e Ascoli Piceno. Passando alle biomasse, sono 29 i Comuni che hanno impianti a biogas, biomasse

solide e bioliquidi. Di questi, sono 9 i Comuni che, grazie a questi impianti, producono più energia elettrica di quella necessaria. Complessivamente, sono 127 i Comuni che grazie ad una o più fonti rinnovabili producono più energia di quella necessaria alle famiglie residenti. Sono 43 quelli che invece producono dal 99% al 50% del fabbisogno elettrico delle famiglie. “Lo scenario energetico è radicalmente cambiato in questi anni e i dati di Comuni rinnovabili 2012 confermano l’inarrestabile cambiamento del rapporto tra i cittadini e l’approvvigionamento ener-

getico –commentano Luigino Quarchioni e Franca Poli, rispettivamente presidente e responsabile scientifica di Legambiente Marche-. La generazione inizia ad essere realmente distribuita sul territorio e nelle nostre case ma il Rapporto ci dice che possiamo fare ancora meglio e crescere ancora. I numeri e le esperienze presentate dimostrano come gli obiettivi fissati dall’Unione europea per l’energia e il clima al 2020 siano assolutamente raggiungibili, ma anche come la green economy rappresenti la chiave più efficace per uscire dalla crisi. ”.

Solare e geotermia, le Marche alternative E’ una green economy che punta su una generazione sempre più distribuita quella che caratterizza le Marche, così come emerge dal Rapporto nazionale Legambiente sui Comuni rinnovabili 2012. La nostra regione ha due posizioni di rilievo nella classifica italiana sulla diffusione delle energie rinnovabili: un quinto posto nel settore della geotermia ed un ottavo posto in quello del solare fotovoltaico. Male, invece, i comparti delle biomasse e dell’idroelettrico, con un picco negativo per l’eolico, dove le Marche si attestano al penultimo posto. C’è ancora molto da fare, dunque, anche se non mancano esempi virtuosi. Due delle 13 province italiane

che presentano le migliori esperienze per l’efficacia del mix di tecnologie alternative sono marchigiane: quelle di Macerata e Pesaro Urbino, nei cui territori è installato almeno un impianto per ogni fonte rinnovabile. Ed è in provincia di Macerata il Comune che occupa il 22° posto (primo marchigiano) nella classifica dei primi 50 per il solare fotovoltaico sui tetti: Castelsantangelo sul Nera. Interessante anche il risultato ottenuto dal Comune di Castelfidardo (An), che con il fotovoltaico sui tetti riesce a coprire il 70,8% dei fabbisogni energetici familiari. E ancora: ad Ancona, in un’ex area degradata della zona portuale, è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 3.200

kW che consente di evitare annualmente l’immissione di oltre 600 tonnellate di CO2 nell’atmosfera; mentre nel centro storico di Ascoli Piceno è stato collocato un impianto da 5 kW realizzato con particolari tegole fotovoltaiche che permettono di ridurre l’inquinamento ed i costi di bolletta, mantenendo integre le caratteristiche architettoniche della struttura. Da segnalare anche il Comune di Apiro (Mc), provvisto di un impianto di teleriscaldamento che utilizza cippato, quello di Maiolati Spontini (An), tra i primi 20 Comuni del biogas elettrico, ed un quinto posto registrato dalle Marche per numero di impianti di grande idroelettrico. Rosemary Martarelli

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Nelle rinnovabili un pezzo di economia nuova territorio per spiegare gli effetti del decreto Romani sul taglio degli incentivi, fortemente penalizzanti per lo sviluppo di un settore che garantisce posti di lavoro e investimenti. Negli ultimi anni abbiamo intravisto nelle rinnovabili un pezzo di economia nuova. Ma c’è una forte preoccupazione tra chi, come noi, ritiene la green economy un’azione anticrisi, visto che i continui cambiamenti registrati anche a livello normativo creano incertezze e causano non poche difficoltà. Tante aziende si sono riconvertite o sono nate su questo comparto. E ciò vale per il fotovoltaico, per il solare termico e, a mio parere, dovrebbe valere anche per il resto delle energie. Nel dettaglio sul fotovoltaico, il problema complessivo, a livello nazionale, è quello di pianificare meglio. Pur non escludendo i terreni agricoli, è evidente che dobbiamo concentrarci, come enti pubblici, sulle aree urbanisticamente compromesse. Zone in cui, nei piani regolatori, è previsto l’ampliamento di un’area industriale o artigianale e dove gli imprenditori

ora chiedono, anche a causa della crisi economica, la riconversione. Nel nostro territorio, un esempio positivo è l’impianto a Pole di Acqualagna, in un terreno che il piano regolatore prevedeva come zona artigianale ma per il quale è stata chiesta la riconversione in investimento solare. Per il fotovoltaico sui tetti, il Piano proposto dalla Provincia di Pesaro e Urbino per scuole, piscine, palestre, parcheggi, che scatterà dal Campus scolastico di Pesaro, oltre ad essere fondamentale per l’ambiente e per gli studenti e i docenti, potrà consentire di trovare risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici. Riguardo all’energia eolica, riteniamo che per una provincia come la nostra la dimensione ottimale sia il mini-eolico, che può essere realizzato in maniera più diffusa, anche con un consenso maggiore dei territori. E siamo favorevoli a piccoli impianti anche per quanto riguarda le biomasse. Non va dimenticato, infine, il settore della geotermia, che nel nostro territorio è ancora poco conosciuta”

Cultura & ambiente: “Le notti bianche” nel tempo sospeso delle Grotte di Frasassi Da quasi quarant’anni pliche sono previste alle il complesso ipogeo di Fra- 19.30 e alle 21.30 di dosassi è uno dei luoghi più menica 29 aprile. All’interno della granvisitati e interessanti della nostra provincia. Oltre alle de sala ipogea, nel tempo ricerche speleologiche e sospeso delle notti prive di scientifiche, le Grotte negli buio di San Pietroburgo, ultimi anni hanno accol- Nasten’ka e Feodor vivono to speriun posmentasibile zioni in i n i zio di campo storia enolod’amogico e re. Una musicale. storia “Dopo d a i attente verifiche c o n e con il torni rispetto onirici dovuto e sfuga d u n o La presentazione dell’evento alla genti scenario stampa nazionale quanto m e r av i il pasglioso e delicato che la saggio dalla notte al giornatura ha creato in milioni no, in certi periodi dell’andi anni, oggi –annunciava no a quelle latitudini. la presidente della ProvinIl pubblico segue lo cia, Patrizia Casagrande, svolgersi dell’intima vicendurante la presentazione da spostandosi di fronte dell’evento alla stampa alle quattro postazioni che nazionale- anche il teatro costituiscono l’essenziale entra nella grotta del ven- scenografia dello spettato, grazie a un’idea dell’at- colo, raccontavano i due trice jesina Lucia Bendia attori protagonisti dello e alla regia di Henning spettacolo, Lucia Bendia Brockhaus. Proprio per e Francesco Bonomo, dusalvaguardarne l’ecosiste- rante la conferenza stampa ma, nelle Grotte di Fra- romana a cui prendevano sassi saranno accolti solo parte anche il presidente 300 spettatori per ciascuna del Consorzio Frasassi , replica dello spettacolo”. gen. Filiberto Cecchi, il Le notti bianche è il sindaco di Genga, Giuseptitolo della messinscena pe Medardoni, e il regista tratta dall’omonimo ro- in collegamento skype dal manzo breve di Dosto- Comunale di Bologna dove evskij, le cui ultime re- debuttava con Jacob Lenz.


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Costantino Ricci, presidente Igienstudio srl

Cosmari, Consorzio smaltimento rifiuti provincia Macerata

Le Pm10 e le prescrizioni regionali ai Comuni

Qualità nella raccolta e nella trasformazione

“Secondo la norma vigente, ai fini della valutazione della qualità dell’aria, gli strumenti conoscitivi sono: misurazioni in siti fissi; misure indicative in punti del territorio diversi dai siti della rete di riferimento; tecniche di modellizzazione e stima obiettiva dei campi di concentrazione degli inquinanti. L e p re s c r i z i o n i re gionali (Dgr n. 1304 del 03/10/2011) ai Comuni partono da dati che potrebbero non essere utilizzati al meglio, considerato che non vengono eseguite valutazioni critiche circa i superamenti registrati, i quali non sempre e solo derivano, come è nella nostra esperienza, da fenomeni in stretta correlazione con il luogo di misura (attività, traffico e quant’altro). In assenza di un approccio integrato per l’interpretazione dei valori registrati

dalle centraline, le misure preventive per il contenimento del Pm10 potrebbero risultare inefficaci. In più ambienti ci si domanda se le limitazioni al traffico, in aree piccole come sono le nostre, abbiano prodotto significativi buoni risultati. Ci si chiede anche quanto siano dimostrati i benefici attesi rispetto alle ovvie problematiche che devono e dovranno affrontare le imprese operanti nei territori, in particolare quelle con rapporti più diretti con il centro delle città. E’ nostra convinzione che l’obiettivo primario della Regione non è soltanto quello di emanare ordinanze restrittive da parte dei Comuni, ma il fermo impegno ai dettami del D. Lgs 155/2010, con particolare riferimento all’utilizzo di modelli matematici che rappresentano il principale strumento per la descrizione della qualità dell’aria di un territorio nello spazio e nel tempo. Solo dopo le risultanze delle simulazioni

modellistiche, da eseguire sulla base delle sorgenti regionali e dei dati storici delle centraline di monitoraggio provinciali, assieme ai dati reali sul ‘peso’ delle diverse sorgenti, si avrebbe l’opportunità di prendere in esame un programma di risanamento invece di una serie di provvedimenti contingenti, che hanno una durata temporale (dal 15 dicembre 2011 al 30 aprile 2012), ma che, fino a quando la problematica non sarà affrontata nella giusta ottica, con tutta probabilità saranno prolungati". Giovedi 3 maggio, alle ore 9.30 alla Rotonda a Mare di Senigallia, Igienstudio, in collaborazione con il Comune di Jesi, presenterà il Progetto di analisi della qualità dell’aria nel territorio comunale di Jesi, alla luce delle trasformazioni previste con l’approvazione del piano attuativo dell’Area produttiva ecologicamente attrezzata (Apea) denominata Zipa Verde.

Cosmari è il Consorzio obbligatorio smaltimento rifiuti della provincia di Macerata. Sono soci tutti i 57 Comuni maceratesi che costituiscono l’Ambito territoriale ottimale (Ato) n. 3. Il Consorzio, presieduto da Daniele Sparvoli e diretto da Giuseppe Giampaoli, eroga servizi di: raccolta stradale mediante mezzi monoperatore e raccolta porta a porta; selezione dell’indifferenziato in impianto, con il recupero e la produzione di energia elettrica mediante termovalorizzatore; trasformazione della frazione organica in compost di qualità presso gli impianti consortili; gestione diretta delle discariche di appoggio; impianto di selezione manuale del multimateriale leggero; gestione dei centri di raccolta; progettazione e avvio delle riciclerie. Tutti i rifiuti raccolti e recuperati vengono conferiti ai consorzi di filiera per il riciclo. Il Cosmari ha ottenuto la certificazione ambientale Iso 14001 e la

registrazione Emas. Attualmente è attivo in 39 Comuni (a cui vanno aggiunti Montecassiano e Pollenza) il servizio di raccolta differenziata domiciliare “Porta a porta”, che nei prossimi mesi verrà ampliato ad altri Comuni maceratesi dell’area montana e quindi con caratteristiche sia territoriali che sociali molto particolari, tra cui Fiuminata. Il Cosmari, oggi, è una delle più importanti aziende regionali e insieme alla Sintegra, società di proprietà Cosmari, conta circa 40 milioni di euro di produzione e oltre 300 dipendenti. La condivisione delle scelte operate, in piena sintonia con i Comuni soci, l’affidabilità dimostrata in oltre venti anni di attività e gestione diretta degli impianti e dei servizi hanno consentito al Consorzio di raggiungere traguardi molto ambiziosi che oggi vengono riconosciuti anche a livello italiano, come il Premio

Fano Yacht Festival, arriva la prima eco imbarcazione Sarà presentato il 12 maggio, nell’area Eventi del Fano Yacht Festival, il prototipo della prima eco imbarcazione di seconda generazione che rispetta l’ambiente e favorisce l’accesso ai diversamente abili.

L’avvio del progetto di costruzione, realizzato secondo gli indirizzi di Eco Design (direttiva 2005/32/CE) della Comunità europea, era stato annunciato nell’edizione FYF del 2011; il varo è previsto

per la fine del 2013 e in occasione dell’edizione 2014 del Fano Yacht Festival saranno possibili le prove a mare del prototipo. L’evento di presentazione rappresenta il primo passo di Ena (Ecodesign per

la nautica), il progetto strategico cofinanziato dall’Unione europea che prevede l’introduzione di criteri innovativi per il rispetto dei canoni di sviluppo sostenibile nella costruzione di imbarcazioni da diporto.

nazionale di Legambiente conferito quale Consorzio che applica un sistema di qualità nella raccolta domiciliare dei rifiuti organici ed il Premio di “Consorzio riciclone delle Marche”, conferito, praticamente, ogni anno. In questo 2012 gli investimenti previsti sono di oltre 20 milioni e prevedono diversi interventi migliorativi tecnologici e funzionali sia dell’impiantistica che di supporto alle realtà più virtuose nella raccolta differenziata. Nel 2011 la percentuale su base provinciale della raccolta differenziata è salita al 69,67%, facendo registrare nel mese di marzo 2012 quota 71,65% ed aumentando in confronto al 2010 di ben 3 punti percentuali (anno 2010/69,67%; anno 2009/50,42%; anno 2008/39,04%;) con molti Comuni che, grazie al “Porta a porta”, abitualmente superano l’80% di raccolta differenziata.


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Michele Ambrosini Presidente Banca Marche

“Il tema dello sviluppo sostenibile rientra nei compiti di un istituto territoriale come Banca Marche che, da anni, ha intrapreso un percorso orientato alla tutela ambientale. L’impegno di Banca Marche si è realizzato sia attraverso il finanziamento di impianti per la produzione di energia rinnovabile, sia attraverso la produzione diretta di energia solare, ma dando anche grande importanza alla riduzione dei consumi. In questi ultimi anni Banca Marche ha finanziato l’installazione di

Antonio Angelini

Il nostro impegno in un percorso di ecosostenibilità circa 750 impianti che utilizzano energie rinnovabili, principalmente impianti fotovoltaici realizzati da privati ed imprese, erogando quasi cento milioni di euro, a cui si aggiungono i 140 milioni di euro concessi dalla società controllata Medio Leasing. Il successivo passo di Banca Marche in questo percorso di ecosostenibilità è stato investire direttamente nella produzione di energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili e negli interventi di risparmio energetico. Banca Marche ha inaugurato nell’aprile del 2011 gli impianti fotovoltaici realizzati nelle sedi di Jesi e di Macerata e il nuovo impianto di cogenerazione/ trigenerazione della sede di Jesi. Nel complesso le nuove opere ci garantiscono una produzione di energia elettrica pari ad oltre due milioni di kWh l’anno, equivalente a un risparmio di oltre 623 tonnellate di CO2 non emesse nell’aria. L’investimento economico

Segretario confederale Cisl Marche

per la realizzazione di tutti i nuovi impianti è stato pari a circa tre milioni di euro. Sempre nel palazzo che ospita la direzione generale di Jesi è stato effettuato, per il momento solo su un piano, un intervento di dimmerizzazione, cioè di risparmio energetico, che ha comportato la sostituzione di tutte le plafoniere e la posa di centraline e sensori in grado di spegnere automaticamente le luci nel caso in cui non siano presenti persone nelle varie stanze. Le nuove centraline sono in grado anche di regolare automaticamente l’illuminazione, a seconda dell’intensità della luce naturale che entra dalle finestre. Nell’ingresso e nella zona bar della sede di Jesi sono stati inoltre installati due Leaf Meter, cioè due misuratori di sostenibilità ambientale, che monitorano in tempo reale le prestazioni degli impianti realizzati in termini di produzione di energia termica ed elettrica e di CO2 non emessa in ambiente. Ci siamo anche dotati di un’auto elettrica utilizzata dal nostro personale per le trasferte e per promuovere, nel corso delle diverse iniziative sponsorizzate da Banca Marche, l’utilizzo di energie rinnovabili”.

“Il modello produttivo e di consumo che ci ha accompagnato per decenni è diventato insostenibile, in termini di costi economici, di qualità della vita e di competitività per il nostro Paese e non solo. L’aumento dei prezzi delle materie prime, il costo dello smaltimento dei rifiuti e l’aumento della spesa sanitaria per l’inquinamento prodotto impongono l’adozione di un nuovo modello di sviluppo ispirato alla sostenibilità. È una scelta economica, ancor prima che etica, soprattutto per le aree, come la nostra, caratterizzate da una forte presenza dell’industria manifatturiera. Un settore produttivo che può recuperare competitività in una nuova fase di sviluppo, anche occupazionale, se decide di investire in tecnologie

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Speciale Ambiente Energia

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Infrastrutture per chi opera nel campo delle nuove energie efficienti ed innovative. È necessario che la Regione e gli Enti locali adottino una politica industriale incentivante rispetto all’efficienza energetica, individuando obiettivi quantitativi di risparmio e soprattutto affrontando il tema con un approccio integrato che investa tutti i settori: il trasporto, l’edilizia, l’illuminazione, la gestione dei rifiuti, la ricerca nel campo delle energie rinnovabili, la produzione di beni di consumo, ecc.; magari iniziando dall’efficientamento degli edifici di proprietà pubblica. Da un’analisi della Cisl Marche, nell’ambito del territorio regionale emergono alcune realtà industriali che operano nel campo delle nuove energie competendo nel mercato anche internazionale; spesso si tratta di piccole imprese che potrebbero incrementare le loro attività se fossero sostenute da un sistema infrastrutturale adeguato: penso,

ad esempio, ad un centro di ricerca per il settore, a strumenti di sostegno all’internazionalizzazione, alla creazione di un distretto marchigiano per le energie rinnovabili. Per la Cisl diventa determinante stimolare la relazione tra imprese che hanno specifiche competenze e favorire una filiera per la produzione di componentistica nei diversi settori (fotovoltaico, biomasse, eolico) per essere più competitivi sul mercato e generare nuova occupazione. Da qui al 2020 le energie rinnovabili promettono di generare in Italia 250 mila nuovi posti di lavoro, attivando investimenti per 100 miliardi; le Marche potrebbero creare le condizioni per giocare un ruolo importante in tale prospettiva; dovranno però essere capaci di attivare un contesto in cui politica, banche, imprese e società civile condividano un progetto e responsabilmente lo portino avanti”.


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PESARO 2012 GINNASTICA IN FESTA FIERA DI PESARO

22-30 GIUGNO 2012

,1)2 (6326,725, 7HO

ZZZ ILHUHGHOOHPDUFKHVSD FRP

Comune di Pesaro

Provincia di Pesaro e Urbino


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La presidente Patrizia Casagrande: “Restituiamo alla città una struttura ripulita e sicura, a seguito dell’impegno da noi assunto; si sono ben compresi il senso e le ragioni dell’intera operazione, nessuna protesta c’è stata”

Completati i lavori di bonifica da amianto nella ex sede dell’Ente al centro del capoluogo regionale

Provincia di Ancona: torna il Palazzo di Vetro ROBERTO I. ROSSI

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orna il Palazzo di Vetro della Provincia di Ancona. Lo scorso 4 aprile si sono conclusi i lavori di bonifica da amianto della ex sede dell’Ente anconetano. A chiudere il cantiere è stato il consorzio milanese Cosint, che nel giugno 2009 si è aggiudicato l’appalto con l’offerta economicamente più vantaggiosa. “Restituiamo al capoluogo –ha dichiarato Patrizia Casagrande, presidente della Provincia di Ancona- una struttura ripulita, bonificata e sicura nel cuore della città, con una recinzione esterna che la proteggerà dal degrado”. Inserito in un tessuto urbano ad alta densità abitativa, il palazzo è composto da sette piani, di cui uno interrato, ha una pianta rettangolare lunga 45 metri e larga 22 metri. La sua superficie complessiva è di novemila metri quadrati. La bonifica, da sei milioni di euro, è iniziata nel maggio del 2010 ed ha riguardato una superficie complessiva di 22.500 metri quadrati, con 283 mila chilogrammi di amianto conferiti in discarica. “Un lavoro ad alto rischio –ha precisato la Casagrande- affidato a un consorzio di provata esperienza, per il quale la Provincia di Ancona si è avvalsa della professionalità tecnica del dipartimento di Energetica dell’Università Politecnica delle Marche, affidando la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza al professor Francesco Corvaro”. “Nel corso del periodo di bonifica della struttura –ha evidenziato la Casagrandeè stato attivato un grande impegno e promossa una grande responsabilità per la Provincia di Ancona, nei confronti sia dei cittadini che dei lavoratori all’interno del cantiere. Il buon esito

dell’operazione-bonifica in centro è stato garantito dal doppio guscio di protezione del Palazzo durante i lavori e, soprattutto, dalle migliaia di monitoraggi e controlli ambientali all’interno e all’esterno del cantiere, operati dalla ditta appaltatrice ogni giorno, dall’Arpam e dall’A-

sur”. “Un ringraziamento particolare –ha concluso la Casagrande- lo rivolgo all’assessore al Bilancio del nostro Ente, Eliana Maiolini, per la puntualità con cui ha seguito i lavori, all’ingegnere Paolo Manarini -Capo Dipartimento Lavori pubblici della Provincia- ed ai suoi

In alto, a sinistra, un momento della visita; qui sopra, un’immagine del Palazzo di Vetro

collaboratori per il rigore assicurato a tutte le fasi della bonifica, e, soprattutto a tutti i cittadini di Ancona per aver capito il senso e le ragioni dell’intera operazione senza mai protestare”. Considerata l’importanza dei lavori svolti al Palazzo di Vetro per garantire una

sicurezza sanitaria, altrettanto importante è sapere come sarà il futuro delle Province in Italia, visto che la struttura dorica potrebbe essere ceduta a vari tipi di possibili acquirenti. Quindi, che futuro avranno le Province? “Siamo passati –ha precisato la Casagrandedalla sospensione all’idea del riordino e questo ci impone di continuare a ragionare in termini di sobrietà e di concretezza, ipotizzando un

rientro degli uffici in questa struttura. Ora il dibattuto, a livello nazionale, è ancora aperto. Comunque, allo stato attuale le Province non saranno più soppresse ma verranno riordinate. Se andrà avanti tale disegno già a settembre si potrebbe votare per il nuovo Consiglio provinciale. Sono certa che nel decreto ‘CrescItalia’ molte delle funzioni svolte nel tempo dalla nostra Provincia saranno mantenute”.

Il varo organizzato da Ferretti Custom Line nel giorno d’avvio della stagione nautica 2012; cerimonia nel cantiere dorico

Il nuovo maxi yacht 112’ Next natura incontaminata, è Ferretti Custom Line, mo complesso immobiliare oggi considerata la migliore brand del Gruppo Ferretti e turistico di Xanadu South destinazione turistica per la attivo nella produzione di China Sea, in costruzionuova élite della terra del maxi yacht in vetroresina ne sull’isola di Hainan, sol levante. da 26 a 38 metri, lo scorso e sarà anche uno dei più Il 112’ Next è una vera 21 marzo ha organizzato il grandi maxi yacht di un e propria villa sul mare, con varo del Custom Line 112’ cantiere europeo a solcare oltre 34 metri di lunghezza Next, imbarcazione di 34 le acque cinesi. L’imbare 7 di larghezza, ampi spazi metri di categoria planante cazione assumerà quindi sottocoperta ed all’aperto, e ventottesimo esemplaun ruolo di primo piano re della serie di imbarcazioni di 112 piedi. La cerimonia del varo ha avuto luogo nel cantiere del Gruppo ad Ancona con il tradizionale battesimo con la bottiglia di champagne infranta sulla chiglia: un giorno speciale per il varo del nuovo maxi yacht, il 21 marzo ha segnato anche l’inizio ufficiale della stagione nautica 2012. Un momento del varo del maxi yacht 112' Next Insieme ai vertici aziendali, tra cui Lamberto suite armatoriale sul ponte nel garantire un valore Tacoli, Chief Sales & Marprincipale e quattro grandi aggiunto alla struttura che keting Officer del Gruppo cabine ospiti con grandi sarà uno dei più importanti Ferretti, erano presenti al finestre open view sul mare. resort del Sud della Cina, varo anche gli armatori del 112’ Next dispone inoltre di composto da un hotel 5 nuovo 112’ Next: la società sistemi di entertainment di stelle, numerose splendide cinese di real estate Xanadu ultima generazione, oltre a ville, un centro Spa, un South China Sea. Il 112’ un sistema di monitoraggio centro per le conferenze, Next avrà infatti un utilizzo e controllo all’avanguaruna pista di atterraggio per particolare, sarà una delle dia. I due motori Mtu da gli elicotteri e una marina attrazioni a disposizione 2.775 Mhp permettono di privata. L’isola di Hainan, degli ospiti del lussuosissiraggiungere la velocità mascon la sua lussureggiante

sima di 26 nodi. Il comfort di bordo è garantito dai 4 stabilizzatori Mitsubishi Arg (Anti RollingGyro),

montati nella sala macchine, in grado di ridurre fino al 50% il rollio dell’imbarcazione.

Alla Prefettura di Ancona

I Diplomi dell’Ordine al Merito “Una cerimonia di elevato aspetto comportamentale, a riconoscenza dei vari aspetti della meritocrazia: un cammino alla ricerca della virtù”. E’ quanto ha dichiarato il Prefetto di Ancona, Paolo Orrei, nel dare avvio alla cerimonia di consegna dei Diplomi dell’Ordine “Al Merito della Repubblica italiana”, conferiti dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai cittadini benemeriti della provincia di Ancona. Ordine al Merito: s’intende, generalmente, un’onorificenza –civile o militare– istituita per premiare quei cittadini di uno Stato che si distinguano per meriti scientifici, artistici, sportivi e culturali, e che si ritiene abbiano contribuito a dare lustro alla Nazione d’appartenenza. Questi i cittadini premiati: Bartolomeo Maria Cafagna (Commendatore); Sergio Cingolani (Commen-

datore); Antonio Savarese (Commendatore); Carlo Mariotti (Commendatore); Liviano Marino (Ufficiale); Francesco Recchia (Ufficiale); Domenico Zingaro (Ufficiale); Gabriele Baldelli (Cavaliere); Stefano Baldoni (Cavaliere); Paolo Balercia (Cavaliere); Gianluca Brilli (Cavaliere); Antonio Esposito (Cavaliere); Fulvio Nicolò Furia (Cavaliere); Roberto Gasparini (Cavaliere); Paolo Maria Gusella (Cavaliere); Sergio Lucesoli (Cavaliere); Tiziana Mura (Cavaliere); Carlo Rossolini (Cavaliere); Serena Severini (Cavaliere); Paolo Valla (Cavaliere); Livio Scattolini (Cavaliere); Luciano Bano (Cavaliere); Giovanni Falcioni (Cavaliere); Salvatore Amato (Cavaliere); Luigia Monaco (Cavaliere); Sandro Barcaglioni (Cavaliere); Mauro Frattesi (Cavaliere); Antonio Montinaro (Cavaliere); Marco Scorrano (Cavaliere). Roberto I. Rossi


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La Regione alla 46a edizione della fiera di Verona, con la partecipazione di 107 espositori, 200 vini in degustazione e il debutto della nuova Docg Offida Pecorino. A trainare la crescita è il Verdicchio

Vinitaly: Marche, vola l’export V

ola l’export delle Marche, grazie a Verdicchio, Rosso Piceno, biologici e autoctoni freschi di Docg, come la nuova docg Offida Pecorino, presentata, di recente, alla 46a edizione di Vinitaly a Verona. A confronto con gli ultimi dati Assoenologi, l’export regionale 2011 è cresciuto più del doppio

rispetto alla media nazionale: con 45,7 milioni di euro in valore, vini marchigiani hanno infatti registrato un +10% (dati Coldiretti) sul 2010, contro una media Italia di +4,2% (dati Assoenologi). A trainare la crescita, il Verdicchio “vino bianco dell’anno 2011” e terzo vino bianco più esportato al mondo: con 7,5 milioni

di bottiglie esportate su 14 milioni prodotte (pari al 78% delle Doc e Docg della regione) e 22 milioni di euro di fatturato nel 2011 (+2% sul 2010) rappresenta l’eccellenza vitivinicola e la versatilità delle Marche in tutto il mondo. Ma si affacciano sul mercato estero anche vini come il Rosso Conero o il Piceno, che, grazie

Un francobollo celebra la Vernaccia di Serrapetrona Docg L’orgoglio enologico marchigiano a partire dalla 46a edizione di Vinitaly, svoltasi a fine marzo alla fiera di Verona, sta facendo il giro di tutto il nostro Bel Paese, e proseguirà a farlo in modo tanto originale quanto capillare attraverso un francobollo che celebra uno dei vini d’eccellenza delle Marche: la Vernaccia di Serrapetrona Docg, pregiato e raro spumante rosso, unico al mondo a subire ben tre fermentazioni. “Un riconoscimento di grande importanza –ha dichiarato Adriano Marucci, sindaco di Serrapetrona- per

un’eccellenza enologica inestricabilmente legata al territorio e di cui è diventata uno dei maggiori simboli”. Il francobollo sulla Vernaccia è stato posto in circolazione dalle Poste italiane in un milione di pezzi e sta facendo

parte della serie tematica “Made in Italy–Eccellenze eno-gastronomiche d’Italia–Il Vino Docg” che per il 2012 sarà dedicata a solo 15 Docg di tutta Italia, riunite in un unico foglio a raccogliere tutti i 15 esemplari filatelici, autoadesivi e del valore di 60 centesimi. I francobolli e i prodotti filatelici sono posti in vendita presso tutti gli Uffici postali, gli Sportelli filatelici del territorio nazionale, gli “Spazio filatelia” di Roma, Milano, Venezia, Napoli, Trieste, Torino e sul sito internet www. poste.it.

ad una profondità gustoolfattiva e prezzi molto concorrenziali, seguono la scia del Brunello di Montalcino. Grandi vini di punta dall’ottimo rapporto qualità-prezzo e una grande varietà di autoctoni dalla forte identità territoriale sono la carta vincente di una regione sempre più apprezzata dall’estero, come dimostra la crescita in valore dell’export marchigiano su mercati consolidati come la Germania (+15% sul 2010) e gli Usa (+12%), ma anche sull’emergente Asia (+22%). Ed è proprio per promuovere queste eccellenze che la Regione Marche è stata presente al Vinitaly, con 107 espositori (tra consorzi, cantine e produttori) e una terrazza con degustazioni ‘live non stop’ di più di 200 vini. Un brindisi particolare lo ha meritato la nuova Docg, il Pecorino di Offida, caratteristico del Piceno, che ha debuttato a Vinitaly. Tra le iniziative, la pres e n t a z i o n e d e l n u ovo francobollo della serie di Poste Italiane “Made In Italy, eccellenze enogastronomiche d’Italia”,

Il Vinitaly in una delle sue edizioni dedicato alla Vernaccia di Serrapetrona Docg, l’unico spumante rosso fermentato tre volte. Focus, inoltre, sulla presentazione della Selezione internazionale vini da pesce, organizzata dall’Istituto marchigiano di Tutela vini (Imt) e in programma dal 9 all’11 maggio sulla Riviera d e l C o n e ro . Con il Rosso Conero le Marche sono, inoltre, state protagoniste della degustazione a cura di Civiltà del bere, “La nascita del Mito-Giovani

Docg italiane”. Giacimenti preziosi sono stati scoperti anche attraverso i “Profili sensoriali delle Denomina-

zioni”, il nuovo vademecum Imt per conoscere caratteristiche organolettiche di ogni vino e il suo legame con il territorio.


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Collaborazioni della Regione con il Cern e l’Infn; seminario nel capoluogo. Spacca: “Opportunità per il sistema Marche”

Ubi-Banca Popolare di Ancona, Rapporto Centro Einaudi

Innovare, la sfida

“Mettere in campo idee nuove”

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a ricerca, il trasferimento tecnologico e di conoscenza, in questo difficile momento di crisi e in questo particolare contesto competitivo, sono fattori di crescita determinanti. Investimenti in questi settori sono oggi più che mai necessari per affrontare le grandi sfide future e per gettare le basi di uno sviluppo stabile e sostenibile. Per questi motivi abbiamo stabilito una collaborazione con due grandi enti di ricerca nazionali ed internazionali come l’InfnIstituto nazionale di fisica nucleare ed il Cern-Centro europeo ricerche nucleari, i cui esperti e scienziati si sono confrontati con noi. Si tratta di una grande opportunità per il sistema Marche: per i giovani che si costruiscono una prospettiva, per le piccole imprese che devono competere nel mondo, per i cittadini che cercano una migliore qualità della vita, per le istituzioni che devono assicurare i servizi, l’opportunità offerta dalla tecnologia è irrinunciabile”. E’ quanto ha affermato il Governatore Gian Mario Spacca nel corso del seminario “Ricerca e tecnologia di frontiera, un’opportunità per il sistema Marche”, organizzato dalla Regione alla Loggia dei Mercanti di Ancona, in collaborazione con il Cern e l’Infn. In occasione dell'appuntamento, la Regione Marche e l’Infn han-

no sottoscritto un protocollo d’intesa progettuale in cui si impegnano a collaborare al fine di sviluppare la capacità tecnologica ed innovativa del sistema produttivo, con attenzione particolare ai problemi di crescita tecnologica delle imprese di minori dimensioni. Nel corso del seminario, Spacca ha illustrato i più importanti progetti regionali nel settore: tra il 2008 e il 2011 la Regione per la ricerca, l'innovazione ed il trasferimento tecnologico ha attivato 538 milioni di euro di investimenti e 141 milioni di euro di incentivi agevolando 1.618 progetti. A questi vanno aggiunti i progetti per costruire un’economia della conoscenza, incrementare la qualità del lavoro, accrescere la competitività del sistema economico marchigiano ai quali sono state destinate il 53% delle risorse complessive della politica regionale unitaria Marche 2007-2013 (Fondi Fse, Fesr, Fas, Psr,

Fep), con 683 milioni di euro e il sostegno allo sviluppo con funzione anti-crisi, insieme alle politiche per il credito, l’internazionalizzazione, le infrastrutture materiali. Nell’ambito dell’Agenda digitale Marche, infine, sono stati investiti 46 milioni di euro in Ict (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) in infrastrutture materiali. “Lo scopo di questo strumento di programmazione - ha spiegato Spacca-, di cui anche l’Italia e le Marche si sono dotate, è quello di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per eliminare il digital divide rispetto agli altri Paesi”. In particolare, nel prossimo futuro le Marche, grazie all’avvio delle collaborazioni strategiche con Cern e Infn, si concentreranno su una serie di nuovi progetti strategici: progetto ‘Cloud computing’, da avviare nel corso del 2012, per la realizzazione di una

infrastruttura di computing e sviluppo dei relativi workflow con servizi innovativi a servizio di cittadini, famiglie, imprese ed istituzioni della comunità regionale; progetto ‘Casa intelligente per la longevità attiva’, con progettazione e sviluppo di tecnologie avanzate; sviluppo di un distretto ad alta tecnologia per la longevità attiva (Ambient assisted living) e di progetti per smart cities and communities (città e comunità intelligenti) con l’utilizzo spinto di piattaforme avanzate Ict, anche con il sostegno del Miur; valorizzazione del capitale umano destinato alla ricerca, attraverso progetti di collaborazione con il mondo universitario per l’alta formazione e lo scambio con centri di ricerca internazionale; sviluppo di conoscenze e progetti nei campi delle nuove tecnologie di frontiera (nanotecnologie e sensoristica), della ricerca energetica, del social housing, dei nuovi materiali.

Giampaoli consigliere UniCredit Leasing Ancora un importante riconoscimento per Giampaolo Giampaoli: l’imprenditore dolciario è stato infatti nominato consigliere di UniCredit Leasing Spa, società del Gruppo UniCredit che opera in 18 diversi Paesi, prima realtà del settore in Europa ad offrire

un servizio a livello globale. Giampaoli farà parte anche dell’Audit, l’organo di controllo del leasing; “Sono onorato –ha commentato- che si sia scelto un imprenditore marchigiano per

questo incarico. Il leasing è un settore strategico per le banche, in quanto può affiancare ed appoggiare lo sviluppo economico”.

“Soltanto verso la fine del 2012 si potrà intravvedere qualche timido segnale di ripresa nel Pil delle Marche. Anche se non se ne può essere certi, un lieve rimbalzo potrebbe portare ad una crescita dello 0,6%”. Lo ha affermato Giorgio Arfaras, giornalista economico e collaboratore del Centro di Ricerca “Einaudi”, nel commentare il periodo successivo a “La crisi che non passa”, il volume che contiene il “XVI Rapporto sull’Economia globale e l’Italia”, realizzato dal Centro di Ricerca e Documentazione “Luigi Einaudi” di Torino, con il sostegno del Gruppo Ubi-Banca Popolare di Ancona. “Dalla crisi –ha evidenziato Arfaras-, iniziata nell’estate del 2007, sarà difficile uscire prima che siano passati alcuni anni. E per tornare ai livelli del Pil di allora (6,6%), ce ne vorranno altri sette-otto e saranno indispensabili tutta una serie di interventi e provvedimenti, molti dei quali sono già iniziati, ma che dovranno trovare continuità e condivisione”. Il rapporto è stato presentato nel corso di un convegno all’Esagono di Jesi; al dibattito gli interventi del presidente della Banca Popolare di Ancona, Corrado Mariotti, dal professor Giorgio Arfaras e dal professor Ilario Favaretto, ordinario di Economia applicata all’U-

niversità di Urbino. “Dalla crisi si uscirà –ha precisato Mariotti- se si saprà mettere in campo idee nuove e capacità di investimento, pensando però a consolidare le aziende, senza lasciarsi andare ad una finanza di basso profilo speculativo. C’è forte il bisogno di politiche governative di sostegno alle imprese, anche se nella nostra regione –grazie allo studio di valutazione ‘Trend Marche’, avviato in collaborazione con la Ubi-Banca Popolare di Ancona– abbiamo raccolto un dato, sul 2011, incoraggiante che ci consente di affermare che già il 30% delle nostre piccole e medie imprese ha ripreso ad investire nell’innovazione, seppure in un momento di difficoltà”. Alla presentazione del volume, che approfondisce i temi della internazionalizzazione e della macroeconomia, anche alla luce degli sconvolgimenti politici ed economici avvenuti nei Paesi Arabi a sud del Mediterraneo e in Giappone, hanno contribuito grandi studiosi dell’economia del nostro Paese, come Mario Deaglio, Anna Caffarena, Giorgio S. Frankel, Gabriele Guggiola, Giuseppe Monateri e Giuseppe Russo, oltre allo stesso Giorgio Arfaras. Il Rapporto nasce dalla collaborazione tra Centro Einaudi e Ubi-Banca ed è pubblicato da Guerini e Associati.


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Presentato il II Convegno ecclesiale marchigiano, in programma dal 22 al 24 novembre 2013 ad Ancona e Loreto, presieduto dall’Arcivescovo Metropolita di Fermo, Monsignor Luigi Conti, sul tema: “Alzati e va’…”

“Trovare vie nuove per trasmettere la fede, soprattutto ai giovani” ROBERTO I. ROSSI

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ari amici, ripartiamo da questa terra marchigiana con la forza dell’Eucarestia in una costante osmosi tra il mistero che celebriamo e gli ambiti del nostro quotidiano”. Si apre con queste parole di Benedetto XVI, rivolte ai pellegrini giunti ad Ancona da tutta Italia per la celebrazione eucaristica conclusiva del XXV Congresso eucaristico nazionale svoltosi nelle Marche nel mese di luglio 2011, il documento approvato dalla Conferenza episcopale marchigiana che accompagnerà l’itinerario verso il II Convegno ecclesiale regionale, in programma dal 22 al 24 novembre 2013 ad Ancona e Loreto, che vedrà coinvolte tutte e tredici le Diocesi della regione. Il tema al centro della riflessione dl Convegno è “Alzati e va’… Vivere e trasmettere oggi la fede nelle Marche”. Per la cronaca, il primo Convegno si è svol-

Da sinistra, il Duomo di San Ciriaco di Ancona e la Cattedrale di Loreto

Congresso eucaristico e gli eventi programmati in vista del II Convegno ecclesiale marchigiano. All’incontro con i media hanno partecipato: il presidente della Cem, Monsignor Luigi Conti, Arcivescovo Metropolita di Fermo, l’Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osino Monsignor Edoardo Menichelli, il Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia Monsignor Claudio Giuliodori, coordinatore del Convegno 2013 e il professor L’Arcivescovo Giancarlo Galeazzi, direttore Metropolita di dell’Istituto suAncona-Osimo, periore di Scienze religiose “Lumen Monsignor Edoardo gentium” di Ancona e membro Menichelli: “Come d e l C o m i t at o popolo sacerdotale e preparatorio del II Convegno ecprofetico, guardiamo clesiale marchi“In vista con umiltà e spirito di giano. del II Conveservizio all’opportunità gno ecclesiale –ha evidenziato di crescita comune Monsignor Conti- intendiamo offerta dall’evento” lanciare un messaggio alle nostre Chiese affinché siano sempre to nel 1993 sul tema della missionarie e capaci di obbe“Nuova evangelizzazione”. dire alla voce dello Spirito La Conferenza episcopale che dice ancora una volta marchigiana ha elaborato ‘Alzati e va’…’. Il problema ed approvato uno specifico di oggi è di proporre la documento intitolato “Con fede soprattutto alle nuove la forza dell’Eucarestica: generazioni”. L’impegno è di dal Congresso eucaristico far conoscere le nostre Chienazionale al Convegno ecse trovando vie nuove per clesiale regionale”, nel quale la trasmissione della fede”. si delineano gli sviluppi dei “Un evento –ha sottolineato contenuti e delle riflessioni Monsignor Giuliodori- che del Cen nella prospettiva del sarà improntato sulla diCongresso ecclesiale 2013. vulgazione degli interessi Nel corso di una recente di tutta la vita della nostra conferenza stampa sono stasocietà. Il 2013 sarà un peti illustrati l’Itinerario, gli riodo particolare improntato obiettivi, i temi e il docusull’Anno della fede indetto mento sull’eredità del XXV

dal Santo Padre Benedetto XVI a cinquant’anni dall’inizio del Consiglio ecumenico Vaticano II. Al II Convegno ecclesiale parteciperanno oltre 700 delegati. Per tale evento abbiamo preparato una preghiera (che è possibile leggere in questa pagina, ndr.)) per tutte le Chiese delle Marche”. Monsignor Menichelli ha poi esposto i punti salienti della lettera pastorale elaborata dai Vescovi delle Diocesi marchigiane, citando in partenza le indicazioni della lettera apostolica Porta Fidei “con cui il Papa Benedetto XVI ci invita a mettere in luce con sempre

maggiore evidenza la gioia e il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo”. Monsignor Menichelli ha poi detto che “il cammino fatto dalle nostre Chiese nei venti anni che ci separano dal I Convegno svoltosi nel 1993, non può che spronarci alla fiducia e alla speranza nel futuro. Guardiamo a questa opportunità di crescita comune offerta dal Convegno con umiltà e spirito di servizio, come popolo sacerdotale e profetico. Possiamo camminare insieme, alzando lo sguardo verso l’alto per riconoscere che il Signore ci dà anche la forza per poter

attuare ciò che chiede. Queste le ragioni di un rinnovato coraggio e di una profonda fiducia. Confidiamo sulla preghiera di tutti e in particolare dei monasteri di clausura e dei malati”. Infine, l’intervento del professor Galeazzi: Il II Convegno vuol essere una riflessione che si apre all’esterno in una dimensione di dialogo. La nostra Chiesa sa lanciare le sfide che vengono dal Vangelo. Le risorse da valorizzare e sulle quali impegnarsi per la loro diffusione sono la familiarità, il lavoro e l’educazione, aspetti basilari per costruire una positiva realtà”.

Il Museo dell’Emigrazione marchigiana nel mondo nascerà a Recanati Nascerà a Recanati il “Museo dell’Emigrazione marchigiana nel mondo”. La scelta, da parte della Giunta regionale, è arrivata dopo un attento esame delle proposte presentate, sia sotto l’aspetto tecnico che logistico, e dopo aver effettuato specifici sopralluoghi. “Era necessario –spiega l’assessore regionale all’Emigrazione, Luca Marconi– individuare una sede idonea e funzionalmente rispondente alle necessità di allestimento del Museo, dotata di servizi e personale adeguato, che potesse provvedere alla gestione del museo senza alcun onere, presente e futuro, a carico dell’Amministrazione regionale, facendosi forza, con il coordinamento re-

gionale, di tutte le incombenze per la costituzione, l’allestimento, la cura e il mantenimento, nonché la valorizzazione e la promozione del museo stesso”. Tr a l e varie proposte presentate da parte di Amministrazioni comunali delle Pro- Recanati vince marchigiane, la scelta è ricaduta su Villa Colloredo Mels di Recanati, che già ospita i Musei civici cittadini ed è per questo dotata di personale qualificato e sufficiente ad assicurare la corretta gestione dei servizi e delle attività programmate.

“Con i suoi 200 metri quadrati disponibili – continua Marconi- è la sede ideale per accogliere subito e in maniera permanente il Museo dell’Emigrazione Marchigiana senza bis og n o d i interventi di manutenzione o ristrutturazione e relativi costi”. Scopo del Museo è di riconoscere, conservare e diffondere l’alto valore storico, culturale e sociale rappresentato dall’emigrazione marchigiana nel mondo, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.

La preghiera per le Chiese della regione O Dio nostro Padre, in te è la sorgente della vita. Tu ci hai amato per primo e hai inviato a noi il Salvatore e lo Spirito Santo spalancando per tutti noi la porta della fede. Guarda con amore le Chiese delle Marche e rendi salda la fede del tuo popolo affinché in ogni evento della storia sappia lasciarci educare dalla tua Parola e rendere gloria alla tua opera di salvezza. Rendici custodi del tuo amore Cristo Gesù, Signore nostro, senza di Te non possiamo far nulla. Tu ci hai scelti e ci hai chiamato amici: rendici tuoi discepoli, credenti e credibili, capaci di amare Te e i fratelli come tu ci ami. Come il Padre ha mandato Te, così Tu oggi dici a ciascuno di noi “alzati e va’…”, donaci di camminare con tutti, vicini e lontani, alla luce della tua Parola e del tuo amore crocifisso, nella gioia della tua resurrezione. Rendici discepoli del tuo amore Spirito Santo, nostro Consolatore, da Te proviene ogni forza e grazia per vivere e trasmettere il dono della fede. Tu sei la luce che ci guida nel cammino: illumina i nostri passi nel presente e nel futuro. Tu sei al voce che parla al nostro cuore, rendici autentici testimoni del Vangelo, ricolmaci del desiderio di annunciare Gesù a coloro che cercano la speranza e il senso della vita. Rendici annunciatori del tuo amore Signore, Dio nostro, Tu ci hai dato Maria, Ve r g i n e d i L o r e t o , come Madre e patron a , c o m e e d u c at r i c e sapiente come luminoso modello di adesione a Te. Raccoglici nella sua e nostra casa, affinché formiamo una sola fam i f g l i a , l u og o s a n t o in cui la tua Parola si compie e il tuo volto si rivela. Rendici testimoni del tuo amore Amen.


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MAGGIO 2012

Intervista con Osvaldo Boni, direttore Tv Centro Marche

“La risposta al digitale: territorio e all news” ROSEMARY MARTARELLI

D

a circa quattro mesi anche le Marche sono passate al digitale terrestre: un cambiamento che ha rivoluzionato l’organizzazione delle televisioni locali. Ne abbiamo parlato con Osvaldo Boni, direttore di Tv Centro Marche, l’emittente regionale più seguita (dati Auditel). Quali conseguenze sta avendo questo passaggio? “Innanzitutto dobbiamo parlare di frequenze: l’Europa ne ha assegnate 25 coordinate all’Italia, e queste sono state prese tutte dalle televisioni nazionali. Per le tv locali si è ripiegato sulle frequenze non coordinate, ovvero in sovrapposizione con quelle assegnate ad altri Paesi comunitari. Tv Centro Marche usufruisce delle frequenze slave, e ciò significa un continuo rischio di interferenze che rende altamente precaria la vita della nostra stessa emittente. Inoltre, quando i legittimi proprietari di quelle frequenze ne avranno bisogno, saremo noi a dover chiudere, dato che usiamo frequenze non nostre. Consideriamo poi che le frequenze assegnate alle Marche saranno presto utilizzate anche dall’Abruzzo, che sta per

effettuare lo switch-off. Se saranno utilizzate le nostre frequenze, avremo ulteriori e seri problemi di sovrapposizione. Tengo comunque a dire che il digitale è anche una grande opportunità, che può offrire numerose possibilità di sviluppo. Una frequenza, infatti, può contenere 5-10 diversi canali, e ciò consente ad un editore di moltiplicare il suo potere o anche di affittare qualche canale ottenendone ricavi. Ci muoviamo comunque in un ambito complesso, fitto di normative e di leggi a livello europeo”. Con il digitale si è moltiplicata l’offerta dei programmi. Come può una tv locale restare a galla in questo mare magnum? “Io credo che alla globalizzazione mediatica si risponda con una forte spinta sul territorio e sugli aspetti locali. Certo, lo switch-off ha permesso alla nostra emittente di essere vista come le tv nazionali, con le quali è finalmente stato superato l’atavico gap. Non solo: Tv Centro Marche si vede in lingua italiana anche in tutti gli Stati Uniti e in Canada, dove è presente una forte rappresentanza di marchigiani, e le nostre trasmissioni sono seguitissime. Ma, ripeto, a fronte di questo cambiamento globale, dobbiamo superare la nostra funzione generalista e puntare sul lo-

cale. La nostra emittente sta sta direzione, andando in questa empre di più avvicinandosi sempre ews. Attualad una tv all news. mo cinque mente facciamo edizioni del nostro telegiornale, tutte in diretta”. sibile vedere Ma come è possibile arche negli Tv Centro Marche ada? Usa e in Canada? “A t t r av e r s o u n osto megacavo, posto tlannell’Oceano AtlanEutico, che dall’Europa arriva negli States e in Canada, Paesi dove alcune società prendono e diffondono i canali che sono attivabili tramite il megacavo nelle loro piattaforme del digitale terrestre”. Il passaggio al digitale si è inserito in un periodo di forte difficoltà economica e di conseguente calo degli investimenti. E’ cambiato qualcosa per Tv Centro Marche dal punto di vista dei contratti pubblicitari? “Con lo switch-off ci aspettavamo una naturale contrazione degli ascolti e dei fatturati. Però la nostra emittente ha chiuso bene i suoi conti anche nel 2011, e devo dire che nei primi tre mesi del 2012 non abbiamo registrato ripercussioni sul

fatturato pubblicitario. Ovviamente non ci sono più i grandi budget su cui si poteva contare, per esempio, dieci anni fa. Ora i contratti sono di valore molto più basso, ma in compenso il mercato è diventato più ampio, con un aumentato numero di clienti. Quello in corso è un anno di transizione, in cui ci si deve riorganizzare per dare nuovi stimoli al mercato”. (Intervista del 12 aprile 2012)

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Torna a Portonovo la kermesse di solidarietà

Due giorni per il Salesi Settima edizione di Portonovo eventi-Due giorni per il Salesi: al via la kermesse di solidarietà promossa dall’associazione Patronesse e che avrà luogo, come di consueto, nella suggestiva baia, a partire dal 30 aprile per concludersi il primo maggio. Un programma ricco di musica e spettacoli grazie al sostegno di partner e artisti che appoggiano insieme all’associazione Patronesse la causa del Sales i . L’ o biettivo da raggiungere quest’anno consiste nel raccogliere fo n d i per l’allestimento di un nuovo spazio a misura di bambini, adatto ad ospitare i piccoli degenti prima del ricovero urgente nel reparto di neuropsichiatria infantile. La struttura sarà rivolta principalmente a pazienti in età evolutiva (prima e seconda infanzia e adolescenza) colpiti da disturbi acuti della condotta (compresa quella alimentare), da scompensi somatopsichici e/o crolli psicotici, da sindromi ansioso depressive, da tentati suicidi, da

maltrattamenti ed abusi. Nel nuovo ambiente sarà quindi garantito un monitoraggio costante e stretta sorveglianza dei pazienti. La sera del 30 aprile si terrà all’interno dell’hotel Excelsior La Fonte una cena di solidarietà, animata da musica e spettacoli, mentre il primo maggio, a partire dalla tarda mattinata, si susseguiranno performance artistiche, esibizioni musicali e mostre nel lato di spiaggia nei pressi del M o l o. Ancora una volta le Pat ro nesse faranno appello proprio alla generosità di privati e aziende per sostenere le attività dell’associazione in questo difficile momento economico e assicurare così la buona riuscita dell’evento per centrare l’obiettivo. La manifestazione, patrocinata da Regione (assessorato Pari opportunità), Comune (assessorato Politiche giovanili) e Provincia (assessorato Politiche sociali), ha la direzione artistica e logistica di Anna Vitale e Roberto Franco Saraceni.


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Con Maraviglia viaggio nel Rinascimento della città ideale

E’ primavera d’arte ad Urbino, città emblema del Rinascimento italiano. E

l’occasione è di quelle da non perdere: la mostra “La città ideale”, ospitata al Palazzo Ducale fino all’8 luglio. Un’esposizione di richiamo internazionale che ha registrato oltre 4 mila visitatori nei soli primi cin-

que giorni di apertura, e il cui successo è destinato ad eguagliare quello della mostra dedicata a Raffaello nel 2009. Un vero e proprio viaggio nel Rinascimento attraverso i luoghi e le opere che lo perpetuano: un viaggio cui il tour operator marchigiano Maraviglia Travellers’ Company dedica delle offerte ad hoc,

pensate per coniugare arte, tradizione e buona tavola. Si può scegliere tra un soggiorno di due notti in un resort di lusso nelle campagne urbinati, con spa, piscina, oasi faunistica privata e colazioni con prodotti biologici, e quello di una notte in hotel a quattro stelle nel cuore della città. Entrambe le opzioni preve-

MAGGIO 2012 dono l’ingresso alla Galleria Nazionale delle Marche e la visita con guida privata alla mostra e al centro di Urbino. Sono oltre 50 le opere in esposizione, tra dipinti, sculture, disegni, tarsie, medaglie, codici miniati e trattati di architettura, e a spiccare su tutti l’enigmatica tavola conosciuta come la “Città ideale”, compendio di pittura, scienza e filosofia, di cui non si conosce con certezza l’au-

tore e proposta insieme con il dipinto gemello di Baltimora Ai gruppi numerosi è dedicato un apposito pacchetto, con soggiorno di due notti in hotel a quattro stelle a Pesaro, visita guidata alla mostra e ad Urbino, e un’iniziativa di piacere folkloristico: la visita di Gradara con guida in costumi medievali. Tutti i pacchetti sono disponibili fino all’8 luglio. Ros. Mar.

Ecco i numeri del primo censimento regionale di settore

Le Marche dello spettacolo dal vivo Cinquemilasettecento serate l’anno per un totale di 304 eventi, di cui la metà di nuova produzione, 45 milioni di euro investiti, un pubblico medio di oltre 400 mila persone e circa 1.400 lavoratori impiegati, a vario titolo, nel settore. Questi alcuni dei dati raccolti nel primo censimento dei soggetti ed eventi dello spettacolo dal vivo nelle Marche, recentemente presentati dall’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini e dal coordinatore del lavoro Renato Pasqualetti. L’iniziativa, ideata e sostenuta dalla Regione Marche, rientra nel progetto nazionale Orma (Osservatorio delle risorse e dei mercati dell’arte), che si sta sviluppando su tutto il territorio italiano. Censiti i soggetti pubblici e, tra i privati, tutti quelli aderenti al Consorzio Marche Spettacolo, gli enti che ricevono anche contributi regionali ed i più significativi per dimensione e tipologia di eventi organizzati. “Si tratta dei primi dati generali –ha commentato Marcolini-. Nel corso del 2012 questi dati saranno elaborati per territori, generi di spettacolo, budget utilizzati ed altri parametri. Siamo comunque di fronte ad una delle ricerche più dettagliate in tutto il Paese”. Intanto è emerso un quadro vivace e dinamico dello spettacolo dal vivo marchigiano, dove Ancona la fa da padrona, svettando tra le province per numero di sedi artistiche. Il capoluogo ha, inoltre, il primato della produzione di spettacoli (45%),

con netto distacco dalla seconda (Macerata con il 28%). E la Dorica è in cima alla classifica anche per la concentrazione di soggetti privati: ben il 39%; seguono Macerata (24%), Pesaro Urbino e Ascoli Piceno (entrambe 14%), e Fermo (9%). La natura giuridica di questi soggetti è per lo più quella di associazione riconosciuta (39%), cui fanno seguito la fondazione (33%), l’associazione non riconosciuta (11%), la società di capitale (11%) e l’azienda speciale (6%). Sul fronte dei contributi pubblici (che incidono per il 42%), il 2010 ha registrato un calo di finanziamenti rispetto all’anno precedente (euro 18.984.953 contro 19.121.198 del 2009), mentre l’autofinanziamento è aumentato di due punti percentuali (dal 47% del 2009 al 49% del 2010). Aumentato di quasi un milione di euro il totale dei costi riferito ai soggetti privati per il 2010 (euro 45.838.865, di cui oltre 30 milioni classificabili come costi artistici). Per quanto riguarda i ricavi 2010 dei soggetti dello spettacolo dal vivo, il 43% proviene da contributi pubblici (a maggioranza statali e comunali), il 22% dai biglietti, l’8% dai privati, il 5% dagli sponsor e il 22% da altre entrate. Sotto la lente del censimento, che ha mostrato una leggera flessione del pubblico per l’anno 2010 rispetto al biennio precedente, anche i costi per le sedi amministrative e dello spettacolo e le ore dedicate al lavoro dagli addetti a questo settore. Rosemary Martarelli

“Lirikabaret”: Pippo Santonastaso protagonista dei Concerti aperitivo L’irresistibile verve comica di Pippo Santonastaso (nella foto) protagonista dell’appuntamento della rassegna Concerti aperitivo del Carlino in calendario giovedì 26 aprile (ore 21) all’Aula Magna d’Ateneo di Ancona. “Lirikabaret” titolo dello spettacolo,

che vedrà Santonastaso guidare gli spettatori in un percorso musicale in cui spiccano celebri romanze, duetti e canzoni d’autore interpretati da Mauro Pagano, tenore, e Susie Georgiadis, soprano, con l’accompagnamento pianistico di Angiolina Sensale. Con autoironia e uno sguardo attento agli italici pregi e difetti, il popolare attore saprà trascinare il pubblico in uno spettacolo coinvolgente ed interattivo, con aneddoti, gag e scenette. Lo spettacolo vedrà la partecipazione della ballerina Claudia Minozzi.

Dove i giovani si incontrano U

n centro di incontro multimediale ma anche e soprattutto un luogo di aggregazione per i giovani. Un mix di cultura ed eventi in grado di restituire alla comunità fabrianese, in particolare ai ragazzi, uno spazio di incontro nel cuore della città. Tutto questo è il nuovo Polo bibliotecario e delle arti visive nel complesso di San Francesco. Una struttura voluta e pensata sia come centro culturale d’avanguardia, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie multimediali, sia come punto di incontro e di creatività per i giovani, inserendosi nella più ampia strategia regionale di diversificazione delle iniziative nell’entroterra montano, con l’attivazione di investimenti rivolti alle nuove generazioni. All’inaugurazione del polo fabrianese ha partecipato il Governatore Gian Mario Spacca: l’accento sull’importanza del progetto, “capace di offrire alla comunità fabrianese un luogo qualificato di incontro e socializzazione e di restituire al centro storico il ruolo di cuore pulsante della città”. Determinante, inciso del presidente, investire sul capitale umano, oggi più che he mai; “II giovani sono

il futuro: offrendo loro luoghi che nutrono e incentivano la progettualità e lo scambio di idee, investiamo sul domani. Il progetto è pensato infatti soprattutto per i giovani fabrianesi che potranno beneficiare di un nuovo centro di aggregazione in cui la loro creatività sia salvaguardata e valorizzata, in cui vivere da protagonisti eventi, in cui proporre progetti. Un luogo di incontro in pieno centro, caratteristica che lo arricchisce ulteriormente”. Il progetto interviene sulla biblioteca, arricchendola di alti servizi informativi, culturali e ricreativi: Informagiovani, spazi espositivi, sale per riunioni ed eventi, Internet point, emeroteca, mediateca, un bar che comunica direttamente con l’atrio di ingresso alla biblioteca, un cortile per attività all’aperto soprattutto per i più piccoli. Funzionale ad una piena e interattiva fruizione l’organizzazione degli spazi: a fare da “filtro” tra la biblioteca e la piazza del Comune è il Loggiato di San Francesco, storico luogo di incontro tra i ragazzi con cui, grazie alle vetrate, è stata pensata la possibilità di dialogare visiva-

Solidarietà e cultura Progetto di solidarietà e cultura a sostegno della Fondazione dell’Ospedale Salesi, i Concerti aperitivo del Carlino, direttore artistico Deborah Vico, in questa nona edizione si propongono come obiettivo l’acquisto della Nirs (Near Infrared Spectroscopy), strumento di monitoraggio che permette di misurare lo stato di ossigenazione cerebrale per il reparto di Terapia intensiva neonatale di Ancona, uno dei reparti di neonatologia più grandi e con bassa mortalità neonatale d’Italia.

Ancona si prepara ad accogliere gli Stadio (a lato nella foto di Alessandra Tisato). Il celebre gruppo sarà nella Dorica il 27 aprile per la seconda tappa nazionale del “Diamanti e caramelle tour” al Teatro delle Muse (ore 21). Scopo dell’iniziativa: aiutare i bisognosi e raccogliere fondi per l’ospedale Salesi per la realizzazione di nuove strutture, l’acquisto di nuovi macchinari o per ottimizzare l’assistenza ai piccoli degenti e alle loro famiglie. L’incasso della serata sarà quindi

mente. Affacciati verso l’esterno gli spazi dedicati ai ragazzi, in modo che si possano utilizzare anche per attività di animazione e di lettura all’aperto. Il complesso di San Francesco è stato scelto per la sua posizione strategica, nel cuore della città, da sempre luogo di ritrovo soprattutto dei giovani. Al Polo di San Francesco la Regione ha destinato 1,7 milioni di euro di fondi Fas (Fondo aree sottoutilizzate); “Questo progetto –sottolineatura di Spacca– è la restituzione alla città di Fabriano di quanto dovuto dopo il terremoto. I fondi per la ricostruzione post sisma del 1997, infatti, per il capitolo dei beni culturali furono utilizzati su tutto il territorio regionale e così una parte del patrimonio storico-architettonico fabrianese, distrutto dal terremoto, non si poté allora recuperare. A quest’area, che soffre oggi di un’alta percentuale di disoccupazione (il 20%), abbiamo potuto ora destinare i fondi Fas. E grazie a questo progetto possiamo rilanciare una zona che deve ricostruire il proprio tessuto sociale, soprattutto attraverso i giovani”. Il progetto del nuovo polo bibliotecario e delle

A Fabriano il nuovo polo bibliotecario e delle arti visive nel complesso di San Francesco: un importante centro di aggregazione arti visive è stato inserito tra le priorità strategiche del programma operativo Fas delle Marche. Fabriano, grazie al nuovo polo bibliotecario, entrerà a far parte di un più ampio network della conoscenza multimediale che vuole mettere in rete simili esperienze in tutte le Marche: la biblioteca di Maiolati, per esempio, o quella di San Giovanni di Pesaro, che rappresentano esperienze positivamente collaudate. Una rete di strutture permanenti e temporanee su tutto il territorio regionale, che continuerà in futuro ad ampliare le proprie maglie, per la divulgazione culturale e la promozione di iniziative.

Gli Stadio il 27 aprile fanno tappa al Massimo di Ancona per sostenere la causa del Salesi devoluto interamente all’associazione Patronesse del Salesi e alla Mensa del Povero. Un’iniziativa voluta e sostenuta dall’azienda Edilcost di Luigi Catalano e patrocinata dal Comune di Ancona. Si attendono persone da tutto il centro Italia per assistere alla performance dello storico gruppo capitanato da Gaetano Curreri, che sarà in tour fino a novembre in molte città della penisola. “Siamo sempre grati a chi dimostra sensibilità verso la causa del Salesi e delle persone bisognose di aiuto”, commenta la pre-

sidente dell’associazione Patronesse, Milena Fiore. Il concerto benefico nel capoluogo sarà presentato dal giornalista Rai Paolo Notari; una serata ricca di emozioni visto che gli Stadio festeggiano nel 2012 trent’anni di carriera. Info prevendite: 07152525.


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MAGGIO 2012

Fondazione Muse, bilancio in attivo E’ una netta inversione di tendenza quella che segna il bilancio 2011 della Fondazione Teatro delle Muse: per la prima volta dalla sua riapertura (2002), il Massimo dorico chiude in attivo, infatti le entrate hanno superato le uscite di 109 mila euro. Aumentati anche gli incassi realizzati da tutti

i soggetti operanti (circa 200 mila euro in più rispetto al 2010), stabile il numero degli spettatori. Il bilancio sociale 2011 della Fondazione, recentemente presentato, delinea una nuova fisionomia della maggiore fabbrica di cultura anconetana: ottimizzazione e maggior utilizzo degli spazi, anche minori, miglio-

ramento dei servizi pubblici, generale riorganizzazione del personale e razionalizzazione dei costi. Una sorta di “formula alchemica”, come l’ha definita il direttore della Fondazione Velia Papa (foto a lato), che ha parlato di una gestione rigorosa. Importante il risultato dell’indotto: oltre un milione di euro è l’incasso

Poiesis, la grande opera

A Fabriano, il 25, 26 e 27 maggio, quinta edizione del festival ideato da Francesca Merloni

È

tempo che sia tempo”. È tempo di una grande opera. Dalle parole e dall’entusiasmo di Francesca Merloni (foto nel riquadro) nascono le anticipazioni della quinta edizione di Poiesis (nella foto un’immagine della scorsa edizione), festival che anche quest’anno, il 25, 26 e 27 maggio, farà vivere i luoghi più belli di Fabriano attraverso un dedalo di percorsi di poesia, di musica, di cinema e di arte. Un appuntamento forte dell’ormai consueta sinergia con il panorama culturale

“La piccola vedetta lombarda” L’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi collaborano alla nuova produzione d’opera per bambini e adulti “La piccola vedetta lombarda”, liberamente tratta dal libro “Cuore” di Edmondo De Amicis, su libretto e musica del compositore friulano Cristina Carrara. L’opera, in un nuovo allestimento coprodotto dai due enti, dopo il debutto nella capitale sarà di scena al Teatro Moriconi di Jesi il 25 e 26 maggio. La regia dell’opera è affidata a Claudio Morici, le scene e i costumi sono di Massimo Ottoni. Flavio Emilio Scogna dirige l’ensemble Orchestra Giovanile Fondazione Pergolesi Spontini. Il Coro Arcobaleno dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia è diretto da Claudia Morelli. Nel cast -formato dagli artisti e dai cantori delle compagini giovanili dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia– sono il soprano Chiara Pieretti (la mamma), il baritono Sergio Vitale (l’ufficiale), il basso Federico Benetti (il sergente), e le due voci bianche Giulia Latella (Giovanni, la piccola vedetta) ed Alice Molinari (Caterina).

internazionale e del patrocinio dell’Unesco. Ed il cui simbolo, in questa edizione, è la lettera “O”: come Opera, come Oltre. A simboleggiare contemporaneamente i luoghi dell’anima e i luoghi fisici come la città stessa, che può e vuole trasformarsi da “città del fare” a “officina della cultura”, dove “l’imprenditoria del fare” diventa “far p’arte”, come gioca a dire Alessandro Bergonzoni, due parole che evocano contemporaneamente concretezza e astrazione. Poiesis quindi come “Impresa di

pensiero”. E mentre “l’officina” di Poiesis è in fermento per portare nuovi artisti alla kermesse, annunciati tra i protagonisti di quest’anno cinque grandi fotografi, Gabriele Basilico, Andrea Jemolo, Giorgio Barrera, Luca Campigotto e Monika Bulaj, che apriranno in contemporanea cinque finestre sulla realtà con le loro mostre in cinque luoghi diversi di Fabriano. La tre giorni volerà poi ancora una volta sulle ali del jazz, con la presenza di artisti del calibro di Paolo Fresu e Fabrizio Bosso; presente

Renato Gasperini, mostra a Roma “Quello delle presenze-assenze è il tema che accomuna tutta la ricerca fotografica di Renato Gasperini. È la tecnica che nello sfocato e nel mosso ricerca presenze diverse da quelle visibili, perché la realtà è spesso più complessa di quello che si può dire a parole; attraverso il sovrapporsi degli spazi e dei luoghi l’artista va alla ricerca anche della dimensione del tempo, di quel futuro che la modernità ha contratto sottraendo all’uomo la capacità di un progetto, di quel presente che gira in modo frenetico su se stesso, facendo dimenticare il ritmo lento: the time is out of joint, il tempo è fuori luogo, per dirla con Shakespeare”. Così scrive Annalisa Filonzi, curatrice della mostra che sarà allestita a Roma dal 7 al 25 maggio, presentando negli spazi della galleria Aocf58 (via Flaminia, 58) una parte della ricerca del fotografo marchigiano Gasperini: “L’indagine attraverso la natura e gli

spazi della quotidianità di quella dimensione interiore a cui l’uomo non sa più dare voce, perché privato dalla velocità di ogni tempo di riflessione”. Il tempo è fuori luogo, titolo eloquente ha l’esposizione, in cui sarà evidenziato l’uso sapiente, continua Filonzi, che l’artista sa fare della macchina fotografica. Renato Gasperini si è formato seguendo corsi e stage con professionisti internazionali, tra cui Francesco Zizola, Giorgia Fiorio, Ferdinando Scianna, Andrzej Dragan, Valerio Spada. Ha ricevuto due menzioni d’onore all’Ipa International Photography Awards nel 2010, e un secondo posto allo stesso concorso nella categoria Self-portrait con uno dei due autoritratti in esposizione; nel 2011 una menzione d’onore allo Swpa Sony World Photography Awards. Orario mostra: dal lunedì al venerdì 17.30 –20, chiuso sabato e festivi.

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totalizzato dai 129 soggetti operanti nella struttura, con 837 aperture complessive, tra Muse e Sperimentale, per cui sono stati organizzati servizi integrati di comunicazione, fund raising e portineria. Soddisfazione espressa anche da Fiorello Gramillano, sindaco di Ancona e presidente della Fondazione, dall’assessore comunale alla Cultura Andrea Nobili, dal

vicepresidente della Fondazione Franco Pietrucci e da Ivana Iachetti, referente per la Regione: unanime la sottolineatura di una valenza al contempo economica e sociale della cultura. Nel bilancio sociale dell’ente figura per la prima volta anche la voce ambiente, con una sensibile riduzione dei consumi energetici. Rosemary Martarelli

anche una grande firma dell’architettura come quella dell’olandese Rem Koolhaas. Tra gli appuntamenti in programma, una tavola rotonda di scienziati coordinati da Viviana Kasam, la studiosa israeliana organizzatrice e ideatrice della conferenza internazionale sulle neuroscienze, il “Brain Forum”. Veniamo adesso alla danza, che vedrà tra i protagonisti la ballerina Carolyn Carlson. E naturamente la primavera a Fabriano non mancherà di portare venti dolci di poesia: Stefano Massari, Gian Maria Villalta, Antonio Riccardi presenti, tra gli altri, così come Giorgio Ficara e Raffaele La Capria per gli incontri letterari. Spettacoli ed eventi come sempre gratuiti, da quest’anno Poiesis sarà il primo festival in Italia ad essere interamente allestito con spazi appositamente dedicati ai portatori di handicap motori. Rimarcato da Francesca Merloni, ideatrice di Poiesis, di cui cura la direzione artistica, l'intento di fare della rassegna un’officina della cultura in continua evoluzione. “O” come Officine appunto, ovvero la creazione di veri e propri laboratori di alta formazione sotto il patrocinio dell’Unesco. Condotti da autorevoli esponenti del panorama accademico e culturale, coperti da borse di studio, avranno come oggetto le applicazioni professionali dell’editoria e della carta.

Dedicato a Giacomo Leopardi, il pensatore pericoloso

Pesaro, 6 Fotografi e 6 Fotografie Resterà allestita fino al 29 aprile, alla Galleria Art 065 di Pesaro (via Giordano Bruno, 65) la mostra 6 Fotografi e 6 Fotografie, collettiva di Luciano Dolcini, Giovanni Gennari, Giovanni Marinelli, Florindo Rilli, Renzo Tebaldi e Antonia Mulas. Le opere, come spiega la curatrice Daniela Pacchiana, “hanno un filo conduttore che le lega: la memoria”. Arte come memoria nel caso di Dolcini, che omaggia lo scultore pesarese Giovanni Gentiletti a quasi due anni dalla scomparsa. E se Gennari disamina la “precarietà dell’arte”, nel tema affrontato da Marinelli l’arte diventa testimonianza “per non dimenticare le atrocità della guerra”. Nella fotografia di Rilli inquadrati sono i corpi nudi di due donne: “La posizione delle figure –scrive Pacchiana- rimanda concettualmente all’iconografia della Pietà, riletta in chiave contemporanea e originale”. Arte “come ricordo di un momento del passato e al contempo della vita” nella fotografia di Tebaldi. Arte “come mezzo di conoscenza e di consapevolezza, oltre che di denuncia socio-politica” nella fotografia proposta da Antonia Mulas, scattata nel 1978 in Palestina.

SILVANA CORICELLI

Titolo eloquente sopra quello sguardo che buca, obliquo attraverso il tempo cogliendone la trama, punta di spillo sul presente. Leopardi il “pensatore pericoloso” ha in copertina gli occhi dell’attore Mattia Sbragia: un frame della sua interpretazione per il film di Nelo Risi “Idillio”, realizzato per la Rai nel 1978, con il poeta di Recanati una

somiglianza sorprendente, già filo rosso di contiguità rispetto ai nostri giorni. Leopardi il poeta, il filosofo, il filologo: tutti i contributi raccolti nel secondo speciale di “nostro lunedì” ne ribadiscono l’attualità straordinaria. Lo ha sottolineato Francesco Scarabicchi, direttore e ideatore della rivista nata nel 2002 e nel panorama nazionale subito impostasi per gli alti contenuti, l’impianto grafico –progettazione e coordinamento di Francesca Di Giorgio dello studio Lirici Greci- e l’attività di ricerca: l’indagine sulla “pericolosità” del pensiero leopardiano -echeggiando la definizione dei liberali napoletani che operavano intorno alla rivista “Il progresso”, mentre la censura borbonica sequestrava i “Canti” e le “Operette morali”nasce dalla necessità, “di cogliere il bandolo di una consistenza e solidità perdute nella crisi dell’Occidente ormai – scrive Scarabicchi- così poco “inargentato”. Ad un anno di distanza dal primo numero della nuova serie dedicato a Lorenzo Lotto, il ritorno dunque alle stampe di “nostro lunedì” per i tipi della Tecnostam-

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pa, pubblicato anche in occasione del bicentenario dell’apertura al pubblico della Biblioteca di Monaldo Leopardi a Recanati. E di “doppio evento” ha parlato durante la presentazione in Regione l’assessore Pietro Marcolini, con inciso sulla passione autentica del periodico nel valorizzare e divulgare il patrimonio del nostro territorio e sull’importanza di investire in cultura. La ripresa delle pubblicazioni proprio grazie all’impegno della Regione ed al sostegno di Ubi Banca Popolare di Ancona: il direttore generale Luciano Goffi all’incontro, cui sono intervenuti anche gli assessori alla Cultura dei Comuni di Recanati e di Ancona, Andrea Marinelli e Andrea Nobili, quest’ultimo annunciando una mostra antologica dedicata a Valeriano Trubbiani, che alcune sue opere ha dedicato a Leopardi. Al Teatro Persiani di Recanati, successivamente e in collaborazione con l’Amat, la festa per la presentazione pubblica di “nostro lunedì”: proiettato il video realizzato da Francesco Badalini –musiche di Guido Ghetti- per il decennale della pubblicazione, a seguire proposti alcuni frammenti del film “Idillio”; lettura di poesie di Eugenio Olivieri, in chiusura Gastone Pietrucci e La Macina, che hanno musicato tre canti trascritti da “Zibaldone”. Molti gli interventi –ricchissime di suggestioni le parole di Scarabicchi-, presentazione a cura di Tiziana Tiberi.

Secondo numero della nuova serie della rivista diretta da Francesco Scarabicchi, progettazione grafica e coordinamento di Francesca Di Giorgio


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VELA Filippo Baldassari nel corso di una gara disputata sul Lago di Garda (Foto di Elena Giolai)

Intervista con Filippo Baldassari, recanatese, 23 anni, che parteciperà alle Olimpiadi di Londra nella categoria Finn. “Come tutti i marinai sono un po’ superstizioso e preferisco non fare pronostici”

“Sarà un’esperienza preziosa” “Credo che, alla luce degli ultimi risultati, potrei finire tra i primi dieci”

R

ecanatese di 23 anni, portacolori delle Fiamme Gialle, appassionato di ciclismo, cinema e lettura, 187 centimetri di altezza per 98 chili di peso, il velista Filippo Baldassari si è qualificato nella scorsa Coppa del Mondo per le Olimpiadi di Londra 2012 nella categoria Finn (il Finn è una imbarcazione a vela nata nel 1950 per mano del finlandese Richard Sarby, ndr.), il singolo più pesante e più complesso tra le classi olimpiche. Il velista marchigiano ha debuttato nove anni fa sul Laser, conquistando in pochi anni un oro al Mondiale Juniores a squadre, un argento ai Campionati italiani e cinque titoli nazionali di categoria. Sul Finn, invece, a cui si è avvicinato nel 2009, oltre al pass olimpico ha ottenuto un bronzo al Mondiale Juniores e un oro in Coppa Italia. Lo scorso anno, Filippo si è legato

al territorio, diventando testimonial di “Recanati, Spettacolo all’Infinito”, progetto di promozione turistica voluto dall’assessorato al Turismo della sua città. Tra un allenamento e una gara, Filippo ha voluto raccontare il suo biennio da leone. Ventiquattresimo a Palma del Mallorca, decimo a Hyeres e settimo a Malcesine, un crescendo in Coppa del Mondo che le ha permesso di battere avversari molto più esperti di lei, qualificando la Classe per Londra 2012. Quando ha capito che l’impresa era possibile? “A metà della regata di Hyeres ho realizzato che potevo farcela mantenendo uno stile più aggressivo. E’ andata bene e sul Lago di Garda ho potuto regatare con maggior serenità, controllando Giorgio Poggi e Michele Paoletti, miei avversari diretti”. Come si sentiva alla vigilia

di Malcesine? “Decisamente meglio che alla vigilia di Hyeres”. Sul Garda è stato protagonista della Medal Race, la finale riservata ai primi 10 timonieri. Che ricordo ha? “Emozionante. Era una grigia mattina di primavera, con pioggia, onda formata e circa 20 nodi di vento da nord. Per vincere aritmeticamente le selezioni dovevo precedere Michele Paoletti di due posizioni. Pur partendo male mi sono fatto coraggio ed ho realizzato una grande rimonta”. Dopo la qualifica della Classe, ai Mondiali di Perth, lo scorso dicembre, ha ottenuto la qualifica per i Giochi olimpici. Un altro step decisivo... “Il campionato australiano assegnava pass olimpici ad altri 17 Paesi e per me era l’ultima occasione per chiudere le selezioni. E’ stata una regata dura, con vento forte e onde molto alte. Arrivando 24° in classifica

generale, che equivaleva al 17° posto nel ranking per Nazioni, ho strappato l’ultimo biglietto per Londra. Il risultato in sé non è stato eclatante, ma considerando una squalifica, la buona velocità della mia barca in tutte le andature e le diverse prove nei top-ten, non è andata poi così male”. Lei vive e si allena a Valencia, affiancato del suo allenatore, Luca Devoti. Che effetto fa essere preparati da un’atleta del suo calibro? “Il merito di questa performance va anche a lui. Grazie all’esperienza di Luca ho lavorato in modo nuovo, ho imparato a gestire al meglio il mio tempo, dedicandomi allo sviluppo dei materiali, al set-up della barca, alla preparazione fisica e mentale. Per seguirlo mi sono trasferito in un ambiente internazionale e stimolante. Ho lasciato casa di mamma e papà per andare a vivere con Alice, la mia fidan-

zata”. Meno di un mese fa, al campionato europeo di Marina di Scarlino ha sfiorato il podio, chiudendo al quarto posto. Soddisfatto o amareggiato? “Un risultato molto positivo che conferma i progressi fatti negli ultimi sei mesi di lavoro. Ci voleva, sia per ultimare alcuni dettagli della preparazione che per rivitalizzare la fiducia”. A meno di tre mesi dalla cerimonia di apertura, che cosa si aspetta dalle Olimpiadi? “Sarò uno dei più giovani finnisti in acqua e ho solo da guadagnare da questa preziosa ed importante esperienza. Onestamente credo che, alla luce degli

ultimi risultati, potrei finire tra i primi dieci, ma, come tutti i marinai, sono un po’ superstizioso e preferisco non fare pronostici”. Gia. Bal.


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Volley – Il team maceratese ha vinto il secondo scudetto, battendo l’Itas Diatec Trento per 3-2 nella finale di Assago, a Milano

201 Lube Banca 2 Marche è tricolore!!! Campioni! Campioni! Il team super-eroico della Lube Banca Marche Macerata ha conquistato il suo secondo storico scudetto di pallavolo, battendo l’Itas Diatec Trento per 3-2 nella finale disputata al Forum di Assago, a Milano, nel pomeriggio di domenica 22 aprile, alla presenza di 11.210 spettatori, dei quali oltre quattromila maceratesi. Il titolo tricolore vinto dalla Lube è il frutto di un match incredibile, improntato sulla immensa volontà di tornare ad essere la squadra italiana più forte. “Una vittoria incredibile –ha affermato

Cristian Savani, schiacciatore della Lube- che dedico a Bovo (Vigor Bovolenta, l’atleta, centrale, ex azzurro, stroncato, a 37 anni, da un infarto il 25 marzo 2012, nel corso di u n a gara di s e r i e B2, disputata a Macerata tra la Lube e il Volley Forlì, squadra di Bovo, ndr.)”. Una gara che ha visto la Lube giocare come se fosse un

motore diesel: una volta persi i primi due set (2519, 25-12), la squadra allenata da Alberto Giuliani è ripartita con una grande determinazione, vincendo il terzo (25-22) e il quarto set (2518). Poi, un memorabile tie-break come se fosse stata una partita a scacchi, improntato sul grande equilibrio di punteggio con la Itas Diatec. Decisiva la schiacciata di

Igor Omrcen -schiacciatore croato, 32 anni, il quale ha disputato l’ultima partita con la maglia della Lube dopo cinque anni di attività in questo club, andando ora a giocare in Giapponeche ha portato la Lube sul 21-20, poi a decretare il successo della Lube è stata la schiacciata di Kaziyski, il bulgaro dell’Itas Diatec, che secondo gli arbitri Sobrero e Pasquali è terminata fuori dalla linea di fondo campo. Per la cronaca, il primo scudetto la Lube lo ha conquistato il 21 maggio 2006, al Bpa Palas di Pesaro, superando la Sisley Treviso per 3-0. Rob. I. Ros.

Le congratulazioni del presidente Gian Mario Spacca

“Ha brillato una stella” “Dopo una stagione entusiasmante e uno strepitoso finale di campionato, la stella della Lube Macerata brilla in Italia. Un orgoglio per le Marche intere”. Così il Governatore della Regione, Gian Mario Spacca, commenta a caldo la vittoria dello scudetto da parte della Lube. “Un finale al cardiopalma –prosegue Spacca– che la squadra

di Alberto Giuliani ha condotto con una grinta incredibile, supportata dai tantissimi tifosi che hanno seguito la squadra anche in quest’ultima, decisiva partita. Ai giocatori, al coach, alla società le congratulazioni della Regione per questo nuovo successo regalato alle Marche. La comunità regionale è fiera di tutti loro”.

Vela - L’evento in programma nel capoluogo dal 21 al 29 giugno. Previste oltre cento imbarcazioni. Ad ospitare ed organizzare la manifestazione è l’Associazione Marina Dorica

Mondiali Orc 2013 ad Ancona Le barche in gara, per una settimana, sono di una lunghezza compresa tra i nove e i venti metri ROBERTO I. ROSSI

S

barca ad Ancona il Campionato Mondiale di Vela d’Altura Orc International. L’appuntamento è nel 2013, dal 21 al 29 giugno, quando nel capoluogo i grandi nomi della vela internazionale si sfideranno nelle acque dell’Adriatico in una sette giorni di regate. Il Campionato Mondiale Orc International, è l ’ ap p u n t a m e n t o c h e a n nu a l m e n t e m e t t e a confronto i grandi nomi della vela internazionale in un serrato programma di regate che si protrae per un’intera settimana. Le barche che competono hanno, indicativamente, una lunghezza compresa tra i 9 e i 20 metri e le classifiche vengono redatte secondo un sistema di compensi (rating) messo a punto dall’Orc (Offshore racing congress), organo tecnico della Federazione internazionale della vela (Isaf) che consente di equiparare le prestazioni di barche con caratteristiche diverse. Le più recenti edizioni del Campionato Mondiale Orc International hanno visto la partecipazione di oltre 100 imbarcazioni provenienti da 15 Nazioni e Ancona, nell’edizione del 2013, si augura di raggiungere o addirittura superare tale numero. Lo scorso anno il Mondiale si è svolto a Cres, Croazia, e quest’anno si disputerà in Finlandia. La manifestazione godrà di grande visibilità, verrà promossa sulla stampa nazionale e internazionale, su reti t e levis ive e sul web e tutti gli aggiornamenti saranno consultabili sul

sito: www.marinadorica. it/orcworlds2013 . L’Associazione Marina Dorica, di cui fanno parte quattro circoli nautici affiliati alla Federazione italiana vela (Sef Stamura, Ancona Yacht

Club, Lega Navale sezione Ancona e Assonautica Ancona), ha visto coronate le proprie aspettative grazie ai numerosi punti di forza che ha potuto presentare all’atto della propria candidatura come

sede dell’edizione 2013 del Campionato Mondiale Orc International. La Marina Dorica, inaugurata nel 2000, conta 1.550 posti barca, dispone di servizi e strutture di prim’ordine, sia in mare

che a terra, e rappresenta un grande polo d’attrazione per il capoluogo marchigiano e per tutto il mondo nautico che gravita nell’Adriatico. In vista del Campionato Mondiale, il Comitato organizza-

tore si è già attivato per ottimizzare le strutture del porto turistico di Marina Dorica con il potenziamento delle banchine che potranno accogliere anche imbarcazioni di elevato pescaggio.

Motocross - La 3a prova del campionato il 28 e il 29 aprile nell’impianto di Monterosato

Legge regionale sullo sport: l’intervento del Governatore

Fermo, tappa iridata

“Valorizzare i progetti”

Fermo torna ad ospitare il Campionato Mondiale di motocross. La 3a prova del torneo iridato si svolgerà nei giorni 28 e 29 aprile 2012 nella zona di Monterosato. L’evento, denominato nello specifico Gran Premio d’Italia, vedrà impegnate le classi Mx1 e Mx2. Per il terzo anno consecutivo si accendono, dunque, i motori al Monterosato di Fermo. Il Motoclub

Monterosato, che organizza l’evento in collaborazione con il Comune di Fermo, dopo 18 anni di intensa attività si riconferma per la terza volta unica tappa in Italia del Campionato del Mondo MX1 e MX2, massima espressione del motocross a livello mondiale, grazie alla grande professionalità e all’esperienza maturata. I due precedenti Gran Premi sono

stati un grande successo di pubblico, importanti riconoscimenti sono arrivati dalla Federazione italiana ed internazionale, e quello più importante è la rinnovata presenza di questo Campionato Mondiale nel territorio Fermano, da sempre vicino a questo sport; in passato si sono svolte altre tre edizioni del Mondiale nel 1976, nel 1980 e nel 1987.

Olimpiadi 2012 – Otto i marchigiani qualificati Al momento sono otto gli atleti marchigiani che parteciperanno alle prossime Olimpiadi 2012, in programma a Londra a

partire dal 27 luglio: Valentina Vezzali (scherma), Elisa Di Francisca (scherma), Filippo Magnini (nuoto), Massimo Fabbrizi (tiro a

volo), Michele Scarponi (ciclismo), Paolo Ottavi (ginnastica artistica), Filippo Maria Baldassari (vela) e Michele Regolo (vela).

“Con questa legge ci poniamo l’obiettivo di rispondere meglio ed in modo più efficace alle esigenze dei cittadini che praticano lo sport e di valorizzare i progetti di promozione sportiva e gli eventi sul territorio. Rispetto alla precedente normativa abbiamo voluto essere più chiari nello specificare gli obiettivi e le finalità. Abbiamo evidenziato con maggior forza l’importanza del ruolo che lo sport svolge per la coesione sociale tramite la diffusione dei valori democratici e di cittadinanza, della solidarietà, del rispetto degli altri, con la consapevolezza che occorre incentivare la collaborazione tra enti, sostenere l’associazionismo sportivo e fare dello sport il cardine per la prevenzione socio-sanitaria, il perseguimento del benessere psico-fisico e l’educazione al rispetto delle regole e al lavoro di squadra”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sulla legge regionale sullo Sport approvata di recente in Assemblea legislativa. “E’ nostro dovere –ha aggiunto Spacca- garantire a tutti i cittadini la possibilità di usufruire di

servizi per esercitare le attività sportive. La Regione vuole favorire e incentivare, anche finanziariamente, in particolare alcune tipologie di attività sportive e del tempo libero, attraverso la promozione dello sport di cittadinanza e l’incentivazione delle attività sportive delle persone diversamente abili. Si è ritenuto fondamentale procedere ad una condivisione degli interventi da effettuare nel nostro territorio d’intesa e con il parere del Cip (Comitato italiano paralimpico) regionale. Le politiche in materia di sport e di finanziamenti per l’attività sportiva dei disabili saranno concertate con il mondo dell’associazionismo”. “Altri elementi di forza della legge –ha sottolineato Spacca– sono lo sviluppo delle associazioni sportive sociali senza fine di lucro, la promozione dell’impiantistica sportiva, il sostegno delle attività e delle manifestazioni sportive volte alla diffusione dello sport, il sostegno al merito sportivo, che si realizza con l’istituzione di premi destinati a singoli atleti al di sotto dei 18 anni e a quello ‘sport di tutti’ rivolto all’associazionismo”.


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